San Cristoforo
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www.accademiaurbense.it Guide dell’accademia Urbense San CriStoforo www.accademiaurbense.it Memorie dell’Accadenia Urbense (nuova serie) n° 43 Collana diretta da Alessandro Laguzzi Impaginazione di Simona Vaga e Alessandro Laguzzi Fotolito DRP - Alessandria Segreteria: Giacomo Gastaldo L’autore ringrazia: Silvana Tancredi, Stefano Tacchino, Monica Ghio, Chiara e Alessandra Ferrari, Luana Bianchi che hanno fornito materiali per la stesura del testo, Mario Ferrari, Pietro Sonzogno, Benito Bosio e G. Luigi Sonsino che hanno fornito il materiale iconografico. www.accademiaurbense.it Guide dell’accademia urbense aleSSandro laGuzzi Guida di San CriStoforo Associazione Oltregiogo Accademia Urbense - Ovada 2002 www.accademiaurbense.it www.accademiaurbense.it San CriStoforo 3 San CriStoforo Piccolo centro vitivinicolo del- dazione di Libarna, nacque una rete l’alto Monferrato, San Cristoforo è viaria minore, comprendente un itine- situato a 301 m. s.l.m., sopra un alti- rario che da questa, posta sulla Via piano che si estende fino a Capriata Postumia, attraverso Castelvetus e d’orba, alla sinistra del torrente Carpeneto raggiungeva la Via Aemilia Lemme e alla destra del torrente albe- Scauri nel tratto che da Dertona porta- dosa. va ad Aquae Statiellae. È lungo questo il paese dista circa 31 km. dal percorso che nacque il primo insedia- capoluogo di provincia, alessandria, mento demico che originerà il nostro non ha frazioni e conta circa 590 abi- borgo. tanti. L’estensione del Comune è piut- anche in epoca alto-medievale il tosto ridotta, appena 3.60 kmq., e tut- luogo giocò un proprio ruolo strategi- tavia presenta caratteristiche proprie, co, tanto che nel X secolo vide l’edifi- nel senso di una vera comunità, libera cazione di un’alta e solida torre a poli- ed indipendente, formatasi attorno al gono irregolare, denominata torre del castello, edificato verso la fine del Gazzolo. Essa, secondo il Pistarino, ‘300 intorno alla torre del X sec. faceva parte di un sistema di avvista- Piccole attività di tipo artigianale mento che, per il Monte Colma, l’al- (tessile, molino, legno, ferro) affianca- barola, il castello di Parodi, raggiunge- no la principale, ossia la coltura della va San Cristoforo e di lì Capriata e la vite e la produzione di vini DoC e pianura, per segnalare, con fuochi DoCG. accesi alla sommità, le incursioni che L’ottima posi- in quel tempo i zione geografica ne Saraceni portavano fa la meta di un affe- dalle sponde del zionato turismo esti- Mare Ligure all’en- vo, negli ultimi anni troterra. ulteriormente incen- il termine Torre tivato dal lavoro del Gazzolo, che delle amministrazio- designò il borgo in ni locali e delle quel periodo deriva associazioni. dal vicino bosco, che aveva assunto Le viCende il toponimo di Gaz- StoriChe zolo essendo una Le sue origini bandita (gahagi) risalgono alla epoca dove i re longobar- romano-augustea di cacciavano i quando, con la fon- cervi. Nella pagina a lato veduta aerea Sopra, la torre del Castello, dell’abitato rimaneggiamento della torre del Gazzolo www.accademiaurbense.it 4 San CriStoforo In basso, panorama Nella pagina a lato in alto, del concentrico del paese la snella figura della torre del Gazzolo poi rimaneggiata e incorporata nel Castello Spinola assegnata da re Berengario ii alla re, era, in quel momento, quello di marca obertenga, la zona entrò a far creare una rete di percorsi che colle- parte dei possessi dei Marchesi di gassero le coste alla pianura, sulla Parodi, i quali, secondo una tradizione quale avviare il sale e le altre preziose erudita, avrebbero fatto costruire una merci, oggetto del loro commercio, strada segreta che, a tratti ora scoperti evitando di pagare onerosi pedaggi ai ora sotterranei, metteva in comunica- feudatari che con le loro terre sbarra- zione i due castelli di Parodi e San Cri- vano loro il passo. Lo scontro con i stoforo. Marchesi di Gavi e di Parodi era quin- Durante la ripresa demografica di inevitabile. Così, nel sec. Xii, il verificatasi intorno al Mille, la zona fu borgo seguì le alterne vicende che interessata da un’attiva presenza dei videro i Marchesi di Parodi contrap- monaci di San Siro, il potente mona- porsi al Comune genovese. Ma la spro- stero genovese, che, nel 1065, riceve- porzione delle forze in campo non vano in dono dal marchese Gundo dava adito a soluzioni diverse dalla alcuni beni fondiari siti in loco et completa sconfitta delle due famiglie fundo Tramontanae, a poca distanza feudali, che a fine secolo uscirono di dall’attuale abitato di San Cristoforo. scena. Erano le prime mosse della pene- nel secolo successivo, lo sviluppo trazione genovese nell’oltregiogo. dei commerci non fece che accrescere Un’influenza che contraddistinguerà l’importanza dell’itinerario lungo il in permanenza le vicende storiche del quale sorgeva il borgo, tanto che l’an- nostro borgo. tica strada fu, nel 1251, oggetto di con- interesse precipuo della città ligu- venzioni tra Genova