OGGI, SI PUÒ ANCORA… EVANGELIZZARE? In questo mese l’invito è di fare un esame di revisione del pro‐ bellezza della fede: dobbiamo sen rci invita a guardare al no‐ gramma che avevamo preso per l’anno pastorale 2016‐2017. Ri‐ stro passato per non dimen care da dove veniamo. Per non di‐ prendo in parte ciò che ho de o durante la Santa Messa di rin‐ men carci dei nostri avi, dei nostri nonni e di tu o quello che graziamento per la conclusione dell’anno pastorale. hanno passato per giungere dove siamo oggi, la memoria ci de‐ In questo anno la proposta è stata: “Ricominciare… per Evan‐ ve aiutare a non rimanere prigionieri di discorsi che seminano gelizzare”. fra ure e divisioni come unico modo di risolvere i confli . La L’invito era di accogliere la proposta che Gesù fa ogni giorno e memoria ci porta a ripensare il cammino dei nostri avi, dei no‐ ad ogni eucaris a è: Vieni con me e vivrai sollo degli inizi, delle stri nonni: erano a en e pron a lasciarsi guidare dalla vita di
Comunità Pastorale sul Web www.inbinda.it Sommario http://www.facebook.com/comuninbindaface
Casa Parrocchiale, Don Pierluigi Albricci Chiesa universale 4 Via alla Chiesa N°5 Turbigo Tel. 0331899341 / Cell. 3391685800 Padre Daniele da Samarate 5 email: [email protected] email: [email protected] Accendi la Vita 6 Don Andrea Cartabia Azione Ca olica 7 Via alla Chiesa N°5 Turbigo Afferrare il senso 8 Tel. 0331871480 / Cell. 3388041185 email: [email protected] Gocce di memoria 10 Casa Parrocchiale, Don Luciano Bordini Spigolature d'archivio 12 Robecchetto Tel. 0331875416 Prendere il largo ‐ Cos'è la felicità 14 email: [email protected]
Consigli per la le ura 14 Casa Parrocchiale / Suore di Malvaglio Tel. 0331875583 Nosate 15 email: [email protected] Turbigo 16 email: [email protected] Malvaglio 17 Centro Giovanile di Robecchetto Tel. 0331875496 Robecche o 17 Parrocchia San Guniforte Nosate Riceviamo & Pubblichiamo 18 Cell. 3489250077 Anniversari defun Turbigo 24 email: [email protected] Archivio 24 Don Giuseppe Monti Cell. 3398717061 email: [email protected] 3 di Fa ma, cosa ne è rimasto nella nostra vita familiare, abbia‐ ri, delle barriere che ha impedito di annunciare la gioia del Van‐ mo con nuato a rallegrarci e ringraziare Dio per questo dono, gelo, di cercare il fratello deluso o epido, di aiutare l’indiffe‐ magari vivendo meglio l’Eucaris a e l’impegno della recita del rente o l’escluso, di accogliere lo straniero, il senza fissa dimora, santo Rosario in famiglia? “Preghiera, preghiera e sacrifici per il migrante e abbiamo preferito il nostro egoismo e benessere, la conversione dei peccatori”: era l’invito di Maria ai tre pasto‐ con il rischio di essere ipocrita o essere un assassino del mio fra‐ relli, li abbiamo fa nostri?. tello? L’Eucaris a ci deve aiutare ad essere una comunità chia‐ mata ad ospitare le differenze, ad integrarle con rispe o e crea‐ Appartenenza al popolo di Dio: Siamo chiama a sen rci Chie‐ vità e a celebrare la novità che proviene dagli altri, ad essere sa: Chiesa che non divide ma che è una famiglia unita a orno una comunità che non ha paura di abbracciare i confini, le fron‐ all’Eucaris a. Ancora una volta dobbiamo rivedere il nostro amo‐ ere, ad essere una comunità che non ha paura di dare acco‐ re verso l’Eucaris a. E’ l’Eucaris a che unisce in quanto qui Ge‐ glienza a chi ne ha bisogno, perché sa chi lì è presente il Signo‐ sù si consegna alla nostra debolezza per renderla fonte di spe‐ re. Nello scri o di se embre avevo invitato a guardarci a orno ranza. Gesù Cristo ha donato il suo Corpo per la salvezza di tu : e all’interno della comunità e questo ci portava a prendere co‐ gli apostoli nell’ul ma cena, rappresentavano ogni popolo: Ge‐ scienza che in noi ci sono cris ani ferven , ma accanto trovia‐ sù li ha chiama e provenivano da ogni ceto sociale: non ha fa o mo cris ani epidi o ba ezza dimen chi quasi del loro ba e‐ differenze, li ha ama fino alla fine, fino a dare il suo Corpo co‐ simo. Da qui emerge che è compito di tu , laici e consacra di me cibo e il suo Sangue come bevanda. Ha voluto tu con sé evangelizzare per irradiazione, per contagio, per lievitazione, ed essere un corpo solo da riconsegnarlo al Padre. Questo ci ma anche per proclamazione e comunicazione specialmente porta a chiederci: in questo anno pastorale, il mio essere Chie‐ a raverso il dialogo amichevole e fraterno. sa è stato vissuto per essere una Comunità unita a orno all’eu‐ caris a? Che cosa abbiamo cercato nell’eucaris a: ciò che ci uni‐ La possibilità dell’impossibile: Accogliere Gesù nel nostro cuo‐ sce e ci fa essere una comunità che annuncia l’amore di Dio re ci aiuta a desiderare l’impossibile, in quanto a Dio nulla è im‐ Padre, oppure il nostro modo di vivere ha creato ancora dei mu‐ possibile. Quando ci disponiamo a lasciarci aiutare, a lasciarci consigliare, quando ci apriamo alla grazia della Misericordia di Dio Padre, ecco che anche l’impossibile può diventare realtà. Lasciarsi plasmare dalla Parola di Dio, lasciarsi for ficare dai sa‐ VERSI & NOTE – 16a EDIZIONE cramen , cibarci a raverso la catechesi: questo ci perme erà di sognare alla grande e di desiderare di raggiungere l’impossi‐ Occasione d’incontro bile. Questo ci porta a riconoscere quei doni che Dio ha messo per gli ar s turbighesi e non in ciascuno di noi e me erli al servizio di tu per il bene di tu . Una comunità è chiamata ad evangelizzare per contagio, per ir‐ radiazione del bene, per l’amore che vive e tes monia. Se uno FESTA PATRONALE TURBIGO ene per sé un dono che Dio gli ha dato da custodire, ecco che SETTEMBRE 2017 questo impedisce la crescita dell’amore, agisce come un ladro, e la comunità è ferita, non riesce ad essere una comunità che Anche quest’anno, durante la se mana dedicata a ra chi si sente escluso e sperimentare la bellezza di poter alla Festa Patronale, il gruppo promotore vuole diffondere l’amore del Cristo Crocifisso e Risorto. Dobbiamo fa‐ riproporre l’interessante connubio tra Musica e re in modo che superando il pessimismo sterile e divisore, pos‐ Poesia a raverso la siamo sen rci aper all’inizia va di Dio e diventare segno di quanto feconda possa essere una comunità che non si lascia 16a Edizione di VERSI & NOTE chiudere nelle proprie idee, nei propri limi e nelle proprie ca‐ pacità e si apre agli altri. Anche oggi Dio con nua a cercare al‐ lea , con nua a cercare uomini e donne capaci di credere, ca‐ L’inizia va è rivolta a tu quegli ar s paci di fare memoria, di sen rsi parte di un popolo che coopera che amano la poesia o sono musicis con la crea vità dello Spirito Santo. Dio con nua a percorrere senza dis nzione d’età. le strade della nostra comunità, si spinge in ogni luogo in cerca di cuori capaci di ascoltare il suo invito e di farlo diventare car‐ ne qui ed ora. Il tema è il seguente: Proviamo in questo periodo es vo a ripensare come viviamo il cammino della comunità e cosa possiamo fare così che la no‐ stra comunità possa diventare il luogo dove ogni persona si sen‐ “GETTARE ta accolta e invitata a collaborare per un cammino di fede e in‐ vogliare i ragazzi, i giovani e gli adolescen a ravvivare la bellezza LA MASCHERA?” della loro fede. Il prossimo Sinodo dei Vescovi avrà come tema: I giovani e la fede. Ecco sarebbe bello che già in questa estate Verità e finzione tu ci impegnassimo a pregare lo Spirito santo perché aiu i Vescovi e noi tu a trovare i modi più belli perché i giovani sap‐ nell’eterna commedia umana piano recuperare la bellezza di seguire Gesù, di stare con Gesù, di diventare veri tes moni delle fede in mezzo ai propri coeta‐ nei che hanno affievolito questo dono ricevuto con il Sacramen‐ PARTECIPATE NUMEROSI! to del Ba esimo. Cechiamo di non mandare in ferie la nostra fede, viviamo la fe‐ Per informazioni Giorgio Mira deltà alla S. Messa e come diceva Don Bosco diver amoci sì ma tel. 0331871349 – cell. 3316166766 salviamo l’anima. Pace e bene! Don PierLuigi 4 CHIESA UNIVERSALE
PAPA FRANCESCO UDIENZA GENERALE La Speranza cris ana ‐ 27. I San , tes moni e compagni di Speranza
