La Resistenza Nel Pistoiese E Nell'area Tosco-Emiliana (1943-1945)
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Edizioni dell’Assemblea 168 Memorie Vasco Ferretti La resistenza nel pistoiese e nell’area tosco-emiliana (1943-1945) Rivisitazione e compendio di una terribile guerra di liberazione, guerra civile e guerra ai civili Giugno 2018 CIP (Cataloguing in Publication) a cura della Biblioteca della Toscana Pietro Leopoldo La Resistenza nel pistoiese e nell’area tosco-emiliana (1943-1945) : rivisitazione e compendio di una terribile guerra di liberazione, guerra civile e guerra ai civili / Vasco Ferretti ; [presentazione di Eugenio Giani]. - Firenze : Consiglio regionale della Toscana, 2018 1. Ferretti, Vasco 2. Giani, Eugenio 945.520916 Resistenza – Pistoia <territorio> e Appennino tosco-emiliano – 1943-1945 Volume in distribuzione gratuita In copertina: Aldo Borgonzoni, “Prigionieri” (1974). Si ringrazia l’Archivio A. Borgonzoni per l’autorizzazione. Consiglio regionale della Toscana Settore “Rappresentanza e relazioni istituzionali ed esterne. Comunicazione, URP e Tipografia” Progetto grafico e impaginazione: Daniele Russo Pubblicazione realizzata dal Consiglio regionale della Toscana quale contributo ai sensi della l.r. 4/2009 Giugno 2018 ISBN 978-88-85617-17-9 Sommario Presentazione 7 Introduzione 9 Parte I Guerra di liberazione (1943-1945) 25 1. Guerra e Resistenza dal 1940 all’8 settembre 1943 25 2. La Resistenza dopo l’8 settembre 1943 e la nascita della Repubblica Sociale Italiana 30 3. Diserzioni dal regio esercito e renitenze alla leva per quello di Salò 35 4. Le leggi razziali nel Pistoiese: arresti, deportazioni e campo d’internamento 45 5. L’occupazione militare tra requisizioni, rappresaglie, incursioni aeree e conflitti partigiani 50 6. Vita della popolazione sotto la Repubblica Sociale: la guerra, gli Helpers e i report Lagebericht 55 7. La morte che viene dal cielo. I bombardamenti alleati su Pistoia e Montecatini Terme 60 Parte II Guerra civile (1921-1946) e guerra ai civili (1943-1944) 65 1. The machinery of reprisal. Il 1944 fu una estate rosso sangue 65 2. A Montecatini, tra l’ “Arnostellung” e la “Linea Gotica”, un cimitero di guerra per i tedeschi 67 3. Formazioni partigiane frazionate in Val di Nievole: limiti del loro ruolo di contrasto 71 4. Morte dell’ammiraglio Mitsunobu e del generale Crisolli sulla montagna pistoiese 77 5. L’eccidio del padule di Fucecchio nell’analisi dell’ultimo procedimento giudiziario 82 6. Gli ultimi scontri armati e le ritorsioni naziste sui civili nell’area ovest della Val di Nievole 90 7. Il ruolo delle formazioni partigiane nella liberazione degli altri paesi della Val di Nievole 94 5 8. La liberazione della città di Pistoia prima dell’arrivo degli Alleati 103 9. Tra il 5 e l’8 settembre ’44 le ultime resistenze tedesche e la liberazione di Pescia 107 10. Nella Val di Nievole ferita, ma libera, il martirio di Pescia come ultima vedetta della Wehrmacht 111 11. Dopo la liberazione di Firenze e Pistoia, la grande offensiva alleata sui due versanti della Linea Gotica 118 12. La Resistenza sulla Linea Gotica tra contraddizioni interne e attendismo statunitense 125 13. Partigiani contro milizie repubblicane ed escalation degli ordini tedeschi di rappresaglia 130 14. Popolazione vessata dalle truppe tedesche e dalla guerra tra partigiani e milizie neofasciste 140 15. Perché lo status di belligeranti, negato ai partigiani, è stato riconosciuto ai militari della RSI 147 16. Casi di irregolare trattamento di prigionieri di guerra avvenuti nel Pistoiese 150 17. Cronologia delle rappresaglie nazifasciste nel Pistoiese (12 settembre 1943-8 settembre 1944) 154 18. Una giustizia lenta nel giudicare e moderata nel punire la brutalità della guerra nazista ai civili 201 Parte III Profili di partigiani e patrioti protagonisti della Resistenza pistoiese 205 Donne nella Resistenza. Protagoniste dimenticate 257 Parte IV Zone d’ombra su alcuni protagonisti della Resistenza pistoiese 263 Appendice Il processo di Verona alle efferate stragi della Divisione Hermann Göring sul versante degli Appenniuni tosco-emiliani 281 Indice dei luoghi 295 Indice dei nomi 305 L’autore 318 6 Presentazione Questo nuovo volume che pubblichiamo nella collana Edizioni dell’Assemblea raccoglie un’accurata ricerca di Vasco Ferretti. Lo scrittore, già noto giornalista e autore di numerose opere, ha coltivato nel tempo la passione per la storia, mettendola a frutto in approfonditi studi che, con sapiente scorrevolezza, si presentano di grandissimo interesse da vari punti di vista. In particolare, colpisce qui lo sforzo posto nel tentativo di gettare nuova luce su questo drammatico periodo del nostro Paese, per altri versi lungamente indagato. Ferretti lo fa guardando al “suo” territorio – l’area pistoiese – con un’attenzione alla microstoria locale che, quando