I Negramaro vincono il Premio Amnesty per la miglior canzone sui diritti umani

AI NEGRAMARO IL PREMIO AMNESTY PER LA MIGLIOR CANZONE SUI DIRITTI UMANI: “DALLE MIE PARTI” VINCE NELLA SEZIONE ‘BIG’

LA PREMIAZIONE DURANTE IL FESTIVAL “VOCI PER LA LIBERTÀ” IN PROGRAMMA DAL 23 AL 25 LUGLIO A ROSOLINA MARE (ROVIGO)

IN SCADENZA IL BANDO PER LA SEZIONE EMERGENTI DEL PREMIO

“Dalle mie parti” dei Negramaro è la canzone vincitrice per il 2021 del Premio Amnesty International Italia nella sezione riservata ai big della canzone italiana, sezione creata nel 2003 da Amnesty International Italia e dall’associazione Voci per la Libertà per premiare il migliore brano sui diritti umani pubblicato nel corso dell’anno precedente. La canzone, scritta da Giuliano Sangiorgi, parla di immigrazione ed è all’interno dell’album “Contatto”, pubblicato a novembre 2020 da Sugar.

La premiazione avverrà il 25 luglio durante la serata finale della 24a edizione di “Voci per la Libertà – Una canzone per Amnesty”, quest’anno legata al 60° anniversario di Amnesty International. Il festival si terrà dal 23 al 25 luglio a Rosolina Mare (Rovigo) con vari ospiti musicali, che saranno annunciati prossimamente, e con le semifinali e finali della sezione emergenti del Premio Amnesty, il cui bando rimane aperto fino al 3 maggio ed è reperibile sul sito www.vociperlaliberta.it. Nel frattempo è già stato annunciato il primo semifinalista: è la band napoletana degli Aftersat che con il brano “Sanpapiè” si è aggiudicata il Premio Web 2021 di Voci per la Libertà, assegnato tra i 64 artisti che si sono iscritti entro il 15 marzo.

Ecco le parole di Giuliano Sangiorgi all’annuncio del Premio: “Grazie! Grazie a tutti quelli che hanno compreso fino in fondo il testo di questa canzone e non sono caduti nella tentazione, comune a molti in questi periodi bui, di dirmi: ‘sei un cantante, canta!’. Sì, sono un cantante e canto quello che penso e penso quello che canto, e quando si tratta di diritti umani, non c’è silenzio che tenga”.

Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, ha invece affermato: “’Dalle mie parti’ è un inno a un mondo senza discriminazioni e senza confini, un appello a porre fine alla contrapposizione mio/tuo in favore di un’appartenenza e di un’esistenza comuni e condivise. Abbiamo deciso di premiare un brano che a partire dal titolo dell’album di cui fa parte, ‘Contatto’, invita a superare le divisioni, acuite da un anno e mezzo di pandemia che ha isolato molte persone e ha incattivito e fatto sprofondare nel rancore tante altre, convinte che per difendere i propri diritti sia necessario toglierli ad altri. Ripartiamo dall’arte e dagli artisti, trascurati come produzione non essenziale e che invece da sempre dimostrano quanto siano fondamentali, anche per promuovere i diritti umani”.

In lizza per il Premio c’erano anche: Eugenio Bennato con “W chi non conta niente” (Bennato); Samuele Bersani con “Le Abbagnale” (Bersani); Coma_Cose . Stabber con “La rabbia” (Mesiano / Zanardelli / Tartaglini); Fulminacci con “Un fatto tuo personale” (Uttinacci / Dezi / Mungai / Uttinacci); J-Ax feat. Paola Turci con “Siamesi” (Aleotti / Anania / Del Pace / Turci / Bonomo / Chiaravalli / Garifo);Levante con “Tikibombom” (Lagona); e Måneskin con “Stato di natura” (Michielin / Levy / Michielin );Chadia Rodriguez feat. Federica Carta con “Bella così” (Crdarnakh / Ettorre / Gianclaudio / Fracchiolla / Dagani); Yo Yo Mundi con “Il silenzio che si sente” (Archetti Maestri).

