COMUNE DI (Provincia di )

FABBRICATI RIMESSAGGIO PRODOTTO FINITO E STAMPI IN COMPLESSO PRODUTTIVO SU VIA MOROSOLO

SPORTELLO UNICO DELLE ATTIVITA’ PRODUTTIVE

VARIANTE AL PGT VIGENTE

RAPPORTO AMBIENTALE

Maggio 2018

INDICE 1 Premessa

2 Inquadramento territoriale

3 Inquadramento programmatico – urbanistico – PGT, PTCP, PTR 3.1 Il Piano Territoriale Regionale – PTR 3.1.2 Zone di preservazione e salvaguardia ambientale 3.1.3 Infrastrutture prioritarie per la Lombardia 3.1.4 I sistemi Territoriali del PTR 3.2 Il PPR – Il Piano Paesistico Regionale 3.3 Il PTCP – Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale 3.4 Piano di Indirizzo Forestale della Comunità Montana Valli del Verbano 3.5 Rete Ecologica Campo dei Fiori – Ticino 3.6 Piano di gestione dei rischi di alluvione - PGRA

4 Progetto 4.1 Contenuti e principali obiettivi della proposta e relazione tecnica 4.2 Caratteristiche ambientali del contesto territoriale interessato dalla proposta 4.3 Alterazione dei valori paesaggistici 4.4 Minimizzazione dell’uso del suolo e permeabilità dello stesso 4.5 Acque meteoriche 4.6 Modifiche indotte dalle nuove costruzioni sul traffico veicolare, sull’inquinamento atmosferico ed acustico 4.7 Compatibilità idrogeologica, geologica e rischio sismico

1 Premessa

La Rovermoulds S.r.l. intende avviare la procedura di sportello unico per le attività produttive ex art. 97 L.R. 12/05 (art. 8 dpr 160/2010) finalizzata all’attuazione dell’intervento di edificazione di 2 nuovi fabbricati per il rimessaggio di prodotto finito non conforme al PGT. Tale SUAP costituisce oggetto di variante al PGT Comunale vigente. La presente proposta di SUAP non contrasta con le disposizioni della LR 31/2014 art. 5 “norma transitoria” in quanto trattasi di “ ampliamenti di attività economiche già esistenti ”. L’Allegato 1r del Dgr n. 9/761 del 10 novembre 2010 sancisce l’ambito di applicazione della valutazione ambientale nel caso delle attività produttive.

Valutazione ambientale – VAS. Lo Sportello è soggetto a Valutazione ambientale – VAS allorché ricorrono le seguenti condizioni: a. ricade nel “Settore della destinazione dei suoli” e definisce il quadro di riferimento per l’autorizzazione dei progetti elencati negli allegati I e II della direttiva 85/337/CEE; b. si ritiene che abbia effetti ambientali significativi su uno o più siti, ai sensi dell’articolo 6, paragrafo 3 della Direttiva 92/43/CEE (punto 4.4 – Indirizzi generali).

La conferenza dei servizi svolta dagli uffici della Area 4 della Provincia di Varese in data 4 dicembre 2017 ha ritenuto necessario proporre all’autorità competente di assoggettare a VAS la variante urbanistica connessa all’intervento in progetto.

2 Inquadramento territoriale

Il di Gavirate si sviluppa verso nord fino a toccare il crinale del Campo dei Fiori e in senso est-ovest delimitato dalle sponde del Lago di Varese ed è caratterizzato per un verso da una forte valenza paesaggistico - ambientale e per la presenza di strutture pubbliche e servizi a scala sovra comunale. A livello infrastrutturale è attraversato in senso longitudinale:

a. dalla SS 394 che collega Laveno a Varese b. dalla SP n. 1 a valle c. dal tracciato ferroviario delle FNM che collega Laveno a Varese – Milano.

