OGGI, SI PUÒ ANCORA… EVANGELIZZARE? In questo mese l’invito è di fare un esame di revisione del pro‐ bellezza della fede: dobbiamo senrci invita a guardare al no‐ gramma che avevamo preso per l’anno pastorale 2016‐2017. Ri‐ stro passato per non dimencare da dove veniamo. Per non di‐ prendo in parte ciò che ho deo durante la Santa Messa di rin‐ mencarci dei nostri avi, dei nostri nonni e di tuo quello che graziamento per la conclusione dell’anno pastorale. hanno passato per giungere dove siamo oggi, la memoria ci de‐ In questo anno la proposta è stata: “Ricominciare… per Evan‐ ve aiutare a non rimanere prigionieri di discorsi che seminano gelizzare”. fraure e divisioni come unico modo di risolvere i confli. La L’invito era di accogliere la proposta che Gesù fa ogni giorno e memoria ci porta a ripensare il cammino dei nostri avi, dei no‐ ad ogni eucarisa è: Vieni con me e vivrai sollo degli inizi, delle stri nonni: erano aen e pron a lasciarsi guidare dalla vita di , non staremo lì a fare dei bilanci di cosa abbiamo fede. E’ importante recuperare la fedeltà alla santa Messa do‐ fao o non fao, ma faremo solo dei prevenvi, cammineremo menicale, alla preghiera quodiana e alla partecipazione ai va‐ sempre verso mete più alte”. ri appuntamen religiosi. Non bisogna avere vergogna o paura L’aenzione più forte era fare della famiglia il luogo dove ci si di professare la nostra fede. Oggi i ragazzi, i giovani hanno biso‐ educa a rafforzare la nostra fede alla luce della evangelizzazio‐ gno di vedere esempi di vita di fede, poter sperimentare la gio‐ ne. Certamente per evangelizzare bisogna conoscere, e cono‐ ia che ci deve essere quando si celebra l’Eucarisa. Dobbiamo scere la fede è lasciarsi educare dalla parola di Dio e partecipa‐ chiedere l’aiuto alla nostra Mamma celeste per meglio essere re e vivere la vita dei sacramen. fedeli e lasciarci ararre dal suo Figlio Gesù e poter avere nel Come è stato il mio incontro con Gesù e come ho annunciato nostro cuore la gioia di irradiare nei fratelli l’amore inesauribi‐ questa gioia del mio essere parte di Chiesa, quindi parte del cor‐ le di Dio Trinità d’amore. Il nostro sle di vita, il nostro essere po di Gesù? Sono stato un membro di speranza e di gioia, op‐ comunità aiuta i epidi o i lontani a senrsi invoglia a far par‐ pure un membro di sofferenza e di dolore? te di questa comunità grazie al nostro amore fraterno? Duran‐ Per rifleere e pregare, ringraziare e riparre per essere comu‐ te l’anno abbiamo diverse opportunità per rivivere ciò che i no‐ nità che annuncia la gioia del Vangelo, mi lascio guidare da que‐ stri nonni ci hanno trasmesso araverso i vari appuntamen ste provocazioni che Papa Francesco ha offerto alla diocesi am‐ religiosi (processioni, feste patronali, mese di maggio, comme‐ brosiana nella sua visita del 25 Marzo e più specificatamente morazione dei defun, giornate eucarische, Via Crucis…) Sia‐ ciò che ci ha suggerito durante la Santa Messa al parco di Mon‐ mo pron a tesmoniare e ad invogliare i nostri figli a vivere e za: 3 indicazioni: evocare la memoria; appartenenza al popolo partecipare ques momen religiosi? Nella Bibbia troviamo che di Dio; la possibilità dell’impossibile. Dio invitava i genitori a far ricordare gli interven che Dio ave‐ va fao per liberare il popolo dai nemici e ad ubbidire alla Leg‐ Evocare la memoria: Per essere Chiesa, per essere una co‐ ge dei 10 comandamen. Durante la quaresima abbiamo avu‐ munità che evangelizza. Per essere famiglia dove si respira la to l’opportunità di ospitare la statua della Madonna Pellegrina

Comunità Pastorale sul Web www.inbinda.it Sommario http://www.facebook.com/comuninbindaface

Casa Parrocchiale, Don Pierluigi Albricci Chiesa universale 4 Via alla Chiesa N°5 ­ Turbigo Tel. 0331­899341 / Cell. 339­1685800 Padre Daniele da Samarate 5 email: [email protected] email: [email protected] Accendi la Vita 6 Don Andrea Cartabia Azione Caolica 7 Via alla Chiesa N°5 ­ Turbigo Afferrare il senso 8 Tel. 0331­871480 / Cell. 338­8041185 email: [email protected] Gocce di memoria 10 Casa Parrocchiale, Don Luciano Bordini Spigolature d'archivio 12 Robecchetto Tel. 0331­875416 Prendere il largo ‐ Cos'è la felicità 14 email: [email protected]

Consigli per la leura 14 Casa Parrocchiale / Suore di Malvaglio Tel. 0331­875583 Nosate 15 email: [email protected] Turbigo 16 email: [email protected] Malvaglio 17 Centro Giovanile di Robecchetto Tel. 0331­875496 Robeccheo 17 Parrocchia ­ San Guniforte ­ Nosate Riceviamo & Pubblichiamo 18 Cell. 348­9250077 Anniversari defun Turbigo 24 email: [email protected] Archivio 24 Don Giuseppe Monti Cell. 339­8717061 email: [email protected] 3 di Fama, cosa ne è rimasto nella nostra vita familiare, abbia‐ ri, delle barriere che ha impedito di annunciare la gioia del Van‐ mo connuato a rallegrarci e ringraziare Dio per questo dono, gelo, di cercare il fratello deluso o epido, di aiutare l’indiffe‐ magari vivendo meglio l’Eucarisa e l’impegno della recita del rente o l’escluso, di accogliere lo straniero, il senza fissa dimora, santo Rosario in famiglia? “Preghiera, preghiera e sacrifici per il migrante e abbiamo preferito il nostro egoismo e benessere, la conversione dei peccatori”: era l’invito di Maria ai tre pasto‐ con il rischio di essere ipocrita o essere un assassino del mio fra‐ relli, li abbiamo fa nostri?. tello? L’Eucarisa ci deve aiutare ad essere una comunità chia‐ mata ad ospitare le differenze, ad integrarle con rispeo e crea‐ Appartenenza al popolo di Dio: Siamo chiama a senrci Chie‐ vità e a celebrare la novità che proviene dagli altri, ad essere sa: Chiesa che non divide ma che è una famiglia unita aorno una comunità che non ha paura di abbracciare i confini, le fron‐ all’Eucarisa. Ancora una volta dobbiamo rivedere il nostro amo‐ ere, ad essere una comunità che non ha paura di dare acco‐ re verso l’Eucarisa. E’ l’Eucarisa che unisce in quanto qui Ge‐ glienza a chi ne ha bisogno, perché sa chi lì è presente il Signo‐ sù si consegna alla nostra debolezza per renderla fonte di spe‐ re. Nello scrio di seembre avevo invitato a guardarci aorno ranza. Gesù Cristo ha donato il suo Corpo per la salvezza di tu: e all’interno della comunità e questo ci portava a prendere co‐ gli apostoli nell’ulma cena, rappresentavano ogni popolo: Ge‐ scienza che in noi ci sono crisani ferven, ma accanto trovia‐ sù li ha chiama e provenivano da ogni ceto sociale: non ha fao mo crisani epidi o baezza dimenchi quasi del loro bae‐ differenze, li ha ama fino alla fine, fino a dare il suo Corpo co‐ simo. Da qui emerge che è compito di tu, laici e consacra di me cibo e il suo Sangue come bevanda. Ha voluto tu con sé evangelizzare per irradiazione, per contagio, per lievitazione, ed essere un corpo solo da riconsegnarlo al Padre. Questo ci ma anche per proclamazione e comunicazione specialmente porta a chiederci: in questo anno pastorale, il mio essere Chie‐ araverso il dialogo amichevole e fraterno. sa è stato vissuto per essere una Comunità unita aorno all’eu‐ carisa? Che cosa abbiamo cercato nell’eucarisa: ciò che ci uni‐ La possibilità dell’impossibile: Accogliere Gesù nel nostro cuo‐ sce e ci fa essere una comunità che annuncia l’amore di Dio re ci aiuta a desiderare l’impossibile, in quanto a Dio nulla è im‐ Padre, oppure il nostro modo di vivere ha creato ancora dei mu‐ possibile. Quando ci disponiamo a lasciarci aiutare, a lasciarci consigliare, quando ci apriamo alla grazia della Misericordia di Dio Padre, ecco che anche l’impossibile può diventare realtà. Lasciarsi plasmare dalla Parola di Dio, lasciarsi forficare dai sa‐ VERSI & NOTE – 16a EDIZIONE cramen, cibarci araverso la catechesi: questo ci permeerà di sognare alla grande e di desiderare di raggiungere l’impossi‐ Occasione d’incontro bile. Questo ci porta a riconoscere quei doni che Dio ha messo per gli ars turbighesi e non in ciascuno di noi e meerli al servizio di tu per il bene di tu. Una comunità è chiamata ad evangelizzare per contagio, per ir‐ radiazione del bene, per l’amore che vive e tesmonia. Se uno FESTA PATRONALE TURBIGO ene per sé un dono che Dio gli ha dato da custodire, ecco che SETTEMBRE 2017 questo impedisce la crescita dell’amore, agisce come un ladro, e la comunità è ferita, non riesce ad essere una comunità che Anche quest’anno, durante la semana dedicata ara chi si sente escluso e sperimentare la bellezza di poter alla Festa Patronale, il gruppo promotore vuole diffondere l’amore del Cristo Crocifisso e Risorto. Dobbiamo fa‐ riproporre l’interessante connubio tra Musica e re in modo che superando il pessimismo sterile e divisore, pos‐ Poesia araverso la siamo senrci aper all’iniziava di Dio e diventare segno di quanto feconda possa essere una comunità che non si lascia 16a Edizione di VERSI & NOTE chiudere nelle proprie idee, nei propri limi e nelle proprie ca‐ pacità e si apre agli altri. Anche oggi Dio connua a cercare al‐ lea, connua a cercare uomini e donne capaci di credere, ca‐ L’iniziava è rivolta a tu quegli ars paci di fare memoria, di senrsi parte di un popolo che coopera che amano la poesia o sono musicis con la creavità dello Spirito Santo. Dio connua a percorrere senza disnzione d’età. le strade della nostra comunità, si spinge in ogni luogo in cerca di cuori capaci di ascoltare il suo invito e di farlo diventare car‐ ne qui ed ora. Il tema è il seguente: Proviamo in questo periodo esvo a ripensare come viviamo il cammino della comunità e cosa possiamo fare così che la no‐ stra comunità possa diventare il luogo dove ogni persona si sen‐ “GETTARE ta accolta e invitata a collaborare per un cammino di fede e in‐ vogliare i ragazzi, i giovani e gli adolescen a ravvivare la bellezza LA MASCHERA?” della loro fede. Il prossimo Sinodo dei Vescovi avrà come tema: I giovani e la fede. Ecco sarebbe bello che già in questa estate Verità e finzione tu ci impegnassimo a pregare lo Spirito santo perché aiu i Vescovi e noi tu a trovare i modi più belli perché i giovani sap‐ nell’eterna commedia umana piano recuperare la bellezza di seguire Gesù, di stare con Gesù, di diventare veri tesmoni delle fede in mezzo ai propri coeta‐ nei che hanno affievolito questo dono ricevuto con il Sacramen‐ PARTECIPATE NUMEROSI! to del Baesimo. Cechiamo di non mandare in ferie la nostra fede, viviamo la fe‐ Per informazioni Giorgio Mira deltà alla S. Messa e come diceva Don Bosco diveramoci sì ma tel. 0331871349 – cell. 3316166766 salviamo l’anima. Pace e bene! Don PierLuigi 4 CHIESA UNIVERSALE