Ecco l’albo d’oro del Premio: nel 2003 ha vinto “Il mio nemico” di Daniele Silvestri, nel 2004 “Pane e coraggio” di Ivano Fossati, nel 2005 “Ebano” dei Modena City Ramblers, nel 2006 “Rwanda” di Paola Turci, nel 2007 “Occhiali rotti” di Samuele Bersani, nel 2008 “Canenero” dei Subsonica, nel 2009 “Lettere di soldati” di Vinicio Capossela, nel 2010 “Mio zio” di Carmen Consoli, nel 2011 “Genova brucia” di Simone Cristicchi, nel 2012 “Non è un film” di Frankie Hi-Nrg MC e Fiorella Mannoia, nel 2013 “Gerardo nuvola ‘e Povere” di Enzo Avitabile e Francesco Guccini, nel 2014 “Atto di forza” di Francesco e Max Gazzè, nel 2015 “Scendi giù” di Alessandro Mannarino, nel 2016 “Pronti a salpare” di Edoardo Bennato, nel 2017 “Ballata triste” di Nada, nel 2018 “L’uomo nero” di Brunori Sas, nel 2019 “Salvagente” di Roy Paci e nel 2020 “”Io sono l’altro di Niccolò Fabi.

Il premio è stato assegnato da una nutrita giuria composta da giornalisti, conduttori radiofonici e televisivi, intellettuali, addetti ai lavori, referenti di Amnesty International e di Voci per la Libertà. Ne hanno fatto parte: Claudio Agostoni (Radio Popolare), Giò Alajmo (Spettakolo.it), Diego Alligatore (Smemoranda), Daniela Amenta (Globalist), Giuseppe Antonelli (linguista), Eugenio Arcidiacono (Famiglia Cristiana), Massimo Arcangeli (linguista), Silvia Boschero (Rai Radio 2), Marta Cagnola (Radio24), Angela Calvini (Avvenire), Giulia Cavaliere (Rolling Stone), Marco Cavalieri (Radio Elettrica), Francesca Cheyenne (Rtl 102.5), Angiola Codacci Pisanelli (Espresso), Francesca Corbo (Amnesty International Italia), Silvia D’Onghia (Il Fatto quotidiano), Enrico de Angelis (storico della canzone), Danilo De Blasio (Festival dei diritti umani), Katia Del Savio (Indiana Music Mag), Enrico Deregibus (giornalista), Maria Antonia Fama (Collettiva.it), Flavia Filippi (La7), Silvia Gianatti (freelance), Livia Grossi (Sette Corriere della sera), Federico Guglielmi (Audio Review), Ambrosia Jole Silvia Imbornone (Rockerilla), Andrea Laffranchi (Corriere Della Sera), Michele Lionello (Voci per la libertà), Luigi Manconi (sociologo), Francesca Milano (Chora), Stefano Miliani (Globalist), Giommaria Monti (Rai3), Riccardo Noury (Amnesty International Italia), Simona Orlando (Il Venerdì di Repubblica), Elisa Orlandotti (FunnyVegan), Angelo Pangrazio (Tgr Veneto), Luciana Parisi (Tg3), Duccio Pasqua (Rai Radio1), Fausto Pellegrini (Rai News 24), Timisoara Pinto (Gr Rai), Gianluca Polverari (Radio Città Aperta), Valeria Rusconi (Repubblica), Emanuele Russo (Amnesty International Italia), Adila Salah (Noise Symphony), Giordano Sangiorgi (Mei), Velia Senatore (Amnesty International Italia), Renzo Stefanel (Classic Rock Italia), Giovanni Stefani (Voci per la Libertà), Marcella Sullo (Gr Rai), Giorgio Testi (regista), Monica Triglia (allonsanfan.it), Giulia Caterina Trucano (Grazia), John Vignola (Rai Radio 1), Silvio Vitelli (Tv2000), Savino Zaba (Rai Radio 1).

Per informazioni e aggiornamenti: www.vociperlaliberta.it

—– ufficio stampa: Monferr’Autore

Il Giro d’Italia Virtual prenderà il via in autunno su BKOOL

RCS Sport ha siglato un accordo con BKOOL per realizzare il Giro d’Italia Virtual per i prossimi 3 anni. Milano, 20 aprile 2021 – Il Giro d’Italia avrà questa’anno per la prima volta nella storia un’edizione virtuale sulla piattaforma di indoor cycling BKOOL. RCS Sport, organizzatore della Corsa Rosa, ha raggiunto un accordo con l’azienda tecnologica BKOOL per creare e celebrare il Giro d’Italia Virtual per i prossimi 3 anni. Questa nuova edizione virtuale del Giro arriverà nell’autunno 2021 e sarà fruibile da ogni ciclista e appassionato direttamente da casa.

