guida all a natura delle pre alpi varesine I protagonisti di questo libro vivono nelle aree naturali tra il Verbano e il Ceresio, frequentano i numerosi e di- versi ambienti che disegnano questo ricco territorio e beneficiano della qualità di aria, acqua e alimenti offerti dalla spiccata biodiversità locale. C’è chi studia e lavora, corre freneti- camente, e c’è chi ha un altro ritmo, procaccia il proprio cibo, va in letargo e cerca faticosamente di convivere con i primi. Due mondi all’apparenza di- stanti, ma che compongono il medesi- mo mosaico. Quello della vita. guida all a natura delle pre alpi varesine

testi di Federico Pianezza racconto di Davide Longo illustrazioni di Giacomo Bagnara CONOSCERE VUOL DIRE PROTEGGERE

Conoscere la natura, immergersi nella sua bellezza, riconoscere gli animali che la abitano, saperne di più sulla loro vita e i loro habi- tat, è il primo passo per amare il loro, il nostro mondo. Un mondo bellissimo e delicato, oggi più che mai da conservare e proteggere. Quali sono i principali ambienti naturali delle Prealpi Varesine? Come si sono formati e quali animali e piante li popolano? Dove potete vedere un bosco di ontano nero, un picchio nero, una sa- lamandra o un capriolo?

Leggendo FLORA, FAUNA E ALTRE VITE lo potrete scoprire, un nuovo, affascinante libro, frutto di anni di studio, ricerca e del lavoro di esperti, naturalisti, grafici e illustratori. Unica nel suo ge- nere, quest’opera di 176 pagine ci presenta, con bellissimi disegni, ogni singola specie e ambiente, non solo descrivendone le carat- teristiche ma anche parlandoci del loro stato di salute.

Gli autori del libro ci guidano alla scoperta di una materia tan- to affascinante quanto fondamentale per il futuro del pianeta: la conservazione della natura. Schede sintetiche di immediata consultazione, a cura di Federico Pianezza, ci spiegano alcune caratteristiche di uccelli, rettili, anfibi, insetti, vegetazione, anche attraverso un'iconografia che in modo semplice ci aiuta a sapere quando e dove osservarli. Completano la pubblicazione oltre 100 splendidi disegni di uno fra i più apprezzati illustratori italiani, Giacomo Bagnara, di questi oltre 60 rappresentano le specie più facili da osservare o più curiose. Ma il libro è unico nel suo genere perché è anche un romanzo, certamente il racconto è l’elemento più inconsueto, introduce ad una modalità nuova e diversa di comunicare la natura. Davide Longo è il narratore del libro, la sua idea è quella di racconta- re la relazione tra l’uomo e la natura di questi luoghi, così ac- cessibile e forse anche per questo motivo da tutelare dall’uomo stesso. Il filo conduttore è rappresentato da Ettore e Agata, due fratelli che in ogni racconto vivono momenti diversi della loro vita. Tutto l’insieme dell’opera si deve al magistrale lavoro dello Studio Corraini che con sapienza e cura ha saputo coniugare e assembla- re un romanzo illustrato a una guida, un manuale.

Quest’opera fa parte del più articolato piano di comunicazione, curato da Lipu, del progetto Corridoi Insubrici, il network a tute- la del capitale naturale insubrico che nasce per dare continuità e completezza agli interventi pianificati e realizzati sul territorio della provincia di tramite precedenti esperienze. Oltre 15 interventi concreti in aree fragili, spesso in cattivo stato di con- servazione sul territorio lombardo, che rischiano di scomparire con gravi conseguenze per la biodiversità. Vede come coordinato- re il Parco Campo dei Fiori con uno speciale partenariato compo- sto da Provincia e di Varese, Comunità Montana Valli del Verbano, Università degli Studi dell’Insubria, Lipu, Istituto Oikos, Legambiente, con l’insostituibile sostegno della Fondazione Cariplo.

FLORA, FAUNA E ALTRE VITE ha questa ambizione, aiutarci a scoprire e amare alcuni dei luoghi più preziosi delle Prealpi Varesine.

Giuseppe Barra Presidente Parco Campo dei Fiori A nome di tutti i partner del Progetto capitolo iv introduzione LA PALUDE IL TERRITORIO p.93 p.10 Evoluzione e scomparsa di un ecosistema p.98

Paludi perdute p.100

Gli animali nascosti nel canneto p.104

p.107 I sette laghi p.28 Dove esplorare la palude?

Gli animali delle acque aperte p.30

Gli animali delle spiagge p.34

Dove esplorare il lago? p.36

capitolo i Le specie aliene p.38 capitolo v p.116 IL LAGO Nascita di un lago p.40 Una storia millenaria I BOSCHI p 21 p 118 . I relitti glaciali p.44 I boschi e le attività dell'uomo . p.111 Il bosco umido p.120

Chi è passato di qui? p.124

La selva castanile p.128

La faggeta p.132 capitolo ii La foresta di conifere p.136 Vie d’acqua p.56 IL FIUME Il querceto p.140 Il fiume p.58 p.51 Dove esplorare i boschi? p.146 Gli animali del torrente p.60

Gli animali del fiume p.62

Dove esplorare il fiume? p.64

Le forme dell’acqua p.66

Dove esplorare le forme dell’acqua? p.70

L’importanza delle aree aperte p.158

Gli animali dei pascoli di quota p.161

Gli animali dei prati aridi p.164

capitolo vi Gli animali dei prati da sfalcio p.166

LE AREE Il muro a secco p.169 APERTE Dove esplorare le aree aperte? p.172 p.153 La migrazione degli anfibi p.82 capitolo iii LO STAGNO Gli animali dello stagno p.84 p.75 Dove esplorare lo stagno? p.87 Piante galleggianti p.88 gen.

estate inverno come leggere ottima assente gli schemi di sett. mar. osservabilità buona scarsa autunno privavera giu. IL TERRITORIO % L’alta densità abitativa della provincia di Varese, 16 pari a circa quattro volte quella italiana, aree agricole non impedisce la conservazione di un alto tasso di naturalità dei propri ambienti. Anche se i celebri 11% seminativi laghi e le ampie superfici forestali sono gli ambienti 4% prati stabili naturali che spiccano maggiormente agli occhi di 1% frutteti, un visitatore, sono i piccoli habitat, meno noti e più % piantagioni legnose, nascosti, ad aumentare la biodiversità. 1,5 praterie di quota È infatti nei prati aridi, nei frammentati boschi di aree pietrose ontano nero o di quercia, negli affioramenti carsici, e prive di vegetazione, spiagge nelle pareti rocciose a picco sui laghi, nelle grotte, nelle brughiere, nei radi canneti che si nasconde la maggior ricchezza floristica e faunistica di % questo territorio. 27 aree residenziali produttive e servizi , % 18% insediamenti 0 5 6% zone produttive aree umide 3% servizi e verde urbano

46% boschi

40 % latifoglie % 5 % conifere e misti 9 1 % arbusteti fiumi e laghi La migrazione degli uccelli acquatici VITE IN MOVIMENTO avviene a “salti” tra le residue aree di naturalità conservate lungo le sponde del Lago Maggiore. In linguaggio tecnico queste Gli animali si spostano sul territorio con aree diffuse lungo il percorso con Pino e movimenti quotidiani oppure periodici, 230 di migrazione vengono dette L’urbanizzazione specie di ragni di alcune aree ognuno secondo la propria velocità e STEPPING STONES. spinta aracnidi ha prodotto una netta ricoprendo distanze più o meno lunghe. foce del Tresa frammentazione del territorio Lo fanno per diversi motivi: per che la fauna attraversa con re difficoltà. io raggiungere le aree di alimentazione, g g a Ponte lag per la conquista di nuovi territori, m o o Tresa La conservazione della g d a i l l continuità delle aree naturali per la riproduzione, oppure in risposta u g a (RETE ECOLOGICA) agli effetti dei cambiamenti climatici. n o e della possibilità per gli animali di muoversi Laveno-Mombello liberamente sul territorio è un elemento fondamentale per la tutela della biodiversità non solo locale ma anche su scala Sabbie d’Oro 133 più ampia. specie di la VARESE specie di go territorio d i v uccelli ret tili a

il r 12 es e nidificanti

specie di Palude Bruschera 61 mammiferi

Tradate o n i c i

t

e

m u fi 47 specie di libellule specie di odonati 49 pesci Il corso del Busto costituisce un vero e proprio Arsizio corridoio ecologico che supporta lo spostamento specie di farfalle diurne della fauna selvatica attraverso specie di lepidotteri 115 Specie di animali presenti la Pianura Padana. Aree di naturalità 11 anfibi nella provincia di Varese Aree antropizzate Aree individuate dalla LE AREE PROTETTE Comunità Montana Valli del Verbano fondamentali per la conservazione dei corridoi Circa un terzo del territorio provinciale gode di forme diverse Maccagno ecologici. Ogni intervento in con Pino e di protezione al fine di tutelarne gli aspetti più caratteristici Veddasca del terrritorio è costituito da queste aree che possa interrompere aree protet te e di interesse ambientale. Questo sistema costituisce l’ossatura il movimento degli animali della rete ecologica locale: un insieme di boschi, zone coltivate, deve essere sottoposto a Luino corsi fluviali, sponde lacustri, che facilita il libero movimento della una valutazione preventiva. Germignaga re fauna all’interno del territorio. io 3 Parchi regionali g g a Ponte lag 3 Riserve naturali m o o Tresa g d a i l 12 Parchi Locali l

u g a di Interesse n situazione migliore o Sovracomunale (PLIS)

Laveno-Mombello Porto 3 Monumenti naturali Ceresio 5 Zone di Protezione

Parco Regionale Speciale (ZPS) Campo dei Fiori 23 Zone Speciali di Conservazione (ZSC) la VARESE Ispra go Valle della d Bevera i v La biodiversità è più tutelata se le a r territorio A parità di superficie è meglio Un sito è meglio conservato e se aree protette sono collegate tra loro Malnate il un’area protetta ampia se circondato da un margine Parco del Golfo da aree naturali che fungono da della Quassa Palude Cintura verde piuttosto che tante piccole. di aree naturali. Brabbia sud Varese CORRIDOI ECOLOGICI.

Sesto Calende

Tradate o n i c i

t

e

m u

situazione peggiore fi Anche l’ampia area Gallarate posta tra il Parco Campo Parco della dei Fiori e il Parco della Valle del Ticino Saronno Valle del Ticino Lombardo DISTRIBUZIONE SUL TERRITORIO riveste un ruolo strategico per i collegamenti ecologici La diversa dimensione e distribuzione sul territorio delle aree protette condiziona il livello di biodiversità provinciali. La valutazione della che il loro sistema naturale sostiene. Le aree protette inserite in un contesto di buona qualità ambientale compatibilità degli interventi raggiungono in modo più efficace i loro obiettivi di conservazione rispetto a quelle poste all’interno di un previsti è in capo ai due Enti Parco contesto fortemente urbanizzato. e alla Provincia di Varese. il territorio a renderla sempre più efficiente. più sempre a renderla volti interventi di eall'attuazione locale ecologica rete della pianificazione alla merito in ruoli, rispettivi loro nei esperienza, I una di numerosi vantano ricca questo progetto partner aree. singole le tra connessione interventi di specifici e l’attuazione collegamento, di naturali aree delle ruolo il evalorizzi protette aree pianificazioneterritoriale un’attenta attraverso realizza si ecologica rete della funzionalità della miglioramento Il a un’elevata diuccelli. ericchezza diversità l’omogeneità dell’ambiente dando ospitalità forestale interrompono semi-aperte montagna. aree Queste intensiva edall’abbandono delleattivitàrurali in tradizionale emarginata èstata dall’agricoltura dopoguerra,foraggera. ilsecondo quest’attività Dopo cui si abbinava la aquella delcastagno produzione in selve, ovvero prati adoperati ilpascolo per ein avveniva coltivazione contadina. La laper civiltà considerato dalla delcastagno, coltivazione secoli unper tempo interessati sonostati immediate vicinanze abitati, degli montuosiI versanti prealpini, soprattutto nelle “CORRIDOI INSUBRICI” IL PROGETTO “albero delpane”perché fontedicibo

recupero di coltivazioni di castagno di castagno abbandonate

volti al miglioramento della della miglioramento al volti alimentazione per numerosialimentazione per animali. e dirifugio e dellespiagge loro la econ possibilità ha prodottofiumi una drastica deicanneti riduzione dellesponde deilaghi edei cementificazione La della fauna.che permettano glispostamenti traumide lorotramite connesse corridoi ecologici diuna la dizone conservazione rete necessaria ma anchedeirettilianfibi, ealcuni insetti, rende degli dispostamento moderata capacità La nella fascia l’Alta cheunisce pianura lePrealpi. con una delleprincipali dibiodiversità cause diperdita umide aree si evidenziacome dipiccole scomparsa La conservare le aree umideconservare , che istituisca , che istituisca è un’ottima idea! idea! è un’ottima

che riduce la biodiversità di questi ambienti. diquesti lache riduce biodiversità aliene vegetali dispecie presenza anche la diffusa enormemente pesa forestali, dellearee distruzione notevolmente inpianuraamplificano alla dove, oltre problematicheLe evidenziate neifondivalle si chemanifestano. di conservazione soprattutto habitat, lecriticità per diquesti importanza deimammiferi hannospostamento attestato l’estrema sull’avifauna emigratrice, esullo sugli nidificante anfibi tra noncollegate effettuati studi spesso loro. Gli parcelle inpiccole appaiono frammentati i boschi Lungo ifondivalle urbanizzati, sempre piùestesamente la biodiversità di questi ambienti. diquesti la biodiversità fatto chesostiene alberiisolati disiepi, emuri asecco rurale diquelpaesaggio aree) edella conservazione dell’allevamento (di estensivo ditipo capisu pochi vaste crisi ditutte legate coltivate, allearee quellespecie deipascoliriduzione una edeiprati, con conseguente in pianura, alla progressiva infatti, hanno portato L’abbandono el’urbanizzazione dellemontagne efauna diflora numerose specie sempre piùrare. cheospitano importanti dihabitat la conservazione con L’agricoltura èun’attività checoniuga illavoro dell’uomo dei pascoli dei pascoli fondovalle dei e prati l’importanza l’importanza dei boschi di miglioramento miglioramento tutela e tutela

(agricoltori, tagliatori ecc.). quotidianamente naturali dellearee all’interno ma anchela ituristi echiopera popolazione adulta, coinvolte inprogrammi ambientale, dieducazione riguardare piùgiovani, sololefasce solitamente eprogrammi nondeve diinterventi di tutela della natura. dellefinalità condivisione La conservazione sistema di rappresenta un efficace naturalidi aree tra loro integre econnesse diun sistema Comunicare aicittadini l’importanza residenziali. delleareedel territorio dovuto alla continuità meridionali lampante èun esempio diframmentazione più traIl collegamento deiFiorielearee ilCampo soprattutto glianimali ditaglia maggiore. stradalimeno mobiliegliincidenti checoinvolgono soprattutto riguardanti la riproduzione dellespecie separazione determina criticità diverse ecologica verdi Questa lembi diaree alquanto limitate. tramite spesso tra difficoltà, loro connesse con aree l’ambienteframmentando naturale intante piccole infrastrutture (strade,sta ferrovie, canali ecc.) muovere, ma l’espansione dellecittà edelle Per vivere, glianimali selvatici devonopotersi

le aree naturali perché i corridoi conoscere per

proteggere ecologici?

19

capitolo i IL LAGO

Il treno sferraglia, così a scuola gli hanno detto che si dice: l’elefante barrisce, l’asino raglia, il treno sferraglia, il coccodrillo non si sa. Biso- gna parlare appropriato e chiamare le cose con il loro nome, quando il nome esiste. La maestra Vittorina è stata chiara. Questo pensa Ettore mentre fissa oltre il finestrino le cose scorre- re nemmeno troppo veloci: un ’ di bosco, un po’ di case, un po’ di strada, macchine e asfalto. Alcuni capannoni, niente belli. Inutile na- sconderlo, si era immaginato di meglio. Invece il treno è lento, i sedili spugnosi e la mamma da mezz’ora parla al telefono con papà mentre Agata legge, facendo finta di non sentire che litigano a proposito del calendario di Natale, che poi è tra tre mesi. È una pizza avere una so- rella due anni più grande, pensa Ettore, una sorella tutta culturale e tutta non mi sporcare e basta con questi giochi scemi, non sono mica di seconda come te. Invece i genitori separati a volte sono una pizza a volte una convenienza, dipende. Oggi comunque sono una pizza. Ettore dà un morso al panino salame e sottiletta. Se la mamma non stesse litigando gli direbbe «Cosa mangi? Non è l’ora, ti rovini il pran- zo!». Invece è concentrata sulla questione pre vigilia, orario di con- segna dei ragazzi, dove sono finiti i moon boot di Agata, ce li hai tu, idiota, perdi sempre tutto. Il treno sta rallentando. La mamma scatta in piedi e afferra lo zaino: «Mi stai facendo passare tutto il giorno al telefono. Per una volta che porto i ragazzi da qualche parte! Addio!».

23 CAPITOLO I IL LAGO

La mamma, Ettore e Agata scendono dal treno, attraversano l’atrio «Lui l’ha già mangiato». ed escono dalla stazione del paese dove la mamma ha deciso che saba- «Agata, ti prego… Davvero l’hai già mangiato?». to si andava a prendere un po’ di aria buona. C’è una piazzetta, qual- «In treno, avevo fame». cuno passa in bici, due bar, un grande albero, la passeggiata e il lago. «Non importa, te ne darò un pezzo del mio, guardate che sogno «È quello il lago?» dice Ettore. quelle barchette!». «Secondo te?» dice Agata. «Ci possiamo salire?». «Piantatela di litigare» dice la mamma «Siamo qui per rilassarci e «Non credo, sono private, e poi Agata patisce». ci rilasseremo. Le grandi masse d’acqua cullano l’anima e placano le «Anche lui patisce». ansie. Respirate forte. Sentito che aria pulita? Attraversiamo, attenti «Anche tu patisci, niente barchette, c’è una fontana, riempiamo le alle macchine». borracce!». Ettore, Agata e la mamma raggiungono la passeggiata. È sabato, c’è Dopo una decina di minuti qualcosa intorno a loro è cambiato: un po’ di gente, ma non troppa. Alcune bancarelle vendono pantaloni, meno case, più verde, la passeggiata è ormai divenuta un viottolo ster- cover per cellulari, ce n’è una a forma di lapide che attira l’attenzio- rato. Restano i cestini, a distanza di cinquanta passi uno dall’altro. ne di Ettore. Forse potrebbe chiederla e conservarla in attesa di avere A Ettore piace contare. Per questo guarda la terra alla sua destra e non il cellulare, medita una strategia, ma quando l’ha trovata Agata e la il lago alla sua sinistra. L’acqua è un soggetto difficile per un appassio- mamma sono già lontane. Le raggiunge a passo svelto osservando il nato contatore. Come conti un lago? Uno, e hai già finito. Certo ci sono lago che è proprio lì a un metro da lui, oltre la balaustra. Rispetto al le barche e gli uccelli, ma anche quello è presto fatto. mare lo definirebbe meno acqua, niente onde, barche, ma non mo- «Sono stanca» comunica Agata al mondo. toscafi e voglia di tuffarsi solo così così. In più ci sono boschi e case «Sì anch’io» dice la mamma «e siamo abbastanza lontani dal paese». sull’altra riva, cosa che al mare non gli risulta. E la questione acqua Ettore camminerebbe ancora perché a ogni passo sente la natura dolce, acqua salata, tutta da verificare. Si annota queste faccende in attorno farsi più natura e l’intenzione degli uomini di cambiarla, soc- testa, casomai lunedì gli toccasse il tema: come hai trascorso il week combere. Soccombere è una bella parola per Ettore. I cartaginesi soc- end. Intanto ha raggiunto la mamma e Agata. comberono ai romani, mentre prima sembravano i romani a rischiare «Che stiamo facendo?» lascia cadere lì. il soccombimento. La storia insegna. «Facciamo una bella passeggiata sul lungolago!». Si siedono su un tronco che fa da panchina. Agata e la mamma be- «Per andare dove?». vono, Ettore va verso la riva del lago. Prima o poi, in fondo, deve pren- «Sei proprio un bambino!». derci confidenza, soprattutto in vista del tema. «Agata! Ti prego, non cominciare, tuo fratello ha diritto di chiedere! C’è una spiaggetta di nemmeno un metro, ghiaia fina, quasi sabbia. Comunque non abbiamo una meta precisa, la mia idea è raggiunge- Lì il lago ondeggia appena, fa risacchetta, sciaborda. Anche sciaborda re un posto un po’ fuori dal paese dove sederci nell’erba, mangiare i è una bella parola, i pirati sempre sciabordano e… Non deve distrarsi, panini e goderci questo bel sole e…». è lì per prelevare informazioni sul lago in vista del tema. Non vuole

24 25 CAPITOLO I IL LAGO

fare come quella volta che lo zoo gli è piaciuto così tanto che poi non Il bambino guarda la mamma. si ricordava niente. Dunque concentrarsi sul lago che al momento, «Come sai tutte queste cose?» le domanda. pensa Ettore, potrebbe essere definito posto incerto, poco contabile e Lei lancia un’occhia d’intesa alla folaga. senza preamboli dove le cose non sembrano appartenere né all’acqua «Quando ero iscritta all’università pensavo di specializzarmi in or- né alla terra. Al mare invece c’è sempre una striscia che divide acqua nitologia, poi sono rimasta incinta di Agata e…, ma non importa, e terra, e la striscia è l’Aurelia, le sdraio dello stabilimento, la passeg- possiamo piuttosto parlare di una cosa?». giata e ferrovia, qui invece… Molto incerto, bisogna stare all’occhio. Ahi, pensa Ettore, quando iniziano così… e guarda verso Agata che La mamma gli si avvicina e gli porge mezzo panino. li sbircia facendo finta di leggere. Probabilmente lei sa già di cosa si «Non ho fame, grazie» dice Ettore. tratta. «Dai prendilo, non sono mica arrabbiata!». «Il punto» attacca la mamma «è che da un paio di mesi tu e tua Perché dovrebbe essere arrabbiata, pensa Ettore, ma non indaga e sorella dormite in stanze diverse…». prende il mezzo panino che la mamma si è preparata con bresaola «Lei dorme in una stanza! Io nello studiolo». senza olio e senza sale. Praticamente è come masticare un dischetto di «Però ti ci trovi bene, no? L’altro giorno l’avevi anche trasformato in cotone per struccarsi. Ettore lo sa perché quando era piccolo la mam- astronave». ma dimenticò sul bordo del lavandino il dischetto con cui si era tolta il «Veramente era un veliero a reazione». rimmel e lui… comunque è inutile rinvangare. «Infatti era molto bello come veliero a reazione, comunque, il punto Si avvicina a loro un uccello acquatico forse attratto dai loro sman- è che Agata si sente sola in camera e…». giucchiamenti. Ettore lo osserva, sempre per interesse scolastico. «Ma se è lei che mi ha cacciato per poter stare in mutande!». È nero, di medie dimensioni, piumaggio lucido, zampe curiosamente «Non era questo il motivo, comunque cerca di essere ragionevole, concepite e visibili nell’acqua limpida. Ettore sa che se scriverà «con- per lei è un grosso sforzo ammetterlo». cepite e visibili nell’acqua limpida» la maestra andrà in sollucchero. «Cosa?». Le maestre hanno i loro punti deboli. Basta saperlo. «Che le manchi e che vorrebbe che tornaste a dividere la stanza». «È un’anatra?» domanda. Ettore lascia galleggiare per un po’ quelle parole nella lentissima «È una folaga» dice la mamma. risacca del lago. È pomeriggio ormai, sopra di loro passano voli d’uc- Buono a sapersi anche questo, pensa Ettore. celli, da una barca qualcuno urla: «E dopo?». Le cime degli alberi si «Cos’ha sulla faccia?». muovono appena, come se fosse il lago a dettare il tempo di ogni cosa. «Una placca frontale bianca» dice la mamma, masticando il suo pa- «Posso pensarci prima di dire sì o no?» dice alla fine. nino «è il suo segno distintivo, insieme al modo di nidificare. Quan- «Certo che puoi pensarci» sorride la mamma «adesso finisci di man- do devono deporre le uova infatti le folaghe costruiscono un grossis- giare, goditi il lago, l’aria pulita e tutto il resto «e con la mano fa un ge- simo nido galleggiante e poi lo legano alle piante della riva in modo sto come a dire che bendidio! Poi si rimette in piedi e va verso Agata. che la corrente non lo porti via. Sono davvero molto ingegnose». Quando Ettore si decide a voltarsi verso quelle due, cinque o sei

2426 27 CAPITOLO I

minuti dopo, la mamma è distesa e forse dormicchia, mentre Agata legge. Qualcuno dice che lui e la sorella si somigliano, ma anche lui ha scambiato la folaga per un’anatra… Agata d’improvviso solleva gli occhi, lo guarda, poi socchiude la boc- ca e gli fa una linguaccia. Ettore torna a voltarsi verso il lago che adesso ha tutto un altro colo- re. Nel tema l’indomani scriverà che il lago è bello, arioso, tranquillan- te, ma, a dirla tutta, come luogo non si capisce.

