COMUNE DI Provincia di Piano Urbano Generale dei Servizi del Sottosuolo

PUGSS ) PIANO URBANOGENERALE DEI SERVIZIDEL SOTTOSUOLO ( RELAZIONE

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Indice PUGSS ) • 1. INTRODUZIONE

1.1. Premessa

1.2. Finalità

1.3. Specifiche del documento

1.4. Inquadramento legislativo e normativo

• 2. SISTEMA DEI SERVIZI A RETE

2.1. Rete di adduzione e distribuzione dell’acqua potabile

2.2. Rete di smaltimento delle acque meteoriche e reflue urbane

2.3.Rete di distribuzione gas GPL

• 3. ANALISI DELLE CRITICITA' E PIANO DEGLI INTERVENTI

3.1. Livello e qualità della infrastrutturazione esistente e Scenario d'infrastrutturazione

3.2. Criteri di intervento

3.3. Soluzioni per il completamento della ricognizione

3.4. Modalità per la cronoprogrammazione degli interventi

3.5. Procedure di monitoraggio

3.6. Verifica della sostenibilità economica del piano

3.7. Ufficio del Sottosuolo

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1. INTRODUZIONE PUGSS ) 1.1. Premessa

L’Amministrazione comunale ha predisposto la redazione del PUGSS (Piano Urbano Generale dei Servizi del Sottosuolo) in ottemperanza alla Direttiva della Presidenza del Consiglio dei Ministri 3 marzo 1999 “Razionale sistemazione nel sottosuolo degli impianti tecnologici”, della Legge Regionale Lombarda 26/2003 “Disciplina dei servizi locali di interesse economico generale. Norme in materia di gestione dei rifiuti, di energia, di utilizzo del sottosuolo e di risorse idriche”, in particolare il titolo IV “DISCIPLINA PER L’UTILIZZO DEL SOTTOSUOLO” e del Regolamento Regionale n.6/2010 “Criteri guida per la redazione dei piani urbani generali dei servizi del sottosuolo PUGSS e criteri per la mappatura e la georeferenziazione delle infrastrutture (ai sensi della l.r. 12 dicembre 2003, n. 26, art. 37, comma 1, lettera a e d, art. 38 e art. 55, comma 18)”, che individuano nel PUGSS lo strumento per la gestione e il governo del sottosuolo.

Inoltre all’articolo 9 comma 8, la Legge Urbanistica delle Regione Lombardia n. 12/05 prevede che il Piano Urbano Generale dei Servizi del Sottosuolo integri il Piano dei Servizi che insieme al Documento di Piano e al Piano delle Regole costituisce il Piano di Governo del territorio.

In questa premessa è doveroso sottolineare che l’innovazione portata dall’introduzione dei PUGSS nel quadro normativo, è da inserirsi in un ambito di studio più ampio che riguarda il sottosuolo e che mira a riconoscerlo e valutarlo come risorsa e bene della collettività, un universo strutturato da conoscere, proteggere, salvaguardare. Le reti dei sottoservizi costituiscono il valore aggiunto della risorsa sottosuolo, ma la loro utilità nel rispondere alle esigenze della collettività, non deve far dimenticare che il suo uso razionale non è affatto scontato. La Direzione Generale Reti e Servizi di Pubblica Utilità e Sviluppo Sostenibile di Regione Lombardia, ha già da tempo avviato degli studi e delle attività finalizzate alla promozione di un uso razionale del sottosuolo. Il 9 febbraio 2005 ha costituito ufficialmente il

“Laboratorio sottosuolo”, creato con l'obiettivo di facilitare lo scambio di esperienze, di PIANO URBANOGENERALE DEI SERVIZIDEL SOTTOSUOLO ( RELAZIONE progetti e di modalità operative per cercare di sperimentare soluzioni nuove nell’ambito dei sottoservizi e della gestione del sottosuolo, in particolare nel dare indicazioni riguardo a come redigere i piani urbani generali dei servizi del sottosuolo, come rilevare e rappresentare le reti tecnologiche, quali soluzioni tecnologiche e operative applicare nella loro gestione, manutenzione e realizzazione.

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In quest’ambito è stato anche finanziato un progetto finalizzato alla sperimentazione delle

"Specifiche tecniche per il rilevamento e la gestione GIS delle reti tecnologiche" PUGSS ) approvate con d.g.r. del 12 novembre 2004 n. VII/19357. Le sperimentazioni condotte da 20 comuni, in forma singola o associata, hanno permesso di elaborare una nuova versione delle specifiche tecniche, approvate dalla Giunta regionale con d.g.r. del 21 novembre 2007, n. VIII/5900. Nella realtà il tema del sottosuolo è ancora in divenire e le esperienze sui PUGSS, sulla rilevazioni delle reti e sulle soluzioni utili applicabili, sono di fatto ancora attuate in via sperimentale.

Sulla base di queste prime esperienze sui PUGSS la Direzione Generale Reti e Servizi di Pubblica Utilità e Sviluppo Sostenibile ha approntato delle nuove linee guida, pubblicate sul B.U.R.L. n. 8 del 23 febbraio 2010 primo supplemento ordinario, che oltre a individuare criteri operativi più precisi per la realizzazione del PUGSS, rispetto a quelli del precedente Regolamento regionale n. 3 del 28 febbraio 2005 in vigore fino al 23 febbraio 2010, individuano le specifiche tecniche per la mappatura delle reti dei sottoservizi. Il 25 luglio 2011 la D.G. Ambiente , energia e reti ha pubblicato sul BURL il Decreto Dirigenziale 19 luglio 2011, n. 6630 "INDIRIZZI AI COMUNI E ALLE PROVINCE LOMBARDI PER L'USO E LA MANOMISSIONE DEL SOTTOSUOLO", frutto del confronto e del lavoro tra gli Enti gestori delle strade (Comuni e Provincie) e gli Operatori dei servizi a rete: il documento detta le linee guida per l'uso e la manomissione del sottosuolo, da recepire nel Regolamento comunale, che mirano a snellire e standardizzare le procedure sia amministrative che operative di intervento nel sottosuolo.

Anche la L.R. 18 aprile 2012 n. 7 "Misure per la crescita, lo sviluppo e l'occupazione", pubblicata sul BURL n. 16, suppl. del 20 aprile 2012, al Titolo V, prevede interventi per il governo del sottosuolo e per la diffusione della banda ultra-larga sul territorio regionale, introducendo al Capo II una disciplina comunale del sottosuolo che, oltre a riaffermare l'obbligo per i comuni con popolazione superiore ai 10.000 abitanti di istituire/individuare

un Ufficio Unico per il Sottosuolo e quello, valido per tutti i Comuni, di redigere il piano PIANO URBANOGENERALE DEI SERVIZIDEL SOTTOSUOLO ( RELAZIONE urbano generale dei servizi del sottosuolo (PUGSS), introduce l'obbligo di costituire un catasto del sottosuolo (art. 42). Per quanto riguarda il Comune di Curiglia con Monteviasco, in questa premessa si sottolinea che il PUGSS è un processo che ha inizio, ma che andrà sviluppandosi e completandosi nel tempo, attraverso l’applicazione del regolamento allegato alla presente relazione, attraverso il completamento del quadro conoscitivo sulle reti e il suo

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adattamento agli standard fissati dalla Regione Lombardia (necessariamente in collaborazione con gli Enti Gestori), attraverso il confronto con le eventuali direttive e PUGSS ) indicazioni che emergeranno riguardo al tema del sottosuolo e dei PUGSS da parte della Regione Lombardia, e attraverso l’attivazione dell’Ufficio del Sottosuolo, eventualmente come struttura sovracomunale che sia al servizio di più amministrazioni appartenenti ad un'area omogenea d'intorno.

