NOTTE DELLE ARTI CONTEMPORANEE 2 NOVEMBRE 2019 18.00 / 24.00

ALBERTO PEOLA NORMA MANGIONE PHOTO & CONTEMPORARY Via della Rocca n. 29, 10123 Torino Via Matteo Pescatore n. 17, 10124 Torino Via dei Mille n. 36, 10123 Torino Tel. +39 011 8124460 Tel. +39 011 5539231 Tel. +39 011 889884 [email protected] [email protected] [email protected] www.albertopeola.com www.normamangione.com www.photoandcontemporary.com Perino & Vele Salvo A Drawing Room ‘O databàs Ventiquattr’ore di luce Group show Fino al 21 Dicembre 2019 Fino al 16 Novembre 2019 Fino al 21 Dicembre 2019 GAGLIARDI E DOMKE GALLERIA FRANCO NOERO RAFFAELLA DE CHIRICO ARTE Via Cervino n. 16, 10155 Torino Sede di Piazza Carignano n. 2, 10123 Torino CONTEMPORANEA Tel. +39 011 19700031 Tel. +39 011 882208 Via Giolitti n. 52 [email protected] [email protected] Via della Rocca n. 19 , 10123 Torino www.gagliardiedomke.com www.franconoero.com Tel +39 011 835357 Reale Virtuale Simon Starling Mohsen Baghernejad Group show AA’ - BB’ IN Fino al 10 Aprile 2020 15 Ottobre 2019 - 11 Gennaio 2020 Fino al 28 Dicembre 2019 GALLERIA FEBO E DAFNE * RICCARDO COSTANTINI Via Della Rocca n. 17, 10123 Torino Sede di Via Mottalciata n. 10/B, 10154 Torino Via Giolitti n. 51, 10123 Torino Tel. +39 331 3962965 Phillip Lai Tel. +39 011 8141099 [email protected] 29 Ottobre 2019 - 15 Febbraio 2020 [email protected] www.feboedafne.org Henrik Håkansson Gianni Colosimo Mice Jankulovski Blinded by the Light Ammutinamento Forms in Black 29 Ottobre 2019 - 2 Maggio 2020 Fino al 16 Novembre 2019 Fino al 30 Novembre 2019 INARCO GIORGIO PERSANO TUCCI RUSSO P.zza Vittorio Veneto n. 3, 10124 Torino Via Principessa Clotilde n. 45, 10144 Torino Via Davide Bertolotti n. 2, 10121 Torino Tel +39 011 1966 5399 Tel +39 011 835527 Tel. +39 0121.953.357 [email protected] [email protected] [email protected] www.in-arco.com www.giorgiopersano.org www.tuccirusso.com Fabrizio Plessi Paolo Cirio Richard Long Sperimentale Systems of Systems Fino al 25 Gennaio 2020 Fino al 21 Dicembre 2019 Fino al 16 Novembre 2019

LUCE GALLERY WEBER & WEBER Largo Montebello n. 40, 10124 Torino Via San Tommaso n. 7, 10122 Torino (piano 1) Tel +39 011 18890206 Tel. +39 011 19500694 [email protected] [email protected] www.lucegallery.com www.torinoartgalleries.it www.galleriaweber.it Caitlin Cherry Bruno Fantelli Noisyboy Party Hard 26 Ottobre - 21 Dicembre 2019 Fino al 21 Dicembre 2019

. VEDERE A TORINO | Che cos’è successo nel 2019 |3 Un cancello da cancellare, un maneggio rimaneggiato, peripezie in periferia Da Mastroianni «carceriere» al ritorno del centrodestra alla Regione, dal destino della Cavallerizza all’apertura di Villa Cerruti, dalle mega OGR al «fair system»: attivi e passivi nel bilancio dell’arte in città di Franco Fanelli, vicedirettore di «Il Giornale dell’Arte»

La cancellata di Umberto Mastroianni al Teatro Regio © teatroregio.torino.it

er dare una svolta alla storia dell’arte, un giorno del 1953 Robert Rauschenberg mentali allestita a Palazzo Madama nell’ultimo periodo della direzione di Guido cancellò un disegno di Willem de Kooning e fece del foglio cancellato un’opera Curto, che in periferia ci è finito almeno geograficamente, vista la sua recente nomi- Pd’arte. Un bel gesto di discontinuità con il passato, si direbbe oggi. Allo stesso na a capo della Reggia di Venaria. Il mandato, più precisamente, lo coinvolge come modo, «scancellando» l’atrio del Regio, il nuovo soprintendente del Teatro torine- direttore del Consorzio delle residenze sabaude, una risorsa favolosa se fossimo sulla se, Sebastian F. Schwarz, intenderebbe dimostrare alla città che Puccini e Verdi Loira, qui con qualche problema in più. Auguri a Curto, comunque, che va a dirigere sono per tutti: in ballo c’è sempre una cancellata artistica, quella concepita da Um- una Venaria nel 2018 in calo di visitatori, ma che ha vinto il premio, conferito dal berto Mastroianni per chiudere il vasto androne del teatro ridisegnato da Mol- network Parchi e Giardini d’Italia, di più bel Parco pubblico del Paese. A proposito lino. Così tornerà in balia degli skater, writer e di altra fauna poco lirica e molto eti- di spostamenti extra moenia, Fiorenzo Alfieri, un politico esperto in promozione e lica, ha ribattutto Valentino Castellani, che volle quella barriera nel 1994, quand’era organizzazione di cultura (quasi un tecnico in tal senso) è andato a presiedere il Cda sindaco, per tenere alla larga i sopra citati inquilini. Schwarz è tedesco, ma ha subito del Castello di Rivoli, succedendo ad Alberto Tazzetti. Dal 1984 è il secondo po- capito che il proclama (roba del tipo: sembra un carcere, apriamolo) fa parte della litico che occupa quel ruolo: il primo fu Giovanni Ferrero, ovvero l’uomo › 4 quotidianità nostrana e che la vita dei potenti in Italia è una campagna elettorale permanente. Quel suo primo atto ricorda la volontà espressa dalla giunta 5 Stelle, che governa la città dal 2016, di portare la cultura nelle periferie, a cominciare dal- Sommario le Luci d’artista che illuminano l’autunno-inverno sabaudo. Puntualmente, due anni fa l’opera luminosa di Vanessa Safavi, artista svizzera di origini iraniane, venne 6, 7 Artissima photostory 23 Mazzoleni, Mao e Bolaffi presa a sassate dai residenti delle Vallette. Torino oggi è divisa tra chi vorrebbe por- 8 Artissima e The Others 28 Battilossi e Giamblanco tare la cultura al popolo e chi il popolo alla cultura. La prima fazione alberga 9 FlashBack, Paratissima e Flat 29 Associazione Tag a Palazzo Civico, dove per dire a tutti i torinesi che la città è pensata prima per loro 10, 11 Intervista a Giorgina Siviero 30 Il calendario e la mappa e solo dopo per i turisti (categoria che evoca anche gli aborriti grandi eventi, le orri- pilanti Olimpiadi fieramente osteggiate ecc.), l’Assessorato alla Cultura non vuole 12 Fisad, Nesxt, Club to Club 32 Itinerario gourmet di Rocco Moliterni avere nulla a che fare con, appunto, quello al Turismo. In piazza Castello, sede 13 Musei Reali, Gam e Dama 36 Il rapporto di Michele Coppola della Giunta Regionale, le elezioni della scorsa primavera hanno riportato sulla 14 L’opinione di Massimo Melotti, 39 Intervista a Consolata di Pralormo Pinacoteca Agnelli, Torino Film Festival poltrona il centrodestra, e l’assessora alla Cultura Vittoria Poggio è contempo- 42 Castello di Novara raneamente quella al Turismo e per di più al Commercio (la prima assente nel 16 Castello di Rivoli, Fondazione 43 Meeting Art a Vercelli, Palazzo Mazzetti Sandretto e Fondazione Merz curriculum della Poggio, mentre l’ultimo è attività totalizzante della neoeletta salvi- ad Asti, Palazzo Salmatoris a Cherasco, nista). Due visioni agli antipodi nel giro di poche centinaia di metri: ci sarebbe da 18 Mef, Reggia di Venaria e Palazzo le mostre al Mar di Aosta Madama preoccuparsi, se non avessimo il fondato sospetto che della cultura ai politici importi 44 Il nuovo Abbonamento Musei poco o punto, a meno che non porti voti (eventualità trascurabilissima) e/o denaro, 19 L’itinerario della Street art e il Centro Saint-Bénin ad Aosta possibilità più concreta se proporzionale alla qualità non memorabile dell’offerta 20 OGR, Camera, Pav e Recontemporary 45 Il sito megalitico di Saint-Martin-de- Corléans e il Mar di Aosta culturale, almeno per quanto riguarda l’arte visiva, con rarissime eccezioni: sorpren- 22 Fondazione Accorsi-Ometto e intervista dente per l’«impopolarità» del contenuto la bella mostra sulle maioliche rinasci- a Massimo Sella

N. 12 NOVEMBRE | DICEMBRE 2019 «vedere a/in» è un supplemento di «il giornale dell’arte» edito da allemandi srl, piazza emanuele filiberto 13, 10122 torino IL GIORNALE DELL’ARTE Umberto Allemandi, direttore responsabile Claudia Carello, art director Moliterni, Michela Moro, Massimo Melotti, Anna Maria Farinato, Il giornale non risponde dell’autenticità delle attribu- zioni delle opere riprodotte, in particolare del contenu- Franco Fanelli, vicedirettore Cinzia Fattori, advertising manager Vittorio Bertello, Monica Poggi, Monica Trigona e Mariacarla Molè to delle inserzioni pubblicitarie. Le opinioni espresse Barbara Antonetto, caporedattore (011.8199118 - [email protected]) Relazioni commerciali: Claire Pizzini negli articoli firmati e le dichiarazioni riferite dal gior- Alessandro Allemandi, web publisher Editor at large: Jenny Dogliani ([email protected]) nale impegnano esclusivamente i rispettivi autori. Si consiglia di verificare al telefono oppure online date e Beatrice Allemandi, product manager Hanno collaborato: Michele Coppola, Rocco Stampa: GEDI Printing spa, via Giordano Bruno 84, 10134 Torino orari delle manifestazioni.

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Un cancello da cancellare, un maneggio rimaneggiato, peripezie in periferia

› 3 che ebbe l’idea di fondarvi il primo museo d’ar- te contemporanea in Italia in tempi che definire non so- spetti sarebbe un eufemismo, giacché è più corretto de- scriverli come a dir poco ostili per certe operazioni. Alfieri ha lasciato la presidenza dell’Accademia Alber- tina di Belle Arti, dove in tandem col direttore Salvo Bitonti ha confermato il suo talento di organizzatore e promotore culturale; lo ha sostituito Paola Gribaudo, «costruttrice di libri d’arte» e dunque, ancora una volta, un «tecnico» in un ruolo che fortunatamente, almeno a Torino, non è più di pura rappresentanza. Poi ci sono gli innominati: nel senso di non nominati, come il suc- cessore di Curto a Palazzo Madama, per lentezze bu- rocratiche; e quelli che si sono visti chiudere la porta Fiorenzo Alfieri, Ludovica Carbotta, Guido Curto, Domenico De Gaetano, Paola Gribaudo, Massimo Lapucci, Marisa Merz, Vittoria Poggio, Nicola Ricciardi e Sebastian Schwarz in faccia, come Luca Beatrice, aspirante alla direzio- ne del Museo del Cinema. Al suo posto, Domenico un’area di 123mila metri quadrati tecnologicamente conto dei turisti arrivati quest’anno a Torino, quanti stra- De Gaetano, una nomina politica, voluta dalla giunta attrezzata per il coworking, un punto di riferimen- nieri, quanti italiani ecc., e va a sapere chi sono quelli pentastellata, secondo il presidente Sergio Toffetti, to per le startup aperto alla sperimentazione e alla venuti per Ronaldo e quelli per i cartoni di Gauden- che infatti si è dimesso. A questo punto si è cominciata ricerca; qualcuno lo ha paragonato agli headquarter di zio Ferrari nella Pinacoteca Albertina, chi per il Mu- a temere la gaffe parapolitica, quando si è diffusa la voce Google. Gli obiettivi sono ambiziosi, visto che il direttore seo della Sindone (e che magari non sanno che lì la Sin- che a Beatrice sarebbe stata offerta, quasi un premio di delle OGR Massimo Lapucci parla di «supporto ai processi done non c’è) e chi per il bicerin e la bagna cauda; quelli contestazione, la presidenza: sarebbe stato un atto di ri- di ricerca e sviluppo, connessione con imprese sensibili ai temi che smaniano per i macchiaioli e quelli che vanno sulla valsa della giunta regionale di centrodestra che si era dell’open innovation, opportunità di confronto con investitori e Mole e si accorgono che dentro c’è il Museo del Cinema vista «superata a sinistra» dai 5 Stelle nella scelta del di- business angel. Le attività sviluppate in quest’area saranno anche Mole Antonelliana, chi va in un brodo di giuggiole per la rettore. Se invece per i politici la cultura tornasse (se mai un “motore” per alcuni dei contenuti proposti nelle OGR Cult». Il sezione più cutting edge di Artissima e quelli che le pre- lo è stata) a essere una cosa seria, essi si renderebbero lavoro va dunque a completare nelle ex Officine Grandi feriscono Flashback e magari finisce che gli uni e gli altri conto che la tanto amata e corteggiata periferia, artisti- Riparazioni un triangolo che comprende cultura (sotto la buttano un occhio anche sulla fiera che non amano. O camente parlando, Torino ce l’ha in centro: è il com- direzione artistica di Nicola Ricciardi) e cibo. E le mo- magari, per qualcuno, tutte queste cose insieme. E poi ci plesso della Cavallerizza Reale. L’incendio divampato stre? Torino ha celebrato nel 2019 tre glorie locali e inter- saranno quelli che venivano per il Salone dell’Auto- a poche ore dalla stampa di questo giornale, però, ne nazionali, Armando Testa e il collezionista Riccardo mobile e che invece dal 2020 lo vedranno a Milano. mette fortemente in discussione il destino. La Giunta, Gualino (con un atteso approfondimento sulla comples- A chi è interessato a questioni forse più importanti, dicia- non immemore forse di certe promesse elettorali, ne ha sa figura di questo imprenditore e mecenate) entrambi a mo che Torino chiude in perdita il 2019 perché non ve- sinora tollerato gli occupanti abusivi e proprio nell’area Palazzo Chiablese, e l’autoritratto di Leonardo esposto dremo più Marisa Merz al tavolino della pasticceria si- occupata si sarebbe sviluppato il fuoco. Dopo la vendita in una splendida mostra di disegni nel quinto centenario culosabauda sotto casa sua. Su altri versanti è invece in al Fondo di cartolarizzazione della Città di Torino, decisa della morte dell’artista alla Galleria Sabauda. Ha puntato attivo, dopo avere incassato una nuova fiera, creata, man- dalla precedente amministrazione comunale, la Cavalle- su de Chirico come mostra dell’anno alla Gam. I musei co a dirlo, da Roberto Casiraghi, l’inventore di Artissi- rizza, già in fase di smembramento dopo l’ingresso pubblici e privati hanno sostanzialmente rispettato il ma, che in primavera ha lanciato The Phair, la prima in dell’Università che vi ha collocato la propria aula magna, proprio mandato, ovvero fare il massimo con pochi Italia tutta dedicata alla fotografia. Intanto si è portato a potrebbe essere convertita dopo una cessione ai privati soldi: da segnalare, fra le altre, un prezioso «dossier» ca- Torino Lorenzo Bruni, uno dei curatori italiani emer- in qualsiasi cosa: un ostello, una residenza studentesca, ravaggesco ancora alla Sabauda; la Pop art nelle sue genti, affidandogli la direzione di The Others. Visto che un albergo a cinque stelle o un centro commerciale, no- connessioni con la fotografia e la serialità presso Came- una sottile forma di autocastrazione affligge i torinesi, nostante sia un bene appartenente alla lista italiana ra, così come un bel confronto tra le fotografie di Ga- soprattutto quando si tratta di comunicare le buone noti- Unesco. In tempi non lontanissimi, la giunta Appendino briele Basilico e le vedute di Piranesi (a un anno dal zie, bisognerebbe ricordare a tutti che, con buona pace promise il suo impegno per mantenerne le funzioni cul- terzo centenario della nascita dell’incisore, che cadrà nel della contabilità turistica, attiva o passiva che sia, una turali. Attualmente c’è una stamperia d’arte; ci sono labo- 2020) ha tenuto banco al Museo Fico (che con la peri- straordinaria collezione privata d’arte antica, moderna e ratori teatrali; nel Bastione, un gruppo di giovani artisti feria ha dialogato da subito e in maniera intelligen- contemporana, quella della Fondazione intitolata ha attivato il proprio studio e spazio espositivo. Vi si tie- te). Certo non sono le mostre-evento capaci di trascinare all’imprenditore Francesco Federico Cerruti è un ne, annualmente, la molto ecumenica mostra «Here», au- le folle e di intasare i botteghini. O meglio, sono mostre nuovo polo del Castello di Rivoli: da quest’anno (vedi co- togestita dal Progetto Cavallerizza Irreale. La Cavallerizza tagliate a misura di un pubblico anche locale (si può lonna voci in attivo) è visitabile anche la casa museo che sarebbe una splendida sede di studi e laboratori, attrezza- essere turisti felici anche nella propria città) e comunque la ospita. In attesa delle decisioni di un altro grande tori- ti e gestiti in maniera più organica. Potrebbe ospitare e non specializzato. Perché l’evento trainante, a Torino, re- nese, il gallerista e collezionista Gian Enzo Sperone, far lavorare artisti in residenza, magari con l’assistenza sta l’artweek autunnale di Artissima (che la sua direttri- dopo un primo tentativo di donazione frustrata dalla degli stessi studenti in Accademia. Ma ora, appunto, biso- ce, Ilaria Bonacossa, sta alimentando in maniera so- miopia di certa «politica culturale»: in ogni caso il «mai gnerà valutare i danni e chiarire le cause, con molti timo- stanziosa con il coinvolgimento dell’imprenditoria dire mai», pronunciato da Sperone al termine dell’inter- ri circa il suo futuro. In ogni caso i giovani artisti a To- torinese e non) e Flashback, con il contorno di Flat, vista pubblicata nello scorso numero di «Vernissage», la- rino continuano a nascere e a lavorare (Ludovica Fiera Libro Arte, The Others e, per le bocche più buone, scia socchiusa la vicenda. Carbotta e Francesca Ferreri sono tra quelle che stan- Paratissima. Le fiere, come in tutto il mondo, del resto, P.S. La cancellata di Mastroianni è utile, anche se artisti- no ottenendo un primo consolidamento), nonostante le si confermano potentissime calamite. Non a caso musei camente non è proprio un capolavoro. Sempre nel ramo gallerie che in città li sostengono siano due o tre. Ed e fondazioni torinesi calano in questo periodo le loro car- ferro battuto, non lo è neanche la lugubre catena di è piuttosto paradossale che il gallerista più attivo su que- te migliori e più raffinate:Paolo Icaro alla Gam, Micha- montaggio creata da Sua Maestà Premio Imperiale Wil- sto fronte, Alberto Peola, abbia festeggiato da poco i el Rakowitz a Rivoli, Emilio Prini alla Fondazione liam Kentridge per le OGR, paragonabile per mestizia al trent’anni di attività. Il laboratorio, quello vero, lo ha fat- Merz, Berlinde De Bruyckere alla Fondazione Sandret- più brutto monumento di una città nota per la tristez- to la Fondazione Crt che gestisce le OGR (Officine to Re Rebaudengo, la collezione di fotografia Ernesto za di molti suoi convitati di pietra o di bronzo, quello GRandi Riparazioni): con la realizzazione di OGR Esposito al Museo Fico, un sontuoso Man Ray (con le alle vittime del Fréjus in Piazza Statuto. Quindi, aperto o Tech, un investimento di 50 milioni, è stata completata sue femmes variamente fatales) a Camera, Monica Bon- chiuso, tanto vale tenerselo, ’sto Mastroianni, soprattut- la ristrutturazione e la riconversione dell’immenso ex vicini alle OGR. Per le feste natalizie, poi, arriverà Man- to ora che il suo allievo più celebre, Paolo Icaro, è diven- complesso industriale: in buona sostanza, si tratta di tegna a Palazzo Madama. E allora il tg regionale darà tato una star. q Franco Fanelli 17 – 19 aprile 2020 miart preview 16 aprile

fiera internazionale d’arte moderna e contemporanea

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. VEDERE A TORINO | 26 anni di Artissima |6 Artissima Photostory

ROBERTO CASIRAGHI (Milano, 1957) fonda Artissima nel 1994 con la collaborazione di Paola Rampini e ne è il direttore fino al 2006. Tra le gallerie della prima edizione Claudia Gian Ferrari (Milano), Massimo Minini (Brescia), Tucci Russo (Torino), Giulio Tega (Milano), Netta Vespignani (Roma) e Raucci/Santamaria (Milano) con un giovane Maurizio Cattelan agli esordi. Nel 1995 arriva il patrocinio della città di Torino e nasce la «Saturday night art fever». Nel 1997 è la volta del patrocinio della Provincia di Torino e della Regione Piemonte. I tre enti compreranno il marchio nel 2004. Le prime edizioni si svolgono al Lingotto tra settembre e ottobre, nel 1996 la fiera inizia a caratterizzarsi per il respiro europeo. Nel 1999 e 2000 la sede è Palazzo Nervi. Nel 2001 si fissa definitivamente l’appuntamento a novembre (che diventerà il mese dell’arte contemporanea) e Artissima assume il nome di Fiera Internazionale d’Arte Artissima 13

Contemporanea, aprendosi a Paesi extra europei. Nel 2002 debutta la sezione New Entries. Nel 2003 nasce il Fondo di acquisizione della Fondazione CRT per l’Arte Moderna e Contemporanea e la fiera, dopo una parentesi a Torino Esposizioni, si sposta definitivamente al Lingotto. Nel 2004 arrivano la sezione Constellation, per le opere di grandi dimensioni, lo slogan «Looking for something new» e Artissima diventa una fiera pubblica. Nel 2005 debutta il Comitato Consultivo con importanti collezionisti internazionali chiamati a selezionare le gallerie e vengono lanciate le visite guidate «Ascolta chi scrive».

Artissima 1 1994 (123 gallerie da 7 Paesi, 15mila visitatori) Artissima 8 2001 (137 gallerie da 13 Paesi, 30mila visitatori) Artissima 2 1995 (123 gallerie da 7 Paesi, 12mila visitatori) Artissima 9 2002 (181 gallerie da 19 Paesi, 40mila visitatori) Artissima 3 1996 (106 gallerie da 7 Paesi, 20mila visitatori) Artissima 10 2003 (185 gallerie da 21 Paesi, 30mila visitatori) Artissima 4 1997 (95 gallerie da 7 Paesi, 22mila visitatori) Artissima 11 2004 (160 gallerie da 21 Paesi, 30mila visitatori) Artissima 5 1998 (95 gallerie da 10 Paesi, 22mila visitatori) Artissima 12 2005 (152 gallerie da 19 Paesi, 32mila visitatori) Artissima 6 1999 (120 gallerie da 10 Paesi, 20mila visitatori) Artissima 13 2006 (172 gallerie da 19 Paesi, 37.500 visitatori) Artissima 13 Artissima 7 2000 (149 gallerie da 16 Paesi, 25mila visitatori)

Artissima Teatro ANDREA BELLINI Artissima 14 2007 (131 gallerie da 17 Paesi, 42.500 visitatori) (1971) è direttore di Artissima 15 2008 (146 gallerie da 19 Paesi, 45mila visitatori) Artissima nel 2007, Artissima 16 2009 (174 gallerie da 23 Paesi, 45mila visitatori) 2008 e 2009, il primo dopo Roberto Casiraghi. Con lui Artissima è la prima fiera a nominare un direttore con background curatoriale. Durante il suo mandato plasma la nuova identità, legandola alla ricerca e alla sperimentazione dell’arte internazionale più strettamente contemporanea. Crescono i progetti culturali, nel 2009 lancia un programma di contaminazione tra arte e teatro diffuso in città (criticato da alcuni galleristi per aver distolto l’attenzione dalla fiera).

La cena inaugurale di Artissima 15 © Sergio Camelo-ortiz

Artissima 14 Una delle opere esposte ad Artissima 16 VEDERE A TORINO | 26 anni di Artissima |7

FRANCESCO MANACORDA (Napoli, 1965) è direttore di Artissima nel 2010, 2011, lascia l’incarico con un anno di anticipo per andare a dirigere la Tate Liverpool. Nel 2010 sposta la fiera dal Lingotto all’Oval e inventa la sezione «Back to the Future» per rilanciare artisti del passato ingiustamente dimenticati. È stata una delle sezioni più imitate nelle fiere di tutto il mondo, capace di cogliere e anticipare le tendenze del mercato. Tra le altre novità delle sue edizioni il progetto di museo ipotizzato da Lara Favaretto (in fiera) e il programma diffuso di Artissima Lido che ha coinvolto 16 collettivi di artisti dislocati in città (entrambi nel 2011).

Artissima 17 2010 (153 gallerie da 23 Paesi, 47mila visitatori) Artissima 18 2011 (161 gallerie da 27 Paesi, 45mila visitatori)

Un’ipotesi di museo ad Artissima 17

SARAH COSULICH CANARUTTO (Trieste, 1974) è la prima direttrice donna di Artissima, resta in carica dal 2012 al 2016. Tra le novità delle sue edizioni vi sono la nuova sezione Art Edition, introdotta nel 2012, la mostra collaterale curata da Maurizio Cattelan nel 2014 «Shit and Die», la sezione «Per4m» introdotta nel 2015 e il progetto collaterale «Flying home» ideato da Thomas Bayrle all’Aeroporto di Caselle nel 2016; Il Bookstore di Artissima 17 nello stesso anno nasce la sezione «Dialogue» dedicata al confronto tra un massimo di tre artisti.

Un’edizione di Artissima diretta dalla Cosulich © Enrico Frignani

Artissima 19 2012 (172 gallerie da 29 Paesi, 50mila visitatori) Artissima 20 2013 (190 gallerie da 38 Paesi, 50mila visitatori) Artissima 21 2014 (194 gallerie da 34 Paesi, 50mila visitatori) Artissima 22 2015 (207 gallerie da 35 Paesi, 52mila visitatori) Artissima 23 2016 (193 gallerie da 34 Paesi, 50mila visitatori) pcm-flying-1

ILARIA BONACOSSA è la direttrice in carica di Artissima per il terzo anno consecutivo. È stata nominata nel 2017 e da poco riconfermata per i prossimi due anni. Tra le novità del suo mandato la sezione «Disegni», nata nel 2017 e la sezione alle OGR («Artissima Sound» nel 2018 e «Artissima Telephone» nel 2019). Da ricordare anche la mostra in fiera «Deposito d’Arte Italiana Presente» con cui ha celebrato i 50 anni dell’Arte povera nel 2017.

Artissima 24 2017 (206 gallerie da 32 Paesi, 52mila visitatori) «Deposito d’Arte Italiana Presente» all’Oval nel 2017 Artissima 25 2018 (195 gallerie da 35 Paesi, 55mila visitatori) «Artissima Sound» alle OGR © Perottino, Piva, Bottallo VEDERE A TORINO | Le fiere |8

le II a Milano ospita un intervento di Giovanni Ozzola; Artissima cresciutissima l’hairstylist Franco Curletto, che affiancherà Tomma- so Binga nella creazione di una performance all’Oval; 208 gallerie, 22 eventi «collaterali», 48 partnership e 6 premi Gruppo UNA, con una grande installazione performa- tiva e scultorea di Marcello Maloberti nell’hotel cinque per la fiera visitata nel 2018 da 55mila persone stelle Principi di Piemonte; VisitPiemonte, con un tour per giornalisti stranieri tra le bellezze regionali. E poi Jaguar Land Rover, Edit, Gruppo Building, Guido Gobino, Gufram, Treccani, K-Way, Vanni oc- chiali (che ha creato con l’artista Cristian Chironi una collezione limitata, una performance in fiera e un’in- stallazione nel proprio showroom) e molti altri. Carne al fuoco ce n’è parecchia, però bisogna tenere conto che un grande evento internazionale funziona se è il perno di un sistema attivo e vivace e se ha alle spalle una città con le giuste infrastrutture (un neo l’aeropor- to di Caselle, che nel primo semestre del 2019 ha visto i tagli di alcune rotte e un calo dei passeggeri). Artissima è un marchio di proprietà della Regione Piemonte, del- la Città Metropolitana di Torino e della Città di Torino. È gestito dalla società Artissima srl, che per incarico dei tre Enti fa capo alla Fondazione Torino Musei. È dunque doveroso fare sistema, coinvolgere il territorio e pensare anche in termini di indotto, ricaduta econo- mica e culturale. Con un’unica raccomandazione: non perdere mai di vista quello che Artissima è, una mostra «Atrato» di Marcos Avila-Forero, 2014 Cortesia dell’artista e ADN Galeria mercato di arte contemporanea. q Jenny Dogliani

Artissima è un brand che non smette di crescere. Cresce il numero di gallerie. Negli spazi dell’Oval dall’1 al 3 novembre saranno 208 (record). Cresce il numero di partnership, 48, e quello dei progetti dentro e fuori la fiera, Gli altri nove 22. Ed è cresciuto costantemente anche il numero di visitatori: 50mila nel 2016, 52mila nel 2017, 55mila nel 2018 Nona edizione (record). 208 gallerie, una in più delle 207 del 2015, penultima edizione diretta da Sarah Cosulich Canarutto, non e terza sede sono poche, per una fiera che ha un’identità molto forte, ma che in Italia deve dividere la scena con due grandi per The Others, competitor: Miart e ArteFiera. «In un settore di mercato non facile e a quotazioni relativamente basse la strategia commerciale la controfiera dell’arte con- imporrebbe una riduzione degli stand per non lasciare nessuno degli espositori a bocca asciutta e per alzare l’asticella della quali- temporanea tà», osserva Franco Fanelli sullo scorso numero di «Il Giornale dell’Arte». ideata da Ro- Nei 20mila metri quadrati dell’Oval la direttrice Ilaria Bonacossa, al terzo anno del suo mandato rinnovato per berto Casiraghi altri due, presenta 129 gallerie straniere (di 43 Paesi) e 79 italiane. Sette le sezioni all’Oval, di cui tre curate da team (già fondatore di specialisti. Main Section ha 97 affermati galleristi internazionali, come Raffaella Cortese, Repetto, Continua, di Artissima Sprovieri e Isabella Bortolozzi; New Entries, 20 colleghi emergenti. Dialogue, presenta stand con due artisti di nel 1994, nella 30 gallerie. Present Future propone progetti inediti di 20 artisti emergenti e 22 gallerie. Nella sezione Disegni foto, insieme al trovano spazio 21 artisti e 21 gallerie. In Art Space & Edition sette operatori specializzati in edizioni e multipli suo staff, è il penultimo) per dare voce alla creatività d’artista. Back to the Future, infine, festeggia dieci anni con 19 stand monografici di artisti attivi nel 1960-99. Alle che fiorisce ai margini dei circuiti ufficiali. Dopo le ex carceri Le Nuove e l’ex Ospedale Maria Adelaide, la OGR, invece, la mostra/sezione Artissima Telephone con 23 gallerie, alcune presenti anche all’Oval, e opere di fiera si sposta nell’ex Ospedale Militare Alessandro artisti in cui il telefono è supporto, strumento o soggetto del proprio lavoro. Sono in vendita anche le opere della Riberi, nei pressi di piazza d’Armi, avvicinandosi, geo- mostra collaterale «Abstract Sex: We don’t have any clothes, only equipment», visitabile nei giorni della fiera graficamente, a FlashBack. Diretta da Lorenzo Bruni e nella boutique Jana in via Maria Vittoria. Curata da Guido Costa e Lucrezia Calabrò Visconti e vietata ai minori, è allestita dal 31 ottobre al 3 novembre, questa edizio- una declinazione del tema scelto da Ilaria Bonacossa per la 26ma edizione di Artissima: «desiderio/censura»; tra ne presenta una cinquantina di gallerie, associazioni gli artisti, Andrea Ursuta (Massimo De Carlo) e Simon Fujiwara (Dvir). Ma il programma di Artissima comprende e collettivi stranieri al 60%, 14 i Paesi di provenienza). anche: sei premi; talk; un servizio di art advisory; il focus Hub Middle East un percorso che coinvolge collezioni- Tre edifici in stile Liberty, mille metri quadrati espositivi sti, gallerie (dislocate nelle varie sezioni) e istituzioni cittadine che lavorano in Medio Oriente o con artisti medio- coperti più varie zone all’aperto ospitano tre sezioni, rientali; una mappatura dell’arte contemporanea piemontese, Art Mapping Piemonte; il pacchetto Artissima Main, Expanded Screen e Site Specific. Tra le gallerie non mancheranno quelle più affermate, purché caratte- Digital, per divulgare i contenuti della fiera con un’agenda online, video sul sito e una social room. E molto altro rizzate dalla voglia di sperimentare e investire in artisti ancora. Sono tanti anche i grandi nomi a cui Artissima lega il proprio marchio con progetti e iniziative: Juventus, esordienti. Nuove collaborazioni live e social sono state con Artissima Junior, uno spazio in fiera realizzato dagli artisti Valentina Ornaghi e Claudio Prestinari e dedicato ai avviate con istituti d’eccezione come lo Iuav di Venezia bambini dai 6 agli 11 anni; lo chef Carlo Cracco, che nelle vetrine del suo ristorante in Galleria Vittorio Emanue- e l’Accademia di Brera di Milano. q J.D.

