Democrazia Della Città 70 Anni Di Consiglio Comunale Di
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- 1 - 1 Comune di Firenze Democrazia della città 70 anni di Consiglio Comunale a Firenze A cura di Presidenza del Consiglio Comunale Archivio Storico 2 - Democrazia della città - 70 anni di Consiglio Comunale a Firenze La presente pubblicazione è stata realizzata grazie al contributo di: Presidenza del Consiglio Comunale Chiara Belli Claudia Coppini Elisabetta Masti Lorenzo Rustici Ufficio Stampa Federico Da Rin Simone Spadaro Archivio Storico Comunale Luca Brogioni Giuseppe Cuscito Natale Mancioli di Vallorsina Fabio Pranzini Paolo Villa Roberta Barbis Barbara Grazzini Biblioteca delle Oblate Grazia Asta Giovanni Cappelli Gianluca Pettini Marco Pini Direzione del Consiglio Comunale Direzione Servizi Demografici Antonio Di Meo Fabbrica di Palazzo Vecchio Le fotografie sono state realizzate da: CGE Foto Enrico Ramerini Gianni Pasquini Daniele Gualandi Fabbrica di Palazzo Vecchio (Archivio) L’Amministrazione comunale è a disposizione per riconoscere eventuali diritti I dati contenuti nella presente pubblicazione sono trascritti integralmente dai registri conservati presso l’Archivio Storico e la Direzione del Consiglio Comunale del Comune di Firenze. ISBN 978-88-89608-51-7 Introduzione - 3 Introduzione Il Presidente del Consiglio Comunale Caterina Biti A settanta anni dalle prime elezioni democratiche della appena nata Repubblica Italiana ci è sembrato giusto ricordare questo evento attraverso i nomi di tutti coloro che hanno prestato il loro servizio di consigliere comunale a Firenze. Abbiamo scoperto, così, che la nostra Amministrazione conservava tutti i nominativi degli eletti con i loro dati anagrafici, il riferimento al partito di elezione ed i vari ruoli avuti durante il loro mandato nei registri presso l’Archivio Storico del Comune o presso gli Uffici della Direzione Servizi Demografici, ma non c’era un vero e proprio “archivio” dedicato agli eletti nell’assemblea cittadina di Firenze durante questi primi settanta anni della Repubblica. L’idea, quindi, di celebrare le prime elezioni democratiche con un evento commemorativo, si è trasformata in un’occasione preziosa per raccogliere tutti i dati afferenti agli eletti e così creare una nuova “area” all’interno della grande banca dati del nostro Comune in cui si possono trovare le persone che col loro impegno hanno contribuito nei decenni alla “costruzione” della nostra città. Con questa pubblicazione si vuole dare riconoscimento all’impegno di tutti coloro che hanno dedicato anni al servizio della nostra città. Nel preparare questo lavoro ci si è, per forza, confrontati anche con norme che sono cambiate negli anni; sopra tutte la nuova legge di elezione dei sindaci del 1993 che ha portato un cambia- mento sostanziale nelle dinamiche che fino al quel momento regolavano i Consigli Comunali: da un’elezione del primo cittadino scelto dagli stessi consiglieri all’interno dell’assemblea, con tutti i cambiamenti conseguenti che potevano accadere durante un quinquennio di mandato, all’elezione diretta del Sindaco da parte dei cittadini con la conseguente modifica del modo di lavorare del Consiglio Comunale. Se i tempi, le norme, la politica e l’Italia sono cambiati in questi anni, ciò che mi posso permettere di dire non sia mai cambiato è lo spirito con cui un cittadino o una cittadina decide di candidarsi in Consiglio Comunale. Dai comuni più piccoli della nostra bella penisola, alle città capoluogo più importanti, il ruolo del consigliere comunale ha delle peculiarità che possono essere corrisposte soltanto se alla base c’è la volontà di portare le istanze dei cittadini con vero spirito di servizio alla comunità che si rappresenta. 4 - Democrazia della città - 70 anni di Consiglio Comunale a Firenze Sono stata, per questo motivo, fortemente impressionata, scorrendo i tanti nomi di questi primi settanta anni di Consiglio Comunale a Firenze, nel trovare uomini e donne tra i più co- nosciuti nella storia politica italiana e altri, invece, che lo sono soltanto in città o addirittura in piccole zone di Firenze. Tutti uguali, però, nel servizio fondamentale che hanno fatto per la nostra città nello spirito di fare il meglio possibile per tutti i cittadini, sempre. Vorrei soffermarmi su alcuni dei nomi, più o meno conosciuti, che mi hanno colpito in questo senso. Nelle prime elezioni del 1946 ciò che impressiona di più è la storia degli eletti: uscivano tutti dalla guerra finita a Firenze appena due anni prima. Sono i consiglieri eletti nel 1946 che scelgono di eleggere come primo cittadino Mario Fabiani, il primo Sindaco dell’età repubblicana e che, dopo questo impegno, continuerà la sua opera politica con altri incarichi importanti fino a quello di Senatore; è dopo aver conosciuto e visitato in Palazzo Vecchio il Sindaco