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NOTIZIARIO TRIMESTRALE DI STORIA, ARTE, CULTURA, ECONOMIA E VITA SOCIALE - Direzione e Amministrazione: - Piazza Brandale, 2. ANNO XLIV - NUMERO 1/2016 - Direttore: Carlo Cerva. - Dir. resp.: Fabio Sabatelli. Stampa: Marco Sabatelli Editore, Savona - Aut. Trib. Savona - N. 217 del 21-12-73 - Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, Direzione Commerciale Business Savona.

CITTÀ DI SAVONA A CAMPANASSA

10 aprile 1191 - 10 aprile 2016 825º Anniversario “Savona Libero Comune” Invito Domenica 10 aprile 2016 Programma ore 16,00 Raduno in Piazza del Brandale ore 16,30 Partenza del corteo e sfilata lungo le vie del centro storico medievale al suono dei rintocchi della Campanassa Sabato 12 marzo 2016 alle ore 17,30 nella basilica del Santuario di Savona è stato presentato da Fulvio Cervini, ore 17,00 docente di Storia dell’Arte Medievale presso l’Università Piazza del Brandale degli Studi di Firenze, il volume “SPLENDE IL TEMPIO ADORNO” Studi e restauri per il Santuario di Nostra Signora della Misericordia a Savona edito dalla Marco Lettura dell’Editto con il quale Sabatelli Editore. il Marchese Ottone del Carretto A trent’anni di distanza dalla monografia La Madonna di vendette le terre savonesi al Podestà rendendo Savona (novembre 1985), esce un nuovo volume di studi sul “Savona Libero Comune” Santuario. Già dal titolo Splende il tempio adorno, tratto dal componimento di un poeta savonese del Settecento, il libro Da fine cerimonia sino alle ore 19,30 e, annuncia il proprio obiettivo: far luce sulle vicende decorative dopo un intervallo, dalle ore 21,00 sino alle ore 23,30 della chiesa con uno sguardo rivolto alla molteplicità e varietà visita al Complesso del Brandale: dei suoi aspetti artistici. Palazzo dell’Anziania e millenaria “Torre del Brandale”. Buona Pasqua Lasciamo entrare nella nostra vita la luce della Pasqua, spalancandole porte e finestre, così come si aprono porte e finestre al sole di primavera. Alla luce della Pasqua tutto può avere un senso e un tono diversi, tutto è suscettibile di essere redento dalla speranza. Campanassa 1-2016.qxd 22-03-2016 17:17 Pagina 2

2 A Campanassa N.1/2016 VITA DELL’ASSOCIAZIONE

NUOVI SOCI Banchio Mirko Iscrizioni Delucis Marco Gruppo Storico alla “A Campanassa” Enrile Athos Carlo Falco Maria “A Campanassa” Chi desidera associarsi, può recarsi presso la sede del- Geido Debora Città di Savona l’Associazione, P.zza del Brandale 2, nei giorni di lunedì Lerone Marco e giovedì, dalle ore 16 alle ore 18,00. Orio Orlando Vuoi far parte del gruppo Pacini Massimo storico “A Campanassa” Pirro Giovanni Priamar Viaggi Città di Savona? Contatta la Tissone Maria segreteria della Associazio- Zoni Francesca ne e iscriviti come Figuran- Il Consiglio Direttivo e il te, Armigero o Musicante, Presidente porgono ai nuovi soci il più cordiale benvenuto parteciperai alla vita del nella nostra famiglia. Gruppo e sfilerai nelle più importanti rappresentazioni SOCI DEFUNTI storiche. Tel. 019-821379, Anselmo Bruno oppure al 347-9800982. Aprile Franco Oddo Francesco (Gianfranco) Il Consiglio Direttivo e il Presidente porgono alla fami- Compagnia glia le più sentite condoglianze. teatrale dialettale Gruppo di studio “A Campanassa” “Amixi d’u dialettu” Città di Savona della “A Campanassa” protagonisti cercansi Gli amici del dialetto che Vuoi entrare nel fantasti- si riuniscono 2 volte al mese co mondo del Teatro dialet- sotto la guida del prof. Ezio tale? La Compagnia Dialet- Viglione per imparare la grafia tale “A Campanassa” Città sabazia, per approfondire di Savona, la nostra Com- curiosità lessicali, per pronun- pagnia, ti aspetta per un ciare correttamente il dialetto provino. di “Letimbria”, per condividere le proprie produzioni, attendo- Telefonare al lunedì o al no nuovi amici (soci) per giovedì pomeriggio delle vivere momenti gioiosi nello ore 16,00 alle ore 18,00 al n. spirito dei padri. 019-821379, 3479800982, Tel. 019-821379 3393209981

A.A.A. ATTENZIONE La convocazione Quota sociale dell’Assemblea generale La “A Campanassa”, per vivere, conta so- dei Soci avviene tramite prattutto sulla quota annuale versata pun- comunicazione sul nostro tualmente dagli associati di Euro 20 (venti). Ai soci che non l’hanno ancora fatto, e che periodico trimestrale, certamente hanno a cuore la nostra Associazio- per motivi di carattere ne, chiediamo di mettersi in regola. Numero pratico ed economico. C/C postale 13580170 A Campanassa Asso- ciazione Savonese. In tale senso ha deliberato, Si può adempiere a quello che è un preciso all’unanimità, l’assemblea obbligo verso l’Associazione anche diretta- generale dei soci. mente presso la segreteria o presso il “Tou- ring Club Italiano” in via Verzellino 64 r. Campanassa 1-2016.qxd 22-03-2016 17:17 Pagina 3

A Campanassa N.1/2016 3 VITA DELL’ASSOCIAZIONE CALENDARIO ATTIVITÀ - MARZO, APRILE, MAGGIO, GIUGNO, LUGLIO 2016 17 e 18 Marzo Giovedì e Venerdì Illuminazione del Complesso del Brandale. 18 Marzo Venerdì N.S. di Misericordia. Festa Patronale. Appuntamento al Santuario. 20 Marzo Domenica Vintage Motors Club Savona. ore 15,00 / ore 18,00 Visita guidata al Complesso del Brandale. 10 Aprile Domenica Savona Libero Comune “825º Anniversario” (vedi copertina). 16 Aprile Sabato, ore 17,00 “Quattro passi nella poesia dialettale Olga Giusto e Ivano Nicolini. 15 Maggio Domenica Inaugurazione 35º Corso Propedeutico di Chirurgia e Riabilitazione della Mano. 28 Maggio Sabato, ore 20,30 Visita guidata, in notturna, al Complesso del Brandale. 18 Giugno Sabato Assemblea Generale dei Soci. 16 e 17 Luglio Sabato e Domenica Elezione dei nuovi organi statutari. (Presumibilmente)

Associazione Savonese “A Campanassa”

ASSEMBLEA GENERALE DEI SOCI Il Parlamento Generale (Assemblea Generale dei Soci), è indetto ai sensi dell’articolo 8 dello Statuto Sociale, il giorno 18 giu- gno 2016 in prima convocazione alle ore 15.00 ed alle ore 16.30 in seconda convocazione, presso la Sede Sociale in Piazza del Brandale n. 2, Savona. Sono iscritti all’Ordine del Giorno i seguenti argomenti: 1) Nomina Ufficio Presidenza Assemblea; 2) Lettura ed approvazione verbale del Parlamento precedente; 3) Relazione morale del Presidente (Maestro Anziano); 4) Relazione finanziaria del Tesoriere (Rettore di Malapaga); 5) Relazione dei Revisori dei Conti (Collegio dei Sindacatori); 6) Statuto: ratifica revisione; 7) Ratifica nomina ufficio del Bussolo; 8) Varie ed eventuali. Il Presidente (Maestro Anziano) Con viva cordialità. Carlo Cerva Elezioni dei nuovi organi statutari Presumibilmente nei giorni 16 e nio. Comunque la convocazione del- domicilio di ogni Socio. Qualora, a all’uopo istituito, un duplicato della 17 luglio 2016, nella sede sociale di l’assemblea e le schede elettorali, causa di un disguido postale, non scheda. Raccomandiamo caldamente Piazza del Brandale 2, avranno luogo contenenti tutte le necessarie istru- giungesse all’indirizzo la scheda, sa- a tutti i Soci aventi titolo, di non le elezioni degli Organi Statutari del- zioni per la votazione, saranno spedi- rà comunque possibile esprimere il mancare a questo essenziale appun- l’Associazione per il prossimo trien- te in tempo utile alla residenza e/o voto chiedendo al Seggio elettorale tamento societario. Campanassa 1-2016.qxd 22-03-2016 17:17 Pagina 4

4 A Campanassa N.1/2016 CONSULTA COMUNALE PER IL PRIAMÀR DIMISSIONI SOFFERTE di Marcella Boero, Carlo Cerva, Rinaldo Massucco, Carlo Varaldo Savona, 9 marzo 2016

Al Signor Sindaco di Savona

I sottoscritti, membri della “Consulta Comunale per il Priamàr” (nominati dal Sindaco con delibere di Giunta nn. 231/2012, 201/2013 e 218/2013) sono costretti, con amarezza, a rassegnare le loro irrevocabili dimissioni dalla Consulta stessa, avendo riscontrato da parte di Codesta Amministrazione la totale indifferenza, accomunata a palese disprezzo del loro ruolo di consulenti. Contestualmente, nello stigmatizzare l’incapacità e la mancanza di volontà di ascoltare la “Consulta Comunale per il Priamàr”, i sottoscritti denunciano alla città la grave situazione in cui viene a trovarsi il complesso monumentale del Priamàr, lasciato totalmente in balia di interventi frammentari e spesso dannosi, nell’assoluta mancanza di un progetto complessivo che abbia come obiettivo la sua migliore valorizzazione. Distinti saluti.

Marcella Boero, Carlo Cerva, Rinaldo Massucco, Carlo Varaldo Membri dell’organo tecnico comunale denominato “Consulta Comunale per il Priamàr”, nominati dal Sindaco di Savona con delibere di Giunta nn. 231/2012, 201/2013 e 218/2013

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A Campanassa N.1/2016 5 RESTAURI BRANDALE - ANZIANÌA: IL COMUNE PERDE DEFINITIVAMENTE I 640.000 EURO DI FINANZIAMENTI EUROPEI Nel Consiglio Comunale del 26 restauro statico e conservativo riare il progetto originario con il dei Lavori Pubblici del Comune si gennaio scorso è stata discussa del complesso. famoso ascensore: lì si è determi- apprende che un progetto ulterior- l’interpellanza presentata dai con- Nella risposta all’interpellanza il nato il ritardo più grosso nell’in- mente revisionato fu approvato siglieri Giampiero Aschiero e Da- vice-sindaco ha affermato che “la tervento, perché poi siamo dovuti dalla Giunta comunale più di un niela Pongiglione per conoscere la principale perdita di tempo si è praticamente ripartire nel rappor- anno dopo, l’8 aprile 2014 (delibe- situazione del finanziamento di determinata nel momento in cui la to con la Soprintendenza...”. ra n. 75), e il 16 aprile fu trasmesso 640.000 euro di fondi europei Giunta comunale ha deciso di va- Da una relazione del Dirigente alla Soprintendenza e si legge che POR-FESR (assegnato dalla Re- solo dopo altri 14 mesi (il 23 giu- gione nel 2009), dopo le voci allar- gno 2015) un’ulteriore modifica manti che si erano diffuse nello progettuale fu consegnata alla So- scorso mese di ottobre circa la pos- printendenza Architettonica, che il sibile perdita di tale finanziamento. 24 agosto successivo approvò il Con la risposta del Vice-sindaco, progetto, con alcune prescrizioni. Livio Di Tullio, si è avuto la con- I lavori non furono però iniziati, ferma che il Comune ha perso defi- perché gli uffici comunali valuta- nitivamente questi soldi: “Gli uffici rono che era ormai tardi per poterli di Regione Liguria hanno deciso di concludere entro il termine fissato sospendere il contributo nel mo- del 31 dicembre. mento in cui è apparso evidente Ormai il finanziamento è per- che non era possibile rispettare la so, ma nel bilancio comunale so- data del 31 dicembre 2015” [per no rimasti stanziati 160.000 euro ultimare i lavori, che non sono nep- per il restauro del Brandale, che pure mai iniziati], ha riferito il Vi- erano la quota di finanziamento ce-sindaco, che ha precisato di aver a carico del Comune per l’atti- “cercato di insistere, di vedere se vazione dei fondi POR-FESR: era possibile procrastinare la cosa sarà interessante vedere se con i e avere ancora del tempo a disposi- fondi propri disponibili il Comu- zione, ma la risposta è stata negati- ne inizierà a realizzare almeno va da parte degli uffici che sono una piccola parte del progetto vincolati ai finanziamenti europei e del Brandale, oppure se annulle- quindi a tutta una serie di tempisti- rà tale voce di spesa e destinerà che che sono piuttosto imperative”. la somma ad altre cose. Ha poi precisato che “in taluni altri Certo che sembrano incredibili i casi, ad esempio quello della pas- mesi passati nell’interazione tra gli serella del Priamàr, siamo andati uffici comunali e la Soprintenden- avanti con più determinazione; in za, per ben due volte tra la reda- realtà lì alla fine ci siamo riusciti zione di due versioni progettuali perché avevamo la possibilità di sono passati 14-17 mesi e così dal giostrare tra risorse europee e ri- progetto presentato ufficialmente sorse proprie del Comune, che ci dal Sindaco nel 2012 si è arrivati hanno consentito di portare a ter- alla perdita ufficiale del finanzia- mine l’intervento. Non è invece sta- mento di fine anno 2015: tre anni to possibile realizzarlo per il Bran- passati invano. dale... il Sindaco ci teneva, ci tene- Oltre che una profonda amarez- vamo tutti, ci teniamo ancora tutti; za, visto l’incredibile tempo tra- a questo punto abbiamo comunque scorso, resta il sospetto che la gra- un progetto che è stato alla fine va- ve perdita finanziaria sia dovuta a lidato, dopo mille peripezie, si trat- malfunzionamenti nei rapporti tra i ta di metterci alla ricerca di finan- diversi uffici comunali che hanno ziamenti per poterlo fare”. seguito la pratica (“Servizio Politi- Il progetto del Brandale era che e Progetti Innovativi” e “Set- stato presentato ufficialmente al- tore Qualità e dotazioni urbane”) la cittadinanza dal Sindaco Fe- oppure a impuntamenti del Comu- derico Berruti oltre tre anni or ne di Savona di “andare a cercare sono, il 27 ottobre 2012 e un me- cose strane su ogni particolare se dopo, il 27 novembre era stato progettuale” (come stigmatizzato approvato dalla Giunta (delibe- dal consigliere Aschiero), eviden- ra 331). temente per nulla condivise dalla Rispetto a un precedente pro- Soprintendenza. getto dell’anno 2010 si era ri- Resta il fatto che è passato trop- nunciato a realizzare un ascen- po tempo e i 640.000 euro che ser- Particolare del progetto POR-FESR di restauro del complesso del Brandale (nel pic- sore esterno e si era deciso di colo vano sulla sinistra del piano terra si pensava di realizzare un bagno adatto an- vivano per il restauro del comples- utilizzare il finanziamento per il che alla fruizione da parte di disabili) so del Brandale non ci sono più. 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6 A Campanassa N.1/2016 CONSULTA CULTURALE SAVONESE

UNA RICOSTRUZIONE A COMPUTER DELLA CHIESA DI S. DOMENICO “IL VECCHIO” Sabato 27 febbraio, presso nella sua nuova pubblicazione la Sala Conferenze del “Civi- Gianni Venturino ci conduce co Museo Archeologico” la passo dopo passo alla scoper- “Consulta Culturale Savone- ta della facciata, dell’abside, se” ha presentato una nuova delle pareti laterali e degli in- pubblicazione dell’architetto terni di “S. Domenico il Vec- GBM Gianni Venturino, edita chio”, della quale (presso la da grafiche Fratelli Spirito: rampa d’accesso alla Fortez- “Una chiesa dimenticata”, za) oggi è conservata e rima- dedicata a S. Domenico” il ne visibile in elevato solo la Vecchio”. parte delle murature e delle In 32 pagine avvincenti, con colonne sottostante il metro e ben 63 illustrazioni, Gianni mezzo d’altezza sopra al pa- Venturino conduce alla rico- vimento. struzione grafica di come si Buona parte della ricostru- poteva presentare la chiesa di zione grafica si basa ovvia- “S. Domenico il Vecchio”, al- mente sullo stato di conoscen- le falde del Priamàr, della za della parte in elevato del quale ancora oggi possiamo convento (non più visibile sul vedere le vestigia, riportate La facciata e il fianco orientale della chiesa e del convento di S. Domenico “il vec- posto) che è stata documenta- chio” nella ricostruzione grafica di GBM Venturino, con lo sfondo della Fortezza at- alla luce dagli scavi archeolo- tuale che nel 1544 causò la distruzione di tale complesso monumentale. ta e resa possibile dalle cam- gici che per oltre vent’anni vi pagne di scavi archeologici sono stati condotti dai volon- esistente S. Giacomo (la quat- domenicana, costruita tra il dell’Istituto Internazionale di tari e dagli archeologi dell’I- trocentesca savonese “Chiesa 1288 e il 1306 e demolita nel Studi Liguri. stituto Internazionale di Studi Fantasma”, che attende tutto- 1544 per il completamento Con la nuova pubblicazione Liguri (i reperti più importanti ra dal Comune di Savona un delle opere difensive della (patrocinata dalle quattro as- sono esposti nel Museo Ar- restauro e un recupero che la nuova fortezza genovese eret- sociazioni della “Consulta cheologico, sul Priamàr). salvino dall’irreparabile rovi- ta sul Priamàr. Culturale Savonese”) ancora Dopo le due bellissime pub- na alla quale finora è stata ab- Sono veramente avvincenti i una volta “Grafiche Fratelli blicazioni dedicate all’antica bandonata), in questo nuovo ragionamenti, gli esempi co- Spirito” e Gianni Venturino cattedrale di N.S. di Castello lavoro GBM Venturino ci il- evi e la documentazione stori- contribuiscono brillantemente sul Priamàr (“La cattedrale lustra come si poteva presen- co-architettonica dell’ordine e generosamente a valorizzare scomparsa”) e alla tuttora tare in elevato l’antica chiesa domenicano attraverso i quali le antiche memorie cittadine.