BKOOL è una piattaforma di indoor cycling leader in innovazione e simulazione virtuale sportiva. Alla sua grande offerta di percorsi e gare virtuali, aggiunge ora una delle più importanti e celebri gare nella storia, il Giro d’Italia, rendendolo accessibile agli amatori in tutto il mondo.

RCS Sport è un’azienda leader nel settore della creazione e organizzazione di eventi sportivi, parte del gruppo RCS MediaGroup. Oltre al Giro d’Italia organizza numerosi eventi tra cui alcune delle gare ciclistiche più importanti e celebri in italia, come ad esempio la Milano-Sanremo, la Tirreno-Adriatico, la Strade Bianche e Il Lombardia.

Non è la prima volta che le due aziende collaborano per unire il mondo del ciclismo a quello della realtà virtuale. Nel 2020, BKOOL e RCS Sport hanno infatti organizzato due edizioni di “The Challenge of Stars”, una competizione di indoor cycling nella quale si sono sfidati alcuni tra i più grandi campioni del ciclismo internazionale. Inoltre anche la “Milano-Sanremo Virtual presented by EOLO”, che si è svotla per la prima volta nel 2021, è un prodotto nato dalla partnership tra le due realtà. La prima edizione della Classicissima ha unito migliaia di appassionati da tutto il mondo per competere sul percorso reale della gara in video e 3D e ha visto la partecipazione di Óscar Freire, 3 volte vincitore della stessa, come ambassador ufficiale.

Per la celebrazione del Giro d’Italia Virtual, BKOOL ha sviluppato un’innovativa tecnologia in cui simulazione 3D e video reale si fondono per raggiungere la massima sensazione di immersione e realismo in ogni tappa. L’obiettivo è quello di portare virtualmente ogni partecipante sulle più belle ed emblematiche strade del Giro per competere da casa con centinaia di ciclisti in tutto il mondo.

Da RCS Sport, il CEO Paolo Bellino:“Siamo entusiasti di poter condividere con tutti gli amatori e appasionati del Giro d’Italia per la prima volta nella storia la possibilità di correre sulle stesse strade percorse dai più grandi campioni del ciclismo mondiale e vivere questa esperienza unica. Il mondo del virtual cycling è in grande crescita e siamo felici di proseguire questo percorso insieme ad un importante partner come BKOOL”.

Nelle parole di Alfonso García-Lozano, co-CEO di BKOOL: “Il primo Giro d’Italia Virtual nella storia è una sfida importante che affrontiamo come azienda e siamo certi che segnerà un prima e un dopo per il ciclismo virtuale. Avere il supporto di RCS è un’opportunità unica per fare la storia dell’indoor cycling”.

La prima edizione del Giro d’Italia Virtual, coi dettagli dell’evento e le modalità di partecipazione, verrà presentata durante la 104esima edizione del Giro d’Italia, a maggio 2021.

#Giro

Photo Credit: LaPresse

PERCOTO CANTA – Aperte le iscrizioni al 34° concorso canoro nazionale

Associazione Culturale Musicale Percoto Canta

Presenta PERCOTO CANTA 2021 – 34°edizione RITORNA IL CONCORSO CANORO NAZIONALE CHE DA OLTRE TRENT’ANNI VALORIZZA I TALENTI ITALIANI DEL CANTO

SONO UFFICIALMENTE APERTE LE ISCRIZIONI PER LE CATEGORIE JUNIOR, SENIOR E CANTAUTORI

GRANDI NOMI DELLA MUSICA E DELL’ARTE COMPORRANNO LA GIURIA DI QUALITÁ: IL CANTAUTORE TRICARICO, IL FRESCO VINCITORE DEL GOLDEN GLOBE NICCOLÒ AGLIARDI E LA SPLENDIDA PETRA MAGONI

Niccolo Agliardi

I CONCORRENTI DOVRANNO AFFRONTARE LE SELEZIONI E LA NOVITÀ DELLE SEMIFINALI, PRIMA DI ACCEDERE ALLA FINALISSIMA DEL 25 SETTEMBRE AL TEATRO NUOVO GIOVANNI DA UDINE

IN PREMIO BORSE DI STUDIO PER 3500 EURO, IL 31 LUGLIO C’É ANCHE IL MASTER DI CANTO CON IL M° LUCA PITTERI PERCOTO CANTA 2021 34° edizione Info, regolamento e iscrizioni su www.percotocanta.it. Mail: [email protected].