è così ben attentamente studiata, apre un orizzonte nuovo anche sulla Grande Storia, quella che travalica i ristretti limiti di un determinato spazio per assumere un significato più ampio e generale. Il libro assolve questa impresa in modo veramente significativo, e siamo certi che sarà uno strumento utilissimo soprattutto per i giovani ricercatori che vorranno approfondire con spirito libero e critico una pagina tormentata della storia d’Italia. Il testo è ricco di informazioni accuratamente documentate. Interessantissima e toccante tutta la parte seconda del volume, pagine relative alla guerra civile e alla “guerra ai civili”, corredate inoltre dalla cronologia delle rappresaglie nazifasciste nel pistoiese dal 12 settembre 1943 all’8 settembre 1944. Il lavoro si conclude con l’analisi dei profili di partigiani e patrioti protagonisti della Resistenza pistoiese – con un riferimento alle donne “dimenticate” e a cui l’autore rende la giusta memoria – ma anche con l’esame di quelle che lui definisce le “zone d’ombra” di alcuni protagonisti della Resistenza stessa. Insomma un testo che non ha paura di toccare e indagare ogni aspetto della nostra storia. Dopo i preziosi libri che l’autore ha realizzato in modo insuperabile per la lettura del personaggio Albert Kesselring protagonista di efferate stragi naziste, dopo i testi sulle stragi del Padule di Fucecchio e di Sant’Anna di Stazzema, l’amico Vasco Ferretti si propone quindi con un volume che rimarrà fondamentale per la comprensione della fase storica della lotta di liberazione in un territorio cruciale della Toscana. Sono davvero profondi la capacità di analisi, la lucidità, il quadro organico dei fatti su cui l’autore porge sempre nuovi spunti di riflessione di assoluto spessore. Sono convinto che con questo volume il Consiglio regionale della 7 Toscana offra ancora una volta la possibilità di costruire una memoria che si fonda su un’analisi seria e approfondita dei fatti, unica strada per creare un’identità storico-culturale condivisa. Ringrazio perciò di cuore Vasco Ferretti che, con la sua opera, mette a disposizione di tutta la comunità regionale un contributo significativo per il conseguimento di questo fondamentale obiettivo. Eugenio Giani Presidente del Consiglio regionale della Toscana Giugno 2018 8 Introduzione Il termine Resistenza non fu coniato durante l’occupazione tedesca, quando i combattenti della lotta armata per primi usavano definizioni come ‘guerra partigiana’ o ‘guerra di liberazione’, ma dopo il 1945 allorché venne mutuato dalla Francia dove sotto l’occupazione si era passati dall’at- tendismo alla résistence. Da allora Resistenza, nella sua efficace sinteticità, significa sia guerra partigiana che guerra di liberazione. Può anche apparire come termine limitativo, quello appunto del resistere rispetto al combatte- re, se con essa non ne intendiamo altri aspetti che si completano a vicenda. Essi sono: la lotta dei partigiani sulle montagne e nelle città, la resisten- za dei civili vittime di rappresaglie nazifasciste, il contributo delle nostre forze armate al fianco degli Alleati, la resistenza attiva e passiva nei campi di internamento dei nostri militari in Germania e dei combattenti par- tigiani all’estero. Negli ultimi settant’anni il termine Resistenza, entrato nell’uso comune, oltreché in quello di tipo storico e storiografico, ha am- pliato i suoi limiti temporali per significare tutte le forme di opposizione al fascismo che, sopprimendo ogni forma di libertà, erano state costrette ad agire non più nella lotta politica aperta, ma nella clandestinità e in op- posizione al regime. La caratteristica più originale della Resistenza italiana fu l’intreccio di lotta armata, lotta sociale e lotta per l’indipendenza che fece emergere nei Comitati Nazionali di Liberazione dell’Italia occupata la formazione di una nuova classe dirigente destinata alla direzione politica futura del paese. Questo anche perché seppe rendere elemento unificante la variegata arti- colazione che la componeva dando luogo ad una compresenza di azione militare e rivendicazione sociale, di scioperi e guerriglia, lotta di classe nelle città e nelle campagne, anche se tutto questo coinvolse solo una minoranza della popolazione. Assai maggiore, come ha rilevato lo storico Rusconi, fu, infatti questa cosiddetta “zona grigia” dell’agnosticismo politico’, del ‘nicodemismo’ e del’ riflusso nel privato,’ pesanti eredità del regime fascista particolarmente intensa nei ceti medi. A ridurne le dimensioni, fortunatamente, fu l’ac- quisizione alla Resistenza dei giovani renitenti alla leva e al lavoro coatto e quella dei soldati sbandati dopo l’8 settembre 1943 che andarono gradual- mente ad accrescere le file partigiane mediante la partecipazione diretta alle 9 azioni di contrasto all’occupazione militare tedesca. Con l’8 settembre emerse,