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A Campanassa N.1/2016 7 MUSEO ARCHEOLOGICO DEL PRIAMÀR: IL TAR SOSPENDE GLI ATTI DEL COMUNE Il 18 febbraio scorso il Tribunale (TAR) “considerato come la con- con sentenza di secondo grado, percorso museale e al complesso Amministrativo Regionale della danna della Cooperativa Archeo- nel febbraio 2015, confermata in del Priamàr, totem interattivi mul- Liguria (TAR) ha emesso un’ordi- logia per il reato di cui all’art. terzo e ultimo grado, in Cassazio- timediali, un plastico ed exhibit nanza di “sospensione dell’esecu- 589 c.p. (omicidio colposo), per ne, nel gennaio 2016”. multimediale, la Biblioteca specia- zione del provvedimento di aggiu- aver causato, mediante omissione Si rilevava poi che “per quanto lizzata di oltre 4.000 volumi, l’im- dicazione definitiva” dell’affida- delle necessarie misure di sicurez- riguarda l’esito della gara non si pegno per proseguire l’ attività di mento della gestione per due anni za del sito, la morte di una ragaz- dà peso all’attività di ricerca pro- ricerca archeologica a costo zero del Civico Museo Archeologico al za precipitata nel vuoto da una posta dall’IISL, attività assoluta- per il Comune (da cui deriva l’indi- “raggruppamento aggiudicata- terrazza del Forte Belvedere a Fi- mente indispensabile per un mu- spensabile arricchimento del patri- rio” delle due cooperative “Ar- renze, in allora gestito dalla Co- seo archeologico, stabilita fra gli monio museale esposto), la realiz- cheologica” (di Firenze) e operativa, appare suscettibile di standard museali sia dall’ICOM zazione di stages e tirocini formati- “A.R.C.A.” (di Albisola-Vado Li- integrare, oltre che una grave in- (International Council of Mu- vi con l’Università, l’informatizza- gure), proclamato il 23 dicembre frazione alle norme in materia di seums) sia dalla legislazione ita- zione del patrimonio archeologico scorso dalla Dirigente del Settore sicurezza e a ogni altro obbligo liana (D. Lgs. N. 112/98, art. 150 e l’importante e impegnativo pro- Cultura del Comune di Savona, derivante dai rapporti di lavoro del Ministero per i beni e le attivi- getto di informatizzazione dell’inte- arch. Marta Sperati. (art. 38 lett. E del D. Lgs. N. tà culturali, Atto di indirizzo sui ro patrimonio cartografico relativo Il ricorso al TAR era stato pre- 163/2006; ritenuto pertanto come, criteri tecnico-scientifici e sugli alla fortezza del Priamàr”. sentato il 21 gennaio scorso dall’ seppur a un primo sommario esa- standard di funzionamento e svi- Tutti gli interrogativi presentati Istituto Internazionale di Studi Li- me proprio della presente fase luppo dei musei”. dal consigliere Aschiero sono ri- guri, che 25 anni or sono, nel cautelare, il primo motivo di ri- Si stigmatizzava che “partico- masti tali: il sindaco non ha forni- 1990, aveva creato dal nulla il corso, concernente la mancanza larmente sbilanciato in eccesso to risposte (a nome della Giunta Museo Archeologico e da allora lo dei requisiti generali di cui all’ risulta il punteggio attribuito al Comunale ha pronunciato poche ha gestito ininterrottamente e am- art. 38 del D. Lgs. N. 163/2006, ri- responsabile scientifico del con- parole l’assessore alla Cultura, di- pliato anno dopo anno, con i re- sulti assistito da sufficienti profili corrente vincitore: 8,5 punti su cendo che del bando di gara si era perti provenienti dalle 58 campa- di fondatezza; rilevato come, in 10, rispetto ai 9 punti su 10 del re- già parlato in precedenti consigli gne di scavi archeologici condotti relazione alla circostanza che l’I- sponsabile scientifico dell’ Istituto comunali e sostenendo l’inoppor- dal 1956 ad oggi dallo stesso Isti- stituto ricorrente è l’ attuale gesto- Internazionale di Studi Liguri, tale tunità di entrare nel merito dell’e- tuto di Studi Liguri sul Priamàr e re del servizio in regime di proro- da inficiare totalmente il risultato sito della gara, considerato il ricor- in altri luoghi della città. L’Istituto ga, e che si è classificato secondo finale della gara”. so al TAR ancora in corso). Internazionale di Studi Liguri alle spalle del raggruppamento Si puntualizzava che da parte Dalla Giunta Comunale, quindi, (IISL) aveva partecipato alla gara aggiudicatario, sussista altresì il della “Commissione di valutazio- zero risposte e una sostanziale comunale del 2015, presentando requisito dell’estrema gravità ed ne del bando di gara” “nella valu- condivisione degli atti dei Dirigen- un’ “offerta economica” più van- urgenza per disporre le misure tazione delle “attività specifiche ti e Funzionari comunali (sospesi taggiosa per il Comune, che aveva cautelari richieste; P.Q.M. (per che saranno poste in essere per la lo stesso giorno dal TAR): per la però attribuito un punto in più alle questi motivi) il Tribunale Ammi- gestione del servizio” è stata evi- conclusione dell’incredibile vicen- Cooperative “Archeologia” e nistrativo Regionale per la Ligu- denziata solo una minima parte da del “Civico Museo Archeologi- “A.R.C.A.” per l’“offerta tecni- ria (Sezione Seconda) accoglie la delle proposte presentate dal- co” del Priamàr non resta che at- ca”. domanda incidentale di sospen- l’IISL: si tratta di ben 18 distinti tendere la sentenza definitiva del Va ricordato che nel 2015 l’Am- sione dell’esecuzione del provve- interventi, fra cui la realizzazione Tribunale Amministrativo Regio- ministrazione Comunale di Savo- dimento di aggiudicazione defini- di una video-guida per la visita al nale. na non aveva rinnovato l’affido di- tiva impugnato. Fissa per la dis- retto di gestione del Museo all’I- cussione nel merito del ricorso l’ stituto di Studi Liguri, ma aveva udienza pubblica del 17 marzo preferito indire una gara per l’affi- 2016, alle ore 9,30”. damento, con un capitolato del tut- Proprio il 18 febbraio, prima di to inadeguato alla gestione di un conoscere la decisione del TAR, è museo archeologico e con una stata letta in Consiglio comunale commissione di valutazione che la l’interpellanza che sul Civico Mu- “Consulta Culturale Savonese” seo Archeologico era stata presen- aveva giudicato non sufficiente- tata il 20 gennaio dal consigliere mente “autorevole” (composta comunale Giampiero Aschiero, per dall’ arch. Marta Sperati anzidetta, avere dal Sindaco di Savona una dalla dott.ssa Eliana Mattiauda, di- risposta per parecchi interrogativi rettrice della Civica Pinacoteca; destati tanto dall’assai carente ca- dal vice-segretario comunale dott. pitolato del bando di gara quanto Alberto Merialdo; dalla dott.ssa anche da incongruenze nell’asse- Cristiana Fissore, direttrice del gnazione dei punteggi ai soggetti Museo della ceramica otto-nove- che avevano partecipato. centesca di Mondovì; dal dott. An- Nell’interpellanza si chiedeva giolo Del Lucchese, funzionario innanzi tutto “se è legittima l’am- della Soprintendenza Archeologica missione del Raggruppamento della Liguria). “Cooperativa Archeologia ¨C Come si legge nell’ordinanza n. A.R.C.A. Coop Culturale”, aven- 38 del 18 febbraio 2016, il Tribu- do la presidente della Coop Ar- nale Amministrativo Regionale cheologia subìta una condanna Campanassa 1-2016.qxd 22-03-2016 17:17 Pagina 8

8 A Campanassa N.1/2016 CONSULTA CULTURALE SAVONESE

AURELIA BIS: LA GALLERIA-RIFUGIO DI VIA SCHIANTAPETTO VA CONSERVATA Lettera della Consulta Cul- ressare progetti di mobilità citta- turale Savonese inviata il 29 dina o altro. febbraio 2016 alla Direzione Riteniamo importante che tutte ANAS, alla Regione Liguria le infrastrutture presenti nel terri- (Assessori Infrastrutture e Cultu- torio vengano sempre considera- ra-Turismo), al Comune di Sa- te come preziose risorse e siano vona e alla Soprintendenza conservate integralmente (so- Belle Arti e Paesaggistici. prattutto quelle storiche!): nel OGGETTO: Aurelia bis-Sa- caso in oggetto la modifica del vona: Richiesta di tutela inte- progetto del muraglione di soste- grale della galleria-rifugio an- gno anzidetto è facilmente attua- tiaereo che si sviluppa tra via bile dal punto di vista tecnico (ri- Schiantapetto e via Firenze. cavando nel muro l’accesso) ed è Necessità di piccola variante indispensabile per garantire la del progetto di muraglione di conservazione integrale della sostegno del terrapieno del- galleria e del suo sbocco-ingres- l’Aurelia bis in via Schianta- so di via Schiantapetto. petto. La richiesta di questa Consulta Culturale tiene conto anche della La Consulta Culturale Savo- volontà recentemente espressa nese (organizzazione di coordi- dal Comune di Savona circa l’ac- Lavori Aurelia bis in via Schiantapetto: a sinistra il muraglione in costruzione; a de- namento e di comune politica stra si intravvede l’ingresso della galleria-rifugio antiaereo (in alto, al centro, il mu- quisizione dall’Agenzia del De- culturale delle quattro associa- raglione che sostiene l’autostrada). manio di tutte le gallerie-rifugio zioni savonesi “A Campanassa”, realizzate a Savona durante la Se- Istituto Internazionale di Studi te distrutta od occlusa dai lavori da ricavarvi un’apertura d’acces- conda Guerra Mondiale, per un Liguri – Sez. Sabazia, Italia No- di costruzione dell’Aurelia bis so alla galleria-rifugio antiaereo loro recupero e riuso funzionale. stra – Sez. di Savona e Società attualmente in corso nell’area di tuttora esistente, per conservare Questa richiesta era stata posta Savonese di Storia Patria) chie- via Schiantapetto, dove è pre- lo sbocco su via Schiantapetto di già il 18 settembre 2014, ma non de a tutti gli Enti in indirizzo di sente uno dei due imbocchi del- tale galleria. ha avuto riscontro da nessuno mettere in atto urgenti provvedi- la galleria. Questa Consulta ritiene impor- degli Enti in indirizzo, quindi si menti che garantiscano che sia Nell’area di tale imbocco il tante che l’antica galleria sia pone nuovamente questa esigen- salvaguardata, tutelata e conser- progetto dell’Aurelia bis prevede conservata integralmente e che za all’attenzione di tutti e si con- vata integralmente la galleria-ri- la realizzazione di un muraglione venga garantita la possibilità che fida in una pronta accettazione di fugio antiaereo (realizzata nel- in cemento armato a sostegno del tale manufatto continui anche in questa richiesta da parte di tutti l’anno 1943) che si trova a Sa- terrapieno sopra al quale trans- futuro a poter essere accessibile gli Enti in indirizzo e in una con- vona tra le vie Firenze e Schian- iterà la strada: questa Consulta tanto da via Schiantapetto quanto seguente modifica del progetto tapetto, in modo tale che questa chiede che il progetto di tale mu- da via Firenze, per eventuali usi del muraglione di sostegno del- galleria NON venga parzialmen- raglione sia modificato in modo futuri che potrebbero anche inte- l’Aurelia bis.

Osteria con cucina • Via Pia 15r. • Savona Delgrande Giorgio

DOMENICA E LUNEDÌ CHIUSO Campanassa 1-2016.qxd 22-03-2016 17:17 Pagina 9

A Campanassa N.1/2016 9 CONSULTA CULTURALE SAVONESE

AURELIA BIS: IL SOTTOPASSO DI MIRAMARE NON VA DISTRUTTO! VA RIUTILIZZATO! Lettera della Consulta Cultu- Aurelia, in un punto di grande inte- lato-mare della strada Savona-Al- statale Aurelia, che potrebbe esse- rale Savonese inviata il 29 feb- resse turistico e culturale per la Cit- bissola) potrebbe raggiungere il re utilizzato per risolvere efficace- braio 2016 alla Direzione ANAS, tà di Savona, compreso tra il previ- complesso di S. Giacomo (posto a mente nuove realizzazioni a favore alla Regione Liguria (Assessori sto potenziamento del porticciolo picco sulla falesia rocciosa sopra al- della mobilità cittadina, della Cul- Infrastrutture e Cultura-Turismo), turistico di Miramare (ex-Funivie- la via Aurelia, 40 metri più in alto tura e del Turismo. Questa Consul- al Comune di Savona e alla So- sbarco carbone) e l’adiacente e so- dell’Aurelia, a quota m 50 s.l.m.). ta chiede quindi a tutti gli Enti in in- printendenza Belle Arti e Pae- vrastante complesso monumentale Questa Consulta ritiene impor- dirizzo che il nuovo accesso di via saggistici. della chiesa e del convento di S. tante che tutte le infrastrutture pre- Turati NON venga realizzato come Giacomo. In particolare tale amplis- senti nel territorio siano considera- attualmente progettato, in modo tale OGGETTO: Aurelia bis-Savo- simo sottopasso potrebbe ospitare te come preziose risorse e vengano che il sottopasso di Miramare-via na: Richiesta di evitare l’interra- anche la cabina di un ascensore in- sempre conservate integralmente, Turati NON venga interrato, ma lo mento e la perdita del sottopasso clinato, che dall’insenatura portic- soprattutto in un caso come questo si preservi integralmente per futuri esistente sotto alla statale Aure- ciolo di Miramare (e comunque dal di sottopasso esistente sotto alla usi e appropriate utilizzazioni-valo- lia in località Miramare-via Tu- rizzazioni. Un modo molto sempli- rati, in una zona di grande pre- ce per conservare il sottopasso e gio ambientale-turistico. l’adiacente galleria sarebbe quello di far sostenere il tratto finale della La Consulta Culturale Savonese nuova via Turati da alcuni pilastri, (organizzazione di coordinamento anziché da un terrapieno sorretto e di comune politica culturale del- da un muraglione come prevede le quattro associazioni savonesi l’attuale progetto dell’Aurelia-bis. “A Campanassa”, Istituto Interna- Sarebbe comunque importante zionale di Studi Liguri – Sez. Sa- che la variante progettuale che si bazia, Italia Nostra – Sez. di Savo- richiede per il nuovo accesso di na e Società Savonese di Storia via Turati sia comprensiva anche Patria) chiede che venga modifica- (per lo meno) della messa in opera to il progetto di un’opera accesso- pedonale del sottopasso suddetto. ria dell’Aurelia bis in località Mi- Questa richiesta era stata posta ramare di Savona, per la parte che già il 18 settembre 2014, ma non riguarda la nuova collocazione di ha avuto riscontro da nessuno de- via Turati (la strada esistente sarà gli Enti in indirizzo, quindi si pone infatti inglobata nello svincolo In primo piano, a sinistra, il viadotto di Lungomare Matteotti, sotto al quale esiste nuovamente questa esigenza all’at- dell’Aurelia bis). il sottopasso dei vagonetti, da riutilizzare per i pedoni. La nuova via Turati sbucherà tenzione di tutti, sperando che in fondo, nell’area dove fino a pochi mesi or sono c’era il casotto del dazio: se verrà La modifica al progetto si rende sistemata su pilastri (anziché su terrapieno) sarà possibile sistemare il sottopasso pe- venga tenuta in debito conto ed ac- necessaria per evitare che la realiz- donale, indispensabile per residenti e turisti. colta. zazione della nuova “via Turati” comporti l’interramento del prezio- so sottopasso attualmente esistente proprio in tale punto sotto alla stata- le Aurelia. Tale sottopasso, largo ben 16 metri, era utilizzato dalla li- nea funiviaria tra il porto e i deposi- ti costieri (oggi dismessa e sostitui- ta): ci pare evidente che non vada assolutamente interrato (come il progetto attualmente prevede), ma che vada invece recuperato e riusato tanto a beneficio dei cittadini resi- denti nella zona (in un punto perico- losissimo dove il già intenso traffico veicolare subirà notevoli impennate, quando diventerà operativo lo svin- colo dell’Aurelia bis), quanto dei Savonesi e dei Turisti che avranno la necessità di attraversare la statale Campanassa 1-2016.qxd 22-03-2016 17:17 Pagina 10

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LA NUOVA PASSEGGIATA DI ZINOLA PANCHINE DISCUTIBILI

Con finanziamento statale ed bile e il marciapiedi proseguono europeo POR-FESR nello scorso lungo il vecchio tracciato, adiacen- mese di dicembre sono stati ulti- ti alla via Aurelia). mati i lavori di ristrutturazione Lasciano però perplessi le pan- della passeggiata da Zinola a Va- chine in legno massiccio poste a do, in parte rinnovamento di quel- corredo del tratto savonese della la già esistente e in parte total- nuova passeggiata, in genere con mente nuova (quella che costeg- seduta troppo profonda e scomoda gia e poi scavalca il torrente Qui- e parecchie con una strana forma a liano). letto. Il percorso pedonale è affiancato Per durata, manutenzione, costo, da una pista ciclabile a doppio comodità e funzionalità non erano senso di marcia ed è gradevole la forse migliori le vecchie panchine nuova sistemazione, che si inter- dei giardini pubblici, sul tipo di rompe purtroppo in direzione del quelle ancora presenti lungo la centro di Savona, in corrisponden- “passeggiata Trento e Trieste” sul za del camping (da lì la pista cicla- fronte-mare del Priamàr? Barbarossa Ristorante pizzeria e cucina tipica Cucina tradizionale - Pizza e focaccia al formaggio Farinata Ceci e Grano - Tortellaccio Savonese Pizze senza Glutine - Pizza al Farro

Via Niella, 36 r. - Savona - tel. 019 814804 - e-mail: [email protected] Campanassa 1-2016.qxd 22-03-2016 17:17 Pagina 11

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PROBLEMI A NON FINIRE PER LA PASSERELLA CICLO-PEDONALE CHE IL COMUNE STA COSTRUENDO SOTTO IL PRIAMÀR Proseguono i lavori del Comu- provato dalla Giunta comunale le strutture della brutta passerella è stata totalmente ignorata dal- ne di Savona per la realizzazione con delibera n. 32 del 3 febbraio fossero almeno collocate in modo l’Amministrazione comunale e chi della passerella ciclo-pedonale 2015, in corso di realizzazione, è reversibile, tale da non alterare i si affaccia dalla passeggiata “Tren- sottostante la Fortezza e l’abside ancora più brutto ed impattante punti dove il nuovo manufatto si to e Trieste” a guardare i lavori in dell’antica cattedrale, che dalla della versione 2014, con i parapet- sarebbe appoggiato, in modo che corso può vedere che in prossimità passeggiata “Trento e Trieste” ti rivestiti in acciaio “cor-ten” e il fronte-mare del Priamàr possa di “Trento e Trieste” è stato realiz- raggiunge la galleria degli ascen- spropositati pilastri di sostegno (la tornare alla sua integrità origina- zato un lungo e massiccio mura- sori. ”versione 2015” non è neppure ria, qualora in un prossimo futuro glione in cemento armato che so- La passerella era stata giudicata stata portata all’attenzione della sia possibile rimuovere la passe- sterrà la passerella. inutile, dannosa e deturpante dalla “Consulta Priamàr”, nonostante il rella ciclo-pedonale, magari Ci sarebbe stata una facile solu- “Consulta Culturale Savonese” e regolamento preveda che ogni de- quando l’Autorità Portuale si de- zione tecnica per evitare questo ne era stato dato parere negativo libera riguardante il Priamàr deve ciderà a restituire alla Città il nuovo problema, ma la Giunta co- anche dalla “Consulta comunale essere accompagnata dal verbale piazzale ex-Italsider compreso tra munale ha preferito approvare il per il Priamàr”, organo tecnico del con pareri e proposte di tale orga- la Fortezza e il mare, che persino suo progetto in silenzio, tra le mu- Comune di Savona, riunita nella no tecnico comunale). nel vigente “Piano Regolatore ra di “Palazzo Sisto”, senza nep- seduta del 20 maggio 2014, dopo Pur dando parere negativo già Portuale” è considerato “area per pure portarlo all’attenzione della che la Giunta comunale ne aveva alla “versione 2014”, i membri turismo, sport, spettacoli e tempo “Consulta Comunale per il Pria- già approvato il progetto, con deli- della “Consulta Priamàr”, insie- libero” della “Costa urbana di màr”, alla quale è stato quindi im- bera n. 92 del 29 aprile 2014. Il me con diversi consiglieri comu- Savona”. pedito di esplicitare almeno qual- “nuovo progetto definitivo”, ap- nali, avevano raccomandato che Anche questa semplice richiesta che proposta migliorativa.

Nella fotografia di sinistra, scattata dalla “passeggiata Trento e Trieste”, si vede il nuovo muro in cemento armato che sosterrà il primo tratto della passerella ciclo-pedonale, della quale a destra è riprodotto il rendering progettuale (notare il parapetto “cor-ten” e le massicce panchine adiacenti ai vetusti muri e alle pietre che ne potranno cadere, con vista sulle “bellezze” del sottostante piazzale ex-Italsider gestito dall’ Autorità Portuale. I pedoni dovranno stare ben attenti a non essere travolti dai ciclisti che potranno comparire all’improvviso da ogni angolo morto di questa assurda passerella ciclo-pedonale.

Nella planimetria del primo tratto del progetto della passerella ciclo- pedonale, qui sopra riportata, si ve- de che dalla punta “Trento e Trie- ste” e dalle piazzole sovrastanti le due gallerie ex-ILVA (indicate con le lettere B ed E-G) la passerella raggiungerà il pilastro di sostegno F, articolandosi nei due tratti C-D ed E-F. A sostegno del tratto C-D à stata realizzata la pesante struttura in cemento armato, che ha ingloba- to e sepolto parte della muratura della Fortezza. Questo ingombran- te e irreversibile manufatto non sa- rebbe stato necessario se la passe- rella fosse stata progettata in un unico primo tratto rettilineo B-G-F, dove la passerella avrebbe poggiato unicamente sulle piazzole B e G e sul pilastro F, come si vede dalle due linee tracciate in rosso sopra al progetto. Campanassa 1-2016.qxd 22-03-2016 17:17 Pagina 12