e Pavia: «…vide- www.accademiaurbense.it San CriStoforo 5 In basso, la Pieve di Santa Maria del Lemme vista dalla parte del- l’abside e sullo sfondo San Cristo- foro portò anche alla spartizione dei santi protettori. i Gaviesi, che erano più numerosi, scelsero come proprio pro- tettore San Giacomo apostolo, lasciando agli abitanti di Torre del Gazzolo San Cristoforo. Da allora, essendo quelli che avevano avuto nella suddivisione San Cristoforo, essi ven- nero designati come “quelli di San Cri- stoforo”, nome che finì, in seguito, per trasmettersi al paese. nel 1313, l’8 febbraio, l’imperato- re Enrico Vii di Lussemburgo conces- se in feudo a opizzino Spinola di Luc- coli, capo riconosciuto della famiglia, uomo politico genovese e suocero di licet a plebe Lemoli versus Gavius, et sicut vadit strata ab ipsa plebe usque ad Sanctum Crispoforum, et a S.Cri- spoforo sicut descendit ad acquam que dicitur Abgiosa e ab Abgiosa sicut descendit ad Castrum Vetus.». il documento ci consente anche di costatare che, nel frattempo, il toponi- mo che indicava il paese era cambiato da Torre del Gazzolo a San Cristofo- ro, nome che ancor oggi conserva. Sembra che l’origine del cambia- mento vada ricercata nelle vicende che avevano riguardato l’antica Pieve di Santa Maria in Lemuris, intitolata ai SS. Giacomo e Cristoforo. Secondo la tradizione orale, la chiesa era, ab immemorabili, luogo di culto comune per tutti gli abitanti della valle, com- presi quelli di Gavi e S. Cristoforo. Con l’affermarsi però dei nuovi centri abitati sorsero contrasti e incompren- sioni, che divisero i fedeli, e la Pieve del Lemme fu abbandonata. Questo www.accademiaurbense.it 6 San CriStoforo In basso, lapide con stemmi pre- Nella pagina a lato, veduta aerea sente all’interno del Castello del complesso del Castello teodoro i di Monferrato, il castrum et in certi casi lo spopolamento, sono burgum Sancti Cristophori e altri fenomeni relativamente recenti; per feudi, fra cui Serravalle, arquata, Staz- tutti i secoli precedenti, in cui si svi- zano e Pasturana. L’investitura, che luppa la vicenda commerciale finan- venne riconfermata nel 1323, era fatta ziaria della repubblica, le comunità ad opizzino a nome del consortile dell’oltregiogo furono inserite nelle degli Spinola di Luccoli, ovvero maglie del sistema economico che riguardava tutti i componenti maschi faceva capo a Genova. della famiglia, i quali perciò erano tanto più singolare appare dunque egualmente signori di tutti i beni rice- la non integrazione delle terre feudali vuti in feudo, senza divisioni eredita- nel territorio della repubblica. tutta- rie. Questa investitura sarà all’origine via, questa situazione deriva da una del particolare status che il feudo assu- precisa scelta dell’aristocrazia genove- merà nei secoli, quello di feudo impe- se, che controllava i feudi ed aveva riale. convenienza a non inserirli istituzio- nalmente nello Stato, ma ad usarli i feudi iMPeriaLi come base della propria potenza priva- La vita politica dell’oltregiogo è ta. al riparo dell’alta sovranità del segnata dalla presenza dei feudi impe- Sacro romano impero, ma di fatto riali, una caratteristica e singolare indipendenti per il tenue legame che forma di potere che ha lasciato un’im- essa rappresentava, i signori genovesi pronta profonda, tuttora rinvenibile potevano, infatti, trasformare i loro nell’accentuato particolarismo di tanti possessi in ottimo rifugio per sfuggire piccoli centri. alla giustizia penale della repubblica L’attuale impronta marcatamente o, in caso di rovesci finanziari, ai pos- rurale di tali paesi, quasi tutti ex feudi sibili creditori, mentre, in caso di dis- di aristocratici genovesi, non deve far grazia politica, il feudo diventava perdere di vista, infatti, la loro funzio- un’utile base per attendere tempi ne e posizione strategica, strettamente migliori, mentre si intessevano nuove connessa alla fitta trama della viabilità alleanze e si riorganizzavano le forze da e per Genova. La ruralizzazione, ed del partito sconfitto. www.accademiaurbense.it San CriStoforo 7 tra le caratteristiche salienti dei che esso si estendeva fino alla Costa feudi imperiali c’è la loro persistenza Lunga ed all’albedosa verso S. Cristo- in piena età moderna e l’evoluzione foro, vennero riconosciute. nello stes- della base economica che, fin dalla ori- so anno il paese fu definitivamente gine, è solo in parte legata all’agricol- assegnato agli Spinola dal Senato della tura, manifestando invece accentuate repubblica Genovese. propensioni per il commercio e le atti- fra il 1431 e il 1435 il Monferrato vità produttive preindustriali; la rura- conobbe uno dei periodi più drammati- lizzazione avvenne solo dal XViii sec. ci della sua storia. il Marchese Gian e si attuò totalmente nei primi decenni Giacomo, nel tentativo di sottrarsi allo dello ottocento, col definitivo passag- stato di soggezione in cui si trovava, si gio dal sistema politico-economico alleò con Venezia, in guerra in quel ligure a quello piemontese. momento con Milano.