Fabiani che Pablo Neruda scrive e dedica a Firenze la bellissima “La città”. La presenza femminile in consiglio è garantita già in quelle elezioni del ’46 con sei rappresen- tanti tra le quali colei che diventerà la prima Sindaco donna di Scandicci: Eleonora Turziani. Scorrendo negli anni i nomi degli eletti non ho potuto non notare che le elezioni del 1951 portarono a Palazzo Vecchio alcuni personaggi che restano punti di riferimento importanti nella storia non solo di Firenze, ma d’Italia. Consiglieri comunali nel 1951 infatti furono Giorgio La Pira (eletto poi Sindaco dal Consiglio) che già aveva fatto parte dell’Assemblea Costituente, che tanto ha fatto per Firenze, e ancora di più con Firenze, in ambito internazionale nella ricerca del colloquio e del confronto all’epoca dei due blocchi che potevano determinare le sorti di una pace da poco conquistata. Nello stesso anno siedono sui banchi della Sala de’ Dugento anche Piero Bargellini, già assessore con La Pira, che poi sarà eletto Sindaco e gestirà con sapienza e coraggio il terribile momento dell’alluvione del 1966, e sempre nel 1951 è scelta dai cittadini Fioretta Mazzei, anch’essa assessore con La Pira e sempre impegnata nel dialogo interreligioso e nell’attenzione ai poveri della nostra città. Accanto a questi nomi più conosciuti, in quegli anni servirono Firenze come consiglieri comunali anche Giuseppe Arpioni, fondatore dell’“Opera per la gioventù Giorgio La Pira”, Ge- neroso Patrone, tra i fondatori e primo presidente dell’Accademia Italiana di Scienze Forestali, e Vasco Magrini che fu un asso dell’aviazione italiana che aveva, nel 1931, lanciato dal suo aereo il pallone del calcio d’inizio all’inaugurazione dello Stadio Giovanni Berta di Firenze. Scorrendo negli anni si trova anche Pietro Calamandrei che, dopo il suo impegno ai livelli più alti nella politica italiana dall’Assemblea Costituente alla carica di deputato, nelle istituzioni e nel mondo accademico e universitario del nostro paese, si volle impegnare come consigliere Introduzione - 5 comunale a Firenze, non potendo terminare però il suo mandato essendo scomparso proprio pochi mesi dopo l’elezione nel 1956. Nello stesso anno erano consiglieri comunali anche Edoardo Detti, nominato Assessore all’Urbanistica, autore con gli uffici comunali del “Piano Detti”, il piano regolatore forse più conosciuto e ricordato dagli urbanisti di Firenze e Elio Gabbuggiani che poi fu eletto nuovamente e diventò Sindaco nel 1975. Andando avanti nel tempo, a parte i consiglieri eletti che poi diventeranno Sindaci e per questo ricordati da tutti i fiorentini, mi ha colpito la presenza sui banchi della Sala de’ Dugento di scrittori e giornalisti quali Davis Ottati (eletto nel 1965) e Federico Scianò (1966), del famoso stilista Emilio Pucci (1965), di esponenti nel mondo dell’arte, sia della musica che dell’arte figu- rativa, quali Massimo Bogianckino (eletto nel 1985 e nello stesso anno eletto Sindaco) e Antonio Paolucci (eletto nel 1990) e di rappresentanti del mondo dello sport italiano come Giovanni Galli (eletto nel 2009). Alcuni Sindaci eletti dopo il 1993, quindi direttamente dai cittadini, sono stati a loro volta consiglieri comunali in mandati precedenti (Dario Nardella è stato eletto consigliere nel 2004 e poi Sindaco nel 2014), mentre nel periodo precedente il 1993 poteva capitare che, a causa del sistema e del dinamismo politico, dei Sindaci tornassero a rivestire il ruolo di consigliere all’interno dello stesso mandato; questo non fu il caso di Lando Conti, Sindaco fino al 1985, che rivestiva il ruolo di consigliere - e si stava proprio recando in Consiglio Comunale - quando venne ucciso dalle Brigate Rosse il 10 febbraio del 1986. Dagli scranni della sala consiliare di Palazzo Vecchio poi sono passati, o tornati, onorevoli deputati e senatori, ministri, sottosegretari e un Presidente del Consiglio dei Ministri. Insieme a loro tanti cittadini comuni, che sono tornati alle loro occupazioni al termine del loro impegno politico istituzionale come consiglieri comunali di Firenze. Se ho messo egregi costituzionalisti accanto a stilisti e campioni del mondo di calcio, in maniera di sicuro non accademica e senza un serio criterio storico, è solo per mettere in risalto quella che, a mio parere, è la caratteristica che accomuna tutti loro e che ritengo sia la più im- portante: tutti coloro che si sono candidati e hanno ricoperto il ruolo di consiglieri comunali lo hanno fatto per essere a servizio dei cittadini di Firenze. Questa piccola pubblicazione vuole ricordarli solo per questo motivo; solo per il tempo e la passione che hanno dedicato alla Città. È un lavoro semplice ma è stato impegnativo, soprattutto nella ricerca dei dati dal 1946 ad oggi. Ringrazio per questo tutte le persone che hanno lavorato a questa pubblicazione a partire dai membri della Segreteria