12 A Campanassa N.1/2016 CUNFÖGU CUNFÖGU 2015: “U MUGUGNU” D’U PRESCIDENTE CARLO CERVA (Dalla amatoriale trascrizione della registrazione) Sono sempre imbarazzato nel fare giorni abbiamo letto sui giornali del- questo “mugugno”, quando ci si rap- le autentiche scemenze, per non dire porta con un sindaco, col quale si atti di guerra nei riguardi della città. vorrebbe tenere un buon rapporto Nessuno si improvvisa amministra- sul piano personale, tengo sempre tore di santuari, amministratore del presente che un sindaco con le nor- Priamàr, ecc. Abbiamo capito tante me di oggi fa quello che può e molto cose, abbiamo capito cosa ci sarà spesso ci sono degli strapoteri dei l’anno prossimo, ma non c’entra, la funzionari che (dal 1994, se non città viene prima. Staremo molto at- sbaglio) emergono con vivacità e ar- tenti. Faremo in modo che tanti Sa- roganza quindi poi chi ne fa le spese vonesi, assieme a noi, stiano attenti è il sindaco. Niente di personale, pe- all’attività di certe cooperative. rò c’è semplicemente il dovere da Via Nizza: è un’altra cosa che per parte mia, da parte di un uomo libe- me è un grande punto interrogativo. ro, presidente di un’associazione li- Non c’entra qui essere a favore del bera, di dire delle cose e credo che cemento o contro. Via Nizza è una l’unica occasione pubblica che mi è strada come tutte le altre, ha due lati, data sia questa. un lato-mare e un lato-monte, ma si Comincio con una nota positiva: parla solo del lato-mare, del lato bene l’iniziativa a Zinola, Zinola è monte c’è il nulla, non se ne parla l’ingresso della Città da Ponente e proprio??? Noi chiediamo che venga credo che l’Amministrazione abbia fatto un progetto complessivo della fatto bene a fare la nuova passeggia- zona, che comprenda le pendici di ta, anche se certe stramberie nell’ar- Legino e Zinola, non solo via Nizza, redo lasciano perplessi. e tutto quel tratto che va dai Serenel- Poi ci sono tutte le cose delle qua- la alla chiesa di S. Antonio e da lì fi- li non si sa cosa dire, ma anche quel- no a Zinola. Invece vediamo che con le di cui lo si sa si è in difficoltà, co- una sicumera unica il responsabile me per esempio la piscina: io non dell’Urbanistica comunale ci parla di sono un esperto della materia, prima progetti che riguardano via Nizza co- ho cercato di informarmi un po’, me fosse una sciochezzuola da nien- credo che l’impianto completato te, elaborata tra un apericena e l’al- porterebbe quello di Savona a essere tro. Ma, dico, dove vivono, vivono a uno dei primi del nostro Paese, quin- Savona, sanno cosa è Savona, sanno di per chi legge i giornali riesce dif- come è fatta Savona? Dico, pietà, ab- ficile capire tutto il bisticcio che c’è biate rispetto dei Savonesi, sentitevi attorno al completamento dell’im- Savonesi, non nelle solite assemblee pianto del Prolungamento, credo che biamo ancora da terminare l’urba- serimento nella rivisitazione del dove non si conclude, ma trovandoci vada completato nel migliore dei nizzazione di Villapiana e questo è fronte-mare del Priamàr. Niente, non e parlandone tra Savonesi. Se non lo modi. Non dimentichiamoci che sia- molto pesante. “Tardy & Benech”: il se ne fa niente. faranno gli Amministratori, comince- mo nella patria della “Rari Nantes”, “buco” del “Mottura & Fontana” è Ho fatto per adesso pochi esempi. ranno a farlo i Savonesi, perché è la credo sia importante e credo che incredibile, a fronte di un bellissimo Prendiamo piazza Aldo Moro, la nostra città, non è la città degli Am- questo impianto vada completato, progetto presentato da un’impresa piazza della stazione: non si sa cosa ministratori, è la città dei Savonesi, bisogna superare queste cose, questi savonese. Bloccato. A Legino da un è nella mente delle Opere Sociali che se ne devono riappropriare, altri- bisticci. È mezzo positiva questa co- quartiere bellissimo è venuto un mo- (non oggi, l’attuale presidente è arri- menti sarà un disastro. sa, perché io la vorrei vedere finita. stro, una serie di insediamenti scol- vato da tre mesi, e mi spiace per Ho parlato prima di strapotere Questo insediamento sportivo, però, legati tra di loro, mescolati per lui), da tempo non si capisce cosa dei funzionari, potrei parlare anche leggo che ci sono problemi per ter- esempio ai depositi della “ERG”: di- avviene al loro interno, eccetto una di strapotere dei partiti, e questo è minarlo. È veramente indisponente, venta difficile leggere che tipo di ur- confusione incredibile, inenarrabile, anche peggio, perché non è più il tutto ciò perché è una cosa da fare. banistica sia quella lì. in particolare, per quello che succe- tempo di queste robe, queste cose si Passiamo a un settore che ritengo Il fatto è che non ci si è voluti de ad esempio al Santuario, basta devono mettere da parte, come biso- sia importante, fondamentale per dotare di un “progetto di città”, si guardare cosa hanno combinato nel- gna mettere da parte che quando si una città: l’urbanistica, che non improvvisa. la piazza: l’ufficio delle poste, la se- va a votare e i cittadini non scelgono può, non deve essere considerata Ci sono tante cose da dire, ne sto de di una cooperativa, i portatori di determinate persone, queste persone solo ed esclusivamente una que- accennando solo alcune. handicap messi fra le cucine e i ser- poi vengono premiate, bisogna asso- stione finanziaria. Non siamo con- In darsena: si sente sempre dire vizi pubblici (che sono tra l’altro lutamente trovargli un posto, altri- tenti dell’urbanistica, direi in assolu- che lì gli imprenditori sono molto impraticabili). Non voglio entrare menti non sanno cosa fare. Tutto to, ci pare che si proceda con ogni svegli, è probabile, io forse a volte nel merito se non in una cosa, non si questo è inaccettabile, ed è profon- evidenza senza alcun criterio, si va non capisco e allora non so che cosa può assolutamente mettere i portato- damente immorale. così, alla giornata, pervicacemente si voglia dire, ma mi pare strano che ri di handicap in un posto del gene- Si sente parlare a volte di progetti interviene a macchia di leopardo, un imprenditore molto sveglio (dopo re, isolandoli, quasi avessimo vergo- urbanistici avveniristici, dove New non c’è un solo quartiere compiuto. che si è battuto per fare il gna di loro. Non si possono fare York, Tokio e Dubai sono niente al Siamo noti nel nostro Paese come la Crescent2) accetti la vista sulla fab- queste cose. Si ha l’impressione che confronto: io dico “forse parleranno “città incompiuta”. Pensateci. Non brica del bitume, su capannoni indu- le Opere Sociali e certe cooperative, di un’altra città”. Ma siamo pur è ovviamente tutta responsabilità striali e su parcheggi di auto, ecc. come il Faggio, non prendano ini- sempre una città che ha accettato l’i- dell’attuale Amministrazione comu- Mah, si vede che in quel momento ziative a favore della gente. C’è un niziativa perversa e sbagliata del- nale. Credo che qualcheduno abbia anche l’imprenditore era disattento prevalere di determinate cooperative l’Aurelia bis, sono tanti anni che scambiato l’essere incompiuti con (oltre che l’Amministrazione comu- che non può non preoccupare. Porte- questo viene detto dalla Campanas- una tradizione: io vorrei dire che nale, che non dovrebbe consentire remo avanti questo discorso con sa, abbiamo sempre detto che l’Au- non è una tradizione; se lo è, è una questo). C’è quindi qualche cosa che un’attenzione sempre maggiore, al- relia bis c’è già, basta declassare brutta tradizione. A cominciare da non mi quadra, non mi torna. Lì era l’attività che viene svolta da certe l’autostrada e farne una nuova a Villapiana (il primo piano urbanisti- previsto un anfiteatro, erano previsti cooperative (non da tutte le coopera- monte. Basta violenze alla città. co è degli albori del Novecento), ab- giardini e una passeggiata, era un in- tive, ci mancherebbe altro). In questi Certo, per qualcuno l’Aurelia bis è Campanassa 1-2016.qxd 22-03-2016 17:17 Pagina 13

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un progetto avveniristico, una cosa Sopra al campus c’è poi l’edificio fantastica, noi comunque continuia- dell’ex-ostello della gioventù, che mo ad affermare che l’Aurelia bis è è una struttura ancora valida, che la più inutile e devastante opera che può essere anche raddoppiato e po- Savona abbia mai visto. Si è fermata tenziato con una strada adeguata, persino la “talpa”, a scavare, che pa- dove potrebbero essere ospitati gli re non vada avanti secondo i tempi studenti. previsti e, speriamo tenendo in debi- Il sindaco recentemente è interve- to conto delle perizie idrogeologiche nuto a favore della realizzazione del che sicuramente vengono esperite. porticciolo turistico a Miramare: Mentre stiamo lì a fare questa osce- da anni la Campanassa sostiene nità dell’Aurelia bis, abbiamo una questo progetto, dalla “Torretta a delle strade principali della città, Miramare”, come era stato propo- Corso Italia, che sfocia in giardini sto tanti anni fa dall’allora presiden- che potrebbero essere bellissimi, te della Camera di Commercio An- con un treno che la attraversa, so- drea De Filippi. Il porto turistico si no cose al giorno d’oggi demenziali. deve fare a Miramare. Invece non Questi geni dell’Urbanistica nostra- na vadano magari fino a Sanremo, mo tantissimo, ma in questa città c’è dove hanno messo anche la stazione una situazione che oserei definire cri- ferroviaria sottoterra! Come si può minale, c’è uno strapotere intollera- pensare che ci sia ancora una ferro- bile dell’Autorità Portuale. Ognu- via che attraversa la strada principa- no deve stare al suo posto, non si le della città e i giardini? può improvvisare come abbiamo vi- Poi ci sono le arcate della ferro- sto fare in tutti questi anni a Savona! via nella zona a mare della città, In tutto il nostro Paese l’Autorità contiamo quanti sono gli archi aperti Portuale viene seconda rispetto al e quelli chiusi e guardiamo a cosa Comune, non prima! Purtroppo que- sono adibiti questi ultimi, di chi so- sto strapotere ha portato a degli illeci- no, come vengono utilizzati. Biso- ti: è illecito avere tolto quello che era gna aprirli questi archi per collegare stato approvato tra il Crescent2e il le due parti della città. È assurdo che mare. No, lì ci si fa il bitume! la zona a mare sia tagliata fuori e Del bitume abbiamo scritto sul no- che la zona subito dietronon sia col- stro giornale, la nostra opinione è legata adeguatamente! chiara, è solamente poco chiaro per Dovremmo cercare di essere anbi- il Presidente dell’Autorità Portuale ziosi davvero, nel senso di una città che, dopo quanto si è detto non solo a misura d’uomo, che abbia il senso a Savona, ma in tutta Italia sull’argo- del mondo che sta cambiando sem- mento, se ne è uscito a dire che il bi- pre più velocemente, ma non per in- tume va bene così. Io chiedo che sul- volversi, spero, ma per essere sem- la questione bitume e su altre que- pre più rispettosa dell’ambiente. stioni relative all’Autorità Portuale si Poi abbiamo la questione dei fi- aprano adeguate inchieste da parte di nanziamenti persi: spero che i fun- chi ha il potere e il dovere di aprirle. zionari preposti a quei progetti non L’edificio del Palazzo di Giusti- siano tra quelli che a fine anno han- zia era ed è allo sbando: non si deve no preso il premio, perché bisogne- dare il via a una serie infinita di in- rebbe invece trattenere dalla loro bu- terventi, andiamo a vedere la storia sta-paga i soldi che sono tornati in- di quel progetto, il palazzo è da de- dietro, perché è un danno fatto alla molire e ricostruire. città. Si tratta dei finanziamenti Palazzo della Rovere e Montur- per il S. Giacomo e per il Branda- bano: quando, in allora, l’Ammini- le. Tutto questo è scandaloso e meri- strazione Comunale decise di trasfe- terebbe attente riflessioni. rire la Biblioteca Civica da Palazzo Museo Archeologico: quello che Gavotti a Monturbano ci fu un lungo sponsabilità. Dopo tutto questo, ora c’è dialogo, non c’è confronto con la pensiamo non è cambiato e non dibattito, molti non erano d’accordo, da alcuni uffici comunali ci dicono città: esce fuori il Presidente del- cambia di una virgola, piaccia o non poi fu raggiunto un punto d’accordo che bisogna assolutamente andare a l’Autorità Portuale che con un piaccia, l’abbiamo detto e l’abbiamo perché fu modificato il progetto (an- Palazzo della Rovere con la Biblio- grande sorriso dice: “No, no, il bi- scritto, riteniamo che si sia sbaglia- che perché l’Amministrazione di al- teca: ognuno può pensarla come tume va bene; Miramare non va to. Anche qua per combinazione c’è lora accoglieva i suggerimenti della vuole, coi propri soldi, però, quando bene”. Ma quando mai? La città di mezzo qualche cooperativa; sic- Minoranza), ma non si è ultimato ta- si ragiona coi soldi dei cittadini no. ha un padrone? No, la città ha un come i gestori precedenti non erano le progetto. Alcuni dicono che la Bi- Se si pensa a trasferimenti della Bi- sindaco, un consiglio comunale, una cooperativa, li abbiamo mandati blioteca a Monturbano non va bene blioteca, bisognerebbe anche dire una giunta: l’Autorità Portuale via. Non si possono fare queste cose perché la gente non arriva là in ci- cosa si intende fare della sede attua- viene dopo, quindi tutte le volte qua: non tirate a mezzo argomenta- ma, ma il progetto prevedeva di le. Io completerei il vecchio e bel che l’Autorità Portuale esce da zioni di norme e contro-norme, altri- raggiungerla con due ascensori progetto che era stato fatto, ed era questo ambito va nell’illegalità. menti veramente mi arrabbio, si ar- che partivano dalle gallerie esi- stato chiamato “Casa della cultura”. Dobbiamo convincerci di questo e rabbiano i Savonesi e ci costringete stenti in via S. Lorenzo, e con due Per quanto poi riguarda sistema- agire di conseguenza. a demandare ad altri le iniziative che strade, una quella esistente, ade- re a Palazzo della Rovere un set- Lo ripeto, basta ricondurre tut- devono essere dell’Amministrazione guandola, e l’altra da via Formi- tore universitario, “Scienza delle to a mere scelte finanziarie studia- comunale, che può risolvere adegua- ca-via Cigliuti, che avrebbe rag- comunicazioni”, io credo che l’Uni- te a tavolino, ignorando irrespon- tamente questo problema. La storia giunto anche l’auditorium da 250 versità di Genova vedrebbe molto sabilmente la città reale. Non si del Museo Archeologico ha da fini- posti che è chiuso da anni. Si era bene l’ampliamento del campus di può continuare così! re, non è accettabile una situazione costruito anche un deposito libri bel- Legino, che è molto bello e può es- scandalosa come quella! lo e funzionale. Il sindaco Berruti sere ampliato e addirittura raddop- Quante cose avrei ancora da dire, Il fronte-mare del Priamàr è queste cose se le è trovate sulla piato, lasciando perdere l’idea del- ma temo che il tempo a disposizione un’altra delle cose alle quali teneva- schiena, anche se poi ha le sue re- l’utilizzo di Palazzo della Rovere. sia scaduto. Campanassa 1-2016.qxd 22-03-2016 17:17 Pagina 14

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monografia La Madonna di avvincente degli argomenti Savona (novembre 1985), esce trattati nel libro. un nuovo volume di studi sul Il libro si divide in due se- Santuario. Già dal titolo zioni: la prima, a cura di Fran- Splende il tempio adorno, trat- cesca Bulgarelli e Massimo to dal componimento di un Bartoletti, già funzionari per il poeta savonese del Settecento, territorio savonese delle So- il libro annuncia il proprio printendenze liguri, ci parla obiettivo: far luce sulle vicen- delle operazioni di scavo e di de decorative della chiesa con restauro, cui sono seguite sco- uno sguardo rivolto alla molte- perte notevoli e nuove attribu- plicità e varietà dei suoi aspetti zioni; la seconda, affidata a un artistici. gruppo più numeroso di stu- Le nuove, importanti ricer- diosi composto da Massimilia- che ora pubblicate hanno preso no Caldera, Daniela Piazza, le mosse da una lunga e attenta Patrizia Peirano, Magda Tassi- stagione d’indagini archeolo- nari e Paolo Venturino, illustra giche, restauri, catalogazioni e una fase finora inesplorata del- ricognizioni, in questi ultimi la storia artistica del Santuario, anni in parte rese note con una riguardante i prestigiosi lavori serie di mostre organizzate nel di rinnovamento decorativo Museo del Tesoro per la ricor- avvenuti in vista del terzo renza del 18 marzo. (1836) e del quarto (1936) Proprio come allora, quando centenario dell’Apparizione, trent’anni fa due intellettuali di quest’ultimo conclusosi con chiara fama, Carlo Bo e Fede- l’acquisto del grande organo rico Zeri, presentarono La Ma- Malvestio. donna di Savona, il 12 marzo Il volume è in vendita in Sabato 12 marzo 2016 alle ze, il volume “SPLENDE IL Fulvio Cervini, storico dell’ar- tutte le librerie della Liguria o ore 17,30 nella basilica del TEMPIO ADORNO” Studi e te docente all’Università di Fi- direttamente presso la Marco Santuario di Savona è stato restauri per il Santuario di renze, autore d’importanti sag- Sabatelli Editore srl, in Via presentato da Fulvio Cervi- Nostra Signora della Miseri- gi e curatore di numerose mo- Servettaz a Savona. È possibi- ni, docente di Storia dell’Ar- cordia a Savona edito dalla stre sull’arte ligure, ha fornito le anche acquistarlo diretta- te Medievale presso l’Uni- Marco Sabatelli Editore. la chiave di lettura critica per mente on line sul sito www.sa- versità degli Studi di Firen- A trent’anni di distanza dalla una comprensione stimolante e batelli.it. L’INCREDIBILE DONO di Maddalena Rossi La Pasqua, presso gli Ebrei, leluia!” Nelle tombe dei martiri, gnificato sacrale del dono non è loro Pasqua del ’44. Felicemente era la solennità con cui si cele- come in quella di Santa Balbina ancora tramontato. Mario Rigoni Stern prosegue il brava la liberazione dalla schia- e di Santa Teodora a Roma, sono In Russia l’uovo pasquale, racconto: “Ma io per quel giorno vitù dell’Egitto. state trovate simboliche uova di scrive Alfredo Cattabiani, si avevo anche una cosa che gli al- Per i Cristiani, la Pasqua è la marmo. La Domenica della Re- chiama “pysanki”, dal verbo tri non avevano: un uovo. Un uo- festa della Resurrezione, del pas- surrezione di Cristo è detta anche pysaty”, che vuol dire “scrivere”, vo di gallina cotto e colorato con saggio dalla morte alla vita di Pasqua dell’Uovo perché si fe- perché la sera del Sabato Santo le erbe, e aspettavo di mangiarlo Gesù Cristo. steggia, o si festeggiava, donan- si tracciano sul suo guscio sim- nell’angolo del recinto dove si Siamo ormai vicini alla nostra do o mangiando uova sode colo- boli cristiani, pregando o cantan- vedevano la campagna e le betul- Pasqua. Se qualcuno non se ne rate (che in alcuni luoghi si con- do antichi canti e al mattino di le rinverdite. Quell’uovo me lo fosse accorto, basterebbe che tinuano a benedire in chiesa) op- Pasqua ogni famiglia porta in aveva infilato nella tasca del pa- guardasse le vetrine dei negozi di pure torte, in cui sono inserite chiesa, per la benedizione, il suo strano una bambina polacca, che alimentari e, ancor meglio, en- delle uova, come, dalle nostre cestino di uova dipinte. ogni mattina incontravamo quan- trasse in un ipermercato: si mera- parti, certi “cavagnìn” (cestini). Mi piace ricordare un commo- do si recava a scuola con i com- viglierebbe della gran quantità e Si regalavano anche uova di vente episodio narrato da quel- pagni. Ci guardavano passare e bellezza delle uova esposte in porcellana, lapislazzuli, argento, l’impareggiabile delicato scritto- ci regalavano un sorriso. La mat- bella vista. decorate con simboli pasquali. re che è stato Mario Rigoni tina del Sabato Santo si era avvi- Si tratta di un’usanza che si L’usanza si è poi secolarizzata: Stern: si trovava prigioniero in un cinata furtiva e lesta; poi sentii rinnova ogni primavera nell’im- ora vediamo solo uova di ciocco- lager in Polonia quando, la sera quel peso insolito nella tasca e minenza della Pasqua. L’uovo lato, o almeno così mi sembra. della domenica di Pasqua del con la mano avevo scoperto al pasquale è il simbolo del Cristo Ma ieri ho avuto una piccola 1944, avendo ricevuto sia lui, sia tatto l’incredibile dono”. Risorto e della speranza nella fu- sorpresa; ho avuto un dono spe- alcuni suoi compagni di prigio- Un incredibile dono: il dono tura resurrezione. L’uovo è simi- ciale da una mia cara vicina: un nia, qualche pacco-viveri dalle della Resurrezione, lo abbiamo le a un sepolcro dove riposa un uovo dipinto con vivaci fiorellini lontane famiglie, poterono inter- ricevuto anche noi. principio di vita che un giorno ed un nastrino per appenderlo; è rompere il digiuno, la fame, met- Possiamo quindi lodare Dio, sboccerà. In passato, in molte una versione semplice e bella tendo tutto insieme per una zup- cantando insieme: “Surrexit Do- cattedrali si deponeva un uovo di dell’uovo di Pasqua. La mia vici- pa comune; “Si buttò dentro tutto minus vere: alleluia!” struzzo nei sepolcri, poi lo si riti- na lo aveva avuto da una donna quello che si aveva: pane-biscot- rava il giorno di Pasqua, cantan- polacca, di religione ortodossa, to, farina, patate, riso, pasta, rape, M.R. do: “Surrexit Dominus vere: al- perché presso gli ortodossi il si- piselli secchi, cavoli”. Così fu la Pasqua 2016 Campanassa 1-2016.qxd 22-03-2016 17:17 Pagina 16