PAPA FRANCESCO UDIENZA GENERALE La Speranza crisana ‐ 27. I San, tesmoni e compagni di Speranza

Cari fratelli e sorelle, buongiorno! presenza dei san. E nei momen difficili bisogna avere il Nel giorno del nostro Baesimo è risuonata per noi l’invo‐ coraggio di alzare gli occhi al cielo, pensando a tan crisa‐ cazione dei san. Mol di noi in quel momento erano bam‐ ni che sono passa araverso la tribolazione e hanno cu‐ bini, porta in braccio dai genitori. Poco prima di compiere stodito bianche le loro ves baesimali, lavandole nel l’unzione con l’Olio dei catecumeni, simbolo della forza di sangue dell’Agnello (cfr Ap 7,14): così dice il Libro dell’A‐ Dio nella loa contro il male, il sacerdote ha invitato l’in‐ pocalisse. Dio non ci abbandona mai: ogni volta che ne tera assemblea a pregare per coloro che stavano per rice‐ avremo bisogno verrà un suo angelo a risollevarci e a in‐ vere il Baesimo, invocando l’intercessione dei san. fonderci consolazione. “Angeli” qualche volta con un vol‐ Quella era la prima volta in cui, nel corso della nostra vita, to e un cuore umano, perché i san di Dio sono sempre ci veniva regalata questa compagnia di fratelli e sorelle qui, nascos in mezzo a noi. Questo è difficile da capire e “maggiori” – i san – che sono passa per la nostra stessa anche da immaginare, ma i san sono presen nella no‐ strada, che hanno conosciuto le nostre stesse fache e vi‐ stra vita. E quando qualcuno invoca un santo o una santa, vono per sempre nell’abbraccio di Dio. La Leera agli Ebrei è proprio perché è vicino a noi. definisce questa compagnia che ci circonda con l’espres‐ Anche i sacerdo custodiscono il ricordo di una invocazio‐ sione «moltudine dei tesmoni» (12,1). Così sono i san‐ ne dei san pronunciata su di loro. È uno dei momen più : una moltudine di tesmoni. toccan della liturgia dell’ordinazione. I candida si meo‐ I crisani, nel combamento contro il male, non dispera‐ no distesi per terra, con la faccia verso il pavimento. E tua no. Il crisanesimo colva una inguaribile fiducia: non cre‐ l’assemblea, guidata dal Vescovo, invoca l’intercessione dei de che le forze negave e disgregan possano prevalere. san. Un uomo rimarrebbe schiacciato soo il peso della L’ulma parola sulla storia dell’uomo non è l’odio, non è la missione che gli viene affidata, ma sentendo che tuo il morte, non è la guerra. In ogni momento della vita ci assi‐ paradiso è alle sue spalle, che la grazia di Dio non manche‐ ste la mano di Dio, e anche la discreta presenza di tu i rà perché Gesù rimane sempre fedele, allora si può par‐ creden che «ci hanno preceduto con il segno della fe‐ re sereni e rinfranca. Non siamo soli. de» (Canone Romano). La loro esistenza ci dice anzituo E cosa siamo noi? Siamo polvere che aspira al cielo. Debo‐ che la vita crisana non è un ideale irraggiungibile. E insie‐ li le nostre forze, ma potente il mistero della grazia che è me ci conforta: non siamo soli, la Chiesa è faa di innume‐ presente nella vita dei crisani. Siamo fedeli a questa ter‐ revoli fratelli, spesso anonimi, che ci hanno preceduto e ra, che Gesù ha amato in ogni istante della sua vita, ma che per l’azione dello Spirito Santo sono coinvol nelle vi‐ sappiamo e vogliamo sperare nella trasfigurazione del cende di chi ancora vive quaggiù. mondo, nel suo compimento definivo dove finalmente Quella del Baesimo non è l’unica invocazione dei san non ci saranno più le lacrime, la caveria e la sofferenza. che segna il cammino della vita crisana. Quando due Che il Signore doni a tu noi la speranza di essere san. fidanza consacrano il loro amore nel sacramento del Ma‐ Ma qualcuno di voi potrà domandarmi: “Padre, si può es‐ trimonio, viene invocata di nuovo per loro – questa volta sere santo nella vita di tu i giorni?” Sì, si può. “Ma que‐ come coppia – l’intercessione dei san. E questa invoca‐ sto significa che dobbiamo pregare tua la giornata?” No, zione è fonte di fiducia per i due giovani che partono per significa che tu devi fare il tuo dovere tua la giornata: pre‐ il “viaggio” della vita coniugale. Chi ama veramente ha il gare, andare al lavoro, custodire i figli. Ma occorre fare desiderio e il coraggio di dire “per sempre” – “per sempre” tuo con il cuore aperto verso Dio, in modo che il lavoro, – ma sa di avere bisogno della grazia di Cristo e dell’aiuto anche nella malaa e nella sofferenza, anche nelle diffi‐ dei san per poter vivere la vita matrimoniale per sempre. coltà, sia aperto a Dio. E così si può diventare san. Che il Non come alcuni dicono: “finché dura l’amore”. No: per Signore ci dia la speranza di essere san. Non pensiamo sempre! Altrimen è meglio che non sposi. O per sem‐ che è una cosa difficile, che è più facile essere delinquen‐ pre o niente. Per questo nella liturgia nuziale si invoca la che san! No. Si può essere san perché ci aiuta il Signo‐ re; è Lui che ci aiuta. È il grande regalo che ciascuno di noi può rendere al mon‐ do. Che il Signore ci dia la grazia di credere così profonda‐ mente in Lui da diventare immagine di Cristo per questo mondo. La nostra storia ha bisogno di “misci”: di perso‐ ne che rifiutano ogni dominio, che aspirano alla carità e al‐ la fraternità. Uomini e donne che vivono acceando anche una porzione di sofferenza, perché si fanno carico della fa‐ ca degli altri. Ma senza ques uomini e donne il mondo non avrebbe speranza. Per questo auguro a voi – e augu‐ ro anche a me – che il Signore ci doni la speranza di esse‐ re san. Grazie! PAPA FRANCESCO PADRE DANIELE DA SAMARATE 5 MISSIONARIO E LEBBROSO PER AMORE

“Credo” che Padre Daniele e i suoi fratelli leb‐ Preghiamo per intercessione brosi recitavano a voce alta ogni mana. di Padre Daniele

Io sono figlio di Dio. Dio abita in me. Padre, veramente Santo, fonte di ogni Santà, Posso essere quello che desidero noi ringraziamo per averci donato perché Dio è il mio aiuto. Padre Daniele da Samarate, missionario cappuccino, lebbroso per amore; Non mi stanco mai e benediciamo perché lo Spirito Santo ha perché Dio è la mia forza. fao di lui un'immagine viva di Gesù crocifisso. Non sono mai ammalato e raristato perché Dio è la mia salute. Per intercessione di Padre Daniele preghiamo di concederci quanto con fede Non mi manca niente chiediamo... perché Dio è il mio fornitore. Padre nostro... e Gloria... Proprio perché sono figlio di Dio, sono unito alla Divina Presenza di mio O Maria, Madre di Gesù e dei suoi discepoli, Padre. tu hai accompagnano con premura materna Padre Daniele, intercedi con lui presso Io sono felice in tuo quello che l'Alssimo e oenici quanto con fede intraprendo perché il mio sapere e le chiediamo... mie conoscenze aumentano in me ogni giorno che passa. Ave, o Maria... Amen.

Per richieste e segnalazioni di grazie: Vicepostulazione P. Daniele da Samarate Viale Piave, 2 – 20129 Milano 6

LA FINE DI UN LUNGO CAMMINO

prossimo molto probabilmente si ritroveranno in una classe È giunta finalmente la bella stagione, con il grande caldo, le dove la maggioranza della gente guarda chi va in chiesa o in lunghe ore di luce, i cespugli di more in fiore, i ciliegi carichi oratorio come quelle scimmie che restano spaesate davan a di fru rossi, la scuola che finisce e l’Oratorio esvo che rico‐ una macchina fotografica che fa il flash. E talvolta i loro cer‐ mincia, ed è tempo di fare le somme dell’anno che s’avvia a velli da scimmia riterranno doveroso insultare, deridere e concludersi. C’è anche chi come me va a lezione ancora per puntare il dito contro di loro, ma non dovranno disperarsi né qualche semana prima della sessione d’esami di giugno e nascondersi, perché, come ho sempre deo ai miei allievi e luglio, c’è chi lavora e si ferma ancora più tardi, ma questo come ho sempre scrio su Agorà, la migliore e più efficace breve arcolo è dedicato ai ragazzi di terza media che nello tesmonianza che possiamo dare della nostra Fede è il sorri‐ stesso fine semana hanno concluso sia il cammino scolas‐ so e la gioia con cui racconamo le esperienze che viviamo co che quello di catechismo, culminato con la Professione di con l’oratorio e con la parrocchia. E io spero di aver trasmes‐ Fede. Sabato 10 giugno, nella chiesa di Malvaglio traboccante so loro in ques due anni tanta gioia e tanto desiderio di pro‐ di gente, ques giovanissimi ragazzi hanno pubblicamente seguire il cammino. Ormai posso dirlo che è stata una leva di professato la loro Fede, la nostra Fede, la Vera Fede. Ad uno ragazzi molto aen e partecipi durante gli incontri di cate‐ ad uno sono sali sull’altare e dinanzi al vasto pubblico di pa‐ chismo, allegri e disciplina durante i pellegrinaggi, molto ren, amici e parrocchiani hanno recitato il Credo, la lunga avi nelle varie avità prache come la tombolata in Casa preghiera in cui noi crisani affermiamo di credere nel Padre, di Riposo e la vendita dei calendari ai cimiteri, curiosi e inte‐ nel Figlio, nello Spirito Santo e nella Chiesa Caolica, ovvero ressa quando facevo la guida storica di Roma e quando cer‐ nell’unico vero Dio e nella sua unica vera Chiesa. A questo cavo di spiegar loro conce un pochino complessi come la traguardo siamo giun dopo due anni di catechismo, nei qua‐ Trinità. Per voi il cammino non è finito, perché da una leva li non sono mancate grandi esperienze come i tre giorni ad come la vostra mi aspeo un grande avvenire: l’anno prossi‐ Assisi e i tre giorni a Roma. E proprio a Roma, insieme agli al‐ mo voglio vedervi a fare gli animatori al fianco dei miei allievi tri ragazzi della Diocesi, abbiamo visto le tombe di San Pietro che vi hanno preceduto, altri ancora in un futuro più lontano e San Paolo, che hanno dato la vita per poter diffondere il magari si uniranno ai Turbo Giovani per organizzare la festa di messaggio di Cristo in cui noi crediamo. Se oggi noi abbiamo San Vincenzo, perché noi ragazzi «cresciu in Oratorio» [1] ricevuto la grazia di conoscere Cristo, lo dobbiamo a ques abbiamo molto a cuore il paese in cui viviamo; e qualcuno di uomini coraggiosi che non hanno esitano di fronte alle perse‐ voi fra qualche anno potrebbe trovarsi al mio posto a far ca‐ cuzioni, che oggi hanno assunto una forma meno violenta e techismo ai ragazzi di terza media e per spiegare qualche cruenta, almeno in Occidente, ma in un certo qual modo an‐ conceo complesso riesumerà dai casseni della memoria i che da noi esistono ancora e il passaggio dalla terza media al‐ miei esempi. Non fatevi quindi ingannare dal tolo di questo la prima superiore è estremamente delicato. Ho ritenuto arcolo, perché per voi la Professione di Fede segna l’inizio di giusto e doveroso avverre più volte i miei allievi che l’anno un nuovo cammino e di nuovi grandi traguardi, mentre inve‐

IN CAMMINO VERSO UN TRENTA E LODE!

