Relazione Al Rendiconto Della Gestione 2013
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Relazione al Rendiconto della Gestione 2013 ai sensi dell’ art. 151 del D. L.vo n. 267/2000 I N D I C E Premessa - Sperimentazione triennale in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi pag. 1 QUADRO DI SINTESI DELLA GESTIONE L’andamento della gestione di competenza pag. 4 L’andamento della gestione complessiva pag. 8 Gli indicatori finanziari ed economici generali pag. 13 Gli indicatori dell’equilibrio strutturale pag. 20 LA GESTIONE DI COMPETENZA Le operazioni di assestamento e di chiusura pag. 24 La gestione corrente pag. 28 Analisi delle componenti di entrata di parte corrente pag. 30 Analisi delle componenti di uscita di parte corrente pag. 40 Andamento della gestione corrente nel medio periodo pag. 45 La gestione di conto capitale pag. 49 La gestione finanziaria pag. 63 Relazioni Comune – Società partecipate pag. 69 LA GESTIONE DEI RESIDUI I residui provenienti dal bilancio di competenza pag. 78 I residui provenienti dalla gestione residui pag. 79 I residui finali pag. 81 LA GESTIONE DI CASSA pag. 86 IL RISULTATO FINALE DELLA GESTIONE Il risultato finale della gestione pag. 92 L’utilizzo dell’avanzo di amministrazione 2012 pag. 97 IL PATTO DI STABILITA' INTERNO Il Patto di Stabilità interno pag. 102 LA GESTIONE PATRIMONIALE ED ECONOMICA Lo Stato patrimoniale pag 108 Il Conto economico pag. 110 L'IMPIEGO DELLE RISORSE PER PROGRAMMI DI ATTIVITA' pag. 115 LA RIFORMA DELL’URBANISTICA MILANESE: LA CITTÀ COME BENE COMUNE Sviluppo del territorio pag. 122 Politiche abitative e valorizzazione del patrimonio immobiliare pag. 136 Mobilità urbana e trasporti sostenibili pag. 146 LO SVILUPPO ECONOMICO E SOCIALE – PER IL RILANCIO DELLA CRESCITA ECONOMICA, DEL LAVORO E DEL BENESSERE SOCIALE DEL NUOVO CONTESTO GLOBALE Imprese, categorie produttive e marketing territoriale pag. 152 Sviluppo economico, politiche del lavoro e dell’occupazione pag. 162 CULTURA , INTERNAZIONALIZZAZIONE –GLOBALIZZAZIONE, EXPO. UNA RINNOVATA IDENTITÀ PER UNA CITTÀ PROTAGONISTA NEL MONDO Cultura, design, moda ed Expo pag. 170 LA QUALITÀ DELLA VITA URBANA. OBIETTIVO BENESSERE . UNA CITTÀ AMICA, ACCOGLIENTE, COLTA E RICCA DI VALORI Qualità dell’ambiente pag. 184 Verde e arredo urbano pag. 189 Sport, benessere e qualità della vita pag. 196 LO SVILUPPO DELLE NUOVE GENERAZIONI. EDUCAZIONE, CITTADINANZA, LAVORO PER UNA COMUNITÀ AL PIÙ ALTO TASSO DI CIVILTÀ, SANO VITALISMO, GIOIA DI VIVERE. Educazione, istruzione e formazione pag. 206 POLITICHE SOCIALI, CULTURA DELLA SALUTE E NUOVO WELFARE Politiche sociali. Cultura della salute e nuovo welfare pag. 218 SVILUPPARE NELLA CITTÀ LA COESIONE SOCIALE, LA SICUREZZA E LA LEGALITÀ COME VALORI INTEGRATI E SINERGICI Coesione sociale e sicurezza pag. 234 LE NUOVE DINAMICHE DI RIASSETTO DEL GOVERNO DEL TERRITORIO. LA GRANDE MILANO, LA MILANO DELLE MUNICIPALITÀ Città metropolitana e municipalità pag. 242 LA RIORGANIZZAZIONE DEI PROCESSI GESTIONALI, AMMINISTRATIVI E OPERATIVI DEL COMUNE, ATTRAVERSO LA VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE E DELLA TECNOLOGIA PIÙ AVANZATA. Innovazione e servizi al cittadino pag. 254 Funzionalità interna e trasparenza pag. 261 Stato di avanzamento delle opere per singolo programma al 31.12.2013 pag. 283 SERVIZI PUBBLICI A DOMANDA INDIVIDUALE pag. 291 PREMESSA - Sperimentazione triennale in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi La legge n. 42 del 5 maggio 2009, di attuazione del federalismo fiscale, ha delegato il Governo ad emanare, in attuazione dell’art. 119 della Costituzione, decreti legislativi in materia di armonizzazione dei principi contabili e degli schemi di bilancio degli enti territoriali. La delega è stata attuata dal decreto legislativo 23 giugno 2011 n. 118 “Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42”. Il decreto legislativo 118/2011, come modificato dal DL 102 del 31/08/13, ha previsto una fase di sperimentazione dei nuovi principi e schemi di bilancio di durata triennale a decorrere dal 2012, volta a verificare l’effettiva rispondenza del nuovo assetto contabile alle esigenze conoscitive della finanza pubblica e, se necessario, ad individuare le opportune modifiche intese a realizzare una più efficace disciplina della materia. Con successivi DPCM del 28/12/2011, il Comune di Milano è stato individuato, sulla base della decisione assunta dall’amministrazione con delibera GC 2897/2011, quale ente sperimentatore coinvolto nel progetto di armonizzazione e ne sono state definite le modalità operative, prevedendo altresì che le relative disposizioni siano applicate dagli enti “in via esclusiva”, in sostituzione