ATTI DELLA SOCIETÀ LIGURE DI STORIA PATRIA Nuova Serie – Vol
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ATTI DELLA SOCIETÀ LIGURE DI STORIA PATRIA Nuova Serie – Vol. LIV (CXXVIII) Fasc. I Cornelio Desimoni (1813-1899) « un ingegno vasto e sintetico » a cura di Stefano Gardini GENOVA MMXIV NELLA SEDE DELLA SOCIETÀ LIGURE DI STORIA PATRIA PALAZZO DUCALE – PIAZZA MATTEOTTI, 5 Referees : i nomi di coloro che hanno contribuito al processo di peer review sono inseriti nell’elenco, regolarmente aggiornato, leggibile all’indirizzo: http://www.storiapatriagenova.it/ref.asp Referees : the list of the peer reviewers is regularly updated at URL: http://www.storiapatriagenova.it/ref.asp I saggi pubblicati in questo volume sono stati sottoposti in forma anonima ad almeno un referente. All articles published in this volume have been anonymously submitted at least to one reviewer. « Atti della Società Ligure di Storia Patria » è presente nei cataloghi di centinaia di biblioteche nel mondo: http://www.storiapatriagenova.it/biblioteche_amiche.asp « Atti della Società Ligure di Storia Patria » is present worldwide in the catalogues of hundreds of academic and research libraries: http://www.storiapatriagenova.it/biblioteche_amiche.asp I saggi contenuti in questo volume sono l’esito della giornata di studi tenutasi a Genova nella sede della Società Ligure di Storia Patria il 16 settembre 2013, in occasione del secondo centenario della nascita di Cornelio Desimoni. All’apertura dell’incontro hanno preso parte con i loro saluti Francesca Imperiale (Soprintendente archivistico per la Liguria e Direttore ad interim dell’Archivio di Stato di Genova), Roberto Sinigaglia (Direttore del dipartimento di Antichità, Filosofia, Storia, Geografia DAFIST dell’Università degli studi di Genova), Dino Puncuh (Presidente della Società). Alla sessione mattutina ha presieduto Massimo Miglio (Presidente dell’Istituto storico italiano per il medioevo), a quella pomeridiana Gian Maria Varanini (Università degli studi di Verona). Volume stampato con il contributo del Dipartimento di Studi Storici dell’Università degli Studi di Torino, fondi MIUR, nell’ambito del PRIN Concetti, pratiche e istituzioni di una disciplina: la medievistica italiana nei secoli XIX e XX e con il contributo del Dipartimento di Antichità, Filosofia, Storia, Geografia dell’Università degli studi di Genova, fondi PRA-2012 Cornelio Desimoni archivista nella storiografia ligure . Prefazione Edoardo Grendi, nel 1996, concludeva l’introduzione a un suo saggio di storiografia ligure ricordando al lettore che « la stupidità ... di fatto ci inonda a ogni occasione celebrativa ». Menzionare questo passaggio proprio in apertura di un volume di scritti nel secondo centenario della nascita di Cornelio Desimoni potrebbe sembrare un deliberato atto di autolesioni- smo. Innanzitutto dobbiamo ricondurre la provocazione dello storiografo ligure al suo contesto, poiché così scriveva in relazione alle imponenti cele- brazioni per il quinto centenario colombiano: ricorrenza che effettivamente poteva prestarsi a declinazioni non sempre meditate o assennate. Proprio dal raffronto fra quegli eventi e quelli di un secolo prima, in cui Desimoni ebbe parte non secondaria, Grendi fa emergere alcune importanti conside- razioni sul panorama storiografico locale del suo tempo: se vogliamo riflet- tere sul ruolo che Desimoni ha avuto nello sviluppo della storiografia ligure e su come il suo operato costituisca ancora oggi un valido punto di riferi- mento per numerosi filoni di studio, il confronto sembra ineludibile. Le ragioni del volume, più che nel breve spazio della prefazione, emer- geranno direttamente dai saggi che seguono; ma qui forse è opportuno tentare di dare alcune coordinate comuni. Il bibliotecario Umberto Monti, attivo a Genova nella prima metà del secolo scorso, dedicava a Cornelio De- simoni sulle colonne de « Il Nuovo Cittadino » dell’8 agosto 1937 un breve articolo, in cui attribuiva all’archivista e storico di Gavi un « ingegno vasto e sintetico », binomio particolarmente felice, che è stato qui adottato come sottotitolo. La vastità degli interessi scientifici di Desimoni emerge senza bisogno di commenti dalla sua bibliografia, riproposta in appendice, e dai saggi qui raccolti, che forse non esauriscono la galassia dei temi considerati nei suoi pazienti studi. Altro importante elemento di vastità nella vicenda umana di Desimoni è la rete di relazioni che in quasi mezzo secolo di attività scienti- fica seppe tessere attraverso un intero continente, dal Portogallo alla Russia, dal Regno Unito alla Grecia, travalicandone talvolta i confini e facendogli assumere la fisionomia di studioso internazionale. La dimensione comunitaria dell’ élite culturale del secondo Ottocento è certamente una delle cifre dell’epoca, come la confusa delimitazione