Il doppio tracciato viabilistico di collegamento disimpegna il territorio comunale: il completamento della SP n. 1 ha notevolmente alleggerito di carico veicolare sulla SS che negli scorsi decenni, negli orari di punta, era assai caotico in corrispondenza dell’attraversamento del centro storico. Considerata la morfologia del territorio e la notevole urbanizzazione non sono prevedibili ulteriori futuri tracciati stradali di attraversamento. Il territorio comunale è attraversato da numerosi corsi d’acqua a carattere torrentizio che scendono dal versante del Campo dei Fiori il maggiore verso il margine est ed il Comune di , il Tinella. Sul territorio comunale di rilevano alcuni nuclei antichi oltre a quello di Gavirate centro: Armino, Fignano, Cà de Monti, Voltorre, Oltrona, Groppello. In Gavirate centro si trovano i servizi amministrativi che portano la cittadina ad essere un punto di riferimento per i paesi vicini. Sulla linea ferroviaria FNM, ad ovest del Comune, l’Istituto di istruzione superiore. A livello urbanizzativo emerge in questi ultimi anni l’attenzione alla fascia lacuale a valle della SP1 dove non si prevede nuova costruzione mentre si leggono distintamente ambiti di costruzioni uni e bifamigliari ai margini dei nuclei storici ed in prossimità dei percorsi viari.

3 Inquadramento programmatico – urbanistico - PGT, PTCP, PTR

3.1 Il Piano Territoriale Regionale – PTR . Il Consiglio Regionale della Lombardia ha approvato in via definitiva il Piano Territoriale Regionale con deliberazione del 19/01/2010, n. 951, pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia Supplemento Straordinario del 30 marzo 2010. Con l’entrata in vigore del Piano, per l’effetto di Piano Paesaggistico del PTR, ai termini del D.Lgs. 42/2004 e s.m.i., tutti i Comuni sono comunque tenuti ad adeguare il proprio PGT alla disciplina paesaggistica entro due anni dall’entrata in vigore del PTR. Nella stesura del vigente PGT di Gavirate, successivo al PTR, viene inserito quanto previsto dal Piano Regionale.

Come si può notare dallo stralcio della tavola 1 allegata al PTR, Gavirate risulta compreso nell’area identificata dalla Polarità emergente: “Sistema Fiera – Malpensa” Di seguito si riporta stralcio di quanto indicato nel “ Documento di Piano ” del PTR per quanto concerne l’ambito sopra identificato: Il nuovo disegno della rete infrastrutturale comporta effetti rilevanti, in seguito all’aumento della connettività all’interno del Sistema Metropolitano e con il resto dell’Europa, con scenari evolutivi da governare con attenzione. In particolare: nel quadrante ovest , l’Aeroporto di Malpensa e il Nuovo Polo Fieristico Rho-Pero possono svolgere il ruolo di attrattore autonomo di funzioni. Il territorio, caratterizzato da elevata densità insediativa nell’area dell’asse del Sempione, presenta limitati margini di sviluppo insediativo nell’area ora servita dalla Boffalora-Malpensa. Le trasformazioni previste per l’area EXPO 2015 e quelle indotte dalle trasformazioni territoriali connesse costituiranno un ulteriore motore di sviluppo per l’intero quadrante. Pertanto, lo scenario di sviluppo possibile è quello di un’area ad elevata accessibilità, che potrebbe comprendere anche Novara come nodo secondario di gravitazione. Il governo delle trasformazioni, anche di livello micro, è fondamentale per non compromettere ambiti di pregio e per cogliere l’occasione di insediare funzioni di alto rango, per le quali è necessaria una elevata qualità ambientale del contesto. Si tenga presente, infatti, che l’area di trasformazione comprende parte del Parco Regionale del Ticino: i nuovi insediamenti dovranno perciò tendere in primo luogo a riutilizzare gli spazi dismessi dalle vecchie industrie, contribuendo così anche alla riqualificazione dell’area. […] Per quanto riguarda i laghi a nord di Milano , infatti, è possibile immaginare la formazione di una rete di città (Como, Lecco, Varese e Lugano) integrate tra loro in termini funzionali e con una capacità di attrazione complessiva molto forte a livello internazionale. Questo sistema si integrerebbe naturalmente con l’area di sviluppo del Nord-Ovest lombardo, attorno al Lago Maggiore, favorita dalla presenza di importanti Parchi regionali (tra cui il Parco del Ticino). La situazione del quadrante nord-occidentale del territorio lombardo interessato dalla realizzazione dell’asse ferroviario Genova-Duisburg-Rotterdam-Anversa apre possibilità importanti per integrare il Verbano, che si trova nel punto di incrocio delle comunicazione tra Mediterraneo e Atlantico e tra Europa dell’Est e Francia e Svizzera.

