Vita Della Pa Croce D'oro Deivese

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Vita Della Pa Croce D'oro Deivese VITA DELLA P.A. CROCE D’ORO DEIVESE Tutto ebbe inizio nell’Aprile del 1963, quando la ditta “La Rocca”, che stava costruendo grattacieli a Deiva Marina, donò al Paese un furgone (Fiat 600-T), che gli allora fondatori della P.A. adattarono ad autoambulanza, presso il carrozziere Signor Oldani di Sestri Levante. Il furgone non aveva sedili per l’accompagnatore, aeratore o vetri scorrevoli e non consentiva un’agevole uscita dell’ammalato in barella. Ma solo il 2 Giugno 1963 venne effettivamente fondata l’associazione di Pubblica Assistenza Deivese, denominata “P.A. Croce d’Oro”, estranea a partiti politici e religiosi, con lo scopo di soccorrere e assistere gli ammalati e di trasportarli al più vicino Pronto Soccorso, che a quel tempo era quello di Chiavari, raggiungibile solo passando dalla Circonvallazione. Alcune volte, tuttavia, su disposizione del medico del paese (il Dottor Ferrando prima e il Dottor Busticchi poi), l’ammalato poteva anche essere condotto all’ospedale di Sestri Levante o al San Martino. La Croce d’Oro fu un grande cambiamento di cui beneficiarono tutti i cittadini deivesi, che, fino a quel momento, se avessero avuto bisogno di cure ospedaliere, avrebbero dovuto recarsi in ospedale in treno o facendosi prestare l’auto da una delle pochissime persone che a quel tempo la possedevano. La vita dell’associazione, all’inizio, si svolse in un piccolo garage-ufficio in Piazza XXV Aprile (dal Pozzo), per il quale l’amministrazione pagava annualmente un affitto di £. 84.000. Si trattava di un locale molto spartano, che, tra l’altro, era difficile da tenere pulito ordinato, perché la porta d’ingresso lasciava passare terra e polvere, soprattutto quando c’era molto vento. Anche la dotazione di “materiale sanitario” presente in Sede e, all’occorrenza, portata a bordo dell’ambulanza era molto semplice: comprendeva un termometro, una borsa per l’acqua calda, una borsa del ghiaccio, fasce, lacci, fiale di antidolorifico, siringhe e poche altre cose. Una curiosità è che, a quel tempo, le siringhe erano di vetro ed erano riutilizzate molte volte. Dopo ogni utilizzo, venivano “sterilizzate”, facendole bollire insieme agli aghi, per almeno 10 minuti, su un fornelletto elettrico. A Deiva, ma era abitudine un po’ ovunque in Italia, l’infermiera di paese, la Signora Giuliana, andava di casa in casa, portando con sé siringhe di vetro e fornelletto, per fare a domicilio le iniezioni prescritte dal medico. Ovviamente, questa pratica è stata dismessa, perché non tutti i virus e i batteri muoiono alla temperatura di ebollizione dell’acqua e, quindi, la sterilizzazione raggiunta, anche eseguendo la procedura nel miglior dei modi, era solo parziale. Il 2 Giugno 1963 venne nominato un primo Consiglio Direttivo provvisorio, che rimase in carica fino al 24 Gennaio 1965, composto come segue. Comm. Gustavo Marani Presidente Carlo Scaramuccia Vice Presidente Gildo Lupi Segretario Rinaldo Dentone Tesoriere Ugo Marenco Direttore dei Servizi Alberto Lavaggi Vice Direttore dei Servizi Elisio Maggiari Revisore dei Conti Giovanni Zoppi Revisore dei Conti Antonio Mela Revisore dei Conti Giovanni Marchi Revisore dei Conti Dr. Giovanni Ferrari Direttore Sanitario Don Antonio Muzio Adalgiso Curotto Angelo Minetti Angiolino Belloglio Giovanni Arbini Matteo De Geronimi Sergio Raffaele Vittorio Cecchini Il 