Archivisti a Genova Nel Secolo XIX: Repertorio Bio-Bibliografico
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QUADERNI DELLA SOCIETÀ LIGURE DI STORIA PATRIA 1 Collana diretta da Carlo Bitossi STEFANO GARDINI Archivisti a Genova nel secolo XIX: repertorio bio-bibliografico GENOVA 2015 Referees : i nomi di coloro che hanno contribuito al processo di peer review sono inseriti nell’elenco, regolarmente aggiornato, leggibile all’indirizzo: http://www.storiapatriagenova.it/ref.asp Referees : the list of the peer reviewers is regularly updated at URL: http://www.storiapatriagenova.it/ref.asp Questo volume è stato sottoposto in forma anonima a due referenti. This volume has been anonymously submitted to two reviewer. Volume stampato con il contributo del Dipartimento di Antichità, Filosofia, Storia, Geografia (DAFIST) dell’Università degli studi di Genova fondi PRA-2012 Cornelio Desimoni archivista nella storiografia ligure , e nell’ambito del PRIN-2011 Concetti, pratiche e istituzioni di una disciplina; la medievistica italiana nei secoli XIX e XX , coordinato dal prof. Roberto Delle Donne . Le ricerche che hanno esito in questo volume sono state svolte dall’autore nell’ambito della Convenzione Archivi e archivisti liguri dell’800 stipulata ai sensi dell’art. 118 D.Lgs. n. 42/2004 tra il DAFIST, la Direzione regionale per i beni culturali della Liguria e l’Archivio di Stato di Genova in data 5 febbraio 2013. Introduzione In tempi relativamente recenti si è sviluppato un interesse scientifico ver- so la storia dei gruppi professionali e tra essi figurano anche quelli addetti a vario titolo alla gestione della memoria documentaria 1. Simili indagini, se cir- coscritte ad ambiti cronologici e istituzionali delimitati, consentono da un lato di comprendere meglio l’attuale condizione materiale dei complessi archivisti- ci prodotti in quei contesti, agevolando quindi la ricerca storica e futuri lavori archivistici, dall’altro permettono di evidenziare le modalità operative degli archivisti del passato e di confrontarle con le pratiche seguite in altri luoghi ed epoche, al fine di contribuire ad una storia generale della prassi archivistica. Questo repertorio presenta 161 profili bio-bibliografici di coloro che, sulla base delle fonti considerate, risultano aver svolto o aspirato a svolgere attività lavorative negli archivi genovesi tra il 1797 e il 1899 e furono gli ar- tefici, in varia misura e con diversi esiti, dei destini dei seguenti fondi, luoghi ed istituti di conservazione 2: ——————— 1 Per un approccio generalistico al tema della storia delle professioni si può citare a ti- tolo d’esempio il volume curato da Angelo Varni nel 2002, mentre come esempio di appro- fondimenti su ambiti più circoscritti si segnala quello curato da Antonio Padoa-Schioppa nel 2009 che affronta la professione forense in Italia nel secolo XIX. In ambito archivistico l’approccio sistematico a simili temi sembra al momento circo- scritto all’ambito istituzionale degli Archivi di Stato, rispetto al quale sono stati recentemente pubblicati due volumi di Repertorio biografico del personale, accompagnati da ampi saggi in- troduttivi di Elio Lodolini; sono tuttavia numerosi gli spunti presenti in contributi dedicati a singole figure particolarmente rilevanti nel panorama archivistico italiano dei secoli XIX e XX come testimoniato dai volumi dedicati a Salvatore Bongi e a Luigi Fumi , o ancora il recentis- simo saggio di Francesca Delneri dedicato a Carlo Malagola. Un importante punto di riferi- mento per il presente lavoro, anche in virtù delle analogie che possono ricorrere tra gruppi professionali in qualche modo affini, è costituito dal contributo di Giorgio De Gregori e Si- monetta Buttò alla storia dei bibliotecari italiani del XX secolo, di cui è disponibile online all’indirizzo http://www.aib.it/aib/editoria/dbbi20/dbbi20.htm una più recente versione tut- tora in corso di ampliamento e integrazione 2 Per il panorama delle fonti considerate si rimanda al paragrafo Fonti e bibliografia alle pp. 10-24; i termini cronologici sono costituiti da due cesure rilevanti ma di differente ambito: il 1797 è l’anno della caduta della Repubblica aristocratica di Genova con cui cessano di essere attive in Liguria gran parte delle istituzioni d’antico regime, il 1899 è l’anno della morte di Cor- nelio Desimoni (v. scheda n. 62), direttore dell’Archivio di Stato di Genova che seppe imprimere al patrimonio dell’istituto una configurazione che per tanti aspetti permane ancora oggi. — 5 — – Archivi segreto, palese e camerale e di diverse magistrature della Re- pubblica di Genova, poi Archivi nazionali, poi Archivi pubblici, poi Ar- chivio governativo, oggi parte dell’Archivio di Stato di Genova 3; – Archivi del Collegio notarile di Genova, poi Archivio notarile nell’am- bito dell’Archivio di Stato in Genova 4; – Archivio