LA CHIESA DI SAN MAURIZIO in MILANO N Ihil Obstat
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L a C hiesa di San Maurizio in Milano il Monastero Maggiore E LE SUE DUE TORRI LA CHIESA DI SAN MAURIZIO IN MILANO N ihil obstat. Mediolani, die i8 Jan. 1914 Presb. A chtlles R a t t i. Imprimatur In Curia Arch. Mediolani, die 14 Feb. 1914 Can. H enricus Mo n t o n a ti, Provic. Gen. LA CHIESA SAN MAURIZIO IN MILANO. IL MONASTERO MAGGIORE E LE SUE DUE TORRI Memorie raccolte dal Sacerdote Ism aele R ossi compiendosi il quinto lustro di sua residenza presso la chiesa dì S. Maurizio ed in occasione dei restauri in essa iniziati CON 88 ILLUSTRAZIONI MILANO • A • D • MCMXIV AL lettore, L'intento del presente libro è quello di fa re conoscere ed apprezzare maggiormente la chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore. In esso sono raccolte ed ordinate, alla meglio, le notizie più interessanti che si trovano sparse in altri libri, e negli Archivi, ed il lettore potrà giovarsene, venendo guidato ad ammirare i tesori d'arte profusi nel sacro edificio. Anche il desiderio di sapere le particolarità che riguar- davano l'antico Monastero Maggiore, e le altre che si rife riscono alle due torri esistenti dietro la chiesa, può ritrarre il suo appagamento da questo opuscolo. Un buon numero d'illustrazioni contribuisce a renderne piacevole la lettura, mentre coopera a fa r conseguire con facilità e diletto lo scopo prefisso. Molte sono riprodotte, per cortesia dell’ illustre Senatore Luca Beltrami, dal suo volume: il Luini, ed il sottoscritto è ben lieto di ringraziarlo anche da questa pagina. Le notizie intorno al pittore Bernardino Luini, sono pure attinte da quel volume ; ma si noti, a maggiore esat tezza, che se le opere attribuite a Lui, coll'autorità dei documenti, non si ritengono anteriori all’ anno 1512 (vedi pag. 18) in una tavola segnalata di questi giorni in Parigi, nel Mìiseo facquemart-André, rappresentante la Madonna col Bambino sulle ginocchia, tra S. Agostino e S. Marghe rita, due angioletti a ’ suoi piedi, con la scritta: Bernardin Mediolanensis faciebat Md v il, secondo recentissime congetture dello stesso Sen.re A r c h i0 L . Beltrami, si può riconoscere il primo lavoro del Luini, da ricollegare alla VI pala conservata nella chiesa di S. Maria della Passione in Milano. A compire, poi, la lista delle spese occorse per le pitture della cassa dell'organo, esposta a pag. 116 , s ’aggiunge la seguente: A rchivio di S t a t o , C on ven ti. B usta 439 (Monastero Magg io re). 1556. Spexa per dipingere la Cassa del organo del Monasterio Mazore de Milano facta per maestro Francesco de Medici de Seregno depinctore : Prima per foglie 2080 de oro per adornare la rimossa et cornixoni de la Cassa a soldi 55 il c e n t o ........................................................ L. 77 soldi — E per n.° 15 smalto di fiandra a soldi 5 per l i b r a ............................................................. » 5 » — E per n.° 5 biancha a soldi 5 per libra » I » 5 E per gesso sottille per libre 50 gesso soldi 30 » 4 » — E per negro t r i t o .............................................. » I » I E Endegho fino ................................................... » I » — E per senaprio libre 1 e onze 4 .................... » 2 » — E per bono a rm in io ......................................... » — » 15 E per verde azuro .............................................. » I » I E per c o l l a ........................................................ » I » — E per terra g ia ld a .............................................. » — » 5 E per terra d u m b ra ......................................... » — » 5 L. 164 soldi 12 E per opere 19 fate per maestro Francesco con il garzone a soldi 55 1 una .... » 52 » 5 Eper opere 72 fate per Hieronimo suo fiolo con il garzone a soldi 55 1 una .... »198 » — Eper opere 8 fate per maestro Aluiso a soldi 20 1 u n a ......................................................... » s » — L. 423 soldi 17 E per depingere il corpo del organo per mil- lara 8 centellara 4 oro di foglia per ado rare a soldi 55 il centenaro..................... » 231 » VII Riporto . L. 231 soldi — E per onze 13 azuro a soldi 23 per onza . » U » I9 E per gesso grosso et gesso da oro con bon arminio in c o l l a .......................... » 6 » --- E per altri diversi colori............................... » 6 » --- L. 267 soldi 19 E per mercede de maestro Francesco depin- ctore per quella fattura.............................. » 312 » I L. 57° soldi — Speza de depingere in avanti del Cornixono fino al fondo della Cassa et il cornixono : Per centenara 4 e mezo oro di foglia per do- rare a soldi 55 per centenara .... L. 12 soldi 7,6 E per mercede del depinctore et per la doratura » 12 » 7,6 E per oro posto a dorare dal cornixono fino al fondo dela cassa centenara 9 .................... » 24 » 15 e per verdo et azuro onze 7 a soldi io per onza » 3 » IO e per azuro onze 8 .......................... » 8 » — e per gesso collori et c o lla ............................... » 3 » IO L. 64 soldi io e per opere 16 fate per il depenctore al lavoro fato del Cornixono abasso a soldi 55 1 una » 44 » — L. 108 soldi io E per depinctura dele ante del orghano de dentro et de fora .... »330 » --- »108 » IO »570 » — »422 » 17 L. 1431 soldi 7 De lavoro per tanto Importa la speza et opera del orghano como per lista L. 1431:7. E per lavoro fato di nuovo L. 189. 