28 il l ago disponibilità alimentare che i laghi offrono. ilaghi che alimentare disponibilità ricca una eda rifugio di possibilità ampie dalle mite, clima dal attirati inverno in radunano si eanatre gabbiani svassi, di soprattutto considerevoli, Gruppi autunno. in Sud e verso primavera in Nord verso porta li che migrazione crocevia un importante rappresentano laghi I nostri e Varese). Lugano di , di (Laghi bicicletta in sia apiedi sia sponde, le lungo percorribili facilmente oppure Ganna) di (Lago naturali aree estese da circondati essere Possono Maggiore). (Lago allagati eboschi rocciose pareti e sabbiose ciottolose, sponde, come spiagge sue le lungo ambienti di diversità alla Ghirla), edi Monate di (Laghi balneabili acque delle qualità buona alla Varese), di (Lago canneti ambientale un’ da accomunati ma Differenti lorotra per dimensione, forma e profondità. diversi tutti laghi”, sette dei provincia “la come descritta spesso viene Varese di provincia La LAGHI I SETTE per gli uccelli lungo la rotta di di rotta la lungo uccelli gli per dovuta alla presenza di vasti vasti di presenza alla dovuta elevata qualità elevata qualità 2,5 Lago diMonateLago

km 2

17 266

17 m s.l.m.

215,9

34 m 0,28 km Lago diGhirla Lago 2

16 3,57 diComabbio Lago 442

19 17

km m s.l.m. 2

7 243

138,4 14 7,3 m s.l.m. 19 14,8 di Varese Lago m Lago Maggiore Lago 370 194 212

31 km 7,7 2

m m s.l.m. km m 238 2 1360 m s.l.m. massima profondità livello delmare sul media quota superficie

25 m Lago diGanna Lago 17 0,1

km 5 2

2380

452

29 48,9 diLugano Lago 19,4 33 41

m s.l.m. 27 km acquatici ininvernoacquatici diindividuiuccelli n. medio ininverno acquatici uccelli di dispecie n. medio dipesci n. dispecie 2

4 270 1910 m m s.l.m.

322 m il l ago svasso maggiore che serve a consolidare il rapporto di coppia. di rapporto il aconsolidare serve che e riemergono danza continuando la si tuffano testa, richiami, la scuotono lanciano ripetutamente eretti, auricolari iciuffi con all’altro, fronte di uno laghi: dei riva dalla anche osservare èfacile eche minuti di decine durare possono che ritualizzate danze e proprie di irituali corteggiamento iniziano maggiori svassi gli cui in periodo il questo È infatti 3500 a circa aumenta considerevolmente, arrivando esemplari 300 circa contano si estivo periodo nel Se Ticino. il elungo principali laghi dei canneti nei nidifica provincia, in comuni più acquatiche specie delle èuna maggiore svasso Lo ACQUE APERTE tutto l'anno di osservarlo ottime possibilità PODICEPS CRISTATUSPODICEPS individui. GLI DELLE ANIMALI coppie, in inverno il numero degli degli numero il inverno in coppie, . Si tratta di vere vere di tratta . Si

46 lunghezza lunghezza - 51

cm macchiato di marrone e il becco ènerastro. becco e il marrone di macchiato omeno è più piumaggio loro il ma adulti, degli a quelle simili dimensioni hanno anni, 1-3 di gabbiani, I giovani loro. per rigurgitano lo stimolati, così adulti, gli cibo: chiedere per becchettano ipulcini che rossa, macchia una hanno becco del inferiore parte Nella identici. praticamente sono efemmina maschio di adulti esemplari Gli Nero. Mar del dell’area PONTICO eil centro-settentrionale dall’Europa il nostro, al oltre loro: tra simili molto gabbiano di specie diverse tre ospitare possono prealpini ilaghi inverno In case. delle tetti osui aterra anche ma Maggiore, Lago del Nord nel accade come rocciose, pareti su nidificare Può gruppo. in ma isolati, mai vivono non individui gli SPECIE GREGARIA èuna mediterraneo reale gabbiano Il MEDITERRANEO , si può trovare il NORDICO il trovare può , si ottobre amaggio da di osservarlo ottime possibilità

gabbiano reale mediterraneo LARUS MICHAHELLIS , proveniente , proveniente , originario 128 apertura alare: apertura

: - 150

cm

33 il l ago nidificazioni. risalgono all'inverno 1987 risalgono Varese di provincia in osservazioni prime le particolare, In il in continente. il tutto si cormorano diffuso è progressivamente Europa Nord del riproduttive colonie delle tutela la attraverso Infatti, specie. una di efficace modo in cura prendersi può l’uomo come di virtuoso esempio èun cormorano del diffusione La eBruschera. Brabbia Paludi nelle esempio, per accade, che È ciò o (dormitori gruppi folti in riuniscono si icormorani sera Alla loro. tra uguali sono efemmina maschio di esemplari Gli sole. al eariscaldarsi penne le asciugare ad intento allargate, ali le con vederlo Èfacile zampe. delle spinta sola la con profondità in anche e nuotando tuffandosi cattura che crostacei edei pesci dei Si nutre inconfondibile. specie è una Il cormorano che svernano neilaghi individui dicormorano 120 apertura alare: apertura ROOST - 150 1986 tutto l'anno di osservarlo ottime possibilità ) su piante alte che costeggiano gli specchi d’acqua. d’acqua. specchi gli costeggiano che alte piante ) su

cm 1990

1994 400 PHALACROCORAXcormorano CARBO e dal 2004 edal 1998 1000 2002 si ha notizia delle prime prime delle notizia ha si 2700 2006 2010

NELL’ACQUA… folaghe abbattute 36- lunghezza: 700 in un anno 70 2009 1994 42 settembre amaggio da di osservarla ottime possibilità

cm maggior probabilità di osservare sonoi maggior diosservare probabilità da unSe lungolagopaesirivieraschi deinostri viaffacciate sull’acqua, che pesci i avete la serpenti: nostri dei ilMarianneSu come ilpiùacquatico aCasalzuigno, laghi efiumi, si puòosservare oggi. di praticata più molto era specie questa di danno a caccia di l’attività passato in poiché numerosa, così stata èsempre non però, folaga, La provinciale. il circa conta Varese di Lago il inverno, In acquatica. vita alla adattate ben comunque rende le che membrana una con allargano si che DITA lunghe da formate ma anatre, delle quelle come palmate non sono completamente particolari: sono zampe sue le Anche estesi. più canneti nei Nidifica riconoscere. da facile più acquatica specie la folaga della fanno bianchi frontale placca el’evidente becco eil piumaggio del nero colore Il 20% degli esemplari presenti su tutto il territorio biscia tassellata cavedani ( NATRIX TESSELLATA ( SQUALIUS CEPHALUS SQUALIUS FULICA ATRAFULICA folaga 650 )

individui, individui,

LOBATE ).

35 il l ago smergo maggiore 58 lunghezza: fino a20 fino - lunghezza: 68

cm agosto amaggioagosto da di osservarlo ottime possibilità

cm Dal Dal gruppo. oin coppia in anche otalvolta sole da sott’acqua, inseguono che pesci i efficace modo in pescare di anatre a queste permette eseghettato uncinato corallo, color becco, lungo Il e riuscire dai predatori. a difendersi maggiormente piccoli dei numero il aumentare per nidiate le contendersi solite sono femmine Le costruzioni. in oanche roccia della anfratti piante, vecchie come cavità di all’interno dell’acqua prossimità in nido suo il costruisce maggiore smergo Lo svernamento. lo durante solo frequentati erano luoghi questi quando precedenti, anni agli rispetto differenza una segnando nidificare, per ) il il e Tresa (come principali fiumi einostri laghi MERGUS MERGANSER MERGUS 2003 lo smergo maggiore sceglie sempre di più i nostri inostri più di sempre sceglie maggiore smergo lo

tutto l'anno di osservarlo ottime possibilità m

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o GLI DELLE ANIMALI UNIO PICTORUM unio

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che perdere tempo in litigi inutili. litigi in tempo perdere che continuare a piuttosto mangiare preferisce casi questi In elevata. ricchezza di prede è abbastanza la quando tranne caccia, di aree i suoi dalle competitori allontana territoriale, Specie disponibile. luce invasive che determinano danni agli habitat e agli altri organismi del Lago Maggiore. Lago del organismi altri eagli habitat agli danni determinano che invasive aliene specie di dall’ingresso minacciata èoggi molluschi dei conservazione La icolori. miscelare per pittori dai utilizzati venivano gusci isuoi passato in che PICTORUM specifico, nome suo il edeve bivalve L’unio mollusco èun 3 ogni insetto un catturare deve dell’acqua. Per superare l’inverno prossimità in spesso concimati, se soprattutto ecoltivi, prati su anche osserva si La ondulato. volo suo al e coda la continuamente abbassa e alza cui in modo al è dovuto bianca ballerina della nome Il il cibo di ricerca alla dedica questo eper secondi ballerina bianca MOTACILLA ALBA 90% - 16,5 lunghezza: del tempo di di tempo del tutto l'anno di osservarla ottime possibilità 19

cm -

4 tra maggio egiugno. maggio tra spiagge queste su avventurarsi non èmeglio questo Per calpestare. possano le ipassanti che rischio il con iciottoli, tra mimetico colore di uova le depone ma nido, un costruisce non corriere il assicurato: è successo il sempre non ma Tresa, del foce alla uova le depone coppia una anno Ogni becco. il econ zampe le con terreno il battendo overmi, molluschi insetti, Smuove le sue prede, tipicamente corsette. eveloci brevi compie corriere il bagnasciuga, il lungo cibo di ricerca alla spostarsi per che, fatto dal deriva nome suo Il CHARADRIUS DUBIUS corriere piccolo , al fatto fatto , al aprile agiugno da di osservarlo buone possibilità 15,5 lunghezza: - 18

cm

37 Maccagno con Pino e Veddasca LE ACQUE APERTE

Dove 4 • Maccagno Passeggiando sul 7 • Lido della Schiranna In località lungolago è possibile fare birdwatching Schiranna di Varese (via Giovanni Macchi) Luino esplorare aiutati da un percorso didattico si raggiunge il Lago di Varese e il Parco

E Germignaga costituito da pannelli che illustrano le comunale Zanzi. il lago? R IO G O principali specie di uccelli osservabili. G N A Ponte A M Tresa G 8 • Pontile di Capolago Percorrendo O U L G A I 5 • Palude Bruschera Dal parcheggio la pista ciclopedonale del Lago di L D O G di via Arena di si procede verso Varese, nelle vicinanze di una stazione A L Sud, dove ha inizio il sentiero che entra di rifornimento di carburante si incontra

Cuveglio nell’area protetta. il sentiero che porta al pontile sul lago. Laveno-Mombello Porto Ceresio 6 • Pontile di 9 • Bozza di Bogno Da via Lago Parco Regionale Campo dei Fiori Dal parcheggio di via Acquadro si scende di si arriva a un parcheggio verso il lago. In alternativa è possibile sterrato, situato all’ingresso di un arrivare al pontile anche percorrendo la cantiere nautico. Costeggiando il fiume pista ciclopedonale del Lago di Varese. si arriva al lago. L AG VARESE 1 Ispra O D I V A 39 R E S E Malnate E ancora... Ogni paese costiero sul Lago Maggiore ha un proprio accesso al Angera lago da cui è possibile fare osservazioni. Lungo la pista ciclopedonale del Lago di Varese si trovano interessanti punti di osservazione: a , e Gavirate (lungolago e frazione di Oltrona al Lago). La pista ciclopedonale che LE SPIAGGE costeggia il Lago di Comabbio ha i punti di osservazione migliori nella sua parte Sesto Calende occidentale.

T IC 1 • Lido del LavorascioI 3 • Foce del Tresa Seguendo N Tradate

O Dalla SP 69, nel comune di Ispra, la SP 69 attraverso il centro abitato viaggiando in direzione Nord, si svolta di Germignaga si incontrano alcuni a sinistra in via Leopardi e si raggiunge parcheggi verso il lago: da qui si accede la foce del fiume Acquanegra. al Parco pubblico Boschetto che offre Gallarate un punto di osservazione sopraelevato 2 • Sabbie d’Oro di Brebbia sulla foce del fiume. Al km 15+300 della SP 69 si incontra SARONNO l’accesso dell’area protetta. BUSTO ARSIZIO

E ancora... Soprattutto quando il livello del Lago Maggiore è particolarmente basso nella Palude Bruschera emerge un’ampia spiaggia. il l ago danno agliecosistemi. un gravecomporta animali diorigine esotica Rilasciare innatura ( regioni altre di originari organismi ovvero invasive, aliene specie di èl’introduzione biodiversità di perdita di cause principali delle Una LE SPECIE ALIENE danni alle attività agricole eforestali. agricole attività alle danni ( locali specie le con concorrenza in entrare possono specie ALLOCTONI AUTOCTONE MICROPTERUS SALMOIDES MICROPTERUS ) che hanno la capacità di diffondersi in natura. Queste Queste natura. in diffondersi di capacità la hanno ) che ), alterare gli ecosistemi e a volte provocare ingenti ingenti provocare eavolte ecosistemi gli alterare ), persico trota persico AMEIURUS MELAS AMEIURUS MELAS pesce gattopesce

porracchia agrandi fiori LUDWIGIA HEXAPETALA

peste d’acquapeste comune ELODEA CANADENSISELODEA PROCAMBARUS CLARKII PROCAMBARUS gambero rosso della Louisianagambero rosso TRACHEMYS SCRIPTATRACHEMYS testuggine palustre americana palustre testuggine

ORCONECTES LIMOSUS ORCONECTES gambero americano MYOCASTOR COYPUS MYOCASTOR nutria

(Svizzera) diCostanzaLago HYBRIDA)(FORMA COREGONUS lavarello RUTILUS RUTILUS RUTILUS

gardon MACROPHTHALMUS COREGONUS bondella (Svizzera) diNeuchatelLago è diffuso sui Laghi di Varese eComabbio. Varese di Laghi sui è diffuso loto di fior Il mentre nell'illustrazione, compaiono che specie delle parte maggior la ospita Maggiore Lago Il varesino. territorio sul anche presenti sono queste di ealcune eanimali vegetali aliene specie di 10-15% 12.000 circa presenti sono Europa In siluro Danubio SILURUS GLANIS lucioperca lucioperca STIZOSTEDION LUCIOPERCA STIZOSTEDION è ritenuto invasivo èritenuto

Mar Nero, Caspio POLYMORPHADREISSENA zebracozza

. L’Unione Europea ha pubblicato due liste liste due pubblicato ha . L’Unione Europea carassio CARASSIUS CARASSIUS CARASSIUS SINOSUTHORA WEBBIANA SINOSUTHORA panuro diWebb specie aliene, delle quali il il quali delle aliene, specie

WOODIANA ANODONTA (SINOANODONTA) d’acqua cinese cozza dolce CORBICULA FLUMINEA CORBICULA vongola asiatica

NELUMBO NUCIFERA diloto fior

41 il l ago denominato territorio, del fiume grande più Il Dumentina. Val ola la esempio 500 ai intorno trovano si oggi che valli quelle invece Esistevano Valtravaglia. ola Valcuvia la né Varesotto, del laghi Circa NASCITA DIUNLAGO 8

non esistevano né il Lago Maggiore né gli altri altri gli né Maggiore Lago il né esistevano non fa anni di milioni

8 m Paleo- il io n i d i a

Cittiglio n n i

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, scorreva lungo la Valganna da Nord verso Sud. verso Nord da Valganna la lungo , scorreva a

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A N N A di ampie cascate ampie di creazione alla portò formazione recente più di equelle preesistenti valli le tra erosivo processo dal creato dislivello Il Dumentina. Val la due in separò che Veddasca Val ela Valtravaglia la Valcuvia, la Verbano, del Valle la come canyon, profondi così formarono Si di erosione aumentò notevolmente. 4000 di vuoto un davanti trovarono si fiumi Inostri Mediterraneo. Mar del essiccamento totale un ecausarono Gibilterra di Stretto lo chiusero europea tettonici MESSINIANO denominata geologica un’epoca Durante dovuti allo scontro della placca africana contro quella quella contro africana placca della scontro allo dovuti , come quella della Froda o quelle di . di oquelle Froda della quella , come

m di dislivello e, di conseguenza, la loro potenza potenza loro la conseguenza, di e, dislivello di Cittiglio

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43 il l ago sbarramenti disbarramenti di materiale origine glaciale. da origine hanno eGhirla Ganna di iLaghi Anche e Comabbio. Monate Varese, di iLaghi oggi trovano si quale nel Varese, di e sbarramenti detti MORENE detti e sbarramenti colline aformare andava disgelo, il durante abbandonato che, terroso e roccioso materiale di quantità notevoli trasportavano I ghiacciai fauna. e flora di specie poche rifugiavano si dove montagne, delle alte più solo le emergevano vette Nei coltre glaciale periodi freddi, dalla pianura. la verso alpini ghiacciai dei avanzate ripetute delle effetto per modifiche ulteriori subito ha varesino territorio il recentemente, Più

c i rc a 1 5 m il a

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f a . Ne troviamo diverse nel territorio a Sud aSud territorio nel diverse troviamo . Ne

e di diga una formando naturale sorta all’altezza di Calende, Sesto Verbano del Valle la sbarrò ghiacciaio dal depositato materiale Il in precedenza dal fiume. in precedenza rispettopiù dolce alla valle aVscavata modellarono la valle dandole un profilo Il Verbano Ighiacciai insezione: dando così origine al Lago Maggiore Lago al origine così dando Cittiglio

la go m a gg io re . da un fiume gola aVscavata - - livello delmare + livello deisedimenti dellagolivello medio 500 500 180 190 190 s it

m u m m a z io n la e go d o i d lu i ga er no na

45 il l ago I RELITTI GLACIALI I RELITTI in grado di incrociarsi tra loro. tra incrociarsi di grado in più non ma acontatto tornate casi, alcuni in sono, specie nuove nuove specie ( specie nuove di nascita alla portato ha casi alcuni in glaciazioni dalle operata emeridionali settentrionali popolazioni le tra separazione La si temperature. sono anche delle dopo rifugiati l’innalzamento cui in aree nelle rimangono freddi, periodi nei Sud verso spostati dei dei tratta Si glaciazioni. alle legata storia una hanno specie Alcune RELITTI GLACIALI RELITTI dimensioni: 3 - 10 SPECIAZIONE

cm , ovvero di animali e piante che, dopo essersi essersi dopo che, epiante animali di , ovvero è una presenza esclusiva ( esclusiva presenza è una Riconosciuta recentemente come specie, silicei - isolate durante i periodi glaciali. iperiodi durante -isolate silicei di popolazioni di dall’evoluzione Deriva Fiori). Pizzo dei Clemente, San Campo Cuvignone, Nudo, (Monte Valcuvia della calcarei rilievi dei ). Scomparso l'ostacolo dei ghiacciai le le ghiacciai dei l'ostacolo Scomparso ). PRIMULA HIRSUTA PRIMULA PRIMULA VALCUVIANENSISPRIMULA della Valcuvia primula rossa - che però vive su substrati substrati su vive però -che SPECIE ENDEMICA )

di osservarla amaggio e di osservarla da settembre aottobre ottime possibilità (SPECIE ENDEMICA S.Martino Monte esul Fiori dei Campo sul Il diverse nei gruppi vari montuosi. di specie differenziazione alla portato l’evoluzioneNei millenni successivi ha coltre glaciale. dalla emergevano che montagne delle cime sulle isolato èrimasto glaciazioni le durante suolo, del all’interno vive che insetto Piccolo lunghezza: DUVALIUS GHIDINII DUVALIUS 16 - 18

cm ). si trova esclusivamente DUVALIUS GHIDINII coleottero

esempio nella Palude Brabbia. Palude nella esempio ad come adatti, più habitat negli confinato è rimasto ghiacciai dei ritiro il dopo glaciazioni; dalle Sud verso spinto stato èpoi ed Alpi sulle diffuso era che rettile èun vivipara lucertola La

