FONDATA DA NEL 1891 DIREZIONE GIORNALISTI EDITORI scarl Ugo Finetti - Stefano Carluccio Via Benefattori dell’Ospedale, 24 - Milano (direttore responsabile) Rivista di Cultura Politica, Storica e Letteraria Tel. +39 02 6070789 / 02 683984 Email: [email protected] Fax +39 02 89692452 [email protected] Grafica: Gianluca Quartuccio Giordano Anno CXXI – N. 12 / 2012 Email:

Registrazione Tribunale di Milano n. 646 / 8 ottobre 1948 e n. 537 / 15 ottobre 1994 – Stampa: Telestampa Centro Italia - Srl - Località Casale Marcangeli - 67063 Oricola (L’Aquila) - Abbonamento annuo: Euro 50,00 Euro - 10,00

■ SEI FASCICOLI CON UN’ANTOLOGIA DI DOCUMENTI, DI ANALISI E DI DENUNCE MAI ASCOLTATE. MA OGGI PROFETICHE STORIA DI VENTI ANNI/6 LA E LA SECONDA REPUBBLICA

SOMMARIO Selezione 2000 - 2005 (segue nei prossimi numeri)

ANTONIO VENIER pag. 10

Maastricht, un patto di recessione

GIANLUIGI DA ROLD pag. 11

Poveri di democrazia

LUCA ANTONINI pag. 12

I padroni delle imposte

ANGELO M. PETRONI pag. 14

Una nuova idea di Welfare

TONY BLAIR pag. 16 MASSIMO PINI pag. 3 Welfare e partecipazione L’Iri e il saccheggio dell’Italia

GRAZIANO TARANTINI pag. 17 STEFANO CARLUCCIO pag. 6 Banche, transizione incompiuta Per una costituzione liberale

UGO FINETTI pag. 18 GIULIANO PISAPIA pag. 8 Il socialismo di Craxi La pena deve rieducare

ANGELO M. PETRONI pag. 22 C. MARTELLI E S. CARLUCCIO pag. 9 Nuova Unione Europea Il futuro è nell’autogoverno e federalismo competitivo 2

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CRITICAsociale ■ 3 12 / 2012

