Un’opera di Lynn Chadwick in piazza della Genga della piazza in Chadwick Lynn di Un’opera Leoncillo, autoritratto, 1939-40 autoritratto, Leoncillo,

muore a Roma nel 1968. nel Roma a muore

corse da tagli netti o da solchi. L’artista solchi. da o netti tagli da corse

prendendosi, dà luogo a figurazioni pre- figurazioni a luogo dà prendendosi,

incandescente che, raggrumandosi e rap- e raggrumandosi che, incandescente

co, rosso, nero), trattata come fosse lava fosse come trattata nero), rosso, co,

colate di ceramica nei colori primari (bian- primari colori nei ceramica di colate

decennio, l’approdo all’arte informale: all’arte l’approdo decennio,

collettive e personali e, sul finire del finire sul e, personali e collettive

zione, costellata da numerose mostre numerose da costellata zione,

Cinquanta risalgono la sua piena afferma- piena sua la risalgono Cinquanta

il taglio netto delle superfici. Agli anni Agli superfici. delle netto taglio il

Rometti”, rapporto finalizzato rapporto Rometti”, tuare i vuoti e i pieni, sia per contraddire per sia pieni, i e vuoti i tuare Smith, Alexander Calder, Arnaldo Po- Arnaldo Calder, Alexander Smith,

con la storica manifattura “Ceramiche manifattura storica la con rata poiché il colore è usato sia per accen- per sia usato è colore il poiché rata di loro, tra cui Beverly Pepper, David Pepper, Beverly cui tra loro, di viaria.

Umbertide iniziando una collaborazione una iniziando Umbertide in virtù dell’utilizzo della ceramica colo- ceramica della dell’utilizzo virtù in portanti scultori del XX secolo. A dieci A secolo. XX del scultori portanti ancora sul piazzale della stazione ferro- stazione della piazzale sul ancora

espressione, Leoncillo si trasferisce a trasferisce si Leoncillo espressione, tuttavia soluzioni assai originali proprio originali assai soluzioni tuttavia materiali, coinvolgendo 54 tra i più im- più i tra 54 coinvolgendo materiali, questo irripetibile evento e troneggia e evento irripetibile questo

la ceramica come personale forma di forma personale come ceramica la cazione-scomposizione dei piani genera piani dei cazione-scomposizione ben 104 sculture, di varie dimensioni e dimensioni varie di sculture, 104 ben Calder, è tuttavia rimasta a ricordo di ricordo a rimasta tuttavia è Calder,

zione. Nel 1939, ormai apertamente scelta apertamente ormai 1939, Nel zione. suo stile verso il neocubismo: la semplifi- la neocubismo: il verso stile suo Questo singolare esperimento produsse esperimento singolare Questo di Alexander di Teodelapio il maestosa,

oggetto è sottoposto durante la sua crea- sua la durante sottoposto è oggetto “europei” determina un’evoluzione del un’evoluzione determina “europei” come solenni portali ai suoi ingressi. suoi ai portali solenni come e collezioni di tutto il mondo. La più La mondo. il tutto di collezioni e

correre le fasi della metamorfosi cui ogni cui metamorfosi della fasi le correre frattempo, l’irruzione dei linguaggi dei l’irruzione frattempo, fico agli incroci della città nuova o issate o nuova città della incroci agli fico tengono ora per la maggior parte a musei a parte maggior la per ora tengono

grumose manifestano la volontà di riper- di volontà la manifestano grumose ). Nel ). veneta Partigiana la e tedeschi dai altre poste addirittura a mo’ di spartitraf- di mo’ a addirittura poste altre seo di scultura contemporanea, appar- contemporanea, scultura di seo

dellati in creta, le cui forme distorte e distorte forme cui le creta, in dellati Madre romana uccisa romana Madre la esempio, (ad opere il teatro romano o la piazza del Duomo, del piazza la o romano teatro il di Spoleto un singolare e appetibile mu- appetibile e singolare un Spoleto di

per lo più oggetti di uso quotidiano mo- quotidiano uso di oggetti più lo per di frequente testimoniato dalle stesse dalle testimoniato frequente di luoghi di particolare suggestione come suggestione particolare di luoghi Le opere, che in quest’occasione fecero quest’occasione in che opere, Le

anni Trenta le prime prove dell’artista, prove prime le Trenta anni tito durante il periodo della Resistenza e Resistenza della periodo il durante tito minate di sculture, alcune collocate in collocate alcune sculture, di minate rurgica italiana del tempo. del italiana rurgica

artisti della . Risalgono agli Risalgono romana. Scuola della artisti l’impegno politico, particolarmente sen- particolarmente politico, l’impegno piazze del centro storico vennero disse- vennero storico centro del piazze dell’Italsider, la maggiore industria side- industria maggiore la dell’Italsider,

