05-Rapetti 41-74

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05-Rapetti 41-74 Atti Soc. tosc. Sci. nat., Mem., Serie A., 117-119 (2012) pagg. 41-74, figg. 25, tabb. 18; doi: 10.2424/ASTSN.M.2012.27 FRANCO RAPETTI (*), SEBASTIANO VITTORINI (†) NOTE ILLUSTRATIVE DELLA CARTA CLIMATICA DELLA TOSCANA Abstract - Explanatory notes on Tuscany Climatic Map. Climatic fea- termometro (Borchi & Macii, 1997) e costruito altri stru- tures of the Region Tuscany are outlined here, as an integration and menti meteorologici, quali il barometro, il pluviometro commentary on the Climatic Map edited on a scale of 1 to 250.000 (1956-1985). A brief profile of former meteorological and climatic e l’igrometro; verso la metà del Seicento tali attività studies about Tuscany is drawn, starting with the foundation of erano approdate a tentativi di misure sistematiche del- Meteorology at the Court of the Grand Duke Ferdinando II la pressione atmosferica e della temperatura dell’aria. de’Medicis. We also analyze a few significant synoptic panels deter- Nell’Archivio Meteorologico Centrale Italiano si riferi- mining the weather in Tuscany, with reference to the general circu- lation trends and Regional weather centers. Solar radiation, sea sur- sce infatti della presenza di due frammenti di misure face temperature and wind are analyzed. Air temperature, precipita- meteorologiche della metà del Seicento, raccolte a Pisa tion, number of cold and arid months are also taken into account, as e a Firenze per conto del Granduca Ferdinando II e well as exceptional thermal and pluviometric events. Thornthwaite’s del Principe Leopoldo de’Medici, che probabilmente hydro-climatic balance is developed and its parameters-such as po- rappresentano il primo esempio di raccolta di misure tential evaporation, deficit, surplus and outflow - are calculated. More than a century-old meteorological catalogues of air tempera- eseguite con strumenti allo scopo costruiti (Antinori, ture and precipitations from Florence Ximenian Observatory and 1858). È del resto universalmente riconosciuto che il Pisa are analyzed. in order to study climatic fluctuations and trends primo servizio meteorologico della storia fu istituito having been recorded in these two meteorological stations since dal Granduca di Toscana Ferdinando II de’Medici, ed their estabilishment. ebbe vita tra la fine del 1654 e l’inizio del 1659. Il Key words - Climatology, Climatic Map, Tuscany, Italy. Granduca aveva promosso l’installazione di alcune stazioni meteorologiche in Italia, come a Firenze, Cuti- Riassunto - Note illustrative della Carta Climatica della Toscana. Si gliano, Vallombrosa, Bologna, Parma, Milano e in al- delineano i caratteri climatici della Toscana, ad integrazione e com- cune città europee, quali Innsbruck, Parigi e Varsavia mento della Carta climatica redatta alla scala 1:250.000 (1956-1985). (Cantù, 1984), dove venivano eseguite misure della Si traccia un breve profilo degli studi meteorologici e climatici che hanno riguardato la Toscana nel passato, ad iniziare dall’atto di nasci- pressione atmosferica, della temperatura dell’aria e de- ta della Meteorologia presso la corte del Granduca Ferdinando II scritto lo stato del cielo (Archivio Meteorologico Cen- de’Medici. Si esaminano alcuni quadri sinottici caratteristici che de- trale Italiano, 1858). Molte osservazioni, per quanto è terminano il tempo in Toscana, con riferimento agli andamenti della dato sapere, sono andate disperse ma, almeno per le circolazione generale e ai centri regionali del tempo. Si analizzano la radiazione solare, la temperatura della superficie del mare, il vento. Si stazioni toscane, sono giunti ai nostri giorni i dati di studiano la temperatura dell’aria, le precipitazioni, il numero dei mesi Firenze e di Vallombrosa (Gandolfo & Sulli, 1990; Ma- freddi e dei mesi aridi. Si prendono in considerazione gli eventi termi- racchi, 1991). Questa prima rete di osservatori ebbe ci e pluviometrici eccezionali. Viene sviluppato il bilancio idrico-cli- tuttavia vita breve a causa della chiusura dell’Accade- matico di Thornthwaite e calcolati i suoi parametri caratteristici, quali l’evaporazione potenziale, il deficit, l’eccedenza e il deflusso. Si analiz- mia del Cimento avvenuta nel marzo del 1667 e della zano i cataloghi meteorologici ultracentenari della temperatura del- morte di Ferdinando II (1621-1670). Soprattutto il l’aria e delle precipitazioni di Firenze Ximeniano e di Pisa con lo scopo primo avvenimento fece venir meno l’impulso alla ri- di osservare le fluttuazioni e le tendenze climatiche che hanno interes- cerca meteorologica nel granducato, e ciò determinò la sato le due stazioni toscane dal momento della loro istituzione. perdita di ruolo guida negli studi dell’atmosfera, quan- Parole chiave - Climatologia, Carta climatica, Toscana, Italia. do in alcuni Stati