Il Fascino Di Agritango =È Lo Scambio... L'abbraccio Fra La Gente E Con La Gente, Nelle Piazze Dei Paesi

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Il Fascino Di Agritango =È Lo Scambio... L'abbraccio Fra La Gente E Con La Gente, Nelle Piazze Dei Paesi il punto gTango news Volume 2, Numero 5: speciale aGriTango 2006 AgriTANGO III Edizione Parco Nazionale del Cilento e Vallo Diano Zona del Bussento 4 giorni, di escursioni, buon cibo, stage di tango con Marcelo Alvarez e Sabrina Amato, divertimento e tango, tango, tango. "Il fascino di AgriTANGO =È lo scambio... L'abbraccio fra la gente e con la gente, nelle piazze dei paesi. IlPunto-gTangonews-n°5 Vol 2 Il Programma - Opzione 1 (difficoltà bassa): Lago Sabetta, Grotte di Caravo e Giovedì 01 giugno Orsivacca, Sentiero La Rupe (fino all’osservatorio) - Opzione 2 (difficoltà media): 18.00 Partenza da Salerno Sentiero ed eremo di San Michele (percorso autostrada SA-RC e SS 517 bussentina) 14.00 Pranzo nel bosco (a cura del Ristorante Zi’ Filomena) e relax 20.00 Arrivo a Caselle in Pittari presso l’area attrezzata di Valle e check-in bagagli Strazza 20.30 Partenza per Torre 17.00/18.30 Stage con i marstri Orsaia 21.00 Degustango : buffet di Marcelo Alvarez e Sabrina Amato. prodotti tipici offerto dal Comune di Sezione principianti ed intermedi Torre Orsaia 18.30 La preparazione del 21.30 Milonga sotto le stelle caciocavallo : per i partecipanti allo nella piazza di Torre Orsaia stage 00.30 Rientro a Caselle in 18.00 La preparazione del Pittari e sistemazione in caciocavallo : dimostrazione e hotel/agriturismo/appartamenti degustazione nel centro storico di Caselle in Pittari Venerdì 02 giugno 18.30 Rientro e relax 09.00 Colazione presso 20.30 Partenza per Villammare Ristorante Zi’ Filomena 21.00 Degustango : buffet di 10.00 Partenza per escursione a prodotti tipici offerto dal Comune di Caselle in Pittari: Vibonati-Villammare IlPunto-gTangonews-n°5 Vol 2 21.30 Milonga sotto le stelle 18.00 Partenza per percorso nella piazza sul lungomare di panoramico Torraca-Tortorella- Villammare Casaletto Spartano 00.30 Rientro a Caselle in 18.30 / 20.00 Stage con i maestri Pittari Marcelo Y Sabrina. Sezione avanzati 20.30 La preparazione della Sabato 03 giugno soppressata per i partecipanti allo 09.00 Colazione presso stage Agriturismo Pittari 19.00 Sosta presso la Cascata 10.00 Partenza per escursione a Capelli di Venere a Casaletto Morigerati: Spartano - Oasi WWF e Grotte-risorgive 19.30 Proseguimento per del Bussento (difficoltà media) Caselle in Pittari - Visita del centro storico 20.00 La preparazione della - Visita al Museo Etnografico soppressata : dimostrazione e degustazione nel centro storico di 14,00 Pranzo presso Ristorante Caselle in Pittari Il Castello 20.30 Rientro 15.30 Partenza per Vibonati 21.30 Degustango : buffet di 16.00 Digestango nel centro prodotti tipici offerto dal Comune di storico di Vibonati 17.00 Visita del Caselle in Pittari centro storico di Vibonati (compresa la stanza di Garibaldi e le antiche 22.30 Milonga sotto le stelle concerie) nella piazza di Caselle in Pittari IlPunto-gTangonews-n°5 Vol 2 Domenica 04 giugno 20.30 Arrivo previsto a Salerno 09.00 Colazione presso Hotel Cavaliere 10.00 Partenza per Policastro Bussentino I luoghi: 10.30 Escursione in barca presso le grotte costiere e bagno nella Riserva Marina di Punta Infreschi LaLaLa Comunità Montana 13.30 Pranzo presso Ristorante “Bussento: un territoterritoriorio tutto Da Beniamino alla foce del da scoprire