Non è facile raccontare con originalità un evento che si ripete E così, accompagni dalla recita del Rosario, alternata a can e da ormai trent’anni, però ci proverò. Ormai avete capito che tante sane chiacchiere, abbiamo coperto circa oo chilometri il tema di questo mese è il cammino, ma in questo arcolo si di cammino fino al santuario, dove Don Pierluigi ha presiedu‐ traa di un cammino vero e proprio, in senso leerale e non to la funzione concelebrata con gli altri sacerdo che insieme metaforico. A differenza dell’anno passato, l’estate è in anci‐ a lui hanno camminato e confessato durante il pellegrinag‐ po e l’aria è veramente calda, ma è sempre meglio cammina‐ gio. E poi, dopo la S. Messa, abbiamo cenato tu insieme, in re soo il sole fiammeggiante che soo nubi minacciose, un clima di grande allegria, con chiacchiere e can, i giovani e perciò quest’anno l’affluenza davan alla centrale era più al‐ i meno giovani. ta. E così, nel tardo pomeriggio di sabato 17 giugno, siamo Come è facile intuire dal tolo, questo era il trentesimo pel‐ par a piedi verso il santuario del Varallino, araversando i legrinaggio al Varallino ed è caduto proprio in occasione del campi inonda dal sole, i pra, i boschi e, dopo essere passa cinquantesimo anniversario di ordinazione sacerdotale di sull’altra sponda del Ticino, anche le risaie. Il gruppo era mol‐ Don Giuseppe, che festeggeremo di nuovi a seembre, in oc‐ to variegato: c’erano giovani e meno giovani, novelli sposi e casione della festa di Santa Maria in Binda. veterani che erano già sposa quando avevano partecipato al Vi do quindi appuntamento ai primi di seembre e auguro primo pellegrinaggio, c’erano gli animatori reduci dalla prima buona estate e buone vacanze a tu voi, cari leori! semana di Oratorio esvo e c’era anche qualche mio allievo di catechismo. E ci tengo a dirlo che erano quasi tu della Andrea Colombo mia classe: bravissimi, l’ho sempre deo che siete i migliori! 7

“Nell’oobre 2018, al Sinodo dei vescovi, i giovani saranno i protagonis”

ce si conclude il mio lungo cammino di vostro Nell’oobre 2018, a Roma, i giovani saranno protagonis del dialogo catechista. Dal prossimo anno nuovi impegni tra i pastori della nostra Chiesa. Il XV sinodo dei vescovi affronterà il pressan mi impediranno di proseguire questo servizio che mi ha dato grandissima gioia e so‐ tema: “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”. no contento di essere riuscito a concluderlo Un momento importante per tu i crisani, che avranno l’occasione con la migliore classe che mi sia capitata in di meersi in ascolto dei giovani, conoscendo le loro domande, le lo‐ ques oo anni. Cari allievi, vi faccio quindi i ro esigenze e le loro paure. miei più grandi auguri per il vostro avvenire e In realtà non occorrerà aendere un anno intero per instaurare que‐ saluto anche gli amichevoli “colleghi” che mi sto rapporto, perché la possibilità di entrare in contao con i ragazzi hanno accompagnato nell’ulmo anno di que‐ è già offerta dal documento preparatorio all’assemblea. sta avventura e con cui mi son trovato bene: Un testo preparato da un gruppo di giovani, in strea collaborazione Be, Francesco, Sabrina, Veronica, Michela, con Papa Francesco, che non vuole essere solamente un’analisi teori‐ Micaela, Giusi, Marina. Se mi volete, la guida ca ma anche praca del mondo d’oggi, dei suoi cambiamen e delle storica la faccio ancora! sue problemache. Vi saluto, anzi, va saludi! Ci vediamo presto! Domenica 18 giugno c’è stata la possibilità di parlarne insieme, al mo‐ Andrea Colombo nastero del Carmelo di Legnano, durante l’evento dal tolo provoca‐ torio: “Credi in Dio? Beh, diciamo che lo smo!” Un’arcolata riflessione ci ha portato a capire che, a fronte di una [1] Vi invito a rileggere l’arcolo di marzo realtà tanto cambiata rispeo al passato, dobbiamo decidere se la 2017, che è uno di quelli che mi sono diverto cosa giusta sia il rassegnarsi alle negavità, che in mol vedono nel maggiormente a scrivere, però tra tu i miei nostro mondo, oppure nell’impegnarsi a sfruare i cambiamen in arcoli quello più apprezzato dal pubblico è maniera posiva. Spesso si sente parlare dei giovani come coloro che stato quello di marzo 2015, che per ironia della non hanno più interessi, come coloro che non riescono a trovare la sorte racconta di un’esperienza legata al cate‐ propria vocazione; ciò che dovremmo fare è chiedere ad essi che co‐ chismo delle medie. sa significhi avere oggi una “vocazione”, dovremmo abbandonare la logica del “ascolta me, perché ciò che so io è giusto” per abbracciare quella del “sono qui a fianco a te e accompagno nelle scelte impor‐ tan della vita”. Per meere in praca un così forte cambiamento di approccio nei confron dei giovani, dobbiamo saper sfruare a nostro favore l’indi‐ vidualismo che è diventato regola del mondo. Oggi non c’è più spazio per l’idea che tu siamo parte di un’unica massa, oggi ognuno vale per se ed è diverso da tu gli altri; ecco perché dobbiamo recuperare il rapporto personale con ogni giovane, per poterlo raggiungere ed instaurare una relazione di fiducia, solo così avremo modo di aiutarlo accompagnandolo alla sua vocazione. In ques tempi la maggior parte dei giovani non si trova più negli ora‐ tori (come per altro dimostra lo stesso documento preparatorio), la maggior parte di loro è sparso nelle realtà dei nostri paesi. Si capisce come sia la quodianità il terreno su cui dobbiamo lavorare per rag‐ giungere i giovani. Il trucco è quello che Papa Francesco ha consiglia‐ to più volte alla Chiesa: quello di essere in “uscita” là dove la gente vive ed affronta quodianamente i suoi problemi. Ecco come questo XV Sinodo dei vescovi pone l’obievo di meersi in ascolto dei ragazzi (anche araverso il quesonario on line che può essere compilato da tu loro, per poter lasciare un proprio parere personale sui temi fondan di questa assemblea) con il fine di tra‐ smeere il messaggio di Cristo, oggi più che mai capace di stupire, converre ed innamorare i giovani.

Azione Caolica della Comunità Pastorale Santa Maria in Binda 8

Perché a me no? Suna na besa me?

Mi ha sempre affascinato quella parte dine e dalla follia, no no ‐ do, unendosi ai circhi come della pianura padana a nord di stante il talento. Ma chi era inserviente addeo agli ani‐ che segue il corso del Po, denominata quest’uomo che tu chia‐ mali. Qualche tempo dopo fa “Bassa Parmense, non solo per i suoi pro‐ mavano “Al ma”?. ritorno presso la famiglia do gastronomici, ma anche per le sue Nasce in Svizzera nel 1899 adova, ma le frequen cri‐ storie, i suoi paesi e i personaggi illustri, da un’emigrata veneta, Eli‐ si isteriche costringeranno la fra i quali vi è lo scultore e piore auto‐ sabea Costa, e di padre madre adova, dopo l’enne‐ didaa Antonio Ligabue. sconosciuto. A distanza di sima crisi, a denunciare il figlio Negli anni 80, dopo aver visto lo sceneg‐ pochi anni, la madre sposa che verrà espulso dalla Sviz‐ giato televisivo sulla vita di questo pio‐ Bonfiglio Laccabue, un emi‐ zera come soggeo pericolo‐ re, impersonato dall’aore Flavio Bucci, grato da Gualeri che le‐ so e violento: desnazione per curiosità mi recai a Gualeri, un pic‐ gima il figlio dandogli il Gualeri perché patria d’ori‐ colo paese della provincia di Reggio Emi‐ proprio cognome. Nascono gine del padre Bonfiglio. Liga‐ lia dove Ligabue aveva trascorso la maggior altri tre figli e per alleviare bue vi arriva nell’agosto del parte della sua vita, ma dove non appa‐ la miseria in cui versa la fa‐ 1919; non conosce l’italiano, miglia, si decide di dare in parla solo tedesco e per so‐ adozione Antonio a una pravvivere lavora come ma‐ coppia svizzero‐tedesca che Autoritrao con berreo da novale presso una cooperava sarà la sua vera famiglia. Nel motociclista che ha l’appalto dei lavori di 1913 avviene un fao tragi‐ 1954‐1955 Gualeri sistemazione degli argini del co, quando per aver mangia‐ Collezione privata fiume Po. Il lavoro è facoso to carne avariata, muoiono i per un giovane come lui, gra‐ due fratelli e la sorella; nel giro di pochi cile e rachico con la difficoltà della lin‐ giorni muore anche la madre mentre An‐ gua; a causa del suo modo di comportarsi tonio si salva perché in adozione. è spesso deriso e fao oggeo di scher‐ Il padre è accusato di omicidio, ma al zi. L’unico suo conforto sono la piura e processo è assolto. Antonio non perdo‐ la scultura che lo porteranno a non ave‐ nerà al patrigno l’accaduto e da adulto re una casa, né un lavoro, ma a vivere in riuscirà a cambiare il cognome da Lacca‐ sostanziale solitudine. bue a Ligabue. E’ sua abitudine scambiare le opere che produce per un piao di minestra, così Ligabue è uno studente mediocre, ma che i suoi quadri finiscono per abbellire con una capacità straordinaria nel dise‐ le cucine o per chiudere vecchie finestre gno. Frequenta diverse scuole, ma non nelle stalle; mol di essi andranno persi Antonio Ligabue con la sua Moto Guzzi riesce mai ad adaarsi, preferendo all’a‐ a causa di un’inondazione del Po nel 1951. micizia dei coetanei, la compagnia degli riva traccia delle sue opere; vidi solo una animali. A dicioo anni ha una violenta L’arsta subisce il fascino dell’avvicen‐ moto Guzzi a lui appartenuta, esposta crisi nervosa ed è ricoverato per la pri‐ darsi dei ritmi e delle stagioni della Bas‐ nell’atrio del palazzo comunale. Provai ma volta in un ospedale psichiatrico. Una sa e della vita dei contadini anche se una certa delusione, ma prima di par‐ volta dimesso, lascia la famiglia adova serberà tenacemente il ricordo delle sue re, visitai il cimitero. La tomba era un e inizia a condurre una vita da vagabon‐ radici elveche: in mol dei suoi paesag‐ semplice loculo sulla cui lapide vi era il calco funerario in bronzo, del suo volto con l’indicazione dell’anno e del luogo di nascita e di morte: 1899 Zurigo – 1965 Gualeri. Occorrerà aendere il cinquan‐ tesimo anniversario della sua morte per‐ ché questo comune gli dedicasse un museo.

