Documento Operativo Prevenzione Sismica

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Documento Operativo Prevenzione Sismica Documento Operativo Prevenzione Sismica Indice 1.0 Premessa 2.0 Il Documento Operativo di Prevenzione Sismica (DOPS) 3.0 Il DOPS nella sua prima applicazione per la zona sismica 2 3.1 DOPS Prima applicazione – parte 1 - La situazione delle microzonazioni sismiche, delle indagini, delle verifiche e degli interventi fatti o in corso • Gruppo 1 : Comuni per i quali sono stati effettuati o sono in corso studi di Microzonazione sismica e attività di studio e conoscenza ad essi coordinate (analisi CLE) ; • Gruppo 2 : edifici per i quali sono già state fatte indagini e verifiche sismiche; • Gruppo 3 : edifici per i quali sono in corso indagini o verifiche sismiche; • Gruppo 4 : edifici per i quali sono stati effettuati interventi di prevenzione sismi ca; • Gruppo 5: edifici per i quali sono in corso interventi di prevenzione sismica. • Gruppo 6 : edifici senza indagini/verifiche/interventi. 3.2 Il DOPS Prima applicazione – parte 2 - Programmazione dell'attivazione dei nuovi finanziamenti - Indagini e studi di microzonazione sismica - Interventi di prevenzione sismica su edifici pubblici - Interventi di prevenzione sismica su edifici privati Allegati All.A – Interventi di prevenzione sismica sugli EPSR in zona sismica 2 a cura del Settore Sismica All. A1 – Elenco EPSR con indagini e verifiche realizzate All. A2 – Elenco EPSR con indagini e verifiche in corso All. A3 – Elenco EPSR con interventi di prevenzione sismica in corso All. A4 – Elenco EPSR con interventi di prevenzione sismica conclusi All. A5 – Elenco EPSR senza indagini, verifiche e interventi di prevenzione sismica All.B – Progetto Pilota finalizzato alla prevenzione sismica nell’Alta Valtiberina All. C – Indagini e studi di microzonazione sismica – Elenco dei comuni finanziati per il 2017 All.D – Interventi sugli edifici scolastici a cura de Settore Edilizia Scolastica All.E – Interventi sugli edifici EPSR di proprietà regionale a cura del Settore Patrimonio All.F – Interventi sugli edifici EPSR socio-sanitari in zona sismica 2 a cura della Sanità 1.0 Premessa Nel corso degli anni, la Regione Toscana, grazie ad una serie di finanziamenti europei, nazionali e regionali, ha realizzato una serie di attività di prevenzione sismica connesse sia alla conoscenza del terreno e degli edifici mediante indagini e verifiche tecniche, sia alla progettazione e realizzazione di interventi di messa in sicurezza del patrimonio edilizio con particolare riferimento agli edifici pubblici strategici e rilevanti (EPSR), con priorità alla zona sismica 2. Per i dettagli di quanto realizzato si rimanda alla Parte II del “ Documento Conoscitivo del Rischio Sismico ” aggiornato al 2016 che descrive in dettaglio tutte le attività di riduzione del rischio sismico effettuate in Toscana. Tutte queste attività di prevenzione sono state realizzate mediante finanziamenti specifici per materia, temporalmente definiti ed in assenza di una programmazione economica continua ed organica della materia. In altre parole, nonostante in Toscana sia presente una normativa quadro di riferimento per la prevenzione sismica (L.R. 58/2009) e vi siano anche alcuni strumenti di programmazione tecnico- economica delle attività (primo tra tutti il PAER), le attività di prevenzione sismica sul territorio sono state attuate “a singhiozzo” in funzione delle risorse economiche che via via si rendevano disponibili, ma senza una programmazione economica pluriennale che invece attività di questo tipo richiederebbero. Pertanto si rende opportuno poter lavorare su un’unica piattaforma informativa unitaria e omogenea che contempli tutti gli interventi di prevenzione sismica sul territorio, indipendentemente dai canali di finanziamento e dai soggetti operanti. La realizzazione di tale piattaforma costituirà lo strumento prioritario per la programmazione delle attività di prevenzione sismica da parte del Settore nel rispetto dei contenuti illustrati nella comunicazione del 13 settembre u.s. da parte dell’Ass. Federica Fratoni alla Giunta Regionale Toscana. Tale documento, denominato Documento Operativo di Prevenzione Sismica (DOPS), sarà predisposto sulla base dei contenuti relativi al sopracitato Documento Conoscitivo del Rischio Sismico e sulla base dei dati tecnici relativi al censimento degli edifici pubblici strategici e rilevanti (EPSR) contenuti nella Banca Dati Geografica degli edifici in corso di predisposizione. 