TORINO. Ex Ospedale Militare Alessandro Riberi, corso IV TORINO. Oval Lingotto, via Giacomo Matté Trucco 70, ven-sab 12-20, dom 11-19, tel. 011/19744106, artissima.art, Artissima Novembre 80/a, gio 16-1 (opening party dalle 21), ven-sab dall’1 al 3 novembre (inaugurazione 31 ottobre su invito) 16-1, dom 11-21 (closing party dalle 20), theothersfair.com, OGR, corso Castelfidardo 22, ven-dom 10-20 «Artissima Sound» dall’1 al 3 novembre (inaugurazione primo novembre solo su invito) The Others dal 31 ottobre al 3 novembre

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Reggia di Venaria. Mostra «Architetture e prospettive. Massimo Listri alla Venaria Reale» VEDERE A TORINO | Le fiere |9 Contemporanei da sempre Errabondi nella VII Flashback

Capitolo 7, o dell’errare. Alla narrazione della serendipità. avviata nel 2012 da Stefania Poddighe L’invito a perderci nel tempo e nello e Ginevra Pucci, le vulcaniche «ragazze» spazio, a sorprenderci per quanto è stato di Flashback, si aggiunge un nuovo contemporaneo nel corso dei secoli, tassello, ispirato ancora una volta alla spazia dunque dalla Cina della dinastia fantascienza. Punto di partenza sono gli Tang (presente nello stand di Schreiber «All the Things that We Need» (2015) di Nero/Alessandro Neretti «erranti» del romanzo dei fratelli russi Collezioni, Torino, con un «Cavallo Arkadij e Boris Strugackij, conosciuto danzante») alle allegorie delle stagioni Scudo o nel ramingo «Il capitano di quelli che sbagliano, il «Liber» di Aldo in inglese come The Time Wanderers (in dipinte da Giorgio Vasari (le porta in fiera ventura» (1972) di Guido Pinzani, portato Mondino, visibile da Benappi, è tanto Italia è uscito per Urania col titolo Passi Piacenti, da Londra; una new entry), in fiera da Open Art, così come erranti libro quanto libero, così come è libero nel tempo). Proprio nell’anno in cui altri agli orologi Luigi XV (della milanese La sono i cavalieri di Marino Marini, chi conosce. vagabondi, quelli di Olga Tokarczuk, Pendulerie). In linea con il «claim» di scolpiti e dipinti, proposti da Russo e Tre le mostre del programma Flashback hanno visto il loro errare culminare nel questa edizione di Flashback anche «I Torbandena. È un viaggio nel tempo exhibition: il tema degli erranti è stato Nobel per la letteratura, crononauti, viandanti» di Lorenzo Viani (visibili nello il pannello di Giulio Aristide Sartorio interpretato da Sergio Cascavilla in un cavalieri erranti, principi raminghi, stand di Aleandri, Roma). «Migranti» ritrovato da Antonacci Lapiccirella, wall intitolato per l’appunto nomadi e curiosi, sono invitati a perdersi in sosta, invece, quelli immortalati da parte di un fregio decorativo «Dalla «The Wanderers». Una doppia personale, felicemente tra i 37 stand del Pala Brueghel il Giovane e Pieter van Avont caduta di Roma imperiale alle conquiste a cura di Michela Casavola, mette a Alpitour. Senza meta né programma, nel «Paesaggio con riposo durante la fuga ultime della scienza». realizzato confronto Eva Marisaldi e Hidetoshi pronti a «sbagliare per conoscere» o a in Egitto» (la proposta è di Caretto e dall’artista romano per l’Esposizione Nagasawa (che di certo avrebbe farsi sorprendere da incontri inattesi e Occhinegro). Avanzando nel tempo, ci internazionale del Sempione nel 1906. apprezzato i volumi dello spazio ideato rivelatori, a inciampare per puro caso imbattiamo nell’«Archeologo coloniale» E così come gli erranti possono esser sia dal suo connazionale Isozaki), due artisti in un oggetto del desiderio, all’insegna di Giorgio de Chirico (Galleria dello quelli che percorrono un cammino come che hanno tratto ispirazione dal viaggio, dal trascorrere del tempo e dalla sua sospensione, infine un omaggio a Marco Paratissima pensa alla grande FLAT nella Nuvola Gastini, da poco scomparso, e alle sue La XV edizione di Paratissi- «erranze» tra i materiali più svariati. ma conferma la sua carat- Il progetto di arte urbana «Opera teristica di promuovere ar- Viva Barriera di Milano» ideato tisti indipendenti attraverso da Alessandro Bulgini e curato da mostre a tema, incontri, ap- Christian Caliandro ha scandito le tappe profondimenti e uno spazio di avvicinamento alla fiera proponendo dedicato ai professionisti della vendita. Più di trecen- nel corso dell’anno cinque enormi to gli autori selezionati, sei manifesti simil pubblicitari affissi nella le sezioni curate ispirate al periferica piazza Bottesini e ora visibili tema «multiversity», ovvero tutti insieme a Flashback. all’idea dell’esistenza di di- Dall’1 al 3 novembre la Nuvola Lavazza Gli errabondi visitatori potranno mensioni parallele, affascinante ipotesi che favorirebbe il generarsi di altri possibili ospita la terza edizione di FLAT, Fiera Libro recuperare le forze sperimentando, e punti di vista e scenari. «Ph.ocus» è l’iniziativa dedicata alla fotografia contempora- Arte Torino, la mostra mercato dedicata imparando, nel Flashback lab a cura nea curata da Laura Tota. Trentacinque i fotografi partecipanti, tra cui Isabella Som- all’editoria d’arte contemporanea, ideata di Mariachiara Guerra o inseguire mati (premio NoPhoto Paratissima 2018). Nello spazio «Bootique», curato da Maria da Chiara Caroppo e Mario Petriccione. le «Parole nomadi» dei Flashback Azahara Hernando e Stefania Manfrè, la moda e il design trovano la loro collocazione. Con 49 espositori da 16 Paesi, tra editori In questa sede possono essere acquistati vestiti e oggetti unici. Trentuno le mostre indipendenti, librerie, collezionisti e maga- Talk; assistere alla selezione di video del progetto «ICS-Independent Curated Spaces», tra collettive e personali, cinque zine, FLAT promuove e diffonde pratiche e proposta dal collettivo Ramingo; quelle curate dagli undici allievi del corso per curatori di Paratissima «N.I.C.E.-New temi legati alla produzione internazionale ascoltare le musiche tra passato e Independent Curatorial Experience». «G@P-Galleries at Paratissima» è probabilmen- di cataloghi, libri d’artista, monografie e presente del Flashback sound, scelte te ciò che più di tutto il pubblico si aspetterebbe: la sezione dedicata ai galleristi. In riviste. Arricchisce la fiera la mostra cu- da Mauro Battisti e Ivan Bert o le totale controtendenza rispetto alle altre kermesse, solo dieci gli spazi rappresentativi rata da Elena Volpato dedicata alla tutta narrazioni del Flashback storytelling, del mercato dell’arte. Think BIG, infine, è la nuova sezione dedicata alle installazioni la produzione di libri d’artista, multipli, di- con allievi della Scuola Holden. E «fuori misura» (nella foto, «Brama Renaissance» di Robert Gligorov). Tra i lavori espo- schi, poster, riviste, fotografie di Maurizio infine errare col palato tra le proposte sti un grande missile di 8 metri di Antonio Riello, l’installazione in fibra ottica di Carlo Nannucci (nella foto, «Poema idroitineran- gastronomiche di Elisa Avataneo per Bernardini e quella site specific di Cracking Art. Tra i progetti speciali si ricorda «Let te», 1967). Da ricordare infine il Premio it light», con Ahmed Yasin, Nour Jabareen, Yazan Abusalamah, tre giovani talenti pa- FLAT sponsorizzato dalla Fondazione Crt e Flashback food & drink e di Davide lestinesi protagonisti di talk e workshop. il Fondo Giorgio Maffei. Pinto per Affini@Flashback. q Monica Trigona q Mariacarla Molè q Anna Maria Farinato

TORINO. Nuvola Lavazza, via Ancona 11/a, TORINO. Ex Accademia Artiglieria, piazzetta Accademia Militare 3, mer 18-24, gio 15-24, ven-sab 10-19, dom 10-18, flatartbookfair. TORINO. Pala Alpitour, corso Sebastopoli ven-sab 10-24, dom 10-22, tel. 011/2073075, paratissima.it, Paratissima dal 30 ottobre com FLAT-La Fiera Libro Arte Torino dall’1 123, gio-dom 11-20, flashback.to.it, al 3 novembre al 3 novembre Flashback «Il Giornale dell’Arte» scrive ogni mese la storia dell’arte del nostro temo

240 PAGINE CONTIENE CONTIENE CONTIENE 9 PAGINE, CONTIENE 140 PAGINE CONTIENE 192 PAGINE CONTIENE CONTIENE CONTIENE NUMERO QUATTROCENTO 176 PAGINE «VEDERE A VENEZIA E IN VENETO», CONTIENE CONTIENE 13 PAGINE 18 PAGINE CONTIENE «RA FOTOGRAFIA» «VEDERE IN FRIULI VENEZIA GIULIA» «VEDERE IN VEDERE CALABRIA» 232 PAGINE Nel 185mo anniversario della Fondazione della Giovane Europa a Berna 232 PAGINE CONTIENE CONTIENE UN SUPPLEMENTO DEL GIORNALE «VEDERE IN VEDERE TRENTINO ALTO ADIGE» DELL’ARTE DEDICATO AL PATRIMONIO L’EUROPA CULTURALE IMMATERIALE CONTIENE CONTIENE 104 PAGINE, CONTIENE HA UN FUTURO E I SUPPLEMENTI «VEDERE IN CANTON TICINO» «IL CONTRIBUTO ITALIANO ALL’EUROPA» UN’INIZIATIVA PROMOSSA DALLA DIREZIONE GENERALE EDUCAZIONE E RICERCA DEL MINISTERO PER I BENI «VEDERE IN VEDERE PUGLIA E BASILICATA» E LE ATTIVITA’ CULTURALI. APRILE 2019 A CURA DI FRANCESCO SCOPPOLA E GIAN MARIA VIAN 96 PAGINE ANTICO CON LA COLLABORAZIONE DI DANIELA RUZZENENTI CONTIENE «VEDERE A NAPOLI E DINTORNI» «VEDERE A BOLOGNA» CONTIENE «AMART» «VEDERE IN EMILIA-ROMAGNA 70377 CONTIENE «VEDERE NELLE VEDERE MARCE» «VEDERE A FIRENZE E DINTORNI» «RA CASE DASTA» «VEDERE A MILANO» E «MIGRANTI PER RIDIVENTARE PERSONE» E IL GIORNALE DELLE MOSTRE

Almeno da tre lustri il patrimonio culturale è stato esteso ad abbracciare «GUIDA ALLA BIENNALE E IL GIORNALE DELLE MOSTRE l’immateriale: ciò che non si vede e non si tocca. Dunque, le idee. E IL GIORNALE DELLE MOSTRE E IL GIORNALE DELLE MOSTRE Ove si celano incredibili tesori, capolavori di inestimabile pregio. E IL GIORNALE DELLE MOSTRE E IL GIORNALE DELLE MOSTRE Poiché poco o nulla si è fatto per il riconoscimento del patrimonio immateriale, «FOCUS ON DESIGN» E IL GIORNALE DELLE MOSTRE è ora di cominciare con estrema urgenza.

Anche questo (benché tutelato dal diritto d’autore) è un settore esposto a manipolazioni aberranti, atti vandalici, appropriazioni indebite, falsificazioni, DELL’ANTIQUARIATO 2019» equivoci interpretativi e trafugamenti fraudolenti.

Nel 185° anniversario della fondazione a Berna della «Giovine Europa» di Giuseppe Mazzini, che cade il 15 aprile, questo primo esperimento monografico e monotematico del «Giornale dell’Arte» e del Ministero è dedicato all’apporto progettuale recato in ogni tempo dall'Italia all'idea di Europa. «I SOGNI. PIÙ VERI DEL VERO» E IL GIORNALE DELLE MOSTRE Che inizia dalla storia antica, da una remota confusione tra Europa e intero ecumene, e arriva a scenari impellenti che oggi ci impongono E IL SUPPLEMENTO di costruire finalmente una libera cittadinanza del mondo Ogni anno «L’EUROPA A UN FUTURO ANTICO» E IL GIORNALE DELLE MOSTRE E IL GIORNALE DELLE MOSTRE E «VEDERE IN TRENTINO-ALTO ADIGE»

MENSILE DI INFORMAZIONE, CULTURA, ECONOMIA FONDATO NEL 1983 SOCIETÀ EDITRICE ALLEMANDI TORINO WWW.ILGIORNALEDELLARTE.COM ANNO XXXVI N. 397 MAGGIO 2019 EURO 10,00 IL GIORNALE DELL’ARTE MENSILE DI INFORMAZIONE, CULTURA, ECONOMIA FONDATO NEL 1983 SOCIETÀ EDITRICE ALLEMANDI TORINO WWW.ILGIORNALEDELLARTE.COM ANNO XXXVII N. 39- LUGLIO-AGOSTO 2019 EURO 10,00 MENSILE DI INFORMAZIONE, CULTURA, ECONOMIA FONDATO NEL 1983 SOCIETÀ EDITRICE ALLEMANDI TORINO WWW.ILGIORNALEDELLARTE.COM ANNO XXXVII N. 401 OTTOBRE 2019 EURO 10,00 MENSILE DI INFORMAZIONE, CULTURA, ECONOMIA FONDATO NEL 1983 SOCIETÀ EDITRICE ALLEMANDI TORINO WWW.ILGIORNALEDELLARTE.COM ANNO XXXVI N. 394 FEBBRAIO 2019 EURO 10,00 ILMENSILE DI INFORMAZIONE, GIORNALE CULTURA, ECONOMIA FONDATO NEL 1983 SOCIETÀ EDITRICE ALLEMANDI TORINO WWW.ILGIORNALEDELLARTE.COMDELL’ARTE ANNO XXXVI N. 392 DICEMBRE 2018 EURO 10,00 ILMENSILE DI INFORMAZIONE, GIORNALE CULTURA, ECONOMIA FONDATO NEL 1983 SOCIETÀ EDITRICE ALLEMANDI TORINO WWW.ILGIORNALEDELLARTE.COMDELL’ARTE ANNO XXXVI N. 393 GENNAIO 2019 EURO 10,00 IL GIORNALE DELL’ARTE ILMENSILE DI INFORMAZIONE, GIORNALE CULTURA, ECONOMIA FONDATO NEL 1983 SOCIETÀ EDITRICE ALLEMANDI TORINO DELL’ARTE WWW.ILGIORNALEDELLARTE.COM ANNO XXXVII N. 398 GIUGNO 2019 EURO 10,00 IL GIORNALE DELL’ARTE IL GIORNALE DELL’ARTE MENSILE DI INFORMAZIONE, CULTURA, ECONOMIA FONDATO NEL 1983 SOCIETÀ EDITRICE ALLEMANDI TORINO WWW.ILGIORNALEDELLARTE.COM ANNO XXXVII N. 400 SETTEMBRE 2019 EURO 10,00

Volevate un centro leggero, con forti IL GIORNALE DELL’ARTE MENSILE DI INFORMAZIONE, CULTURA, ECONOMIA FONDATO NEL 1983 SOCIETÀ EDITRICE ALLEMANDI TORINO WWW.ILGIORNALEDELLARTE.COM ANNO XXXVI N. 396 APRILE 2019 EURO 10,00 ILMENSILE DI INFORMAZIONE, GIORNALE CULTURA, ECONOMIA FONDATO NEL 1983 SOCIETÀ EDITRICE ALLEMANDI TORINO DELL’ARTE WWW.ILGIORNALEDELLARTE.COM ANNO XXXVI N. 395 MARZO 2019 EURO 10,00 ILMENSILE DI INFORMAZIONE, GIORNALE CULTURA, ECONOMIA FONDATO NEL 1983 SOCIETÀ EDITRICE ALLEMANDI TORINO DELL’ARTEWWW.ILGIORNALEDELLARTE.COM ANNO XXXV N. 377 LUGLIO-AGOSTO 2017 EURO 10,00 IL GIORNALE DELL’ARTE poteri di indirizzo e controllo, e una periferia autonoma e operativa, spalleggiata da un Ministero centrale

Un bel premio per il decimilionesimo visitatore del Rijksmuseum amico e autorevole? di dalla sua riapertura nel 2013. Con il benvenuto numeri, di Taco Dibbits, direttore del museo, Stefan Kasper di Haarlem Bene, sappiate che stiamo andando (Paesi Bassi) ha potuto trascorrere la notte all’interno nella direzione opposta delle sale, proprio di fronte alla «Ronda di notte», capolavoro di Rembrandt e icona del museo

