ANNO XVI – N. 62 – Settembre 2012 Direttore Dott

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ANNO XVI – N. 62 – Settembre 2012 Direttore Dott ANNO XVI – N. 62 – Settembre 2012 Direttore Dott. Carlo Di Stanislao Comitato Editoriale Dott.ssa Rosa Brotzu Dott. Maurizio Corradin Dott. Dante De Berardinis Dott.ssa Fabrizia De Gasparre Dott. Paolo Fusaro Dott. Roberto Montanari Dott. Mauro Navarra Dott.ssa Giusi Pitari Dott. Emilio Simongini © 2012 AMSA Associazione Medica per lo Studio dell'Agopuntura Tutti i diritti riservati Gli articoli pubblicati su “La Mandorla” esprimono le opinioni dei rispettivi autori ai quali va attribuita in via esclusiva la responsabilità del loro contenuto II INDICE Editoriale 4 Basi leggendarie e storiche, cronologia e sviluppo del pensiero medico cinese 18 Libri da leggere e rileggere 89 III 1 Editoriale 1 Sandro Botticelli: Particolare de “La Calunnia”, 1490-91. Il testo seguito dal Botticelli è quello del Samosata: il re Mida, come un cattivo giudice dalle orecchie da asino ed in preda ad una grande agitazione, è seduto nel trono fra le figure che simboleggiano il Sospetto e l'Ignoranza, protendendo il braccio verso il Livore che tiene per mano la Calunnia mentre l'Insidia e la Frode le stanno acconciando la capigliatura. Il Calunniato, nudo e sofferente, viene trascinato dalla Calunnia che lo tiene stretto per i capelli. Infine, la Penitenza è raffigurata mentre si rivolge alla Verità ignuda. L'edificio in cui è ambientata la scena è del tipo classicheggiante, adornato da bassorilievi dorati di statue. Il movente pittorico più accreditato della "Calunnia"è quello fornito da Vasari ,secondo il quale Botticelli avrebbe offerto il dipinto all'amico Antonio Segni come dono consolatorio per talune insinuazioni nei suoi confronti. Per gli alchimisti la giusta azione (il dharma) è prodotta dalla combustione di desiderio (lo Solfo) con l'intelligenza di dare significato a tutto ciò che accade (il Mercurio). Per i filosofi greci la capacità di dare un significato alla vita (il Sale), anche nelle sue espressioni più banali, deriva dalla volontà di considerare ogni evento, fatto o accadimento, seppur casuale, dotato di uno scopo. Tale volontà sembrerebbe a prima vista irrazionale, ma non lo è, perchè anch'essa è dotata di uno scopo che non possiamo comprendere nell'immediato, ma solo dopo un certo numero di esperienze. Per l'Arte Alchemica orientale la trasmutazione dei fattori mentali inferiori (tamas/prigrizia, indolenza, apatia) in desiderio di conoscenza (rajas/attenzione, concentrazione, focalizzazione) e illuminazione della "Mente d'oro" (Sattva/intuizione, proiezione e immaginazione creativa) avviene compiendo un "percorso artistico" che non ha niente a che fare con le prescrizioni religiose della "rinuncia, dell'abbandono o della compassione" o con le regole della razionalità speculativa. Ed è questo che Botticelli ci raffigura nel celebre dipinto: l’espansione delle qualità della percezione; il miglioramento delle capacità di apprendimento, attraverso le modalità della percezione, della contemplazione e della meditazione e, infine, il superamento della coscienza ordinaria, influenzata dalla dualità insita nei meccanismi subconsci della percezione e della conoscenza. 4 “Il saggio segue le cose, perciò le può controllare” Kuan Tzu “Ogni vivente isolato rimane nella contraddizione di essere a sé per se stesso come questo conchiuso uno, ma di dipendere al contempo da ciò che è altro: la lotta per la soluzione della contraddizione non va oltre il tentativo di questa guerra permanente” Friedrich Hegel "La verità vi farà liberi, la menzogna credenti. Perché la menzogna ha un fascino segreto e un potere invincibile sugli animi: si accredita con l’opinione, si afferma e si consolida con l’uso, assume tutte le apparenze della verità, presto o tardi giungerà a sottomettervi e acquisterà sugli animi un dominio indistruttibile" Bertold Brecht “L'illusione è la gramigna più tenace della coscienza collettiva: la storia insegna, ma non ha scolari” Antonio Gramsci “Lo studio della storia del pensiero è un preliminare necessario per raggiungere la libertà di pensiero. Non so, infatti, cosa renda un uomo più conservatore: non sapere nulla del presente oppure nulla del passato” John Maynard Keynes “Mi pare che i quadri siano stati oggetto di una sopravvalutazione, di una cieca ammirazione che ne ha fatto delle cose ideali... e questo errore di valutazione è stato sanzionato da strani epiteti che si è voluto applicare ai pittori, il divino, l'ispirato, e così via ... eppure i più sublimi prodotti del pennello sono ... il risultato non dell'ispirazione, bensì di lunghi e pazienti studi, guidati da tanto buon senso” Ernst Gombrich ”Amo profondamente la vita, tutti gli esseri veramente vivi. I miei film vogliono essere una serena meditazione sul grande mistero della vita" Carl Theodor Dreyer “Ognuno deve lasciarsi qualche cosa dietro quando muore, diceva sempre mio nonno: un bimbo o un libro o un quadro o una casa o un muro eretto o un paio di scarpe cucite da noi. O un giardino piantato col nostro sudore. Qualche cosa insomma che la nostra mano abbia