■ 2000 - NUMERO 6 delle società da esso interamente detenute». za indugio, nei termini tecnici strettamente ne- Nessuno replicò, neppure per far notare che cessari, dandone conferma al Tesoro a paga- L’IRI E IL SACCHEGGIO DELL’ECONOMIA l’Italia era ancora uno Stato sovrano, nono- mento avvenuto». Addirittura, l’IRI era obbli- stante i suoi Andreatta. Timidamente un mem- gato a comunicare preventivamente al Tesoro bro del consiglio di amministrazione dell’IRI quali fossero le partite debitorie che intendesse spa, Enrico Zanelli, suggerì sul «Corriere della estinguere. Massimo Pini Sera» che il vincolo di gran lunga più paraliz- Sia Prodi che Ciampi tennero quindi fede al- zante per l’Istituto era quello assunto con Bru- le promesse di Andreatta a Van Miert: entro il xelles di ridurre l’indebitamento in limiti e 1996 i debiti dell’IRI vennero abbattuti, grazie Dalla nascita nel 1933, fino alla messa in Finmeccanica, mobilitando settori del Parla- tempi ormai strettissimi. Nessuno intendeva alla frettolosa vendita della STET al Tesoro. liquidazione del 28 giugno 2000 l’Istituto mento. rinnegare l’accordo del 1993, ma almeno fosse L’Istituto si trovava quindi nella condizione di per la Ricostruzione Industriale, meglio co- I membri di quel consesso eletto nel 1994, concessa la par condicio con qualsiasi gruppo liquidazione coatta, il cui commissario non era nosciuto con la sigla IRI, è stato il protago- ma non meno delegittimato di quello eletto nel privato che realizzasse un programma di di- Michele Tedeschi, ma il ministro del Tesoro nista più emblematico del sistema economi- 1992, perché si era realizzata una maggioranza smissioni «anche radicale, ma senza che ricor- Carlo Azeglio Ciampi. D’altronde il presidente co “misto” italiano, in cui pubblico e pri- che non rientrava nei piani degli ottimati, tanto rano o siano artificialmente indotte scadenze dell’IRI era riuscito ad allinearsi ancora prima vato (ma anche economia e politica) si sono che era stato necessario ribaltarla per mettere e condizioni liquidatorie fallimentari». del decreto-legge: il 19 novembre aveva scritto fin troppo spesso intrecciati. in piedi alla meno peggio un governo tecnico Parole di buonsenso, inascoltate in quella una lettera al «Corriere della Sera», nella quale Eppure per tutti gli anni Sessanta l’IRI è affidato all’ex direttore generale della Banca Italia che dopo Mani pulite aveva abbandonato si dichiarava d’accordo su tutto, dal prezzo stato il motore dello sviluppo economico per d’Italia, tentarono quindi di sostenere le ragio- la strada dell’obiettività per tracimare nei tor- delle azioni STET al travaso dei soldi conte- poi trasformarsi in strumento di interventi ni del mondo del lavoro e della produzione renti dell’intolleranza e dei giudizi sommari. stuale dalle proprie casse a quelle dei creditori. contro la disoccupazione e per rimediare contro i liquidatori del ministero del Tesoro: Appena installato Prodi a Palazzo Chigi, Van Nella stessa occasione replicando ad Alessan- agli errori di gestione degli imprenditori un centinaio di parlamentari protestarono. Ma Miert fece sapere che gli sarebbe piaciuto che, dro Penati, Tedeschi ricordava che i debiti del- privati. Con questa analisi, Massimo Pini poiché il Parlamento non aveva ormai più al- una volta affrontate le priorità del Paese, ve- l’IRI erano scesi dai 33.000 miliardi di fine ripercorre le vicende spesso oscure della cuna competenza sulle privatizzazioni, quella nisse chiuso anche il capitolo IRI. Egli contava 1992, ai 21.900 di fine 1995: e ora con l’in- storia dell’IRI: dalle realizzazioni delle ori- protesta non sarebbe stata sufficiente a fermare su Prodi, con il quale aveva lavorato «molto casso di 14.350 dal Tesoro, l’indebitamento si gini alle circostanze che ne determinarono lo «spezzatino»: invece arrivarono altri segna- produttivamente» quando questi era stato pre- avvicinava al rapporto di 1,2 sul patrimonio la crisi finanziaria, fino alla singolare vi- li, molto più autorevoli. Eugenio Scalfari fece sidente a via Veneto nel 1993: sebbene non netto di circa 6000 miliardi, che poteva essere cenda di colui che durante gran parte degli sapere di essere dalla parte di Fabiani, Tede- escludesse una proroga del termine fissato per considerato fisiologico per un investitore pri- anni Ottanta ha guidato un IRI non risana- schi ricevette, a quanto riportava la stampa, fine 1996 nell’accordo concluso con Andreatta vato, secondo i parametri della Commissione to, nonostante la gigantesca iniezione di de- pressioni dallo stesso D’Alema, segretario dei tre anni prima, Van Miert richiamava gli «im- europea messi in auge da Brittan. naro pubblico. Sette anni di presidenza post-comunisti. Scongiurato lo «spezzatino», pegni chiari» presi dall’Italia, e volle ricordare Per le rimanenti partecipazioni dell’IRI spa, quelli di Romano Prodi nei quali l’Istituto di fatto la privatizzazione dei due gruppi era minacciosamente il caso EFIM, quella liqui- Tedeschi valutava un incasso possibile di non ha certo mostrato il suo volto migliore: rinviata sine die, dal momento che appariva dazione voluta da Amato, dalle cui conseguen- 27.500 miliardi, più 5000 di crediti finanziari: dal “pasticciaccio brutto” della SME alla molto difficile trovare chi volesse comprarli ze erano nate le condizioni iugulatorie dell’ac- «Risulterebbe quindi un margine ampio, oltre vendita dell’Alfa Romeo, dal crac del setto- così com’erano. «L’IRI» commentò sconsola- cordo del 1993. «Van Miert fa il duro solo con 10.000 miliardi, che conferma la solvibilità re siderurgico allo scandalo dei fondi neri. to l’avvocato Agnelli «ha avuto un senso l’Italia», notò Pietro Armani, responsabile per dell’IRI e la capacità di far fronte all’intero in- Infine l’IRI è stato l’illustre vittima della quando è stato creato. Poi, già nel dopoguerra, l’economia di Alleanza Nazionale. «Gli accor- debitamento». Le considerazioni di Tedeschi globalizzazione dei mercati e della realizza- ha assunto delle dimensioni improprie ed è di fatti da governi tecnici senza vera rappre- confermavano che l’IRI non era mai stato in zione dell’Unione Europea: si decise allora stato difficile da ridimensionare. E così sarà sentanza vanno rinegoziati»: Armani si riferi- condizioni catastrofiche, che gli investimenti che il sistema misto italiano non avrebbe ancora». Ma il progetto di Maccanico che pre- va al governo Ciampi. Quando Prodi infine avevano creato un patrimonio in grado di co- potuto sopravvivere. vedeva un nuovo ministero per le infrastruttu- prese decisamente la strada di assolvere a tutti prire i debiti e di garantire una notevole plu- Pini racconta i retroscena delle decisioni re da affidare all’avvocato Lorenzo Necci, am- gli impegni necessari per entrare al primo tur- svalenza allo Stato, al contrario di quanto una economiche che, prese dopo la caduta del ministratore delegato delle Ferrovie dello Sta- no nella moneta unica, ed ebbe fatto di questo pluriennale campagna di stampa aveva fatto Muro di Berlino, puntarono alla privatizza- to non decollò: era ormai