L’allestimento della mostra di Joseph Kosuth del 2005 nella Alberto Bonisoli Gino Famiglietti Giovanni Panebianco Nikolaj Kunsthal di «Público 07, Florencia 2004 (Audience 07, Florenz 2004)» (patrticolare) Copenaghen, spazio per di Thomas Struth, dal 2 ottobre al 19 gennaio 2020 in mostra al Guggenheim Bilbao © Thomas Struth oltre l’arte contemporanea ricavato nell’ex Chiesa di San Nicola, dall’inizio dell’Ottocento Inchiesta trasformata in caserma Divampa la smania per le mostre, arrivano dei pompieri, museo MENSILE N. 5-MAGGIO 2019 PRIMA IMMISSIONE 30 APRILE 2019 2019 PRIMA IMMISSIONE 30 5-MAGGIO MENSILE N. navale e biblioteca APRILE 2019 2019 PRIMA IMMISSIONE 30 5-MAGGIO MENSILE N. sui testi scolastici LA RIFORMA Maurizio Cattelan, pubblica «Charlie don't surf», 1997, errara, Ravenna, Venezia eccetera Il gusto necrofi lo per il rovinismo contemporaneo 2017 PRIMA IMMISSIONE 4 LUGLIO 7 - LUGLIO-AGOSTO - MENSILE N. TORINO DCB COMMA 1, 1, ART. 27/02/2004 N° 46) IN L. 353/2003 (CONV. - D.L. A.P. SPEDIZIONE IN Allarme mondiale adottati per l’insegnamento Castello di Rivoli SPEDIZIONE IN A.P. - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N° 46) ART. 1, COMMA 1, DCB TORINO - MENSILE N. 6-GIUGNO 2019 PRIMA IMMISSIONE 1 GIUGNO - MENSILE N. TORINO DCB COMMA 1, 1, ART. 27/02/2004 N° 46) IN L. 353/2003 (CONV. - D.L. A.P. SPEDIZIONE IN SPEDIZIONE IN A.P. - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N° 46) ART. 1, COMMA 1, DCB TORINO - MENSILE N. 2- EBBRAIO 201 PRIMA IMMISSIONE 2 GENNAIO - MENSILE N. TORINO DCB COMMA 1, 1, ART. 27/02/2004 N° 46) IN L. 353/2003 (CONV. - D.L. A.P. SPEDIZIONE IN SPEDIZIONE IN A.P. - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N° 46) ART. 1, COMMA 1, DCB TORINO - TORINO DCB COMMA 1, 1, ART. 27/02/2004 N° 46) IN L. 353/2003 (CONV. - D.L. A.P. SPEDIZIONE IN SPEDIZIONE IN A.P. - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N° 46) ART. 1, COMMA 1, DCB TORINO - MENSILE N. 1- GENNAIO 2019 PRIMA IMMISSIONE 27 DICEMBRE - MENSILE N. TORINO DCB COMMA 1, 1, ART. 27/02/2004 N° 46) IN L. 353/2003 (CONV. - D.L. A.P. SPEDIZIONE IN SPEDIZIONE IN A.P. - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N° 46) ART. 1, COMMA 1, DCB TORINO - MENSILE N. 7-LLIO-AOSTO 2019 PRIMA IMMISSIONE 29 LLIO 7-LLIO-AOSTO - MENSILE N. TORINO DCB COMMA 1, 1, ART. 27/02/2004 N° 46) IN L. 353/2003 (CONV. - D.L. A.P. SPEDIZIONE IN SPEDIZIONE IN A.P. - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N° 46) ART. 1, COMMA 1, DCB TORINO - MENSILE N. 11- DICEMBRE 201 PRIMA IMMISSIONE 2 NOVEMBRE 201 11- DICEMBRE 201 PRIMA IMMISSIONE 2 NOVEMBRE - MENSILE N. TORINO DCB COMMA 1, 1, ART. 27/02/2004 N° 46) IN L. 353/2003 (CONV. - D.L. A.P. SPEDIZIONE IN DOPO 24 ANNI LA PRIMA LISTA DEI RESTAURATORI: SONO 6.600 2019 2019 PRIMA IMMISSIONE 1 OTTOBRE 9-OTTOBRE - MENSILE N. TORINO DCB COMMA 1, 1, ART. 27/02/2004 N° 46) IN L. 353/2003 (CONV. - D.L. A.P. SPEDIZIONE IN SPEDIZIONE IN A.P. - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N° 46) ART. 1, COMMA 1, DCB TORINO - MENSILE N. 8-SETTEMBRE 2019 PRIMA IMMISSIONE 2 SETTEMBRE - MENSILE N. TORINO DCB COMMA 1, 1, ART. 27/02/2004 N° 46) IN L. 353/2003 (CONV. - D.L. A.P. SPEDIZIONE IN Mary Beard in un fotogramma della trasmissione da lei condotta «Meet the Romans», dedicata all’Impero romano e trasmessa nel 2012 sul canale britannico Bbc Two Mary Beard in un fotogramma della trasmissione da lei condotta «Meet the Romans», NIOLA UNSTAL, COPENAGEN NIOLA UNSTAL, NIOLA UNSTAL, COPENAGEN NIOLA UNSTAL, SPEDIZIONE IN A.P. - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N° 46) ART. 1, COMMA 1, DCB TORINO - MENSILE N. 4- APRILE 201 PRIMA IMMISSIONE 2 APRILE 201 APRILE 201 PRIMA IMMISSIONE 2 4- - MENSILE N. TORINO DCB COMMA 1, 1, ART. 27/02/2004 N° 46) IN L. 353/2003 (CONV. - D.L. A.P. SPEDIZIONE IN umboldt Books, 2018 La nascita di uno stile umboldt Books, tratta da Incompiuto. a di Alterazioni Video, Napoli. Fotografi Il viadotto San Giacomo dei Capri, L’opera «The Light», 200, di Ludovico De Luigi. Courtes Galleria Ravagnan, Venezia De Luigi. Courtes di Ludovico Galleria Ravagnan, 200, «The Light», L’opera © Castello di Rivoli-Museo d’Arte Cannarozzo contemporanea; foto di Flavio SOMMERSE ENTRO ANNI L’ITALIA INTERROTTA ABITEREMO LE E CIESE 3- MARZO 2019 PRIMA IMMISSIONE 26 FEBBRAIO - MENSILE N. TORINO DCB COMMA 1, 1, ART. 27/02/2004 N° 46) IN L. 353/2003 (CONV. - D.L. A.P. SPEDIZIONE IN MOSTRE PRIMI FALSI E MODA PANDEMIA DI TURISMITE COME T’IMPARO L’ARTE agine. Per Cnido, il porto dove i marinai trovavano conforto femminile Il tallone DELPer mesi il ministro Bonisoli ha accuratamente GAMBERO evitato la parola «riforma» e ha defi nito gli interventi Le mostre sono ormai parte della nostra vita quotidiana. Ai visitatori viene dato Per molti monumenti, città e paesaggi il turismo dei grandi numeri si è trasformato in una vera e propria Nelle scuole, la Storia dell’arte patisce le leggi che ne hanno ridotto l’insegnamento. I MOSTRUOSI Una recente ricerca di una delle più autorevoli riviste scientifi che del mondo, «Nature», dà per certi i danni gravissimi provocati Mala are, clientelismo, incompetenza e improvvisazione hanno partorito nel nostro Paese una Nel mondo sono sempre più numerose le chiese non più utilizzate, gli edifi ci universalmente forse più alle lunghe navigazioni, Prassitele osò svestire Afrodite, © LABORATORIO DI RESTAURO TELE E TAVOLE, CENTRO CONSERVAZIONE E RESTAURO «LA VENARIA REALE» «LA E RESTAURO CONSERVAZIONE CENTRO TAVOLE, TELE E DI RESTAURO © LABORATORIO Il tallone VENARIA REALE» «LA E RESTAURO CONSERVAZIONE CENTRO TAVOLE, TELE E DI RESTAURO © LABORATORIO MUSEI LOUVRE PRIMO A QUOTA 10 MILIONI Il tallone come un necessario «tagliando» della riforma Franceschini del 2014. Ma adesso è nata una nuova «riforma», Il tallone L’offerta editoriale, però, rimane ricca, mutevole e articolata. Il cartaceo è solo la VERNISSAGE Il tallone ciò che si aspettano, «fidelizzandoli» con una rassicurante ripetitività di artisti DALL’INDIA Il tallone dai cambiamenti climatici ai 49 siti del Patrimonio Unesco lungo le sponde del Mediterraneo. 37 di loro saranno inondati: spropositata quantità di grandi opere incompiute. Il non fi nito è diventato uno «stile», oggetto di mostre di usi. Che cosa fare? Quali sono gli usi compatibili e ritenuti non «sordidi»? La Chiesa prova a stabilire VACANZA NEL MUSEO creando una scultura capace di suscitare bramosie carnali di Achille maledizione. Ormai parecchie amministrazioni pubbliche sono state costrette a prendere provvedimenti I MEDICI DELL’ARTE AL VICTORIA Il tallone di ABO l’ottava negli ultimi anni: in realtà è una vera «controriforma» nel segno di un nuovo centralismo autoritario di Achille di Achille di Achille non solo Venezia, ma anche Ferrara, Ravenna, Napoli e la Costiera Amalfi tana, Genova, le Cinque Terre e siti siciliani. e pubblicazioni e meta di lugubri safari turistici. La mappa dei «fantasmi» in un libro catalogo, di Achille delle «Linee guida» (molto rispettose della tutela): discoteche no, attività sociali e culturali sì. Residenze Nuovi linguaggi dell’arte a Venezia, Kassel e Münster, chiesette e villaggi nelle Marche, in Umbria e in drastici, chiudendo, limitando e proibendo: da Amsterdam a Barcellona, dalle isole Fær Øer alle Cinque Terre di Achille punta dell’iceberg, la nuova frontiera è il digitale in tutte le sue forme e applicazioni Gian Enzo e temi, una strategia commerciale comune dall’arte antica al contemporaneo di ABO Finalmente abbiamo l’elenco dei restauratori abilitati. Spetta a loro curare e salvare i nostri tesori d’arte. Il tallone Priva di grandi eventi, l’arte contemporanea arranca: nella Classifi ca mondiale 2018 vincono di ABO di ABO di ABO AND ALBERT di ABO E poi Tunisi, Haifa, Istanbul e Butrinto, Rodi e Corfù... Che cosa ne sanno e che cosa decidono di fare i rispettivi governanti? frutto di una decennale ricerca. La Tav in Val di Susa sarà la prossima superstar delle opere interrotte? solo nelle chiese più «modeste». Bene ridestinarle a culti diversi: sì agli ortodossi, ma i musulmani? di Achille Il tallone Abruzzo dopo il terremoto: sono alcuni dei nostri suggerimenti d’attualità per i viaggiatori dell’estate. Contro la solitudine Sperone: di ABO Ora sono più di 6mila, presto diventeranno oltre 10mila. Troppi? Una sanatoria? Tutti preparati di Achille i falsi d’autore cinesi, il «Catholic fashion» e le icone per tutte le stagioni, dai capolavori del MoMA La querelle all Street, Ma anche Atene e Lisbona, con archeologia e nuovi spazi museali. Sono proprio i musei Il tallone L’arte come EDITORIALE MANACORDA VOLPE PAGELLA Mare monstrum EDITORIALE MINISTERO SCUOLA «Avrei preferito L’artista è GOVERNO MARE MOSTRUM AI WEIWEI Gioconde lampo Londra. Con gli uragani che si sus- e affidabili? Le regole di accesso alla professione garantiscono la qualità? C’è chi grida allo scandalo. di Achille di ABO in trasferta a Michelangelo e, in Italia, Monet, Van Gogh, Caravaggio e Picasso. Tra i musei, L’arte contemporanea richiede GIAN ANTONIO TUTTA LA BIENNALE LIVE NOTRE-DAME Il rischio L’incompiuto Caffè e Bonisoli (vittime in Italia delle sentenze del Tar) i protagonisti delle nostre vacanze. Ad Amsterdam c’è già des anciens et fake news un capitalista seguono, gli incendi che brucia- Il tallone non Lourdes Restituire Artemidoro: Anno del Archeologi: acciamo mapping Il mondo del restauro è diviso, molti pensano che dal vecchio caos normativo stia nascendo un nuovo caos di ABO di Achille una degustazione supportata non Quando a Picasso fu chiesto da essere un Votiamo guidati Ormai un must Berlino razzista, di finire Si dice che il museo sia l’opificio del no intere colline, i ghiacciai che IL MEGLIO TUTTE il Louvre salta (sempre primo) l’asticella dei 10 milioni, troppo pochi 4 italiani nei Top 100 mondiali Una riforma Politica Centralismo Autonomia un generale tedesco delle SS se Ci piacerebbe Quando iniziò Una Storia L’arte, specialmente quella contempora- bello. Naturalmente un bello garantito non è (solo) ci rendono chi dorme al Rijksmuseum: in Italia chi sarà il primo? Scommettiamo su chi si opporrà indignato? L’artista è un reporter des modernes soltanto dal piacere dello sguardo STELLA Musica I social media, tra Facebook si sciolgono e il livello del mare NE OR La mostra sempre frutto anche all’uso comune, Nella società di massa l’arte di ABO lui era l’autore di «Guernica», lui collezionista» nea, attraverso il ready-made (sottrazione dall’esasperazione per il tempo libero Brexit è meglio in un museo da canoni e parametri che confermano I PREMI DEL di Achille molto pi vero Secolo d’oro perch tornare Che cosa separa la produzione orizzon- ma anche dalla familiarità con la sua e Instagram, inquinano il nostro contemporanea utilizza la mostra per L’arte dalla storia antistorica acchiappatutto autoritario signifi ca un ministro dell’arte, dell’oggetto preesistente dalla sua fun- In edicola in costante crescita, gli e„ etti dei PI ORTE CE MAI E IL PEGGIO LE MOSTRE della sua cornice, dello spazio scelto tale di quotidiano da quella verticale storia. Esiste un sistema dell’arte Il turismo di pietra tempo di fake news, notizie distorte rispose: «Siete voi gli autori di l’assalto Dopo la rivoluzione francese la «Solo morendo io potevo acquistare una Berlino. È durato appena quattro anni il la qualità dell’opera. Baudelaire diceva di ABO un nuovo stile molto nervosi cioè profanare raggiungere il grande pubblico, per zione quotidiana con spostamento nel cambiamenti climatici sono ormai «GIORNALE DELL’ARTE» per allestire le opere. Dalla Biennale che falso olandese: indietro I certificati Todos Hitler preferiva Le controversie alla geografia Estate, tempo d’arte, di biennali, di mo- inchiesta alle pp. 6-7). E talvolta addirit- dt e della sua «Ronda di Notte» (appunto, dell’arte? Certamente esiste un confine Le mostre in Italia Le mostre nel mondo Populismo di Giovanni Maria Vian* non territoriale ma internazionale e false di ogni genere. Frutto di un Guernica». Lucida affermazione, a prima richiesta è stata l’apertura nuova qualità vitale», dice Tutankha- soggiorno berlinese di Ai Weiwei che ha che la bellezza è una promessa di felici- di Manuel Orazi di Anna Somers Cocs di Daniele Manacorda attirare nella sua cornice lo sguardo Lavorare responsabilità quadro della contemplazione estetica), BIENNALE evidenti a tutti. Oggi l’impatto Achille Bonito Oliva è un’altra vittima di Manuel Orazi di ranco anelli di Venezia a Documenta di assel, stre, di musei. Tempo di viaggi. «Il Gior- tura consente a qualcuno di dormirvi al di notte: quant’è facile a volte fare mar- che segna la biforcazione e la pratica di 1 Sfarzi della falsifi cazione Parigi. Tardo po- attraverso collezioni pubbliche volgare, (ma le pietre immaginario individuale, spesso Per defi nizione l’opposizione di un Roma. Su queste stesse pagine abbiamo Roma. Tante sono le questioni poste conferma che l’arte non produce più educato alla diligenza tanti manuali MERCATO al pubblico del Louvre. Dopo quella mon a Giorgio Manganelli in una delle comunicato alla stampa internazionale tà. Per questo c’è stato sempre un gran DEL DEL Nell’arte c’è chi passa alla storia e 1 Monet dal Musée Marmottan    . ,  . per procedura utilizza il metodo del capi- che tutto ciò avrà sul patrimonio ora le grandi mostre non amano Simon Schama estatico dello spettatore. Come pu National Palace Museum, Taipei cioè demagogia Governo è esterna perché a esso provato negli scorsi mesi a entrare nel dalla riorganizzazione del Mibac vo- morte e distruzioni, massacri e napoletana il nuovo Parlamento si «Interviste impossibili» mandate in on- l’intenzione di trasferirsi a Cambridge, pellegrinaggio di un pubblico che varca- «raggista»: scivolato sui sampietrini piovono come caballeros! i Greci si giudicano chi alla geografia. Anche in quella Crostopoli: nale dell’Arte» ne propone quattro ai proprio interno. È successo a giugno ad keting...). Il tempio della pittura olan- una doppia possibilità: la tolleranza e MOSTRE Complesso del Vittoriano, Roma meriggio del 15 e private, esposizioni, ere e frustrato e chiuso nello spazio talismo. Preleva dalla realtà circostante DI ANTIQUARIATO Secondo Giorgio Agamben («Profa Torino. Nel Regno Unito i tribunali evi- Il mondo dell’archeologia italiana è in un’esposizione risuscitare l’arte e nei musei? Visitatori totali: 1.8.321 storico e culturale sta diventando sconnessi di Roma, si è rotto il femore. Tav, terzo valico, Tap, gronda, Mose, Ebbene s, moriremo novecentisti. O concentrarsi in un unico ambiente contemporanea in cui grandi artisti lettori. Dall’arte contemporanea, prota- Amsterdam, nel Rijksmuseum. L’imma- dese del Secolo d’Oro ha così spopolato l’intolleranza. Sicuramente la realtà si Visitatori totali: 68.79 Il populismo celebra la sovranità del po- aprile, lunedì aste. Ma in questo momento si è distruttivo non parlano) domestico dell’autore, capace di dovrebbe opporsi. Il paradosso di merito di quanto bolliva in pentola luta dal ministro Bonisoli e approva- stermini. Piuttosto essa è una Negli stessi roventi giorni di agosto in Dal 1974-75 quando il Ministero per Il complesso cambiamento che ha in- e dal linguaggio comune un oggetto che è riunito nel Museo borbonico. Nel da da Radio Rai negli anni ’70. «Di quale in Gran Bretagna, mantenendo tuttavia va la soglia museale in attesa dell’appa- PERSONA David ocne nazioni», Nottetempo ), «pro tano di pronunciarsi su questioni di racconta subbuglio per un pubblico appello, che ri dare movimento alle immagini statiche Il bilancio più evidente. Uno studio condotto , miliardi Operato, ora sta bene ma questo mese la Nuvola di usas, la anoGrosseto: al massimo, toh, futuristi. L’indice di ma preferiscono uscire dai luoghi manna dal cielo ai Germani a Venezia il binomio gonista dell’anno lungo la direttrice che gine ha fatto il giro del mondo (meno in sulla stampa internazionale e sui social muove sotto il segno belligerante dell’in- Visitatori al giorno: 2.063 Visitatori al giorno: 8.906 polo, entità mitica ed astratta. La ridu- santo. Un incen- diffusa un’invidia sociale che ri uta sviluppare insinuazioni, maldicenze questo Governo è che al suo interno nelle stanze del Mibac, il Ministero ta dal Consiglio dei Ministri lo scorso domanda sul mondo, problematica cui si annunciava la crisi di Governo i Beni culturali è stato istituito da una teressato l’insegnamento della Storia appartiene a tutti. Un processo di appro- settore dell’arte un errore o uno vitalità si trattasse, nessuno sapeva». Glielo in attività l’atelier a Prenzlauer Berg. DI FIRENZE rizione. Una gran folla ha assediato la attraverso forme sperimentali hanno fanare signifi ca restituire all’uso co contra­ azione o di autenticità relati- chiede un generale smantellamento della che l’artista ci consegna Ecco di Antonio Forcellino di Gianluigi Colalucci Intervista con Klaus Wolbert di Lavinia Savini dall’Università di Kiel, in Germa- «Cinque buone ragioni» non ha potuto darci una «tallonata» le opere iniziate e mai fi nite non si Mostre, artisti, gradimento degli esperti, chiamati . mostre deputati e invadere nuovi spazi. confermato valori che permangono da Venezia porta a Kassel (e poi ancora Italia, ma la vedete qui sopra): un signo- di mezzo mondo, accedendo a porzioni tolleranza, dell’esclusione, della sopraf- Cristiano Croci & MUSEI zione di ogni complessità progettuale a dio, probabil- l’esistenza della cosiddetta élite. di Francesco Scoppola e insicurezza. Paradossalmente contiene anche la sua opposizione. per i beni e le attività culturali. Lo 19 giugno con un Dpcm (Decreto del CALABI e complessa. Non certamente un messa in atto per iniziativa di Matteo costola del Ministero della Pubblica dell’arte in questi ultimi anni ha trova- del primo priazione, per niente proletario, segnato scempio è più grave che altrove: la diciamo noi, al povero Tutankhamon: Il trasloco nella cittadina universitaria Gioconda di Leonardo, trasformata da Rembrandt 2 Van Gogh. Tra il grano e il cielo 2 Essere moderni: il MoMa a Parigi e illegale in vendite di attualità, sostituita da una riserva mune ci che è stato separato nella ve all’arte perché sanno che si tratta riforma ranceschini, che ha, comunque allora il mapping. Ci viene incontro oltre, fino a Münster), all’archeologia. Ci re, tal Stefan Kasper, ha avuto la fortuna di pubblico e di stampa mai prima toc- fazione. Il reale non tollera inciampo, nia, pubblicato online da «Na- Aicolo di anco anlli contano in Italia. Il problema delle a valutare il bene e il male del In un’epoca di grande incertezza nel tempo: universalità e immortalità. rischioso Basilica Palladiana, Vicenza Fondation Louis Vuitton, Parigi favore della semplifi cazione e il supera- mente originato Prevale piuttosto il mito dell’artista anche l’arte potrebbe essere Non basta. L’opposizione viene svolta abbiamo fatto con l’animo di chi evi- presidente del Consiglio dei ministri) semplice reportage delle catastrofi Salvini, veniva pubblicata sulla istruzione (la Direzione generale Antichità to un riscontro diretto nei libri di te- dalla firma dell’artista che lo dichiara rabbia, la protesta, il dissenso e lo si tratta del milione e mezzo di visita- inglese (con la compagna e il figlio opera d’arte a icona. Ma come si fa per «d’antan». Auguri, ABO. sfera del sacro». Tuttavia il termine di campi minati: sono quindi rimasta la si voglia giudicare, innovato fortemente la tecnologia che nella sua potenza Questa sanatoria che dichiara restaura- Sino ad oggi non c’è stata inaugura- Uno studioso riapre È giunto a termine il primo ciclo portano a vedere con occhi nuovi (spes- di essere il decimilionesimo visitatore a cati e coinvolti. si muove fingendo casualità e diversi- articolo a p. 4, i col. semestre delle ture», una delle riviste scientifi che incompiute è talmente vasto e diffuso critici, musei, nell’indagine condotta ormai da in sedi e di precarietà territoriale, l’arte Il sistema dell’arte negli ultimi Faccio parte di una generazione La classifi ca Visitatori totali: 39.989 Visitatori totali: 7.000 mento di ogni specifi co. Prevale l’emo- da un cortocir- e dunque il nome, specialmente Dialogo con Ada Masoero considerata una fake news, frutto da tutte e due le componenti politiche ta per principio le contrapposizioni su cui si potrebbero esprimere non che si abbattono sul mondo. «Gazzetta Ufficiale» la «riforma» e Belle arti) l’organizzazione del nuovo sto di nuova generazione. Mentre la proprietà personale. Forse un esproprio a scandalo sono più vivi, maturano tori che in cinque mesi, alla Villette a di 11 anni al seguito) è la chiusura Avevo il contemporaneo, vsto che non esisto- profanazione ha assunto nel tempo incuriosita e sorpresa quando, prima l’assetto della tutela e della valorizzazione virtuale crea spazi totali e dinamici, tori un numero spropositato di operato- zione di un importante restauro in cui un imbarazzante di incontri su «Arte e Diritto», or- so per la prima volta) i luoghi martoriati varcare la soglia del museo dopo la sua Qualcuno si è ovviamente domandato se tà, ma sviluppa sempre un percorso Nuovi Uffi ci fin di bene, ma comunque attraverso un più autorevoli al mondo, mostra che i due gruppi di architettura anni da «Il Giornale dell’Arte», indecisa a tutto e preferisce decenni ha spostato questi connotati arte e banca molto particolare. La generazione che Visitatori al giorno: 1.71 Visitatori al giorno: .171 tività e un linguaggio rivolto alla pancia Il tagliando del ministro cuito in un cantiere sul tetto della se famoso. Insomma la «ditta fa anch’essa di un immaginario che sono ostili e diverse, ma avvinte ideologiche, che a volte si venano di poche valutazioni critiche e preoccu- «Guernica» aggancia il passato al voluta dal ministro Alberto Bonisoli, dicastero del Collegio Romano è rimasta didattica cambiava, l’editoria scolastica case d’asta più in fretta e in modo più acuto. Parigi, ha sfilato davanti ai 150 oggetti di una polemica invero a senso no più valori accertati e accettati dal gu- gallerie, una connotazione dispregiativa e di Natale, come ultimo atto nella sua del nostro patrimonio culturale, compreso che nel loro movimento avvolgono il ri artigiani è un altro passo significati- il ministro dei Beni culturali di turno capitolo dell’arte ganizzato dalla Camera Arbitrale e bellissimi del terremoto, tra Marche, riapertura nel 2013. Ed è stato premiato: mai un museo italiano potrebbe tentare che alla fine elabora catture e cadute. mondiale 2018 metodo di appropriazione che sottrae alla un milione come la crescita del livello delle MOSTRA Mantegna e Bellini Sguardo tollerante Alterazioni Video e osbur Architecture punta dritto pi sul moderno che sul pubbliche la convivenza con altro che non verso un’internazionalità legata alla passerà alla storia come quella che dei cittadini. uesto clima si ripercuote Cattedrale di Notre-Dame, inizia ad cassetta», lunghe le di spettatori Venezia. Cercato, rincorso, inseguito, e individuale, complesso e proble- da un vincolo diabolico: l’ossessione stucchevoli personalismi. «Cerco il bene pazioni. Preferisco concentrare qui nostro presente. Non è un’icona che in gran fretta, il 13 e 14 agosto, pressoché stabile per oltre un ventennio. teneva il passo immettendo sul mercato Gran parte delle scelte del corpo provenienti dagli oltre 4.500 ritrovati unico: in un’intervista di inizio agosto sto collettivo, piuttosto una ricerca affan- infatti è esattamente a questo che i funzione pubblica, il procuratore della quello archeologico. L’«indietro tutta» in pubblico. Così ci vengono incontro vo verso la cancellazione del Restauro non abbia ripetuto la fatidica frase: tedesca: perché di Venezia che ha recentemente Umbria e Abruzzo, il centro geografico un’intera notte al cospetto di Rembran- continua a p. 8, i col. L’artista è un inviato speciale nella 3 Escher 3 Dipinto animato. Lungo il fi ume Esportazione: collettività un qualcosa che le appartiene. acque nel Mediterraneo possa pro- Al mezzo fotografi co non spetta pi hanno provocatoriamente avanzato contemporaneo. Molti consensi per appartenga al suo specifi co. di Michela Moro entrò nel mondo del lavoro durante la U anche nel comune sentire della cultura. di Daniele Manacorda ardere quando mancano una decina quasi più affascinati dalla ressa, poi, una volta raggiunto, sbandierato matico. La differenza consiste di mantenere il potere. L’improbabilità dove lo trovo», diceva Molière: un’arte l’attenzione solo su un aspetto cen- archeologica ma piuttosto l’immagine emanava anche due decreti attuativi, Subito, dalla fine degli anni Settanta, una quantità di proposte editoriali tra italiane elettorale sono ormai guidate più (tra cui «lettiere, cavalli di legno, posatesta, al quotidiano «Die Welt» Weiwei da spendere nosa di nuovi linguaggi che producono «Due mostri sacri» milioni circolazione dell’opera con mostre, Palazzo Reale, Milano National Palace Museum, Taipei Un paradosso che rasenta l’ossimoro, fondazioni, e istituzionali pi pensano guardando le immagini Repubblica di Torino ha formalmente vocato dal documento prevede, fra l’altro, Michelangelo, Caravaggio, Tintoretto, come disciplina creativa/intellettuale «I restauratori italiani sono i miglio- il nazismo individuò istituito una sezione specializ- dell’Italia. Ci suggeriscono di iniziare realtà: questo reale che si presenta vocare danni anche gravi alla il ruolo controllato dell’esclamazione, l’idea che il fenomeno non sia la mostra che alla ondazione Insomma l’arte preferisce stare in fiere e aste da Basilea a Dubai e Los Grande Recessione, una delle peggiori Ecco il bello della diretta di internet, la Dopo mesi di dibattito anche acceso da parte di varie componenti di minuti alle sette ed è in corso la dall’attesa e dall’evento che punta come un trofeo da tante località del VENEZIA nell’affermazione di una respon- di altre alleanze le imprigiona nel non diŠ cile, se non si parte dall’idea trale, che per più versi è illuminante a futura e perenne memoria di un uno sull’organizzazione dei musei sono state reclutate le forze aggiuntive le quali è oggi piuttosto difficile orien- che da ragionamenti, da esaspera- modelli di navi: tutti gli ironici simboli di lamentava la chiusura mentale della sorpresa? Ecco allora che esso diventa Aicolo di Ciina Valoa della chiesa olandese di Arnhem, che dichiarato falso il Papiro di Artemi- il ripristino di Soprintendenze archeologi Veronese con opere parlanti e così come si è venuta strutturando in ri del mondo, evviva l’eccellenza del nella classicità zata per controversie in ma- Nel marasma di Veneto Banca e Popolare una visita diversa di Atene (al centro sempre più sistematicamente sotto i I G A Visitatori totali: 300.980 Visitatori totali: 73.032 bene o male? che non prevede restituzione ma piutto- gran parte dei 49 siti patrimo- di chi partecipa alle scampagnate l’accumulazione di scelte politiche Prada di Milano indaga tra gli anni compagnia, abitare il quotidiano pi comunicazione di messaggi orizzontali del mondo dei beni culturali, il Ministero per i Beni e le Attività messa della sera. Un ritardo nell’al- sulla quantità contemplativa e mondo note per il loro patrimonio ar- sabilità individuale dell’artista che loro tormentatissimo, litigioso ma che il bene sia comunque quel che si circa il vero senso dell’operazione, passato che annulla ogni distanza statali, l’altro sull’organizzazione degli necessarie con pubblici concorsi. tarsi. Le grandi narrazioni di un tempo zione: abbandonate le illusioni si è una vita che mi era stata negata», prose- società tedesca dovuta a un eccessivo il non luogo di un massaggio del musco- e in aonamento crisi economiche del secolo. La prima record di libri e restauri Angeles. Così l’arte passa dalla storia di Vicenza, «salvate» in extremis con rimane l’archeologia anche nell’anno segni di improvvise tragedie, di sma- Visitatori al giorno: 1.368 Visitatori al giorno: 8.1    . ,  . sto il camuffamento e la promessa di una nio mondiale dell’Unesco situa- dello scoop, bens quello che fonde e procedure errate, ma qualcosa di Venti e Quaranta e per Picasso e di città che gli spazi esclusivi delle case ora è divenuta una pista da satebo doro. Nel caso ci sia ancora qualcuno che autonome, il ripristino al vertice del stereofoniche. Il mapping crea eventi Italia negli ultimi cinquecento anni. L’al- restauro italiano». Cullarsi in questa la matrice del teria d’arte. indissolubile matrimonio (i grillini pensa e si vorrebbe fare e il male quel che peraltro appare assai confusa e temporale. Anzi segna la nostra alla ricerca del minor male possibi- guiva, con l’affranta voce di Carmelo arroccarsi nella propria secolare lo atrofizzato della sensibilità collettiva. alla geografia, con il sostegno di un generazione dopo più di 70 anni che si T A N che puntano sulla quantità d’ascolto. culturali (Mibac) ha reso noti alcuni interventi di riorganizzazione larme, immancabili fatalità, di - al riconoscimento sociale delle tistico o naturale, il turismo dei gran- E UNESCO diventa un vero e proprio testimone uffici dirigenziali. Sono già intervenuto, All'inizio degli anni Ottanta altre massicce hanno lasciato spazio a storie che, ge- MUSEI durata di un oggetto comunque perituro. AD ATENE ard al coperto, o a Saint Paul a Bri in Italia che non sappia di che cosa si Mibac di una Direzione generale solo per polisensoriali che stimolano non tro passo significativo è stato quello di convinzione senza fare nulla per soste- superuomo? Tra Il comitato scientifico orga- soldi pubblici e privati, la segnalazione di Documenta 14, giunta fin qui) dalla scherate intolleranze e di un tempo in- ti fi no a 10 metri sul livello del MUSEO L’Egizio di Torino artista vivente il momento della tolleranza, della pi: «Incompiuto. La nascita di uno Giacometti, per Carrà alla ondazione e dei musei. L’arte disposta a della struttura, attesi da alcuni paventati da altri, che sostanzialmente coltà d’intervento e il rogo prende presenze. Il brusio e l’ingorgo al a carico. Senza reticenza e censura soffrono di più, terrorizzati di perdere che pensano (e fanno) gli altri. Per que- priva di un vero disegno strategico di memoria in maniera indelebile, insieme a Daniele Manacorda, sulle immissioni di personale (forse a volte neralmente più ampie nelle geografie le. Oppure disgustati non si vota. Bene il faraone morto a 18 anni); un continua a p. 13, iv col. Così il museo acquista un carattere e Paesi, collezionismo cosmopolita collegato che gli ex manager si erano lanciati Fondazione Stavros Niarchos, uno degli L’estate del contemporaneo: certo. L’occhio si muove lungo derive ritroverà più povera della precedente. Un fenomeno ormai diffuso non sol- di numeri si è trasformato da qualche Questo dimostra comunque una attitudi- UN NUOVO mare. Gli studiosi hanno messo a possibilità dell’incontro e della diversa stile» recita infatti il titolo del volume errero di Alba e per il Cubismo perdere la propria aurea, rinunciare stol, ora sede di una scuola di circo. tratti dopo 12 anni di polemiche sui l’Archeologia, il riaccorpamento fra So soltanto lo sguardo, anzi ora sedato qualificare le imprese non attraverso i nerla, o peggio mettere mano al delica- gli imputati anche nizzativo del ciclo di con- il posto per la non ammissibilità del sto avevamo riconosciuto al ministro politica culturale: il centralismo vs creando un cortocircuito tragico tra pagine di questo stesso giornale (cfr. meno selettive e particolarmente ingenti) e aggiornate fino al contemporaneo, Ora questo nuovo Governo rischia giro d’affari che si aggira intorno ai 23 performativo che agita nei propri spazi «Perch impegnato, civile, realista e coraggioso» al grande mercato e all’acquisizione anche in spericolati acquisti di opere ultimi gioielli di Renzo Piano, e di Lisbo- e scarti, lungo vie che non sono mai All’interno di questa generazione, Monet e Uffi zi I musei in Italia I musei nel mondo tanto in Italia, in Europa e in altri conti- lasciano molte cose come stanno. E questo è un bene. sempre più forza. Le fi amme si le- posto del silenzio e dell’inciampo tempo, per molte di esse, in una vera alcuna. La prova della sua libertà ne salutare, una felice amoralità di un pro- punto un modello dettagliatissimo coesistenza. uesto possibile recentemente pubblicato da umboldt Su pagine al Centre Pompidou. Ma la alla stupefazione e alla meraviglia. Il tema delle chiese sconsacrate e giornali, ricordiamo che è un papiro printendenze e musei territoriali. Richieste dall’entrata in campo degli altri sensi, curricula e le esperienze dei restaura- to e complesso settore del restauro in i figli di Darwin ferenze è composto dalla Meglio terzo mandato). Bonisoli alcuni meriti, se non altro l’autonomia. storia e geografi a. Il Mediterraneo, dei musei, opinion maker che ne faccio parte di un gruppo più ristretto, 1 Galleria degli Uffi zi Firenze 1 Louvre Parigi nenti. Si afferma lo so fare anche io. Viene riaffermata nei fatti la pari dignità dei concetti di tutela vano altissime e avvolgono la guglia ECCO LA BIENNALE: nell’esemplare bellezza dell’opera. maledizione. Tanto che parecchie am- sta proprio nella democrazia dei lo scorso numero) esprimendo non sono avvenute con la «285», la legge per riconoscono una centralità inedita all’a- A Kyoto cesso creativo che produce un plusvalore nei suoi primi passi di ricalcare gli milioni di euro. E ora Tutankhamon MUSEO forme sorprendenti ed eventi inattesi. Aicolo di Alando Maini ECONOMIA. Articoli dall’Australia presidente della Camera Ar- d’arte sopravvalutate sulla base di perizie na partendo da una recente e spettaco- la guida a Kassel e Münster maestre ma sempre sentieri interrotti primi in Italia di ciò che avverrà nei siti Unesco soltanto se lo sguardo abbandona Boos, frutto di una ricerca, condotta maggioranza relativa va all’antico: Non appare pi all’improvviso come chiuse, analogo a quello delle aree lungo 2,5 m con disegni di mani, teste ovviamente legittime, le quali sembrano oltre alla vista, l’udito e fi nanche tori, ma attraverso dei certificati che modo confuso, errato e con gravissimi e Konrad Lorenz, e valorizzazione e si afferma, almeno a parole, l’intenzione di ottocentesca di legno e piombo per Forse perché, come diceva Baudelaire, L’ossessione del potere (che induce di metodo, che avevano accompa- Tutta la riorganizzazione (l’ennesi- ora, da «Mare nostrum» è diventato poche riserve e critiche a questo l’occupazione giovanile. Per un primo nalisi d’opera. La struttura portante del alla banalità del quotidiano. Insomma l’ar- errori di quello che lo ha preceduto: si prepara al suo ennesimo transito, Il museo di arte contemporanea non confermano l’esistenza, come il addomesticate («Corriere del Veneto», lare architettura affacciata sul Tago. È il Reportage e commenti esclusivi su «Vernissage» allegato a questo numero. che sviluppano una polarizzazione del- che invece si ricorderà come quello Visitatori 2018: 2.230.914 Visitatori 2018: 10.200.000 Nella musica è in voga il trap, incrocio ministrazioni pubbliche sono state co- Paesi in cui si sviluppa. Cartina «Il Giornale dell’Arte» l’Icom entro il 2100 in base a quattro pos- alle pagine , , la torre di controllo e si abitua alla per oltre un decennio, con tanto di le pagelle Tintoretto a Venezia, Mantegna e la madonna, le sue epifanie amano e militari ormai in sovrannumero, è e piedi umani e oltre 40 animali fanta- far credere a un osservatore esterno che l’olfatto. Un massaggio del muscolo le imprese comprano o ottengono dopo ritardi è stata colpa grave. Oggi, dopo l’«amico degli bitrale di Venezia, avvocato I GIOVANI SU CUI PUNTARE dichiararla fi brillazioni permanenti di rivalità gnato i suoi primi passi, ma anche di ma da quando è nato il Mibac, tanto «Mare monstrum». Nella speranza te è indecisa a tutto, nella sua capacità di spartizione di Ministeri, di centri di varcando la Manica per raggiungere la garantisce il proprio tesoro ma piuttosto ➧ essa è una promessa di felicità. Che provvedimento, che, peraltro, ha periodo dunque le cose sono andate più racconto si è progressivamente aperta a all’Ungheria Guggenheim negli Emirati Arabi. 13 aprile, poi «la Repubblica», 6 giugno) Maat, il grande spazio espositivo dedi- lo sguardo retorico e producono un ac- composto dagli sciagurati che scelsero Visitatori 2017: 2.23.3 ➧ Visitatori 2017: 8.100.000 di rap ed elettronica, dove il cantante migliorare l’effi cacia e l’effi cienza dell’amministrazione in funzione il cui restauro era da alcuni mesi strette a prendere provvedimenti dra- al tornasole di come la resistenza non esce in agosto. sibili scenari di aumento del livello LIBRO «Gli Undici» di Pierre Michon precarietà del colpo d’occhio. Nell’arte mappatura di una lunga serie di opere Bellini a Londra, la mostramercato altri luoghi. Il sistema dell’arte un nodo che arriva al pettine delle stici e reali, una carta geografi ca unica i passati assetti amministrativi fossero atrofi zzato della sensibilità collettiva, esperienze irrilevant (lapidi cimiteriali o più di 14 anni dalla legge del 2004, animali» Patrizia Chiampan, dalla Sfarzi dei falsi e Louvre isteriche) non solo stampella sostanza: mantenimento di alcuni che gli stessi dirigenti e funzionari, che il ministro Salvini vada a Madrid santificare ogni procedura e sconfiggere potere, adesione a un contratto o a Saatchi Gallery di Londra, già tempio promette istanti di un’estetica diffusa di Margaret Carrigan, Qui non prevale la forza dell’opera, è forse di minore importanza, ma quel cato ad arte, architettura e tecnologia. cesso verso un’attenzione dettagliata la via dei Beni culturali all’università. - 4.441 -0,2% 2.100.000 +25,9% diventa il portavoce di una condizione del rapporto con la cittadinanza. Si resta invece in attesa di capire stata appunto installata, quasi inca- IN UNA EDIZIONE STELLARE forse nella nostra epoca sembra stici: il Louvre ha appena annunciato delle forme artistiche sopravviva Il prossimo numero sarà in edicola conquistato un record nel mettere o meno regolarmente, anche perché era schede, focus e attività pratiche e i International La leggendaria la tolleranza introduce la possibilità di di esperti scrivente avvocato Lavinia Sa- di Italo Rondinella. CortesiaFoto La Biennale di Venezia dogmi e luoghi comuni. Capace come è del mare: 37 dei 49 siti sono già abortite. Pi che un nuovo genere, Tefaf, Gaudenzio errari tripartita preferisce le fi ere al pellegrinaggio. politiche urbanistiche, ma infi nita per il mondo antico, e testi in greco sul- il luogo di un’effi cacia e di un’effi cienza portato per in una condizione di pensiline di stazioni ferroviarie postuni- reiterata nel 2009 (ma se ne parlava se il preventivato rafforzamento della capacità di controllo a livello strata, una gigantesca impalcatura corrispondere allo stare insieme. Una in pericolo l’alleanza, ma addirittura detta le pilastri delle passate riforme (So- esausti, oramai fanno fatica a modi- a farsi un selfi e davanti al capolavoro tutti, o quasi, d’accordo nel ritenerlo una nuova organizzazione con un bilancio manuali si prestano a un utilizzo a più un programma condiviso, perduran- dei sacerdoti imbalsamatori di oggi, senza garantire la proverbiale durata ma «Meglio una fi ction» Brian Allen All’interno di piuttosto un accredito indotto dalla comportamento può essere paradigmatico Ma ovunque, a Venezia come a Spello e a un mondo mai in posa. D’altro canto, siamo anche una primi nel mondo 2 Galleria Accademia Firenze 2 N. Museum China Pechino biografi ca e sradicata. Nell’arte fi gura- di dover limitare l’afflusso di visitatori rispetto all’effimero potere di una nella prima settimana di settembre. a rischio di inondazione e 42 di impedire ogni esclusione, di barattare un degenere. a Varallo, Vercelli, Novara. Wall Street e non Lourdes. mente pi problematico. Lo ha spe la natura della geografi a e una descri-  V˜™™ š˜ solo recentemente perdute. Sarebbe facile passività e di quiete. tarie). Trent’anni fa ho personalmente già nel 2000), che stabiliva i percorsi vini, dall’avvocato Fabio Moretti e L’installazione «Trojan» (2012-17) di Yin Xiuzhen alle Corderie dell’Arsenale nella mostra azioni di Governo che sembrano di Picasso. Magari questa picassata vuole cambiare di spostarsi nel non luogo di una nuova Collezione nomea imprenditoriale del collezionista per riflettere sulle collezioni d’arte delle Macerata, a Plaka sotto il Partenone co- delle prime generazioni che ha tiva è di moda la street art attraverso centrale vada in direzione di un auspicato alleggerimento della di 500 tonnellate. prova della solitudine delle masse? e le Isole Fær Øer, possedimento da- politica che ormai fa solo manuten- Ogni giorno inadeguato e sostanzialmente e stipendi da «fanalino di coda» della livelli. La legge del 2013 ha reso adotta- te divergenza di opinioni, sospetto Damien Hirst, Marc Quinn & C. piuttosto l’evidenza dell’opera come un Aicolo di anco anlli e Nanc enne pi cose con una sola. Pagine da a «Il Giornale delle Mostre»  . ,  . zione della Spagna.  .  . ›œ-›œ  . ,  . organizzato con alcuni combattivi col- formativi, è stato pubblicato l’Elenco dal commercialista Roberto Spada. Il Visitatori 2018: 1.719.645 Visitatori 2018: 8.610.092 IN QUESTO NUMERO, IN «VERNISSAGE» «May You Live In Interesting Times», curata da Ralph Rugoff. «Vernissage» allegato di Anna Somers Cocks conoscenza. Morale della favola: togliere erosione costiera.  .       « »  . banche (e non solo quelle), evidenziando me sulla collina della capitale lusitana, struttura di vertice del Mibac, che ‚ƒ„ †„‡ˆ ˆ ‰. Œ, † ‚ƒ‹. ‚ƒ„ †„‡ˆ ˆ ‰. Š, † ‚ƒ‹. nese nel bel mezzo del Mare del Nord, zione del nostro presente. pilotate da un’unica fi nalità: catturare di Daniele Manacorda di Giuliano Volpe aiuta ad aprire qualche porto. sbagliato, sia chi aveva difeso sia chi Pubblica amministrazione, ma presto, con bili soltanto i testi in modalità digitale o di Adriano Boschetti di Franco Fanelli felice inciampo per lo spettatore. ➧ e dal fanatismo stanziale del luogo potuto usufruire di una formazione Visitatori 2017: 1.623.677 ➧ Visitatori 2017: 8.062.62 interventi pittorici in luoghi pubblici che a questo numero contiene un ampio report critico e fotografico della 58ma Biennale www.ilgiornaledellarte.com la definizione ai poveri per dare ai ricchi.   .  . ,  . GDA_1218_Layout 1 14/12/18 19:30 Pagina 1 GDA_01_19_calendario_Layout 1 22/01/19 16:17 Pagina 1 leghi la prima manifestazione pubblica nazionale dei restauratori inquadra- 18 gennaio scorso si è tenuta l’ultima Goulandris di approdo. Unica migrazione non snodi, comportamenti consueti e mancanze. ci sarà un piccolo o un grande museo Franco Fanelli commenta +5,9% +6,7% continua a p. 10, i col. d’Arte di Venezia, in corso fino al 24 novembre articolo a p. 11, i col.   . ,  .   . ,  .   . ,  . continua a p. 4 i col. continua a p. 7 i col. articoli da p. 22 a p. 29 continua a p. 8, ii col. continua a p. 12, i col. Nrw Studio; Kunstsammlung © Ai Weiwei «IL GIORNALE DELL’ARTE» NON ESCE focalizzata, fi n dall’inizio, e altamente 95.968 547.467 riducono la complessità della ricerca GDA_06_19_calendario_Layout 1 21/05/19 16:23 Pagina 1 GDA_06_19_calendario_Layout 1 24/06/19 11:03 Pagina 1 GDA_VINI_09_19_Layout 1 23/09/19 11:25 Pagina 1 dei restauratori. Vestiti da soldati na- ti secondo tabelle che ne definiscono conferenza sul tema «La regolamen- Già negli anni Settanta l’allora presidente pronto per essere visitato. Perché un  ŒŒ Ž  ‘’’ “ Œ ”’ GDA_07_19_Layout 1 17/07/19 09:19 Pagina 1 respinta, come quella anonima e IN AGOSTO. IL PROSSIMO NUMERO specializzante. Il percorso di studi    . ,  . visiva nella semplicità di un fi gurativo poleonici, sfilammo per le vie di Roma i settori di competenza e in base alle in Documenti tazione del Mercato: esempi di ordi- ’  ” ’ ‘’’ “ Œ ”’  . •– 3 Castel Sant’Angelo Roma➧ 3 Metropolitan New York tragica cui assistiamo in questi anni. della Banca Nazionale del Lavoro Nerio museo accoglie, istruisce, diverte, con Abito imperiale in seta a fondo giallo con draghi e i “dodici simboli”, continua a p. 6, ii col. continua a p. 6, i col. pp. 26-27 continua a p. 16, i col. SARÀ IN EDICOLA NELLA PRIMA di questa generazione è stato anche Visitatori 2018: 1.113.373 Visitatori 2018: 6.953.927 riconoscibile. Impera dunque non la de- Jifu, periodo Jiaqing (1796-1820). Nesi aveva fatto con discrezione piazza o senza supporti vituali o digitali (a Alessandro Martini commenta

mediamente molto più lungo rispetto ➧ mocrazia ma la demagogia. Aggiudicato a € 212.500 5  6 marzo arredi sculture e oggetti d’arte SETTIMANA DEL MESE DI SETTEMBRE Visitatori 2017: 1.1.2 Visitatori 2017: 6.692.909 GDA_02_19_DIPINTI XIX SECOLO_Layout 1 20/02/19 17:55 Pagina 1 continuaGDA_0617_solo a p. gioielli_Layout2, iii col. 1 08/06/17 16:07 Paginaquesti 1 ultimi dedichiamo una grande  ŒŒ Ž  ‘’ “ Œ’  . —˜    . ,  . - 41.871 -3,6% 261.018 +3,9% ROMA | 24 OTTOBRE 2019 CALENDARIO ASTE GDA_04_19_calendario_Layout 1 22/03/19 16:11 Pagina 1 6 giugno arte moderna e contemporanea  milano WINE & SPIRITS aSIan aRt 6 marzo ceramiche europee CALENDARIO ASTE CALENDARIO ASTE CALENDARIO ASTE In vista delle prossime aste, i nostri esperti sono a vostra disposizione per visionare singole opere o intere collezioni per offrirvi valutazioni gratuite e confidenziali 6 marzo dipinti antichi e del XIX secolo Chorus Café - Via della Conciliazione 4 - Esposizione a Genova su appuntamento Spilla in platino, onice e diamanti, Cartier Panthère Aggiudicata a € 52.080 7 maggio gioielli e orologi milano 1718 giugno design  genova 29 luglio Una collezione di dipinti della Belle Époque - Monte Carlo* 17 - 18 settembre arredi, ceramiche, sculture e oggetti d’arte - Genova DiPinti Del XiX Secolo 8 maggio argenti avori icone e oggetti d'arte russa milano 19 settembre memorabilia, collectables & erotica - Milano in vista delle prossime aste, il nostro esperto è a disposizione per valutazioni gratuite e confidenziali CALENDARIO ASTE 19 giugno tappeti e tessuti antichi  milano 29 luglio Importanti gioielli e orologi - Monte Carlo* M I L A N O | G E N O V A | R O M A | M O N T E C A R L O MILANO | GENOVA | ROMA | MONTE CARLO MILANO | GENOVA | ROMA | MONTE CARLO 9 maggio monete e medaglie milano +39 010 253 00 97 | [email protected] | wannenesgroup.com M I l a n o | G e n o v a | R o M a | M o n t e c a R l o +39 010 253 00 97 | [email protected] | wannenesgroup.com M I L A N O | G E N O V A | R O M A | M O N T E C A R L O GIOIELLI GENOVA | Rosanna nobilitato | [email protected] | wannenesgroup.com In vista delle prossime aste nazionali ed internazionali, i nostri esperti sono a vostra disposizione +39 010 253 00 97 | [email protected] | wannenesgroup.com in partnership con Art Contact Monaco +39 010 253 00 97 | [email protected] | wannenesgroup.com +39 010 253 00 97 | [email protected] | wannenesgroup.com +39 010 253 00 97 | [email protected] | wannenesgroup.com MILANO | GENOVA | ROMA | MONTE CARLO 14  15 maggio arredi sculture e oggetti d'arte genova * in tutta Italia per valutazioni gratuite e confidenziali di Gioielli e Orologi da Polso 15 maggio ceramiche europee genova Giovanni Boldini Ritratto a mezzo busto di Josefina Alvear de Errazuriz (particolare) 23 maggio classic & sports cars como M I L A N O | G E N O V A | R O M A | M O N T E C A R L O aggiudicato a € 124.000 M i l a n o | G e n o v a | R o M a | M o n t e c a R l o MILANO | Teresa Scarlata 02 72023790 | [email protected] | ROMA | Benedetta Romanini | 06 69200565 | [email protected] 28 maggio dipinti antichi e del XIX secolo genova +39 010 253 00 97 | [email protected] | wannenesgroup.com