1 Aprile 1914. S a c .te Is m a e l e R o s si. PARTE PRIMA LA CHIESA DI SAN MAURIZIO IN MILANO. L a F a c c i a t a d e l l a C h i e s a d i S a n M a u r i z i o . Fot. Ing. Bolloni. LA CHIESA DI SAN MAURIZIO AL MONASTERO MAGGIORE IN MILANO E poca e struttura architettonica di questa ch iesa. a chiesa di San Maurizio in Milano, chiamata comu nemente chiesa del Monastero Maggiore o di San Maurizio al Monastero Mag giore, trovasi sul principio del corso Magenta e si protende nella via Bernardino Luini. È uno dei monumenti più notevoli del l’arte del cinquecento sorti in Milano. Essa si distingue per la sua particolare struttura architettonica e per le decorazioni di cui Bernardino Luini ed altri pittori 1’ hanno frescata. Una piccola lastra, murata nella pa rete posteriore della chiesa, recante in ri lievo una piccola croce ed incise le parole : lapis primarius con le cifre 1503, ricorda l’anno nel quale fu posta la prima pietra. La pianta è un rettangolo occupato da una sola navata, divisa in due parti da una grande parete trasversale ; la parte anteriore verso il corso è destinata per il popolo, la posteriore lo era per le religiose. La prima parte è divisa in quattro cam pate e quella delle monache in sei ; esse sono percorse da uno stesso motivo archi- tettonico con due ordini, l’uno sovrapposto Pianta generale della Chiesa. Corso Magenta. all’altro. L ’ordine inferiore è costituito da lesene doriche, tra le quali si svolgono delle arcate con sfondi sotto volte a botte; la trabeazione elegante serve di parapetto ai loggiati sovrastanti le cappelle, i quali sono in comunicazione per un loggiato più stretto aperto nella grossa parete della fac ciata. L ’ordine superiore è anch’esso dorico: tra le lesene si svi luppa una delicata combinazione di graziose colonnine di pietra che sorreggono gli architravi bene proporzionati dietro i quali si ripetono le volte a botte illuminate da alte finestre. Al di sopra della trabeazione due cordonature si elevano diagonalmente come a sostegno e ad ornamento dell’ ampia volta a botte che copre tutta la navata. E' rimarchevole in questa grandiosa struttura l'assenza di qualsiasi legamento in ferro, a supplire la quale i muri trasversi dissimulati nell’organismo delle cappelle e del loggiato superiore facendo l’ufficio di solide speronature, contrastano le spinte della volta. Sul muro trasversale, nella parte della navata per il popolo, sono disposti sei scomparti: tre nell’ordine inferiore e tre nel superiore. Nello scomparto mediano dell’ ordine inferiore sta eretto l’altare grande, tra due lesene in marmo di breccia co lorata; negli scomparti laterali si ripete il motivo architettonico delle cappelle, ma senza sfondi e colle lesene su basamento di minuito per la elevazione del pavimento al di sopra del piano della chiesa ; nell’ordine superiore si presentano tra le lesene tre rettangoli, corrispondenti in larghezza ai comparti inferiori. Nella parte di navata, detta posteriore, o chiesa monastica, ossia coro, e precisamente nella campata che s’innesta alla parete divisoria, l’organismo dell’edificio si trasforma: un arco abbas sato s’ imposta alle lesene dei fianchi della navata, sopra grosse lesene di rinforzo; mediante archi minori si congiunge al grande muro divisorio ed agli sfondi, e sostiene un ampio terrazzo al piano dei loggiati laterali. La combinazione è singolare, ardita, tanto più che il muro trasversale poggia e s’ arresta sul pavi mento, rimanendo privo affatto di fondamenta ; si noti qui che il sotterraneo esisteva soltanto per questa parte di chiesa e si estendeva dalla parete minore fin sotto la balaustrata che chiude il presbiterio nella chiesa del popolo. La combinazione tuttavia è solidissima per il rannodamento dei piani e delle piccole volte triangolari che sorreggono il ter razzo, al quale serve di parapetto la trabeazione. Il pavimento è rialzato al piano del presbiterio; perciò le lesene non hanno basamento come quelle della chiesa del pub blico; soltanto le quattro lesene della parete minore del rettan golo fanno eccezione, avendo ciascuna un basso piedestallo. L ’edificio è coperto da tetto a capanna, sostenuto alle estremità da dieci archi, alti, che corrispondono alle dieci campate interne.