2 1 0 2

e t a t s e

, 3 3 ° N Al Locarnes 2 EDITORIALE

Terra di contrasti

Acqua e pietra, calore (insubrico) e gelo consente di guardare indietro e oggi so (alpino), natura e cemento: il Locarnese che sono proprio loro che hanno sve- è una terra di contrasti e i contrasti, si sa, gliato in me la voglia e il convincimento non sono solo il condimento principale di impegnarmi per la natura. Ho avuto la della diversità ma anche la sua princi- fortuna d’aver incontrato chi ha saputo pale minaccia. mostrarmi la bellezza delle Bolle di Ma- Tutto dipende dalla convivenza degli op- gadino, e farmi capire al contempo posti, nel caso migliore dal loro equili- quant’essa fosse minacciata. Il resto è brio, nel peggiore dalla prevalenza del- venuto da sé. l’uno sull’altro. La natura non è poi In questa rivista gettiamo l’attenzione tanto differente in questo gioco d’equi- sugli alti e i bassi del Locarnese, dal libri dalla società, e la diversità biologica Basodino alle Bolle e con rapido assomiglia in quanto a fragilità e preca- sguardo su quanto v’è frammezzo, con Luca Vetterli, segretario di Pro Natura Ticino. rietà degli equilibri a quella che ritro- la speranza di svegliare un po’ d’ammi- viamo nella cultura, nelle famiglie e non razione e d’amore per una natura che ci da ultimo nel nostro animo. da tanto e alla quale dovremmo rendere Come Locarnese di nascita ho vissuto di più. questi contrasti fin dove la memoria mi Luca Vetterli

Impressum Bollettino trimestrale della Sezione Ticino di Pro Natura. Viene allegato alla Rivista nazionale di Pro Natura. Editrice: Pro Natura Ticino Segreteria: Viale Stazione 10, c.p. 2317, 6500 Bellinzona Tel.: 091 835 57 67 Fax: 091 835 57 66 E-mail: [email protected] CCP: 65-787107-0 Internet: www.pronatura-ti.ch Commissione redazionale: Christian Bernasconi, Fiorenzo Dadò, Marzia Mattei-Roesli, Andrea Persico, Sara Rossi, Luca Vetterli, Serena Wie- derkehr-Britos Redattrice responsabile: Serena Wiederkehr-Britos Produzione e stampa: Schlaefli & Maurer AG, Interlaken Tiratura: 3500 Indice Foto di copertina: Someo e le zone alluvionali del fon- Tra acque e valli 3 dovalle (foto: Andrea Persico) Al Locarnes e la so diversità 8 Disegni: Attivi nel Locarnese 10 Flavio Del Fante Il giro del mondo in ottanta passi 12 Attività giovanili 15 CONOSCERE 3

Tra acque e valli

La Regione del Locarnese è vasta e diversificata. I suoi ambienti si estendono tra il punto più basso della Svizzera a 193 m/sm in riva al Lago Maggiore e uno dei più alti del Ticino a 3200 metri sul ghiacciaio del Basodino. Tra questi due opposti troviamo il piano con gli insedia- menti e l’agricoltura, le splendide Bolle di Magadino con la foce del fiume Ticino appena rinaturata, il comparto alluvionale della con i suoi paesaggi d’importanza nazionale, l’agricoltura tradizionale ancora presente nelle valli laterali con i nuclei storici, spesso splendi- damente conservati. La sua grande varietà di ambienti e di microclimi, dà vita a una straordinaria diversità di specie animali e vegetali che spaziano da quelle tipicamente alpine, capaci di vivere tra le rocce im- pervie e in climi estremi, a quelle planiziali legate all’agricoltura tradi- Tre scorci della valle Bavona dove cultura e na- zionale e alle zone umide, fino a quelle più mediterranee che se ne tura sono intimamente legate (foto: Andrea Per- stanno beate in prossimità del lago, tanto amato e apprezzato anche sico). dai numerosi turisti.

Greti variabili cità. Asciutti tappeti grigio-verdi di mu- Con i suoi splendidi corsi d’acqua cri- schio – Rhacomitrium canescens – rico- stallini che scendono dalle impervie prono a chiazze i suoli nudi attorniati da pareti rocciose per poi bagnare il fon- ciuffi giallastri di festuca. Gli arbusti dovalle e alimentare le famose e fre- presenti come l’olivello spinoso o il cre- quentate spiagge di Avegno e Ponte spino comune crescono a fatica e in Brolla, la Vallemaggia è uno dei luoghi modo contorto tanto da sembrare dei più apprezzati del Cantone dal profilo piccoli bonsai. turistico, così come uno dei più ricchi a Un po’ meno esposti all’impeto del livello naturalistico. La diversità delle fiume vi sono i boschi golenali umidi, specie presenti è direttamente legata alla dominati da salici e ontani, alberi che particolarità degli ambienti valmaggesi. necessitano di una certa umidità e che Qui le acque della Maggia, uno dei crescono rapidamente. Più oltre, al ri- fiumi più selvaggi della Svizzera, rimo- paro dalle piene più frequenti, ma ali- dellano costantemente il fondovalle: le mentate dalle acque di falda troviamo piene erodono e distruggono habitat na- foreste più mature, con frassini, aceri, ti- turali, ma al contempo ne creano di gli, e infine, non più esposte nemmeno nuovi altrove, garantendo una enorme alle piene estreme, con le farnie. dinamica e una varietà nello spazio e nel tempo. Vi sono per esempio i greti Acque fondamentali ciottolosi e sabbiosi dove l’unica vege- Sono loro, i fiumi freddi e tanto amati tazione che riesce a svilupparsi è quella per i bagni estivi, i fautori di tanta di- pioniera: piante che colonizzano in fretta versità. Per poter modellare così il pae- e con tenacia luoghi poco ospitali, come saggio devono però avere la giusta mi- per esempio l’epilobio, il romice e i pic- sura e potenza. Se da una parte le piene coli arbusti di salice ripaiolo. Negli estreme come quelle del 1978, del 1983 stessi posti vivono anche animali: pic- e del 1987 restano possibili ancor oggi coli predatori come ragni e coleotteri malgrado l’intenso sfruttamento idroe- che a loro volta finiscono nel becco di lettrico, quelle ricorrenti con ritmo più altri predatori, come il corriere piccolo frequente, ad esempio annuale o decen- e le ballerine gialle. Le pozze d’acqua nale sono abbattute dalle prese d’acqua che si formano temporaneamente sono eccessive e non possono quindi più ri- invece una manna per libellule, rane modellare il fondovalle. La dinamica rosse e rospi. delle golene è dunque ridotta rispetto a Sui terrazzi alluvionali dai suoli dre- quanto madre natura farebbe se glielo si nanti e aridi, vivono gli amanti della sic- permettesse. Ma ancor più incisiva è la 4 CONOSCERE Le Bolle di Magadino (foto: Andrea Persico). Le Bolle di Magadino (foto: Andrea