Dopo la special edition, la serata di gala andata in scena lo scorso ottobre al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, torna nella sua veste originale il concorso canoro nazionale Percoto Canta, la cui 34° edizione viene presentata oggi, fra novità, nuove collaborazioni e tanta voglia di ripartire da dove si era rimasti, ovvero dall’obiettivo di promuovere e valorizzare le migliori voci del panorama nazionale. Dopo un anno di stop ritorna quindi il concorso canoro, diviso nelle categorie Junior, Senior e Cantautori, con la possibilità per tutti gli aspiranti cantanti di iscriversi già da oggi. Tutte le info e il regolamento suwww.percotocanta.it e sui profili Facebook e Instagram o scrivendo a [email protected] .

Le novità del concorso riguardano i volti della Giuria di Qualità, rappresentata quest’anno da alcuni dei più promettenti, geniali e riconosciuti talenti artistici del nostro paese:Tricarico , cantautore, polistrumentista, disegnatore e pittore, artista fuori dagli schemi, in grado di toccare con rara sensibilità le più profonde corde dell’anima ma anche di regalare testi visionari, sfumati d’immaginazione e leggera ironia;Niccolò Agliardi, autore e cantautore, vincitore di un Golden Globe, ha collaborato artisti del calibro di Laura Pausini, Eros Ramazzotti, Zucchero, Elisa, Damien Rice, Bryan Adams, tra i tanti; Petra Magoni: cantante e attrice, ha partecipato due volte al Festival di Sanremo e conquistato i teatri di tutto il mondo con il progetto Musica Nuda, ha partecipato alla colonna sonora del film “Pinocchio” di Matteo Garrone.

Ulteriori novità riguardano il calendario del Festival; dopo le selezioni preliminari dei cantanti iscritti alla gara, che si terranno sabato e domenica 29 e 30 maggio alla Casa della Musica di Cervignano del Friuli, i migliori 24 concorrenti accederanno alle semifinali, che si terranno sabato 30 luglio al Parco delle Rose di Grado (Go). In questa occasione verranno staccati i 12 pass per l’ambita finalissima, in programma sabato 25 settembre, ore 21.00, al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, prestigiosa venue che accoglie il concorso già da due anni. Quello della finale di Percoto Canta è diventato ormai un happening molto atteso; le scenografie, la regia affidata a Luca Ferri di Ana- Thema Teatro, l’impeccabile conduzione della giornalistaGiorgia Bortolossi e ovviamente le tante esibizioni dei cantanti in gara rendono la serata un vero e proprio spettacolo. A rendere la gara ancora più avvincente e qualitativamente valida, l’accompagnamento alle esibizioni dell’orchestra diretta dalM° Nevio Lestuzzi, arricchita dalla presenza della sezione archi deI Filarmonici Friulani. Alla giuria al gran completo con Tricarico, Niccolò Agliardi e Petra Magoni, spetterà a quel punto il compito di eleggere le nuove voci della 34° edizione della rassegna. Durante la serata verranno inoltre assegnati anche il Premio della Critica intitolato alla figura del Mons. Lauro Minin e il Premio della Giuria Popolare.

Fin dalla sua nascita nel 1988, l’Associazione Percoto Canta lavora nella valorizzazione della musica, preservandone gli aspetti formativi e didattici. Per questa ragione i vincitori del concorso riceveranno in premio borse di studio per un totale di 3500 Euro. Altra borsa di studio da 1000 Euro è quella messa in palio dal concorso abbinato alla manifestazione e riservato alle scuole, per la creazione di un bozzetto grafico che verrà utilizzato per realizzare l’immagine coordinata della rassegna. Ad aggiudicarsi il premio, incentrato quest’anno sulla figura di Dante Alighieri, nel 700° anno dalla sua morte, è stata Patrizia Mauro, dell’ITT Marinoni di Udine.

Ulteriore momento di alto livello formativo abbinato al festival sarà il master in programma sabato 31 luglio all’Auditorium Biagio Marin di Grado con il M° Luca Pitteri, insegnate di canto e volto televisivo, che terrà una lezione ai finalisti del concorso e a chi vorrà partecipare ([email protected]) .

Da sempre sensibile alle tematiche sociali, Percoto Canta sostiene l’AISLA Onlus, associazione italiana che si occupa di aiuto e sostegno alle persone malate di Sla e alle loro famiglie, con momenti di approfondimento e sensibilizzazione.

