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COMUNE DI MANCIANO PROVINCIA DI GROSSETO VARIANTE AL PRG Ai sensi della L.R.64/95 e s.m.i. NORME Modificate in accoglimento delle osservazioni pervenute Giugno 2003 1 Articolazione delle Unità di paesaggio La Valle del Medio Albegna CP 3.2: - L’alta valle del medio Albegna - CP 3.2.1 - La bassa valle del medio Albegna - CP 3.2.2 L’Agro di MancianoR10 4 L’Agro altocollinare di Manciano R10 4.1 L’Agro collinare di Manciano R10 4.2 L’Agro pedecollinare di Manciano R10 4.3 L’Alta Valle del Fiora R10 2 L’Altopiano del Tufo RT 1 Le Gole del Tufo R.T.2 Le colline di Tiburzi R.11.2: Le colline d’Albegna del Tiburzi R.11.2.1 Le colline del Fiora del Tiburzi R.11.2.2 Le Pendici di Capalbio C.P.4 La Piana dell’Osa- Albegna Pi.3 2 RELAZIONE pag. 5 Principi per articolare le scelte operative pag. 5 Criteri generali di evoluzione del territorio pag. 5 Criteri generali pag. 7 - indirizzi delle UdP e rapporto con le UdP pag. 7 - sostenibilità dello sviluppo agricolo e principi di settore pag. 7 - aziende agricole pag. 7 - tipologia della produzione aziendale pag. 7 - assetto della superficie aziendale pag. 7 - riduzione dell’uso di prodotti chimici e fitofarmaci pag. 8 - superfici non costituenti aziende agricole pag. 8 - tipologia della produzione pag. 8 - assetto della superficie pag. 8 NORME Premessa pag. 9 TITOLO I - Disposizioni generali pag. 9 Art. 1 – Istituzione di un archivio informatico pag. 9 Art. 2 – ARPA pag. 9 Art. 3 – Prescrizioni generali in materia di colture legnose e recinzioni pag.10 Art. 4 – Prescrizioni generali in materia di patrimonio edilizio esistente ai fini della classificazione degli interventi pag.11 Art. 5 – Prescrizioni generali in materia di nuova edificazione pag.14 Art. 6 – Vincoli di legge pag.15 Art. 7 – Zone agricole – disposizioni generali pag.16 Art. 8 – Zone ad esclusiva funzione agricola pag.17 Art. 9 – Zone a prevalente funzione agricola pag.18 Art. 10 – Zone agricole di tutela dei Centri Storici pag.20 Art. 11 – Zone di recupero ambientale pag.20 Art. 12 – Aree riparie pag.20 Art. 13 – Aree di Frangia e di Influenza Urbana pag.21 Art.14 – Vegetazione dei nuovi parchi e giardini privati e pubblici pag.23 Art.15 – Architetture vegetali diffuse pag.23 Art.16 – Percorsi turistico-culturali e ricreativi pag.24 Art.17 – Zone forestali pag.25 Art.18 – Aree ed impianti di interesse pubblico pag.25 Art.19 – Attività agrituristiche pag.26 TITOLO II pag.27 CAPO I - L’ALTA VALLE DEL MEDIO ALBEGNA CP3.2.1(ARPA SP26) pag.27 Art.20 – Aree di Frangia e di Influenza – Criteri generali pag.27 Art.21 – Aree di Frangia pag.27 Art.22 – Aree di Influenza pag.28 Art.23 – Aree esterne all’A.R.P.A. SP.26 ( Saturnia) pag.29 Art.24 – Interventi ordinari sul territorio rurale (art.26 e Scheda 11 del PTC) pag.31 Art.25 – ARPA SP 26 – Saturnia pag.33 Art.26 – Aree di valorizzazione e tutela pag.33 3 CAPO II – L’AGRO ALTOCOLLINARE DI MANCIANO R10 4.1 pag.35 Art.27 – Aree di Frangia e di Influenza – Criteri generali pag.35 Art.28 – Aree di Frangia pag.35 Art.29 – Aree di Influenza pag.36 Art.30 – Aree esterne pag.38 Art.31 – Interventi