3.1.2 Zone di preservazione e salvaguardia ambientale .

Come si nota dalla planimetria stralcio della tav. 2 “Zone di preservazione e salvaguardia ambientale”, alcune parti del territorio di Gavirate sono soggette a particolare salvaguardia ambientale, il lago e il Parco Campo dei Fiori.

3.1.3 Infrastrutture prioritarie per la Lombardia.

Come si nota, anche in questo stralcio della Tav. 3 “Infrastrutture prioritarie per la Lombardia” il territorio di Gavirate non risulta interessato né da principali infrastrutture né da progetti di sviluppo a livello regionale.

3.1.4 I sistemi Territoriali del PTR.

Il Comune di Gavirate rientra all’interno di 3 sistemi territoriali: 1 Il Sistema Territoriale dei Laghi; 2 Il Sistema Territoriale Pedemontano; 3 Il Sistema Territoriale Metropolitano (settore ovest).

I sistemi Territoriali che il PTR individua non sono ambiti e ancor meno porzioni di Lombardia perimetrate rigidamente, bensì costituiscono sistemi di relazioni che si riconoscono e si attivano sul territorio regionale, all’interno delle sue parti e con l’intorno. Essi sono la chiave territoriale di lettura comune quando si discute delle potenzialità e debolezze del territorio, quando si propongono misure per cogliere le opportunità o allontanare le minacce che emergono per il suo sviluppo; sono la geografia condivisa con cui la Regione si propone nel contesto sovraregionale e europeo.

Sistema Territoriale Pedemontano. Geograficamente l’area prealpina si salda a quella padana attraverso la fascia pedemontana, linea attrattiva, assai popolata, che costituisce una sorta di cerniera tra i due diversi ambiti geografici. Il Sistema Territoriale Pedemontano costituisce zona di passaggio tra gli ambiti meridionali pianeggianti e le vette delle aree montane alpine; è zona di cerniera tra le aree densamente urbanizzate della fascia centrale della Lombardia e gli ambiti a minor densità edilizia che caratterizzano le aree montane, anche attraverso gli sbocchi delle principali valli alpine, con fondovalle fortemente e densamente sfruttati dagli insediamenti residenziali e industriali. Il Sistema Pedemontano evidenzia strutture insediative che si distinguono dal continuo urbanizzato dell’area metropolitana, ma che hanno la tendenza alla saldatura, rispetto invece ai nuclei montani caratterizzati da una ben certa riconoscibilità; è sede di forti contraddizioni ambientali tra il consumo delle risorse e l’attenzione alla salvaguardia degli elementi di pregio naturalistico e paesistico.

Per tutte queste caratteristiche il Sistema Pedemontano emerge dal Sistema Metropolitano, cui pure è fortemente connesso e con cui condivide molteplici aspetti, ma da cui è bene distinguerlo anche al fine di evidenziare le specificità lombarde di questo contesto rispetto ad una caratterizzazione sovra regionale rivestita dall’altro.

Il Sistema Pedemontano interessa varie fasce altimetriche; è attraversato dalla montagna e dalle dorsali prealpine, dalla fascia collinare e dalla zona dei laghi insubrici, ciascuna di queste caratterizzata da paesaggi ricchi e peculiari.

Geograficamente il sistema territoriale si riconosce in quella porzione a nord della regione che si estende dal lago Maggiore al lago di Garda comprendendo le aree del Varesotto, del Lario Comasco, del Lecchese, delle valli bergamasche e bresciane, della zona del Sebino e della Franciacorta, con tutti i principali sbocchi vallivi.

Comprende al suo interno città, quali Varese, Como e Lecco, che possono essere identificate come “città di mezzo ” tra la grande conurbazione della fascia centrale e la regione Alpina. Diverso è il sistema Bergamo e Brescia che si attesta più a est ai margini delle propaggini collinari ed ai bordi della pianura agricola.

