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Città & Storia Redazione/Editorial Board Corrispondenti Scientifici/Editorial Advisory Board SALVATORE ADORNO, Università di Catania MAURICE AYMARD, EHESS, Paris DONATELLA CALABI, editor, Università IUAV di Venezia ALFREDO BUCCARO, Università di Napoli Federico II CLAUDIA CONFORTI, Università di Roma «Tor Vergata» ALDO CASTELLANO, Politecnico di Torino FILIPPO DE PIERI, Politecnico di Torino JEAN-FRANÇOIS CHAUVARD, Université Lumière Lyon 2 ALBERTO GROHMANN, Università di Perugia EVA CHODěJOVSKÁ, Istituto di Storia dell’Accademia delle ALBERTO GUENZI, Università di Parma Scienze della Repubblica Ceca MATTHEW DAVIES, Birkbeck, University of London MARCO IULIANO, University of Liverpool, School of Architecture DIRK DE MEYER, Ghent University PAOLA LANARO, Università Ca’ Foscari di Venezia DAVID H. FRIEDMAN, MIT, Cambridge (Ma) KETI LELO, Università «Roma Tre» BERNARD GAUTHIEZ, Université Lyon-III «Jean Moulin» BRIGITTE MARIN, Aix-Marseille Université MAURIZIO GRIBAUDI, EHESS, Paris LUCA MOCARELLI, Università di Milano «Bicocca» ENRICO IACHELLO, Università di Catania FRANCESC MUÑOZ, Universitat Autònoma de Barcelona DEREK KEENE, University of London ARIA UISA ERI M L N , Università di Camerino RENÉE KISTEMAKER, Amsterdam Museum, CARLOS SAMBRICIO, Universidad Politécnica de Madrid HIDENOBU JINNAI, Hosei University, Tokyo GÁBOR SONKOLY, University of Budapest MIGUEL ANGEL LADERO QUESADA, Univ. Complutense, Madrid PETER STABEL, University of Antwerp DANIELE MANACORDA, Università «Roma Tre» GIUSEPPE STEMPERINI, Università «Roma Tre» FERDINAND OPLL, Universität Wien DONATELLA STRANGIO, Sapienza Università di Roma JOAN ROCA, Museu d’Història de Barcelona (MUHBA) ROSA TAMBORRINO, Politecnico di Torino WALTER ROSSA, Universidade de Coimbra CARLO M. TRAVAGLINI, editor, Università «Roma Tre» ALISON SMITH, Wagner College, New York ROSEMARY SWEET, Centre for Urban History, Leicester GUIDO ZUCCONI, Università IUAV di Venezia PAUL ZANKER, Scuola Normale Superiore, Pisa Responsabile segreteria di redazione SIMONA BULTRINI, Università «Roma Tre» Proposte di contributi, manoscritti e pubblicazioni per recensione vanno inviati a [email protected] | [email protected] Tutte le proposte di pubblicazione di saggi sono valutate secondo il criterio internazionale del blind referee. Articles appearing in this journal are abstracted and indexed in: EBSCO DISCOVERY SERVICE; Elsevier/SCOPUS I sommari e gli abstracts di «Città e Storia», sono consultabili sul sito: www.croma.uniroma3.it La rivista è pubblicata dall’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI ROMA TRE-CROMA con l’AssOCIAZIONE ITALIANA DI STORIA URBANA (AISU) Direttore responsabile: CARLO M. TRAVAGLINI Editore/Publisher: Università Roma Tre-CROMA, via Ostiense, 139 | 00154 Roma | tel 06.57334016; fax 06.57334030 [email protected] | [email protected] | www.croma.uniroma3.it Iscrizione nel Registro degli Operatori di Comunicazione n. 19741; Segreteria di redazione: ANNA ROSA ANGIÒ-GIORGIO FIZZOTTI-SABINA MITTIGA | Impaginazione: ANNA ROSA ANGIÒ. Abbonamento 2018: Italia euro 60,00; Estero euro 90,00 Gli abbonamenti vanno sottoscritti a «Università Roma Tre-CROMA», via Ostiense, 139 | 00154 Roma tel 06.57334016 | fax 06.57334030 | [email protected] Per l’acquisto di singoli fascicoli rivolgersi a Università Roma Tre-CROMA, [email protected] © 2017 Università Roma Tre-CROMA | Doi: 10.17426/50717 I diritti di traduzione, riproduzione e adattamento totale o parziale con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm e le copie fotostatiche) sono riservati per tutti i Paesi Autorizzazione del Tribunale di Roma n.503/06 dell’1/8/06. Il fascicolo è stato chiuso in tipografia a dicembre 2017. Stampa presso MACOFIN srl - divisione stampa - via degli Olivi, 35 - 00171 - Roma ISSN 1828-6364 Città & Storia Anno XII, n. 1 gennaio-giugno 2017 SOMMARIO Città e luoghi del lavoro a cura di Giovanni Favero e Paola Lanaro G. FAVERO, P. LANARO Introduzione, pp. 3-12 V. LEVORATO, Attività lavorative e spazi nei monasteri femminili vene- ziani nel XVI secolo: il monastero di Santa Maria Maddalena detto delle “Convertite”, pp. 13-30 R. PARISI, Fabbriche extra-moenia. Dai quartieri per le “arti insalubri” alle aree di sviluppo industriale, pp. 31-57 I. TOLIC, Negozi italiani moderni. Merce e architettura, commercio e città ai tempi dell’ “adorabile crisi”, pp. 59-87 N. TEREKHOVA, Togliattigrad. Città-laboratorio del lavoro comunista e del fordismo all’ita- liana, pp. 89-106 Postfazione G. ZILIO GRANDI, Quando ‘i luoghi’ del lavoro cambiano: storia d’impresa e di lavoratori, pp. 107-111 Saggi B. MARIN, Marquer et pratiquer les lisières urbaines. Les portes de ville à l’Époque moderne, pp. 113-130 A. CITARELLA, Il principato Citra e l’infanzia