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1.2. Finalità

L’obbiettivo dichiarato dei PUGSS, così come si evince dal testo della Direttiva Micheli PUGSS ) del 3 marzo 1999, della L.R. 26/03 e dal Regolamento Regionale 6/2010, è quello di condurre i comuni a intraprendere quelle attività che gli permettano nel tempo di:

- Raggiungere un quadro conoscitivo delle reti nel sottosuolo realizzando una loro mappatura georeferenziata sulla base degli standard regionali, acquisendo gradualmente dai gestori non solo conoscenze spaziali, ma anche inerenti gli aspetti tecnici, la tipologia e la qualità dei servizi offerti.

- Promuovere e raggiungere una qualità dell’infrastrutturazione che permetta di riordinare i diversi servizi facilitandone l’ispezione e la manutenzione, favorendo la posa di nuove reti che prevedano gli usi plurimi di allocazioni dei sistemi, rendendo il servizio più efficiente e riducendo i disagi per la collettività.

- Programmare gli interventi di scavo in modo coordinato così da ridurre i costi economici e sociali.

Il sistema infrastrutturale deve rispondere a criteri di efficienza, efficacia ed economicità.

Efficienza: “capacità di garantire la razionale utilizzazione del sottosuolo e dei servizi presenti”, ottenuta massimizzando l’utilizzo delle risorse esistenti e mediante scelte tecnologiche opportune negli interventi di nuova realizzazione.

Efficacia: “capacità di garantire la qualità del servizio in accordo con la domanda delle aree urbane servite e le esigenze della tutela ambientale”. Riguarda la capacità del sistema di rispondere alle richieste della collettività in termini di erogazione del servizio, sollecitudine in caso di guasti, limitare le perdite e non sprecare risorse.

Economicità: una corretta gestione deve corrispondere ad un’ottimizzazione degli investimenti per il conseguimento di un rapporto ottimale tra qualità del servizio offerto e costo del servizio stesso. PIANO URBANOGENERALE DEI SERVIZIDEL SOTTOSUOLO ( RELAZIONE Un importante risultato atteso da questa politica di governo del sottosuolo è la diminuzione del costo sociale, sia per i residenti e gli addetti agli esercizi pubblici molto sensibili ai disagi arrecati dai cantieri, che per la viabilità cittadina notevolmente rallentata dalle parziali o totali chiusure dovute ai lavori.

La relazione del PUGSS, il Regolamento e le tavole allegati, sono il punto di partenza che permette di avere un quadro conoscitivo iniziale sulla base del quale è

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possibile porre le basi per iniziare una nuova fase di gestione del sottosuolo

pubblico che vedrà il comune impegnato su più fronti: PUGSS )

- L’applicazione delle indicazioni del PUGSS e del relativo regolamento.

- La creazione dell’Ufficio del Sottosuolo (Art. 7 regolamento regionale n.6/2010), eventualmente come struttura associata sovracomunale, che gestirà le relazioni con i gestori e il reciproco scambio di dati per l’implementazione del SIT delle reti, provvederà inoltre alla pianificazione dello sviluppo del sottosuolo mettendo in sintonia le scelte urbanistiche con quelle dei piani di intervento e di investimento dei gestori, quindi provvederà ai successivi aggiornamenti del PUGSS e dei dati in esso contenuti.

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1.3. Specifiche del documento PUGSS ) Come prima cosa viene individuato un inquadramento legislativo e normativo, sia a livello nazionale che regionale, per capire quali sono le principali indicazioni in merito alla gestione e rilievo delle reti, e in materia di governo del sottosuolo.

Per quanto riguarda i temi costitutivi del PUGSS, così come individuati dalle direttive regionali, si rimanda in buona parte ai documenti e alle cartografie del Piano di Governo del Territorio cui è allegato il presente PUGSS e allo studio geologico, idrogeologico e sismico di supporto al PGT del Comune di Curiglia con Monteviasco, in particolare riguardo alle analisi geoterritoriali, urbanistiche, dei vincoli, del sistema dei trasporti previste.

Per ciò che inerisce il sistema dei servizi a rete il presente studio ha avviato un’analisi conoscitiva riguardante i dati disponibili sulle reti di seguito riportate, per le quali si sono realizzate apposite tavole allegate:

- rete di adduzione e distribuzione dell’acqua potabile,

- rete di smaltimento acque meteoriche e reflue urbane, - rete di distribuzione gas GPL.

E' stata poi svolta una sintetica analisi delle criticità', in modo specifico per il livello e la qualità dell'infrastrutturazione esistente e sono stati riportati i criteri e gli indirizzi operativi del Piano degli Interventi.

A proposito del sistema dei servizi a rete, l’Amministrazione Comunale e i tecnici comunali valuteranno in proprio l’opportunità o meno di rendere pubblici i dati, anche in relazione al consenso dell’ente gestore in merito alla questione, essendo in alcuni casi considerati dati sensibili.

Come detto in premessa frequentemente i dati forniti dagli enti gestori non permettono un’analisi dettagliata e qualitativa del sistema infrastrutturale, sia perché non corredate da nessun tipo di database informativo, sia per l’inadeguatezza delle modalità di restituzione della parte grafica e della base cartografica utilizzata (in buona parte manca PIANO URBANOGENERALE DEI SERVIZIDEL SOTTOSUOLO ( RELAZIONE anche una corretta georeferenziazione). Il tutto si discosta dalIe specifiche tecniche regionali. In una fase successiva di implementazione del PUGSS si renderà necessario un approfondimento in merito con la necessaria e indispensabile collaborazione tra gli Enti gestori e l’Ufficio del Sottosuolo.

E' da considerarsi parte integrante del Piano degli Interventi del PUGSS, il Regolamento allegato, che disciplina i criteri e le modalità per la realizzazione e la manutenzione delle

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infrastrutture sotterranee che ospitano il complesso dei servizi tecnologici a rete, al fine di consentire la maggiore razionalizzazione possibile dell’impiego del suolo e del PUGSS ) sottosuolo.

Nello specifico le disposizioni in esso contenute riguardano: a. le procedure e le modalità di programmazione, realizzazione e monitoraggio degli interventi nel sottosuolo inerenti alle sotto elencate reti:

• rete di adduzione e distribuzione dell’acqua potabile, • rete di smaltimento acque meteoriche e reflue urbane, • rete elettrica di distribuzione, • rete di distribuzione per le telecomunicazioni, • rete di distribuzione gas GPL, • rete di illuminazione pubblica.

b. il rilascio da parte dell’Amministrazione Comunale delle autorizzazioni per l’uso del sottosuolo e delle infrastrutture comunali; c. l’utilizzazione degli impianti del Comune da parte degli operatori.

Nel Regolamento sono recepite le indicazioni del Decreto Dirigenziale 19 luglio 2011, n. 6630 "INDIRIZZI AI COMUNI E ALLE PROVINCE LOMBARDI PER L'USO E LA MANOMISSIONE DEL SOTTOSUOLO", pubblicato dalla D.G. Ambiente , energia e reti.