Ma tutte insieme queste città, da Varese a Brescia, si identificano come città di corona del più ampio sistema urbano policentrico di 7,5 milioni di abitanti di cui Milano è polo centrale. E’ solo nell’insieme che questo sistema urbano costituisce un nodo di importanza europea per connessione al network dei trasporti, per presenza di importanti funzioni per la formazione, per il livello decisionale e il sistema economico nel suo complesso. E’ questo specifico assetto urbano policentrico che fa si che la regione metropolitana milanese sia stata riconosciuta come Metropolitano European Growth Area (MEGA) che la pone al livello delle regioni metropolitane europee e che conferma le ragioni che fanno di Milano una città di rango mondiale. Si tratta di un territorio articolato in tante identità territoriali, tra cui possiamo distinguere paesaggi diversamente antropizzati:

• l’alta pianura del Varesotto, che si ondula a poco a poco nei rilievi morenici, poggiandosi alla “sponda magra” del Verbano da a , e che comprende le conche di origine glaciale dei laghi minori di Varese, , Monate e .

Sistema Territoriale Metropolitano (settore ovest). Il Sistema Territoriale Metropolitano lombardo, ancor più rispetto agli altri Sistemi del PTR, non corrisponde ad u ambito geografico-morfologico; interessa l’asse est-ovest compreso tra la fascia pedemontana e la parte più settentrionale della Pianura Irrigua, coinvolgendo, per la quasi totalità, la pianura asciutta. Esso fa parte del più esteso Sistema Metropolitano del nord Italia che attraversa Piemonte, Lombardia e Veneto e caratterizza fortemente i rapporti tra le tre realtà regionali, ma si “irradia” verso un areale ben più ampio, che comprende l’intero nord Italia e i vicini Cantoni Svizzeri, e intrattiene relazioni forti in un contesto internazionale. Le caratteristiche fisiche dell’area sono state determinanti per il suo sviluppo storico: il territorio pianeggiante ha facilitato infatti gli insediamenti, le relazione e gli scambi che hanno permesso l’affermarsi di una struttura economica così rilevante. La ricchezza di acqua del sistema idrografico e freatico, è stata fondamentale per la produzione di energia per i processi industriali. La Pianura Irrigua, su una parte della quale si colloca il Sistema Metropolitano, è sempre stata una regione ricca grazie all’agricoltura fiorente, permessa dalla presenza di terreni fertili e di acque, utilizzate sapientemente dall’uomo (ne sono un esempio le risaie e le marcite).

Il Sistema Metropolitano lombardo può essere distinto in due sub sistemi, divisi dal corso del fiume Adda, che si differenziano per modalità e tempi di sviluppo e per i caratteri insediativi. Ad ovest dell’Adda si situa l’area metropolitana storica incentrata sul tradizionale triangolo industriale Varese – Lecco – Milano, convergente sul capoluogo regionale, caratterizzata da elevatissime densità insediative, ma anche da grandi spazi verdi tra le conurbazioni dei vari poli urbani del Sistema Metropolitano, caratterizzato da aree residenziali, grandi industrie, oggi sovente dismesse, servizi, infrastrutture, aree libere residuali, si sovrappone alla struttura originaria inglobando vecchi tessuti agrari (le cui tracce permangono qua e là), cascine e centri rurali, un tempo autonomamente identificabili e oggi divenuti satelliti di un unico organismo.

3.2 Il PPR – Il Piano Paesistico Regionale. Il 19 gennaio 2010, con deliberazione n. 951, il Consiglio Regionale della Lombardia ha approvato il Piano Territoriale Regionale (PTR). Il Piano Territoriale Regionale (PTR), in applicazione dell’art. 19 della l.r. 12/2005, ha natura ed effetti di Piano Territoriale Paesaggistico ai sensi della legislazione nazionale (D.lgs. n. 42/2004). Il PTR in tal senso recepisce consolida e aggiorna il Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR) vigente in Lombardia dal 2011, integrandone e adeguandone contenuti descrittivi e normativi e confermandone impianto generale e finalità di tutela. Il Piano Paesaggistico regionale riconosce all’intero territorio valore paesaggistico e l’azione di tutela e valorizzazione va esercitata sia per gli ambiti assoggettati a specifica tutela paesaggistica che per le rimanenti porzioni del territorio Lombardo. Le tre finalità perseguite, nell’ottica di una diffusa tutela e valorizzazione del paesaggio, sono: − la conservazione dei caratteri che definiscono l’identità e la leggibilità dei paesaggi della Lombardia, attraverso il controllo dei processi di trasformazione, finalizzato alla tutela delle preesistenze e dei relativi contesti; − il miglioramento della qualità paesaggistica e architettonica degli interventi di trasformazione del territorio; − la diffusione della consapevolezza dei valori paesaggistici e la loro fruizione da parte dei cittadini.