Cari fratelli e sorelle, buongiorno! presenza dei san . E nei momen difficili bisogna avere il Nel giorno del nostro Ba esimo è risuonata per noi l’invo‐ coraggio di alzare gli occhi al cielo, pensando a tan cris a‐ cazione dei san . Mol di noi in quel momento erano bam‐ ni che sono passa a raverso la tribolazione e hanno cu‐ bini, porta in braccio dai genitori. Poco prima di compiere stodito bianche le loro ves ba esimali, lavandole nel l’unzione con l’Olio dei catecumeni, simbolo della forza di sangue dell’Agnello (cfr Ap 7,14): così dice il Libro dell’A‐ Dio nella lo a contro il male, il sacerdote ha invitato l’in‐ pocalisse. Dio non ci abbandona mai: ogni volta che ne tera assemblea a pregare per coloro che stavano per rice‐ avremo bisogno verrà un suo angelo a risollevarci e a in‐ vere il Ba esimo, invocando l’intercessione dei san . fonderci consolazione. “Angeli” qualche volta con un vol‐ Quella era la prima volta in cui, nel corso della nostra vita, to e un cuore umano, perché i san di Dio sono sempre ci veniva regalata questa compagnia di fratelli e sorelle qui, nascos in mezzo a noi. Questo è difficile da capire e “maggiori” – i san – che sono passa per la nostra stessa anche da immaginare, ma i san sono presen nella no‐ strada, che hanno conosciuto le nostre stesse fa che e vi‐ stra vita. E quando qualcuno invoca un santo o una santa, vono per sempre nell’abbraccio di Dio. La Le era agli Ebrei è proprio perché è vicino a noi. definisce questa compagnia che ci circonda con l’espres‐ Anche i sacerdo custodiscono il ricordo di una invocazio‐ sione «mol tudine dei tes moni» (12,1). Così sono i san‐ ne dei san pronunciata su di loro. È uno dei momen più : una mol tudine di tes moni. toccan della liturgia dell’ordinazione. I candida si me o‐ I cris ani, nel comba mento contro il male, non dispera‐ no distesi per terra, con la faccia verso il pavimento. E tu a no. Il cris anesimo col va una inguaribile fiducia: non cre‐ l’assemblea, guidata dal Vescovo, invoca l’intercessione dei de che le forze nega ve e disgregan possano prevalere. san . Un uomo rimarrebbe schiacciato so o il peso della L’ul ma parola sulla storia dell’uomo non è l’odio, non è la missione che gli viene affidata, ma sentendo che tu o il morte, non è la guerra. In ogni momento della vita ci assi‐ paradiso è alle sue spalle, che la grazia di Dio non manche‐ ste la mano di Dio, e anche la discreta presenza di tu i rà perché Gesù rimane sempre fedele, allora si può par ‐ creden che «ci hanno preceduto con il segno della fe‐ re sereni e rinfranca . Non siamo soli. de» (Canone Romano). La loro esistenza ci dice anzitu o E cosa siamo noi? Siamo polvere che aspira al cielo. Debo‐ che la vita cris ana non è un ideale irraggiungibile. E insie‐ li le nostre forze, ma potente il mistero della grazia che è me ci conforta: non siamo soli, la Chiesa è fa a di innume‐ presente nella vita dei cris ani. Siamo fedeli a questa ter‐ revoli fratelli, spesso anonimi, che ci hanno preceduto e ra, che Gesù ha amato in ogni istante della sua vita, ma che per l’azione dello Spirito Santo sono coinvol nelle vi‐ sappiamo e vogliamo sperare nella trasfigurazione del cende di chi ancora vive quaggiù. mondo, nel suo compimento defini vo dove finalmente Quella del Ba esimo non è l’unica invocazione dei san non ci saranno più le lacrime, la ca veria e la sofferenza. che segna il cammino della vita cris ana. Quando due Che il Signore doni a tu noi la speranza di essere san . fidanza consacrano il loro amore nel sacramento del Ma‐ Ma qualcuno di voi potrà domandarmi: “Padre, si può es‐ trimonio, viene invocata di nuovo per loro – questa volta sere santo nella vita di tu i giorni?” Sì, si può. “Ma que‐ come coppia – l’intercessione dei san . E questa invoca‐ sto significa che dobbiamo pregare tu a la giornata?” No, zione è fonte di fiducia per i due giovani che partono per significa che tu devi fare il tuo dovere tu a la giornata: pre‐ il “viaggio” della vita coniugale. Chi ama veramente ha il gare, andare al lavoro, custodire i figli. Ma occorre fare desiderio e il coraggio di dire “per sempre” – “per sempre” tu o con il cuore aperto verso Dio, in modo che il lavoro, – ma sa di avere bisogno della grazia di Cristo e dell’aiuto anche nella mala a e nella sofferenza, anche nelle diffi‐ dei san per poter vivere la vita matrimoniale per sempre. coltà, sia aperto a Dio. E così si può diventare san . Che il Non come alcuni dicono: “finché dura l’amore”. No: per Signore ci dia la speranza di essere san . Non pensiamo sempre! Altrimen è meglio che non sposi. O per sem‐ che è una cosa difficile, che è più facile essere delinquen‐ pre o niente. Per questo nella liturgia nuziale si invoca la che san ! No. Si può essere san perché ci aiuta il Signo‐ re; è Lui che ci aiuta. È il grande regalo che ciascuno di noi può rendere al mon‐ do. Che il Signore ci dia la grazia di credere così profonda‐ mente in Lui da diventare immagine di Cristo per questo mondo. La nostra storia ha bisogno di “mis ci”: di perso‐ ne che rifiutano ogni dominio, che aspirano alla carità e al‐ la fraternità. Uomini e donne che vivono acce ando anche una porzione di sofferenza, perché si fanno carico della fa‐ ca degli altri. Ma senza ques uomini e donne il mondo non avrebbe speranza. Per questo auguro a voi – e augu‐ ro anche a me – che il Signore ci doni la speranza di esse‐ re san . Grazie! PAPA FRANCESCO PADRE DANIELE DA SAMARATE 5 MISSIONARIO E LEBBROSO PER AMORE
“Credo” che Padre Daniele e i suoi fratelli leb‐ Preghiamo per intercessione brosi recitavano a voce alta ogni ma na. di Padre Daniele
Io sono figlio di Dio. Dio abita in me. Padre, veramente Santo, fonte di ogni San tà, Posso essere quello che desidero noi ringraziamo per averci donato perché Dio è il mio aiuto. Padre Daniele da Samarate, missionario cappuccino, lebbroso per amore; Non mi stanco mai e benediciamo perché lo Spirito Santo ha perché Dio è la mia forza. fa o di lui un'immagine viva di Gesù crocifisso. Non sono mai ammalato e ra ristato perché Dio è la mia salute. Per intercessione di Padre Daniele preghiamo di concederci quanto con fede Non mi manca niente chiediamo... perché Dio è il mio fornitore. Padre nostro... e Gloria... Proprio perché sono figlio di Dio, sono unito alla Divina Presenza di mio O Maria, Madre di Gesù e dei suoi discepoli, Padre. tu hai accompagnano con premura materna Padre Daniele, intercedi con lui presso Io sono felice in tu o quello che l'Al ssimo e o enici quanto con fede intraprendo perché il mio sapere e le chiediamo... mie conoscenze aumentano in me ogni giorno che passa. Ave, o Maria... Amen.
Per richieste e segnalazioni di grazie: Vicepostulazione P. Daniele da Samarate Viale Piave, 2 – 20129 Milano 6
LA FINE DI UN LUNGO CAMMINO
prossimo molto probabilmente si ritroveranno in una classe È giunta finalmente la bella stagione, con il grande caldo, le dove la maggioranza della gente guarda chi va in chiesa o in lunghe ore di luce, i cespugli di more in fiore, i ciliegi carichi oratorio come quelle scimmie che restano spaesate davan a di fru rossi, la scuola che finisce e l’Oratorio es vo che rico‐ una macchina fotografica che fa il flash. E talvolta i loro cer‐ mincia, ed è tempo di fare le somme dell’anno che s’avvia a velli da scimmia riterranno doveroso insultare, deridere e concludersi. C’è anche chi come me va a lezione ancora per puntare il dito contro di loro, ma non dovranno disperarsi né qualche se mana prima della sessione d’esami di giugno e nascondersi, perché, come ho sempre de o ai miei allievi e luglio, c’è chi lavora e si ferma ancora più tardi, ma questo come ho sempre scri o su Agorà, la migliore e più efficace breve ar colo è dedicato ai ragazzi di terza media che nello tes monianza che possiamo dare della nostra Fede è il sorri‐ stesso fine se mana hanno concluso sia il cammino scolas ‐ so e la gioia con cui raccon amo le esperienze che viviamo co che quello di catechismo, culminato con la Professione di con l’oratorio e con la parrocchia. E io spero di aver trasmes‐ Fede. Sabato 10 giugno, nella chiesa di Malvaglio traboccante so loro in ques due anni tanta gioia e tanto desiderio di pro‐ di gente, ques giovanissimi ragazzi hanno pubblicamente seguire il cammino. Ormai posso dirlo che è stata una leva di professato la loro Fede, la nostra Fede, la Vera Fede. Ad uno ragazzi molto a en e partecipi durante gli incontri di cate‐ ad uno sono sali sull’altare e dinanzi al vasto pubblico di pa‐ chismo, allegri e disciplina durante i pellegrinaggi, molto ren , amici e parrocchiani hanno recitato il Credo, la lunga a vi nelle varie a vità pra che come la tombolata in Casa preghiera in cui noi cris ani affermiamo di credere nel Padre, di Riposo e la vendita dei calendari ai cimiteri, curiosi e inte‐ nel Figlio, nello Spirito Santo e nella Chiesa Ca olica, ovvero ressa quando facevo la guida storica di Roma e quando cer‐ nell’unico vero Dio e nella sua unica vera Chiesa. A questo cavo di spiegar loro conce un pochino complessi come la traguardo siamo giun dopo due anni di catechismo, nei qua‐ Trinità. Per voi il cammino non è finito, perché da una leva li non sono mancate grandi esperienze come i tre giorni ad come la vostra mi aspe o un grande avvenire: l’anno prossi‐ Assisi e i tre giorni a Roma. E proprio a Roma, insieme agli al‐ mo voglio vedervi a fare gli animatori al fianco dei miei allievi tri ragazzi della Diocesi, abbiamo visto le tombe di San Pietro che vi hanno preceduto, altri ancora in un futuro più lontano e San Paolo, che hanno dato la vita per poter diffondere il magari si uniranno ai Turbo Giovani per organizzare la festa di messaggio di Cristo in cui noi crediamo. Se oggi noi abbiamo San Vincenzo, perché noi ragazzi «cresciu in Oratorio» [1] ricevuto la grazia di conoscere Cristo, lo dobbiamo a ques abbiamo molto a cuore il paese in cui viviamo; e qualcuno di uomini coraggiosi che non hanno esitano di fronte alle perse‐ voi fra qualche anno potrebbe trovarsi al mio posto a far ca‐ cuzioni, che oggi hanno assunto una forma meno violenta e techismo ai ragazzi di terza media e per spiegare qualche cruenta, almeno in Occidente, ma in un certo qual modo an‐ conce o complesso riesumerà dai casse ni della memoria i che da noi esistono ancora e il passaggio dalla terza media al‐ miei esempi. Non fatevi quindi ingannare dal tolo di questo la prima superiore è estremamente delicato. Ho ritenuto ar colo, perché per voi la Professione di Fede segna l’inizio di giusto e doveroso avver re più volte i miei allievi che l’anno un nuovo cammino e di nuovi grandi traguardi, mentre inve‐
IN CAMMINO VERSO UN TRENTA E LODE!