ZOOTOCA VIVIPARA lucertola vivipara

lunghezza: 3 - 4

mm tutto l'anno di osservarlo possibilità scarse

47 il l ago altezza alla spalla: altezza buone possibilità 70 di osservarlo di osservarlo tutto l'anno - 80 dell’Eremo di Santa Caterina aLeggiuno. Caterina Santa di dell’Eremo pressi enei aMaccagno intorno rocciose pareti le come particolari, habitat in popolazioni alcune conservando glaciazioni alle È sopravvissuta el’altra. glaciazione una tra periodi nei diffusa equindi caldi climi ai legata Specie cm a quote più basse, come la popolazione della Val Veddasca. Val della popolazione la come basse, più a quote anche Alpi le tutte in aespandersi camoscio il portato ha L’abbandono e l’assenza di montagne predatori delle Alpi. delle aquello che piuttosto spagnolo aquello simile èpiù d’Abruzzo camoscio il chiamiamoche Alpi. Per delle camoscio oggi questo motivo quello Est: da giunta frattempo nel specie nuova una da

camoscio RUPICAPRA RUPICAPRA CISTUS SALVIIFOLIUS cisto femmina

il suo ritorno venne ostacolato

tornò a farsi più ospitale, ospitale, più afarsi tornò dei Pirenei, che durante le

ultime glaciazioni si ritirò sui sui ritirò si glaciazioni ultime Appennini). Quando il Quando Appennini). clima ghiacci (Pirenei, Caucaso, non dai massicci interessati era diffuso il camoscio camoscio il diffuso era In tutta Europa un tempo tempo un Europa tutta In 50 dimensioni: - 60

cm

49

capitolo ii IL FIUME

L’uomo guarda i due ragazzi che da oltre mezz’ora se ne stanno se- duti a gambe incrociate sulla ghiaia della riva, le teste chine sui cellu- lari, digitando e lanciando di tanto in tanto messaggi vocali ascoltati da chissà chi e chissà dove. Compagni di scuola? Amici? Fidanzati? A Milano? Su qualche treno? Sulla panchina di un parco? L’uomo sa che gli adolescenti fanno così, ma sa anche che quel che dovrebbe dire un padre è «Adesso piantatela! Siamo venuti al fiume per stare un po’ insieme, goderci la natura e fare quattro chiacchiere. Abbiamo un sacco di cose da raccontarci, e invece guardatevi lì, uno di fianco all’altro, senza nemmeno dirvi una parola, per non parlare di me, a malapena mi avete guardato in faccia». Questo dovrebbe dire un padre, l’uomo lo sa, a meno che questo non sia il primo week end in cui vede i figli dopo un paio di mesi in cui è stato all’estero per lavoro. A meno che il padre in questione non sia stato scoperto dalla madre dei ragazzi una decina di anni prima men- tre intratteneva da un paio di mesi una relazione con la segretaria del vicedirettore della sua ditta. A meno che il padre non sia stato licen- ziato dal vicedirettore in questione che aveva a sua volta una relazione con la segretaria in questione, per poi finire a saltellare da un lavoro precario all’altro, tardando ogni mese il pagamento degli alimenti, senza negarsi tuttavia le gite di skysurf e una sfilza di relazioni con donne più giovani, qualcuna anche presentata ai figli, fino a che la vicinanza di età tra le une e gli altri non ha cominciato a imbarazzare

53 CAPITOLO II IL FIUME

anche un uomo che, come gli ricorda l’ex moglie, è refrattario all’im- «Con chi parli?» chiede qualcuno alle sue spalle. L’uomo gira la te- barazzo almeno quanto la politica lo è all’onestà. sta, sono Agata ed Ettore. L’uomo lancia un bastoncino nell’acqua che lo accoglie con un plof «Ssshhhh!» fa. minimale, dopodiché la corrente inizia il suo lavoro e il bastoncino di- I due ragazzi si accucciano accanto a lui, uno da una parte, una venta parte di qualcosa di più grande, un moto, una direzione. L’uomo dall’altra, rievocando dal loro cervello la cautela degli antichi caccia- però non coglie la bellezza del movimento perché sta pensando che tori raccoglitori che popolavano quella valle. Chi li vedesse ora dall’al- far saltare la scuola a una sedicenne e a un quattordicenne, suscitando to, li direbbe infatti un uomo e due ragazzi appostati, nascosti, quasi l’ira certa della madre, per portarli in gita al fiume è stata decisamente mimetizzati con la vegetazione del lungo fiume. Forse lì per spiare o una delle idee più stupide avute in vita sua. E dire che ne ha sfornate cacciare, per decifrare orme e transiti di branchi. parecchie. Sarebbe stato meglio un centro commerciale a questo pun- «È proprio fichissima» dice Ettore. to, o il mare. Andare al mare in autunno fa sempre il suo effetto. Ma «Proprio!» dice Agata, «Il suo giallo sembra quello del campo di sugli adolescenti? Che ne sa lui di cosa passa per la testa a quei due? grano di Van Gogh». Certo vanno bene a scuola, Ettore ha la pallacanestro, Agata la mu- «Devi sempre tirartela» dice Ettore. sica, sono ragionevoli tenuto conto dei sommovimenti ormonali: gli «Non è colpa mia se sei un buzzurro!» ridacchia lei. telefonano quando non lo sentono da un po’, quando è lui a chiamare «Buzzurra sarai…». sono disposti a fare quattro chiacchiere, prendere la metro per pranza- «Avevo sei anni quando vostro nonno mi ha portato qui» dice il padre. re insieme, il cinema qualche volta. Lui sa del resto che preferirebbero I ragazzi tacciono, come fosse cambiato il tempo, si fosse alzata o essere con i loro amici. Che tra loro si è creata inevitabilmente una abbassata la marea, la luce avesse fatto uno scatto verso il tramonto. distanza. Del resto starsene qui appollaiato su una roccia a guardarli «Ci siamo venuti in treno, non avevamo la macchina, ed era la prima giochicchiare con il cellulare difficilmente può cambiare le cose. volta che andavo da qualche parte da solo con lui. La nonna ci aveva L’uomo sta per mettersi in piedi, andare dai ragazzi, rimproverarli fatto dei sandwich, così li chiamava i panini. All’americana. Era l’unica magari un po’, prenderli in giro, quando qualcosa tra l’erba attira la cosa moderna che avevamo, il nome dei panini. Abbiamo preso il tre- sua attenzione. L’uomo cambia allora espressione, i movimenti si fan- no la mattina presto, il viaggio non era lungo, ma quando si viaggiava no cauti, gli occhi attenti. Con lentezza si accovaccia e scosta qualche c’era l’idea che bisognava partire presto. Era giugno. I primi giorni filo d’erba per liberare la visuale sul piccolo anfibio dal giallo eclatante di vacanza dalla scuola. Ero stato promosso in seconda elementare. e dal nero lucido. La salamandra da parte sua volta la testa a guardar- Era martedì, ma mio padre non lavorava perché aveva perso il pollice lo, ma non fugge. nella pressa. Quindici giorni di mutua. Sul treno lui leggeva il giorna- «Che fai qui?» le chiede lui. le. Io un albo a fumetti che mi aveva regalato per la promozione. Mia La salamandra scosta il capo di lato, come per dire «Veramente do- mamma aveva detto che non era indicato perché le donne erano con vrei essere io a chiederlo a te!». le cosce di fuori, tanto che lo leggevano dal barbiere per soli uomini». L’uomo annuisce. La salamandra fa un paio di passi e l’uomo alza una mano come per «Hai ragione» dice. dirle, «aspetta, non ho ancora finito». L’animale si ferma.

54 55 CAPITOLO II

«Verso le nove e trenta il treno si fermò lungo il tragitto. Forse un guasto, una precedenza. Papà abbassò il finestrino, allora i treni ave- vano finestrini che si abbassavano, niente aria condizionata. Erava- mo a pochi metri dal muro a secco della linea. Le pietre prendevano il primo sole, ma sui ciuffi d’erba tra le crepe c’era ancora un po’ di rugiada. E in mezzo a uno di quei ciuffi ho visto per la prima volta una salamandra. Si stirava pigra, forse sentendo il primo caldo. Sono rimasto a guardarla per tutto il tempo, finché il treno non è ripartito. Avrei potuto toccarla, bastava allungare il braccio fuori dal finestrino, ma non l’ho fatto. Perché era troppo bella per essere toccata o ferita o schiacciata. Poi il treno si è rimesso in moto. Sono passati molti minuti in cui io non ho fatto altro che pensare alla salamandra. Mio padre in- vece non aveva mai smesso di leggere il giornale. «Sai perché ha quelle macchie gialle?» mi ha chiesto dopo un po’, senza togliere gli occhi dal foglio. Non lo sapevo. «Perché ha un sapore schifoso, e allora dice agli animali che potrebbero mangiarla: ehi, vedete le macchie gialle? Sono io, quella con il sapore schifoso, non confondetevi, non mangiatemi! Magari nella vita le cose schifose ti avvertissero sempre così», poi girò la pagina e non disse altro per tutto il viaggio». I due ragazzi restano in silenzio, fissando la salamandra che ora, sen- za fretta, sembra aver preso la via per un posto in cui deve andare, un posto che aveva in mente sin dall’inizio della sua esistenza, e che ora finalmente raggiungerà, ma senza fretta, appunto, tanto è un posto solo, e ha tutta la vita per arrivarci. «È un insegnamento?» domanda Ettore. «Non lo so» dice l’uomo «mio padre l’ha detto a me, mi sembrava il momento di dirlo a voi». «Grazie» dice Agata.

56 VIE D’ACQUA

I fiumi sono come delle autostrade naturali che permettono a L’azione di disboscamento che ha interessato le aree in prossimità piante e animali di muoversi facilmente attraverso i territori che dei fiumi e la periodica eliminazione della vegetazione arbustiva percorrono. Per esempio, il Ticino, con i suoi vasti boschi, facilita presente sulle rive ostacolano lo spostamento della fauna terrestre. la risalita verso Nord degli animali che si spostano dagli Appennini Analogamente, gli sbarramenti, le dighe e i tratti cementificati alle Alpi a causa dei cambiamenti climatici. impediscono lo spostamento dei pesci che altrimenti risalirebbero il fiume per la deposizione delle uova.

SORGENTE Il numero di specie animali e vegetali presenti in acqua Le aree di esondazione delle acque Alla sorgente e sulle sponde aumenta man sono frequentate da una ricca fauna FOCE il fiume scende ripido mano che dalla sorgente ci (libellule, anfibi ecc.), lì si amplifica tra salti continui e si avvicina alla foce. la capacità di depurazione e si grandi massi. Il livello di ossigeno contenuto raccoglie l’acqua in eccesso per nell’acqua si abbassa al diminuire la difesa dalle piene. della turbolenza e all’aumentare Al diminuire della pendenza della temperatura. le correnti rallentano e, così, aumenta la sedimentazione dei materiali, da quelli più grossi a quelli più piccoli come la sabbia, depositata verso la foce.

la derivazione delle acque per uso l’eliminazione industriale e per delle fasce la produzione di boscate per far energia posto agli edificati la rettifica del corso e alle zone agricole che ha eliminato le anse L’azione dell’uomo la bonifica delle sul corso dei fiumi zone umide in cui ha portato a… l’acqua esonda la cementificazione liberamente creando l’aumento degli delle sponde e degli ambienti di importanza scarichi di inquinanti l’interramento elevatissima per le urbani, industriali l’interruzione con alvei di alcuni tratti per piante, gli animali e agricoli dighe e briglie che costruire abitazioni, e l’uomo stesso impediscono ai pesci capannoni e strade di risalire i fiumi per deporre le uova il fiume MAGGIORE LAGO LAGO spostamenti migratori.spostamenti durante gliuccelli per gli punto importante molto l a foce a foce tra i due laghi. laghi. i due tra liberamente muoversi di pesci ai tempo lungo per impedito hanno conseguenza, di e, corridoio hanno questo Alcuni frammentato interventi sue sulle sponde. trovano si che boscate aree alle grazie soprattutto terrestre, quella per anche ma acquatica fauna la per solo non corridoio ecologico un importantissimo costituendo Maggiore, Lago al Lugano di Lago dal Tresa scorre Il

ostacolo artificiale del fiume Tresa. delfiume artificiale ostacolo disuperareai pesci ilpiùgrande di energia idroelettrica, permette la per produzione erealizzata nella diga diCreva, m posta 23 alta risalita di scala la IL FIUME TRESA

acqua dolce per l’alimentazione per dolce acqua elosviluppo (anguilla) migrano ilmare verso in la per riproduzione esi spostano specie catadrome laper riproduzione (come echeppia) storionecobice si sviluppano inmare migrare poi per l’acqua verso dolce TICINO specie anadrome PO fauna terrestre. terrestre. fauna la ancheper ecologici, icollegamenti fondamentale per delTresa lungopresenti ilcorso un elemento costituiscono l e aree boscate più naturali più boscate e aree strada libera per tornarvi spontaneamente. per libera tornarvi strada ( ripopolamenti acontinui grazie sopravvivevano o che ( laghi nostri nei estinte erano si frattempo nel che specie Le transito. il che per decenni ne hanno impedito interruzioni le senza Lugano di Lago al fino Adriatico Mar dal percorso il compiere possono migratrici ittiche specie le Oggi

ANGUILLA ) hanno ora la la ora ) hanno CHEPPIA

Provincia diVarese. dalla realizzato artificiale graziepesci aun passaggio èsuperato ostacolo daiquesto Anchedalla nascita delfiume. si trova dimetri decine apoche diLugano delLago delle acque la per regolazionerealizzato lo sbarramento

) LUGANO DI LAGO

61 GLI ANIMALI DEL ballerina gialla TORRENTE MOTACILLA CINEREA lunghezza: 17- 20 cm ottime possibilità Occhi adattati alla di osservarla tutto l'anno merlo acquaiolo vista subacquea CINCLUS CINCLUS Narici chiuse da particolari Simile alla ballerina bianca per il corpo slanciato e la coda membrane cm

Ali corte e 20 lunga, il comportamento e il volo ondulato, se ne distingue -

arrotondate per lunghezza: 17 nuotare sott’acqua per la colorazione nettamente differente. Frequenta acque Ossa piene di midollo molto più mosse rispetto alla ballerina bianca: ciò le per aumentare il peso specifico (gli altri permette di soffrire meno i periodi molto freddi, poiché uccelli le hanno cave) le acque in cui si avventura a caccia di insetti e altri animali

ottime possibilitàottime di osservarlo l'anno tutto acquatici generalmente non ghiacciano. Per questo d’inverno Piumaggio fitto, perfettamente isolante è possibile trovarla sia ad alte quote sia su prati umidi o lungo grazie ad una ghiandola che Piedi con dita forti e secerne un liquido impermeabile unghie appuntite per rive di fiumi in fondovalle. camminare sul fondo 63

ottime possibilità lunghezza massima: di osservarla da 20 cm Si tuffa e nuota regolarmente alla ricerca delle sue prede, marzo a ottobre che cattura sott’acqua grazie a una serie di particolari adattamenti. Può raggiungere la profondità di 1,5 metri salamandra pezzata SALAMANDRA SALAMANDRA e restare in apnea fino a 30 secondi, percorrendo anche 20 metri sott’acqua. Costruisce il nido tra le rocce, sotto i ponti, dietro le cascate. I piccoli sono in grado di tuffarsi Anfibio inconfondibile e facilmente osservabile, soprattutto ancora prima di imparare a volare. nelle serate piovose in primavera e autunno. Depone le uova È particolarmente frequente lungo la pista ciclopedonale nelle sorgenti e nelle pozze dei fiumi più puliti. La si osserva della Valcuvia, tra Cantevria () e Cucco facilmente nei boschi di faggio della Veddasca, nascosta tra ( Valtravaglia). i muri a secco della Linea Cadorna a oppure alle Grotte di Valganna. Invece di nascondersi, la Salamandra ha elaborato una strategia diversa: grazie alla sua colorazione molto vistosa, APOSEMATICA INVERTEBRATI La vita di numerose specie nei torrenti montani è legata alla presenza di piccole prede, detta , risulta molto visibile ai predatori che, D'ACQUA soprattutto larve e stadi giovanili di insetti: i TRICOTTERI, nascosti in gusci attaccati conoscendone la sgradevolezza, non osano avvicinarsi. CORRENTE alle pietre e costruiti con piccoli sassolini, e gli EFEMEROTTERI, appiattiti quanto basta Insomma, se la conosci la eviti! per non subire la forza della corrente. il fiume SUL FONDO…

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o Lago Maggiore, anche dall’acqua. fuori Maggiore, Lago del iporti tutti in facilmente osservare può Si predatori. dai notata essere deve non cova, in ferma quando, efficace rivela si femmina della mentre mimetico il piumaggio corteggiamento, al utili sono maschio del vistosi I colori verticale. posizione una raggiungere a fino corpo, anteriore delSi immergendo parte alimenta la superficie. di anatre delle grande epiù comune più èla reale germano Il per il cercare che cibo. adottano modalità superficie di quelle gruppi: due in dividono si anatre Le dai fondaliciottolosi, dove si nasconde. adattato meglio èilpesce aviverefiume, neitratti fiumi eturbolenti deinostri piùalti Tutelato dall’Unione Europea la per sua rarità, lo PLATYRHYNCHOS ANAS germano reale GLI DEL ANIMALI FIUME

e quelle di profondità e quelle

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n a , in base alla alla base , in , insieme alla trota di

tutto l'anno di osservarlo ottime possibilità 50 lunghezza: -

60

cm

lunghezza: buone possibilità di osservarlo da aprile a maggio 18-20 cm e da agosto a settembre ampie spiagge sabbiose. ampie spiagge emergono ed èbasso lago del livello il quando Maggiore Lago lungo le sponde del facilità maggior con vedono si Ilimicoli settembre. agosto- efine aprile-maggio in picchi con migrazioni le durante zone brevemente sosta nostre limicoli nelle dei parte maggior La l’anno. tutto durante èpresente poiché provincia, in avvistare da facile è il più animali, questi tra Il piccolo, piro-piro efiumi. laghi da depositata sabbia la becco il con sondando einsetti, vermi iLIMICOLI uccelli: di gruppo particolare un di l’habitat sono spiagge Le e del Margorabbia. martin del ha si che frequente più L’immagine ALCEDO ATTHIS martin pescatore osservarlo, come anche il corso del Boesio Boesio del corso il anche come osservarlo, pescatore è quella di un una sorta di proiettile proiettile di sorta una un di èquella pescatore Brabbia sono tra i luoghi dove è più facile facile èpiù dove iluoghi tra sono Brabbia I canneti del Lago di Varese e della Palude Palude edella Varese di Lago del I canneti e catturare i piccoli pesci di cui si nutre. nutre. si cui di pesci ipiccoli e catturare arancione e blu metallico che sfreccia con con sfreccia che metallico eblu arancione ramo, attende il momento buono per tuffarsi ilramo, attende momento buono per tuffarsi di incontrarlo proprio quando,di posato su incontrarlo un le sponde dei corsi d’acqua capita invece invece capita d’acqua corsi dei sponde le lungo un fiume. Perlustrando con attenzione attenzione con Perlustrando fiume. un lungo o lago un su erettilineo radente volo un , che molluschi, cercano lunghezza:

tutto l'anno di osservarlo buone possibilità piro-piro piccolo 17 ACTITIS HYPOLEUCOS - 19,5

cm

65 Dove 1 • Mulini di Piero Dal parcheggio 3 • Torrente Vellone Lo si incontra 1 della stazione della funivia per da Velate (Varese), via Adda, seguendo esplorare Maccagno Monteviasco () la segnaletica del Parco Campo dei Fiori con Pino e il fiume? Veddasca in pochi minuti a piedi si raggiungono per Prima Cappella. Sul fiume, risalire i Mulini di Piero, dove il fiume il sentiero di media difficoltà. scorre tra sassi e salti.

2 • Ciclopedonale da Rancio 4 • Valle del Lanza Nella provincia Luino Valcuvia a È il tratto di Varese, il Lanza è uno dei pochi fiumi della ciclopedonale che costeggia prima con tratti molto naturali e vegetazione e

E Germignaga R il fiume Rancina e poi il Margorabbia. fauna peculiari. Nelle piccole zone umide IO G O Partenza dal parcheggio di Cantevria abbonda la rana di Lataste. Un accesso G N A Ponte A (Rancio Valcuvia), via Fratelli Ratti, è da Malnate imboccando via Zara dalla M Tresa G O U L oppure da quello di Grantola nei pressi SS 342 seguendo i cartelli segnaletici del G A I L D del ponte sul fiume. Parco Valle del Lanza. O G A L

E ancora... Si può osservare l’alto corso del Margorabbia, da Ganna (campo di calcio) verso la Miniera Valvassera, oppure la Bevera all’interno del Parco locale. Laveno-Mombello Porto Ceresio Per vedere, invece, dove nasce un fiume: le sorgenti dell’Olona sono al Villaggio Cagnola, Rasa di Varese lungo la SP 62. Parco Regionale Campo dei Fiori

Gavirate

L AG VARESE Ispra O D I V A R E S E Malnate

Angera

Sesto Calende

T IC I N Tradate

O

Gallarate

SARONNO BUSTO ARSIZIO il fiume impercettibile tutti i giorni sotto i nostri occhi. inostri sotto igiorni tutti impercettibile modo in avviene che evoluzione continua una subiscono cascate le anche pagine, queste in descritte dell’acqua lavoro all’incessante legate formazioni altre le tutte Come affascinante. sempre spettacolo è uno le cascate LE DELL’ACQUA FORME

conseguenza, anchequella dell’affluente.conseguenza, La potenza dell’acqua che cade dal salto di una cascata cascata una di salto dal cade che dell’acqua potenza La del lago, l’acqua principale delfiume Se lo stato di quiete vieneturbato, diquiete lostato Se come quandosi abbassacome illivello diviene piùturbolenta e,di

sistema inuno diquiete. stato millenni) l’erosione il riporterà fluviale cascata. Molto lentamente (si parla di principale si abbassa esi forma una erosiva.potenza Quindi illetto delfiume Maggior turbolenza vuol dire maggiore una costante. pendenza si raccordano principale aun con fiume lateraliIn gliaffluenti uno diquiete stato

a quella attuale. attuale. a quella superiore lunga gran di era erosiva potenza sua ela portata maggiore una aveva vasto, più molto bacino un di acque le raccoglieva ma oggi, ha che dimensioni le aveva non fiume il profondescavato delle gole quando ha dell’Olona Il orientale ramo forre le

vasche vasche terrestre, hanno chiamato queste crosta della forme le studiano che scienziati gli interno. I geomorfologi, loro al rotolano corrente, dalla spinte che, pietre alle dovuta èanche forma cui la tondeggianti, vasche delle formato ha (Varese) Vellone torrente Il e porosa: il TRAVERTINO il e porosa: leggera roccia una eaformare e cascate, in di corrispondenza salti soprattutto depositarsi, a tende sale questo superficie, in tornando sorgenti, Nelle calcio. di rocce calcaree si arricchisce di carbonato su isuoli attraversa che L’acqua piovana di travertino le formazioni giganti dei marmitte le MARMITTE DEI GIGANTI . .