12 Agosto 1963 venne approvato lo Statuto Sociale, che però non fu depositato presso alcun notaio. Il 17 Dicembre 1963, in base a quanto stabilito dal D.P.R. n.39 del 5/2/1953 (anche noto come “Testo unico delle leggi sulle tasse automobilistiche”), la Croce d’Oro fu esentata dal pagamento della tassa automobilistica per l’ambulanza in suo possesso, attraverso la concessione, che poi diventò un rilascio annuale fino al 1998, del disco contrassegno “Servizio Esente” da parte dell’Ufficio competente. Il primo Gennaio 1964, invece, le fu rilasciato gratuitamente il bollo di circolazione. Il 19 Gennaio 1964 la Federazione Nazionale delle associazioni di Pubblica Assistenza e Soccorso, con sede a Firenze, riconobbe la Croce d’Oro come associazione di Pubblica Assistenza. La Croce d’Oro ha da sempre avuto il sostegno di tutto il Paese: come oggi, anche allora, vi era chi in modo attivo si prodigava, mettendo a disposizione il proprio tempo, affinché anche Deiva avesse un pronto intervento e chi dava il proprio contributo in modo indiretto, attraverso piccole e grandi donazioni. Anche il Sindaco di allora, il Dottor Gerolamo Bollo, ebbe un ruolo importante nella promozione della nascita e dello sviluppo di un servizio assistenziale per il proprio Comune. Il 23 Agosto 1964 venne inaugurata la Bandiera Sociale. Come emblema dell’associazione venne scelta una bandiera di seta bianca recante al centro una croce d’oro tra le lettere P. e A., acronimo di Pubblica Assistenza. La madrina dell’evento fu la Sig.ra Osvalda Raffo. Il 24 Gennaio1965, alle ore 9 del mattino, nel cinematografo “Val Deiva” in Via Carducci, con autorizzazione della Questura di La Spezia, ebbe luogo l’Assemblea Generale dei Soci della P.A. Croce d’Oro e venne eletto il 1° Consiglio Direttivo vero e proprio, con l’obiettivo di rimanere in carica 4 anni, in base all’ART. 7 dello Statuto. Votarono 95 soci (5 schede bianche) e, dopo le elezioni, il Consiglio Direttivo (24/01/1965 – 04/05/1969) risultò così composto: Carlo Scaramuccia Presidente Rinaldo Dentone Vice Presidente Gildo Lupi Segretario Mario Basso Tesoriere Amedeo Del Bene Direttore dei Servizi Riccardo Berlo Vice Direttore dei Servizi Bruna Barbieri Consigliere Lino Musso Revisore dei Conti Salvatore Reveggino Revisore dei Conti fino al 16/06/1965 Dr. Giovanni Ferrari Revisore dei Conti dal 16/06/1965 Bruna Arbasetti Revisore dei Conti fino al 28/08/1967 Carlo Portonato Revisore dei Conti dal 28/08/1967 Il 15 Agosto 1965 venne inaugurata la seconda autoambulanza. Si trattava della macchina personale, una FIAT 1100-D, del milite e Presidente Carlo Scaramuccia. La madrina dell’evento fu la Sig.ra Maria Clerici. Come per la FIAT 600-T, anche in questo caso la macchina venne adattata ad autoambulanza presso un carrozziere, ma di sicuro non erano state rispettate tutte le norme di sicurezza che sarebbero, invece, previste oggi. Dal ricordo di alcuni militi, ad esempio, i malati barellati spesso dovevano tenere le ginocchia piegate, perché lo spazio a disposizione non era sufficiente, nonostante il sedile anteriore, fatto a divanetto, fosse stato bloccato molto in avanti, senza poter essere regolato in base all’altezza del conducente. Un’altra curiosità riguarda le marce, che allora si trovavano sul volante. Il parcheggio per le ambulanze venne ricavato sotto gli alberi in Piazza XXV Aprile, vicino alla Sede Sociale. Il 4 Giugno1967 vennero consegnate le divise ad alcuni militi. Si