A.S. Ernest - Le Donne Nelle Istituzioni Rappresentative LE DONNE NELLE ISTITUZIONI RAPPRESEN- TATIVE Un’Analisi Comparativa Tra L’Italia Ed I Paesi Bassi
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A.S. Ernest - Le donne nelle istituzioni rappresentative LE DONNE NELLE ISTITUZIONI RAPPRESEN- TATIVE Un’analisi comparativa tra l’Italia ed i Paesi Bassi Anne Simone Ernest !1 ! A.S. Ernest - Le donne nelle istituzioni rappresentative LE DONNE NELLE ISTITUZIONI RAPPRESEN- TATIVE Un’analisi comparativa tra l’Italia ed i Paesi Bassi Anne Simone Ernest Numero di matricola: 3378543 [email protected] Tesi di laurea MA Interculturele Communicatie Universiteit Utrecht dr. Reinier Speelman Utrecht, febbraio 2015 !2 ! A.S. Ernest - Le donne nelle istituzioni rappresentative Riassunto/Samenvatting Deze bibliografische analyse, getiteld Vrouwen in de volksvertegenwoordi- ging, biedt een vergelijkende situatieschets van de politieke positie van vrouwen in Italië en Nederland en heeft als doel een breed antwoord te vinden op de onderzoeksvraag Wat zijn daadwerkelijk de verschillen tussen Italië en Nederland wat betreft de rol van vrouwen in de politiek? In het theoretisch kader ligt de nadruk op het onderscheid dat in meerdere onderzoeken wordt gemaakt tussen politieke-, historische- en omgevingsfactoren die van invloed kunnen zijn op de politieke rol van vrouwen. De geanalyseerde data omvatten cijfers van vrouwen in de volksvertegenwoordiging op nationaal, provinciaal (regionaal in Italië) en lokaal niveau. Daarnaast wordt ook het aantal vrouwen in het Europees parlement besproken. De politieke partijen worden onderzocht door te kijken naar het aantal vrouwen in de volksvertegenwoordiging en in de partijtop en naar quota en strategieën gericht op de vrouwenemancipatie. De vergelijking laat zien dat de percentages van vrouwen in de politiek in Nederland over het algemeen hoger zijn dan in Italië, maar hier tegenover staat een sterke toename van het aantal Italiaanse vrouwelijke politici in het afgelopen decennium, terwijl er in Nederland sprake is van een stabilisatie. Centrumlinkse, progressieve partijen scoren beter dan conservatief rechts en het onderwerp ‘vrouwenemancipatie’ komt structureler aan bod in de Nederlandse partijprogramma’s. Er is een onverwacht verschil tussen de drie niveaus, waarbij Italië vooral op regionaal niveau achterblijft en Nederland weinig vrouwen in de lokale politiek kent. Tenslotte valt op dat er meer Nederlandse vrouwelijke politici zijn in rechtstreeks gekozen instanties, terwijl Italiaanse vrouwen juist in aangestelde politieke functies werken. Alledrie de factoren worden als mogelijke verklaringen besproken, maar de nadruk ligt op de politieke factoren en de invloed van de partijen als gatekeepers. Geconcludeerd wordt dat er daadwerkelijk verschillen zijn tussen beide landen wat betreft vrouwen in de politiek. De verwachting dat Nederland voor loopt wordt bevestigd, hoewel opgemerkt dient te worden dat Italië zich in een periode van verandering en groei bevindt. Afsluitend wordt in de discussie een aantal ingangen geboden voor vervolgonderzoek. !3 ! A.S. Ernest - Le donne nelle istituzioni rappresentative Prefazione Finalmente. Sto per consegnare la tesi finale, l’ultimo ‘ostacolo’ prima della laurea. Ho iniziato questo lavoro perché volevo scrivere sul ruolo arretrato delle donne nella società italiana, un tema che mi ha sempre attirato e sul quale ho già scritto alcuni trattati. Per tanto tempo non ho capito perché l’argomento mi interessasse così tanto, però recentemente l’ho intuito. La libertà di scelta è un diritto che ho sempre apprezzato e questa libertà ha soltanto valore in una società paritaria. Ovviamente vi sono parecchie minoranze su cui avrei potuto scrivere, però ho pure notato che riesco a dedicarmi di più quando mi sento coinvolta. Inoltre, sono convinta che non esistano fattori ‘naturali’ che possano limitare la possibilità di accesso di donne a qualsiasi incarico in cui la forza fisica non sia necessaria. Tutti gli ostacoli riguardo l’accesso al settore politico, dunque, sono di tipo socio- culturale e di conseguenza non sono fissi, ma possono essere ridotti o, addirittura, eliminati. Si tratta della tipica differenza tra nature e nurture, ed io faccio parte di coloro che cercano delle spiegazioni in quest’ultima categoria. La scelta dell’argomento, che secondariamente ho concentrato sul settore politico, è basata dunque sui motivi personali. Benché l’obiettivo principale fosse l’analisi della situazione in Italia, la parte olandese mi ha intrigata sempre di più, giacché è piena di contraddizioni. Dopo tutti questi mesi ho capito una cosa: scrivere una tesi è un lavoro solitario. Credo che sia parte del processo, però non mi ero mai resa conto della solitudine quando scrivi in una lingua che nessuna delle persone intorno a te sa leggere. In conseguenza della