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1.4. Inquadramento legislativo e normativo PUGSS ) La realizzazione del PUGSS e la sua futura implementazione si inquadrano in un preciso ambito normativo e legislativo del quale garantiscono l’adempimento e il rispetto delle relative prescrizioni.

Qui di seguito vengono elencate le principali leggi o norme statali e regionali che ineriscono la gestione, la manutenzione, la progettazione e la realizzazione del sistema infrastrutturale del sottosuolo, con particolare attenzione a quelle che hanno dato indicazioni in merito al Piano urbano Generale dei Servizi del Sottosuolo evidenziate in neretto.

Leggi – Normativa Statale

- D.M. 24 novembre 1984 – norme di sicurezza antincendio per il trasporto, la distribuzione, l’accumulo e l’utilizzazione del gas con densità non superiore a 0,8.

- D.M. 12 dicembre 1985 – Norme tecniche relative alle tubazioni. - L. n. 241 del 7 agosto 1990 – Il Comune deve provvedere, di concerto con gli enti interessati, a convocare una riunione con le aziende per la pianificazione degli interventi. Nel corso di tale riunione vengono diffusi i programmi degli interventi pianificati dal Comune, dagli enti interessati e dalle Aziende. Il Comune, sulla base delle suddette risultanze, decide la convocazione di apposita conferenza dei servizi ai sensi della L. 241/1990 e successive modifiche e integrazioni.

- D.lgs. n. 285 del 30 aprile 1992 – Nuovo Codice della Strada.

In particolare là dove sottolinea che i concessionari sono obbligati a osservare le condizioni e le prescrizioni imposte dall’Ente proprietario per la conservazione della strada e per la sicurezza della circolazione.

- D.P.R. n. 495 del 16 dicembre 1992 – Regolamento di esecuzione e di attuazione PIANO URBANOGENERALE DEI SERVIZIDEL SOTTOSUOLO ( RELAZIONE del nuovo codice della strada – successive modificazioni (D.P.R. n. 610 del 16 settembre 1996) all’art. 66 del D.P.R. n. 495 vengono definiti in dettaglio gli interventi sugli attraversamenti in sotterraneo o con strutture sopraelevate. - D.lgs. n. 507 del 15 novembre 1993 – Tassa per l’occupazione degli spazi pubblici (TOSAP), relativo regolamento comunale e legislazione collegata.

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- D.P.R. n. 610 del 16 settembre 1996 – Regolamento di esecuzione e di

attuazione del nuovo codice della strada. PUGSS )

- D.P.R. n. 318 del 19 settembre 1997 – Regolamento per l’attuazione delle direttive comunitarie nel settore delle telecomunicazioni e normativa collegata, tra cui l’art. 4 della L. n. 249 del 31 luglio 1997.

- Direttiva della Presidenza del Consiglio dei Ministri (D.P.C.M.) 03/03/1999 Razionale sistemazione nel sottosuolo degli impianti tecnologici.

Questa è di fatto la normativa che per prima e in modo lungimirante affronta in modo organico e nuovo il tema del sottosuolo come risorsa da salvaguardare, gestire e pianificare.

Gli obbiettivi della direttiva sono chiaramente delineati all’art. 1 del testo in particolare al comma 5 si legge “Obbiettivo primario della presente direttiva è quello di razionalizzare l’impiego del sottosuolo in modo da favorire il coordinamento degli interventi per la realizzazione delle opere, facilitando la necessaria tempestività degli interventi stessi al fine di consentire, nel contempo, la regolare agibilità del traffico ed evitare, per quanto possibilie, il disagio alla popolazione dell’area interessata ai lavori ed alle attività commerciali ivi esistenti”. Il campo di applicazione della direttiva è delineato all’art. 2: “le disposizioni si applicano alla realizzazione dei servizi tecnologici nelle aree di nuova urbanizzazione ed ai rifacimenti e/o integrazione di quelli già esistenti ovvero in occasione dei significativi interventi di riqualificazione urbana”. Vengono poi specificati in questo stesso articolo i servizi che possono essere presenti nel sottosuolo: • reti di acquedotti,

• reti elettriche di distribuzione,

• reti elettriche per servizi stradali (illuminazione pubblica, semafori...) PIANO URBANOGENERALE DEI SERVIZIDEL SOTTOSUOLO ( RELAZIONE • reti di distribuzione per le telecomunicazioni ed i cablaggi di servizi particolari,

• reti di teleriscaldamento, • condutture del gas.

Si precisa inoltre che le disposizioni della direttiva, a parte quelle inerenti la cartografia, non riguardano grandi dorsali e adduttrici primarie.

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Per realizzare le finalità espresse all’art. 1 nel testo vengono elencate una serie di

indicazioni tra cui la realizzazione del PUGSS (vedi art. 3) da “attuarsi in PUGSS ) coerenza con gli strumenti di sviluppo urbanistico". Nella parte centrale la normativa si occupa di tematiche molto specifiche di carattere tecnico e tecnologico: quali scelte tecniche da prediligere (trincea, polifore, strutture polifunzionali), con indicazioni precise sulle modalità realizzative, sulle priorità di intervento e sui criteri localizzativi (art. 4-5-6-7-8-9).

Nell’ultima parte vengono affrontate tematiche più generali di carattere organizzativo (pianificazione, coordinamento, sistemi informativi…), ma da sottolineare è il contenuto degli art. 15 e 16 sulla cartografia e l’interoperabilità, tema ripreso ampiamente dalla legge 12 per il Governo del Territorio, e che può essere riassunti in tre punti: • obbiettivo primario a lungo termine è la conoscenza del sottosuolo attraverso l’utilizzo di sistemi informativi interoperabili,

• per la realizzazione di un tale sistema si ipotizza un orizzonte decennale perché l’obbiettivo sia raggiungibile anche dai comuni meno avanzati,

• il lavoro è visto nel lungo termine per consentire uno sviluppo graduale del sistema, operando innanzi tutto sui nuovi interventi che non sul pregresso e comunque nel contesto di una progressiva informatizzazione dei comuni.

In chiusura l’art. 19 introduce il concetto “Ufficio del sottosuolo”. Nel complesso la normativa rimane un po’ vaga proprio per gli aspetti inerenti il PUGSS e il coordinamento, la L.R. 11 marzo 2005 n. 12 e il Regolamento regionale n. 6 del 15 febbraio 2010, andranno a colmare almeno in parte queste lacune.

- Norme tecniche UNI-CEI inerenti.

- D.lgs. n. 81 del 9 aprile 2008 – Testo Unico Sicurezza Lavoro. PIANO URBANOGENERALE DEI SERVIZIDEL SOTTOSUOLO ( RELAZIONE Leggi – Normativa Regionale

- L.R. n. 1 del 15 gennaio 2001 – Disciplina dei mutamenti di destinazione d’uso di immobili e norme per la dotazione di aree per attrezzature pubbliche e di uso pubblico.

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- L.R. n. 26 del 12 dicembre 2003 – Disciplina dei servizi locali di

interesse generale. Norme in materia di gestione dei rifiuti, di energia PUGSS ) e di utilizzo del sottosuolo, e successive modifiche e integrazioni.