Belle Arti e qui entra in contatto con gli con contatto in entra qui e Arti Belle l’inizio dell’attività espositiva e con essa con e espositiva dell’attività l’inizio tiva di Giovanni Carandente, le vie e le e vie le Carandente, Giovanni di tiva si svolse in vari stabilimenti italiani stabilimenti vari in svolse si

Roma per frequentare l’Accademia di l’Accademia frequentare per Roma tecniche. Gli anni Quaranta segnano Quaranta anni Gli tecniche. della scultura contemporanea. Su inizia- Su contemporanea. scultura della diressero personalmente l’esecuzione che l’esecuzione personalmente diressero

nasce a Spoleto nel 1915. Nel 1935 è a è 1935 Nel 1915. nel Spoleto a nasce dell’indispensabile bagaglio di nozioni di bagaglio dell’indispensabile nista di un evento leggendario nella storia nella leggendario evento un di nista appositamente per l’occasione. Essi ne Essi l’occasione. per appositamente

Leoncillo, al secolo Leoncillo Leonardi, Leoncillo secolo al Leoncillo, e soprattutto all’approfondimento soprattutto e Nell’estate del 1962 Spoleto fu protago- fu Spoleto 1962 del Nell’estate sagra, venne chiesto di realizzare le opere le realizzare di chiesto venne sagra,

Leoncillo all’apprendimento dell’utilizzo dei forni dei dell’utilizzo all’apprendimento “Sculture nella città” nella “Sculture modoro, Lynn Chadwick e Pietro Con- Pietro e Chadwick Lynn modoro,