aperta nuovamente obiettivo il fulcro della politica del suo gover- credere alla opinione pubblica. La crisi tutta zione delle banche e delle industrie dell’IRI, la strada delle elezioni anticipate. Di quell’in- no, egli dovette di necessità superare i proble- finanziaria dell’IRI era da imputare ai ritardi in condizioni che portarono spesso a casi di terregno approfittò il focoso Nino Andreatta, mi che l’Istituto gli gettava fra i piedi: pur es- e alle inadempienze dell’azionista Stato, il svendite. La caduta dell’Istituto ha trasci- il quale portava come fiore all’occhiello l’ac- sendo stato di volta in volta il protetto e il pro- quale aveva sempre approvato i programmi in nato con sè una classe di governo che ne cordo con Van Miert sulla riduzione dei debiti tettore degli Agnes e dei Fabiani, né la STET nome dello sviluppo dell’occupazione, ma non aveva voluto lo sviluppo senza poterlo ade- degli ex enti di Stato, da lui negoziato in qua- né la Finmeccanica dovevano creare intralci aveva dato i mezzi necessari. Ora da quella guatamente finanziare. lità di economista prestato al dicastero degli sulla strada dell’euro, fino al traguardo rag- crisi era nata l’occasione del secolo per i pri- Il libro (I giorni dell’Iri, Storie e misfatti da Esteri del governo Ciampi: se gli fosse stato giunto nel maggio 1998. Il 21 novembre 1996 vati: i governi tecnici degli anni Novanta, figli Beneduce a Prodi Mondadori) si avvale di attribuito un ministero economico, più adatto il governo emise il decreto-legge 598, che però di Mani pulite, si erano mossi in modo opposto una vasta documentazione per buona parte alle sue competenze, forse l’Italia avrebbe evi- venne bocciato alla Camera nel gennaio 1997. al Mussolini degli anni Trenta, il quale aveva inedita ed è costruito su un solido complesso tato di essere trattata come l’ultimo dei partner Il governo Prodi allora presentò un disegno di tolto ai privati seguendo le indicazioni di quei di fatti, cifre, nomi e date che ne provano e europei. legge, ridotto a quindici righe, al Senato, dove veri grands commis dello Stato che furono Be- ne confermano l’intento: far luce finalmente Intervistato dal sempre vigile quotidiano disponeva di un’am pia maggioranza: in esso neduce e Menichella. su una variegata e a volte torbida realtà, in- della Confindustria il 3 febbraio 1996, Andre- venne inserita anche una interpretazione au- Il ministero del Tesoro era divenuto una quadrandola nella sua interezza. Di queste atta si fece minaccioso: «L’IRI si sbrighi a tentica dell’esclusione delle offerte pubbliche nuova superholding: si calcolava che le sue pagine pubblichiamo gli ultimi due capitoli, vendere la STET. Altro che rinegoziare l’ac- di acquisto (OPA) per le operazioni infragrup- partecipazioni raggiungessero il valore aggre- “I seppellitori” e “La fine dell’IRI”. cordo del luglio ‘93... È un’idea, quest’ultima, po. Anche lo Stato e gli enti pubblici dovevano gato di 400.000 miliardi, analogo alla capita- che sento circolare anch’io, ma che mi manda essere considerati parte di uno stesso gruppo: lizzazione complessiva di Borsa. Soppresso il in bestia, perché è una vera follia». Secondo ciò significava che per la privatizzazione della ministero delle PPSS, a capo dell’impero delle el febbraio 1996, quando l’economista, l’accordo aveva posto fine a uno STET non sarebbe stato necessario applicare partecipazioni dello Stato si trovava ora Mario N sembrava che il pullman elet- stato di guerriglia fra l’Italia e la burocrazia l’OPA alle azioni non controllate dall’IRI, qua- Draghi. Secondo Sabino Cassese, nella dire- torale di Romano Prodi fosse comunitaria, che durava da molti anni, causata lora il pacchetto di maggioranza fosse stato ac- zione generale del Tesoro si era venuta a crea- stato spinto in un fosso dal governo delle «lar- dalle inadempienze italiane. quisito, come poi avvenne, dal Tesoro. Di fat- re una centrale di guida più potente e con com- ghe intese» di quell’Antonio Maccanico che L’IRI doveva ben sapere che la sua politica to, era l’ennesima risposta negativa ai piccoli piti ancora più vasti. Draghi, nato nel 1947, era era stato presidente di Mediobanca, avvenne di dismissioni doveva essere sincronizzata con risparmiatori che in passato avevano creduto figlio di un collaboratore di Donato Menichel- l’ultimo tentativo dei «boiardi alla seconda le intese del 1993: «Doveva pensarci prima». nei titoli delle PPSS. Essendo il decreto-legge la; allievo di Federico Caffè, l’economista mi- crociata» per invertire il trend liquidatorio ini- Il collerico e polivalente Andreatta sarà mini- immediatamente operativo, la presidenza del steriosamente scomparso, e di Franco Modi- ziato da Ciampi e proseguito con qualche ri- stro della Difesa nel governo Prodi per il mo- Consiglio emise il 6 dicembre una direttiva, e gliani al Massachusetts Institute of Technolo- serva da Lamberto Dini. Il presidente dell’IRI mento privo di poltrona ma ben certo della infine il Tesoro il 16 dicembre 1996 emanò un gy (MIT), nel 1986 era stato nominato diret- Tedeschi non sapeva decidersi tra due ipotesi giustezza delle proprie idee in materia di poli- decreto di sei articoli: l’IRI avrebbe ceduto le tore esecutivo della Banca Mondiale; in quei di privatizzazione dei due grandi gruppi STET tica comunitaria, dipinse un quadro apocalit- sue partecipazioni nella STET al Tesoro, in- cinque anni strinse rapporti di amicizia con e Finmeccanica: prima smembrare, e poi ven- tico, nel quale l’Italia sarebbe sprofondata in cassando come acconto 14.530 miliardi, in Jack Rubin, uno dei capi della Goldman Sachs dere azienda per azienda? Oppure cedere in caso di inadempienza alle scadenze fissate in modo da portare nel bilancio 1995 una plusva- e fino alla primavera del 1999 ministro del Te- blocco i pacchetti delle due finanziarie? Nel quella notte del luglio 1993: lenza di 3496 miliardi. Ciampi, che era entrato soro del presidente Clinton. primo caso, si sarebbe potuto ottenere un in- «L’Unione europea potrebbe portare il no- nel governo Prodi come ministro del Tesoro, Nel 1990 Draghi tornò a Roma e ottenne casso maggiore, ma a farne le spese sarebbero stro paese davanti all’Alta Corte di Giustizia versò 3000 miliardi pronta cassa alla girata dei una consulenza alla Banca d’Italia da Guido stati i piani industriali dei due gruppi. Contro che verosimilmente condannerebbe l’Italia a titoli, il 21 dicembre 1996: ma quei soldi erano Carli, il quale lo raccomandò a Nobili per una questa visione cinicamente finanziaria insor- modificare l’articolo 2362 del codice civile destinati «in via esclusiva», come precisava posizione all’IRI. Richiesto da Nobili quali sero Ernesto Pascale, amministratore delegato sulla responsabilità illimitata dell’azionista con puntiglio il decreto, al rimborso dei debiti, fossero le sue ambizioni, Draghi aveva rispo- della STET, e Fabiano Fabiani, presidente di unico, in questo caso del Tesoro, per i debiti cui l’Istituto avrebbe dovuto provvedere «sen- sto che gli sarebbe parsa adeguata la carica di 4 ■ CRITICAsociale 12 / 2012