69 il fiume gli animali delle acque aperte ramo attivo ramo ram ramo sommerso più percorso dall’acqua percorso più non carsica cavità di tratto continuamente. evolve esi progredisce che sottosuolo nel percorso un e aprendosi stalagmiti e stalattiti come forme, diverse generando profondità in facilmente filtra l’acqua carsica roccia Nella o fo ssile laghi sotterranei laghi dolina sottosuolo. nel roccia della dell’erosione eintensificazione diffusione dalla provocato crollo del seguito a superficie in forma si che è l’avvallamento di acquedotti dei paesi vicini. paesi dei acquedotti di sistema il e fiumi torrenti, alimentare ad sorgenti nelle superficie in poi uscirà che l’acqua raccoglie si ipogeo, carsismo chiamato sistema, tale In speleologi. dagli direttamente studiati essere da tali dimensioni hanno parte minima in solo che e stanze pozzi cunicoli, di intricati dedali scavare L’acqua può livello dell’acqua grotta inghiottitoio sottosuolo. CARSISMO erodibile dall’acqua. L’erosione produce un fenomeno detto facilmente roccia una calcio, di carbonato da costituite sono osservano sia su ampie superfici sia sui massi più piccoli. più massi sui sia superfici ampie su sia osservano si formazioni Queste vaschette. epiccole taglienti creste semiparallele, canalette di serie fitta una formando e lentamente il fenomeno carsico il fiume carsico carsico fiume il ipogeo carsismo il Tresa poco prima di entrare nel Lago Maggiore. Maggiore. Lago nel entrare di prima Tresa poco nel confluisce epoi Varese di aFerrera Fermona cascata la 700 circa per inabissa si dove , a fino eGhirla Ganna di iLaghi aformare Nord verso Campo dei Fiori, sui Monti Rho e Minisfreddo e sul San Martino. San esul eMinisfreddo Rho Monti sui Fiori, dei Campo sul trovano si Varese di provincia in principali ipogei I sistemi esperti. speleologi da solo visitabili parte maggior la per che si può manifestare sia in superficie sia nel nel sia superficie in sia manifestare può si che

Il Margorabbia nasce in Valganna, scorre scorre Valganna, in nasce Margorabbia Il

I fenomeni carsici sotterranei sono I fenomeni sotterranei carsici Molte dell’alto montagne Varesotto m di lunghezza. Di seguito forma forma seguito Di lunghezza. mdi il carsismo il carsismo superficiale piovana scorre scorre piovana erodendola erodendola sulla roccia roccia sulla carbonatica carbonatica L’acqua

71

LE MARMITTE DEI GIGANTI LE DOLINE Dove 5 • Torrente Vellone Lo si incontra 8 • Sentiero della Valcanasca esplorare da Velate (Varese), via Adda, seguendo Percorso didattico con pannelli le forme la segnaletica del Parco Campo dei Fiori esplicativi raggiungibile da Rancio per Prima Cappella. Sul fiume, risalire Valcuvia, via Brera, oppure da Cavona dell’acqua? il sentiero di media difficoltà. (Cuveglio), proseguendo dopo il parcheggio di via Filzi. LE FORRE E I TRAVERTINI 9 • Vallalta Da Duno si sale verso 6 • Le Grotte di Valganna Lungo il San Martino. In località Vallalta si la SS 233 da , in direzione prosegue sulla sterrata per . Svizzera, sulla sinistra si trova la cascata Dopo il Forte di Vallalta, scavato nella di travertino sulla sinistra. A monte della roccia, la dolina si incontra sulla destra. cascata si trova un percorso didattico sul travertino e l’acqua. LE GROTTE

IL CARSISMO SUPERFICIALE 10 • Il Bus del Remeron Grotta visitabile da solo con visita L AG VARESE O 7 • La Val Buseggia È qui che guidata. Per informazioni: www. D I V A si possono osservare gli esempi più grottaremeron.net R E S E appariscenti di questo fenomeno. La Val Buseggia si raggiunge da Vararo IL FIUME CARSICO (Cittiglio) e andando verso il passo di Cuvignone. 11 • L’orrido di Cunardo LE CASCATE Si raggiunge da un piccolo parcheggio lungo la via Ferrera, SP 30. 1 • Il Pesech Lasciate le ultime case 3 • Il San Giulio Dal centro di Cittiglio di lungo via Marconi verso Rancio (via Pianella) seguire la segnaletica per

T Valcuvia (SP 62), laIC cascata è segnalata “Cascate”. I N sulla sinistra. O E ancora... Si possono vedere anche le cascate delle Marianne a , 2 • La Froda Dalla località Nasca 4 • La Fermona Segnalata con lungo la strada per Arcumeggia. Vi sono travertini anche lungo il Sentiero Furia a (), risalire la SP 7 in cartelli turistici dal centro di Ferrera e sulla Valle del Fieno, tra Mustonate (Varese) e il Lago di Varese. direzione S. Antonio: la cascata di Varese. Il Ponte Artù, o Ponte del Diavolo, è un ponte scavato dal fiume Tinella nel comune è segnalata sulla destra. di .

SARONNO BUSTO ARSIZIO

capitolo iii LO STAGNO

Ettore parcheggia l’auto e, con la scusa della cintura che si è inca- strata, aspetta che le due ragazze scendano, per godere qualche secon- do di silenzio e solitudine nell’abitacolo. Quasi sempre viaggia solo, la radio appena un sussurro, il finestrino aperto un dito, anche in in- verno, anche se non fuma. Questi sono i suoi compagni di viaggio: borbottio della radio, sibilo dell’aria dal finestrino. Ma oggi è andata diversamente. Quando Ettore scende, Agata e la sua amica hanno già preso le bor- se dal baule. Agata uno zaino di una grande catena sportiva, l’amica una borsetta che sembra uscita da un film di serie B sugli Appalachi. Si stirano tutte e due, come i gatti che si contagiano. «Un caffè?» dice Sonia. «Io vi aspetto qui, devo fare dei rilievi sulla cartina» dice Ettore. Le due ragazze si avviano verso il bar che dà sulla piazzetta, insieme ad altri due esercizi commerciali dei quali uno è chiuso e l’altro è un kebabbaro aperto alle 10 del mattino e con il cartello “cedensi”. Ettore prende il suo zaino e beve un po’ di caffè d’orzo dal thermos, poi apre la cartina anche se è già stato allo stagno tre volte, conosce il sentiero a memoria e non ha bisogno di fare nessun rilievo. Questa volta ha accettato che Agata lo accompagnasse perché sa che la sorella è in un momento difficile: stallo al terzo anno di università, coinquilina stori- ca che se n’è appena andata, forse un fidanzato lasciato o da cui è stata lasciata, con lei non si sa mai. Certo non pensava che la sorella la sera

77 CAPITOLO III LO STAGNO

prima avrebbe aggregato anche Sonia. «Ok, chi vuole un panino?». «Ma che ci viene a fare?». «Io! Mortadella!». «Come che ci viene a fare? È una gita fuori porta! Sonia adora la Ettore si allontana e comincia la sua ricerca smuovendo delicatamen- natura!». te con un bastone i cumuli di piante in putrefazione. Ha messo le cuf- «Non faceva un corso da assistente alla poltrona?». fie, il podcast diDelitto e Castigo letto da un famoso attore italiano che «E allora? Per venire allo stagno con te bisogna avere dato un esame non amava per niente, ma ha dovuto ricredersi. Sembra di essere lì, nel di biologia? Guarda che anch’io non ho le credenziali allora!». freddo dell’appartamento di Rodion Romanovič Raskol’nikov, tra le Ettore si stira, sentendo l’aria fredda infilarsi nella pancia sgattaio- sue poche cose, le sue angosce. Qualcuno lo tocca sulla spalla. È Sonia. lando sotto la camicia troppo corta. Porta una vecchia giacca tecnica «Agata è al telefono con Matteo, penso ne avrà per un pezzo. Posso e lisa che il padre aveva comprato quando lavorava ai pozzi in Norve- cercare con te?» gia. Ettore possiede quella giacca da quando ha diciassette anni e in «Ok» dice Ettore che non sa chi è Matteo «Però dobbiamo fare piano, cinque anni ne ha fantasticate di storie sulla bruciatura amaranto che passi molto leggeri». la giacca mostra sulla manica: un colpo di pistola, un razzo di segna- «Perché se no immagino volano via!». lazione, olio bollente, qualche reagente che usavano ai pozzi, acidi per «Sarebbe formidabile!». pulire le trivelle. Aiuta il fatto che il padre, ogni volta che glielo chiede, «Cosa?». risponda: «E chi se lo ricorda? Eravamo quasi tutto il giorno ubriachi, «Trovare una biscia con il collare che vola via. Avrei materiale per eh, eh!». una grande tesi». Agata e Sonia stanno tornando. Agata gira l’ennesima sigaretta, So- Sonia ridacchia. nia ha comprato una rivista nel bar edicola. Ettore si avvia, sentendo le «Agata mi ha detto che studi gli uccelli, tipo le anatre». loro chiacchiere e i loro passi imboccare il sentiero e seguirlo. «Natrix natrix, o biscia dal collare. Niente anatre». Lo stagno si trova a mezz’ora di cammino, nascosto da una fitta pa- I due sono ormai lontani un centinaio di metri dalla coperta e da rete di canne. Prima ancora di scorgerlo, avvertono l’odore non sgra- Agata. Sonia cammina alle spalle di Ettore, utilizzando gli stessi punti devole di acqua stantia e vegetazione in putrefazione. Ettore lo trova in cui i suoi piedi toccano il terreno. Tiene le mani sollevate e vicine al molto simile a quello di alcune zuppe della cucina giapponese, che petto, come se le canne fossero conduttrici di elettricità. Poi Ettore si ama, oppure di una vecchia coperta dimenticata in una stanza umida. ferma e le fa segno di fare altrettanto. Si accovaccia su un cumulo appe- Sin dalla prima volta l’ha sentito amico, quasi familiare. na smosso, al suo interno si riconoscono una ventina di uova. «Possiamo fermarci qui» dice. «Mio Dio, cosa sono?». Agata e l’amica stendono la coperta a quadri che si sono portate. «Magnifiche uova, ecco cosa sono. Magnifiche uova sul punto di «Se mettiamo la musica disturbiamo?» domanda Agata. schiudersi per far uscire piccole bisce lunghe già 18 centimetri e per- «Un po’» annuisce Ettore. fettamente indipendenti». «Certo che disturbiamo, è un appostamento, no?» fa Sonia. Ettore sa di aver calcato un po’ la mano, ma gli è venuto così. Sonia «Qualcosa di simile». infatti si sta guardando intorno.

78 79 CAPITOLO III LO STAGNO

«E la mamma?». in panne ha prodotto una lunga fila, loro sono sul lato che non ha Ettore non risponde, tira fuori la macchina fotografica e procede precedenza. con una serie di scatti, poi il blocchetto degli appunti, e scrive. Sonia «Potevi dirmelo che era un agguato!» dice Ettore. intanto si è fatta più vicina, sente le sue ginocchia contro la schiena. «Non capisco». Una piccola vibrazione ogni volta che lei gira il busto e studia il ter- «Lo sai». reno intorno. «Beh, ti ha visto un paio di volte, ti trova carino, le piacciono le per- «Mordono?». sone stravaganti, che c’è di male?». «Molto raramente, e comunque non sono velenose. Per difendersi «Dico solo che potevi dirmelo». producono un liquido dall’odore aspro dalle ghiandole anali oppure «Così mi dicevi no». si fingono morte». «Appunto». «Sono furbe, quindi». «Perché dovresti dire di no?! È bellissima, parla tre lingue, fra cui «Possiamo anche vederla così». il tedesco, ha buon gusto, è sexy, libera, vive in centro e ha anche la «Ma tu perché le studi?». patente nautica». «Mi piacciono i posti poco frequentati». «Però non è il mio tipo, e lo sai». «Interessante». «Ma se andavi pazzo per quella di Ribelle, la ragazzina irlandese coi Ettore si volta e la guarda, lei si è legata i capelli rossi in una grossa capelli rossi!». coda, forse per ragioni igieniche. «Avevo sei anni ed era un cartone animato». «Davvero lo trovi interessante?». «Comunque io non ho mai visto una con i capelli di Sonia. Davvero, Sonia alza le spalle. «In fondo è una cosa che non ho mai fatto: an- se non sembra irlandese lei. D’estate con il sole le escono anche le dare in una palude e guardare le uova di serpente». lentiggini sul naso». «È uno stagno, e sono uova di biscia, ma ti ringrazio». «Mi stai convincendo, veramente». «Ora però torno da Agata, sennò chissà che pensa…» e ridacchia «Escici, no? Che ti costa! Fate due chiacchiere, vedi come va. Lei è «Se una sera ti va possiamo uscire a berci una cosa noi due e mi molto attratta da te, me l’ha detto». racconti di questa tua… passione, ok?». «Le hai raccontato che studiavo gli uccelli». «Ok». «Non credo faccia differenza». Alle sei e venti lasciano Sonia davanti al suo portone. La ragazza Ettore la guarda. prima di scendere dall’auto bacia Agata sulle due guance e Ettore su «Per lei intendo! Non è che esce con te per quello che studi. E co- una guancia sola, di sghimbescio, allungandosi in avanti fino al posto munque se vuoi continuare a rovinarti la vita pensando a Demetra!». guida. «Non mi rovino la vita». «Grazie, mi sono molto divertita» dice scendendo. «Come no, le stai dietro da tre anni e quella neanche ti guarda». Ettore e Agata guidano per cinque minuti in completo silenzio, l’au- «Non è necessario». to continuamente bloccata dal traffico dell’ora aperitivo. Un semaforo «Ah, già dimenticavo, tu sei quello dell’amore puro e disinteressato.

80 81 CAPITOLO III

Però intanto Demetra sta con il figlio di quello della catena dei gelati». «Surgelati». «Sei esasperante, lo sai?». Hanno superato il semaforo, il traffico si distende, in una decina di minuti raggiungono il palazzo semiperiferico dove Agata divide un appartamento con altri di natura, numero e occupazione non definiti. «Ok, fratellino, grazie per il passaggio!». «Agata». «Eh!». «Chi è Matteo?». Agata fa uno sbuffetto tra le labbra, un gesto molto francese, molto anni Sessanta, molto Brigitte Bardot o Catherine Deneuve. «Acqua stagnante, i soliti casini, però sto in piedi». «Sicura?». «Sicura. La chiami la lombardo irlandese assistente alla poltrona con i capelli rossi?». Ettore guarda avanti, una strada di semiperiferia alle sette di sera della domenica. E poi la gente dice che lo stagno non ha nulla di ro- mantico! «Ok, dammi il numero». «Te l’ha messo in tasca lei con un biglietto quando è scesa». Ettore controlla e quello che tira fuori è un biglietto che avvolge un sasso rotondo, molto simile a un uovo di biscia dal collare.

82 In corrispondenza di alcuni siti di riproduzione sono stati realizzati dei per anfibi, così che gli animali possano attraversare le strade in sicurezza anche senza un’assistenza costante. Il monitoraggio dei sottopassaggi ha evidenziato come anche altri animali se ne servano: faine, tassi e volpi, per esempio, attraversano i sottopassaggi più grandi; serpenti e topi sono

stati rilevati nei sottopassaggi più piccoli. è ugualmente disastrosa. spesso ma appariscente, meno perciò risultare può irregolare, più in di migrazione modo La molto ritorno avviene massacro. inevitabile un a incontro così andando automobili, di traffico elevato un con strade anche di ad qualche chilometro, attraversare si trovano costretti essere può che percorso, loro il lungo Talvolta deposizione. di i luoghi raggiungere per l’inverno trascorso hanno cui in rifugi dai spostano si etritoni rospi rane, zero, lo sopra gradi alcuni di salgono epiovose umide notti nelle temperature le appena non primavera, della l’arrivo Con DEGLI ANFIBI MIGRAZIONE LA

sottopassaggi fissi

1040 1993 1997 5384 2001 6918 2005 1692 2009 2013 2017 3797

Che cosa possiamo fare? In alcuni luoghi vengono organizzate azioni

(Sesto Calende). (Sesto il lago (Valganna) diGhirla Verbano eaLentate Attività direcupero ancheaBrinzio, si fanno lungo strada statale. di deporre leuova senzadover attraversare la aglianfibi dareun per nuovo la stagno possibilità MontanaComunità Valli delVerbano ha realizzato recuperando Nel2019 la ipropri contingenti. spaventosa,decrescita progressivamente oggi sta dei passaggi una delrospo che,dopo comune l’andamentoanimali. si osserva Nelgrafico Volontarie hanno tratto insalvo piùdi70.000 Valcuvia ediMesenzana, leGuardie Ecologiche al2019,Dal 1993 tra diCassano icomuni SORPRENDENTINUMERI coordinate di salvataggio a opera di volontari, prime fra tutti le Guardie Ecologiche. A metà febbraio, nei tratti stradali interessati, vengono installate delle barriere provvisorie e, dal crepuscolo fino a notte inoltrata, i volontari trasportano gli animali da una parte all’altra della strada.

85 lo stagno

Una femmina da deposita onell’acqua. eprati campi in anche ma latifoglie, di boschi in soprattutto l’inverno Passa efficace. molto modo in saltare di consentono le eche èfamosa cui per l’agilità conferiscono le che lunghe, più zampe le per soprattutto altre dalle distingue Si giorno vengono a galla assumendo una forma assumendo discoidale. vengonogiorno a galla qualche dopo che sommersi oarami vegetazione alla attaccati

biscia dal collare collare dal biscia

marzo a ottobre a marzo

di osservarla da osservarla di buone possibilità buone marzo adaprile da di osservarla ottime possibilità

STAGNO NATRIX NATRIX NATRIX

GLI DELLO ANIMALI

lunghezza:

1

600 metro RANE ROSSE RANE cosiddette delle rossiccio, appartiene al gruppo gruppo al appartiene rossiccio, a Per via del suo colore bruno- colore suo del via Per 2000

uova in ammassi sferici sferici ammassi in uova

RANA DALMATINARANA rana agile

dimensioni medie femmina femmina medie dimensioni

grande): (più .

5-6

cm

rospo comune poi fugge alla prima distrazione del predatore. del distrazione prima alla fugge poi apenzoloni, lingua la estrae immobile, rimane ventre, il mostrando gira si TANATOSI detto comportamento, questo attua Quando morta. fingendosi ai predatori in due oppure un modi: liquido maleodorante espellendo ereagisce manipolata, se neanche mordere, usa Non nell’adulto. e giallo nero colore edi piccoli nei evidente ed ègiallo riconoscibile, facilmente rende la che collare, Il girini. rane, pesci, di acaccia mezz’ora di più Legata all’ambiente acquatico, si immerge senza respirare anche per difendersi dagli attacchi dei predatori. attacchi difendersi dagli per utile velenosa sostanza una PARATOIDI dette vistose, ghiandole due hanno occhi gli Dietro in 2-3compiono metamorfosi la mesi. che larve piccole delle nascono cui da gelatinosi, cordoni stretti in uova Le femmine depongono da schiacciamentodello strade. sulle al problema soggetto particolarmente lo rendono dueQueste caratteristiche di migrare contemporaneamente. pressoché l'abitudine hanno popolazioni sue le inoltre, salta; il rane, rospo dalle comuneDifferentemente non BUFO BUFO , che secernono

1000 a5000

dimensioni medie femminadimensioni medie (più grande):

marzo agiugno da di osservarlo ottime possibilità

15

cm ,

87 lo stagno 27 lunghezza: - 31 tutto l'anno di osservarla ottime possibilità cm PICCOLI ABITANTIPICCOLI DELLO STAGNO IMPERATOR I mm. di 65-85 Sui nostri stagni volaSui stagni la piùgrande nostri da vegetazione. alta coperte purché fiumi dei sponde le olungo prati nei fossi di all’interno anche osservare può si La invertebrati. piccoli di sia vegetali di sia sponde sulle erbosevegetazione per alimentarsi della fitto dal esce quando all’imbrunire numerosi, soprattutto assembramenti anche osservarne èpossibile Varese di Lago del icanneti Lungo ciondoloni. zampe le con brevi tratti compie cui in volare, di particolare modo suo edal gialla punta la con rosso dell’acqua. dizanzare checatturano rientranoprede anchelelarve sotto ilpelo dell’acquadi camminare senzaaffondare. sulla superficie Tra leloro gerridi La gallinella d’acqua si riconosce dal becco becco dal riconosce si d’acqua gallinella La con ben 12 ben con È uno degli uccelli più diffusi al mondo, mondo, al diffusi più uccelli degli È uno , detti comunemente, detti "saltafossi", . Ilsuo puòraggiungere corpo anche una lunghezza La sua larva èun sua vorace larva predatoreLa acquatico. GALLINULA CHLOROPUS GALLINULA gallinella d’acqua diverse sottospecie. libellula

sono insetti in gradosono insetti europea, europea, ANAX ANAX

lo stagno esplorare Dove (Varese) oppure la Torbiera di Cavagnano (). al (Cuasso Cavagnano di Torbiera la oppure (Varese) E ancora... nel bosco e tenere la destra ai bivi. bivi. ai destra la etenere bosco nel di Ispra Laghetasc finoal termine, entrare 2 1 è sulla cima della collina. della cima è sulla stagno lo adestra, pianeggiante sterrata la Prendere elettrica. Centrale alla destra sulla dell'accesso corrispondenza in slargo uno trova si Delio Lago il verso eVeddasca) Pino con (Maccagno • • Montagnola Laghetasc È possibile visitare anche altri stagni come lo stagno della Tagliata Tagliata della stagno lo come stagni altri anche visitare È possibile

Procedere lungo via Procedere lungo via

T Dopo Musignano Dopo Musignano

I ?