Sant’Eufemia , all’interno del recinto vescovile e oggi inclusa nel percorso SPOLETO dell’interessante Museo Storia della città a dinastie franche e tedesche, si mantenne l’arte contemporanea, ospitando anche Diocesano. Continuando a Galleria civica d’arte moderna I ritrovamenti sul colle Sant’Elia (XI-X florido e indipendente fino al XII secolo. uno spazio per mostre temporanee, ar- risalire si ha un’inaspettata secolo a.C.) e la cinta urbica in opera poli- Nel 1155 la città, già libero Comune, venne chivi e una mediateca. Il piano nobile, vista sulla cattedrale , gonale della fine del IV secolo a.C. attestano distrutta da Federico Barbarossa. La resa debitamente riallestito utilizzando in parte edificio ricostruito alla fine la vitalità del centro ancor prima della dell’ultimo duca spoletino, avvenuta nel gli arredi originali, sarà destinato ad ac- del XII secolo in sostitu- SPOLETO conquista da parte dei Romani e della sua 1198, determinò un’ulteriore perdita cogliere i dipinti dal XVI al XIX secolo zione dell’antica cattedrale deduzione a colonia avvenuta nel 241 a.C. d’importanza della città e il suo definitivo oggi esposti nella Pinacoteca comunale. di Santa Maria del Vesco- Divenuta municipium romano nel 90 a.C., assoggettamento al potere dello Stato della Una parte cospicua della collezione è vato, a sua volta eretta Spoletium crebbe e si arricchì durante tutto Chiesa. costituita dalla donazione di Giovanni sull’area di un primitivo il periodo repubblicano e imperiale. Note- Dall’inesorabile clima di decadenza politica Carandente alla città. Essa annovera opere tempio cristiano dedicato al voli edifici sia civili che religiosi ne testimo- dei secoli successivi, pur animato da alterni di artisti italiani e stranieri che lo studioso martire Primiano. La fac- niano la floridezza: la casa romana dell’inizio episodi di ribellione e sottomissione, la città ha incontrato nell’arco della sua lunga e ciata romanica, preceduta del I secolo d.C., l’anfiteatro, attualmente sembrò riscattarsi soltanto in seguito appassionata carriera. Fanno parte della La città e il museo da un portico cinquecentesco, racchiude oggetto di un impegnativo recupero, il all’occupazione francese (1809-1815) con Galleria civica, esterno raccolta lavori di Alexander Calder, Lynn Palazzo Collicola è uno dei numerosi il prezioso mosaico di Solsterno (1207); teatro, il ponte Sanguinario, l’arco di Druso, l’elezione a capoluogo del Dipartimento Chadwick, Henri Moore, Ettore Colla, palazzi nobiliari cittadini che, con le loro all’interno, rimaneggiato nel XVII secolo, i resti della basilica e del tempio nell’area del Trasimeno. Definitivamente declassata Nino Franchina, Piero Consagra. La Gal- larghe piazze antistanti, connotano la città. sono particolarmente rimarchevoli il ciclo del foro (attuale piazza del Mercato). dopo l’Unità d’Italia a favore di , La Galleria civica: la sede e la leria ospita inoltre il ricco patrimonio di Da qui può partire l’itinerario verso la ad affresco con Storie della Vergine dipinto Il capitolo delle invasioni e delle guerre soltanto dal secondo dopoguerra la città è raccolta opere formatosi nel corso delle tredici città antica, raggiungibile risalendo per da Filippo Lippi tra il 1467 e il 1469 e la barbariche si concluse per Spoleto con la riuscita a reagire all’abbandono e ad una Inaugurata nel 2000, la Galleria ha sede edizioni (1953-1968) del prestigioso Pre- intero la via Plinio il Giovane e poi via rara croce dipinta di Alberto Sotio (1187). sua elezione nel 576 a capitale del Ducato situazione economica poco favorevole. nel palazzo Collicola. Residenza mio Spoleto, manifestazione nata con del Mercato fino ad arrivare all’omonima Continuando a risalire per via Saffi si Longobardo che, passato successivamente dell’omonima nobile famiglia, l’edificio l’intento di formare a Spoleto una civica piazza. Qui è l’area dell’antico foro su cui arriva alla Rocca Albornoziana , pode- venne costruito tra il 1717 e il 1730 circa galleria d’arte attraverso la formula dei affacciano i resti di un antico tempio, il rosa struttura edificata per volere di papa su progetto dell’architetto romano Seba- premi acquisto. Un’ulteriore sezione della vicino arco di Druso e la casa romana Innocenzo VI negli anni sessanta del XIV stiano Cipriani. Estinto l’ultimo proprie- collezione è rappresentata dalle donazioni , ricca abitazione signorile del I secolo secolo allo scopo di rafforzare il sistema Veduta della città (foto Emaki s.r.l.) tario, venne acquistato dal Comune nel di artisti e collezionisti e dagli acquisti d.C. riportata alla luce tra la fine difensivo sui vasti e riottosi domini della 1939. Alla Galleria sono attualmente operati dal Comune. Tra questi spicca il dell’Ottocento e gli inizi del Novecento. Chiesa. Dalla piazza su cui affaccia riservati i due terzi circa del piano terra; notevole nucleo di opere di Leoncillo Al periodo romano risale anche la pode- l’ingresso della Rocca, oggi quasi intera- la restante porzione del piano è occupata (1915-1968), artista nato a Spoleto e di rosa cerchia muraria, rifacimento di una mente visitabile, prende il via il “giro del da un laboratorio di didattica museale e fama internazionale, cui è dedicata precedente cinta di epoca umbra. Ancor Ponte”. Percorrerlo offre l’occasione di da una biblioteca d’arte contemporanea un’intera sezione della Galleria. oggi apprezzabile in vari tratti della città, apprezzare una scenografica veduta sul costituita da oltre 20 mila volumi, frutto venne sostituita alla fine del XIII secolo Monteluco e la sottostante chiesa di San della generosa donazione di Giovanni da una nuova cinta difensiva, resasi ne- Pietro , di accedere al Ponte delle Torri Carandente, storico dell’arte, critico, cessaria per contenere lo sviluppo dei , costruito sul finire del XIII secolo per collezionista e responsabile dell’attuale “nuovi” borghi. Dalla piazza, percorrendo condurre l’acqua in città, e, più avanti, di allestimento. Entro breve l’intero immo- via dei Duchi si è in breve alla chiesa di percepire lo sviluppo del moderno abitato. bile verrà destinato a museo-centro per 1) Alexander Calder, 4) , 7) Leoncillo, Bozzetto per il Teodelapio, 1962. La trama, bozzetto, 1972. Ritratto di Elsa, 1947. 10) Leoncillo, É il bozzetto originale del grande Stabile collocato Le affinità patetiche, 1962. Donato da Giovanni Acquistata nel 1990 con il concorso del Comune di Acquistata grazie alla Fondazione Cassa di nel piazzale della ferrovia nel 1962 in occasione della Carandente, il bozzetto attesta manifestazione “Sculture nella città”, primo di una Spoleto e della Regione dell’, la scultura ritrae Risparmio di Spoleto, la scultura venne esposta la preferenza dell’artista per le l’attrice Elsa De Giorgi. Scomparsa nel 1997, la donna nella storica mostra del 1962. Era sistemata serie poi realizzata per numerose città europee e sagome dal raffinato americane. Il bozzetto venne ingrandito 27 volte fu protagonista di spicco dell’ambiente artistico e contro le absidi della chiesa di Sant’Eufemia, disegno. Consagra letterario della Roma del dopoguerra. in piazza del duomo. negli stabilimenti dell’Italsider di Savona e le lamiere partecipò alla mostra di che se ne trassero furono direttamente montate e 1962 con due opere: Colloquio saldate nella piazza spoletina. Il titolo è desunto dal spoletino, detta anche Colloquio col nome del duca longobardo che un’antica stampa demonio (collocata all’imbocco di via Salara vecchia) raffigura con una corona a punte aguzze come quelle e Colloquio col vento (nel 1962 in piazza del Mercato, oggi che l’artista ha ideato per la scultura. al Museum of Fine Arts di Huston, Texas), di cui la Galleria conserva 8) Leoncillo, il bozzetto preparatorio. Colomba, 1952. In deposito permanente dall’A.S.L. n. 3, fu acquisita dall’ospedale 5) Nino Franchina, civico di Spoleto nel 1967. Esposta alla Biennale di Venezia Doublè, 1966. del 1954, è un’opera chiave per comprendere le svolte del 2) Lynn Chadwick, percorso artistico di Leoncillo: la complessa articolazione dei Nel 1962 Franchina espose due opere: lo Stregone e Spoleto 1962, volumi, caratteristica della fase “neocubista”, convive infatti, come Stranger, 1962. originariamente collocata in piazza del Municipio e oggi, debitamente testimonia lo stesso artista, con piani che “tornano ad essere rotondi restaurata, posta all’ingresso della Galleria. Il carattere ascensionale dei […] non più squadrati o accostati per continua contrapposizione”. Il bronzo appartiene suoi lavori si ritrova anche in quest’opera di piccolo formato, elegante ad una nutrita serie involucro di ferro alleggerito da sinuosi arabeschi svettanti verso l’alto. dallo stesso titolo. Si chiamava Stranger III 11) Leoncillo, la scultura che Grande Mutilazione, 1962. Chadwick espose 9) Leoncillo, La partigiana veneta, 1954. In deposito permanente dalla nel 1962 all’angolo 3) Henry Moore, Spoleto Crediti e Servizi. Negli della piazza del Progetto per scultura, 1970. 6) Piero Raspi, anni Sessanta l’artista Duomo, come Frontale, 1960. In deposito permanente dalla Regione dell’Umbria. È uno dei bozzetti preparatori per il monumento che abbandona la semplificazione questa caratte- Henry Moore espose nel 1962 una di marca cubista per volgersi rizzata da nette monumentale statua (Reclining Partecipò all’edizione del Premio Spoleto l’artista eseguì per la città di Venezia su commissione dell’Istituto per la Storia della Resistenza nelle Tre Venezia. al linguaggio informale, pur forme geome- Figure) in cima alla scalinata che del 1960. Insieme a Ugo Rambaldi, conservando un’estrema triche, retaggio mette in comunicazione piazza Giuseppe De Gregorio, Giannetto Orsini, Collocato nei Giardini di Castello, fu distrutto da un attentato neofascista nel 1961. attenzione per la materia e per della formazio- della Signoria con piazza del Duo- Filippo Marignoli, Bruno Toscano, l’artista le sue possibilità espressive. ne dell’artista mo. La litografia ne ripropone i fece parte dello storico “Gruppo di in campo ar- soggetti, opulente figure femmini- Spoleto”, manipolo di artisti nati e operanti chitettonico. li, che lo scultore riprodusse quasi in città che emersero con l’appoggio e lo ossessivamente nell’arco della sua stimolo di Leoncillo nell’ambito delle intera attività. prime edizioni del Premio Spoleto.