direttore generale, ma alla risposta che il posto lavoglia nel 22,62 per cento del capitale socia- quo: il mittente non aveva partecipato, così co- mandato: effettuare le dismissioni in un trien- era già occupato, il colloquio finì senza svi- le: ma nel corso del 1997 svalutarono le loro me né Micheli né il ministro del Tesoro, alla nio... Comunque, l’IRI non è l’EFIM...». luppi. Nel gennaio 1991 Carli riuscì a sistema- partecipazioni di quasi un quarto. detronizzazione del presidente di Finmeccani- Il giornalista Giuseppe Turani finalmente re Draghi nell’incarico di direttore generale Già nel maggio 1996 l’Istituto aveva ribadi- ca. Il cerino acceso restò nelle mani di Tede- esultava: «E venne il giorno dei seppellitori... del ministero del Tesoro, nonostante che An- to a Fabiani in una direttiva il progetto di scor- schi, che non aveva studiato dai Gesuiti. Di fatto, con oggi, si chiude la storia dell’in- dreotti e Cirino Pomicino sostenessero una poro, lo «spezzatino» sventato alla fine del L’onda d’urto della caduta di Fabiani si pro- dustria pubblica nel nostro paese. Entro il candidatura diversa: così Draghi era divenuto 1995, e cioè la messa in vendita di Alenia, El- pagò inesorabile: il pupillo di Draghi, France- 2000 l’IRI, che dell’intervento pubblico in Ita- uno degli uomini più potenti d’Italia, perché sag Bailey e Ánsaldo per far cassa e saldare sco Giavazzi, si affrettò a rilevare sul «Corrie- lia è stato il simbolo più vistoso (e anche il più oltre che delle privatizzazioni, la direzione ge- almeno una parte dei debiti: ma Fabiani aveva re della Sera» che, «se l’IRI non condivideva importante), verrà spazzato via». I «seppelli- nerale del Tesoro si occupa anche del debito fatto orecchi da mercante, osservando con di- quel bilancio, era suo dovere imporre al con- tori» appartenevano in parte al circolo degli pubblico. Membro di diritto dei consigli di stacco e forse con disprezzo quell’agitazione siglio di amministrazione diversi criteri di re- amici di Prodi, cresciuto attorno a Nomisma, amministrazione di IRI ed ENI, Draghi era an- inconcludente. Nel settembre 1995, alla ceri- dazione dei conti, non bocciarli una volta ap- così che sembrava essersi incarnata la battuta che membro del «G10 deputies», l’organismo monia di inaugurazione della Fiera del Levan- provati». Non sedevano forse nel consiglio di che qualcuno aveva coniato: «Si dice Nomi- di concertazione dei paesi più ricchi dell’OC- te a Bari, Massimo D’Alema aveva fatto al mi- Finmeccanica i rappresentanti dell’Istituto? sma ma si legge nomine». Patrizio Bianchi da SE, e del Comitato monetario europeo. Molto nistro dell’Industria Alberto Clò le sue lodi. Giavazzi ipotizzava, per il povero Tedeschi, lì veniva; Piero Gnudi, definito «il Cuccia di riservato, Draghi non era uso a rilasciare in- Però i veri padroni abitavano al ministero del un «doveroso pensionamento». Il missile a due Bologna», era da sempre vicino a Prodi. Gli terviste; una volta però, per alcune dichiara- Tesoro, primo fra essi Mario Draghi che aveva testate raggiunse quindi dopo Fabiani il presi- altri tre consiglieri di amministrazione dell’IRI zioni sulla riforma del diritto societario, venne studiato al liceo dei Gesuiti a Roma, il Massi- dente dell’IRI. Convocato alla Commissione erano Piero Barucci; Alberto Tripi, già ammi- ripreso da Eugenio Scalfari, che lo paragonò miliano Massimo. industria del Senato, il ministro del Tesoro da nistratore della Centrale del Latte di Roma; e a un «giovane yuppie»: «Solo che gli yuppies Quando Fabiani nel bilancio 1996 evidenziò una parte affermò di condividere con via Ve- infine Roberto Tana, unico superstite del pre- avevano come obiettivo la ricchezza e da quel- una perdita di 540 miliardi, quella mossa au- neto il piano di riordino della Finmeccanica, cedente consiglio. la misuravano il loro successo, mentre per dace voleva significare che ormai erano neces- dall’altra dichiarò che «il governo considera Alla fine del 1999 Gnudi sostituì alla presi- Draghi il successo coincide con l’estendersi sari capitali freschi, e che il gruppo quotato in conclusa la missione industriale dell’IRI». denza dell’Istituto Gros-Pietro, trasferito al del potere da lui amministrato». Borsa doveva mettere fine alla politica degli La vicenda dimostrava, se vi fossero ancora vertice dell’ENI. La storia dell’Istituto per la Il 24 gennaio 1997 il Tesoro licenziò Biagio utili inadeguati rispetto al giro di affari, se vo- stati dei dubbi, che l’Italia non disponeva di Ricostruzione Industriale ormai non fa più Agnes ed Ernesto Pascale e mise a capo di Te- leva crescere su basi sane. Però gli amici di alcun progetto per presentarsi da protagonista parte della Storia. lecom Italia, la società nata dalla fusione della Fabiani questa volta riuscirono soltanto, sia nel mercato globale e che anche le poche aree STET con Telecom già SIP, Guido Rossi, in nell’Ulivo che nel Polo, a chiedere all’unisono di eccellenza