mancanza d’acqua dovuta ai deflussi mi- plasmato un paesaggio estremamente nimi insufficienti. Durante lo sciogli- ricco e diversificato sia per quanto con- mento della neve a tarda primavera nella cerne i valori naturalistici che quelli sto- Maggia dovrebbero scorrere oltre 20 rico-culturali. L’attività decennale di va- mila litri d’acqua al secondo. Un de- lorizzazione del territorio promossa da cimo soltanto o meno di queste acque enti attivi in Vallemaggia (cf. elenco viene oggi concessa al fiume. Circa 19 p. 11), ha permesso di mantenere ancora ventesimi delle acque tecnicamente cap- diverse testimonianze della vita rurale tabili con gli impianti idroelettrici co- di un tempo. Un esempio grandioso è struiti negli anni ’50 a ’70 scompaiono fornito dai villaggi della Valle Bavona. I in gallerie oscure e azionano le turbine dodici nuclei con gruppi compatti di case aggirando la valle e finendo diretta- e stalle, costruiti secondo schemi dettati mente nel Verbano a . da un ambiente impervio e avaro di ri- sorse, sono attorniati da piccoli prati, Valli umane callaie e muretti in sasso ricavati spesso Accanto alle zone alluvionali vi sono le tra enormi macigni caduti dalle pareti zone agricole tradizionali e i nuclei abitati rocciose che sovrastano l’intera valle. tra cui molti conservati in modo impec- Un ambiente ricco e diversificato come cabile. Questi paesaggi trasudano il lungo l’ha creato l’agricoltura tradizionale, è e accurato lavoro di donne e uomini che una manna per un turismo sempre più da centinaia di anni modellano il proprio assetato di natura e distensione. Preser- territorio arricchendolo anche a livello vare e valorizzare le caratteristiche na- naturalistico. Un muro a secco ospita fino turali e quelle storico-culturali presenti, a 40 specie diverse in due metri quadrati trovando il modo per renderle fruibili e nei prati falciati tardivamente vengono alla popolazione e ai visitatori della Val- a cacciare i pipistrelli (Myotis blythii) della lemaggia, sembra essere il modo mi- colonia della Collegiata di S. Antonio i gliore per affrontare le sfide del futuro. quali non trovano più cavallette, il loro E i 700 km di sentieri che formano la pasto preferito, vicino a casa. fitta rete pedestre che percorre la valle Oggi confrontata a grosse difficoltà, vanno proprio in questa direzione. l’agricoltura estensiva tradizionale ha CONOSCERE 5

