PRivisrta do i storspetia dell’arte antica te mi ovaderna 1Gen5naio-7 Aprile 21015 58

Università degli Studi di Siena Università degli Studi di Napoli ‘Federico II’ Centro Di PRivriso taspetdi storiatdi evall’arte antica e moderna

Nn. 157-158, Gennaio-Aprile 2015 Sommario

Università degli Studi di Siena, Saggi: Università degli Studi di Napoli ‘Federico II’ Centro Di della Edifimi srl Roberto Bartalini Ambrogio Lorenzetti a Montesiepi. Sulla committenza e la cronologia degli affreschi Rivista fondata da della cappella di San Galgano 2 Mauro Cristofani e Giovanni Previtali. Rosanna De Gennaro Messina nel diario di viaggio e nei disegni Redazione scientifica: Paolo Giannattasio di Willem Schellinks 19 Fiorella Sricchia Santoro, direttore Francesco Aceto, Benedetta Adembri, Giovanni Agosti, Alessandro Angelini, Contributi: Alessandro Bagnoli, Roberto Bartalini, Evelina Borea, Francesco Caglioti, Laura Gail E. Solberg Taddeo di Bartolo e Rinaldo Brancaccio a Roma: Cavazzini, Lucia Faedo, Aldo Galli, Carlo Santa Maria in Trastevere e Santa Maria Maggiore 50 Gasparri, Adriano Maggiani, Clemente Alessandro Angelini Una ‘Sant’Agnese di Montepulciano’ di Marconi, Marina Martelli, Vincenzo Domenico Beccafumi. Per una revisione dell’attività Saladino, Fausto Zevi. giovanile del pittore 74 Segretari di redazione: Andrea Giorgi “Domenicho dipentore sta in chasa di Benedetta Adembri, Alessandro Bagnoli. Lorenso Bechafumi”. Di alcuni documenti poliziani Consulenti: intorno al culto di Agnese Segni e ai suoi riflessi Paola Barocchi, Sible L. de Blaauw, in ambito artistico (1506-1507) 94 Caroline Elam, Michel Gras, Nicholas Penny, Victor M. Schmidt, Carl Brandon Strehlke, Claudio Gulli Il cataletto di Girolamo del Pacchia per la Andrew Wallace-Hadrill, Paul Zanker. Compagnia di San Bernardino a Siena 104 Redazione: Giovanni Agosti Una cartellina tizianesca 122 Università degli Studi di Siena, Dipartimento di Scienze storiche e Patrizia Tosini La committenza Boncompagni e Guastavillani dei Beni culturali nella chiesa dei Cappuccini a Frascati: un’aggiunta via Roma 47, 53100 Siena, per Niccolò Trometta e un’ipotesi per il ‘Pittore e-mail: [email protected] di Filippo Guastavillani’ 132 Direttore responsabile: Fausto Nicolai Cesare Nebbia e la decorazione della cappella Florenzi Fiorella Sricchia Santoro a San Silvestro al Quirinale. Il contratto del 1579 e i rapporti con Girolamo Muziano 142 © Copyright: Centro Di, 1975-1982. Dal 1983, Centro Di della Edifimi srl, Stefano De Mieri Una pala napoletana di Alessandro Casolani: Lungarno Serristori 35, 50125 Firenze. il “Sant’Alfonso quando riceve l’habito sacerdotale ISSN: 0394-0802 dalla Madonna” 152 Stampa: Alpi Lito, Firenze, luglio 2016 La rivista è stampata grazie anche al contributo Marco Tanzi Tanzio da Varallo: un ritratto napoletano 162 della Biblioteca Umanistica dell’Università Tomaso Montanari “Chi perde vince”: un ‘Salvatore’ di Gian Lorenzo degli Studi di Siena e Pietro Bernini (1617-19 circa) 176 Pubblicazione trimestrale. Jacopo Stoppa Il curriculum di Ferdinando Porta nelle carte Un numero € 26 (Italia e estero). Arretrati € 29. Abbonamento annuo, € 100 (Italia), € 150 (estero). di Marcello Oretti 192 È attivo il sito di ‘Prospettiva’ www.centrodi.it/prospettiva dove acquistare in formato PDF: singoli articoli, English Abstracts 205 fascicoli (dall’anno 2012) e abbonamenti. Un numero in PDF € 20 (Italia e estero). Abbonamento annuo di 4 numeri in PDF € 80 Abbonamento in PDF + cartaceo: Italia € 150; Estero € 200 Distribuzione, abbonamenti: Centro Di della Edifimi srl via de’ Renai 20r, 50125 Firenze, telefono: 055 2342668, fax: 055 2342667, [email protected] www.centrodi.it Autorizzazione del Tribunale di Firenze n. 2406 del 26.3.75. Iscrizione al Registro Operatori di Comunicazione n. 7257. Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana A scorrere le opere di un vedutista come nio di Savoia , rispettivamente dal nome Messina nel diario di il fiammingo Willem Schellinks (Amster - del primo proprietario della raccolta e da dam, 1623-1678), al di là dell’eleganza quello del successivo, che ne entrò in pos - viaggio e nei disegni del linguaggio stilistico, colpisce l’imme - sesso in un’asta nel 1725 prima che l’im - di Willem Schellinks diatezza con la quale esse fanno riemer - peratore Carlo VI la comprasse per la Rosanna De Gennaro gere una realtà lontana più di tre secoli. Österreichische Nationalbibliothek di Paolo Giannattasio L’interesse diventa maggiore quando i Vienna, dove oggi si conserva (figg. 1-6, luoghi ritratti riguardano Messina, triste - 8, 10-11). La suite sulla Città dello Stret - mente famosa per le ripetute catastrofi to è solo una piccola porzione di un insie - naturali e belliche che ne hanno profon - me di circa sessanta schizzi di Willem, damente sfigurata l’identità storico-arti - che spaziano da Napoli fino a con stica. Si tratta in particolare dei nove dise - puntate in Calabria e, soprattutto, in Sici - gni acquerellati firmati da Schellinks ed lia. 1 A questi, riemersi agli onori degli stu - inseriti nel X volume dell’ Atlas detto di di nel 1983 grazie al bel volume W. Schel - van der Hem oppure del Principe Euge - links fecit . Viaggio al Sud, 1664-1665 cu -

1. Willem Schellinks: ‘Entrata da nord allo Stretto di 2. Willem Schellinks: ‘Messina, Torre Faro da nord- Messina’. Vienna, Atlas van der Hem , est’. Vienna, Atlas van der Hem , Österreichische Österreichische Nationalbibliothek. Nationalbibliothek. [Saggi] 19 rato da Bernard Aikema, se ne sono af - vamente nel 1664 e nel 1672. 3 Nella stes - Willem Schellinks giunse a Messina se - re presso Arnold van Halen ad Amster - gnala, ad esempio, che a Napoli Schel - gati con il viaggio per i quali rinvia generi - fiancati altri rimasti fuori dall’atlante, sa occasione la studiosa ha anche presen - guendo una rotta che, iniziata ad Amster - dam i tre quadernetti. 6 Riconoscendovi la links vede nella chiesa dei Santi Severino camente a quanto è conservato presso gli conservati in diverse collezioni pubbliche tato un “riassunto” – segnato da alcune dam il 14 luglio del 1661, lo condusse tre versione riordinata degli appunti presi dal e Sossio gli affreschi di Belisario Coren - “amatori d’arte”. 10 Sicché, dopo un primo e private, tra i quali, per quanto riguarda curiosità ma lacunoso nei contenuti – dei anni dopo attraverso l’Europa in Italia. A viaggiatore, il biografo ne segnalò i punti zio e riferisce la notizia, ritenuta inventa - intervento sul tema di Carlo Ausseer l’area messinese, si distingue un interes - fogli siciliani estratti dal taccuino che darcene conto è lo stesso artista con il suo salienti, evidenziando i paesi toccati da ta da Bernardo De Dominici (1742), che (1930) 11 mirato a sottolineare il valore sto - sante disegno pressoché inedito raffigu - Schellinks tenne durante i suoi viaggi. 4 Dagh-register, in tre piccoli volumi ma - Willem e le opere più significative da il pittore sarebbe morto cadendo da rico-artistico dei disegni meridionali, è so - rante la ‘Piazza del Duomo di Messina’ Ma sia il disegno del Metropolitan che le noscritti, noto in due versioni: la prima, questi notate in Inghilterra (I volume), in un’impalcatura; 8 per Messina invece è il lo nel 1983 che, in W. Schellinks fecit. Viag - che, passato da una vendita Christie’s, si annotazioni del diario proprio per la loro ritenuta autografa, conservata nella Kon - Francia (II volume), in Italia e a Malta e, grande polittico in sei scomparti di Poli - gio al Sud , vengono ripercorse le circo - trova oggi al Metropolitan Museum di valenza documentaria, meritano un’atten - gelige Bibliotek a Copenaghen; l’altra, sulla via del ritorno, in Svizzera, Germa - doro da Caravaggio, in origine nella chie - stanze che determinarono il tour europeo New York (fig. 20). 2 Esso è apparso in zione più circostanziata e inducono a ri - una replica con qualche variante, nella nia e Olanda (III volume). 7 Il lavoro di sa del Carmine, ad essere individuato co - e, soprattutto, pubblicate le 61 vedute ac - tempi recenti, di sfuggita e, senza l’indi - percorrere in ogni suo aspetto la tappa Bodleian Library di Oxford. 5 Houbraken non ebbe seguito e passarono me lavoro meritevole di menzione. 9 querellate tratte dall’ Atlas di van der Hem , cazione dell’attuale collocazione, in una messinese del pittore attraverso una lettu - A valutare l’importanza di questa fonte inosservate informazioni che per quanto Ma se Houbraken è stato un precoce esti - attraverso le quali si seguono le tappe del panoramica di Liliane Dufour sui “viaggi ra più puntuale di quanto da lui lasciato fu, già qualche decennio dopo, il primo riguarda l’Italia meridionale avrebbero matore dell’importanza dei taccuini di viaggio partendo da Napoli, fino alla Sici - nella Sicilia del ’600” intrapresi da Wil - nelle vesti di attento cronista nonché di biografo di Schellinks, potuto aggiungere, se non altro, qualche Schellinks lo stesso non si può dire delle lia e a Malta, passando per la costa calabra lem Schellinks e da Albert Jovin rispetti - artista. (1660-1719), che ebbe modo di consulta - voce alla fortuna di certe opere. Vi si se - sue opere e in particolare dei disegni colle - con una sosta presso le isole Eo lie. 12

3. Willem Schellinks: ‘Messina, Chiesa di Santa Maria 4. Willem Schellinks: ‘Messina, Chiesa di Santa Maria 5. Willem Schellinks: ‘Messina vista da nord’. 6. Willem Schellinks: ‘Messina vista dalla costa calabra’. della Grotta vista da nord’. Vienna, Atlas van der Hem , della Grotta vista da sud’. Vienna, Atlas van der Hem , Vienna, Atlas van der Hem , Österreichische Vienna, Atlas van der Hem , Österreichische 20 [Saggi] Österreichische Nationalbibliothek. Österreichische Nationalbibliothek. Nationalbibliothek. Nationalbibliothek. [Saggi] 21 Questa stimolante valorizzazione del la - Il vulnus attende di essere sanato nella seguiti gli studi di Anne Charlotte Steland giatore curioso e intraprendente, aveva andavano dal continente europeo a terre La presenza di Willem a Messina si collo - voro svolto da Willem ha dato il via a stu - prospettiva di nuove acquisizioni, come che hanno evidenziato i suoi rilevanti de - avuto l’incarico di accompagnare nel ruo - lontane e perigliose come l’India. 21 ca circa dieci anni prima della funesta ri - di rivolti soprattutto al recupero del suo lasciano intendere non solo le pagine sici - biti verso (1610-1615 ca- lo di precettore il tredicenne Jacobus Come si è detto, ben tre volumi dell’ Atlas volta antispagnola (1674-78), e coincide Diario : alla pubblicazione del primo vo - liane del diario sunteggiate rapidamente 1652). 16 Il suo curriculum , nel quale vie - Thierry, figlio di un ricco armatore, in offrono una carrellata di immagini esegui - con il pieno splendore della città, orgo - lume riguardante l’area inglese (1993) cu - da Liliane Dufour, 14 ma soprattutto la tra - ne presentato anche come incisore e poe - una spedizione istruttiva prima in Inghil - te da Schellinks, lungo la rotta da Napoli a gliosa del proprio presente e desiderosa di rato da Maurice Exwood e Hans Leo Leh - duzione integrale dei brani messinesi pre - ta, ha tra i momenti nodali un primo viag - terra, con l’obiettivo di acquisirne la citta - Malta, con Messina che, con le sue nove rivendicare il proprio passato. mann, ha fatto seguito quella del secondo sentata in quest’occasione da Paolo Gian - gio fatto in Francia nel 1646 a ventitré an - dinanza, e poi per l’Europa con tappe an - vedute, risulta la più rappresentata. Di cer - Messina città nobilissima l’aveva chiama - inerente la Francia (2008) studiato da nattasio. ni in compagnia di Lambert Doomer e il che presso le sedi commerciali di fami - to il dato non sorprende: la città era stata ta il “cavalliero messinese” Giuseppe Stijn Alsteens e Hans Buijs. 13 Resta anco - Nonostante le ricerche fin qui condotte, successivo gran tour che, iniziato ad Am - glia. 18 E di tale circostanza approfittò ve - una delle diciassette località italiane inse - Buonfiglio Costanzo dando alle stampe a ra pressoché inesplorato il terzo volume, restano frammentarie tanto le notizie sul - sterdam il 14 luglio del 1661, lo condusse rosimilmente , fa - rite nella raccolta Civitates Orbis Terra - Venezia nel 1606 la sua breve ma pionie - in larga misura dedicato all’Italia dove, la formazione di Schellinks come dise - tre anni dopo in Sicilia. 17 I motivi del se - coltoso avvocato di , nonché rum edita a Colonia nei primi decenni del ristica descrizione ricca, per quegli anni, come rileva Houbraken, si trovano regi - gnatore quanto sul suo iter di pittore: 15 al condo e più impegnativo itinerario attra - provetto esploratore, il quale commissio - Seicento 22 e la suggestiva bellezza del suo di riferimenti a opere e ad artisti locali e strati i ricordi di quanto Schellinks ebbe generico riferimento fatto da Houbraken verso l’Europa, durato quattro anni, sono nò al pittore una sorta di reportage grafi - stretto, resa leggendaria dai versi di Ome - no: dal fiorentino Giovanni Angelo Mon - modo di vedere a Firenze, Siena, Roma, sull’influenza esercitata su di lui dal coe - stati visti in una felice coincidenza: Wil - co sui paesi che avrebbe visitato, perse - ro, era molto apprezzata dai nordici. 23 Non torsoli ad Andrea Calamech, dal lombardo Loreto, Venezia e nel Sud della penisola. taneo (1622-1678), sono lem, per la sua buona esperienza di viag - guendo l’ambizioso progetto di ampliare a caso il pittore fiammingo Abraham Ca - Polidoro Caldara da Caravaggio ai messi -

con nuove tavole illustrate l’ Atlas Maior 9. Willem Schellinks: ‘Messina vista da sud’. nesi Girolamo Alibrandi, Antonio Catala - pubblicato in undici volumi nel 1662 nei Amsterdam, Rijksprentenkabinet. no, e altri. 26 Alcuni decenni dopo il pro - Paesi Bassi da Joan Blaeu, impresa nella sembrot stabilitosi a Messina con il man - gramma di glorificazione cittadina sarà quale coinvolse vari artisti già attivi in di - dato di console era diventato un prolifico portato avanti dal gesuita Placido Samperi verse parti del mondo o inviati all’uopo. 19 specialista di “quelle bellissime vedute di attraverso la sua Iconologia : una sorta di Da parte sua van der Hem attese più anni mare, […] porti con vascelli e galere” che mappa sacra – talvolta illustrata da inci - al montaggio del corposo album geogra - avevano come soggetto preferito la Città sioni – per avviare il lettore alla conoscen - fico curato di persona anche nei dettagli: dello Stretto, la sua costa e il suo mare ani - za delle numerose effigi della Vergine operò una selezione degli schizzi a lui for - mato dall’operosità dei pescatori; e, attra - conservate nelle diverse chiese cittadine, niti al fine di commissionare i disegni de - verso queste, era riuscito a mantenere un delle quali si fa anche la storia. L’autore ci finitivi da adattare nelle dimensioni alla intenso rapporto con il Nord Europa giac - restituisce un panorama della città aggior - raccolta, e corredò di suo pugno i nume - ché ne “faceva un gran spaccio […] da per nata agli anni quaranta del Seicento, al - rosissimi fogli topografici – in particolare tutto, ed in Olanda di continuo ne manda - l’indomani della costruzione del Teatro quelli dedicati alla Sicilia – con didasca - va casse ben piene”. 24 Marittimo, in piena sintonia con la “muta lie e note di richiamo, servendosi verosi - Willem Schellinks giunto nel centro pelo - carta” di “Messina città di Maria Vergine” milmente sia di guide e testi conservati ritano sembra quasi ripartire dalle tracce incisa da Placido Donia (1642), per la qua - nella sua prestigiosa biblioteca, sia di ap - lasciate dal collega; ma, se la produzione le lo stesso Samperi aveva scritto la dedi - punti presi sul posto da pittori, come nel del Casembrot è un omaggio quasi obbli - ca (figg. 12-13). 27 Negli anni successivi caso di Willem. 20 Il risultato fu un più im - gato alla città dove visse per più di tren - anche il filosofo e medico Placido Reina, ponente e aggiornato atlante di ben 46 vo - t’anni, 25 nei disegni di Schellinks affianca - lettore dello Studio, fa sentire la sua voce lumi contenenti carte geografiche e dise - ti dal taccuino predomina, in linea con con le Notizie istoriche della città di Mes - gni paesaggistici di vario genere, attraver - l’incarico da svolgere per van der Hem, lo sina , volte a suggellare la posizione di ri - so i quali si poteva visitare idealmente spirito documentaristico teso a scegliere guardo raggiunta della città peloritana ri - 7. Willem Schellinks: ‘Messina vista dalla costa calabra’. 8. Willem Schellinks: ‘Messina vista da sud’. Vienna, l’intera superficie terreste all’e poca con occhio attento luoghi significativi e 22 [Saggi] Amsterdam, Rijksprentenkabinet. Atlas van der Hem , Österreichische Nationalbibliothek. esplorata, seguendo percorsi illustrati che momenti particolari della vita locale. [Saggi] 23 spetto alla storica rivale Palermo. 28 Echi persone sulla terraferma. Finalmente sbar - fidato per procura a Hector van Hachto - una “calca da far paura”, torreggiavano i quell’Enrico che aveva favorito l’arrivo in segna a due discepoli’ giunto a destina - della letteratura locale – da Tommaso Fa - cati Schellinks ricorda subito la speciale ven, 36 personaggio di grande spessore ri - colossi di carta pesta del “Gigante” e del - casa Ruffo degli otto arazzi con gli episo - zione solo da tre mesi, dopo diverse tra - zello, esplicitamente citato, 29 a Giuseppe accoglienza avuta dal vice-console Carolo masto nella memoria locale per la sua ri - la “Gigantessa” (considerati i progenitori di della vita di Achille. 49 versie, per il tramite del console Joan Bat - Buonfiglio, riconoscibile, nonostante i Battkin, suocero del console olandese levanza imprenditoriale, tanto che Susin - dei messinesi), 43 sistemati ai lati del por - Il sorprendente intreccio di nomi porta a tista van den Broek. 52 punti sospensivi, per il titolo di cavaliere e Joan Battista van den Broek, molto proba - no (1724) lo dice “stimato a Messina il tale della “Chiesa Grande”, e la comples - valutare meglio il ruolo svolto a Messina In ogni caso Schellinks si sarà sorpreso e per il rimando alla sua Messina –30 e, so - bilmente dovuta alla presenza del giovane più ricco mercante, uomo di un gusto sa ed animata macchina detta della “Va - dai mercanti nordici non solo come inter - compiaciuto nel trovare tra i quadri di un prattutto, riflessi della felice situazione ri - Jacobus Thierry per il quale la spedizione molto delicato [al punto che] fe’ venire ra”, allestita per essere portata in proces - mediari ma anche come araldi della più aristocratico siciliano, rimasto ancorato emergono appieno dagli appunti di Schel - era stata organizzata. 32 apposta da Palermo Antonio van Eix [leg - sione (figg. 28-29). I “balconi e le fine - moderna cultura di appartenenza, e costi - alla sua terra, opere fresche di pittura del links, il quale ha tutto il tempo per visita - Messina rappresentava indubbiamente gi Dyck] per farsi fare dui ritratti, uno per stre del palazzo erano ricoperti di addob - tuisce il presupposto della presenza di più grande pittore nordico del momento re la città, 31 dove giunge il 10 agosto 1664 una tappa ineludibile del viaggio formati - sé e l’altro per la moglie in mezze figu - bi in velluto […] insieme” – si precisa – Willem nel palazzo di Antonio Ruffo – nonché maestro dell’amico Doomer, con e da dove riparte il 10 dicembre dello stes - vo del rampollo tenuto conto della sua im - re”. 37 È in questo contesto appunto che “a preziosi arazzi raffiguranti la vita di punto di incontro di letterati e sede di il quale aveva fatto il suo giovanile giro in so anno. Tenendo conto di una puntata a portanza per i traffici marittimi di ogni ben s’incastra anche il ricordo riportato Achille in otto pezzi”. 44 Ed è quest’ultima un’“Accademia di tutte le scienze” – in Francia. E don Antonio si sarà rafforzato Malta di circa otto settimane e di una set - genere, talché da tempo vi si erano inse - nel Dagh-register del pranzo svoltosi il puntualizzazione, ancorché lapidaria, a visita con i connazionali alla collezione nel convincimento di possedere opere di timana a Palermo, egli si ferma a Messina diati intraprendenti mercanti nordici. Si 1° di settembre nel “delizioso giardino distinguersi e a sorprenderci, in quanto ri - che “conteneva tantissime splendide ope - un “pittore stimatissimo e raro” dalla visi - più o meno stabilmente quasi due mesi. trattava per lo più di appartenenti all’eli - del defunto Hector van Hachtoven”, orga - manda con ragionevole certezza agli “ot - re del passato e dei nostri tempi, realizza - ta di Willem che, nel corso del suo lungo nizzato dalla vedova Maria 38 forse per la to panni di robba […] con figure grand[i], venuta del giovane Thierry. disegno di Pietro Paolo Rubens, con l’I - Non sorprende che Schellinks, sulla scia storia d’Achille” di proprietà del nobile di queste frequentazioni, si mostri pronto messinese don Antonio Ruffo, noto per la a cogliere le peculiarità del commercio sua prestigiosa quadreria. 