In particolare il titolo IV “DISCIPLINA PER L’UTILIZZO DEL SOTTOSUOLO” si occupa in modo specifico delle infrastrutture del sottosuolo individuando con precisione all’art. 35 le “funzioni dei comuni” che devono provvedere: • alla redazione del PUGSS e del relativo regolamento (vedi anche art. 38),

• al rilascio delle autorizzazioni per la realizzazione delle infrastrutture che insistono sul territorio comunale, • alla mappatura e georeferenziazione dei tracciati delle infrastrutture sotterranee, con annesse caratteristiche costruttive,

• al collegamento con l’Osservatorio risorse e servizi della Regione Lombardia per la tenuta a giorno della banca dati.

- L.R. 11 marzo 2005 n. 12 – Legge per il Governo del Territorio e successive modifiche e integrazioni.

All’art. 9 comma 8 si stabilisce che il Piano dei Servizi è integrato dal PUGSS nello specifico: “il Piano dei Servizi è integrato, per quanto riguarda l’infrastrutturazione del sottosuolo con le disposizioni del piano urbano generale dei servizi del sottosuolo (PUGSS), di cui all’art. 38 della L.R. n. 26 del 12/12/03”.

Con il regolamento regionale n. 6 del 15 febbraio 2010 sono stati emanati i criteri guida per la redazione del PUGSS. - Regolamento Regionale n.6/2010 “Criteri guida per la redazione dei piani urbani generali dei servizi del sottosuolo PUGSS e criteri per la mappatura e la georeferenziazione delle infrastrutture (ai sensi della l.r. 12 dicembre 2003, n. 26, art. 37, comma 1, lettera a e d, art. 38 e art. 55, comma 18)” , che ha sostituito il Regolamento regionale n. 3 del 28 febbraio 2005 – Criteri guida per la redazione del PUGSS comunale. PIANO URBANOGENERALE DEI SERVIZIDEL SOTTOSUOLO ( RELAZIONE Questo regolamento raccoglie tutte le istanze delle leggi e delle norme in materia di sottosuolo emanate in precedenza, in particolare della Direttiva della Presidenza del Consiglio dei Ministri (D.P.C.M.) 03/03/1999 e della L.R. 12 dicembre 2003 n. 26. Si precisano in particolare i criteri di realizzazione dei PUGSS e si fa riferimento esplicito alle modalità di redazione delle cartografie per la mappatura e georeferenziazione delle reti finalizzate poi alle gestione dei

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dati, indicando le specifiche tecniche da rispettare per permettere di realizzare la

piena interoperabilità tra tutti i soggetti istituzionali e non interessati alle PUGSS ) infrastrutture e ai servizi a rete (vedi art. 9 e allegato 2). − Decreto Dirigenziale 19 luglio 2011, n. 6630 "INDIRIZZI AI COMUNI E ALLE PROVINCE LOMBARDI PER L'USO E LA MANOMISSIONE DEL SOTTOSUOLO", pubblicato sul BURL n.30 del 25 luglio 2011 dalla D.G. Ambiente , energia e reti, frutto del confronto e del lavoro tra gli Enti gestori delle strade (Comuni e Provincie) e gli Operatori dei servizi a rete, che detta le linee guida per l'uso e la manomissione del sottosuolo, da recepire nel Regolamento comunale, che mirano a snellire e standardizzare le procedure sia amministrative che operative di intervento nel sottosuolo.

− L.R. 18 aprile 2012 n. 7 "Misure per la crescita, lo sviluppo e l'occupazione", pubblicata sul BURL n. 16, suppl. del 20 aprile 2012, al Titolo V, prevede interventi per il governo del sottosuolo e per la diffusione della banda ultra-larga sul territorio regionale, introducendo al Capo II una disciplina comunale del sottosuolo che, oltre a riaffermare l'obbligo per i comuni con popolazione superiore ai 10.000 abitanti di istituire/individuare un Ufficio Unico per il Sottosuolo e quello, valido per tutti i Comuni, di redigere il piano urbano generale dei servizi del sottosuolo (PUGSS), introduce l'obbligo di costituire un catasto del sottosuolo (art. 42).

- La Giunta regionale con d.g.r. del 21 novembre 2007, n. VIII/5900 ha approvato la nuova versione delle "Specifiche tecniche per il rilevamento e la gestione GIS delle reti tecnologiche" a standardizzare in modo preciso e dettagliato le operazioni di rilievo e la gestione GIS delle reti tecnologiche (la precedente versione delle specifiche era stata approvata dalla Giunta regionale

con d.g.r. del 12 novembre 2004 n. VII/19357). PIANO URBANOGENERALE DEI SERVIZIDEL SOTTOSUOLO ( RELAZIONE

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2. SISTEMA DEI SERVIZI A RETE PUGSS ) 2.1. Premessa

Fondamentale per la realizzazione del PUGSS risulta l’analisi del quadro infrastrutturale dei sottoservizi esistente, punto di partenza per arrivare nel tempo ad un reale utilizzo razionale del sottosuolo. Per quanto riguarda il comune di Curiglia con Monteviasco la situazione infrastrutturale è molto particolare e rispecchia la sua struttura territoriale: come si può vedere dalle tavole allegate, le reti sono localizzate nei numerosi piccoli centri urbani montani presenti nel territorio e non sempre comunicano fra loro, ma in considerazione dello scarso popolamento dell'area e della modesta popolazione fluttuante dei villeggianti e dei turisti, il grado di infrastrutturazione complessivo è sicuramente sufficiente. Come per molti comuni vicini la conoscenza della reale allocazione delle tubazioni è scarsa, per lo più mancano una corretta mappatura, i dati sullo stato di manutenzione, sulla vetustà, sul grado di efficienza delle reti, ma vista la scala urbana e la situazione demografica cui si è di fronte, le considerazioni sulla razionalizzazione del sottosuolo fattibili per altre realtà qui perdono in parte di significato. In ogni caso gli uffici comunali hanno fornito una prima bozza conoscitiva delle reti da loro gestite, ovvero rete idrica e fognaria, nonché delle rete del GAS GPL gestita prima da ASPEM ora da M.D.G. Metanifera di Gavirate S.r.l, ma, come è già stato sottolineato in precedenza, i dati sono incerti, frammentari e parziali, di fatto non utilizzabili in un sistema informativo: con l’attivazione prevista dall’art.7 del Regolamento Regionale n.6/2010 dell’ufficio del sottosuolo, che in questo caso sarà certamente sovracomunale, si procederà, in collaborazione con i gestori, all’implementazione del SIT di gestione del sottosuolo secondo gli standard di cui all'Allegato 2 del suddetto regolamento "Specifiche tecniche per la mappatura delle reti di sottoservizi". Un’annotazione particolare va fatta a riguardo della georeferenziazione dei tracciati: i pochi dati cartografici reperiti son stati riportati sulla base cartografica del DB Topografico nel sistema di coordinate WGS84, si tratta di una mappatura delle reti del tutto approssimativa. PIANO URBANOGENERALE DEI SERVIZIDEL SOTTOSUOLO ( RELAZIONE Allo stato attuale l’analisi conoscitiva preliminare riguarda (vedi tavole allegate):

• rete di adduzione e distribuzione dell’acqua potabile, • rete di smaltimento acque meteoriche e reflue urbane,

• rete di distribuzione gas GPL.

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Queste reti si sviluppano nel sottosuolo in modo indipendente e non esistono sul territorio esempi di allocazione di multiservizi. PUGSS )

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2.2. Rete di adduzione e distribuzione dell’acqua potabile PUGSS ) E' il comune stesso il gestore della rete di approvvigionamento dell’acqua potabile del comune di Curiglia con Monteviasco. Esso si avvale di un tecnico esterno per la manutenzione.