Non è facile raccontare con originalità un evento che si ripete E così, accompagni dalla recita del Rosario, alternata a can e da ormai trent’anni, però ci proverò. Ormai avete capito che tante sane chiacchiere, abbiamo coperto circa o o chilometri il tema di questo mese è il cammino, ma in questo ar colo si di cammino fino al santuario, dove Don Pierluigi ha presiedu‐ tra a di un cammino vero e proprio, in senso le erale e non to la funzione concelebrata con gli altri sacerdo che insieme metaforico. A differenza dell’anno passato, l’estate è in an ci‐ a lui hanno camminato e confessato durante il pellegrinag‐ po e l’aria è veramente calda, ma è sempre meglio cammina‐ gio. E poi, dopo la S. Messa, abbiamo cenato tu insieme, in re so o il sole fiammeggiante che so o nubi minacciose, un clima di grande allegria, con chiacchiere e can , i giovani e perciò quest’anno l’affluenza davan alla centrale era più al‐ i meno giovani. ta. E così, nel tardo pomeriggio di sabato 17 giugno, siamo Come è facile intuire dal tolo, questo era il trentesimo pel‐ par a piedi verso il santuario del Varallino, a raversando i legrinaggio al Varallino ed è caduto proprio in occasione del campi inonda dal sole, i pra , i boschi e, dopo essere passa cinquantesimo anniversario di ordinazione sacerdotale di sull’altra sponda del Ticino, anche le risaie. Il gruppo era mol‐ Don Giuseppe, che festeggeremo di nuovi a se embre, in oc‐ to variegato: c’erano giovani e meno giovani, novelli sposi e casione della festa di Santa Maria in Binda. veterani che erano già sposa quando avevano partecipato al Vi do quindi appuntamento ai primi di se embre e auguro primo pellegrinaggio, c’erano gli animatori reduci dalla prima buona estate e buone vacanze a tu voi, cari le ori! se mana di Oratorio es vo e c’era anche qualche mio allievo di catechismo. E ci tengo a dirlo che erano quasi tu della Andrea Colombo mia classe: bravissimi, l’ho sempre de o che siete i migliori! 7
“Nell’o obre 2018, al Sinodo dei vescovi, i giovani saranno i protagonis ”
ce si conclude il mio lungo cammino di vostro Nell’o obre 2018, a Roma, i giovani saranno protagonis del dialogo catechista. Dal prossimo anno nuovi impegni tra i pastori della nostra Chiesa. Il XV sinodo dei vescovi affronterà il pressan mi impediranno di proseguire questo servizio che mi ha dato grandissima gioia e so‐ tema: “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”. no contento di essere riuscito a concluderlo Un momento importante per tu i cris ani, che avranno l’occasione con la migliore classe che mi sia capitata in di me ersi in ascolto dei giovani, conoscendo le loro domande, le lo‐ ques o o anni. Cari allievi, vi faccio quindi i ro esigenze e le loro paure. miei più grandi auguri per il vostro avvenire e In realtà non occorrerà a endere un anno intero per instaurare que‐ saluto anche gli amichevoli “colleghi” che mi sto rapporto, perché la possibilità di entrare in conta o con i ragazzi hanno accompagnato nell’ul mo anno di que‐ è già offerta dal documento preparatorio all’assemblea. sta avventura e con cui mi son trovato bene: Un testo preparato da un gruppo di giovani, in stre a collaborazione Be , Francesco, Sabrina, Veronica, Michela, con Papa Francesco, che non vuole essere solamente un’analisi teori‐ Micaela, Giusi, Marina. Se mi volete, la guida ca ma anche pra ca del mondo d’oggi, dei suoi cambiamen e delle storica la faccio ancora! sue problema che. Vi saluto, anzi, va saludi! Ci vediamo presto! Domenica 18 giugno c’è stata la possibilità di parlarne insieme, al mo‐ Andrea Colombo nastero del Carmelo di Legnano, durante l’evento dal tolo provoca‐ torio: “Credi in Dio? Beh, diciamo che lo s mo!” Un’ar colata riflessione ci ha portato a capire che, a fronte di una [1] Vi invito a rileggere l’ar colo di marzo realtà tanto cambiata rispe o al passato, dobbiamo decidere se la 2017, che è uno di quelli che mi sono diver to cosa giusta sia il rassegnarsi alle nega vità, che in mol vedono nel maggiormente a scrivere, però tra tu i miei nostro mondo, oppure nell’impegnarsi a sfru are i cambiamen in ar coli quello più apprezzato dal pubblico è maniera posi va. Spesso si sente parlare dei giovani come coloro che stato quello di marzo 2015, che per ironia della non hanno più interessi, come coloro che non riescono a trovare la sorte racconta di un’esperienza legata al cate‐ propria vocazione; ciò che dovremmo fare è chiedere ad essi che co‐ chismo delle medie. sa significhi avere oggi una “vocazione”, dovremmo abbandonare la logica del “ascolta me, perché ciò che so io è giusto” per abbracciare quella del “sono qui a fianco a te e accompagno nelle scelte impor‐ tan della vita”. Per me ere in pra ca un così forte cambiamento di approccio nei confron dei giovani, dobbiamo saper sfru are a nostro favore l’indi‐ vidualismo che è diventato regola del mondo. Oggi non c’è più spazio per l’idea che tu siamo parte di un’unica massa, oggi ognuno vale per se ed è diverso da tu gli altri; ecco perché dobbiamo recuperare il rapporto personale con ogni giovane, per poterlo raggiungere ed instaurare una relazione di fiducia, solo così avremo modo di aiutarlo accompagnandolo alla sua vocazione. In ques tempi la maggior parte dei giovani non si trova più negli ora‐ tori (come per altro dimostra lo stesso documento preparatorio), la maggior parte di loro è sparso nelle realtà dei nostri paesi. Si capisce come sia la quo dianità il terreno su cui dobbiamo lavorare per rag‐ giungere i giovani. Il trucco è quello che Papa Francesco ha consiglia‐ to più volte alla Chiesa: quello di essere in “uscita” là dove la gente vive ed affronta quo dianamente i suoi problemi. Ecco come questo XV Sinodo dei vescovi pone l’obie vo di me ersi in ascolto dei ragazzi (anche a raverso il ques onario on line che può essere compilato da tu loro, per poter lasciare un proprio parere personale sui temi fondan di questa assemblea) con il fine di tra‐ sme ere il messaggio di Cristo, oggi più che mai capace di stupire, conver re ed innamorare i giovani.
Azione Ca olica della Comunità Pastorale Santa Maria in Binda 8
Perché a me no? Sun a na bes a me?
Mi ha sempre affascinato quella parte dine e dalla follia, no no ‐ do, unendosi ai circhi come della pianura padana a nord di Parma stante il talento. Ma chi era inserviente adde o agli ani‐ che segue il corso del Po, denominata quest’uomo che tu chia‐ mali. Qualche tempo dopo fa “Bassa Parmense, non solo per i suoi pro‐ mavano “Al ma ”?. ritorno presso la famiglia do gastronomici, ma anche per le sue Nasce in Svizzera nel 1899 ado va, ma le frequen cri‐ storie, i suoi paesi e i personaggi illustri, da un’emigrata veneta, Eli‐ si isteriche costringeranno la fra i quali vi è lo scultore e pi ore auto‐ sabe a Costa, e di padre madre ado va, dopo l’enne‐ dida a Antonio Ligabue. sconosciuto. A distanza di sima crisi, a denunciare il figlio Negli anni 80, dopo aver visto lo sceneg‐ pochi anni, la madre sposa che verrà espulso dalla Sviz‐ giato televisivo sulla vita di questo pi o‐ Bonfiglio Laccabue, un emi‐ zera come sogge o pericolo‐ re, impersonato dall’a ore Flavio Bucci, grato da Gual eri che le‐ so e violento: des nazione per curiosità mi recai a Gual eri, un pic‐ gi ma il figlio dandogli il Gual eri perché patria d’ori‐ colo paese della provincia di Reggio Emi‐ proprio cognome. Nascono gine del padre Bonfiglio. Liga‐ lia dove Ligabue aveva trascorso la maggior altri tre figli e per alleviare bue vi arriva nell’agosto del parte della sua vita, ma dove non appa‐ la miseria in cui versa la fa‐ 1919; non conosce l’italiano, miglia, si decide di dare in parla solo tedesco e per so‐ adozione Antonio a una pravvivere lavora come ma‐ coppia svizzero‐tedesca che Autoritra o con berre o da novale presso una coopera va sarà la sua vera famiglia. Nel motociclista che ha l’appalto dei lavori di 1913 avviene un fa o tragi‐ 1954‐1955 Gual eri sistemazione degli argini del co, quando per aver mangia‐ Collezione privata fiume Po. Il lavoro è fa coso to carne avariata, muoiono i per un giovane come lui, gra‐ due fratelli e la sorella; nel giro di pochi cile e rachi co con la difficoltà della lin‐ giorni muore anche la madre mentre An‐ gua; a causa del suo modo di comportarsi tonio si salva perché in adozione. è spesso deriso e fa o ogge o di scher‐ Il padre è accusato di omicidio, ma al zi. L’unico suo conforto sono la pi ura e processo è assolto. Antonio non perdo‐ la scultura che lo porteranno a non ave‐ nerà al patrigno l’accaduto e da adulto re una casa, né un lavoro, ma a vivere in riuscirà a cambiare il cognome da Lacca‐ sostanziale solitudine. bue a Ligabue. E’ sua abitudine scambiare le opere che produce per un pia o di minestra, così Ligabue è uno studente mediocre, ma che i suoi quadri finiscono per abbellire con una capacità straordinaria nel dise‐ le cucine o per chiudere vecchie finestre gno. Frequenta diverse scuole, ma non nelle stalle; mol di essi andranno persi Antonio Ligabue con la sua Moto Guzzi riesce mai ad ada arsi, preferendo all’a‐ a causa di un’inondazione del Po nel 1951. micizia dei coetanei, la compagnia degli riva traccia delle sue opere; vidi solo una animali. A dicio o anni ha una violenta L’ar sta subisce il fascino dell’avvicen‐ moto Guzzi a lui appartenuta, esposta crisi nervosa ed è ricoverato per la pri‐ darsi dei ritmi e delle stagioni della Bas‐ nell’atrio del palazzo comunale. Provai ma volta in un ospedale psichiatrico. Una sa e della vita dei contadini anche se una certa delusione, ma prima di par ‐ volta dimesso, lascia la famiglia ado va serberà tenacemente il ricordo delle sue re, visitai il cimitero. La tomba era un e inizia a condurre una vita da vagabon‐ radici elve che: in mol dei suoi paesag‐ semplice loculo sulla cui lapide vi era il calco funerario in bronzo, del suo volto con l’indicazione dell’anno e del luogo di nascita e di morte: 1899 Zurigo – 1965 Gual eri. Occorrerà a endere il cinquan‐ tesimo anniversario della sua morte per‐ ché questo comune gli dedicasse un museo.