Recentemente ho avuto l’occasione di apprezzarne più di cinquanta opere, tra dipin, sculture, disegni e incisioni di quest’arsta, nel corso di una bellissima mostra tenutasi dal 17 marzo al 18 giu‐ gno 2017 alle Scuderie del Castello Vi‐ sconteo di Pavia. La prima impressione che si ha, è di com‐ mozione, perché, araverso le opere esposte, si ripercorre una vicenda uma‐ na segnata dalla sofferenza, dalla solitu‐ Crocifissione 1952 Fondazione Museo A. Ligabue, Gualeri 9 gi, sullo sfondo vi sono i castelli, le case po un lungo peregrinare fra i vari ospe‐ della sua naa Svizzera. Grazie all’amici‐ dali, è accolto nel ricovero di Gualeri zia di Andrea Mozzali e Marino Mazza‐ dove muore il 27 maggio 1965. Le sue cura, entrambi piori e scultori che adorate moto serviranno al pagamento riconoscono il suo genio, si svolgono le di alcuni debi e all’acquisto del loculo. sue prime esposizioni. Due sono i filoni del suo mondo crea‐ I ricoveri presso gli ospedali psichiatrici vo che la mostra di Pavia ha fao emer‐ sono frequen, a causa di una sindrome gere; il primo è rappresentato dagli animali maniaco‐depressiva, ma lui connua a selvaggi e domesci dei dipin, suoi com‐ dipingere; solo il disegno, la piura e la pagni di sventura con i quali si sente più scultura hanno la capacità di dare sollie‐ in armonia. Prima di dipingerli, l’arsta vo alle sue ossessioni. I suoi quadri co‐ se ne immedesima, imitandone i versi e minciano ad avere valore, ma per lui sono le posizioni: il serpente boa che stritola sempre oggeo di scambio. il leone, l’aquila che aggredisce la volpe, Loe di galli 1958 – 1958 Luzzara (RE) due galli che combaono fra loro, il leo‐ collezione privata Negli anni quaranta, non se ne parlerà pardo che s’avventa su uno scimpanzé. più come personaggio delle mille stra‐ I colori for e aggressivi, come il rosso, quel periodo è Don Quirino Merzi, il qua‐ nezze, ma come arsta “naif”. Nonostan‐ il giallo, il verde, costuiscono il segno le è presente quasi quodianamente in te il successo, nessuna donna ha ges di di un mondo violento che ama il sangue. quel l’o spi zio per portare l’Eucarisca agli affeo nei suoi confron. Può solo sod‐ In loro vi è quasi una compresenza di ammala. Un giorno, mentre Don Quiri‐ disfare il desiderio di possedere una mo‐ vima e carnefice che meraviglia e che no gli si avvicina con discrezione per sa‐ to Guzzi. E’ in questo acquisto che trova fa orrore nello stesso tempo. lutarlo, si sente richiedere la som mi ni ‐ la sua vioria, il suo coronamento nei Il secondo filone è rappresentato dagli stra zione dei sacramen con questa frase autoritra, dove l’arsta rappresenta se più volte ribadita: ”Perché a me no? Sun‐ stesso, quasi in modo maniacale, con il a na besa me? (sono una besa io?). volto scarno e martoriato, ma con uno Il parroco capisce la sincerità di tale ri‐ sguardo di sfida perché consapevole del‐ chiesta e il 18 giugno 1963 lo baezza; le proprie capacità arsche. Gli autori‐ la semana seguente, riceverà la Cresi‐ tra possono essere le come ri ‐ ma dal Vescovo di Zambarbie‐ vendicazione e affermazione di una dignità ri. Se sia stata vera conversione, non umana, nel silenzio della natura e nel‐ spea a noi giudicare, ma mi pare op‐ l’indifferenza e nella sordità delle perso‐ portuno proporre, in conclusione, la fra‐ ne che lo circondano. Fra le varie opere se di Luciano Manicardi, priore del esposte, un dipinto del 1951, in to la to Monastero di Bose, riportata su un pan‐ “La crocifissione”, probabilmente e se gui ‐ nello della mostra: to su commissione, visto il soggeo rap‐ presentato, rimanda a un aspeo poco Se l’arte può essere una terapia, la piu‐ esplorato della sua vita, quello della sua ra di Ligabue è almeno stata una forma religiosità. di sopravvivenza. Lui era quegli autori‐ Dalle fon biografiche si evince che la fa‐ tra che connuavano a chiedere amo‐ miglia che l’aveva adoato, era di reli‐ re. E che nel coraggio di tale domanda gione evangelica e che a Gualeri, Ligabue mostrano tua la dignità dell’essere uma‐ Aquila con volpe 1944 – non aveva mai mostrato parcolare sim‐ no quale mendicante di un “Tu”, con‐ Collezione privata paa per gli ambien ecclesiasci, pro‐ nuando in un’esistenza precaria e fessandosi ateo. minacciata, a cercare amore”. confron di una società che gli è sempre stata osle. A riguardo, lo scriore, gior‐ Vi è tuavia un episodio verificatosi due nalista Edmondo Berselli ha scrio: anni prima della morte (riportato sul quo‐ Buone vacanze “… e quando era disperato saliva sulla diano “Avvenire" di qualche anno fa) moto e sfidava la nebbia dei viooli di nel quale egli è degente all’ospizio “Car‐ Renato Cardani campagna con una coperta sulle ginoc‐ ri” di Gualeri. Il parroco del paese in chia, così, perché la testata scoppiean‐ te e calda della Guzzi era l’unica con so ‐ la zione contro il gelo dell’inverno e Per chi volesse approfondire la vita l’oslità imperscrutabile del mondo”. Di Guzzi, ne acquisterà dieci, cui si aggiun‐ di Antonio Ligabue, consiglio la leura geranno una moto Bmv e un’automobi‐ del libro: le con austa. “Antonio Ligabue, l’uomo” Ma nel giugno 1961, a causa di un inci‐ di Ezio Aldoni, Giuseppe Caleffi dente in moto, è ricoverato per diversi mesi in ospedale e nel novembre dello Edizioni Imprimatur 2015 stesso anno è colpito da una paresi che costo euro 14,50 non gli permeerà più di dipingere. Do‐ 10 GOCCE DI MEMORIA … cronaca di un restauro (puntata vennovesima) IL “TRIONFO” DELLA CONTROFACCIATA: la Madonna del Rosario, la preghiera, la guerra, e la pace (Parte sesta)

La presenza di una cappella intolata di, ed inaugurato solennemente con alla Madonna del Rosario, voluta dal facoltà arcivescovile dal parroco Carlo parroco turbighese Giovanni Paolo Bu‐ Michele Galbussera il 1 agosto 1769. tero, è accertata già a parre dal XVII Nel 1889 don Pietro Bossi acquistò dal‐ secolo. Nel 1728, con l’intento di am‐ lo scultore milanese Giuseppe Nardini pliare l’anco edificio parrocchiale, si una statua in gesso della Madonna del procedee alla demolizione di parte del‐ Rosario, da collocare nella nicchia del‐ la navata, eliminando anche i due alta‐ l’altare a lei dedicato. Questo pregevo‐ ri laterali dedica a San Diego di Alcalà le simulacro è oggi conservato nella e alla Madonna del Rosario. Di quest’ul‐ sacresa della cappella della “Casa di mo era già stato ipozzato un totale Riposo Sant’Edoardo”, e ritrae la Vergi‐ rifacimento, che avrebbe dovuto preve‐ ne che con il braccio sinistro sorregge il dere il riulizzo delle colonnine in mar‐ Bambino Gesù. Il basamento è di colo‐ mo serpenno della struura secentesca re verde, e oltre a tre teste di puo ala‐ (secondo quanto illustrato da un pro‐ te, riporta anche la firma dell’arsta, speo redao nel 1705). Negli anni suc‐ l’anno e il luogo di realizzazione del ma‐ cessivi il progeo venne accantonato, nufao: “1889 / G. NARDINI / MILANO”. ma il problema si ripropose al termine La giovane Maria presenta un velo bian‐ dei lavori di costruzione dell’edificio par‐ co bordato d’oro, un manto azzurro, e rocchiale, definivamente conclusi nel una veste rosa, strea in vita da una cin‐ 1762. Grazie all’intervento finanziario tura dorata. Il Bambino Gesù indossa del Conte Antonio Pia, che decise di una veste bianca dal bordo dorato, im‐ Madonna del Rosario; infa, probabil‐ apporre le proprie armi genlizie alla preziosita di piccole stelle, e nella ma‐ mente con lo scopo di conservare e rin‐ nuova cappella, il secondo altare late‐ no destra regge un globo celeste diviso vigorire un simile culto, si optò per un rale venne ereo qualche anno più tar‐ da una croce dorata. Sia Maria che Ge‐ “ricollocamento”, e l’immagine della sù possiedono una corona sul capo, e Vergine del Rosario venne inserita al‐ portano nella mano destra il Santo Ro‐ l’interno del ciclo piorico, in una po‐ sario. Nel 1935, in occasione della de‐ sizione privilegiata e sicuramente più molizione della vecchia parrocchiale, funzionale al messaggio contenuto nel l’anco altare seecentesco fu leeral‐ dipinto della controfacciata. Accanto al‐ mente smantellato, per poi essere suc‐ la volontà di tramandare il culto, è tua‐ cessivamente ricostruito nell’auale via chiara l’intenzione di ulizzare la chiesa in corrispondenza della cappella Madonna del Rosario in maniera simbo‐ della navata laterale di destra. Tale lica, ponendola al verce di una grande struura subì infine un cambiamento di scena trionfale. Quanto raccontato da denominazione, visto che al posto del‐ questa superficie parietale travalica il la statua della Madonna del Rosario, nel‐ semplice significato religioso, e per un’a‐ la nicchia dell’altare laterale di destra, nalisi correa dobbiamo riconsiderare fu collocato il simulacro in cartone ro‐ quegli elemen che avevamo già de‐ mano (acquistato intorno agli anni ’30) raffigurante San Vincenzo Ferrer. Tale sostuzione è con ogni probabilità da aribuire alla volontà di don Riboni di riservare gli altari laterali ai due patro‐ ni del paese, cioè la Madonna (che in questo caso non è l’Assunta ma l’Addo‐ lorata, visto che la festa patronale non viene celebrata il 15 agosto, ma la ter‐ za domenica di seembre, giorno in cui cade la solennità della Madonna Addo‐ lorata) e San Vincenzo Ferrer. Il cambiamento di denominazio‐ ne dell’altare laterale di destra non poteva tuavia portare al‐ l’abolizione di un culto così an‐ co. In conformità con la logica adoata per altri San e Mar‐ ri, si deve credere che il parro‐ co Riboni non volesse eliminare del tuo l’anca devozione alla 11