16 A Campanassa N.1/2016 QUARANTUNESIMA MOSTRA DEL PRESEPE D’ARTE NELLA CERAMICA 13 dicembre 2015 - 8 gennaio 2016 DOVE LA FEDE DIALOGA CON L’ARTE di Franca Maria Ferraris Anche quest’anno, nell’ambito Natività e l’albero carico di fiocchi angelo annunziante. Incisa da Ro- sta, Anna Maria Galleano, Ma- della QUARANTUNESIMA MO- nevosi. È opera di Maria Rosa berto Giannotti su un pannello in ria Grammatico, Laura Mac- STRA DEL PRESEPE D’ARTE Giacchello un’anfora in ceramica ceramica dipinta con cromatismi chia, Claudio Manfredi, Giovan- NELLA CERAMICA presso la smaltata blu notte sulla cui tonda bianco-blu è un’inconsueta Nati- ni Massolo, Enrica Noceto, Lau- storica sede savonese della “Cam- superficie getta luce lo splendore vità che, situata sul fondo marino ra Peluffo. Per il secondo, Delia panassa”, si è rinnovato il dialogo della Nascita divina delicatamente all’interno di una conchiglia tra Zucchi, la scultrice dei presepi per tra Fede e Arte, nella fattispecie tra scolpita. Gilda Benini colloca il sciami di pesci festanti, ben si ade- antonomasia, ispirandosi a uno la fede e i presepi cui è dato il pre- presepe su un ruvido blocco di ter- gua al paesaggio ligure. Il presepe speciale presepe di carta austriaco gio artistico di esprimere la dimen- ra ammorbidito da una coltre di di Giuseppe Facchinello è un’im- del XIX Secolo, ha modellato in sione umana più profonda in rela- neve il cui candore argentato illu- ponente scultura di forma conica creta le figure che, con la bellezza zione a quello straordinario evento mina il buio della notte terrena. Le in ceramica smaltata blu notte sul- della semplicità, si stagliano sullo biblico che è la nascita di Gesù. figure di Maria e di Giuseppe, in la cui superficie le figure stilizzate sfondo di una candida alzata ravvi- Un evento avvenuto nel tempo e estatica contemplazione del picco- della Natività, modellate a rilievo vata da una schiera di angeli oranti perciò passato ma che, restituito lo Gesù, così come le ha modellate e dipinte con vivide coloriture, scolpita a cesello. Siamo di fronte agli occhi e al cuore attraverso il Antonio Arena, testimoniano la esprimono con forza la fusione di all’opera di Ylli Plaka: una sim- presepe, continua ad accadere, tenerezza della Famiglia divina. Bellezza e Verità. Con la sua ope- bolica sfera in ceramica smaltata rendendosi eterno di generazione in blu scuro – la buia notte del in generazione. In questa continui- mondo – sulla cui superficie affio- tà, il dialogo di cui si è detto non ra a rilievo il tenero volto del si esaurisce tra i due interlocutori Bambino Gesù: lo spirito del Nata- appena citati, bensì si allarga in un le in una sintesi di umiltà e di colloquio che coinvolge i visitatori splendore. Ernesto Canepa (Stu- desiderosi di cogliere in ogni pre- dio Ernan di ) sepe nuovi spiragli di luce circa il presenta un presepe tradizionale mistero della nascita divina. con la Natività, i pastori, gli ani- Al riguardo, José Tolentino mali e gli elementi paesaggistici Mendonça, presbitero portoghese modellati per gruppi a formare un e specialista in studi biblici, nel unicum che assembla il divino e suo libro Padre nostro che sei in l’umano. terra, così scrive: “La nascita Di Guido Garbarino è il grup- umana di Dio inaugura ogni anno po della Natività che emerge da un un ciclo ricolmo di speranza: la piatto in ceramica dipinta con i co- nostra vita smette di spiegarsi co- lori della terra e del cielo dove le me una marcia che va dalla nasci- figure presepiali, semplici e stiliz- ta verso la morte, per rendersi ef- zate, appaiono in modo molto evo- fettiva nell’immagine di un inces- cativo. Di Tony Salem è una raf- sante rinascere”. figurazione della Sacra Famiglia È per questo che, entrando nel- che l’intensità espressiva dei volti l’ampia sala della mostra, appare e la bellezza delle forme trasfigu- al nostro sguardo un’improvvisa rano emotivamente in un’immagi- “notte solare”, dove il sole è il pic- ne realistica. L’opera di Luciana colo Gesù la cui Luce è la simboli- Procedendo, troviamo il presepe ra, Germana Rossi ha sintetizza- Bertorelli è un piatto tondo su cui ca rivelazione del messaggio d’a- che Gianni Piccazzo ha collocato to, con fantasiosa inventiva, i sim- affiora a rilievo l’icona della Ma- more da Lui rivolto all’umanità. sopra due colline cui fa da sfondo boli del Santo Natale scavando al- donna che stringe tra le braccia il Scrivendo qui di seguito ciò che il cielo stellato: nella prima la Na- l’interno di un tronco d’abete alcu- piccolo Gesù: un archetipo della mi ha suggerito ogni opera, non tività, nella seconda i pastori in ne nicchie in ciascuna delle quali maternità non solo religioso ma intendo condizionare altre possibi- cammino rappresentano luce di trovano spazio la Natività, l’ange- anche culturale. li “letture”, ma fornire un avvio cielo e buio di terra amalgamati lo messaggero, i Magi con l’offer- Un piatto in ceramica bianca per approfondirne i significati. Nel dall’Amore di Gesù. Paolo Batta- ta dei doni. smaltata, cosparsa di cromatismi a primo presepe che incontriamo, glia, fedele all’idea di un Natale Sopra una lunga tavola sono al- macchia nei colori del marrone e quello di Sandro Soravia, che lo esotico, pone le pecorelle in una lestiti due presepi da definirsi del verde che rinviano simbolica- pone miniaturizzato e naif sulle grotta turrita e il piccolo Gesù nel- “cult” in quanto, per modellarli, mente alla terra e alle foglie d’er- pendici e al colmo di una piccola l’erba tra le piante di cactus: un ri- gli Artisti si sono ispirati ad anti- ba, è la superficie su cui Daniele collina, gli occhi dei bambini si ri- chiamo all’espansione del messag- chi presepi che suscitano in chi Fabiano ha posto, rilevate ed empiono di gioia, e gli adulti han- gio d’amore nel mondo. È di Gio- guarda l’emozionante suggestione astratte in avvolgenti – e significa- no un sussulto di tenerezza nel ri- vanna Oreglia un coloratissimo del passato. tive – forme a spirale, le figure di vivere lo stupore dell’infanzia. Ed pannello in ceramica smaltata su Per il primo, l’ispirazione è trat- Maria, di Giuseppe e del Bambino. eccoci di fronte ai presepi di cin- cui avanzano verso i raggi di un ta da un presepe degli anni trenta Icastica, come nel suo stile, la Na- que Artisti appartenenti all’Unione Sole nascente, le figure a rilievo del Novecento: le figure, a tutto tività, ad opera di Laura Peluffo, Italiana Ciechi: nel segno diffuso dei Magi: i sapienti in cerca di Ve- campo nella tradizione, sono mo- deve il proprio fascino alla forte di un innocente candore è il Santo rità. Ludovica Cenacchi ha mo- dellate con cura e dipinte con le carica espressiva delle figure cui Natale raccontato dalle figure mo- dellato, con gesto scultoreo essen- vivaci policromie del prototipo da fa da sfondo l’albero della vita alla dellate e poggiate con grazia da ziale, le figure della Natività al- sedici artisti appartenenti al Comi- sommità del quale una colomba, in Franca Donatone sulla coda di l’interno di un pino: una felice tato di Rigore Artistico Albisola: cui l’artista ravvisa le anime dei una stella cometa imbiancata di unione delle tradizioni natalizie. Gianni Piccazzo, Mariella Reli- morti, è un richiamo al dono del- neve. Sempre belli allo sguardo e Opera di Paola Occorsio sono due ni, Germana Rossi, Anna Maria l’eterno spirito. Alida Sini (Studio cari al cuore sono i tradizionali raffinati piatti in ceramica bianco - Rossini, Roberto Scarpone, Ren- Ernan) ha modellato un piatto in simboli natalizi modellati da Ma- blu: il primo reca dipinta una tene- za Laura Sciutto, Milena Alluto, ceramica blu su cui poggiano al- ria Josè Pastorino: la grotta della ra Natività, il secondo un gioioso Carmen Barbini, Pamela Da Co- cuni cocci dipinti con le figure Campanassa 1-2016.qxd 22-03-2016 17:17 Pagina 17

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della Natività: se il male del mon- ri concretizzando nell’intensità del mentre all’interno ha posto due co- Natività dipinte da Aurelia Tra- do può spezzare le immagini del colore la grandezza dell’Evento. ni appuntiti come violenza e ag- pani su un pannello tondo, i caldi Sacro, mai potrà disperderne il Nadia Allario (Ceramiche Heris- gressività da sconfiggere. colori in contrasto col gelido gri- messaggio d’amore. Simbolica- son) presenta un piccolo presepe Alzando lo sguardo alle pareti, giore circostante la grotta: un fer- mente, Margherita Piumatti ha in ceramica bianca dove la capan- eccovi appesi tre pannelli in sinto- vido coro che accompagna gli plasmato un nero blocco informe na e le figure della Natività, nella nia scenografica e corale: quello di sguardi e i cuori verso la Luce del- sulla cui superficie, attraverso uno loro semplicità evocativa, offrono Renata Minuto ha forma quadra- la Notte Santa. spacco profondo, s’intravede il una visione essenziale della divi- ta, è in ceramica smaltata dipinta Per Maria Luisa Vrani la cera- grumo di una vivida Luce divina, nità. con tenui coloriture varianti dal mica su cui ha dipinto l’immagine che occorre far emergere affinché Di Giovanna Crescini è una bianco all’azzurro, che s’intensifi- di Maria, che stringe tra le braccia il mondo esca dalle tenebre. È di grande sfera in ceramica smaltata cano nel blu per sfumarsi nelle ter- il Figlio Gesù, si fa tela, e come Lina Marino il presepe in cerami- di blu – il mondo – dalla cui su- re d’ombra e creare un effetto cro- tale l’artista la incornicia per mo- ca smaltata le cui figure, modellate perficie con variazioni di toni nella matico che dà risalto alle figure strare quanto la grazia e la tenerez- con cura e rilucenti di candore, tra- gamma degli azzurri, emergono a della Natività scolpite a rilievo con za della maternità divina siano un smettono la percezione di una sbalzo le figure presepiali: una lo slancio soave e sensuale del ba- autentico modello in cui si può ri- grande luminosità. Una scultura in proiezione di bellezza che invia rocco; il pannello di Caterina flettere ogni maternità terrena. argilla a forma di parallelepipedo, messaggi di verità e di pace. Nato Massa, pure questo di forma qua- Tocca al presepe dipinto su un opera di Luca Damonte, evoca da un’estrosa idea è il presepe di drata, si differenzia dal primo per piatto in ceramica da Ettore Gam- la Torre di Babele: sulle pareti, in- Rosanna La Spesa che, sulle pa- la geometria stilizzata con cui vi si baretto chiudere il nostro percorso cisi come cruente ferite, risaltano reti esterne di una tradizionale ca- stagliano le figure della Natività tra i presepi d’arte con la rappre- episodi di corruzione, di violenza, sentazione della Natività su cui di ingiustizia, di disumanizzazio- aleggia un festoso gruppo di angeli ne delle masse ma, alla sommità, annuncianti la Buona Novella. nella luce dello smalto e dell’ossi- La visione di questi presepi, dal do di rame, le figure della Natività più tradizionale al più avveniristi- oppongono a tale rovina un mes- co, ci ha trasferiti in un’atmosfera saggio di misericordia e di pace. incantata: alcuni di questi hanno Di Ceramiche Soravia è un fatto rivivere un mondo di pastori presepe concettuale e metaforico, e contadini in gran parte perduto, dove le figure della Natività sono in cui, però, affondano le nostre dipinte sulla superficie di svettanti radici. Altri mondi germoglieran- forme coniche: nell’amore divino no dall’attuale, come preconizza- è il segno della speranza in un fu- no alcuni presepi futuribili pre- turo migliore. Il dolce abbraccio senti nella mostra. Mondi sempre con cui Mario Nebiolo unisce più avanzati tecnologicamente, Maria e Giuseppe, mentre affet- ma sempre capaci di assicurarci tuosamente contemplano il picco- che la nostra umanità, pur di pari lo Gesù, trae risalto dalla ruvida passo con i mutamenti evolutivi, creta in cui è scolpito: un suadente serbi ed accresca quello spirito di invito a manifestare teneramente fratellanza universale di cui Gesù, l’amore nell’ambito della fami- con la sua nascita, ci ha dato con- glia. L’opera di Franca Briatore sapevolezza, chiamandoci fratelli è un libro aperto – il Libro dei li- in quanto figli del medesimo Pa- bri – in ceramica smaltata blu not- dre Celeste. Concludiamo perciò te, le pagine sventagliate da un con le parole tratte dal commento soffio divino, poiché sta scritto su panna significativamente occupata nettamente incise e rese splendenti alla preghiera del Pater Noster di quei fogli che il Verbo si è fatto da pecorelle sperdute, ha dipinto le dalle intense coloriture azzurre e Sant’Agostino, parole concise, carne per abitare in noi. Coerente- figure della Natività: una metafori- argentate, nonché dalle fronde di ma estremamente adeguate a met- mente al suo stile, Chiara Coda ca esortazione a non distogliere una palma forgiata a stella, che le tere in luce quella condivisione seguita il proprio discorso di fran- l’animo dal compimento del Bene. sovrasta; due interpretazioni della paterna che decreta la nostra fra- cescana umiltà: dalla creta una sa- Anna Maria Pacetti (Studio Er- Natività artisticamente differenzia- ternità: “Gesù volle che chiamas- cra scintilla fa scaturire sia la soa- nan) presenta un presepe simboli- te, eppure in sintonia nell’esprime- simo nostro Padre il suo stesso vità di Maria sia la forza protetti- sta in ceramica smaltata d’azzurro re lo stesso inno adorante cui uni- Padre”. va di Giuseppe. Angela Maria De dove due forme geometriche, ton- sce le sue note l’inno che si leva Matteis (Ceramiche Viglietti) ha deggianti e convesse, evocano i dalle morbide figure a rilievo della F.M.R. modellato, all’interno di una grot- due emisferi del Pianeta: sulla fac- ta marezzata di turchino la Nativi- ciata esterna ha inciso la Natività e tà e le figurine stilizzate dei pasto- i Magi come amore e accoglienza, Campanassa 1-2016.qxd 22-03-2016 17:17 Pagina 18

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Augüriu de Natäle

Vuriè che e note de ‘na pasturäle puressan diventä tante stelinn-e da pènde a-u vostru èrbu de Natäle tra a nèive de cutùn e e lanpadinn-e.

E quelle poi ciü belle e ciü sunanti inte ‘na stella cumeta ei trasfurmiè da fä reze da-i angèi cantanti che surva u prezeppiu sun vouè.

Ascì vuriè che tütta questa lüxe a valichesse tère e munti e mä e a purtesse insc’ê äe d’u nostru ventu

u cäu salüu crióu a viva vuxe pe quelli che distanti sun da cà che possan fä Natäle a cö cuntentu.

Edoardo Travi

L’Azenettuˆ de Natäle

‘N âzenettu ch ‘adäxu u caminn-a pe ’n senté de canpagˆnaˆ föa via, nu s’acorze de ‘n cavallu ch’u tîa, cun de äje ‘na bèlla berlinn-a.

“Ti te scansi? – u crìa u cavallu – o ti vö che te sciacche ste osse?! Lascia postu retîte int’e fosse... Nu ti veddi che portu ‘n regallu?”.

Dixe l’äze: “L’è Natäle dumàn! Tütti sun ciü edüchè e ciü a-a man... Pe fä fèsta a-u Banbìn ch’u l’è nätu, cun l’angiuetu ch’u canta beätu,

Int’u prezeppiu gh’ea bestie de päxe: tante pegue, u bö giancu cun l’äze, treì camelli vegnüi da l’Uriente... De cavalli parlä nu se sente!...

Edoardo Travi Campanassa 1-2016.qxd 22-03-2016 17:17 Pagina 19

A Campanassa N.1/2016 19 UNA STORIA DELL’APPARIZIONE DIMENTICATA di Giovanni Farris Nel rovistare vecchi cimeli, una resta fedele all’insegnamento del nostri, e per soverchio cela se me- vanti gli antichi poneano in bocca “Istoria dell’Apparizione di N.S. Soave, per il quale la storia non desimo, pargli vedere la sembian- di qualcuno de’ principali perso- di Misericordia” di Nicolò Cesare doveva presentare una serie di fat- za d’una vaga e maestosa donna, naggi... Tucidide fu il primo ad in- Garoni (Torino, G. Pomba e C., ti separati e sconnessi, bensì oc- più risplendente che la stella, e trodur questo metodo. Le orazio- 1836) mi ha incuriosito. Mai nelle correva fosse concatenata così da adorna sovra ogni umana estima- ni, di cui abbonda la sua storia, e varie Storie dell’Apparizione, l’a- far sopra la mente l’impressione zione, la quale nuovamente parlò e quelle pure di alcuni altri storici vevo trovata considerata (tutt’al d’un tutto intero (S). Avremo in tal dissegli... Frattanto in Sambernar- greci e latini annoverare si posso- più una fuggevole citazione). Per- modo una Savona che considera do un fracassio, un trambusto d’o- no fra i più preziosi avanzi del- ché? Iniziai a leggere e con stupo- l’antica eloquenza (S). re l’autore ottenne in me quello Il Garoni nella sua Istoria, non- che si proponeva nel comporre la ostante che il Soave raccomandas- sua operetta, ossia di attrarre l’in- se una certa prudenza, sapendosi teresse del lettore. Ero davanti ad che queste orazioni sono tutte un tentativo di storia ligio agli in- d’invenzione dell’autore (S), dà segnamenti della retorica fine Set- molto spazio a questi suoi esercizi tecento e primi Ottocento. Dove di eloquenza, che risentono degli aveva appreso il Garoni questi in- ideali risorgimentali. Non si fa fa- segnamenti? Lo dice lui stesso. I tica a scoprire come nelle richieste Padri Scolopi furono i suoi primi a Leonardo degli Abbati, da parte istitutori e maestri: “Felici tempi dei deputati di San Bernardo per erano quelli, ed ora ch’io nel fior la costruzione del Santuario, ci sia dell’età già sono di noia e di dis- l’esaltazione del dovere civico af- agio a me stesso, li desidero inva- finché tutti i cittadini, in funzione no, e piango”. Queste affermazioni delle proprie risorse, sostengano dell’autore ci permettono di collo- le occorrenze della città. Allo stes- care l’“Istoria” in una età ormai so modo, nel descrivere la schia- adulta, in cui tuttavia la fedeltà ai vitù dei cristiani da parte dei Tur- principi di retorica, appresi nelle chi, l’autore adombra spesso la scuole, era ancora vivo. schiavitù in cui era allora tenuta In quel periodo i testi universal- l’Italia dall’Austria. In questo sen- mente conosciuti nelle aule scola- so esemplare la figura di un stiche erano quelli del padre Fran- Giambattista di Dego, chiamato cesco Soave (1746-1806). Limito i l’Apparizione centro della propria mini, di donne, vecchi, fanciulli, Peracino cui sempre piangeva in richiami alle sue Istituzioni di Ret- storia, la prepara, se ne appropria, chi ubbioso, chi pio, chi nequitoso, cuore il desiderio della perduta torica e di Belle Lettere tratte dal- e, mediante i miracoli la prolunga chi volpe. Issofatto corsa era la no- patria, e de’ suoi, ma innanzi a le Lezioni di Ugone Blair (Torino, nel tempo. Fedele a questa linea il vella per tutti i casolari, e per ogni tutto l’oltraggio della schiavitù, Fratelli Canfari, 1853, che citerò Garoni si preoccupa di dire su Sa- banda genti vedeansi, da que’ loro dell’essergli forza agli efferrati con S). vona quel tanto che a maggior cocuzzoli, catapecchie, lande, bur- barbari servire, la dolcezza della In un’epoca, come quella vissuta chiarezza e soddisfacimento repu- roni, l’un dopo l’altro avvacciarsi libertà, che ovunque tu perda ogni dal Garoni, uscita dagli sballotta- tato verrà conveniente (p. 11), os- e ver la Pieve affollarsi. Qui il ci- più caro e fortunato luogo in sulla menti della Rivoluzione Francese, sia quei fatti che servir possono caleccio, il bucinnio, lo schiamaz- terra, scambia agli inquieti e fer- nella quale il ragionare di Dio ap- per applicare gli avvenimenti delle zo; gridano i più, viva la Vergine, vidi mortali in tormentosissimo pellasi, a non dir peggio, frodo e passate età alla nostra propria viva Maria, facciam processione, ergastolo. I discorsi del Peracino tristizia; e se alcuno è il quale ne’ istruzione (S). facciam penitenza...”. per indurre i compagni tenuti in suoi ragionamenti le cagioni di al- L’autore della Istoria inoltre, per La figura del Botta verrà dipinto schiavitù a ribellarsi, sono, a ben cune cose dal Creatore e conser- raggiungere la maggior possibile nella sua indole, nelle sue abitudi- vedere, un indiretto insegnamento vatore di tutte ripeta, quell’uomo utilità, deve rendere la narrazione ni, nel suo lavoro, nei suoi rapporti teso a far comprendere agli Italia- vien subitamente appellato pazzo interessante e atta a commovere il famigliari e sociali, staccandosi in ni, anch’essi “uomini sacri a mor- ignorante, s’imponeva indispensa- leggitore (S). A questo proposito, tal modo dalla storiografia più co- te o a libertà”, che non possono e bile, per recuperare i valori del dopo la giusta collocazione e con- nosciuta, che si mostra molto ava- non debbono restar passivi nei passato, un arduo sforzo educati- catenazione delle parti, occorre da- ra nei suoi confronti. confronti dell’avvilente giogo vo. Pertanto la storia il cui fine re spazio alle circostanze partico- I miracoli nella Istoria offrono straniero. primario è il ricordare per istru- lari e concrete. Queste dan vita, situazioni descrittive a non finire. Presto il Garoni si renderà con- zione degli uomini la verità dei corpo e calore al racconto de’ fat- Se nel primo cronista dell’Appari- to che per diffondere questi senti- fatti accaduti... così da renderci ti, e ce li rendono così presenti co- zione, Ippolito Maria Zocca menti di libertà la strada più adatta saggi, e supplire al difetto dell’e- me se avvenissero sotto degli oc- (1632), i miracoli apparivano co- non poteva che essere quella del sperienza (S), appariva la strada chi nostri. Il saper bene tratteg- me exemplum che, per il loro inge- giornalismo. Darà vita, con Vitto- indispensabile per riportare i Sa- giare le circostanze è quello che nuo candore, ben s’inserivano nel- rio Poggi, al “Diario Savonese” vonesi alla memoria dei benefici chiamasi “pittura storica” (S). la moda della narratio brevis del (1858-1860), nello stesso tempo ricevuti da Dio in passato. E quale Sarà preoccupazione della “Isto- XIII secolo, nel Garoni diventano abbandonerà ogni tipo di fioretta- occasione più opportuna del III ria” anzitutto descrivere il fatto occasione per novelle o raccontini, tura retorica, per considerare vero Centenario dell’Apparizione della centrale, l’Apparizione della Ver- come chiedeva il clima romantico ciò solo la cui verità è attestata da Vergine (1836)? gine. Mi limito a riportare di que- di allora (un anno prima dell’Isto- documenti autentici e legittimi. Sia In genere le Storie sull’Appari- sto evento la descrizione del mo- ria il Garoni aveva pubblicato un nel “Codice della Liguria diploma- zione avevano uno schema fisso, mento dell’Apparizione, le cui ri- volume di Prose e poesie). tico, storico e giuridico” (1870-71) secondo tre momenti a sé stanti: sonanze dantesche sono chiare, e, Per quanto lo spazio di questo che nella “Guida storica, economi- (descrizione di) Savona, Appari- subito dopo, la reazione vivace e intervento non permetta di pro- ca, ed artistica della città di Savo- zione, Miracoli. Il Garoni osserva colorita della gente: trarre la nostra analisi, tuttavia ap- na” (1874) lascerà da parte la ve- che sarà sua preoccupazione se- “... allor egli fatto cuore levasi pare indispensabile, per porre in ste dello storico, per indossare, a guire primieramente l’esempio e un poco e guata; e fra que’ splen- luce la personalità del Garoni, un suo dire, quella del compilatore. l’autorità di coloro i quali di que- dentissimi raggi di viva luce, sic- richiamo agli abbellimenti ossia ai sto fatto scrissero primi. In realtà come il sole che grava gli occhi discorsi che nelle occasioni rile- G.F. Campanassa 1-2016.qxd 22-03-2016 17:17 Pagina 20