Recentemente ho avuto l’occasione di apprezzarne più di cinquanta opere, tra dipin , sculture, disegni e incisioni di quest’ar sta, nel corso di una bellissima mostra tenutasi dal 17 marzo al 18 giu‐ gno 2017 alle Scuderie del Castello Vi‐ sconteo di Pavia. La prima impressione che si ha, è di com‐ mozione, perché, a raverso le opere esposte, si ripercorre una vicenda uma‐ na segnata dalla sofferenza, dalla solitu‐ Crocifissione 1952 Fondazione Museo A. Ligabue, Gual eri 9 gi, sullo sfondo vi sono i castelli, le case po un lungo peregrinare fra i vari ospe‐ della sua na a Svizzera. Grazie all’amici‐ dali, è accolto nel ricovero di Gual eri zia di Andrea Mozzali e Marino Mazza‐ dove muore il 27 maggio 1965. Le sue cura , entrambi pi ori e scultori che adorate moto serviranno al pagamento riconoscono il suo genio, si svolgono le di alcuni debi e all’acquisto del loculo. sue prime esposizioni. Due sono i filoni del suo mondo crea ‐ I ricoveri presso gli ospedali psichiatrici vo che la mostra di Pavia ha fa o emer‐ sono frequen , a causa di una sindrome gere; il primo è rappresentato dagli animali maniaco‐depressiva, ma lui con nua a selvaggi e domes ci dei dipin , suoi com‐ dipingere; solo il disegno, la pi ura e la pagni di sventura con i quali si sente più scultura hanno la capacità di dare sollie‐ in armonia. Prima di dipingerli, l’ar sta vo alle sue ossessioni. I suoi quadri co‐ se ne immedesima, imitandone i versi e minciano ad avere valore, ma per lui sono le posizioni: il serpente boa che stritola sempre ogge o di scambio. il leone, l’aquila che aggredisce la volpe, Lo e di galli 1958 – 1958 Luzzara (RE) due galli che comba ono fra loro, il leo‐ collezione privata Negli anni quaranta, non se ne parlerà pardo che s’avventa su uno scimpanzé. più come personaggio delle mille stra‐ I colori for e aggressivi, come il rosso, quel periodo è Don Quirino Merzi, il qua‐ nezze, ma come ar sta “naif”. Nonostan‐ il giallo, il verde, cos tuiscono il segno le è presente quasi quo dianamente in te il successo, nessuna donna ha ges di di un mondo violento che ama il sangue. quel l’o spi zio per portare l’Eucaris ca agli affe o nei suoi confron . Può solo sod‐ In loro vi è quasi una compresenza di ammala . Un giorno, mentre Don Quiri‐ disfare il desiderio di possedere una mo‐ vi ma e carnefice che meraviglia e che no gli si avvicina con discrezione per sa‐ to Guzzi. E’ in questo acquisto che trova fa orrore nello stesso tempo. lutarlo, si sente richiedere la som mi ni ‐ la sua vi oria, il suo coronamento nei Il secondo filone è rappresentato dagli stra zione dei sacramen con questa frase autoritra , dove l’ar sta rappresenta se più volte ribadita: ”Perché a me no? Sun‐ stesso, quasi in modo maniacale, con il a na bes a me? (sono una bes a io?). volto scarno e martoriato, ma con uno Il parroco capisce la sincerità di tale ri‐ sguardo di sfida perché consapevole del‐ chiesta e il 18 giugno 1963 lo ba ezza; le proprie capacità ar s che. Gli autori‐ la se mana seguente, riceverà la Cresi‐ tra possono essere le come ri ‐ ma dal Vescovo di Guastalla Zambarbie‐ vendicazione e affermazione di una dignità ri. Se sia stata vera conversione, non umana, nel silenzio della natura e nel‐ spe a a noi giudicare, ma mi pare op‐ l’indifferenza e nella sordità delle perso‐ portuno proporre, in conclusione, la fra‐ ne che lo circondano. Fra le varie opere se di Luciano Manicardi, priore del esposte, un dipinto del 1951, in to la to Monastero di Bose, riportata su un pan‐ “La crocifissione”, probabilmente e se gui ‐ nello della mostra: to su commissione, visto il sogge o rap‐ presentato, rimanda a un aspe o poco Se l’arte può essere una terapia, la pi u‐ esplorato della sua vita, quello della sua ra di Ligabue è almeno stata una forma religiosità. di sopravvivenza. Lui era quegli autori‐ Dalle fon biografiche si evince che la fa‐ tra che con nuavano a chiedere amo‐ miglia che l’aveva ado ato, era di reli‐ re. E che nel coraggio di tale domanda gione evangelica e che a Gual eri, Ligabue mostrano tu a la dignità dell’essere uma‐ Aquila con volpe 1944 – Brescia non aveva mai mostrato par colare sim‐ no quale mendicante di un “Tu”, con ‐ Collezione privata pa a per gli ambien ecclesias ci, pro‐ nuando in un’esistenza precaria e fessandosi ateo. minacciata, a cercare amore”. confron di una società che gli è sempre stata os le. A riguardo, lo scri ore, gior‐ Vi è tu avia un episodio verificatosi due nalista Edmondo Berselli ha scri o: anni prima della morte (riportato sul quo‐ Buone vacanze “… e quando era disperato saliva sulla diano “Avvenire" di qualche anno fa) moto e sfidava la nebbia dei vio oli di nel quale egli è degente all’ospizio “Car‐ Renato Cardani campagna con una coperta sulle ginoc‐ ri” di Gual eri. Il parroco del paese in chia, così, perché la testata scoppie an‐ te e calda della Guzzi era l’unica con so ‐ la zione contro il gelo dell’inverno e Per chi volesse approfondire la vita l’os lità imperscrutabile del mondo”. Di Guzzi, ne acquisterà dieci, cui si aggiun‐ di Antonio Ligabue, consiglio la le ura geranno una moto Bmv e un’automobi‐ del libro: le con au sta. “Antonio Ligabue, l’uomo” Ma nel giugno 1961, a causa di un inci‐ di Ezio Aldoni, Giuseppe Caleffi dente in moto, è ricoverato per diversi mesi in ospedale e nel novembre dello Edizioni Imprimatur 2015 stesso anno è colpito da una paresi che costo euro 14,50 non gli perme erà più di dipingere. Do‐ 10 GOCCE DI MEMORIA … cronaca di un restauro (puntata ven novesima) IL “TRIONFO” DELLA CONTROFACCIATA: la Madonna del Rosario, la preghiera, la guerra, e la pace (Parte sesta)
La presenza di una cappella in tolata di, ed inaugurato solennemente con alla Madonna del Rosario, voluta dal facoltà arcivescovile dal parroco Carlo parroco turbighese Giovanni Paolo Bu‐ Michele Galbussera il 1 agosto 1769. tero, è accertata già a par re dal XVII Nel 1889 don Pietro Bossi acquistò dal‐ secolo. Nel 1728, con l’intento di am‐ lo scultore milanese Giuseppe Nardini pliare l’an co edificio parrocchiale, si una statua in gesso della Madonna del procede e alla demolizione di parte del‐ Rosario, da collocare nella nicchia del‐ la navata, eliminando anche i due alta‐ l’altare a lei dedicato. Questo pregevo‐ ri laterali dedica a San Diego di Alcalà le simulacro è oggi conservato nella e alla Madonna del Rosario. Di quest’ul‐ sacres a della cappella della “Casa di mo era già stato ipo zzato un totale Riposo Sant’Edoardo”, e ritrae la Vergi‐ rifacimento, che avrebbe dovuto preve‐ ne che con il braccio sinistro sorregge il dere il riu lizzo delle colonnine in mar‐ Bambino Gesù. Il basamento è di colo‐ mo serpen no della stru ura secentesca re verde, e oltre a tre teste di pu o ala‐ (secondo quanto illustrato da un pro‐ te, riporta anche la firma dell’ar sta, spe o reda o nel 1705). Negli anni suc‐ l’anno e il luogo di realizzazione del ma‐ cessivi il proge o venne accantonato, nufa o: “1889 / G. NARDINI / MILANO”. ma il problema si ripropose al termine La giovane Maria presenta un velo bian‐ dei lavori di costruzione dell’edificio par‐ co bordato d’oro, un manto azzurro, e rocchiale, defini vamente conclusi nel una veste rosa, stre a in vita da una cin‐ 1762. Grazie all’intervento finanziario tura dorata. Il Bambino Gesù indossa del Conte Antonio Pia , che decise di una veste bianca dal bordo dorato, im‐ Madonna del Rosario; infa , probabil‐ apporre le proprie armi gen lizie alla preziosita di piccole stelle, e nella ma‐ mente con lo scopo di conservare e rin‐ nuova cappella, il secondo altare late‐ no destra regge un globo celeste diviso vigorire un simile culto, si optò per un rale venne ere o qualche anno più tar‐ da una croce dorata. Sia Maria che Ge‐ “ricollocamento”, e l’immagine della sù possiedono una corona sul capo, e Vergine del Rosario venne inserita al‐ portano nella mano destra il Santo Ro‐ l’interno del ciclo pi orico, in una po‐ sario. Nel 1935, in occasione della de‐ sizione privilegiata e sicuramente più molizione della vecchia parrocchiale, funzionale al messaggio contenuto nel l’an co altare se ecentesco fu le eral‐ dipinto della controfacciata. Accanto al‐ mente smantellato, per poi essere suc‐ la volontà di tramandare il culto, è tu a‐ cessivamente ricostruito nell’a uale via chiara l’intenzione di u lizzare la chiesa in corrispondenza della cappella Madonna del Rosario in maniera simbo‐ della navata laterale di destra. Tale lica, ponendola al ver ce di una grande stru ura subì infine un cambiamento di scena trionfale. Quanto raccontato da denominazione, visto che al posto del‐ questa superficie parietale travalica il la statua della Madonna del Rosario, nel‐ semplice significato religioso, e per un’a‐ la nicchia dell’altare laterale di destra, nalisi corre a dobbiamo riconsiderare fu collocato il simulacro in cartone ro‐ quegli elemen che avevamo già de‐ mano (acquistato intorno agli anni ’30) raffigurante San Vincenzo Ferrer. Tale sos tuzione è con ogni probabilità da a ribuire alla volontà di don Riboni di riservare gli altari laterali ai due patro‐ ni del paese, cioè la Madonna (che in questo caso non è l’Assunta ma l’Addo‐ lorata, visto che la festa patronale non viene celebrata il 15 agosto, ma la ter‐ za domenica di se embre, giorno in cui cade la solennità della Madonna Addo‐ lorata) e San Vincenzo Ferrer. Il cambiamento di denominazio‐ ne dell’altare laterale di destra non poteva tu avia portare al‐ l’abolizione di un culto così an‐ co. In conformità con la logica ado ata per altri San e Mar ‐ ri, si deve credere che il parro‐ co Riboni non volesse eliminare del tu o l’an ca devozione alla 11