di cui l’industria nazionale era passato senatore del PCI e presidente della il 29 aprile 1997 il rinvio dell’assemblea di bi- partecipe, sarebbero state sacrificate alle esi- LA FINE DELL’IRI Consob. Se era stato relativamente facile per lancio: essi non sapevano che pesci pigliare di genze del liquidatore Tesoro. D’altra parte la il Tesoro liquidare i due, la questione di Fabia- fronte all’improvvisa novità di perdite così in- situazione di Finmeccanica era davvero criti- Per valutare adeguatamente il clima di vero no Fabiani si presentava ben diversa. Nono- genti, e contavano di prendere tempo con un ca: il 25 novembre 1997 il nuovo consiglio di e proprio annichilimento che avvolse per tutti stante il rapporto di 2,3 lire di debiti per ogni dibattito alle Camere sulla vicenda. Ma il Te- amministrazione registrò al 30 settembre un gli anni Novanta il mondo delle PPSS, favo- lira di patrimonio, la Finmeccanica rappresen- soro fu irremovibile: non si poteva consentire «rosso» di 2045 miliardi. Il presidente Sergio rendo così lo sviluppo di un «pensiero unico» tava uno dei pochi gruppi nazionali di alta tec- un ritorno al passato, al peggiore periodo delle Carbone e l’amministratore delegato Alberto a favore delle privatizzazioni, è necessario fare nologia: dopo l’acquisto per oltre 1000 miliar- PPSS, alla mescolanza di politica e gestione Lina portarono in assemblea una proposta per un passo indietro nel tempo. Fino agli inizi di dell’azienda tedesca Hartman & Braun dalla delle aziende pubbliche. un aumento di capitale di duemila miliardi, ne- dell’operazione Mani pulite ai primi del 1992, Mannesmann nel 1995, che aveva lasciato Il 24 aprile 1997, un giovedì, il consiglio di cessari per coprire gli oltre 1600 di svalutazio- i dirigenti delle società per azioni controllate strabiliati gli analisti per l’entità del prezzo, amministrazione dell’IRI aveva bocciato il bi- ne dei cespiti patrimoniali. dalla mano pubblica non erano considerati Finmeccanica era divenuta il secondo produt- lancio 1996 della Finmeccanica, senza neppu- Per risolvere il problema creato dalle dimis- pubblici ufficiali né incaricati di pubblico ser- tore mondiale di sistemi per l’automazione in- re citare le ragioni di pulizia dei conti, che ave- sioni di Fabiani, Michele Tedeschi aveva avu- vizio: sotto l’ombrello protettivo di questa giu- dustriale. In previsione che andasse a buon fi- vano portato alla perdita. Via Veneto impose to l’idea di proporre quella posizione al pro- risprudenza costante, le PPSS potevano stare ne l’acquisto della Breda dal liquidatore del- il ritorno allo schema organizzativo di holding fessor Gian Maria Gros-Pietro, un torinese di sul mercato senza i lacci e i laccioli della Pub- l’EFIM, Alberto Predieri, il treno veloce ita- finanziaria, ma Fabiani a quel punto dichiarò cinquantasette anni, docente di Economia in- blica amministrazione. liano sarebbe stato tutto prodotto dalla azienda che si sarebbe presentato dimissionario all’as- dustriale all’Università di Torino nonché dal Quando, nel gennaio 1990, la Procura della di Fabiani: così il gruppo avrebbe aggiunto semblea. Il 27 aprile il giornalista Bruno Man- 1995 vicepresidente del comitato scientifico Repubblica di Milano, diretta da Francesco due posizioni di rilievo internazionale a quelle fellotto, amico di Fabiani, tirò fuori dall’oblio della creatura di Prodi, Nomisma. Ma invece Saverio Borrelli, aveva inviato al Senato una già ottenute nell’aerospazio e nella difesa con sul «Mattino» di Napoli un episodio accaduto di sedersi sulla poltrona che era stata richiesta di autorizzazione a procedere nei Alenia, negli elicotteri con Agusta, nell’ener- quando Sette era succeduto a Petrilli, e Fabia- dell’«etrusco», Gros-Pietro andò a piazzarsi confronti del senatore Antonio Natali, già pre- gia con Ansaldo. ni, all’epoca direttore delle Relazioni esterne proprio su quella di Tedeschi: fu il suo amico sidente della Metropolitana Milanese, nel A Fabiani non era certo mancato il favore dell’Istituto, sosteneva la candidatura interna Romano Prodi a telefonargli, un sabato pome- maggio successivo se la vide respingere con dei governi, dopo Andreotti: Ciampi gli aveva del direttore generale Alberto Boyer. Micheli, riggio, da Palazzo Chigi. 