LE ISTITUZIONI EDUCATIVE in ALBANIA DAL 1878 AL 1913 Il Ruolo Della Manualistica Scolastica Nella Formazione Dell’Identità Nazionale Albanese

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LE ISTITUZIONI EDUCATIVE in ALBANIA DAL 1878 AL 1913 Il Ruolo Della Manualistica Scolastica Nella Formazione Dell’Identità Nazionale Albanese View metadata, citation and similar papers at core.ac.uk brought to you by CORE provided by Archivio istituzionale della ricerca - Università di Macerata 1 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MACERATA DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELL’ EDUCAZIONE E DELLA FORMAZIONE, DEI BENI CULTURALI E DEL TURISMO CORSO DI DOTTORATO DI RICERCA IN HUMAN SCIENCE CICLO XXVI TITOLO DELLA TESI LE ISTITUZIONI EDUCATIVE IN ALBANIA DAL 1878 AL 1913 Il ruolo della manualistica scolastica nella formazione dell’identità nazionale albanese RELATORE DOTTORANDO Chiar.ma Prof.ssa Dorena Caroli Dott.ssa Esmeralda Hoti Dani COORDINATORE Chiar.ma Prof.ssa Anna Ascenzi ANNO 2014 2 Indice Introduzione .......................................................................................................................................... 3 I. Le istituzioni educative dal 1878-1886 ........................................................................................... 12 1.1. Il contesto storico........................................................................................................................... 12 1.2. Uno sguardo sulla società tradizionale albanese .......................................................................... 20 1.3. La Lega di Prizren e la nascita delle istituzioni scolastiche in lingua madre ............................... 31 1.4. L‟organizzazione dell‟istruzione nell‟Impero ottomano ................................................................ 49 1.5. L‟organizzazione dell‟istruzione in Albania .................................................................................. 51 1.6. Le istituzioni educative religiose 1878-1886 ................................................................................. 57 II. Le istituzioni educative dal 1887-1899 ......................................................................................... 69 2.1. Il contesto storico........................................................................................................................... 69 2.2. Le prime scuole albanesi ............................................................................................................... 73 2.3. Il programma educativo del Risorgimento albanese ..................................................................... 82 III. Le istituzioni educative dal 1900-1907 ...................................................................................... 104 3.1. Il contesto storico......................................................................................................................... 104 3.2. Le prime idee della costruzione di una coscienza nazionale ....................................................... 108 3.3. La proposta pedagogica nell‟opera di Sevasti Qiriazi-Dako ...................................................... 118 3.4. Lo sviluppo della cultura e dell‟identità religiosa albanese nel contesto ottomano .................... 121 IV. Le istituzioni educative dal 1908-1913 ...................................................................................... 135 4.1. Il contesto storico......................................................................................................................... 135 4.2. Il Congresso di Manastir: un pilastro dell‟unità ......................................................................... 142 4.3. Nuove prospettive per l‟istruzione nazionale: la Normale di Elbasan ........................................ 154 4.4. Il programma educativo di Parashqevi Qiriazi ........................................................................... 165 4.5. Le nuove sfide del sistema legislativo d‟istruzione albanese ....................................................... 174 V. Il ruolo della manualistica scolastica nella formazione dell’identità nazionale albanese ...... 180 Conclusioni ........................................................................................................................................ 208 Bibliografia ........................................................................................................................................ 