manifestazioni popolari di preghiera, tra le quali può essere annoverato il “IV Congresso Eucaris co della Diocesi di Milano” qui citato dai car gli, voluto dallo stesso Schuster, e svoltosi a Mon‐ za dal 19 al 23 se embre 1945. La ricer‐ ca dell’essenzialità andava di pari passo con “l’esercizio della paternità”, cioè scri o nelle puntate preceden . Per ave‐ rio. Elemento chiave dei 25 anni di a ‐ quell’a enzione cordiale rivolta alle esi‐ re un’idea generale di quanto narrato, vità pastorale del Cardinale Schuster fu genze e alle necessità spirituali e mate‐ il dipinto della controfacciata deve es‐ sicuramente la volontà di trasformare il riali dei fedeli della sua Diocesi, di cui sere osservato da lontano, in modo da clero e i fedeli milanesi in una “comuni‐ condivideva ansie e dolori, prodigando‐ poter cogliere un complesso sistema tà orante”, una sorta di grande abbazia si per difendere i diri degli oppressi e figura vo che è concepito come una sce‐ in cui tu si sen ssero fratelli, uni da‐ per capire i bisogni della popolazione na teatrale, posta al di là di quella cor‐ gli stessi ideali e incammina verso la mediante un’infa cabile a vità pasto‐ na sta ca rappresentata dalle due stessa meta. Il mezzo messo in campo rale, fa a di frequen , rapide ma mol‐ schiere di San collocate ai la della “pi‐ per raggiungere un tale traguardo fu so‐ to puntuali visite pastorali. Il Beato ramide a gradoni”. Ma procediamo con pra u o un’educazione liturgica intel‐ Schuster venne definito dai contempo‐ ordine. ligente, fa a di revisione dei libri liturgici, ranei “il cardinale della preghiera”, e in Consideriamo le iscrizioni re e dai qua o di solenni funzioni sacre, di studio rigo‐ effe fu un vero maestro di preghiera, angeli oran “CONGRESSO” “EUCARI‐ roso della storia ecclesias ca, di contra‐ guidato dallo spirito della regola bene‐ STICO” “1945” “SETTEMBRE”, la MA‐ sto all’ideologia nazifascista, e di grandi de na, da lui ben conosciuta in quan‐ DONNA DEL ROSARIO, l’ARCOBALENO, to monaco benede no e Abate di San il BEATO CARDINALE ALFREDO ILDEFON‐ Paolo fuori le Mura. E proprio San Be‐ SO SCHUSTER, PAPA PIO XII, SAN FRAN‐ nede o (proclamato “Patrono d’Euro‐ CESCO d’ASSISI, SAN BENEDETTO da pa” il 24 o obre 1964 da Papa Paolo VI) NORCIA, e i car gli “ORA ET LABORA”, è posto a destra della Vergine, imme‐ “PAX ET BONUM” e “POPOLAZIONE ED diatamente al di sopra del Cardinale OPERAI DI TURBIGO”. Il “punto di fuga” Schuster, che alle proprie spalle presen‐ di questa narrazione è rappresentato ta il car glio “ORA ET LABORA”, cioè dal Beato Alfredo Ildefonso Schuster, “PREGA E LAVORA”, sintesi della Rego‐ Arcivescovo di Milano dal 1929 al 1954, la Benede na. Speculare al Beato Schu‐ posto ai piedi della Madonna del Rosa‐ ster è Papa Pio XII (papa dal 1939 al 1958), che già nel 1939 nell’Enciclica “Summi Pon ficatus” si era scagliato contro ogni forma di totalitarismo, rivol‐ gendo successivamente molteplici ap‐ pelli in favore della pace e aiutando le popolazioni colpite dal Secondo Con‐ fli o Mondiale. Papa Pio XII è accompa‐ 12 gnato dal car glio “PAX ET BONUM”, cioè “PACE E BENE”, mo o dell’Ordine France‐ scano; e infa , a sinistra della Vergine, po‐ co al di sopra del Pontefice, è raffigurato San Francesco d’Assisi, che il 18 giugno 1939 era stato proclamato, insieme a San‐ Approfi ando del 170° anniversario ta Caterina da Siena, “Patrono d’Italia” dal‐ della morte, avvenuta a Torino il 13 lo stesso Pio XII. luglio 1847, torniamo a parlare del nostro zoologo Giuseppe Genè, con CARLO AZZIMONTI qualche dato inedito che ne comple‐ ta la biografia e ci perme e di com‐ prenderne meglio la carriera pro fes ‐ BIBLIOGRAFIA: sio nale. Nato a Turbigo il 9 dicembre 1800 ANGELO MAJO, Storia della Chiesa Ambro‐ da Francesco –amministratore dei siana ‐ Volume V ‐ Dal Card. Achille Ra beni turbighesi della marchesa Ma‐ ai giorni nostri, Milano, NED, 1985. GIUSEPPE LEONI – PAOLO MIRA – PATRIZIA rianna Pia Erba Odescalchi– e dal‐ MORBIDELLI, La parrocchia e i suoi parro‐ la nosatese Petronilla Cormani, il ci. Quinto centenario di fondazione parroc‐ giovane Giuseppe –come del resto chia Beata Vergine Assunta, Turbigo, 1995. tu a la famiglia, dopo la morte del PAOLO MIRA – PATRIZIA MORBIDELLI, Don padre avvenuta nel 1844– aveva Pietro Bossi, Parroco di Turbigo dal 1844 presto lasciato il paese per seguire i al 1891, tra storia e vita quo diana, Turbi‐ suoi studi. La sua carriera –come go, 2015. scrivevamo su queste pagine nel PAOLO MIRA (a cura di), La chiesa parroc‐ 2015 in occasione del rinvenimento chiale della Beata Vergine Assunta di Tur‐ della sua lapide funebre nel cimitero bigo (1936‐2016), Turbigo 2016. monumentale di Torino– fu davvero CARLO AZZIMONTI, “Ora pro nobis et libe‐ breve, ma assai intensa. Intrapresi gli studi di zoologia, nel 1827 fu chiama‐ ra nos a malo”: cinque secoli di cul tradi‐ to all’Università di Pavia come assistente alla ca edra di Storia Naturale; nel zionali e an che devozioni nella terra di 1830 divenne reggente e nel 1831 docente di zoologia all’Università di Tori‐ Turbigo, Turbigo, 2017. no, carica associata alla direzione del Museo di Scienze Naturali. Partecipò e presiede e alcuni dei pres giosi Congressi della Società Italiana per il Progresso delle Scienze, che si tennero a Pi‐ sa (1839), Torino (1840), Firenze (1841), Napoli (1845) e SERVIZIO AFFIDI Genova (1846). Membro e corrispondente delle più pre‐ s giose realtà scien fiche italiane ed europee, morì pre‐ AMBITO TERRITORIALE maturamente a soli 47 anni a Torino il 13 (secondo altre CASTANESE fon il 14) luglio 1847 per enterite cronica. Grande e ge‐ nerale fu il cordoglio e anche re Carlo Alberto, profonda‐ Il Servizio Affidi del Magen no e del mente colpito, dispose di sostenere nello studio i figli. Castanese organizza per il decimo anno consecu vo un Oltre a Maria, nata e morta dopo poche ore a Turbigo, Giu‐ corso informa vo sul tema dell’affido familiare aperto seppe Genè e la moglie Teresa Melchioni ebbero diversi a coppie e persone singole. figli: Carlo, generale di Stato Maggiore e protagonista il 26 Il corso è un’occasione per condividere insieme contenu gennaio 1887 della tremenda catastrofe di Dogali presso ed esperienze su questa preziosa forma di accoglienza, Massaua (Eritrea), durante la quale morirono oltre 500 sol‐ per conoscere da vicino il mondo dell’affido, i suoi da italiani; Enrico, che intraprese come il fratello la car‐ protagonis ed i Servizi coinvol , a raverso uno scambio riera militare divenendo capitano dei Bersaglieri, Adele, a vo tra i partecipan e gli ospi che interverranno (le che sposò giovanissima il novarese Giuseppe Boggiani, dal Associazioni e le Coopera ve del territorio che si occupano cui matrimonio nacquero tra gli altri Guido, pi ore ed di prossimità e affido, le famiglie affidatarie e gli operatori esploratore, ucciso nel Chaco boreale paraguayano da una dei Servizi Sociali). tribù indigena, e Oliviero, capitano degli Alpini e primo se‐ La partecipazione, che è gratuita e richiede una presenza gretario della Società Teosofica Italiana; Clelia che, dopo con nua va (se si è una coppia, di almeno una persona), la morte della sorella Adele, sposò il cognato Giuseppe non comporta necessariamente una disponibilità futura Boggiani; Amalia, andata in sposa al do or fisico novare‐ all’affido, ma è un primo passo per avvicinarsi a questa se Giuseppe Tarantola. tema ca. E proprio sulla famiglia di Giuseppe Genè, o più precisa‐ mente su quella della moglie Teresa, vogliamo porre la no‐ Il corso, che avrà sede a Castano Primo, stra a enzione, avendo potuto verificare alcune piste di par rà il giorno 4 Maggio 2017 ricerca che, pur assai probabili, erano rimaste semplici ipo‐ Per il calendario degli incontri ed il programma tesi. scrivere a affi[email protected] I primi “sospe ” erano emersi dall’a o di ba esimo del‐ oppure telefonare al 320.4317502 la figlia Maria, registrato dal parroco di Turbigo Gaetano Parravicini, dal quale si evince che la bambina era nata il 19 o obre 1832 e subito “ba ezzata in caso di pericolo” SPIGOLATURE D’ARCHIVIO 13 1837 ‐ 1847: ANNIVERSARI DELLA MORTE DELLO SCIENZIATO TURBIGHESE GIUSEPPE GENE’ E DEL SUOCERO ARCH. STEFANO IGNAZIO MELCHIONI dal medico chirurgo Dovani, la cui assistenza al parto era se‐ spe o a quello di nascita, possono ora certamente essere gnale inequivocabile di una situazione par colarmente deli‐ meglio comprese se pensate in relazione alla figura del suo‐ cata. Nella registrazione si aggiungono alcuni da rela vi ai cero. genitori Giuseppe e Teresa Marchioni, professore lui, entram‐ Chi era Stefano Ignazio Melchioni? Appartenente a un’an ‐ bi possiden , coniuga a Novara il 31 agosto 1831. Purtrop‐ ca famiglia di archite e ar s cinesi, Stefano Ignazio era po, come prevedibile, il registro dei mor di Turbigo annota nato a Méride (Mendrisio) nel 1765 da Giovanni Antonio, che che la piccola sopravvisse solo cinque ore e venne sepolta il nel 1753 aveva assunto l’incarico di realizzare il campanile giorno 20 nel cimitero locale, annotando come causa di mor‐ della basilica di San Gaudenzio, proge ato da Benede o Al‐ te un “parto immaturo”; anche in questa registrazione vi so‐ fieri; intrapresi gli studi all’Università di Torino, venne appro‐ no i da dei genitori: Genè prof. Giuseppe e Teresa vato archite o civile il 13 agosto 1787, specializzandosi poco Melchironi. Proprio il luogo del matrimonio (Novara) e so‐ più tardi anche nel campo dell’idraulica. Ingegnere del Dipar‐ pra u o il cognome della madre (Marchioni/Melchironi), re‐ mento dell’Agogna nel 1802, nominato nel 1804 Consulto‐ gistrato in modo così impreciso, quando in realtà altre fon re idraulico, nel 1806 o eneva la carica di ingegnere capo. riportavano Melchioni, avevano a rato da subito la nostra Numerosi i proge archite onici da lui realizza , dal presbi‐ a enzione. terio e coro del duomo di Novara, oggi ingloba nel tempio Finalmente, pochi giorni fa, l’amico don Paolo Milani, dire o‐ antonelliano, alla costruzione dello Scurolo del Beato Pacifi‐ re dell’Archivio Storico Diocesano di Novara – che ringrazio – co di Cerano, all’altare di Sant’Adalgisio nella basilica di San ci ha permesso di visionare i registri parrocchiali della ci à, Gaudenzio, la sua impresa più significa va è però certamen‐ a raverso i quali abbiamo potuto colmare i dubbi e dare cer‐ te legata alla proge azione del ponte sul Ticino a Boffalora tezza alle ipotesi. Ebbene, le poche indicazioni che avevamo in collaborazione con altri tecnici, i cui lavori iniziarono nel erano corre e: il 31 agosto 1831 nell’insigne basilica di San 1808 e furono termina nel 1827. Nominato cavaliere del‐ Gaudenzio di Novara il vicario generale della diocesi Pietro l’Ordine dei San Maurizio e Lazzaro da parte piemontese, Scavini univa in matrimonio Giuseppe Genè figlio di France‐ della Corona ferrea da parte austriaca e o enuto il tolo di sco di Turbigo con donna Teresa