Principali successi di Pro Natura Ticino) e Argante Righetti, Isole di Brissago Pro Natura nel Locarnese allora Direttore del Dipartimento Le Isole di Brissago furono comperate delle costruzioni (il Dipartimento del- dal Cantone, dai Comuni di Brissago, l’ambiente non esisteva ancora). Ma Ronco e , come pure da Pro Bolle di Magadino ciò non bastò. Nel 1987 Pro Natura Natura e Heimatschutz nel 1949. L’in- La revoca di un primo decreto di pro- dovette ricorrere contro il Piano re- tento era di sottrarle alla specula- tezione delle Bolle nel 1935 diede golatore di che istituiva una zione privata. Il contributo iniziale di avvio a tre decenni di degrado e di pe- zona industriale alla foce del Ticino e Pro Natura (50 mila franchi) permise ricoli. Alla fine degli anni Sessanta, nel 2003 dovette pure impugnare una di sbloccare la situazione. Seguirono Giacomo Bianchi, primo presidente decisione del Consiglio di Stato che altri contributi di oltre 250 mila fran- di Pro Natura, tentò di acquisire vasti autorizzava il dragaggio della foce. chi fino al 1992. Nel 2009 Pro Na- terreni tra la Foce della Verzasca e Tutti ricorsi vinti col risultato ormai tura, ormai convinta che l’obiettivo quella del Ticino. Il tentativo fallì per- noto, dalla storia recente, della foce era stato raggiunto, donò la sua quota ché i proprietari (la Corporazione dei rinaturata. Ci sono voluti oltre qua- parte agli altri comproprietari. Borghesi di Locarno) avrebbero pre- rant’anni di costante e ripetuto impe- ferito vendere alle Ferrovie Federali gno di Pro Natura per conseguire Sfregio sventato a Locarno Svizzere. Esse volevano costruire questo risultato. Nel 1997 Pro Natura ricorse contro 5 nelle Bolle lo scalo per trasbordare case-torri di 40/60 metri di altezza sul sul sistema ferroviario europeo le Riserva forestale lungolago di Locarno. Esse avrebbero merci in arrivo al porto terminale del- dell’ richiesto il dissodamento di ben l’idrovia Venezia-Locarno previsto, La riserva fu istituita dieci anni or 25000 metri quadrati di bosco. Nel appunto, alle Bolle. sono su iniziativa del Comune di On- 2003 la Confederazione pose fine alla Nel 1969 Pro Natura giocò un ruolo sernone. Un proprietario privato di vicenda confermando che il dissoda- importante nella campagna di voto una parcella boschiva d’importanza mento avrebbe violato la legge. contro l’allungamento dell’aero- strategica vi si era opposto rifiutando dromo di Locarno-Magadino che il vincolo di protezione. Pro Natura Parco nazionale del Locarnese avrebbe completamente sventrato e offrì al Comune i mezzi finanziari per Sin dal lancio della candidatura del distrutto le Bolle. Il progetto fu affos- acquisire la parcella e sbloccare così Parco nazionale del Locarnese da sato in votazione popolare il 20 mag- la situazione. Da allora Pro Natura è parte della Regione Locarnese e Val- gio 69 con quasi 13 mila voti contro 8 attiva soprattutto nell’informazione lemaggia, Pro Natura offre un contri- mila. del pubblico e ha partecipato all’al- buto ricorrente all’elaborazione del Pochi anni più tardi il secondo tenta- lestimento del centro d’accoglienza e progetto. Pro Natura ha inoltre asse- tivo di protezione legale, l’Ordinanza dell’esposizione permanente sulla Ri- gnato al Parco il premio di un milione di protezione delle Bolle, andò in serva a Comologno come pure alla di franchi che verrà versato quanto il porto. Fu determinante a quel propo- pubblicazione di un sentiero natura e progetto avrà ottenuto il necessario sito il contatto privilegiato tra Gra- di una guida generale (ottenibili assenso popolare. ziano Papa (il secondo presidente di presso il Comune di Onsernone). Luca Vetterli

Da sinistra: raponzoli in un prato magro; natrice dal collare a caccia e… fragoline di bosco (foto: Andrea Persico). 6 CONOSCERE

Piano piano… permettere in particolare gli spostamenti Formato dai sedimenti del fiume Ticino, della fauna. Con la partecipazione di il Piano di Magadino che un tempo era ben 32 aziende agricole si sono ricreate un immenso intreccio di golene e paludi, siepi (ben 1.8 km), piantati alberi da dopo l’imbrigliamento del fiume e la frutto ad alto fusto (una settantina), bonifica delle terre si è trasformato dap- creati diversi nuovi stagni. Inoltre molti prima nella più grande pianura agricola prati estensivi (pari a circa 50 campi di del Cantone e oggi deve far fronte a un calcio), vengono gestiti a mosaico con eccesso di centri commerciali, industrie sfalcio sfasato per garantire in ogni mo- e traffico. Nonostante sia sempre meno mento vegetazione alta e bassa a favore verde e sempre più grigio il piano è un della biodiversità. gioiello di biodiversità, legata soprat- tutto alle zone umide e ad alcune zone Bolle preziose agricole. Proprio per difendere questa Salvate grazie a lunghe e assidue lotte ricchezza di vita contro l’asfalto della (cf. riquadro) le Bolle sono una vera superstrada tra Bellinzona e Locarno, concentrazione di biodiversità. Si tratta nel 2003 un gruppo di agricoltori con il di un’area naturale speciale che riunisce sostegno diversi enti pubblici e associa- il delta ghiaioso della Verzasca con zioni ambientaliste, si sono uniti e hanno quello sabbioso del Ticino. L’incontro dato vita ad un progetto alternativo che tra acqua e terra dalle caratteristiche così permette di valorizzare il territorio at- differenti crea ecosistemi ricchissimi: traverso la cosiddetta interconnessione oltre 3000 specie diverse in poco più di ecologica. Si tratta della creazione di 300 ettari. Piante e animali legati a que- ambienti estensivi e diversificati, uniti sti ambienti acquatici e palustri sono tra loro da corridoi verdi, come le su- quelli più specializzati. Per questo mo- perfici attorno ai canali del piano, per tivo e per il fatto che ben un quarto delle Paesaggio rurale in valle Verzasca (foto: Andrea Persico). (foto: Andrea Paesaggio rurale in valle Verzasca CONOSCERE 7 ̈ f).

specie presenti è minacciato di estin- zione, per tutte loro vi é una maggior re- Rondine (foto: Mathias Scha sponsabilità di conservazione. Il pae- saggio odierno è dominato dall’acqua, dai canneti (Phragmites australis) e dai boschi di salice bianco (Salix alba) e farnia (Quercus robur). La forte produt- tività di biomassa vegetale e animale rende quest’area un sito di sosta insosti- tuibile per gli uccelli in migrazione (260 specie osservate, 77 specie nidificanti) Specialmente in primavera, prima di su- perare la barriera alpina, questi uccelli possono rifocillarsi e accumulare ener- gia per il resto del loro viaggio che li porterà al Nord dell’Europa. Per questi motivi l’area è designata di importanza internazionale iscritta nella Convenzione di Ramsar.