manifestazioni popolari di preghiera, tra le quali può essere annoverato il “IV Congresso Eucarisco della Diocesi di Milano” qui citato dai cargli, voluto dallo stesso Schuster, e svoltosi a Mon‐ za dal 19 al 23 seembre 1945. La ricer‐ ca dell’essenzialità andava di pari passo con “l’esercizio della paternità”, cioè scrio nelle puntate preceden. Per ave‐ rio. Elemento chiave dei 25 anni di a‐ quell’aenzione cordiale rivolta alle esi‐ re un’idea generale di quanto narrato, vità pastorale del Cardinale Schuster fu genze e alle necessità spirituali e mate‐ il dipinto della controfacciata deve es‐ sicuramente la volontà di trasformare il riali dei fedeli della sua Diocesi, di cui sere osservato da lontano, in modo da clero e i fedeli milanesi in una “comuni‐ condivideva ansie e dolori, prodigando‐ poter cogliere un complesso sistema tà orante”, una sorta di grande abbazia si per difendere i diri degli oppressi e figuravo che è concepito come una sce‐ in cui tu si senssero fratelli, uni da‐ per capire i bisogni della popolazione na teatrale, posta al di là di quella cor‐ gli stessi ideali e incammina verso la mediante un’infacabile avità pasto‐ na staca rappresentata dalle due stessa meta. Il mezzo messo in campo rale, faa di frequen, rapide ma mol‐ schiere di San collocate ai la della “pi‐ per raggiungere un tale traguardo fu so‐ to puntuali visite pastorali. Il Beato ramide a gradoni”. Ma procediamo con prauo un’educazione liturgica intel‐ Schuster venne definito dai contempo‐ ordine. ligente, faa di revisione dei libri liturgici, ranei “il cardinale della preghiera”, e in Consideriamo le iscrizioni ree dai quao di solenni funzioni sacre, di studio rigo‐ effe fu un vero maestro di preghiera, angeli oran “CONGRESSO” “EUCARI‐ roso della storia ecclesiasca, di contra‐ guidato dallo spirito della regola bene‐ STICO” “1945” “SETTEMBRE”, la MA‐ sto all’ideologia nazifascista, e di grandi dena, da lui ben conosciuta in quan‐ DONNA DEL ROSARIO, l’ARCOBALENO, to monaco benedeno e Abate di San il BEATO CARDINALE ALFREDO ILDEFON‐ Paolo fuori le Mura. E proprio San Be‐ SO SCHUSTER, PAPA PIO XII, SAN FRAN‐ nedeo (proclamato “Patrono d’Euro‐ CESCO d’ASSISI, SAN BENEDETTO da pa” il 24 oobre 1964 da Papa Paolo VI) NORCIA, e i cargli “ORA ET LABORA”, è posto a destra della Vergine, imme‐ “PAX ET BONUM” e “POPOLAZIONE ED diatamente al di sopra del Cardinale OPERAI DI TURBIGO”. Il “punto di fuga” Schuster, che alle proprie spalle presen‐ di questa narrazione è rappresentato ta il carglio “ORA ET LABORA”, cioè dal Beato Alfredo Ildefonso Schuster, “PREGA E LAVORA”, sintesi della Rego‐ Arcivescovo di Milano dal 1929 al 1954, la Benedena. Speculare al Beato Schu‐ posto ai piedi della Madonna del Rosa‐ ster è Papa Pio XII (papa dal 1939 al 1958), che già nel 1939 nell’Enciclica “Summi Ponficatus” si era scagliato contro ogni forma di totalitarismo, rivol‐ gendo successivamente molteplici ap‐ pelli in favore della pace e aiutando le popolazioni colpite dal Secondo Con‐ flio Mondiale. Papa Pio XII è accompa‐ 12 gnato dal carglio “PAX ET BONUM”, cioè “PACE E BENE”, moo dell’Ordine France‐ scano; e infa, a sinistra della Vergine, po‐ co al di sopra del Pontefice, è raffigurato San Francesco d’Assisi, che il 18 giugno 1939 era stato proclamato, insieme a San‐ Approfiando del 170° anniversario ta Caterina da Siena, “Patrono d’Italia” dal‐ della morte, avvenuta a Torino il 13 lo stesso Pio XII. luglio 1847, torniamo a parlare del nostro zoologo Giuseppe Genè, con CARLO AZZIMONTI qualche dato inedito che ne comple‐ ta la biografia e ci permee di com‐ prenderne meglio la carriera pro fes ‐ BIBLIOGRAFIA: sio nale. Nato a Turbigo il 9 dicembre 1800 ANGELO MAJO, Storia della Chiesa Ambro‐ da Francesco –amministratore dei siana ‐ Volume V ‐ Dal Card. Achille Ra beni turbighesi della marchesa Ma‐ ai giorni nostri, Milano, NED, 1985. GIUSEPPE LEONI – PAOLO MIRA – PATRIZIA rianna Pia Erba Odescalchi– e dal‐ MORBIDELLI, La parrocchia e i suoi parro‐ la nosatese Petronilla Cormani, il ci. Quinto centenario di fondazione parroc‐ giovane Giuseppe –come del resto chia Beata Vergine Assunta, Turbigo, 1995. tua la famiglia, dopo la morte del PAOLO MIRA – PATRIZIA MORBIDELLI, Don padre avvenuta nel 1844– aveva Pietro Bossi, Parroco di Turbigo dal 1844 presto lasciato il paese per seguire i al 1891, tra storia e vita quodiana, Turbi‐ suoi studi. La sua carriera –come go, 2015. scrivevamo su queste pagine nel PAOLO MIRA (a cura di), La chiesa parroc‐ 2015 in occasione del rinvenimento chiale della Beata Vergine Assunta di Tur‐ della sua lapide funebre nel cimitero bigo (1936‐2016), Turbigo 2016. monumentale di Torino– fu davvero CARLO AZZIMONTI, “Ora pro nobis et libe‐ breve, ma assai intensa. Intrapresi gli studi di zoologia, nel 1827 fu chiama‐ ra nos a malo”: cinque secoli di cul tradi‐ to all’Università di Pavia come assistente alla caedra di Storia Naturale; nel zionali e anche devozioni nella terra di 1830 divenne reggente e nel 1831 docente di zoologia all’Università di Tori‐ Turbigo, Turbigo, 2017. no, carica associata alla direzione del Museo di Scienze Naturali. Partecipò e presiedee alcuni dei presgiosi Congressi della Società Italiana per il Progresso delle Scienze, che si tennero a Pi‐ sa (1839), Torino (1840), Firenze (1841), Napoli (1845) e SERVIZIO AFFIDI Genova (1846). Membro e corrispondente delle più pre‐ sgiose realtà scienfiche italiane ed europee, morì pre‐ AMBITO TERRITORIALE maturamente a soli 47 anni a Torino il 13 (secondo altre CASTANESE fon il 14) luglio 1847 per enterite cronica. Grande e ge‐ nerale fu il cordoglio e anche re Carlo Alberto, profonda‐ Il Servizio Affidi del Magenno e del mente colpito, dispose di sostenere nello studio i figli. Castanese organizza per il decimo anno consecuvo un Oltre a Maria, nata e morta dopo poche ore a Turbigo, Giu‐ corso informavo sul tema dell’affido familiare aperto seppe Genè e la moglie Teresa Melchioni ebbero diversi a coppie e persone singole. figli: Carlo, generale di Stato Maggiore e protagonista il 26 Il corso è un’occasione per condividere insieme contenu gennaio 1887 della tremenda catastrofe di Dogali presso ed esperienze su questa preziosa forma di accoglienza, Massaua (Eritrea), durante la quale morirono oltre 500 sol‐ per conoscere da vicino il mondo dell’affido, i suoi da italiani; Enrico, che intraprese come il fratello la car‐ protagonis ed i Servizi coinvol, araverso uno scambio riera militare divenendo capitano dei Bersaglieri, Adele, avo tra i partecipan e gli ospi che interverranno (le che sposò giovanissima il novarese Giuseppe Boggiani, dal Associazioni e le Cooperave del territorio che si occupano cui matrimonio nacquero tra gli altri Guido, piore ed di prossimità e affido, le famiglie affidatarie e gli operatori esploratore, ucciso nel Chaco boreale paraguayano da una dei Servizi Sociali). tribù indigena, e Oliviero, capitano degli Alpini e primo se‐ La partecipazione, che è gratuita e richiede una presenza gretario della Società Teosofica Italiana; Clelia che, dopo connuava (se si è una coppia, di almeno una persona), la morte della sorella Adele, sposò il cognato Giuseppe non comporta necessariamente una disponibilità futura Boggiani; Amalia, andata in sposa al door fisico novare‐ all’affido, ma è un primo passo per avvicinarsi a questa se Giuseppe Tarantola. temaca. E proprio sulla famiglia di Giuseppe Genè, o più precisa‐ mente su quella della moglie Teresa, vogliamo porre la no‐ Il corso, che avrà sede a Castano Primo, stra aenzione, avendo potuto verificare alcune piste di parrà il giorno 4 Maggio 2017 ricerca che, pur assai probabili, erano rimaste semplici ipo‐ Per il calendario degli incontri ed il programma tesi. scrivere a affi[email protected] I primi “sospe” erano emersi dall’ao di baesimo del‐ oppure telefonare al 320.4317502 la figlia Maria, registrato dal parroco di Turbigo Gaetano Parravicini, dal quale si evince che la bambina era nata il 19 oobre 1832 e subito “baezzata in caso di pericolo” SPIGOLATURE D’ARCHIVIO 13 1837 ‐ 1847: ANNIVERSARI DELLA MORTE DELLO SCIENZIATO TURBIGHESE GIUSEPPE GENE’ E DEL SUOCERO ARCH. STEFANO IGNAZIO MELCHIONI dal medico chirurgo Dovani, la cui assistenza al parto era se‐ speo a quello di nascita, possono ora certamente essere gnale inequivocabile di una situazione parcolarmente deli‐ meglio comprese se pensate in relazione alla figura del suo‐ cata. Nella registrazione si aggiungono alcuni da relavi ai cero. genitori Giuseppe e Teresa Marchioni, professore lui, entram‐ Chi era Stefano Ignazio Melchioni? Appartenente a un’an‐ bi possiden, coniuga a Novara il 31 agosto 1831. Purtrop‐ ca famiglia di archite e ars cinesi, Stefano Ignazio era po, come prevedibile, il registro dei mor di Turbigo annota nato a Méride (Mendrisio) nel 1765 da Giovanni Antonio, che che la piccola sopravvisse solo cinque ore e venne sepolta il nel 1753 aveva assunto l’incarico di realizzare il campanile giorno 20 nel cimitero locale, annotando come causa di mor‐ della basilica di San Gaudenzio, progeato da Benedeo Al‐ te un “parto immaturo”; anche in questa registrazione vi so‐ fieri; intrapresi gli studi all’Università di Torino, venne appro‐ no i da dei genitori: Genè prof. Giuseppe e Teresa vato architeo civile il 13 agosto 1787, specializzandosi poco Melchironi. Proprio il luogo del matrimonio (Novara) e so‐ più tardi anche nel campo dell’idraulica. Ingegnere del Dipar‐ prauo il cognome della madre (Marchioni/Melchironi), re‐ mento dell’Agogna nel 1802, nominato nel 1804 Consulto‐ gistrato in modo così impreciso, quando in realtà altre fon re idraulico, nel 1806 oeneva la carica di ingegnere capo. riportavano Melchioni, avevano arato da subito la nostra Numerosi i proge architeonici da lui realizza, dal presbi‐ aenzione. terio e coro del duomo di Novara, oggi ingloba