NUOVA CONDOTTA “TORRATE - ANNONE ” TRATTO “TORRATE – VILLOTTA”

I STRALCIO FUNZIONALE: “EX STAZIONE DI SESTO AL REGHENA – Z.I. DI VILLOTTA”

PROGETTO DEFINITIVO

- DICHIARAZIONE DI NON INCIDENZA SUI SITI DELLA RETE “NATURA 2000”

PROGETTISTA: TECNICO INARICATO:

Ing. Enrico Marin Dott.ssa Jlia Favretto

REVISIONE:

n.rev. Redatto da: data Verificato da: data Validato da: data 00 Jlia Favretto 12/04/’16

Aprile 2016

Livenza Tagliamento Acque S.p.A. Commessa LTA: Sede Legale: Piazza della Repubblica, n. 1 - 30026 (VE) 901070012 Sede Amministrativa: Via Leonardo Zannier, n. 9 - 30025 (VE) Sede Operativa: Viale Trieste, n. 11 - 30020 Annone Veneto (VE) Sito web: www.lta.it - e-mail: [email protected] - pec:[email protected] B Sommario

1. PREMESSA ...... 2 2. GENERALITÀ DELLE AREE E DEGLI INTERVENTI PREVISTI DAL PROGETTO ...... 3 3. SITO NATURA 2000 ...... 2 4. DISTANZA DELL’ AREA INTERESSATA DAL PROGETTO E IL SITO DELLA RETE NATURA 2000 ...... 5 5. POTENZIALI INTERFERENZE DERIVANTI DALL’ATTUAZIONE DEL PROGETTO ...... 6 6. DICHIARAZIONE ...... 9 7. BIBLIOGRAFIA ...... 10

1. PREMESSA

La presente relazione costituisce una valutazione preliminare sulla possibilità che il progetto, che prevede la posa di una nuova condotta “Torrate – Annone Veneto”, come linea di rifornimento alternativa alla prima condotta posata dal servizio di acquedotto dei Comuni, “Torrate – Annone Veneto” del 1936, possa determinare impatti significativi sulle aree protette della rete Natura 2000

Il sito di rete Natura 2000 rispetto al quale si esegue la valutazione è:

Area protetta ZSC IT3310012 “Bosco Torrate”

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2. GENERALITÀ DELLE AREE E DEGLI INTERVENTI PREVISTI DAL PROGETTO

Il servizio di acquedotto dei Comuni ricadenti nel basso bacino del Livenza fu strutturato, a partire dalla fine degli anni ’50, con un sistema comune di approvvigionamento da falde artesiane, accumulo e sollevamento presso i campi pozzi, il principale dei quali è ubicato in località “Le Torrate” di Chions. La successiva distribuzione avviene tramite condotte principali e reti secondarie a servizio dei centri urbani; la prima delle condotte posate, nel 1963, fu la “Torrate – Annone Veneto”. L’evoluzione della domanda e della gestione idraulica della rete, nonché la vetustà della condotta in parola, hanno indotto a pianificare una linea di rifornimento alternativa: la nuova condotta “Torrate – Annone Veneto”. Allo scopo è stata recentemente acquisita dalla Società Livenza Tagliamento Acque S.p.A. il sedime dell’ex ferrovia “Motta di Livenza – San Vito al Tagliamento” all’interno del quale troverà sede il tracciato a linea di acquedotto da realizzarsi per stralci funzionali, come da presso illustrato nella presente relazione. Il primo di questi stralci, dall’ex stazione di Sesto al Reghena alla zona industriale di Villotta, costituisce l’oggetto della presente valutazione.