europei, come in Francia, in Germa- nia e in Inghilterra, questi stavano assumendo una grande importanza. Dalle ricerche fino ad oggi com- NOTIZIE STORICHE piute sembra infatti che negli Stati italiani, tra la fine del Seicento e i primi anni del Settecento, le osserva- Lo sviluppo della meteorologia strumentale si fa risali- zioni meteorologiche, probabilmente con l’eccezione re a Galileo Galilei, iniziatore e promotore degli studi delle misure della pressione atmosferica effettuate a delle proprietà fisiche dell’atmosfera. I suoi allievi e Modena da Bernardino Ramazzotti (1694), siano state discepoli, tra i quali Benedetto Castelli, Evangelista pressoché abbandonate, anche se non si può escludere Torricelli, Vincenzo Viviani, avevano perfezionato il la presenza di osservazioni meteorologiche risalenti a (*) Università degli Studi di Pisa, Dipartimento di Scienze della Terra, Via S. Maria, 53, 56126 Pisa Italy. 42 quel periodo non ancora venute alla luce. Solo nei pri- tentato di interpretare l’influenza della catena ap- mi anni del Settecento si ebbe la ripresa degli studi penninica sulla distribuzione della pioggia in alcune meteorologici per merito di alcuni studiosi, quali Paris stazioni pluviometriche dell’Italia centro-settentrio- Maria Salvago e Giovanni Poleni, autori rispettivamente nale, tra le quali in Toscana quelle di Livorno, Pisa, dei cataloghi di Genova (1705-1724) e di Padova Grosseto Lucca, Volterra, Cortona, Arezzo (Eredia, (1709), quest’ultimo dal 1725 ininterrotto fino ai no- 1907). La prima indagine a scala regionale, che risale stri giorni (Iafrate, 2002). agli inizi del Novecento, fu condotta da Giotto Dai- Si ritiene che le prime osservazioni meteorologiche nelli (1908) che pubblicò una memoria sulle precipi- settecentesche in Toscana siano state intraprese a For- tazioni in Toscana tra il 1872 e il 1906, corredata da novolasco in Garfagnana, dove nel biennio 1715-1716 una carta delle isoiete alla scala 1:500.000. La pub- fu attiva una stazione pluviometrica (Vallisneri, 1726). blicazione sistematica di carte pluviometriche ebbe Negli anni seguenti il contributo della Toscana allo inizio solo nel 1921 con «Le carte pluviometriche sviluppo degli studi meteorologici riprende con vigo- del Dominio del Litorale Ligure-Toscano», che furo- re, quando si assiste alla nascita di numerose stazioni no prodotte fino al 1931. meteorologiche, i cui cataloghi costituiscono uno Indagini sulla distribuzione delle temperatura dell’aria straordinario patrimonio per lo studio del clima degli furono iniziate solo negli anni Cinquanta del secolo ultimi tre secoli. Tra le stazioni più importani istituite scorso, probabilmente per il basso numero di stazioni tra Settecento e Ottocento si ricordano quelle di Luc- termometriche allora esistenti, se si considera che nel ca di Giovan Stefano Conti (Rapetti, 1997), di Siena 1924 nel Dominio Ligure-Toscano ne erano attive sol- (Accademia dei Fisiocritici) (Rapetti, 2000), di Pisa di tanto diciannove. Un netto miglioramento si ebbe nei Giovanni Lorenzo Tilli (Rapetti, Ruschi, 2010), di Ca- decenni successivi, poiché la rete termometrica del maiore di Pietrantonio Butori (Rapetti, 1996; Rapetti, Compatimento della Toscana nel 1951 raggiunse il nu- Vittorini, 2003), di Firenze, dove le osservazioni furo- mero di sessanta unità. Tale potenziamento consentì a no riprese nel 1813 presso l’edificio di San Giovanni- J. Gentilli (1959) di studiare le temperature montane no, oggi noto come Osservatorio Ximeniano, per non della Toscana e di calcolare i gradienti termici lungo essere più interrotte fino ai nostri giorni (Vergari, 2006; alcune sezioni appenniniche. Rapetti & Vittorini, 1988; Cortemiglia et al., 2011). Dalla fine degli anni Cinquanta gli studi sul clima Il primo studio sistematico del clima dell’Italia risale ai della Toscana ebbero un notevole impulso presso l’Isti- primi anni dell’Ottocento ed è opera di J.F. Schouw tuto di Geografia di Pisa, diretto da A. Mori (Mori, (1839) che raccolse ed elaborò le osservazioni meteo- 1957). I contributi in questo ambito vennero da M. rologiche allora disponibili, tra le quali, in Toscana, Pinna (1958) che studiò i venti della bassa valle del- quelle di Camaiore (1777-1826), di Pisa, di Firenze, di l’Arno, da S. Vittorini, autore di una monografia sul Livorno, fornendo un quadro dei caratteri pluviome- clima del bacino idrografico del fiume Ombrone trici del Paese. grossetano (1969) e di studi sul bilancio-idrico cli- Nella prima metà del Diciannovesimo secolo il nume- matico di C.W. Thornthwaite (1948) (Vittorini, 1972 ro di stazioni meteorologiche in Toscana aumentò a, b). Altre indagini riguardarono il clima dell’Arci- considerevolmente, tuttavia la loro gestione era con- pelago toscano (Vittorini, 1976; Pinna, 1978) e il cli- dotta con
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