12) Carla Accardi, 14) Pino Pascali, 16) Antonietta 18) Marco Tirelli, Blu, rosso, ocra, 1988. Coda di cetaceo, 1966. Raphael Mafai, Senza titolo, 2000. Ritratto di Emilio Jesi, L’opera è stata donata dall’artista nel 1989. Ripropone l’attenzione al segno che L’opera vinse l’edizione 1966 del Premio Spoleto. 1939. È caratteristica dell’ultima produzione dell’artista, caratterizza tutta la sua produzione, dagli anni Ottanta improntata all’uso di colori Appartiene al ciclo delle “finte sculture” (1966-67): connotata dalla raffigurazione di forme vivaci e dagli inusuali accostamenti. trofei di caccia, colli di giraffa, code di balene, delfini, L’opera partecipò geometriche pure ed essenziali e dall’assetto rettili realizzati in tela e dalla struttura in legno. La all’edizione del particolarmente suggestivo. grandezza smisurata della scultura fa da contraltare Premio Spoleto 1956. alla sua leggerezza: è infatti vuota, in ciò negando la Emilio Jesi fu fondamentale connotazione dell’oggetto scolpito, ovvero il collezionista e grande peso. estimatore d’arte, proprietario di una delle più importanti collezioni oggi esistenti in Italia (attualmente conservata presso la Pinacoteca di Brera). Antonietta Raphael (1895-1975), ebrea di origine lituana, ricevette la sua protezione quando, in seguito alle sanzioni antisemite, fu costretta a rifugiarsi con il marito e le figlie a Genova. 19) Sol Lewitt, Bands of color, 2000 (particolare).