trattava, tuttavia, di divise da parata usate per le occasioni speciali: infatti, in quegli anni, per andare a soccorrere i malati, i militi non si cambiavano nemmeno d’abito o al massimo indossavano un semplice camice bianco. Il 13 Aprile 1969 si tenne la prima premiazione dei militi della Croce D’Oro con la consegna di coppe, medaglie e diplomi. Tra gli altri fu premiato Mauro Carlo Valente, uno degli autisti della P.A. Il 4 Maggio 1969 venne eletto il 2° Consiglio Direttivo (04/05/1969 – 03/04/1972). Carlo Scaramuccia Presidente fino al 10/02/1971 Carlo Portonato Vice Presidente (e poi Presidente dal 10/02/1971) Gildo Lupi Segretario Ugo Marenco Tesoriere Mario Bordone Direttore dei Servizi Amedeo Del Bene Vice Direttore dei Servizi Rinaldo Dentone Consigliere Lino Musso Consigliere Dalciso Curotto Revisore dei Conti Gianluigi Troiano Revisore dei Conti (e poi Vice Presidente dal 10/02/71) Il 22 Agosto 1970 venne acquistata la terza autolettiga, una Fiat 238, molto più spaziosa delle due precedenti: aveva, infatti, il posto per due barelle, una bombola d’ossigeno, un lavandino e un piccolo serbatoio d’acqua. Per tale motivo si prese anche l’abitudine di far salire in ambulanza un parente dell’ammalato. Tuttavia, i militi impiegati in un intervento rimasero sempre due, un autista e un soccorritore, mentre oggi si può partire solo in tre. Nei primi 7 anni di vita della Croce d’Oro, i Soci erano circa 350 e il Corpo Militi era composto da: • 18 autisti • 12 militi • 24 militesse, tra cui si ricordano Elisa Pinna, Silvana Barbieri, Delfina Menta, Silvana del Corso, Zita Rezzano, Onorina Zappettini e Giuliana Castagnola, molte delle quali attive già dal 1964. Costoro si cucirono da sole la propria divisa da parata, costituita all’inizio da una gonna bianca e da una camicetta gialla, sulla quale venne apposto come “distintivo” l’emblema della P.A.. Nel periodo 1963-1970, inoltre, vennero effettuati 431 servizi di emergenza, raggiungendo gli ospedali da Genova a La Spezia e anche di località fuori regione, percorrendo in 7 anni 20.172 km (oggi vengono percorsi in un solo anno). I principali motivi di quegli interventi furono: • infortuni sul lavoro • infortuni stradali Infatti, anche se le automobili di proprietà erano un lusso per pochi, queste potevano raggiungere velocità sostenute, senza essere adeguatamente dotate dei dispositivi di sicurezza odierni. I soccorsi per incidenti stradali si intensificarono in modo significativo dal 1971, quando venne aperto il tratto autostradale Sestri Levante-Brugnato. • partorienti • un avvelenamento. A quel tempo, non esistendo ancora il Servizio di Urgenza ed Emergenza Medica 118, i parenti o gli amici del malato/infortunato chiamavano direttamente in casa delle famiglie dei volontari che avevano dato la propria reperibilità (anche notturna), tra cui si ricordano le famiglie Marenco, Troiano, Bertucci e Pinna. Successivamente, ma sempre prima dell’avvento del 118, divenne anche possibile chiamare in Sede al numero 0187 816500, lo stesso numero attivo ancora oggi per informazioni (NO EMERGENZE). Non c’erano medici o infermieri professionisti a coordinare l’intervento tramite radiomobili, non c’era una Centrale Operativa con cui consigliarsi, anzi, nel caso di interventi notturni, una volta raggiunto il Pronto Soccorso, alcune volte non era nemmeno semplice farsi aprire il portone, per far ricoverare il malato.
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