nel tempio Finalmente, pochi giorni fa, l’amico don Paolo Milani, direo‐ antonelliano, alla costruzione dello Scurolo del Beato Pacifi‐ re dell’Archivio Storico Diocesano di Novara – che ringrazio – co di Cerano, all’altare di Sant’Adalgisio nella basilica di San ci ha permesso di visionare i registri parrocchiali della cià, Gaudenzio, la sua impresa più significava è però certamen‐ araverso i quali abbiamo potuto colmare i dubbi e dare cer‐ te legata alla progeazione del ponte sul Ticino a Boffalora tezza alle ipotesi. Ebbene, le poche indicazioni che avevamo in collaborazione con altri tecnici, i cui lavori iniziarono nel erano corree: il 31 agosto 1831 nell’insigne basilica di San 1808 e furono termina nel 1827. Nominato cavaliere del‐ Gaudenzio di Novara il vicario generale della diocesi Pietro l’Ordine dei San Maurizio e Lazzaro da parte piemontese, Scavini univa in matrimonio Giuseppe Genè figlio di France‐ della Corona ferrea da parte austriaca e oenuto il tolo di sco di Turbigo con donna Teresa figlia del cavaliere Stefano barone trasmissibile ai suo discenden, lascia tu i beni al‐ di Novara. Poteva Teresa essere figlia la numerosa famiglia che aveva se‐ –come avevamo sempre ipozzato– guito le sue orme in campo pro fes ‐ di Stefano Ignazio Melchioni, il più sio nale, Stefano Ignazio terminava i noto architeo novarese della prima suoi giorni a Novara il Venerdì Santo metà dell’Oocento? Era necessario (24 marzo) del 1837; sua moglie ancora un piccolo sforzo: trovare Giuseppina Basilico lo avrebbe se‐ l’ao di nascita di Teresa. Un poco di guito dieci giorni più tardi. pazienza, un pizzico di fortuna (due ingredien inscindibili della ricerca PAOLO MIRA d’archivio) ed eccolo: il 29 oobre 1809, Felice Negri, vicario parroc‐ chiale della Caedrale di Novara, Bibliografia baezzava una bambina con i nomi PAOLO MIRA ‐ PATRIZIA MORBIDELLI, Spi‐ di Teresa Modesta Agosna, nata il golature d’archivio: La lapide di Giu‐ giorno precedente dal signor Ignazio seppe Genè al cimitero Melchioni (del fu signor Giovanni An‐ monumentale di Torino, in Agorà, tonio) e della signora Giuseppa Basi‐ anno VI, n. 5 ‐ maggio 2015, p. 13. lico (del fu signor Giuseppe Antonio) PAOLO MIRA, Giuseppe Genè e la sua coniugi della parrocchia di San Gau‐ famiglia, in “Tesori Nascos 2008‐ denzio; madrina fu la signora Teresa 2009”, Polo Culturale del Castanese Tarsis del fu Giacomo, moglie di e Raccolto edizioni, Milano 2010, pp. Francesco Basilico della parrocchia 126‐129. di San Gaudenzio. PAOLO MIRA, Turbigo: 150° della mor‐ Non vi erano più dubbi: Teresa era te di Giuseppe Genè, in “Luce” del proprio figlia del celebre architeo 20 luglio 1997. novarese, di origine Ticinese, Stefa‐ LUCIANO RE, Stefano Ignazio Melchio‐ no Ignazio Melchioni, una delle per‐ ni e la costruzione del ponte sul Tici‐ sonalità più in vista del Piemonte a no, in DANIELA BIANCOLINI (a cura di), Il cavallo tra il XVIII e il XIX secolo, la secolo di Antonelli. Novara 1798‐ cui tomba si trova ancora oggi nel Ci‐ 188, Novara, Istuto Geografico De mitero comunale di Novara. La capa‐ Agosni, 1988, pp. 241‐257. cità e la preparazione scienfica di Giuseppe Genè sono fuori discussio‐ ne, ma la sua carriera svoltasi tua a Torino, in uno Stato “straniero” ri‐ 14 CONSIGLI PER LA LETTURA PRENDERE IL LARGO! a cura di Paolo Mira COS’È LA FELICITÀ? Al Banco libri in chiesa parrocchiale a Turbigo è possibile prenotare: Lo scopo di ogni individuo è raggiungere la felicità. A vol‐ te non si dà importanza a questa parola convin che sia Primo Mazzolari, «La carità è sempre un po’ una preoccupazione per ingenui o senmentali, oppure eccessiva». Con dieci leere inedite che valga solo per chi non ha nulla di importante da fa‐ al vescovo Giovanni Cazzani, (a cura di Bruno re ma, probabilmente, ci sbagliamo di grosso. In realtà Bignami), Edizioni Dehoniane 2017, la felicità è il motore della vita. Ognuno infa, nella vi‐ € 9,50 ta, anche se sembra soovalutare certe convinzioni, Vasta eco ha suscitato la visita di papa France‐ compie azioni, giuste o sbagliate, quando riene che sco a Bozzolo il 20 giugno scorso per rendere possano portare alla felicità. omaggio a don Primo Mazzolari, «la tromba Innanzituo dobbiamo dire che la felicità è alla base del‐ dello Spirito Santo nella Bassa padana». Tra le l’arcolo 3 della Costuzione italiana: “La Repubblica de‐ recen biografie ne abbiamo scelta una con ve garanre il pieno sviluppo della persona umana”. E taglio parcolare. “È il 3 seembre 1920 anche della Dichiarazione d’Indipendenza degli Usa: quan do don Mazzolari, con in mano il congedo da cappellano militare, si affida al suo vescovo di Cremona, monsignor Giovan‐ “Tu gli uomini sono uguali e hanno alcuni diri inalie‐ ni Cazzani (1867‐1952). Don Primo ha vissuto dall’interno il nabili: la vita, la libertà e il raggiungimento della felicità. dramma della guerra e ora chiede al suo superiore di non finire Adesso cerchiamo di rispondere alla fadica domanda: nuovamente dietro una scrivania o su una caedra del semina‐ è possibile raggiungere la felicità? Dipende da cosa in‐ rio perché desidera andare in parrocchia, tra la gente. I tes qui tendiamo. Possiamo definirla semplicemente così. La fe‐ raccol accompagnano i passaggi più importan e difficili del licità è lo stato d’animo posivo di chi riene soddisfa suo ministero sacerdotale. In queste leere, Mazzolari mostra di tu i propri desideri. voler essere figlio della sua Chiesa e incontra in Cazzani una pa‐ Osservando i bambini, quando essi sono circonda da ternità accogliente”. Non a caso, di entrambi è in corso il pro‐ un ambiente amorevole, dimostrano una felicità, che si cesso di beaficazione. può definire “disarmante”, per il solo fao di far parte di questo mondo! Essi ridono di gusto o stanno bea in Vincenzo Paglia, Beato Oscar Arnulfo braccio ai genitori, giocano concentra escludendo il Romero. L’amore è più forte della morte, mondo intorno. Il loro segreto, se possiamo chiamarlo Editrice Velar 2015, € 3,50 così, è che sono immersi nel presente! Spesso pensiamo In occasione del centenario della sua nascita, avvenuta il 15 agosto 1917, ricordiamo il bea‐ o diciamo “beata innocenza!” Come mai poi la perdia‐ to Óscar Arnulfo Romero, arcivescovo di San mo? Forse proprio perché non riusciamo più a caura‐ Salvador, ucciso il 24 marzo del 1980 mentre re l’amo, viviamo affli da un passato che ci ha celebrava la messa. Con questa agile pubbli‐ lasciato cicatrici e temiamo il futuro. Nella vita invece bi‐ cazione del postulatore della causa di beafi‐ sognerebbe ritrovare la pace di vivere, come fa un bam‐ cazione, monsignor Vincenzo Paglia, ne riper ‐ bino. Ci sembra semplicisco? cor riamo la vita e le opere. Ferma da mol L’uomo però è l’unico nell’universo che si pone doman‐ anni «il 20 dicembre del 2012 papa Benedeo de, che vuole sapere da dove viene e dove va, che non XVI aveva sbloccato la causa, ma non c’è dub‐ capisce perché soffre…e così via. Proprio a tal proposito bio che papa Bergoglio ci ha messo frea», così ha dichiarato le religioni hanno dato risposte a questa sete dell’uomo monsignor Paglia in occasione della beaficazione il 23 maggio e molte indicano nel vivere il presente e nell’amare il 2015. «Certo, l’iter della causa era molto delicato per il contesto prossimo il segreto della felicità. A suo tempo sono sta‐ nel quale è avvenuta l’uccisione e ha richiesto un serio appro‐ te definite “l’oppio dei popoli”, ma anche questa affer‐ fondimento. Ma per tu Romero era già sugli altari. Per il po‐ mazione ha fao il proprio tempo. Come crisani polo lanoamericano, ma anche per molssimi fedeli». possiamo trovare il senso del dolore nell’esperienza di Paolo Bill Valente, Fedeltà e coraggio. Cristo, che lo ha vissuto fino alla morte, per amore. In La tesmonianza di Josef Mayr‐Nusser, gioventù, ad esempio, ci sono intense emozioni che dan‐ Edizioni Alphabeta 2017, € 10,00 no felicità, ma possono essere fugaci e, a volte, nega‐ Pubblichiamo la segnalazione di Mario G. Ber‐ ve. Spesso ci sono le illusioni di carriera, potere, toni –che ringraziamo– su Josef Mayr‐Nusser, ricchezza, bellezza che, è risaputo, non danno la felicità. giovane contabile di Bolzano ucciso dai nazis Dove possiamo trovarla allora? nel 1945, che, riconosciuto marre da papa Il bello della terza età è che pian piano ci si distacca dal‐ Francesco, è stato proclamato beato il 18 le illusioni e si vede più chiaramente l’essenziale. Col marzo scorso. “Se, in Germania e nei paesi tempo si torna bambini e si gode delle piccole cose e si controlla dai nazis, tan, troppi crisani può assaporare la felicità che viene da dentro, natural‐ –caolici ed evangelici– appoggiarono Hitler mente se riusciamo a nutrire la vita interiore. Nonni e o, comunque, gli obbedirono, vi fu chi si op‐ bambini, infa, spesso stanno bene insieme. Per i cre‐ pose: e in questa schiera si staglia Josef Mayr‐Nusser”. Classe 1910, sposato e padre di un bambino, nel 1944 dopo che i nazi‐ den la felicità si prova quando il rapporto con Dio è for‐ s occuparono il Sud Tirolo/Alto Adige, viene forzatamente ar‐ te, in quei momen in cui Lo si sente accanto. Anche per ruolato nelle SS. Dopo l’addestramento in Polonia, convocato i non creden ovviamente vale questa cosa: non si par‐ con i suoi compagni per la cerimonia del giuramento il 4 oo‐ lerà di Dio ma, ad esempio, di Karma e rimane il fao bre, Josef –ben consapevole del gesto che sta per compiere e che la felicità, quando è presente, si sente ed è possibi‐ delle successive conseguenze– si rifiuta di giurare a Hitler. Arre‐ le trovarla. Tocca a noi capire quale felicità è solo appa‐ stato, processato e condannato a morte, è desnato al lager di rente e quale è reale. Proviamoci. Dachau; durante il viaggio, privato di tuo e non nutrito, muore di sten il 24 febbraio 1945. (a cura di Giorgio Mira) Nosate 15