figlia del cavaliere Stefano barone trasmissibile ai suo discenden , lascia tu i beni al‐ di Novara. Poteva Teresa essere figlia la numerosa famiglia che aveva se‐ –come avevamo sempre ipo zzato– guito le sue orme in campo pro fes ‐ di Stefano Ignazio Melchioni, il più sio nale, Stefano Ignazio terminava i noto archite o novarese della prima suoi giorni a Novara il Venerdì Santo metà dell’O ocento? Era necessario (24 marzo) del 1837; sua moglie ancora un piccolo sforzo: trovare Giuseppina Basilico lo avrebbe se‐ l’a o di nascita di Teresa. Un poco di guito dieci giorni più tardi. pazienza, un pizzico di fortuna (due ingredien inscindibili della ricerca PAOLO MIRA d’archivio) ed eccolo: il 29 o obre 1809, Felice Negri, vicario parroc‐ chiale della Ca edrale di Novara, Bibliografia ba ezzava una bambina con i nomi PAOLO MIRA ‐ PATRIZIA MORBIDELLI, Spi‐ di Teresa Modesta Agos na, nata il golature d’archivio: La lapide di Giu‐ giorno precedente dal signor Ignazio seppe Genè al cimitero Melchioni (del fu signor Giovanni An‐ monumentale di Torino, in Agorà, tonio) e della signora Giuseppa Basi‐ anno VI, n. 5 ‐ maggio 2015, p. 13. lico (del fu signor Giuseppe Antonio) PAOLO MIRA, Giuseppe Genè e la sua coniugi della parrocchia di San Gau‐ famiglia, in “Tesori Nascos 2008‐ denzio; madrina fu la signora Teresa 2009”, Polo Culturale del Castanese Tarsis del fu Giacomo, moglie di e Raccolto edizioni, Milano 2010, pp. Francesco Basilico della parrocchia 126‐129. di San Gaudenzio. PAOLO MIRA, Turbigo: 150° della mor‐ Non vi erano più dubbi: Teresa era te di Giuseppe Genè, in “Luce” del proprio figlia del celebre archite o 20 luglio 1997. novarese, di origine Ticinese, Stefa‐ LUCIANO RE, Stefano Ignazio Melchio‐ no Ignazio Melchioni, una delle per‐ ni e la costruzione del ponte sul Tici‐ sonalità più in vista del Piemonte a no, in DANIELA BIANCOLINI (a cura di), Il cavallo tra il XVIII e il XIX secolo, la secolo di Antonelli. Novara 1798‐ cui tomba si trova ancora oggi nel Ci‐ 188, Novara, Is tuto Geografico De mitero comunale di Novara. La capa‐ Agos ni, 1988, pp. 241‐257. cità e la preparazione scien fica di Giuseppe Genè sono fuori discussio‐ ne, ma la sua carriera svoltasi tu a a Torino, in uno Stato “straniero” ri‐ 14 CONSIGLI PER LA LETTURA PRENDERE IL LARGO! a cura di Paolo Mira COS’È LA FELICITÀ? Al Banco libri in chiesa parrocchiale a Turbigo è possibile prenotare: Lo scopo di ogni individuo è raggiungere la felicità. A vol‐ te non si dà importanza a questa parola convin che sia Primo Mazzolari, «La carità è sempre un po’ una preoccupazione per ingenui o sen mentali, oppure eccessiva». Con dieci le ere inedite che valga solo per chi non ha nulla di importante da fa‐ al vescovo Giovanni Cazzani, (a cura di Bruno re ma, probabilmente, ci sbagliamo di grosso. In realtà Bignami), Edizioni Dehoniane Bologna 2017, la felicità è il motore della vita. Ognuno infa , nella vi‐ € 9,50 ta, anche se sembra so ovalutare certe convinzioni, Vasta eco ha suscitato la visita di papa France‐ compie azioni, giuste o sbagliate, quando ri ene che sco a Bozzolo il 20 giugno scorso per rendere possano portare alla felicità. omaggio a don Primo Mazzolari, «la tromba Innanzitu o dobbiamo dire che la felicità è alla base del‐ dello Spirito Santo nella Bassa padana». Tra le l’ar colo 3 della Cos tuzione italiana: “La Repubblica de‐ recen biografie ne abbiamo scelta una con ve garan re il pieno sviluppo della persona umana”. E taglio par colare. “È il 3 se embre 1920 anche della Dichiarazione d’Indipendenza degli Usa: quan do don Mazzolari, con in mano il congedo da cappellano militare, si affida al suo vescovo di Cremona, monsignor Giovan‐ “Tu gli uomini sono uguali e hanno alcuni diri inalie‐ ni Cazzani (1867‐1952). Don Primo ha vissuto dall’interno il nabili: la vita, la libertà e il raggiungimento della felicità. dramma della guerra e ora chiede al suo superiore di non finire Adesso cerchiamo di rispondere alla fa dica domanda: nuovamente dietro una scrivania o su una ca edra del semina‐ è possibile raggiungere la felicità? Dipende da cosa in‐ rio perché desidera andare in parrocchia, tra la gente. I tes qui tendiamo. Possiamo definirla semplicemente così. La fe‐ raccol accompagnano i passaggi più importan e difficili del licità è lo stato d’animo posi vo di chi ri ene soddisfa suo ministero sacerdotale. In queste le ere, Mazzolari mostra di tu i propri desideri. voler essere figlio della sua Chiesa e incontra in Cazzani una pa‐ Osservando i bambini, quando essi sono circonda da ternità accogliente”. Non a caso, di entrambi è in corso il pro‐ un ambiente amorevole, dimostrano una felicità, che si cesso di bea ficazione. può definire “disarmante”, per il solo fa o di far parte di questo mondo! Essi ridono di gusto o stanno bea in Vincenzo Paglia, Beato Oscar Arnulfo braccio ai genitori, giocano concentra escludendo il Romero. L’amore è più forte della morte, mondo intorno. Il loro segreto, se possiamo chiamarlo Editrice Velar 2015, € 3,50 così, è che sono immersi nel presente! Spesso pensiamo In occasione del centenario della sua nascita, avvenuta il 15 agosto 1917, ricordiamo il bea‐ o diciamo “beata innocenza!” Come mai poi la perdia‐ to Óscar Arnulfo Romero, arcivescovo di San mo? Forse proprio perché non riusciamo più a ca ura‐ Salvador, ucciso il 24 marzo del 1980 mentre re l’a mo, viviamo affli da un passato che ci ha celebrava la messa. Con questa agile pubbli‐ lasciato cicatrici e temiamo il futuro. Nella vita invece bi‐ cazione del postulatore della causa di bea fi‐ sognerebbe ritrovare la pace di vivere, come fa un bam‐ cazione, monsignor Vincenzo Paglia, ne riper ‐ bino. Ci sembra semplicis co? cor riamo la vita e le opere. Ferma da mol L’uomo però è l’unico nell’universo che si pone doman‐ anni «il 20 dicembre del 2012 papa Benede o de, che vuole sapere da dove viene e dove va, che non XVI aveva sbloccato la causa, ma non c’è dub‐ capisce perché soffre…e così via. Proprio a tal proposito bio che papa Bergoglio ci ha messo fre a», così ha dichiarato le religioni hanno dato risposte a questa sete dell’uomo monsignor Paglia in occasione della bea ficazione il 23 maggio e molte indicano nel vivere il presente e nell’amare il 2015. «Certo, l’iter della causa era molto delicato per il contesto prossimo il segreto della felicità. A suo tempo sono sta‐ nel quale è avvenuta l’uccisione e ha richiesto un serio appro‐ te definite “l’oppio dei popoli”, ma anche questa affer‐ fondimento. Ma per tu Romero era già sugli altari. Per il po‐ mazione ha fa o il proprio tempo. Come cris ani polo la noamericano, ma anche per mol ssimi fedeli». possiamo trovare il senso del dolore nell’esperienza di Paolo Bill Valente, Fedeltà e coraggio. Cristo, che lo ha vissuto fino alla morte, per amore. In La tes monianza di Josef Mayr‐Nusser, gioventù, ad esempio, ci sono intense emozioni che dan‐ Edizioni Alphabeta 2017, € 10,00 no felicità, ma possono essere fugaci e, a volte, nega ‐ Pubblichiamo la segnalazione di Mario G. Ber‐ ve. Spesso ci sono le illusioni di carriera, potere, toni –che ringraziamo– su Josef Mayr‐Nusser, ricchezza, bellezza che, è risaputo, non danno la felicità. giovane contabile di Bolzano ucciso dai nazis Dove possiamo trovarla allora? nel 1945, che, riconosciuto mar re da papa Il bello della terza età è che pian piano ci si distacca dal‐ Francesco, è stato proclamato beato il 18 le illusioni e si vede più chiaramente l’essenziale. Col marzo scorso. “Se, in Germania e nei paesi tempo si torna bambini e si gode delle piccole cose e si controlla dai nazis , tan , troppi cris ani può assaporare la felicità che viene da dentro, natural‐ –ca olici ed evangelici– appoggiarono Hitler mente se riusciamo a nutrire la vita interiore. Nonni e o, comunque, gli obbedirono, vi fu chi si op‐ bambini, infa , spesso stanno bene insieme. Per i cre‐ pose: e in questa schiera si staglia Josef Mayr‐Nusser”. Classe 1910, sposato e padre di un bambino, nel 1944 dopo che i nazi‐ den la felicità si prova quando il rapporto con Dio è for‐ s occuparono il Sud Tirolo/Alto Adige, viene forzatamente ar‐ te, in quei momen in cui Lo si sente accanto. Anche per ruolato nelle SS. Dopo l’addestramento in Polonia, convocato i non creden ovviamente vale questa cosa: non si par‐ con i suoi compagni per la cerimonia del giuramento il 4 o o‐ lerà di Dio ma, ad esempio, di Karma e rimane il fa o bre, Josef –ben consapevole del gesto che sta per compiere e che la felicità, quando è presente, si sente ed è possibi‐ delle successive conseguenze– si rifiuta di giurare a Hitler. Arre‐ le trovarla. Tocca a noi capire quale felicità è solo appa‐ stato, processato e condannato a morte, è des nato al lager di rente e quale è reale. Proviamoci. Dachau; durante il viaggio, privato di tu o e non nutrito, muore di sten il 24 febbraio 1945. (a cura di Giorgio Mira) Nosate 15
Bilancio Primo Semestre I sogni degli anziani sono sempre un dono
