Generalità Frumagit di Curiglia

Frumagit di Curiglia Formaggio grasso, da latte caprino intero e crudo, a coagulazione presamica, a pasta cruda e molle, si consuma freschissimo dopo 1-2 giorni dalla produzione, o fresco fino a 3 settimane. Viene prodotto da febbraio a ottobre in provincia di , da latte di capre allevate a pascolo semi-brado. Ha forma cilindrica a base ellittica, a facce piane con asse maggiore di circa 8 cm e quello inferiore di circa 6 cm, scalzo di 2,5÷3 cm, peso di circa 80 g; superficie esterna morbida, senza crosta o con pelle sottilissima, talvolta muffettata, di colore bianco o rosso-aranciato, pasta di colore bianco candido, morbida, untuosa, a volte cremosa nel Presentazione sottocrosta, generalmente senza occhiatura, o rada e di dimensione fine; gusto dolce, con note lattiche nel prodotto freschissimo, fungine e animali in quello fresco, dopo maturazione. Fresco e non salato, il Frumagìt potrebbe essere ideale anche per la prima colazione, ma più comunemente è servito come antipasto e con insalate. In ragione della piccola pezzatura, della salatura ricevuta e delle cure durante la breve maturazione, il prodotto “fresco” assume gusti abbastanza intensi e può trovare vari accompagnamenti con composte di piante spontanee dei pascoli. Si abbina a vini bianchi di buon corpo, più o meno giovani, morbidi e lievemente aromatici.

Riconoscimenti PAT Regione Lombardia

Nazione Italia

Regione Lombardia Produzione Province-Zona Provincia di Varese: nel territorio dei comuni di Curiglia-Monteviasco, Veddasca,

Tipologie Freschissimo Fresco

Allevamento Capre di razze: Camosciata delle Alpi, Nera di Verzasca e Meticce locali, presenti negli Tipo allevamenti della Val Veddasca e Val Dumentina. Allevamento La mungitura deve essere manuale, ma è ammessa anche quella meccanica purché si rispettino le norme di benessere animale. In entrambi i casi si devono rispettare le norme igienico-sanitarie per produrre un latte di buona qualità idoneo alla caseificazione

Alimentazione Pascolo estensivo

L'allevamento della capra era molto tra le famiglie locali anche quando, agli inizi del XIX secolo, si tentò di bandire questo mammifero per ridare vitalità ai pascoli. Il latte veniva utilizzato sia come ingrediente per le minestre, sia per fare in casa il Frumagit, “piccolo formaggio” o “formaggino”. Divenne in seguito fonte di reddito, quando le donne lo portavano a per venderlo al mercato. Il Frumagit era consumato abitualmente durante il periodo estivo di alpeggio per l'alimentazione famigliare, ma era anche oggetto di commercio: la reputazione dei formaggini di Curiglia e Monteviasco (oggi i due comuni sono fusi) era notevole e le donne portavano i formaggini a valle (sul lago a e Luino), con il gerlo, opportunamente imballati con fogliame. Al mercato settimanale in piazza a Luino, per un certo periodo (si parla di 40 anni fa), le donne di Curiglia e Monteviasco avevano un “posteggio” assegnato dal comune. La fama dei “formaggini” era tale che erano ricercati non solo da privati, ma anche da rivenditori, addirittura della sponda opposta del lago (Canobbio e Intra). La sua forma deriva dal tipo di stampo tradizionale: la tromba o caròt, un tubo metallico forato, a sezione ellittica, della lunghezza di circa 50 cm, con un imbuto saldato a un’estremità (da dove si inseriva la cagliata) e all’altra un coperchio. I frumagit, terminato lo spurgo, venivano ottenuti tagliando con il coltello la pasta che fuoriusciva dallo stampo, come fossero fette di salame. Qualcuno a volte usa ancora la tromba, ma più frequentemente si utilizzano i soliti bicchierini di plastica traforata (i produttori intendono farsi fare degli stampini su misura da una Storia ditta specializzata). Oggi il “formaggino” (presamico, fresco e dolce) ha assunto un appeal salutistico che fa presa su nuove categorie di consumatori, ma è anche ricercato da “vecchi consumatori” che, da bambini o da giovani, avevano fatto in tempo a conoscere quello fatto dai famigliari o dai vicini. Viene anche apprezzato nella ristorazione dove si presta molto per antipasti, ma anche per piatti principali, con accompagnamento di verdure e frutta. Parlando ovviamente sempre di prodotti a latte crudo, il Frumagit viene considerato più a rischio di un caprino a coagulazione lattica perché manca di quella forte acidificazione che protegge il “cugino lattico” da indesiderate proliferazioni batteriche. Il produttore di Curiglia che ha da tempo puntato sul formaggino “dolce”, in anni e anni di controlli del latte, non ha mai avuto grane con la Lysteria o gli Stafilococchi: il suo segreto risiede nell'attenzione alla salute delle mammelle e nella scrupolosa pulizia di attrezzi e locali, cosa che è possibile proprio in una dimensione artigianale (la maggior parte dei produttori hanno 30÷50 capre). Intorno al Frumagit ha preso corpo la “Comunità del cibo di Curiglia-Monteviasco” per volontà di un gruppo di agricoltori e allevatori locali e della Condotta Slow Food della provincia di Varese, per preservare e sviluppare l’allevamento delle capre secondo criteri di qualità, sostenibilità ambientale ed economica: allevamento delle capre di tipo estensivo con il massimo utilizzo possibile del pascolo per l’alimentazione, assenza di alimenti OGM ed una produzione media annuale di latte non superiore ai 700 chilogrammi per capra. Inserito nell'elenco Prodotti Agroalimentari Tradizionali lombardi (dalla 7a revisione, con DM 19 giugno 2007).