La linea di acquedotto in progetto collega la condotta “Torrate – Portogruaro” alla condotta “Torrate – Annone Veneto”, consentendo un’alimentazione alternativa alle zone industriali presso il casello autostradale di Villotta. Il tracciato planimetrico percorre il sedime della ex ferrovia, dall’incrocio con la S.P. n.1 “della Val d’Arzino” all’incrocio con la S.P. n.42 “di Marignana”, si interseca inoltre la viabilità ordinaria in corrispondenza alle vie “Mattei”, “Cornia” e “Bernava” (strade comunali). L’andamento si compone di due rettilinei, approssimativamente dal km 17+230 al km 18+825 e dal km 19+400 al km 19+980 della ex ferrovia per complessivi 2.175 m. Nel tratto interessato ai lavori l’ ex ferrovia attraversa terreni con destinazione agricola (coltivazioni a seminativo o a vigneto) o industriale-artigianale, non vengono toccati centri abitati. L’ ex- ferrovia “Motta di Livenza – San Vito al Tagliamento” è una linea a binario semplice della lunghezza complessiva di circa 27 km (26+796 km), aperta al traffico nel 1913, chiusa definitivamente nel 1978 e dismessa nel 1987. La ferrovia fu realizzata in rilevato occupando una fascia di proprietà di circa 10 m di larghezza media a cavaliere dell’asse del binario, nel tratto interessato dalla condotta in progetto, ovvero dal km 17 al km 20, si edificarono due caselli al km 18+921 e al km 19+982, (il secondo dei quali ora di proprietà privata ed adibito ad abitazione), e la stazione ferroviaria di Sesto al Reghena al km 19+695. Lungo il tragitto furono inoltre attraversati una decina di fossati e piccoli corsi d’acqua costruendo dei ponti di luce ridotta (1/2 m) con struttura in mattoni e pietra. In base al dimensionamento idraulico contenuto nella relazione tecnica di progetto, si progetta la realizzazione della condotta con tubazioni in ghisa DN 400 mm classe C40. Si prevede la posa entro trincea con asse condotta a 180-200 cm dall’asse ferroviario, si è optato per la posa sul lato opposto alle recinzioni degli insediamenti industriali per poter preservare nel tempo la possibilità di accesso dalle strade vicinali; la copertura media della condotta sarà di circa 100÷120 cm,

3 pertanto la profondità media di scavo della trincea sarà di 150÷170 cm. La parete di scavo sarà svasata per una larghezza media di 100 cm.

Le lavorazioni previste si possono dunque così riassumere: - diboscamento dell’intera tratta ferroviaria oggetto dei lavori, la pulizia delle aree dovrà essere limitata al necessario per l ‘esecuzione delle opere al fine di preservare la vegetazione esistente, lo smaltimento del rifiuto risultante (CER 20.02.01) sarà onere dell’Impresa esecutrice; - disarmo del binario ed accatastamento delle rotaie all’interno dell’area di cantiere presso la ex stazione ferroviaria di Sesto al Reghena, le rotaie ed il restante materiale in ferro risultante resterà di proprietà di LTA S.p.A.; - rimozione delle traversine e accatastamento temporaneo all’interno delle aree di cantiere presso la ex stazione di Sesto al Reghena, l’Impresa esecutrice avrà poi l’onere dello smaltimento a discarica delle stesse (CER 17.02.04); - scavo della trincea per la posa della condotta, la terra di scavo sarà poi riutilizzata per l’interro, l’Impresa avrà l’onere di mantenere separato il primo strato sbancato di spezzato di roccia dal sottostante materiale di scavo; - posa della condotta e delle saracinesche di sezionamento, scarico e sfiato, realizzazione di sifoni per gli attraversamenti dei fossati; - interro della condotta; - posa di pozzetti, pezzi speciali per la realizzazione di sfiati e scarichi, montaggio degli sfiati; - collegamento provvisorio alla condotta “Torrate – Portogruaro” per consentire le operazioni di collaudo e lavaggio della nuova condotta; - esecuzione di collaudi e lavaggi; - esecuzione del collegamento definitivo, presumibilmente in orario notturno, alla “Torrate – Portogruaro”; - esecuzione dei collegamenti alla rete di distribuzione delle zone industriali presso Villotta; - esecuzione del collegamento definitivo alla condotta “Torrate – Annone Veneto”; - profilatura e compattazione della massicciata, profilatura della scarpata del rilevato ferroviario; - ripristino degli asfalti demoliti per l’esecuzione dei collegamenti alla rete di acquedotto esistente; - smaltimento traversine. Per l’esecuzione delle opere si stimano necessari 210 giorni così composti: gg lavorativi

Allestimento cantiere, diboscamento delle aree 5 Rimozione armamento ferroviario 10 Posa condotta 40 Esecuzione sfiati e scarichi 5 Esecuzione collaudi e lavaggi 10 Tempi di attesa per analisi di potabilità 10 Esecuzione collegamenti alla rete di acquedotto 10 Ripristino delle aree 20 Sommano gg lavorativi 110 incidenza gg festivi 50 incidenza giorni di mal tempo 50 Sommano gg naturali e consecutivi 210

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TORRATE

Ex stazione Prog. Km 2,0 Villotta Prog. Km 6,1

Chions v. Verdi prog. Km 9,5

z.i. Villotta Prog. Km 5,0

Pravisdomini v. Roma; prog Km 13,3

Serbatoio Annone Veneto prog. Km 16,0

Figura 1:Inquadramento degli ambiti di intervento.