Boschi sacri protetti Dal Piano al Golfo Boschi importanti quelli del Locarnese La rondine, il mitico uccello legato alla primavera, è presente da noi, in tutti i non solo per la composizione ma anche principali spazi agricoli tradizionali ma sta declinando a causa dell’intensifica- per ciò che vi si può leggere su due mil- zione agricola, della modernizzazione delle stalle e dei cambiamenti climatici. lenni di attività umana, a partire dall’in- Sul Piano di Magadino la si sta studiando in modo intensivo dal 2009 e da poco troduzione del castagno fino ai massicci è stato svelato un primo arcano: le «nostre» rondini vanno a svernare nei pressi tagli dopo il Seicento e le recenti istitu- del Golfo di Guinea! In Nigeria esiste un dormitorio enorme, dove anche le ron- zioni di riserve forestali. A questo pro- dini «svizzere», insieme a milioni di altre di diversa provenienza, trascorrono le posito il Locarnese ha assunto un in- notti invernali. Chiara Scandolara, responsabile del progetto rondine, afferma dubbio ruolo pioniere per il Cantone. che scoprire i luoghi di riposo e di svernamento è un primo passo importante per La maggior riserva (quasi 800 ettari) è migliorare le condizioni di vita degli uccelli migratori durante i mesi invernali. quella dell’Onsernone, istituita nel 2002. Ma sul Piano di Magadino vivono specie ancor più minacciate delle rondini come Qui il bosco, lasciato all'evoluzione na- la civetta, l'upupa, la quaglia e l'averla piccola, tutte legate alle superfici agricole. turale e nel quale primeggia l’abete Grazie all'utilizzo di cassette nido, la popolazione di civetta si è stabilizzata in bianco, è dimora di innumerevoli alberi, una decina di coppie nidificanti, dopo che aveva raggiunto un minimo storico di erbe, funghi, mammiferi, uccelli e il ci- sole quattro coppie nel 2004. Per l'upupa oltre all'uso di cassette nido, vengono clo vitale di nascita, morte e decompo- messi a disposizione agli agricoltori alberi da frutta d'alto fusto grazie ai quali è sizione si rinnova senza sosta. Queste ri- già stato possibile ricostruire alcuni filari, che avranno effetti positivi oltre che serve forestali sono una versione sulla biodiversità anche sul paesaggio. Anche lo sfalcio a mosaico del progetto di moderna in chiave naturalistica di interconnessione dovrebbe favorire l’upupa oltre a diverse altre specie. quanto esisteva da tempo immemore sotto forma di boschi sacri (come per tra e Arcegno. Qui l’azione dei natura in un contesto speciale. Sempre esempio quello di Cavergno) sui quali ghiacciai ha dato vita a uno speciale mix nella stessa zona, partendo da San l’uomo non metteva mano per motivi di di ambienti. Rocce erratiche sono attor- Rocco, si snoda una sentiero didattico rispetto religioso così come per assicu- niate da collinosi dossi levigati e vallette che permette di vedere tutto quello che rarsi un’adeguata protezione dai peri- con ruscelli, paludi e torbiere che costi- abbiamo descritto e molto di più: da un coli naturali. tuiscono importati biotopi umidi dove punto su una roccia esiste un’ineguaglia- vivono moltissime libellule e otto specie bile panoramica sulla regione del lago Puzzle naturale di anfibi, fra cui la popolazione più Maggiore, dalla Valle Morobbia ad Fatta di boschi ma non solo c’è anche la grande del Ticino del rarissimo tritone Ascona e su fino alle , magica collina di Maia. La maggior punteggiato meridionale. Poi ci sono i oltre che su tutta la cornice delle mon- parte dei visitatori del Ticino si concen- boschi di castagno nei quali si incasto- tagne circostanti, dal Camoghè al Pizzo tra nel pittoresco centro di Ascona, sulle nano piccoli spazi aperti e secchi ricchi di Cramalina. E da questo punto vi augu- sponde del lago; magari si concede una biodiversità. Nella zona protetta di bosco riamo di godervi la regione con la sua puntata sul Monte Verità. Ma solo gli in- (100 ettari) vi è un aula dove bambini e natura e le sue acque fresche. tenditori conoscono la Collina di Maia, adulti posso scoprire le meraviglie della Serena Wiederkehr-Britos 8 CONOSCERE Le rondini del Piano di Magadino gra- zie alla collaborazione di 40 aziende agricole vengono studiate dal 2009: Grazie alla posa di cassette nido sul Piano di questo progetto della Ficedula ha per- Magadino la popolazione di civette è aumen- messo di scoprire che alcune di esse tata dalle quattro coppie del 2004 (minimo svernano nel Golfo di Guinea. storico) a dieci coppie. Edificazione e intensificazione agricola sono due suoi grandi nemici.

Al Locarnes e la so diversità

La baccante (Lopinga achine) è una farfalla che vive nei boschi radi e luminosi con una vegeta- zione ricca in graminacee. La chiusura dei bo- schi le impedisce di trovare sufficienti ambienti idonei: sono in atto dei progetti di gestione che ne favoriscono l’habitat.

La capra verzaschese è una razza molto resistente e particolarmente agile e muscolosa che si presta particolarmente bene per alleva- menti in zone montane molto ripide.

Il Poligono del Giappone (Reynoutria japo- nica) è una pianta invasiva la cui diffusione si è enormemente estesa: rappresenta un grosso problema per l’agricoltura e la pro- tezione degli ambienti autoctoni.

