Un atelier dal Giura alla Lavizzara

Incontri – In estate apre i battenti nell’ex scuola comunale di l’Atelier de Cuir, originale iniziativa di produzione artigianale di imbragature per cani guida che accompagnano persone cieche o ipovedenti

/ 28.06.2021 di Mauro Giacometti

Entro l’estate concretizzerà il suo sogno: avviare un’attività indipendente nella sua valle, la Lavizzara. Un’impresa artigianale piuttosto originale, la sua: produrre pettorine per cani guida. Alessandro Kaufmann, 36 anni, origini malcantonesi ma trapiantato per amore di moglie e figli in Lavizzara, insieme al suocero e al padre sta completando i lavori di ristrutturazione, realizzando e sistemando i banconi dei macchinari per la lavorazione del cuoio con cui si producono le speciali «imbragature» per i cani che accompagnano ciechi o ipovedenti. Il suo «Atelier de Cuir», questo il nome scelto per l’attività artigianale, ha la sua sede nell’ex scuola di San Carlo sul Piano di Peccia, storico edificio degli anni 50 costruito in sasso ma oramai abbandonato da decenni. Il Comune di Lavizzara, proprietario dello stabile, dopo alcuni interventi di risanamento e l’imminente installazione di nuovi serramenti isolanti, oltre che di una stufa «ibrida» che funzionerà a pellet e legna rigorosamente a chilometro zero, ha accettato di affittare a «prezzo politico» al neo- imprenditore della valle alcuni locali al pian terreno e al primo piano delle ex scuole. «Credo che le autorità comunali, ma anche gli altri enti locali e regionali che mi hanno sostenuto, abbiano soprattutto apprezzato il mio sforzo di avviare una nuova impresa in questa valle che come tante altre registra un costante spopolamento e l’abbandono di aziende e commerci – ci dice Alessandro Kaufmann in una pausa dei lavori di sistemazione che vorrebbe concludere entro la fine di luglio –. Sono innamorato di questi luoghi, della natura ancora incontaminata e a volte aspra che ci circonda, nonché appassionato escursionista. Da qualche anno cercavo una soluzione che ci permettesse di continuare a vivere qui ed evitare di fare il pendolare per lavoro».

Di professione ingegnere meccanico, impiegato in aziende della Svizzera interna e ticinesi, Alessandro cercava da tempo un’idea per avviare un’attività in proprio e poter mantenere la sua famiglia senza doversi spostare ogni giorno per decine di chilometri o addirittura centinaia quando lavorava in una ditta elettromeccanica di San Gallo. L’Alta Vallemaggia e la Lavizzara, com’è noto, sono dei caposaldi dell’estrazione e della lavorazione del marmo e del gneiss. Ma oltre a questo tipo di «core business» e al settore agricolo e turistico, con annessi e connessi, c’è poco altro che può dare da vivere ad una giovane famiglia. «Mio padre, uno dei primi viticoltori in che ha contribuito alla rinascita del Merlot, conosceva una coppia nel Giura che appunto da una trentina d’anni produceva queste pettorine per cani guida. Alla soglia della pensione, i coniugi dell’Atelier de Cuir di Le Bois, che nel tempo si erano guadagnati la fiducia d’importanti clienti del mercato svizzero e non solo, mi proposero dunque di rilevare l’attività e anche il marchio. Ne parlai con mia moglie, cercammo di individuare in valle una possibile sede dell’atelier e quindi incontrammo il Municipio che ci sottopose, tra le varie soluzioni, i due piani dell’ex scuola elementare di San Carlo di Peccia. Considerando le spese di ristrutturazione dell’immobile e quelle di avviamento dell’attività, chiedemmo la disponibilità a venirci incontro, cosa che è stata accettata prima dal Municipio stesso e poi dal Consiglio comunale. Così dallo scorso gennaio mi sono licenziato ed è cominciata questa nuova avventura in proprio», spiega il futuro artigiano della Lavizzara.

C’è così tanta necessità di «rivitalizzare» le regioni periferiche che il progetto di atelier del cuoio di Alessandro Kaufmann ha trovato subito alcuni «sponsor» istituzionali: dalla Fondazione Lavizzara all’Ente regionale di sviluppo fino alla Berghilfe (Aiuto svizzero alla montagna), fondazione con sede ad Adliswil (ZH) finanziata esclu-sivamente da donazioni, che si è data quale scopo quello di migliorare le basi esistenziali e le condizioni di vita nelle regioni alpine. «Tutto questo consenso anche concreto sul nostro progetto ci ha fatto capire che eravamo sulla strada giusta. Ora si tratta di concludere i lavori preparatori, realizzare il campionario e cominciare a raccogliere gli ordini», dice ancora il 36.enne che vive con la sua famiglia a -Sornico, sede del Comune aggregato della valle e distante pochi chilometri da San Carlo di Peccia. E che aggiunge: «Spero che questa iniziativa possa anche portare possibilità di impiego per i giovani della valle».

Le pettorine per cani giuda sono progettate tenendo conto delle specifiche sfumature del lavoro svolto dal cane a stretto contatto con una persona non-vedente. Devono essere realizzate con cuoio di alta qualità (in commercio ci sono anche modelli in nylon ma decisamente meno confortevoli) e dotate di una maniglia corta e di un’altra più lunga per condurre e farsi condurre dal cane. Insomma, le pettorine per cani guida devono possedere una serie di caratteristiche particolari che ne fanno un prodotto artigianale di qualità. Cosa che non spaventa certo Alessandro Kaufmann che con la «manualità» e le macchine utensili ha sempre avuto una certa confidenza. «Abbiamo acquistato dall’atelier giurassiano il macchinario specifico e il parco fornitori, che sono di ottima qualità sia per quanto riguarda il pellame che gli accessori. Quindi si tratta solo di mettersi sotto con la produzione. In Svizzera ci sono quattro scuole per cani guida, che già si servivano dal precedente Atelier de Cuir, con una produzione di circa un centinaio di pettorine l’anno, che in linea di massima rappresenteranno la nostra base di lavoro. Ma evidentemente dovremo cercare di allargare il nostro mercato e punteremo anche alla produzione di altri articoli in pelle, come cinture e borselli. Intanto però facciamo un passo alla volta, non vedo l’ora di iniziare a far girare le macchine per realizzare le prime pettorine per cani guida «made in Lavizzara»», conclude Alessandro Kaufmann.