La 34° Edizione di Percoto Canta è organizzata dall’Associazione Culturale Musicale “Percoto Canta”, con il sostegno della Regione Friuli Venezia-Giulia, il Patrocinio dei Comuni di Udine, Pavia di Udine e Cervignano del Friuli, di NUOVO IMAIE e di AFI (Associazione Fonografici Italiani) e la collaborazione del Comune di Grado. Media partner ufficiali del concorso sono Radio Gioconda e Udinese TV.

Il cinema torna al cinema con IN THE MOOD FOR LOVE!

Le sale cinematografiche italiane riaprono le porte e riaccendono gli schermi. Una notizia talmente bella, talmente attesa, che merita di accompagnarsi a una notizia altrettanto forte: mercoledì 28 aprile sarà infatti In the Mood for Love, il capolavoro di Wong Kar Wai, a segnare la storica ripartenza! Il racconto più romantico di sempre, oggi nella meravigliosa versione 4K, per una data che non è un semplice numero sul calendario…

In the Mood for Love, distribuito dalla Tucker Film, è stato restaurato daL’Immagine ritrovata di Bologna e dalla Criterion di New York, partendo dal negativo originale, e Wong Kar Wai ha supervisionato tutte le operazioni. Wong Kar Wai, d’altronde, non è un regista qualunque: è il geniale capofila della new wave cinese. E la Tucker Film porterà al cinema anche le sue prime due opere, As Tears Go By e Days of Being Wild, e le versioni 4K di Angeli perduti, Hong Kong Express e Happy Together. Un prezioso percorso monografico intitolato Una questione di stile e inaugurato, appunto, da In the Mood for Love.

Hong Kong, 1962. Un uomo e una donna, il signor Chow e la signora Chan. Due dirimpettai che si trovano a vivere un amore casto e clandestino. Due attori meravigliosi,Maggie Cheung e Tony Leung Chiu-wai, che hanno spalancato le porte dell’Occidente agli splendori del nuovo cinema asiatico (Tony Leung Chiu-wai, ricordiamo, è stato incoronato al Festival di Cannes nel 2000). Ecco In the Mood for Love. Un melodramma intenso e raffinatissimo che ha davvero fatto epoca. Non tanto love story, come spiega lo stessoWong Kar Wai, quanto «l’analisi dei possibili sviluppi di una vicenda sentimentale».

«I protagonisti – sono ancora parole di Wong Kar Wai – passano gradualmente dalla posizione iniziale di vittime, entrambi traditi dai rispettivi coniugi, a quella opposta di amanti. Non è quindi solo un film su una relazione extraconiugale, o sul matrimonio, bensì sulle condizioni che un amore si trova a vivere con il passare del tempo. Possiamo dire che In the Mood for Love è un film che parla di segreti…».

Pochi sanno descrivere gli stati d’animo come li descrive Wong Kar Wai, traducendoli in pura essenzialità, e questo immenso cult (scandito dall’ormai celebre colonna sonora di Michael Galasso) rimane un modello inimitabile. Dopo vent’anni.

IN GIAPPONE LA BELLEZZA È INIZIATICA in mostra a Biella Dal 29 aprile al 23 maggio 2021 Palazzo Ferrero

Il Paese del Sol Levante da sempre esercita un fascino magnetico sugli artisti occidentali, che in ogni tempo lo hanno raccontato attraverso immagini e parole. La mostra In Giappone la bellezza è iniziatica, 29 aprile-23 maggio 2021 a Biella, riunisce tre figure che attraverso le loro fotografie e le loro opere indagano il concetto di estetica applicato al mondo giapponese, costruendo una lettura inedita, a cavallo tra passato e contemporaneo: Palazzo Ferrero ospita la mostra La luna e il bambù del fotografo romano Olmo Amato, celebre per la sua capacità di unire in un’immagine l’analogico e il digitale e che ci pone di fronte a immagini di un Giappone lontano dai grattacieli e dalla tecnologia dominante. Nelle stessa sede espositiva, Endocosmo Maraini offre l’opportunità di godere di immagini spettacolari che il grande osservatore e narratore del mondoFosco Maraini ha scattato durante la sua permanenza in Giappone. La terza esposizione, allestita presso la sede di BI-BOx sempre a Palazzo Ferrero, è Iris. Inverno (e poi sarà di nuovo primavera) e raccoglie delle opere inedite di Michela Cavagna, un omaggio alla cultura giapponese, dove silenzio e vuoto assumono un significato ricco di interpretazioni lasciate a chi le osserva.