20 A Campanassa N.1/2016 “THIS”, DISSE LO STORICO DELL’ARTE DUE TAPPE SULLA VIA DEL SANTUARIO di Massimiliano Caldera Quante volte, nella vita, abbia- inedite, intelligenti considerazioni me, nel rifare l’intonaco per il di- Sant’Anna nell’Educazione della mo percorso da pellegrini la strada sulla sacralità del luogo e della pinto e per il nuovo altare, Ratti si Vergine (Genova, Accademia Li- che da Lavagnola risale, costeg- vallata – il bosco di Savona – an- sia preoccupato di proteggere con gustica) o con quelli degli angeli giando il Letimbro, fino alla basi- che nei secoli precedenti all’Appa- una lastra d’ardesia un frammento nell’Incoronazione della Vergine lica? Una volta capitava spesso, rizione che, dunque, avrebbe sug- dell’affresco più antico, raffigu- (Genova, Santuario della Madon- soprattutto in vista dei tanti pas- gellato un antichissimo legame rante il volto della Madonna, pri- netta) e nella Gloria dello Spirito saggi difficili e faticosi che questa cultuale fra la città e il lucus. Lo ma di farlo scomparire alla vista: Santo (Torino, convento di San vita terrena c’impone: la frase ‘Va- scavo interno ha poi dimostrato ed è quanto è stato riportato alla Francesco da Paola), troveremo ta- do a piedi al Santuario’è ripetuta come le frequenti piene del Letim- luce nel corso del restauro. li e tante coincidenze da poter pen- spesso da noi savonesi, talvolta bro – abbondantemente testimo- I caratteri stilistici di questa sare a un’unica mano. Del resto per scherzo, talvolta no. Chi mi niate dagli storici dei secoli scorsi nuova, dolcissima Madonna sug- sappiamo bene come, proprio nel conosce bene, sa che, quando io lo – abbiano costretto a rimaneggiare geriscono una datazione intorno corso degli anni ottanta del Sei- dico, non scherzo mai. Però siamo più volte l’edificio, il cui pavimen- alla fine del Seicento, come dimo- cento, Guidobono che aveva sfon- rimasti, temo, in pochi a adempie- to si è alzato a mano a mano che le strano la morbidezza degli impasti dato nell’ambiente genovese e sta- re questo voto e, lungo il percorso, varie alluvioni vi depositavano cromatici, la grazia sorridente del- va avanzando la propria candida- è ormai più facile incrociare sudati uno strato di fango: in tempi di pa- l’espressione, la capricciosa fluidi- tura a sostituire Daniel Seyter nel joggers in tutina tecnica piuttosto le e di braccia era, infatti, meno fa- tà del panneggio: siamo dunque in suo ruolo di pittore di corte a Tori- che devoti con il rosario. La pas- ticoso fare un selciato nuovo sopra un momento successivo alla co- no, fosse attivo per il complesso seggiata – se devo essere sincero – la mota, piuttosto che affaticarsi struzione delle cappelle che, come del Santuario: dopo il 1680, egli non è più così gradevole: il pae- affresca l’interno della cappella saggio è, in molti punti, contami- della Crocetta con una serie di ri- nato da brutture vecchie e nuove quadri dedicati ai Miracoli della che non hanno più neppure il faci- Madonna di Misericordia, an- le pretesto dello sviluppo econo- ch’essi perfettamente confrontabili mico, come l’infame scatolone di al frammento ritrovato nella prima cemento sotto Cantagalletto, un’a- cappelletta; intorno al 1685 spedi- bortita ‘zona artigianale’ ora in ab- sce da Torino una prestigiosa An- bandono; nelle case antiche troppi nunciazione per il primo altare si- brutti tetti in coppi hanno sostitui- nistro della basilica: la tela, un raf- to gli argentei manti d’ardesia del- finato revival di temi correggeschi la tradizione ligure; troppe im- con richiami alle novità di Andrea provvide tinteggiature fluo stanno Pozzo, è rimossa dalla chiesa nel trasformando ville e palazzotti in 1835 per finire nelle sale dell’O- tupperware per il frigorifero, com- spizio e poi nella Pinacoteca Civi- prati per quattro soldi all’Ikea; il ca. I segni della presenza di Gui- traffico delle auto e delle moto è dobono al Santuario, oggi dispersi abbastanza fastidioso quando non o poco accessibili, si arricchiscono rischioso, mancando quasi del tut- così di un nuovo documento che ci to i marciapiedi. Le cappellette, parla di un suo coinvolgimento an- poi, nella stragrande maggioranza che nella decorazione delle cap- pellette: non è una novità da poco. dei casi, sono in condizioni tali da Bartolomeo Guidobono (?), Madonna di Misericordia, Savona, prima cappelletta del rendere una vera sofferenza spiri- Santuario. Rimettendo mano al sacello, Ratti tuale fermarcisi per dire il ‘Salve dunque si era preoccupato di sal- Regina’ e l’Ave Maria’. Spicca pe- per toglierla dove il torrente l’a- abbiamo visto poco fa, cade intor- vare non solo un’immagine sacra rò tra queste la prima, all’inizio vrebbe, presto o tardi, riportata. no alla metà del secolo. Sappiamo ma anche l’opera di un pittore che della strada, riportata pochi anni fa Così facendo, l’immagine dipinta dalle antiche cronache savonesi riteneva un suo autorevole prede- all’onor del mondo da un intelli- sulla parete di fondo si è trovata, a come per le cappellette e per la cessore, dando così un’altra prova gente restauro. Speriamo che que- un certo momento, ad essere molto strada del Santuario sia stata parti- della sua eccezionale attenzione al sto primo lavoro possa essere l’av- più bassa di quanto non fosse pre- colarmente rovinosa l’alluvione passato figurativo della città. vio di una più ampia campagna vista in origine fino a scendere del 1670, data dunque che potreb- Proseguiamo il cammino e, in d’intervento per salvare quanto ri- sotto il livello del nuovo altare: nel be essere un post quem per il no- una curva angusta, andiamo verso mane del complesso, costruito in- 1736, in vista del secondo cente- stro affresco. Possiamo però tenta- l’elegante edicola che segna la me- torno al 1650 a spese del principa- nario dell’Apparizione, Gio. Ago- re di essere più precisi: quel viso tà del percorso tra Savona e San- le mecenate del Santuario, il nobi- stino Ratti riceve l’incarico di rifa- così tenero e aggraziato da riuscire tuario: la piccola costruzione sul le genovese Franco Borsotto (e di re le decorazioni interne di tutte le quasi vezzoso, quell’invenzione ciglio della strada risale al 1936 e Giacomo Filippo Durazzo). nove cappellette con affreschi ispi- estrosamente leggiadra del velo riproduce con fedeltà quella origi- Nel libro pubblicato in questi rati al ‘Salve Regina’: nella prima che copre asimmetricamente il ca- nale che, dopo le modifiche fatte giorni (‘Splende il tempio adorno’. che doveva corrispondere all’inci- po, quei colori teneramente rosati, al tracciato viario in occasione del Studi e restauri per il Santuario di pit della preghiera (Salve Regina / stesi in pennellate veloci, richia- terzo centenario dell’Apparizione, Nostra Signora di Misericordia a Mater Misericordiæ), era natural- mano subito alla memoria il più si trova oggi, in cattive condizioni Savona, a cura di Patrizia Peirano mente effigiata l’Apparizione della grande fra i pittori nati a Savona, di conservazione, nel cortile della e Magda Tassinari) per meritoria Madonna di Misericordia al beato Bartolomeo Guidobono (è per me casa vicina. Dalla vecchia edicola iniziativa dalle Opere Sociali, Antonio Botta. Le piene del Letim- doveroso ricordare che l’amico (evidentemente coeva alle cappel- Francesca Bulgarelli, funzionaria bro non hanno certo risparmiato il Massimo Bartoletti era arrivato al- lette) alla nuova sono trasportati della Soprintendenza, ci parla del- dipinto settecentesco, ricordato co- le mie stesse conclusioni e sono sia l’epigrafe con l’iscrizione “Si- le indagini archeologiche compiu- me scomparso già da Cesare Quei- lieto di avere una conferma così stite, frater, passus et orate ali- te nella prima cappelletta attraver- rolo nel 1868: quello che vediamo autorevole). quantulum / hic est medium iter / so le fasi di scavo, osservandola adesso è stato eseguito nel 1884 da Se paragoniamo, infatti, il volto ad Deipare templum / die 1657 21 dunque da una prospettiva inusua- Lazzaro De Maestri. Le ricerche della Madonna riaffiorata nella aprilis” (arrestate, o fratelli, il pas- le. Vi troviamo innanzitutto alcune archeologiche hanno rivelato co- prima cappelletta con quello della so per fermarvi un poco a pregare: Campanassa 1-2016.qxd 22-03-2016 17:17 Pagina 21

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Scultore lombardo, Madonna con il Bambino, Savona, edicola sulla via del Santuario. qui è la metà del percorso verso il facevano con ogni probabilità par- tempio della Vergine), sia il picco- te del ciborio di Sisto IV, eseguito lo rilievo con la Madonna con il da Matteo da Bissone. Se la Ma- Bambino in una nicchia. donna con il Bambino al centro di Sono davvero molto grato a quest’ultimo complesso presenta Magda Tassinari che, con il suo una più secca accentuazione delle solito acume, mi ha indotto a ri- espressioni e un panneggio con flettere su questa scultura. Realiz- profili angolari e taglienti che non zata in marmo bianco, essa raffi- ritroviamo nella Madonnina sulla gura Maria in piedi, mentre pre- via del Santuario, diverso è il dis- senta alla venerazione dei fedeli il corso per il Crocifisso che sul re- Bambino: si presenta un poco im- tro, reca una delicatissima imma- miserita da brutti sostegni metalli- gine di Maria con il piccolo Gesù, davvero molto vicina al nostro ri- Scultore lombardo, Madonna con il Bambino, Savona, cattedrale (lato posteriore del ci per i lumini ed è resa poco leg- Crocifisso marmoreo) [Fotografia Studio Piccardo, dal libro “Un’isola di devozione gibile da un caliginoso strato di lievo. Al di là di alcune differenze a Savona”]. nera sporcizia. Guardando con at- nella composizione – un Bambino tenzione la scultura ci si rende su- è abbracciato alla Madre, l’altro l’interno della basilica: le ricerche ca reale di San Francesco da Paola bito conto del perché Filippo No- invece tiene con una mano il globo di Tassinari hanno chiarito come la a Napoli ai palazzi nobiliari di berasco la ritenesse proveniente terracqueo e con l’altra benedice – nuova decorazione sia opera di un Brescia. Con stupore ci renderemo dall’antica cattedrale sul Priamàr; le due sculture sono così simili nel un’èquipe di giovani e agguerriti conto della rete di rapporti che li il suo autore è, infatti, capace di modellato e nei particolari da rite- artisti lombardi, formati nell’Ac- lega anche ad altri grandi protago- restituire, con un accorta e sensibi- nerle opera dello stesso maestro, cademia di Brera a Milano e gui- nisti di questa stagione culturale, le delicatezza di modellato, i parti- uno dei tanti lombardi operosi a dati dall’architetto Giacomo Catta- come Tommaso Minardi, Pelagio colari più sottili dell’immagine; Savona fra Quattro e Cinquecento. neo, fratello del celebre patriota Palagi e Luigi Canina. E alla fine indugia sul fascio di pieghe che at- Sappiamo dai documenti che, do- Carlo. Gli ornati dipinti sono ese- comprenderemo come la moderna traversano il manto della Vergine, po la demolizione della cattedrale guiti da Aristomene Ghislandi, co- veste del Santuario sia in realtà il restituisce la morbidezza quasi di sul Priamàr, molti marmi recupe- me il Cattaneo allievo di due cele- vero punto di partenza per la rina- cera delle carni, descrive l’imper- rati erano accatastati nei chiostri brità europee della decorazione scita ottocentesca della città che turbabile soavità dei visi, come se del convento francescano e spesso neoclassica, Domenico Moglia e avrà le sue tappe successive nella ci si trovasse davanti alla trasposi- il Consiglio degli Anziani – il duo- Giocondo Albertolli. Gli stucchi si nuova decorazione del duomo, zione nel linguaggio plastico della mo era infatti una chiesa civica – devono invece al ticinese Raffaele nella costruzione dell’ospedale pittura di Vincenzo Foppa. Se vo- concedevano le sculture per ornare Cattori che aveva collaborato, in- San Paolo, del teatro Chiabrera e lessimo cercare un termine di con- le nuove chiese e gli edifici pub- sieme con il padre, alla decorazio- nel varo del grande piano urbani- fronto più stringente dovremmo ri- blici: ciò può essere anche succes- ne dell’Arco della Pace a Milano. stico Tissone-Corsi. volgerci a due notissime testimo- so quando è stato il momento di Il restauro (e la ricostruzione) del- Dovremo poi approfittare del- nianze della scultura rinascimenta- costruire le cappellette. le Storie della Vergine di Castello l’occasione per scendere nella crip- le a Savona, entrambe passate dal- Possiamo allora proseguire ver- e le altre parti di figura sono affi- ta e dire una preghiera alla Madon- l’antico al nuovo duomo: il Croci- so il Santuario e qui usare il libro date a Pietro Narducci, allievo di na di Misericordia affinché proteg- fisso marmoreo, oggi collocato ac- fresco di stampa come guida per Luigi Sabatelli. Con sorpresa tro- ga, in questi tempi fangosi, la no- canto alla porta maggiore, e il scoprire il cantiere neoclassico che veremo tutti questi artisti in alcuni stra città, così dolorosamente lon- gruppo di marmi nella sacrestia nel 1835, all’approssimarsi di un dei principali cantieri neoclassici tana dalla Savona dell’Ottocento. vecchia che, come ha convincente- altro centenario dell’Apparizione, italiani, dall’Arco della Pace al pa- mente suggerito Manuela Villani, ha completamente trasformato lazzo Reale di Milano, dalla basili- M.C. Campanassa 1-2016.qxd 22-03-2016 17:17 Pagina 22

22 A Campanassa N.1/2016 PASSEGGIATA TRA IL LIBERTY A SAVONA: LE FORNACI di Giovanni Gallotti Corso Vittorio Veneto lungo corso Vittorio Veneto, ri- Un’altra zona della città, dopo spetto al primo progetto e permise la Villetta, dove si possono osser- la creazione di una nuova traversa, vare numerosi edifici di gusto Li- via Catalani. Venne costruita una berty, è il quartiere delle Fornaci, sola delle tre torrette previste, ed in particolare corso Vittorio quella sull’angolo tra corso Vitto- Veneto. Tracciato all’inizio del rio Veneto e via Catalani. L’edifi- Novecento, dopo la costruzione cio, posto al numero civico 2 di del ponte Colombo, che lo unisce corso Vittorio Veneto riflette il gu- all’omonimo corso, aperto nel sto dell’epoca e soprattutto nella 1908, corso Vittorio Veneto rap- soluzione d’angolo con torretta presentò l’intenzione di realizzare può essere avvicinato alle atmo- un’utopia che non vide mai la lu- sfere del Liberty. ce, quella di far convivere, nella stessa zona, le aree industriali e la Palazzo fratelli Rosso zona turistica e balneare della cit- Tra gli edifici più interessanti tà. Per alcuni anni il sogno parve, lungo corso Vittorio Veneto, vi è il almeno in parte, realizzarsi. Sul palazzo fratelli Rosso, edificato tra corso infatti, indicato con enfasi il 1914 ed il 1916, che oggi occu- da alcuni come la Gran Via, ebbe- pa i numeri civici 20, 22 e 24. Le ro sede alcuni impianti industriali, decorazioni a stucco sopra i tre tra questi le officine elettromecca- portoni, riportano anche l’origina- niche Dotta e Marcenaro, dove so- ria numerazione, 59, 61 e 63. no posti oggi i giardini ed alcuni L’edificio occupa buona parte stabilimenti balneari, che si trasfe- dell’isolato tra le vie Paganini e rirono qui dopo la costruzione av- Centrale elettrica Negri. Doberti, con un fronte sul mare venuta nel 1912, della stazione riccamente decorato a stucco e un Miramare delle funivie a levante guardia in Italia, nella produzione ad ogiva, sul modello del contem- massiccio bovindo sull’angolo con della città. di energia elettrica. Nel vasto edi- poraneo palazzo della Borsa di via Doberti, coronato da una sce- ficio, trovò posto, una batteria di Genova, che avrebbero dovuto, se nografica edicola. Centrale elettrica Negri dodici caldaie, che azionavano realizzate tutte, creare un grande Il progettista, l’ingegner Ales- All’inizio di corso Vittorio Ve- quattro turboalternatori, per un to- effetto scenografico d’introduzio- sandro Martinengo, interpretò qui, neto, lungo la sponda destra del tale di 22.000 KW. Oggi il grande ne al nuovo corso Vittorio Veneto. uno dei desideri espressi dal Con- Letimbro, si trova il grande edifi- edificio, rivela ancora interessanti Committenti, il signor Molinari e siglio Comunale, quando deliberò cio, oggi in fase di completa ri- inferriate alle finestre e fino a po- l’avvocato Rosselli. Il progetto fu la costruzione del corso Vittorio strutturazione, della ex centrale chi anni fa, offriva ai passanti, an- notevolmente ridimensionato, la Veneto, quello che la nuova strada elettrica Negri, un bell’esempio di che la vista della cancellata che lunghezza dell’isolato fu ridotta diventasse l’elegante sede di bagni architettura industriale di gusto Li- dava accesso agli uffici, lungo cor- berty. La Società Elettrica Riviera so Vittorio Veneto. Il motivo ricor- di Ponente ingegner Rinaldo Ne- rente dei ferri, lo scoccare di una gri, fu costituita il 24 marzo 1905, saetta, ricorda l’uso al quale era presso gli uffici della Società Edi- destinato l’edificio. son, con un capitale di due milioni Nel 1911, quando la Società tra- di lire. Lo scopo era quello di pro- sferì da Porto Maurizio a Savona durre energia elettrica per scopi in- la sede della direzione, all’edificio dustriali. Le prime attenzioni della della centrale, fu aggiunta la pa- nuova società si rivolsero all’estre- lazzina uffici, lungo il Letimbro e mo ponente ligure, con l’acquisto corso Vittorio Veneto. dell’impianto idroelettrico dell’Ar- La sede della Negri, fu trasferita gentina, nello stesso 1905. Due an- a Genova nel 1920. Superata una ni dopo, entrò in funzione la cen- crisi finanziaria nel 1923, la Negri trale di Airole, che rifornì di elet- divenne C.I.E.L.I. (Compagnia tricità anche Savona. Ad Arma di delle Imprese Elettriche Liguri), Taggia, fu costruita nel 1906, una nel 1927, denominazione che con- centrale termica, di riserva ed inte- servò sino al 1963, quando a se- grazione alla centrale idroelettrica, guito della nazionalizzazione delle mentre la riviera si riempiva con le imprese elettriche, fu creato palificazioni degli elettrodotti. La l’E.N.E.L. La centrale termoelet- centrale elettrica di Arma di Tag- trica di corso Vittorio Veneto, ave- gia, si rivelò ben presto insuffi- va già cessato, fin dal 1945, la pro- ciente a garantire il fabbisogno duzione di energia. della zona savonese e delle sue in- dustrie e la Negri, a partire dal Palazzo Molinari Rosselli 1908, iniziò a studiare i progetti di Nel 1912, mentre il tram inizia- una nuova centrale da costruire va a transitare lungo la nuova arte- sulle rive del Letimbro, nei terreni ria, verso Vado Ligure, sono docu- che appartenevano ai fratelli mar- mentati i progetti per un grande chesi Garroni. Nell’estate inoltrata palazzo tra corso Vittorio Veneto, del 1909, iniziarono i lavori per la corso Viglienzoni e via Puccini. La costruzione della nuova centrale. zona avrebbe dovuto essere occu- Si trattava, di un complesso colos- pata da un edificio con tre torrette sale, che pose Savona, all’avan- d’angolo concluse da una cupola Palazzo Molinari Rosselli. 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Palazzo fratelli Rosso. marini ampliando l’area di svilup- edifici lungo il fronte di corso Vit- po della Savona balneare della torio Veneto. Belle Époque. Architettura Belle Époque, o Li- Palazzo delle margherite berty adattato alle esigenze delle (Angelo Rosso e soci) città balneari, può essere definito D’impronta Liberty è anche il così il gusto del palazzo fratelli palazzo delle Margherite (Angelo Rosso, un modo di costruire che Rosso e Soci), così chiamato per le viveva proprio all’inizio del Nove- grandi margherite che decorano gli cento una stagione proficua nelle estremi delle cornici di alcune fi- riviere liguri ed in Costa Azzurra. nestre. L’edificio, ai numeri civici Il Casino di Sanremo, numerose 38 e 40 di via Saredo, e 2 di via Vivaldi, presenta il proprio fronte ville ed hotel lungo la riviera di Palazzo fratelli Rosso, particolare. Levante e l’Hotel Negresco di lungo corso Vittorio Veneto. La Nizza, ne sono gli esempi più co- massiccia mole del palazzo è co- nosciuti. stituita da cinque piani fuori terra Nel palazzo savonese sono da e da un sesto piano arretrato, che è osservare le ridondanti decorazioni racchiuso tra due torrette di coro- a stucco, d’impronta eclettica, fil- namento. Interessanti i balconi di trate attraverso il gusto Liberty, ferro battuto, con pilastrini termi- lungo le lesene dell’ordine gigante nanti in chiocciole stile Secessio- e gli originali balconcini a conchi- ne. Un fregio continuo, con teste glia, con ringhiere di ferro battuto, di donna, corre sulla parte alta del- unici nel panorama architettonico la facciata, mentre le margherite in savonese, che ingentiliscono il pri- rilievo, si sovrappongono alla fac- mo piano dell’edificio. La grande ciata e danno l’impressione di massa bianca del palazzo fratelli un’aggiunta un poco posticcia. Rosso, spicca tra la lunga fila di G.G.