del Banco di S. Giorgio, poi parte dell’Archivio di Stato di Ge- nova 5; – Archivio dell’Intendenza generale di Genova, poi parte dell’Archivio di Stato di Genova 6; – Archivio dell’Insinuazione di Genova, poi Ufficio del registro, la cui documentazione è comunque successivamente versata all’Archivio di Stato di Genova 7; – Regi Archivi di Corte in Torino, poi Archivi generali del Regno, poi Archivio di Stato di Torino (limitatamente alle persone che hanno in qualche modo esercitato un’influenza sulla documentazione genovese colà conservata) 8; ——————— 3 Questo insieme di fondi nel suo complesso coincide quasi interamente con quelli de- scritti nella partizione I della voce Genova della Guida generale (II, pp. 306-331) esclusi quelli del periodo della Restaurazione. L’ Archivio segreto e l’ Archivio palese nella Guida non sono descritti in modo organico, ma lo sono le loro singole parti disposte secondo la struttura ge- rarchica prevista. Gli archivi delle ‘altre magistrature’ menzionate corrispondono essenzial- mente ai seguenti fondi: Officiorum , Conciliorum , Acta senatus , Due di casa , Supremi sindica- tori , Sindicatori ordinari , Conservatori delle leggi , Inquisitori di Stato , Giunta di Giurisdizione , Giunta dei confini , Giunta di marina , Zecca antica , Magistrato delle comunità , Artium , Magi- strato dell’abbondanza , Magistrato di sanità , Magistrato del riscatto degli schiavi , Magistrato delle galee , Magistrato dei conservatori del mare , Guerra e marina , Militarium , Rota civile , Rota criminale , Magistrato degli straordinari , Magistrato di terraferma , Corsica . 4 Tale documentazione coincide con i fondi oggi denominati Notai antichi , Notai giudi- ziari , Notai ignoti e il fondo Collegio dei notai di Genova , tradizionalmente inteso come parte del fondo Notai ignoti e sfuggito alla Guida generale . 5 Oltre a tutte le serie che compongono il fondo così come descritto nella Guida gene- rale (II, pp. 338-343), sono da considerare il fondo Antico comune e varie unità del fondo An- tica finanza . 6 V. Guida generale , II, pp. 332-333. 7 Ibidem , p. 333. 8 La documentazione che tra il 1816 e il 1865-1867 è stata conservata in quella sede co- incide in modo approssimativo ma piuttosto preciso con l’ Archivio segreto , e i nuclei più anti- chi dei fondi Manoscritti e Tipi, disegni e mappe . — 6 — – Archivi del Magistrato dei Padri del Comune, del Magistrato dei Censori, del Magistrato dell’Abbondanza, poi Archivio del corpo decurionale, poi Archivio civico, oggi Archivio storico del Comune di Genova 9. Alle schede biografiche degli archivisti in senso proprio e degli altri im- piegati sono state aggiunte anche quelle dei membri delle commissioni di nomina governativa preposte alla guida e gestione degli archivi; di alcuni mini- stri degli interni il cui operato ebbe conseguenze sulla condizione degli archivi genovesi; dei volontari, degli impiegati straordinari, degli uscieri e dei custodi; infine quelle dei semplici aspiranti all’impiego non ammessi a prestare servizio negli archivi 10 . Resta escluso il personale in servizio presso gli archivi delle comunità del Ducato di Genova, di enti assistenziali, di enti religiosi, di pri- vati 11 . Per tutti questi soggetti infatti mancano fonti quantitativamente e qualitativamente sufficienti a tratteggiare una situazione complessiva. Le schede sono disposte secondo l’ordine alfabetico perché tra quelli possibili è parso il più immediato ed efficace. Non è stato possibile proporre un ordinamento mutuato direttamente dalle fonti poiché, essendo moltepli- ci e disomogenee, non si è trovato un modello gerarchico sufficientemente coerente. La restituzione di un ordinamento storico-istituzionale, fondata sulle fonti, ma più astratta, è parsa troppo complessa e d’ostacolo ad un fa- cile accesso alle informazioni, tanto più che tale complessità è rappresentata ——————— 9 Sulla formazione del patrimonio dell’Archivio civico genovese v. ARIOTI , « Quando deposta. 10 Per una disposizione secondo questi ed altri raggruppamenti si rimanda all’ Appendice I , pp. 193-205. 11 L’estensione territoriale del Ducato coincide con quella della Repubblica ligure e corri- sponde grosso modo all’attuale territorio della Regione Liguria. Il sistema assistenziale genovese d’antico regime conosceva alcune grandi realtà di natura sostanzialmente pubblica che hanno poi ceduto il passo ad enti autonomi tuttora attivi: l’Ospedale di Pammatone, l’Albergo dei poveri e il Magistrato di misericordia, pur attraverso riforme e riorganizzazioni possono vantare una continuità amministrativa, e quindi archivistica, plurisecolare. Nonostante le soppressioni di periodo napoleonico e sabaudo molti enti ecclesiastici, prevalentemente quelli affidati al clero secolare, hanno mantenuto presso di sé la propria documentazione; tra i complessi più rilevanti