In Giappone la bellezza è iniziatica è un progetto di BI-BOx – APS a cura di Irene Finiguerra e realizzato in collaborazione con l’associazione StileLibero. Le tre mostre fanno parte del percorso espositivo Viaggio. Orizzonti, Frontiere, Generazioni a cura di Fabrizio Lava, e hanno avuto il contributo da parte della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella. L’apertura delle mostre è fissata per il 29 aprile 2021.

L’accesso sarà regolato dagli addetti nel rispetto delle norme vigenti per la gestione dell’emergenza Covid-19.

LA LUNA E IL BAMBÙ di Olmo Amato

Il ciclo di fotografie di Olmo Amato, già conosciuto e apprezzato dal pubblico per la mostraRinascite , continua con La luna e il bambù, risultato del suo incontro con la cultura e le tradizioni del Giappone, sempre ricorrendo a fotomontaggi che sono la fusione di paesaggi contemporanei con immagini d’archivio, unita alla sapienza di una stampa su carta tradizionale washi, realizzata artigianalmente e adattata alla moderna tecnologia di stampa fotografica. Sono immagini di ambiente naturale (boschi di bambù, spazi verdi) che Amato ha fotografato in una lunga ricerca di luoghi incontaminati dove si trova il Giappone più antico, lontano dai grattacieli di Tokyo. Affascinato dalla profonda connessione dei giapponesi con la natura, egli ritrae luoghi evocativi, tra cui la celebre foresta di bambù di Arashiyama a Kyoto, per realizzare fotomontaggi secondo la sua personale poetica. Le figure femminili – tratte da album fotografici ritraenti il Giappone di fine Ottocento – sembrano così ritrovare le loro radici spirituali, al di là di tempo e spazio, grazie ad un’alchimia digitale.

Olmo Amato, fotografo e filmmaker dal 2010 si occupa di stampa fine art, post produzione e didattica. Nei suoi progetti personali, prevalentemente in bianco e nero, integra foto d’epoca all’interno di scatti da lui stesso realizzati viaggiando. Le sue opere sono state selezionate ed esposte in festival, gallerie e fiere d’arte contemporanea. Nel 2018 vince il premio Setup come miglior artista under 35, nel 2019 il premio Campolmi e il premio Malamegi Lab.

ENDOCOSMO MARAINI. IL GIAPPONE DI FOSCO MARAINI a cura di Nour Melehi e Mujah Maraini Melehi una mostra dell’Istituto Giapponese di Cultura in Roma con il sostegno di FAF – Fondazione Alinari per la Fotografia e del Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux – Firenze

Sono circa quaranta le fotografie in mostra che provengono dall’archivio omonimo e rappresentano un percorso nella storia di una esperienza scientifica e di vita straordinaria quale è stata quella di Fosco Maraini (1912-2004) viaggiatore, etnologo, antropologo, fotografo, narratore, professore, orientalista, alpinista. Nel 1938 Maraini partiva per il suo primo viaggio in Giappone – con lui la moglie Topazia Alliata e la primogenita Dacia – alla scoperta di nuove possibilità fuori dall’Italia (su di essa incombono gli spettri del fascismo e del nazismo) e all’incontro del suo, allora nascente, interesse per una pratica etnografica in terra d’Oriente. Quello che inizialmente può apparire come una destinazione casuale, una scelta dettata dalla necessità di lasciare il proprio paese, è in realtà frutto di un seme gettato nel suo animo fin dall’infanzia, grazie a certi racconti su affascinanti paesi lontani e letture compiute in casa da bambino. La mostra è a cura delle nipoti Nour Melehi e Mujah Maraini-Melehi, realizzata dall’Istituto Giapponese di Cultura, con il sostegno di FAF – Fondazione Alinari per la fotografia e del Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Viesseux – Firenze.

Nour Melehi, dopo gli studi in Etnoantropologia, collabora con gallerie d’arte e istituzioni private e pubbliche, in Italia come all’estero, occupandosi di fotografia e intercultura. Dal 2009 dirige l’Associazione Fondo Alberto Moravia e coordina le attività della casa museo dello scrittore.

Mujah Maraini-Melehi (regista-produttrice-sceneggiatrice) è cresciuta tra Marocco, Italia e Stati Uniti. Mujah si laurea in Lettere al Sarah Lawrence College di New York specializzandosi in Teatro con Shirley Kaplan e critica cinematografica con Gilberto Perez. Studia filmmaking alla Boston University, recitazione alla Royal Academy of Dramatic Arts di Londra, all’Actors Studio di New York e privatamente con John Strasberg e Allen Savage. Recita al Teatro La Mama di New York sotto la guida di Ellen Stewart. Continua a lavorare in teatro e televisione negli Stati Uniti, dove vive per oltre vent’anni. Il documentario Haiku on a Plum Tree segna il suo esordio alla regia e il suo ritorno in Italia.