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...... VEDERE A TORINO | I protagonisti |10 Una città in vestaglia seduta su una miniera d’oro Con le Olimpiadi Torino è rifiorita. Poi si è lasciata andare. Le nuove generazioni dell’alta borghesia si allontanano dalla città. «È ora di smettere di lamentarsi, dobbiamo ritrovare l’orgoglio di essere torinesi o diventeremo il dormitorio di Milano»: parola di qualcuno che la città la conosce benissimo, Giorgina Siviero

In alto Giorgina Siviero. Qui sopra e nella pagina accanto alcune immagini del suo nuovo San Carlo

La moda a Torino ha un nome e un cognome: Un’idea diversa di negozio. Adesso la maggior parte è sparita da Torino. Le nuove Giorgina Siviero. Torinese, classe 1943, si forma Il vero negozio su strada non ha più tanto senso di generazioni sono sì torinesi, ma vivono a Torino? Per questo con l’architetto Piero Verbinschak, che le insegna «a esistere, la nuova generazione compra su internet, ci Torino a un certo punto è andata in crisi. Di grandi aziende guardare le cose in un certo modo: ciò che è bello e ciò che sono i negozi monomarca. Questo nuovo spazio è l’unica che funzionano ce ne sono ancora per fortuna ma la nuova non lo è». Nel 1965, dopo gli studi a Parigi, apre il suo alternativa che ho pensato rispetto ai miei negozi generazione è un po’ sparpagliata per il mondo, un po’ primo negozio in città (Simonetta Boutique in via precedenti e oggi se vuoi comprare un pezzo attuale compra online qualcuno invece continua come sempre a Lagrange 11) e porta in Italia il prêt-à-porter. Nel 1973 ma fuori dall’impermanenza della moda del momento, comprare a Torino. è la volta del primo San Carlo. Da allora ha aperto a un capo con una vera tracciabilità, un oggetto con una Chi sono oggi i suoi clienti? Torino una ventina di negozi, tra cui uno con Missoni storia o un prodotto di una vecchia tradizione scoperta Industriali e professionisti, i nomi che contano tra avvocati, e due in società con Armani, fino all’ultima creazione in giro per il mondo qui si può trovare. Qui con le mie notai, commercialisti e medici. inaugurata lo scorso settembre a Palazzo Villa, in un collaboratrici di sempre facciamo un progetto sulla Quindi è cambiato il rapporto dell’alta società interno di piazza San Carlo ideato e progettato da cliente, la prendiamo per mano, la misuriamo. È quello con Torino. Gli Agnelli, per esempio, erano Jeannot Cerutti. In oltre 50 anni di carriera ha vestito che ho fatto da sempre ma depurato da cose superflue. molto legati (anche industrialmente) alla città. l’alta borghesia piemontese e non solo, contribuendo È impegnativo come investimento, tempo e ricerca. Sono Ma siamo sicuri che fossero così legati? a plasmare lo stile, l’eleganza e il rigore torinesi. uscita completamente dal fashion system, vado per la mia Com’è cambiata Torino dal suo primo negozio Com’è arrivata alla moda? strada e quando qualcuno mi dice che forse faccio male io a oggi? Per puro caso. Mi piaceva l’architettura, ma per molte rispondo che voglio solo peggiorare nella mia visione delle Nel mio lavoro il massimo splendore l’ho conosciuto agli ragioni ho dovuto cambiare registro. cose, voglio diventare sempre più intransigente, sempre inizi e negli anni Ottanta, Novanta e Duemila. Tutti Che cos’ha di diverso il nuovo San Carlo? più rigorosa in termini di proposte. volevano i marchi e ce li avevo solo io. Torino invece è Palazzo Villa l’ho comprato nel 2003 e inaugurato nel Come hanno reagito i torinesi? cambiata prima, durante e dopo le Olimpiadi. Abbiamo 2005 con le esclusive o i corner di tutti i grandi marchi. Pensavo che avrei perso molto passaggio, invece ne ho scoperto di avere una città bellissima, di essere eleganti, di Questo negozio invece è a misura mia, negli altri sentivo acquistato. Questa storia mi ha insegnato che se tu fai, volerci bene, eravamo diventati amici da sempre, parenti. il fiato sul collo dei marchi, volevano che rispettassi la Torino risponde. Ma devi fare, non fare finta, come cambiare È stata una bellissima stagione. Abbiamo illuminato la loro impostazione, che facessi acquisti un po’ obbligati, uno zerbino e dare un’imbiancata. I torinesi non sono città, l’abbiamo rinfrescata e trattata come una metropoli le pressioni erano pesanti. A un certo punto ho deciso di persone a cui puoi far credere una cosa per un’altra, ti fanno di prima grandezza. Le Olimpiadi ci hanno fatto scoprire ridiventare padrona di me stessa, sentivo i cambiamenti i complimenti, ma ti fanno anche una critica dura. potenzialità importanti. E per un certo tempo la città è nell’aria, ho ceduto lo spazio a Prada e mi sono spostata al Com’è la clientela torinese? rifiorita, poi con il decentramento di certa industria e la 197 di piazza San Carlo (ex uomo), abolendo tutti i corner Internazionale, viaggia, gira, confronta, giudica e premia le crisi ci siamo dedicati solo più alla lamentela, ci siamo dei marchi. Da quel momento è partito un ripensamento cose ben fatte. Ho quattro generazioni che vestono da me. seduti, non abbiamo lottato. I governanti attuali non ci da parte delle aziende che prima avevano da me uno spazio Lei veste l’alta borghesia da cinquant’anni, hanno aiutato. Abbiamo avuto delle grandi opportunità e dedicato, hanno trovato qualcuno che gliel’ha fatto e io com’è cambiata? ce le siamo fatte portare via da Milano. I milanesi sono più li ho lasciati andare, o meglio, ho dato loro la scusa per Un tempo ce n’era molta di più, era meno nascosta, era bravi di noi, più forti, organizzati, intraprendenti, ma tutto andarsene. Oggi sono padrona di fare quello che voglio: la vecchia generazione che veniva da me. Mi ricordo una quello in cui loro eccellono sono cose cominciate a Torino, proposte alternative, no brand, le cose le ricerco in ogni parte domenica prima di Natale di parecchi anni fa, c’era da me al momento giusto ci siamo seduti e abbiamo lasciato che del mondo, questo ha un grande successo e mi piace molto. tutto il gotha degli industriali italiani, che comprava regali. tutto andasse com’è andato. VEDERE A TORINO | I protagonisti |11

Che cosa cambierà con il treno a levitazione Con le Olimpiadi abbiamo capito che siamo belli e ci siamo magnetica che in sette minuti collegherà Torino presentati in ordine, ma abbiamo sempre la vocazione a a Milano? nasconderci. Diventeremo sempre e comunque la periferia di Milano, il Lei ha sempre investito a Torino. suo dormitorio, se non ci inventiamo una nuova vocazione Non ho mai pensato di spostarmi, preferisco essere brava per questa città. C’è troppa poca gente che fa le cose, quelli e conosciuta a Torino, piuttosto che essere una dei tanti a che si muovono sono sempre gli stessi, i Lavazza, i Denegri, Londra. Boglione e pochi altri. I personaggi capaci a Torino ci Colleziona? sono. La giunta in carica cittadina ci ha solo fatto perdere Ho messo insieme una piccola collezione con pezzi di Balla, del tempo prezioso. È una cosa che pagheremo per chissà Burri, Savinio, De Pisis, Boetti, Paolini, Anselmo, Zorio, quanto tempo. Mondino, Merz e altri... Ora vorrei trovare il tempo per Che cosa deve fare Torino? seguire alcuni giovani. In negozio ho presentato Tania Quando fai qualcosa (il mio negozio ne è un esempio) Torino Pistone, Nicola Bolla e Andrea Salvatori. In questo nuovo risponde, ha voglia di scrollarsi di dosso questo senso spazio ho l’intenzione di far girare nuovi talenti così avrò di sconfitta. In tutte queste manifestazioni che abbiamo la scusa per continuare la mia collezione, che adesso è lì in fatto contro i no Tav ci si ritrovava più o meno come alle fase di stallo. Olimpiadi, ho visto la gente più incredibile. Io stessa non Del fenomeno degli influencer che cosa pensa? ero mai scesa in piazza nella mia vita e sono andata a tutte Il peggio. Sono la bibbia degli ignoranti, stimo loro, ma non le riunioni. Era bello vedere i torinesi di ogni estrazione quelli che li seguono. È un mestiere geniale che colpisce un coesi contro un certo immobilismo dei nostri governanti. target perfetto. Non mi stupisco più, l’umanità è fatta di Si deve ritrovare l’orgoglio e la voglia di essere torinesi, di gente che pensa e di gente priva di ogni pensiero. sentirsi parte di una città meravigliosa che piace davvero Come si veste la donna intelligente? tanto agli stranieri. È una città bella da scoprire, potremmo Oggi la donna intelligente segue una sua moda. Per la vivere sfruttando la bellezza, dovremmo incoraggiare il prossima stagione ho visto tanta fantasia in giro, l’ho appena turismo, quelli che aiutano a portarlo avanti. Siamo seduti pizzicata, perché a meno che tu viva ai Caraibi, vestiti in un su una miniera d’oro ed è tempo che ce ne accorgiamo. Da certo modo e non sbagli mai. Il buon gusto non è soggettivo, quando hanno rimesso a posto il Museo Egizio ci sono code c’è un buon gusto e un cattivo gusto. chilometriche la domenica mattina. Tiriamo fuori le cose belle Che cos’è la bellezza nella moda? che abbiamo, rendiamole fruibili, comunichiamo che abbiamo Ciò che ha una proporzione, un senso. una città così meravigliosa da visitare e in cui vivere. E nell’arte? Torino è internazionale? Nella moda sono più tranchant, una donna deve sempre No. Mi piacerebbe poterlo dire. Basta guardare l’aeroporto... avere ben preciso il senso del limite, del ridicolo e del bello. Torino ha la vocazione a nascondersi. È come una bella L’arte non ha dei vincoli, nell’arte concedo di più. donna che si presenta in pantofole, vestaglia e bigodini. q Jenny Dogliani

galleria raffaella cortese

on view at the gallery art fair on view in monica bonvicini artissima monica bonvicini Main section unrequited love Works by Francesco Arena, Monica Bonvicini, as walls keep shifting september 19 – november 23, 2019 Michael Fliri, Simone Forti, Luisa Lambri, october 31, 2019 – february 9, 2020 via a. stradella 7–1–4, milan Marcello Maloberti, Franco Vimercati ogr – officine grandi riparazioni, turin Purple hall, booth 9

Disegni upcoming at the gallery Anna Maria Maiolino Purple hall, booth 14

anna maria maiolino november 1 – 3, 2019 december 3, 2019 – february 8, 2020 oval lingotto, turin via a. stradella 7–1, milan Telephone Anna Maria Maiolino upcoming at the gallery november 1 – 4, 2019 ogr – officine grandi riparazioni, turin ana mendieta december 3, 2019 – february 8, 2020 ...ma l'amor mio non muore via a. stradella 4, milan Marcello Maloberti october 27 – november 3, 2019 hotel principi di piemonte, turin

raffaellacortese.com still a place VEDERE A TORINO | Le fiere e i festival |12

Nella rete di NESXT

Si svolge nei Docks Dora la quarta edizione di NESXT, festi- val d’arte indipendente curato da Olga Gambari e Annalisa Russo. Fino al 3 novembre NESXT presenta «Trasloco», un nuovo programma di residenze e progetti condivisi tra spazi provenienti dalle scene indipendenti di Torino e Marsiglia. Ospiti dei Docks saranno E Il Topo (Napoli), Matrice22 (Mila- no), TAZ (Bologna), Sacrosanctum (Palermo) e da Marsiglia: Dos Mares, Espace GT, Hybrib, Vé Atelier e Salon du Salon, insieme a Polysemie ospitata dalla Galleria Gliacrobati. Fuo- ri dai Docks un circuito composto da Associazione Barriera, Galleria Cristiani, Galleria Alessio Moitre, Spa- zio Ferramenta, Idem Studio, Jest, Kspaces, Diogene, viadellafucina16- condominio museo, Teatro Espace, 55 Accademie in festival Fusion Art Gallery / Inaudita, PHOS, Spazio Montanaro, MuchoMas!, Off Topic, Quasi Quadro. Ad arricchire la programmazione dei Docks una sezione «live» presso Amen Loft, dedicata al suono e alla performance, q Qual è il ruolo dell’arte nella costruzione di un immaginario? E che e una sezione «incontri» dedicata alla parola e al pensiero presso Studio 65. Ma.Mo responsabilità ha l’Accademia nella formazione dell’artista consapevo- le? «Building a new world-Costruire un nuovo mondo» è il tema della II TORINO. Docks Dora, via Valprato 68, nesxt.org, Nesxt fino al 3 novembre (29 ottobre opening circuito cittadino, edizione del FISAD-Festival Internazionale delle Scuole d’Arte e Desi- 1 novembre opening Docks Dora) gn, diretto dalla presidente dell’Accademia Albertina Paola Gribaudo e curato dal direttore Salvo Bitonti, e della XIV edizione del PNA-Premio Nazionale delle Arti promossi dal Miur. Si svolge fino al 17 novem- bre e vi prendono parte 35 Accademie e scuole d’arte italiane e 20 Club To Club avant-pop straniere. Dieci le categorie premiate: pittura, scultura, arti grafiche, Club To Club è tra i festival di musica avant-pop ed decorazione, scenografia teatrale, cinematografica e televisiva, arte TORINO. elettronica più apprezzati in Europa. Ideato da Xplo- elettronica, fotografia, opere interattive, video-installazioni e produzioni Sedi varie, siva, accompagna da diciannove anni la settimana audiovisive. I lavori, circa 400 (nella foto, «The fifth, bozzetto per mat- clubtoclub. it, «Club To dell’arte contemporanea con un fitto programma di tepainting», 2019 di Noemi Givone Toro), sono esposti in varie sedi tra Club» dal 30 session e djset. Cinque giorni di show, dal 30 otto- cui Accademia Albertina, Fondazione Giorgio Amendola, ex Fabbrica ottobre al 3 novembre. bre al 3 novembre, in cinque location, OGR, Reggia di Incet e Camera-Centro italiano per la fotografia. Durante la cerimonia Venaria (nella foto, C2C18), Lingotto, Porta Palazzo, finale, il 17 novembre, verranno premiati il regista Aleksandr Sokurov Symposium, senza dimenticare il block party domenicale. Il titolo e l’artista Alexander Shishin-Hokusai, provenienti rispettivamente da della XIX edizione è è «La luce al buio: Season 2». Tra gli ospiti: Russia e Cina, Paesi ospiti del Fisad. q Mariacarla Mole Chromatics, Flume, James Blake, Battles, black midi, The Comet Is Coming, Floating Points [live], Helado Ne- gro, Kelsey Lu, Nu Guinea, Skee Mask, slowthai, Desire, Issam, Let’s Eat Grandma, MorMor, Napoli Segreta, TORINO. Accademia Albertina di Belle Arti, via Accademia Albertina 8, lun-mar/gio-dom 10-18, e altre sedi, fisad.albertina.academy,FISAD-Festival Nivhek, RAP, Sama’, Slikback, Spencer D [Visible Cloaks], Spime.im, Visible Cloaks and Yoshio Ojima & Sat- Internazionale delle Scuole d’Arte e Design fino al 17 novembre suki Shibano, 72-Hour Post Fight e Holly Herndon con il suo nuovo «Proto». e molti altri ancora. q J.D.

in collaborazione con VEDERE A TORINO | I musei |13

Il pittore di corte Il califfo e le macerie con il modernista baltico Pelagio Palagi e Konrad Mägi ai Musei Reali

Artista, architetto, collezionista e bibliofilo, il bolognese Pelagio Palagi (1775-1860) arrivò a Torino nel 1832, quan- do Carlo Alberto di Savoia, appena diventato re, lo volle come «Pittore preposto alla decorazione dei Reali Palaz- zi». Operò al Castello di Racconigi e al Castello di Pollen- zo e nel 1834 fu incaricato del restyling di Palazzo Reale. È qui che l’eclettico artista ha raggiunto la sua massima espressione, andando incontro alle ambizioni del sovrano riformista e illuminato che in quegli anni istituì, tra l’al- tro, la Regia Pinacoteca e rifondò l’Accademia di Belle Arti che ancora oggi porta il suo nome (Albertina), dove Palagi ebbe la cattedra di Ornato. A questo periodo della sua pro- duzione i Musei Reali dedicano «Pelagio Palagi a Torino. Memoria e invenzione nel Palazzo Reale», dal 9 novembre al 9 febbraio. Al centro del percorso trentuno fogli dalla Biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna che documentano lo stile innovativo di Palagi, capace di fondere le istanze romantiche di Francesco Hayez con il Neoclassicismo di Antonio Canova, che frequentò entrambi. La La Pietà Rondanini e il tappeto di macerie su cui gioca- mostra comprende anche un itinerario degli ambienti del Palazzo in cui Palagi intervenì, dal Salotto Blu al Sa- va da bambino nell’immediato dopoguerra sono tra le lotto Rosso, alla Sala da Ballo, decorata in stile neoclassico e finita in tempo per festeggiare le nozze di Vittorio cose che hanno influenzato di più l’arte di Paolo Icaro Emanuele (erede al trono) con Maria Adelaide d’Asburgo Lorena il 12 aprile 1842. Colori audaci e luce inusuale (1936). Non è un caso che Torino, la sua città natale caratterizzano invece le opere di Konrad Mägi (1878-1925), capostipite della pittura baltica moderna, protagoni- dove tutto è incominciato, ne ospiti la prima retrospet- tiva in un museo italiano. Curata da Elena Volpato e sta della mostra «La luce del Nord. La pittura di Konrad Mägi» nelle Sale Chiablese dal 30 novembre all’8 visitabile alla Gam-Galleria Civica di Arte Moderna e marzo. Curata da Enrica Pagella con Ero Epner, con una cinquantina tra ritratti, paesaggi e schizzi, è la più Contemporanea fino al primo dicembre, la mostra ne grande esposizione europea dedicata all’artista estone. Più volte assimilato dalla critica a pittori come Vincent racconta 55 anni di carriera con 50 opere realizzate Van Gogh e Alfred Sisley, Mägi trasse ispirazione da diverse correnti, Impressionismo, Fauvismo, Divisionismo dal 1964 al 2019, alcune inedite. Le sue sculture sono e Art nouveau, ma senza mai aderire a nessuna di esse. La mostra torinese «posiziona l’opera di Mägi in contesti da gabbie, profili metallici, forme piuttosto semplici rea- cui essa è stata esclusa per cent’anni. In questo modo si arricchisce la storia dell’arte sia estone che europea», afferma Sirje lizzate con diversi materiali plastici che trasformano Helme, direttrice del Museo Nazionale d’Arte dell’Estonia che ha concesso in prestito molti dei lavori esposti. lo spazio in una dimensione intima e sacra, in un’e- Chiude il percorso un film-documentario sulla carriera e la vita dell’artista realizzato dalla regista estone Ma- stensione del corpo e della mente. «L’artista che in- rianne Kõrver. Fino al 3 novembre nelle Sale Chiablese prosegue invece la mostra sulla collezione di Riccardo cessantemente rilegge lo spazio e la scultura alla luce di un principio trascendente per il quale la vita delle Gualino (1879-1964) custodita dalla Galleria Sabauda e dalla Banca d’Italia di Roma, con oltre trecento opere di forme coincide con il senso del divenire», afferma la cu- Botticelli, Duccio da Boninsegna, Veronese, Manet, Monet, Casorati, solo per citarne alcuni. ratrice. Il tempo, e in particolare l’eternità, è un tema q Jenny Dogliani centrale anche per Gino De Dominicis, artista schivo, enigmatico e misterioso che sull’argomento aveva idee «Paesaggio norvegese con pino» di 1908-10 di Konrad Mägi e uno sgabello di Pelagio Palagi piuttosto precise. Sulla pittura e la scultura, per esem- pio, affermava che «hanno origine dalla non accettazio- TORINO. Musei Reali, piazzetta Reale 1, mar-dom 8,30-19, tel. 011/19560449, museireali.beniculturali.it, «I mondi di Riccardo Gualino. Collezionista e imprenditore» fino al 3 novembre, «Pelagio Palagi a Torino. Memoria e invenzione nel Palazzo Reale» ne della corruttibilità e della morte, non assecondano il dal 9 novembre al 9 febbraio e «La luce del Nord. La pittura di Konrad Mägi» dal 30 novembre all’8 marzo tempo e perpetuano il desiderio di immortalità». A lui è dedicato il primo di sei appuntamenti con cui la Vi- deoteca Gam festeggia 20 anni di collezione di video d’artista. La mostra, fino all’8 marzo, propone video Una Dama contemporanea nella Torino barocca dell’Archivio storico della Biennale di Venezia in dia- logo con opere e materiali della collezione Gam. Fino Per la quarta edizione Dama si sposta in piazza Carlo Emanuele II (cono- al 19 gennaio, in occasione del progetto Hub Middle sciuta da tutti come «piazza Carlina», a Palazzo Coardi di Carpeneto, che East di Artissima (cfr. articolo a p. 5), si può inoltre per l’occasione riapre al pubblico dal 30 ottobre al 3 novembre. Si ribadi- ammirare l’installazione site specific «Il califfo cerca sce così la volontà della piccola fiera internazionale di vivere il centro citta- asilo», realizzata dall’artista saudita Muhannad Shono dino come luogo della contemporaneità e di abbandonare la neutralità del (1977) con 3.500 tubi in pvc nero, finemente decorati white cube in favore di un dialogo con gli spazi storici. Le undici gallerie secondo la tradizione arabo-islamica accatastati a for- selezionate dal curatore Domenico de Chirico provengono da Australia, mare un accampamento provvisorio e decorati come Belgio, Canada, Germania, Inghilterra, Italia, Polonia e Svizzera. Sono state gli antichi libri miniati della tradizione arabo-islamica invitate a presentare interventi site specific di undici artisti in dialogo con i distrutti nella caduta di Baghdad (nella foto un parti- raffinati interni barocchi del palazzo settecentesco. A pochi minuti a piedi, colare). Infine una prima assoluta. Nella Wunderkam- a Palazzo Birago di Borgaro, sede della Camera di Commercio di Torino, mer, fino al 26 gennaio, le sculture di Primo Levi in filo Dama propone il Live Programme di video e performance curato da Elise metallico riproducenti animali e creature fantastiche. Lammer, fondatrice della piattaforma di ricerca sulla performance «Alpina Un’occasione per celebrare il centenario della nasci- Huus» e curatrice di «SALTS» a Basilea. Il programma è supportato da ta dello scrittore, partigiano e chimico torinese, testi- Compagnia di San Paolo, Fondazione Arte Moderna e Contemporanea Crt mone dell’inumana persecuzione e deportazione degli e Gallery Wilde di Basilea, mentre la Fondazione Rivoli 2 sostiene Dama ebrei in epoca nazista. q J.D. con il Premio EyAR2, che prevede l’acquisizione di un’opera per la propria collezione (nella foto una delle performance). q Ma.Mo. TORINO. Gam-Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, via Magenta 31, mar-dom 10-18, tel. 011/4429518, gamtorino.it, «Paolo Icaro. Anthology 1964- TORINO. Palazzo Coardi di Carpeneto, via Maria Vittoria 26, Palazzo Birago di Borgaro, via Carlo Alberto 16, mer 18-22, gio-ven 2019» fino al primo dicembre, «Muhannad Shono. Il califfo 12-20, sab 12-23, dom 12-18, d-a-m-a.com, Dama dal 30 ottobre al 3 novembre cerca asilo» fino al 19 gennaio, «Primo Levi. Figure» fino al 26 gennaio e «Gino de Dominicis» fino all’8 marzo VEDERE A TORINO | Le fiere, i festival e le opinioni |14

per le basi concettuali su cui si reggono. L’arte visiva oc- Torino nipponica cidentale indirizza il lavoro dell’artista alla realizzazione dell’opera. L’artista si concentra sull’opera, l’esito finale da Il fascino dell’Oriente raggiungere. Per l’arte giapponese tradizionale, che ha il e delle stampe giapponesi proprio impianto ideologico nello shintoismo e nelle pra- tiche zen, l’elemento centrale su cui l’artista si concentra rimane irrestibile non è l’opera ma è il «ki», la forza vitale che si esprime nel processo creativo. È questo che colpì i pittori di Parigi: la capacità di esprimere quella solennità che, primo fra Pur essendo uno dei principali protagonisti del proces- «Izumo Province dalla serie “Tabi miyage dai sanshû”» di Izumo Hinomisaki tutti Cézanne, cercavano per ridare quella classicità che so di sviluppo mondiale il Giappone per noi occidenta- l’«impression» aveva sopito. Ma la storia della reciproca in- li, è un mondo a sé. Del resto ci sono volute nel 1853 le Giappone che cambia» sino al 16 febbraio alla Pinaco- fluenza dell’arte giapponese e occidentale dagli impressio- cannoniere americane del commodoro Perry e l’irrefre- teca Agnelli a Torino (cfr. box qui sotto). nisti continua ancora oggi. Edgar Degas affermava che nabile sete di nuovi mercati per dare l’ultima spallata a La rassegna presenta xilografie di Katsushika Hokusai, «Hokusai non è solo un artista tra gli altri nel mondo fluttuante, quella che per secoli era stata una società chiusa a ogni Utagawa Hiroshige, Kawase Hasui. Hokusai, senz’altro ma è un’isola, un continente, un mondo tutto da solo». L’ammira- cambiamento esterno. Da allora i rapporti tra Occidente e l’esponente più raffinato per la sua profondità stilistica, si zione per il maestro porta Degas a conoscere la sua opera e Giappone sono divenuti sempre più stretti. Con esiti ina- afferma con le «Trentasei vedute del monte Fuji» ed è uni- alcune raccolte di disegni da cui trae ispirazione per le sue spettati, soprattutto per le arti visive. Nella seconda metà versalmente conosciuto per la sua opera riprodot- ballerine. L’opera «Ballerine agli esercizi» del 1887 rimanda dell’Ottocento le stampe usate per imballare il vasellame ta all’infinito detta «Grande Onda». Interprete della alla «Danza del servo» nel terzo volume di questi «schizzi» proveniente dall’Oriente fanno scoprire agli artisti di Pa- grande tradizione estetica dell’ukiyo-e e della società del o «disegni spontanei» che in Giappone vengono chiamati rigi un nuovo mondo e un nuovo modo di dipingere. Il suo tempo non è restio a introdurre nella pittura le no- manga, termine che indica il fumetto giapponese. Ancora japonisme si diffonde tra il 1850 e il 1870, con la moda di vità dell’occidente, anche pratiche, come l’uso del blu di oggi i manga sono riusciti a conservare quel collegamento collezionare, in particolare, le stampe ukiyo-e, le imma- Prussia. Utagawa Hiroshige è idealmente il suo successo- tra tradizione e innovazione che costituisce la loro forza. gini del Mondo Fluttuante, che si potevano avere a poco re. La sua opera più importante «Cinquantatré stazioni di Definito il «cool nazionale lordo» del Giappone, sono dive- prezzo. Un contributo decisivo ai cambiamenti in corso. posta del Tokaido», in cui raffigura la grande via che colle- nuti una potenza economica che dallo Stato del Sol Levan- Claude Monet si definiva fidèle« émule d’Hokusai». Nel 1876 gava l’antica a Kyoto, illustra non solo gli scorci pae- te è dilagata nel resto del mondo influenzando tendenze dipinge «La giapponese» (Boston, Museum of Fine Arts) saggistici, ma i traffici, i personaggi importanti o semplici artistiche e modelli espressivi. q Massimo Melotti in cui ritrae sua moglie in kimono rosso e ventaglio. Van viandanti dandoci uno spaccato della società del tempo. Gogh realizza una serie di opere ispirate al celebre «Ponte Per la qualità dei paesaggi e delle vedute nelle varie sta- di Shin-Ōhashi sotto la pioggia» di Utagawa Hiroshige e gioni, caratterizzati dalla neve, dalla pioggia o rischiarate il «Ritratto di Père Tanguy», cercando in Provenza «la luce dalla luna venne definito il «maestro della pioggia e della Jojo e Adolf assoluta del Giappone». Manet rielabora la definizione del neve». Con Kawase Hasui, le cui opere vengono esposte segno e le campiture di colore. Cita nei suoi lavori oggetti per la prima volta in Italia, si fa sentire l’influenza dell’Oc- giapponesi come nel «Ritratto di Emile Zola» e nel «Ritrat- cidente. La nuova tendenza, definita shin hanga (nuove to di una signora» del 1873. Nel «Pifferaio», influenzato dal- stampe), cerca di far amalgamare elementi tradizionali e le stampe giapponesi, utilizza stesure piatte che esaltano le nuove tecniche del chiaroscuro, della prospettiva e del la bidimensionalità dai contorni decisi, rivoluzionando la realismo occidentale. Raffigura un Giappone che cambia, moderna prospettiva. Toulouse Lautrec, come scrive Ar- ancora incerto tra la nostalgia del passato e l’apertura alla gan, studia le stampe giapponesi: «In esse l’immagine non è modernità. Kawase Hasui porta avanti i temi e le tecniche presentata come qualcosa d’immobile, ma come un tema ritmico delle silografie policrome fino alla metà degli anni Cin- che si trasmette allo spettatore». L’incontro tra la staticità so- quanta del Novecento quando viene, nel 1956, proclamato lenne dell’Oriente e la dinamicità della società occiden- «Tesoro nazionale vivente». L’apertura all’Occidente se da tale che cambia sono le basi su cui si formerà la storia un lato apre alla modernizzazione dall’altro, nelle arti visi- del messaggio pubblicitario. L’occasione di riflettere sulla ve, attenua quella grande forza espressiva che aveva colpi- complessità dei rapporti con il Paese del Sol Levante ci è to gli impressionisti. Le opere dei maestri giapponesi sono data dalla mostra «Hokusai, Hiroshige, Hasui. Viaggio nel profondamente diverse da quelle occidentali soprattutto

Sarà «Jojo Rabbit» di Taika Waititi il film di apertura Navigare nel mondo fluttuante del 37mo TFF Torino Film Festival, in programma dal 22 al 30 novembre. Tratto dal romanzo Caging Skies L’ukiyo-e (letteralmente, immagine del mondo fluttutante) è un ge- di Christine Leunens, il film è una satira del nazismo. nere di stampa giapponese sviluppatosi tra il XVII e il XX secolo. Il protagonista è il timido bambino Jojo Betzler (Ro- Tra gli interpreti più noti c’è Hokusai, autore nel 1830-31 della man Griffin Davis), che vuole diventare un perfetto Grande onda, un’opera talmente popolare da essere diventata un giovane nazista. Il suo idolo e amico immaginario è emoji nei dispositivi Apple. Un caso emblematico che dimostra un Adolf Hitler interpretato dallo stesso Waititi (nella quanto queste stampe abbiano influenzato il gusto occidentale, foto). Tra gli altri interpreti Scarlett Johansson e Sam a partire dalla Parigi di fine Ottocento. A offrire un excursus su Rockwell. «“Jojo Rabbit” sta in perfetto equilibrio tra temi e tecniche di queste stampe su carta, ottenute a partire da satira e dramma: rilegge una mostruosità della Storia matrici di legno, è la Pinacoteca Agnelli con la mostra «Hokusai, con gli occhi di un bambino, ma senza piangersi ad- Hiroshige, Hasui. Viaggio nel Giappone che cambia» fino al 16 dosso, affonda colpi dolorosi ed emerge da situazioni febbraio. Curata da Rossella Menegazzo e Sarah E. Thompson, drammatiche con irresistibile humor nero, mescola i l’esposizione presenta cento serigrafie di tre dei più grandi espo- Beatles alle parate naziste con una freschezza irriden- nenti del genere: Katsushika Hokusai (1760-1849, nella foto un’opera della serie «Hyakunin isshu uba ga etoki» © te. Fa ridere e fa pensare», dichiara Emanuela Marti- Museum of Fine Arts, Boston), Utagawa Hirshige (1797-1858) e Kawase Hasui (1883-1957). Nati come prodotti di ni, direttrice del Torino Film Festival. Il film distribuito massa per gli abitanti delle città che non potevano permettersi i più costosi dipinti, gli ukiyo-e raffigurano paesaggi, da 20th Century Fox Italia, uscirà nelle sale cinema- scorci urbani, cortigiane, lottatori di sumo o attori famosi, ma mai soggetti politici o delle classi agiate. Realizzate in tografiche italiane il 23 gennaio. Tra gli appuntamenti inchiostro e in alcuni casi dipinte a mano, sono immagini semplici che conducono il visitatore tra luoghi e personaggi del TFF anche l’omaggio a Mario Soldati al Cinema caratteristici del Giappone. q J.D. Massimo a vent’anni dalla scomparsa. q J.D.