L’opera è un’intera stanza dipinta 13) Alberto Burri, dall’artista come dono beneaugurale al Bianco Plastico, 1962. 17) Mario Schifano museo perché i restauri proseguano e Disegno senza titolo, 1962. altre opere, oggi nei depositi, trovino In deposito permanente presto la loro collocazione. dalla Spoleto Credito e L’opera è stata donata da Servizi. Dell’artista la Giovanni Carandente. Ap- Galleria conserva altre partiene alla prima produ- opere di insolito interesse, 15) Claudio Verna, zione dell’artista, caratteriz- zata dall’utilizzo Pubblicazione a cura del Servizio Musei e Testo: Claudia Grisanti Progetto grafico: come le illustrazioni per il Cadmio Arancio, 1979. Beni Culturali della Regione dell’Umbria Archiservice limitatissimo del colore e Editing: Infocrace libro Divagazioni poetiche Sezione catalogo e documentazione: Fotografie: A. Giorgetti Stampa: di Emio Villa (1956) o Per È stata donata dall’artista nel 1989. L’opera da una contenuta gestualità. Elisabetta Spaccini © Fototeca Servizio Musei Litograf Città di Castello, 2005 è tipica della produzione dell’artista, convinto Sezione musei e beni diffusi sul territorio: e Beni Culturali Regione Umbria una biro del 1963, una Antonella Pinna Assonometria: Stefania Caprini piccola bruciatura su carta assertore di un’astrazione che ha i suoi Coordinamento generale: Pianta: Coop. Futura realizzata come scambio caratteri distintivi nel rigore e nella vivida Elisabetta Spaccini Documentazione fotografica: Realizzato con il contributo per una biro Parker. qualità cromatica. Paola Boschi dell’Unione Europea