Il territorio di Gavirate è compreso nell’ambito di paesaggio n. 7 ‘Varesotto e Colline del Varesotto e Valle ’.

VARESOTTO. Termine geografico probabilmente improprio ma che in generale designa la porzione della provincia di Varese più connotata nei suoi caratteri paesistici. Il termine stesso è stato spesso usato, nella terminologia turistica, come sinonimo di area dai dolci contorni collinari o prealpini, disseminata di piccoli specchi lacustri, ma non priva di alcune sue riconoscibilissime specificità orografiche, come il Sacro Monte di Varese e il vicino Campo dei Fiori o come il Sasso del Ferro sopra Laveno. D’altro canto, la celeberrima veduta ottocentesca della Gazzada, alle porte di Varese, identifica e testimonia dell’alto valore paesaggistico di questo territorio. Varese stessa si è connotata nel passato, assieme alle sue ‘castellanze’, come modello di città giardino, meta ambita dei villeggianti milanesi. Il Varesotto detiene a livello regionale il primato della maggior superficie boschiva e inoltre sembra quasi respingere al suo margine meridionale la pressante richiesta di nuovi spazi industriali e commerciali. L’asse stradale Varese-Laveno, in qualche misura, ne assorbe gli urti. Morfologicamente articolato, il sistema delle valli e delle convalli isola le maggiori emergenze montuose e movimenta i quadri percettivi, mutevoli e diversificati nel volgere di brevi spazi. Il caso più eclatante è forse quello della soglia di Ponte Tresa che raggiunta, dopo un angusto percorso vallivo, apre di fronte a sé lo scenario inatteso del Ceresio. Questa separazione di spazi contribuisce a formare unità territoriali riconoscibili quali il Luinese e la Val , la Valtravaglia e le altre vallate contermini (Valcuvia, , Val Ceresio, Val ), l’Anglante (sub-area che comprende le colline e i bacini morenici a sud-ovest di Varese), la Valle Olona e la Valle dell’Arno. Il contenimento degli ambiti di espansione urbana, il recupero dei molti piccoli centri storici di pregio (basti accennare a , Arcumeggia, , ), la conservazione di un’agricoltura dimensionata sulla piccola proprietà, il governo delle aree boschive e un possibile rilancio delle strutture turistiche obsolete (alberghi, impianti di trasporto ecc.) anche in funzione di poli o itinerari culturali possono essere alcuni degli indirizzi più appropriati per la valorizzazione del paesaggio locale.

Ambiti, siti, beni paesaggistici esemplificativi dei caratteri costitutivi del paesaggio locale. Componenti del paesaggio fisico: crinali e versanti prealpini; valli sospese (Valganna, Val Marchirolo, Valle di Pralugano, Val Rancina), trovanti (Preia Buia, Sasso Cavallaccio), grotte e cavità (, Valganna), emergenze particolari (rupe di Caldé); zona fossilifera di ; morene, conche e laghi (Varese, Comabbio, Monate); Componenti del paesaggio naturale: zone umide e torbiere (Palude Brabbia e Isolino Virginia, lago di Biandronno ….); laghi e zone umide intervallive (Ganna, Ghirla, zona umida di Brinzio, Delio ….); boschi e brughiera dei ripiani terrazzati di , , , , Gornate Olona e Castelseprio ….); aree naturalistiche e faunistiche (Campo dei Fiori, fascia collinare intermorenica dei laghi, valle del Ticino, alta Val Veddasca, Monte Sette Termini, Valganna, Monte Orsa);

Componenti del paesaggio agrario: dimore rurali del Varesotto a portico e loggiato (‘lòbia’), a ballatoio nelle valli del Luinese; terrazzi di coltivazione, prati e coltivi promiscui della collina; ‘ghiacciaie’ di ; ‘alpi’ e ‘monti’ della Veddasca e Dumentina; ambiti del paesaggio agrario o ambiti insediativi particolarmente connotati (prati e coltivi della valle del Lenza, coltivi e antiche attività molitorie della valle del Torrente Acquanegra, coltivi di terrazzo della Valtravaglia da Nasca a Bedero, conca di Brinzio, praterie umide della Valcuvia e della Valganna, coltivi e macchie boschive del Campo dei Fiori …..);