219 3 Introduzione L‟interesse sulla storia dell‟educazione è presente in qualsiasi contesto socio- culturale e spazio-temporale ed esso non può che partire dall‟analisi delle istituzioni designate a impartire il sapere grazie allo studio dei programmi, dei manuali oppure dei principali obiettivi che la scuola ha sempre cercato di perseguire. A cavallo tra i secoli XIX e XX, gli intellettuali del Risorgimento (Rilindje) albanese formularono nuove idee e prospettive educative per formare una nazione libera e risollevare i diversi aspetti sociali e culturali della società albanese che dopo il lungo dominio ottomano avevano dimostrato una notevole decadenza. Gli intellettuali del Risorgimento albanese si sforzarono di promuovere tra la gioventù, e non solo, una pedagogia progressiva ed una proposta educativa ancorata ai principi d‟istruzione di massa. Una delle primissime manifestazioni di tale impegno fu la promozione e lo studio delle caratteristiche tradizionali laiche delle comunità a scapito di quelle di carattere religioso. Anche se avevano elaborato posizioni di critica contro il misticismo e le superstizioni religiose, tutto ciò, in realtà, non portò verso un reale distacco dalle influenze religiose di diversa matrice culturale, cattolica, ortodossa e mussulmana1. L‟opera risorgimentale albanese era mirava a un rinnovamento globale della società, politico, sociale e culturale poiché tendeva a elaborare in maniera pionieristica il passato della nazione e la lingua nazionale, aree in cui, stando alle affermazioni emblematiche di Johan G. V. Herder, risiedeva l‟anima della nazione2. Di fondamentale importanza nei loro atteggiamenti educativi, si presentava il processo di valorizzazione dell‟individuo, configuratosi come una progressiva liberazione da forme opprimenti di autorità, fosse questo l‟‟auctoritas 1 Rexhepagiç J., Sami Frashëri dhe pedagogjia e Rilindjes Kombëtare, Prishtinë, 2005, pp. 50-51. 2 Anderson B., Comunità immaginate. Origini e fortuna dei nazionalismi, Manifesto, Roma, 1996, p. 83. 4 della tradizione religiosamente e/o naturalisticamente rivestita, fosse l‟autoritarismo del potere assoluto dell‟Impero ottomano. L‟idea di un individuo libero e indipendente crebbe per mezzo di numerose lotte che miravano alla conquista di questa condizione esistenziale3. Il progetto originario degli attivisti risorgimentali albanesi avrebbe dovuto farsi carico della formazione culturale dei suoi futuri cittadini, di qualsiasi ceto sociale, in quanto a costruire il nuovo Stato albanese sarebbero stati uomini preparati scientificamente. Per raggiungere tale obiettivo l‟alfabetizzazione e la scolarizzazione delle città si presentavano come gli strumenti educativi più efficaci per la formazione delle classi povere. In effetti, citando lo studioso della storia dell‟educazione Roberto Sani, soltanto in questo modo «il bisogno di scuola delle classi povere si manifesta in modo più consapevole e marcato laddove esiste una diffusa e radicata cultura dell‟istruzione. […] Dietro l‟istruzione queste classi di diseredati intravedevano la possibilità […] di una vita diversa»4. Negli ultimi due decenni, dopo la caduta del comunismo, nell‟ambito delle ricerche sulla storia della pedagogia albanese, un‟attenzione sempre maggiore è stata dedicata all‟approfondimento delle attività educative dei fautori del Risorgimento in una prospettiva meno ideologica rispetto a quella di impostazione marxista. Lo studio di questo periodo storico inizia a configurarsi verso la metà del XX secolo, quando ebbe inizio la pubblicazione della rivista Maestro (Mësuesi), il primo settembre 1960, e la rivista Istruzione Popolare (Arsimi Popullorë) acquistò un carattere maggiormente pedagogico e si focalizzò su numerosi temi riguardanti l‟istruzione5. In quegli anni sono pubblicati i primi studi sulla storia dell‟istruzione e del pensiero pedagogico albanese, considerati come i primi passi dell‟elaborazione della storia della pedagogia albanese che ha attraversato tre periodi distinti. Nel primo periodo, che include i secoli XVI-XVII, emergono le prime tracce del sistema popolare dell‟educazione e dell‟istruzione che non si sono ancora delineate come aspetti filosofico-sociali marcati. Il secondo periodo comprende principalmente il Settecento per il quale sono state privilegiate come fonti principali le opere didattiche religiose e laiche, i testi scolastici e i manoscritti 3 Amerio P., Problemi umani in comunità di masse, Einaudi, Torino, 2004, p. 30. 4 Sani R., “Ad Maiorem Dei Gloriam”. Istituti religiosi e scuola nell‟Italia moderna e contemporanea, eum, Macerata, 2009, p. 118. 