Il Tamerici alpino (Myricaria germanica) è legato ai In Svizzera il tritone puntegg greti dei fiumi. La grossa opera di incanalamento dionale (Triturus vulgaris mer dei fiumi attuata in Svizzera ha più che decimato presente nel Locarnese con le popolazioni di questa specie la cui presenza è grande popolazione. È un an indice di un fiume ancora libero ed attivo. raro e in pericolo di estinzion CONOSCERE 9

Il rondone pallido, come pure gli altri rondoni, è uno dei mi- gliori volatori. Mangia, si ac- coppia e dorme in volo. Si A Locarno è presente la più grande posa solo per la cova e per im- colonia del Ticino di vespertilio mag- beccare la prole: chissà fino a giore. Questo raro pipistrello percorre dove si spingerà l’evoluzione ogni notte fino a 25 chilometri per re- nei prossimi milioni di anni? A carsi nei suoi ambienti di caccia. Locarno si trova la colonia più settentrionale di questa specie.

La raganella è un piccolo anfibio che ama arrampicarsi sulla vegetazione palustre. Sul Piano di Magadino ci sono molte popolazioni di Raganella ben connesse tra loro: ciò favorisce la sopravvivenza di questa ranoc- chietta minacciata.

Il cannareccione è una tra le 260 specie di uccelli che si possono osservare alla riserva delle Bolle di Magadino dove trova ampi can- Fiumi e laghi neti, il suo ambiente prediletto. Zone golenali

Paesaggi palustri

Zone umide

Torbiere

Siti di riproduzione anfibi

Prati secchi

Riserve forestali

Inventario federale del paesaggio

Parco botanico Isole di Brissago L’asplenio lanceolato (Asplenium billotii) è una piccola felce presente in Svizzera unicamente Strade nel Locarnese. La mania dei muri di cemento ar- Confine nazionale mato e la distruzione dei restanti muri a secco sono la causa principale della sua regressione. Confine distretto

Questo ragno (Pardosa wa- gleri) è il re dei greti. Appar- iato meri- tiene al gruppo dei «ragni Anche per il riccio (Erinaceus europaeus) i muri in ce- ridionalis) è lupo» che cacciano all’ag- mento sono un problema grosso: con l’edificazione cre- la sua più guato, inseguendo le loro scente strade e barriere fisiche rappresentano per lui nfibio molto prede e senza l’uso della una trappola mortale. Avete un giardino con muri in ce- ne. classica ragnatela. mento? Allora non meravigliatevi più se non ne vedete! 10 CON GLI ALTRI

Attivi nel Locarnese

Progetto Parco Nazionale del di qualità – destinato allo sviluppo in si- Locarnese nergia di agricoltura, natura e svago – al- Il progetto di Parco Nazionale si pone l’interno dell’area urbana tra gli agglo- come obiettivo di valorizzare tutti i te- merati di Locarno e Bellinzona. sori racchiusi in questo territorio, in col- A fine giugno il governo ha approvato il laborazione con i vari enti, le associa- piano di utilizzazione cantonale (Puc) zioni e la popolazione, promuovendo il per istituire il parco che potrebbe diven- turismo e i prodotti tipici regionali, in tare realtà già nel 2013. Pro Natura si era modo da infondere nuovi impulsi allo espressa a favore del progetto che ben sviluppo sostenibile di tutta la regione. concilia interessi in parte divergenti e Un Parco Nazionale rappresenta una permette, attraverso l’azione comune, bella opportunità per l’uomo e la na- di salvaguardare il paesaggio e lo spazio tura: 15 Comuni locarnesi e valmaggesi agricolo. Ora che il Puc è approvato, si intendono attualmente coglierla con pa- continuerà a lottare affinché agricoltura zienza e ingegno. e natura abbiano priorità sugli usi im- Dopo l’uscita di Cevio dal progetto di propri del territorio. parco precedente, il perimetro di quello Cerca con Google «Puc Piano di Maga- nuovo è stato ridefinito con la Confede- dino». razione, il Cantone e i nuovi Comuni interessati. Ottenuto il riconoscimento di Centro Natura Vallemaggia Candidato di Parco dalla Confedera- Il Centro Natura Vallemaggia intende zione, i sui promotori stanno ora defi- far conoscere e valorizzare il patrimonio nendo con i Comuni, i Patriziati e i pro- naturalistico, paesaggistico e culturale prietari fondiari le nuove zone-nucleo. della Vallemaggia, in particolare del fon- Al contempo essi coinvolgono attiva- dovalle. Gli obbiettivi sono quelli di in- mente la popolazione che fra quattro centivare uno sviluppo sostenibile in anni voterà sul parco. Vallemaggia che prenda in cosidera- Sin dagli albori del progetto di Parco zione l'uomo, l'ambiente e l'economia; del Locarnese nel 2000, Pro Natura so- informare la popolazione locale e i turi- stiene i suoi promotori sia finanziaria- sti; sensibilizzare a un comportamento mente che con la propria consulenza e rispettoso dell’ambiente; creare un rife- intende accompagnarli anche negli anni rimento didattico valido per tutti gli or- a venire. dini di scuola; incentivare le ricerche www.parconazionale.ch naturalistiche e quelle legate alla ge- stione del fondovalle; favorire l’indotto Parco del Piano di Magadino economico della regione. Il Parco è un fondamentale tassello del- www.cnvm.ch l’intera riorganizzazione del Piano di Magadino, del quale con i suoi 2350 Amici del Riccio ettari occuperà circa il 55% della super- L'Associazione Amici del Riccio di ficie. Esso infatti discende dal Concetto Maggia ha quale scopo principale la pro- di sviluppo del Piano di Magadino che tezione, la cura e la promozione del ric- considera tutte le tematiche legate al cio indigeno (Erinaceus europaeus), Piano: natura, agricoltura, paesaggio, ri- animale protetto a livello cantonale, e creazione e turismo, insediamenti e mo- dei suoi spazi vitali in modo particolare bilità. Lo scopo generale del Parco è di in Ticino. offrire uno spazio aperto, un paesaggio www.ricci-in-difficolta.ch