Bussento 15.00 Escursioni facoltative: Il Bussento è l’estremo lembo meridionale della Campania, uno degli - Opzione 1: in canoa o cavallo angoli più suggestivi del Cilento. nei pressi della foce del Bussento Dalle montagne del Bulgheria, del Gelbison e del Cervati fino - Opzione 2: a Sapri, con all’incanto del mare del Golfo di trasferimento alla stazione Policastro. ferroviaria (per chi rientra in treno) Il territorio prende il nome dal Fiume Bussento che nasce dai 18.00 Partenza da Policastro versanti meridionali del Monte Bussentino Cervati, nel distretto montuoso del Cilento e scorrendo su rocce carbonatiche risente di forti fenomeni carsici. Tale carsismo costringe il Bussento a seguire un percorso estremamente articolato che in molti tratti risulta di spettacolare bellezza: dalle sorgenti alla foce si incontrano inghiottitoi, forre, gole, grotte, cascate e risorgive; quindi, dopo circa 37 km, il IlPunto-gTangonews-n°5 Vol 2 fiume sfocia nel Golfo di Policastro. E come sempre Agritango cura il Tutto il bacino idrografico del convivio per cui si mangia e si beve Bussento è compreso nel territorio per conoscere con il palato i luoghi del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano ed è caratterizzato da che ci ospitano. I sapori sono g li un impatto antropico decisamente stessi sapori del vicino Oriente, moderato, nonostante l’acqua del dunque quelli dei fichi freschi e fiume sia destinata ad un uso secchi e del miele di lavand a molteplice. Lungo il corso del fiume sono state posizionate cinque impiegato per la preparazione di stazioni di monitoraggio di cui dolci come le zeppole fritte e gli quattro attive anche per il struffoli. monitoraggio biologico. La coltura dell’ulivo lega questa La Comunità Montana Bussento è terra a tutto il Mediterraneo di composta da dieci comuni cilentani: Casaletto Spartano, Caselle in cultura greco-romana. Pittari, Ispani, Morigerati, Santa Le caratteristiche calcaree del Marina, Sapri, Torraca, Torre Orsaia, Tortorella e Vibonati ; terreno cilentano, capace di ognuno di questi Comuni ha sul esaltare gli aromi elega nti e proprio territorio peculiarità intensi, e il clima mite, artistiche, storiche, culturali e costituiscono le condizioni ideali naturali che meritano di essere conosciute. per una p erfetta resa dei vitigni Le terre del Bussento furono terre locali: il “Cilento bianco” e il di passaggio e di millenari “Cilento rosso” . Ma è fantastico se stanziamenti. Balcone suggestivo sul al vino si accompagnerà il Tirreno, queste terre furono dei greci, dei romani e dei monaci formaggio a pasta filata, tra i più anacoreti d’Oriente. Sono inoltre antichi del Meridione d ’Italia, il presenti e ben conservate le tracce Caciocavallo Silano che a s econda delle dominazioni longobarde e della durata della stagionatura, normanne, le memorie del feudalesimo. Infine questa è la terra che p uò variare da quindici giorni a di Carlo Pisacane. qualche mese, avrà un sapore IlPunto-gTangonews-n°5 Vol 2 aromatico, da dolce a piccante. dell’amore e della bellezza, e Maestre nella lavorazione delle pianta prediletta da Mirra; questa carni suine, le genti cilentane alle sue feste offriva ramoscelli di conservano un a forte tradizione di mirto alle donne maritate, perché genuinità, particolarmente si cingessero polsi caviglie e capo apprezzata nella produzione di al fine di trarne desiderio e eccellenti insaccati. fantasia nei rapporti amorosi. Tipica delle colline del Bussento, la mozzarella nella mortella