5 Gecaj M., Nëpër udhët e shkollës shqipe, Erik, Tiranë, 2001, p. 4. 5 originali di carattere generale pedagogico. Il terzo periodo include la pedagogia del Risorgimento e dell‟Indipendenza, insieme alle grandi iniziative del Novecento volte alla divulgazione dell‟istruzione in lingua albanese e alla costruzione di un sistema d‟istruzione democratico e unificato. Dai documenti emerge che soprattutto nel XX secolo il pensiero pedagogico albanese si sviluppò come un ambito particolare e indipendente del pensiero filosofico-sociale, rivelando alcune peculiarità significative per capire il suo sviluppo successivo6. Sulla base di queste considerazioni sul periodo storico di cui tratta questa dissertazione, sono tre le ragioni principali che mi hanno portata a scegliere questo argomento come oggetto delle mie ricerche. La prima concerne
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    Emine SHABANI FIGURA E SKËNDERBEUT TE SHKRIMTARËT E RILINDJES UDC 821.133.1:929Skenderbeg Abstrakti: Pa dyshim se burimi i të gjitha informatave mbi jetën dhe bëmat e Skënderbeut është vepra e Barletit “Historia e jetës dhe bëmave të Skënderbeut, princit epirotas”. Shekulli XV ishte paralajmërues i shumë ndryshimeve historike dhe politike në hartën evropiane dhe ballkanike. Perandoria osmane e fuqizuar tashmë, kishte kohë që po përgatitej për ndërhyrje ambicioze ushtarake në tokat shqiptare, me theks të veçantë bregdetin e Shqipërisë, prej ku synonte të dilte në Romë. Këto ndërhyrje sollën ndryshime të dhimbshme për popullin e Arbrit në mesjetë. Marrja peng e djemve të Gjon Kastriotit ishte kthesa e fuqishme e fatit të Arbërisë drejt një rruge të kalvarit pesëshekullor deri në Pavarësi. Vepra e Marin Barletit reflekton ankthin, shpresën, krenarinë dhe pritjet e shqiptarëve dhe të tjerëve, për figurën e Skënderbeut si shpëtimtar. Historia e Skënderbeut, nga Barleti krijon përgjigje të thella universale ndaj veprës së tij, e vështruar nga aspekti antropologjik, kulturor dhe kombëtar, ai zbulon shqetësimet e zakonshme njerëzore e kombëtare, për mbrojtjen e tokës, gjuhës, kulturës dhe qenies shqiptare dhe jo vetëm. Libri pasqyron përvojën e jetës, vdekjes, rilindjes dhe triumfit të shpirtit shqiptar mbi ekspansionin turk në tokat arbërore. Skënderbeu është imazhi arketipor i gjithë shqiptarëve në vetëdijen turke dhe të tjerëve. Marrja peng e djemve, është gjithashtu ngjarje arketipore e të gjitha kohërave. Vepra e Barletit është burimi i vetëm i një historie rrënqethëse dhe krenare, e cila do të shpërndajë rrezet e një të vërtete historike dhe artistike për veprat e shumë autorëve shqiptarë dhe të huaj mbi bëmat e Skënderbeut.
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    Journal of Eastern Christian Studies 58(1-2), 41-83. doi: 10.2143/JECS.58.1.2017736 © 2006 by Journal of Eastern Christian Studies. All rights reserved. ROME’S LAST EFFORTS TOWARDS THE UNION OF ORTHODOX ALBANIANS (1929-1946) INES ANGJELI MURZAKU* INTRODUCTION It would probably be improper to study the history of the Albanian Greek Catholic Church in unity with Rome in isolation from a concurrent move- ment, that is, the struggle to establish an Albanian Autocephalous Church. The two movements have something in common: they were both animated by the desire of the Albanian people for national identity. Indeed, Albania is not an isolated case scenario in ecclesiastical history. Analogous developments have taken place in other Eastern European countries; the case of Bulgaria is the classical example. The move of the Bulgarian Orthodoxy toward Rome was largely inspired by the wish to restore their national identity after cen- turies of coercion, not only by the Turks but also from the Greeks.1 In nine- teenth-century Bulgaria, when the struggle for autocephaly was gaining momentum, several influential Bulgarian Orthodox faithful in Constantino- ple began to contemplate union with Rome as a solution to their national problems. They thought that as Orthodox they would be able to revive their national ecclesiastical traditions, which they thought Constantinople had denied them.2 In fact, the Greeks were profoundly hated in Bulgaria, because * Ines Angjeli Murzaku is Associate Professor of Religious Studies at Seton Hall Univer- sity in South Orange, New Jersey, an Adjunct Associate Professor of Historical Theology at the Graduate School of Theology, Immaculate Conception Seminary, and Lecturer at the Centro per l’Europa Centro-Orientale e Balcanica of the University of Bologna.
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