I Libri Iurium Della Repubblica Di Genova
Total Page:16
File Type:pdf, Size:1020Kb
FONTI PER LA STORIA DELLA LIGURIA XVII I Libri Iurium della Repubblica di Genova Vol. I/8 a cura di Eleonora Pallavicino REGIONE LIGURIA – ASSESSORATO ALLA CULTURA SOCIETÀ LIGURE DI STORIA PATRIA Genova 2002 Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2014 Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2014 Con i 34 documenti contenuti in questo volume termina l’edizione del codice Duplicatum. A questi atti non è stata in origine assegnata una nume- razione nello schema generale poiché non hanno riscontro né su Vetustior e Settimo né tantomeno sul Liber A, la seconda parte del quale si è andata formando in parallelo con Duplicatum stesso 1. Un primo gruppo di 13 documenti, che si collocano cronologicamente tra il 1133 e il 1295, è trascritto da Rolandino de Riccardo 2, alla cui mano, come è noto, si deve quasi per intero la stesura del registro. La redazione rolandiniana si interrompe a c. 450: sulle carte successive, ma anche su altre sporadiche rimaste in bianco all’interno dei fascicoli precedenti, si susse- guono i restanti 21 documenti, redatti in originale o trascritti in copia da diversi notai a partire dal 1311. Come di consueto gli atti esemplati da Rolandino derivano da antigrafi di diversa natura: sei documenti sono copia di originali di diversi notai 3, tre sono estratti da cartulari 4, uno deriva da un registro delle sentenze 5 e infine due provengono da libri iurium deperditi 6. ——————— 1 I Libri Iurium della Repubblica di Genova, Introduzione, I/1, I/2, I/3, I/4, I/5, I/6, I/7, I/8, a cura di D. PUNCUH, A. ROVERE, S. DELLACASA, E. MADIA, M. BIBOLINI, E. PALLAVICINO, Genova-Roma 1992-2001 (Fonti per la storia della Liguria I, II, IV, X-XIII, XV; Pubblicazioni degli Archivi di Stato, Fonti, XII, XIII, XXIII, XXVII-XXIX, XXXII, XXXV). In particolare si veda: Introduzione, pp. 127-131, p. 311 e sgg. e, per quel che riguarda i rapporti tra Liber A e Duplicatum: I/6, pp. XIX-XXIV. 2 Nn. 1241-1253. 3 Bonavere di Trebiano (n. 1245), Gabriele de Predono (n. 1247), Guglielmo Caligepalio (n. 1241), Salvo di Trebiano (nn. 1243, 1244); la fonte del n. 1248 è un originale redatto da Oberto Testa che lo estrae dal cartolare del padre Facio su autorizzazione podestarile. 4 Nn. 1250 e 1251 (dal cartolare di Lanfranco de Valario); n. 1252 (dal cartolare di Iacopo de Bennesia). 5 N. 1249. 6 Nn. 1242 e 1253. – V – Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2014 I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA Per quel che riguarda le estrazioni da cartolare si noti che nei casi suc- citati si tratta di protocolli particolari, in quanto registri ufficiali del comu- ne genovese: pertanto gli esemplari da essi derivati sono stati classificati come ‘copie autentiche di imbreviatura’ 7. Già descritta in precedenza, la struttura delle autentiche di Rolandino è caratterizzata dall’uso di un formulario ricorrente che si accompagna alla citazione del mandato podestarile (20 giugno 1301) e ad una precisa descri- zione degli antigrafi 8; unica eccezione è l’autentica al n. 1241, che pare in- completa poiché non vi figura la menzione del mandato. Il n. 1246 invece, benché sia privo dell’autentica, è seguito da uno spazio bianco di circa 10 righe ad essa probabilmente destinato. Perché questi 13 documenti compaiono solo in Duplicatum e sono stati esclusi dalla trascrizione nel Liber A? Alcuni forse per mera dimenticanza, vista la consistente mole della documentazione da gestire, altri probabil- mente per una deliberata scelta. Non è possibile avere certezze a questo proposito: si può solo osservare che gli atti sono relativi, per la quasi totalità, alla Liguria (Arma, Bussana, Dego, Lerici, Trebiano, Triora, Varazze) o al basso Piemonte (Ovada, Tagliolo), e riguardano sia acquisizioni territoriali sia l’instaurazione di legami feudali (del Carretto). Un caso a parte è il pri- vilegio pontificio emanato a Roma il 25 maggio 1133 con cui Innocenzo II eleva Genova ad arcidiocesi: esso costituisce infatti una sorta di doppione di quello analogo di Grosseto del 20 marzo precedente 9. Un unico atto concernente la politica estera è presente nella serie: si tratta di un docu- mento con cui il re di Cipro annulla, ma su richiesta di un rappresentante genovese, quella convenzione del 21 settembre 1288, attestata dagli annali cittadini, di cui si era già rilevata l’assenza nei libri iurium, un’assenza che alla luce di questo documento è definitivamente chiarita 10. Le cc. 406 v. - 409 r., lasciate in bianco da Rolandino, sono state successi- vamente utilizzate da altri notai, che vi hanno inserito alcuni documenti ——————— 7 A questo proposito v. I Libri Iurium cit., I/6, pp. XIII-XV. 8 V. Ibidem, pp. VIII-XIII. 9 V. Ibidem, I/2, n. 282 10 V. Ibidem, I/6, p. XXXVII. – VI – Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2014 I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA probabilmente redatti in originale 11. Per il primo di essi (n. 1254) il con- fronto con una pergamena del fondo relativo al monastero di San Siro ha consentito di riconoscere la mano del redattore Enrico de Savignono e di stabilirne con certezza l’originalità 12. Lo stesso notaio parrebbe aver redatto il successivo n. 1255, che però è incompleto e pertanto manca della sottoscrizione; ad una mano anonima è invece da attribuire la prima parte del n. 1256, alla quale subentra (a c. 409 r.) Pietro de Reza, che ne conclude la redazione e sottoscrive sia questo docu- mento sia il n. 1257. Si noti inoltre che il n. 1256, redatto disordinatamente, con variazioni del modulo di scrittura da due mani diverse, è stato iniziato a c. 408 v., proseguito a c. 409 r. e completato, dal momento che il verso era già occupato, alla c. 408 r. La scrittura del de Reza è una semicorsiva disordinata dal modulo molto piccolo. In questo caso non è stato possibile il confronto grafico con un originale ma solo con un’altra copia autentica, redatta sullo stesso Duplicatum 13. Analogamente è stato classificato come originale anche il successivo n. 1258, sottoscritto con il signum populi da Bonifacio di Camogli, della cui grafia non si hanno però altri riscontri 14. Quest’ultimo atto è stato inserito, con estrema precisione, proprio sotto quella convenzione con Taggia, stipulata nel 1241, della quale rappresenta la ratifica, concessa alla comu- nità taggiasca da parte di Simone Boccanegra quasi un secolo dopo (1339). ——————— 11 Nn. 1254-1258. 12 La pergamena è conservata presso l’A.S.G., San Siro, n. 562 ed è edita in Le carte del monastero di San Siro, IV, a cura di S. MACCHIAVELLO, Genova 1998, (Fonti per la Storia della Liguria, VIII), n. 873. 13 V. n. 1270. 14 Questo signum fu utilizzato a Genova a partire dal 1270, anno in cui compaiono i Ca- pitani del Popolo, e fu prerogativa sia del capitanato stesso sia degli uffici da esso dipendenti. Per l’uso del signum populi come forma di convalidazione degli atti comunali v. G. COSTAMAGNA, Note di diplomatica comunale. Il “Signum Comunis” e il “Signum Populi” a Ge- nova nei secoli XII e XIII, in Miscellanea di Storia Ligure in onore di Giorgio Falco, Milano 1964, pp. 105-115, e, in particolare, per il ricorrere dello stesso nei libri iurium v. ID., <Ripro- duzioni di atti di magistrature comunali genovesi nei secc. XII-XV, illustranti l’uso di particolari signa nella convalidazione del documento>, in « Archivio Paleografico Italiano », fasc. n. 68, Roma 1970. – VII – Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2014 I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA Da c. 456 r., in calce al libro VI, contenente i documenti relativi ai rapporti con le potenze occidentali 15, ha inizio una serie di atti trascritti e autenticati da Ricobono Iacopini de Pontremulo, redatti in una testuale ordinata e regolare, di modulo medio-piccolo, molto simile a quella di Rolandino 16. I testi sono ben evidenziati poiché scanditi da spazi bianchi (pari a circa 5-10 righe) che separano la fine della trascrizione dall’autentica e l’autentica stessa dall’inizio del documento successivo; l’isolamento delle formule autenticatorie sulla pagina potrebbe far pensare, come già nel caso di Rolandino, ad una redazione non continuativa delle copie o comunque all’esistenza di un divario temporale tra la fase di copiatura e la procedura di autenticazione 17. Il notaio opera su mandato emanato il 1 agosto del 1331 dal vicario regio Tomaso de Todinis di Ancona. Il formulario delle sue autentiche è pressoché identico a quello di Rolandino: la citazione del man- dato affianca una descrizione dettagliata degli antigrafi 18 e, qualora ve ne siano, dei sigilli 19, mentre è peculiare di Ricobono una meticolosa riprodu- ——————— 15 È evidente che motivi di spazio hanno impedito l’inserimento di molti dei documenti della serie, come ad esempio quelli emanati da Enrico VII o quelli relativi ai rapporti con il re di Cipro o Andronico Paleologo, nei libri tematici corrispondenti – in questo caso rispettiva- mente il libro I contenente privilegi papali e imperiali e il libro III dedicato ai rapporti con l’oriente e l’oltremare. Per quanto riguarda la suddivisione tematica dei libri in Duplicatum v. I Libri Iurium cit., I/6, p. XX (nota 82). 16 Nn. 1259-1267; Il primo di questo gruppo di atti (a c. 456 r.) è già edito in Ibidem, vol I/7, n. 1240: si tratta di una convenzione stipulata nel 1300 tra il comune di Genova e il conte Amedeo di Savoia Quest’atto compare due volte su Duplicatum. Infatti oltre alla re- dazione di Ricobono Iacopini, derivata da una copia semplice a lui trasmessa dal giudice Pietro de Hugolinis, è presente sul registro anche una trascrizione eseguita da Rolandino de Ricar- do (a c.