125 voti contro 76: il Senato confermava così ricapitalizzato le aziende ex EFIM perché po- sottosegretario alla Presidenza di Prodi a Pa- Come ha raccontato lo stesso Gros-Pietro al la tesi corrente che la MM non era considerata tesse prendersele sane; Berlusconi gli aveva lazzo Chigi, ma all’epoca capo del personale giornalista Luigi Locatelli dello «Specchio ente pubblico e che quindi i suoi amministra- garantito commesse per 10.000 miliardi in otto dell’IRI, aveva convocato Fabiani: «Il nuovo economico», Prodi usò per vincere le sue esi- tori non potevano essere accusati del reato di anni; l’IRI lo aveva sostenuto finanziariamente presidente l’accusa di non aver dimostrato suf- tazioni una formula simile a quella che Euge- corruzione, tipico del pubblico ufficiale. La per l’espansione nel settore difesa, quando la ficiente fedeltà al gruppo». «Dica al presidente nio Scalfari aveva utilizzato con lui quindici Procura di Milano non sollevò alcun conflitto guerra con l’EFIM era stata vinta inglobando- che la fedeltà è dei cani, la lealtà degli uomi- anni prima: «In una certa misura ti sei goduto davanti alla Corte Costituzionale per questa in- ne le aziende; il governo Dini aveva approvato ni.» Questo scambio di battute sembrava indi- gli studi, adesso è il momento di pagare il con- terpretazione né diede inizio, come avrebbe un piano di finanziamenti di 2700 miliardi per care in Micheli l’autore del complotto: Palazzo to» disse Prodi. «Non puoi rifiutare, fai conto dovuto, ad azione penale per il reato di illecito il gruppo. Tutto questo consentiva ad Alessan- Chigi fece allora sapere, attraverso una nota di di essere stato chiamato a fare il servizio mili- finanziamento dei partiti. dro Penati di affermare sul «Corriere della Se- «ambienti vicini», che la decisione fatale che tare.» Non occorreva tanto un manager, con- A partire dal 1992 in poi, le norme saranno ra» del 4 maggio 1997 che i governi avevano aveva messo Fabiani con le spalle al muro era cluse il presidente del Consiglio, quanto una interpretate in tutt’altro modo: gli amministra- «sempre appoggiato e finanziato la galoppata stata presa d’intesa fra Istituto e Tesoro; Ciam- competenza atta a «rimodellare una struttura tori di enti economici pubblici furono parifi- di Fabiani verso il dissesto». Ma con queste pi a sua volta si affrettò a smentire, sottoline- industriale». cati a incaricati di pubblico servizio. favorevoli premesse, perché mai l’«etrusco» ando che l’IRI era ormai una società per azio- Nuovo presidente dell’IRI dal giugno 1997, Gerardo D’Ambrosio, allora vice di Borrelli non avrebbe dovuto sentirsi tranquillo, ora che ni; non più un ente pubblico. Gros-Pietro si trovò alle prese con la contrad- alla Procura di Milano, sottolineò in un’inter- il suo vecchio amico Prodi si trovava installato Il 29 aprile Mario Draghi scrisse da Washin- dizione tra un mandato liquidatorio, e quel- vista che «quando è palese l’influenza domi- a Palazzo Chigi? Il sostegno non solo degli an- gton a Tedeschi sostenendo che nell’assemblea l’idea del «rimodellare» attraverso le privatiz- nante della mano pubblica, vuoi per i metodi tichi sodali democristiani di sinistra, rispar- della Finmeccanica l’IRI avrebbe dovuto an- zazioni un capitalismo nazionale che egli stes- di nomina dei consigli di amministrazione o miati da Mani pulite, ma anche degli eredi del nunciare «la propria strategia in merito al fu- so definiva «poco consistente». perché lo Stato detiene la proprietà, le norma- comunismo, nonché del gruppo giornalistico turo della società» e, se Fabiani avesse confer- «Nel nostro paese... i risparmiatori rispar- tive europee parlano chiaro: l’amministratore di Scalfari e De Benedetti e del suo circolo di mato le dimissioni, il rappresentante dell’Isti- miano moltissimo e sono pronti a mettere que- è considerato pubblico ufficiale incaricato di relazioni personali tra le quali spiccava il mi- tuto avrebbe dovuto invitarlo a ritirarle «im- sto capitale nelle mani degli operatori. Ma pubblico servizio». La nuova interpretazione nistro del Tesoro, non gli sarebbe mancato in mediatamente». A queste disposizioni del pa- quelli che mancano sono proprio gli operatori» della legge si appoggiava quindi all’Unione caso di necessità. drone, Tedeschi così replicò sconcertato: «Se, chiariva a Locatelli. europea, istituzione coerente nella sua inten- Tuttavia, alla fine del 1996, i debiti raggiun- come dici tu, l’IRI deve tenere ferme le pro- Il mite ed equilibrato amico torinese di Pro- zione di garantire al massimo la concorrenza, gevano quasi il fatturato: 11.016 miliardi con- prie valutazioni sulle strategie della Finmec- di vedeva come in una palla di vetro i guai pre- e tale da non lasciare alcuno spazio agli esca- tro 14.950. canica, non vedo come possa al tempo stesso senti e futuri delle privatizzazioni, ma non motages giuridici. Si rendeva così possibile Le banche che vantavano crediti San Paolo, invitare a ritirare le dimissioni, che Fabiani aveva gran desiderio di prendere posizione. contestare i gravi reati di corruzione e concus- Comit, Credit, Banca di Roma, BNL, IMI, Po- motiva proprio con il dissenso su quelle stra- All’atto dell’ingresso nella storica sede di via sione, invece di limitarsi alla violazione della polare di Milano, Popolare di Novara e Banca tegie». Ma quella lettera di Draghi aveva pro- Veneto, il 23 giugno, Gros-Pietro si lasciò legge sul finanziamento pubblico dei partiti, Toscana li avevano convertiti piuttosto di ma- prio il compito di rivelare un messaggio obli- scappare una dichiarazione: «Mi atterrò al in vigore dal 1974. CRITICAsociale ■ 5 12 / 2012