Come ogni famiglia la parrocchia si ferma a ri‐ A dispe o del luogo comune che a sognare siano solo fle ere sul suo bilancio. L’ordinaria amministra‐ i giovani e i bambini, la storia parla di sogni che Dio regala agli zione non presenta diversità rispe o allo scorso anziani. Anche quando il tempo è un cumulo di ricordi e tu o anno. sembra finito, non è mai terminato il tempo dei sogni perché Rimangono aper tre problemi: “nulla è impossibile a Dio” + la Chiesa della Madonna in Binda, Certamente mol elemen dis nguono i sogni dei giovani da + le stru ure dell’Asilo quello degli anziani: + il vecchio salone dell’Oratorio. ‐ ai giovani viene spontaneo e is n vo sognare, all’anziano chie‐ de riflessione e speranza; Nell’incontro del 13 luglio ci si ascolterà con ‐ i giovani si fanno carico di a uare i propri sogni, gli anziani schie ezza e verità. sono costre a regalare i propri sogni alla generazione seguente ‐ i giovani sentono che tu o dipende dal loro impegno, gli an‐ Entrate ziani hanno fiducia che qualcuno accolga i loro sogni e si fac‐ Offerte liturgiche Celebrazioni fes ve 8.272 cia carico della realizzazione. Cera Vo va Parrocchia 2.229 Cera Vo va M. in Binda 5.635 Purtroppo non riusciamo a liberarsi dal vizio di guarda‐ Celebrazioni S. Messe 2.570 re indietro, vivere di ricordi, raccontarci i tempi di una volta Celebrazioni Sacramen 1.620 “quando .....” e con nuando così si rischia di vivere senza spe‐ Offerte Libere ranza, rassegna senza a ese, con la vita e il cuore che inaridisce. Gruppo donne del mercoledì 1.330 Varie 3.210 Anche a Nosate, dove gli anziani non mancano, spesso si co‐ A vità Carita va 958 glie questo senso di delusione; i cor li che si aprono sulla piaz‐ TOTALE 25.824 za presentano un lento e inesorabile svuotamento, non grida Uscite di bimbi, non un correre frene co, si cammina nel silenzio, e Liturgia silenzio lo troviamo in tan spazi a orno alla Chiesa. Sacerdo 1.200 E’ rimasto poco: il Comune, la Chiesa, saltuariamente i Stampa 839 servizi indispensabili, il pulmino che porta i ragazzi alle scuole Cera Vo va 2.733 di Turbigo, qualche esercizio commerciale e alcune associazio‐ Spese corren ni che con perseveranza presentano inizia ve. Interessi banche 187 Nosate ha bisogno di persone che sognano e se non sognano Riscaldamento 5.627 i giovani tocca agli anziani, sono loro che devono presentarsi Energia ele rica 1.837 non un carico di ricordi ma con un pacche o di sogni. Spese varie 303 Assicurazioni 3.999 Manutenzione ordinaria 1.551 Sognare quindi! Ho sognato una sera di maggio: un pic‐ Lavori straordinari colo gruppo di bambini con genitori e nonni riuni per il rosa‐ Restauri ogge liturgici 3.350 rio. Non avevano spazi da occupare, non volontà di affermazio‐ A vità Carita ve 714 ne, ma solo disponibilità a donare tempo nell’aiutarsi a vivere Contributo il momento di preghiera. Una sera dove i pastorelli di Fa ma si diocesi 1.029 chiamavano Samuele, Nicolas, Eleonora, Ma eo, Le zia, Lara, decanato 790 Margherita, ... TOTALE 24.159 Un sogno che indica strade o più semplicemente delle tracce Giovedì 13 luglio che hanno bisogno di tempo. Forse dobbiamo imparare a me e‐ Incontro nel Salone parrocchiale re in secondo piano incontri che spesso portano solo parole, alle ore 21 discussioni su modelli presi altrove e idealizza , ma favorire la Confronto su ipotesi di percorsi da avviare nascita di piccoli ges che fanno vivere e scoprire una “appar‐ per creare una Comunità a enta alle tenenza”. E’ questa la strada che allarga l’orizzonte e da slan‐ persone del nostro territorio. E’ un cio alla vita. problema che riguarda tu ed è don Giuseppe opportuno che sia tra ato da tu coloro che hanno a cuore Nosate. 16 Turbigo
PARROCCHIA DI TURBIGO
Rendiconto della FESTA DI SAN VINCENZO 2017
Entrate Uscite Manutenzione carro processionale € 85,00 Torri di Via San Vincenzo € 213,00 Band di sabato 6 maggio € 949,56 Rinfresco di venerdì 5 maggio € 122,00 Calendari di San Vincenzo € 910,00 € 645,00 Bisco di San Vincenzo € 807,00 € 450,00 FERRAGOSTO Materiale per la mostra di venerdì 5 maggio € 53,88 FESTA PATRONALE Noleggio cavalli € 400,00 Pranzo di domenica 7 maggio € 2.006,00 € 1.245,54 POZZO SAN PATRIZIO Bibite (associazione TurboGiovani) € 215,82 € 130,00 Cornici e materiale fotografico € 30,00 Contributo dei benefa ori € 2.730,00 Fri elle dei Rioni Turbighesi € 241,00 Torte Asilo Infan le “Ente Morale” € 390,00 Tombolata di domenica 7 maggio € 197,00 Pubblicazioni Gruppo Storico € 190,00 Offerta degli “Inconsapevoli Talen ” € 600,00 Offerta del “Gruppo Storico don Pietro Bossi” € 650,00 TOTALE € 8.936,82 € 4.323,98
Il “Comitato San Vincenzo” e il “Gruppo Storico don Pietro Bossi” hanno accantonato un fondo di € 4.612,84 per il restauro della tela di San Vin‐ cenzo Ferrer (Baldassarre Verazzi – 1850). La spesa preven vata dal “La‐ Chi ha del materiale (nuovo, in buono boratorio San Gregorio” di Busto Arsizio è di circa € 6.240,00 (iva esclusa). stato) da regalare, è pregato di La raccolta fondi con nuerà ancora nei prossimi mesi, con la vendita (do‐ po le Sante Messe e presso la “Cartoleria Sartorelli”) dei “Calendari di portarlo in segreteria parrocchiale o San Vincenzo 2018” e delle pubblicazioni del “Gruppo Storico don Pie‐ di conta are entro il 31 luglio: tro Bossi”. Il “Comitato San Vincenzo” coglie l’occasione per ringraziare tu i bene‐ Giorgio 3316166766 fa ori turbighesi che generosamente, alcuni dei quali anche in modo ano‐ Renato 3291132292 nimo, hanno deciso di contribuire alla realizzazione della “Festa di San Vincenzo 2017”: BAMA, Luigi Bonza S.r.l. – Prodo Petroliferi, Grassi s.n.c., Gli Animatori dell’Oratorio di Turbigo La Castanese – Onoranze Funebri, Auto Nosate, Auto Nosate Triathlon, Termoidraulica Bonavera sas di Bonavera Enzo & C., Colombo Tecnologie Ele riche di Colombo Vi ore, La Salute, Caffè Italia – Corte del Vino, Balot’s Caffe eria – Osteria, Asilo Ma‐ rameo, Caffe eria Argusta, Giuseppe Landini, Di Nar‐ do Acconciature, Rioni Turbighesi, Asilo Infan le “Ente RINGRAZIAMO: Mese di GIUGNO 2017 Morale”, Carla Fiori, Gioielleria Borsani S.r.l., Linea Le‐ gno e Colori di Tiziana Cavaiani, M 3 – Lavaggio Auto Offerte durante le SS. MESSE €. 3.664,00 & Camion – Servizi Pneuma ci, Compagnia Teatrale Offerte CELEBRAZIONI FUNEBRI €. 2.840,00 “Gli Inconsapevoli Talen ” e TurboGiovani. Grazie an‐ Offerte AMMINISTRAZIONE SACRAMENTI che alla “Cartoleria Sartorelli” per la proficua collabo‐ Ba esimi €. 220,00 razione. Matrimoni €. 650,00 Grazie al Comune di Turbigo, ed in par colare al Sin‐ Offerte LIBERE €. 50,00 daco Chris an Garavaglia e all’Assessore alla Cultura Offerte INTENZIONI SS. MESSE €. 460,00 Marzia Artusi, sopra u o per il sostegno materiale, tecnico e organizza vo. RESTAURO CHIESA PARROCCHIALE Ricevuto offerte e contributo mensile €. 1.085,00 Il Comitato San Vincenzo Pagato acconto vetrate €. 1.500,00 e il Gruppo Storico don Pietro Bossi Pagato acconto impianto audio €. 3.500,00 Malvaglio 17 SUOR LEONARDA, 50 ANNI DI VITA RELIGIOSA...
Da sempre il mese di giugno è un mese festa‐ iolo ma quest’anno una ricorrenza lo ha reso speciale, il 23 giugno infa nella parrocchia di Malvaglio le nostre suore hanno fa o co‐ me di consueto il rinnovo dei vo di povertà, cas tà, obbedienza ed in par colare abbia‐ mo festeggiato il 50° anniversario di vita reli‐ giosa di suor Leonarda. E’ stata una celebrazione molto sen ta, alla presenza di mol sacerdo e di mol parroc‐ chiani a cui è seguito un momento di festa in oratorio. A tu i partecipan suor Leonarda ha voluto lasciare in ricordo un’immagine a con un pensiero della fondatrice del suo ordine, Ma‐ dre Laura Baraggia “Perché, mio Amore, non mi è dato di poter Robecche o ‐ Santa Maria delle Grazie essere io Te e Tu essere me, per amar infini‐ tamente di più?” RINGRAZIAMO: Mese di MAGGIO 2017 Teneramente innamorata di Dio, riservata, pa‐ Offerte durante le SS. Messe €. 2.539,00 ziente, umile, preziosa e laboriosa queste le Offerte celebrazioni Funerali €. 50,00 qualità che a mio avviso la contraddis nguo‐ Offerte Amministrazione Sacramen no, da undici anni al servizio della nostra Co‐ Ba esimi €. 200,00 munità occupandosi in par colare della sa cre ‐ Offerte intenzioni SS. Messe €. 570,00 s a di Malvaglio e degli ammala . Offerte libere €. 180,00 Un grande dono averla con noi! MANUTENZIONE CAMPANE Per te suor Leonarda ques pochi versi per Pagato accon €. 13.369,60 rinnovar il nostro grazie: Ricevuto offerte €. 15.220,00 “Cara Suor Leonarda Undici anni son passa da quando nella nostra Comunità sei arrivata, e da allora di noi e della nostra Chiesa sei sempre occupata. L’Asilo Infan le ‐ Ente Morale di Turbigo Gen le, umile, preziosa e ubbidiente iniziava la sua storia nel 1905. non ci hai mai fa o mancare niente. Nel 1967, l’edificio veniva riqualificato e ampliamento per accogliere un numero maggiore di bambini. Sei per noi un grande esempio di pazienza, Desideriamo festeggiare i 50 anni della nuova stru ura, bontà e fedeltà, da cinquant’anni tes mone ringraziando i tan Turbighesi e non fedele del tuo Signor che, con generosità, hanno permesso alla scuola di vivere fino a oggi. a Lui è rivolto tu o il tuo Amor. S amo preparando un ricco calendario di appuntamen Di tante cose ogni giorno devi occupar, per i prossimi mesi… la casa, il cucito, lo s ro, la sacres a, sulla scia dei ricordi e con uno sguardo rivolto al futuro. i sacerdo e l’altar. Lanciamo un appello: Anche gli ammala vai a visitar cerchiamo immagini dell’asilo, e a tu loro una parola di conforto delle persone, della vita scolas ca, delle feste non fai mancar. che si sono svolte tra queste mura (…sopra u o negli ul mi 50 anni). Un grande grazie vien dal cuore per te che ci doni tanto amore. Le fotografie saranno immediatamente riprodo e Felice 50° anniversario” e riconsegnate ai proprietari. (conta are la Scuola Materna al numero 0331.899101) Susanna Grazie a tu ! 18
Ciò che è determinante è lo sguardo che si posa sulle persone: se è uno sguardo senza amore e senza relazione, è morte! Carissimi, la preghiera vivente ci porta all’abbraccio con il Pa‐ dre e con Maria da cui tu o proviene, la preghiera di Gesù Anne Lécu risuona nel tempio Celeste e si propaga per tu o l’universo fino alla fine dei tempi, noi come figli ado vi dobbiamo ap‐ prodare all’abbraccio con il Padre Celeste a raverso Gesù, che ha de o “chi vede Me vede il Padre”. Quando lo S. Spirito arde in noi desideriamo che le opere e le Parole di Dio siano manifeste ai popoli, lo S. Spirito ci fa‐ rà comprendere le parole dei profe che ci indicano il tem‐ po che s amo vivendo. Dobbiamo essere a en alle buone ispirazioni e cercare in esse la volontà di Dio, chiediamoci se me amo Dio al pri‐ mo posto, la speranza dolce amica si radica nella fede e ci salva e questo comporta di aprire il nostro cuore a Dio e al‐ le Sue leggi e Dio agirà in noi che non dobbiamo fondarci sul‐ le nostre promesse, l’amore nel mondo si sta spegnendo che diventa freddo e invivibile. La missione se compiuta senza riserve è un mar rio e una gloria di eterna regalità, il cuore di Gesù non sa che dare dol‐ cezza. Gesù cerca anime oran per controbilanciare i bestemmia‐ tori e gli atei aiuto a tu e le infelicità umane e a coloro che stagnano nel fango e non si curano di conoscere la verità. Impariamo a guardare con gli occhi di Gesù senza isolarci, questa è la mala a del mondo, ci vuole coraggio e cuore per sfidare il presente, l’indifferenza non è normale, se voglia‐ mo essere ama dobbiamo dare amore. Noi siamo creature e non possiamo vivere senza il nostro Creatore. Preghiamo la viva Stella Maria raggio soave di luce.
