Lilian Terry Con Dizzy Gillespie, Suo Amico Di Una Vita, a Pistoia Nel 1981; a Fianco, La Cantante a Colloquio Con Duke Ellington Nel 1966 a Juan-Les-Pins
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INTERVISTA AMICI PER SEMPRE Lilian Terry con Dizzy Gillespie, suo amico di una vita, a Pistoia nel 1981; a fianco, la cantante a colloquio con Duke Ellington nel 1966 a Juan-les-Pins. Lilian Terry IO, DIZZY, LaDUKE University Of Illinois Press ha da poco pubblicato E... uno splendido volume in cui la «Signora del jazz» racconta la profonda amicizia con molti tra i più importanti musicisti del nostro tempo: e non solo Gillespie ed Ellington © CARLO RUBERTI/CORTESIA LILIAN TERRY, © PIERRE LAPIJOVER/CORTESIA LILIAN TERRY RUBERTI/CORTESIA LILIAN TERRY, © CARLO di Pike Borsa 56 - MUSICA JAZZ FEBBRAIO 2019 FEBBRAIO 2019 MUSICA JAZZ - 57 INTERVISTA ilian Terry è nata al Cairo ma sbaglio, fino alla fine dell’ultima guer- in auge erano la Fitzgerald, Bea Wayne, Di- è da sempre cittadina del mon- ra. Com’era Il Cairo in quei giorni? nah Shore, la grande Billie… E i loro dischi do. Grazie al jazz, che l’ha pre- Una città fantastica. Allora l’Egitto, e sto par- m’insegnarono le canzoni che ascoltiamo sa e conquistata quando aveva lando degli anni Trenta e Quaranta del seco- anche oggi e che c’incantano ancora. Lsolo tredici anni. Grazie a In The Mood di lo scorso, era un Paese sotto l’influenza del Cos’è che allora la colpì di più del jazz? Glenn Miller. Da quel giorno, la sua vita non Regno Unito (per gli affari) e della Francia È vero che, in quei giorni, era la musica è stata più la stessa. Così, eccola cantante, (non solo per i rapporti diplomatici, ma an- del momento. La suonavano un po’ in conduttrice radiofonica e televisiva, orga- che per la moda e la cultura). Il ceto medio tutto il mondo (pure in Italia, anche se nizzatrice di concerti, direttrice (per ben era formato dai personaggi più disparati. la chiesa e il fascismo non ne andavano quindici anni) della Scuola di Musica Dizzy Egiziani, logicamente, e poi libanesi, siriani, proprio matti), ma i suoi detrattori non Gillespie a Bassano del Grappa… E sempre britannici, francesi, italiani, greci… E il tutto mancavano di certo… Insomma, com’è con il jazz addosso. Musica che l’ha sempre sotto il protettorato della Corona inglese… stato scoprire il jazz? Musica amata e, accompagnata e di cui non riesce a fare a L’integrazione era spontanea e naturale. allo stesso tempo, temuta o, almeno, meno. Neanche oggi che, ormai, ha smesso Ogni festa religiosa, delle tre religioni del non accettata. di cantare e s’è ritirata in Francia, a «godersi Libro, veniva festeggiata da tutti, con grandi Ho avuto la fortuna di vivere sempre in un il sole, il mare e a coltivare piante esotiche, pranzi internazionali e interreligiosi… Poi, ambiente assolutamente aperto a ogni re- nella terrazza di casa». Cosa piuttosto strana durante la Seconda Guerra Mondiale, l’Egit- ligione, cultura e tradizione. Quindi ascol- per chi ha cantato , tra i tanti, con la Roman to si trasformò in un’enorme base militare tando ogni tipo di musica. E le dico che New Orleans Jazz Band, Carletto Loffredo, delle Forze Alleate. Così, oltre alla musica non mi è mai capitato di sentire dei giudizi Lino Quagliero, Renato Sellani, Romano classica (non dimentichiamo che proprio al negativi sul jazz, se non a volte su qualche Mussolini, Nunzio Rotondo, Basso e Veldra- Cairo, nel 1871, si tenne la prima mondiale musicista in particolare, magari per il suo mini, Gil Cuppini, Franco d’Andrea, Giorgio dell’Aida) si cominciarono ad ascoltare pu- stile di vita piuttosto discutibile. Però, per Gaslini… E che, per amici, ha avuto Frank re la musica e le canzoni dei chansonniers tutta la vita, ho sempre sentito parlare bene Sinatra, Tony Bennett, Chick Corea, Ray francesi, mentre le radio locali trasmetteva- di questa musica. La gente che frequentavo Charles, Max Roach, Nina Simone, Erroll no musica americana. Soprattutto jazz. e frequento ancora non ha mai smesso di Garner… E siccome è impossibile chiude- Come ricorda, all’inizio del suo libro, parlarne bene e con entusiasmo. E sa per- re e andare in pensione dal jazz, ecco che lei è cresciuta in una famiglia che ché? Perché il jazz è uno strumento in more adesso Lilian Terry se n’è uscita, per la Uni- ascoltava sempre molta musica. I suoi ways that one. Basta saperlo usare. versity of Illinois Press, col suo primo libro avevano un debole per l’opera, sua zia Com’è cominciato il suo rapporto con di memorie: Dizzy, Duke, Brother Ray and dava lezioni di piano e suo zio era un la scena jazz italiana? In Rete girano Friends. Duecento pagine,ricche di foto, patito di jazz… Musica che poi ha affa- pochi