Bilancio Primo Semestre I sogni degli anziani sono sempre un dono

Come ogni famiglia la parrocchia si ferma a ri‐ A dispeo del luogo comune che a sognare siano solo fleere sul suo bilancio. L’ordinaria amministra‐ i giovani e i bambini, la storia parla di sogni che Dio regala agli zione non presenta diversità rispeo allo scorso anziani. Anche quando il tempo è un cumulo di ricordi e tuo anno. sembra finito, non è mai terminato il tempo dei sogni perché Rimangono aper tre problemi: “nulla è impossibile a Dio” + la Chiesa della Madonna in Binda, Certamente mol elemen disnguono i sogni dei giovani da + le struure dell’Asilo quello degli anziani: + il vecchio salone dell’Oratorio. ‐ ai giovani viene spontaneo e isnvo sognare, all’anziano chie‐ de riflessione e speranza; Nell’incontro del 13 luglio ci si ascolterà con ‐ i giovani si fanno carico di auare i propri sogni, gli anziani schieezza e verità. sono costre a regalare i propri sogni alla generazione seguente ‐ i giovani sentono che tuo dipende dal loro impegno, gli an‐ Entrate ziani hanno fiducia che qualcuno accolga i loro sogni e si fac‐ Offerte liturgiche Celebrazioni fesve 8.272 cia carico della realizzazione. Cera Vova Parrocchia 2.229 Cera Vova M. in Binda 5.635 Purtroppo non riusciamo a liberarsi dal vizio di guarda‐ Celebrazioni S. Messe 2.570 re indietro, vivere di ricordi, raccontarci i tempi di una volta Celebrazioni Sacramen 1.620 “quando .....” e connuando così si rischia di vivere senza spe‐ Offerte Libere ranza, rassegna senza aese, con la vita e il cuore che inaridisce. Gruppo donne del mercoledì 1.330 Varie 3.210 Anche a Nosate, dove gli anziani non mancano, spesso si co‐ Avità Caritava 958 glie questo senso di delusione; i corli che si aprono sulla piaz‐ TOTALE 25.824 za presentano un lento e inesorabile svuotamento, non grida Uscite di bimbi, non un correre freneco, si cammina nel silenzio, e Liturgia silenzio lo troviamo in tan spazi aorno alla Chiesa. Sacerdo 1.200 E’ rimasto poco: il Comune, la Chiesa, saltuariamente i Stampa 839 servizi indispensabili, il pulmino che porta i ragazzi alle scuole Cera Vova 2.733 di Turbigo, qualche esercizio commerciale e alcune associazio‐ Spese corren ni che con perseveranza presentano iniziave. Interessi banche 187 Nosate ha bisogno di persone che sognano e se non sognano Riscaldamento 5.627 i giovani tocca agli anziani, sono loro che devono presentarsi Energia elerica 1.837 non un carico di ricordi ma con un paccheo di sogni. Spese varie 303 Assicurazioni 3.999 Manutenzione ordinaria 1.551 Sognare quindi! Ho sognato una sera di maggio: un pic‐ Lavori straordinari colo gruppo di bambini con genitori e nonni riuni per il rosa‐ Restauri ogge liturgici 3.350 rio. Non avevano spazi da occupare, non volontà di affermazio‐ Avità Caritave 714 ne, ma solo disponibilità a donare tempo nell’aiutarsi a vivere Contributo il momento di preghiera. Una sera dove i pastorelli di Fama si diocesi 1.029 chiamavano Samuele, Nicolas, Eleonora, Maeo, Lezia, Lara, decanato 790 Margherita, ... TOTALE 24.159 Un sogno che indica strade o più semplicemente delle tracce Giovedì 13 luglio che hanno bisogno di tempo. Forse dobbiamo imparare a mee‐ Incontro nel Salone parrocchiale re in secondo piano incontri che spesso portano solo parole, alle ore 21 discussioni su modelli presi altrove e idealizza, ma favorire la Confronto su ipotesi di percorsi da avviare nascita di piccoli ges che fanno vivere e scoprire una “appar‐ per creare una Comunità aenta alle tenenza”. E’ questa la strada che allarga l’orizzonte e da slan‐ persone del nostro territorio. E’ un cio alla vita. problema che riguarda tu ed è don Giuseppe opportuno che sia traato da tu coloro che hanno a cuore Nosate. 16 Turbigo

PARROCCHIA DI TURBIGO

Rendiconto della FESTA DI SAN VINCENZO 2017

Entrate Uscite Manutenzione carro processionale € 85,00 Torri di Via San Vincenzo € 213,00 Band di sabato 6 maggio € 949,56 Rinfresco di venerdì 5 maggio € 122,00 Calendari di San Vincenzo € 910,00 € 645,00 Bisco di San Vincenzo € 807,00 € 450,00 FERRAGOSTO Materiale per la mostra di venerdì 5 maggio € 53,88 FESTA PATRONALE Noleggio cavalli € 400,00 Pranzo di domenica 7 maggio € 2.006,00 € 1.245,54 POZZO SAN PATRIZIO Bibite (associazione TurboGiovani) € 215,82 € 130,00 Cornici e materiale fotografico € 30,00 Contributo dei benefaori € 2.730,00 Frielle dei Rioni Turbighesi € 241,00 Torte Asilo Infanle “Ente Morale” € 390,00 Tombolata di domenica 7 maggio € 197,00 Pubblicazioni Gruppo Storico € 190,00 Offerta degli “Inconsapevoli Talen” € 600,00 Offerta del “Gruppo Storico don Pietro Bossi” € 650,00 TOTALE € 8.936,82 € 4.323,98

Il “Comitato San Vincenzo” e il “Gruppo Storico don Pietro Bossi” hanno accantonato un fondo di € 4.612,84 per il restauro della tela di San Vin‐ cenzo Ferrer (Baldassarre Verazzi – 1850). La spesa prevenvata dal “La‐ Chi ha del materiale (nuovo, in buono boratorio San Gregorio” di Busto Arsizio è di circa € 6.240,00 (iva esclusa). stato) da regalare, è pregato di La raccolta fondi connuerà ancora nei prossimi mesi, con la vendita (do‐ po le Sante Messe e presso la “Cartoleria Sartorelli”) dei “Calendari di portarlo in segreteria parrocchiale o San Vincenzo 2018” e delle pubblicazioni del “Gruppo Storico don Pie‐ di contaare entro il 31 luglio: tro Bossi”. Il “Comitato San Vincenzo” coglie l’occasione per ringraziare tu i bene‐ Giorgio 3316166766 faori turbighesi che generosamente, alcuni dei quali anche in modo ano‐ Renato 3291132292 nimo, hanno deciso di contribuire alla realizzazione della “Festa di San Vincenzo 2017”: BAMA, Luigi Bonza S.r.l. – Prodo Petroliferi, Grassi s.n.c., Gli Animatori dell’Oratorio di Turbigo La Castanese – Onoranze Funebri, Auto Nosate, Auto Nosate Triathlon, Termoidraulica Bonavera sas di Bonavera Enzo & C., Colombo Tecnologie Eleriche di Colombo Viore, La Salute, Caffè Italia – Corte del Vino, Balot’s Caffeeria – Osteria, Asilo Ma‐ rameo, Caffeeria Argusta, Giuseppe Landini, Di Nar‐ do Acconciature, Rioni Turbighesi, Asilo Infanle “Ente RINGRAZIAMO: Mese di GIUGNO 2017 Morale”, Carla Fiori, Gioielleria Borsani S.r.l., Linea Le‐ gno e Colori di Tiziana Cavaiani, M 3 – Lavaggio Auto Offerte durante le SS. MESSE €. 3.664,00 & Camion – Servizi Pneumaci, Compagnia Teatrale Offerte CELEBRAZIONI FUNEBRI €. 2.840,00 “Gli Inconsapevoli Talen” e TurboGiovani. Grazie an‐ Offerte AMMINISTRAZIONE SACRAMENTI che alla “Cartoleria Sartorelli” per la proficua collabo‐ Baesimi €. 220,00 razione. Matrimoni €. 650,00 Grazie al Comune di Turbigo, ed in parcolare al Sin‐ Offerte LIBERE €. 50,00 daco Chrisan Garavaglia e all’Assessore alla Cultura Offerte INTENZIONI SS. MESSE €. 460,00 Marzia Artusi, soprauo per il sostegno materiale, tecnico e organizzavo. RESTAURO CHIESA PARROCCHIALE Ricevuto offerte e contributo mensile €. 1.085,00 Il Comitato San Vincenzo Pagato acconto vetrate €. 1.500,00 e il Gruppo Storico don Pietro Bossi Pagato acconto impianto audio €. 3.500,00 Malvaglio 17 SUOR LEONARDA, 50 ANNI DI VITA RELIGIOSA...

Da sempre il mese di giugno è un mese festa‐ iolo ma quest’anno una ricorrenza lo ha reso speciale, il 23 giugno infa nella parrocchia di Malvaglio le nostre suore hanno fao co‐ me di consueto il rinnovo dei vo di povertà, castà, obbedienza ed in parcolare abbia‐ mo festeggiato il 50° anniversario di vita reli‐ giosa di suor Leonarda. E’ stata una celebrazione molto senta, alla presenza di mol sacerdo e di mol parroc‐ chiani a cui è seguito un momento di festa in oratorio. A tu i partecipan suor Leonarda ha voluto lasciare in ricordo un’immaginea con un pensiero della fondatrice del suo ordine, Ma‐ dre Laura Baraggia “Perché, mio Amore, non mi è dato di poter Robeccheo ‐ Santa Maria delle Grazie essere io Te e Tu essere me, per amar infini‐ tamente di più?” RINGRAZIAMO: Mese di MAGGIO 2017 Teneramente innamorata di Dio, riservata, pa‐ Offerte durante le SS. Messe €. 2.539,00 ziente, umile, preziosa e laboriosa queste le Offerte celebrazioni Funerali €. 50,00 qualità che a mio avviso la contraddisnguo‐ Offerte Amministrazione Sacramen no, da undici anni al servizio della nostra Co‐ Baesimi €. 200,00 munità occupandosi in parcolare della sa cre ‐ Offerte intenzioni SS. Messe €. 570,00 sa di Malvaglio e degli ammala. Offerte libere €. 180,00 Un grande dono averla con noi! MANUTENZIONE CAMPANE Per te suor Leonarda ques pochi versi per Pagato accon €. 13.369,60 rinnovar il nostro grazie: Ricevuto offerte €. 15.220,00 “Cara Suor Leonarda Undici anni son passa da quando nella nostra Comunità sei arrivata, e da allora di noi e della nostra Chiesa sei sempre occupata. L’Asilo Infanle ‐ Ente Morale di Turbigo Genle, umile, preziosa e ubbidiente iniziava la sua storia nel 1905. non ci hai mai fao mancare niente. Nel 1967, l’edificio veniva riqualificato e ampliamento per accogliere un numero maggiore di bambini. Sei per noi un grande esempio di pazienza, Desideriamo festeggiare i 50 anni della nuova struura, bontà e fedeltà, da cinquant’anni tesmone ringraziando i tan Turbighesi e non fedele del tuo Signor che, con generosità, hanno permesso alla scuola di vivere fino a oggi. a Lui è rivolto tuo il tuo Amor. Samo preparando un ricco calendario di appuntamen Di tante cose ogni giorno devi occupar, per i prossimi mesi… la casa, il cucito, lo sro, la sacresa, sulla scia dei ricordi e con uno sguardo rivolto al futuro. i sacerdo e l’altar. Lanciamo un appello: Anche gli ammala vai a visitar cerchiamo immagini dell’asilo, e a tu loro una parola di conforto delle persone, della vita scolasca, delle feste non fai mancar. che si sono svolte tra queste mura (…soprauo negli ulmi 50 anni). Un grande grazie vien dal cuore per te che ci doni tanto amore. Le fotografie saranno immediatamente riprodoe Felice 50° anniversario” e riconsegnate ai proprietari. (contaare la Scuola Materna al numero 0331.899101) Susanna Grazie a tu! 18

Ciò che è determinante è lo sguardo che si posa sulle persone: se è uno sguardo senza amore e senza relazione, è morte! Carissimi, la preghiera vivente ci porta all’abbraccio con il Pa‐ dre e con Maria da cui tuo proviene, la preghiera di Gesù Anne Lécu risuona nel tempio Celeste e si propaga per tuo l’universo fino alla fine dei tempi, noi come figli adovi dobbiamo ap‐ prodare all’abbraccio con il Padre Celeste araverso Gesù, che ha deo “chi vede Me vede il Padre”. Quando lo S. Spirito arde in noi desideriamo che le opere e le Parole di Dio siano manifeste ai popoli, lo S. Spirito ci fa‐ rà comprendere le parole dei profe che ci indicano il tem‐ po che samo vivendo. Dobbiamo essere aen alle buone ispirazioni e cercare in esse la volontà di Dio, chiediamoci se meamo Dio al pri‐ mo posto, la speranza dolce amica si radica nella fede e ci salva e questo comporta di aprire il nostro cuore a Dio e al‐ le Sue leggi e Dio agirà in noi che non dobbiamo fondarci sul‐ le nostre promesse, l’amore nel mondo si sta spegnendo che diventa freddo e invivibile. La missione se compiuta senza riserve è un marrio e una gloria di eterna regalità, il cuore di Gesù non sa che dare dol‐ cezza. Gesù cerca anime oran per controbilanciare i bestemmia‐ tori e gli atei aiuto a tue le infelicità umane e a coloro che stagnano nel fango e non si curano di conoscere la verità. Impariamo a guardare con gli occhi di Gesù senza isolarci, questa è la malaa del mondo, ci vuole coraggio e cuore per sfidare il presente, l’indifferenza non è normale, se voglia‐ mo essere ama dobbiamo dare amore. Noi siamo creature e non possiamo vivere senza il nostro Creatore. Preghiamo la viva Stella Maria raggio soave di luce.