C L

I N O A G O M A G G IO R E del Parco Campo dei Fiori. dei Campo Parco del seguendoComerio, cartellonistica la direzione in 394 SS la lungo (Gavirate) Chignolo (Comerio) o dal Morselli Parco Lo stagno si incontra sulla destra. sulla incontra si stagno Lo Lago. via in asinistra svoltare , direzione in 344, SS sulla da 4 3 • • Cicogna Laghetto Motta d’Oro Motta VARESE ARSIZIO BUSTO

Si raggiunge da da raggiunge Si Uscendo Uscendo

89 SARONNO sul dove fondale, ha germinazione luogo la frutto il eporta basso il verso piega si pianta la fondo. fecondazione, Dopo la del sedimenti nei sepolto fusto, al fino CANALI AERIFERI grossi hanno Ipiccioli dell’acqua. pelo lunghi piccioli, arrivano a galleggiare sul con che, foglie le sviluppano si cui da gemme le distribuite sono fusto il Lungo diffusa. più la non se anche stagnanti, acque delle quelle tra nota più specie la è ninfea la bianco, fiore suo il Con dei semi. NYMPHAEA ALBA NYMPHAEA ninfea piante galleggianti costituisce un’associazione vegetale detta LAMINETO detta vegetale un’associazione costituisce galleggianti piante delle L’insieme superficie. in galleggiando sviluppano si equindi ambiente questo colonizzare difficile pertanto risulta piante molte Per sospensione. in vegetale materiale altro edi morte foglie edi alghe di coltri di presenza della acausa torbide sempre risultano stagnanti acque Le GALLEGGIANTI PIANTE che trasportano l’ossigeno che trasportano

dimensione foglia: 10

- 30

cm UTRICULARIA VULGARIS UTRICULARIA erba vescica lunghezza fusto: lunghezza fino a2 fino .

m svilupparsi. possono rilasciati, volta una isemi, dove afondo, andare ad pianta la porta che gelatinosa sostanza una di riempiono si autunno in agalleggiare, pianta la portano e gas di gonfiano si primavera in funzioni: altre anche hanno vescicole Le edigeriscono crostacei. insetti CARNIVORE PIANTE di infatti tratta Si uscirne. non ma entrarvi possano animali piccoli che sì fa che peli di sistema un di dotate foglie sono piccole vescicole sull’acqua.liberamente Alcune galleggia equindi radici di èpriva vescica l'erba Anche

d im en s io n e : 1 , che intrappolano e e intrappolano , che 5 -

3

NUPHAR LUTEUM NUPHAR 0 nannufaro m

m

Lo si può trovare in ambienti diversi, anche anche diversi, ambienti in trovare può si Lo l’acqua, mentre sia essere possono le foglie con acque molto profonde e addirittura in in eaddirittura profonde molto acque con LEMNA MINORELEMNA TRISULCA lenticchie d’acqua poco evidenti. e piccoli molto sono Ifiori zavorra. da fare edi inutrienti assorbire di funzione la hanno che penzolanti filamenti e da efoglie) fusto di ruolo doppio il svolge (che galleggiante fronda una da costituite sull’acqua. liberamente Sono galleggiano quindi, al non ancorate fondo, essendo radici di prive piante Sono rapidamente. moltodei che tappeti estesi si sviluppano nutrienti, queste piccole piante formano acque nelle molto ricche di Soprattutto galleggianti sia sommerse. Il frutto, a forma aforma frutto, Il sommerse. sia galleggianti sul fondo, dove i semi potranno germinare. potranno isemi dove fondo, sul disollevato qualche centimetro sopra dimensione: di fiasco, matura in superfcie, per poi cadere cadere poi per superfcie, in matura fiasco, di presenza di correnti. Si distingue molto molto distingue Si correnti. di presenza per forma e colore. Quest’ultimo è sempre èsempre Quest’ultimo ecolore. forma per diverso fiore al grazie ninfea dalla bene 3 - 5

mm

91

capitolo iv LA PALUDE

«È una rana?». «Una raganella. Simile, ma più piccola». «Però sembra una rana». «Non posso darti torto». «Se le faccio così salta?». La raganella con un paio di balzi raggiunge una pozza e va a nascon- dersi sotto un grosso sasso. La bambina rimane a guardare il punto in cui è scomparsa, un po’ delusa, un po’ sorpresa. Poi si guarda intorno. «Dov’è la casa di Shrek?». «Beh, immagino sia ben nascosta, potrebbero volerci giorni per trovarla». La bambina guarda Ettore. Non sempre capisce se il padre scherza o fa sul serio. All’inizio pensava che dipendesse dal fatto che il padre è un adulto. Però con la mamma lo capisce quasi sempre e subito. Allora ha pensato che il padre è un uomo, gli uomini forse sono più difficili. Quando però è entrata in prima e ha avuto il maestro Gustavo, ha saputo per certo che non tutti gli uomini sono difficili da capire se dicono sul serio o scherzano. Così ha concluso che il padre è strambo. «Però mi hai detto che nella palude c’era Shrek!». «Te l’ho detto e te lo confermo. Uno come Shrek non può che deside- rare la palude, non può che anelarla, sognandola quando è lontano per lavoro, per esempio nella savana, per esempio sui ghiacciai, per esempio a vattelapesca».

95 CAPITOLO VI LA PALUDE

La bambina fa un risolino, ma si gratta anche un ginocchio. Quando «Perché fa così?». le chiedono cosa fa il suo papà, lei dice: «Lo scienziato degli animali «È il suo verso. Adesso sta dando l’allarme». Ettore mette le mani a non esotici», poi fa una pausa e aggiunge «però è strambo». Quasi megafono davanti alla bocca «Intrusi nel nostro territorio! Scappa- sempre la cosa finisce lì. te! State in guardia! Scappate!». «Ti va di fare ancora due passi? Magari il giro di questo cariceto? «Ha detto così?». Sento nell’aria proprio uno strano odore, e tenuto conto che Shrek, «Esattamente. E ha anche aggiunto: quella piccola sembra la più tu mi insegni, si lava molto poco, intendo meno di te e me messi feroce, statele alla larga!». insieme, la cosa mi puzza di sua presenza». Adele guarda di nuovo il padre con quello sguardo di chi cerca di La bambina prende la mano di Ettore, così come si aiuta un anziano setacciare il vero dal divertente. ad attraversare. I due percorrono un largo semicerchio, sprofondando «Si chiama Porciglione, comunque» dice Ettore «proprio perché a volte fino al polpaccio, come esploratori lunari, i grossi gambali verdi fa quel verso da maialetto. Ci sono fossili che dimostrano che nel che fanno sclash sclash nella poltiglia. La bambina gode di tutto quel Pleistocene, due milioni e mezzo di anni fa, già abitava queste terre. fango, dell’esserci in mezzo, ma una parte di lei è anche all’erta, una Prima che nascesse nonna, insomma, che è del Pliocene». parte che ha immagazzinato antiche paure di agguati, sabbie mobili, «Sai un sacco di cose» sorride Adele. acque insalubri, serpenti, nebbie e vie di casa mai più ritrovate. Tutte «Mi sto preparando per quando dovrò venire a fare l’ora del genitore cose che non conosce e non saprebbe dire, ma che le sono in qualche nella tua classe. A proposito, quando tocca a me?». modo tatuate in un DNA che risale a tempi remoti. La catena del con- «Dopo il padre di Dario, che fa il poliziotto, ma negli uffici, e la sorzio umano, pensa Ettore, una catena millenaria, tutto qui, dentro mamma di Domitilla che è cardiovascolata». questa bambina Adele di un metro e venti, occhi grigi, sonno agitato, «Sarà una bella sfida! Tu come mi vedi?». musicalità, neuroni a specchio molto sviluppati, coordinazione me- «Abbastanza bene. Se il papà di Dario non porta la pistola, secondo diocre, capelli castano chiaro, leggerissimo strabismo. me puoi anche vincere». «Papà?». «Però… la mamma cardiovascolata è un osso duro, non so neanche «Sì». se me la sento, adesso che me l’hai detto». «Forse possiamo incontrare anche Ciuchino, magari anche Fiona!». «Ma è piccola!». «Potremmo! Ma invece guada chi c’è lì!». «Come piccola!». Adele guarda l’uccello che a una decina di metri da loro li fissa immo- «Sì, la mamma dice che è bassetta, praticamente minuzia». bile. Ha il becco rosso, gli occhi rossi, delle strisce bianche e nere, ma per «Ciò mi rincuora, la minuzia cardiovascolata è battibile. A proposi- il resto è marrone. “Maron” come dice il nonno, e poi sghignazza. to, non sarà ora di tornare dalla mamma?». «Non è tanto bello» constata Adele. Ettore e Adele completano il giro della zona ritrovandosi nel pun- «Non posso darti torto, ma se siamo fortunati….» to da cui erano partiti, il piccolo parcheggio sterrato dove li attende In quel momento l’uccello emette il suo verso fatto di una serie di un’auto tipo van, una portiera aperta, il piede di una donna poggiato a grugniti seguiti da uno stridio, poi altri grugniti. terra che batte il tempo al ritmo della musica che esce dall’autoradio.

96 97 CAPITOLO VI

È pomeriggio avanzato, comincia a fare un po’ freddo. Demetra quan- do li vede va incontro alla bimba, la prende in braccio, la bacia, le mette un poncio di lana. Cinque minuti dopo la bambina è sul seggiolino, la cintura allaccia- ta. Ettore guida, Demetra, seduta accanto a lui, ma girata per metà verso Adele, ascolta le molte cose che la bimba ha da raccontare sulla loro avventura: sebbene Shrek fosse vattelapesca, hanno comunque visto rane, bisce, il porciglione etc., etc. Poi gli occhi si chiudono, il respiro si allunga, è il sonno. Ettore spegne la radio che aveva già abbassato a un sussurro. Deme- tra si volta verso la strada che hanno davanti. «Ho sentito l’avvocato, a te andrebbe bene martedì?» dice. «Dopo le cinque sì, prima avrei lezione, ma posso spostare». «No, no, lui diceva alle cinque e mezza, chiediamo ai nonni di stare con Adele. Un paio d’ore». Viaggiano in silenzio per due chilometri, quanto basta per lasciarsi la natura alle spalle e avvistare i primi segni di una periferia. Demetra allunga una mano e la posa su quella di Ettore che staziona sul cambio. «È un peccato, lo so, ma ci abbiamo provato in tutti i modi, non è vero?». «Siamo la quintessenza di chi ci ha provato, direi». Demetra lo studia, gli occhi nocciola, ma lo sguardo di Adele quando cerca di setacciare… «E poi tu sei davvero davvero troppo strambo!»

98 l a palude DI UNECOSISTEMA EVOLUZIONE ESCOMPARSA essi boschi, aree coltivate o persino contesti urbanizzati. contesti opersino coltivate aree boschi, essi siano natura, diversa di contesti di all’interno ambientale diversità di elemento un importante rappresentano dei casi parte maggior Nella asciutti. più sempre via via ambienti in trasformandosi continuazione, in evolvono si Esse attivi. molto ecosistemi degli sono paludi Le l’ambiente, provocando una "banalizzazione" faunistica, cheèlafaunistica, principale caratteristica delle paludi, sidelle paludi, perde via via cheleacque di quest’ultimo: la diversità floristica e floristica la diversità di quest’ultimo: importanti conseguenze anche per le ancheper conseguenze importanti piante glianimali eper che popolano Il ridursi delle acque aperte implica Il ridursiaperte delleacque aperte si riducono. aperte nuove zone umide. difattoimpedendo la formazione di diessi, odiuna ambienti parte questi interrompono l’evoluzione naturale di e sullesui sponde dei laghi fiumi naturalmente, dell’uomo alcuni interventi Mentre paludi scompaiono lepiccole da un bosco. palustre vienesostituita alpunto incui lafino vegetazione sia inprofondità, di piùsia insuperficie d’acquaspecchio adiminuire sempre lo anni sulle sponde esul porta fondo chesi accumula negli vegetazione La

15 maggior impatto negativo su questi habitat? questi su negativo impatto maggior il hanno che attività le oggi sono Quali umide. zone singole delle eliminazione oparziale totale la persegue secoli da che dell’uomo scomparsa Alla % 30 28 % % agricoltura dal PERCHÉ LE PALUDIPERCHÉ UTILI? SONO al naturale delle paludi si accompagnano le attività attività le accompagnano si paludi delle naturale 1984 1938 •

inquinamento Aree di naturalità ( naturalità di Aree 66 disturbo • Serbatoi di CO di Serbatoi • ( Risorse economiche legate al turismo al legate economiche Risorse attraverso l’azione dellepiantelepaludi cheabitano • Depurazione naturale delle acque delle naturale Depurazione • contrastano gli effetti del riscaldamentocontrastano globale glieffetti

Regolazione delle piene dei fiumi dei piene delle Regolazione % 2 ( elevata biodiversità 8 8 togliendo l’anidride dall’atmosfera carbonica si scomparsa inItalia scomparsa dizone umide di superficie percentuale 11 % % %

eccessivi abbandono ttività at prelievi ) urbanizzazione

) tradizionali idrici )

delle

101 Maccagno con Pino e Veddasca PALUDI PERDUTE 1 • Località Torbera () 11 • Cascina Laghetti Area di 20 ettari oggi prosciugata. (COCQUIO TREVISAGO) Area oggi prativa, un tempo era sito di caccia di uccelli acquatici. 2 • Lago di Voldomino (LUINO) Luino 1 Oggi completamente scomparso. 12 • Palude Pavidolo (BREBBIA) Area di circa 3 ettari prosciugata per l’escavazione della torba.

E Germignaga Dagli scavi emersero reperti preistorici e tronchi di conifere R 3 • Foce del Boesio (LAVENO MOMBELLO) IO di 60 cm di diametro e 40 m di lunghezza. G O Area naturale di interesse ornitologico oggi completamente G N A Ponte A trasformata da edifici e parcheggi. M Tresa G O U L 13 • Lago di Biandronno G A I D Ai tempi del Quaglia, che ne realizzò la parziale bonifica, era L O 4 • Torbiera di Mombello G costituito da circa 83,4 ettari di acque libere, circondate da 41 ettari A L (LAVENO MOMBELLO) di torbiera. Oggi le acque aperte sono estremamente ridotte (circa Ritrovamenti di palafitte e reperti preistorici. Recentemente scavata 2-3 ettari). per il recupero dello specchio d’acqua. Cuveglio Laveno-Mombello Porto 14 • Palude di Angera Ceresio 5 • Carreggio (TRA ANGERA, BARZA E BARZOLA) Parco Regionale (, CASALZUIGNO, CUVEGLIO, ) Circa 80 ettari di torbiera prosciugata per l’escavazione intorno Campo dei Fiori Ampia area paludosa prosciugata tra il 1828 e il 1832 oggi occupata al 1850. da boschi, coltivi e un insediamento industriale. Un cronista dell'epoca così descrisse l'area dopo la bonifica: “Cresce adusto Gavirate il gelso e biondeggiano i cereali colà dove rigogliosa tra il fango 15 • Palude Moncalvo e la melma si alzava la canna palustre”. (TRA E CADREZZATE) 103 palude L AG VARESE Torbiera prosciugata per l’escavazione nel XIX secolo. Ispra O D l a I V A 6 (CUVEGLIO) R • Località Santa Maria E SE Area prosciugata. Sito di ritrovamenti preistorici. Malnate 16 • Pustenga (TRA E ) Angera 7 • Lago di Brinzio Torbiera prosciugata di 7 ettari di superficie, sede di ritrovamenti di palafitte e altri reperti preistorici. Ritenuto dal Quaglia in via di scomparsa, è stato più volte oggetto di interventi di dragaggio per la sua conservazione. 17 • Palude Carregò Sesto Calende 8 • Pau Majur (BRINZIO) (TRA DAVERIO E ) Descritta dal Quaglia come torbiera di circa 2 ettari, recentemente Questa palude, insieme ad altre tra e , oggi T IC è stata riscavata dal Parco Campo dei Fiori. tutte scomparse, un tempo occupava una superficie complessiva Nel 1884 l’ingegnereI e architetto Giuseppe Quaglia pubblica Laghi N Tradate

O di circa 150 ettari. e torbiere del circondario di Varese, testo fondamentale per capire l’evoluzione di questi ambienti e che ci mostra come in quel periodo 9 • Torbiera di Cavagnano Ritenuta dal Quaglia in via di scomparsa, quando aveva ancora 18 • Torbiera di Schianno vi fossero forti interessi a prosciugare le paludi per ricavarne la 2 ettari di acque libere. Oggi, molto ridotta, è tutelata come sito () torba, materiale allora utilizzato per la produzione di energia. Sono della rete Natura 2000. Torbiera di 3 ettari di superficie prosciugata e scavata. Gallarate interessanti le parole del Quaglia a proposito della Palude Brabbia, che definisce “mefitica”, descrive come “ricettacolo di schifosi rettili” e su 10 • Torbiera Cattafame (VIGGIÙ) cui avverte: qualora non sia prosciugata, “sarà convertita in un bacino In questa area prosciugata, insieme ad altre tra Brenno Useria e la Valle Bevera, vennero ritrovati oggetti preistorici tra cui una piroga, SARONNO di miasmi e di malsania”. Erano evidentemente altri tempi.BUSTO armi in bronzo e ferro e monete. ARSIZIO DALL'ACQUA ALLA TERRA

Nelle paludi si osserva una successione di ambienti che cambiano al variare del CU CU livello delle acque, dalle aree più interne CU CU a quelle più esterne. CU CU CU CU bosco igrofilo Le piante arboree meglio adattate KIP KIP KIP all’ambiente acquatico, cioè in grado GUIII GUIII GUIIII di svilupparsi anche con le radici perennemente immerse nell’acqua sono il SALICE BIANCO e l’ONTANO NERO. CROOK Andando verso l’esterno, il FRASSINO CROOK MAGGIORE e le QUERCE affondano CRR CRCRCR CRRRRRRRRRRRRRRR le loro radici in suoli intrisi d’acqua, CROOK ma quasi mai allagati.

canneto Sul confine tra l’acqua e le rive fangose si trova spesso la CANNUCCIA DI PALUDE, che nelle aree umide più vaste può estendersi anche su ampie superfici. Molti animali tipici della palude trovano nel fitto e intricato canneto un rifugio sicuro; spesso è qui che scelgono di fare il loro nido.

RAGARAGARAGARAGA RAGARAGARAGARAGA acque libere Le acque libere all’interno della palude cariceto sono spesso ricoperte da vegetazione Ben distinte dai canneti, queste associazioni galleggiante, ovvero piante che hanno radici vegetali occupano i bordi esterni più lontani sul fondo e le foglie sul pelo dell’acqua, dall’acqua, sulle distese fangose che, solo a come le NINFEE e il NANNUFERO. Altre, volte allagate, sono sempre sature di umidità. come le piccole LENTICCHIE D’ACQUA, In presenza di un’area coltivata, possono galleggiano senza essere ancorate al fondo. sconfinare verso i prati umidi, altrimenti penetrano all’interno del bosco. GLI ANIMALI NASCOSTI NEL

ottime possibilità CANNETO di osservarlo da CRR CRCRCR CRRRRRRRRRRRRRRR maggio a giugno lunghezza: 16-20 cm CU CU CU CU cuculo CUCULUS CANORUS CU CU CU CU lunghezza: 32 36 cm - cannareccione ACROCEPHALUS ARUNDINACEUS ottime possibilità di osservarlo da aprile a giugno Tra i piccoli PASSERIFORMI del canneto è forse quello più facilmente osservabile, mentre canta ininterrottamente dalla cima di una canna di palude, Il suo canto lo rende riconoscibile soprattutto nella parte di canneto più vicina a tutti. Meno conosciuta è la sua sagoma in volo, anche all’acqua. Canta sia per attirare una femmina se vederlo mentre si sposta da un albero all’altro che sia disposta a condividere con lui l’impegno

passando sopra il canneto non è affatto una cosa insolita. della nidificazione sia allo scopo di difendere 107

palude Depone l'unico uovo nei nidi che altri uccelli, soprattutto il proprio territorio. Viene definito un “migratore

l a CANNAIOLE e CANNAIOLE VERDOGNOLE, hanno costruito nel a lungo raggio”, poiché per svernare raggiunge canneto e affida a loro la cura della prole. destinazioni molto lontane, come le regioni I cuculi sono presenti anche nei boschi e addirittura nei africane a Sud del Sahara. pascoli alpini e in ogni habitat scelgono le specie diverse a cui PARASSITIZZARE il nido.

Come molti altri animali (per esempio il CUCULO, raganella la TACCOLA, l’UPUPA), deve il proprio nome al suono RAGARAGARAGARA HYLA INTERMEDIA del suo verso. La taglia ridotta rispetto agli altri anfibi, RAGARAGARAGARAGA il colore caratteristico e le dita a ventosa la rendono inconfondibile. Si riproduce in pozze d’acqua più ottime possibilità volte l’anno, soprattutto durante i periodi di pioggia lunghezza: di osservarla da maggio 4-5 cm a giugno e a settembre primaverili. A differenza di tutte le rane, ama esporsi al caldo del sole in prossimità della vegetazione.

KIP KIP KIP Dove GUIII GUIII GUIIII porciglione esplorare RALLUS AQUATICUS la palude?