La cartografia raffigurante la rete idrica è stata realizzata su indicazione degli uffici comunali. Si è quindi disegnata la rete in modo molto approssimativo sul nuovo database topografico. La tolleranza del posizionamento è molto alta. Gli oggetti-nodo inseriti, del tutto parziali, sono sorgenti, bacini, idranti, depuratori dell'arsenico, le fontanelle, gli idranti, i lavatoi, le saracinesche, gli scarichi di fondo e quelli di troppo pieno, le valvole e i punti di presa, non è presente alcun dato in merito a materiale e diametro delle tubazioni. Si è comunque realizzato uno shape dal quale sono stati tratti i dati sottoesposti. Dai dati disponibili la lunghezza complessiva della rete risulta essere di circa 12 km, e nel grafo allegato sono stati individuati 7 bacini, 1depuratore di arsenico, 36 fontanelle, 12 idranti, 2 lavatoi, 54 punti di presa, 10 saracinesche, 1 scarico di fondo e 1 troppo pieno, 18 sorgenti, per un totale di 142 nodi.

Le tubazioni della distribuzione dell’acqua potabile vengono in genere posate ad una profondità media di 1/1,5 m e se è possibile sempre sopra la rete di smaltimento delle acque reflue per evitare eventuali contaminazioni.

Nella tavola tematica “Rete di adduzione e distribuzione dell’acqua potabile” sotto riportata, è illustrata la localizzazione delle tratte ottenuta con il lavoro suddetto, il tipo di nodo di quelli segnalati: come si può vedere la rete di distribuzione è abbastanza capillare e copre pressoché tutte le aree urbanizzate Curiglia, Monteviasco, Piero, Sarona, Alpone, Viasco. Da un punto di vista qualitativo manca il dato sul tipo di materiale e sul diametro delle tubazioni, una datazione della rete, il grado di usura e manutenzione.

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RETE DI ADDUZIONE E DISTRIBUZIONE DELL’ACQUA POTABILE PUGSS )

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La mancanza di un rilievo preciso con l'identificazione delle reali connessioni non ha permesso una restituzione del disegno adattabile alle specifiche regionali di cui al PUGSS ) paragrafo precedente, non è stato sempre possibile disegnare la struttura con la modalità nodo-arco-nodo. Sono stati comunque realizzati due shape con i dati disponibili dei nodi e delle tratte, che risultano come detto incompleti.

Si riporta di seguito l'elenco delle sorgenti presenti sul territorio elencate nella relazione Geologica allegata allo Studio Geologico redatto dal Dr. Geol. Amedeo Dordi, nella quale si evidenzia che numerose sono le risorse sorgive sul territorio comunale di Curiglia con Monteviasco, e che in gran parte alimentano l’acquedotto del comune, solo alcune l’acquedotto di Luino. Secondo lo Studio le tre sorgenti Fontana a valle della località Alpone non sono captate.

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Prima dell’immissione in rete le acque passano attraverso un impianto di clorazione da qui immesse nella rete acquedottistica e distribuite ai centri abitati. Sono presenti 7 PUGSS ) bacini di accumulo. Non sono presenti pozzi censiti.

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2.3. Rete di smaltimento delle acque meteoriche e reflue urbane PUGSS ) Il comune di Curiglia con Monteviasco è il gestore della rete di smaltimento delle acque meteoriche e reflue urbane del suo territorio. Il Piano ATO individua gli agglomerati in comune di Curiglia con Monteviasco costituiti da tre aree urbanizzate: Curiglia AG81. Piero AG87, Monteviasco AG86, tutte servite da impianto di trattamento con fosse Imhoff, Curiglia e Piero sono dotate di una rete fognaria mista, Monteviasco di una sdoppiat, per una lunghezza complessiva di circa 4 km.

Le principali aree urbanizzate sono quindi dotate di fognatura.

La mappatura della rete, non esistendo nessun tipo di dato o grafo, nemmeno cartaceo, è stata realizzata disegnando sulla base cartografica del Database Topografico le conoscenze riferite dagli uffici comunali. Come nodi sono stati inseriti quelli segnalati: 2 caditoie, 6 fosse Imhoff (4 a Curiglia, una a Piero, una a Monteviasco), 2 griglie, 4 pozzetti.

Di seguito è riportata la tavola "RETE DI SMALTIMENTO ACQUE METEORICHE E REFLUE URBANE" allegata al PUGSS. Nella cartografia sono state tematizzate le tratte sulla base del tipo di rete e sono indicati gli agglomerati come forniti da ATO.

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PUGSS ) RETE DI SMALTIMENTO ACQUE METEORICHE E REFLUE URBANE

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Lunghezza per tipo di rete PUGSS )

TIPO DI RETE Lunghezza complessiva (ml)

BIANCA 590

MISTA 2600 NERA 875

In considerazione dell'importanza che ha ai fini ambientali una corretta gestione del PIANO URBANOGENERALE DEI SERVIZIDEL SOTTOSUOLO ( RELAZIONE sistema di smaltimento delle acque meteoriche e reflue urbane, ancor di più in un territorio di grande pregio naturalistico e paesaggistico come quello del comune di Curiglia con Monteviasco, e in vista della salvaguardia di un bene inestimabile come quello del vicino Lago Maggiore e dei torrenti, dalla cui qualità dell'acqua dipende fortemente anche il turismo dell'intera area, merita una nota particolare la questione inerente gli allacci dei privati: uno dei problemi di recente rilevati in alcuni comuni è la

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verifica che i privati siano effettivamente collegati alla fognatura comunale e se lo sono che lo siano in modo corretto: questo si sta rivelando un fattore ambientale PUGSS ) fondamentale, perché, anche laddove la fognatura comunale sia estesa a tutte le aree urbanizzate, laddove esista la sdoppiatura della rete in acque bianche e nere e laddove la collettazione nera vada alla depurazione, tutto ciò è inutile se i privati non sono correttamente allacciati alla rete comunale. Visto l’emergente problema dell’inquinamento delle acque, in modo particolare delle acque del Lago Maggiore, ma anche dei corsi d’acqua, sarebbe bene incentivare una politica di controllo e di salvaguardia in tal senso. A tal proposito nelle prassi comunali non sempre è previsto, durante i lavori per la realizzazione di nuove tratte o per la manutenzione e sostituzione di quelle vecchie, l’obbligo di allaccio alla rete da parte dei privati contestualmente ai lavori in corso. Questo fatto è causa di due problemi rilevanti: il rischio che qualche allaccio non venga più regolarizzato, e la cantierizzazione in fasi successive, realizzata di volta in volta per eseguire le singole opere di allaccio, che va a creare numerose e grosse effrazioni della sede stradale e l’interruzione del traffico sulla carreggiata interessata. Nel caso di realizzazione di opere su dette, il comune dovrà introdurre l’obbligo di allaccio contestuale alla realizzazione delle nuove collettazioni da parte dei privati, questo permetterà di ottimizzare la resa degli investimenti comunali sia in termini di massimizzazione del beneficio ambientale, che in termini di minimizzazione del disagio sociale.

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2.3. Rete di distribuzione gas GPL PUGSS ) ASPEM S.p.A. ha comunicato che in data 29 aprile 2013, a seguito di accordi preliminari assunti nel mese di gennaio, è stata formalizzata ufficialmente la cessione della gestione degli impianti a servizio della rete canalizzata per la distribuzione del gas “GPL”.