45 della sericoltura locale e si rechi per due Probabilmente il nobile Ruffo, eletto più giorni anche nella vicina Reggio Calabria volte senatore della città di Messina, pri - per il mercato annuale, avendo così l’op - ma ancora di potersi fregiare del titolo di portunità di assistere sul posto a momen - principe della Scaletta, avrà contribuito ti cruciali della lavorazione della seta “in - agli addobbi ostentando la tapisserie in teressante da vedere”, senza mancare di un luogo più in vista rispetto alla propria raccogliere una notizia storica di caratte - più appartata residenza, ubicata nel Regio re religioso, di certo gradita al cattolico Campo. Nel contempo sorge il dubbio che van der Hem, a proposito della colonna- Willem, nel riordinare gli appunti, abbia reliquia attestante il passaggio di San potuto far confusione tra il “Palazzo di Paolo nella città calabrese. 39 città” e l’attiguo palazzo Spatafora i cui Nel resoconto sull’esperienza messinese proprietari erano, per via materna, in spiccano comunque gli aspetti legati alle stretto e affettuoso rapporto di parentela attività culturali delle quali l’artista e il con don Antonio. 46 In ogni modo l’atten - giovane allievo vengono resi partecipi. zione del fiammingo è specificamente ri - Tra i momenti più significativi risalta volta ai manufatti “raffiguranti la vita di l’andata “dopo pranzo […] alla chiesa di Achille in otto pezzi” forse perché erano Nostra Signora per ascoltare della bellis - arrivati a Messina da Amsterdam all’ini - sima musica”, approfittando di un appun - zio di gennaio 1664, pochi mesi prima del tamento che si ripeteva “ogni sabato dopo suo sbarco, grazie alle intermediazioni pranzo che viene il viceré con la moglie, del ricco mercante Cornelis Gijsbertsz con la corte, con la nobiltà, con la bor - van Goor che dal Nord Europa ebbe per ghesia e altri ancora”; 40 oppure la presen - l’occorrenza come referente nell’isola za alla festa che il 14 agosto si teneva al - “Enrico Ernaens il giovane” [leggi Le - la vigilia della ricorrenza dell’Assunzio - naerts], 47 incontrato sul posto da Schel - ne della Vergine. 41 In proposito il ricordo links assieme a Benedetto della stessa fa - si allarga a tutta l’organizzazione festiva miglia, al console van den Broek e al vi - a partire dal “Palazzo di città” che, oltre ce-console Battkin. Personaggi questi ben ad essere la sede deputata a ricevere il vi - noti dalle carte Ruffo a partire da quella ceré e consorte assieme ai dignitari, era, di Cornelis Gijsbertsz van Goor, che ave - per la sua ubicazione dirimpetto al Duo - va stabilito a distanza con il nobile sicilia - 10. Willem Schellinks: ‘Messina, chiesa della Candelora’. taria colonia di fiamminghi ben radicata mo, la più idonea per seguire affacciati le no un duraturo legame di reciproca fidu - 11. Willem Schellinks: ‘Messina, Porta Reale’. e articolato viaggio teso a dare il polso Vienna, Atlas van der Hem , Österreichische in Sicilia, spesso impegnati in imprese a fasi salienti della manifestazione religio - cia, attestato già dalla spedizione nel 1654 Vienna, Atlas van der Hem , Österreichische Nationalbibliothek. Nationalbibliothek. culturale di terre lontane al giovane Jaco - conduzione familiare: il console Joan sa. 42 Schellinks con una punta di compia - dell’‘Aristotele con un busto di Omero’ bus Thierry, non aveva visto in collezioni Nel suo taccuino le giornate si seguono Battista van den Broek, 33 per esempio, ge - cimento rammenta di esser stato per l’oc - realizzato da Rembrandt a bella posta per te dai maestri più illustri”. 50 Schellinks italiane alcun dipinto di Rembrandt. 53 passo passo fin dall’arrivo in agosto, stiva con il suocero Carolo Battkin, e in casione ospite in quell’osservatorio privi - don Antonio. 48 E ancora da una lettera del nella sua postilla non fa nomi, ma, sui Gli appunti di Schellinks ci dicono anche quando dalla nave i viaggiatori scorgono società con Hendrico Lenaerts, un inten - legiato del quale pone in primo piano 12 novembre 1666 in cui il ricco mercan - “maestri più illustri”, pare ovvio l’interes - che Antonio Ruffo, assieme al Principe di per la prima volta il centro abitato disteso so rapporto commerciale tra Nord e Sud l’arredo interno e il buffet addobbato per te nordico ragguaglia don Antonio circa se scattato nei confronti dei pittori nordi - San Pietro, era tra i protagonisti del sug - “piacevolmente al di sotto delle alte mon - Europa con punti di approdo anche in To - gli importanti ospiti, “dove c’erano in fi - l’andamento del mercato dei diamanti e ci ben rappresentati nella raccolta, a par - gestivo “ballo della torcia” aperto dal vi - tagne” e, bloccati in rada per una “pratica” scana e in Liguria. 34 Lo stesso Thierry se - la 60 contenitori piatti, quadrati (lunghi e della seta ad Amsterdam e, allo stesso tire da Jordaens d’Anversa 51 per finire a ceré don Francesco Gaetani e descritto mancante, passano il tempo a guardare il nior , che nel 1646-47 risultava all’undice - larghi 2 piedi) con dolciumi […] e cesti - tempo, essendo avanti con gli anni, accre - Rembrandt. In particolare la galleria con - con una dovizia di particolari (dai costu - traffico delle carrozze e l’attività delle simo posto in una lista dei maggiori mer - ni posti su tovagliette di seta e su ogni dita come suo valido successore il proprio tava ben tre dipinti di Rembrandt: il già mi, ai mobili, all’arredo e al vasellame canti del Mediterraneo, 35 intratteneva con contenitore era indicato il contenuto”. Al - figlio Gijsbert. Questi l’anno successivo citato ‘Aristotele con il busto di Omero’, 24 [Saggi] la città rapporti commerciali che aveva af - l’esterno, su una “folla straboccante” e sposerà Anna Maria Lenaerts, sorella di l’‘Alessandro Magno’ e l’‘Omero che in - [Saggi] 25 d’oro e d’argento) efficace quanto una ri - Cappuccini (“grande e bello con 180 stan - chelangelo Merisi è riconoscibile, invece, anonimi, per la cui identificazione vengo - tranne pochi cambiamenti, come l’assen - ni edifici e ad un carro carico di merci che presa cinematografica. 54 ze”), da lui visti seguendo le segnalazioni oltre alla ‘Natività’ presso i Cappuccini, no in aiuto le indicazioni offerte da van za della cupola della chiesa, troviamo percorre la via di accesso. La scena si Dall’incontro con i notabili del posto e gli dei vari van den Broek, Battkin e Le - un allora inedito ‘San Gerolamo’ “magni - der Hem: uno ha come soggetto la chiesa quasi immutato a distanza di circa un se - chiude con una fuga quasi evanescente di illustri conterranei ben integrati nel tessu - naerts. 59 ficamente dipinto” visto forse nella stessa della Candelora (fig. 10), l’altro il sito del colo nel primo dei “profili delle strade imponenti architetture di difficile identi - to cittadino hanno origine le sintetiche ma Anche i richiami ai principali monumenti chiesa, oggi non pervenuto, ma da identi - Castello di Porta Reale (fig. 11). principali” rilevati da Gianfranco Arena ficazione, ma stante la coeva pianta di significative notizie artistiche che Willem (statua di don Giovanni d’Austria, statue ficare verosimilmente con quello di cui Sono proprio queste ultime due immagi - dopo le “rovine dei terremoti del Febrajo Placido Donia, dove la chiesa è segnata al riesce a mettere assieme nelle sue chiose dell’Apostolato nel Duomo) e alle diverse darà notizia solo qualche anno dopo Gio - ni, introdotte un po’ troppo sommaria - 1783” (figg. 14-15). 74 numero 48 (fig. 16), o il citato rilievo di di viaggio. Il risultato è un insieme di ap - fontane (di Orione, di Nettuno) trovano il van Pietro Bellori. 64 mente nel citato volume W. Schellinks fe - La struttura dominante è la chiesetta della Arena, ci troviamo nelle vicinanze del Pa - punti da leggere come brani di una vera e loro spazio sebbene privo di una qualsiasi A completare il tutto sta la descrizione ur - cit edito nel 1983, 71 a fare da ponte alla Candelora con timpano e piccolo campa - lazzo Reale del quale all’epoca del Buon - propria guida, dove vengono segnalati gli attenzione verso i loro autori (Andrea Ca - banistica della città – con un lungomare pagina illustrata da Schellinks, oggi al nile, adornata da uno stendardo agitato figlio si attendeva al “debito finimento”, usi e costumi locali (proverbi, 55 feste reli - lamech, Giovanni Angelo Montorsoli) “lungo e largo, [con] l’aria fresca” nono - Metropolitan, con una inquadratura su dal vento. La tenda parasole sull’ingresso cosicché “senza contraddizioni sarà la più giose, 56 veglie funebri 57 ), la caratteristica ben presenti, invece, nella scarna lettera - stante la stagione estiva, “senza sole gra - “Piazza del Duomo” (fig. 20), in quanto richiama la stagione estiva in cui l’autore bella machina tra le altre belle che siano pesca del pesce spada, e i mirabilia della tura locale e no. 60 Diversamente accade zie all’ombra proiettata dagli splendidi le sole, finora pervenute, ad aprire una fi - effettuò parte della sua sosta a Messina. in Europa”. 75 Invero, pur ammettendo una città, primo fra tutti la Palazzata “straor - per i dipinti visti in alcune chiese, tra i palazzi” –65 che risente della lettura della nestra “dentro alle mura, nelle strade, ne - Lo slargo antistante riprende, unitamente punta di campanilismo dello storico, l’e - dinariamente ben strutturata secondo gli quali spiccano i nomi del “famoso” Poli - Messina di Giuseppe Buonfiglio, dalla gli angoli” della città siciliana. 72 a cani scodinzolanti, l’ordinato scorrere dificazione del palazzo fu un’impresa ar - quale è mutuato lo schema descrittivo riassunto in quattro fortezze, quattro bor - ghi, cinque strade, quattro piazze e quat - tordici fontane. 66 Al resoconto manoscritto del Dagh-regi - ster fanno da contraltare i fogli con i dise - gni attinenti alla città. È verosimile che durante i quasi due mesi di soggiorno Schellinks abbia realizzato, anche per far fronte all’esigenze di van der Hem, un co - spicuo materiale grafico in gran parte non pervenuto o ancora da rintracciare. Di fat - to i soli disegni scelti per l’atlante hanno un loro peso autonomo e, nel presentarsi come il risultato di una solida conoscenza dei luoghi, consegnano alla memoria un’immagine a pieno schermo di Messina e della sua posizione geografica. Come è stato già rilevato, a differenza de - gli altri paesi siciliani “non bastava una sola veduta per rendere l’essenza di Mes - sina”: 67 nell’ Atlas ne vengono inserite a mo’ di fotogrammi nove, rese tutte par - lanti dalla leggenda apposta da van der Hem sui singoli fogli. Cosicché, superata la costa calabra segnata dai profili dei paesi a picco sul mare (Paola, Tropea, Scilla), la panoramica del messinese si apre dal litorale di Torre Faro con la città in lontananza (figg. 1-2). A distanza più ravvicinata, lo Stretto diventa il palcosce - nico dell’animata caccia del pesce spada 12. Placido Donia: ‘Messina città di Maria Vergine’ doro e di Michelangelo da Caravaggio an - che, ripresa ad vivum 68 sia da Nord che da (particolare). Messina, Biblioteca Regionale Universitaria. che se purtroppo Schellinks, lasciando Sud e arricchita da dettagli sul pesce e gli spesso in bianco la collocazione con il arpioni, fa quasi da illustrazione alle par - ordini dell’architettura” con il “palazzo chiaro intento, poi disatteso, di colmare la ticolareggiate descrizioni del Buonfiglio del viceré [che] chiude a sud est la vista di lacuna in un secondo momento, ne ha og - e del Reina (figg. 3-4, 31). 69 La forma ur - questo magnifico fronte di palazzi” pro - gi reso difficile il riconoscimento. 61 E se bis appare gradatamente più chiara e rico - spiciente la “vista più bella che si possa in un caso si ha l’impressione che egli noscibile in successivi tre panorami, ri - desiderare in un luogo di mare”. 58 E anco - faccia confusione tra i due “da Caravag - presi da punti di vista differenti, nei quali ra il “Paradiso” (tappa di ristoro con tanto gio” come quando assegna al Merisi “nel protagonista è la “Palazzata” o “Teatro Il primo di questi disegni acquerellati 13. Placido Donia: ‘Messina città di Maria Vergine’ chitettonica di grande richiamo che vide il di brindisi alla “salute e al benessere degli refettorio, sul muro […], un Cristo depo - marittimo” disegnata da Simone Gullì: conduce verso un angolo pittoresco di (incisione, 1642). Messina, Biblioteca Regionale carrarese Andrea Calamech (1524-25 ca- Universitaria. amici”), il “Noviziato” dei gesuiti “asso - sto con Maria” che al contrario sembra al - “un solo Palazzo, tenuto comunemente Messina (fig. 10): l’indicazione “chiesa 1589) impegnato nel trasformare la pree - lutamente” da visitare (“sia per la sua po - ludere a un affresco eseguito da Polidoro per un miracolo della nostra età” aveva della Candelora” ci dà la possibilità di della vita degli abitanti diversamente oc - sistente struttura medioevale in una mo - sizione piacevolissima […] sia per l’ec - nel convento dei padri carmelitani, 62 di si - scritto Samperi nel 1644 (figg. 5-6, 8). 70 stabilire che esso riprende una zona sul cupati: chi entra e chi esce dalla chiesa, derna residenza reale. cellenza dell’edificio che sembra più un curo si riferisce al Caldara a proposito In un disegno si vede poi da terra ciò che versante orientale non molto distante dal chi trasporta una ‘lettiga’, chi passeggia, La messa a fuoco è rivolta però essenzial - palazzo che un convento”), il chiostro dei dell’‘Adorazione dei pastori’ indicata nel - il pittore si è lasciato alle spalle; infine Palazzo Reale, “verso la piazza del mona - chi chiede l’elemosina, mentre altri si ri - mente alla più discreta chiesa, sul corni - la chiesa dei Barbieri “eccezionalmente negli ultimi due si entra nel centro abitato stero di Santa Chiara”. 73 Siamo di fronte posa o è a cavallo vicino a una fontana 26 [Saggi] bella e magnifica”; 63 sotto il nome di Mi - e sono ritratti due cantoni in apparenza ad una ripresa dal vero di un contesto che, che delimita l’orizzonte assieme ad alcu - [Saggi] 27 cione della quale rileva la scritta conferma l’ubicazione della fontana, ma figlio come “Fonte di porta Reale” e ab - ra” e di “Porta Reale” svelano una Messi - milmente poi anche in Sicilia la scritta fu ni laterali del vicino edificio religioso. “MDXXX”, verosimilmente traccia di non abbiamo altri elementi per identifi - battuta nel 1853 quando “fu raso al suolo na pressoché sconosciuta, lo stesso non si riprodotta sulle monete e medaglie, sulla La raffigurazione rimanda ad uno spacca - una più ampia iscrizione riguardante non carla con nessuna delle quattro con trac - l’attiguo castello”, oggi non resta più trac - può dire del disegno di circa 30 ×30 centi - poppa delle navi e sul campanile del Duo - to del tutto inedito e precedente per di più tanto la sua costruzione quanto una suc - cia della stessa iscrizione ricordate dal cia; come nulla rimane della Porta vista metri, oggi al Metropolitan di New York, mo di Messina. 93 L’episodio riferito dallo rispetto alla nota e preziosa incisione di cessiva ristrutturazione della facciata se - Buonfiglio tra le tante che erano risorsa e dal lato interno, la cui struttura realizzata raffigurante piazza Duomo (fig. 20). 89 Il storico trovava agganci nelle fonti da lui Fr ancesco Sicuro (1768), dove tra la torre condo canoni rinascimentali. Le fonti non vanto della città (“fonti copiosi d’acque da Andrea Calamech riecheggia gli archi suo stato di conservazione è nel comples - esplicitamente menzionate e nella testi - e la chiesa si intravede un passaggio viario dicono nulla in merito benché si soffermi - con varie statue et sculture […] tutte fa - trionfali propri del Cinquecento. 83 Accan - so buono nonostante qualche parte con - monianza orale di illustri messinesi che forse già alterato dalle devastanti vicende no sulla storia del luogo sacro e sulle ope - bricate a bellezza e commodo de’ cittadi - to è la costruzione religiosa che, grazie al - sunta nella zona centrale; ma a differenza avevano avuto modo di recarsi in Turchia della rivolta antispagnola (fig. 19). 96 re in esso conservate. Placido Samperi ni”), ricca di numerosi sorgenti rinomate la sua posizione, si può identificare con la degli altri schizzi non vi è la firma del pit - dove con “sommo diletto” avevano potuto Fatta eccezione per la fontana di Orione – parla di “antichissimo tempio” una volta anche per le loro particolari proprietà te - chiesetta già dell’Annunciata, all’epoca tore o il marchio di un collezionista, né leggere l’antico riconoscimento. 94 all’epoca ritenuta “da gli intendenti per chiamato Agonia, 76 dove sull’altare mag - rapeutiche. 80 detta di Santa Teresa di Porta Reale, de - tantomeno annotazioni chiarificatrici di È evidente che l’interesse di Schellinks al una delle cose segnalate nel mondo” –97 giore si imponeva la tavola di Gerolamo Non sappiamo cosa abbia spinto il pittore scritta dal Gallo come “un piccolo ma be - van der Hem, che peraltro non sono ne - ringraziamento imperiale, apparentemen - posta quasi a bilanciare l’inquadratura, Alibrandi (oggi nel Museo Regionale di a indugiare tra le pieghe meno battute del ne inteso tempio con la sua cupola” il cessarie per individuare il sito riconosci - te in anticipo rispetto al testo del Reina assieme ai personaggi in primo piano col - Messina) “fatta nell’anno 1519”, per la tessuto urbano; senza meno queste incur - quale “a spese di Paolo Grimaldi nel 1588 bile di primo acchito dalla zampillante edito nel 1668, è sollecitato dai contatti ti nelle loro occupazioni (far rifornimento quale Polidoro da Caravaggio, per meglio sioni erano gradite a van der Hem tant’è si ampliò e fabbricò”. 84 fontana di Orione, tuttora miracolosa - culturali intessuti sul posto. 95 L’importanza di acqua, scaricare merce da un carro), la mente in situ , realizzata da Giovanni An - gelo Montorsoli all’epoca del suo decen - nale soggiorno nell’isola (1547-57). Se mai ci fosse bisogno di una conferma sul luogo e sull’autore del disegno, ci viene in soccorso la scritta “Gran Merci a Mes - sina” evidenziata sotto l’orologio del campanile a destra nel disegno; scritta che, tale e quale, ritroviamo riportata in grassetto negli appunti di viaggio di Schellinks (fig. 35). 90 Se si tiene conto che tale testimonianza coincide con quel - la del Reina, il quale ricordava la stessa 14. Willem Schellinks: ‘Messina, chiesa della Candelora’. che, qu asi a pendant, inserisce nel suo 15. Gianfranco Arena, ‘Profili delle strade principali iscrizione “sul petto del campanile grande Vienna, Atlas van der Hem , Österreichische prolongate sino al mare’, 1784 (particolare). Napoli, Nationalbibliothek. Atlante un’altra veduta insolita di Mes - Biblioteca Nazionale, C. Geogr. Ba 28/60 I. al canto del Duomo […] in negro sasso”, sina, un luogo in apparenza lontano dal il disegno si distingue come un efficace tutelarla, aveva realizzato una tela-coper - mare, dove si ritrova una piccola chiesa Neanche per questo disegno vengono in supporto visivo alle fonti scritte, resti - ta, non pervenuta, con la “Sepoltura di del tutto simile a quella della Candelora, aiuto le annotazioni del taccuino; ma tuendoci una situazione quasi del tutto Cristo”. Oltre però che per queste opere finanche nella cupola. La didascalia “Por - Schellinks si trovava nel borgo di Porta perduta e che si fa fatica a ricostruire moderne la chiesa, affiancata all’altra di ta Imperial et Porta Royal in Messina” è di Reale “ragguardevole”, al pari degli altri idealmente. 91 Infatti, ciò che adesso abbia - Santa Lucia, veniva segnalata da Placido certo frutto di confusione o di una incer - tre della città chiamati della Zaera, di Por - mo del campanile, gravemente danneg - Reina come luogo “di molta devozione” tezza poi non risolta in quanto rimanda ta della legna (o di San Filippo) e di San giato nel terremoto del 1783, ricostruito e perché custodiva uno dei più antichi “ri - nello stesso tempo a due diversi accessi Deo, “per la numerosa habitatione et bel - di nuovo distrutto dal sisma del 1908, è tratti” di ‘Nostra Donna della Lettera’ già trionfali della città i cui nomi stavano a lezza di edifici” (fig. 17). 85 Siamo di nuo - frutto di un rifacimento ex novo degli an - noto all’epoca di Costantino Lascaris suggellare, rispettivamente, l’ingresso di vo davanti ad una pagina di storia illustra - ni trenta del Novecento. Ancora prima i (morto a Messina nel 1501) che si era im - Carlo V nel 1535 e l’arrivo nel 1571 di ta dove l’occhio si sofferma su un conte - Privilegi di Messina, il Tesoro e il lascito pegnato nella traduzione dall’ebraico al don Giovanni d’Austria reduce dalla vit - sto architettonico suggestivo che si ritrova Lascaris, conservati nella torretta interna latino della “Lettera” che la tradizione toria nella battaglia di Lepanto. In effetti, tale e quale in un disegno preparatorio inglobata al pianterreno del campanile voleva inviata dalla Vergine al popolo le porte indicate a piè del foglio erano conservato al Louvre, in origine indicato originario, erano andati dispersi nel corso messinese, cosa che poteva interessare le ubicate in due aree distinte e lontane tra come “Porta del Popolo” a Roma e poi più della rivoluzione antispagnola, mentre 16. Placido Donia: ‘Messina città di Maria Vergine’ fuga architettonica retrostante viene trac - (particolare della fig. 13), ‘Chiesa della Candelora’ inclinazioni di van der Hem pronto a co - loro, e pertanto il disegno si può riferire genericamente “Chiesa con Porta di città della lastra con l’iscrizione non si hanno (n. 48). Messina, Biblioteca Regionale Universitaria. ciata in maniera generica e priva di una gliere gli aspetti legati alla tradizione cat - solo ad una di esse e, più precisamente, in Italia” (fig. 18). 86 Lo studio preliminare altre notizie. Stefano Bottari nel 1929 ne sua identità. L’autore indugia al contrario tolica. 77 alla Porta Reale. 