Valle di Foioi: un tempo anche questi fazzoletti di terra erano pascolati (foto: Andrea Persico). 11 IN BREVE

Museo di Valmaggia 2002 è particolare per il suo design, la Cascata visibile dal ponte prima dell’abitato di Il Museo di Valmaggia è retto da un'as- qualità dei materiali usati e per la sua Frasco, in valle Verzasca (foto: Andrea Persico). sociazione alla quale aderiscono gli enti privilegiata ubicazione nei magnifici bo- pubblici della valle e numerosi cittadini schi di Arcegno. Si tratta del Parco del privati. Fu istituito nel 1962 con lo scopo bosco di Maia, una foresta selvaggia di salvare e valorizzare le testimonianze estesa su 100 ettari, alle porte dell'ag- della cultura materiale, un prezioso pa- glomerato del Locarnese. trimonio storico che negli anni del se- www.scuolabosco.ch condo dopoguerra andava rapidamente disperdendosi. Altre associazioni e fondazioni Il Museo di Valmaggia possiede oggi Nel Locarnese sono attivi numerosi enti una vasta documentazione sull'ambiente regionali che si occupano di proteggere e la popolazione della valle. e valorizzare il patrimonio architetto- www.museovalmaggia.ch nico, culturale e naturalistico della re- gione. Eccone una lista non esaustiva: Guidevallemaggia.ch Si tratta di un gruppo di valmaggesi che • Associazione Albedo 2009, Motto ha seguito la formazione di guida lo- della Testa, 6632 Vogorno cale proposta nell’ambito del progetto • Fondazione Alpe Magnello, c/o Ro- movingAlps. berto Leoni, CP 1117, 6598 La Valle sta loro particolarmente a cuore • Fondazione Rivivere: e – mossi dal desiderio di condividere le www.rivivere.ch sue bellezze, la sua storia e cultura con • Fondazione Vivere in Lavizzara, c/o gli altri – hanno deciso di lanciarci come Comune di Lavizzara, 6695 Peccia guide. • Pro Linescio: www.prolinescio.ch www.guidevallemaggia.ch • Associazione per la protezione del patrimonio artistico e architettonico ASBA di Valmaggia: Gli Amici della Scuola nel Bosco di Ar- www.apav.ch cegno è un’associazione apolitica, senza • Fondazione Valle Bavona: scopo di lucro, nata nel settembre 2000. www.bavona.ch Opera in una casetta in legno immersa • Fondazione Monti e Paesaggio: nella natura. La struttura inaugurata nel www.brontallo.ch 12 A QUATTR’OCCHI CON

Guido Maspoli durante l’intervista (foto: Sara Rossi). Il giro del mondo in ottanta passi

Una biologa e un’umanista partono in gita al Parco botanico delle Isole di Brissago. Incontrano baronesse con il pallino della botanica, alberi che respirano nell’acqua, fiori di fate, giovani giardiniere intrapren- denti, un direttore appassionato… e 1700 specie di piante diverse pro- venienti dai cinque continenti.

Con un bel sole e la propensione a tra- grande una decina di volte al giorno, scorrere giornate piacevoli, chiunque trasportando una media quotidiana di può trarre grandi soddisfazioni da una 500 visitatori. Noi saliamo sul traghetto passeggiata tra le piante del Lago Mag- alle nove di mattina e mentre ci avvici- giore. Per esempio, tra di noi, una si in- niamo sentiamo un coro di uccelli sem- teressa più di flora e fauna, mentre l’al- pre più forte. Sembra che sugli alberi tra cerca storie di persone e luoghi: della riva abbiano messo dei microfoni, ebbene, le Isole di Brissago riservano a talmente è alto il volume. A vederli a mi- entrambe grandi scoperte. nor distanza, poi, quegli alberi hanno I battelli partono dall’imbarcadero di radici che assomigliano veramente a mi- Locarno (Ascona, Brissago e Porto crofoni che spuntano sull’acqua: sono Ronco) e approdano sull’Isola più cipressi calvi che per respirare fanno A QUATTR’OCCHI CON 13