È più facile sentirlo che vederlo, poiché quasi sempre se ne sta nascosto nel fitto canneto. Tuttavia, è possibile osservarlo al margine dei canneti con un basso livello d’acqua o addirittura temporaneamente asciutti, quando esce alla ricerca di piccoli invertebrati, rane e altri animali di cui si nutre. Il suo verso, che risuona in tutti i canneti con una buona estensione, sembra il grugnito di un maialino e, per questo, buone possibilità si è guadagnato anche il nome dialettale L di osservarla da lunghezza: AG VARESE O 23 26 cm D agosto ad aprile - “Grugnet”. I V A R E S E palude

l a CROOK nitticora CROOK NYCTICORAX NYCTICORAX CROOK

Il nome latino significa “corvo 1 • Lago di Ganna e Torbiera 3 • Lago di Biandronno della notte” ed è dovuto al suo del Pralugano Il sentiero parte Dal parcheggio di Biandronno si può T IC I verso, molto simile a quello di un in prossimità della BadiaN di Ganna godere di un’ottima veduta panoramica ottime possibilitàottime di osservarla da a giugno maggio O corvo, e al fatto che spesso la si sente (Valganna), a sinistra del campo dall’alto della palude (via Garibaldi, dopo tornare ai dormitori quando il sole è già di calcio e del parcheggio. Al ponte il Municipio e l’ufficio postale sulla destra). calato, ben oltre l’imbrunire. È possibile di legno, girare a destra per la torbiera, osservarla in fase non riproduttiva o in a sinistra per il lago. 4 • Palude Brabbia Vi si accede cm movimento dopo la nidificazione nelle dal parcheggio di seguendo 65

paludi, presso le rive dei laghi o in caccia - 2 • Torbiera di Mombello le indicazioni. In alternativa è possibile lunghezza: su prati umidi. Dagli anni ‘90 del novecento 58 Nascosta tra boschi di castagno, costeggiare la palude lungo la il numero degli individui in Pianura Padana la si raggiunge dalla frazione Cerro ciclopedonale che collega il Lago è in progressivo calo, ma il motivo di questa di Laveno Mombello (via Gattirolo di Varese (a Cassinetta di Biandronno) SARONNO BUSTO diminuzione non è chiaro. poi via Brughiera). con il Lago di Comabbio. ARSIZIO

capitolo v I BOSCHI

«Quando io ed Ettore eravamo ragazzi, nostro padre un giorno ci portò da queste parti. Forse non proprio qui. Era più verso la Sviz- zera. C’erano comunque un fiume e un bosco, e io per tutto il tempo della camminata ho pensato che volesse portarci oltre confine. Era un brutto periodo per lui, penso avesse dei debiti, oltre ai guai con la se- parazione. Quando vidi il fiume, mi dissi, “ecco ci siamo, ci fa fuori, o si fa fuori lui, o tutti e tre”. Invece voleva solo stare un po’ con noi, la mamma non glielo permetteva quasi mai visto che non si era assunto le sue responsabilità, non pagava gli alimenti, spariva con la scusa di lavori che lo lasciavano con le tasche più vuote di prima. Quel giorno ci raccontò una storia di quando era bambino, aveva a che fare con suo padre, un treno, una salamandra. Sinceramente non ricordo come andava a finire. Era il suo modo per dirci qualcosa, forse di scusarsi. Fu bello. Quando vedo un fiume mi viene sempre in mente quel pomeriggio. Spero che quando sarò vecchia e rincoglionita alme- no quel ricordo mi rimanga. I casini tra i nostri genitori, i traslochi, i fidanzati invece spero che l’arteriosclerosi se li mangi. Salverei quel pomeriggio, una gita al lago da bambini con mamma ed Ettore, quando sei nata tu e magari questa giornata». «È un modo piuttosto elaborato per dirmi che sono fortunata che i miei vanno d’accordo!». «In effetti quando lo provavo a casa veniva meglio». «Anche a me succede con gli esami».

113 CAPITOLO V I BOSCHI

«Per questo prendi tutti trenta? Senti, sono stanca, sediamoci e la gola, girare gli occhi, in una posa socratica, come un senatore ro- beviamo un po’ di caffè». mano che aspetta il silenzio dell’aula per pronunciare il suo discorso. Agata e Adele siedono su un vecchio tronco abbattuto. Alcuni alberi «Secondo me è una rana di Lataste» dice Adele. intorno a loro hanno piccoli segni a vernice. Probabilmente corrispon- «Di chiunque sia, digli che venga a riprendersela, perché è proprio dono a una sentenza. Sani, in piedi. Malati, da buttare giù. È per il orrenda». bene del bosco, spiegherebbe loro Ettore, ma adesso Ettore è a Losan- «Se lo è, è un bellissimo caso di endemismo, ossia di una specie il cui na per una settimana di convegno. Per questo Adele ha preso il cusci- areale di vita è limitato a un’area piuttosto ristretta. Quando papà me no, la gabbia del gatto, i libri per il prossimo esame e si è trasferita per lo spiegava, ho pensato che in qualche modo stesse parlando di sé, di qualche giorno da Agata. A ventun anni poteva restarsene da sola, ma quella che voi chiamate la sua stramberia». ha colto l’occasione per passare qualche giorno con la zia. Abitano agli «Peccato non frequentarvi di più, le vostre conversazioni devono es- estremi della stessa grande città, una cinquantina di minuti di metro, sere proprio uno spasso. Se penso alle sere che non c’è Quark e non ma non si vedono spesso. Ciò non toglie che si piacciano, sebbene così so cosa fare!». diverse: due prototipi che non sembrano proprio usciti dalla stessa Adele torna a sedere accanto alla zia, le sorride, bevono altro caffè fabbrica, due filosofie opposte, come il motore a benzina e quello elet- passandosi l’unico bicchiere che è anche il tappo del thermos. La gior- trico. Per non parlare di Ettore, che va a bioetanolo. nata è estiva, ma ottobre abita già nel filo di vento che passa tra gli «Comunque lo so di essere fortunata. Sono l’unica figlia di separati alberi, nella stanchezza delle foglie, nel sentiero deserto. che conosco con genitori che vanno d’amore e d’accordo». «È una vita che non vedo Massimo» dice Adele. «Come va con lui?». Agata beve un sorso, il caffè è bello forte, con un fondo di bruciato, «Vuoi particolari piccanti o ti basta l’ordinaria amministrazione?». come piace a lei. «Io lo trovo un uomo molto interessante. Buono e anche bello. Mi «Sì, fanno davvero schifo per quanto sono ragionevoli. C’è qualcosa sono sempre chiesta perché non viviate insieme». che non va, è evidente. Ma non voglio metterci becco. Sono una delle «Non viviamo insieme perché a lui piace la sua cascina dove può migliori amiche di tua madre ed Ettore, per quanto strambo, resta tenere sei cani, le Birkenstock sfondate e il laboratorio dove salda e pur sempre mio fratello. O almeno all’anagrafe c’è scritto così, per- briga i suoi rifiuti di ferro, mentre a me piacciono il cineforum del ché in realtà ho sempre pensato… Mio Dio, cos’è…». mercoledì, il corso di teatro, farmi due spritz quando esco dal lavoro, «Tranquilla, è solo una rana!». girare in libreria, vedere facce nuove, respirare monossido e alzare «Dio che spavento! Ma non dovrebbero scappare quando sentono il termostato di casa fino a farne la sauna finlandese che non posso le persone? Cosa sono diventate, domestiche?! Vengono a mangiare permettermi. In più abbiamo cinquant’anni, non abbiamo figli, io in mano come i procioni! Come gli orsi che frugano nell’immondi- vado a dormire tardi, lui si sveglia presto e di notte scoreggia». zia! Tienimela lontana, per favore, che mi hanno sempre fatto uno «Davvero?». schifo…». «Sì, poi si sveglia e dice che è colpa mia, perché mangio in fretta e Adele fa un passo verso l’animale che se ne sta sul ceppo di un albero, ingurgito aria. Quindi ti sconsiglio ogni forma di convivenza, se è lì come su un piedistallo. Le gira attorno osservandola gonfiare appena che vuoi arrivare».

114 115 CAPITOLO V I BOSCHI

«Papà te l’ha detto?». «È per papà. Se andassi a vivere con Pietro… e poi eventualmente «Che tu e Pietro pensate di prendere un appartamento in affitto an- in Canada…». che se vi conoscete da sei mesi, tu guadagni solo con le ripetizioni «Se non ti va il canile municipale, posso vedere di trovare qualcuno e lui ha un contratto da ricercatore con cui non potrebbe sfamare che lo adotti. Non morde, ha tutte le vaccinazioni, è regolare nei bi- nemmeno un criceto? No, tuo padre non me ne ha parlato. Sai che sogni, non mangia le pantofole, secondo me andrà a ruba». si tiene tutto per sé». «Possiamo essere serie per un momento?». «Io penso che sarebbe una bella esperienza». «Sarei per il no, comunque tuo padre potrebbe accorgersi della tua «Disse il tizio che si infilò un cactus nelle mutande». assenza dopo un paio di settimane che non deve alzare la tavoletta «In più si tratta di una cosa momentanea, il prossimo anno potrei del water, quindi se fossi in te non mi preoccuperei». avere un dottorato all’estero». «È molto sensibile, lo sai». «Ah, sì? Dove?». «Certo che lo so, c’ero io in ospedale con i calcoli quando mi ha por- «Canada». tato in regalo un pallottoliere». «Canada? Stai scherzando? L’ultima cosa degna di nota successa in «Ci darai un’occhiata tu, mentre sono via? So che di te posso fidarmi». Canada è un parto tri-gemellare negli anni Settanta, e i giornali an- «Disse il popolo americano a Nixon, comunque senti il mio piano: cora ne parlano. Non succede niente in Canada! Che ci vai a fare in torniamo alla macchina, salutando il boschetto e le sue creature, ci Canada? È come stare chiusi nell’ascensore guasto: poche persone, leviamo questi cavolo di scarponi, alle tre siamo all’hammam, ci fac- niente da guardare, solo che in Canada fa freddo e non c’è il pulsante ciamo due ore di scrub e usciamo lisce come anguille per tuffarci in un dell’allarme. Guarda non potevi darmi notizia peggiore, un anno di cinemino per un film d’essai. Ore otto, aperitivo, dopodiché breve tele- convivenza e poi il Canada». fonata specchietto per le allodole ai nostri due fidanzati in cui diciamo Adele ride. Ride nella maniera adamantina che è di sua madre, ma mogie mogie quanto ci mancano, cinque minuti massimo, quindi ore con il retrogusto beffardo che è di Ettore. Un cromosoma di strambe- nove e trenta cena dal libanese, che dici?». ria installato in questa ragazza alta, elastica, pronta come un croupier «Dico sì!». e saggia come un monaco. È così che dovrebbe funzionare con i fi- Agata impone le due mani sulla testa di Adele, come fossero sulle gli, pensa Agata, ogni volta che la guarda, il meglio dell’uno, il meglio rive del Giordano. dell’altra. Per questo non è davvero preoccupata né per la convivenza, «Benedetta questa saggia testolina, che in qualche angolo miraco- né per il Canada. Anche se, mio Dio, il Canada! losamente contiene un po’ del mio di DNA! Ora però leva di torno «Bene» dice Agata «contavo ci sarebbe voluto tutto il giorno per svi- quella rana, altrimenti io non mi alzo di qui!». scerare queste faccende, ma a questo punto mi chiedo se sia ancora necessaria questa cavolo di passeggiata». «Veramente ci sarebbe ancora una cosa…». «Spara, ma fai in fretta perché ho già delle idee stuzzicanti per il dopo».

116 117 pino silvestre querce

olmo

graminacee tiglio nocciolo prati 100%

faggio tot

abete bianco quantità

ontano nero

ghiacciai castagno e aree prive di vegetazione noce

altre specie

Composizione delle 15.000 aree boschive del Varesotto 11.500 9.000 7.000 5.000 2.000 oggi anni fa nei millenni anni fa anni fa anni fa anni fa anni fa

UNA STORIA MILLENARIA

Lo studio dei pollini fossili contenuti nei sedimenti di torba del di condizioni climatiche. Per esempio, 11 mila anni fa la specie Lago di Ganna ha permesso di ricostruire i circa 15.000 anni di storia predominante era il PINO SILVESTRE (clima caldo) mentre 5mila dei boschi del territorio. anni fa dominava l’ABETE BIANCO (clima freddo). Quando gli ultimi ghiacciai abbandonarono l’area prealpina L’introduzione del castagno ad opera degli antichi Romani avvenne lasciarono dietro di sé un terreno brullo e privo di vegetazione. soprattutto a spese dei boschi di querce, che venivano eliminati La ricolonizzazione, iniziata con muschi e licheni, ha raggiunto la per far posto a questa coltura molto più utile per il consumo delle complessità attuale attraverso un percorso disegnato dall’alternanza castagne da parte sia dell’uomo sia degli animali. i boschi boschi “poveri di biodiversità”. ROSSA CILIEGIO TARDIVO il anche ampiamente troviamo robinia, diffusi Insieme oggi alla bosco. del parte da ricolonizzazione di via ein ospoglie tagliate intensamente aree nelle particolare in autoctona, vegetazione la a sostituire porta la che espansione rapida una avuto ha dall’uomo introdotta specie questa ecollinari, pianura di aree nelle ROBINIA la tutte fra prima Nordamerica, dal anche all’espansione più recente specie delle provenienti CASTAGNO del all’introduzione esempio, per pensi, Si specie. singole delle diffusione la anche ma forestale, paesaggio il solo modificato ha non L’azione dell’uomo epascoli. prati invade che avanzata, loro la fermare serve montagna in boschi, nuovi creare è utile pianura in mentre Insomma, mano. ponesse vi l’uomo che che aveva prima diffusione ha quella riconquistato bosco il dopoguerra, secondo al fino e pascolate aree invece, montane, Nelle intensamente coltivate eindustriali. commerciali urbani, insediamenti edegli dell’agricoltura avantaggio eliminati diffusamente stati sono pianura di Iboschi forestale. paesaggio del struttura ela caratteristiche le fortemente L’intervento dell’uomo secolare DELL'UOMO E LE ATTIVITÀ I BOSCHI , le PALME , le e altre specie di origine esotica che formano formano che esotica origine di specie ealtre , il PLATANO , il ha condizionato , l’ AILANTO . Soprattutto . Soprattutto , la QUERCIA, la

, ma , ma

castagneti da da 15 a 200 ontano dal m piano a450 boschi m 1050 4 %

nero %

di

33 in provincia diVarese deiboschi Composizione m dal piano a1400 latifoglie altre da da 10 conifere a 200

dal piano a1100 querceti % 2 m 1200 % % m 25 dal piano a800m robinieti da da faggete a 450 arbusteti 9 % tutte lealtitudini 2 m 1400 % %

121 ALNUS GLUTINOSA neroontano e l’ invece e ilMAGGIORE FRASSINO i a questa condizione,prime tra tutte l’ ONTANO e NERO immerse inacque.Solopochepiante riesconoadadattarsi simile ambiente implica cheleradici sianoperennemente è sempre superficiale, molto vicinoal suolo. Vivere inun allagate da fiumi elaghi,il livellodella falda idrica Nelle aree più depresse dipianura, frequentemente SALICI . Dove la falda si abbassa, anche di poco, abbondano UMIDO IL BOSCO . ACERO CAMPESTRE SALIX ALBA SALIX salice bianco crescere spontaneamente senza eccezionali. Ospitanonumerosi l’intervento dell’uomo possono tronco. Il piùraro elocalizzato alcuni interventi diconservazione dall'Unione Europea eoggetto di raggiungere dimensionianche da parte della Provincia di Varese ampiecavità all’interno del è OSMODERMA EREMITA, tutelato I salicicheosserviamooggi insetti, soprattutto grandi coleotteri, chescavano intorno al Lagodi Varese.

a circa 2metri dialtezza del tronco, era un tempo molto diffusa suisalici. La capitozzatura, cioèil taglio deirami del Lago diVarese.del Lago oppure dalla ciclopedonale pista da Inarzo, della Riserva dall’ingresso in Palude Brabbia, raggiungibile della Fornace alLago capitozzati Possiamo incontrare salici vecchi

123 i boschi poche decine. oggi sonoscomparsi, ridotti a gruppidi di ontano) checircondano il Lagodi Varese ad almeno vent’anni fa (iboschi nelleALNETE centinaia diindividui,chesi vedevano fino Purtroppo igrandi stormicompostida alcune aggrappandosi airami anchea testa ingiù. da granivoro, riescea estrarre ipiccolisemi nero da cuiil suobeccopiccoloma robusto, lug 2016-17

lucherino sett CARDUELIS SPINUS 45 frequenta iboschidiontano nov Soprattutto ininverno 600 1991-92 gen mar del Lago diVaresedel Lago nero diontano nei boschi individui dilucherino ottobre afebbraio da di osservarlo ottime possibilità mag

11 lunghezza: - 12,5

cm

sua distribuzione sul territorio della provincia èla Valganna. Brabbia elungola Valle del Lanza.Il punto piùsettentrionale della le popolazionipiùabbondanti diquesta speciesi trovano inPalude Legata strettamente aiboschi umididibuona naturalità, la gola bruna attraversata da una fascia biancastra. al, ROSSE gruppodelleRANE tra lequalisidistingueper padano-veneta.pianura Appartiene un’area ristretta, inquestocasola specie la cuipresenza èlimitata a esempio diENDEMISMO, ovvero una Questa particolare rana èunaltro già nel mesedigennaio. sviluppo. Li troverete al nido, intenti a difenderne il possesso, del nido ela nascita deipiccoliaironi, nonchéil loro i corteggiamenti, la formazione dellecoppie,la costruzione di . Dal parcheggio sipossonoosservare viene chiamata la colonia) prossima al cantiere nautico nido, senza arrecare disturbo, èla GARZAIA assente. Il luogopiùcomodoper osservarli nel il disturbo al suoloèmolto limitato, senon alte diboschiumidiespessoallagati dove Uccello coloniale,nidifica sullepiante più marzo asettembre da di osservarla ottime possibilità ARDEA CINEREA ARDEA airone cenerino dimensioni 5 - 6

cm

rana di Lataste di rana

(così RANA LATASTEI RANA 155 apertura alare: apertura

- tutto l'anno di osservarlo ottime possibilità 175

cm

125 1

CHI È PASSATO DI QUI? i boschi se non di più. di non se 12-13 cm, elunghe esili sono dita le posteriore; euna anteriori dita tre da costituito ovvero uccelli, degli parte maggior la per come e, palmatura di èprivo piede suo il fango: sul evidenti orme moltodelle lascia cibo di ricerca alla muove si Quando airone cenerino ANISODATTILO , lasciano traccia di sé. sé. di traccia lasciano che sempre quasi comprese le unghie, larghe, più poco un sono mentre anteriori quelle cm, 6x5 misurano Le zampe posteriori riconoscibili. facilmente sono piede del palmo al davanti poste dita le tutte con orme sue Le tasso

nel terreno. impressi restano alti che raramente posteriori, abbastanza speroni due Ha pressoché parallele. dritte, appaiono zoccoli due dei interne linee Le larghezza. di e i7cm lunghezza di i9cm raggiungono orme le maschio Nel cervo

anche in quelli allagati. quelli in anche si avventura talvolta umidi; dei boschi assiduo più frequentatore è un alretro. cervo Rispetto sul econvessi punta la verso concavi sono zoccoli idue All’interno larghezza. di cm 3,5 e lunghezza di 5 cm circa di piccole Orme capriolo

caratteristici. INSOGLI nel (nei fango cosiddetti frequentemente rotolarsi Usa larghezza. di cm 13 e lunghezza di cm i 12 raggiunge l'impronta misurazione, nella questi anche Contando posteriori. speroni idue visibili ben sono cui in orme grandi Lascia cinghiale ) lasciando dei segni segni dei ) lasciando

di cani di taglia simile. taglia di cani di con quella confusa essere può cm, 5x4,5 dell’orma, di circa dimensioneLa volpe

129 i boschi come effetto del boom economico. come effetto abbandonate in seguito progressivamente Furono locali. popolazioni le per cibo di fonte un'importante ancora costituivano ’50 anni agli Fino cereali. di coltivazioni dalle sostituiti riduzione poiché una furono parziale Intorno all’anno mille CASTANILE SELVALA nell’Insubria a partire da circa 2 circa da apartire nell’Insubria e impero loro il tutto in castagno del coltivazione la diffusero Romani antichi Gli del novecento le castagne del novecento le castagne sia radi. deiboschi animali siaspecie tipiche delprato da frequentato un ambiente aperto aumentare la creano produzione, tratenute distanti loro per pianteLe coltivate nella selva, i castagneti subirono subirono i castagneti mila anni fa. fa. anni MELES MELES MELES tasso CASTANEA SATIVA castagno buone possibilità febbraio aluglio di osservarlo da di osservarlo erbe, radici e soprattutto frutti. frutti. esoprattutto radici erbe, mammiferi, lombrichi, anche uccelli, morti, insetti, piccoli anche mancano non cui in onnivora, dieta sua la studiata stata è Luinese Nel fichi). prugne, (ciliegie, stagione di frutta dalla disponibile, appena sostituite, dell’estate, all’inizio fino pianta dalla caduta dal loro momento fondamentale della alimentare fonte una costituiscono castagne le tasso il Per dell’annoparte la per castagne maggior sulle einparticolare frutta basa principalmente sulla L’alimentazione deltassosi frutti 54 %

1% cereali 1 % erbe e radici

13 18 % mammiferi

% e uccelli

insetti

1 % 12

lunghezza:

60 lumache %

- lombrichi 75

cm

131 ZZZZZZZZZ ZZZ Z

BZ Z Z

Z Z UUUUUUUUUUUU-U-U-U-U-UUUU UUU faina

allocco

vespa allocco ghiro

UP-PI-CIU -CI P PI IUP -PI-C pipistrelli UP CI I- P cince cincia bigia codirossi cervo

MAUUUUUUU UUUUUUU UUUUUUU TUI-TUI-TUI-TUITUI-TUI-TUI-TUI

picchio muratore

nottola anfibi

L’OSPITALITÀ DEL VECCHIO CASTAGNO rettili

Le piante più vecchie delle selve castanili roditori Quando scende la notte, la vita nella sono ricche di cavità di diversa dimensione selva castanile cambia: gli animali diurni toporagni e poste a varia altezza. Al loro interno si vanno a riposarsi mentre quelli che hanno riproduce o si rifugia per l’inverno una ricci trascorso il giorno nelle cavità o nei boschi folta schiera di animali. circostanti escono alla ricerca di cibo. i boschi FAGUS SYLVATICA faggio Il faggio è una pianta detta MESOFILA detta pianta èuna faggio Il LA FAGGETALA ricchezza faunistica. ricchezza determinano una intensiva, spesso bassa forestale gestione alla unitamente fattori, due Questi arbustivo. sottobosco di assenza relativa ela arboree specie altre di presenza modesta la sono faggeta di tipologie diverse le tutte accomunano che caratteristiche Due d’acqua. carenza oprolungata rigide temperature come estreme, situazioni alle sempre intolleranza una certa mostrando pur suolo edi clima di diverse a condizioni , che si adatta, cioè, cioè, adatta, si , che

del cervo annualeciclo più grandi e con più punte almeno fino agli 8-9 anni di età. di anni 8-9 agli fino almeno punte più econ grandi più sempre ricrescono che ipalchi perdono imaschi anno Ogni el’edera. rovo il come semilegnosi, evegetali morte foglie le importanti diventano inverno in mentre ghiande), faggiole, (castagne, sottobosco del frutti dei consumo il aumenta autunno In bosco. del all’interno sicuro al alimenta e sono le risorse abbondanti quindiprimavera-estate si anche notevolmente nel corso dell'anno. In tarda sua alimentazione la cambiando offre, gli bosco il che quello di nutre si cervo Il altezza alla spalla: altezza ott 90 accoppiamento - 150 nov tutto l'anno di osservarlo buone possibilità

cm dic gen feb mar apr mag giu caduta palco CERVUS ELAPHUS CERVUS cervo gestazione/parto lug muta ago sett crescita del palco allattamento maschio femmina

135 i boschi DRYOCOPUS MARTIUS DRYOCOPUS picchio nero il canto, lo sentirete spesso in tutte le aree boscate. aree le tutte in spesso sentirete lo canto, il il territorio provinciale. Se imparate a riconoscerne espansione, è che tanto presente oggi in tutto quasi progressiva auna incontro èandato Valtravaglia, Montegrino a 1993 nel nidificante come Ricomparso estinzione. rapida una provincia in subito poi ha prede, sue delle ricco così morto legno quel generava che castagno” del il “cancro quando imperversava soprattutto montagne, nostre sulle diffusissimo tempo un nero, picchio Il rinforzate epresenza rinforzate 40 assorbimento degli urti assorbimento degli tutto l'anno di osservarlo ottime possibilità lunghezza: Ossa delcranioOssa - 46 di un sistema di

cm

così da averecosì un terzo appoggio mentre lavoraappoggio Penne della coda in posizione verticale sul verticale in posizione a punta erigide tronco a scalpello Becco

sui tronchi arrampicarsi per all’indietro inavanti duedita con edue erobuste corte Zampe unaper buona presa Unghie dal legno l’estrazioneper delleprede punta diuncini dotata con avvolge delcranio, all’interno lunghissimaLingua , chesi nocciole, noci, ghiande, pigne noci, nocciole, fucina picchio per poi incastrarvi incastrarvi poi per picchio lunghe eaffilate da mangiare

foro scavato da un

nido di cincia dal ciuffo

le due cince Nonostantescavano nidi la all’interno piccola dimensione nido di picchio rosso maggiore

diametro circa 5,5 cm e cincia alpestre delle piante con legno marcio.

togliessimo la pietra chiave di volta: l’arco crollerebbe! l’arco volta: di chiave pietra la togliessimo come accadrebbe se esattamente forestale, biodiversità la meno verrebbe ipicchi scomparissero se Infatti, struttura. la sostengono ne eche archi degli culmine al posizionate pietre alle paragonati volta”, di chiave “specie delle definiti infatti vengono Ipicchi sicuro. al orifugiarsi riprodursi possono picchi, ai grazie proprio che, animali altri di miriade una da occupati vengono abbandonati scavi Gli non sono loro solo a utilizzarli. come così piante, nelle buchi ascavare ipicchi solo sono Non diametro circa 2,5 cm

IL FAGGIO,IL CONDOMINIO! UN

nido di picchio nero foro ovale di circa 10x11 cm

nido di picchio rosso minore

diametro circa 3,5 cm

nido di picchio muratore nido di picchio verde Nido di picchio, che il picchio muratore foro leggermente ovale ha modificato per adattarlo alla di circa 7,5x6,5 cm sua taglia, riducendo le dimensioni dell’ingresso con del fango impastato. Il picchio muratore non è un vero picchio: il suo nome è dovuto alle abitudini simili a quelle dei picchi.