Palazzo delle margherite. Palazzo delle margherite, particolare. Campanassa 1-2016.qxd 22-03-2016 17:18 Pagina 24

24 A Campanassa N.1/2016 “A CAMPANASSA RINGRASSIA” 2015 Campanassa 1-2016.qxd 22-03-2016 17:18 Pagina 25

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“Quattro passi nella Poesia Dialettale”

Sabato 16 Aprile 2016, alle ore 17, nella Sala dell’Angiolina Piazza del Brandale 2 Olga Giusto e la sua Compagnia Teatrale “A Campanassa” reciteranno opere di Poesie liguri e non, a tema:

“GLI ANIMALI”

Accompagnamento musicale del Maestro Ivano Nicolini Campanassa 1-2016.qxd 22-03-2016 17:18 Pagina 26

26 A Campanassa N.1/2016 A STOJA DE LAVAGNÖA di Simonetta Bottinelli Lavagnöa, int’u Mediuevu a l’ea pìggian a zuena int’e braççe e a-a ‘na grossa burgä. A vitta d’i sö portan int’u blö. abitanti a se mesciäva in gîu a-a sö I Lavagnulèizi oua sun ragiè: ciassa. tian zü da-u cavallu u riccu, ou A gexa a l’ea in puzisiùn elevä massan e ou càccian int’u Letin- pe riparäse da-e frequenti inunda- bru. siuìn de l’alua sciümme Lavagnöa Int’a nötte, insc’ou punte, a ve- ch’u cangià u sö numme in Letin- gne vista ‘na lüxe ch’a vive finn-a bru (ègua lieta) int’u Seteçentu. insc’ou fä d’u giurnu. A vitta int’a burgä a l’è prospera A gente a dixe che da quella tri- grassie ascì a-a prezensa d’u punte ste votta ogni nötte dell’ünze de de San Martìn, pasaggiu obligóu nuvenbre, se veddan insc’ou punte d’i mercanti tra Sanna e u Bassu dùe unbre: ünn-a brütta e neigra Piemunte. d’u riccu e grammu Liunellu e Int’a ciassa che a se ciamäva ünn-a gianca e lüminuza d’a pôvia “contracta plani” e int’u “Salicis”, e sfurtünä Erminia. a via Garroni d’a giurnä d’ancö, gh’ean tante bùteghe de artigén. Tüttu inturnu, insc’î munti, TRADUZIONE l’öggiu u vedeiva fasˆce;ˆ érbui d’a La Leggenda di Lavagnola frütu, castagni e vigne se truvävan Lavagnola, nel Medioevo era a Repusén e a Ciantagalettu, men- da-i paizi vixìn. Ünn-a de ste votte callan a tegnighe testa. A’n çèrtu una grossa borgata. La vita dei tre e ouvive ean a Marmuasci. in mezu a-i paizèn, insc’ou sö ca- puntu u Nobile u vedde a bella Er- suoi abitanti si muoveva in giro al- Bö, pegue e galinn-e ävan ognün vallu giancu u se fa lärgu Liunellu minia che, disgustä da-u cunpurta- la sua piazza. u sö padrùn e lungu u sciümme se de Gincourt, ospite d’i Marcheixi mentu de l’ommu, a fa finta de nu La chiesa era in posizione eleva- pureivan vedde mûìn pe-i cereäli e d’u Carettu de Cairu Muntenötte. havéilu mancu vistu. ta per ripararsi dalle frequenti gunbi p’ê ouvive. U zuenu, cunusciüu p’â sö aru- Liunellu secóu, u cumanda a-i inondazioni dell’allora fiume La- A Lavagnöa, int’u pin d’u Me- gànsa, següu d’a sö cundisiùn de sö servi de pigiäla e purtäla da lé. vagnola che cambia il suo nome in diuevu e int’u giurnu de San Mar- privilegiu, u infastidisˆceˆ e zuenette Erminia ch’a l’è ‘na bella e brä- Letimbro (acqua lieta) nel Sette- tin, u se svulgeiva ‘na fea ch’a cia- che sun vegnüe a-a fea. va figiöa, a sa cusse u sucedià; l’ô- cento. mäva int’a burgä tanta gente anche U l’è riccu e i paizèn nu se in- nù u sajà macióu e, pe questu, ni- La vita nella borgata è prospera sciün brävu zuenu u vurià duman- grazie anche alla presenza del pon- dä a sö man. te di San Martino, passaggio ob- A se sente perdüa; u nu gh’è ätra bligato dei mercanti tra Savona e il sulusiùn: a munta insc’ou punte de Basso Piemonte. San Martin e, davanti a-i öggi spa- Nella piazza “contracta plani” e ventè d’i sö amixi, a se caccia in- nel “Salicis”, la via Garroni del t’u sciümme. giorno d’oggi, erano tante botte- Duì Àngei i chinn-an zü da-u çe ghe di artigiani. www.averla.it Campanassa 1-2016.qxd 22-03-2016 17:18 Pagina 27

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Si sente perduta: non esiste altra soluzione: sale sopra al ponte di San Martino e, davanti agli occhi attoniti dei suoi amici, si butta nel fiume. Due Angeli scendono dal cielo, prendono la giovane tra le braccia, e la portano nel blu. I Lavagnolesi sono furenti: tira- no giù dal cavallo il ricco, lo ucci- dono e lo gettano nel Letimbro. Nella notte, sul ponte, viene vi- sta una luce che vive fino all’alba. Tutto intorno, sulle alture, l’oc- queste volte, in mezzo alla folla, finta di non averlo nemmeno nota- La gente dice che da quella triste chio vedeva le fasce; alberi da sul suo cavallo bianco, si fa largo to. Lionello, seccato, ordina ai volta, ogni notte dell’undici di no- frutto, castagni e vigne si trovava- Lionello di Gincourt, ospite dei suoi servi di prenderla e portarla vembre si vedono sul ponte due no a Repusseno e a Ciantagalletto, Marchesi Del Carretto di Cairo da lui. ombre: una brutta e nera del ricco mentre gli ulivi erano a Marmo- Montenotte. Erminia che è una bella e brava e malvagio Lionello e una bianca e rassi. Il giovane, conosciuto per la sua ragazza, sa già cosa succederà; luminosa della povera e sfortunata Buoi, pecore e galline avevano arroganza, sicuro della sua condi- l’onore sarà macchiato e, per que- Erminia. ognuno il proprio padrone e lungo zione di privilegio, infastidisce le sto, nessun bravo giovane vorrà il fiume si potevano vedere mulini ragazze che sono intervenute alla chiederla in sposa. S.B. per i cereali e gombi per le olive. fiera. A Lavagnola, in pieno Medioe- È ricco e i contadini non osano vo, nel giorno di San Martino, si tenergli testa. svolgeva una fiera che richiamava A un certo punto, il Nobile scor- nel borgo tanta gente che giungeva ge la bella Erminia che, disgustata anche dai paesi limitrofi. Una di dal comportamento dell’uomo, fa FFALCOALCO Biancheria e tende per la casa dal 1884

Via L. Corsi 37 r Savona Tel. 019.811460 Campanassa 1-2016.qxd 22-03-2016 17:18 Pagina 28

28 A Campanassa N.1/2016

Associazione Savonese “A Campanassa” Aderente alla “ Consulta Ligure delle Associazioni” Piazza del Brandale, 2 - 17100 Savona Palazzo dell ’Anziania SEJANN-E CUNVIVIÄLI 2016 riprendono dal 29 marzo al 31 maggio Appuntamenti annuali, entrati nella tradizione dei savonesi, caratterizzati dalla valorizzazione della nostra cucina tipica. Sono comprese tra IL 10 GENNAIO E IL 9 FEBBRAIO, periodo di Carnevale, si sospendono nel periodo della Quare- sima, riprendono DAL 29 MARZO AL 31 MAGGIO. Il piatto proposto quest’anno è “BACALÀ E STUCHEFISˆCIUˆ in tütte e mainee”, oltre ad un menù tipico ligure. HOSTARIA “IL SALE DEL MATTO” RISTORANTE CAFFÈ CABOTO Via IV Novembre 12 r Savona tel. 019.804842 di Cammisa Maria Cristina Via Caboto 25 r Savona tel. 019.7702077 LA LOCANDA DEL CONTADINO “MARINO” (ex bunker) RISTORANTE “U FUNDEGU” Via Nizza 268 r. Zinola (SV) cell. 377.6885738 di Antonio Pettinato Via Spotorno 87 Albissola Superiore “OSTERIA CON CUCINA E FARINATA” tel. 3319280331 di Delgrande Giorgio Via Pia 15 r. Savona RISTORANTE “U TREI DE PICCHE” Piazza della Chiesa 6 Valleggia- OSTERIA ITALIA tel. 019.2100182 Via Cimavalle 19/21 Santuario-Savona - cell. 348.4964199 RISTORANTE DOMINIO MARE OSTERIA “MOLINI” di Felisatti Giorgio di Giusto P. e Mameli D. Località San Sebastiano 6 Bergeggi (SV) Via Molini 1 r. Quiliano (SV) cell. 366.9344638 tel. 019.2570300 - cell. 348.0916047

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RISTORANTE “VILLA ” TRATTORIA “DA GIUAN” di Saccato L. & C. s.a.s. Via Piave 226 Vado Ligure Via Cimavalle 57 Santuario-Savona tel. 019.879154 cell. 342.7810078 - 346.0889195 RISTORANTE “NAZIONALE” TRATTORIA LA PERGOLA di Ciocca A.F. e M. snc di Brignone Giorgio Via Astengo 7 r Savona tel. 019.851636 Via Torcello 3 r. Valleggia-Quiliano (SV) tel. 019.882541 - cell. 347.2367123 RISTORANTE “BARBAROSSA” di Accinelli Sergio TRATTORIA FARINATA DA MARCO Via Niella 36 r. Savona tel. 019.814804 - cell. 347.3107872 “SUTTURIVA” Via Piave 5 Albisola Superiore (SV) RISTORANTE LA BARCACCIA tel. 019.480803 - cell. 333.4643283 di Majale e C s.a.s. Corso C. Colombo 46/48 r. Savona tel. 019.812973 TRATTORIA “IN CIASSA” di Zoni Francesca RISTORANTE CLUB NAUTICO Via Della Rovere 27 Savona DI SAVONA S.r.l. tel. 019.488660 - cell. 347.2932144 Piazza D’Alaggio 3 r. Savona tel. 019.8485276 cell. 335.7553686 TRATTORIA “SAN ROCCO” Via Restagno 1 Altare (SV) tel. 019.58256 RISTORANTE BAGNI NILO di L. Venturino & C. s.a.s. TRATTORIA DEL MOLINO Prolungamento a mare - Passeggiata W. Tobagi 7 Savona di Rossello Giovanni tel. 019.821191 cell. 334.6206146 (Luca) Piazza Cairoli 1 Ellera-Albisola Superiore (SV) 349.1280880 (Lorenza) tel. 019.49043 - cell. 340.7704763 Campanassa 1-2016.qxd 22-03-2016 17:18 Pagina 29

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30 A Campanassa N.1/2016 Tra storia ed etimologia IL CARNEVALE NELLA STORIA DI SAVONA di Simonetta Bottinelli Il carnevale di Savona ha radici sulla sessantina... robusto eppur ai- antiche. Sfavillanti veglioni arric- tante... Viso tondo dai tratti regola- chivano le serate di fine Ottocento ri, tutto incorniciato da una barbet- sebbene, nella memoria savonese, ta corta del colore della stoppa: non possa mancare il Martedì senza baffi, sopracciglia folte e Grasso del 1887, il 23 febbraio per scure... Sguardo spesso ammiccan- l’esattezza, quando “una tremenda te... Vanta la prediletta pretesa di scossa di terremoto, prima in sen- stretto legame con Cristoforo Co- so sussultorio, poi in senso ondu- lombo. Educato da ecclesiastici latorio, svegliò di soprassalto la collegiati, fu pignattaro prima e cittadinanza, cagionando in essa il ceramista poi... parla dialetto savo- più grave terrore” 1. Erano le 6,20 nese... 2”. del mattino e parecchi Savonesi si Cicciolìn deriva da “cicciollu”: stavano preparando per recarsi al budello, parte anatomica maschi- lavoro, altri rincasavano dopo la le” sottolineano il Frisoni e il Bi- grande festa vissuta al Teatro G. xio, sulla stessa linea il Gismondi: Chiabrera, altri si erano appena ri- “parola bassa con cui si indica il tirati all’interno delle mura dome- membro”, “sanguinaccio e, ironi- stiche, altri stavano ancora so- camente, il Savonese”, aggiunge gnando... G.B. Nicolò Besio che, tra l’altro, Con i primi anni del Novecento, sembra aver fornito indicazioni la festa a Savona si rifà interessan- storico-folkloristiche a Romeo Be- te. Citiamo quella del 1908 in cui vilacqua per la realizzazione del tra i carri allegorici che sfilavano suo personaggio. in Corso Principe Amedeo e Via Le sorelle Sguerso sono molto Paleocapa vinse il primo premio precise nelle loro indicazioni: “...Il quello che rappresentava il famoso cicciollu è l’intestino tenue di bo- sbarco di Cristoforo Colombo; i vino, ripieno di sangue rappreso, suoi creatori portarono a casa , ol- raccolto dalla macellazione dei bo- tre a una soddisfazione inenarrabi- vini, ovini e suini, misto a pezzetti le anche 500 delle vecchie lire e , degli avanzi del lardo fuso per far per un ligure purosangue, di qual- strutto detti – ciccioli – in italiano siasi Riviera esso sia, non è cosa antico. da poco. A Savona, dopo la distruzione Si dovrà arrivare al 1926 per ri- del porto del 1528 da parte dei Ge- vedere un Carnevale degno di me- novesi, con conseguente arresto moria; forse lo sviluppo della tec- dei traffici e relative disoccupazio- nologia nell’industria ha un peso 1953: Cicciolin di Romeo Bevilacqua. ne e miseria, i trippai, per poter ac- nella sua realizzazione. È propria contentare i portuali, che dispone- di questo anno, infatti, la grande Tornando al Carnevale, si può trofirmato da Renzo Aiolfi e dal trasformazione relativa al carico affermare che quello savonese di- Sindaco di allora Andrea Aglietto. dei vagonetti, divenuti operativi venta storia solamente negli anni Il 18 dicembre 1955 Cicciolin di- nel 1912. Cinquanta; il fenomeno raccoglie venta ufficialmente una maschera Non sono più le spalle degli im- il desiderio della città di lasciarsi italiana e viene affidato con atto mortali “camalli” a trasportare il alle spalle le brutture della guerra notarile alla custodia della nostra carbone proveniente dalla nave, e di ricominciare a vivere e a pro- Associazione “A Campanassa”. ma viene installato un pontile do- durre in tutti i campi economici. La cerimonia, ripresa in televi- tato di quattro potenti gru a benna La scintilla di questa agognata sione, è realizzata alla presenza per lo scarico meccanico diretto rinascita si identifica con il 21 delle altre maschere italiane e del delle navi carboniere. Questo sarà gennaio 1953; Romeo Bevilacqua, pittore Eso Peluzzi: nasce un mito. per molti decenni un impianto al- su una prestigiosa pergamena, fir- La Maschera mette in luce pregi l’avanguardia “invidiato e imitato” ma l’Atto di Nascita della sua e difetti dei suoi concittadini; Be- da altri scali marittimi. creatura; il documento viene con- vilacqua sostiene che “Cicciolin è Carnevale Savonese negli Anni Cinquanta.

Del Buono dal 1860 SAVONA - VADO LIGURE - SASSELLO - TELEFONO 019.850405 Campanassa 1-2016.qxd 22-03-2016 17:18 Pagina 31

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“La Fastidiosa” del 1953.

vano di pochi centesimi per la co- schera tocca terra al saluto della lazione, costruirono i cicciolli con nostra “Campanassa”, la stessa materie usualmente gettate ai cani campana che ancora oggi domina o disperse”. dall’alto della Torre del Brandale Per disprezzo e per infliggere e sistemata ivi dal Consiglio un’ulteriore umiliazione, i Geno- Grande nel lontano 1933. vesi daranno ai Savonesi il sopran- Cicciolin “che raffigura un ma- nome di “Cicciolli” e, con orgo- rinaio, lascia ogni anno la sua cit- glio, i “Vinti” si autodefiniranno tà per viaggiare intorno al mondo “Ciciulè” per sottolineare la lotta e tornare puntualmente a casa la intelligente agli scherzi del Desti- prima domenica di Carnevale” 4, no e la loro indiscussa arte dell’ar- poi, come da consuetudine, viene rangiarsi; dallo stesso etimo nasce- insignito delle chiavi della città e rà il nome di Cicciolìn. dello scettro dorato: simbolo del E ritorniamo al 1953; in questa suo potere nel periodo carnascia- data anche i commercianti savone- lesco. si diedero il loro concreto contri- Dal 1953 al 1960, con una in- buto: fu eletto un Comitato di cui terruzione datata 1957, grandi cor- facevano parte: Renzo Aiolfi, Ro- tei e fastosi carri resero orgogliosa meo Bevilacqua, Giovanni Acqua- Savona. Il 1960 segna la fine del- viva e persino il grande e indimen- l’entusiasmo e dell’epoca d’oro ticabile Sandro Pertini. del Carnevale Savonese. La Maschera esce per la prima Ritornando agli anni Cinquanta, volta in società il 24 gennaio 1953; però, la città tutta aveva partecipa- il tutto è documentato dai giornali to gioiosa alla rinascita del Carne- d’epoca. Cicciolin, partito da Fina- vale. Amo citare il “Caffè Euter- le Marina, “giunto nelle acque sa- pe” che nasce nel 1938 ristruttura- vonesi, fu salutato da un colpo di to dal nipote del vecchio Cügèn: il Re Cicciolin (Luigi Pennone) con Renzo Aiolfi. cannone seguito, a breve interval- Litto. Egli, ammodernando in Via lo, da altri 20: lo Yacht reale è Niella, adiacente alla “Ciassa d’u scortato da due rimorchiatori...” 3. Cillu” (l’attuale Piazza Giulio II), I giornali parlano anche di una l’osteria del nonno, d’origine qui- folkloristica banda la “Rumpe e lianese, come dice il soprannome, Streppa” che accompagna Sua permetteva la nascita di un com- Maestà Cicciolin. La giovane Ma- plesso che sarà protagonista del

Antica Latteria “Gina” nel centro Storico di Savona Specialità famose: Frappé - Gelati - Panna Montata Via Caboto 5 Campanassa 1-2016.qxd 22-03-2016 17:18 Pagina 32

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Carnevale Savonese degli anni Claudia Lirosi: “Il Carnevale era a Savo- Cinquanta. na 1953-1960” Tipolitografia La Stam- pa, Vado Ligure 2003. Ricordiamo tra i membri del Andrea Zanini: “L’economia Savonese gruppo: Federico Prato detto “Ma- nel Novecento” adw editori, Vado Ligu- ronetto”, dalla voce calda barito- re, 2005. nale, Nino Paschetta, Eugenio Do- G. Gallotti: “Il terremoto a Savona” Quaderni di Storia Locale, Savona 2001. bougerl, Giuseppe Scarrone, man- Rosa e Anita Sguerso: “Compendio di dolinisti eccezionali, Mario Volta, voci ed espressioni del dialetto savone- violinista di pregio, Francesco se” Savona 1985, Marco Sabatelli Edi- Maffei, ottimo chitarrista. Si ag- tore. Alfredo Gismondi: “Nuovo Vocabolario giungeranno poco tempo dopo al- Genovese-Italiano” Genova 1989, Ed. tri elementi con maracas, tambu- Compagnia dei Libri. relli, campanelli ecc. ad arricchire G.B. Nicolò Besio: “Dizionario del Dia- il complesso. letto Savonese” Savona 1980, Casa Edi- I musicisti si riuniranno all’Eu- trice Liguria. P. Angelo Paganini: “Vocabolario Dome- terpe per provare e, dai frequenta- Carnevale a Savona negli anni Cinquanta. stico Genovese-Italiano” Genova 2000, tori del locale e dalla loro stizza: De Ferrari Editore. “per favore, basta, date veramente dicono i Valleggini), il 1953 Savo- BIBLIOGRAFIA Giovanni Casaccia: “Vocabolario Geno- fastidio!” nascerà il loro nome: nese non avrebbe avuto la stessa vese-Italiano” Genova 1851, Tipografia Aidano Schmuckher: “Folklore di Ligu- dei Fratelli Pagano. “La Fastidiosa”. Al neo-complesso fama e Cicciolin la stessa meritata, ria” Vol. 3 Ed. Microart’s, Recco (GE), G. Petracco Sicardi: “Prontuario Etimo- sarà affidato il compito di intonare regale, musicale accoglien- 1991. logico Ligure” Torino 2002, Edizioni l’Inno del Carnevale” all’arrivo di za!!!!!!!!!!!!! S.B. Aidano Schmuckher: “Costumi masche- Dell’Orso. Re Cicciolin in Piazza Sisto IV nel re Trallalleri” Valenti Editore, Genova Gaetano Frisoni: “Dizionario GE-IT; IT- 1982. GE” Ed. De Ferrari, Genova 2005. lontano 1953. NOTE S. Bottinelli: “Il famigerato 1528 a Sa- Franco Bampi: “Nuovo Dizionario Ita- vona” “A Campanassa” 3/2014, Sabatelli liano, Genovese Illustrato e Commenta- P.S. Volevo farvi notare che, se non 1) “Il Cittadino” del 25/02/1887. Ed. to, Nuova Editrice genovese, Ge- 2008. 2) Descrizione di Romeo Bevilacqua. AA.VV. “La Fastidiosa L’Euterpe” e al- Luigi Alonzo Bixio: “Dizionario Delle fosse stato per un mio compaesano 3) Il “Secolo XIX” 25/01/1953. tre cose savonesi “Grafiche F.lli Spirito”, Parlate Finalesi” Tipografia Bolla, Final- di “Chigèn” (e non Cügèn come 4) Il “Secolo XIX” 25/01/1959. 1990, Savona borgo 2000.