81 A tale convincimento trova il suo punto di forza nella nitidezza ricordava una analoga inserita a suo dire dell’iscrizione condiziona l’artista nel ta - sulla processione che, lasciato alle spalle A lato dell’edificio religioso è presente induce la presenza, a destra nel disegno, e profondità determinate dal più ristretto tra il 1512 e il 1528 sull’architrave della glio della scena del disegno, dove viene il Duomo, procede lentamente verso il una delle numerose fontane della città do - dell’ingresso al castello con la sua torre, campo visivo che, oltre ai dettagli delle porta di accesso alla torretta interna, ma messa a fuoco la metà inferiore del cam - cuore del centro abitato. L’insieme, fissa - ve la gente, come attesta il disegno, si re - “presidiata dalla cittadinanza con la ban - costruzioni, sottolinea la presenza di un anche questa andò perduta durante l’ulti - panile affiancato da un’architettura an - to in un pomeriggio di agosto alle ore cava a far provvista d’acqua e ad abbeve - diera reale e quella municipale”, ricono - caratteristico banco di vendita “dove si mo sisma. 92 ch’essa mutila della parte alta, ma defini - 17.55 segnate dall’orologio del campani - rare gli animali. 78 Nessuna notizia si ha di scibile nel forte San Giacomo, detto an - comprano i camangiari” 87 posto a ridosso Di fatto Schellinks si fa indirettamente ta da una finestra a cinque fornici e oculi, le, allude intuitivamente, per la presenza quest’opera caratterizzata da una struttu - che Belguardo per la sua posizione e poi delle mura, e di figure umane e animali. portavoce della versione riportata con una che allude ad una struttura ponte-corri - dello stendardo svolazzante sul pennone ra “a parete” che rimanda a modelli tar - Reale per la Porta omonima innalzata nel - Nella versione van der Hem, sotto la stes - punta di fierezza da Placido Reina: la doio incastrata tra la torre dell’orologio e della torre campanaria, a una festività in docinquecenteschi: una tipologia ben pre - le vicinanze per celebrare l’approdo a sa luce di una assolata mattina di fine scritta “Gran Merci a Messina”, benché la chiesa. Dai documenti risulta che il onore della Vergine. sente nella città peloritana se già il Vasa - Messina di don Giovanni d’Austria. Ra - estate, la scena viene arricchita dal gran - più moderna rispetto ai fatti cui alludeva, campanile in origine si innalzava isolato Schellinks, nel ritrarre un corteo ordinato ri, nella Vita di Montorsoli, accanto alle gion per cui anche la fontana raffigurata a dangolo dei ricordi del pittore: una ele - affondava le sue radici in un episodio del sul lato sinistro, ma è verosimile che in un e composto con devoti inginocchiati al celeberrime fontane di Nettuno e di Orio - destra della fortezza si può identificare gante carrozza 88 scorre in primo piano, af - V secolo, allorché l’imperatore Arcadio, secondo momento, forse all’epoca della passaggio del simulacro sacro, sembra ne ne ricordava altre due, una delle quali con quella attestata da un documento sul - fiancata da un viandante con il suo fedele riconoscente verso i messinesi per averlo ristrutturazione del Duomo, venisse rea - voler memorizzare graficamente una del - “d’una certa pietra che s’usa in Messi - la base del quale si sa che, commissiona - cane e da una coppia con la donna a dor - difeso dall’assedio dei bulgari a Tessaloni - lizzato il raccordo dei due corpi di fabbri - le tante funzioni religiose tipiche del luo - na”. 79 Nella cartella la scritta “SPQM” ta nel 1614, si voleva costruita “alla mari - so dell’asino, qualcuno chiacchiera e un ca, volle che quel motto fosse presente in ca, come lascia intendere la grande arcata go, già ritenute momenti di forte sugge - na entro il muro del bastione di Porta Rea - bambino insegue un cane. lettere greche sulla torre campanaria della ogivale del passaggio riportata nel disegno 28 [Saggi] le”. 82 Di quest’ultima, indicata dal Buon - Se le vedute della “Chiesa della Candelo - chiesa di Santa Sofia a Costantinopoli; si - e del tutto compatibile con i portali catala - [Saggi] 29 stione dagli storici locali. Queste manife - collezionista di Amsterdam Jan Pietersz In alternativa si può immaginare il dise - Appendice se hanno confermato che si tratta di una ri - Paola (fig. 23) 110 e della piazza del Duomo con stazioni furono oggetto di grande curiosi - Zomer (1641-1724), tra le centinaia di vo - gno come un possibile inserto illustrato al messa in pulito di appunti precedenti. Lo pro - la scritta “Gran merci” sul campanile (fig. tà per Schellinks, come emerge da una lumi inventariati (dove il nome di Willem Dagh-register , complessivamente rievo - Com’è noto del Dagh-register , ovvero Diario , vano i caratteri più piccoli, le parole compres - 35), ipotesi non contraddetta dalla sequenza che Willem Schellinks tenne nei suoi viaggi se su più righi e i foglietti incollati e poi ripie - narrativa del racconto. Un diverso esempio di “Nota” che sembra una sorta di integra - compare più volte accanto a quelli di arti - cativo delle suggestioni vissute dall’autore attraverso l’Europa nel 1646 e dal 1661 al gati che lo scrivente ha utilizzato per inserire inserimento di disegni, questa volta a matita, 100 zione al disegno stesso, ma che tuttavia sti italiani e d’oltralpe), il “libro più gran - a Messina. E rimanendo nell’ambito 1665, sono state tradotte dall’olandese e pub - negli spazi lasciati in bianco le informazioni all’interno del testo è dato dagli stemmi coro - non chiarisce se la festa alla quale scrive de, segnato EE” conteneva un’autonoma e delle ipotesi, la stessa attenzione per quel - blicate solo le parti che riguardano l’Inghilter - reperite in un secondo momento da altre fonti nati di Messina con al centro una piccola ‘Ma - di aver partecipato il 14 agosto sia la stes - considerevole raccolta di disegni di l’angolo della piazza dove ben si poteva ra, la Francia e la Svizzera. 101 Questa che qui o da annotazioni proprie. 104 donna col Bambino’ (fig. 37) 111 nell’intesta - sa ripresa nella sua ‘istantanea’. 98 Schellinks, forse acquistati direttamente, leggere “Gran Merci a Messina” forse non presentiamo è la prima traduzione che tratta Un’altra versione del diario, che però non in - zione della copia della patente sanitaria di Allo stato attuale è difficile capire se il fo - come lascia in qualche modo intendere la è casuale, ma potrebbe interpretarsi come del tour in Italia, in particolare del soggiorno clude il viaggio del 1646, è conservata presso Giacomo Thierry [D1052]. Altri piccoli dise - a Messina (agosto-dicembre 1664). la Bodleian Library di Oxford ed è da ritenere gni hanno invece un carattere mnemonico co - glio con “Piazza Duomo” del Metropoli - precisazione: “[fatti] in diversi luoghi: in un buon pretesto per un personale omag - Per il nostro lavoro ci siamo avvalsi del mano - una rielaborazione più tarda dell’originale da - me quelli con l’uncino per agganciare i bam - tan sia stato scartato dal van der Hem op - Inghilterra, in Francia, sull’isola di Malta, gio ad una città che lo aveva accolto e do - scritto conservato presso la Biblioteca Reale nese, 105 voluta da Schellinks e vergata sotto la bini alla macchina della “Vara” [D902] (figg. pure se esso sia confluito in qualche altra Messina e India, intere regioni, diversi ca - ve aveva avuto modo di intrattenersi con di Copenaghen, considerato autografo dagli sua sorveglianza da due scrivani, 106 il primo 28-29) e il palio [D903]. raccolta. Ad esempio dal catalogo di ven - stelli, e altre strane vedute e stranezze, connazionali e vedere apprezzate opere studiosi e redatto dal pittore al suo ritorno in impegnato a redigere quasi tutta la parte in - Non va peraltro sottovalutato, in questo conte - dita dell’“Eccellente e magnifico Gabi - tutte disegnate […] da Schellinks con dif - provenienti dalla sua terra d’origine Olanda sulla base di appunti presi nei luoghi glese del primo volume e la ripresa del viag - sto, che il Diario presenta anche tutte le carat - . 102 netto di disegni” appartenuto al mercante- ficoltà e pericolo”. 99 visitati. Esso è rilegato in tre volumi in quar - gio da Venezia nel terzo volume, il secondo teristiche proprie delle relazioni di viaggio to (152x190 mm), tutti della stessa mano, con responsabile invece di tutta la parte restante. 107 fornite ai genitori dei giovani olandesi che fa - all’incirca 30 righe per pagina. Il primo volu - Le differenze fra le due versioni – segnalate in cevano il ‘’ nel Seicento. 112 Non si me include 95 pagine con numerazione a sé nota – sono minime, per quanto riguarda la esclude infatti, fra i possibili motivi che han - stante riguardanti il viaggio che Schellinks fe - descrizione del soggiorno messinese qui trat - no potuto spingere Willem Schellinks a scri - ce nel 1646 in Francia insieme a Lambert tato, e non apportano novità sostanziali al qua - vere il suo giornale, che egli volesse tener no - Doomer, seguite dalla descrizione di quello dro generale di riferimento critico finora deli - ta delle attività tipiche da ‘gran turista’ svolte successivo, iniziato nel 1661, per la parte da neatosi. in giro per l’Europa dal suo pupillo Jacobi Amsterdam all’arrivo in Francia nell’aprile La lettura del testo ha fornito ulteriori ele - Thierry, consegnate al ritorno in patria a Jac - del 1663, passando per l’Inghilterra. Il secon - menti a conferma di un’altra ipotesi già avan - ques Thierry senior , facoltoso mercante an - do volume (numerato con le pagine da 318 a zata dalla critica e cioè che lo scopo finale di glo-olandese, evidenziando il ruolo del viag - 791) contiene l’attraversamento della Francia Schellinks non fosse soltanto la redazione di gio nell’iniziazione del giovane Thierry alle e dell’Italia, fino alla partenza da Roma per una bella copia del suo taccuino di appunti, da pratiche tecniche e alle relazioni sociali del Napoli. Il terzo volume (da pagina 794 a mostrare a eruditi e curiosi o a studiosi come commercio internazionale, di cui Messina era 1371) dopo il soggiorno a Napoli, tratta il re - Arnold Houbraken, 108 esemplata magari sul - all’epoca teatro privilegiato. Per una valuta - sto del viaggio: dalla Sicilia a Malta, ritornan - l’illustre modello dell’album Blaeu-van der zione definitiva delle motivazioni e delle fina - do su Napoli e Roma, con rientro in Olanda Hem , quanto piuttosto una pubblicazione a lità che hanno spinto alla produzione di questo nel 1665 attraverso Italia, Austria, Germania e stampa, corredata da illustrazioni. 109 esempio si può dire unico di letteratura artisti - Svizzera. 103 Fra le pagine messinesi del suo diario, infatti, ca e di viaggio sarà comunque necessario at - Anche l’analisi e la traduzione delle pagine almeno in due casi Schellinks lascia uno spa - tenderne la traduzione integrale. del manoscritto relative al soggiorno messine - zio in bianco, per l’inserimento della veduta di

pagina a fronte: 17. Willem Schellinks: ‘Messina, Porta Reale’. 18. Willem Schellink s: ‘Messina, Porta Reale’. Parigi, Vienna, Atlas van der Hem , Österreichische Musée du Louvre, Cabinet des dessins et Fonds Nationalbibliothek. miniatures, inv. 22547, recto . [Saggi] 31 Dal Diario di viaggio un telo. Così sistemati, credevamo di doverci vogatori, con *** commensali. Siamo stati Paola [fig. 23] 116 ha cominciato a urlare come un ossesso, in ita - cittadina adagiata su un’alta punta che si pro - di Willem Schellinks [fig. 21] 113 soltanto sdraiare sui nostri giacigli, ma ci sia - trattati in maniera accettabile e serviti da mol - liano: che il diavolo vi porti etc., pensando che tende in mare, con ai suoi piedi casette ed edi - mo accorti presto che quello era un covo di ti schiavi, sia a tavola che quando siamo anda - È adagiata su alte montagne. Arrivati qui, il qualcuno, per burla, ci avesse tirato un buglio - fici religiosi sparsi, che formano come un [894] Viaggio da Napoli in Sicilia [fig. 22] predatori ovvero di disgustosi parassiti di ogni ti a letto. Abbiamo navigato piacevolmente cielo si è annuvolato e abbiamo temuto il mal - lo d’acqua addosso per colazione o acquavite. grosso borgo [fig. 25]. Lo stretto del Faro fra sorta, sfuggiti al rimedio delle unghie. In bre - costeggiando la Calabria e doppiato il “golfo tempo. Nella notte si è alzato un forte vento di Dopo aver aperto gli occhi in questa maniera, la Sicilia e la Calabria, essendo ampio solo Anno 1664 ve, sembrava che fossimo stati dati in preda a di Salerno”, largo 60 miglia, il “golfo di Pali - “traverso”, cioè diversi venti contro uno, ma si ci siamo ritrovati di fronte il Faro ovvero l’ist - *** miglia, sembra chiuso a chi lo osserva dal 7 agosto cimici, pulci e pidocchi. Quelle bestiacce ci nuro”, il “golfo di Policastro” e tutte le citta - procedeva bene, mentre il mare continuava a mo dello stretto. Doppiato il “golfo di Gioia”, mare, mostrando un territorio pianeggiante hanno riservato un trattamento tanto poco mi - dine costiere e i grossi borghi. 115 Sopraggiunta incupirsi. La sera sono stati i preti a dire la ampio 60 miglia e “Xiglio”. 118 disabitato, ma senza alcun passaggio, a causa 119 Così, all’improvviso, siamo venuti a sapere sericordioso (cosa che noi abbiamo ricambia - la sera, si è alzata una brezza forte che è dura - preghiera, a “poppa”, 117 perché il capitano era [897] Passata Bagnara, cittadina sul mare, ci della scogliera incurvata e sporgente dalla ter - che due galee arrivate a Pozzuoli da Genova to) che la mattina successiva ci siamo ritrova - ta per tutta la notte ma, nonostante questo, non andato via. siamo avvicinati alla famosissima e pericolo - raferma siciliana, con la lanterna o faro sulla sarebbero ripartite subito per Messina e allora, ti coperti di lividi. Sembravamo per metà siamo avanzati di molto. sa scogliera di Scilla, e a Cariddi, seguendo il punta. Quando ci si avvicina, però lo stretto si su suggerimento di alcuni amici, abbiamo de - [895] leopardi e per metà Lazzari. Con questo 10 agosto [fig. 27] proverbio Incidit in Scyllam cupiens vitari apre mano a mano allo sguardo. Abbiamo vi - ciso di approfittare dell’occasione. Giusto il piacevole passatempo abbiamo trascorso quel - 9 detto Di mattina presto, mentre noi dormivamo nei Charybdim [fig. 25]. sto la città di Messina, a dieci miglia proprio tempo di raccogliere le nostre cose e ci siamo la e le notti seguenti. Di mattina, ancora lo stesso vento, a buona ve - nostri letti di sopra, Nettuno ci ha spruzzato la Tuttavia, essendo il mare calmo, non ne abbia - di fronte a noi, distesa piacevolmente al di sot - messi in mare con una feluca verso Pozzuoli, locità. Faceva caldissimo. Nel pomeriggio ab - sua acqua salata da dietro, oltre la copertura, mo vista l’azione, né i mulinelli e le turbolen - to di alte montagne [fig. 30]. Una volta passa - all’ora seconda della notte, in compagnia del 8 agosto biamo visto il capo Stromboli davanti a noi, a scacciandoci via il sonno dagli occhi. A que - ze delle correnti vorticose sugli scogli a fior to lo stretto, ci siamo tenuti, per il tratto re - signor Giacomo Battkin e del suo giovane ser - Percorse venti miglia italiane da Napoli, l’au - sud-ovest. Verso sera siamo arrivati davanti sto punto il signor Battkin, alzandosi di scatto, d’acqua e sulle cavità nascoste. Scilla è una stante, vicini alla costa siciliana fino a “No -

vitore. Siamo arrivati lì oltre la mezzanotte, 19. Francesco Sicuro: ‘Il Duomo di Messina’, in Vedute San Paolo, abbiamo gettato l’ancora e sparato quando ormai le galee avevano levato l’ancora e prospetti della città di Messina , 1678, tav. 10. per saluto, ricevendo risposta dal castello. ed erano partite. Abbiamo raggiunto a remi la rora si è mostrata in tutto il suo splendore e Una feluca dell’altra galea, quella che aveva il galea San Giacomo ma l’abbiamo trovata pie - proprio in quel momento ci siamo trovati di comando, si è diretta a terra per chiedere il na di passeggeri e per questo siamo stati ac - fronte l’isola di Capri, 114 con le sue alte mon - permesso di sbarcare e acquistare generi di colti nei migliori alloggiamenti superiori, tagne. Il tempo era splendido, abbiamo spie - conforto, ma non le è stato concesso. Alla ga - quelli degli ufficiali di più basso rango. Nel gato le vele e così il vento ci è stato propizio. lea sono state portate, però, delle vettovaglie punto della nave in cui si trovavano le cabine Durante il giorno abbiamo navigato molto. [896] e la nostra, per parte sua, ha ricevuto a noi assegnate, allestite con le nostre sacche Abbiamo osservato con interesse i dipendenti della neve e un mezzo bue. Si sono avvicinate da viaggio usate come materassi, è stato steso del governatore, il lavorio e l’andirivieni dei due o tre feluche con dei religiosi a bordo, ed hanno girato intorno alle nostre galee per os - galeotti e degli schiavi etc. Nel pomeriggio si 20. Willem Schellinks: ‘Messina, piazza del Duomo’. 32 [Saggi] è tenuto il pranzo alla tavola del capitano dei servarle. New York, The Metropolitan Museum of Art. [Saggi] 33 stra Donna della Grotta”, un antico tempietto Nota: ze che venivano “a spasso” lungo il “porto” ospiti, siamo stati splendidamente trattati e de - zione di Maria. La mattina di quel giorno il sando la strada principale fino al palazzo, do - di fronte al quale ci siamo fermati [figg. 3-4]. Siamo dovuti tornare indietro per ordine del ovvero il lungomare, sotto gli alberi, per vede - cisamente viziati. Gigante e la Gigantessa vengono portati in ve sul balcone e alle finestre si trovavano il vi - Venendo lì celebrata la messa, tutti i cristiani consiglio, perché eravamo entrati nel porto re le galee e la flotta [fig. 30]. processione attraverso la città, vestiti all’anti - ceré, la sua consorte, molte dame, il consiglio delle galee hanno recitato immediatamente le senza lasciapassare o “pratica”. La cosa ci ha Intorno alle tre del pomeriggio, ottenuta la 11 agosto ca e in groppa a un cavallo: tutto ciò ha di - e una folla di cavalieri. Lì di fronte, accanto al proprie devozioni e, una volta finite, sono ri - molto infastiditi e contrariati. Nessuno poteva “pratica”, sono state tolte le ancore, le galee Nel pomeriggio, insieme al vice capitano Van mensioni fuori del normale. La tradizione è portale della Chiesa Grande, erano sistemati suonate allegramente le trombe. [898] In que - salire a bordo né scenderne, abbiamo dovuto sono tornate a remi nel porto e hanno sparato Meeuwen e al console, abbiamo raggiunto, sorta in ricordo di Cam, figlio di Noè, e di sua su entrambi i lati il “Gigante” e la “Gigantes - sto luogo abbiamo visto tantissimi pescatori virare, uscire di nuovo dal porto e avvicinarci a salve. Poi ci siamo avvicinati alle mura da - con una scialuppa a remi, la nave ancorata in moglie Rea, ritenuti i fondatori dell’antica sa”. I balconi e le finestre del palazzo erano ri - intenti alla pesca del “pisces spada” ovvero in rada alle navi olandesi. Nel frattempo, sulle vanti al palazzo e siamo saliti con gli amici su rada, per parlare con il capitano Brakel. Arri - Zancle, l’odierna Messina. Sono entrato a vi - coperti di addobbi in velluto e ricamati insie - pesce spada, singolare da vedere, della quale galee si era creato grande malcontento fra i una barca dopo aver ringraziato il capitano per vati a bordo, siamo venuti a sapere che era a sitare il palazzo di città, elegantemente addob - me a preziosi arazzi raffiguranti la vita di si parlerà più ampiamente in seguito [figg. 4, mercanti che sarebbero voluti ritornare volen - la cortesia dimostrataci etc. terra, pertanto, sempre con la barca a remi del bato. Le sale e gli ambienti per il viceré, le da - Achille in otto pezzi. La folla era straboccan - 31]. Finita la messa, abbiamo proseguito oltre tieri a casa per il pranzo e invece nessuno po - vice capitano, siamo dovuti tornare indietro a me e i senatori erano decorati con paramenti, te, le carrozze innumerevoli, la calca era tale incrociando la flotta olandese di Smirne. teva andar via. C’era una nave di controllo o Messina prenderlo e dunque alla fine, una volta a bor - tappeti e sete, soprattutto la sala grande, rive - da far paura. Finita la festa, il viceré ha lascia - Avendo trovato due navi da guerra agli ordini “barca di guardia” presso ciascuna galea. I ca - Una volta a terra, abbiamo ricevuto subito il do del vice capitano, siamo stati accolti egre - stita di splendidi tessuti ricamati. In essa si ve - to il palazzo di città per raggiungere il suo pa - del capitano Brakel e di C.I. Jacob van Meeu - pitani delle galee erano profondamente indi - benvenuto degli amici, il signor Carolo Batt - giamente alla maniera olandese, con vino del deva un trono cui conducevano svariati gradi - lazzo, la folla ha ripreso la via di casa verso wen, e cinque navi mercantili ormeggiate al gnati e avevano deciso che se la “pratica” non kin, il signor Hendrico Lenaerts, il capitano Reno e birra forte, prosciutto, gallette e burro. ni, preparato per il viceré e i senatori. In un’al - sera. molo, il capitano ha fatto esplodere cinque si fosse ottenuta in fretta, sarebbero tornati in - Brakel, e di altre persone. Siamo saliti su due Ci hanno servito anche un delicato piatto fred - tra sala si vedeva una magnifica credenza con, Le due galee sono partite la sera stessa, in an - colpi, ai quali le galee hanno risposto con tre dietro o si sarebbero diretti verso Palermo, carrozze che erano lì pronte e ci siamo immes - do. Insomma, si può ben dire che abbiamo in bella mostra, brocche, vasi, boccali e piatti ticipo, grazie al mare calmo.