TORINO. Pinacoteca Agnelli, via Nizza 230/103, mar-dom 10-19, tel. 011/0062713, pinacoteca-agnelli.it, «Hokusai, Hiroshige, TORINO. Sedi varie, torinofilmfest.org, TFF Torino Film Hasui. Viaggio nel Giappone che cambia» fino al 16 febbraio festival dal 22 al 30 novembre BEQUEST OF NELLIE PARNEY CARTER NELLIE PARNEY CARTER COLLECTION PHOTOGRAPH © MUSEUM OF FINE ARTS, BOSTON

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Dalla Mesopotamia alla Svizzera, Questione di pelle Porti chiusi, muri eretti al Castello di Rivoli sui confini internazio- nali, possibilità di una Michael Rakowitz e Claudia Comte al centro del programma Brexit senza accordo. Sono alcune delle deri- autunnale ve ultranazionaliste oc- cidentali. «Stanno pro- liferando estremismo e razzismo, compassione e solidarietà sono inaridi- ti [...] sento l’esigenza di proporre immagini audaci, forti». È l’obiettivo di Berlinde De Bruycke- re (1964), cui la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo dedica una personale dal primo novembre al 15 marzo. Sculture e installazioni dal forte impatto indagano la sofferenza umana, fisica e psicologica. La sua pratica artistica è stata influenzata dalla visita in un labora- torio di conciatura di pelli. Lì, le pelli animali appena strappate sono impilate su grandi bancali e ricoperte di sale per essere conservate e trattate. Violenza e ritualità si fondono nei gesti degli operatori che «The invisible enemy should not exist (Lamassu)» di Michael Rakowitz a Trafalgar Square a Londra le lavorano. L’effetto è simile a uno sterminio. Per questo l’artista ha scelto le pelli come materiale delle sue sculture, attraverso calchi, riproduzioni in cera, piegature, drappeggi, costrizioni e deformazioni. Mesopotamia newyorkese Il risultato sono forme minimaliste (un esempio nella foto) dalle deli- cate cromie che alludendo a presenza e assenza, morte e contatto fi- sico. Per la mostra l’artista belga presenta inoltre una monumentale e Svizzera a Rivoli installazione site specific. «Vediamo troppe somiglianze con l’inquie- tudine degli anni Trenta che ha preceduto le mostruosità innominabili Michael Rakowitz e Claudia Comte al centro dell’Olocausto e quella particolare diffamazione della civiltà è persino negata da persone con troppo potere politico [...] Voglio portare quella del programma autunnale del castello stanza al pubblico. Come un’esperienza fisica immersiva».

Ha vinto il Nasher Prize 2020 e sogna di riprodurre le 15mila opere distrutte dall’Isis. Alcune le ha TORINO. Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, via Modane 16, gio 20- già fatte. Una, gigantesca, è a Trafalgar Square fino al prossimo marzo. Appassionato di architettura 23, ven-dom 12-19, tel. 011/3797600, fsrr.org, «Berlinde De Bruyckere» dall’1 novembre al 15 marzo modernista, newyorkese di origine ebraico-irachena, Michael Rakowitz (1973) è al Castello di Rivoli fino al 19 gennaio con la sua prima retrospettiva europea. Curata da Carolyn Christov-Bakargiev con Iwona Blazwick, l’esposizione nella Manica Lunga ripercorre la carriera dell’artista con scul- ture, disegni, video e installazioni del 1997-2017. Tra i lavori esposti «ParaSITE», composto da una serie di rifugi gonfiabili e riscaldati per i senzatetto di New York; «The Ballad of Special Ops Cody», L’artista che non ti aspetti un video in stop motion in cui una bambola giocattolo dialoga con statuette votive mesopotamiche, «Se è possibile non creo». È una frase che da un artista non ti aspet- «Dull roar», il complesso abitativo Pruitt-Igoe di St. Louis in versione gonfiabile che simula la distru- ti, eppure Emilio Primi (1943-2016) era così.«Non ho programmi, vado a tentoni, non c’è traccia della nascita dell’arte (né della tra- zione dell’edificio e dell’esperimento di edilizia sociale. E poi alcuni pezzi dell’imponente progetto gedia)». L’opera è un’intuizione che può essere solo documentata, «The invisible enemy should not exist» le ricostruzioni dei reperti mesopotamici distrutti dall’Isis, poi, insieme al suo autore, è destinata a scomparire, a smateria- realizzati con involucri di scatole di datteri del Medioriente: «Non sono copie, ma fantasmi che tormentano lizzarsi. Luigi Ontani l’ha definito «l’artista che vive l’Arte povera in e ossessionano», spiega l’artista. La riproduzione più recente è quella nella piazza londinese della sta- maniera più integrale». Fu collega e grande amico di Mario e Marisa tua di Lamassu, divinità assira protettrice dei palazzi. Tra i vari riconoscimenti di Michael Rakowitz Merz e anche della loro figlia Beatrice. «Millo era una presenza nella c’è anche il premio Dena Foundation Art Award nel 2003, conferito dalla fondazione parigina che ha nostra vita, un dialogo creativo, un amico nel lavoro, nei viaggi, uno recentemente donato il proprio archivio al Castello di Rivoli Research Institute che ha sede presso scambio costante in un clima colmo di sensibilità che ha certamen- la biblioteca del museo rivolese. Composto da documentazioni e corrispondenze relative alla ven- te inciso la sua storia come la nostra». Con queste parole Beatrice tennale attività di mostre, premi e residenze della Dena Foundation for Contemporary Art con Merz introduce la retrospettiva «Emilio Prini», che ha co-curato per la Fondazione Merz (di cui è presidente) insieme a Timotea Primi artisti tra cui lo stesso Chiara Fumai e critici come Hans Ulrich Obrist, l’archivio è al centro di una (figlia dell’artista). Allestito fino al 7 febbraio, il percorso compren- mostra fino al 23 febbraio. Ma non è tutto. Recandosi al Castello di Rivoli si possono anche visitare de oltre quaranta opere del 1966-2016. Negazione e annullamento la mostra di Claudia Comte, al terzo piano del Castello, e l’intervento di James Richards, al secondo dell’opera, rapporto tra vuoto e pieno, standardizzazione dell’ogget- piano del castello nell’ambito degli «Omaggi di artisti contemporanei alle opere della Collezione to e contrapposizione tra visibile e invisibile, vuoto e pieno sono Cerruti». La svizzera Claudia Comte (1983) indaga la percezione dello spazio fisico elaborato attraver- alcuni dei temi cui l’artista ha dedicato il suo lavoro. Tra le opere so la realtà virtuale con interventi site specific che prendono spunto dalle decorazioni a grottesche esposte «5 punti di luce sull’Europa» del 1967-68, un progetto in delle sale settecentesche del castello e dalla loro sovrapposizione con l’immagine topografica della cui nel punto di convergenza fra alcune città europee si sarebbero collina morenica in cui il museo è edificato. James Richards, invece, propone un’installazione audio- dovute incontrare alcune persone, poi alcuni autoritratti degli anni visiva che deforma l’architettura juvarriana evocando Sessanta e Settanta (nella foto, «Manifesto», 1979), in cui compare con un naso finto o strani occhiali triangolari a indicarne l’ampiez- un onirico e mortifero rifugio. Da segnalare, infine, za del campo visivo, sculture come «Testa» del 1974, dove il volto l’opera vincitrice della scorsa edizione del Premio Illy umano e l’opera d’arte sono ridotti a una stilizzazione estrema, un Present Future del portoghese Pedro Neves Marques semplice rettangolo, e «La Pimpa Il vuoto» del 2008, con ingrandi- (1984) nella Project room e un’appendice (nel giardino menti di particolari del fumetto decontestualizzati e privati del colo- del castello) della mostra di Giuseppe Penone allesti- re. Accompagna la mostra un’ampia docu- ta nella Chiesa di San Francesco a Cuneo. mentazione d’archivio con ritagli fotografici, q Jenny Dogliani appunti e schizzi in gran parte inediti. q J.D.

RIVOLI (TO). Castello di Rivoli, piazzale Mafalda di Savoia, mar-ven 10-17, sab-dom 10-19, tel. 011/9565222, castellodirivoli.org, «Michael Rakowitz. Legatura imperfetta / Imperfect Binding» fino al 19 gennaio, «Giuseppe TORINO. Fondazione Merz, via Limone Penone: Incidenze del vuoto» fino al 2 febbraio, «Claudia Comte. Il sistema selvaggio: la diagnosi della vita» fino 24, mar-dom 11-19, tel. 011/19719437, al 23 febbraio, «James Richards - Da parte degli artisti: dalla casa al museo, dal museo alla casa» fino al 23 fondazionemerz.org, «Emilio Prini» febbraio, «Crri / The Dena Archives» fino al 23 febbraio, «Pedro Neves Marques: Becoming Male in the Middle fino al 7 febbraio Ages» dal 2 novembre al 23 febbraio

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L’importanza di La Luna e Mantegna La Luna è l’astro celeste più ricorrente nell’arte e nella let- teratura. A mezzo secolo dal primo allunaggio (il 21 luglio chiamarsi Ernesto 1969), una mostra a Palazzo Madama fino all’11 novem- bre, documenta con 60 lavori questa costante e fatale at- Due mostre per una collezionista trazione. Intitolata «Dalla Terra alla Luna. L’arte in viaggio lungimirante verso l’astro d’argento», spazia dall’Ottocento al 1969, senza tralasciare il design. Dalle declinazioni del chiaro di luna dei piemontesi De Gubernatis, Bagetti e Carutti di Ernesto Esposito è un collezionista di lungo corso. Cantogno a Chagall e Casorati; da Ernst e Calder a Fon- Le opere della sua solidissima collezione hanno tana, Turcato, Raushenberg e Schifano. Figurano anche alimentato non poche esposizioni. E a Torino si pubblicazioni, stampe e manifesti della collezione di Piero Gondolo della Riva (estimatore di Verne), la serie di piatti sdoppia, o meglio offre al pubblico aspetti diversi di porcellana di Piero Fornasetti «L’homme dans l’espace» delle sue raccolte. Sotto il capello di «Me Two», negli di fine anni Sessanta e lo sgabello per esterni «Allunaggio» spazi dai grandi trascorsi industriali, il Museo Fico (1966) di Achille e Pier Giacomo Castiglioni per Zanotta. propone due delle grandi passioni del collezionista: Fino al 13 novembre nella Sala del Senato si può inoltre la fotografia e il Brasile. «Some people. Fotografie ammirare il video di Arthur Jafa, opera vincitrice del Prix da Von Gloeden a Warhol» offre, attraverso gli «In my Hotel Room, Montecatini» di Helmut Newton, 1988 International d’Art contemporain Fondation Prince Pier- scatti di circa ottanta artisti, un racconto esaustivo re De Monaco. Il 12 dicembre s’inaugura invece la grande dal punto di vista storico della fotografia e personale Esposito, che ha acquistato molti degli autori in tempi mostra «Andrea Mantegna. Rivivere l’antico, costruire il nelle scelte. Chiave di lettura è l’osservazione di non sospetti; tra loro Assume Vivid Astro Focus, moderno» (fino al 4 maggio). Comprende 150 opere di cui 20 del Mantegna (1431-1506, nella foto «Ecce homo», come siano mutati in tempi anche recenti gli schemi Vivian Caccuri, Cildo Meireles, Maria Nepomuceno, 1500-02, dettaglio). Sette le sezioni per ripercorrere dagli sociali, d’identità e di genere. Percorrere le sale è Ernesto Neto, Opavivarà! e Adriana Varejao. esordi giovanili al ruolo di artista di corte, la sua produzio- un eccezionale ripasso della storia della fotografia I lavori esposti restituiscono l’immagine del Brasile ne gli studi sulla prospettiva, il rapporto con l’architettura contemporanea più avanzata e sofisticata, i nomi più contemporaneo, con l’energia e le grandi e quello con la temperie culturale del tempo. Al 36mo degli autori sono tutti molto conosciuti, ma le date contraddizioni che lo distinguono. Le opere riflettono piano del Grattacielo Intesa Sanpaolo, inoltre, nel periodo delle opere sottolineano le scelte acute, compiute la commistione tra natura e metropoli, tra le tensioni natalizio sarà esposto un dipinto di Giovanni Bellini prove- al momento giusto, del collezionista Esposito, nella politiche e le diverse poetiche, e sono state quasi niente dall’Accademia di Bergamo in dialogo con vita designer di calzature di marchi celeberrimi. esclusivamente create negli ultimi vent’anni. È la mostra di Palazzo Madama. q V.R. Dal barone Von Gloeden che visse a Taormina dal un viaggio mentale e olfattivo dove si ritrovano i 1878 al 1931 fotografando pastorelli si arriva a John profumi della terra e dei fiori, la «saudade» della Baldessarri, da Douglas Gordon a Bruce Weber, bossa nova e il brio della samba, le favelas e le passando per Barbara Kruger, Robert Mapplethorpe, architetture di Oscar Niemayer, un viaggio attraverso Nobuyoshi Araki, Francesco Scavullo, Jack Pierson, i diversi materiali utilizzati dagli artisti, desunti dalla Herb Ritts, e Ugo Rondinone, in una scintillante natura e dalla produzione industriale: le spezie per definizione della fotografia contemporanea che Ernesto Neto, la terra e il legno per Matheus Rocha occupa ormai un posto a sé stante nel mondo Pita, gli oggetti di uso domestico e comune per dell’arte. La mostra è a cura di Andrea Busto, Opavivarà!. presidente e direttore del Museo Fico, mentre q Michela Moro «Brasil!», la seconda mostra dedicata alla collezione Esposito, è a cura di Elisa Ravazzolo Botner. Palazzo Madama, piazza Castello, lun/mer-dom 10-18, tel. TORINO. Museo Ettore Fico, via Francesco Cigna 114, mer- 011/443350, palazzomadamatorino.it, «Dalla Terra alla Luna. Il titolo è citazione del famoso film di Terry Gilliam dom 11-19, tel. 011/852510, museofico.it, «Me Two. Some L’arte in viaggio verso l’astro d’argento» fino all’11 novembre, People / Opere dalla collezione di Ernesto Esposito» fino al del 1985, ma è anche il Paese dove il collezionista è «Prix International d’Art contemporain Fondation Prince Pierre 26 gennaio 2020, «Me Two. Brasil / Opere dalla collezione De Monaco» fino al 12 novembre, «Andrea Mantegna. Rivivere di casa. Anche qui la lista degli artisti manifesta la di Ernesto Esposito» fino al 16 febbraio l’antico, costruire il moderno» dal 12 dicembre al 4 maggio profonda conoscenza dell’arte da parte di Ernesto

Nella Reggia lusso, kitsch e opulenza Nella Reggia di Venaria gli occhi brillano fra il kitsch di David LaChapelle, la lussuosa delicatezza di ma- nifesti, dipinti, sculture, mobili e ceramiche dell’Art Nouveau e l’opulenza degli arredi di Pietro Piffetti, primo ebanista alla corte sabauda. Un viaggio a ritroso nel tempo che ha come filo conduttore la volontà di rompere gli schemi e di andare oltre il conosciuto che accomuna gli autori e le correnti esposte. Le 70 (enormi) opere del fotografo americano David LaChapelle esposte fino al 6 gennaio sono tra i suoi lavori più iconici. L’umanità è ritratta in un maestoso paradiso colorato, sconvolto dalle grandi contraddizioni del nostro tempo, in equilibrio fra tecniche di post produzione all’avanguardia e rimandi iconografici alla storia dell’arte. Lo vediamo, per esempio, in «Rape of Africa», una bellissima Naomi Campbell in pose botticel- liane nelle miniere d’oro dell’Africa. Ci sono anche immagini inedite come la serie «New World», dove la ricerca della spiritualità si realizza in un idilliaco paesaggio tropicale (nella foto © David LaChapelle). Una serie di fotografie apre anche la mostra «Art nouveau. Il trionfo della bellezza», visitabile fino al 26 gennaio. Realizzate da Pino dell’Aquila, raffigurano undici capolavori Liberty torinesi. Con oltre 200 opere di vario ge- nere, l’esposizione ripercorre le tappe salienti dello sviluppo di questa «arte totale» in grado di rispondere alla nuova epoca industriale. Fino al 19 dicembre sono inoltre visibili alcune opere di Pietro Piffetti grazie al ritrovamento da parte dei Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Torino di un prezioso arredo delle collezioni di Palazzo Chiablese. Da segnalare inoltre l’installazione «Storyboard» di Mimmo Paladino; «Anafora» e «Giardino delle Sculture Fluide» di Giuseppe Penone all’interno del parco e «Gran parterre», un dialogo fra le sculture di Salvatore Astore con le musiche di Lamberto Curtoni in occasione dell’Art Site Fest (fino al 10 novembre). q Monica Poggi

VENARIA REALE (TO). Reggia di Venaria, piazza della Repubblica 4, mar-ven 10-18, sab-som 10-19,30, tel. 011/4992333, lavenaria.it, «Art Site. Salvatore Astore» fino al 10 novembre, «Il Piffetti ritrovato e altri capolavori» fino al 19 dicembre, «David LaChapelle. Atti Divini» fino al 6 gennaio e «Art Nouveau. Il trionfo della bellezza» fino al 26 gennaio VEDERE A TORINO | Itinerari artistici |19 Per le strade di Torino a caccia di Street art Insieme a Edoardo Di Mauro, presidente del Mau-Museo d’Arte Urbana e vicedirettore dell’Accademia Albertina, abbiamo selezionato quattordici giganteschi murales che non dovete assolutamente perdere

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Stadio

Ayrz «Senza titolo»(part.), Ericaeilcane, «Senza titolo» Alessandro Calligaris, CSOA Quartiere Palazzo Nuovo, (part.), via Fiochetto 15 Gabrio (part.), via Millio 42 Borgo Vittoria corso san Maurizio Quartiere 4 5 6 Regio Parco

Quartiere Barriera di Milano 6 5 Quartiere San Donato 7 Quartiere 8 Aurora 9 Corn 79 «Blu cerebrale», (part.), Mercurio «Canto metropolitano», Millo «Habitat» (part.), corso Casa del Quartiere San Salvario (part.), via Musinè 25 Palermo 98 Piazza Statuto 12 13 Porta Susa Quartiere Centro 2 Quartiere Quartiere 7 8 9 Quartiere Quartiere Vanchiglia Madonna del Pilone Pozzo Strada Cenisia Piazza Castello 1 3 Piazza Vittorio Quartiere Porta Nuova Borgo San Paolo Quartiere Crocetta

4 Quartiere San Salvario Mono Carrasco, «Murale Mrfijodor, «Life Below water» Monkeys Evolution, «Intrecci» contro il razzismo» (part.), via (part.), via Cardinal Cagliero (part.), corso Giulio Cesare 20 10 Quartiere Rocciamelone 11 interno cortile (Balon) Borgo Po Quartiere 14 Santa Rita 10 11 Quartiere Mirafiori Nord

Quartiere Quartiere Lingotto Cavoretto

Nevercrew, «Black Machine», Opiemme «Omaggio a Guido Gozzano e Cesare Pavese» (part.), Lingotto (part.), via Madama Cristina 71 Scuola Secondaria Da Vinci via degli Abeti 13 (Falchera Nuova) Quartiere Mirafiori Sud 12 13 14

Dai graffiti di Keith Haring agli stencil di Banksy, dai murales zapatisti alle scritte sui muri della contestazione studentesca, la Street art è un fenomeno mondiale che non ha mai smesso di crescere e trasformarsi. Negli anni 2000 sono iniziate a diffondersi le mostre dedicate al genere, musei e gallerie hanno aperto le proprie porte e anche le case d’asta hanno cominciato a trattare i lavori degli street artist. Lo scorso novembre il grande dipinto «House of Commons» di Banksy è stato venduto da Sotheby’s a Londra per 11,1 milioni di euro. E Torino? In città il progetto MurArte, avviato dal Comune nel 1999, insieme ad altre importanti realtà come lo «storico» Mau-Museo di Arte Urbana e il nuovo Maua-Museo di Arte Urbana Aumentata, hanno portato oggi a decine di chilometri di murales realizzati, spesso alla luce del sole e su ROA, «Donnola», Ufocinque, «Cernunnos», Whils, «Alexandre Farto» (part.), committenza, da importanti artisti come Ericaeilcane, Opiemme e Alessandro Calligaris, solo per citarne alcuni. In questo lungodora Savona 30 lungodora Siena 50 via Nizza 50 itinerario vi proponiamo una selezione dei lavori più grandi e significativi che potrete ammirare in città.

N VEDERE A TORINO | I musei e le fondazioni |20

Operai in rivolta dentro Le donne di Man Ray «Abbiamo Man Ray raccontato da un punto di vista molto partico- le OGR lare, che arricchisce la conoscenza del suo lavoro. Poi Tommaso Bonaventura, con cui si ritorna a uno sguardo contemporaneo, Le personali di Monica Bonvicini legato a vicende storiche che trent’anni fa hanno stravolto l’Eu- ropa e il mondo intero», spiega il direttore Walter Guadagnini. e Mauro Restiffe La mostra «Wo/Man Ray», fino al 19 gennaio, rivela l’importan- za della figura femminile nella poetica di Man Ray. Assistenti, amiche, colleghe, muse, amanti ritratte con rayographs, solarizzazioni, doppie esposizioni L’architettura rispecchia quasi sempre le dinamiche di potere di cui è l’e- o inquadrature in grado di riformulare i canoni della rappresentazione del corpo. Nel por- manazione. Osservando una qualunque planimetria urbana si può capi- tfolio «The Fifty Faces of Juliet» dedicato alla moglie negli anni Quaranta (nella foto © Man re molto degli equilibri sociali ed economici che caratterizzano una de- Ray Trust by Siae 2019), esplode la sua straordinaria capacità di spaziare fra i generi e i terminata comunità. È un tema molto caro a Monica Bonvicini (1965), cliché del ritratto. E poi Lee Miller, Berenice Abbott e Dora Maar, davanti e dietro l’obietti- l’artista veneziana (di nascita) alla quale le OGR dedicano la personale vo, in mostra un corpus di opere degli anni Venti e Trenta, periodo di frequentazione con «As walls keep shifting», allestita nel Binario 1 dal 31 ottobre al 9 febbraio. gli ambienti dadaisti e surrealisti. Per il 36mo anniversario della caduta del muro di Ber- È un progetto site specifc curato dal direttore artistico Nicola Ricciardi con lino, fino al 6 gennaio, il museo ospita inoltre «100 Marchi-Berlino 2019», progetto del fotografo Tommaso Bonaventura. Alla base c’è un’indagine su come gli ex cittadini della la collaborazione di Samuel Piazza, il risultato di una ricerca su particolari Germania Ovest hanno speso il proprio «Begrüssungsgeld», denaro a loro destinato come soluzioni abitative condotta dall’artista negli ultimi due anni. Il tutto nasce premio per il trasferimento in quella zona. q Monica Poggi da un’indagine fotografica che ha come oggetto le case bifamiliari realizzate in Italia negli anni Sessanta per le famiglie operaie, su modello dell’edilizia TORINO. Camera-Centro Italiano per la Fotografia, via delle Rosine 18, lun/mer/ven-dom 11-19, socialista sovietica. Si tratta di villaggi destinati a famiglie operaie; sobborghi gio 11-21, tel. 011/0881151, camera.to, «Wo-Man Ray. Le seduzioni della fotografia» fino al 20 gennaio e «Tommaso Bonaventura. 100 marchi-Berlino 2019» dal 30 ottobre al 6 gennaio residenziali con soluzioni abitative standard ed economiche progettate per ri- spondere ai bisogni di un’intera classe sociale, dotate di un giardinetto in cui far giocare i figli e una strada che le collegasse al luogo di lavoro. Le fotografie Ecofemminismo indiano sono state scattate nel bresciano, ma esempi simili ce ne sono in tutta Italia (uno è il Villaggio Leumann alle porte di Torino). La Bonvicini ha rilevato come L’indiana Navjot Altaf (Meerut, 1949) lavora sull’interazione tra artista e spettatore, crean- in 50 anni queste case siano state tutte personalizzate. Oggi si presentano con do una conversazione cooperativa e dialettica attorno all’opera d’arte. Nota per l’attivismo facciate diversamente colorate, variegate rifiniture, modifiche ai giardini e alle sociale alla base dei suoi progetti, Altaf è al Pav dal 3 novembre al 16 febbraio con la sua finestre. In ognuna delle sue foto (presentate in anteprima nella galleria mi- prima personale italiana, «Samakaalik: Earth Democracy and Women’s Liberation». Curata lanese di Raffaella Cortese) queste case sono divise a metà, sono diventate il da Marco Scotini, la mostra è un’indagine nel continente asiatico sul rapporto tra pratiche ar- ritratto di chi le abita, una tacita e gentile rivolta contro la standardizzazione tistiche e pensiero ecologista, presentato nel suo intersecarsi simultaneo al movimento fem- dell’edilizia. Per le OGR l’artista ha realizzato metà di una villetta bifamiliare. minista («ecofemminismo»). Le opere (una nella foto) ricostruiscono i passaggi salenti di una lunga carriera a partire da alcuni manifesti dell’epoca in cui Altaf militava nel collettivo mar- Una vera e propria casa a due piani prodotta con i metodi di prefabbricazione xista Proyom. Le aree minerarie del sud e del centro-nord del distretto di Bastar sono il sog- in legno, abitata da una famiglia (immaginata). È una casa in costruzione (o in getto dell’installazione video «Soul Breath Wind», in cui le comunità locali testimoniano la vio- demolizione?), vissuta, ma anche trasformata in una kunsthalle che ospita una lenza delle attività di estrazione a danno dell’ambiente carrellata di lavori della Bonvicini. Un dialogo davvero unico con le imponenti e del loro stile di vita indigeno. «How Perfect Per- navate delle ex Officine Grandi Riparazioni in cui un tempo numerosi operai fection Can Be», altra installazione video, è un riparavano i convogli ferroviari. amaro tributo alle brillanti menti umane che Il Binario 2, invece, dal 31 ottobre al 5 gennaio, ospita la prima personale ita- hanno ideato architetture «perfette», seppur liana del fotografo brasiliano Mauro Restiffe. I suoi scatti in bianco e nero, complici dell’urbanizzazione, e all’industrializ- appositamente realizzati, raffigurano architetture di Torino e altre città ita- zazione incontrollata. Altre opere testimoniano lo sfruttamento indiscriminato delle risorse e la liane di architetti come Carlo Mollino, Piero Portaluppi, Franco Albini e Carlo corruzione politica, aspetti strettamente connes- Scarpa, amplificando il dialogo tra uomo, architettura e paesaggio affrontato si come lo sono il dominio patriarcale e la vio- dalla Bonvicini. Da segnalare, infine, nello spazio Duomo, infine, dall’1 al 3 lenza contro le donne o le tribù e la natura. novembre, la mostra/sezione di Artissima intitolata Artissima Telephone (cfr. q Monica Trigona articolo a p. 6). q Jenny Dogliani TORINO. Pav-Parco Arte Vivente, via Giordano Bruno 31, ven 15-18, sab-dom 12-19, tel. 011/3182235, parcoartevivente.it, «Samakaalik: Earth Democracy and Women’s Liberation» dal 3 novembre al 16 febbraio

Il club videoarte

La mostra «numero zero» era stata della cubana Glenda León. Ora Recontemporary, il primo club di Videoarte in Italia, ha spalancato ufficialmente le porte del suo «salotto» all’ombra della Mole con un’opera del collettivo spagnolo Democracia. Dopo aver realizzato e pubblicato online interviste e conversazioni con artisti e critici, la curatrice e collezionista torinese Iole Pellion di Persano ha dato uno spazio fisico alla sua passione a due passi dal Museo del Cinema e dall’Università. Uno spazio luminoso a cui a breve si aggiungerà il maestoso «basement» per mostre e installazioni di grandi formati. Prossima ospite sarà la francese Camille Llobet con una performance e un video. Poi la collaborazione con la fiera Loop di Barcellona, alla base della mostra in concomitanza col Torino Film Festival. A breve partirà il programma didattico condotto dalla Pel- lion con Giulia Turcati, mentre per l’estate di annuncia il REC Award, destinato ad artisti under 35 (nella foto, da sinistra Giulia Turcati, Iole Pellion Di Persano, Axelina «Italian Homes #16» di Monica Bonvicini, 2019 © Monica Bonvicini and VG-Bild Kunst Cortesia dell’artista e della Galleria Raffaella Cortese di Milano Gunnarsson e Costanza Hardouin). q A.M.F.

TORINO. OGR, corso Castelfidardo 22, tel. 011/0247108, ogrtorino.it, sab-dom 11-19, TORINO. Recontemporary, via Gaudenzio Ferrari 12, mer-sab (dall’1 al 3 novembre 10-20); «Monica Bonvicini. As walls keep shifting» dal 31 ottobre al 15,30-19,30, recontemporary.com, «Risvolto.Camille Llobet» 9 febbraio, «Mauro Restiffe. History as landscape» dal 31 ottobre al 5 gennaio e Artissima dall’1 al 26 novembre, «Becoming Future» dal 28 novembre Telephone dall’1 al 3 novembre al 18 gennaio . VEDERE A TORINO | I musei e l’assicurazione dell’arte |22 Le belle donne fin de siècle Ritratti e dipinti eleganti e seducenti di Vittorio Corcos

«Quasi traslati d’umana fragranza». Così i dipinti a soggetto femminile di Vittorio Corcos (1859-1933) sono definiti da Carlo Sisi, curatore della mostra «L’avventura dello sguardo» nella Fondazione Accor- si-Ometto fino al 16 febbraio. Una definizione che incarna perfettamente la pittura dell’artista livorne- se, lasciando trasparire l’afflato della Belle Époque. Firenze (all’Accademia delle Belle Arti), Napoli (con Domenico Morelli) e Parigi (presso la Maison Goupil) sono i luoghi della formazione e dell’affermazione del ricercato ritrattista, capace di tradurre il gusto estetico dell’aristocrazia del tempo e di un entourage culturale composto da artisti, scrittori e intellettuali che conobbe anche grazie all’unione con Emma Roti- gliano (che Giovanni Pascoli, nei suoi scambi epistolari, era solito chiamare «gentile ignota»). La mostra ne riassume la produzione partendo dagli espressivi sguardi da cui Corcos lasciava trasparire una malinconia seducente e reconditi pensieri, per poi includere illustri personaggi, come Giosuè Carducci, Silvestro Lega, Pietro Mascagni, scene della quotidianità parigina, come «Le istitutrici ai Campi Elisi» (1892), gli oli «In let- tura sul mare» aventi come sfondo la costa livornese (1910) e «Sogni» (1896). Accanto a quest’ultima opera figurano i ritratti della cantante lirica Lina Cavalieri (1903) e di Maria José principessa del Belgio (1931) e altre opere che approfondiscono il tema della donna durante il Decadentismo, sia dal punto di vista arti- stico sia letterario. È arricchita da una selezione di incisioni delle «vergini funeste» che contrappongono alla rassicurante immagine di una quotidianità alto borghese, nobiliare e salottiera quella di chimeriche Vittorio Matteo Corcos «Le istitutrici ai Campi Elisi», 1892, Collezione Palazzo Foresti, Carpi presenze come Salomè e Medusa. «Donne fatali perdute o dannate che esemplificano il dualismo tra l’angelico e il de- moniaco, sottolinea in catalogo Emanuele Bardazzi, che racchiude tutto il fascino noir dell’atmosfera fin de siècle». TORINO. Museo di Arti Decorative Accorsi-Ometto, via Po 55, Ne sono un esempio Franz Von Stuck con «Die Sinnlichkeit» (1889-91 ca.), Henri Martin con «Silence» (1894- mar-ven 10-13/14-18, sab-dom 10-13/ 14-19, tel. 011/837688, fondazioneaccorsi-ometto.it, «Vittorio Corcos. L’avventura dello 97), Marcel Lenoir con «Le monstre» (1897) e Armand Rassenfosse con «La Folie gardant la Chimére» (1892). sguardo» fino al 16 febbraio q Veronica Rodenigo