Descrizione Frumagit di Curiglia

Categoria PAT

Prodotto Formaggio

Materia prima Latte Latte, Sale

Lattifera Capra

Trattamento latte Crudo, Intero Classificazione Temperatura Crudo Cagliata

Umidità pasta Cremoso Molle

Tecnologia n.a.

Stagionatura Freschissimo Fresco

Conten. Grasso Grasso

Aspetto Cilindrico a base ellittica, o circolare

Facce Piane Geometria forma Dimensioni (cm) 8 (asse maggiore), 6 (asse minore)

Scalzo Diritto Dimensioni (cm) 2,5÷3

Peso Kg 0,080

Tipo Assente Pelle

Liscio, Può presentare una “fioritura” più o Aspetto Superficie liscia meno evidente Aspetto esterno (Crosta) Colore Superficie Bianco candido Bianco ÷ Aranciato

Spessore n.a. Sottilissimo

Consistenza Superficie Morbida Morbido

Colore Bianco candido

Struttura Cremoso Molle, a volte cremoso nel sottocrosta

Unghia n.d.

Aspetto interno (Pasta) Occhiatura Assente o Rada Forma Irregolare Dimensione Fine Distribuzione Irregolare

Erborinatura n.a.

Intensità, Basse Medio-basse÷Medie Persistenza, Odore / Aroma Riconoscimenti, Lattico fresco (latte fresco) Lattico fresco, Fungo, Animale (ircino) Retrogusto

Dolce, Salato Sapore Armonico, Dolce e Delicato Acido, Amaro

Sensazioni Trigeminali n.a.

Struttura (in bocca) Cremosa, Untuosa, Leggermente adesiva Morbida, Untuosa, Abbastanza solubile

Grasso (% s.s.) 51 % – Formaggio Grasso Principali caratteristiche Umidità: 50 % fisico-chimiche Varie Proteine: 21 % pH: 5,6 ÷ 6,3

Utilizzo Frumagit di Curiglia

Viene utilizzato preferibilmente “da tavola”; In ragione della piccola pezzatura, della servito come antipasto e con insalate, salatura ricevuta e delle cure durante la oppure come prima colazione breve maturazione, il prodotto “fresco” In tavola assume gusti abbastanza intensi e può trovare vari accompagnamenti con Utilizzo composte di piante spontanee dei pascoli

Può essere utilizzato come ingrediente per In cucina n.a. la preparazione di dolci

Abbinamenti Vino Si abbina a vini bianchi di buon corpo, più o meno giovani, morbidi e lievemente aromatici

Produzione Frumagit di Curiglia

Periodo produzione Tutto l’anno

Lattifere Vacca Pecora Capra Bufala

% q.tà 100

Provenienza Allevamento

Materia prima: • Latte Munte 2 /giorno • Sale (eventuale) Trattamenti Intero Fisici

Trattamenti Crudo Termici

Aggiunte Al latte possono essere eventualmente aggiunti innesti autoctoni o selezionati

Tipologia Presamica

Al latte, messo in caldaia ancora caldo di mungitura, o portato alla temperatura di Preparazione coagulazione, viene addizionato il caglio

Temperatura 30÷34 °C Coagulazione Tempo 0,5÷2 ore

Vitello liquido, o auto-prodotto facendo essiccare le “pellette” di capretto e poi con Tipo di caglio estrazione in una soluzione di acqua salata o siero

Azioni Attesa del completamento della coagulazione

Fino ad ottenere granuli delle dimensioni da chicco di mais a nocciola Rottura del Rottura coagulo coagulo Si lascia riposare la cagliata per 10÷20 minuti completando con una breve agitazione di circa 5 minuti

Cottura °C – Tempo n.a.

Tradizionalmente la cagliata veniva trasferita con una schiumarola o caraffa in uno stampo particolare detto tromba o caròt (un tubo metallico forato a sezione elissoidale). Quando si utilizzava il caròt i formaggini (con l’altezza dello scalzo di 2÷4 cm) venivano tagliati Lavorazione Formatura con la lama del coltello dopo aver fatto uscire dal tubo la giusta quantità di pasta “fuori caldaia” Attualmente, per una pezzatura di circa 80 g, la maggior parte dei produttori utilizza formine forate di plastica, cilindriche, aventi dimensioni di circa 7x9 cm; sarebbe auspicabile poter tornare entro breve tempo alla forma tradizionale ellittica con appositi

stampini Lo spurgo delle formine ha durata di 12÷24 ore

Le formette destinate al consumo Le formette destinate alla maturazione immediato, spesso non vengono salate vengono salate a secco su entrambe le per consentirne l’utilizzo durante la facce e collocate su assi di legno rivestite Salatura colazione, o nella preparazione di dolci da teli Successivamente vengono sottoposte a una stufatura per una settimana

Tempo 1÷2 giorni Alcuni giorni ÷ fino a circa 1 mese

In cella frigorifera a 4 °C La maturazione avviene in cantine naturali Le formette vengono rivoltate e pulite Stagionatura frequentemente °C - UR% La crosta può essere eventualmente lavata con acqua, o siero, o latte per favorire lo sviluppo di “fioriture” dal bianco al rosso- arancio

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