toccato in modo che la nostra anima abbia dove andare quando moriamo, e quando la gente guarderà l’albero o il fiore che abbiamo piantato, noi saremo là. Non ha importanza quello che si fa, diceva mio nonno, purché si cambi qualche cosa da ciò che era prima in qualcos’altro che porti la nostra impronta. La differenza tra l’uomo che si limita a tosare un prato e il vero giardiniere sta nel tocco, diceva. Quello che sega il fieno potrebbe anche non esserci stato, su quel prato; ma il vero giardiniere vi resterà per tutta la vita” Ray Bradbury “Aggrappati ai libri che ti ho suggerito, e vedrai che ti porteranno ad altri libri, come è successo a me. Ma ricordati che leggere è indispensabile comunque e in qualsiasi condizione, non solo perché terrà allenata la tua mente, ma perché ti lega a una tradizione che non tarderai a riconoscere, e dunque a un’identità. Ricordati che la letteratura è la nostra memoria, e leggere significa stabilire un legame con l’umanità” Raffaele La Capria 5 Strano numero questo, con un solo, lungo articolo, dedicato alla sviluppo storico e leggendario della Medicina Cinese, per una sorta di necessità concettuale, dopo tanti anni di pratica, di porre radici epistemiche2 modulate in senso cronologico, per levare dai nostri atti e dal nostro operato l’eccesso di tecnica e riassumere una valenza più consapevole di arte3 (o artigianato4). Sappiamo tutti che "metodo", etimologicamente rinvia alla "strada"5 e significa cammino, ricerca e, tra i vari tipi di ricerca quella da noi intrapresa, sebbene con connotati diversi e piglio sincretico6, è stata sempre, dal periodo per così dire francese7 a quello taoista8, passando per gli insegnamenti definibili “tradizionali”9, contrassegnata da una impostazione storica o storiografica10, convinti che sia la storia a darci la misura delle risposte trovate, di volta in volta, agli enigmi posti11. In definitiva, lungo il suo millenario percorso, leggende e storia, esperienze teoriche e pratiche, hanno posto al centro della ricerca, in Medicina Cinese, il cosmo12, ma un cosmo non assunto come sinonimo di "ordine"13, bensì come uscita dal 2 Cioè di un tipo di fondazione in base al quale si intende certificare la verità di una proposizione in grado di descrivere un determinato stato di cose, con una analisi condotta interpretando le principali questioni su cui verte il dibattito mediante lo strumento della logica, così da consentire una presentazione univoca dei problemi generali e una precisa definizione dei postulati che è necessario assumere in vista della loro soluzione. 3 Vogliamo qui ricordare che, l’ippocratica “arte della cura” o tèchne iatriké era nata dalla Jonia, come la tèchne geometrica, l’arte di misurare la terra, la tèchne georgica, l’arte di coltivare e curare i campi e le piante, la tèchne cibernetica, l’arte di governare e pilotare la navicella nella empesta verso l’approdo sicuro. Poi questa tèchne iatriké, quest’ “arte curativa”, nata come pratica empirica, aveva provveduto a darsi un metodo, che oggi chiameremmo “metodo clinico” e a darsi addirittura una episteme, una teoria scientifica articolata nei quattro umori corporei (sangue, flegma, bile, atrabile), nei quattro temperamenti psichici (sanguigno, flemmatico, biliare o bilioso, atrabiliare o melanconico), nella loro “eucrasìa” o buona mescolanza e nella loro “armonia” con “le acque, l’aria e i luoghi”, cioè con l’ambiente. 4 Una distinzione tra artigianato e artista si precisò definitivamente in Italia a partire dal XV secolo quando pittori e scultori - come Piero della Francesca, Ghiberti, Donatello o, più tardi, Leonardo e Michelangelo - intesero dare alla propria opera dignità e ambizioni scientifiche, svincolandola dalle "arti meccaniche" (manuali) alle quali fino ad allora era stata assimilata e collocandola sullo stesso piano delle "arti liberali".In questo modo furono poste le basi che diedero una giustificazione teorica a quella divaricazione che da allora avrebbe allontanato sempre più radicalmente la figura dell'artista da quella dell'artigiano. Il primo inteso come inventore/creatore di forme nuove e degne del massimo rispetto culturale, certamente fondate su capacità di mestiere che dovevano però essere fecondate, per raggiungere i gradi più alti del valore artistico, da fatti di elaborazione mentale/concettuale. L’artigiano invece (quali noi ci sentiamo), è un ripetitore di oggetti e di forme e di modalità predeterminate da una tradizione secolare continuamente aggiornata e replicata grazie alla padronanza di un mestiere per il quale la destrezza della mano conta di più dell'invenzione intellettuale. 5 Il Tao, secondo il Tao Te King, significa propriamente via e quindi anche modo di condursi, sistema. Il Tao è una astrazione metafisica che indica la legge universale della natura, lo spontaneo modo di essere e di comportarsi dell'universo. In questo senso è indicibile, ineffabile, indeterminato. Essendo il principio primo e assoluto, è privo di caratteristiche, giacché è la stessa fonte di tutte le caratteristiche; non è però il nulla, dato che è l'origine di ogni cosa.
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