Massimo Sella: collezionisti per passione o per investimento, purché assicurati king presente nel Gruppo Sella Per che cosa vi distinguete? Chi sono i vostri principali con- stima accettata; in caso di danno e il diffondersi di investimenti in Per alcuni aspetti. Un mercato correnti? parziale, si rimborsa il costo del arte ha suscitato in me l’interes- specializzato che, come nessun Di mercati che, al momento, of- restauro più il deprezzamento se verso questo settore. La cosa altro garantisce una «capienza» frano un servizio migliore non ne dell’opera. essenziale era offrire un servizio assuntiva pressoché illimitata. La conosco, altrimenti non esiterei Che cosa cambia nei musei? a complemento, che aggiunges- competenza e assoluta affidabili- a rivolgermi a essi: siamo broker, La matrice della copertura è simi- se valore al rapporto del cliente tà che può garantire chi tratta solo quindi la nostra missione è sce- le, adattata all’attività museale e con la banca. L’attività nell’arte è arte (il mercato è Lloyd’s, nell’am- gliere per i nostri clienti le solu- alle sue peculiarità; altrettanto le partita circa 8 anni fa, quando ho bito del quale abbiamo scelto zioni del mercato che riteniamo case d’asta e le gallerie. Occor- trovato la soluzione assicurativa i sindacati top per qualità). La migliori. Tra i broker sarebbe pre- re qualche cautela per proteggere che mi ha convinto al 100%. qualità del testo, chiaro, facile da suntuoso dire che siamo migliori le opere, considerato l’afflusso di Che cosa l’ha convinta? leggere e comprendere, del tutto di altri: certamente abbiamo una pubblico. La qualità impeccabile delle so- privo delle clausole un po’ oscure conoscenza del settore e una Vi occupate anche di investimen- luzioni: aperte a ogni esigenza, che sovente si trovano in assicu- esperienza non comuni. collezioni private, musei, galle- razione. La non invasività: nessu- Che cosa assicurano i collezioni- ti in arte? rie, case d’asta, per assicurare no entra in casa dell’assicurato, sti torinesi? La sede di Banca Patrimoni Sel- la & C. è a Torino in Palazzo Bri- Per un collezionista appassiona- qualunque oggetto a cui il mer- la rappresentazione delle ubica- Operiamo in tutta Italia ma cer- to il valore affettivo di un’opera cato attribuisca un valore (dipin- zioni assicurate (e relativi sistemi tamente molti nostri clienti li ab- cherasio e questo rende natura- supera sempre quello economi- ti, sculture, mobili, arazzi, tappe- di protezione/allarme) viene fatta biamo qui e troviamo frequente- le il proseguimento di un’attività co. E a volte, magari per paura, ti, libri antichi, «fragili», oggetti di in autocertificazione; persino la li- mente un buon mix di antico e culturale artistica istituzionale, decide di custodirla in caveau, ogni genere; non necessariamen- sta con descrizione e valorizzazio- contemporaneo, molti colleziona- sulla scia di Sofia di Bricherasio senza goderne. La vita di un’o- te oggetti d’arte propriamente ne dei singoli oggetti da assicura- no entrambe le cose. Spesso in che, all’epoca, aveva fatto del pa- pera uscita dallo studio di un ar- detti, qualsiasi oggetto di colle- re, qualora non sia disponibile la casa ci sono opere classiche, di lazzo un vero e proprio cenacolo tista, infatti, non è sempre tran- zionismo è assicurabile). Requi- stima di un esperto, può essere famiglia, e poi per passione, di- culturale. Nell’attività di sviluppa- quilla. In giro tra mostre, fiere, sito fondamentale è la stima ac- redatta dall’assicurato stesso, vertimento o investimento acqui- re strategie non commerciali di musei, gallerie e case d’asta au- cettata: una volta concordato un se dispone delle competenze per stano arte contemporanea. valorizzazione delle collezioni dei menta il suo valore, ma è anche importo, quello verrà liquidato. comporla. In una parola, potrem- Quali sono i danni più frequenti? propri clienti, Banca Patrimoni è soggetta alle fatalità del caso: Come viene calcolata? mo riassumere tutto questo come La casistica di danno più frequen- stata tra le prime in Italia, proba- Per un’opera classica il valore grande facilità di accesso alla co- proteggerla opportunamente dai te per fortuna non risale a fatti bilmente la prima. Anche il clien- è più stabile e facile da deter- pertura assicurativa. Inoltre gran- criminali benché in aumento: più rischi è una scelta cui non si do- te non ancora collezionista trova vrebbe rinunciare. Ne abbiamo minare, anche in una forbice tra de efficienza e linearità di azione ricorrenti sono i danni da acqua nella banca il rapporto di fiducia e parlato con un esperto, Massimo un minimo e un massimo. Per nel trattare un eventuale sinistro. per colaggio da tubazioni. Nell’ar- riservatezza ma anche le compe- Sella, amministratore delegato di l’arte contemporanea si ha una È un approccio privilegiato. te contemporanea conosciamo tenze messe a disposizione per Sella Broker S.p.A. maggior variabilità, con maga- Si, è un approccio del tutto non danni da combustione senza costruire, su misura, una collezio- Sella: banchieri e assicuratori. ri la necessità di adeguamento comune; viene riservato a noi in fiamma, perché certi polimeri ma- Sella Broker è una società con- anche in corso di periodo assi- quanto garantiamo una clientela gari non bruciano, ma generano ne. E nell’art advisory si innesta, trollata dal Gruppo Sella che curativo. Le opere sono assicu- molto selezionata, spesso clien- fumo nero. Copriamo anche i dan- opportunamente, la protezione, ha iniziato a operare nel 1984, rate all risks (le esclusioni sono te anche della banca. I notevoli ni da fatto accidentale, da perso- tramite la copertura assicurativa come broker generalista rivolto limitatissime): furto, rapina, atto volumi di lavoro che produciamo, nale domestico o ospiti; sovente che viene curata da Sella Broker. alle attività di impresa. vandalico, incendio, fumo, fatto giovano in tutto questo e anche al le cause sono le banali movimen- Lei colleziona? Quando avete sviluppato il ramo accidentale ecc. Ma queste sono costo molto contenuto di accesso tazioni in casa! In caso di perdi- Sì. Sono appassionato, in partico- assicurativo dell’arte? cose comuni alle polizze più qua- all’assicurazione che mediamente ta totale del bene l’indennizzo è lare di Futurismo. La forte vocazione di private ban- lificate presenti sul mercato. possiamo proporre. pari all’intero valore assicurato da q Jenny Dogliani VEDERE A TORINO | | I musei, le gallerie, le case d’asta |23

Con Melissa a vele spiegate Gli aeroplani di Boetti Bolaffi, che accoglie nel Mazzoleni porta la McGill ad Artissima e Hartung in galleria suo team la nuova esper- ta Caterina Fossati, tiene a Torino, il 6 novembre, la sua tradizionale vendita di Arti del Novecento, con un catalogo di oltre 550 lotti. Tra le opere in ven- dita, tra arte moderna e contemporanea, design e fotografia, spiccano per esempio due lavori di Alighiero Boetti: un arazzo quadrato (98x98 cm), «1978» (nella foto), con un variopinto alfabeto su fondo blu, con stime comprese tra 170 e 190mila euro, e una biro su carta intelata, «Aeroplani», databile intorno al 1979, a 150- 170mila. Carol Rama è presente con «On the road», un’opera del 2003 valutata 60-80mila euro. In catalogo compaiono poi ancora «Paesaggio», del 1924, di Feli- ce Casorati (15-18mila euro), proveniente da una col- lezione privata torinese, «Ragazza con maglione. Irma» di Osvaldo Peruzzi (25-40mila; è il ritratto del 1937 «Red Regatta (Coppa del Presidente della Repubblica, San Giorgio Maggiore)» di Melissa McGill, 2019 di Irma Ricci, che Peruzzi sposerà l’anno successivo) e «100x100», di Ugo Nespolo, del 1969 (a 9-15mila euro). Nella sessione dedicata al design si notano, ad Impossibile non notare ormeggiate nei canali, che fissa le acque veneziane colorate dalle vele in esempio, due poltrone «Continuum» progettate da Gio durante la Biennale di Venezia, le barche tradizionali fotografie di varie dimensioni, scattate durante le Ponti per Bonacina (stime 5-7mila euro) e una lampada veneziane dalle spettacolari vele rosse realizzate su performance. L’intera installazione è preludio alla a soffitto di Max Ingrand degli anni ’60, modello «1462», misura e dipinte a mano dall’artista statunitense mostra che Mazzoleni dedicherà a Melissa McGill nella progettata per Fontana Arte (2.500-3.500 euro). q V.B. Melissa McGill in 52 diverse tonalità di rosso, in primavera 2020 nella sede di Londra. primis il rosso veneziano, caro a Tiziano e Tintoretto. Nella sede di piazza Solferino, invece, è di scena TORINO. Bolaffi, via Cavour 17, tel. 011/5576300, bolaffi.it, Le imbarcazioni hanno partecipato a quattro diverse un’antologica di «Hans Hartung», omaggio «Arti del Novecento» 6 novembre asta, esposizione dall’1 novembre «Red Regatta» nei canali e nella laguna veneta, in una all’artista tedesco naturalizzato francese (1904-89) in performance di arte pubblica site-specific legata alle occasione del 30mo anniversario della sua scomparsa. tradizioni marinare veneziane: regate coreografate con Illustre rappresentante dell’Arte informale europea, le barche che si muovevano all’unisono, segnalando Hartung ha condotto la propria ricerca artistica con internazionale. Caratteristico è il suo gesto da con il rosso delle vele sia l’amore dell’artista per la grande coerenza, e la mostra ne ripercorre le tappe cui nascono macchie di colore, spirali e segni che città sia i pericoli che la minacciano, in primis quelli con cinquanta opere. Il suo tratto è riconoscibile al diventano un personale alfabeto, tracciato con climatici. Adesso le barche, le vele, i colori e i riflessi primo colpo d’occhio, e il suo fare è riassunto così olio, pastello o china, a volte realizzato graffiando della laguna sono «ormeggiati» sotto forma di opere dall’artista stesso: «Scarabocchiare, grattare, agire sulla la pittura fresca. Questa mostra è complementare nello stand di Artissima della galleria Mazzoleni tela, dipingere infine, mi sembrano delle attività umane a quella nella sede londinese «Hans Hartung and (Main Section). È un allestimento monografico che così immediate, spontanee e semplici come lo possono Art Informel», aperta fino al 18 gennaio, in cui raccoglie tre aspetti di «Red Regatta». Il primo gruppo essere il canto, la danza o il gioco di un animale che corre, si indagano le origini dell’opera di Hartung e le di opere presenta grandi fotografie realizzate prima scalpita o si scrolla». Nel periodo della formazione relazioni con gli artisti attivi a Parigi durante gli anni di «Red Regatta» e lavorate da McGill con pigmenti tra Lipsia, Dresda e Monaco di Baviera guarda alle ’50 e ’60, tra cui Serge Poliakoff, Jean-Paul Riopelle e rossi, anticipazione e progetto preparatorio della opere dei grandi maestri, El Greco, Francisco Goya, Georges Mathieu. q Michela Moro performance. Il secondo gruppo raccoglie opere su Rembrandt, ma è lo studio dal vero il suo punto carta, vele rosse che rimandano al workshop in cui di partenza, e l’uso del colore è la cifra stilistica di TORINO. Mazzoleni, piazza Solferino 2, mar-sab l’artista ha dipinto a mano le oltre cinquanta vele. tutta la sua ricerca, dagli acquerelli iniziali fino alla 10,30-13/16-19, tel. 011/534473, mazzoleniart.com, «Hans Hartung» fino al 18 gennaio Il terzo gruppo è la visione soggettiva dell’artista produzione su tela, che gli avvarrà il riconoscimento

Guerriere sulle sponde del Tigri Da Giovanna d’Arco a Lady Oscar, l’umanità ha la sua tradizione di donne guerriero. Spesso le loro gesta sono giunte sino a noi, ma non sempre la storia ha reso loro il giusto onore. A ottemperare a questa mancanza è la mostra «Guerriere dal Sol Levante», al Mao fino al primo marzo. Focus del percorso è la donna guerriero della nobiltà giapponese, onna-bugeisha. Tra i reperti esposti armi originali, una corazza di armatura di scuola Moyochin, dipinti su rotolo verticale, stampe ukiyo-e, utensili e un biwa, strumento musicale settecentesco. In più 40 ritratti dedicati da giovani artisti ad altrettante eroine, oltre a video, riproduzioni 3d e oggetti rari e preziosi legati al mondo dei manga e del cinema, dalla principessa Leila di Star Wars a Sailor Moon. C’è anche un’altra donna a cui il Mao apre le porte. È l’artista mediorientale Güler Ates: nata in Turchia nel 1977, residente a Londra (dove si è diplomata e oggi insegna alla Royal Academy of Arts). Durante una residenza l’artista ha foto- grafato una modella completamente ricoperta con stoffe colorate mentre si muoveva tra i reperti della collezione. Sono nate così alcune delle 40 fotografie della mostra «Shoreless», dislocate nel percorso permanente. Foto nitide dai colori brillanti in cui un’indecifrabile figura è a colloquio (ideale) con un Buddha (nella foto © Güler Ates) o ammira con la testa inclinata curiose stampe giapponesi o si riflette nella vetrina che custodisce un antico reperto islamico, rimettendo in discussione il rapporto tra Oriente e Occidente, cui si riallaccia anche la mostra «Sulle sponde del Tigri», allestita fino al 12 gennaio con ceramiche, terrecotte, vetri e oggetti d’uso provenienti dalle antiche città di Seleucia al Tigri (fondata nel 312 a.C. a 70 Km da Babilonia) e di Coche (antica città sasanide nell’attuale Iraq), a testimonianza dello sviluppo di una rete capillare tra il Mediterraneo e la Cina sviluppatasi dopo l’impresa di Alessandro Magno e fino all’avvento dell’Islam. q J.D.

TORINO. Mao, via San Domenico 11, mar-ven 10-18, sab dom 11-19, tel. 011/4436932, maotorino.it, «Güler Ates. Shoreless» fino al 6 gennaio, «Sulle sponde del Tigri» fino al 12 gennaio e «Guerriere dal Sol Levante» fino all’1 marzo . . Il MAR – Museo Archeologico Regionale è costruito sulle vestigia romane della Porta Principalis Sinistra della colonia di Augusta Praetoria, trasformate in casaforte nel medioevo, in monastero nel XVII secolo e in ne in caserma nel XIX secolo. Appena oltrepassata una piccola sala dedicata al collezionismo, il percorso di visita permette al pubblico di apprezzare una parte del patrimonio archeologico regionale, seguendo uno sviluppo tematico-cronologico: esso si sviluppa a partire dal Mesolitico (7000-6000 a.C.)  no ai corredi funerari del XVIII secolo d.C. Dalle stele antropomorfe, rinvenute nel sito megalitico di Saint-Martin- de-Corléans, e dai corredi dell’Età del Ferro, la linea del tempo - prevalentemente dedicata alla romanità - si snoda attraverso il plastico didattico di Augusta Prætoria (in scala 1:200), con i suoi monumenti pubblici e privati, i corredi funerari, i culti, l’epigra a e gli oggetti d’uso personale AREA MEGALITICA - PARCO ARCHEOLOGICO e quotidiano. La visita termina in una piccola E MUSEO DI SAINT-MARTIN-DE-CORLÉANS Area megalitica- Parco archeologico sala che riproduce la navata di una chiesa, al e Museo di Saint-Martin-de-Corléans centro della quale domina l’ambone in marmo L’Area megalitica, alla periferia occidentale di Aosta, è aperta Corso Saint-Martin-de-Corléans, 258, proveniente dagli scavi della cattedrale aostana. al pubblico dal giugno 2016. Il deposito stratificato, che si estende Aosta Il sottosuolo del Museo, recentemente allestito, su una superficie di circa un ettaro, testimonia un’evoluzione storica Regione.vda/cultura presenta poi un percorso emozionante tra i resti ininterrotta: dal Neolitico finale attraversa le Età del Rame, del Bronzo, Per informazioni: monumentali della Porta romana, del Convento del Ferro, Romana e tardoantica sino al Medioevo e all’Età Moderna, [email protected] delle Visitandine e della Caserma Challant, edi ci in un lasso di tempo che dal 4200 a.C. giunge al XXI secolo d.C. Il sito nacque come centro cerimoniale e la più antica fase che nel corso dei secoli si sono impostati sulle di frequentazione umana è attestata da solchi di aratura, realizzata Segreteria (orario d’ufficio): strutture precedenti; qui trovano posto anche come azione rituale: essa precede le grandi fosse circolari, contenenti Tel: 0165 275903 - Fax: 0165 275948 alcuni reperti provenienti soprattutto dagli scavi macine e cereali, datate 4200 a.C.. Tra la fine del IV e gli inizi urbani più recenti. del II millennio a.C. l’area è caratterizzata da allineamenti orientati, Biglietteria del Museo: Il Museo conserva inoltre un’importante dapprima di 24 pali lignei, interpretati come totem, quindi di più Tel: 0165 552420 biglietteriecastelli.invallee.it raccolta numismatica, costituita da 720 monete, di 40 stele antropomorfe. Si ipotizza che queste ultime siano proveniente dalla donazione Pautasso e una monumenti celebrativi di personaggi, quali guerrieri e eroi, o di divinità; stilisticamente è possibile riconoscere due gruppi: Contatti per attività didattiche: sezione “Egitto & Mesopotamia” allestita con stele arcaiche, con tratti antropomorfi essenziali, e evolute, dalla tel. 3488998866 la donazione Carugo. Dotato di scenogra e raffigurazione dettagliata di parti del corpo, abiti, ornamenti e armi. [email protected] didattiche e di cassetti con copie dei reperti per In un momento successivo l’area è utilizzata in funzione funeraria, le esperienze tattili, il Museo ha un percorso divenendo una necropoli con l’innalzamento di monumenti funebri pedotattile e testi in braille per ipovedenti. costruiti con grandi pietre (megaliti), tra i quali risalta l’imponente L’o erta didattica prevista al MAR è molto varia, dolmen su piattaforma triangolare. Sono presenti sepolture di e adatta a ogni target di utenza (scolastica e grande differente tipologia: a cista, a dolmen semplice o a corridoio, a grande fossa con muro di delimitazione. Questa destinazione è mantenuta pubblico); dal 2019 inoltre essa si amplia anche ai anche nell’Età del Bronzo, quando le stele sono riutilizzate per siti a erenti, per cronologia e contesto, al MAR, costruire tombe che, impostandosi in uno stesso areale, segnano una quali il Teatro, il Criptoportico forense, la Porta continuità che giunge sino all’epoca romana. Il complesso museale Praetoria, la Porta Decumana, la Villa romana della è articolato in un edificio a due corpi, i cui elevati sono separati Consolata, la Necropoli fuori Porta Decumana e dalla strada ma, a quota -6 metri, formano un unico ambiente. il sito del ex Hotel Couronne, dove trovano posto I visitatori sono guidati in una discesa temporale dall’odierno alla attività e laboratori. preistoria e l’illuminazione dà risalto e vita alle strutture protagoniste dell’area archeologica. L’opera architettonica è concepita per creare una sintonia tra i monumenti, mantenuti nel loro ambito originario, e il percorso espositivo, esplicativo e didattico. La grande particolarità che rende unico il luogo è la possibilità di un affaccio ininterrotto Per informazioni: Biglietteria del Museo: Tel: 0165 275902 e diretto sull’area di scavo, che produce un incessante dialogo MAR - Museo Archeologico Regionale [email protected] www.regione.vda.it Segreteria (orario d’u cio): Contatti per attività didattiche: “interno-museo / esterno-sito”. L’itinerario si articola in sei sezioni, Piazza Roncas 12, Aosta Tel: 0165 275903 - Fax: 0165 275948 tel. 3488998866 - [email protected] distinte da colori delle pareti, che seguono e ricostruiscono la periodizzazione del sito, mentre la visita è accompagnata da spiegazioni e approfondimenti presenti su apparati didattici e multimediali.

. . AREA MEGALITICA - PARCO ARCHEOLOGICO E MUSEO DI SAINT-MARTIN-DE-CORLÉANS Area megalitica- Parco archeologico e Museo di Saint-Martin-de-Corléans L’Area megalitica, alla periferia occidentale di Aosta, è aperta Corso Saint-Martin-de-Corléans, 258, al pubblico dal giugno 2016. Il deposito stratificato, che si estende Aosta su una superficie di circa un ettaro, testimonia un’evoluzione storica Regione.vda/cultura ininterrotta: dal Neolitico finale attraversa le Età del Rame, del Bronzo, del Ferro, Romana e tardoantica sino al Medioevo e all’Età Moderna, Per informazioni: in un lasso di tempo che dal 4200 a.C. giunge al XXI secolo d.C. [email protected] Il sito nacque come centro cerimoniale e la più antica fase di frequentazione umana è attestata da solchi di aratura, realizzata Segreteria (orario d’ufficio): come azione rituale: essa precede le grandi fosse circolari, contenenti Tel: 0165 275903 - Fax: 0165 275948 macine e cereali, datate 4200 a.C.. Tra la fine del IV e gli inizi del II millennio a.C. l’area è caratterizzata da allineamenti orientati, Biglietteria del Museo: dapprima di 24 pali lignei, interpretati come totem, quindi di più Tel: 0165 552420 di 40 stele antropomorfe. Si ipotizza che queste ultime siano biglietteriecastelli.invallee.it monumenti celebrativi di personaggi, quali guerrieri e eroi, o di divinità; stilisticamente è possibile riconoscere due gruppi: Contatti per attività didattiche: stele arcaiche, con tratti antropomorfi essenziali, e evolute, dalla tel. 3488998866 raffigurazione dettagliata di parti del corpo, abiti, ornamenti e armi. [email protected] In un momento successivo l’area è utilizzata in funzione funeraria, divenendo una necropoli con l’innalzamento di monumenti funebri costruiti con grandi pietre (megaliti), tra i quali risalta l’imponente dolmen su piattaforma triangolare. Sono presenti sepolture di differente tipologia: a cista, a dolmen semplice o a corridoio, a grande fossa con muro di delimitazione. Questa destinazione è mantenuta anche nell’Età del Bronzo, quando le stele sono riutilizzate per costruire tombe che, impostandosi in uno stesso areale, segnano una continuità che giunge sino all’epoca romana. Il complesso museale è articolato in un edificio a due corpi, i cui elevati sono separati dalla strada ma, a quota -6 metri, formano un unico ambiente. I visitatori sono guidati in una discesa temporale dall’odierno alla preistoria e l’illuminazione dà risalto e vita alle strutture protagoniste dell’area archeologica. L’opera architettonica è concepita per creare una sintonia tra i monumenti, mantenuti nel loro ambito originario, e il percorso espositivo, esplicativo e didattico. La grande particolarità che rende unico il luogo è la possibilità di un affaccio ininterrotto e diretto sull’area di scavo, che produce un incessante dialogo “interno-museo / esterno-sito”. L’itinerario si articola in sei sezioni, distinte da colori delle pareti, che seguono e ricostruiscono la periodizzazione del sito, mentre la visita è accompagnata da spiegazioni e approfondimenti presenti su apparati didattici e multimediali.

. VEDERE A TORINO |Le gallerie |28 Una trama che si snoda da sessant’anni Il negozio «storico» di Battilossi

TORINO. Battilossi, Battilossi celebra sessant’anni di attività con un’esposizione che ne via Giolitti 45/G, tel. illustra passato e presente: da una parte rari tappeti dai perfetti pe- 011/18951830, battilossi.it, lun-sab digree e tappeti cinesi da meditazione, dall’altra preziosi mobili della 10-13,15-19 «60 anni Cina moderna. «È un traguardo importante, racconta Maurizio Batti- Battilossi», «Mostra antichi tappeti lossi in collegamento dal Pakistan, che testimonia quanto la passione che da meditazione» «Mostra mi ha trasmesso mio padre non sia mutata nel tempo, il comune denominatore tavoli cinesi» e «Battilossi Icons» fino al 29 non è cambiato, anche se sono cambiate le modalità professionali. Mio padre novembre, Romolo, che ha fondato la galleria nel 1959, era incredibilmente appassionato, «Sartirana Textile Show (Special Edition Torino). un mercante nel senso più profondo del termine, non un mero commerciante che Esposizione tappeti acquistava tappeti antichi in giro per il mondo e li rivendeva in Italia. Aveva il antichi» dal 31 ottobre al 3 novembre, 31 ottobre tarlo per la ricerca dell’oggetto straordinario, unico, diverso dal “normale”, e mi 16-21, 1 novembre 10-20, ha insegnato la peculiarità e l’originalità dei tappeti antichi. Il suo obiettivo da 2 novembre 10-21, 3 novembre 10-19 grande conoscitore era offrire ai clienti qualcosa di irripetibile, il mio spettro ha raffinato questo tipo di visione e si è allargato in sintonia col gusto dei tempi. Oggi stretto contatto con un team tecnico-realizzativo che traduce l’artwork in un minuzioso design al computer per poi io rappresento la stessa sensibilità nell’insieme della casa, dove tutto dev’essere trasferirlo al telaio a mano con varianti e modifiche fino al modello finale. È uno scambio all’interno del team che in equilibrio tra armonia e bellezza». Parlare con chi si occupa di tappeti in dura molti mesi. In media, dal momento in cui tutto è stato approvato si impiegano dai 3 ai 4 mesi per realizzare Pakistan rimanda immediatamente a Boetti e a tempi eroici. «Anche le un tappeto. La tintura, annodatura e finitura dell’oggetto sono frutto di competenze basate su una grande esperien- nostre prime produzioni erano a Peshawar, dice Battilossi, ma in seguito alla za e sulla conoscenza delle tecniche antiche». Battilossi nel tempo ha ampliato gli orizzonti, sperimentando guerra abbiamo dovuto spostarci, adesso abbiamo due manifatture: una qui a nell’ambito tradizionale, e gli arredi cinesi moderni che propone per il 60mo della galleria ne sono Lahore, nel Punjab, e l’altra in Nepal, a Katmandu, che si differenziano per la la riprova. «È un esercizio sullo stile Ming, il mio preferito: mobili realizzati negli ultimi vent’anni di qualità ecce- storia e per il tipo di materiali, anche se l’ingrediente principale sono sempre zionale, in fantastico palissandro, che diventano quasi un’installazione. Tutto ciò che si vede è stato realizzato ad lane pregiatissime. La lana di Katmandu viene dal Tibet, quella di Lahore da un hoc da una falegnameria a Katmandu. Ci siamo messi alla prova seguendo le linee Ming della Cina classica, ma poi villaggio dell’Afghanistan e restituiscono sul tappeto finito un tipo di superficie queste linee sono diventate nostre, personali, non delle riedizioni. Ricordo le mie radici e guardo solo oggetti speciali molto diversa. Quella nepalese è una mano leccata, sofisticata, mentre in Pakistan che mi colpiscono, continuando ad alimentare la nostra storia. I mercanti occidentali nell’Ottocento cercavano pezzi la mano è più ruvida e la superficie più maschia. Secondo l’esigenza decorativa o basandosi sulle richieste, sugli input, che ricevevano da ovest, noi stiamo facendo la stessa cosa su scala più ampia». l’ambiente in cui verrà inserito il tappeto, si propone una mano oppure l’altra, la È un progetto coordinato di pezzi molto importanti realizzati in edizione limitata, in cui il tappeto adattiamo al tipo di stile». I designer di Battilossi sono lo stesso Maurizio e è l’aggregatore degli arredi che non fluttuano più nel vuoto e che con tessuti e luci contribuiscono a Salman Khan, suo socio da 35 anni. «Siamo gli ispiratori, ma lavoriamo a creare ambienti eleganti e armoniosi, in una visione olistica dell’abitare. q Michela Moro Giamblanco a FlashBack Con sei dipinti «erranti»

La Galleria Giamblanco partecipa a FlashBack ti interessanti. È un quadro inedito di Daniel (cfr. articolo a p. 7) con sei dipinti legati al tema Seiter, già nell’inventario della collezione di della fiera, «Gli Erranti/The Wanderers». Sono Emanuele del Portogallo stilato a Roma nel 1686. opere realizzate tra fine Cinquecento e fine Un documento fornisce informazioni dettagliate Settecento. Una di queste, il «Ritratto di Maria sul costo del dipinto e della sua cornice, pagati Francesca di Savoia Nemours a diciannove trenta e otto scudi. Il viennese Seiter, nato nel anni», è stato dipinto nel 1666 dai cugini parigi- 1647, abbandonò la carriera militare dopo aver ni Henri e Charles Beaubrun, ritrattisti della ucciso un ufficiale in duello e nel 1670 si recò a casa reale francese molto richiesti dalle dame di Venezia, dove iniziò il percorso da pittore. Da corte e della nobiltà sabauda. Maria Francesca Venezia si spostò a Roma e destò l’interesse di di Savoia Nemours, futura regina del Portogal- Vittorio Amedeo II, in cerca di un artista a cui lo, è ritratta in veste di Diana, con un’elegante affidare la decorazione dei nuovi ambienti del corazza sopra l’abito di seta e con in mano arco Palazzo Reale di Torino. Nella città sabauda Slei- e frecce: un’iconografia di grande successo alla ter produsse alcuni dei suoi dipinti più celebri, corte francese fin dal Cinquecento, così come lo tra cui gli affreschi della volta della «Galleria del era il ricco copricapo piumato, accessorio ricor- Daniel» di Palazzo Reale e, per la chiesa di Santa rente nella ritrattistica femminile di corte del Cristina in piazza San Carlo, un’imponente pala periodo. Il 1666 è l’anno in cui la diciannovenne con l’«Immacolata Concezione con il Bambino Maria Francesca, già cognata di Carlo Emanuele e san Giuseppe», presentata al pubblico qual- II di Savoia che ne sposò la sorella Maria Gio- che anno fa dalla Galleria Giamblanco. L’artista vanna Battista, andò in sposa ad Alfonso VI del morì a Torino nel 1705 e fu sepolto nella chiesa Portogallo. L’unione regale non durò a lungo: nel della Santissima Trinità. Per sapere invece le 1668 Maria Francesca ottenne l’annullamento storie dietro i restanti quattro dipinti, realizzati del matrimonio per sposare Pietro, suo cognato da Santi di Tito, Nicolas Régnier, Antonio «Giunone affida ad Argo la custodia di Io trasformata in giovenca» di Daniel Seiter (particolare) in quanto fratello di Alfonso VI, nel frattempo Zanchi e Vittorio Amedeo Cignaroli bisogna

TORINO. Galleria Giamblanco, via Giovanni Giolitti 39, lun 14.30-20, mar-mar- asceso al trono. Anche la grande tela mitologica recarsi allo stand della Galleria Giamblanco ben 10-13/15-19,30, sab 11-19, tel. 011/5691502, giamblanco.com «Giunone affida ad Argo la custodia di Io alla fiera FlashBack oppure, conclusa la fiera, in trasformata in giovenca» è foriera di raccon- Galleria. q Michela Moro VEDERE A TORINO | Le gallerie |29 Sì Tag (a colazione e a cena) Un sabato di novità nelle gallerie torinesi

Colazione in galleria: è questa la novità del 2019 lan- Gallery (largo Montebello 40) presenta «Noisyboy», la Da In Arco (piazza Vittorio Veneto) c’è la personale di ciata dalla Tag, l’associazione delle gallerie torinesi prima personale di Caitlin Cherry in Europa. La mo- Fabrizio Plessi dal titolo «Sperimentale», in cui si vede che si occupano di arte contemporanea. La Tag sarà stra riunisce dipinti figurativi inediti che appartengono anche il «Ponte di Rialto» (fino al 21 dicembre).Norma anche quest’anno fra i protagonisti del fitto cartello- all’ultima serie dell’artista afroamericana, la cui ricerca Mangione (via Matteo Pescatore 17) ospita la personale ne che accompagna Artissima. E se tradizionalmente si ispira alla storia e all’attualità (fino al 21 dicembre). di Salvo, «Ventiquattr’ore di luce» (fino al 16 novembre). I promuove la Notte delle Arti Contemporanee (sabato Tre nuove mostre da Franco Noero: la personale di dipinti esposti, realizzati tra il 1982 e il 2014, sono allestiti 2 novembre dalle 18 alle 24), gli affianca dalle 9 alle 12, Simon Starling «AA’ - BB’» (fino all’11 gennaio) nella in senso orario e coprono tutte le ore di una giornata, lo stesso giorno, una nuova iniziativa: Torino Gallery sede di piazza Carignano 2 e la personale di Phillip dalle prime luci del mattino fino alla notte, a sottolineare Breakfast. «L’apertura straordinaria delle gallerie, spiega Lai in via Mottalciata 10/b (fino al 15 febbraio), dove al la centralità della ricerca sulla luce nel lavoro di Salvo. Valerio Tazzetti, presidente dell’Associazione, sia al piano interrato Henrik Håkansson presenta la sua Giorgio Persano (via Principessa Clotilde 45) propone la mattino sia in serata permette di far conoscere meglio il lavo- quinta personale in galleria intitolata «Blinded by the mostra di Paolo Cirio, «Systems of Systems» (fino al 16 ro di artisti e galleristi a tutti quei visitatori, anche stranieri, Light» (fino al 2 maggio). Raffaella De Chirico (via del- novembre): da oltre quindici anni, l’artista concettuale, che durante la giornata frequenteranno la fiera». la Rocca 19) propone la personale dell’artista iraniano hacker e attivista politico, attraverso le sue opere indaga Ma cosa propone agli addetti ai lavori, ai collezionisti Mohsen Baghernejad dal titolo «(IN)» (fino al 28 di- i temi della privacy, del potere, dell’economia e della pro- e ai semplice curiosi d’arte il lungo giorno delle galle- cembre). Baghernejad ha scelto personalmente il titolo prietà intellettuale nella società dell’informazione. Da rie? Alberto Peola (via della Rocca 29), che quest’an- della sua mostra, «dentro, interno, intimo». «Il luo- Tucci Russo (via Davide Bertolotti 2 ) prosegue la perso- no festeggia i 30 anni di attività, propone «O databàs», go può quindi trasformarsi in territorio della me- nale di Richard Long (fino al 25 gennaio). Nella mostra una personale di Perino & Vele (visibile fino al 21 moria, quando l’ambiente diventa specchio l’artista inglese presenta anche diverse opere realizzate dicembre). I due artisti aprono i loro archivi privati della propria storia autobiografica», col fango sia su parete che su carta. Questi lavori sono

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1 «Tempesta del Sahara» di Bruno Fantelli da Weber & Weber 4 «Leonardo Circles series 2» di Mice Jankulovski, 2018, da Febo e Dafne 2 «Madeforyou II» di Perino & Vele, 2019 da Alberto Peola 5 La mostra di Paolo Cirio da Giorgio Persano 3 Un’opera di Richard Long da Tucci Russo 6 Un’opera di Simon Starling da Franco Nero

e propongono un insieme di «dati», in questo caso di- spiega. Riccardo Costantini (via Giolitti 51) espone la realizzati senza strumenti ma dalle mani dell’artista le segni e sculture, nel quale è evidente l’idea di raccolta, nuova personale dell’artista concettuale torinese Gian- cui impronte col fango creano disegni astratti o geome- conservazione e al tempo stesso dispersione. ni Colosimo, «Ammutinamento» (fino al 16 novembre). trici. «A drawing room» è infine il titolo della rassegna Gagliardi e Domke (via Cervino 16) allestiscono «Re- «In “Ammutinamento”, spiegano in galleria”, il gesto della proposta da Photo&Co (via dei Mille 36) fino al 21 di- ale Virtuale» (fino al 10 aprile), un viaggio attraverso ribellione viene portato alle sue estreme conseguenze: con una cembre. In vetrina opere che spaziano dal moderno al la collezione Gagliardi con lavori di Piero Fogliati, Gla- coralità epica, le opere esposte manifestano la loro volontà ico- contemporaneo, con artisti come Bonalumi, Castellani, ser Kunz, Davide Coltro, Giuliana Cuneaz, Margot Quan noclasta». Weber & Weber (via San Tommaso 7) propone Georges Rousse, Trevor Gould, Filippo di Sambuy, Ali- Knight, Paolo Risoli, Piero Gilardi, i Santissimi e Fabio una personale di Bruno Fantelli dal titolo «Party Hard». ghiero Boetti, Paolo Bronstein. Viale. Da Febo&Dafne (via della Rocca 17) c’è invece «Attraverso una pittura che vuole suggerire elenchi infiniti, an- q Rocco Moliterni la personale di Mice Jankulovski dal titolo «Forms che quando la rappresentazione sembra severamente limitata in Black» (fino al 30 novembre). Nato a Silvovo e atti- dalla cornice del quadro, si legge nella presentazione, ven- TORINO. Sedi varie, torinoartgalleries.it, «Torino Gallery Breakfast» e «Notte delle Arti Contemporanee» sabato 2 vo a Skopje, Mice Jankulovski è un artista e architet- gono raccolti e uniti elementi privi di un rapporto specifico: è l’e- novembre dalle 9 alle 12 e dalle 18 alle 24 to fra i pionieri del Minimalismo in Macedonia. Luce spressione di una narrazione caotica». (fino al 21 dicembre). VEDERE A TORINO | Che cosa, dove e quando |30