IRIS. INVERNO (E POI DI NUOVO SARÀ PRIMAVERA) di Michela Cavagna

“Nel mio giardino ho piantato dei bulbi di iris. E ogni anno senza che io li guardi o curi più di tanto loro mi regalano delle fioriture magnifiche… un giorno, osservando un grumo di foglie adagiate sul terreno gelido, ghiacciato, della mattina, mi è venuta alla mente la trasformazione a cui va incontro la natura durante il periodo invernale. Ho cominciato a pensare alla ciclicità della vita delle piante, al tempo del trasformarsi in humus per dare linfa alla nuova vita che verrà l’anno successivo, al tempo della gestazione per la rinascita”.

Un riferimento implicito al momento che l’umanità sta attraversando: cosı̀ Michela Cavagna racconta le sue incisioni su carta Kozo, con una ventina di opere inedite che costituiscono un omaggio alla cultura giapponese che spesso interpreta le stagioni e il loro scorrere nel tempo, dove silenzio e vuoto assumono un signifcato ricco di interpretazioni lasciate a chi le osserva.

I riferimenti ai principi estetici ed etici della cultura giapponese sono esplicitati nell’uso della stampa mokuhanga e nella tecnica sashiko del rammendo. Il BORO, l’arte che lo comprende, si fonda sul riutilizzo di vecchi tessuti rammendati per creare nuovi capi, elogia l’imperfezione, la sobrietà, il senso della circolarità delle cose, in questo modo si rimanda al concetto di rinascita.

Michela Cavagna nasce in un distretto industriale tessile, in gioventù sceglie l’architettura come forma di ribellione alla tradizione. Affascinata da figure quali quella di Anni Albers ed il laboratorio tessile del Bauhaus fonda nel 2009 una fucina tessile. Dal 2015 vive per quasi 4 anni in Indonesia e qui iniziano a prendere forma lavori influenzati e contaminati dalla cultura del Sud-Est Asiatico. A cavallo fra 2017 e 2018 è invitata a tenere una personale all’Istituto Culturale Italiano di Jakarta. Oggi tornata in Italia, crea opere in fiber art e con l’incisione mokuhanga grazie al suo amore per la cultura giapponese. Racconta delle sue paure, del rapporto con le figure femminili della sua famiglia, del suo stesso ruolo femminile, indaga il significato di parole come ciclicità, valore del passato, equilibrio.

BIGLIETTI E ORARI:

La luna e il bambù + Endocosmo Maraini – Palazzo Ferrero (Corso del Piazzo, 25 – Biella) Iris. Inverno (e poi sarà di nuovo primavera) – BI-BOx Art Space ℅ Palazzo Ferrero (Corso del Piazzo, 25) Ingresso libero Orari d’apertura: sabato e domenica dalle ore 10 alle ore 19 Apertura straordinaria giovedì 29 aprile e venerdì 30 aprile dalle ore 15 alle ore 21, salvo modifiche per nuovo DPCM.

PER INFORMAZIONI AL PUBBLICO: [email protected] |www.bi-boxartspace.com | +39 349 7252121 [email protected] | www.palazzoferrero.it| +39 388 5647455

DOMANI 21 aprile la reggiana Lisa Iotti ospite delle 100 voci del Teatro dell’Orsa

Com’è possibile che la nostra attenzione sia diventata inferiore a quella di un pesce rosso? Ed è vero che i like di Facebook stimolano le stesse aree attivate dall’assunzione di stupefacenti? In che modo la presenza di uno smartphone nelle vicinanze incide sulle nostre capacità cognitive? I social stanno modificando la struttura del nostro cervello? Queste domande -alla base del suo recente saggio8 secondi. Viaggio nell’era della distrazione (Il Saggiatore) saranno il punto di partenza del dialogo tra la giornalista e autrice reggiana Lisa Iotti e Monica Morini, in programma mercoledì 21 aprile alle ore 21 nell’ambito del ciclo di conversazioni 100 voci – Radici di futuro.