137 PICEA ABIES PICEA abete rosso un grave danno ecologico. danno grave un DOUGLAS DI ABETE ( aliene specie di frequente e l’impiego L’eliminazionediverse. prima habitat esistenti degli bendel loro nome che caratteristiche ci suggerisce a un rimboschimento esteso asoggetti dispetto Nudo, Monte eal Fiori dei Campo al avvenuto quanto eclatante esempio è un Ne rimboschimenti. nei LA FORESTA LA DI CONIFERE specie sono state impiegate spesso spesso impiegate state sono specie , da ricostruire in quanto diverse diverse quanto in ricostruire da La distribuzione naturale dei dei naturale distribuzione La boschi di conifere è oggi difficile difficile èoggi conifere di boschi ecc.) hanno prodotto ecc.) prodotto hanno STROBO PINO PINO NERO PINO ,

la pigna mangiata dallo scoiattolo ha lesquame divaricatore la linguastrappa econ strappate eslabbrate il utilizzando il becco come un come ilbecco utilizzando il seme contenuto all’interno il semecontenuto allargacrociere lesquame finemente rosicchiate finemente ha lesquame dal la pigna mangiata topo selvatico topo

Le pigne questi animali. questi dei predatori che cacciano aruota, anche, ma nutrono, ne se che specie delle riproduzione di tasso maggior corrispondente un osserva si produttività elevata di anni in piante: sulle presenti pigne di quantità dalla conifere dipende strettamente di bosco del L’ecologia animali. del si quale nutrono numerosi seme piccolo il trova si quali le dasono squame costituite sotto scientificamente piùcorretto), oSTROBILI conifere) delle nelle fessure del tronco odella del tronco nelle fessure corteccia per poi colpirle col colpirle poi per corteccia i becco emangiarne isemi becco incastranopicchi lepigne , dette anche CONI anche , dette (termine (frutti

139 i boschi NEL TERRENO…

15

lunghezza: m

a

s -

c

h 17

i o

cm I nididi alle formichechedisperdono ilnido. verso iloro semimentre ditrasportarli cercano Molte piante la devono loro diconifere. disseminazione delbosco all'interno bosco

f varia molto da un anno all’altro. anno un da molto varia Per sua questo la presenza nei boschi nostri Sud. verso massa in spostano esi considerevole modo in aumentano crociere di popolazioni le semi, di quantità elevate producono Russia edella Scandinavia della conifere di i boschi Quando lingua. la con seme il estrarne per evolutosi per aprire le pigne squame delle particolare, molto becco un per anche notare fa si crociere il femmina, nella everde maschio nel rosso piumaggio, del vivo colore al Oltre formica rufa em m i na , aforma dicupola, sono un elemento caratteristico nel LOXIA CURVIROSTRA crociere ottobre adicembre da di osservarlo ottime possibilità

LA NICCHIA ECOLOGICA NICCHIA LA Le cince si nutrono, a seconda della della aseconda nutrono, si cince Le disponibilità, in prevalenza di semi, semi, di prevalenza in disponibilità, insetti, sia adulti sia larve, ragni ragni larve, sia adulti sia insetti, e altri invertebrati. Le cince più più cince Le invertebrati. e altri spiccatamente legate alle conifere legatespiccatamente alle tendono a distribuirsi in modo modo in adistribuirsi tendono diverso lungo la pianta su cui cui su pianta la lungo diverso cercano ilcercano cibo. Mantenere spazi separati e separati spazi preferenziali, permette loro di nonpermette entrare in competizione le une con con une le competizione in le altre per la ricerca di cibo. cibo. di ricerca la per altre le In questo caso si dice che che dice si caso questo In “occupano una diversa una diversa “occupano NICCHIA ECOLOGICA NICCHIA 10 lunghezza: - 13 tutto l'anno di osservarle ottime possibilità

cm ”.

predilige iramipredilige piùbassi MONTANUSPOECILE cincia alpestre intermedia perlustra irami adaltezza LOPHOPHANES CRISTATUS cincia dal ciuffo si muove sui ramidella chioma piùalti PERIPARUS ATER cincia mora

141 LE GHIANDE E LA CATENA ALIMENTARE

La produzione di ghiande sostiene una ricca catena alimentare che da essa dipende strettamente. Infatti, un’alta disponibilità di cibo mantiene una cospicua popolazione di mammiferi roditori, per esempio di ghiro, topo selvatico e topo selvatico dal collo giallo, e dei loro predatori che si avvantaggiano di questa ricchezza. Tra gli altri, nei querceti possiamo trovare il SAETTONE o COLUBRO DI ESCULAPIO, serpente che è solito arrampicarsi sugli alberi, la faina e uccelli rapaci, come lo sparviere e l’allocco. Tradizionalmente le ghiande venivano impiegate anche per l’alimentazione dei maiali e questo avviene ancora, per esempio, in Spagna negli allevamenti allo stato brado nei querceti di leccio.

mammiferi roditori

ghiandaia 143 boschi

rovere i QUERCUS PETRAEA

IL QUERCETO insetti parassiti delle ghiande

Al gruppo delle querce appartengono la ROVERE, la ROVERELLA,

la FARNIA, il CERRO. Come tutte le specie autoctone, ospitano saettone

e nutrono una grande varietà di altri organismi: dai muschi cince ai più piccoli invertebrati, fino al cervo, il più maestoso dei e altri uccelli nostri mammiferi. I querceti hanno ormai un’estensione molto ridotta in provincia. Purtroppo si rileva la presenza di estese piantumazioni di QUERCIA ROSSA, che, essendo di origine uccelli nordamericana, viene del tutto ignorata dai nostri animali. rapaci Il risultato sono boschi di un’estrema e desolante povertà (allocco, sparviere) faunistica.

faina i boschi altezza alla spalla: altezza trovare le le trovare èfacile boschi nostri Nei soli. da fare potrebbero quanto di lontani più ben luoghi in querce, delle particolare in alberi, molti di diffusione la garantisce Questo successiva. primavera nella germogliare possono semi alcuni perciò consumate, poi vengono dispense queste di provviste le tutte Non ghiande. a12 fino gozzo nel contemporaneamente a trasportare sicuri nelnascondigli terreno e nei tronchi riuscendo cavi, in deposita eli ecc.) nocciole ghiande, (faggiole, semi numerosiIn dell’inverno, raccoglie ghiandaia preparazione la 80 - 90 cm PENNE COPRITRICI SUS SCROPHA cinghiale nere e azzurre della ghiandaia. della eazzurre nere tutto l'anno di osservarlo buone possibilità ghiandaia GARRULUS GLANDARIUS 32- lunghezza: 35 cm tutto l'anno di osservarla ottime possibilità serpenti e carcasse di grandi mammiferi. grandi di ecarcasse serpenti rane, uova, invertebrati, ealtri insetti efunghi, tuberi radici, frutti, di nutre si scarsità, di momenti in però, ghiande, di principalmente alimenta si cinghiale Il agricoltori. gli tra disappunto molto creando prati dei erbose zolle ele orti gli rivoltare oppure dei tronchi basse d’albero scorticandoli, parti sulle grattarsi parassiti, dai oliberarsi rinfrescarsi per INSOGLI (dette bosco del all’interno pozze nelle fango di bagni fare èsolito animale Questo cinghiale. un di passaggio del segni isoli sono non orme Le adulto. stadio lo raggiungere di anni, 3-4 almeno seppur di e lentamente, dopo svilupparsi, le permette egrassi zuccheri in cellulosa la trasformare di larva della capacità La uova. le depone femmina la radici querce, delle le tra cui deperimento, soprattutto di stato in piante di conservazione alla legata dicome numerosi altri è quella strettamente insetti, infatti, tutela, loro La morto. legno di cioè, nutrono, SAPROXILOFAGI insetti nostri dei noto più È il LUCANUS CERVUS cervo volante giugno adagosto da di osservarlo ottime possibilità lunghezza: 8

cm , che si si , che )

145 i boschi avviene il ciclo riproduttivo di alcuni insetti. insetti. alcuni di riproduttivo ciclo il avviene cui entro formazioni di ovvero galle, di ma ghiande, di tratta a quanto Contrariamente pensare, non potreste strane. si forme delle notare di capitarvi potrebbe autoctone, querce delle foglie esulle rami sui einverno, autunno in Soprattutto

ANDRICUS KOLLARI

CYNIPS QUERCUSFOLII LE GALLE DELLA QUERCIA DELLA LE GALLE

CAPTUMEDUSAE

la rosacanina eilfaggio. anche su piante, l’olmo, altre come galleLe si trovano difrequente ANDRICUS QUERCUSTOZAE ANDRICUS

ANDRICUS

riprende. eilciclonervature dellefoglie femmina leuova depone nelle l’accoppiamento,Dopo la

I L C IC LO QUERCUSFOLII. CYNIPS èl’imenottero quercia sulla comuni più specie delle Una particolare. forma di galla una produce specie eogni ospite, pianta detta precisa, ben pianta auna èlegata insetti questi di specie ogni di riproduzione La querce. dellenervature dellefoglie di diametro) si sviluppano sulle (2 galle cm elisce Le sferiche sessuale). di entrambi (riproduzione isessi in giugnonasceranno individui (3 mm) eviolacea dalla quale Si sviluppa una galla piccola CYNIPS QUERCUSFOLII CYNIPS imenottero

( galla nascono solofemmine e tra febbraio emarzo dalla In cadono autunno lefoglie altre piantealtre diquercia. le uova nellegemmedi depongono femmine Le PARTENOGENESI ). ).

147 BOSCHI UMIDI

Maccagno con Pino e 1 • Ciclopedonale della all’altezza della cappella di San Dove Veddasca Valcuvia Tra Cuveglio e Cassano Gemolo, i boschi umidi attraversati esplorare Valcuvia si attraversano boschi umidi dal Margorabbia. tra i meglio conservati del fondovalle. i boschi? 3 • Ciclopedonale del Lago di 2 • San Gemolo in Valganna Lungo Varese Molto interessante il tratto tra Luino il sentiero che da Ganna (nei pressi Cazzago Brabbia (cimitero) e Cassinetta del campo di calcio) risale la valle fino di Biandronno. Germignaga E alla Miniera Valvassera si incontrano, R IO G O G N A Ponte A E ancora... Il sentiero che costeggia il Lago di Brinzio, i boschi del Carreggio da M Tresa G O U Casalzuigno (via Pessino) e la pista ciclopedonale del Lago di Varese nel comune 4 L G A I di Galliate Lombardo. L D O G A L 1 SELVE CASTANILI

Cuveglio

Laveno-Mombello Porto 4 • Collina di San Giuseppe incontrano le selve gestite dal 149 Ceresio Dal parcheggio davanti al Municipio Consorzio dei castanicoltori locali. di Cassano Valcuvia si risale via San Parco Regionale 12 Campo dei Fiori Giuseppe fino al punto panoramico 6 • Campo di calcio di Orino davanti alla chiesa. Si raggiunge da Orino (via Cerro) oppure dalla frazione Cerro di Caldana Gavirate 5 • Strada Brinzio - Castello (Cocquio Trevisago) seguendo le Cabiaglio Lungo la provinciale si indicazioni per Orino.

L AG VARESE Ispra O D I E ancora... Selve castanili ben gestite si incontrano intorno a Brinzio, a San V A R E Quirico di Brenta, a Santa Maria di Cuveglio. Monumentale il filare di alberi secolari SE Malnate di Chignolo (Comerio).

Angera

Sesto Calende

T IC I N Tradate

O

Gallarate

SARONNO BUSTO ARSIZIO BOSCHI DI FAGGIO

7 • Pradecolo Dal rifugio Campigli porta verso Arcumeggia (Casalzuigno), di Pradecolo (Dumenza) seguire la con diramazione per la cima del Monte segnaletica per l’Alpone (Curiglia Colonna (1200 m). con Monteviasco). 9 • Campo dei Fiori I faggi più 8 • Monte Colonna Da Duno si maestosi sono quelli tra il grande prosegue verso il S.Martino; all’ultimo Albergo (Varese) e l’Osservatorio tornante parte la strada militare che astronomico ().

E ancora... Lungo la provinciale che da S. Antonio (Castelveccana) sale al Passo Cuvignone, Il sentiero n. 3 del Parco Campo dei Fiori e i dintorni del Lago Delio, in direzione Monti di Bassano.

BOSCHI DI CONIFERE

10 • Pineta bassa Uscendo da 11 • Pian Da Barasso, via prendere la strada al Piano, salire fino a raggiungere il per Luino e, voltando a sinistra al primo sentiero n. 10 del Parco Campo dei Fiori. bivio, seguire l’indicazione per la Pineta.

E ancora... Le vette del Monte Nudo, salendo dal passo Cuvignone, e del Campo dei Fiori, dall’Osservatorio astronomico (Luvinate) fino al Forte di Orino (Cuvio).

QUERCETI

12 • Belvedere Picuz Dal Municipio 13 • Ciclopedonale del Lago di di si risale la collina in Varese Da Bodio Lomnago (parcheggio direzione S. Clemente; quando la strada di via Acquadro) prendere la pista in spiana si incontrano le deviazioni direzione Est. Da subito si costeggia un a sinistra per il belvedere. bosco di quercia e carpino bianco.

E ancora... Alcuni tratti del sentiero Furia a Masciago Primo e il sentiero n. 10 del Parco Campo dei Fiori nel tratto in comune di Gavirate.

capitolo vi LE AREE APERTE

Due coppie siedono sulla terrazza affacciata alla valle. Il tavolo su cui poggiano i bicchieri e le due bottiglie di vino che hanno bevuto è massiccio, in legno d’olmo, la gambe di ferro brunito. Dalle macchie di colore nei loro piatti si potrebbe risalire alla cena che hanno appena consumato: certamente barbabietole, di sicuro cus cus, olive, pecori- no, un lontano sentore di bottarga, anche se non c'entra nulla con la piccola, ma aperta valle sotto di loro. Il buio li circonda pigro, mentre la luce di due lampade a stelo all’interno della casa, passando la gran- de vetrata alle loro spalle, li scalda come il camino di cui non c’è biso- gno (ci sono 16 gradi), rendendo le loro figure ambrate e armoniose. Una donna e un uomo bevono un mirto, l’altra donna un amaro, il secondo uomo un infuso di erbe che ha fatto lui stesso e che gli con- cilia il sonno, risolvendo certi problemi di cui non ha mai parlato a nessuno. I loro nomi sono Massimo, Agata, Ettore e Nora. Quando tra poco andranno a dormire nelle due camere che hanno prenotato per la notte, le loro relazioni appariranno chiare, ma per il momento potrebbero sembrare quattro amici e basta. «Qualcuno vuole una coperta?» dice la proprietaria della casa spor- gendosi dalla grande vetrata. «Buona idea» dice Agata. «Anche per me» dice Ettore «Grazie!». La donna, che ha sessant’anni e una crocchia di capelli grigi mol- to ben confezionata, porge loro le coperte. Porta una camicia leggera.

155 CAPITOLO VI LE AREE APERTE

Ha un fisico asciutto. Una Patty Smith lombarda, una pasta dura d’al- Nora ridacchia, Massimo prova a mente il calcolo, ma dopo due tri tempi. Tempi eroici. Una sopravvissuta. somme rinuncia. «Io vado a nanna» dice «la casa adesso è vostra, fatene buon uso». «Prima di morire» dice Agata «mi piacerebbe trovare la Stele di Ro- I quattro ringraziano e dicono che metteranno piatti e bicchieri nel setta per decifrarti». lavello. «Ma no» dice Ettore, facendo per alzarsi «è semplice, adesso prendo «Anche questa è una buona idea» dice la donna «di notte ci sono un foglio e ti faccio…». sempre un sacco di amichetti che vengono a gironzolare qui intorno». «Non è questo il punto, Ettore» dice Nora. I quattro, rimasti soli, sorseggiano quel che rimane nei bicchieri e «Infatti» dice Agata «il punto è: in un momento come questo, ab- guardano la valle, in silenzio, come se molto fosse già stato detto e ora bracciato alla donna che ami e che inspiegabilmente ti ama, con un non restasse che goderne le conseguenze. Tutti loro del resto hanno panorama simile davanti, tra tutte le cose che potrebbero passarti passato i sessanta, tranne Nora che ha dieci anni di meno e i capelli per la testa, come ti viene in mente un calcolo simile?». neri senza bisogno di trattamenti. Un cromosoma sardo. Il che spiega Silenzio, piccolo imbarazzo, la paura che inizi una discussione simile anche la bottarga, le olive e il mirto atterrati con lei due giorni pri- a quelle che Nora e Massimo sanno esserci state in passato tra fratello ma in un aeroporto lontano solo un paio d’ore da quella terrazza dove e sorella, anche se non vi hanno mai assistito. Ma dalla valle qualcosa adesso semplicemente stanno, senza sfiorarsi, senza dirsi nulla. attira la loro attenzione. Qualcosa che muove verso di loro, senza suo- «Dovremmo farlo più spesso» dice Agata. no. All’inizio appena una foschia, davvero rada e intermittente, poi Nessuno replica o aggiunge, segno che tutti sono d’accordo e che tut- una pulsazione, vibrante e antica. Tutti e quattro l’avvertono, drizzano ti sanno che non sarebbe possibile. Il tempo infatti li rincorre: Agata la schiena, dilatano le pupille, allungano il respiro. con il suo lavoro di ufficio stampa in un grande museo, Massimo con le «Sono lucciole!» dice Massimo. sue sculture e i due figli avuti dalla precedente relazione, Ettore con la Ed è quello che sono, molte, davvero molte, che per qualche ragione ricerca e le lezioni all’università, Nora lontana nell’isola, insegnante di risalgono il prato nella loro maniera scomposta e zizzagante, da eser- liceo, attivista per l’ecologia, impegni a cui strappa qualche week end cito in rotta, verso il bed and breakfast che li ospita. per volare da Ettore o per stare con lui appena volato da lei. Le fatiche «Che spettacolo!» dice Nora, anche se è una di quelle donne che di tutti, insomma, che però ora, quest’area aperta sotto di loro sembra sfugge la banalità dicendo sempre la terza cosa che le viene in mente, rendere lontane, incomprensibili ed evitabili! e mai le prime due. Ettore, quasi sentisse tutto questo fisicamente, apre la coperta che si «Non ne ho mai viste tante!» dice Massimo. è posato sulle spalle accogliendovi sotto Nora. Massimo allunga una «Nemmeno in un film della Disney lampeggiano così» dice Agata. mano e la posa sulla spalla di Agata, un gesto così inconsueto tra loro «In realtà quella che “lampeggia” è la Luciola italica» dice Ettore da equivalere a una dichiarazione in ginocchio. «questi invece sono maschi di Phausis splendidula, riconoscibili per «Ho calcolato» dice Ettore «che sommando le età dei nostri rispettivi la luce fissa e più verdastra». figli, arriviamo a una cifra che è l’esatta metà della somma delle no- Silenzio, tutti immobili, poi Agata si alza, fa il giro del tavolo e si stre, eppure nessuno di noi ha un figlio che ha la metà dei suoi anni». avvicina al fratello. Sembra sul punto di mollargli uno schiaffo, invece

156 157 CAPITOLO VI

con dolcezza gli prende il viso tra le mani, comprimendogli appena le guance. «Io ti adoro, Ettore, e se non te l’ho mai detto» e gli stampa un bacio sulla fronte «te lo dico adesso», poi torna a sedersi, prende la mano di Massimo, e se la riappoggia sulla spalla. Le lucciole intanto si sono allargate, avvicinandosi, come passanti di una piazza in una sera di mezza settimana. Il loro movimento segmen- tato, cauto e pieno di grazia. «Due giorni fa» dice Ettore «Adele mi ha chiamato: lei e Mark aspettano un bambino, o una bambina, non vogliono sapere. Comun- que dovrebbe nascere a fine ottobre. Ho già prenotato quattro voli e un grande appartamento a Montreal. Ho pensato che sarebbe bello essere lì tutti e quattro i primi giorni. Ci siamo persi così tante cose, tutti noi, questa sarebbe bello acchiapparla. Scusate se mi sono permesso». Nora lo accarezza sulla testa, non il tipo di carezza che si darebbe a un nonno. Massimo piange, gli succede spesso da quando ha avuto l’intervento. Pensava di morire, e invece è andata diversamente, alme- no per adesso. Così basta una giornata che si apra all’improvviso dalle nubi o arrivare sopra un colle dove si spalanca una veduta. Basta uno spazio aperto… Agata solleva il bicchiere, «Alle lucciole» dice «che appartengono all’ordine dei Coleotteri, come le coccinelle o il cervo volante». Beve il liquore in un sorso lungo, pieno di piacere, poi appoggia il bic- chiere sul tavolo e lascia che le mani corrano veloce a coprire gli occhi. «E a quel cavolo di Canada» bofonchia tra le lacrime «dove final- mente succede qualcosa!».