TORINO via Cigna 114, museofico.it FLAT – Fiera Libro Arte Torino Torino Film Festival ➤ 3 novembre Salvo ➤ 16 novembre Davide Sgambaro ➤ 22 dicembre 1 Accademia Albertina Me Two. Fotografie da Von Gloeden 1 ➤ 3 novembre 22 ➤ 30 novembre 58 Luce Gallery 63 Opere scelte c/o e-Gate 68 Spazio Ferramenta via Accademia Albertina 8 a Warhol ➤ 26 gennaio Fm Pala Alpitour 40 Alberto Peola largo Montebello 40, lucegallery.com via Amedeo Avogadro 4 via Bellezia 8/g accademialbertina.torino.it Brasil! Focus sull’arte brasiliana c.so Sebastopoli 123, flashback.to.it via della Rocca 29, albertopeola.com Caitlin Cherry ➤ 21 dicembre operescelte.com spazioferramenta.blogspot.com Festival Internazionale delle contemporanea ➤ 16 febbraio Flashback ➤ 3 novembre Perino & Vele. O Databas 59 Mazzoleni Light | Space | Concept Niccolò Calmistro ➤ 3 novembre Scuole d’Arte e Design 16 Musei Reali - Galleria Sabauda 30 Palazzo Birago di Borgaro ➤ 21 dicembre piazza Solferino 2, mazzoleniart.com ➤ 30 novembre Fm Studio d’arte ➤ 17 novembre via Accademia delle Scienze 6 via Carlo Alberto 16, d-a-m-a.com 41 A pick Gallery Hans Hartung ➤ 18 gennaio 64 Photo & Contemporary via Filangieri 9/f, annavinzi.com Fm Associazione Barriera museitorino.it Dama 2019 ➤ 3 novembre via Galliari 15/c, operescelte.com 60 Moitre via dei Mille 36 Anna Vinzi. Still Life via Crescentino 25 Pelagio Palagi a Torino 31 Palazzo Bricherasio Jan Muche. Bianca Bondi via santa Giulia 37 bis photo&contemporary.com 22 ➤ 28 novembre Agnieszka Polska. I Call your Name 9 novembre ➤ 9 febbraio via Lagrange 20 ➤ 18 gennaio galleriamoitre.com A Drawing Room ➤ 21 dicembre 70 Torino Copernico Garibaldi Galleria 3 novembre ➤ 14 dicembre L’abate miniatore Felice Ramelli: palazzobricherasio.it Fm Artgallery37 Idem Studio ➤ 30 novembre 66 Raffaella De Chirico corso Valdocco 2 3 Biblioteca Nazionale Universitaria un capolavoro di Pierre Subleyras Carlo Gloria. Vado e vengo via Drovetti 8a Irene Dionisio ➤ 30 novembre via della Rocca 19/via Giolitti 52 Lorenzo Puglisi ➤ 23 novembre piazza Carlo Alberto 5 ➤ 31 dicembre ➤ 2 novembre Esplorazioni d’arte tra forma e Fm Noire Gallery dechiricogalleriadarte.com 71 Tucci Russo Giamblanco TORINO associazionealessandromarena.it La luce del Nord. Konrad Magi 32 Palazzo Coardi di Carpeneto negazione ➤ 8 novembre via Piossasco 29, noiregallery.com Mohsen Baghernejad via Davide Bertolotti 2, tuccirusso.com Premio Alessandro Marena 30 novembre ➤ 8 marzo via Maria Vittoria 26, d-a-m-a.com 43 Battilossi David Tremlett ➤ 31 gennaio ➤ 28 dicembre Richard Long ➤ 25 gennaio 30 ottobre ➤ 7 novembre 17 Musei Reali di Torino - Museo di Dama 2019 ➤ 3 novembre via Giolitti 45/G, battilossi.it 62 Norma Mangione Gallery 67 Société Interludio 72 Weber & Weber 4 Camera-Centro Italiano per la Antichità 33 Palazzo Lascaris Antichi tappeti da meditazione via Matteo Pescatore 17 piazza Vittorio Veneto via San Tommaso 7, galleriaweber.it Fotografia via XX Settembre 88/c via Alfieri 15 ➤ 28 novembre normamangione.com Calori&Maillard, Valentina Furian, Bruno Fantelli ➤ 21 dicembre via delle Rosine 18, camera.to museireali.beniculturali.it Paolo Gaidano ➤ 29 novembre Tavoli cinesi ➤ 28 novembre wo/MAN RAY ➤ 19 gennaio Il mare antico ➤ 9 dicembre 34 Palazzo Madama Battilossi Icons ➤ 28 novembre Tommaso Bonaventura ➤ 6 gen. 18 Musei Reali di Torino - Sale piazza Castello 1 44 Biasutti & Biasutti 5 Cripta di San Michele Arcangelo Chiablese palazzomadamatorino.it via Bonafous 7/L, biasuttiebiasutti.com piazza Cavour piazza San Giovanni 2 Dalla Terra alla Luna ➤ 11 nov. Giulio Turcato ➤ 30 novembre Luigi Stoisa ➤ 30 novembre piemonte.beniculturali.it Andrea Mantegna. Rivivere l’antico, 45 Bolaffi 6 ex Borsa Valori I mondi di Riccardo Gualino costruire il moderno via Cavour 17, bolaffi.it Visibile l’archeologia invisibile via San Francesco da Paola 28 ➤ 3 novembre 12 dicembre ➤ 4 maggio Arte del Novecento Word Press Photo Torino 19 Museo Accorsi - Ometto Arthur Jafa ➤ 13 novembre 1 ➤ 6 novembre La mostra «Archeologia invisibile» curata da Enri- ➤ 17 novembre via Po 55, fondazioneaccorsi-ometto.it Fm PAV - Parco d’Arte Vivente 47 Burning Giraffe Art Gallery co Ferraris e allestita al Museo Egizio fino al 6 Fm Fondazione 107 Vittorio Corcos ➤ 16 febbraio via Giordano Bruno 31 via Eusebio Bava 8/A via Andrea Sansovino 107 20 Museo Egizio parcoartevivente.it Simone Geraci ➤ 9 novembre gennaio racconta com’è cambiata l’archeologia fondazione107.it Via Accademia delle Scienze 6 Navjot Altaf. Samakalik Fm DAS - Drovetti Art Space Lara Nickel 12 cavalli. Omaggio museoegizio.it 2 novembre ➤ 20 dicembre via Drovetti 8/A grazie allo studio dei reperti attraverso l’uso a Jannis Kounellis ➤ 1 dicembre Archeologia invisibile ➤ 6 gennaio 65 Piazza Emanuele Filiberto Esplorazioni d’arte tra forma e Franco Rasma ➤ 1 dicembre 21 Museo Nazionale del Cinema Brillo video mapping festival negazione ➤ 8 novembre delle moderne tecnologie. Tre le sezioni: sca- Nicola Toffolini ➤ 1 dicembre via Montebello 20 1 ➤ 2 novembre 49 Febo & Dafne vo, analisi diagnostiche, restauro e conserva- Fm Fondazione Giorgio Amendola e museonazionaledelcinema.it Fm Pinacoteca Agnelli via della Rocca 17, feboedafne.com​ dell’Associazione Lucana Carlo Levi FacceEmozioni 1500-2020 via Nizza 230, pinacoteca-agnelli.it Mice Jankulovski 2 ➤ 30 novembre zione, a raccontare le nuove frontiere di ricer- via Tollegno 52, fondazioneamendola.it ➤ 6 gennaio Hokusai. Hiroshige, Hasui Fm Gagliardi e Domke Paesi ospiti d’onore FISAD 2019: I 1000 volti di Lombroso ➤ 16 febbraio via Cervino 16, gagliardiedomke.com ca documentate nel percorso con installazioni Cina e Russia ➤ 17 novembre ➤ 6 gennaio 37 Recontemporary Reale Virtuale ➤ 10 aprile Fm Fondazione Merz 22 Museo Nazionale del via Gaudenzio Ferrari 12 51 Galleria Del Ponte multimediali, interazioni digitali e un’audiogui- via Limone 24, fondazionemerz.org Risorgimento Italiano recontemporary.com corso Moncalieri 3 da creata dalla Scuola Holden. Tra gli esempi Emilio Prini ➤ 9 febbraio Via Accademia delle Scienze 5 Risvolto Camille Llobet Progetti e carte di scultori Fm Fondazione Sandretto Re museorisorgimentotorino.it 1 ➤ 26 novembre ➤ 16 novembre la modellazione 3D dello scavo di Saqqara, Rebaudengo Fotografie. Tiziana e Gianni Becoming Future Fm Galleria Franco Noero via Modane 16, fsrr.org Baldizzone ➤ 30 agosto 28 novembre ➤18 gennaio via Mottalciata 10/B ottenuta con la fotogrammetria, l’impiego Berlinde de Bruyckere Fm OGR - Officine Grandi Sedi varie franconoero.com 1 novembre ➤ 15 marzo Riparazioni nesxt.org Henrik Hakansson ➤ 2 maggio dell’analisi macro XRF (la fluorescenza a 11 Gam - Galleria Civica d’Arte corso Castelfidardo 22, ogrtorino.it Nesxt ➤ 3 novembre Phillip Lai ➤ 15 febbraio raggi X per scansioni macro), le tac sulle due Moderna e Contemporanea Monica Bonvicini ➤ 9 febbraio Sedi varie 53 Galleria Franco Noero via Magenta 31, gamtorino.it Artissima Telephone Fisad Festival Internazionale delle p.za Carignano 2, franconoero.com mummie di Kha e della moglie Merit (Nuovo Re- Paolo Icaro ➤ 1 dicembre 1 ➤ 3 novembre Scuole d’Arte e Design ➤ 17 nov. Simon Starling ➤ 11 gennaio Gino De Dominicis ➤ 8 marzo Mauro Restiffe ➤ 5 gennaio Sedi varie Fm Giorgio Persano gno, fine XVIII dinastia, Scavi Schiaparelli 1906, Deir el-Medina, nella Primo Levi ➤ 26 gennaio Fm Oval Lingotto Luci d’artista ➤ 12 gennaio via Principessa Clotilde 45 Muhannad Shono ➤ 19 gennaio via Giacomo Mattè Trucco 70 Sedi varie giorgiopersano.org foto la maschera funeraria custodita nel percorso permanente del mu- 12 Mao - Museo d’Arte Orientale artissima.it Art Site Fest. I luoghi dell’arte Paolo Cirio ➤ 16 novembre seo) che hanno rilevato lo stato fisico delle ossa, la presenza di amuleti via San Domenico 11, maotorino.it Artissima 1 ➤ 3 novembre ➤ 6 gennaio Fm GRGLT - Giorgio Galotti Gallery Sulle sponde del Tigri ➤ 12 gen. 25 Ex Accademia Artiglieria Sedi varie via Beinasco 16, giorgiogalotti.com e gioielli. Inoltre l’innovativa radiografia neutronica applicata sui vasi Guerriere dal Sol Levante piazzetta Accademia Militare 3 Tag - Torino Art Galleries. Notte Gabriele Silli ➤ 9 novembre ➤ 1 marzo Paratissima ➤ 3 novembre delle arti contemporanee (18-24) 56 Guido Costa Projects in alabastro (sigillati) provenienti dalla tomba di Kha ha confermato la Güler Ates. Shoreless ➤ 6 gennaio Fm Ex carcere Le Nuove Torino Gallery Breakfast (9-12) via Mazzini 24 presenza di sostanze oleose: con buona probabilità oli sacri utilizzati 13 Mastio della cittadella via P. Borsellino 3 , arscaptiva.org 2 novembre guidocostaprojects.com via Cernaia 1, artforexcellence.it Ars Captiva. Biennale delle scuole Sedi varie Cuoghi Corsello ➤ 30 novembre per l’imbalsamatura. q V.R. Art for Excellence d’arte del Piemonte Club to Club 57 In Arco 8 ➤ 24 novembre ➤ 7 novembre 30 ottobre ➤ 3 novembre piazza Vittorio Veneto 1/3 Fm Mauto - Museo dell’Automobile Fm Ex Ospedale Militare A. Riberi 38 Teatro Paesana in-arco.com corso Unità d’Italia 40, museoauto.it c.so IV Novembre, theothersfair.com via Bligny 2 Fabrizio Plessi ➤ 21 dicembre Museo Egizio, via Accademia delle Scienze, 6, lun 9-14; da mar-dom 9-18,30, Auto&Design ➤ 10 novembre The Others Art Fair ➤ 3 novembre Delta N.A ➤ 16 novembre 46 Jana tel. 011/5617776, museoegizio.it, «Archeologia invisibile» fino al al 6 gennaio Giorgio Bellia ➤ 12 gennaio Fm Nuvola Lavazza 39 Torino Film Festival Abstract Sex We don’t have any Fm Mef - Museo Ettore Fico via Bologna 32, flatartbookfair.com via Montebello 15, torinofilmfest.org clothes, only equipment

58 17 16 65 60 18

12 34 21 37

68 25 70 39 62 47 19

72 57 1 67 53 46 49 38 20 3 51 22 32 59 30 33 44 13 4 43 SIAMO PRESENTI A FLASHBACK 31 66 5 DAL 31 OTTOBRE AL 3 NOVEMBRE 2019 6 31 40 71 45 64 PALA ALPITOUR TORINO 56

63 Via Giovanni Giolitti 39 | 10123 Torino

41 0039 (0) 115691502 | 0039 3385722525 | 0039 347 5642884 11 www.giamblanco.com | www.dipintiantichigiamblanco.it

. Galleria Giamblanco TORINO

SIAMO PRESENTI A FLASHBACK DAL 31 OTTOBRE AL 3 NOVEMBRE 2019 PALA ALPITOUR TORINO

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. VEDERE A TORINO | Itinerari gastronomici |32

chiama proprio così) di piazza Rebaudengo 7 (non A pranzo con il critico d’arte goloso distante dall’autostrada per Milano, tel. 011/2050315): qui ci sono piatti langaroli doc, dal fritto misto ai tajarin, e Pizza al padellino, fritto misto, tradizione e chef stellati: i consigli spendete meno di 40 euro. Il fritto misto lo potete gourmet di Rocco Moliterni per tutti i gusti e per tutte le tasche trovare anche da Monti (intorno ai 40 euro) in via Lombriasco (tel. 011/4332210), mentre i peperoni con la bagna cauda li mangiate ad esempio alle Antiche Sere Tartufo, gran bollito, fritto misto e bagna cauda sono (via Cenischia 9, tel. 011/3854347), osteria con la le star della cucina invernale piemontese: se venite a chiocciolina Slow Food in zona San Paolo (35 euro). Torino per Artissima mettete da parte qualche Nella stessa zona vale la pena se amate in formaggi fare spicciolo (una grattata di tartufo bianco può costare un salto alle Ramine, in via Isonzo 64 (tel. 011/3804067), anche 30 euro) ma non rinunciate a gustare qualcuna trattoria dove si sta decisamente bene (si spende sui 35 di queste prelibatezze, tanto in una «piola» (si euro, meglio prenotare però perché i tavoli non sono chiamano così le tipiche trattorie che vanno tanti). Le piole sono belle ma a volte hanno un che di scomparendo in favore dei bistrot o delle «osterie déjà-vu, la loro evoluzione sono le moderne enoteche moderne») quanto in un locale blasonato. Se le con cucina, che in città non mancano. Il mio posto del specialità di cui sopra potete assaggiarle però anche in cuore è il Parlapà (corso Principe Eugenio 17, tel. altri luoghi del Piemonte c’è invece una cosa che solo a 011/4365899), non distante da Porta Susa: qui si Torino potete mangiare ed è la pizza al padellino. mangiano frattaglie strepitose (da non perdere il CombalZero, chef Davide Scabin Cotta nel forno elettrico o a legna nei tipici contenitori rognone e il fegato) e c’è a pranzo un altrettanto di metallo non ha nulla a che vedere con la pizza strepitoso rapporto qualità prezzo, oltre a una scelta napoletana: è piccola, alta, bruciacchiata e può sterminata o quasi di vini e distillati. Un’ottima cucina generare dipendenza. La si trova in locali secondo la si trova anche da Rosso Rubino in via Madama Cristina tradizione gestiti per lo più da famiglie toscane o 21 (tel. 011/6502183): per un panino con batsua (zampetti sarde. Accompagnata dalla inseparabile farinata (teglia di maiale fritti), un piatto di agnolotti gobbi (ossia di farina di ceci) che deve essere invece sottile, quadrati) e un calice di nebbiolo 22 euro). Molto croccante e anch’essa un po’ bruciacchiata e da un friendly il Banco Vini e Alimenti in via dei Mercanti boccale di spumeggiante panaché (il mix di birra e Il Mercato Centrale 13 (tel. 011/7640239), qui dovete provare il boccadillo di gassosa di origine francese) la si trova in locali come lumache, sorseggiando vini di tutto il mondo o quasi. Da Gino in via Monginevro 46 (tel. 011/3854335), Informale ma dalla cucina notevole (ai fornelli c’è uno Dessì (via Madama Cristina 63, tel. 011/668 7138) o chef di lunga esperienza) è lo Smoking Wine Bar di Cecchi (via Madama Cristina 92, tel. 011/6507030), strada val San Martino 4 (praticamente in piazza entrambi poco distanti dal Lingotto, la Baita dei Sette Hermada, tel. 349/1799842): tapas, piatti seri e vini Nani in via Andrea Doria 5 (tel. 011/535812), in centro, i naturali a prezzi più che accettabili. Nella piazza più Quattro Assi in corso Sebastopoli 261 (tel. 011/355341). Banco vini e alimenti parigina di Torino, ossia piazza Emanuele Filiberto 9 In questi locali non c’è da fare un mutuo: per una (tel. 011/5211085), trovate invece il Pastis, che non è pizza, una farinata e un panaché, prevedete in tutto un’enoteca, ma vi delizia con specialità siciliane, come dai 12 ai 15 euro. Se volete (e potete) spendere di più le busiate con la ventresca o la buzzonaglia di tonno. sappiate che con le sue sette stelle Michelin Torino è Torino è anche la città dell’innovazione in campo tra le città più gourmet d’Italia. Tra le nuove stelle (è gastronomico. Qui è nata la madre di tutti gli Eataly arrivata nel 2018) per gli appassionati d’arte c’è Spazio (via Nizza 230, tel. 011/19506801), qui è stato creato Edit 7, il ristorante di Alessandro Mecca all’interno della (piazza Teresa Noce 15, tel. 011/19329700) ed è approdato Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (via Modane 20, Casa Vicina Eataly, chef Claudio e Anna Vicina il Mercato Centrale (piazza della Repubblica 25, tel. 011/3797626), capace di incantarvi con i suoi risotti tel. 011/0898040). Se siete all’Oval la creatura di Farinetti (menu da 60 a 90 euro vini esclusi). Spazio 7 è una nell’ex stabilimento Carpano è a due passi, non avrete bella esperienza ma non fatevi però tentare dalle che l’imbarazzo della scelta, sia come offerta sia come caffetterie dei musei perché sono luoghi a volte belli, spesa, da venti euro nei vari ristorantini ai quasi 100 ma dove si mangia quasi sempre male: l’ultima (menu da 85 a 130 euro) per la cucina stellata di Casa esperienza fatta a Palazzo Madama è stata davvero Vicina, dove oltre alla bagna cauda potrete mangiare mediocre (improbabili ravioli di patate proposti nella Rocco Moliterni forse i migliori agnolotti del plin (ossia col pizzicotto) città degli agnolotti e dei tajarin). Meglio allora, se siete della città. In via Cigna un’altra vecchia fabbrica in piazza Castello, pranzare con i tramezzini il mix di suggestioni del mago catalano e di cucina ristrutturata ospita Edit, struttura dove convivono una (dall’aragosta alla lingua) di Mulassano (piazza Castello emiliana (Zanasi è modenese) offre al momento forse birreria, un cocktail bar, un bistrot e un ristorante 15, tel. 011/547990), storico caffè dalle boiserie fin de una delle esperienze gastronomiche più divertenti in gourmet e dove si gioca la difficile scommessa di far siècle dove il tramezzino è stato inventato: il tostino al città (menu da 60 a 110 euro). Un’altra esperienza rinascere un pezzo della Torino di periferia. Meno felice salmone che fanno qui è in grado di farvi svoltare la particolare può essere cenare al 35mo piano del l’esperienza al Mercato Centrale di Porta Palazzo, giornata (sui 16 euro per un tramezzino, una spremuta grattacielo di Banca Intesa firmato da Renzo Piano: qui dove è approdato il format fiorentino. Vasta offerta, dal e un caffè). Però se siete in centro e le vostre finanze lo ha da poco riaperto il ristorante di Marco Sacco, che pesce alla carne, dal vegetariano alle uova, a prezzi permettono è di rigore un salto al ristorante del sul Lago di Mergozzo ha due stelle Michelin. Potete variabili ma dovete adattarvi a mangiare ogni cosa con le Cambio (piazza Carignano 2, tel. 011/546690): il locale anche andarci solo per un aperitivo nella lounge posate di plastica (la pizza scuola napoletana di Fierro in tutto specchi e stucchi amato da Cavour esiste dalla (Piano 35, corso Inghilterra 3, tel. 011 438/7800). E da questo momento è comunque la migliore che potete bellezza di 262 anni e lo stellato Matteo Baronetto non dimenticare al museo del Castello di Rivoli, poco gustare sotto la Mole). Se poi preferite un monumentale propone con fantasia e rigore sia i classici del territorio fuori Torino, tempio dell’Arte Povera ma non solo, il club sandwich in un’atmosfera accogliente allora val la (dal vitello tonnato alla finanziera) sia le sue invenzioni CombalZero (piazza Mafalda di Savoia, tel. pena di andare al bar dell’Hotel Nh Carlina nell’omonima contemporanee (menu degustazione da 110 a 135 011/9565225) di Davide Scabin, chef che grazie a piazza al civico 2 (tel. 011/8601607: cocktail classici, euro). Non stellato, ma c’è da scommettere che tra genio e sregolatezza può essere definito il Caravaggio stuzzichini all’orientale e la gentilezza del servizio in un pochi giorni lo sarà (il 6 novembre arriva la nuova della cucina contemporanea (il suo menu Up Down palazzo di memorie gramsciane offrono un’oasi sicura Michelin) è Condividere (via Bologna 20, costa 180 euro). Se però volete gustare la cucina nella maratona tra mostre, fiere e gallerie d’arte. tel. 011/0897651), il ristorante di Federico Zanasi nella piemontese senza svuotare il portafoglio allora meglio q Rocco Moliterni, critico d’arte di «La Stampa» Nuvola Lavazza. Nasce sotto il segno di Ferran Adrià e una «piola», tra queste si può partire dalla Piola (si e collaboratore di «Il Giornale dell’Arte» dal mercoledì Museo Ettore Fico alla domenica via Cigna 114 - Torino orario 11-19

Collezione Ernesto Esposito

Arte brasiliana contemporanea Grafica Berrino Printer

Fotografie da von Gloeden a Warhol

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. Rapporto Torino 2019 Da torinese sono contento che arte e cultura siano i driver che guidano la città tutto l’anno. Molto è stato fatto: da Artissima al Torino Film Festival, dalla fotografia al restauro, ma bisogna continuare a guardare al futuro, dialogare con le capitali europee. Intesa Sanpaolo sarà un’alleata sicura di Michele Coppola executive director Arte Cultura e Beni Storici di Intesa Sanpaolo, già assessore alla Cultura e alle Politiche giovanili della Regione Piemonte nel 2010-14

ovembre è sempre stato per Torino un dalla fondazione nel 2015, con cui sono attive nu- mese speciale. La città ospita infatti la merose collaborazioni. Dopo la recente mostra «Nel Nprincipale fiera di arte contemporanea in mirino» dedicata ai materiali fotografici dello stra- Italia, Artissima, e gli occhi di galleristi, colle- ordinario Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo, con zionisti e appassionati d’arte di tutto il mondo l’esposizione «Wo/Man Ray» Camera rende omag- sono rivolti su Torino. Da torinese, sono con- gio al grande fotografo americano e con «Tomma- tento quando la mia città vede riconosciuta la so Bonaventura. 100 marchi - Berlino 2019» ce- centralità che merita e sono convinto che l’arte lebra i trent’anni dalla caduta del Muro di Berlino. e la cultura siano driver fondamentali per andare in questa direzione, in ogni mese dell’anno. Restauro e conservazione Nel 2018 abbiamo scelto la splendida cornice della Il sistema arte e cultura Reggia di Venaria per ospitare la mostra conclu- Intesa Sanpaolo svolge in questo senso un ruolo si- siva della XVIII edizione di «Restituzioni», il pro- gnificativo. La nostra banca ha un rapporto storico gramma di restauri di opere del patrimonio artisti- con Torino e contribuisce ad arricchire le proposte co nazionale che Intesa Sanpaolo cura sin dal 1989, culturali rivolte alla comunità. Lo dimostra il soste- uno dei momenti più significativi del nostro Pro- gno a importanti appuntamenti torinesi al fianco getto Cultura. I capolavori restaurati in quell’occa- dell’Amministrazione comunale come il Salone Michele Coppola (1973) è laureato in Scienze sione, tra cui molti da Torino, sono stati «restituiti» Internazionale del Libro, MiTo SettembreMu- Politiche Internazionali presso l’Università degli alle comunità e si possono adesso ammirare nei sica, Torino Film Festival, Torinodanza, Torino Studi di Torino. È manager culturale, executive luoghi d’origine. Ancora sul tema del restauro, ec- director Arte Cultura e Beni Storici di Intesa Jazz Festival, Biennale Democrazia, le stagioni Sanpaolo, direttore delle Gallerie d’Italia e cellenza italiana, in collaborazione con il Gruppo del Teatro Regio, il Museo Egizio e le mostre d’ar- coordina il Progetto Cultura di Intesa Sanpaolo Italiano dell’International Institute of Conserva- te allestite a Palazzo Madama e alla Reggia di Ve- da marzo 2015. Consigliere d’Amministrazione tion e con la Fondazione Centro Conservazione della Fondazione CAMERA-Centro Italiano per naria. Vorrei ricordare altre iniziative e i rapporti di la Fotografia di Torino, è stato assessore alla e Restauro «La Venaria Reale» abbiamo dato collaborazione con le realtà di Torino propri del Pro- Cultura e alle Politiche Giovanili della Regione vita al ciclo di convegni «Linee di Energia» sulla getto Cultura di Intesa Sanpaolo, che testimoniano Piemonte (2010-14) e ha assunto incarichi conservazione delle opere d’arte contemporanee, amministrativi in diverse realtà culturali di Torino ulteriormente il forte legame con la città e il costante (Consorzio La Venaria Reale, Fondazione Museo del quale si è tenuto al Grattacielo, a maggio di impegno a promuovere la ricchezza e la bellezza del delle Antichità Egizie, Fondazione Torino Musei, quest’anno, il terzo appuntamento. patrimonio artistico e culturale del territorio. Fondazione Film Commission Torino Piemonte, Associazione Torino Città Capitale Europea, MAUTO-Museo Nazionale dell’Automobile Sinergie con Milano Un grattacielo in città di Torino, Fondazione Camillo Cavour). Da La sinergia con le principali istituzioni culturali di Il grattacielo Intesa Sanpaolo è un simbolo della aprile 2019 è consigliere esecutivo di Intesa Torino ha consentito anche di impreziosire l’offer- città, luogo vivo di arte, cultura e innovazione en- Sanpaolo Highline, la società che valorizza ta espositiva del museo di Intesa Sanpaolo a Mila- gli spazi pubblici del Grattacielo di Torino. È trato ormai nel cuore dei torinesi. Dal 2016 l’area consigliere della Fondazione Piemontese per la no, le Gallerie d’Italia. Si è conclusa a settembre la al 36mo piano è diventata uno spazio espositivo in Ricerca sul Cancro Onlus. mostra «Arte e tecnologia», co-prodotta con il Ca- cui abbiamo accolto gli «ospiti illustri»: Tiziano stello di Rivoli e curata dalla direttrice Carolyn dalla Pinacoteca di Brera, Bronzino dal Museo di Musei e a Civita, in programma dal 12 dicembre. Christov-Bakargiev e da Marcella Beccaria, che ha Capodimonte di Napoli e Maíno dall’Ermitage di A novembre, per il progetto «Circular Economy visto la valorizzazione delle collezioni di proprietà San Pietroburgo. Il prossimo Natale, la rassegna and Art», nell’ingresso del grattacielo viene della Banca accostate alle opere provenienti da avrà come protago- esposta l’installazione interattiva «Resilience» uno dei più prestigiosi musei di arte contempora- nista un capolavoro del maestro Piero Gilardi. Mi piace anche ricor- nea a livello nazionale e internazionale. di Giovanni Belli- dare che nel Giardino Grosa vicino al grattacielo ni dall’Accademia trova nuova collocazione l’originale scultura in Conclusioni Carrara di Berga- vetro «La Totalità» dell’artista greco Varotsos, di Molto è stato fatto, ma è importante guardare al mo (nella foto), in cui abbiamo sostenuto il restauro, segno tangibi- futuro: la città di Torino continuerà a essere dialogo con la gran- le dell’attenzione nel curare e preservare anche al centro dei nostri progetti, con l’obiettivo di de mostra su Andrea i tesori d’arte del nostro tempo presenti in città. vederla in un dialogo sempre più vivo con le altre Mantegna che rea- capitali della cultura del mondo. Se è vero che la lizzeremo a Palazzo La fotografia a Torino valorizzazione della bellezza è una delle chiavi Madama insieme a La Banca è inoltre socio fondatore e sostenitore di per il rinnovamento, sono convinto che sia dove- Fondazione Torino Camera-Centro Italiano per la Fotografiasin roso continuare in questa direzione.