Margherita Che cos’è la conversione? È chiedere al Signore la grazia di non sparlare, di non cri care, di non chiacchierare, di volere be‐ ne a tu . È una grazia che il Signore ci dà. Questo è conver re il cuore.
Papa Francesco (Udienza Generale in Piazza San Pietro mercoledì 27 agosto 2014)
SERVIZIO AFFIDI AMBITO TERRITORIALE CASTANESE CERCASI FAMIGLIA ACCOGLIENTE Care famiglie, siamo le operatrici del Servizio Affidi del Castanese e abbiamo urgente bisogno di voi! Cerchiamo una famiglia disponibile ad accogliere nella propria casa Giorgio (nome di fantasia), un bambino di 10 anni, a tempo pieno. Giorgio frequenta regolarmente l’ul mo anno di scuola elementare ed un centro pomeridiano. A causa di alcune difficoltà dei genitori, Giorgio non può a ualmente con nuare a vivere con loro e con l’affido li incontrerà una volta a se mana. Aspe amo fiduciose una vostra risposta! Per avere maggiori informazioni conta ate le Dr.sse Valeria Api e Valen na Satriano al numero 3204317502 o all’indirizzo affi[email protected] Dacci nuovi profe che possano parlare apertamente, dire amente, in modo convincente e con amore ai re, ai presiden , ai senatori, alle autorità della chiesa e a tu gli uomini e le donne di buona volontà, profe che possano promuovere la pa‐ ce anziché la guerra.
Henri J.M. Nouwen COMUNE DI TURBIGO IL CENTRO D'ASCOLTO Pronto Intervento Polizia Locale: CARITAS 347 5230050 È IL LUOGO dal lunedi al sabato 7.45/19.30 A CUI POSSONO ACCEDERE domenica e fes vi 9.30/12.30 – 14.30/17.30 LE PERSONE IN CERCA DI ASCOLTO E POSSIBILI RISPOSTE Conosci AI PROPRI BISOGNI la Mutua Volontaria Ospedaliera di Turbigo? * CENTRO D'ASCOLTO CARITAS TURBIGO per le persone residenti a Turbigo e Nosate È un’associazione esistente da parecchi aperto in Via Fredda n. 9 a Turbigo decenni, aperta a tutti i cittadini di Turbigo e di Nosate, che a fronte di un il martedì dalle ore 18:30 alle 19:30 - aiuto alimentare modesto contributo annuo si prefigge di il mercoledì dalle ore 16:00 alle ore 18:00 - centro d'ascolto alleviare economicamente i disagi che il venerdì dalle ore 18:00 alle ore 19:00 - segreteria le famiglie sopportano per le degenze ospedaliere dei propri componenti. Ass.sorelle Brioschi
Convenzionata con la coop TELEFONO 338 8003787 “LA SALUTE” ACCESO DURANTE GLI ORARI D'APERTURA Sconti: 10% su visite specialistiche e prestazioni di fisioterapia, 5% su ecografie. * CARITAS MALVAGLIO Se desideri avere per le persone residenti a Malvaglio e Robecchetto maggiori informazioni chiama aperto in Via Fiori a Malvaglio il giovedì: nei giorni di lunedi e giovedi, dalle ore 14.00 alle ore 15.00 dalle ore 15:30/17:30 aiuto alimentare il n. 0331899141 Ti aspettiamo. Venuto al sacerdozio per servire una causa cui volen eri ho tu o donato, non col vo che un'ambizione, di essere fedele alla mia chiama‐ ta in qualunque officio.
Primo Mazzolari
SU RADIO T.R.M. la radio del Castanese
tutti i giorni alle ore 20:30 e tutte le domeniche alle ore 9:30 viene trasmessa la S.Messa
RADIO T.R.M. Trasmissioni Radio Malvaglio p.zza s. Bernardo 2 Malvaglio telef./fax 0331 875383
fm.88.00 MHz per Malvaglio e Robecchetto fm.95.90 MHz per Turbigo fm.99.50 MHz per Nosate internet : www.radiotrm.com mail :[email protected] O Signore, liberami dal mio oscuro passato, nel quale sento spesso di ricadere come in una profonda cisterna. Tu sei la luce che è venuta nel mondo affinché chiunque crede in te non debba più rimanere nelle tenebre.
Henri J.M. Nouwen Anniversario defunti TURBIGO Mese di Agosto Mese di settembre Mercoledì 6 settembre Mercoledì 2 agosto Morti dal giorno 4 al giorno 10 settembre Morti dal giorno 1 al giorno 6 agosto 2007: Garavaglia Ercolina, Sala Norberto 2007: Signorelli Elide; 2008: Baga Carolina 2009: Gaiera Giovanna; 2010: Gervasone Fiorenzo 2010: Gualdoni Umberto 2012: Caponnetto Margherita 2012: Baggi Riccardo, Stefanoni Giuseppina 2014: Cattenati Marcello, Montefusco Riccardo 2013: Scolari don Domenico, Parolini Rino, Mercoledì 13 settembre Milioto Calogera Morti dal giorno 11 al giorno 17 settembre 2015: Baggi Benito; 2016: Migliorin Carlo 2007: Cagelli Giuseppe, Cartabia Dario Mercoledì 9 agosto 2008: Addario Consolato, Bonetti Michele, Peracchi Enrichetta Morti dal giorno 7 al giorno 13 agosto 2010: Caccia Ezechiele, Cavalli Daniele 2007: Tocchio Adriano, Tinelli Maria, 2012: Tonveronachi Sem, Tapella Angelo Mira Antonio 2013: Boldoni Angelo, Pinardi Marcello; 2014: Baga Carla 2009: Berra Cecilia, Bonza Teresio, Ganna Renato 2016: Marchiando Pacchiola Bartolomeo, Gualdoni Silvano, 2010: Marcoli Gianfranco, Tano Santa Canna Rosangela 2011: Bianchini Carlo, Persiani Giuseppe, Mercoledì 20 settembre Cavaiani Giuseppina, Mazzucchelli Giovanna Morti dal giorno 18 al giorno 24 settembre 2012: Femia M. Annunziata, Prando Antide 2007: Colombo Carolina, Colzani Luigia 2013: Cedrati Carla 2009: Tapella Alfredo, Curti Luigia, Garavaglia Enrico 2014: Bossi Celestino, Peluselli Albertina, 2011: Colombo Pierino, Mosconi Lorenzo, Bassis Ivonne Lucioli Anna, Ticozzi Margherita 2012: Abbati Silvana, Ferrari Piero, Marcoli Riccardo 2016: Valli Elide 2013: Cantoni Giovanni, Zampoleri Teresa, Bonomi Edoardo, Giovi Mercoledì 16 agosto nazzo Teresa, Tamassia Rosa Morti dal giorno 14 al giorno 20 agosto 2016: Sesini Suor Lina, Bazzi Fiorenzo 2007: Pedroli Franco, Bianchini Alfonso Mercoledì 27 settembre 2008: Pastori Alda; 2010: Miramonti Domenico Morti dal giorno 25 settembre al 1 ottobre 2011: Lombardi Giuseppe, Cerutti Luigi, 2007: Porta Elda, Perrone Giacomo; 2009: Sporchia Giuseppe Marchetti Caterina, Galante M. Grazia, 2011: Merlo Maria; 2012: Colombo Mario, Ganguzza Rosanna Agosta Luca, Colombo Giovanna, Re Piera 2016: Riccardi Fabio 2012: Guarro Ercole; 2013: Crotti Giuseppe 2014: Giliberti Carmine; 2015: Pedretti Rosetta 2016: Vecchiattini Franca, Migliorin Flavio, ARCHIVIO Pisoni Vincenzina ROBECCHETTO CON INDUNO Maggio – Giugno 2017 Mercoledì 23 agosto Morti dal giorno 21 al giorno 27 agosto Battesimi: 2007: Garavaglia Augusta, Braga Gianvincenzo, 2) Truffava Irene; 3) Liotti Lavinia; 4) Giuliani Thomas; Gualdoni Antonietta 5) Sinisi Dennis; 6) Murgia Jacopo Angelo; 7) Grimi Alex Roberto; 2008: Padoan Mauro, Molteni Angela 2009: Stegani Vasco Morti: 2010: Carimati Mario, Leoni Regina 3) Parini Angelina anni 90; 4) Re Santino, anni 92; 2011: Cavaiani Agnese, Sirufo Assuntina 5) Montani Paolina, anni 89; 6) Ottolini Aldo, anni 96. 2012: Raise Ada, Garghetti Mario 2013: Pastori Giancarlo, Oldani Carla, MALVAGLIO Maggio – Giugno 2017 Rovelli Silvano, Benelli Annunciata, Perotta Gilda 2014: Ferrari Luigia; 2015: Risigo Adriano Matrimoni: 2016: Pedron Mara 2) Mara Andrea – De Dionigi Sofia; Mercoledì 30 agosto Morti dal giorno 28 agosto TURBIGO Giugno 2017 al giorno 3 settembre 2007: Ranzani Mario, Tinelli Teresa Battesimi: 2008: Vailati Angela; 2009: Uboldi Egidio 14) Muharemi Oliver; 15) Summa Jole; 16) Di Fiore Diego 2010: Riva Albina 17) Catanzaro Domenico; 18) Costa Mary Isabel 2011: Salgarello Ivana, Baga M. Giuseppina 19) Pasquino Ilary, 20) Villani Andrea 2012: Colombo Marina; 2013: Vaccaro Leo Morti: 2014: Cedrati Rosalba, Lanzetto Caterina 39) Bracco Rina anni 91; 40) Ranzani Maria anni 82 2015: Croci Giovanna 41) Picco Anna Maria anni 88; 42) Cedrati Carlo anni 83 2016: Mancini Emilia, Moro Aldo, Carbone Rita Matrimoni: 3) Mapelli Andrea – Limonio Valentina 4) Stillitano Paolo – Alagna Erika