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3. SITO NATURA 2000

Per quanto concerne il sito appartenente alla Rete Natura 2000, quello che interessa il progetto è :

Area protetta ZSC IT3310012 “Bosco Torrate”

Figura 2: Localizzazione dei siti rete Natura 2000 in Friuli Venezia Giulia.

Il sito include un'area formata da alluvioni, con falda freatica emergente e completamente boscata. Il bosco è composto prevalentemente da farnia e carpino bianco. Grazie al particolare microclima sono presenti specie quali Veratrum album lobelianum, Daphne mezereum e Lilium martagon. E' uno degli ultimi lembi di bosco della pianura friulano-veneta, che si distingue fitogeograficamente da quelli della rimanente pianura padana per una maggiore presenza dell'elemento illirico-balcanico. E' un sito rilevante a livello regionale per la presenza di uccelli, non necessariamente di interesse comunitario, nidificanti in ambiente boschivo, nella bassa pianura coltivata. La zona ospita una comunità erpetologica di pregio (Emys orbicularis, Bombina variegata, Rana latastei, Triturus carnifex, Zamenis longissimus, ecc.).. Mustela putorius è ancora presente. Nell'area è segnalato Lucanus cervus. Plecotus auritus è stato raccolto a S. Vito al Tagliamento. Nella roggia del Molino è presente Austropotamobius pallipes. Per il sito esistono, inoltre, segnalazioni inedite di Lycaena dispar, Coenonympha oedippus e Euphydryas aurinia.

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Gli habitat di interesse comunitario sono tre, di cui 91L0 Querceti di rovere illirici (Erythronio-Carpinion) costituisce gran parte della copertura del sito.

Figura 3: ripartizione delle tipologie di habitat del sito

Per quanto riguarda le specie appartenenti all’avifauna, sono segnalate come presenti le specie ornitiche elencate nell’Allegato I della Direttiva 79/409/CEE Pernis apivorus e Lanius collurio. Altre specie faunistiche elencate in Allegato II della Direttiva 92/43/CEE e presenti nel sito sono, tra i pesci, Lethenteron zanandreai e Cottus gobio. La vulnerabilità del sito è legata al fatto che l'area è di dimensioni ridotte ed è circondata da colture di tipo intensivo. L'abbassamento del livello della falda ne rende precaria la sopravvivenza.

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Figura 4:Localizzazione del sito Area protetta ZSC IT3310012 “Bosco Torrate”

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4. DISTANZA DELL’ AREA INTERESSATA DAL PROGETTO E IL SITO DELLA RETE NATURA 2000

Gli ambito di intervento previsto dal progetto in esame risulta esterno al sito Natura 2000.

Il punto più prossimo del tracciato della condotta in progetto dista a 2600 m dai confini del sito.

ZSC IT3310012 “Bosco Torrate”

Distanza 2600 m circa

Tratto di condotta in progetto

Figura 5: Distanza minima tra la condotta in progetto e il sito della rete Natura 2000.

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5. POTENZIALI INTERFERENZE DERIVANTI DALL’ATTUAZIONE DEL PROGETTO

Come descritto nei paragrafi precedenti la posa della condotta in progetto avverrà lungo il sedime dell’ex tratta ferroviaria “Motta di Livenza – San Vito al Tagliamento”, che per le sue caratteristiche bene si presta ad ospitare le dorsali principali delle reti interrate di pubblico servizio in quanto: - Percorre il tracciato più breve, e conseguentemente più economico, per la realizzazione di una nuova opera; - Le caratteristiche meccaniche e di drenaggio del rilevato ferroviario sono ottimali per la posa di linee interrate, inoltre l’andamento del tracciato e l’esistenza di numerosi manufatti risolve molti problemi progettuali relativi alle difficoltà altimetriche, al superamento di corsi d’acqua e all’intersezione con strade e autostrade; - Essendo una sede “dedicata”, evita contenziosi amministrativi con privati e garantisce l’opera da guasti e modifiche nel tempo dovute a eventi quali risistemazioni agrarie, realizzazione di opere di grande viabilità, realizzazione di piani di urbanizzazione, ecc. - Facilita la manutenzione nel tempo delle opere, garantendone l’ispezione lungo tutto il tracciato.