raggiunto altissime vette mentre Apollo veni - 23. Willem Schellinks : ‘Paola’. Vienna, Atlas van der 15 agosto va portato sempre più in basso. Il console ha Hem , Österreichische Nationalbibliothek. Trovandoci a metà agosto, abbiamo passeg - negoziato con il capitano Brakel per conto giato per le strade principali. Nel pomeriggio della città di Messina per far fare anche al suo in oro, argento, placcatura d’argento etc. Lì abbiamo girovagato nei pressi del porto, verso rappresentante la traversata verso la Spagna. accanto, su un lungo tavolo, c’erano in fila il Faro e poi così, in giro, fino al castello sul Si sono, in conclusione, accordati. Siamo fi - sessanta contenitori per dolci, piatti e quadra - mare. Abbiamo visto lo stretto sul mare, fino nalmente tornati in città, esplodendo molti ti (lunghi e larghi 2 piedi), entro cestini posti in Calabria, che si trova a circa tre miglia; una colpi d’onore. su tovagliette di seta, e su ogni contenitore era corrente attraversava velocemente il canale, indicato il contenuto. Tutto era mostrato libe - verso sud. Abbiamo passato l’arsenale, il laz - 21. Willem Schellinks : Dagh-register [c. 514]. perché si sentivano ingannati. Non sembrava 22. Willem Schellinks : Dagh-register [c. 894]. 12 detto ramente a ciascuno, ma veniva sorvegliato da zaretto, il faro, il castello e alcune saline. Ab - Copenaghen, Det Kongelige Bibliotek. loro quello il luogo in cui avrebbero dovuto Copenaghen, Det Kongelige Bibliotek. Nel pomeriggio abbiamo visitato la città e la guardie svizzere. Nel pomeriggio abbiamo vi - biamo assistito alla raccolta del sale e visto incontrare il convoglio olandese. [899] Soltan - riviera insieme al signor Benedetto Lenaerts, sto “la Vara”, che è una grandissima macchi - tanti meloni entro vaste piantagioni. Su questa colpi. Sono arrivate molte barche e scialuppe si subito nel “tour” che consiste in una infinità usando la sua carrozza. Abbiamo ascoltato la spiaggia nuda si tiene una corsa, chiamata to per poter avere il carico di seta acquistato, na, o mezzo di trasporto, in ferro, di grandez - 123 affollate di mercanti, fra i quali il console si - il quale conteneva ben la metà delle centodie - di carrozze. La quantità di persone sul lungo - musica che veniva eseguita per il pubblico, da - za spropositata, completamente realizzata con “Palio”, in onore della “Madonna del Mez - gnor Giovan Battista van den Broek, il signor ci balle che venivano vendute in quel mercato, mare, a causa del buon tempo e perché c’era il vanti al palazzo del viceré. ruote dentate che girano in direzioni diverse, zo Agosto”. Essa consiste in una parata di to - Benedetto Lenaerts 120 e tanti altri. Le galee, abbiamo trascorso il pomeriggio rimanendo mercato etc., era impressionante. Il luogo è 13 detto con dei soli sui lati e ai cui lunghi raggi ven - ri, piccoli asini, muli, cavalli e “giannetti” ov - impavesate con tutte le loro bandiere, stendar - ancorati in rada e, per giunta, non era stato lungo e largo, l’aria è fresca, senza sole, grazie Abbiamo visto il mercato e la gran folla di gono fissati dei bambini piccoli in grande nu - vero cavalli giovani. Il primo fra questi che ar - di, gagliardetti etc, hanno proseguito. Frotte di all’ombra proiettata dagli splendidi palazzi. commercianti che trattano la seta. Le contrat - riva al traguardo vince uno stendardo oblungo preparato niente per noi passeggeri. Così ab - mero, per tutto l’apparato, e tutti elegante - 124 persone si sono affollate lungo la marina per biamo attinto alle nostre provviste di vino dal - Dopo averci portati alla sua nave, il capitano tazioni erano appena cominciate, quando due mente vestiti di seta con ghirlande e corone di broccato dorato o argentato, lungo sei o vederle. Arrivati di fronte alla città, sono stati la “cantinetta” e abbiamo detto al capitano dei ci ha offerto la gustosa birra che si trovava sul - delle galee di città sono partite per Napoli per dorate sulla testa, preparati in casa dai genito - otto braccia. La corsa ha inizio in città, passa esplosi i dovuti colpi d’onore per il castello, vogatori di versare qualcosa agli amici. E vi - la barca che lo attendeva e dopo averci conge - portare il viceré in Spagna con due altre galee ri e poi fissati ai ferri [902] come se fossero per la spiaggia del porto e termina al palazzo per il re, il viceré e per la città, ai quali è sta - sto che a “poppa” non c’era posto per tutti dati, ci ha riportati a bordo. 121 [900] Poi siamo siciliane e altre cinque da Napoli. seduti; quei ferri, con i bambini sopra, vengo - del viceré [903] dove si trova allestito un pal - to risposto dai castelli del re e dalla città e, co - quelli che erano venuti sulla galea, ci siamo andati a casa del signor Carolo Battkin dove il 14 detto no poi fissati al grosso apparato dai mastri o co, rivestito di preziosi velluti, per i magistra - sì facendo, siamo arrivati come in trionfo da - spostati verso l’albero maestro, dove abbiamo console e il signor Benedetto Lenaerts, essen - Abbiamo attraversato la città in lungo e in lar - fabbri con viti di ferro etc. [figg. 28-29]. 122 ti. Un po’ più in basso, lì davanti, si trovavano vanti al palazzo, circondati da molti velieri e goduto di un pranzo pittoresco e abbiamo be - do in società, abitano entrambi (il console van go e abbiamo visitato tante chiese, molte del - Questo enorme e pesante apparato con i bam - dodici musicisti che suonavano diversi stru - piccole imbarcazioni. vuto allegramente, facendo girare la bottiglia. den Broek è sposato con la figlia del signor le quali erano davvero bellissime. bini attaccati dappertutto, girando grazie a menti musicali. Un po’ più in là, legati a dei Nel frattempo, ci siamo intrattenuti piacevol - Battkin). Arrivati in casa, siamo stati ben ac - [901] Nota: ruote dentate e contrappesi etc. procedeva len - 34 [Saggi] mente a guardare la folla di persone e carroz - colti, e fin tanto che siamo restati lì come Ogni anno il 14 agosto si festeggia l’Assun - tamente, portato a forza di braccia, attraver - [Saggi] 35 pali fissati ad una vecchia torre, si vedevano causa del dazio, al quale tutti dovevano conse - [904] 19 agosto ra; la scialuppa con gli ambasciatori è arrivata per l’eccellenza dell’edificio che sembra più costa calabrese e intorno all’istmo dello stret - gli stendardi dati in premio, che precedente - gnare la propria seta per farla pesare. Nel pomeriggio siamo andati con il signor Ca - in spiaggia con vari strumenti musicali, per un palazzo che un convento [fig. 30]. Poi ci to, ovvero del “Faro” di Messina, non lontano mente erano stati portati in trionfo per la città, Nota: rolo Battkin in feluca per raggiungere il capi - assicurare un po’ di intrattenimento. Il signor siamo recati all’ospedale, un edificio grande e dalle località marittime di Bagnara e della fa - al suono delle trombe. Questa corsa era dav - Tuttavia, non viene imposta alcuna gabella. 126 tano Brakel il quale, con il vice capitano si - Battkin ha trattato i suoi affari con il capitano bello, che abbiamo visitato in tutte le sue ap - mosa Scilla, luoghi dai quali provengono an - vero degna di essere vista. 125 Il modo in cui la seta viene selezionata, pesa - gnor Jacob van Meeuwen, ha subito alzato le e, verso il tramonto, la scialuppa con i genti - partenenze. che gli esperti pescatori che sanno pescare 16 agosto ta e imballata è davvero degno di essere visto. vele, così che noi potessimo raggiungerli con luomini è ritornata a bordo. Si è apparecchia - 22 detto questo pesce spada (come si racconterà in se - Abbiamo assistito al commercio della seta, La seta deve essere imballata e caricata a bor - la feluca. Abbiamo proseguito poi quasi fino ta la tavola e noi ci siamo dovuti sedere ac - Nel pomeriggio siamo andati in feluca, in guito). Quando la prima stagione è passata, che arriva fissata in groppa ad una moltitudi - do e trovarsi fuori dalla Sicilia dopo il tra - alla costa calabrese, dove si erano fermati i canto ai signori ambasciatori, al capitano e al compagnia del signor Giovanni van den nei mesi estivi di giugno, luglio e agosto, il ne di cavalli. Nel pomeriggio, gli ambasciato - monto, ovvero l’“Ave Maria”, altrimenti si è mercantili, tenendo a freno, grazie al vento in signor Jacob van Meeuwen. Siamo stati tratta - Broek, del signor Giacomo Battkin, del signor pesce spada si sposta e arriva presso la costa ri che dovevano partire per la Spagna sono sta - soggetti alla dogana, che è ingente. Non appe - poppa, le navi da guerra ed esplodendo un col - ti benissimo, e così il signor Brakel ha parte - Benedetto Lenaerts, del signor de Vries e del siciliana, nel golfo o insenatura dello stretto e ti accompagnati con grande solennità. I ca - na le navi e le galee olandesi hanno effettuato po per segnalare agli uomini dei mercantili di cipato al banchetto (Gli ambasciatori hanno signor Du Prest francese, oltre a noi due, a ve - non distante, direi quasi di fronte all’antico stelli della città e tutte le navi hanno sparato il carico, si sono allontanate, le galee verso ca - levare l’ancora. Ma ciò non è avvenuto perché provveduto ai loro pasti, avevano il proprio dere la cattura del pesce spada che per uno tempietto greco chiamato ora “Nostra Donna festosamente a salve. sa, le navi per andare a gettare l’ancora verso i capitani non erano ancora a bordo, allora noi servizio, camerieri, maggiordomo e cuochi). straniero è una cosa davvero interessante e della Grotta”, non lontano dal famoso “Para - 17 agosto la costa calabrese, trovandosi lì nel territorio siamo tornati alla nave di Brakel, vi siamo sa - Dopo mangiato, sono saliti a bordo i battellie - singolare da vedere. diso” [figg. 3-4]. A volte poi, pare che si spo - Questi erano gli ultimi giorni del grande e li - del Regno di Napoli. liti e siamo stati ben accolti. Anche il vice ca - ri di Messina, e quando essi ebbero finito di [906] Nota: sti in grossi banchi dalla Sicilia fino allo Stret - bero mercato annuale, e si è notata un’agita - 18 detto pitano è salito a bordo. Intanto, avevamo navi - parlare con il capitano, si è brindato allegra - In primavera il pesce spada rimane (così ci è to dell’Eusino, ovvero mar Nero, presso Co - zione indicibile intorno alle contrattazioni a Andati a passeggio con degli amici per la cit - gato fino alla costa calabrese e gettato l’anco - mente al “bon vojagio”. Poi noi e i battellieri stato riferito dagli amici a Messina) presso la stantinopoli. Il suo aspetto è simile a quello di tà e fuori città, sul lungomare.

ci siamo congedati dal capitano Brakel e dal Signor Jacob van Meeuwen. Ci siamo recati con i battellieri alle loro barche. Poiché il con - sole signor Giovanni van den Broek ha avuto fino all’ultimo molto da discutere con loro, siamo stati portati [905] a terra dalla nave Sa - lomon, sulla quale eravamo stati per ultimo, non prima dell’ora decima della notte. Siamo arrivati con la luce fissa presso il castello sul mare ma poiché la sentinella aveva gridato il segnale, ci siamo dovuti fermare fino a quan - do non è stata data risposta alle loro domande. Finalmente siamo sbarcati e tornati a casa. Al sorgere del giorno, le navi hanno tolto l’anco - ra e sono salpate (tuttavia sono dovute tornare indietro e doppiare la Sicilia a causa del ven - to “contrario”). 20 agosto Siamo stati ospiti del signor Hendrico Le - naerts con molti amici e siamo stati egregia - mente trattati. Dopo pranzo siamo andati in carrozza al “Noviziato”, 127 ovvero al Convento Nuovo dei Gesuiti, che vale assolutamente la pena di visitare, sia per la sua posizione pia - cevolissima (trovandosi su di un monte) sia

pagina a fronte: 24. Willem Schellinks : ‘Tropea’. Vienna, Atlas van der Hem , Österreichische Nationalbibliothek. 25. Willem Schellinks: ‘Costa calabra con Scilla e 26. Willem Schellinks: ‘Entrata da nord allo Stretto di 27. Willem Schellinks: ‘Messina vista da nord’ Bagnara’. Vienna, Atlas van der Hem , Österreichische Messina’ (particolare). Vienna, Atlas van der Hem , (particolare). Vienna, Atlas van der Hem , Nationalbibliothek. Österreichische Nationalbibliothek. Österreichische Nationalbibliothek. un delfino ma ha al sommo della bocca un tante fontane e bei pozzi [fig. 30]. chiesa *** ci venne mostrato un dipinto di Ca - lungo osso sporgente, ossia la spada, ma sen - Il convento si trova su un monte nei pressi del - ravaggio raffigurante un Gerolamo stupenda - za sega, liscio e regolare, grande e largo quan - la città, su un ampio pianoro; quel monte vie - mente dipinto. Inoltre, in diverse chiese, ab - to la grandezza del pesce, il quale può pesare ne inoltre sterrato e spianato per garantire la biamo visto dipinti magnificamente realizzati. dalle trenta alle cinquanta, ma anche dalle ot - sicurezza dei luoghi. Abbiamo fatto colazione 25 detto tanta alle cento libbre [figg. 32]. È molto de - con gli amici sotto il pergolato del convento, Sono arrivate in rada a Messina due navi, con licato, dal sapore simile allo storione o al sal - brindando allegramente alla salute e prosperi - le insegne di Bergen, e Wijngaart Rank di Ve - mone, e viene nella maggior parte dei casi tà di tutti gli amici in Olanda. nezia. Nel pomeriggio siamo saliti a bordo di esportato perché molto apprezzato, ragion per [908] queste due navi. cui si trova raramente da poter comprare al Nota: [909] 26 agosto mercato. Viene dunque pescato da pescatori Nel refettorio sul muro di Michel Angelo Ca - Con gli amici, siamo andati in carrozza alla calabresi, con cinque o sei uomini distribuiti ravaggio, un Cristo deposto con Maria e mol - Zecca. su due barche, delle quali la più grande viene te altre cose, bellissimo. Nella chiesa dei Bar - Nel Regno di Sicilia soltanto Messina ha il pesantemente zavorrata perché ha un albero bieri 130 abbiamo visto una pala d’altare raffi - privilegio di battere moneta. maestro molto alto e sottile, issato con otto o gurante i Pastori in adorazione del Bambino 27 detto dieci corde fissate saldamente a degli spunto - Gesù, eccezionalmente bella e squisita. An - Siamo andati in barca con gli amici al famoso ni sporgenti tutt’intorno di traverso alla barca, ch’essa realizzata dal suddetto Polidoro. Nella giardino di delizie chiamato il Paradiso, un in modo che le corde tengano in piedi il lungo albero. A quest’ultimo viene fissata una scala di corde e assicelle. In cima a questo albero sale un uomo per avvistare il pesce sott’acqua e che, quando lo vede, si mette a gridare indi - candolo ai rematori della barca più piccola, i quali si dirigono velocemente verso quel pun - to, mentre gli arpionatori, situati su un albero piccolo, seguono il pesce parlandogli in uno strano linguaggio, un linguaggio che il pesce (così dicono) ascolterebbe. L’arpionatore che si trova sulla punta anteriore del barcone spa - ra a quel punto la lancia, a cui viene fissato l’arpione con una corda, contro il pesce il qua - le, ferito, scatta guizzando verso terra e viene quindi inseguito, grazie alla corda, e poi cat - turato e portato a terra [figg. 31-33]. 128 [907] 23 agosto Nel pomeriggio siamo andati con il signor Ca - rolo Battkin alla chiesa grande di Nostra Si - gnora ad ascoltare la musica che viene esegui - ta in maniera splendida tutti i sabati pomerig - gio. Vi si recano il viceré e sua moglie con la corte, tanti nobili, notabili e altre persone. Sia - mo andati a vedere la collezione del cavalier Antonio Ruffo, che aveva tantissime opere d’arte eccezionalmente belle, sia dei tempi an - tichi che dei moderni, realizzate dai migliori e più famosi maestri. 24 detto La mattina siamo andati a vedere in diverse chiese le opere del famoso pittore Polidoro, così come di Michel Angelo Caravaggio e di altri maestri. Nota: La pala d’altare nella chiesa dei Cappuccini era un’Adorazione dei pastori dipinta da Mi - chel Angelo di Caravaggio. Dello stesso nella chiesa *** vista una pala d’altare raffigurante una Sepoltura di Cristo estremamente bella. Nella chiesa *** una pala d’altare costituita da sei parti assemblate, ciascuna tuttavia for - nita di una cornice sottile, raffigurava delle storie molto lavorate, davvero eccellenti, tutte e sei dipinte dal famoso pittore Polidoro. 129 [24 detto] Nel pomeriggio siamo usciti con un grande seguito. Abbiamo visto il convento dei Cap - puccini che è estremamente grande e bello e conta 180 camere, tutte fornite di un posto per 28. Anonimo: ‘Vara dell’Assunta’, in Placido dormire, un tavolo, dei sedili etc, e poi il cor - Samperi, Iconologia tile a tre ordini, piacevolissimo, decorato da della Gloriosa Vergine Madre di Dio Maria protettrice d Messina , 29. Anonimo: ‘Bara ou Simulacre de l’Assomption de la appresso Giacomo Vierge, celebrée touts les ans le 15 d’Aoust à Messine’, Matthei stampatore in Jean-Pierre Houël, Voyage pittoresque des isles de camerale, Messina 1644, Sicile, de Malte et de Lipari , Paris 1782-1787, tav. I, tav. tra le pp. 40-41. LXXVII. luogo piacevolissimo con fontane e giochi era improbabile che la colonna presso la qua - scorrere una bella giornata, e questo è avve - d’acqua e un bellissimo giardino, edificato sul le lui si trovava potesse mettersi di sua volon - nuto presso il giardino di delizie messinese, il davanti come un palazzo dal quale si godono tà a bruciare etc. Al che quella stessa colonna, Paradiso, dove siamo stati portati tutti con una le più belle vedute sul Faro, sullo Stretto e sul - che si trovava al disopra della sua testa, alla feluca [fig. 9]. Abbiamo dunque pranzato in la città di Messina, vedendosi inoltre la Cala - preghiera dell’apostolo, cominciò immediata - quel luogo, su un piacevolissimo “balcone” bria giacere proprio di fronte, con le sue ferti - mente ad ardere in maniera terribile e spaven - sulla “fronte” del palazzo, nell’ombra rinfre - li montagne e vallate. È arrivata in rada una tosa, consumandosi per la veemenza del fuoco scata dalla brezza marina. Sono stati serviti nave da Ragusa. Il pomeriggio lo abbiamo tra - come se fosse stata di legno etc. [912] Grazie piatti deliziosi e abbiamo mandato giù non po - scorso in allegria con diversi battellieri e il si - a quel miracolo i calabresi o, per lo meno, co di quel delicato nettare siciliano, senza di - gnor Battkin. Nel pomeriggio inoltrato abbia - quelli di Reggio, si sarebbero convertiti e in menticare, peraltro, la salute e il benessere dei mo passeggiato fino al faro, ovvero, lanterna, seguito, essendo stati battezzati, sarebbero di - nostri amici. Essendo così piacevolmente tra - e abbiamo fatto il bagno, non senza correre ventati dei cristiani tanto buoni quanto si ritie - scorso il tempo, senza accorgercene, abbiamo qualche pericolo a causa del passaggio delle ne ancora al giorno d’oggi, sia in base all’e - concluso questa allegra giornata con una cola - veloci correnti e dei mulinelli che si creano. sperienza diretta e sia per la testimonianza ve - zione. 28 detto ritiera del vecchio proverbio italiano, che reci - [914] Nota: La mattina presto è arrivata in rada la nave ta: in Calabria e in Sicilia tutto è buono, tran - 1664. 132 Il famosissimo Paradiso di Messina è “Principessa” che aveva perduto l’albero di ne questo stesso proverbio. Dopo aver visto stato fatto costruire fuori città, sulla spiaggia, gabbia in una tempesta. Con gli amici abbia - mo raggiunto in scialuppa le navi con le inse - gne di Bergen e Wijngaart-Rank dove siamo stati festeggiati in allegria. [910] 29 agosto Non siamo usciti a causa del brutto tempo. 