che Il primo paese che visiteremo è sposa armonicamente il gusto Caselle in Pittari . Arroccato su una tipico del latticino con le note collina a 444 m.s.l. è sovrastato dalla aromatiche del mirto. Gl i antichi torre medievale. Da qui si può Greci ritenevano che chi coltivava, ammirare la maestosità del monte chi coglieva il mirto, chi lo più alto in Campania, il Monte Cervati usava per abbellire la casa e gli (1898 mt). Il pietroso Monte Pittari abiti fosse accompagnato da è custode del santuario di San energia, Michele Arcangelo. vigore e potenza. Ad Atene, uomini vincenti come atleti o guerrieri vittoriosi si cingevano il capo con una c orona di mirto. Il mirto è simbolo di amore e vitalità. In passato era visto come dotato di un qualcosa di magico: si narra che chiunque lo toccasse poteva essere folgorato da una nuova e duratura passione. La mitologia rappresenta il mirto pianta cara a V enere, dea IlPunto-gTangonews-n°5 Vol 2 A Torre Orsaia , placidamente adagiata sul fianco di una collina, in mezzo al verde degli ulivi, si potrà sostare all'ombra della cinquecentesca torre campanaria e percorrere i vicoli del borgo medioevale di Castel Ruggero. In Venerdì sera, saremo a Villamare questa cornice la nostra prima Milonga sotto le stelle. per la nostra seconda Milonga. Villammare conta attualmente circa 2.000 abitanti. Anticamente era denominata "Petrasia", toponimo di origine greca, che stava ad indicare un gruppo di case costruito nei pressi del mare. Al centro di IlPunto-gTangonews-n°5 Vol 2 Villammare spicca la chiesa di Maria trasformare lo stesso in un Eco- Santissima di Portosalvo, la cui Museo all’aperto. statua, ogni anno durante la seconda domenica di agosto, viene condotta per mare in processione. Da ammirare, inoltre, la torre Petrosa risalente ai primi del 600. Il paese continua ancora la sua tradizione marinara intrapresa Veduta di Morigerati moltissimi anni fa, grazie alla presenza di un gruppo di pescatori. Stando alle fonti storiche, Infine la cittadina villammarese e' Morigerati trae le sue origini da un bagnata dal torrente Rio Cacafava villaggio fortificato fondato che non sara' certo il Rio delle dall'antica popolazione italica dei Amazzoni ma e' pur sempre un Rio! Morgeti. In seguito, la rupe fu sede di una piccola colonia romana, come Villammare ha ottenuto nel 2001, testimoniano i ruderi che affiorano 2002 e 2003 l'ambito e prestigioso in località "rumanuru". riconoscimento della Bandiera Blu L'attuale abitato sorse intorno d'Europa per la salubrità del luogo all'VIII secolo d.C. grazie all'arrivo ed i servizi offerti. di un nutrito gruppo di monaci greco- orientali scampati alle persecuzioni L’intera mattinata di Sabato sarà iconoclaste. I monaci custodivano la Sacra Icona di San Demetrio, oggi dedicata alla visita al centro forse conservata nell'omonimo Santuario più interessante del Bussento: del XVII secolo. Morigerati .II sistema territoriale Durante la dominazione angioina, e in locale è caratterizzato da una così particolare con la guerra del Vespro netta prevalenza degli aspetti di (1282-1302) contro gli aragonesi, tipo naturalistico tali da l'abitato fu fortificato. IlPunto-gTangonews-n°5 Vol 2 Come gli altri paesi del Cilento, Morigerati appartenne a vari feudatari e nel 1400, per una vicenda matrimoniale, passò, insieme al casale di Sicilì a Matteo Comite di Salerno, per essere poi venduto a Pietro de Stefano, sotto i cui successori divenne baronia.
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