Il nostro bravo e appassionato Cicciolin 2013, 2014, 2015, 2016: Paolo Nobel. Campanassa 1-2016.qxd 22-03-2016 17:18 Pagina 33

A Campanassa N.1/2016 33 U RECANTU D’I “AMIXI D’U DIALETTU” LEVA DA TOUA, SPARECCHIA, CH’A PANSA CHE LA PANCIA A SC-CIÖPPA! SCOPPIA! di Nadia Belfiore C’erano una volta due contadi- ne, che non riusciva ad addor- U gh’ea ‘na vötta duì paizèn, a-a mugé: “Armenu vanni a fä ‘n ni, marito e moglie, che avevano mentarsi, ha detto alla moglie: majuˆ e mugé, che gh’ävan ‘n müg- po’ de pulenta: mi nu ne possu parecchio terreno da coltivare. “Almeno va a fare un po’ di po- giu de sciti da fä frütä. I gh’ävan proppiu ciü d’a-a famme”. A don- Avevano sempre necessità di lenta: non ne posso proprio più senpre bezo˙ gˆnuˆ de man d’oppia, na a l’è ‘ndèta in cuxinn-a e a l’ha mano d’opera, quindi andavano dalla fame”. La donna è andata alua ‘ndävan insc’ê fée a çercä di cuminsóu a preparä a pulenta, ma alle fiere per cercare uomini da in cucina e ha cominciato a pre- ommi da fä travagiä. u garçùn u l’ha sentìa e u l’ha ca- impiegare. parare la polenta, ma il garzone Un˙ giurnu han vistu ‘n zuenottu pìu cus’a l’ea a prövu a fä; u gh’è Un giorno hanno visto un ra- l’ha sentita e ha capito che cosa proppiu ben missu e i l’han cun- ‘ndètu deré e a padrun-na a gh’ha gazzo proprio ben piantato e stava facendo; l’ha seguita e la vintu a travagiä pe lujätri. L’indu- cuntóu ch’a fäva a bügä int’u pajö. l’hanno convinto a lavorare per padrona gli ha raccontato che màn quellu zuenu u s’è prezentóu Alùa le u gh’a rispostu: “Scià pa- loro. Il giorno dopo il ragazzo si stava facendo il bucato nel paio- a-e primme lüxi e, insemme, han drunn-a, pe piaxéi, lavème anche è presentato all’alba e, assieme, lo. Allora lui le ha risposto: “Si- travagióu de bunn-a lenn-a finn-a sti scafarotti” e, lestu, u l’ha pi- hanno lavorato di buona lena fi- gnora padrona, per favore, lavate a mezugiurnu, quande a l’è rivä gióu e sö câçétte, brütte de tèra, u no a mezzogiorno, quando è arri- anche i miei calzettoni” e, velo- l’ua de ‘ndä a mangiä. S’ean l’ha cacè int’u pajö e u gh’ha ruvi- vata l’ora di andare a pranzo. ce, ha preso le sue calze sporche apenn-a setè a toua, davanti a ‘n nóu a pulenta. Cuscì i padruìn nu S’erano appena seduti a tavola di terra, le ha buttate nel paiolo bèllu piattu de men˙ èstra, che u han pusciüu mangiä ninte p’â se- davanti ad un bel piatto di mine- rovinando la polenta. Così i pa- majuˆ u l’è sâtóu sciü e u l’ha ditu gunda nötte. stra, che il marito ha detto alla droni non hanno potuto mangiare a-a mugé: “Leva da toua, ch’a U giurnu doppu tütti gh’ävan moglie: “Sparecchia, che la pan- nulla. pansa a sc-ciöppa!” A mugé lesta- ancùn ciü famme e, quande ean or- cia scoppia!” La moglie, veloce- Il giorno successivo tutti ave- lesta a l’ha portóu vìa tüttu e i trèi mäi ‘ndèti a durmì, a padrunn-a ha mente, ha messo via tutto e i tre vano ancora più appetito e, quan- sun ‘ndèti turna a travagiä cu’a l’ha ditu a-u maˆju: “Vaggu a fä sono tornati a lavorare con la do erano ormai andati a dormire, pansa vögia. quärche fuga˙ çìn: ou faççu cöxe su- pancia vuota. la padrona ha detto al marito: Sta situasiùn a l’è ‘ndèta avanti t’a çenn-e d’u runfò”. Questa situazione è proseguita “Vado a fare qualche focaccetta e cuscì pe quärche giurnu, a dirnä e Cuscì a l’ha fètu, ma u garçùn, per alcuni giorni, sia a pranzo la faccio cuocere nella cenere del a çenn-a, sensa che u garsùn u ri- cu’a scüza de fäghe vedde cumme che a cena, senza che l’aiutante focolare”. Così ha fatto, ma il uscisse mäi a mette quarcosa sut’ ävan fètu a divixùn d’e tère cu’i sö riuscisse mai a mangiare; invece garzone, con la scusa di spiegar- a-i denti; invece i padruìn de nötte frè, u l’ha pigióu un˙ steccu e u l’ha i padroni di notte si alzavano e si le come avevano diviso tra fra- i chinävan e i se levävan a famme cuminsóu a fä ‘n müggiu de righe sfamavano con i viveri che tene- telli le terre ereditate, ha preso cu’a roba da mangiä che tegnivan int’a çenn-e: “Stu toccu a mì, quel- vano nascosti dentro un baule, un bastoncino e ha cominciato a scuza int’e ‘n casciùn, lögóu in- lu lì a mè frè de mezu, quellu là a posto sul ballatoio della scala. tracciare un sacco di righe nella sc’ou balóu d’a scäa. mè sö...” e cuscì u l’è riescìu a ru- Venuto il sabato, il giovanotto cenere: “Questa parte a me, quel- Vegnüu u sabbu u zuenu, ciü vinä anche i fu gaçìn. è tornato a casa più morto che vi- la a mio fratello di mezzo, quel- mortu che vivu, u se n’è ‘ndètu a Quande a donna a l’ha cuntóu a- vo e ha raccontato tutto ai suoi l’altra a mia sorella...” e così è cà e u l’ha cuntóu tüttu a-i sö fre; u u maˆju cus’u l’ea sucèssu, le u gh’- fratelli; il maggiore gli ha detto: riuscito a rovinare anche le fo- ciü grendu u gh’ha ditu: “Lünezdì ha ditu de purtäghe ‘n po’ de lète: “Lunedì resta a casa: vado io a caccette. stanni a cà: ghe vaggu mi a trava- armenu quellu u gh’avieva levóu a lavorare al tuo posto”. E così han Quando la donna ha raccontato giä a-u tö postu”. E cuscì han fètu. famme; cuscì le a l’è ‘ndèta int’a fatto. al marito che cosa era successo, A-u lünezdì u s’è prezentóu a-i stalla a leitä a vacca. Al lunedì si è presentato ai pa- lui le ha detto di portargli un po’ padruìn, che l’han vistu bèllu ru- U zuenu, ch’u s’ea scuzu vixìn droni, che l’han visto bello robu- di latte: almeno quello li avrebbe büstu e l’han fètu louä a-u postu a-a porta a-u scüu, quande a pa- sto e l’han fatto lavorare al posto sfamati; così lei è andata nella d’u frè; ma, rivóu mezugiurnu, han drunn-a si gh’è vixinä cu’a seggia del fratello; ma, arrivato mezzo- stalla a mungere la mucca. Il gio- turna fètu ‘na scena paigia: “Leva pinn-a de lète, u se fètu pasä p’ou giorno, hanno ripetuto la stessa vanotto,che s’era nascosto vicino da toua ch’a pansa a sc-ciöppa!” u maˆju e u gh’ha ditu cianìn: “Dàm- scena: “Sparecchia, che la pancia alla porta al buio, quando la pa- l’ha ditu u maˆju, apenn-na se sun mene ‘n po’, primma ch’u se n’a- scoppia!” ha detto il marito non drona si è avvicinata col secchio setè a toua, e tutti sun turna ‘ndèti corze u garçùn” e u se l’è bevüu appena si sono seduti a tavola, e pieno di latte, ha finto d’essere il a travagiä cu’a pansa vögia. finn-a in fundu. Anche quella nötte tutti sono tornati al lavoro con la marito e le ha detto piano: Ma u garçùn, ch’u stäva cu’i ög- i duì sun restè sensa mangiä. pancia vuota. “Dammene un po’, prima che il gi arvèti e u l’äva scuvèrtu dunde U padrùn, ch’u l’äva patìu u za- Ma il giovane, che stava con garzone se n’accorga” e se l’è tegnivan a roba da mangiä, rivä a zün de quelli giurni, finarmente u gli occhi aperti e aveva scoperto bevuto fino in fondo. Anche seˆja, u ghe dixe a-a donna: “Mi a l’ha capìu ch’u nu se pö travagiä dove nascondevano gli alimenti, quella notte i due sono rimasti cà mè sun abituóu a durmì insce ‘n sensa mangiä e da alùa in poi u arrivata la sera dice alla padrona: senza mangiare. casciùn, se vuréi che dumàn rende l’ha senpre lascióu che i sö gar- “A casa mia sono abituato a dor- Il padrone, che aveva sofferto insc’ou travaggiu, fême durmì ’nse çuìn mangessan tüttu quellu ch’i mire su un baule, se volete che il digiuno di quei giorni, ha final- ‘n casciùn”. vureivan e u nu l’ha mäi ciü ditu: domani renda sul lavoro, fatemi mente capito che non si può la- Cuscì, p’â puˆja ch’u nu rendes- “Leva da toua, ch’a pansa a sc- dormire su un baule”. Così, per vorare senza mangiare e da allo- se, l’han lascióu durmì ins’ou ba- ciöppa!”. la paura che non rendesse, hanno ra in poi ha sempre lasciato che i lóu, surva a-u casciùn e lujätri nu lasciato che dormisse sopra il suoi lavoranti mangiassero tutto han pusciüu mangiä. N.B. baule sul ballatoio e loro non quello che desideravano e non ha Anötte doppu u padrùn, ch’u nu (Favola raccontata dal padre hanno potuto mangiare. mai più detto “Sparecchia, che la riusciva a pigiä sönnu, u l’ha ditu all’amica Teresa Piccardo) Nella notte successiva il padro- pancia scoppia!”. Campanassa 1-2016.qxd 22-03-2016 17:18 Pagina 34

34 A Campanassa N.1/2016 U RECANTU D’I “AMIXI D’U DIALETTU” ABAÌN ÉTIMU-FILULÓGICU di Essiu d’A Ciann-a (Ezio Viglione) Vistu che pe-i anni pasè u n’ea ritenessero riverenzialmente come dialettale Sanremasco-Italiano e Ita- sede, il raddoppio della “L”, perché stètu ciamóu de scrive in Italiàn a del tutto attendibile. liano-Sanremasco” del 1980, pur postonica della tonicità della “I” e il pärte didàttica d’i mè abaìn: cuscì Un diverso atteggiamento tenne- semplificando i raddoppi consonan- dileguo della “I” atona in sede dit- da nu lasciä dübbi insce-i mecaniz- ro alcuni dizionari di lingua italiana, tici, non consoni al suo vernacolo tongale, avremo parpilla. Dopo di mi lógicu-gramaticäli relativi a-e di- non volendo forse assumersi il ri- sanremese, dopo aver fatto corri- che, per il restringimento della “I” vèrse derivasiuìn étimu-filulógiche, schio di un termine di cui non si spondere al lemma italiano Farfalla (lunga, perché tonica in sillaba aper- i mè letuì me perduniàn se stavotta rendesse nota la derivazione; sia il un suo farfala, seguendo gli esempi ta non finale) in “E” a motivo della stu particuläre abaìn, urtre a ese un “Garzanti”, infatti, che lo “Zingarel- altrui, ne pone come equivalente il metafonesi in “A”, promossa dalla po’ cunplicóu, u vegnà scritu quèxi li” ne denunciano tranquillamente termine parpaiöra. “A” finale, avremo esattamente pe intregu in lingua nasiunäle. una mancante etimologia, mentre il Da ultimo e come riassuntivo di parpella: con ciò dimostrando in ta- “Sandron”, oltre a definirla incerta, tutti gli altri, non resta che citare le esito la derivazione dal suo etimo A PARPELLA la ipotizza di origine onomatopeica, Fiorenzo Toso che nel suo “Dizio- latino del termine Sabazio indicante Con il termine parpella, anche se riscontrando nel termine l’intenzio- nario Genovese” Vallardi 1998, co- la farfalla. sono in tanti a non saperlo, e quasi ne di riprodurre, con la reduplica- me traduzione dell’italiano Non altrettanto facile è, invece, sicuramente per la superficiale fret- zione sillabica, il continuato movi- Farfalla, pone tranquillamente i ter- derivare dal suo etimo latino il ter- tolosità dei diversi compilatori dei mento delle ali dell’insetto in que- mini porselletta e parpaggeua. mine parpella con il significato di glossari che si trovano in giro, sia stione. A questo punto, però, come, da palpebra. Palpebra, infatti in latino nel Sabazio Arcaico che in quello Verrebbe voglia di gettare le armi una tale errata meccanica grammati- si dice palpebra˘ con brevità tonica Moderno d’utenza (per quelli che e di abbandonare il campo: salvo, cale, non sentirsi autorizzati a sup- della “E”. Mentre per un passaggio ancora lo parlano e conservano tut- invece, come accennato sopra, ap- porre di dover cercare altre strade, alla lingua nazionale sarebbe un tora la terminologia dell’antico pa- plicarsi ad uno studio comparativo al fine di ovviare, quantomeno alla semplice andare a nozze, per giun- trimonio lessicale di famiglia) si in- dei diversi glossari vernacolari, nel- frettolosità altrui e a quello di non gere al Vernacolo Sabazio parpel- dicava e si indica ancora sia la pal- la convinzione di poterne evincere dimenticare che i vernacoli italiani, la, la cosa è leggermente più com- pebra dell’occhio sia la farfalla. attestazioni tutt’altro che disprezza- come quelli delle altre Lingue Neo- plicata anche se non del tutto im- La documentazione di questa as- bili; infatti, non badando più di tan- latine, derivano per l’appunto da possibile. serzione, anche se non immediata- to alla mancanza di rispetto nei con- una evoluzione medioevale del Lati- Prendendo il coraggio a due mani, mente facile, non per questo si rive- fronti delle consuetudinarie leggi no in questione? E perché, allora, per valersi di parecchia fantasia, si la del tutto impossibile: basterà leg- della derivazione grammaticale, si non andare a vedere come si chia- potrebbe azzardare l’ipotesi di una gere, infatti, con la necessaria inten- riesce a scoprire, oltre ad una intrin- masse in Latino il tanto etimologi- distanziata metatesi della “L” con zionalità ermeneutica di evincerne seca e riposta verità, un più che con- camente defraudato e svolazzante la “R”; dal che si otterrebbe parpe- una scientifica risultanza dalla con- fortevole affiorare di terminologie insetto dai molteplici colori e dalle bla, conservando la tonicità della trapposizione dei loro contenuti, i tipiche di un diffuso patrimonio ar- più diverse forme e dimensioni? “E”. Dopo di ché, sperando che non molti e diversi glossari, a cui abbia- caico. Lungi dal farsi negativo di una pos- sia presente nei dintorni un qualche mo appena accennato. Vediamo Il Gastaldi, ad esempio, nel suo sibile ed esatta etimologia del termi- etimologo in preda ad istinti omici- dunque! “Disiunariu Arbenganese”, al lem- ne da noi posto in questione, il Vo- di, supponendo possibile la gemina- Alla base del non difficile, ma ma italiano Farfalla fa corrisponde- cabolario del Pittano attesta che in zione postonica del digramma complicato problema, ritengo si re lo stesso termine come voce ver- Latino al lemma Farfalla corrispon- “BL”, a favore del suo secondo ter- debba supporre la solita deferenza, nacolare. E, fin lì, niente da dire! de quello di papilio, papilionis, con mine, non sarebbe impossibile giun- con cui si tende ad attribuire autori- Ma come mai, subito dopo, senza relativo diminutivo papiliunculum gere al tanto agognato parpella, ma tà: in primo luogo a chi è straniero affatto tener conto delle leggi di de- (all’accusativo). questa volta col significato di palpe- ed, in secondo, a chi (laddove, come rivazione grammaticale, di cui so- A parte l’eccessiva evidenza con bra oculare. si dice beati monoculi in regno ce- pra, al sostantivo positivo Farfalla cui da tale etimo è facile dedurre il Ovviamente, a questo punto, visto corum) non essendoci altri a trattare pone a fianco, come suo accresciti- francese papillon, uguale farfalla, che il termine parpella, indipenden- il problema, pretenda di avere una vo, il termine parpaïùn e, come suo con i relativi papillonnage: il farfal- temente da derivazioni etimologi- soluzione da proporre. diminutivo parpaïetta? leggiare; l’aggettivo papillonnant: che, era già in uso fra i Sabazi, col Ne vien fuori quanto segue. Si sa che le malattie attaccano e il farfalleggiante; il verbo papillon- significato di palpebra, una volta di- Poiché il Dottor Sergio Aprosio, che le vicinanze sono contagiose. ner: farfallare, svolazzare e l’atleti- mostrato, come si è fatto poco so- nel suo “Vocabolario Ligure Stori- Per questo, forse, confinando i Sa- co papillonneur che, nel nuoto, è il pra, che lo stesso termine ha tutti i co-Bibliografico, sec. X-XX, parte bazi con gli Ingauni, G.B. Nicolò farfallista. Ed, escludendo ogni deri- diritti a voler dire pure farfalla, non seconda: volgare e dialetto, vol. 1° Besio, nel suo “Calepìn d’a Batuiez- vazione tedesca del vocabolo, per- resterebbe che essere contenti, es- A-L, Savona 2002” a pag. 454 regi- za Ciciolla” del 1996, ignorando del ché in tedesco farfalla si dice der sendo riusciti a dare a quest’ultimo stra il termine Farfalla come corri- tutto il positivo Farfalla, registra schmetterling, perché non tentare di la sua giusta dignità e importanza. spondente in vernacolo dell’identico immediatamente il termine parpa- derivare pure dall’attestato etimo la- In conclusione, dunque, non do- termine presente in italiano, con- giùn, attribuendogli il duplice signi- tino di farfalla il termine parpella vrebbero sussistere più dubbi: far- temporaneamente però rimandando ficato di farfalla e farfallona. col quale, come già accennato pri- falla in Sabazio si dice parpella e il lettore a pag. 37 ad informarsi Le sorelle A. e R. Sguerso non po- ma, in Sabazio, si definiscono sia la lo stesso termine indica pure la pal- dall’opera, contrassegnata PVG che, tevano essere da meno e, tralascian- palpebra (come indicazione della pebra dell’occhio. ai primi del ’900, il belga Hugo do esse pure, nel loro “Compendio parte protettiva dell’occhio, dovuta A-a fin, senpre ch’u nu se tratte Plonteaux, venuto in Italia, a studia- di voci e di espressioni del Dialetto al suo continuo e ritmico agitarsi) de prezunsiùn o de caparbietè da re i dialetti della Val Graveglia, nel Savonese” del 1985, l’eventuale po- sia la farfalla, intesa come lo svolaz- pärte d’u filólugu, u rèsta dimustróu suo “I Dialetti della Liguria Orien- sitivo Farfalla, registrano il termine zante insetto del cui nome si tende- che a derivasiùn d’e poule da-u sö tale odierna: la Val Graveglia A-Z” parpaggiùn aggiungendovi una “g”, rebbe a ignorare l’etimologia? étimu, a avéighe quärche furtünn-a a proposito del termine con cui si ma sempre con il duplice valore di Se ricordiamo come non sia infre- int’u vueile nastüzä, primma o poi a dovesse identificare quel particolare farfalla e farfallona. quente, durante il processo evoluti- sciorte föa. U ghe vö da pasiensa, insetto dei lepidotteri che svolazza Non è che manchi qualcosa di si- vo dal Latino al Vernacolo, assimi- da lógica, du gaibu, de l’intuisiùn di fiore in fiore a impollinarne i se- mile tra i glossari genovesi. G. Ca- lare i vocaboli delle altre cinque de- ma, quandu u se ne vegne föa, u se mi, ne registrò la denominazione saccia, infatti, nel suo “Dizionario clinazioni, generalmente a quelli cure finn-a u rischiu de sentìsene sotto il termine Farfalla, ma senza Genovese-Italiano” del 1876, sotto della seconda; ma, anche se rara- sudisfèti. Mi me ghe demuu e vuì, precisare la fonte della sua informa- il lemma italiano Farfalla, riporta mente, a quelli della prima, optando da u mumentu che mi, scibén azar- zione, è ovvio che tutti i compilatori come equivalente il genovese farfal- per questa seconda soluzione, dal- dandu quarche fantaxìa, nu gh’ho di glossari vernacoli venuti dopo o la, ma attribuendogli come diminu- l’etimo papilio-onis non sarà im- afètu cuè de fäve muntä a musca a-u contemporanei, allo scopo di non tivo la voce parpelletta. E non di- possibile passare a quello di papi- näzu, nu pigèvela e stè’ alegri, eh! venir meno al prefato rispetto per versamente si comporta Pio Carli di lia-ae. Da questo, per un normale l’autorità, dovuta allo straniero, la Sanremo che, nel suo “Dizionario inserimento del rotacismo in terza E.V. Campanassa 1-2016.qxd 22-03-2016 17:18 Pagina 35