30 detto Abbiamo passeggiato con il signor Carolo Battkin fino a un giardino chiamato “Pog - gio” 131 che si trova poco fuori Messina, su un pendio dei monti. Vi si vedono graziosi giochi d’acqua, molto preziosi ed elaborati, ma in ge - nerale è piuttosto malridotto, con le fontane e i giochi d’acqua fuori uso. 31 detto Di mattina presto siamo andati, in buona com - pagnia, su due lance equipaggiate con tre trombettieri e un lanciapietre, a Reggio in Ca - labria, che si trova un po’ spostata rispetto a Messina, dove si svolgeva il mercato o festa annuale. C’era una quantità sorprendente di banchi di vendita fuori le mura cittadine e lun - go la spiaggia e tantissima gente che arrivava dai luoghi circostanti. Abbiamo visitato la cit - tà e siamo stati ben accolti dal vice console che ci ha invitati a casa sua, dove siamo stati splendidamente trattati. Una parte del gruppo è partita la sera stessa con due barche, mentre noi, a causa del vento forte che si era levato, abbiamo deciso di pernottare sulla costa cala - brese, alloggiando presso il console con il si - gnor De Vries. [911] Reggio, in Calabria 1 settembre 32. Willem Schellinks: ‘Un pesce spada’. Vienna, Atlas 33. Willem Schellinks : ‘Arpioni’. Vienna, Atlas van der Siamo andati a passeggio e abbiamo visto la van der Hem , Österreichische Nationalbibliothek. Hem , Österreichische Nationalbibliothek. manifattura della seta che si pratica, per la maggior parte, lungo la spiaggia, all’interno tutto ciò, abbiamo di nuovo attraversato lo da un don Giuseppe Marutt, 133 poi ne divenne di baracche in cui si trovano i fornelli, i pen - stretto con una feluca presa a nolo, partendo occupante, ovvero proprietario, il signor Putz toloni e gli aspi della seta. Per poter estrarre il dalla costa calabrese e arrivando in Sicilia, e gesuita e, dopo la sua morte, sarebbe dovuto filato dai bachi da seta, i bozzoli vengono in - siamo sbarcati fuori città, sulla spiaggia. Ab - diventare di proprietà dell’ordine di San Gio - nanzi tutto messi entro pentoloni pieni d’ac - biamo pranzato nel giardino delizioso del de - vanni, ovvero dei Cavalieri di Malta. qua calda, poi la seta viene attaccata con rapi - funto signor Hector van Achthoven. dità e destrezza a un grande aspo, che ne ren - 2 detto [omissis ]134 de uniformi i fili. Questa lavorazione è davve - A causa della pioggia, non abbiamo visto ro interessante da vedere. niente e così anche il 3. Il tempo è molto va - [1006] Anno 1664 In Reggio si trova una colonna in pietra che riabile. Di sera, abbiamo visitato gli amici, 6 novembre viene tenuta in gran considerazione, trattando - presso i quali ci siamo tenuti allegri e abbia - Non appena arrivati a Messina con le galee, si di un’importante reliquia. Si sostiene infat - mo mangiato con gusto per passare il tempo. siamo stati accolti dagli amici e subito dopo ti che l’apostolo San Paolo, dopo il naufragio [913] 4 settembre esserci rinfrescati in casa, siamo stati portati a a Malta, proseguendo il suo viaggio, fosse ar - Sono arrivate in rada due navi inglesi. Nel po - palazzo, per assistere al ballo dei grandi di rivato a Reggio e vi fosse rimasto per lungo meriggio una nave olandese è passata attra - corte e di Sicilia etc. Dopo che le “donnas” e tempo, predicando il Vangelo ai pagani cala - verso il Faro ovvero lo Stretto di Messina. i nobili sono entrati nel gran salone da ballo bresi. Questi ultimi però offendevano e deri - Non si è fermata in rada. Poi due navi inglesi ed hanno preso posto nelle sedie alla spagno - devano il predicatore e, da barbari e infedeli sono partite per il levante, approfittando del la, ognuno al suo posto nella fila (su entrambi tempo propizio. i lati c’erano quattro grandi candelabri d’ar - 30. Willem Schellinks: ‘Messina vista da nord’ 31. Willem Schellinks: ‘Messina, Chiesa di Santa Maria pagani, non volevano accettare né credere a (particolare), ‘Noviziato (n. 7)’ e ‘Convento dei della Grotta vista da nord’ (particolare), ‘La pesca del nulla di ciò che egli diceva. Essi sostenevano 7 detto gento con delle torce, che lasciavano peraltro Cappuccini (n. 10)’ . Vienna, Atlas van der Hem , pesce spada’. Vienna, Atlas van der Hem , Österreichische perfino che tutto ciò che lui predicava era in - Il console signor Giovanni van den Broek ha 40 [Saggi] Österreichische Nationalbibliothek. Nationalbibliothek. verosimile, essendo tanto improbabile quanto invitato molti buoni amici e conoscenti a tra - [Saggi] 41 e pugnale, il cappello inclinato, la portatura dere la veglia funebre di un marchese che era zioso cuscino sotto la testa, con il cappello e ta anche la messa con molti cerimoniali e bel - fiera, le movenze etc è stata molto interessan - consigliere. Arrivati dunque nella sua casa, di - la spada al suo fianco. Poi, con l’ordinario la musica. La chiesa era magnificamente ad - te e originale da vedere. Dopo il ballo siamo sopra [1039] abbiamo trovato due o tre came - compianto religioso e i canti funebri, è stato dobbata. Alla fine di tutto, ci siamo congeda - tornati a casa in carrozza. re piene di “Donnas”, ovvero signore, di tutte portato in chiesa per il completamento della ti. Abbiamo visto il viceré, che è avanti negli 7 novembre le categorie, quelle di casa, di famiglia, le cerimonia. Questi funerali sono molto dispen - anni, condotto alla carrozza dai Gesuiti con Dopo aver riposato alquanto, siamo andati a amiche, le conoscenti e anche le piangitrici diosi. La sera, abbiamo visto l’apparato nella tanti “base los manos”. passeggio. che vengono ingaggiate per piangere il morto. chiesa dei Gesuiti. Questi sono i suoi titoli: 8 detto Queste ultime gesticolano in maniera strana e 3 dicembre Don Francesco Gaetani, duca di Sermoneta e Nella mattinata ha piovuto a dirotto, il tempo si disperano, piangendo, gridando, strepitan - La mattina abbiamo raggiunto la nave Linde - San Marco, principe di Caserta, 138 signore di era pessimo. Nel pomeriggio siamo andati in do, torcendosi le mani e battendosi il petto e il boom che era in procinto di salpare per la Spa - Bassano, Ninfa, San Felice e San Donato, vi - carrozza ad ascoltare la musica in cattedrale. capo, strappandosi i capelli, rivolgendosi al gna con un carico di grano. C’è stato un di - ceré e capitano generale di Sicilia etc. 9 detto morto e altre simili bizzarrie. Il defunto, vesti - verbio fra gli olandesi e gli inglesi che si tro - Insieme al signor Carolo Battkin, abbiamo vi - Tempo buono, abbiamo passeggiato con gli to con i suoi abiti più sfarzosi, giace diretta - vavano nel porto poiché questi ultimi non vo - sto ai Carmelitani il Calvario di Polidoro e al - amici. mente su un tavolo o feretro rialzato, rivestito levano dare ai loro connazionali il permesso di la Madonna della Baia una Natività di notte 10 detto di nero, intorno al quale gli amici non smetto - continuare a prestare servizio sulle navi olan - dello stesso . Per alcuni giorni il tempo è stato Ci siamo recati in cattedrale a vedere l’appa - no di piangere e disperarsi come donnicciole desi. Alcuni di essi, però, non volevano inter - terribilmente cattivo, con vento, pioggia, tuo - rato e la cerimonia dell’“Ottavo” di Tutti i in preda ad attacchi, seguendo le piangitrici. rompere il servizio. Alla fine, hanno dovuto li - ni, lampi etc. Santi. Al centro della chiesa era stato innalza - to un altissimo trofeo o epitaffio, con tante immagini funebri, ricoperto per tutta la sua al - tezza di candele e torce, molto interessante da vedere; dopo la messa solenne, questo appara - to quadrangolare è stato circondato dal clero e venerato con mesti canti funebri e preghiere. Poi è stato incensato e asperso tutt’intorno d’acqua santa, fino alla fine della cerimonia, per dare sollievo alle anime del purgatorio. Nota: Prima era stata tenuta una predica funebre. [1009] 11 novembre La notte sono partite le galee per Malta, esplo - dendo i colpi d’onore di rito che hanno rice - vuto risposta dal castello. 12 novembre 34. Willem Schellinks: ‘Messina, Veduta di piazza del ceré si è alzato di nuovo, prendendo una torcia Bel tempo, abbiamo girato a piedi per mezza Duomo’ (particolare). New York, The Metropolitan in mano e inforcando gli occhiali per non sba - città. Nel pomeriggio siamo usciti in carrozza Museum of Art. gliarsi a scegliere le “donnas” e i “dons”. Così, e abbiamo visto il viceré e sua moglie nella sempre danzando, ha scelto sei “donnas” e le chiesa di Sant’Agata, fuori città, dove si cele - un ampio spazio libero per i danzatori; sulla ha messe in fila, dando poi la torcia alla dama brava una festa e veniva mostrata la reliquia di parete di fondo, in alto, si trovava il trono per che aveva scelta per prima la quale, a sua volta, *** e le membra da baciare. il viceré e sua moglie e, sui lati, le gallerie per ha scelto cinque dei grandi “dons” e li ha mes - 13 novembre gli spettatori e i musicisti), una volta entrati i si su una fila, in cima alla quale si è posiziona - Mandato missive in Olanda e a Napoli. No - nobili dunque, ha fatto irruzione nella sala an - to il viceré al quale ha passato la torcia e infi - leggiata per 25 scudi una feluca che deve por - che una folla di persone che hanno preso po - ne, hanno ballato tutti insieme. Conclusa que - tarci a Palermo e riportarci indietro, aspettan - sto a loro volta. Poiché [in città] erano arriva - sta danza, ciascuno è tornato al suo posto, tran - doci per quattro giorni. te le galee, la sala si è riempita di cavalieri e ne uno dei grandi al quale era stata consegnata Nota: di altre persone. Una volta entrato il viceré la torcia. Quest’ultimo ha dato avvio di nuovo Era la stessa feluca con lo stesso padrone che con la sua consorte, preziosamente agghinda - alla stesso intreccio coreografico, che si è ripe - ci aveva portati a Malta. ta, le “donnas” o dame si sono schierate come tuto poi uguale per altre tre volte. Infine la tor - [1010] Viaggio da Messina a Palermo in battaglia e, con le loro gonne eccezional - cia di una “donna”, sempre seguendo il ceri - 14 novembre mente ampie, le acconciature e i diademi, co - moniale, è stata spenta a terra, davanti al viceré La mattina alle 10 siamo partiti da Messina in stituivano uno spettacolo particolarmente biz - e a sua moglie, concludendosi il tutto in questo compagnia del signor Guillimus 136 Ambrosius zarro per i viaggiatori. [1007] Il viceré ha modo. Borekens di Anversa e del nostro servitore aperto le danze con una principessa, poi le al - Per la musica c’erano tre viole, un basso e il Cosmo Salvator. Col tempo bello e il mare tre “donnas” sono state richiamate a danzare maestro di ballo che suonava l’arpa accanto ai calmo, abbiamo proceduto a remi lungo le con uno dei grandi “dons” dal principe di San danzatori. Durante le danze, sei paggi serviva - mura, fuori dal Faro e tenendoci lontani dalle Pietro 135 e da don Antonio Ruffo. Dopo che le no da bere dell’acqua profumata su piatti d’ar - scogliere pericolose di Scilla e Cariddi. coppie, una dopo l’altra, avevano danzato da - gento, in bicchieri di vetro. [1008] La danza Anche la vedova si rivolge al defunto e lo ab - 36. Willem Schellinks: ‘Messina vista da sud’ 8 dicembre (particolare). Vienna, Atlas van der Hem , vanti al viceré compiendo il cerimoniale, il vi - alla spagnola dei “dons” con mantello, spada 137 braccia; in breve, una tragicommedia vera e Sono arrivate due navi dalla Puglia con il gra - [omissis ] Österreichische Nationalbibliothek. propria, uno spettacolo sorprendente e insoli - no, il Patriarca Isaac e ***. [1038] 26 novembre to. Avendo visto abbastanza di tutto ciò, ci sia - 9 detto Tempo da cani. Siamo andati ad ascoltare del - mo recati in una chiesa a vedere un altro tipo cenziare anche i marinai olandesi che erano Abbiamo visto in Messina, presso un nego - la buona musica nella chiesa di Santa Cecilia. di veglia funebre. Lì abbiamo trovato un vec - alle loro dipendenze. Il console si è occupato ziante, un ago, nota bene, di media grandezza È stato cattivo tempo per alcuni giorni, piog - chio prete morto che veniva considerato santo, dei negoziati. Siamo andati a vedere in città la nel cui occhio era stato realizzato in maniera gia, tuoni e lampi; è il loro inverno. sia per esser vissuto da devoto, severamente, festa del patrono dei Gesuiti, San Francesco finissima un Cristo in Croce, con Maria e Gio - 30 detto sia per le sue prediche. Questi giaceva su un Saverio, cui hanno partecipato anche il viceré vanni, davvero notevole. Nel pomeriggio siamo Il tempo come sopra. È l’anniversario del no - altare, in mezzo alla chiesa, nelle sue vesti li - e la corte. Il suo seggio si trovava in alto, al di - andati con il signor Carolo Battkin all’ “Orato - stro arrivo in Italia attraverso le Alpi. In sera - turgiche e con il suo calice accanto a sé. Tutti sopra di una grande scalinata rivestita di tap - rio” dei Gesuiti. Abbiamo goduto della buona ta sono andate a fuoco due case, una delle gli baciavano le mani, accorrendo a frotte e peti. Era circondato dalle sue guardie svizze - musica, visto la cerimonia degli astanti che si quali era ricolma di lino; sono rimaste com - comportandosi come se dovessero in quel mo - re. Abbiamo ascoltato quindi, per prima, una battevano il petto e il capo e ascoltato il ser - pletamente bruciate. do conquistarsi il paradiso. A sera, è stato sep - predica sulla vita del Santo e sul suo ordine. mone o predica di due preti che si alternava - Il primo di dicembre pellito il Marchese con grandi onori: tutti por - Di fronte al viceré sedeva il magistrato, mas - no. Il tempo comincia un po’ a migliorare. tavano una grande torcia, sia i sacerdoti che i sima carica dei gesuiti, il quale ha rivestito di 35. Willem Schellinks : Dagh-register [c. 1046] 2 detto laici. [1040] Il defunto giaceva in bella mostra seta la città, col permesso del viceré. [1041] 42 [Saggi] (particolare). Copenaghen, Det Kongelige Bibliotek. Bel tempo. Nel pomeriggio siamo andati a ve - su di un tappeto ricadente di velluto e un pre - Poi, prima di cena, è stata comunque celebra - [Saggi] 43 [1042] Breve descrizione della Città di Messi - 5. di Sant’Agostino, altrimenti detta del Dro - fuori della città, è straordinariamente ben gono confinati i gentiluomini in esilio. In Si - Questo lavoro è il risultato di una collaborazione, Abbreviazioni: na. mo strutturata secondo gli ordini del - cilia i contadini trasportano e fanno il loro vi - tuttavia si precisa che il testo dell’articolo è di Ro - GAA = Gemeente Archief, Amsterdam Messina è la capitale del Regno di Sicilia, ap - La città è inoltre attraversata da moltissime al - l’“Architectura” poiché tutto (ma solo una no in pelli di capra, lasciando il pelo irto al - sanna De Gennaro mentre la traduzione del Dagh- KBC = Kongelige Bibliotek Copenaghen prodo sicuro nel canale o stretto fra il Medi - tre strade che nei mesi invernali non restano volta superate le mura cittadine) è stato co - l’interno mentre la pelle nuda resta all’esterno . register in Appendice si deve a Paolo Giannattasio. BLO = Bodleian Library Oxford terraneo e il mare ***, chiamato lo Stretto ov - del tutto pulite, nonostante la pioggia le attra - struito con ordine, misura e uniformità, con [1051] La ricchezza del Regno di Sicilia risie - L’indicazione [D con numero] rimanda alla impa - Tra gli amici e i colleghi che in vario modo hanno ginazione del Dagh-register qui in Appendice. vero il Faro di Messina. versi formando abbondanti rivoli d’acqua. finestre e balconi preziosi, e racchiuso entro de nella seta, nel grano e nell’olio d’oliva. agevolato il procedere della ricerca, un ringrazia - Il regno è governato da un viceré, lì inviato dal [1045] Ha quattro piazze principali che sono: una cornice generale, presentandosi ciascun Le qualità delle quattro principali città del Re - mento particolare va a Carmen Bambach e a Stijn re di Spagna, che tiene la sua corte in due luo - 1. del Duomo edificio come un palazzo indipendente, ma gno di Sicilia: Alsteens per la cortese e fattiva accoglienza presso ghi, cioè sia a Messina che a Palermo, ma che 2. di San Giovanni trovandosi l’uno accanto all’altro, e avendo Palermo – “Felice” il Department of Drawings and Prints del MET; a 1) I disegni riguardanti l’Italia meridionale sono viene tuttavia sostituito ogni 18 mesi. Il suo 3. del Palazzo Reale ciascuno la sua splendida vista sulla marina. Messina – “Nobilissima” Claudia Guastella per un ‘soccorso’ prestato con nei volumi IX e X dell’ Atlas di van der Hem (cfr. 150 immediata disponibilità; e ad Angela Aceto, Paola W. Schellinks fecit. Viaggio al Sud, 1664-1665 , a dominio è più ampio a Palermo che a Messina 4. dell’Ospedale Le porte di tutti i palazzi, ovvero ingressi, so - Siracusa – “Fedelissima” cura di Bernard Aikema et al. , con una prefazione perché in quella città egli, con i suoi alti con - I mercati sono sette: no stati realizzati, tuttavia, internamente e Catania – “Chiarissima”. 