abbandonata. L’assistenza pub- blica in una provincia del Regno delle Due Sicilie, pp. 131-155 Schede Silvia Beltramo, Flavia Cantatore, Marco Folin (eds), A Renaissance Architecture of Power: Princely Palaces in the Quattrocento (S. Fatuzzo); Wolfgang Sonne, Urbanity and Density in 20th-Century Urban Design (F. De Pieri); Roberto D’Arienzo, Métabolismes urbains. De l’hygiénisme à la ville durable: Naples 1884- 2004 (G. Corona); Milena Farina, Luciano Villani, Borgate romane. Storia e forma urbana (C. Quaglio); Gabriele Corsani, Heleni Porfyriou, Borghi rurali e borgate. La tradizione del disegno urbano in Italia negli anni Trenta (F. Coricelli); Bruno Ziglioli, “Sembrava nevicasse”. La Eternit di Casale Monferrato e la Fibronit di Broni: due comunità di fronte all’amianto (G. Cristina); Martin Baumeister, Dieter Schott, Bruno Bonomo (eds.), Cities Contested: Urban Politics, Heritage, and Social Movements in Italy and West Germany in the 1970s (F. La Manna); Irene Sartoretti, Intimi universi. Un viaggio attraverso spazi, arredi e vissuti dome- stici (G. Caramellino); C. Alessandro Mauceri (a cura di), Guerra all’acqua. La riduzione delle risorse idriche per mano dell’uomo (C.M. Pulvirenti), pp. 157-166 Riferimenti autori «Città e Storia», XII, 2017, 1, pp. 3-12, doi:10.17426/87849, ©2017 Università Roma Tre-CROMA Città e luoghi del lavoro INTRODUZIONE* Giovanni Favero, Paola Lanaro Università Ca’ Foscari Venezia 1. Il tema del nucleo monografico del fascicolo –Città e luoghi del lavoro – è stato al centro di un convegno dell’Associazione italiana di storia urbana (AISU) svoltosi il 29 aprile 2016 all’Università Ca’ Foscari di Venezia, nel Dipartimento di Management. Il tema è stato affrontato con un approccio metodologico lar- gamente multidisciplinare, tenendo assieme storia dell’architettura, storia eco- nomica, storia sociale e storia politica. Analoga impostazione ha avuto la call for paper promossa da “Città e Storia”, che è scaturita dal convegno AISU e che è stata alla base per la selezione dei contributi per il presente volume. L’idea del convegno, e poi del volume, nasce dalla constatazione che in verità soprattutto la realtà spaziale dei luoghi di lavoro, la loro stessa rappresentazione hanno, come ha ribadito anche Franco Franceschi in molti suoi saggi, riscosso poco interesse nella letteratura di ambito storico architettonico. Quale il motivo? È presto detto. Qualche anno fa ad uno dei convegni del centro Palladio una dei due curatori di questo volume faceva osservare a Franco Barbieri come le attività proto industriali della lavorazione della seta negli spazi di alcune ville venete, come villa Contarini a Piazzola, sfuggissero all’attenzio- ne di architetti e storici dell’arte; al che lui rispose “noi ci occupiamo del bello non del brutto” (conseguenza questo del fatto che l’economia è considerata una scienza triste?). Qualche anno dopo, in una delle mostre organizzate al Cisa da Guido Beltramini e Howard Burns e dedicate a Palladio, in una delle vetrine delle tante sale facevano bella mostra di sé i bozzoli bianchi. Ed in effetti un rapido sondaggio ha evidenziato come rappresentazioni pittoriche di luoghi di lavoro siano pervenute in numero ridotto. Il riferimento qui va soprattutto alle tavolette solitamente di accompagnamento agli statuti delle corporazioni. Ad esempio la casa editrice “Cierre” ha di recente pubblicato le immagini legate alle “mariegole” * Pur essendo il testo di responsabilità comune, il primo paragrafo è attribuibile a Paola Lana- ro, il secondo a Giovanni Favero. 4 GIOVANNI FAVERO, PAOLA LANARO veneziane che arricchiscono Palazzo Ducale a Venezia1. Anche le immagini dello studiolo di Francesco I a Palazzo Vecchio a Firenze ripropongono luoghi di lavoro come la vetreria, la fonderia, la bottega dell’orefice etc. Non dimentichiamo che spesso molte di queste attività ritenute inquinanti e/o brutte, erano concentrate nelle aree periferiche della città, nel caso venezia- no alla Giudecca o nell’isola di Murano (e questo è il noto caso dell’industria vetraria), anche se evidentemente questo aspetto non sempre le immagini lo mettono a fuoco. Così era per gli “squeri”, vale a dire i luoghi dedicati alla costruzione delle imbarcazioni, come ben evidenzia la mappa di Jacopo De’ Barbari (1500) che li colloca ai margini della stessa città lagunare. Altrettanto rari sono i disegni rappresentanti gli spazi che all’interno dei monasteri e/o conventi erano occupati da attività economiche2. Si pensi alla redditizia attività di produzione tessile svolta dagli Umiliati o all’attività di stampa o ancora tes- sile – soprattutto serica – nei monasteri veneziani femminili come quello delle Maddalene alla Giudecca (cioè le ex prostitute). Al massimo quello che viene rappresentato sono gli ampi spazi dedicati all’attività agricola