di quelle attualmente previste. In conformità alla normativa esaminata, il Comune di Milano nel 2012 ha affiancato al proprio bilancio, con finalità autorizzatoria, il nuovo bilancio armonizzato, con finalità conoscitiva; nel 2013 il bilancio armonizzato ha assunto valenza autorizzatoria a tutti gli effetti, mentre il bilancio ex DPR 194/96 lo affianca con finalità conoscitive. Ai fini di una migliore comprensione delle informazioni riportate nelle sezioni seguenti, con particolare riferimento alle serie storiche dei dati, vengono di seguito richiamate le principali novità introdotte dalla sperimentazione in corso, che trovano diretta ripercussione sui documenti contabili di bilancio dell’ente, ai quali si rimanda per gli approfondimenti in merito alle nuove classificazioni: l’adozione di uno schema di bilancio articolato in missioni (funzioni principali ed obiettivi strategici dell’amministrazione) e programmi (aggregati omogenei di attività volte a perseguire gli obiettivi strategici) coerenti con la classificazione economica e funzionale individuata dagli appositi regolamenti comunitari in materia di contabilità nazionale (classificazione COFOG europea). La nuova classificazione evidenzia la finalità della spesa e consente di assicurare maggiore trasparenza delle informazioni riguardanti il processo di allocazione delle risorse pubbliche e la loro destinazione alle politiche pubbliche settoriali, al fine di consentire la confrontabilità dei dati di bilancio. Le Spese sono ulteriormente classificate in macroaggregati, che costituiscono un’articolazione dei programmi, secondo la natura economica della spesa e sostituiscono la precedente classificazione per Interventi. Sul lato Entrate la nuova classificazione prevede la suddivisione in Titoli (secondo la fonte di provenienza), Tipologie (secondo la loro natura), Categorie (in base all’oggetto). Unità fondamentali ai fini dell’approvazione del Bilancio di esercizio divengono i Programmi per le Spese e le Tipologie per le Entrate; l’adozione di regole contabili uniformi e di un comune Piano dei conti integrato; in proposito verranno opportunamente aggiornate, a cura del Ministero dell’Economia e delle Finanze, le attuali codifiche SIOPE, al fine di recepire la definizione di quinto livello del nuovo Piano; l’evidenziazione delle previsioni di cassa in aggiunta a quelle consuete di competenza. l’applicazione, effettuata a partire dall’esercizio finanziario 2012, del nuovo principio di competenza finanziaria potenziata, secondo il quale le obbligazioni attive e passive giuridicamente perfezionate sono registrate nelle scritture contabili con l'imputazione all'esercizio nel quale vengono a scadenza, ferma restando, nel caso di attività di investimento che comporta impegni di spesa che vengano a scadenza in più esercizi finanziari, la necessità di predisporre, sin dal primo anno, la copertura finanziaria per l’effettuazione della complessiva spesa dell’investimento. Tale principio comporta dal punto di vista contabile notevoli cambiamenti soprattutto con riferimento alle spese di investimento, che devono essere impegnate con imputazione agli esercizi in cui scadono le obbligazioni passive derivanti dal contratto: la copertura finanziaria delle quote già impegnate ma esigibili in esercizi successivi a quello in cui è accertata l’entrata è assicurata dal “fondo pluriennale vincolato”. Il fondo pluriennale vincolato è un saldo 1 finanziario, costituito da risorse già accertate destinate al finanziamento di obbligazioni passive dell’ente già impegnate ma esigibili in esercizi successivi, previsto allo scopo di rendere evidente la distanza temporale intercorrente tra l’acquisizione dei finanziamenti e l’effettivo impiego di tali risorse; le previsioni dell’articolo 14 del DPCM sperimentazione, che prevede che, nel primo esercizio di sperimentazione, gli enti provvedono al riaccertamento dei propri residui attivi e passivi al fine di eliminare quelli cui non corrispondono obbligazioni giuridicamente perfezionate e scadute alla data del 31 dicembre del primo esercizio di sperimentazione e ad indicare, per ciascun residuo eliminato in quanto non scaduto, gli esercizi nei quali l’obbligazione diviene esigibile secondo i criteri individuati nel principio applicato della contabilità finanziaria: per tali residui si provvede alla determinazione del fondo per la copertura degli impegni pluriennali derivanti da obbligazioni sorte negli esercizi precedenti (cd. fondo pluriennale vincolato) di importo pari alla differenza tra i residui passivi ed i residui attivi eliminati; il fondo costituisce copertura alle spese re-impegnate con imputazione agli esercizi successivi;