151 Coniglio, Cheryl Chapman, Stefano D’Ovidio e Ans Verdouw sempre pronti a rispondere alle più di Alessandro Marabottini e uno scritto di Yves siglieri, nomina gli amministratori a suo piaci - 1. di Porta Imperiale guardano verso la città. Tra le coppie di palaz - Nota bene: Bonnefoy, Roma 1983, dove sono presentati anche mento, senza conoscere i nominati né alcu - 2. dell’Albergaria zi sul molo, in corrispondenza di ciascuna La descrizione generale e ampia della famosa urgenti richieste. Inoltre un segno di riconoscenza va al Rijksmu - vari disegni preparatori tra i quali due inerenti n’altra persona, e propone le leggi, ripartisce 3. dell’Uccellatore strada della città, si vede un ingresso, a cia - città di Messina si legge in Tomazo Fazello e seum di Amsterdam che ha generosamente fornito Messina e oggi ad Amsterdam nel , gli incarichi etc. 4. di Santa Maria della Porta scuno dei quali sono stati applicati dei grazio - nella descrizione generale di Messina ampia - le figg. 7 e 9. figg. 7, 9). Uno studio esaustivo sull’intero Atlas è In Messina il Consiglio, costituito dalla muni - 5. di Porta Reale [fig. 11] sissimi portali, molti dei quali forniti di balco - mente dettagliata dei libri in italiano del Ca - nel lavoro curato da Peter van der Krogt ed Erlend cipalità, sceglie il borgomastro e gli ammini - 6. del Tarsana ni e ridotti per i musicisti; quelle porte sono valier *** di Messina. de Groot, The Atlas Blaeu-van der Hem of the Au - stratori di rango minore e forza il viceré ad ac - 7. della Giudecca. *** di numero [fig. 36]. [1052] “Copia” della nostra “patente” o lette - cettare il suo volere, opponendosi con pareri La città ha 14 fontane delle quali le due più [1048] Il palazzo del viceré chiude a sudest la ra di sanità a stampa e firmata: 152 contrari, come accaduto di recente. In tal mo - belle si trovano, la prima, davanti al Palazzo di vista di questo magnifico fronte di palazzi “Senatus Nobilis et Exemplaris Urbis Messa - do esso fa suonare subito le campane d’allar - Città e alla chiesa principale, ed è di metallo, [fig. 36]. Quello che è sede della sua corte è nae Almi Collegij Studiorum Urbis eiusdem me, tanto è vero che ha costretto il viceré ad decorata con molte statue di gran valore, la se - un edificio considerevole, fornito di molte ca - Magnus Cancellarius, Regiusque, Consilia - abbandonare la città con la forza, facendolo conda si trova sulla banchina davanti alla por - mere e saloni, dal quale si gode la vista più rius, Universis, et Singulis testamur, qualiter fuggire con una galea, perché voleva privarli ta *** e vi si vede un Nettuno, con quattro tri - bella che si possa desiderare in un luogo di si parte da questa città Giacomo Thierri olan - delle loro libertà. [1043] Quelli di Messina, toni e cavalli marini di “bronzo o metallo”. La mare, sia verso il Faro e lungo il molo e la ra - dese dicta di anni 20 incirca di alta statura, d’altronde, versano il contributo più cospicuo chiesa principale di Messina è quella antichis - da delle navi, sia verso il Castello Reale, che sbarbato, faccia biancolina, cappelli castagni per il mantenimento della corte, con una som - sima, denominata Santa Maria. Essa è di note - chiude a nordovest il bel molo e oltre il quale porta sui robbi usuali per essere a Dio piacen - ma annuale fra i cinquanta e i sessantamila voli dimensioni e al suo interno il presbiterio, poi segue la “pratica”, il convento *** e anco - do nella città di Napoli perciò dove capiterà se scudi, ciascuno pari a un ducato. L’Università coperto a volte, è decorato da un mosaico bel - ra più avanti i rigogliosi alberi dei viali lungo li potrà dare libera e sicura Prattica stante che si trova solo a Messina ed è lì che si formano lissimo e tuttavia vetusto. Su entrambi i lati la spiaggia, dove nei caldi mesi estivi si trova in questa città per grazia del Signore, e protte - tutti i dottori del Regno. Solo Messina ha la della chiesa si vedono in alto le statue degli un’ombra fresca e pura, sia percorrendo il lun - zione della sua Gran Madre sempre Vergine zecca e batte moneta, Palermo no. Per poter apostoli, sei da un lato e tre dall’altro. La cit - go molo, all’ombra degli alti palazzi che sono Maria della Sacra Lettera nostra Avvocata e conservare i suoi privilegi e lo statuto di città, tà ha molte altre chiese, fra le quali ve ne so - tutti costruiti uniformemente, come sotto un particolare protettrice, et intercessione de san - Messina gestisce i propri soldati, distribuiti in no alcune antichissime e molte altre crollate. solo tetto e cornice, sia grazie al vento di ma - ti nostri concittadini, non vi è sospetto alcuno sette castelli, e anche nella città di Palermo Alcune di esse hanno delle lamine di piombo re, che soffia “ordinario”. Di fronte a questi di male contagioso. In cuius fidem has paten - mantiene un proprio castello e delle truppe. Il intagliate al posto delle vetrate. [1046] Accan - alberi c’è la rada dell’‘”Ordinario” delle navi, tes nostras testimoniales litteras fieri iussimus municipio vero e proprio non dispone di armi, to al Duomo, sotto l’orologio della torre, si ve - alla quale vengono portati una cima o corda se nostro Solito Urbis Sigillo in pede munitas et a causa delle molteplici rivolte che vi si sono de inserita, proprio in quel punto, una scrit - ci si ferma e si getta l’ancora. Lungo il molo e Praedicta Nobili et Exemplari Urbe Messanae verificate. ta a caratteri molto antichi: Gran Merci a Mes - sotto gli alberi si svolge il “tour à la mode” per die 9 Decembrij 1664 Nota: sina [fig. 34]. 140 tutta la marina, con una calca impressionante Joannes Jacobus Hosses Le due città di Messina e Palermo sono di Presso il palazzo del viceré, in una piazza, si di carrozze tirate da bardotti, qualcuna da ca - Cancellario” continuo in disaccordo e questo disaccordo vede eretta su un magnifico piedistallo un’ec - valli. Di fronte al palazzo del viceré, nei mesi Il sigillo della città di Messina [fig. 37]. 153 viene costantemente alimentato dal re di Spa - cellente “statua di bronzo” raffigurante “Don estivi, viene allestito un padiglione in legno [1053] “Copia” della piccola cedola comune gna per fare in modo che esse non si riappaci - Juan di Austria” in armatura completa. Egli è per i musicisti i quali, nei tempi a loro asse - di sanità fichino, perché altrimenti si associerebbero e stato lì posto per glorificare le sue doti di stra - gnati, anche le domeniche, i martedì e i giove - S[enatus] N[obilis] 154 V[rbis] M[essanae] si libererebbero dal giogo spagnolo. Entrambe tega, grazie alle quali una domenica, il 7 otto - dì, vi danno splendidi concerti, suonando e “Da questa nobile, et essemplare città di Mes - le città sono densamente abitate: si stima che bre 1571 ,141 presso l’isola Echinadi, ha saputo cantando sia sulle porte che lungo il molo. sina si parte Guglielmo Schellink olandese. nel 1664 nella città di Messina vi fossero cen - sconfiggere i turchi in una battaglia sul mare, [1049] In Messina 56 “Fraterne”. 146 Di anni 30 di età, di bassa statura, capelli ca - toventimila anime. straordinariamente celebre, contro il generale Messina stagnoli et li soi robbi usuali 155 *** per essere [1044] Possiede in totale undici castelli, tutti turco Alì Bassa. Inoltre, sui tre lati del piedi - Palermo a Dio piacendo in Napoli perciò dove capiterà forniti di artiglieria e truppe ben equipaggiate, stallo si vedono raffigurate, su lastre di rame, Monreale se li potrà dare libera prattica stante che in det - dei quali quattro sono del re e sono chiamati: le battaglie sul mare da lui combattute 142 e la Cefalù ta città per gratia del Signore 156 e della Madre 1. Rocca di Gonzaga sua vittoria nel mare di Corinto presso l’“isola Patti Santissima della Lettera nostra Avvocata e 2. Castellazzo Curzolari 143 a Lepanto”. Catania particolare protettrice non vi è sospetto alcuno 3. Guelfonia Nota: Siracusa di morbo contagioso. 4. Salvatore Ogni anno il 3 agosto si tiene una grande fe - Girgenti Messina, a dì Nove dicembre 1664 Inoltre la città ha sotto il suo dominio gli altri sta, chiamata “Festa della Madonna della Let - Mazara Gio Giacomo Hoses Cancellario” sette castelli e fa sventolare il vessillo del mu - tera”, ovvero la festa di Nostra Signora della [1050] I tre angoli principali dell’isola di Sici - [1054] Partenza da Messina per Napoli nicipio accanto a quello del re. Santa Lettera, essendo lei patrona e protettrice lia sono: Il 10 dicembre La città ha in tutto quattordici bastioni e quat - della Santa Lettera, secondo il racconto tra - 1. Val di Mona, la punta nordorientale Dopo aver ringraziato per tutta la buona com - tro sobborghi che sono: mandato. 144 [1047] Questa festa è caratterizza - 2. Val di Noto, l’angolo sudorientale pagnia, l’amicizia e l’immeritato trattamento 1. Zaera 139 ta soprattutto dallo sfarzo delle bandiere, dei 3. Val di Mazzara, il capo occidentale etc ci siamo congedati dagli amici e siamo sta - 2. Porta vessilli, dei gagliardetti etc. e dalla decorazio - Nove “Caricaturi” 147 di Sicilia, ossia i luoghi di ti portati alle carrozze dai signori Giovanni 3. San Deo ne sontuosa di tutte le case, rivestite di stoffe carico del grano per le navi van den Broek, dal console Carolo Battkin e 4. Porta Reale e sete di tutti i tipi, di ghirlande e di bandiere 1. Termini suo figlio, dal signor Benedetto Lenaerts e al - Ha cinque strade principali che si estendono etc. e, la sera, dalle torce e luci di tutti i tipi ac - 2. Castello a mare tri. Siamo poi saliti su una feluca napoletana per tutta la lunghezza della città: cese e messe in mostra. Tutto ciò dura quattro 3. Sciacca 148 presa a noleggio, in compagnia di un certo pa - 1. strada del porto, celeberrima giorni, senza interruzione. 4. Sciculiaria 149 dre Lorenzo Barile 157 siciliano, dell’ordine dei 2. delle Mura, si snoda lungo le mura I Magistrati si occupano della decorazione 5. Girgenti benedettini, che andava a Roma. Costui era fra - 3. dei Banchi, ricca di splendidi negozi dell’interno del Duomo, che è costosissima, 6. Licata tello del marchese Barile, di rinomata casata. 4. dell’Uccellatore o via Maestra, la più lunga con sculture di carta[pesta] dipinta e dorata, e 7. Pozzallo dei fuochi d’artificio, che costano alla città 8. Bendicari molte migliaia di scudi. 9. Catania 37. Willem Schellinks : Dagh-register [1052]. 44 [Saggi] La Palazzata 145 ovvero molo lungo il mare, Favignana è un’isola sopra Trapani, dove ven - Copenaghen, Det Kongelige Bibliotek. [Saggi] 45 strian National Library , 7 volumi, ’t Goy-Houten di Houbraken rappresenta una rara citazione del di - 25) Casembrot arriva a Messina agli inizi del terzo 43) G. Buonfiglio Costanzo, Messina cit., p. 39a. catalogo a cura di R.A. D’Ulst, N. De Poorter, M. veda F. Susinno, Le vite cit., p. 60, che tra i lavori pinto che viene subito dopo quella di Placido Sam - decennio del XVII secolo e vi rimane fino al 1658, Vandenven, Bruxelles 1993, p. 12). Del dipinto so - realizzati a Messina da Polidoro ricorda: “[…] nel 1996-2005, dove la parte relativa all’Italia è trattata 44) [D902]. nel II volume. peri ( Iconologia della gloriosa vergine madre di anno della sua morte, cfr. qui nota 24. no pervenute due versioni pressoché sovrapponibi - refettorio degli stessi padri carmelitani […] è un Dio Maria protettrice di Messina , Messina 1644, p. 45) Dall’ Inventario di Antonio Ruffo: “E per onze li: una nel Museum of Art di Göteborg e l’altra nei Cristo deposto di croce, con a’ pie’ le Marie pian - 2) Il disegno compare come lavoro di Willem 26) Giuseppe Buonfiglio Costanzo, Messina città 182) e precede l’altra di Francesco Susinno ( Le vi - nobilissima , descritta in VII libri da Giuseppe 472.15 valuta di fiorini di Fiandra n° 3150, tratte in Musées Royaux des Beaux-Arts de Belgique a Bru - genti”. Schellinks in un catalogo Christie’s del 2005 (sale te de’ pittori messinesi , ms. 1724, edizione a cura di Cornelio Gisbert Vangaor in Amesterdam, pagabile xelles (cfr. R. De Gennaro, Da Rubens cit., pp. 44- 1476, lot 8); nello stesso anno risulta donato da Mr. Buonfiglio e Costanzo , cavalliero messinese , in Ve - 63) [D908]; la citazione di Schellinks rimanda al V. Martinelli, Firenze 1960, p. 60), rimasta però nezia 1606. a lui medesimo, sono per compra d’otto panni di 46). dipinto (oggi nel Museo Regionale di Messina) e Mrs. David M. Tobey al Metropolitan Museum di inedita fino al 1960. robba da questo Enrico Ernaens il giovane, con fi - New York. 27) Placido Samperi, Iconologia della gloriosa Ver - 52) L’‘Aristotele con il busto di Omero’ pervenne conservato nella chiesa dell’Altobasso, sede della 10) A. Houbraken, De groote cit., p. 264. gure grand[i], disegno di Pietro Paulo Rubens, con nella galleria messinese nel 1554 e l’‘Alessandro Confraternita dei Barbieri e non di Santa Barbara gine madre di Dio, Maria protettrice di Messina , 1 3) Liliane Dufour, Naturalia et Mirabilia. Viaggio l’istoria d’Achille; in tutto ali 54 /8 che sono canne Magno’ nel 1661, seguito a distanza di un anno dal - come indicato in L. Dufour, Naturalia et mirabilia nella Sicilia del ’600 nelle impressioni di Willem 11) C. Ausseer, Città e paesaggi dell’antico reame divisa in cinque libri , Messina 1644. nostre 18 1/8 , et alti palmi 15, dalla qui sotto manie - delle due Sicilie , in ‘Le vie d’Italia’, rivista mensi - la tela non finita con ‘Omero che insegna a due di - cit., p. 214. Resta difficile da identificare la “Nati - Schellinks e di Albert Jouvin , Catania 2013, p. 37. 28) Placido Reina, Delle notizie istoriche della cit - ra, cioè: scepoli’; quest’ultima, dopo essere stata rimandata vità di notte” data da Willem allo stesso Polidoro e le del Touring Club Italiano, 26, luglio 1930, pp. tà di Messina , prima parte, Messina 1658; seconda Un panno longo, ali 9, nel quale vi è restituita 4) Ibidem , pp. 213-222; nel ‘riassunto’ tratto da una 533-540. al pittore per essere completata, fu spedita di nuovo ricordata “alla Madonna della Baia”, cfr. [D1041]. traduzione di Marjan Vrolijk si trascura, ad esem - parte, Messina 1668. l’(innamorata) d’Achille a don Antonio dopo circa due anni. Per le ultime 12) Cfr. supra , nota 1. Altro, d’ali 6 1/2 , nel quale si vede la festa del padre 64) [D907, 908]; si veda anche in L. Dufour, Natu - pio, di specificare i nomi dei personaggi incontrati 29) [D1051]; Tommaso Fazello, De rebus Siculis due opere sorsero dei dissapori tra Rembrandt e il ralia et mirabilia cit., pp. 214-215. Negli appunti è da Schellinks a Messina i quali, come si vedrà, so - 13) M. Exwood e H.L. Lehmann, The journal cit.; decades duae, Palermo 1558, 1560, 1568; edizione e madre d’Achille nobile siciliano, che richiesero i buoni uffici di me - Altro, d’ali 6 1/2 , nella quale Vulcano consegna l’ar - rimasto in bianco il nome della chiesa. Dopo G.P. no significativi per la ricostruzione dell’ambiente e S. Alsteens e H. Buijs, Paysages de cit. in volgare a cura di Remigio Nannini (Venezia diatore di Joan Battista van den Broek. Nonostante Bellori ( Le vite de’ pittori, scultori e architetti mo - socio-culturale della città. Per il Dagh-register si 1574); il testo era per di più presente nella bibliote - mi per Achille ciò, nel 1669 la collezione si arricchì ancora di ben 14) Cfr. supra , nota 4. 1 derni , Roma 1672-1695, edizione a cura di E. Bo - veda anche infra, nota 101. ca hemmiana (cfr. E. de Groot, in The Atlas cit., vol. Altro, d’ali 7 /2 , nel quale è ritrovato Achille tra le 168 stampe di Rembrandt (V. Ruffo, Galleria Ruffo 15) Dopo le notizie biografiche date da A. Houbra - vergine festale rea con introduzione di G. Previtali, Torino 1976, p. 5) Nel suo taccuino l’autore, forse con l’intento di VII, pp. 317-318). cit., pp. 127-128, 165-167; R. De Gennaro, Per il ken ( De groote cit., pp. 263-273) il primo profilo Altro, ali 7 1/8 , nel quale s’adira Achille contro il re 227), un dipinto con lo stesso soggetto verrà ricor - utilizzarle per una sorta di guida da pubblicare, ave - 30) [D1051]; cfr. supra, nota 26. collezionismo cit., pp. 81 [371], 83 [375], 94 [427], dato a Messina nel 1724 da F. Susinno ( Le Vite cit., sul pittore si deve a Adriaan Daniël de Vries ( Wil - Agamennone 107 [482], 129 [599]). Dopo la pubblicazione del va riportato, tappa dopo tappa, osservazioni sulle lem Schellinks, schilder - tekenaar - etser - dichter , 31) [D1042-1043]; Schellinks in particolare si sof - Altro, ali 7, nel quale Achille vien ucciso da Palla - pp. 62-114), ma nella collezione Adoninno; V. Mar - usanze e sulle caratteristiche geografiche dei luoghi carteggio Ruffo, l’‘Aristotele’ è stato subito ricono - tinelli ( Introduzione in F. Susinno, Le Vite cit., p. in ‘Oud-Holland’, I, 1883, pp. 150-163), il quale ferma sui diversi privilegi goduti dalla città di Mes - de sciuto in quello firmato e datato 1653, conservato visitati, nonché citazioni delle opere viste e talvolta fissa l’anno di nascita di Schellinks intorno al 1627 sina che, tra l’altro, si distingueva nell’isola per es - Altro, ali 5, dove Achille vien battezzato dalla ma - XXXVIII) ha supposto che possa essere lo stesso anche dei testi consultati durante il lungo viaggio nel Metropolitan Musem di New York, da Godfried citato dal Bellori (a tal proposito si veda R. De Gen - circa. In seguito il recupero del certificato del bat - sere l’unica città sede di Università e della Zecca. dre Joannes Hoogewerff, Rembrandt en een italiaan - durato circa quattro anni. La copia ritenuta autogra - 1 naro, Antonio Ruffo alla ricerca di un “pezeto di tesimo del pittore (GAA, DTB 40, p. 200), celebra - 32) Già da Napoli erano partiti in compagnia di Altro, d’ali 5 /2 , dove Achille vien a cavallo sopra sche maecenas , in ‘Oud-Holland’, 35, 1917, pp. fa del Dagh-register (cm 15,2 ×19,0) risulta a Cope - to il 7 febbraio 1623 presso la Nieuwe Kerk di Am - Chirone pezzi mano di Caravaggio ”, in ‘Archivio Storico Messi - naghen (Kongelige Bibliotek: ms. NKS 370, 3 vo - Giacomo Battkin, parente del vice-console Carl 129-148. Diversamente nessuna delle due presunte nese’, 94/95, 2013-2014, pp. 17-37. sterdam, ha consentito di anticipare la data di na - [D894, 896]. Pezzi n° 8; oz 472.15; versioni di ‘Alessandro Magno’ pervenute di Rem - lumi) già nei primi decenni dell’Ottocento (Mauri - scita dell’artista e di ritenere del tutto approssima - Vincolato per il fidecommesso” (cfr. R. De Genna - 65) [D899]. ce Exwood e Hans Leo Lehmann, The journal of 33) [D907]. Considerazioni sull’incontro tra Schel - brandt (una nell’Art Gallery and Museum di Gla - tive le indicazioni dell’età dello stesso sia sul per - ro, Per il collezionismo cit., pp. 150-151 [700]; Ea - sgow, l’altra nel Museu Calouste Gulbenkian a Li - 66) [D1051]; G. Buonfiglio Costanzo, Messina cit., William Schellinks travels in England. 1661-1663 , messo di ingresso a Messina, dove nel 1664 lo si di - links e i suoi connazionali a Messina sono anche in dem, Da Rubens cit., pp. 50-60). London 1993, p. 17); segnalata ad Amsterdam pres - Jeroen Giltaij, Ruffo & Rembrandt , Zutphen 1999, sbona) corrisponde pienamente alla descrizione de - p. 8a. ce di anni trenta [D1053], sia sul certificato di ma - 46) Antonio Ruffo (1610 ca-1678) era figlio di Car - gli inventari. Per l’‘Omero’, invece, si è pensato al - so van Halen da Arnold Houbraken ( De groote trimonio secondo il quale nel 1667 avrebbe avuto pp. 51-52. 67) A. Marabottini, Prefazione , in W. Schellinks fe - schouburgh der Nederlantsche konstschilders en lo duca di Bagnara e di Antonia Spatafora; que - la tela conservata nel Koninklijk Kabinet van Schil - cit cit., p. 13. quarant’anni (GAA, DTB, 491, p. 15); dal docu - 34) Joan Battista van den Broek era verosimilmen - st’ultima rimasta vedova nel 1610, si trasferì dal ca - derijen Mauritshuis a L’Aia, benché sia giunta ta - schilderessen , Amsterdam 1753, pp. 263-273), è mento di battesimo, inoltre, risultano il nome della te parente di Bernard, titolare all’epoca della “sicu - 68) Nel diario [D906] è una “Nota” con la descri - nota solo dal 1935 (Mary Ethel Seaton, Literary stello di Monteleone (in Calabria) a Messina dove gliata e priva della parte destra dove erano i “due madre, Lijntje Cousenaer, e quello del padre, Lau - ramente […] più prestigiosa” compagnia mercanti - vivevano i suoi familiari. A testimoniare i buoni scolari.” (Per un riepilogo con rimandi bibliografici zione della pesca del pesce spada e del tratto di ma - Relations of England and Scandinavia in the seven - rens, il cui cognome viene scritto “Sculings” (di re - le con sede a Livorno (Cinzia Cesari, Mercanti luc - re in cui essa si svolge; si veda anche B. Aikema, theenth century , London 1935, p. 333); su di essa si rapporti di don Antonio con la famiglia materna si vedano J. Giltaij, Ruffo cit., pp. 160-161; Idem, cente lo studio di altre carte d’archivio ha portato a chesi ad Amsterdam nel ’600. Girolamo e Pompeo stanno la sua titolarità della gabella del biscotto, in Antonio Ruffo e Rembrandt , in Percorsi d’Arte. Dal Willem , in W. Schellinks fecit cit., p. 44. veda anche M. Exwood e H.L. Lehmann, The jour - definire in maniera più ampia l’albero genealogico Parensi , Lucca 1989, p. 58; e qui infra, nota 49). nal cit., p. 20. La seconda copia (cm 23 ×36) si tro - precedenza del nonno Federico Spatafora, e la sua collezionismo dei Ruffo all’evoluzione pittorica di 69) G. Buonfiglio Costanzo, Messina cit., p. 2b; P. della famiglia di Willem (http://genforum. genea - 35) Cfr. Herman Wätjen, Die Niederländer im Mit - sepoltura nella cappella Spatafora nella cattedrale Mino della Site , catalogo della mostra, Cavallino- Reina, Delle notizie istoriche cit., prima parte, va oggi a Oxford (Bodleian Library: ms. D’Orville logy.com/skellenger/messages/121.html). Per un 558-560); a differenza dell’altra, presenta grafie di - telmeergebiet zur zeit ihres Höchsten Machtstel - di Messina (cfr. Vincenzo Ruffo, Galleria Ruffo in Salerno 2005, pp. 51-63; Idem, Nieuws omtrent Messina 1658, pp. 50-51. profilo del pittore con un riepilogo bibliografico si lung , Berlin 1909, pp. 358-359; M. Exwood e H.L. Messina nel secolo XVII , in ‘Bollettino d’Arte’, X, Ruffo en Rembrandt , in ‘Kroniek van het Rem - verse attribuite a Jacobus Thierry e a un’altra per - veda per tutti S. Alsteens e H. Buijs, Paysages de 70) P. Samperi, Iconologia cit., p. 19. sona incaricata del riordino del manoscritto origi - Lehmann, The journal cit. , p. 13. 