emergere in superficie pezzi delle loro abitate anche da Max Emden, un ric- radici, che prendono il nome di pneu- chissimo ebreo fuggito dalla Germania matofori. prenazista che costruì la villa come ve Ci dirigiamo verso la villa in stile neo- l’abbiamo descritta e trascorse dieci anni classico, che è il punto di entrata dove si a fare sci nautico, a giocare a bocce nel trova il materiale informativo, il risto- parco insieme a uno stuolo di ragazze rante e la terrazza sulla quale è bene quasi sempre svestite e a importare prendere un drink e guardare il lago sen- marmo di Carrara per i suoi pavimenti. tendosi fortunati. Abbiamo appunta- Alla sua morte, nel 1936, il giardino fu mento con Guido Maspoli, il direttore abbandonato a se stesso e quando il Can- del Parco botanico, un biologo che dal ton Ticino, i Comuni di Ascona, Bris- 2003 gestisce il patrimonio di semi e sago e Ronco s/Ascona, la Lega Sviz- piante custoditi sull’isola. Ci aspetta un zera per la difesa del patrimonio signore di 46 anni, sorridente, che ci promette un’ora del suo tempo e ce ne Non ce l’ha una pianta che non gli dedica tre, incantandoci con storie di piace. Tutte hanno una ragione di persone e di vegetali e passando da un essere, e quando le conosci una a linguaggio da mille e una notte al più una, vuoi bene a tutte. Sorry. stretto scientifichese immaginabile. Come già detto, la mia compagna di nazionale (oggi Heimatschutz Svizzera) viaggio e io siamo deliziate. e quella per la protezione della natura Immagini d’archivio Isole di Brissago. (oggi Pro Natura) acquistarono le isole e Molto tempo fa… il palazzo, tutta la parte botanica fu da ri- Inizia dalla storia della villa, narrando di fare, tranne un poderoso eucalipto pian- quella baronessa di origini russe con in- tato dalla baronessa e poco altro. clinazioni botaniche, figlia dello zar Alessandro II e di una ballerina di corte, In viaggio! che all’età di 26 anni e giunta ormai al Guido Maspoli ci porta a fare un giro suo terzo matrimonio, decise di stabilirsi dell’isola grande, che ospita 1700 specie in mezzo al Verbano a coltivare piante diverse suddivise per aree geografiche. rare e esotiche. Portò terra e concime e Gli abbiamo chiesto di portarci alla sua grazie alle sue innumerevoli relazioni pianta preferita. Lui chiede però di co- internazionali riuscì ad ottenere semenze minciare dalla macchia mediterranea, da ogni angolo del mondo. Era il 1885 e poi ci porta in un boschetto di bambù e all’epoca, i giardini esotici andavano al giardino delle fate, dove scopriamo le molto di moda negli ambienti aristocra- loro piante preferite, tutte con magiche tici. Il clima delle Isole di Brissago si ri- proprietà, simboliche, fortificanti o tos- velò incredibilmente subtropicale, grazie siche. In seguito attraversiamo Cina, Co- alle montagne che facevano da scudo e rea e Giappone e sostiamo al Bagno ro- l’acqua del lago da serbatoio di calore; mano: si tratta di una magnifica piscina da quel momento, ciò che era stato un bordata da piante utili, in cucina e in farmacia, dove finalmente ci viene mo- Ognuno offre semi agli altri, con lo strata la pianta più amata dal direttore. scopo della conservazione e della Sembra un piccolo arbusto, ma cre- diffusione di conoscenze in scendo diventa bello robusto, al punto ambito scientifico e culturale. che le capre gli salgono in groppa per mangiare i suoi frutti. Se avete parenti o mucchietto di rocce iniziò una carriera amici che hanno fatto un viaggio in al- straordinaria. Oltre che far crescere cune zone del Marocco avranno sicura- piante mediterranee, sudasiatiche, sud - mente fotografato «gli alberi con su le africane e australiane, l’Isola maggiore capre». È l’argano, un arbusto della fa- ospitò artisti come Filippo Franzoni, miglia delle Sapotaceae (e ride, il diret- Franz Liszt, Giovanni Daniele Ranzoni tore, perché gli piace anche il nome) e e, si mormora, forse anche James Joyce. dai suoi noccioli si ottiene un olio ali- Prima di diventare proprietà pubblica mentare squisito e molto facile da otte- nel 1949, le isole furono acquistate e nere (anche se poi costa un occhio della 14 A QUATTR’OCCHI CON

testa perché è una pianta che cresce in lare per fungere da navetta a turisti e un’area molto limitata): tra gli escre- scolaresche, come quella che c’era sul menti di capra si raccolgono i noccioli lago di Morat all’Expo 2002. intatti, già privati della polpa. Da una Finito il giro con il botanico contastorie, specie di sapotacea viene il burro di ka- dopo un pranzo sul terrazzo di cui ab- rité, da un’altra, appunto l’olio di ar- biamo già tessuto le lodi, ci accodiamo gano, per citare i più famosi. a un gruppo di bambini che sta facendo Ripartiamo dal Bagno Romano, chie- una visita guidata dell’isola. La parte di dendo a Guido Maspoli di vedere la didattica è molto importante, ci spiega la pianta che più gli sta antipatica. Prose- guida, una giovanissima giardiniera, che guiamo dunque per l’Australia, che con- ha iniziato da un anno a lavorare per il fina con un pezzo di Messico, e rag- Parco botanico. Sono infatti i giardinieri giungiamo infine la punta dell’isola, che conducono i gruppi a visitare i cin- ammirando bellissime piante del Sud que continenti dell’isola, perché sono Africa. Presto vedremo anche la flora loro, insieme al direttore, che conoscono meglio di chiunque altro quello che cre- Sembra un piccolo arbusto, ma sce qui. Daniela Scheggia, armata di crescendo diventa bello robusto, mappamondo, fa giocare i piccoli al- al punto che le capre gli salgono lievi alla scoperta di alcune tra le piante in groppa per mangiare i suoi più accattivanti. Le chiediamo come fa frutti. a sapere di che cosa hanno bisogno tutte le piante del mondo e lei ci racconta che della California, erbacce comprese, per- deve studiare molto, osservare ancora ché, il direttore ci tiene, non basta che ci di più e da quando è qui ha iniziato a te- sia una sfilza di aiuole da mostrare al tu- nere un erbario per trasmettere queste in- rista, bisogna ricreare tutto uno stile di formazioni. vegetazione, erbacce locali incluse. E la Allora a noi verrebbe voglia di doman- pianta antipatica? Dapprima il nostro darle molto altro, o anzi, di poterla aiu- interlocutore sembra imbarazzato, quasi tare per tutta una giornata o, perché no, vuole scusarsi. Non ce l’ha una pianta chiederle di inventare una fiaba per noi che non gli piace. Tutte hanno una ra- In alto: l’albero delle capre (foto: Martino gione di essere, e quando le conosci una Oltre che far crescere piante Rossi). In basso: il Parco botanico organizza vi- a una, vuoi bene a tutte. Sorry. mediterranee, sudasiatiche, site guidate interattive (foto: Sara Rossi). sudafricane e australiane, l’Isola Amor scientifico maggiore ospitò artisti come Fi- Lo scambio di semi, ci spiega Maspoli, lippo Franzoni, Franz Liszt, avviene tramite il giardino botanico di Giovanni Daniele Ranzoni e, Zurigo con parchi botanici di tutto il si mormora, forse anche mondo. Ognuno offre semi agli altri, James Joyce. con lo scopo della conservazione e della diffusione di conoscenze in ambito sotto un baobab o ancora organizzarci scientifico e culturale. L’isola più pic- una caccia al tesoro per testare le nostre cola ospita il vivaio dove crescono le competenze scientifiche. Ma tutto non si piantine che poi vengono trapiantate nel può in una volta sola. E oggi abbiamo parco che stiamo visitando, e non è girellato a imparar di piante, che ci aperta ai visitatori. Oltre al direttore, hanno parlato di uomini che amano le operano quattro giardinieri; l’irrigazione piante, come un gatto che si morde la è minima, e il proposito è di ottenere en- coda e una giostra che gira su un’isola e tro breve la certificazione «Bio». Un’al- fa il giro del mondo a piedi, in pochi tra idea di Maspoli è di creare una flotta passi. di catamarani che usano l’energia so- Sara Rossi / Serena Wiederkehr-Britos ZERO SEDICI 15