Componenti del paesaggio storico-culturale: sistema delle ville e residenze nobiliare della fascia morenica (, Varese, Gazzada, ……) e altre residenze nobiliari del Varesotto (Cadegliano, Frascarolo, , Casalzuigno …), abbazie e conventi (, , Voltorre, Ganna, Santa Caterina del Sasso, Torba, Sesto Calende …); elementi, tracce, tradizioni della presenza di San Carlo Borromeo nel territorio varesino; edifici religiosi isolati (Castelseprio), oratori campestri, cappelle, ‘via crucis’, ‘sacri monti’ (Varese); affreschi murali, orologi solari, nicchie, statue …; sistema delle fortificazioni del territorio varesino (Varese, , Somma Lombardo, Besozzo, , Orino, …); siti archeologici (Castelseprio, , , Angera, Isolino Virginia, Besano, Torba); archeologia industriale e paleoindustriale della valli del Ticino, Arno, Olona e nei dintorni di Varese (molini, folle e cartiere della valle dell’Olona, cotonifici del Ticino e del bacino di Gallarate, birrificio di , vetrerie di Laveno); impianti collettivi e equipaggiamenti sociali delle aree vetro-industriali (case operaie di Gallarate, Busto, ; ospedali, colonie, scuole, asili, convitti; ex-villaggio Tci al Piambello); sedimi dismessi di reti storiche di trasporto (ferrovia della Valle Olona e Valmorea, funicolare di Varese, ‘ipposidra’ del Ticino) e loro equipaggiamenti (stazioni e fermate delle ex-tramvie varesine); architetture in stile floreale d’inizio Novecento di Varese e dintorni; architettura romanica del Varesotto (Bedero, Sarigo, , , , Ganna, Arcumeggia, Sesto Calende, , Voltorre …); porti, darsene e imbarcaderi del Verbano; cave e miniere di tradizione storica (cave di , cave di granito e porfido di Cuasso); tracciati storici (strada mercantile della Valganna, ‘via Mercatorum’ del Ticino), sentieri e selciati dei percorsi di servizio ai centri montani;

Componenti del paesaggio urbano: centri storici (, Gallarate, Luino, , Varese e ex-castellanze, Gavirate, Sesto Calende, Tradate, , , , Casalzuigno, , Induno Olona, , , Somma Lombardo, Viggiù, Brinzio, Arolo, Bassano, Cadegliano, Caldè, Castello Cabiaglio, Laveno, Brebbia, Due Cossani, Fabiasco, Lavena, Rancio Valcuvia, Viconago …..); centri e nuclei storici montani della Val Veddasca (Cadero, Graglio, Armio, Lozzo, Biegno, Curiglia, Monteviasco);

Componenti e caratteri percettivi del paesaggio: belvedere, punti panoramici (Campo dei Fiori, Piambello, Sasso del Ferro, Monte Lema, Monte San Clemente, Sant’Antonio); immagini e vedute dell’iconografia romanica del Varesotto (Gazzada, Campo dei Fiori); altri luoghi dell’identità locale (Giardini Estensi a Varese, Sacro Monte e Campo dei Fiori, Santa Caterina del Sasso, Rocca di Caldè, Castelseprio …). A livello di tutela paesaggistica emerge la fascia con tenitrice al lago ai sensi dell’art. 142 D.Leg. 42/’04, il Parco Regionale Campo dei Fiori e le zone tutelate come ‘bellezze d’insieme’ in prossimità del lago.

3.3 Il PTCP – Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale La documentazione del PTCP provinciale ha supportato la stesura del vigente PGT di Gavirate. Riguardo l’area interessata dal Programma Integrato di Intervento i contenuti e la cartografia del PTCP evidenziano:

− Tema agricoltura. La carta della capacità di uso del suolo (Land Capability – LCC) che esprime le potenzialità produttive dei terreni dal punto di vista agro-silvo-pastorale attraverso la definizione di 8 classi e 3 macroclassi colloca l’area in esame nella Macro Classe MF (classe 4). In questa categoria rientrano i suoli “adatti con limitazioni molto severe” all’uso agricolo. Considerato che i terreni limitrofi l’insediamento sono poco edificati e connotati da ampi spazi naturali il PGT ha tradotto le indicazioni del PTCP ponendo ad ovest una area di compensazione e a nord ed est ampio AMBITO T6 – del territorio naturale .