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CARLOe il Divisionismo FORNARA

AOSTA Museo Archeologico Regionale - Piazza Roncas, 12 26 ottobre 2019 - 15 marzo 2020 Orari: martedì - domenica 10 - 13 / 14 - 18

Foto: © Carlo Fornara, Vocogno, pomeriggio invernale, Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro, Venezia pomeriggio Internazionale Galleria d’Arte invernale, Moderna di Ca’ Pesaro, Vocogno, © Carlo Fornara, Foto: lunedì chiuso

. VEDERE A TORINO | Pralormo |39 Messer Tulipano disegnato da Antonio Molino

graditi dalla maggior parte dei visitatori. stireria e cucina si vede il dietro le quinte della Una nobile A volte si sottovalutano ambienti e abitudini vita al castello. Al visitatore racconto (spesso di che invece narrate suscitano grande interesse persona) che cosa faceva il maggiordomo con impresa per un largo pubblico. Ad esempio il cibo la brigata di cucina, le ricette, come si faceva è al primo posto per interesse e ha fatto il bucato e si lucidava l’argenteria. Quando Il futuro della nobiltà classificare il Piemonte come meta turistica di abbiamo deciso di aprire c’erano tanti locali piemontese sta grande successo. Le nostre famiglie in questo chiusi, le cucine del Settecento inutilizzate campo hanno una grande tradizione, in ogni dagli anni Cinquanta, per esempio, sono nel suo passato. generazione c’è stato qualche personaggio rimaste com’erano, con tutti gli oggetti negli Le nuove generazioni «gourmet» che ha lasciato preziosi ricettari. armadi, il vecchio frigo con il ghiaccio che Nei nostri archivi sono conservati faldoni prendeva il giardiniere con i pattini nel lago del abbandonano i castelli colmi di fatture e quaderni con gli indirizzi parco. Ci sono gli antenati di tutti gli attrezzi che spesso non riescono dei fornitori abituali: per esempio il tè si moderni. E poi c’è il meraviglioso parco storico ordinava in Inghilterra, i bottoni delle livree a all’inglese realizzato da Xavier Kurten, lo stesso a mantenere. Ma la Parigi e i giocattoli in Germania. Queste sono architetto-paesaggista che realizzò il parco del «le curiosità» che piacciono ai visitatori e che Castello di Racconigi. Con i tronchi di alberi contessa di Pralormo li fanno immergere nella vita quotidiana del secolari che ho dovuto abbattere, perché malati, indica una strada Castello. Certo, tutto deve essere narrato con ho realizzato un percorso di sculture per vivacità, meglio se dai proprietari, meglio se conservarne la memoria. «Sii il con passione, meglio se con aneddoti anche È cambiato il turismo a Torino e in cambiamento spiritosi! Questa è la chiave del successo. Forse Ricevete aiuti dallo Stato? Piemonte? che vorresti è come scendere da un piedistallo? Ebbene sì, Lo Stato non aiuta i privati perché ha una Bisogna rendere onore a Carlo Petrini con vedere nel si tratta proprio di far immergere il visitatore tale quantità di beni pubblici da mantenere. Slow Food e a Oscar Farinetti con Eataly, la mondo». Sono in una giornata di vita quotidiana al Castello, In Francia tutti i castelli sono aperti perché se valorizzazione di certi cibi che ci sono solo qui parole di anche incontrando i proprietari di persona, apri puoi detrarre dalle tasse i costi e le spese ha fatto da leva per il turismo: un vincente Gandhi che dimostrando loro che siamo persone «alla relativi e i lavori strutturali vengono finanziati mix di cultura e golosità che raramente si si addicono mano» e non inavvicinabili. Straordinari a fondo perduto. trova in altre regioni. alla contessa sono soprattutto i commenti dei bambini, Quando e perché ha deciso di aprire Che cosa manca? Consolata che incontrandomi mi squadrano dalla testa il suo castello? Alcuni dicono che Torino è Torinocentrica, Beraudo di Pralormo, famiglia che dal ai piedi e mi chiedono: «Ma dove ha messo Abbiamo iniziato nel 1993 con iniziative ed anche se Turismo Torino cerca di promuovere XVII secolo abita il castello di origine la corona e l’ermellino?». E io, non volendoli eventi nel parco. A partire dal 2006 abbiamo anche i dintorni. Altri sostengono che le folle trecentesca nell’omonimo paese, al deludere rispondo: «La corona è troppo pesante aperto il percorso di visita all’interno del che ci sono in Langhe e Roero Torino non confine tra Torino, Asti e Cuneo. ed è in cassaforte, l’ermellino l’ho ritirato per il Castello. Tutte le iniziative che organizziamo le ha mai viste. Bisognerebbe fare sinergia, Nonostante i titoli nobiliari non siano cambio stagione, perché ora fa caldo!». hanno una base di tutela, conservazione mettere nei rispettivi programmi sempre più riconosciuti dal 1948, la nobiltà ha Com’è cambiata la mentalità dei e trasmissione delle tradizioni. Una delle un salto a Torino e viceversa. Torino ha una ancora oggi una sua precisa funzione: castellani? prime cose che ho fatto, per esempio, è vocazione turistica da ampliare al 100%, «Preservare memoria e tradizioni e In epoca feudale i castelli erano fortezze di stato il recupero del ricamo «Bandera» (un bisogna valorizzare l’esistente e coordinarsi. tramandare il passato, senza il quale non difesa con il paese che si ritirava all’interno ricamo piemontese del Settecento diverso Manca una cabina di regia. esiste futuro», spiega la contessa, che sotto la nostra protezione. Fino alla mia in ogni castello perché ispirato ai relativi Quali sono i pregi e i difetti dei negli anni Novanta, in controtendenza generazione, quando eravamo bambini, si affreschi). Ho anche fondato una scuola che piemontesi? con la nobiltà piemontese, ha aperto le apriva il castello a giugno e si chiudeva ai santi ha garantito continuità e salvato dall’oblio La proverbiale riservatezza, l’understatement porte del proprio castello inanellando (se non era sempre abitato). Poi dagli anni questa antica arte. sabaudo di tutta la borghesia. Non appaiono oltre 20 anni di iniziative di successo e Sessanta ai Novanta tutti si sono ritirati nelle Quali sono le vostre attività oggi? sulle cronache, ma poi si scopre che le cose belle prestigiosi riconoscimenti, come quello città, i castelli erano considerati seconde case. Dal 28 marzo al primo maggio ci sarà la le fanno. I piemontesi fanno il percorso difficile: conferito dal Quirinale per aver salvato Sono stati anni tristi e un po’ infelici in cui XXI edizione di Messer Tulipano, con la inventano, mettono a punto un progetto, il ricamo d’arredamento «Bandera», ognuno cercava di tirare avanti per mantenere straordinaria fioritura di oltre 100mila un’invenzione geniale poi quando il tutto è l’invito a Clarence House dal principe le proprietà. In questi ultimi anni sono nate tulipani e narcisi, accompagnata da una perfezionato e c’è solo più da raccogliere i frutti Carlo d’Inghilterra in rappresentanza molte iniziative e noi cerchiamo di motivare gli mostra collaterale che cambia ogni anno. Per se lo fanno scippare, come se si disinteressassero dei Grandi Giardini Italiani, l’attestato altri castellani, ma ci vuole grande mentalità il 2020 sarà «Le farfalle», approfondita da un e passassero ad altro. al Chelsea Flower Festival di Londra imprenditoriale, non ci si può improvvisare. punto di visto scientifico e creativo. Intorno al Quando è morto Gianni Agnelli, nel e recentemente l’invito a diventare Durante «Messer Tulipano», che è il nostro Castello c’è l’azienda agricola, con la priorità 2003, la stampa internazionale ha membro del comitato internazionale evento di punta, abbiamo 60mila visitatori in 4 della tutela del paesaggio, e quando è stato scritto che Torino e l’Italia avevano «World Tulip Society»; senza dimenticare settimane, il che significa parcheggi, protezione fatto il piano regolatore abbiamo richiesto perso il loro ultimo re. È così? il riconoscimento «Spiga Verde» che ha civile, carabinieri e paese alleato sempre. Il che tutti terreni di nostra proprietà fossero Agnelli e la sua famiglia hanno creato la ottenuto il paese di Pralormo anche castello ha ripreso il ruolo antico che dà una a destinazione verde agricolo. Abbiamo un città industriale. L’avvocato è stato il primo grazie alle attività del Castello. Storia, ricaduta economica a tutto il territorio. programma didattico per le scuole teso a a tessere relazioni internazionali con tutti, conservazione, tutela e creatività. Ma La nobiltà con i suoi castelli è riavvicinare i bambini di città alla natura. non solo con chi faceva automobili, aveva dietro tutto questo c’è una mentalità destinata a scomparire? Ospitiamo matrimoni e abbiamo da poco questa facilità, questo appeal, questo savoir imprenditoriale. Le nuove generazioni sono molto combattute, destinato a ospitalità due case nel muro di faire. Aveva tantissimi interessi, era una Nella nobiltà piemontese trovando poco lavoro in Italia in molti vanno cinta che nel Settecento erano abitate dal figura di grandissimo spicco, un personaggio rappresentate un’eccezione? all’estero, frequentano meno i nostri castelli. boscaiolo, l’erborista, il cocchiere e l’ortolano, completo, oggi è difficile intravederne Forse sì. Negli anni abbiamo portato avanti Oggi bisogna appassionare i figli il più possibile lasciandone intatto l’aspetto originario. uno simile, però ci sono tanti personaggi la valorizzazione del Castello di Pralormo e quando i genitori non ce la fanno più, bisogna Abbiamo anche ospitato un programma importanti molto capaci, come Vincenzo animati da spirito di tutela, conservazione che uno di loro torni e prenda in mano il castello televisivo sulle antiche ricette di famiglia Ilotte, Marco Boglione e Giuseppe Lavazza e mantenimento delle tradizioni uniti a una e l’azienda agricola quando c’è. I giovani devono girato nelle mie cucine del Settecento. e si stanno facendo strada anche alcuni mentalità imprenditoriale. Fin dall’inizio essere consci delle molte possibilità che possono E poi c’è la visita al castello. ragazzi giovani dal talento sfaccettato, con del nostro percorso abbiamo capito che offrire Castelli e dimore. Purtroppo oggi sono Viviamo al secondo piano e facciamo visitare 14 una mentalità imprenditoriale, per fortuna, l’importante è percepire, intuire e prendere soprattutto gli stranieri che sanno individuare e ambienti tra piano terra e primo piano. Non è per caso, o piuttosto per quelle vere capacità atto delle potenzialità della dimora, ma con sviluppare le potenzialità e valenze turistiche del un museo con vetrine e collezioni, ma una casa che caratterizzano noi piemontesi da sempre! la lucidità e il realismo di proporre argomenti nostro amato Piemonte. museo. Quando si visitano cantine, lavanderia, q Jenny Dogliani 60 anni di Battilossi in mostra dal 29 ottobre al 23 novembre Incontri, un tè fra Italia e Cina Presentazione inedita di tavoli contemporanei in stile Ming e rari tappeti Pechino del XIX secolo

Sopra il tappeto, l’anima Collezione privata di rari tappeti da meditazione

Suggestioni d’Oriente in edizione limitata Edizione limitata di tappeti da meditazione contemporanei per celebrare i 60 anni di Battilossi Presso Galleria Battilossi, via Giolitti 45G - 10123 Torino.

Battilossi al 15° Sartirana Textile Show (Stand n.15) dal 31 ottobre al 3 novembre Presso Promotrice delle Belle Arti, V.le D. Balsamo Crivelli 11 -10126, Torino

WWW.BATTILOSSI.COM VIA GIOLITTI 45G - 10123 TORINO (I)

. 60 anni di Battilossi in mostra dal 29 ottobre al 23 novembre Incontri, un tè fra Italia e Cina Presentazione inedita di tavoli contemporanei in stile Ming e rari tappeti Pechino del XIX secolo

Sopra il tappeto, l’anima Collezione privata di rari tappeti da meditazione

Suggestioni d’Oriente in edizione limitata Edizione limitata di tappeti da meditazione contemporanei per celebrare i 60 anni di Battilossi Presso Galleria Battilossi, via Giolitti 45G - 10123 Torino.

Battilossi al 15° Sartirana Textile Show (Stand n.15) dal 31 ottobre al 3 novembre Presso Promotrice delle Belle Arti, V.le D. Balsamo Crivelli 11 -10126, Torino

. VEDERE IN PIEMONTE | Novara |42 Rivoluzione a colpi di colore Il Divisionismo in Piemonte e Lombardia

NOVARA. Castello Visconteo, piazza Martiri della Libertà 3, mar-dom 10-19, castellodinovara.it, metsarte.com, «Divisionismo. La rivoluzione della luce» dal 23 novembre al 5 aprile

Giovanni Segantini, già esposte nella Galleria Grubicy. Poi opere esposte alla I Triennale di Brera nel 1891 che segnò la nascita ufficiale del Divisionismo, come la monumentale «Maternità» di Gaetano Previati (visibile gratuitamente a pian terreno). Tra le altre sezioni ve n’è una dedicata a Pellizza da Volpedo, con cinque opere realizzate tra il 1893 e il 1906 fra le quali «Sul fienile»: «una delle opere più commoventi dell’artista, spiega la curatrice. Le figure in controluce che amministrano gli ultimi conforti al moribondo dallo sguardo già assente, sono «Maternità» di Gaetano Previati, 1890-91 rese in una minuta tessitura di scuri e chiari con filamenti di colori complementari. Dietro di loro, il verde della Sul finire dell’Ottocento, mentre in Francia dilagava il milanese Vittore Grubicy de Dragon, che promuoveva vegetazione in tocchi più piccoli e precisi e le geometrie delle Pointillisme, a Milano nasceva il Divisionismo. l’accostamento di colori complementari direttamente case riaffermano la continuità della vita». E poi, ancora, Tra i due movimenti non ci fu un’influenza diretta, sulla tela anziché le miscele sulla tavolozza. Curata le sezioni a Previati, con «Migrazione in Val Padana», furono entrambi naturale conseguenza dello studio dalla studiosa Annie-Paule Quinsac e attraverso onirico trittico ambientato nel paesaggio ferrarese, dei trattati d’ottica dell’epoca, uno fra tutti quello di settanta opere divise in otto sezioni, la mostra e a Segantini, con sette disegni dove carboncino, Nicholas Ogden Rood. È una doverosa premessa alla racconta le vicende della corrente che presto gesso, matita, inchiostro e acquerelli nulla hanno mostra «Divisionismo. La rivoluzione della luce», contagiò tutta la Lombardia e tutto il Piemonte da invidiare alla resa dell’olio. Infine, una sezione organizzata dall’Associazione Mets Percorsi d’Arte con diverse declinazioni tematiche, dalla natura dedicata alla neve e una agli sviluppi del Divisionismo e allestita al Castello Visconteo di Novara dal 23 alle questioni sociali, al simbolismo, all’iconografia nei primi decenni del nuovo secolo, con imponenti novembre al 5 aprile. cristiana. Aprono il percorso opere degli anni Ottanta opere di artisti più e meno noti come Longono, A fare del Divisionismo la prima avanguardia dell’Ottocento di artisti come Tranquillo da Cremona, Nomellini e Cesare Maggi. italiana ci pensò poi il gallerista, critico e pittore Giuseppe Pellizza da Volpedo, Angelo Morbelli e q Jenny Dogliani VEDERE IN PIEMONTE E VALLE D’AOSTA | Vercelli, Asti, Cherasco e Aosta |43

Scene bibliche e la prole del poeta Divisionisti divisi Dipinti e arredi da Meeting Art

Nell’asta di antiquariato preparata dalla vercellese Meeting Art in due fine settimana successivi, il 9-10 e il 16-17 di novembre, nella sezione dei dipinti antichi figura, per esempio, un «San Marco Evangelista» di 78x57 cm di Pier Francesco Mola (1612-66), olio su tela privo di cornice, datato dalla scheda in catalogo all’ultimo decennio dell’attivi- tà (e della vita) del pittore. La base d’asta è di 18mila euro. Si sale come prezzo (30mila euro) per una tela del pittore piemontese di nascita (a Fossano, Cn) Giovanni Battista Beinaschi (1636-88), che raffigura «Davide e Abigail». L’opera, che misura 88x147,5 cm, ha una cornice antica in legno dorato, ed è considerata databile tra il 1675 e il 1680, nel periodo della piena maturità dell’artista. A partire da 38mila euro si potrà invece gareggiare per aggiudicarsi una «Madonna con Bambino e san Giovannino» di Bernardino Luini (1481-1532), realizzata a olio su tavola (43,5x34,5 cm) e proveniente da una collezione privata. Tra i dipinti dell’800 figura «Ritratto di gentiluomo con il figlioletto, probabilmente il poeta Carlo Porta con il figlio Giuseppe», un olio su tavola di 83x60 cm attribuito ad Andrea Appiani (1754- 1817) e presentato in una cornice originale in legno con bordure intagliate e dorate. L’opera, che in basso a destra reca il monogramma «AA», proviene da una collezione lombarda e parte da una base di 50mila euro. Nella sezione degli arredi, una coppia di cassettoni lombardi Luigi XVI, intarsiati in vari legni e databili alla seconda metà del Settecento, ha un prezzo di partenza di 1 Nel 1898 fu assistente di Giovanni Segantini, uno dei 15mila euro, mentre a oltre 10mila ci si potrà aggiudicare una pendola da tavolo più grandi esponenti del Divisionismo italiano che morì viennese del 1880 ca, opera di Hermann Bohm, in argento, lapislazzuli e smalto a foggia l’anno seguente a poco più di 40 anni. Certo, ne subì di struttura architettonica. Tra gli altri appuntamenti della casa d’aste si ricorda la vendita di orologi moderni l’influenza e imparò molto da lui, ma non per questo e d’epoca, dall’1 al 7 novembre e quella di arte moderna e contemporanea dal 23 novembre all’1 dicembre. scelse di aderire al Divisionismo. Carlo Fornara (1871- q Vittorio Bertello 1968) ha sempre volato con le sue ali e ha sviluppato un proprio linguaggio capace di assorbire in modo inedi- VERCELLI. Meeting Art, corso Adda 7, tel. 0161/2291, meetingart.it, «Orologi moderni e d’epoca» dall’1 al 7 novembre; to le tante novità che il Novecento ha riservato alla pittu- «Dipinti antichi e arredi» asta dal 9 al 17 novembre, esposizione dal 2 novembre; «Opere d’arte moderna e contemporanea» ra. A cinquant’anni dalla scomparsa il pittore piemonte- dal 23 novembre all’1 dicembre asta, esposizione dal 16 novembre se di Prestinone è stato al centro di varie mostre che in diversa misura lo hanno affrancato dall’ombra di Segan- tini. Sullo stesso solco si colloca la grande antologica «Carlo Fornara e il Divisionismo», curata da Annie-Pau- le Quinsac con la direzione di Daria Jorioz e allestita al Museo Archeologico Regionale di Aosta fino al 15 mar- zo. Il percorso è focalizzato su un periodo cruciale per la pittura di Fornara: l’ultimo decennio dell’Ottocento e il primo del Novecento. I dipinti e disegni esposti rac- 2 contano una stagione di intensa produzione artistica, in un periodo che ha coinciso con il massimo sviluppo del Divisionismo in Italia. Si va da «L’Aquilone» e «La leggen- da Alpina», due oli che testimoniano il periodo simboli- 1 Pendola da tavolo viennese del 1880 ca di Hermann Bohm, base 10mila euro 2 coppia di cassettoni lombardi Luigi XVI della seconda metà del Settecento, base 15mila euro sta attraversato da Fornara, alla ricerca di una natura 3 «Ritratto di gentiluomo con il figlioletto, probabilmente il poeta Carlo Porta con il figlio depurata da ogni accento espressionista come docu- Giuseppe», attribuito ad Andrea Appiani, base 50mila euro menta, per esempio, il dipinto «En plein air», che prece- 3 de di alcuni mesi l’incontro con Segantini. Il soggetto ricorrente è il paesaggio della sua terra, la Val Vigezzo, Monet in Normandia, Picasso a Roma nell’attuale provincia del Verbano-Cusio-Ossola. La viva- Racconta il movimento impressionista e i suoi legami cità cromatica, le luci calde e le atmosfere spontanee con la Normandia la mostra «Monet e gli impressioni- e genuine sono in realtà il frutto di attenti studi dal vivo sti in Normandia», a Palazzo Mazzetti di Asti fino al 16 e fotografici. In mostra figura anche la trilogia di Valle febbraio. Curata da Alain Tapié, l’esposizione presen- Maggia del 1908, che si caratterizza per la ricerca di un ta 75 dipinti di artisti come Monet (nella foto una sua rigoroso minimalismo lontano dalla lezione di Segantini opera), Renoir, Delacroix, Bonnard, Morisot e Courbet (nella foto, «Fine d’autunno in Valle Maggia»). Come di- e «racconta il percorso e gli scambi dei più “grandi” mostra un breve carteggio con Pellizza da Volpedo e An- dell’epoca che hanno reso la Normandia la dolce cul- gelo Morbelli, Fornara utilizzava l’accostamento di toni la del movimento esaltandone gli aspetti paesaggisti- puri o semi puri ben prima dell’incontro con Segantini, ci e naturalistici», afferma Mario Sacco, presidente di dal quale desunse, piuttosto, l’aggiunta di metalli, oro e Fondazione Asti Musei. argento fusi all’impasto fresco, per ottenere «scintille» Nelle sale di Palazzo Salmatoris a Cherasco, invece, luminose. Conclude il percorso una sala sugli esiti degli fino al 12 gennaio prosegue la mostra «Picasso e la sua eredità nell’arte italiana», curata da Cinzia Tesio e Rino studi diagnostici di cinque delle opere in mostra con- Tacchella per esplorare l’eco picassiana nell’arte italiana del Novecento. Grazie a un viaggio a Roma, durante il quale dotti da Thierry Radelet e realizzato grazie al sostegno incontrò Balla, Boccioni, Soffici, Carrà e Depero, Picasso lasciò un segno profondo nell’arte italiana. In mostra dipinti della Direzione Artistica di Banca Patrimoni Sella & C., (uno nella foto), ceramiche, disegni e lavori di grafica prodotti da Picasso tra gli anni Dieci e settanta, accanto a una che da circa due anni porta avanti un progetto di studio selezione di opere che ne hanno accolto l’influenza. Una raccolta di ceramiche di Picasso ricorda il suo incontro con diagnostico di artisti italiani fra il XVI e il XIX secolo. La Tullio d’Albisola, pseudonimo di Tullio Mazzotta. q Ma.Mo. mostra è accompagnata da catalogo. q J.D.

ASTI. Palazzo Mazzetti, corso Vittorio Alfieri 357, mar-dom 10-19, tel. 0141/530403, palazzomazzetti.eu, AOSTA. Museo Archeologico Regionale, piazza Pierre- «Monet e gli impressionisti in Normandia» fino al 16 febbraio Leonard Roncas 12, mar-dom 10-13/14-18, tel. CHERASCO (CN). Palazzo Salmatoris, mer-sab 9,30-12,30/14,30-18,30, tel. 0172/427050, comune.cherasco.cn.it, 0165/275937, regione.vda.it, «Carlo Fornara e il «Picasso e la sua eredità nell’arte italiana» fino al 12 gennaio Divisionismo» fino al 15 marzo VEDERE AD AOSTA | Castelli, musei e spazi espositivi |44

Il Castello di Verrès, arroccato sull’omonimo paese e fatto erigere verso il 1390 con un’in- solita forma cubica da Ibleto di Challant, il più potente feudatario dell’epoca a cui si deve La Valle d’Aosta anche la ricostruzione del Castello di Issogne, trasformato dal priore Giorgio Challant in un sontuoso palazzo residenziale nel secolo successivo. E ci sono anche il Castello di Fénis, nell’Abbonamento Musei austera dimora edificata nel XII secolo sotto i visconti di Aosta, decorato nel Quattrocento per volere di Bonifacio I di Challant con grandi affreschi in stile gotico internazionale. Il Sedici «nuovi» siti allargano il territorio Castello Reale di Sarre, edificato tra l’XI e il XII secolo sotto la giurisdizione dei signori di coperto dalla tessera museale Bard, ricostruito a inizio Settecento dall’audace imprenditore Jean-François Ferrod, acqui- stato nel 1869 da Vittorio Emanuele II di Savoia per farne una residenza di caccia. E, infine, l’Acquedotto romano di Pont d’Ael ad Aymavilles, grandiosa opera muraria ed esempio 436 istituzioni coinvolte, più di 150mila abbonati e oltre un milione di in- di ingegneria idraulica, che si erge sul torrente Grand Eyvia per 56 metri di altezza e 50 gressi nel 2018. La matematica non è un opinione, i numeri dell’Abbona- metri di lunghezza. «In una seconda fase del progetto la Regione Valle d’Aosta proporrà l’adesione al mento Musei parlano da soli. Nato nel 1995 con una durata annuale è circuito a ulteriori musei, monumenti e sedi espositive.Nel corso dell’autunno sono in programma due stato la prima card italiana a racchiudere in un’unica formula l’ingresso itinerari con partenza da Torino e Milano riservati agli abbonati», concludono dall’Associazione a un network di mostre e musei, incrementando la fruizione culturale di Abbonamenti Musei. q Jenny Dogliani un’intera comunità e offrendo maggior visibilità a musei e realtà più picco- li e geograficamente periferici. Nel 2013 è diventato un marchio registrato dell’Associazione Abbonamento Musei, che nel 2015 ha riproposto il modello anche a Milano e in Lombardia. Le 436 istituzioni coinvolte comprendono musei, residenze reali, castelli, giardini e fortezze diffusi in Piemonte e Lombardia e dallo scorso 28 set- tembre anche in Valle d’Aosta, che entra nel circuito con 16 siti. Ad Aosta ci sono: l’Area Megalitica (cfr. articolo a p. 37 ); il Museo Arche- ologico Regionale e la sua Sede espositiva (cfr. articoli a p. 37 e a p. 35); il Centro Saint-Bénin (cfr. articolo qui sotto); il Criptoportico Forense, monumentale costruzione di epoca imperiale; la Chiesa paleocristiana di San Lorenzo, distrutta in epoca carolingia e ricostruita dall’XI-XII seco- lo; e il Teatro Romano, che fa anche da location a numerosi spettacoli e al mercatino di Natale. Nei dintorni di Aosta ci sono invece: il Forte di Bard, già inserito nella carta con una precedente convenzione, che dal 6 dicem- bre al 6 gennaio ospita la tradizionale mostra «World Press Photo 2019» e il Castel Savoia a Gressoney-Saint-Jean, amata residenza della regina Mar- gherita che custodisce al suo interno l’arredo originale con dipinti murali, vetrate e mobili scelti dalla sovrana, senza dimenticare il giardino roccio- so. E poi ancora, il Castello Gamba a Châtillon in località Crêt-de-Breil, Il Teatro Romano di Aosta donato a inizio Novecento dal barone torinese Carlo Maurizio Gamba alla sua amatissima sposa Angélique Passerin d’Entrèves, oggi sede della colle- ABBONAMENTO MUSEI, abbonamentomusei.it, intero 52 euro, Abbonamento Musei Piemonte e zione di arte moderna e contemporanea regionale. Il Castello Serriod de Valle d’Aosta: ridotto 48 euro, over 65 anni 45 euro, under 14 anni 20 euro, 15-26 anni 35 euro; Abbonamento Musei Piemonte, Lombardia e Valle d’Aosta intero 87 euro, over 65 anni 80 euro, under la Tour a Saint-Pierre, eterogeneo complesso fortificato risalente all’XI-XII 14 anni 40 euro, 15-26 anni 62 euro secolo appartenuto fino a inizio Novecento alla nobile casata dei Sarriod.

«Alps Geographies and People» di Olivo Barbieri, 2019 Barbieri il montagnard Per la prima volta le sculture del fotografo modenese

Gli astronauti lo chiamano effetto della veduta inoltre, rende le immagini ambigue e spiazzanti, d’insieme. Succede quando vedono la Terra ponendoci in una prospettiva insolita. Vi sono dall’orbita e ne percepiscono la fragilità, la anche i «Landfills», le quattro grandi discariche in piccolezza, l’insensatezza dei confini nazionali. Thailandia, Indonesia e Malesia abitate da migliaia Nessuno di noi verosimilmente andrà mai in orbita, di persone e animali. Sono come grandi parchi degli ma un effetto simile si può avere di fronte alle orrori, gli scarti mortiferi del mondo occidentale che fotografie di Olivo Barbieri (1954). Provare per mettono a rischio l’equilibrio del pianeta e l’intera credere. Al Centro Saint-Bénin ad Aosta ce ne umanità. La mostra presenta inoltre per la prima sono una cinquantina esposte dal 15 novembre al volta la produzione scultorea di Olivo Barbieri. Tre 19 aprile. Curata da Alberto Fiz e coordinata da grandi lavori in legno ispirati al codice Hobo, usato Daria Jorioz, la mostra s’intitola «Mountains and dai vagabondi americani e dai rom per muoversi Parks» e abbraccia circa vent’anni di produzione nello spazio. A chiudere il percorso, infine, il video del fotografo modenese. Sono immagini realizzate del 2005 «Seascape#Night, China Shenzhen 05». dal 2002 al 2019 che mettono al centro il paesaggio Fa parte di un work in progress nato a Shenzhen, e l’ambiente. Ci sono i parchi naturali delle Alpi, la nuova e moderna metropoli sub provinciale Dolomiti, Valle d’Aosta, Capri, alcune delle cascate vicino a Hong Kong, dove gli abitanti hanno più spettacolari del pianeta che sono «come luoghi potuto sperimentare per la prima volta un nuovo fisici museali dove ammirare come potrebbe essere una divertimento di massa: fare il bagno in mare al chiar natura incontaminata», spiega l’artista. Ci sono di Luna. Accompagna la mostra un catalogo. q J.D. anche alcune immagini inedite del Cervino e del Massiccio del Monte Bianco. Sono tutti paesaggi visti dall’alto, ripresi con la tecnica della messa a fuoco AOSTA. Centro Saint-Bénin, via B. Festaz 27, tel. 0165/272687, regione.vda.it, «Olivo Barbieri. Mountains selettiva che evidenzia alcuni particolari e ne lascia and Parks» dal 15 novembre al 19 aprile sfocati altri. L’escamotage della pittura digitale, VEDERE AD AOSTA | Musei e parchi archeologici |45 Un’area del sito megalitico con i reperti nella loro posizione originaria © Pietro Fioravanti Regione autonoma Valle d’Aosta

AOSTA. Sito Megalitico di Saint-Martin-de-Corléans (Museo e Parco Archeologico), (ottobre-marzo) lun-dom 10-13/14-18, (apr-set) lun-dom 9-19, tel. 0165/552420, regione.vda.it

Nella seconda metà del III millennio a.C. l’area si Neolitico megalitico lunare trasforma da santuario a necropoli. Di tale periodo è un grande dolmen su piattaforma triangolare di 15 Cinquant’anni di scavi a Saint-Martin-de-Corléans metri. Di qualche secolo successivo sono invece vari altri dolmen e un’imponente tomba per sepolture Il Neolitico, ultimo periodo dell’Età della Pietra, è e Parco archeologico, con 22 strati su circa un collettive, delimitata da una grande fossa e da un stato una tappa fondamentale nell’evoluzione del ettaro di superficie per sei metri di profondità. Le muro circolare. Con l’Età del Bronzo, attorno al 2000 genere umano. La diffusione di strumenti in pietra strutture più antiche sono solchi di aratura, con a.C., il sito viene progressivamente abbandonato levigata e l’introduzione di allevamento e agricoltura presunte funzioni rituali e di culto. La datazione al e subentrano coltivazioni di cereali. La funzione hanno infatti reso la vita stanziale e permesso radiocarbonio li fa risalire al tardo Neolitico, verso la di area sacra del sito fa supporre l’esistenza di un l’organizzazione di villaggi complessi. Le dinamiche fine del V millennio a.C. Una funzione rituale, legata importante centro abitato nelle immediate vicinanze, sociali si fanno più strutturate, il senso del sacro si alla produzione cerealicola, è attribuita anche alle non ancora individuato. Il Parco archeologico e il affina e cresce la consapevolezza di concetti come grandi fosse cilindriche (due metri di profondità e 1,8 Museo sono racchiusi in un complesso museale, un nascita, morte e ciclicità della vita. I siti preistorici metri di diametro) scavate, sempre in epoca neolitica, unico ambiente collocato a 6 metri di profondità dal giunti sino a noi non sono molti, ma ce n’è uno che nell’area nord del sito. Gli strati di terra al loro interno calpestio odierno. L’itinerario si articola in sei sezioni per vastità e imponenza non ha eguali in Europa, è contenevano resti carbonizzati di semi e frutti, illustrate con pannelli, apparati tattili e multimediali. il sito megalitico di Saint-Martin-de-Corléans, macine, ciottoli e lastrine di pietra. All’Età del Rame, Il sito è location di numerosi eventi, tra cui lo scorso scoperto il 10 giugno 1969 in seguito a lavori edilizi. tra la fine del IV e la prima metà del III millennio luglio un ciclo di appuntamenti per celebrare il 50mo Da allora è di proprietà della Regione Autonoma a.C., risalgono invece vari altri reperti: allineamenti anniversario dell’allunaggio e il 50mo anniversario Valle d’Aosta, che negli anni ha condotto varie orientati di pali lignei (forse totem in larice e pino della scoperta del sito, occasione in cui è stato campagne di scavo e indagini su circa 10mila metri silvestre), allineamenti di fosse di impianto e oltre presentato il volume Area megalitica di Saint-Martin- de- quadrati, anche se l’area frequentata in origine quaranta stele antropomorfe, menhir e lastre Corléans. Una visione aggiornata, approfondita sintesi di era probabilmente molto più ampia. Nel 2016, per con foro, relativi a un santuario preistorico con cinquant’anni di scavi. preservare il sito, la Regione ha istituito il Museo probabile funzione religiosa e astronomica-astrologica. q Jenny Dogliani

Roma nelle Alpi Il balteo in argento di Giove Graio © Gabriele Rava Dal Mesolitico al Medioevo e oltre romana, con il plastico della È nota come la Roma delle Alpi, per la quantità e colonia di Augusta Prætoria, una qualità dei monumenti conservati: arco di Augusto, collezione di monete, suppellettili in Porta Prætoria, teatro e anfiteatro, Criptoportico vetro e ceramica, un sarcofago del I-II secolo d.C., forense, una villa romana, una porzione di corredi funerari, pietre tombali, statuette in bronzo quartiere popolare e un’importante area funeraria. architettonico e monumentale che ospita il museo. Il di antiche divinità, il balteo e il busto in argento di Fondata nel 25 a.C. da Cesare Ottaviano Augusto, percorso museale, cronologico e tematico, si dipana Giove Graio e persino una porzione di tubo in piombo l’antica colonia su cui sorge la città di Aosta era al pian terreno e sotterraneo e include i resti delle per l’adduzione dell’acqua. Di grande impatto la sala circondata da una cinta muraria con quattro porte aree archeologiche visibili anche da grandi vetrate a che documenta la vita quotidiana e domestica dei di accesso, tutto in ottimo stato di conservazione. pavimento. L’arco temporale documenta la presenza romani antichi, con la ricostruzione di una tavola Sulla Porta Principalis Sinistra, nel 2004, è nato il umana in Valle d’Aosta dal Mesolitico al Medioevo calda in stile pompeiano, corredata da numerose MAR-Museo Archeologico Regionale. L’edificio che fin quasi ai giorni nostri (con corredi funerari del anfore a testimonianza dei vivaci scambi commerciali lo ospita, addossato alla porta romana, è di origine XVIII secolo e un video sugli scavi archeologici della colonia. E poi una sezione riservata al culto medievale: fu dapprima casa forte, poi Convento della condotti sul territorio negli ultimi decenni). Apre del benessere: cure termali, cosmesi, farmacopea, Visitazione fondato dalle suore seguaci di Jeanne de il percorso una sezione sul collezionismo, con specchi, pettini, gemme e monili. Tra i reperti Chantal e in seguito caserma napoleonica. La chiesa oggetti provenienti da acquisizioni e donazioni tra medievali e moderni, invece, una spada rinvenuta dell’ex complesso monastico, utilizzata nei secoli cui alcune copie di tavolette sumere. Nella sala della nella tomba di un cavaliere sepolto nella chiesa dei SS. anche come teatro, scuderia e magazzino, è annessa Presitoria e Protostoria figurano invece manufatti Pietro e Orso ad Aosta nel XIV secolo e anelli di corredi al percorso di visita. Il piano sotterraneo del museo, a del VII millennio a.C., stele antropomorfe dell’area funerari del XVII-XVIII secolo. due metri sotto l’attuale quota cittadina, si snoda tra megalitica di Saint-Martin-de-Corléans (cfr. articolo resti di mura e corridoi pertinenti la porta romana, in questa pagina), scalpelli in roccia verde, bracciali AOSTA. MAR-Museo Archeologico Regionale della Valle la cinta muraria, i resti medievali del convento e le di conchiglia e poi reperti dell’Età del Rame, del d’Aosta, piazza Roncas 12, (ottobre-marzo) mar-dom 10- fondazioni della caserma napoleonica. Pannelli sospesi Bronzo e del Ferro, macine, spade, fibule, armille e 13/14-18 (apr-set), mar-dom 9-19, tel. 0165/275902, regione.vda.it a soffitto illustrano le fasi evolutive del complesso manufatti ceramici. Varie sale sono dedicate all’epoca Amiamo l’antico in un mondoIl marchio dell’Associazione nuovo. Antiquari d’Italia che contraddistingue gli iscritti, garantisce dal 1959 professionalità e sicurezza ad appassionati e collezionisti. Trova sul sito l’antiquario associato più vicino a te, potrai conoscere la sua storia, restare aggiornato sulle attività e se vorrai, contattarlo. www.antiquariditalia.it

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