1916, pp. 21-28; R. De Gennaro, Per il collezioni - brandthuis’, 2005, 1/2, pp. 47-49. France cit., pp. 40-55. smo cit., pp. IX-XIII). 71) W. Schellinks fecit cit., a cura di B. Aikema et nale (cfr. B. Aikema, Willem Schellinks e il suo 36) Da un documento del 28 novembre 1647, rin - 53) [D907]; R. De Gennaro, Per il collezionismo al. , p. 115 nn. 26 e 27; più di recente L. Dufour, Na - viaggio nel sud , in W. Schellinks fecit cit., p. 19; M. 16) In particolare si veda Anne Charlotte Steland, tracciato da Paolo Giannattasio tra le carte del no - 47) Cfr. supra , nota 34. cit., pp. XXXVI, 129 [599]. La visita di Schellinks Zu Willem Schellinks’ Entwicklung als Zeichner. turalia et mirabilia cit., pp. 72-73. Exwood e H.L. Lehmann, The journal cit., p. 18) da taio Thielmans, risulta che Jacques Thierry avrebbe 48) Cfr. infra , nota 50. alla collezione di don Antonio è stata segnalata per identificare con Nicolaes Claes Neus, cognato di Frühe Zeichnungen der Frankreichreise von 1646 incaricato Hector van Hachtoven “mercante com - la prima volta da Giltaij, Ruffo cit., pp. 51-53. 72) Così Placido Samperi nella dedica da lui scritta Schellinks (cfr. J. Blanc, in S. Alsteens e H. Buijs, und die Ausbildung zum Italianisten in der Nach - morante in Messina” di riscuotere i crediti penden - 49) GAA, 151-1, 12 novembre 1666. Nella missiva nel 1642 nella ‘Veduta di Messina’ del Donia (fig. folge des Jan Asselijn , in ‘Niederdeutsche Beiträge van Goor informa l’esigente Ruffo sul prezzo dei 54) [D1006-1007]. B. Aikema, Willem , in W. Schel - 12). Paysages de France. Dessinés par Lambert Doomer ti in tutta la Sicilia a favore del fratello Stefano, da links fecit cit., p. 20. Nello stesso diario vengono et les artistes hollandais et flamandes XVI e et XVII e zur Kunstgeschichte’, 25, 1986, pp. 79-108. Altri poco defunto, di cui era erede universale: GAA, diamanti lavorati e grezzi e, nel contempo, sul mer - 73) G. Buonfiglio Costanzo, Messina cit., pp. 18- rimandi bibliografici sono in S. Alsteens e H. Buijs, cato della seta che “va a pigliare reputazione”. fornite le generalità del viceré [D1041]; il Principe siècles , Paris 2008, p. 350, nota 27). Attualmente 5075:90, prot 2109, fol. 106. di San Pietro, della famiglia Spatafora, era verosi - 19; P. Samperi, Iconologia cit., pp. 466-471; Caio sono state tradotte e studiate: da M. Exwood e H.L. Paysages de France cit., p. 42. Un’altra implicita testimonianza sul rapporto inter - Domenico Gallo, Apparato agli annali della città di 37) F. Susinno, Le vite cit., p. 166; R. De Gennaro, corso tra i due, favorito dalla presenza nell’isola dei milmente uno stretto parente di don Antonio Ruffo Lehmann ( The journal cit.) la parte inerente l’In - 17) Si vedano in particolare B. Aikema, Willem , in Un fiammingo a Messina cit., p. 199, nota 41; Ea - (vedi supra , nota 46). Messina , Messina 1756 (edizione a cura di A. Va - ghilterra; da Stijn Alsteens e Hans Buijs ( Paysages W. Schellinks fecit cit., pp. 15-22; S. Alsteens e H. numerosi fiamminghi rimasti in stretto contatto con yola, Messina 1877, pp. 168-171). dem, Da Rubens a Jordaens d’Anversa, presenze la terra d’origine, è in un’altra lettera di van Goor 55) [D896, 912]. de France cit., pp. 40-55, 347-351) quella relativa Buijs, Paysages de France cit., pp. 40-55; e più di fiamminghe nella collezione messinese di Antonio 74) Gianfrancesco Arena, ‘Profili delle strade prin - alla Francia, con trascrizione dell’originale olande - recente L. Dufour, Naturalia et mirabilia cit., pp. del 1667 inviata a Messina a Lenaerts jr (GAA, 56) Oltre alla festa dell’Assunzione [D901-903] Ruffo principe della Scaletta , in ‘Bulletin de l’In - 151-1, 9 dicembre 1667): lo scrivente, oltre a fare cipali prolongate sino al mare’ , 1784, Napoli: Bi - se e traduzione in francese a cura di J. Blanc; ai sud - 36-45. stitut Historique Belge de Rome’, 76, 2006 (2008), viene ricordata quella della Madonna della Lettera blioteca Nazionale, Ba 28-60, I; uno studio partico - detti lavori si rimanda per la fortuna critica e per la incidentalmente il nome di Ruffo nell’ambito del [D1047]. 18) M. Exwood e H.L. Lehmann, The journal cit. , pp. 39-40. cortocircuito commerciale tra Olanda e Sicilia, si lareggiato su questi rilievi è in Nicola Aricò, Carto - ricostruzione approfondita delle modalità di reda - pp. 9-16. 57) [D1054]; lo stesso G. Buonfiglio Costanzo, grafia di un terremoto: Messina 1783, in ‘Storia zione dei tre volumi. Per quanto riguarda l’Italia è 38) La moglie di Hector van Hachtoven, Maria è compiace che il proprio figlio Gijsbert, suo succes - 19) Per van der Hem: E. de Groot, in The Atlas cit., esplicitamente citata nelle carte Ruffo, cfr. R. De sore in affari, abbia preso in sposa Anna Maria Le - Messina cit., p. 52a si era soffermato su l’“uso pri - della città’, 13, 1988, dove le notizie sulla chiesa stata presa in considerazione solo la parte inerente vato di funerali” a Messina. della Candelora sono alle pp. 34-37, 54-57. il viaggio nel Sud occasionalmente in W. Schellinks vol. VII, pp. 15-57. Gennaro, Per il collezionismo del Seicento in Sicilia: naerts (cfr. anche Friso Lammertse, Art and com - fecit cit., a cura di B. Aikema et al. ; e, limitatamen - 20) Ibidem , vol. VII, pp. 313-314. l’‘Inventario’ di Antonio Ruffo principe della Scalet - merce from Rembrandt to De Lairesse, 1625-1675 , 58) [D1047-1048]. 75) G. Buonfiglio Costanzo, Messina cit., p. 35a. ta , Pisa 2003, p. 154 [711]. Zwolle 2006, p. 279; e http://research.frick.org/ con te al soggiorno siciliano, in L. Dufour, Naturalia et 21) Ibidem , vol. V. 59) [D905-909]. Anche per visitare Palermo e trac - 76) P. Samperi, Iconologia cit., pp. 466-471: “in Mirabilia cit., pp. 213-222. Per altre informazioni si 39) [D910, 911]; su van der Hem, esponente di l’inventario dei beni di Maria Lenaerts steso nel 28 ciarne un quadro esauriente (posizione geografica e quella parte della città […] non lungi dal Palazzo rimanda all'Appendice. 22) Georg Braun, Franz Hogenberg, Civitates Orbis spicco della comunità cattolica di Amsterdam, si marzo 1673), entrambe le lettere sono state rintrac - struttura urbanistica, fontane, chiese, opere di pittu - Reale, vedesi un antichissimo tempio detto hoggi la Terrarum. The Cities of the World , Coloniae 1612- ciate e tradotte da P. Giannattasio. 6) A. Houbraken, De groote cit., pp. 264-273. veda E. de Groot, in The Atlas cit., vol. VII, pp. 30- ra e di scultura spesso ricordate con i rispettivi au - Candelora e prima l’Agonia, al cui lato destro vi è 18, vol. VI, tav. 58. 39. 50) [D907]. Il brano si trova riportato già in J. Gil - tori) risulta importante la guida del console “Guil - la chiesa discoperta ancor questa molto antica de’ 7) Ibidem , pp. 264-273. 23) È altrettanto indubbio che Messina era nota co - 40) [D907]. taij, Ruffo cit., pp. 52-53. lermo Walshart” (cfr. L. Dufour, Naturalia et mira - Santi Quaranta Soldati Martiri […]”. 8) Bernardo De Dominici, Vite de’ pittori, scultori me centro di interesse strategico commerciale. bilia cit., pp. 218-220), da identificare forse con il 41) [D901]; sulla festa per l’Assunzione delle Ver - 51) Di Jacob Jordaens era nella galleria Ruffo la 77) Cfr. supra , nota 39. Notizie sulla storia e il cul - ed architetti napoletani , Napoli 1742, edizione a 24) F. Susinno, Le vite cit., p. 161. Su Casembrot si ‘Favola del satiro’ che, giunto direttamente a Mes - pittore Guglielmo Walsgart. In detto contesto si to nel Seicento della “Madonna della Lettera” sono cura di Fiorella Sricchia Santoro e Andrea Zezza, I, gine – detta erroneamente dell’“Annunciazione” in giustificano anche i riferimenti al Fazello ( De rebus vedano Annemarie Beunen, Abraham Casembroot, Dufour, Naturalia et mirabilia cit., pp. 68, 78, 214 sina da Anversa nel 1648, risulta tra le prime opere in P. Samperi, Iconologia cit., pp. 679-83; P. Reina, pp. 1003, 1039. een Nederlandse schilder in het Sicilië van de ze - entrate a far parte della quadreria del nobile (V. cit.), il rimando a un aneddoto, le cui radici affon - Delle notizie istoriche cit., seconda parte, Messina – si soffermano G. Buonfiglio Costanzo, Messina dano nella tradizione locale, accreditato da France - 9) A. Houbraken ( De groote cit., p. 268) verosimil - ventiende eeuw , in ‘Oud Holland’, 109, 1995, nn. cit., p. 38b e P. Samperi, Iconologia cit., pp. 47-48. Ruffo, Galleria Ruffo cit., pp. 32, 39). Non si cono - 1668, p. 112. mente mal interpretando un elenco steso da Schel - 1-2, pp. 32-62; e R. De Gennaro, Un fiammingo a scono le circostanze che hanno favorito l’acquisto sco Baronio Manfredi ( De maiestate Panormitana , 42) [D903]. Il “Palazzo di città” indicato nel Diario 78) Sulle fontane di Messina si vedano Buonfiglio links delle opere viste a Messina indica il polittico Messina: Abraham Casembrot , in ‘Prospettiva’, del dipinto da parte di don Antonio: una pista intri - Palermo 1603, vol. III, p. 103) oppure la precoce si riconosce in quello ricordato da Buonfiglio Co - Costanzo ( Messina cit., pp. 8-11); P. Samperi, Ico - nella chiesa dei Cappuccini, mentre Willem in real - Omaggio a Fiorella Sricchia Santoro, 93-94, 1999, gante è la possibile identificazione del console Joan segnalazione dei lavori di Pietro Novelli nella “Ab - stanzo ( Messina cit., p. 36b): “nella piazza del Duo - nologia cit., pp. 12-13; e da ultimo: Giusy Larinà, tà lascia in bianco l’ubicazione del lavoro di Poli - pp. 189-199; Eadem, “Marina con nave inglese” di Battista van den Broek con l’omonimo parente di bazia Nuova”. mo si vede, dirimpetto del fonte, la fabbrica non fi - Le fontane scomparse di Messina , in ‘Quaderni del - doro [D908]. Nonostante l’errore, la segnalazione Abraham Casembrot , in Cinquantacinque racconti Jordaens documentato ad Anversa nella bottega del 60) [D1045, 1046]. nita del Palazzo Senatorio de’ giurati […] sopra il per i dieci anni , Soveria Mannelli 2013, pp. 303- pittore nell’agosto del 1641 e nel febbraio dell’an - modello d’Andrea Calamech”. 61) [D907-908, 1041]. 310. no successivo (cfr. in Jacob Jordaens (1993-1678) , 46 [Saggi] 62) [D908, 1041]. Per il dipinto, oggi perduto, si [Saggi] 47 l’Istituto di Storia dell’Arte Medievale e Moder - Messina ” (in Albert Jouvin, Voyage d’Italie et de quistato dalla biblioteca danese nel 1796, per poi effettivamente consultato il manoscritto allora di 115) Ms. KBC: una parentesi graffa prima di “gol - 143) Ms. KBC: “isola Curzolani”. na di Messina’, 13, 1989, pp. 21-44. Malthe (1672), a cura di Liliane Dufour, Catania entrare a far parte della Nuova Collezione Reale, proprietà di Arnoud van Halen (cfr. A. Houbraken, fo di Salerno” separa lo spazio fra il rigo preceden - 1995, p. 93). della quale porta oggi il numero d’inventario Ny De groote schouburgh der Nederlantsche konst - 144) Ms. KBC: sono quattro righi lasciati in bian - 79) Giorgio Vasari, Le vite de’ più eccellenti pittori te e quello successivo entro il quale viene inserito il co, segnalati al loro inizio con un puntino. Proba - scultori e architetti nelle redazioni del 1550 e del 96) Cfr. N. Aricò, Una città in architettura. Le inci - Kgl. S 370, I-III (cfr. J. Blanc, Les journaux cit., p. schilders en schilderessen , Amsterdam 1718-1721, testo fino a “borghi”, scritto in caratteri più piccoli. 347). Per il carattere di ricopiatura di annotazioni edizione consultata 1753, II, p. 264). bilmente si tratta di uno spazio libero predisposto 1568 , testo a cura di Rosanna Bettarini, commento sioni di Francesco Sicuro , Palermo 2014, pp. 108- Lo scrivente aveva evidentemente lasciato uno spa - per la descrizione della leggenda relativa alla Sacra secolare a cura di Paola Barocchi, Firenze S.P.E.S., 111. precedenti cfr. B. Aikema, Willem , in Schellinks fe - 109) Questo il parere di B. Aikema, Willem , in zio in cui inserire successivamente il testo mancan - cit cit., p. 19; M. Exwood e H.L. Lehmann, The lettera. VI, 1987, p. 504 (corrispondente a II, p. 620, del - 97) G. Buonfiglio Costanzo, Messina cit., p. 8a. Schellinks fecit cit., p. 19, e di M. Exwood e H.L. te relativo alle cittadine viste dal mare. l’edizione Giuntina del 1568). Journal cit. p. 16; J. Blanc, Les journaux cit., p. Lehmann, The Journal cit. p. 19; di parere diverso, 145) Ms. KBC: “La *** ovvero molo lungo il ma - 98) Cfr. supra , nota 41 e [D901]. 348. 116) Ms. KBC: Paulo, segue spazio bianco del - re”. 80) G. Buonfiglio Costanzo, Messina cit., pp. 8-11 basato sul fatto che gli spazi per le ipotetiche stam - l’ampiezza di circa 7 righi. Poiché il testo è in sé ricorda venti fontane; P. Samperi, Iconologia cit., 99) [Senza autore], Catalogus van een uytstekend 103) Abbiamo riscontrato un’incongruenza nella pe da inserire fossero solo tre, è Blanc, Les jour - compiuto, sia prima che dopo la lacuna, si potrebbe 146) Ms. KBC: segue vasto spazio lasciato in bian - pp. 466-471. heerlyk cabinet van teekeningen, en schoone druk - numerazione delle pagine del terzo volume: poiché naux cit., nota 23 p. 351. pensare piuttosto all’inserimento di una veduta pa - co. ken van prenten zo van de groote Italiaansche, dalla pagina 844 si passa alla pagina 885, ma la se - 81) L’incongruenza è già in W. Schellinks fecit cit., 110) A p. 896 del manoscritto danese e a folio 135v noramica della città in questione. 147) Ms. KBC: “9”. Fransche, als van onze beste en grootste hoog- en quenza cronologica del racconto è rispettata, dal 22 della versione oxoniense. La ‘Veduta di Paola’ fu a cura di B. Aikema et al. , p. 115 n. 26. Nederlandsche meesters [...] by een vergadert door maggio 1664 dell’una al 23 maggio dell’altra, rite - 117) Il Ms. della Bodleian Library di Oxford (d’o - 148) Ms. KBC: “Xacca”. effettivamente ripresa sul posto da Schellinks (fig. ra in poi Ms. BLO) ha “poppo”. 82) G. Larinà, Le fontane cit., p. 26. Jan Pietersz Zomer , [mancano luogo e data di edi - niamo si tratti si una svista dell’impaginatore. 23) e poi rielaborata nel foglio incluso nell’album 149) Ms. KBC: “Xiculiaria”. 83) G. Buonfiglio Costanzo, Messina cit., p. 38a, la zione verosimilmente ante 1724 anno di morte di 104) Schellinks usa dei caratteri più piccoli per in - van der Hem, vol. X, n. 9 (cfr. B. Aikema, Willem , 118) Anche nel ms BLO è “Xiglio”. 150) Ms. KBC: “Saragossa”. dice “fabbricata con ricca et assai bella struttura” e Zomer], pp. 11-12 e pp. 10-27. Nel disegno del Me - serire il testo da aggiungere, su più righi individua - in Schellinks fecit cit., cat. n.5, p. 104). Per il dise - 119) Ms. KBC: “Bangiana”. tropolitan Museum non è comunque presente alcun 151) Ms. KBC: due righi in bianco. corredata dell’insegna regia e di una lunga lapide ti da una parentesi, quando scrive [D895] “8 agosto gno della ‘Piazza del Duomo’ si veda qui fig. 20. 120) Ms. KBC: “Leenaarts”. celebrativa con la data 1571. Dai documenti, rin - marchio né tanto meno la sigla “I.P.Z.” del colle - 152) Ms. KBC: disegno a matita di “Madonna col […] de golfo di Salerno, 60 mijl wijt [largo 60 mi - 111) Raffigurante verosimilmente la “Madonna Bambino” collocato al centro fra i due stemmi di tracciati da Gaetano La Corte Cailler ( Andrea Ca - zionista Zomer; su quest’ultimo si veda anche S. glia], golfo di Palinuro...”. Una “Nota” sulla pesca 121) MS. BLO: ha “waernaer afscheijt weer na Alsteens ( Paysages de France cit., pp. 44-50, 53). della Lettera”, si veda per tutti, Samperi, Iconologia boort voer (dopo averci congedati ci ha riportati a Messina; occupa lo spazio di circa 4 righi. lamech scultore e architetto del secolo XVII , in ‘Ar - del pesce spada [D906], evidentemente più lunga di cit., p. 70, tav. 4. chivio Storico Messinese’, I-II, 1901, pp. 51-58), 100) S. Alsteens ( Paysages de France cit., p. 50) ri - quanto previsto al momento della prima stesura del bordo)” invece di “mee na boort voer (ci ha portati 153) Ms. KBC La scritta “Il sigillo della città di risulta che la porta era stata commissionata al car - leva che nel diario sono comunque scarsi i rimandi testo, si estende anche su un foglietto incollato a piè 112) Si parla di obbligo per i ‘turisti’ di tenere un con sé a bordo)”. Messina” è inserita in un cerchio tracciato a penna, rarese Andrea Calamech, presente a Messina nelle circa le riprese grafiche fatte da Schellinks durante di pagina. In generale si può notare che Schellinks, diario di viaggio e di inviare messaggi alla casa pa - 122) Ms KBC: segue piccolo disegno a penna di un indicante evidentemente la collocazione del sigillo vesti di proto-mastro di scultura, il quale la doveva i suoi viaggi; tuttavia torna utile ricordare quello nel ricopiare i suoi appunti integrandoli con anno - terna; cfr. Anna Frank-van Westrienen, De groote gancio. in ceralacca. tour. Tekening van de educatiereis der Nederlan - “complire per li 15 del mese” di aprile del 1572 ‘editoriale’ rilevato nella copia del Dagh-register di tazioni e arricchimenti tratti da fonti a stampa che 123) Ms. KBC: “Pallio”. 154) Ms. KBC: al centro, fra le lettere in maiusco - (per un riepilogo documentario cfr. Monica Di Oxford dove, a p. 67, si legge: “qui dovrebbe esser - egli peraltro non manca di indicare, ha vergato il ders in de zeventiende eeuw , Amsterdam 1983, p. 4. lo, lo stemma di Messina disegnato a matita. Marco, Dal primo Rinascimento all’ultima manie - ci una stampa della città di Dieppe o una mappa suo scritto con interlinea intenzionalmente più am - L’autrice cita peraltro il diario di Schellinks chie - 124) Ms. KBC: “boccard (broccato)”; Ms. BLO: dendosi quale potesse essere l’apporto di un ‘gran - “boccoradij”; olandese moderno “brokaat”. 155) Ms. KBC: spazio in bianco per circa un rigo e ra. Marmi del Cinquecento nella Provincia di Reg - della Francia” (cfr. M. Exwood e H.L. Lehmann, pia del necessario o ha lasciato degli spazi in bian - mezzo. gio Calabria , Pizzo (Vibo Valentia) 2010, pp. 141- The journal cit. p. 19). co da riempire in seguito con parole o con brani da turista’ pittore al lessico specifico usato per questi 125) Sulla sinistra, al di fuori dello specchio della giornali di viaggio a proposito delle opere d’arte, 156) Ms. KBC: “Sigdore”. 142). 