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Genova, i “Rolli days”: parlano i proprietari

I Palazzi delle nobili famiglie che ospitavano i re aprono le porte, raccontati dai loro illustri abitanti.

Palazzo Lomellino notte foto GenovaCittaDigitale

Palazzo Spinola a Genova, uno dei protagonisti dei “Rolli days”. Foto Studio Leoni.

Palazzo Reale a Genova, foto GenovaCittaDigitale. A Genova, il 29 e il 30 marzo 2014, torna l’annuale appuntamento con Rolli days, l’apertura straordinaria dei Palazzi dei Rolli, dal 2006 patrimonio dell’umanità. Edificati tra la fine del Cinquecento e l’inizio del Seicento, erano la dimora delle più ricche e potenti famiglie aristocratiche della città nel Secolo d’Oro, ed erano iscritti in elenchi di “alloggiamenti pubblici”, suddivisi in tre classi sulla base della loro magnificenza, destinati ad accogliere “cardinali, principi e viceré”, “feudatari e governatori” o “principi inferiori e ambasciatori”. Tutte persone di alto rango, comunque, ospiti della Repubblica. Ed essere iscritti all’elenco dei Rolli era un onore, ma anche un onere: un sorteggio stabiliva a chi toccasse aprire le porte di casa propria, e, non di rado, accadeva che il sorteggiato aggirasse quel “privilegio”, anche con scuse divertenti: tante lettere di “giustificazione”, per l’impossibilità di ospitare con le più varie motivazioni o scuse, sono conservate all’Archivio di Stato di Genova.

Le aperture. Dei 42 palazzi storici protagonisti del Secolo d’Oro, 21 aprono le porte (in calce, l’elenco), e quest’anno c’è una novità in più: per i Rolli days, oltre alle due consuete giornate di primavera, ci sarà appuntamento anche a settembre, il 20 e il 21. E il primo incontro, del 29 e 30 marzo, riserva una sorpresa: a raccontare la magnificenza e la storia dei Rolli ci sono gli “illustri genovesi” che li hanno abitati. Tra i palazzi che aprono, anche Villa del Principe, la storica dimora di Andrea Doria, che finora non aveva mai partecipato all’evento. All’interno di ogni dimora, verrà raccontata la storia del personaggio storico che lo ha edificato o che vi è vissuto.

Palazzo Rosso, foto Studio Leoni.

Gli abitanti. Tra quanti apriranno le proprie dimore ai visitatori nel centro storico di Genova, alla scoperta dei tesori architettonici e urbanistici (ne pubblichiamo alcune immagini), e dei “carrugi”, i vicoli della città antica, ci sono Elena Chiavari, la più giovane tra i proprietari dei Rolli, che tutt’ora vive a Palazzo Giacomo e Lazzaro Spinola di via Garibaldi 10, con la sua famiglia; Lorenzo Bagnara, titolare dello showroom di interior design “Via Garibaldi 12”, che ha sede al primo piano nobile di Palazzo già di Baldassarre Lomellini; ed Elena Bruzzo, che vive a Palazzo Lomellino,

Via Garibaldi a Genova, una veduta notturna, foto GenovaCittaDigitale.

L’effetto di viverci …. «Vivere in un Palazzo che nel Cinquecento ospitava, per conto della Repubblica di Genova, personalità straniere di alto rango, richiede un vivo senso di responsabilità, di correttezza, di apertura sociale, e di interesse verso gli altri», racconta Chiavari. «Le mura di questo Palazzo parlano di storia, di vite familiari e di eventi dei secoli passati. Essendo la più giovane dei proprietari, ho curato con passione i restauri e, dalle fondamenta al tetto, ho verificato con quale cura, qualità di materiali e geniale utilizzo degli spazi operassero gli antichi costruttori. Da bambina, ho avuto ancora la fortuna di viverlo tutto aperto ad uso di una unica grande famiglia e ne conservo un magnifico ricordo». Poi, lo stupore del trascorrere del tempo: «Ciò che più mi affascina oggi», racconta Bruzzo, «è constatare come questo palazzo, insieme alle altre dimore appartenenti ai Rolli, nei secoli abbia subito trasformazioni architettoniche e pittoriche adeguate al gusto dei tempi, ma senza snaturarsi».

… e di lavorarci. «Come allora, prendersi cura del palazzo è sicuramente un onere e un onore», dice Bagnara: «Sulla facciata del nostro palazzo, campeggia l’iscrizione “Venturi non immemor ævi”, antico motto della famiglia Serra che ben si addice all’approccio che dobbiamo tenere: conoscere il passato per guardare al futuro. Nel nostro caso, ad esempio, ciò è avvenuto tramite un allestimento dello spazio di vendita che non sovrasta l’architettura e la decorazione; anzi, cerca di assecondarne i “genii locorum” delle varie stanze, per creare un’esperienza di visita piacevole e simile a quella che si potrebbe avere in una casa/museo. D’altra parte, già Andy Warhol aveva profetizzato che “In the future, all museums will become department stores, and department stores will become museums” (“In futuro, tutti i musei diventeranno negozi, e tutti i negozi diverranno musei”)».