Attività giovanili

Pomeriggio da pipistrello Volete «indossare» i panni di un pipi- Data: sabato 8 settembre 2012. strello per capire come vive? Venite Luogo e durata: Aula sull’acqua sul la- quindi al Laghetto di Muzzano, presso ghetto di Muzzano. Pomeriggio: si può l’Aula sull’acqua. Vi aspettano tante po- iniziare il percorso dalle 14 alle 15.30 stazioni: tra giochi, mille peripezie e Partecipanti: per le famiglie: tutti pos- tanto divertimento sarà possibile sco- sono partecipare! prire il mondo dei mitici chirotteri, tra Prezzo: attività gratuita. cui l’orecchione, che è stato scelto come animale dell’anno 2012! Un’avventura per tutta la famiglia in collaborazione con il Centro protezione chirotteri Ticino.

La dura vita degli animali contro corrente Immagina di essere un animale acqua- Data: sabato 29 settembre 2012. tico. Un avannotto, un efemerottero o un Luogo e durata: zona golenale della tricottero… non sai cosa sono? Allora Leggiuna tra Biasca e Malvaglia. Tutta la facciamo così: vieni all’uscita per sco- giornata. prirlo e noi ti spieghiamo anche perchè Partecipanti: da 8 a 14 anni, massimo la loro vita è oggi così difficile a causa 20 partecipanti. I genitori non possono dell’uomo e cosa puoi fare per miglio- partecipare! rare questa situazione. Pronto per la spe- Equipaggiamento: buone scarpe o sti- dizione? vali, abiti caldi, K-way e un buon picnic. Prezzo: 10.–.

Come partecipare alle uscite? Visitate il nostro sito: www.pronatura-ti.ch/giovani Dove potete iscrivervi online, oppure spedite una cartolina postale firmata Persico Andrea dai genitori indicando nome, indi- rizzo, telefono, e-mail, data di nascita e allergie a: Pro Natura Giovani, CP. 2317, 6501 Bellinzona, possibilmente tre settimane prima dell’attività. Attenzione: l’assicurazione è a carico dei partecipanti. Posti limitati. Agli iscritti sarà data conferma e ver- ranno fornite indicazioni sui luoghi, gli orari e il materiale da prendere. Rivista speciale sulla biodiversità «Le stagioni della biodiversità» è una rivista di 32 pagine che riunisce gli arti- coli apparsi su Cooperazione settima- nalmente nel 2010, anno internazionale della biodiversità. Potete richiedere gratuitamente questa rivista alla nostra sede tramite il formu- lario seguente o dal nostro sito internet alla pagina: www.pronatura-ti.ch/rivista.php

Un’adesione a Pro Natura è per la vita!

 Desidero ricevere la rivista «Le stagioni della biodiveristà»  Desidero iscrivermi a Pro Natura (possibile anche  Desidero offrire questa adesione, via internet dal sito www.pronatura-ti.ch/iscrizione) ecco i dati della persona che offre:  Signora  Signor  Giovane  Famiglia  Signora  Signor  Giovane  Famiglia

Nome Nome

Cognome Cognome

Via Via

NAP e comune NAP e comune

Data di nascita

Quota sociale annua:  membro individuale: Fr. 70.–  famiglia: Fr. 90.–  beneficiario AVS o AI: Fr. 60.–  giovane sotto i 18 anni o in formazione fino a 25 anni: Fr. 30.–  membro a vita (una tantum): Fr. 2100.–  membro collettivo: Fr. 400.–

Per la documentazione non disponibile in italiano preferisco:  tedesco  francese

Data: Firma:

Ritornare il tagliando a: Pro Natura, CP 2317, 6501 Bellinzona