Le inchieste penali che vanno sotto il nome Per venire ai giorni nostri, Enrico Cuccia fa Chiesa; scomparsi i socialisti di Bettino Craxi Un tentativo effimero, questo di D’Alema, di Mani pulite non avevano tanto lo scopo di mettere a verbale a Ravenna, davanti ai magi- che nelle PPSS vedevano lo strumento per rea- collegato a un ruolo decisionista di Palazzo perseguire i responsabili di specifici atti ille- strati che indagano sul crollo del gruppo Fer- lizzare grandi opere strutturali interconnesse Chigi subito contestato dalla grande stampa, e citi, ma rivoluzionando l’interpretazione del- ruzzi, una inequivocabile dichiarazione: «Nel- con il piano di Jacques Delors per le infrastrut- irriso da Francesco Cossiga che dichiarava di l’essenza giuridica delle imprese a capitale la mia lunga vita professionale non ho mai vi- ture europee; ingabbiati i sindacati nella poli- sentire nelle privatizzazioni «uno strano odo- pubblico, presentavano all’opinione pubblica, sto un bilancio che non fosse falso». Così il tica neocorporativa della concertazione con re... un tanfo». E poco prima della caduta del mediante arresti e incriminazioni a catena, il pubblico ministero di Milano Francesco Greco grande industria e finanza, messa in piedi dai governo D’Alema, lo stesso Cossiga aveva quadro della cosiddetta «corruzione ambien- dichiara al giornalista Fabio Tamburini: «Ab- «nittiani del 2000» sotto il governo Ciampi: raccontato ai giornalisti una battuta di un «au- tale». Il pubblico ministero Antonio Di Pietro biamo trovato fondi neri in tutti i grandi gruppi non restavano che i post-comunisti, miracolati torevole fiscalista di sinistra»: «Qual è la dif- si chiedeva se le società di diritto privato con italiani. Dalle tangenti ai politici siamo risaliti di Tangentopoli, i quali nel 1993 con la «gio- ferenza che passa tra Mediobanca e Palazzo capitale pubblico fossero nate «solo per ragio- ai fondi neri...». iosa macchina da guerra» di Achille Occhetto Chigi: entrambi sono merchant bank, solo che ni di efficienza e di imprenditorialità, o non Schierando la grande stampa di informazio- erano comunque l’unico partito della sinistra. a Palazzo Chigi non si parla l’inglese». anche per creare oasi di impunità, luoghi cioè ne a fianco di Mani pulite, in quello che Paolo In effetti essi, durante tutta la prima fase di Comunque ormai i buoi erano scappati dalla dove lontane dal controllo delle minoranze e Cirino Pomicino definisce uno «scambio taci- preparazione ideologica e propagandistica del- stalla. al riparo dalle norme di diritto pubblico talune to», i cosiddetti «poteri forti» in quei momenti le privatizzazioni, erano rimasti freddini, an- Nonostante che il presidente dell’IRI, Gian persone vengono ad assumere il ruolo di am- in condizione di grande debolezza ottennero cora legati al modello di economia pubblica, Maria Gros-Pietro, ai primi del 1999, avesse ministratori non per rendere un servizio alla «una gestione discreta delle indagini sulla e avevano tardato ad afferrare il nesso tra la in un’intervista auspicato «strumenti di tutela collettività ma per “ripulire” e “lavare” inte- grande impresa». Il 17 aprile 1993 al teatro La loro legittimazione a governare e l’adesione per i settori strategici» un termine messo fuori ressi personali». Fenice di Venezia Gianni Agnelli colse l’oc- senza limitazioni ai progetti dei «poteri forti» moda da Guido Carli dieci anni prima, come La totale squalificazione del sistema politico casione del convegno dei piccoli e medi im- economici non solo nazionali. In un convegno abbiamo visto -, da molti anni ormai l’Istituto ed economico portò addirittura all’equazione prenditori della Confindustria per legittimare organizzato dalla sezione economica del PCI- seguiva fedelmente le disposizioni del Tesoro, «corruzione diffusa-Stato criminale», illustrata l’azione di Mani pulite: «È errato e fuorviante PDS, diretta da Alfredo Reichlin, tenutosi a trasferendogli gli utili di gestione. Nel 1996 dal professor Federico Stella, legale di fiducia pensare che le indagini giudiziarie siano parte Roma al Residence Ripetta nel settembre gli utili erano stati di soli 193 miliardi, ma l’in- del nuovo capo dell’ENI voluto da Amato di un complotto». Nessuno dopo di allora 1992, le tesi dominanti erano state di riserva debitamento era sceso a poco più di 3500, al Franco Bernabè, al convegno di studi su Tan- avrebbe potuto opporsi alla cosiddetta «reda- sulle privatizzazioni. «Nel 1992... gli unici li- punto che Gros-Pietro poteva annunciare che gentopoli tenutosi all’Università Statale di Mi- zione giudiziaria unificata»: un flusso di noti- beralizzatori e privatizzatori eravamo Filippo nel gennaio 1998 il prestito della Cassa Depo- lano il 14 settembre 1994. zie, opportunamente filtrate e dirette, di grande Cavazzuti e io» confermerà alcuni anni dopo siti e Prestiti i 10.000 miliardi che avevano sal- Nel corso del primo semestre del 1993 fu- effetto per l’amplificazione di alcuni aspetti Vincenzo Visco, futuro ministro delle Finanze vato la gestione di Prodi nel 1993 sarebbe stato rono arrestati su richiesta della Procura di Mi- delle indagini, e devastante per gli indiziati. e del Tesoro. estinto. Nel 1997 gli utili raggiunsero la con- lano sia l’ex ministro delle PPSS dal 1983 al Quando le direzioni dell’epoca del «Corrie- All’avvento del governo Ciampi si venne a siderevole cifra di 5174 miliardi, 2700 dei 1987, Clelio Darida (poi riconosciuto innocen- re della Sera» e della «Stampa» si furono col- stringere un accordo, come spiega Paolo Ciri- quali girati al Tesoro: nell’esercizio 1998 di te e risarcito dallo Stato con cento milioni per legate a «la Repubblica» e all’organo del PCI- no Pomicino nelle vesti di commentatore del 3158 miliardi, quasi totalmente prelevati dal la ingiusta detenzione); sia il presidente del- PDS, «l’Unità», si realizzò quella voce unica «Giornale», Geronimo: «il PDS avrebbe dato Tesoro. l’ENI, Gabriele Cagliari, il quale trovò un’or- dell’«opinione pubblica» che da una parte mano libera alla grande borghesia finanziaria... Infine nell’ultimo anno di gestione, il 1999, ribile morte per soffocamento nel carcere di avrebbe sostenuto a spada tratta le inchieste, e e l’establishment finanziario e giornalistico il presidente Piero Gnudi poteva annunciare San Vittore, qualificata come suicidio; sia in- dall’altra avrebbe portato a fondo l’offensiva avrebbe appoggiato, appassionatamente, la un utile di 7226 miliardi erogato con valuta al fine il presidente dell’IRI, Franco Nobili, sulle a favore delle privatizzazioni. battaglia dei progressisti». Il patto prevedeva, 28 giugno 2000 per 5865 miliardi al Tesoro. cui vicende ci siamo già soffermati fino alla Tutto questo avvenne nonostante che tra il «da un lato una sorta di fideiussione e di sdo- All’Istituto restano liquidazioni da completare, totale riconosciuta innocenza. 