tra le — 5 — nascenti discipline e la conseguente tendenza dei protagonisti di quella stagio- ne a seguire e affiancare filoni di studio che all’accademico di oggi paiono non sempre omogenei e coerenti. Aver affrontato questi diversi aspetti grazie alle specifiche competenze di studiosi di diversi settori – limite pur necessario di questo volume – non rende giustizia invece al secondo elemento del bino- mio. Attraverso la sua produzione scientifica si manifesta infatti anche un ingegno sintetico, questa volta in senso qualitativo piuttosto che quantitati- vo. Chi abbia speso solo qualche ora sulla sua prosa – invero non sempre scorrevole – sa bene quanto per lui il sapere non fosse paratattica erudizio- ne, ma piuttosto complesso organico di elementi tra loro in relazione. I suoi scritti infatti sono ricchi di riferimenti culturali che travalicano costante- mente i circoscritti limiti disciplinari, in una dimensione in cui qualunque testimonianza del passato è fonte per la storia. Il concetto di sintesi poi non può non richiamare quello di dialettica, che nel « più filosoficamente orien- tato degli storici liguri » dell’età positivista, bisogna intendere come un pro- cesso di verifica delle proprie o altrui posizioni mirato all’affermazione di una verità storica concepita come traguardo a cui avvicinarsi progressiva- mente con un lento lavoro di approssimazione e correzione dell’errore. Monti chiudeva il proprio articolo sul Desimoni annunciandone un successivo, a quanto mi risulta mai pubblicato, che lo inquadrasse meglio sotto un profilo più personale; anche questo volume vorrebbe consentire al lettore di avvicinarsi a un Desimoni a tutto tondo, e dunque a sentimenti, emozioni, pulsioni non sempre razionali, che hanno comunque un loro de- terminante peso nell’operato di un individuo. In questo caso come per Monti il risultato non è forse all’altezza di quanto si poteva auspicare, no- nostante i materiali documentari acquisiti e condivisi tra gli autori del volu- me in vista del lavoro: il carteggio con diverse personalità italiane e straniere (edito in parte in appendice), le carte dell’archivio personale e i volumi della sua biblioteca. Stefano Gardini — 6 — Dalla Questura all’Università: un percorso biografico nella Genova risorgimentale Giovanni Assereto Cornelio Desimoni nasce a Gavi, comunità dell’Oltregiogo genovese e sede di una delle maggiori fortezze della Repubblica, il 16 settembre 1813 da Angelo, farmacista del luogo, e da Dominica Merlo, definita nei docu- menti « illetterata ». Nasce dunque cittadino francese, perché dal 1805 il Genovesato è stato annesso all’Impero napoleonico, ma diventerà ben pre- sto suddito del re di Sardegna, cui il congresso di Vienna ha assegnato quel territorio. Compie i suoi studi prima nel paese natale e poi nel collegio di Alessandria, quindi si iscrive alla facoltà di giurisprudenza a Genova, che però di fatto non frequenta: rimasto orfano di padre, è infatti costretto, per mo- tivi economici, a studiare privatamente a Gavi, sotto la guida dell’avvocato Agostino Pellegrini, giudice di quel mandamento: tuttavia si laurea regolar- mente nell’ateneo genovese il 22 giugno 1836. ——————— * Il testo che segue riprende in larga misura quello della voce Desimoni, Cornelio appar- sa a mia firma in Dizionario biografico degli Italiani , XXXIX, Roma 1991, pp. 403-406. A tale voce, dunque, rimando per quanto concerne le fonti e la bibliografia, aggiungendovi però alcuni ulteriori riferimenti: Archivio di Stato di Genova, Università , n. 1067; E. G RENDI , Storia di una storia locale. L’esperienza ligure 1792-1992 , Venezia 1996, ad indicem ; G. P ISTARINO , L’opera storica di Cornelio Desimoni: da Gavi e dall’Italia feudale all’impero genovese d’oltre- mare , in « Atti dell’Accademia ligure di scienze e lettere », s. VI, II (1999), pp. 381-402; M. QUAINI , La geografia. Una disciplina all’incrocio delle scienze naturali e umane , in Tra i palazzi di via Balbi. Storia della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Genova , a cura di G. A SSERETO , Genova 2003 (Fonti e studi per la storia dell'Università di Genova, 5; « Atti della Società Ligure di Storia Patria », n.s., XLIII/II), pp. 229-335; O. R AGGIO , Storia e storia moderna. Storiografia e didattica della storia, 1870-1970 , Ibidem , pp. 523-564; D. PUNCUH , La fondazione della Società Ligure di Storia Patria , in Politica e cultura nel Risorgi- mento italiano. Genova 1857 e la fondazione della Società Ligure di Storia Patria , Atti del con- vegno, Genova, 4-6 febbraio 2008, a cura di L. L O B ASSO (« Atti della Società Ligure di Storia Patria », n.s., XLVIII/I, 2008), pp. 7-29; D. PUNCUH , Dal mito patrio alla “storia patria”. Geno- va 1857, in La storia della storia patria. Società, Deputazioni e Istituti storici nazionali nella co- struzione dell’Italia ,