− Tema paesaggio . I fattori naturali ed ambientali che caratterizzano il contesto di riferimento dell’area in esame sono riassunti dalla definizione di ambito paesaggistico n. 10 – AMBITO VARESE. La definizione di questi AMBITI si basa sulla lettura degli elementi fisici e i segni lasciati dagli avvenimenti storici sottolineando, quindi, i caratteri complessivi degli ambienti superando la settoriale lettura degli ecosistemi naturali. A livello di pianificazione comunale l’art. 63 delle NdA evidenzia attraverso tabella quali sono gli obiettivi specifici per ogni ambito in relazione alle sue caratteristiche. L’area di rilevanza ambientale evidenziata lungo la sponda del lago ha il suo limite superiore coincidente con il tracciato della SP 1 e quindi non interessa l’intervento in progetto. Emerge invece la necessità di salvaguardare gli elementi di naturalità pur sottolineando la positività di integrare la funzione industriale esistente minimizzando il consumo di suolo.

− Tema rischio . A livello idrogeologico il conoide attivo legato alla parte terminale del torrente Tinella ed evidenziato dalla cartografia non interessa l’area in esame.

Capo II – La rete ecologica provinciale. La rete ecologica provinciale è elemento strutturale del sistema paesistico ambientale del PTCP e si compone di unità ecologiche la cui funzione è di consentire il flusso produttivo tra le popolazione di organismi viventi che abitano il territorio, rallentando in tale modo i processi di estinzione locale, l’impoverimento degli eco mosaici e la riduzione della biodiversità. La rete ecologica è stata definita attraverso le risultanze dell’applicazione di uno specifico modello di valutazione ambientale basato sul valore conservazioni stico della specie (Indice Faunistico Cenotico medio – Ifm). La rete ecologica provinciale è articolata in: − elementi costitutivi fondamentali; − sorgenti di biodiversità (“core-area”) di secondo livello; − corridoi ecologici e aree di completamento delle core areas di primo e secondo livello; − varchi, aventi la funzione di impedire la chiusura dei corridoi ecologici; − elementi areali di appoggio alla rete ecologica; − zone di riqualificazione ambientale; − fasce tampone, con funzione di preservazione e salvaguardia della rete ecologica provinciale.

Il PTCP individua altresì: a) varchi funzionali ai corridoi ecologici; b) corridoi ecologici fluviali; c) barriere ed interferenze infrastrutturali; d) aree critiche; e) nodi strategici. Come emerge dalla lettura della tavola della rete ecologica l’insediamento produttivo in esame risulta essere lambito verso est dalla zona tampone che accompagna la core area – secondaria corrispondente alla estesa area boschiva che circonda Morosolo. Subito a valle del complesso, passato il tracciato della SP1 estese ‘aree di rilevanza ambientale’.

3.4 Piano di Indirizzo Forestale della Comunità Montana Valli del Verbano.

Ad ovest dell’insediamento industriale il PIF rileva l’area boscata esistente dove sono ammesse trasformazioni ai fini agricoli di pianura. Il sedime del capannone 1 oggetto di richiesta di Sportello Unico rientra per una limitata porzione in tale zona.

Si sottolinea che il reale margine del bosco negli anni passati non è coinciso con la perimetrazione del piazzale asfaltato dell’attività ma era da questo arretrato. Nessun albero è stato abbattuto nel tempo. Tra il piazzale asfaltato ed il bosco si trova fascia di terreno a prato che è sempre stata area di pertinenza dell’attività industriale il cui insediamento è avvenuto molti anni prima che venisse redatto il piano di indirizzo forestale.

3.5 Rete ecologica Campo dei Fiori - Ticino. Il comune ricade nello schema di Rete Ecologica provinciale. Lo schema di rete ecologica, con lo scopo di favorire il mantenimento, il miglioramento e la deframmentazione dei corridoi ecologici di Connessione tra Campo dei Fiori e Ticino, individua sul territorio: a) areali di connessione; b) varchi.

Per quanto riguarda l’area in esame non si rilevano elementi significativi, tre varchi ecologici finalizzati al superamento del tracciato della SP1 si trovano a poca distanza procedendo per Varese.