Quindi il gestore attuale della rete gas sul territorio del comune di Curiglia con Monteviasco è la società:

M.D.G. Metanifera di Gavirate S.r.l con sede in via dello Sport, 15, 21026 Gavirate (VA),

Tel. 0332/743139 - Fax. 0332/731310

E-mail: [email protected] -www.mdg.it C.C.I.A.A. Varese REA 122802 -

C.F. e P.Iva.: IT 00359000122

Reg. imprese n. 00359000122 VARESE Attualmente risultano servite le seguenti località (vedi sito M.D.G.):

• Casere (Laveno Mombello)

• Duno

• Graglio ()

• Molino Trotto Cagno • Vararo ()

• Cadero (Veddasca)

• Armio (Veddasca) • Biegno (Veddasca)

• Lozzo (Veddasca)

• Curiglia con Monteviasco • PIANO URBANOGENERALE DEI SERVIZIDEL SOTTOSUOLO ( RELAZIONE • Pino Lago Maggiore

fraz. Boarezzo.

Per quanto riguarda la rete di distribuzione del gas GPL ai fini del presente studio come per le altre reti si è quindi provveduto a riportare sulla base cartografica del database topografico le tratte della rete così come indicate dagli uffici comunali.

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L'unica zona servita dalla rete è quella urbanizzata di Curiglia per una lunghezza totale di circa 1.300 mt. PUGSS )

Si ritiene opportuno per il futuro che l'Ufficio del Sottosuolo Comunale o Sovracomunale si attivi per acquisire ed integrare in un SIT comunale le informazioni utili e condivisibili a riguardo della rete del GAS.

La tavola “Rete di distribuzione gas gpl” allegata alla presente relazione è sotto riportata in piccolo in immagine. RETE DI DISTRIBUZIONE GAS GPL

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La rete di distribuzione del gas è, in termini di sicurezza, la più delicata portando un materiale infiammabile e soggetto ad esplosioni. PUGSS )

Infatti è vietato posare le condotte del gas in alloggiamenti insieme alle altre reti. Oltre alle condotte compongono la rete tutta una serie di dispositivi che creano un insieme piuttosto complesso: raccordi, valvole, gruppi di riduzione, impianti di prelievo riduzione e misura (REMI), cabine, pozzetti, contatori, sfiati. L'unico nodo individuato in cartografia è il serbatoio.

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3. ANALISI DELLE CRITICITA' E PIANO DEGLI INTERVENTI PUGSS ) 3.1. Livello e qualità della infrastrutturazione esistente e scenario di infrastrutturazione

Dagli studi effettuati è stato possibile ricostruire per ogni rete il quadro di partenza su cui lavorare in questo primo approccio del PUGSS, e in quale direzione bisogna orientarsi per arrivare ad una situazione ottimale entro cui muoversi nella gestione e programmazione del sottosuolo.

Rinviando per l'analisi specifica di ogni rete al suddetto paragrafo, è utile riassumere quali sono le principali indicazioni emerse sul sistema geoterritoriale e infrastrutturale oggetto di studio.

Come la struttura territoriale ed urbanistica del comune di Curiglia con Monteviasco si presenta ormai consolidata nelle sue caratteristiche e nelle sue dinamiche, così anche il sistema delle reti presenta un quadro definito e chiaro dal punto di vista del suo assetto.

Le principali zone urbanizzate sono servite da un struttura infrastrutturale che copre sia le necessità degli sparuti residenti che quelle dei villeggianti in continua decrescita riguardo alle presenze e alla durata della permanenza.

Le reti presenti sul territorio analizzate sono:

• rete di adduzione e distribuzione dell’acqua potabile, • rete di smaltimento acque meteoriche e reflue urbane,

• rete di distribuzione gas GPL.

L'analisi mostra alcuni aspetti importanti: • il sistema delle reti scorre in prevalenza lungo le strettissime strade dei nuclei principali, nonché centri storici, con la presenza simultanea nel sottosuolo di più servizi, ed esistono poche o nulle connessioni tra le reti dei vari agglomerati urbani, quelle che esistono non sono su strada;

• le vie interessate dalle reti sono in netta prevalenza non carrabili ma solo

pedonali, caratterizzate a volte dalla presenza di pavimentazioni di pregio (beole, PIANO URBANOGENERALE DEI SERVIZIDEL SOTTOSUOLO ( RELAZIONE acciottolato),

• la struttura così come costituita è quindi ormai consolidata e non offre possibilità realizzative per interventi di rinnovo sostanziale, saranno possibili solo migliorie parziali e localizzate, da realizzarsi in concomitanza con eventuali opere di manutenzione o altro,

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• dal punto di vista delle criticità come vulnerabilità delle strade perde di significato

ogni analisi visto che la maggior parte degli indicatori da tenere in PUGSS ) considerazione hanno valore pressoché nullo, • dal punto di vista dell'analisi urbana si segnala la staticità dello sviluppo urbano e urbanistico e l'irrilevanza delle zone di trasformazione previste.

Mentre piuttosto chiaro è risultato il quadro infrastrutturale generale, quasi nulle sono le indicazioni emerse sulla qualità del sistema dei servizi, salvo qualche dato specifico su qualche singola rete.

I dati forniti hanno originato carte tematiche e ineriscono al posizionamento delle tratte, dalla grafica non si è poi potuti risalire al tipo di rete o al tipo di materiale delle tubazioni.

Mancano allo stato attuale la maggior parte dei dati certi sulle tratte e sui nodi.

Non è quindi possibile fare delle valutazioni qualitative sullo stato attuale delle altre reti. Non è nemmeno valutabile la posizione effettiva relativa dei servizi tra loro essendo il dato grafico poco attendibile. La fornitura dei dati sulla base degli standard di cui al Regolamento Regionale n.6/2010 allegato 2 è un passo imprescindibile per la definizione di un quadro dettagliato, preciso ed elaborabile in analisi complesse, dello stato del sistema delle reti. Questa fase di implementazione del PUGSS non sarà possibile se non in stretto accordo con i gestori. La fornitura e la condivisione dei dati secondo gli standard regionali permetterà di approfondire le analisi sui punti di sofferenza e maggior efficienza del sistema infrastrutturale, con i gestori verranno concordati dei parametri di valutazione dei livelli di efficienza e qualità delle reti e degli impianti esistenti.

In ogni caso, rispetto anche a realtà comunali di piccole dimensioni vicine, lo spopolamento di queste zone rende piuttosto irrilevante e improponibile fare analisi complesse sulle criticità e considerazioni in merito a interventi progettuali nel sottosuolo: resta invece auspicabile una gestione delle reti da parte di un Ufficio del Sottosuolo Sovracomunale che si occupi anche di un futuro sistema informativo. PIANO URBANOGENERALE DEI SERVIZIDEL SOTTOSUOLO ( RELAZIONE Come specificato nelle indicazioni presenti nel documento "Manuale per la posa razionale delle reti tecnologiche nel sottosuolo urbano" pubblicato dalla Regione Lombardia - Reti, Servizi di Pubblica Utilità e Sviluppo Sostenibile nel 2007, nel caso in questione è difficile pensare di mettere ordine nel sottosuolo di strade esistenti con le caratteristiche di quelle in questione, salvo il caso di importanti interventi di trasformazione urbanistica peraltro non previsti. Sembra invece più percorribile la strada

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di un progressivo riordino delle reti, effettuato ogni qualvolta si presenti l'occasione di un intervento di nuova posa, di sostituzione o di manutenzione di una certa rilevanza di tratti PUGSS ) infrastrutturali. Questo permetterebbe una lenta ma progressiva razionalizzazione del sottosuolo delle strade esistenti, non potendo realizzare un intervento radicale.