filmati d’epoca (tra questi, una dedicate a sette jazzisti americani che sono scinato pure lei. Si ricorda i dischi che sua bella versione di My Funny Valenti- stati suoi grandi amici. E che hanno con- ascoltava allora? ne). Eppure, c’è stato un tempo in cui il tribuito a fare di Lilian Terry la Signora del Il primo brano che mi viene in mente è In jazz italiano ha fatto davvero parte del- Jazz. Come oggi la conosciamo. The Mood di Glenn Miller. Erano gli anni la sua vita. Con, pure, molte incisioni e e con noi suonava l’allora sconosciuto Riz FESTA DI COMPLEANNO Ti amo e lo conduceva Vivi Gioi. La cosa delle big band. Ellington, Basie, Millinder, guadagnandosi, sul campo, il grado di Ortolani. Poi, in Italia, fu la volta dei primi L’11 settembre 1987, al Velodromo andò bene e, da quel momento, divenne Mercante di Bassano, Lilian Terry organizzò Lilian Terry, cittadina del mondo, ma Tommy Dorsey, Earl Hines, Calloway, Signora del Jazz. Cosa ricorda e cosa festival di jazz. Come quello di Sanremo. Al il «Dizzy’s Day», una festa in musica per i quasi una consuetudine invitarmi in tv. E anche (come dice lei nel suo bel libro) Goodman… ma nasceva pure la hit para- le è rimasto di quegli anni? quale partecipai anch’io. Accompagnata, al settant’anni Gillespie alla quale presero non solo in programmi musicali. Vittorio figlia del Nilo. Visto che è nata al Cairo, de. Con Bing Crosby, Perry Como, Dick Caspita, qui parliamo della metà del secolo pianoforte, da Romano Mussolini. Alla sua parte, tra i tanti, anche grandi musicisti come Gassman mi volle nel suo Il mattatore. E Milt Jackson, Johnny Griffin, Max Roach e da padre maltese e madre italiana. E in Haymes e le due grandi rivelazioni: Frank scorso e ne è passato di tempo. Vediamo prima importante esibizione pubblica… Randy Brecker (che vediamo nella foto). poi anche Tognazzi e Vianello mi invitarono Egitto c’è rimasta un bel pezzo. Se non Sinatra e Nat King Cole. Allora, le cantanti un po’… Dunque, ero arrivata in Italia nel La interrompo un attimo. Come piani- in qualche puntata delle loro trasmissioni… 1948, per studiare a Firenze, e mi accorsi su- sta. Mussolini ci sapeva fare, ma aveva co che mancava era Umberto, che ci aveva Finché, un giorno, il regista Enzo Trapani bito che i ragazzi della mia età non avevano un cognome e una parentela piuttosto incoraggiati a partire senza di lui. Dicendo decise che anche Lilian Terry doveva avere molta familiarità con i famosi artisti ameri- ingombranti. Ci furono problemi, allo- che poi ci avrebbe raggiunti in Liguria. Solo un programma tutto suo. Lo chiamammo cani. Per loro, gente come Sinatra, Crosby, ra, quando lavoravate assieme? Da par- che lì non si fece vedere e neanche alle pro- Abito da sera. E, a parteciparvi, ci furono Ella, Armstrong e le grandi orchestre erano te del pubblico, intendo. ve della sera del concerto. Trascinai così un Franco Cerri, Enrico Intra, Dino Piana, Palli- solo notte fonda. Quando mi trasferii a Ro- Nessun problema. Con lui ho cantato per pallido e preoccupato Romano al bar, per no Salonia e Pupo de Luca. ma, le cose cambiarono. Laggiù lavoravo diversi anni, anche all’estero, e per quanto berci uno o due calvados. Al che lui mi E, in quei giorni, com’era la scena del come interprete e traduttrice per l’amba- mi ricordo il suo cognome non ha mai su- confessò che non toccava mai l’alcol… ma jazz italiano? sciata del Sud Africa. Vivevo ai Parioli e, nei scitato alcun commento negativo. Era una vada per questa volta! Morale della favola, In costante movimento. Glielo posso assi- weekend, gli amici mi accompagnavano persona timida e riservata, ma che col suo cantai con un Romano Mussolini felice e curare. C’erano già molti musicisti di ottima nei piano-bar e nelle cantine dove suona- umorismo, sempre educato e gentile, riu- rilassato. Dopo il concerto, mi disse che si qualità, con i quali ho cantato anche in tutta vano gruppi come la Roman New Orleans sciva a farsi aprire tutte le porte. Eravamo era divertito molto e mi chiese se mi anda- Italia. Dal sud al nord… Poi, la RAI aveva Jazz Band. Una sera chiesi al loro pianista molto amici. va di continuare il nostro sodalizio musica- allora diverse orchestre di musica leggera, di suonarmi All Of Me, lui rispose solo se tu Prima che la interrompessi, mi stava le. Così abbiamo lavorato ancora assieme. sia alla radio che in tv, in molte città italia- la canti e da lì è partito tutto. parlando del festival jazz di Sanremo… Per diversi anni e anche all’estero. In Nor- ne. E la maggior parte di queste orchestre Quasi per caso, insomma… Era il 1956. La sua prima edizione. E io mi vegia, Francia, Germania, Belgio, Olanda, era formata da musicisti di orientamento Già.