Palazzo Nicolosio Lomellino, via Garibaldi 7, foto GenovaCittaDigitale.

La gioia di aprire. «Sono molto contenta di dedicare gran parte delle nostre risorse al mantenimento del palazzo, e mi prodigo per farlo visitare all’arrivo di ospiti illustri italiani e stranieri. Su richiesta di associazioni ed enti, lo apro al pubblico molto volentieri; e, inoltre, ogni giorno gruppi di turisti visitano l’androne e lo scalone, affrescati da Lazzaro Tavarone nel 1624», confessa Chiavari. «L’auspicio», continua Bagnara, «è quello che sempre più palazzi siano visitabili. Ricordiamoci che il sistema dei Rolli era anche uno strumento per far sì che i proprietari effettuassero costanti manutenzioni ed aggiornamenti dei propri edifici, così da essere sempre all’altezza della categoria nella quale erano stati inseriti dai Padri del Comune. Oggi, il fatto di essere aperti al pubblico è anche un incentivo a curare lo spazio, e mantenerlo sempre al meglio».

“Straniamento”. «Inizialmente era strano vedere entrare in casa sconosciuti», confessa Bruzzo, «ma grazie alle loro reazioni entusiaste e al loro stupore, mi sono convinta sempre più a continuare su questa strada e aprire al pubblico, per mostrare bellezze altrimenti nascoste».

I costi del mantenimento. «Nell’ultimo decennio abbiamo affrontato importanti lavori di recupero degli affreschi e rifacimento della facciata», racconta Chiavari. «Lo Stato per questi costi prevede dei contributi e delle limitate deducibilità».

I rapporti tra i proprietari. «Con gli altri proprietari abitanti dei Palazzi i rapporti sono ottimi, frequenti e basati sulla massima collaborazione: facilmente, quando arriva in città un gruppo di ospiti qualificati, viene condiviso un programma che prevede un’alternanza di visite e colazioni nelle varie dimore», confessa Chiavari. «Come ai tempi dei Rolli». E, aggiunge Bruzzo, «capita spesso di confrontarsi sui problemi legati alla gestione dei palazzi». Bagnara, invece, riscontra coesione tra i proprietari soltanto per gli eventi speciali: «Purtroppo non esiste una forte sinergia, anche perché in molte situazioni si tratta di diversi proprietari anche all’interno dello stesso immobile. So però che in alcune occasioni speciali, come il Festival della Scienza, alcune famiglie offrono spazi per accogliere i relatori, perpetuando dunque la tradizione di accoglienza che ha caratterizzato in passato questa città».

Il contemporaneo. Tra marzo e settembre poi, ci sono altre due giornate dedicate ai Rolli: il 24 e il 25 maggio, i palazzi incontrano l’arte contemporanea, attraverso installazioni nei cortili e negli atrii. Fulvia Palacino

Qui c’è l’elenco completo dei Rolli; di seguito, invece, i 21 palazzi che partecipano alle aperture dal 29 e 30 marzo 2014:

• Palazzo Antonio Doria – largo Eros Lanfranco 1 • Palazzo Agostino Pallavicino – via Garibaldi 1 • Palazzo Franco Lercari – via Garibaldi 3 • Palazzo Tobia Pallavicino – via Garibaldi 4 • Palazzo A.G.Spinola – via Garibaldi 5 • Palazzo Gio – via Garibaldi 6 • Palazzo Nicolosio Lomellino – via Garibaldi 7 • Palazzo Giacomo e Lazzaro Spinola – via Garibaldi 10 • Palazzo Baldassarre Lomellini – via Garibaldi 12 • Palazzo Nicolò Grimaldi (Palazzo Tursi) – via Garibaldi 9 • Palazzo Luca Grimaldi (Palazzo Bianco) – via Garibaldi 11 • Palazzo Ridolfo Maria e Gio Francesco I Brignole Sale (Palazzo Rosso)- via Garibaldi 18 • Palazzo G.Grimaldi (Palazzo della Meridiana) – salita San Francesco 4 • Galleria nazionale di Palazzo Spinola – piazza Pellicceria 1 • Palazzo – via San Luca 2 • Palazzo Gio Vincenzo Imperiale – piazza Campetto 8 • Palazzo Stefano Lomellino (Palazzo Doria Lamba) – via Cairoli 18 • Palazzo (Palazzo Durazzo Pallavicini) – via Lomellini 8 • Palazzo Cesare Durazzo – via del Campo 12 • Palazzo Giacomo e Pantaleo Balbi (Università) – via Balbi 4 • Palazzo Stefano Balbi (Palazzo Reale) – via Balbi 10