Al paragrafo successivo verranno dunque indicati solo i criteri di intervento nel sottosuolo in zone con sistema urbano consolidato, quindi senza SSP (Strutture Sotterranee Polifunzionali).

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3.2. Criteri di intervento PUGSS ) Di seguito si riportano i criteri di intervento in zone con sistema urbano consolidato senza SSP (Strutture Sotterranee Polifunzionali) e quelli in zone di nuova urbanizzazione o di consistente riqualificazione dove si possa intervenire con le SSP (Strutture Sotterranee Polifunzionali). Maggiori specifiche si trovano nell'allegato "Regolamento Attuativo del PUGSS".

Criteri di intervento in zone con sistema urbano consolidato senza SSP

Nei casi in cui non è possibile l'infrastrutturazione attraverso l'uso di Strutture Sotterranee Polifunzionali (SSP), sono da applicare misure per migliorare la gestione del sottosuolo:

• il coordinamento dei gestori che devono intervenire sulla medesima strada;

• il miglioramento della rintracciabilità dei sottoservizi per ridurre i rischi di danneggiamento;

• ove possibile il ricorso alle tecnologie no-dig per ridurre l’impatto del cantiere sulle attività del soprasuolo, • il recupero di preesistenze e delle reti dismesse per la messa in opera di nuove reti.

‹ Distanza dagli elementi architettonici fissi Nella scelta del percorso delle reti di sottoservizi si deve tener conto delle interferenze che l'esecuzione delle opere può avere con le normali attività del soprasuolo (viabilità, accesso alle proprietà private, rumorosità del cantiere). Inoltre ogni volta che si aggiunge un servizio, si deve cercare di mantenere una distanza di sicurezza dagli altri sottoservizi.

Per le ragioni suddette i “quadranti” della sezione stradale da privilegiare sono quelli sottostanti i marciapiedi laterali, gli stalli di sosta e le aiuole centrali.

Le zone da sconsigliare sono quelle al centro della carreggiata, perché ne implicano la PIANO URBANOGENERALE DEI SERVIZIDEL SOTTOSUOLO ( RELAZIONE totale chiusura, con ripercussioni sul traffico veicolare. Le tubazioni di acquedotto , di teleriscaldamento e del gas planimetricamente possono essere collocate a lato della sede viaria, possibilmente sotto il marciapiede, a non meno di 1,00 m dal profilo degli edifici. Per quanto riguarda la posa della rete fognaria in una strada sufficientemente larga:

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• se la rete è unica, conviene che la condotta sia posta ad un lato della strada

stessa; PUGSS )

• se le condotte sono due, possono collocarsi ai due lati oppure una ad un lato ed una al centro, lasciando così il centro, o un lato, a disposizione della condotta per l'acquedotto e degli altri sottoservizi.

Nel caso di strade strette la condotta è invece posta al centro della strada, eventualmente disponendo rete bianca e rete nera planimetricamente affiancate.

Particolare attenzione si deve porre nel tenere sufficientemente distanti le condotte fognarie dall’eventuale rete del metano, in modo da evitare qualsiasi possibile interferenza tra i due flussi.

I cavidotti (BT, MT, TLC, etc) possono essere installati in banchina pavimentata o erbosa o in carreggiata. L’interramento in carreggiata presenta vantaggi quali: la realizzazione di una infrastruttura di lunga durata, la facilità di manutenzione, la scalabilità e la flessibilità. Di contro presenta svantaggi quali i lunghi tempi di esecuzione, gli alti costi e l’impatto sul traffico. I permessi agli enti competenti richiedono iter lunghi e complessi, incidendo sui costi di realizzazione in modo significativo (fino al 10%). La situazione può essere più favorevole in caso di comprensori privati. ‹ Distanza dal piano di calpestio

La fascia di sottosuolo maggiormente interessata dalle reti sotterranee è quella compresa tra 0,5 e 2,5 metri di profondità. A profondità superiori si trova quasi esclusivamente la rete fognaria.

Per le tubazioni di acquedotto , di teleriscaldamento e del gas la profondità minima di interramento varia da 60 a 90 cm. Per le condotte dell’acqua potabile è consigliabile arrivare a 150 cm per conseguire i seguenti obiettivi:

• non risentire dell’azione dei carichi mobili delle lavorazioni agrarie tipiche della PIANO URBANOGENERALE DEI SERVIZIDEL SOTTOSUOLO ( RELAZIONE zona;

• limitare il riscaldamento dell’acqua;

• impedire il congelamento nel periodo invernale. I collettori fognari devono essere collocati al di sotto della rete di acquedotto, garantendo che tra l'estradosso della loro copertura e la generatrice inferiore delle

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tubazioni per l'approvvigionamento idrico, vi sia un opportuno dislivello, comunque non inferiore a 30 cm. PUGSS )

In casi particolari, qualora non si possa osservare la distanza verticale minima anzidetta, devono disporsi adeguate opere di protezione della condotta idrica.

Solo per le condotte bianche può essere ammesso, in alcuni casi, che i tronchi iniziali stiano al di sopra della rete di acquedotto, opportunamente protetta, allo scopo di contenere le profondità di scavo nei tronchi terminali.

Per i cavi elettici e similari (fibre ottiche ecc.) la profondità minima di interramento è di 60 cm. I cavi devono essere collocati entro apposite tubazioni di adeguato diametro (cavidotti o polifore) in modo da potersi sfilare dagli estremi senza la necessità di ricorrere ad ulteriori manomissioni in caso di interventi in corso di esercizio.

Nell'interventi nel sottosuolo è necessario porre una particolare attenzione in base al grado di criticità e quindi di sensibilità delle strade.

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3.3. Soluzioni per il completamento della ricognizione PUGSS ) Il quadro emerso riguardo ai dati cartografici ed alfanumerici disponibili sul sistema infrastrutturale del sottosuolo è stato illustrato nel paragrafo 2.5 "Sistema dei servizi a rete". Non sarà certo semplice né immediato il passaggio ad un sistema informativo che permetta di gestire in modo standardizzato e condiviso il sottosuolo e le sue infrastrutture.

Dalla situazione attuale si possono trarre una serie di spunti e di indicazioni sulle quali l'Ufficio del Sottosuolo dovrà lavorare per condurre per fasi all'implementazione del SIT del sottosuolo.

Il primo passo dovrà riguardare la base cartografica: il database topografico dovrà diventare il supporto condiviso da tutti gli operatori che in qualche modo operano nel sottosuolo, e a questo si dovranno rapportare la mappatura delle reti tecnologiche. Il secondo passo riguarda le specifiche tecniche per la mappatura delle reti di sottoservizi: è necessario un allineamento dei dati allo standard regionale sia nei termini di una corretta georeferenziazione rispetto al database topografico e ad un sufficiente grado di precisione del posizionamento delle tratte e dei nodi, sia nei termini della fornitura dei dati e delle regole topologiche che devono rispettare le indicazioni dell'allegato 2 al Regolamento Regionale n.6/2010 “Criteri guida per la redazione dei piani urbani generali dei servizi del sottosuolo PUGSS e criteri per la mappatura e la georeferenziazione delle infrastrutture", che indica con precisione i requisiti che devono avere i dati cartografici e alfanumerici sulle reti, elencando i relativi tracciati record per elementi lineari e puntuali.