Margherita Che cos’è la conversione? È chiedere al Signore la grazia di non sparlare, di non cricare, di non chiacchierare, di volere be‐ ne a tu. È una grazia che il Signore ci dà. Questo è converre il cuore.

Papa Francesco (Udienza Generale in Piazza San Pietro mercoledì 27 agosto 2014)

SERVIZIO AFFIDI AMBITO TERRITORIALE CASTANESE CERCASI FAMIGLIA ACCOGLIENTE Care famiglie, siamo le operatrici del Servizio Affidi del Castanese e abbiamo urgente bisogno di voi! Cerchiamo una famiglia disponibile ad accogliere nella propria casa Giorgio (nome di fantasia), un bambino di 10 anni, a tempo pieno. Giorgio frequenta regolarmente l’ulmo anno di scuola elementare ed un centro pomeridiano. A causa di alcune difficoltà dei genitori, Giorgio non può aualmente connuare a vivere con loro e con l’affido li incontrerà una volta a semana. Aspeamo fiduciose una vostra risposta! Per avere maggiori informazioni contaate le Dr.sse Valeria Api e Valenna Satriano al numero 3204317502 o all’indirizzo affi[email protected] Dacci nuovi profe che possano parlare apertamente, direamente, in modo convincente e con amore ai re, ai presiden, ai senatori, alle autorità della chiesa e a tu gli uomini e le donne di buona volontà, profe che possano promuovere la pa‐ ce anziché la guerra.

Henri J.M. Nouwen COMUNE DI TURBIGO IL CENTRO D'ASCOLTO Pronto Intervento Polizia Locale: CARITAS 347 5230050 È IL LUOGO dal lunedi al sabato 7.45/19.30 A CUI POSSONO ACCEDERE domenica e fesvi 9.30/12.30 – 14.30/17.30 LE PERSONE IN CERCA DI ASCOLTO E POSSIBILI RISPOSTE Conosci AI PROPRI BISOGNI la Mutua Volontaria Ospedaliera di Turbigo? * CENTRO D'ASCOLTO CARITAS TURBIGO per le persone residenti a Turbigo e Nosate È un’associazione esistente da parecchi aperto in Via Fredda n. 9 a Turbigo decenni, aperta a tutti i cittadini di Turbigo e di Nosate, che a fronte di un il martedì dalle ore 18:30 alle 19:30 - aiuto alimentare modesto contributo annuo si prefigge di il mercoledì dalle ore 16:00 alle ore 18:00 - centro d'ascolto alleviare economicamente i disagi che il venerdì dalle ore 18:00 alle ore 19:00 - segreteria le famiglie sopportano per le degenze ospedaliere dei propri componenti. Ass.sorelle Brioschi

Convenzionata con la coop TELEFONO 338 8003787 “LA SALUTE” ACCESO DURANTE GLI ORARI D'APERTURA Sconti: 10% su visite specialistiche e prestazioni di fisioterapia, 5% su ecografie. * CARITAS MALVAGLIO Se desideri avere per le persone residenti a Malvaglio e Robecchetto maggiori informazioni chiama aperto in Via Fiori a Malvaglio il giovedì: nei giorni di lunedi e giovedi, dalle ore 14.00 alle ore 15.00 dalle ore 15:30/17:30 aiuto alimentare il n. 0331899141 Ti aspettiamo. Venuto al sacerdozio per servire una causa cui voleneri ho tuo donato, non colvo che un'ambizione, di essere fedele alla mia chiama‐ ta in qualunque officio.

Primo Mazzolari

SU RADIO T.R.M. la radio del Castanese

tutti i giorni alle ore 20:30 e tutte le domeniche alle ore 9:30 viene trasmessa la S.Messa

RADIO T.R.M. ­ Trasmissioni Radio Malvaglio p.zza s. Bernardo 2 ­ Malvaglio telef./fax 0331 875383

fm.88.00 MHz per Malvaglio e Robecchetto fm.95.90 MHz per Turbigo fm.99.50 MHz per Nosate internet : www.radiotrm.com mail :[email protected] O Signore, liberami dal mio oscuro passato, nel quale sento spesso di ricadere come in una profonda cisterna. Tu sei la luce che è venuta nel mondo affinché chiunque crede in te non debba più rimanere nelle tenebre.

Henri J.M. Nouwen Anniversario defunti TURBIGO Mese di Agosto Mese di settembre Mercoledì 6 settembre Mercoledì 2 agosto Morti dal giorno 4 al giorno 10 settembre Morti dal giorno 1 al giorno 6 agosto 2007: Garavaglia Ercolina, Sala Norberto 2007: Signorelli Elide; 2008: Baga Carolina 2009: Gaiera Giovanna; 2010: Gervasone Fiorenzo 2010: Gualdoni Umberto 2012: Caponnetto Margherita 2012: Baggi Riccardo, Stefanoni Giuseppina 2014: Cattenati Marcello, Montefusco Riccardo 2013: Scolari don Domenico, Parolini Rino, Mercoledì 13 settembre Milioto Calogera Morti dal giorno 11 al giorno 17 settembre 2015: Baggi Benito; 2016: Migliorin Carlo 2007: Cagelli Giuseppe, Cartabia Dario Mercoledì 9 agosto 2008: Addario Consolato, Bonetti Michele, Peracchi Enrichetta Morti dal giorno 7 al giorno 13 agosto 2010: Caccia Ezechiele, Cavalli Daniele 2007: Tocchio Adriano, Tinelli Maria, 2012: Tonveronachi Sem, Tapella Angelo Mira Antonio 2013: Boldoni Angelo, Pinardi Marcello; 2014: Baga Carla 2009: Berra Cecilia, Bonza Teresio, Ganna Renato 2016: Marchiando Pacchiola Bartolomeo, Gualdoni Silvano, 2010: Marcoli Gianfranco, Tano Santa Canna Rosangela 2011: Bianchini Carlo, Persiani Giuseppe, Mercoledì 20 settembre Cavaiani Giuseppina, Mazzucchelli Giovanna Morti dal giorno 18 al giorno 24 settembre 2012: Femia M. Annunziata, Prando Antide 2007: Colombo Carolina, Colzani Luigia 2013: Cedrati Carla 2009: Tapella Alfredo, Curti Luigia, Garavaglia Enrico 2014: Bossi Celestino, Peluselli Albertina, 2011: Colombo Pierino, Mosconi Lorenzo, Bassis Ivonne Lucioli Anna, Ticozzi Margherita 2012: Abbati Silvana, Ferrari Piero, Marcoli Riccardo 2016: Valli Elide 2013: Cantoni Giovanni, Zampoleri Teresa, Bonomi Edoardo, Giovi­ Mercoledì 16 agosto nazzo Teresa, Tamassia Rosa Morti dal giorno 14 al giorno 20 agosto 2016: Sesini Suor Lina, Bazzi Fiorenzo 2007: Pedroli Franco, Bianchini Alfonso Mercoledì 27 settembre 2008: Pastori Alda; 2010: Miramonti Domenico Morti dal giorno 25 settembre al 1 ottobre 2011: Lombardi Giuseppe, Cerutti Luigi, 2007: Porta Elda, Perrone Giacomo; 2009: Sporchia Giuseppe Marchetti Caterina, Galante M. Grazia, 2011: Merlo Maria; 2012: Colombo Mario, Ganguzza Rosanna Agosta Luca, Colombo Giovanna, Re Piera 2016: Riccardi Fabio 2012: Guarro Ercole; 2013: Crotti Giuseppe 2014: Giliberti Carmine; 2015: Pedretti Rosetta 2016: Vecchiattini Franca, Migliorin Flavio, ARCHIVIO Pisoni Vincenzina ROBECCHETTO CON INDUNO ­ Maggio – Giugno 2017 Mercoledì 23 agosto Morti dal giorno 21 al giorno 27 agosto Battesimi: 2007: Garavaglia Augusta, Braga Gianvincenzo, 2) Truffava Irene; 3) Liotti Lavinia; 4) Giuliani Thomas; Gualdoni Antonietta 5) Sinisi Dennis; 6) Murgia Jacopo Angelo; 7) Grimi Alex Roberto; 2008: Padoan Mauro, Molteni Angela 2009: Stegani Vasco Morti: 2010: Carimati Mario, Leoni Regina 3) Parini Angelina anni 90; 4) Re Santino, anni 92; 2011: Cavaiani Agnese, Sirufo Assuntina 5) Montani Paolina, anni 89; 6) Ottolini Aldo, anni 96. 2012: Raise Ada, Garghetti Mario 2013: Pastori Giancarlo, Oldani Carla, MALVAGLIO ­ Maggio – Giugno 2017 Rovelli Silvano, Benelli Annunciata, Perotta Gilda 2014: Ferrari Luigia; 2015: Risigo Adriano Matrimoni: 2016: Pedron Mara 2) Mara Andrea – De Dionigi Sofia; Mercoledì 30 agosto Morti dal giorno 28 agosto TURBIGO ­ Giugno 2017 al giorno 3 settembre 2007: Ranzani Mario, Tinelli Teresa Battesimi: 2008: Vailati Angela; 2009: Uboldi Egidio 14) Muharemi Oliver; 15) Summa Jole; 16) Di Fiore Diego 2010: Riva Albina 17) Catanzaro Domenico; 18) Costa Mary Isabel 2011: Salgarello Ivana, Baga M. Giuseppina 19) Pasquino Ilary, 20) Villani Andrea 2012: Colombo Marina; 2013: Vaccaro Leo Morti: 2014: Cedrati Rosalba, Lanzetto Caterina 39) Bracco Rina anni 91; 40) Ranzani Maria anni 82 2015: Croci Giovanna 41) Picco Anna Maria anni 88; 42) Cedrati Carlo anni 83 2016: Mancini Emilia, Moro Aldo, Carbone Rita Matrimoni: 3) Mapelli Andrea – Limonio Valentina 4) Stillitano Paolo – Alagna Erika