158 L’IMPORTANZA La gestione dei prati attraverso il pascolo o la DELLE AREE APERTE fienagione per l’allevamento in stalla è fondamentale per la conservazione di una componente importante della nostra biodiversità. Le aree aperte costituiscono un importante elemento di diversità Quando gli agricoltori, gli allevatori faunistica e floristica mantenuto dall’attività agricola. e i loro animali si ritirano per la notte, i pascoli vengono occupati Novant'anni fa la SUPERFICIE AGRICOLA UTILIZZATA (SAU) nella provincia di da numerosi visitatori: sono molti Varese occupava circa il 46% del territorio. Da allora, con la riduzione gli animali che trovano nelle aree progressiva dell’attività agricola, abbiamo assistito a un’espansione aperte messe a disposizione dalla del bosco nel settore montano e delle aree edificate nella parte di preziosa attività dell’uomo un luogo pianura. In entrambi i casi, il fenomeno è avvenuto a spese di prati, perfetto per foraggiarsi e cacciare. pascoli e aree coltivate.

2010

1929 .449et tari .141 13 et tari utile agricola 55 di superficie perdita 1929 pascolo. Soprattutto inmontagna si oggi assisteaun lento ritorno all’agricoltura. si puòintuirecome la anchenotando drasticaal riduzione destinate dellearee vistosamente, èdiminuita dibovini, allevato, dibestiame la einparticolare quantità e dipascolo, checoinvolgeva dimontagna. ancheinumerosi In alpeggi seguito, sostenevano agricole una attivitàdi allevamento aree diffusa leestese Nel 1929 34.000 2.853 4.700 2.675 2.377 2.156 669 cavalli caprini suini bovini ovini asini muli 834 5.057 5.371 150 2 2.660 15.686

2019 PASCOLI DIQUOTA ali, cheali, bianche. sono completamente edelle corpo del inferiori parti alle nome suo il deve BIANCONE il Varesotto: del cieli nei èavvistabile si aquila un’altra Anche adulta. nell’età tutto del scomparire a fino piccole più sempre muta, aogni diventano, che ali sulle bianche finestre ampie hanno aquile giovani Le giovani caprioli, cervi e cinghiali). (soprattutto prede di ricchi più sempre poiché Fiori, dei Campo al Nudo Monte al Ferro del Sasso dal provincia, della centrale parte della monti sui anche sempre più facilmente però, osservarla possiamo Oggi, caccia. in Veddasca Val della pascoli sui volteggia quando inconfondibile: non impossibile riconoscerla rende la metri due ai superiore alare apertura sua La GLI DEI ANIMALI . Più piccolo dell’aquila reale, reale, dell’aquila piccolo . Più

apertura alare: 190

- aquila reale 225 AQUILA CHRYSAETOS

cm

ottime possibilità di osservarla

tutto l'anno

163 le aree aperte ambientale preferita. ambientale sul territorio in all’altitudine base chiaramente distribuite sono Esse specie. cinque e altre dell’inverno, fine alla fino novembre di mese dal solo provincia sul presenti della territorio cornacchie, i corvi, le appartengono dei corvidi famiglia cornacchie. Alla diffuse più delle quello da distingue si che e nasale, gracchiante verso eil alosanga, coda caratteristica la sono il piumaggio nero lucido, la sua sua la lucido, nero piumaggio il sono riconoscibile Arenderlo vita. la tutta durano spesso forma che ilegami coppia: in avvistare facilmente può si CORVIDI dei famiglia della grande più la specie, Questa altezza dellespalle: altezza 70 - tutto l'anno di osservarlo buone possibilità 80 cm RUPICAPRA RUPICAPRA RUPICAPRA camoscio

corvo imperiale e alla tipologia tipologia ealla CORVUS CORAX silhouette

ottime possibilità di osservarlo

, con , con tutto l'anno

,

apertura alare: 115

- 130

cm cornacchia grigia dal piano fino quasidal al piano fino cornacchia nera, nei prati dipianura corvo egazza limite delbosco limite e fondovalle nei boschi atuttenei boschi coriacei di cui si nutre in inverno. in nutre si cui di coriacei alimenti gli dell'apparato di digerente assimilare permettono gli adattamenti Gli anche dove questo elemento scarseggia. una nel buona sangue ossigenazione che permette gli rossi globuli di elevato numero eun isolante, molto pelo un di dota si quale la con autunnale, muta una come quota, alta di vita alla adattamenti alcuni comunque mostra specie La Veddasca. Val in come basse, più aquote anche aespandersi camoscio il portato L'abbandono e di l'assenza montagne predatori hanno delle dei Fiori), fino alle rive del Lago Maggiore (Rocca di Caldé). di (Rocca Maggiore Lago del rive alle fino Fiori), dei Campo del Pizzelle Cuvignone, Martino, (S. nido il costruisce dove rocciose pareti di presenza alla legato basse, più a quote anche ma Lema) (Paglione, provincia della alte più cime sulle alto volo in osservare può si lo diversificati: più ambienti negli presenza la vanta imperiale corvo il corvidi, otto gli Tra tutti ghiandaia le quote

corvo imperiale pascoli boschi diconifere boschi nocciolaia nelle costruzioni storiche (Rocca di storiche(Rocca nelle costruzioni Angera) abitati eneicentri corvo imperiale pareti rocciose pareti taccola

165 le aree aperte NEI PRATI…NEI apertura alare: apertura 68 marzo asettembre da di osservarlo ottime possibilità - 78

cm vivono sui prati diloro aridi emolte sonorarissime. da guardare Fioristupendi, enontoccare! In provincia sonosegnalate della famiglia specie delle circa 35 unavista quaelà? saltare L'insetto neiprati aridi da èsicuramente piùfacile osservare la GIORNAE PRATI ARIDI che fa parte della famiglia degli parte chefa il momento preda. propizio sulla per gettarsi aspettare ad aperta, ecoda sfarfallanti ali ad “dello posizione spirito santo”,nella detta aria in fermo sta ne se cielo, nel alto quando, osservare, èpossibile che falco piccolo un gheppio, èil vi Tra questi ghiotti. sono ne che ipredatori attirano insetti, di ricchi aridi, I prati FALCO TINNUNCULUS gheppio Si osserva meno di frequente dove il bosco bosco il dove frequente di meno osserva Si GLI DEI ANIMALI è più diffuso, mentre è una presenza presenza èuna mentre diffuso, è più costante sui pascoli di montagna montagna di pascoli sui costante (Monte Cadrigna) o in pianura, pianura, oin Cadrigna) (Monte

ORTOTTERI dove nidifica anche sulle sulle anche nidifica dove abitazioni cittadine. abitazioni (grilli ecavallette). (grilli nonneha Chi mai cavalletta orchidee . Quasi tutte

PEZOTETTIX PEZOTETTIX

apertura alare: apertura 46

ramarro LACERTA VIRIDIS riconoscibile. ben melanargia la arendere contribuiscono variabile, quanto per enera, bianca tipica 37 circa di alare L’ampiezza provincia. della dell’apertura aridi prati dei tipiche specie numerose altre insieme abbondanti alle relativamente di in melanargia quantità sfarfallano adulti gli eagosto, giugno tra letargo, di periodo lungo un Dopo dove è nascondersi. solito secco a muretti dei modo, special in e, tradizionali agricole attività delle scomparsa della acausa diminuendo progressivamente sta pianura In insetti. ealtri cavallette grilli, ai predatori per o sfuggire vegetazione per cacciare nella mimetizzarsi di impedisce gli non che ma giallo, ventre e il azzurra gola la con smeraldo, color livrea un’appariscente - 56 mm degli amori. In questo periodo i maschi mostrano mostrano imaschi periodo questo In amori. degli Si arrampica e si nasconde tra gli alberi radi radi alberi gli tra nasconde esi arrampica Si dal mese di aprile, quando inizia la stagione stagione la inizia quando aprile, di mese dal e gli arbusti di aree aperte, aride e pietrose. epietrose. aride aperte, aree di arbusti e gli in cui è più facile osservarlo, soprattutto soprattutto osservarlo, facile èpiù cui in l’ambiente èquesto montagne nostre Sulle MELANARGIA GALATHEA MELANARGIA melanargia - 52 mm e la colorazione colorazione ela mm aprile asettembre da di osservarlo ottime possibilità 40 lunghezza:

cm (maschio)

giugno adagosto da di osservarla ottime possibilità

167 le aree aperte PRATI DA SFALCIO appartengono all’ordineappartengono dei COL che esempio, per sa, chi animali: questi di conosce si poco ben Eppure, aosservarlo. incantarsi di ameno fare può nessuno chiunque: per irresistibile volo è decisamente meno vistosa. volo è decisamente meno vistosa. in maschi dei luce la mentre luminosa, più a essere NOCTILUCA LAMPYRIS specie Nelle biancastro. bruco un SPLENDIDULA di maschio del quella è verdastra più e fissa luce Una attenderlo. ad d’erba steli osugli suolo è al quando femmina, ela volo, èin quando maschio, il LUCIOLA ITALICA èla aintermittenza luci le A produrre specie? diverse tre abbiamo ne provincia in eche volante, cervo oil coccinelle le delle lucciole in volo su un prato è è prato un su volo in lucciole delle , mentre la femmina, senza ali, ricorda ali, senza femmina, la , mentre Lo spettacolo delle luci a intermittenza aintermittenza luci delle spettacolo Lo

lucciola LUCIOLA ITALICA, PHAUSIS SPLENDIDULA E LAMPYRIS NOCTILUCA GLI DEI ANIMALI

lunghezza:

10

mm è la femmina al suolo suolo al femmina èla EO TTER I , proprio come

ottime possibilità di osservarle a giugno PHAUSIS

: CAPREOLUS CAPREOLUS capriolo del capriolo alimentazione assicurando una riserva di cibo fresco. cibo di riserva una assicurando foglie le mantengono piante due queste inverno In capriolo. il per alimentare importanza grande una rivestono rovo, eil l'edera come malviste, addirittura poco considerate, se solitamente specie non vegetali Due automezzi. gli con incidenti di possibilità la per UNGULATI altri agli Bisogna però molta attenzione fare perché, insieme provincia. dell’alta fondovalle di strade le percorre chi per abituale ormai spettacolo uno sono dell’alba luci prime oalle all’imbrunire prati nei pascolo al I caprioli polloni ecc. polloni legno 35 % semilegnosi edera e altre foglie edera ealtre rovo, lampone, , costituiscono un, grave costituiscono problema 60 %

graminacee erbe dipratierbe e pascoli tutto l'anno di osservarlo ottime possibilità

faggiole ecc faggiole rtti frut ghiande, Ricordati diguidare con inverno prudenza eabassa velocità soprattutto nelleore critiche eneitratticritiche altezza spalla: altezza 55 stradali costeggiati primavera da boschi eprati!da boschi - 77

cm

169 le aree aperte verde un verso forte e stridulo chesembra estridulo una risata, nonpuoisbagliare:un forte verso èil cranio. del misure oalle cromosomica all’analisi ricorrere bisogna farlo, per che distinguere, EUROPEA TALPA la talpa: di specie diverse due sono ci Varese di provincia In suolo. il sotto rintanata sempre sta ne se poiché impossibile, èquasi eossa carne in Vederla giardinieri. dei disperazione la sono eche passaggio suo al terreno sul lascia che cumuli inumerosi come segnali, inconfondibili da rileva si presenza sua La vede. si non ma c’è che animale classico del tratta Si SE SENTI

PICUS VIRIDIS … . 11,5 lunghezza: - 15 e la TALPA ela CIECA

cm TALPA EUROPAEA ETALPA CAECA talpa , così difficili da da difficili , così febbraio agiugno da di osservarla buone possibilità picchio lunghezza: (coda 40 160 70 -70 - 240 IL MUROASECCO cm) cm cm suo territorio e svezzare i piccoli in modo più efficace. più modo in ipiccoli esvezzare territorio suo sul diverse prede cacciare può coppia la modo, questo In coniglio. di igiovani come dimensioni, maggiori di animali attacca grande, più maschio, il asecco, muro un di pietre le otra sottoterra tane nelle inseguendoli mammiferi piccoli cacciare èsolita femmina la Mentre alimentazione. diversa loro della risultato èil sessi idue tra taglia di differenza La montana. parte nella diminuzione, in soprattutto continua sembra in realtà provinciale, territorio il tutto in segnalata donnola, La UN AMBIENTE CHE SCOMPARE: AMBIENTE UN ELE NASCOSTE SUESPECIE MUSTELA NIVALISMUSTELA donnola febbraio aluglio da di osservarla buone possibilità

171 le aree aperte ventre e delle macchie azzurre (dette OCCELLI (dette azzurre macchie edelle ventre sul rossiccio colore un mostrano imaschi amori degli stagione Nella alberi. degli tronchi sui arrampicarsi di nell’atto oppure asecco e muri pietraie massi, grandi su termoregolazione di fase in riscalda, si mentre vederla èfacile naturali aree Nelle sole. al esposti ben siti nei frequente più risulta se anche urbanizzati, più icentri compresi ambienti, gli tutti quasi in ècomunissima lucertole nostre delle grande più La tendente al nero con le parti inferiori bianco-giallastre. inferiori parti le con nero al tendente colorazione una ha Varesotto Nel dall’uomo. e ucciso vipere le con confuso spesso viene lunghezza), i 2mdi dimensioni (eccezionalmente anche può raggiungere grandi le nonostante innocuo, morso dal Specie rettili. ealtri uccelli di nidiacei mammiferi, piccoli come nutre, si cui di prede le sia rifugio sia trova dove muri a secco muri dei frequentatore assiduo È un tutti gli ambienti, compresi i centri urbani. urbani. icentri compresi ambienti, gli tutti è quello più comune: è presente in in èpresente comune: più è quello

segnalate in provincia, il biacco il biacco in provincia, segnalate biacco Delle sei specie di serpenti serpenti di specie sei Delle HIEROPHIS VIRIDIFLAVUS ) sui fianchi. ) sui ottime possibilità di osservarlo da aprile a giugno e a settembre

lunghezza: ,

(i più grandi)

160

-

170

cm

massima: lunghezza lunghezza

22 lucertola muraiola

cm senza disdegnare la frutta caduta al suolo. al caduta frutta la disdegnare senza enidiacei; uova invertebrati, altri anche ma Specie oifossati. icampi lungo sterpaglie grande pericolo: l'incendio periodico delle altro aun incontro così andando vegetazione, in dell’inverno si All’avvicinarsi strade. rifugiano sulle transito in auto dalle schiacciati morti, vederli èfacile attività, massima di periodo loro il inizia quando aprile, di mese Nel nidi di muschio e foglie PODARCIS MURALIS onnivora aprile asettembre da di osservarlo ottime possibilità riccio ERINACEUS EUROPAEUS , cattura soprattutto insetti, maggio asettembre da di osservarlo ottime possibilità nascosti tra la la tra nascosti 22 lunghezza: - 27

cm

173 Maccagno PASCOLI DI QUOTA con Pino e Dove Veddasca 3 • Monterecchio - Paglione cima del Monte Lema, la vetta più alta esplorare Dal parcheggio della Forcora (Maccagno della provincia di Varese. le aree con Pino e Veddasca) si raggiunge Monterecchio e poi il Monte Paglione, 5 • Monteviasco Dalla frazione Luino aperte? oppure, risalendo la pista da sci, di Curiglia, raggiungibile in funivia, la vetta del Monte Cadrigna. si sale verso l’Alpe Merigetto, oppure E Germignaga R IO si raggiunge il vicino osservatorio G O G N 4 Dalla località astronomico. A Ponte A • Monte Lema M Tresa G O U Pradecolo (Dumenza) si sale fino alla L G A I L D O G Sempre da Pradecolo si arriva ai pascoli dell’Alpone di Curiglia, oppure A E ancora... L dal Lago Delio si risale verso il passo Forcora.

Cuveglio Laveno-Mombello Porto Ceresio PRATI DA SFALCIO

Parco Regionale Campo dei Fiori 6 • Schiranna - Capolago Lungo si trova una sterrata che immette nel

la ciclopedonale del Lago di Varese si PLIS Valle Bevera. 175

Gavirate trovano anche i muri a secco realizzati dalla Provincia con il progetto LIFE TIB. 8 • Pralugano Dalla Badia di Ganna

L prendere il sentiero sulla sinistra del AG VARESE Ispra O D I 7 campo di calcio (Sentiero 14 del Parco V • Valle Bevera Dalla SS 342 A R E S (Iper di Varese km 14+400), prendere Campo dei Fiori). Arrivati al ponte in E Malnate via Ca’ Bassa e continuare in comune legno girare a destra per raggiungere Angera di in via Varese. Poco dopo i prati verso . PRATI ARIDI l’ultimo edificio artigianale, sulla sinistra,

1 • Val Buseggia Da Vararo si sale 2 • Monte Chiusarella Dalla E ancora... Si raggiungono altri prati da sfalcio da dietro il cimitero di , verso il Passo SestoCuvignone Calende in uno dei frazione di Bregazzana di Varese parte il a (località Petrolo), dalla ciclopedonale da Germignaga verso Sud, paesaggi più spettacolari delle nostre sentiero n. 14 del Parco Campo dei Fiori l’ingresso della Riserva Palude Brabbia da Inarzo, i prati tra Angera, Capronno T IC I montagne, con vistaN sul Lago Maggiore che porta prima sul Monte ChiusarellaTradate e Barzola.

O e il Monte Rosa. e poi sulla cima della Martica.

E ancora... Si possono vedere prati aridi sul Monte Sangiano sopra Caravate (da via San Clemente, 100 m prima del termine della via prendere il sentiero sulla destra) oppure da Piazzale Pogliaghi, al Sacro Monte diGallarate Varese, prendere il sentiero che inizia con alcuni gradini in pietra dietro l’edifico commerciale più a Nord.

SARONNO BUSTO ARSIZIO PER APPROFONDIRE…

aletti r. e carabella m. (a cura di) Check-list degli uccelli della provincia di Varese. Quaderni del GIO n. 2. Gruppo Insubrico di Ornitologia, (VA), 2015. baratelli d. Gli insetti della provincia di Varese – i Coleotteri. Provincia di Varese, Settore Protezione Civile e Sicurezza – Guardie Ecologiche Volontarie. Varese, 2012. baratelli d. I ragni della provincia di Varese. Provincia di Varese, Settore Protezione Civile e Sicurezza – Guardie Ecologiche Volontarie. Varese, 2012. baratelli d. Rettili e anfibi della provincia di Varese. Provincia di Varese, Settore Protezione Civile e Sicurezza – Guardie Ecologiche Volontarie. Varese, 2012. carabella m., aletti r., casola d., colombo l., parnell c., pianezza f., saporetti f. e viganò m. Storia naturale dei picchi in provincia di Varese. Quaderni del GIO n. 3. Gruppo Insubrico di Ornitologia, Clivio (VA), 2018. macchi p. La flora della provincia di Varese. Catalogo delle piante vascolari. Provincia di Varese Edizioni, Varese, 2005. oggioni v. e vercesi p. l. Conoscere e leggere la geologia della Aree Protette Insubriche. Parco Pineta di Appiano Gentile – Tradate. scali s. e pinoli g. Conoscere e proteggere i Rettili della Lombardia. Edizioni New Press, Como, 2008. www.biodiversita.lombardia.it www.gruppoinsubrico.com www.guidobrusa.info www.inaturalist.org/places/italy www.lipu-varese.it www.ornitho.it www.varese-selvatica.it FLORA, FAUNA E ALTRE VITE Guida alla natura delle Prealpi Varesine Ettore lascia © 2019 Lipu © 2019 Maurizio Corraini s.r.l. Tutti i diritti riservati alla Maurizio Corraini s.r.l. galleggiare per un

Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa in nessuna forma e con nessun mezzo (elettronico o meccanico, inclusi la fotocopia, la registrazione od ogni altro mezzo di ripresa po’ quelle parole delle informazioni) senza il permesso scritto dell’editore. Testi di Federico Pianezza nella lentissima Racconto di Davide Longo Illustrazioni di Giacomo Bagnara

Book design Pietro Corraini risacca del lago. con Maria Chiara Zacchi

L’editore è a disposizione degli eventuali aventi diritto per le fonti non individuate. È pomeriggio

Stampato in Italia da Esperia s.r.l., Lavis (TN) ormai, sopra di novembre 2019

Maurizio Corraini s.r.l. Via Ippolito Nievo, 7/A - 46100 Mantova loro passano voli Tel. 0039 0376 322753 - Fax 0039 0376 365566 [email protected] - www.corraini.com

Prodotto realizzato nell'ambito del progetto d’uccelli, da una Corridoi Insubrici. Il network a tutela del capitale naturale insubrico sostenuto da Fondazione Cariplo. barca qualcuno www.naturavarese.it urla: «E dopo?». un progetto di in collaborazione con

sostenuto da ISBN 978875707279