Il terzo passo riguarderà le modalità di trasmissione dei dati aggiornati da parte degli operatori: un sistema informativo non è tale se non è tenuto a giorno. L'ufficio del sottosuolo concorderà i tempi e le modalità di attuazione di queste fasi con gli operatori del settore, senza la loro stretta collaborazione non si potrà arrivare al raggiungimento degli obbiettivi prefissati.

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3.4. Modalità per la cronoprogrammazione degli interventi PUGSS ) La cronoprogrammazione degli interventi sarà effettuata dall'Ufficio del Sottosuolo secondo le seguenti modalità:

1 – richiesta agli operatori di trasmettere il proprio programma di interventi (con esclusione di quelli di mero allaccio di utenze e comunque non prevedibili o non programmabili), quanto meno annuale, che tenga conto di quanto comunicato dal comune;

2 – convocazione di un tavolo operativo per la pianificazione degli interventi nel sottosuolo, al fine di coordinare i programmi esposti dai diversi operatori ed enti nella fase precedente, nonché di coordinarli con gli interventi previsti nel programma triennale delle opere pubbliche o con eventuali altri interventi previsti dal comune;

3 – predisposizione di un cronoprogramma degli interventi, su base quantomeno annuale, il più possibile condiviso cui gli operatori dovranno attenersi nelle successive richieste di autorizzazione degli interventi ivi dedotti.

3.5. Procedure di monitoraggio

L'attività di monitoraggio compete all'Ufficio del Sottosuolo.

Alla conclusione di un intervento, l’esecutore sarà tenuto a fornire l’aggiornamento dei dati relativi alle reti coinvolte nell’intervento, nonché tutti i dati a consuntivo dell’intervento stesso, come planimetrie, sezioni e fotografie in cui sia rappresentata la disposizione finale delle linee interrate. Più precisamente, ogni ente, a conclusione di un proprio intervento, dovrà garantire:

– l’aggiornamento dei dati cartografici di rete secondo uno standard univoco e condiviso;

– le specifiche tecniche degli impianti realizzati; – le indicazioni sulla rintracciabilità e sulle intestazioni delle linee posate e sulle loro eventuali protezioni esterne e giaciture (sistema di posa, nastri di segnalazione tubazioni interrate); PIANO URBANOGENERALE DEI SERVIZIDEL SOTTOSUOLO ( RELAZIONE – le sezioni significative del percorso, in cui si evidenzino: la profondità di posa delle infrastrutture esistenti e/o di nuova posa, le distanze tra gli impianti, e la loro posizione orizzontale adeguatamente quotata (riferibile a elementi territoriali); – le riprese fotografiche eseguite durate i lavori e richiamate in una planimetria con indicazione dei coni di ripresa;

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– tutta la documentazione necessaria a completare l’informazione sull’intervento eseguito; PUGSS )

– future modalità di gestione.

3.6. Verifica della sostenibilità economica del piano

Nella fase di progettazione degli interventi in collaborazione con enti gestori e con gli operatori privati coinvolti nelle opere sarà esplicitata la sostenibilità dei costi.

3.7. Ufficio del Sottosuolo

Come indicato dalla Direttiva della Presidenza del Consiglio dei Ministri 3 marzo 1999 “Razionale sistemazione nel sottosuolo degli impianti tecnologici” all’art. 19 e dal Regolamento Regionale n.6/2010 “Criteri guida per la redazione dei piani urbani generali dei servizi del sottosuolo PUGSS e criteri per la mappatura e la georeferenziazione delle infrastrutture (ai sensi della l.r. 12 dicembre 2003, n. 26, art. 37, comma 1, lettera a e d, art. 38 e art. 55, comma 18)” all'art. 7, il comune provvederà all’istituzione dell’Ufficio del Sottosuolo: nel caso di un Comune come quello di Veddasca andrà certamente percorsa l'ipotesi di un a struttura gestita a livello sovracomunale.

Questo ufficio avrà il compito della gestione, applicazione, sviluppo e mantenimento del PUGSS e del Sistema Informativo Territoriale del Sottosuolo.

Tale struttura dovrà garantire anche l’assistenza e il coordinamento ai gestori e agli operatori dei servizi di pubblica utilità. L’ufficio avrà la responsabilità dei procedimenti di utilizzo e governo del sottosuolo e provvederà:

• alla ricezione delle domande di utilizzo del sottosuolo; • all’adozione dei provvedimenti autorizzativi;

• alla cura dei rapporti tra il Comune, i gestori dei servizi a rete, i privati, e tutti gli PIANO URBANOGENERALE DEI SERVIZIDEL SOTTOSUOLO ( RELAZIONE altri Enti e amministrazioni chiamate a pronunciarsi in ordine agli adempimenti connessi al rilascio del procedimento amministrativo e all’applicazione delle normative tecniche;

L’ufficio provvederà anche ad acquisire i pareri e gli atti di assenso di competenza di Enti ed Amministrazioni, anche mediante lo strumento della Conferenza di Servizi, ove

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ammesso, o, per i casi più semplici, mediante Accordi di Programma (che coinvolgono

P.A.) o protocolli d’intesa tra Enti vari. PUGSS )

Gli oneri derivanti dall’istituzione e mantenimento della struttura sono derivati dal rilascio delle concessioni di utilizzo del sottosuolo e dai canoni di concessione e/o d’uso.

Fondamentale compito dell’Ufficio del Sottosuolo sarà quello dell’implementazione del SIT comunale del sottosuolo.

L’applicazione del Regolamento Comunale per la gestione dei servizi del sottosuolo sarà un compito primario dell’Ufficio del Sottosuolo.

Tale regolamento, allegato alla presente relazione, disciplina le azioni, i criteri e le modalità per il corretto utilizzo del sottosuolo pubblico di proprietà comunale o soggetto a servitù di uso pubblico e definisce le disposizioni e i comportamenti a cui devono uniformarsi i soggetti e le imprese erogatrici di servizi tecnologici nell’espletamento di interventi di rifacimento, manutenzione, nuovi alloggiamenti di manufatti e impianti esistenti o di nuova realizzazione che comportano la manomissione al suolo pubblico al fine di salvaguardare gli interessi pubblici connessi alla gestione della viabilità urbana e all’attività manutentiva.

PIANO URBANOGENERALE DEI SERVIZIDEL SOTTOSUOLO ( RELAZIONE

Elaborato da Studio Geom. Dellea Federico, via Cervinia n. 18, 21016 LUINO (VA) 37

COMUNE DI CURIGLIA CON MONTEVIASCO Provincia di Varese Piano Urbano Generale dei Servizi del Sottosuolo

PUGSS )

Allegati alla presente relazione:

• Regolamento ,

• Tavola 1: “ Rete di adduzione e distribuzione dell’acqua potabile",

• Tavola 2: “ Rete di smaltimento acque meteoriche e reflue urbane ”,

• Tavola 3: “ Rete di distribuzione gas GPL ”.

PIANO URBANOGENERALE DEI SERVIZIDEL SOTTOSUOLO ( RELAZIONE

Elaborato da Studio Geom. Dellea Federico, via Cervinia n. 18, 21016 LUINO (VA) 38