101) La traduzione in tedesco della visita di Schel - rintracciare successivamente o con notizie su un de - scrittura, per un’altezza pari alle prime otto righe, terminato argomento che sapeva di voler recupera - segnalando la preparazione del lavoro di Aikema lo schizzo stilizzato del palio fissato ad un’asta. 157) Ms. KBC: “Barile” aggiunto al disopra del ri - 84) G. Buonfiglio Costanzo, Messina cit., p. 30a: links in Svizzera (24 luglio-7 agosto 1665) basata anche a tal proposito; cfr. ibidem , p. 307 e nota 147. “vicino alla Porta Reale col terrapieno si vede il sull’originale di Copenaghen, ma senza trascrizio - re e aggiungere. A volte l’artista è stato in grado di 126) Ms. KBC: segue un rigo in bianco, al cui ini - go. reinserire le informazioni ritrovate, come per esem - Dalle pagine messinesi non sembra affiorare una bell’oratorio dell’Annunciata”; P. Samperi, Icono - ne dall’olandese, è in Sven Stelling-Michaud, Un - specifica ricchezza lessicale in relazione alle opere zio si vede un puntino. Lo spazio lasciato per la no - logia cit., p. 552; C.D. Gallo, Apparato agli annali bekante Schweizer Landschaften aus dem XVI. Jah - pio quando aggiunge [D906] il nome “Euxinisze” ta da aggiungere successivamente era dunque di (Eusino), riconoscibile perché non perfettamente d’arte descritte ma senz’altro l’attenzione per il pa - della città di Messina cit., p. 223. rundert. Zeichnungen und Schilderungen van Jan trimonio storico e artistico della penisola gioca un due righi ma lo scrivente ha avuto bisogno di un so - Hackaert und anderen holländischer Malern , Zü - allineato sul rigo, a “engte der ‘Euxinisze’ ofte lo rigo per aggiungere “Doch is tolvrij” (ovvero 85) G. Buonfiglio Costanzo, Messina cit., p. 7b; Zwaarte zee ontrent” (Stretto dell’Eusino, ovvero ruolo più rilevante rispetto a quanto si legge nelle cfr. [D1044] e supra, nota 66. rich-Leipzig 1937, pp. 72-85. Il primo viaggio di sezioni inglesi e francesi. “Tuttavia, non viene imposta alcuna gabella”). Schellinks in Francia del 1646, trascritto dall’esem - mar Nero). Altre volte non ci riesce, e allora vedia - 86) Il disegno già attributo a Bartholomeus Breen - 113) Per una corretta leggibilità del testo in italiano 127) Ms. KBC: “Noviciatti”; così nel ms. di Ox - plare di Copenaghen, con l’aggiunta di alcuni brani mo dei puntini a riempire uno spazio vuoto, come ford. bergh è stato riconosciuto come lavoro di Willem e dal secondo viaggio del 1663, in particolare dei fo - accade per esempio [D895] per “zijnde zovel als si è proceduto a riportare all’uso moderno le maiu - messo in rapporto con la veduta dell’ Atlas da A. lios 379, 373 e 368, è in H. van den Berg, Willem *** (con *** commensali”) scole e la punteggiatura, integrando laddove neces - 128) Ms. KBC: da “l’arpionatore” fino a “portato a terra” è scritto su una striscia di carta aggiunta al Zwollo, (Recensione a) W. Schellinks Ft. Viaggio al Schellinks en Lambert Doomer in Frankrijk in 105) La seconda versione del giornale faceva parte sario. Le abbreviazioni sono sempre state sciolte. I Sud, 1664-1665. Per cura di Bernard Aikema […] , ‘Oudheidkundig Jaarboek. Vierde serie van het numerali sono stati resi per esteso, i cardinali sono bordo inferiore del foglio in modo tale da poter es - della collezione di manoscritti di Jacques-Philippe sere poi ripiegata all’interno del volume. in ‘Houd Holland’, 1990, n 104, pp. 344-348, alla Bulletin van den Nederlandschen Oudheidkundi - d’Orville (1696-1751), professore di storia presso rimasti tali soprattutto nelle liste. Tra quadra è il ri - quale si rimanda; nel sito http://arts-graphi - gen Bond’, XI, 1942, pp. 1-31. Una citazione inci - l’Athenaeum illustre di Amsterdam dal 1730 al mando alle pagine mentre tra doppi apici sono stati 129) Ms. KBC: da “La pala d’altare nella chiesa” ques.louvre.fr/ risulta aggiornata l’attribuzione ma dentale del Diario , in relazione al luogo di ritrovo 1742, e fu venduta dal nipote di questi alla Bod - riportati tutti quei termini presi a prestito o derivati fino a “Polidoro” è un’aggiunta in altra pagina con non il soggetto ancora indicato come “Eglise près romano dei Bentvueghel è in G.J. Hoogewrff, De leian Library di Oxford nel 1804 (ms. d’Orville da lingue straniere (soprattutto italiano ma anche segno di rimando “+ vedi accanto +” scritta dopo d’une porte de ville, en Italie”. bentvueghels , Den Haag 1952, pp. 118-119. Alcuni 558-560); cfr. Falconer Madan, A Summary Catalo - francese e latino), fatta eccezione per quelli che, al - “gli amici in Olanda”. 87) G. Buonfiglio Costanzo, Messina cit., p. 8a. brevi passaggi dal viaggio in Italia fra Napoli, la Si - gue of Western manuscripts in the Bodleian Li - lora come oggi, fanno parte del lessico ufficiale. Le 130) Si tratta della chiesa dell’Alto basso, sede del - cilia e Malta sono stati trascritti e tradotti nel 1983 brary , 1895-1953, IV, p. xxii. Una collocazione pre - lacune, indicate nell’originale con dei puntini, sono la confraternita dei Barbieri (non di Santa Barbara, 88) Ibidem , p. 51a, ne ricordava con una punta di state segnalate con degli asterischi *** mentre la orgoglio “più di trecento”. a illustrazione dei disegni di Schellinks da B. Aike - cedente ‘Western ms., Nr. 17 436-38’ è riportata da come è in L. Dufour, Naturalia et mirabilia cit., p. ma, in W. Schellinks fecit cit. Per l’Inghilterra ritro - Stelling, Unbekante Schweizer cit., nota 93, p. 95, e loro entità e la qualità vengono descritte in nota. I 214). 89) Cfr. supra, nota 2. toponimi sono stati tradotti utilizzando la forma at - viamo una prima breve traduzione delle pagine de - da H. van den Berg, Willem Schellinks cit. , p. 1 no - 131) Ms. KBC: “Pogg”, forse il giardino del pozzo 90) [D1046]. La citazione è assente nel “riassunto” dicate da Schellinks a Epsom Wells a opera di H.L. ta 6. Anche questa versione consta di tre volumi in tuale (per esempio “Puzzolo”/“Pozzuoli”, “Ccijl - in L. Dufour, Naturalia et mirabilia cit., p. 222. la”/“Scilla”) con la segnalazione in nota della ver - indicato al numero 11 nella leggenda della “Veduta Lehmann, A description of Epsom Wells 1662 in folio (230 ×360 mm) e contiene all’incirca 45 righe di Messina da Nord” (cfr. a cura di B. Aikema, Wil - ‘Surray Archaeologic Collection’, 76, 1985, pp. 77- per pagina: il primo volume, 298 folios, non inclu - sione presente nel manoscritto. Si è provveduto 91) P. Reina, Delle notizie istoriche cit., seconda inoltre ad uniformare l’ortografia dei nomi e dei lem , in W. Schellinks fecit cit., n. 23 p. 112). parte, Messina 1668, p. 230. 79 a cui ha fatto seguito la traduzione, ma senza tra - de il viaggio in Francia del 1646 ma comprende In - scrizione, dell’intero viaggio in Inghilterra, basata ghilterra e Francia fino all’arrivo in Italia. Il secon - cognomi dei personaggi citati. Il manoscritto non è 132) L’anno “1664” è indicato a margine della no - 92) Stefano Bottari, Il Duomo di Messina , Messina su entrambi i manoscritti, di M. Exwood e H.L. sempre di agevole lettura sia per la grafia barocca, ta. 1929, p. 82. do volume, di 407 folios, è quasi interamente dedi - Lehmann, The journal cit., London 1993. Ancora cato a una descrizione dei palazzi e delle chiese di elegantemente decorativa che per le condizioni di 133) Forse da intendere “Marquett” (si veda per tut - 93) Sulla fortuna nel Seicento della scritta “Gran qualche breve estratto dal giornale è stato utilizzato Roma, non facente parte del giornale – non la si ri - conservazione della carta e degli inchiostri. Il lessi - ti Samperi, Iconologia cit., p. 581). Merci a Messina” si vedano in particolare: G. a commento dei rapporti fra Antonio Ruffo e gli in - trova infatti nella versione di Copenaghen – che co e la sintassi dell’olandese seicentesco differisco - Buonfiglio Costanzo, Dell’historia siciliana. Nella no d’altro canto per molti aspetti da quelli moderni. 134) Ms. KBC: da [915] a [1005] testo riguardante termediari nordici, per l’acquisto di tre dipinti di sembra derivata da una fonte a stampa che ancora l’andata a Malta. quale si contiene la descrittione antica et moderna Rembrandt, da J. Giltaij, Ruffo cit., pp. 51-53. Il te - non è stata identificata. Il terzo volume, 289 folios, Anche la variabilità ortografica è molto pronuncia - di Sicilia , Venezia 1604, p. 385; P. Samperi, Icono - sto di Schellinks sul viaggio in Francia viene am - include il resto del viaggio. ta. Si pensi per esempio al certificato di promessa 135) Ms. KBC.: “San Petrer”. logia cit., pp. 138-139; P. Reina, Delle notizie isto - di matrimonio di Schellinks e Maria Neus: nel - piamente utilizzato, ma mai trascritto o tradotto né 106) Ciò è provato almeno dalla nota lasciata da 136) Ms. KBC: “Guilmus”, qui si è tenuto presente riche cit., seconda parte, Messina 1668, pp. 230- esplicitamente citato, in E. Spaans, Tour de France l’ambito di sette righe di testo il cognome del pitto - il manoscritto di Oxford. 236, 306. Schellinks al cognato Claus Neus in un foglietto in - re viene trascritto “Schellinx”, “Schellings” e 1646, le Val de Loire en dessins - Tour de France serito fra le pagine 683 e 684 del manoscritto dane - 137) Ms. KBC: da [1010] a [1037] testo riguardan - 94) P. Reina, Delle notizie istoriche cit., seconda 1646, de Loire vallei getekend door Rembrandts “Schellinks” (GAA - DTB 491, p. 15. La promessa se, con indicazioni relative all’edizione del suo dia - fu formulata il 14 ottobre 1667; cfr. A.D. De Vries, te il viaggio fatto a Palermo. parte, Messina 1668, p. 231. tijdgenoten , Paris 2006; esso invece è integralmen - rio: “Frer Cl. Neus: hier moet op volgen: het ver - te trascritto e tradotto in francese, congiuntamente Willem Schellinks cit ., p. 155). Infine non sarà su - 138) Ms. KBC: “Casaretta” (?). 95) Che l’iscrizione fosse oggetto di grande consi - volgh van de reijs van Rome na Napels gelijk gij perfluo segnalare la difficoltà d’intervento da parte derazione da parte dei locali lo prova anche il ricor - al secondo viaggio del 1663-64, da J. Blanc, Les het achter sult vinden” (“Fratello mio Claus Neus: 139) Ms. KBC: “Zacra”. journaux des voyages en France de Willem Schel - del traduttore nei punti in cui l’autore ha delle svi - do di Albert Jouvin presente a Messina nel 1662: qui deve essere inserito il seguito del viaggio da ste, dovute forse a una errata scrittura e/o rilettura 140) Ms. KBC: Spazio in bianco di 3 righi indivi - “Prima che vi entrassimo [nella chiesa Metropolita - links , in S. Alsteens e H. Buijs, Paysages de France Roma a Napoli come si troverà qui appresso”), cfr. duati da puntini. cit., Paris 2008, pp. 345-437, seguendo il mano - degli appunti originali: un caso per tutti, la fontana na di Santa Maria] ci hanno fatto notare il campa - J. Blanc, Les journaux cit., p. 350 e nota 21 a p. del Nettuno i cui “quattro tritoni e cavalli marini” 141) Ms. KBC: “una domenica, il 7 ottobre” si tro - nile, distaccato da essa, ed un’iscrizione in lingua scritto danese. Infine, una sintesi in italiano del 351. viaggio in Sicilia basata sulla versione di Oxford si vengono descritti “di bronzo o metallo” e non di va sulla sinistra, al di fuori dello specchio della francese, incisa al di sopra della porta principale 107) Cfr. M. Exwood e H.L. Lehmann, The Journal marmo come si può ancora verificare (Manoscritto scrittura distribuito su due righe. Si tratta di un’evi - che occupa gran parte della facciata: Gran mercy a trova in L. Dufour, Naturalia et mirabilia cit., Cata - nia 2013, pp. 213-222; cfr. anche supra , nota 5. cit., p. 17; J. Blanc, Les journaux cit., pp. 348-349. Kongelige Bibliotek Copenaghen (d’ora in poi Ms. dente aggiunta successiva a integrazione del testo. KBC) [1046]). 102) Il manoscritto apparteneva allo storico e colle - 108) L’autore delle biografie degli artisti olandesi, 142) Ms. BLO: omette tutto il testo da “contro il 48 [Saggi] zionista Peter Frederik Suhm (1728-1798) e fu ac - a complemento delle “Vite” del van Mander, aveva 114) Ms. KBC: “Capria”. generale” fino a “da lui combattute”. [Saggi] 49 verged in the Atlas van der Hem , others went patronage of Masaccio’s and Masolino’s un - into public or private collections, but most are usual double-sided polyptych for Santa Maria English Abstracts contained in Schellinks’ Dagh-register , or Di - Maggiore, which is undocumented. Brancac - ary, preserved in two manuscript copies that cio has been proposed as its patron, in part be - are for the most part comparable (one at cause he was archpriest of the great basilica for Copenhagen in the Kongelige Bibliotek; the many years. Recent studies instead point to other at Oxford in the Bodleian Library). Antonio Casini, Brancaccio’s successor and This essay underscores the importance of the Taddeo’s countryman and bishop, as commis - traveler’s contribution for reconstructing the sioner. The author reconciles these views by socio-cultural and urban setting of Messina in hypothesizing that the notion of a two-sided al - the second half of the Seicento. The city tarpiece began with Brancaccio. For this enter - scenes in the Atlas are presented as historical- prise he called Taddeo di Bartolo, veteran artistic documents valuable for evoking painter of a double-face at Perugia, to Messina’s period of splendor ten years prior to Rome. the anti-Spanish revolt and subsequent natural and war-related catastrophes. In this regard, a practically unpublished drawing in the Metro - politan Museum at New York is quite interest - ʻSaint Agnese of Montepulcianoʼ by Ambrogio Lorenzetti in Montesiepi. ing. It is like a true period photo, proof of the Domenico Beccafumi: a revision of Regarding the commission and the historical realities of the contemporary Sicil - AthlespsaanidnrtoeArʼsngeealirnliy years chronology of the frescoes in the ian city, like relevant pages of the Diary , Domenico Beccafumi was present in Mon - Rchoabepretol oBfarStaalniniGalgano translated here for the first time into Italian. Without neglecting traditions, customs, and tepulciano in 1507 as certified by Andrea In studies of recent decades about the origins commercial activities of Messina, Willem fo - Giorgi’s documentary research presented in of the Trecento chapel annexed to the church cused his attention on the socio-cultural as - this same volume of ‘Prospettiva’. His pres - of San Galgano at Montesiepi, and about the pects of city life and on the well-rooted and ence coincides with the appointment of Loren - commission of its mural by Ambro - welcoming colony of his Flemish compatriots. zo Beccafumi, the painter’s protector, as gio Lorenzetti, two theses have clashed. The His notes cover a range of events from the podestà of the city of Poliziano. This allows us opposing arguments come to different conclu - welcome of the vice-consul to Assumption to link the artist with a canvas of ‘Saint Agnese sions about the date and the meaning of the celebrations, from concerts in the presence of Segni’ until now of uncertain attribution, con - frescoes. The reconstruction of the imagery in viceroy to a visit of the Ruffo gallery, and to served in the Civic Museum and Pinacoteca the triptych by Niccolò di Segna, once on the mentions of the city’s monumental and picto - Crociani at Montepulciano. The painting, cut chapel’s altar, and hagiographic research on rial patrimony. All this is intertwined with in length, was originally a gonfalone commis - San Galgano, demonstrate that the small altar - records of a vast array of Flemish characters sioned by the Commune as a votive object. piece was destined from its conception for the attesting to commercial and artistic ties be - Stylistic features − marked by the iconic mode chapel of San Galgano on Monte Siepi. The tween Messina and Northern Europe. of the type − evoke the culture of Pietro Pe - inscription, once on the frame of the triptych’s rugino, who had arrived in Siena in 1506. Ac - central panel, becomes a primary source in cording to Giorgio Vasari’s 1568 biography of this case. It declared that the patron of the the Sienese artist, Perugino had fascinated painting, and of the entire chapel − both com - Taddeo di Bartolo and Rinaldo Domenico in his initial years. Such perugi - pleted in 1336 − was Ristoro da Selvatella, an Brancaccio in Rome: Santa Maria in nesca culture interwoven with early echoes of oblate devoted to San Galgano and associated GTraailsEte.vSeorlebeargnd Santa Maria Maggiore the young Raphael and of Leonardo himself with the familia of monks at the Cistercian links the canvas with a series of panels attrib - abbey in the Val di Merse. Moreover, stylistic The paper reassesses the late career of Taddeo uted until now to an anonymous painter known aspects of the frescoes are coherent with those di Bartolo (d. 1422), the most illustrious as the ‘Maestro delle eroine Chigi Saracini’, of works realized by the great painter during Sienese painter of the time. By close analysis presumably active in Siena during the second the 1330s; one must keep in mind that Am - of a damaged and hardly known fresco for - decade of the Cinquecento. Anchoring this se - brogio Lorenzetti is documented at the abbey merly in an external tabernacle at Santa Maria ries of panels to the ‘gonfalone poliziano’ of of San Galgano precisely in August 1334. in Trastevere, the author argues it to be Tad - 1507 allows us to give these works to the deo’s work about 1420. The attribution con - young Beccafumi and to date them at the be - firms, modifies, and expands a tentative sug - ginning of the century. These years precede gestion of Serena Romano. The revelation that both Domenico’s first stay in Rome and his ex - Messina in the travel diary and Taddeo was in Rome substantially reconfig - ecution of the Triptych of the Trinity, attested RdroaswaninagDseoGf Weninlalerom, PSacohloeGlliinankns attasio ures his last years. A donor portrait and arms in 1513 for the Cappella del Manto in the hos - indicate that Taddeo’s patron was the renowned pital of Santa Maria della Scala. Among the Willem Schellinks, Flemish painter and drafts - cardinal and papal diplomat, Rinaldo Brancac - most convincing pieces in the series are the man (Amsterdam, 1623-1678), whose forma - cio (d. 1427), known to art historians for his three Chigi Saracini heroines − ‘Giuditta’, tive years we know little about, is noted for his tomb by Donatello and Michelozzo. The au - ‘Cleopatra,’ ‘Artemisia’ − preserved in the travels through Europe in 1646 and from 1661 thor traces the careers of the painter and the aforementioned Chigi Saracini collection in to 1665. Jacques Thierry, a wealthy ship own - prelate to identify their contact, at Siena in Siena, the ‘Madonna and Child with the young er, promoted the second trip, which was aimed 1407, Pisa in 1409, and Florence about 1419, Saint John’ in a private collection in Florence, at educating his thirteen-year-old son, Jacobus. before Taddeo produced the fresco at Rome. and the tondo of the same subject, in the State Probably also sponsored in part by the wealthy The painting was a precocious effort by one of Museums of Berlin. Two coffin headboards in lawyer Laurens van der Hem, the trip brought Martin V’s men to renew the desolate Eternal the Pinacoteca Nazionale of Siena complete Schellinks across Europe to . After passing City. Brancaccio’s other patronage is examined this group of artworks; they depict ‘Saint Au - through several cities, he arrived in Naples, to reveal that Taddeo formulated a personal, gustine’, ‘Saint Galgano’, ‘Saint Paul’ and and finally reached , where he resided probably votive iconography for the cardinal. ‘Christ in pietà ’ and slightly precede the dossal from August to December 1664. Subsequently it was applied in two other Bran - for the hospital. Memories of Schellinks’ travels are recorded caccio painting commissions, and in his mar - in numerous drawings, some of which con - ble tomb lunette. The essay also considers the [English Abstracts] 205