ordinari sul territorio rurale (art.26 e Scheda 11 del PTC) pag.40 CAPO III – L’ALTA VALLE DEL FIORA R 10.2 pag.41 Art.32 – Aree di Frangia e di Influenza – Criteri generali pag.41 Art.33 – Aree di Frangia e di Influenza pag.41 Art.34 – Aree esterne pag.43 Art.35 – Interventi ordinari sul territorio rurale (art.26 e Scheda 11 del PTC) pag.44 Art.36 – Indirizzi per la valorizzazione di S. Martino pag.45 CAPO IV - L’ALTOPIANO DEL TUFO pag.46 Art.37 – Riuso dei volumi agricoli pag.46 Art.38 – Interventi ordinari sul territorio rurale (art.26 e Scheda 11 del PTC) pag.46 CAPO V – LE GOLE DEL TUFO pag.47 Art.39 – ARPA SP 30 – Sovana pag.47 TITOLO III pag.48 CAPO I – L’AGRO COLLINARE DI MANCIANO R10 4.2 pag.48 Art.40 – Aree di Frangia e di Influenza – Criteri generali pag.48 Art.41 – Aree di Frangia pag.48 Art.42 – Aree di Influenza pag.49 Art.43 – Aree esterne pag.51 Art.44 – Interventi ordinari sul territorio rurale (art.26 e Scheda 11 del PTC) pag.53 Art.45 – Aree di recupero urbano “La Vecchia” e “La Gora” pag.54 Art.46 – ARPA SN 32 – Poggiobuco e Moranaccio pag.56 TITOLO IV pag.57 CAPO I – LA BASSA VALLE DEL MEDIO ALBEGNA CP 3.2.2 pag.57 Art.47 – Zone esterne ai centri abitati pag.57 Art.48 – Aree esterne pag.58 Art.49 – Interventi ordinari sul territorio rurale (art.26 e Scheda 11 del PTC) pag.60 CAPO II – LE COLLINE D’ALBEGNA DEL TIBURZI R11 2.1 pag.61 Art.50 – Zona a edificazione quasi nulla – Prescrizioni generali pag.61 Art.51 – Aree esterne pag.62 Art.52 – Interventi ordinari sul territorio rurale (art.26 e Scheda 11 del PTC) pag.63 Art.53 – ARPA S 40 – Marsiliana pag.64 CAPO III – LA PIANA DELL’OSA-ALBEGNA Pi 3 pag.65 Art.54 – Zone esterne ai centri abitati pag.65 Art.55 – Aree esterne pag.66 Art.56 – Edifici con destinazione d’uso non agricola pag.67 Art.57 – Interventi ordinari sul territorio rurale (art.26 e Scheda 11 del PTC) pag.68 TITOLO V pag.70 CAPO I – L’AGRO PEDECOLLINARE DI MANCIANO R10 4.3 pag.70 Art.58 – Prescrizioni generali pag.70 Art.59 – Aree esterne pag.71 Art.60 – Interventi ordinari sul territorio rurale (art.26 e Scheda 11 del PTC) pag.73 CAPO II – LE COLLINE DEL FIORA DEL TIBURZI R11 2.2 pag.74 Art.61 – Prescrizioni generali pag.74 4 Art.62 – Aree esterne pag.76 Art.63 – Interventi ordinari sul territorio rurale (art.26 e Scheda 11 del PTC) pag.77 Art.64 – ARPA PN 45 – Torre di Montauto pag.79 Art.65 – ARPA P 46 – La Capita pag.79 CAPO III – LE PENDICI DI CAPALBIO CP 4 pag.81 Art.66 – Prescrizioni generali pag.81 Art.67 – Aree esterne pag.82 Art.68 – Interventi ordinari sul territorio rurale (art.26 e Scheda 11 del PTC) pag.84 Art.69 – ARPA N 44 – Vulci pag.85 TITOLO VI pag.86 Art.70 – Principali indirizzi per le zone D3 (produttive agricole) pag.86 Norme transitorie e di prima applicazione pag.86 TITOLO VII pag.88 CAPO I – NORME PER IL PATRIMONIO EDILIZIO ESISTENTE E PER IL TERRITORIO pag.88 Art.71 – Normativa di dettaglio pag.88 Art.72 – Prescrizioni tecnologiche per le categorie di intervento C, D1 e D3 pag.88 Art.73 – Manutenzione ordinaria pag.89 Art.74 – Manutenzione straordinaria pag.89 Art.75 – Restauro e risanamento conservativo pag.90 Art.76 – Ristrutturazione edilizia D1 pag.91 Art.77 – Ristrutturazione edilizia D 3 pag.91 Art.78 – Ristrutturazione edilizia D 4 (sostituzione) pag.91 TITOLO VIII pag.92 Art.79 – Norme attuative per gli ambiti di rischio idraulico “A1” e “A2” pag.92 Art.80 – Pozzi per l’Acqua pag.93 Art.81 – Norme generali per la prevenzione dei dissesti idrogeologici pag.95 Art.82 – Norme generali per la prevenzione degli allagamenti pag.96 Allegato al titolo VIII- procedure di normativa geologica pag.98 5 RELAZIONE PRINCIPI PER ARTICOLARE LE SCELTE OPERATIVE Criteri generali di evoluzione del territorio rurale Uno dei principali elementi da considerare riguarda il recepimento delle indicazioni contenute nel PTC vigente che vengono restituite sotto forma di indicazioni di comportamento generale per essere poi trasferite nella normativa specifica riguardante i Quattro Ambiti individuati. Il criterio guida, che struttura le scelte di natura operativa principalmente attinenti al settore urbanistico edilizio, e che costituisce Invariante Strutturale, può essere riassunto nel seguente concetto che abbiamo formulato (come si usa dire) in modo sinergico e pluridisciplinare: <<Nel territorio rurale operano aziende agricole, lavoratori part-time e una gamma di soggetti variabili e definibili in base alle diverse congiunture economiche. Ogni soggetto è interessato a processi di produzione e fruizione che si integrano alla funzione fondamentale del territorio rurale rappresentata dalle produzioni agricole e dalla capitalizzazione fondiaria ottenuta attraverso atti più complessi e vari di quelli attinenti al settore edilizio. E’ quindi imprescindibile che ad interventi volti a mutare l’aspetto del territorio rurale per mezzo di operazioni edilizie corrisponda un simultaneo intervento di capitalizzazione fondiaria che incrementi o integri o ripristini il valore fondiario del terreno nel quale viene collocato l’intervento edilizio>>. Infatti se il Territorio Rurale non è più un territorio esclusivamente Agricolo anche i concetti di Produzione Lorda Vendibile e di Capitalizzazione Fondiaria devono essere meglio articolati, precisati e al contempo devono fornire dei criteri guida per la pianificazione. In primo luogo la Produzione Lorda Vendibile di un territorio rurale deve essere intesa anche come Produzione di Paesaggio e la Capitalizzazione Fondiaria deve avvenire in modo tale che tale produzione di paesaggio diventi una realtà tangibile, percepibile visivamente e incrementi il patrimonio colturale agricolo circostante sotto forma di capitale fisso di natura non edilizia. Per fare un esempio semplice si può pensare ad un territorio rurale, interessato massicciamente dalla presenza di seconde case, che possiede certamente una capitalizzazione fondiaria di natura edile, ma non aggiunge alcun elemento agricolo-strutturale alle porzioni contermini e non produce alcuna Produzione Lorda aggiuntiva. Inoltre è evidente che le diciture da agenzia immobiliare <<Vista panoramica>> o <<posizione stupenda>> o <<circondato da vigneti e uliveti secolari>> aumentano il valore di mercato, e quindi la rendita fondiaria, dell’immobile da vacanza.