La nuova condotta “Torrate – Annone Veneto” verrà realizzata per stralci funzionali: il primo dei quali dall’ex stazione di Sesto al Reghena alla zona industriale di Villotta. Nel tratto interessato ai lavori la ex ferrovia attraversa terreni con destinazione agricola (coltivazioni a seminativo o a vigneto) o industriale-artigianale, non vengono toccati centri abitati. Gli scavi necessari all’esecuzione delle opere si potranno contenere entro il corpo del rilevato ferroviario, in un’area, classificata dal “Piano Stralcio di Assetto Idrogeologico”, a pericolosità e rischio idraulico nulli e dato che il progetto sfrutta il rilevato per la copertura a protezione della condotta la maggior parte degli scavi avverrà in assenza di acqua a fondo scavo, ad eccezione degli attraversamenti sub alveo dei canali e dei collegamenti alle condotte esistenti. Le opere non comportano la modifica della viabilità esistente, le strade di accesso al cantiere presentano sezioni e capacità portante sufficiente a consentire l’accesso dei mezzi all’area.

INTERVENTI DI PIANO FATTORI DI INTERFERENZA INTERFERENZE su ARIA, ACQUA e SUOLO

Inquinamento da rumore e disturbi Fase di cantiere per sonori puntuali o irregolari da Alterazione equilibrio Acustico realizzazione nuova macchinari e mezzi di trasporto condotta Inquinamento atmosferico da Alterazione qualità dell'Aria macchinari e mezzi

Le potenziali interferenze derivanti dagli interventi di progetto relative al comparto rumore si riferiscono essenzialmente alle emissioni sonore delle macchine operatrici utilizzate. Il D.Lgs. 262 del 04/09/02 “Attuazione della direttiva 2000/14/CE concernente l'emissione acustica ambientale delle macchine ed attrezzature destinate a funzionare all'aperto” impone per le macchine operatrici nuovi limiti di emissione, espressi in termini di potenza sonora.

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Nella fase di cantiere si può ipotizzare l’utilizzo delle apparecchiature riportate nella seguente tabella. Per i dati relativi al rumore emesso dai mezzi di cantiere si considerano i dati riportati nelle schede della Banca dati realizzata da C.P.T. - Torino (http://www.cpt.to.it/schede.aspx).

MACCHINARIO Potenza sonora Lw dB (A) Autocarro 103 Escavatore 105 Piastra battente 110 Tabella 1: Potenza sonora dei mezzi di cantiere utilizzati

Le emissioni sonore legate alle attività del cantiere sono state stimate utilizzando modelli semplificati di calcolo. Le stime relative al calcolo della diffusione dell’inquinamento acustico sono commisurate alla distanza oltre la quale il rumore generato dall’intervento rientra all’interno dei limiti sonori valutati disturbanti per la fauna. A tal proposito, l’Organizzazione Mondiale per la Sanità pone a 50 dB il valore guida per gli ambienti di vita all’aperto e si è potuto constatare che gli effetti del disturbo da rumore per la fauna si osservano a partire da un livello minimo di 50 dB. Di conseguenza l’estensione dell’effetto corrisponde alla distanza entro la quale il rumore generato rientra al di sotto di 50 dB. Sulla base, dunque, delle considerazioni ora espresse, poiché la presente valutazione ha per oggetto la verifica di eventuali interferenze indotte dall’attuazione del progetto in esame sulle componenti faunistiche tutelate dalla Rete Natura 2000, il raggio di interferenza potenziale del rumore viene identificato quale distanza oltre la quale il livello minimo del rumore emesso scende al di sotto dei 50 dB LAeq. Per determinare il livello di pressione sonora al recettore partendo dal livello di potenza sonora di ciascuna lavorazione, si fa uso della seguente formula:

퐿푝 = 퐿푤 − 10 log(2휋) − 20푙표푔푟 = 퐿푤 − 8 − 20푙표푔푟

Ossia, al livello di potenza sonora (Lw) bisogna sottrarre 8 dB ed il valore dell’attenuazione con la distanza (20logr). La formula tiene conto della posizione a terra, su un piano riflettente, della sorgente puntiforme e dell’attenuazione di 6 dB per ogni raddoppio della distanza sorgente/ricettore. Non tiene conto invece dell’attenuazione aggiuntiva dovuta alla presenza di eventuali ostacoli posti tra sorgente e osservatore, né di quella dovuta all’assorbimento dell’aria, in quanto ciò rientra nel carattere cautelativo della previsione. Nella seguente tabella si riportano quindi i valori di potenza sonora riferiti ai mezzi utilizzati nella fase di cantiere ed i corrispondenti valori di pressione sonora al recettore alle diverse distanze dalla sorgente.

MACCHINARIO Potenza sonora Lw dB (A) Distanza dalla sorgente (m)

300 350 400 2600 Autocarro 103 47,0 44,1 43,0 26,7 Escavatore 105 49,0 46,1 45,0 28,7 Piastra battente 110 52,5 51,1 50,0 33,7 Tabella 2: Valori di pressione sonora al recettore delle emissioni sonore riferiti ai mezzi utilizzati nel cantiere in esame e corrispettivi livelli di rumore attenuato alle diverse distanze dalla sorgente

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Poiché, dunque, per recettori posti a distanza pari o superiore a 400 m dalla sorgente rumorosa i valori di pressione sonora previsti risultano inferiori o uguali al valore soglia di 50 dB(A), tale distanza viene considerata quale distanza di interferenza potenziale per il fattore perturbativo legato all’alterazione dell’equilibrio acustico in fase di cantiere; ciò porta a considerare, per tale fattore perturbativo, un buffer di interferenza potenziale pari a 400 m dal tracciato della condotta individuato dal progetto. Se consideriamo poi la distanza del punto del tracciato più prossimo all’area, ossia 2600 m, il valori di pressione sonora sono ampiamente sotto la soglia per tutti i macchinari / mezzi utilizzati in fase di cantiere [26,7 - 28,7 - 33,7 dB(A)].

Per quanto riguarda la qualità dell’aria, secondo la bibliografia disponibile (AA.VV. 1998, 2000; Forman & Lauren 1998; Santolini et a.l 1995) in situazioni ambientali simili a quella in esame, una distanza massima di 200 m dalla fonte di emissione è comunque in grado di intercettare la fascia soggetta ai fenomeni di inquinamento atmosferico più significativi. Nella figura che segue si riportano i buffer di interferenza potenziale individuati: - buffer relativo all’emissione di rumore (400 m) - buffer relativo alle emissioni in atmosfera (200 m)); Come si vede, nessun buffer di interferenza potenziale interessa siti della Rete Natura 2000.

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c.f. di 7. BIBLIOGRAFIA

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Area protetta ZSC IT3310012 “Bosco Torrate” - Misure di conservazione trasversali. Regione Friuli Venezia Giulia

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Carta della Natura del Friuli Venezia Giulia scala 1: 50 000

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MINISTERO DELL’AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE, 2013. Relazione di cui all'articolo 17 della direttiva Habitat. http://bd.eionet.europa.eu/activities/Reporting/Article_17/Reports_2013/Member_State_Deliveries

MINISTERO DELL’AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO, 2005. Manuale per la gestione dei Siti Natura 2000.

PIANO DI GESTIONE DEL S.I.C. IT3310012 BOSCO TORRATE - Tav. 2 - Carta degli habitat naturali regionali del Friuli Venezia Giulia

PIANO DI GESTIONE DEL S.I.C. IT3310012 BOSC O TORRATE - Tav. 3 - Carta degli habitat naturali di interesse comunitario

Roads and Their Major Ecological Effects - Richard T. T. Forman; Lauren E. Alexander – Annual Review of Ecology and Systematics, Vol. 29. (1998), pp. 207 -231+C2.

Schede della Banca dati realizzata da C.P.T. - Torino (http://www.cpt.to.it/schede.aspx)

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