A Campanassa N.1/2016 35 U RECANTU D’I “AMIXI D’U DIALETTU”

Sabbu, 13 Mazzu 2015 Madonna d’a Mizericordia

A Parpella Cun u çé ’n po’ negìn e u pasettu ben mezüóu, Cus’a sieva, a tö dì o, d’ätriménti, stamatìn de bun’ùa che scìnbulu a se fieva ‘na parpella in pruçesciùn me sun viagiä. se na de chi u lature de ‘n mesaggiu de seria e de interiure cunscistensa, Sun pasé zà quattru sécculi da vìvise o trazmette a l’avegnì? da quellu giurnu benedettu, L’övu, de sólitu ch’a va a depunn-e, quand’u Tognu, furtünóu, u sc-ciuisˆce,ˆ primma o doppu, ‘nte ‘n babollu u l’ha vistu a muè de Cristu ch’u fa u sö gìu ‘n braççu a l’existensa, insc’â riva d’u Letinbru, u atualizza – què a segge – a sö misciùn ‘n po’ ciü ’n sciü de San Benärdu. e pö u se turna a fäse ‘na parpella cu’ in ciü ‘na bunn-a doze de istruçiùn Poule sante Le a gh’ha ditu: e prugrèssu interiure, evulutivu, “Vuève ben e perdunève, da riturnä a trazmette e a semenä preghè tantu pe stu mundu segundu ch’ou Puscìbile Ünivèrsu e ciü amù p’ogˆˆni figiö”. giüstu a-u sö vive u l’agge prugramóu. Pö ancùn a gh’ha suspióu: Essiu d’A Ciann-a “Tîte sciü e nu havéi puˆja: (Ezio Viglione) sun a Vèrgine Maìa, uoa và... se vediemu ancùn”.

U l’è ’n giurnu ’n po’ speciäle, quand’andemmu a-u Santuäju: Guççe d’Arvì anche a pé u se va cuntenti p’onurä a nostra Muè. Bâgè de su˙ tra nìvue basse, Le a ne speta a braççe avèrte ciciuézzu de canè, ma sensa inpegnu, drentu a quellu scitu santu; zgöi de rundùe e curse de lümasse, in zenuggiu pö a preghemmu lüxì de fögge, respìu de verde téˆgnu. e ’n baxìn a-i pé ghe demmu. Rosa Fonti Dusci pensieri, penacchi de fümme, bôxie de ‘na giurnà d’ègua menüa. ün surcu pigru, a tunbiggià d’u sciümme. Guççe de tenpu e guççe de natüa. Giuliano Meirana Pasqua

Tratta dalla raccolta di poesie “De... véi e de ancö” Pasqua a vö dì pasaggiu. di Giuliano Meirana Editore Coedit 2004. Pasqua a vö dì Pasciùn, ‘na tunba restä vöa, de Cristu a Resüresiùn.

Ommu, seggi cuntentu Duméniga d’Arvì aggi a faccia d’u Resortu, radrissa i tö senté · U se levava u dì, stremìa a lünn-a nu ese un ommu stortu! da- u çé a se retîäva: se zmurtävan e unbre lunghe e i lanpiuìn d’a vìa, Quellu ch’u l’äva ditu e zà p’ ou çé galupävan nivue grixe. a l’ea tütta veitè: Pö, lanpi, truìn e zü ègua! nu l’ea ün de nu˙ätri; “U nu l’è ciü matìn, ma nötte! u l’ea a Divinitè. -divu a-u figgiu speleólugu- Gio Batta Sirombra nu andä, mìa che tenpu, stàttene a cà!”. E de rimandu le: “Bèllu o brüttu, a-a növa grotta devu andä, mamà!”. E alùa vìa cun corde, zainu e cascu! Ligüria L’ea a prima otta e nu l’ea ciü ‘n figiö, ma quand’u cö u te fa mä, a mente Giäne macce de zenèstra se curma de penscé, d’ anscêtè e de puja.ˆ areixè testärde ‘Nsc’ou fä d’a seˆja ancùn pousävu i öggi a-i bricchi sarvèghi ‘nsc’ a dezèrta vìa pe’ véddilu spuntä, zögan cu’e ouvive arzentè. che melanculìa... Vuxe luntann-a, sun de canpann-a... Boschi scüi e culinn-e Benèitu figgiu, l’ea nötte funda quandu sculpìe da-u süù t’ei turnóu, ma cuntentu l’ea u mè cö, de póvee˙ man. aviè vusciüu méttime a cantä. Gh’ea a lünn-a in çé e a me rieiva, Lazü in fundu sciacandu ‘n’öggiu ‘nt’a Duméniga d’Arvì. ‘na brancä de scöggi Strapasè da-u mä. Maria Bet Massucco Gianna Buzzoni Campanassa 1-2016.qxd 22-03-2016 17:19 Pagina 36

36 A Campanassa N.1/2016 FONDAZIONE SAVONESE PER GLI STUDI SULLA MANO Campanassa 1-2016.qxd 22-03-2016 17:19 Pagina 37

A Campanassa N.1/2016 37 FONDAZIONE SAVONESE PER GLI STUDI SULLA MANO AVVENIMENTI SCIENTIFICI E CULTURALI NEL PANORAMA ITALIANO E INTERNAZIONALE Come ogni anno, anche il quarto della mano di chi pratica sport ai cata al polso instabile dello sporti- sforzo da parte del chirurgo, ma dello scorso anno è stato un perio- diversi livelli. vo. La dott.sa Spingardi, invece, soprattutto da parte del paziente, do ricco di avvenimenti scientifici Come accade da alcuni anni an- all’interno della sessione congres- che fortemente motivato a mante- e culturali importanti nel panora- che in questa occasione il Prof. suale “Polso e sport 2”, ha presen- nere la completa integrità estetica ma italiano ed internazionale, nei Rossello ha fatto parte del comita- tato un lavoro attraverso il quale a della propria mano affronta molti quali sono stati impegnati, di volta to scientifico dell’evento. Que- cercato di definire quali siano le giorni di ricovero e importanti te- in volta, diversi membri del Cen- st’anno, al pari dei precedenti, l’e- cause più importanti del dolore di rapie. Al termine di questo fatico- tro Regionale di Chirurgia della sperienza del Centro Regionale di polso nel tennista, sfatando alcuni so percorso però la soddisfazione mano. Chirurgia della mano di Savona è falsi miti e definendo con precisio- di un buon risultato ripaga di tutti Il professor Rossello ed alcuni stata messa a confronto con quelle ne alcune verità clinico-chirurgi- gli sforzi profusi. L’impiego del altri membri della sua equipe, in dei maggiori centri italiani e inter- che. lembo di gran dentato (muscolo particolare il dott. Zoccolan, han- nazionali nel corso delle diverse Durante l’ultima giornata con- della parete toracica) nella chirur- no partecipato attivamente alle nu- sessioni congressuali. gressuale il prof. Rossello è stato gia ricostruttiva dell’arto superiore merose iniziative della Associazio- Durante la giornata di giovedì 8 invitato a partecipare alla sessione non è una delle tecniche più utiliz- ne Italiana Sindrome di Poland ottobre, la dottoressa Spingardi ha mano e sport 2 per definire quali zate nel panorama della microchi- (AISP). Di particolare importanza esposto i risultati preliminari del fossero le lesioni dei tendini esten- rurgia italiana, ma i validi risultati clinica ed umanitaria la giornata Centro Regionale nel trattamento sori più comuni nei pazienti spor- ottenuti dal nostro centro, a fronte dedicata ai bambini Poland orga- del dolore del versante esterno (ul- tivi. di una facilità di utilizzo, hanno nizzata presso l’istituto di cura nare) del polso che si sviluppa do- Nel corso del mese di novem- aperto una costruttiva discussione Gaslini, nel corso della quale il po alcuni interventi chirurgici par- bre, poi, il prof. Rossello è stato nel corso della sessione congres- dott. Zoccolan, insieme ad altri ticolarmente complessi indicati in docente all’interno del corso “Ezio suale e hanno invogliato anche al- specialisti in diversi campi di inte- casi di grave artropatia della regio- Morelli” che si terrà all’ospedale tri colleghi esperti in materia a im- resse clinico-chirurgico, ha messo ne carpale. Nel corso di molte pre- di Monza, presieduto dal prof. Del piegare tale tecnica in condizioni a disposizione l’esperienza matu- cedenti occasioni di confronto con Bene, direttore della divisione di simili a quelle da noi affrontate. rata presso il Centro Regionale di altri esperti della patologia si è di- chirurgia plastica e chirurgia della Anche quest’anno il Dott. Pa- Chirurgia della Mano per la valu- battuto a lungo sulle cause e sul si- mano dello stesso Istituto. Nel se- melin parteciperà, come rappre- tazione dei numerosi pazienti invi- gnificato di tale dolore senza che gno di una tradizione che guarda sentate del Centro, al congresso tati a partecipare a tale evento e si giungesse ad una univoca inter- al futuro questa collaborazione, nazionale francese di chirurgia provenienti da diverse località ita- pretazione e, di conseguenza, ad nata dall’amicizia e dalla recipro- della mano, che si svolgerà a Pari- liane. La presenza attiva del nostro una adeguata strategia di tratta- ca stima che legava il prof. Morel- gi nel mese di dicembre, con la centro all’interno dell’AISP è un mento. Di qui l’impegno da parte li al prof. Mantero, si rinnova an- presentazione di lavori scientifici grande privilegio per noi chirurghi dell’equipe del Centro nel verifi- che quest’anno. di revisione della nostra casistica della mano e rappresenta un rico- care la bontà dell’accorgimento L’esperienza del Centro Regio- clinica e chirurgica. noscimento nei confronti dell’im- tecnico chirurgico impiagato per nale di Chirurgia della Mano è sta- Questo resoconto è stato un’oc- pegno profuso verso la cura dei affrontare tale spiacevole compli- ta presente anche al congresso na- casione per fermarci a riflettere bambini con malformazioni della canza. Sempre nel corso della pri- zionale della società italiana di Or- sulla nostra produzione scientifica, mano e dell’arto superiore che da ma giornata congressuale il dott. topedia e Traumatologia, attraver- sulla presenza del nostro Centro ogni parte d’Italia giungono alla Machi ha presentato la nostra so due comunicazioni libere sul te- negli eventi nazionali e internazio- nostra attenzione. esperienza nel trattamento delle ma del trattamento del polso post nali e sui progetti futuri; tutte atti- Nel contesto della bellissima cit- fratture delle falangi e dei meta- traumatico e instabile. Tale argo- vità svolte ritagliando, con sempre tà di Viterbo, all’interno delle carpi con particolari materiali tec- mento è di interesse per tutti colo- maggiore difficoltà, del tempo per strutture universitarie dell’Univer- nici innovativi. La traumatologia ro che si occupano di traumatolo- questi studi senza per questo tra- sità della Tuscia, da giovedì otto a della mano, che occupa una per- gia perché spesso molte lesioni scurare i nostri impegni prioritari sabato dieci ottobre si è svolto il centuale molto consistente della causa di instabilità e precoce dete- che sono la pratica clinica (con cinquantatreesimo congresso na- nostra casistica chirurgica, è af- rioramento delle strutture carpali una media di sessantacinque pas- zionale della Società Italiana di frontata quotidianamente da cia- vengono misconosciute in fase saggi ambulatoriali giornalieri) e Chirurgia della mano (SICM). Il scuno di noi e la possibilità di uti- acuta e diagnosticate solo quando la chirurgia (con circa 2500 inter- padrone di casa, prof. Castagnaro, lizzare mezzi sempre più efficaci le possibilità terapeutiche risultano venti annui). Tutto ciò ha un po’ direttore della divisione di chirur- facilita il lavoro di tutti ottimiz- essere maggiormente aggressive stupito anche noi, ma purtroppo la gia della mano dell’ospedale citta- zandone i risultati. La mattinata di ed invalidanti. riflessione ricade costantemente su dino, ha invitato tutti coloro che si venerdì 9 ottobre si è aperta con il Dal 26 al 28 di Novembre si è un problema cocente che rischia di occupano di chirurgia della mano, corso di istruzione sui tumori della svolto a Torino il congresso nazio- inficiare tutto ciò che di buono in Italia e all’estero, a portare la mano presieduto dal Prof. Rossel- nale della società italiana di mi- stiamo realizzando. È ormai un loro esperienza sulla patologia lo e tenuto dalla dottoressa Spin- crochirurgia (SIM) al quale abbia- anno, dal pensionamento del della mano dello sportivo. In parti- gardi e dal dottor Zoccolan, corso mo partecipato con due comunica- Dott. Novara, che il nostro re- colare si è provato nel corso del dedicato a tutti coloro che, presen- zioni congressuali, riguardanti la parto svolge la sua attività sotto congresso, anche a seguito di ani- ti al congresso, avessero desidera- nostra esperienza sui reimpianti organico, abbiamo fortemente mate discussioni e tavole rotonde, to approfondire le proprie cono- apicali delle dita e sulla ricostru- bisogno di una unità medica e di a definire quali siano i protocolli scenze sul tema e condividere le zione di ampie perdite di sostanza forze infermieristiche in più, in strumentali e clinico-chirurgici ri- proprie esperienze, siano state esse dorsali o palmari della mano me- modo da poter affrontare con il conosciuti dai membri della Socie- positive o negative. All’interno diante l’impiego di lembi micro consueto entusiasmo la nostra tà Italiana di Chirurgia della Mano della stessa giornata congressuale vascolarizzati prelevati dal torace. pratica clinica quotidiana. Spe- e più adeguati nel trattamento del- il professor Rossello ha presieduto Nel primo caso tale chirurgia su- riamo che l’anno 2016 possa le diverse patologie del polso e la sessione “Polso e sport 1”, dedi- perspecialistica richiede grande portare delle positive novità... Campanassa 1-2016.qxd 22-03-2016 17:19 Pagina 38

38 A Campanassa N.1/2016 L’ANGOLO DEI BUONI CONSIGLI: DALLA PARTE DEL SOCIO A cura del socio Flavio Valente, CTU presso il Tribunale di Savona UNA RUBRICA DI ASSISTENZA GRATUITA ALLE ESIGENZE DEI SOCI ASSISTENZA

Assistenza legale e bancaria in caso di circonvenzione di anziani, disabili, incapaci; di frodi in eredità (bancarie/assicurative); Consulenza per gestione di beni (mobiliari ed immobiliari) in caso d’età avanzata e progressiva perdita d’autosufficienza; importante per persone sole; Assistenza per controversie inerenti a servizi e attività di investimento: Reclami relativi a servizi bancari, investimenti, assicurazioni; Ricorsi al Conciliatore Bancario/Arbitro Bancario Finanziario; Ricorsi Camera di Conciliazione ed Arbitrato presso CONSOB. Frodi eredità, successioni, donazioni: Violazioni norme MIFID

PREVENZIONE

Definizione di specifiche e personalizzate soluzioni successorie, anche con riguardo a famiglie di fatto e/o c.d. “allargate” e tenendo in considerazione l’obiettivo della razionalizzazione fiscale. Successioni con patrimoni vincolati (soggetti comunque che possono avere difficoltà nell’amministrarsi, es. tossicodipendenze). Lasciti /donazioni a persone/Enti esterne al nucleo familiare. Programmazione del passaggio generazionale con analisi e studio costi relativi ad imposte di donazione e successione utilizzando lo strumento del trust. Supporto ed assistenza in caso di parenti disabili.

In ogni numero tratteremo un caso tra quelli segnalati da voi; possibilità di incontri personali. Scrivi a La Campanassa, rubrica “l’Angolo dei buoni consigli” - Casella postale 190, 17100 SAVONA Contatta direttamente il socio Flavio Valente al n. 348/7126202

Matinä de Primavea

Al’è ‘na matinä de Primavea A Viuvetta che paige u ghe n’è poche in tüttu l’annu: · cu’u çé sensa ‘na nivua e, p’â rivea, Ancö, sètte de frevä, u mä ninóu da ‘n reffiu sensa afannu. a primma viuvetta sutta ’n èrbu ho truvóu; ‘Nsc’ê çenge d’ôu d’e sciùe d’i galetti a l’ea tìmida e sula, a-i sciôi d’a brixa ogn’ägrima a se sfa: scuza un· po’ suttu a föggia, cuscì cumme insc’ê tuppie e i barcunetti de sˆc-ciancˆ äla da-u niu oudùan de teniu e rappe d’i lilà. m’è vegnüa ‘na gran vöggia. U l’è stètu un· mumentu, Duì pin, de cubbia e neigri, in pé ‘nsc’â costa a m’ha fètu un· po’ penn-a, – là duv’â colla a fì d’u çé a se pèrde – l’ho lasciä a cö cuntentu, päan duì pastuì, ciantè lì, pe fä a posta sun partìa de gran lènn-a. a ‘n grezze de ruvêi e grixu-vèrde. Anche e reixi d’i èrbui, tütti nüi p’â stagiùn, D’i què ciü ‘n zü, alegri pe natüa, me criävan: “Ma bräva!! duì ciurli, in cincia a ‘n rammu de gazìa, Bella e giüsta l’asiùn!!!” s’â cuntan cu’a ciü gran dizinvultüa, cu’u rèstu pe sentise in armunìa. Simonetta Bottinelli

Ezio Viglione Campanassa 1-2016.qxd 22-03-2016 17:19 Pagina 39

A Campanassa N.1/2016 39

IERI e OGGI a cura di G.G.

Via Paleocapa dall’incrocio con via Pia, ripresa verso piaz- Oggi dallo stesso punto della città si osservano gli stessi za Mameli e la stazione Letimbro nei primi anni del Nove- edifici ma la strada è molto cambiata. La pavimentazione, cento. La strada è lastricata con i “tacchi di La Spezia”, ormai da molti decenni ha scelto i cubetti di porfido del che oggi si trovano in corso Italia. Il traffico inesistente re- pavè. Sullo sfondo, particolare che da qui sembra insignifi- gistra solo il passaggio di un carro a cavalli che si avvia cante, ma che in realtà ha cambiato i destini di Savona, la verso il porto. Alcuni passanti camminano o discutono tran- stazione Letimbro è scomparsa e via Paleocapa si apre quillamente. A sinistra, accanto ai portici una piccola edi- verso un anonimo panorama di palazzi di periferia, le auto cola per la vendita dei giornali, antenata di quella che esi- e le moto hanno invaso parte della strada, così come le in- ste ancora oggi nello stesso luogo. A destra un grande chio- segne, i cartelli stradali, i manifesti e i cassonetti dell’im- sco che forse vendeva bibite e caramelle. Sul palazzo a sini- mondizia che occhieggiano dai portici, i pedoni sembrano stra, al primo piano, una grande insegna della Cassa di Ri- scomparsi relegati a passeggiare solamente sotto lo spazio sparmio. dei portici.

NOTIZIARIO TRIMESTRALE DI STORIA, ARTE, CULTURA, ECONOMIA E VITA SOCIALE

Direttore: Direttore responsabile: Carlo Cerva Fabio Sabatelli

Redazione: Laura Arnello, Agostino Astengo, Nadia Belfiore, Francesca Botta, Simonetta Bottinelli, Alberto Canepari, Giuseppe Caviglia, Giacomo De Mitri, Giovanni Gallotti, Giuseppe Mascarino, Rinaldo Massucco, Fulvio Parodi, Marcello Penner, Alessandro Raso, Ezio Viglione, Delia Zucchi

La segreteria è aperta: Lunedì e Giovedì pomeriggio dalle 16 alle 18. Tel. 019821379 [email protected] www.campanassa.it

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40 A Campanassa N.1/2016

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