mancanza di sparring partner mi sono sentita spesso insicura sul contenuto dei testi e ho cercato di riflettere frequentemente per assicurarmi del buon lavoro fatto. Ciononostante vorrei ringraziare alcune persone che mi hanno aiutata a completarlo: Reinier Speelman, Nevin Özkan, Manuela Pinto, Claudio di Felice, Harald Hendrix, Maud Bracke, Edoardo Gattai, Carlo Gattai, Sophie van Bergenhenegouwen, Han Ernest, Monique Westendorp, Maarten Ernest. Anne Ernest !4 ! A.S. Ernest - Le donne nelle istituzioni rappresentative Introduzione «Sedici ministri tra cui, per la prima volta, metà sono donne». È questa la prima frase dell’articolo pubblicato sul sito di l’Espresso nel febbraio 2014 (Sassi, 2014, 10.06.2014). Il sessantatreesimo Governo della Repubblica Italiana è formato e presieduto da Matteo Renzi ed è considerato notevole non solo per l’età media più bassa della storia italiana, ma soprattutto per la presenza di otto donne nella squadra dei ministri. Ciò indica un gran passo avanti per quanto riguarda l’uguaglianza di genere nell’Italia. Solo nel 1945 fu emanato un decreto che riconosceva il diritto di voto alle italiane e gli ultimi sessanta anni la rappresentanza femminile nelle istituzioni fu sempre inferiore rispetto alla partecipazione politica degli uomini e pure se confrontata con la posizione delle donne in molti altri paesi europei. Inoltre, le immagini che furono spesso create dai politici implicavano alle donne un ruolo materno oppure uno status di donna oggetto, come più volte sottolineato da Silvio Berlusconi, Presidente del Consiglio nella dodicesima, quattordicesima e sedicesima legislatura. Ci ha dunque sorpreso questo traguardo di parità assoluta ai vertici del potere politico raggiunto proprio in Italia. Che cosa dimostra questo progresso? È semplicemente la manifestazione di un grande cambiamento del ruolo della donna nella società? È l’affermazione di una nuova generazione di politici favorevole ai miglioramenti riguardo la partecipazione politica delle donne? È l’ultimo passo verso l’uguaglianza di genere, oppure il primo? Nei Paesi Bassi la situazione sembra il contrario. A partire dagli anni Settanta l’Olanda venne raggruppata tra i paesi più sviluppati per quanto concerne la parità tra uomini e donne. Benché l’uguaglianza totale non fosse ancora raggiunta, le donne olandesi ottenevano un livello più elevato d’istruzione in confronto agli uomini e avevano molte possibilità per fare carriera. In più, il diritto di voto fu concesso alle donne già nel 1919, grazie alla lotta della prima ondata femminista nella seconda metà dell’Ottocento. Nonostante questi segnali positivi, l’uguaglianza di genere non è ancora realizzata negli ambienti politici. L’attuale governo olandese è composto da cinque donne contro gli otto ministri maschili e finora l'incarico di primo ministro non è mai stato coperto da una donna. La situazione delle donne !5 ! A.S. Ernest - Le donne nelle istituzioni rappresentative nella società olandese non è così rosea ed è pertanto necessario approfondirla prima di poter creare un quadro complessivo e accurato dello status delle donne olandesi nel campo politico. In questa indagine analizzeremo la presenza (oppure assenza) delle donne nella scena politica, sia in Olanda che in Italia. La scelta di questi paesi non è per niente arbitraria: vi sono dei motivi personali e razionali che la giustificano. Innanzitutto si ritiene che questa tesi di laurea faccia parte della specializzazione in ‘italianistica’ del Master in Comunicazione Interculturale; l’Italia è dunque l'argomento principale su cui ci siamo sempre concentrati. Conviene analizzare pure l’Olanda – il paese d’origine – perché interessa e per la semplice accessibilità ai dati ed alle fonti. In secondo luogo, il caso olandese e quello italiano sono piuttosto interessanti per quanto riguarda la presupposta divergenza tra le due nazioni, con la quale abbiamo cominciato questa introduzione. Tale diversità è pure mostrata accennando alla classifica dell’European Institute for Gender Equality (EIGE), il quale Gender Equality Index del 2013 posiziona l’Olanda al quarto posto dei 27 paesi, l’Italia è solo quartultimo (crf. 1.1.; EIGE, 2013, 66-70). Entrambi i paesi sono quindi posizionati tra le nazioni migliori e peggiori dell’Europa per l’uguaglianza di genere e perciò possono servire da esempio illustrativo di questi gruppi. Infine esistono molti stereotipi dell’Italia e dell’Olanda che si esprimono spesso divergenti. L’Olanda ad esempio è considerata un paese liberale e progressista ed è sempre in vista per quanto riguarda la propria legislazione avanzata e l’abbattimento dei tabù. L’Italia, all’opposto, è reputata il paese del Papa e delle tradizioni, come scritto nella celebre frase del Gattopardo: «tutto cambia affinché nulla cambi» (Tomasi di Lampedusa, 2002, 50). Questa indagine di fatto ha l’obiettivo di analizzare se