2.0 Il Documento Operativo di Prevenzione Sismica (DOPS) Il Documento Operativo di Prevenzione Sismica (DOPS) si prefigge l’obiettivo di riunire, sintetizzare, integrare e localizzare sul territorio tutti gli interventi di prevenzione sismica, messi in atto o veicolati dalla Regione, dagli Enti Locali e dalle ASL, con particolare riferimento alle attività di indagine e di verifica ed interventi svolte sugli edifici pubblici (EPSR), con priorità per la zona sismica 2. Il DOPS, in analogia con il Documento Operativo per la Difesa del Suolo, conterrà, previa condivisione con i comuni interessati, tre parti: • la prima relativa alle indagini, verifiche ed interventi di prevenzione sismica realizzati ed in essere, propedeutiche all'aggiornamento del DOPS (vedi par.3.1). Tali elementi costituiscono il quadro conoscitivo esistente in linea con quanto illustrato ampiamente nel “ Documento Conoscitivo del Rischio Sismico ”, a cui si rimanda per maggiori dettagli ; • la seconda relativa agli interventi da attuare (Programmazione – vedi par.3.2), in funzione del quadro di fabbisogno desunto dal quadro conoscitivo esistente. Nell’ambito della programmazione dei nuovi finanziamenti, una particolare sezione è dedicata all’attivazione dei nuovi finanziamenti relativi ai fondi nazionali di cui alla L.77/2009 (microzonazione sismica, interventi di prevenzione sismica sugli edifici pubblici e privati); • una terza sezione sarà dedicata agli sviluppi futuri del DOPS, in cui si indicheranno solo gli elementi essenziali, che però non rappresentano una priorità al momento e pertanto tale sezione sarà inserita in un futuro aggiornamento del DOPS in cui si prevederà l’estensione delle attività di prevenzione sismica anche nei comuni della zona sismica 3, in funzione di priorità che andranno definite. Altra caratteristica del DOPS, così come avviene per quello della Difesa del Suolo, dovrebbe essere quella di poter contare su un finanziamento annuo costante e continuativo per un periodo di tempo pluriennale tale da consentire una politica di messa in sicurezza del territorio graduale ed organica nel tempo. Il Documento Operativo di Prevenzione Sismica, a regime, sarà composto da quattro sezioni: 1. Sezione dedicata alle attività di prevenzione sismica sul territorio, con particolare riferimento agli interventi sugli edifici pubblici strategici e rilevanti (EPSR) ricadenti in zona sismica 2. Si tratta degli interventi attualmente finanziati dalle ordinanze di protezione civile – OCDPC - in attuazione della L 77/2009 ed, eventualmente, da finanziamenti regionali. (All. A) ; 2. Sezione specifica dedicata agli interventi sugli edifici scolastici ricadenti in zona 2 (o diversamente sull'intero territorio toscano) per i quali, come risulta dal documento allegato (All. D) sono previsti anche canali di finanziamento statali specifici attivati dal MIUR; 3. Sezione dedicata agli interventi sugli edifici di proprietà regionale ricadenti in zona 2 (o diversamente sull'intero territorio toscano) come risulta dall'allegato elenco (All E). La sezione dovrà riportare anche il loro stato di sicurezza con particolare riferimento agli edifici che ospitano il personale transitato in Regione per effetto del riassetto istituzionale ; 4. Sezione specifica dedicata agli interventi sugli edifici socio-sanitari ricadenti nelle zone sismiche 2 (o diversamente sull'intero territorio toscano), per i quali sono previsti interventi finanziati dai piani di investimento delle ASL (All. F). Tale sezione dovrà comprendere anche la ricognizione dello stato di sicurezza sismica di tutti gli edifici a destinazione socio-sanitaria presenti nel territorio toscano, con particolare attenzione agli ospedali ed alle RSA, nonché prevedere l'elaborazione di un programma di intervento di medio-lungo periodo; Il DOPS, in tal modo, definirà in maniera unitaria, un quadro complessivo degli interventi, pur prevedendo diversi canali di finanziamento, differenti livelli/tipologie di attuazione e diversi settori regionali competenti. Per quanto riguarda infatti la sezione 2 relativa agli edifici scolastici, la sezione 3 relativa al patrimonio edilizio di proprietà regionale e la sezione 4 relativa agli edifici sanitari, è possibile fare riferimento ad autonomi canali di finanziamento gestiti relativamente dai competenti Settori Edilizia scolastica, Patrimonio e Sanità, per i quali è tuttavia necessario poter trovare, all’interno del Documento, un coordinamento, al fine di omogeneizzare ed ampliare il quadro di conoscenza, anche nell’ottica dell’ottimizzazione delle risorse. Analogo ragionamento potrà essere fatto nel caso di finanziamenti sporadici ma significativi come, ad esempio, il finanziamento di interventi di messa in sicurezza sismica di edifici di pregio storico, artistico ed architettonico o altro. In attesa di acquisire il quadro delle conoscenze relativo ai punti 2, 3 e 4 per i quali sono state già avviate le attività di collaborazione con i vari uffici, che però necessitano di tempi più lunghi, il DOPS verrà costruito sulla base dei contenuti e delle finalità di cui al punto 1. La costruzione ed implementazione del DOPS, sempre in analogia con il documento della difesa del suolo,
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