L’appuntamento, parte del progetto ARSAN Arte Resistente Sostenibile Aperta Necessaria, sarà ancora una volta in diretta streaming sulla pagina Facebook della Casa delle Storie di Reggio Emilia e sul canale YouTube del Teatro dell’Orsa, in attesa che, presto, si possa ritornare a incontrarsi in presenza.

«La mappa di ARSAN si allarga, indaghiamo la nostra relazione con la memoria, con l’attenzione a noi all’altro, nell’era della distrazione, lo facciamo con Lisa Iotti, che è una giornalista formidabile, autrice di un libro che ci ha profondamente colpiti. La voce narrante di 8 secondi è autentica, disarmante, fa luce sulla nostra relazione di dipendenza dai social e le conseguenze possibili nel tempo fragile che attraversiamo» riflette Monica Morini «Saremo come sempre in dialogo aperto, salvando parole, con le scelte e lo sguardo di una persona che ha radici a Reggio Emilia, da molti anni vive a Roma e con le sue inchieste attraversa il mondo». Lisa Iotti, giornalista, autrice televisiva e scrittrice. Nata a Reggio Emilia, laureata in Lettere Moderne a Bologna, dopo aver oscillato per anni tra la Storia dell’Arte e la stampa locale è approdata alle docufiction, un genere televisivo che racconta la realtà attraverso gli strumenti narrativi della fiction Reparto( Maternità, Fox Life; Il Mestiere di vivere, Rai Tre) e al giornalismo d’inchiesta: prima a Exit (La7) e poi a Presadiretta (Rai 3), il programma di Riccardo Iacona dove da dieci anni è inviata la cui puntata «Iperconnessi» ha vinto il premio Goffredo Parise per il reportage. È autrice del recentissimo8 secondi. Viaggio nell’era della distrazione (Il Saggiatore).

Il percorso di Arsan proseguirà per tutto il 2021 alla Casa delle Storie di Via Beretti 24, nel quartiere Gattaglio di Reggio Emilia e, appena possibile, in presenza anche in altri luoghi pubblici della città.

Pagina Facebook della Casa delle Storie: https://www.facebook.com/casadellestorie.orsa

Canale Youtube del Teatro dell’Orsa: https://www.youtube.com/channel/UCHVdP6vIhiRgF8k4V0C_ZRQ Info sul Teatro dell’Orsa: http://www.teatrodellorsa.com/

Info sulla Casa delle Storie: http://www.casadellestorie.it/

Il progetto Arsan a cura del Teatro dell’Orsa è realizzato con il contributo del Comune di Reggio Emilia. Si inserisce nell’ambito del programma di attività promosse dalle città di Reggio Emilia, Parma e Piacenza e dalla Regione Emilia-Romagna in occasione di Parma Capitale Italiana della Cultura 2020+21.

Michele Pascarella

Apre giovedì 22 aprile la mostra di Riccardo Arena a Galleria Milano a Milano > “HYPHAE Dove le cose cadono e non ritornano più a se stesse”

Giovedì 22 aprile apre la mostra di RICCARDO ARENA HYPHAE

Dove le cose cadono e non ritornano più a se stesse

A cura di Katia Anguelova 22 aprile – 24 luglio 2021 Galleria Milano

Via Manin 13, Via Turati 14 – Milano

Per rispettare i criteri di distanziamento e sicurezza la mostra aprirà senza un’inaugurazione classica. Giovedì 22 aprile 2021 la mostra potrà essere visitata dalle 10.00 alle 13.30 e dalle 15.00 alle 19.00 e con questi orari per tutto il periodo espositivo.

Per visitare la mostra è necessario prenotare scrivendo a [email protected]

La Galleria Milano è lieta di annunciare Hyphae – Dove le cose cadono e non ritornano più a se stesse, mostra personale di Riccardo Arena concepita come un’articolata installazione che si sviluppa nelle due sale della galleria e orchestra collage, fotografie, disegni, sculture e materiali d’archivio.

La mostra è accompagnata da un Public Program ideato come parte integrante dell’opera.

Geush Urvan – Sacrificio del Toro Perenne_Stamp…ccardo Arena

Dopo i progetti a lungo termine sviluppati in Cina, Argentina e Russia, dal 2017 l’artista intraprende un nuovo percorso di ricerca tra Iran, Armenia ed Etiopia. Le esperienze di viaggio, gli studi e le investigazioni in questi Paesi si cristallizzano in un poema metafisico diviso in 21 capitoli dal nome “LuDD! – Topografia della Luce”. La prima edizione è stata pubblicato nel 2019 e la seconda sarà presentata in occasione della mostra.