1990 e il 1996 i quotidiani nazionali totaliz- ganamento dei post-comunisti sul piano inter- il contenzioso non indifferente da sbrogliare, Con queste decapitazioni dei vertici, alle zassero un calo nelle vendite di più del 12 per nazionale (Occhetto alla NATO, Occhetto alla e aziende da privatizzare: Fincantieri, Tirrenia, quali altre se ne aggiunsero per l’EFIM e cento. City) e l’appoggio della grande stampa padro- Iritecna fra le altre. Le ultime privatizzazioni l’ENEL, il sistema delle PPSS era in ginoc- Si trattò dunque di una guerra di élites senza nale; dall’altro il via libera per acquisire grandi hanno riguardato Autostrade, Aeroporti di Ro- chio: non poteva opporre alcuna resistenza ai esclusioni di colpi, sul bubbone del finanzia- società pubbliche a prezzi stracciati». ma (società finita alla Gemina di Cesare Ro- progetti di privatizzazione che il governo mento illecito della politica che tutti aveva Nonostante l’incidente di percorso delle ele- miti) e Finmeccanica, azienda nella quale il Ciampi e il ministero del Tesoro si apprestava- coinvolto: ma i dirigenti politici non avevano zioni politiche del 27 marzo 1994 e il governo Tesoro è rimasto presente con una quota del no a realizzare. Quando un giornalista inglese armi per potersi difendere, mentre quelli che di Silvio Berlusconi, i post-comunisti non rin- 32 per cento del capitale. Alitalia, RAI e Cofiri chiese a Piero Barucci, già ministro del Tesoro, erano stati loro associati non solo potevano ba- negarono la loro totale abiura di qualunque tipo passano al Tesoro, nonostante le perplessità se senza Di Pietro le privatizzazioni sarebbero rattare il sostegno dei loro giornali, ma coglie- di «politica industriale». Però il patto faustiano del ministro Visco che prevede per la liquida- mai decollate, egli seppur di malavoglia dovet- vano l’occasione per ridurre al silenzio chiun- non poteva non far nascere qualche ripensa- zione «tempi biblici». Ma egli può consolarsi te rispondere che «il clima conseguente a certe que si opponesse ai loro progetti di conquista mento: quando Massimo D’Alema, di fronte con un attivo di 50.000 miliardi e una liquidità vicende giudiziarie ci aveva probabilmente da- degli antichi latifondi economici dello Stato. alla pretesa della IFIL degli Agnelli di scegliere di 22.000: l’ultimo lascito dell’IRI. to un certo aiuto». Al di là delle minimizzazioni Nel groviglio delle delazioni, delle chiamate gli amministratori di Telecom Italia pur posse- Nonostante le nere previsioni, l’IRI scom- di Barucci, bisogna invece ricordare il clima di in correità, dei veri o falsi pentiti, nessuno po- dendo solo lo 0,6 per cento delle azioni, faceva parendo ha dimostrato di non essersi compor- vero e proprio terrore dal 1992 al 1994, quando teva sentirsi più al sicuro, e tutti cercavano di notare che il capitalismo non doveva pretende- tato così male nei suoi sessantasette anni di vi- un’accusa a esponenti politici o delle PPSS farsi dimenticare: «La gente è portata a con- re di governare le aziende senza comprarle né ta. Quando Giuliano Amato nel 1992 lo tra- equivaleva a una condanna. D’altronde lo stes- dannare apoditticamente e senza appello i po- di trasformare un monopolio pubblico in una sformò dall’oggi al domani in società per azio- so Francesco Saverio Borrelli sosteneva che litici», osservava l’ex presidente della Repub- rendita privata, Diego Novelli, già sindaco co- ni, il vertice di via Veneto si riunì, racconta En- «in questo specifico contesto di investigazione blica Francesco Cossiga, «ma non sembra munista di Torino, gli rispondeva che «gli rico Micheli, oggi sottosegretario alla presi- che va sotto il nome di Mani pulite forse le chiedersi quanto gli imprenditori abbiano gua- Agnelli fanno il loro mestiere: sono dei capita- denza con Amato ma all’epoca direttore gene- conseguenze possono essere tratte ancora pri- dagnato da questo sistema». listi, usano le leggi per realizzare i loro affari. rale dell’Istituto: «Facemmo due conti e sco- ma di attendere la verifica dibattimentale...». Chiamiamolo terrore, chiamiamolo pensiero E oltretutto cavalcano il vento favorito proprio primmo che, con 80.000 miliardi di debiti a In quegli anni non fu possibile alcun confronto unico del neoliberismo: sta di fatto che dal da Massimo D’Alema con la sua conversione fronte di un patrimonio esiguo, l’IRI era già di idee né di programmi, anche perché i due 1992 alla caduta del governo Prodi nell’autun- al capitalismo sfrenato». fallita». La stessa considerazione fece Enrico statisti che avevano sempre rivendicato il pri- no 1998, la gestione degli affari economici e Divenuto presidente del Consiglio, D’Alema Cuccia: ma tutto era nato dalla fretta e dalla mato della politica sull’economia, Giulio An- finanziari, nonché la ristrutturazione industria- criticò il suo predecessore: «Romano Prodi leggerezza con la quale il governo Amato ave- dreotti e Bettino Craxi, erano fuori gioco per le per mezzo delle privatizzazioni sono state pensava che, centrato l’obiettivo del risana- va proceduto alla trasformazione. Non si è le accuse loro rivolte. nelle mani di un ristretto gruppo di tecnocrati, mento e dell’ingresso nell’euro, il meccanismo trattato di un «autentico miracolo», come de- Nel gioco si erano inseriti i grandi gruppi fi- liberati dal peso delle norme sulla contabilità dello sviluppo si sarebbe rimesso in moto da finisce la vicenda infine conclusa Micheli al nanziari e industriali, i quali disponevano di dello Stato, affiancati da una pletora di consu- solo. Sbagliava. Il meccanismo è inceppato, e giornalista dell’«Unità» Pasquale Cascella, ma un’arma decisiva per farsi rispettare dai magi- lenti ed esperti che in otto anni hanno incassa- non ripartirà senza una coraggiosa azione pub- della realizzazione degli attivi patrimoniali strati: la stampa. Se da una parte la pratica del to dallo Stato 350 miliardi di prebende. blica...». Per colpa della pura logica di cassa, dell’IRI, aziende che hanno portato un valore finanziamento illecito della politica era andata Bisogna pur chiedersi come l’Italia, nella perseguita dal Tesoro fin dal 1992, si era im- di 106.000 miliardi dal 1992 a oggi. Bisogne- avanti per quasi vent’anni sotto gli occhi di tut- cui finanza e industria lo Stato, per motivi sto- pedito che attraverso le dismissioni delle azien- rebbe semmai chiedersi se quel valore non ti, dall’altra la pratica dei fondi riservati aveva rici sui quali già ci siamo soffermati, esercita- de pubbliche si facesse una nuova politica in- avrebbe potuto, in circostanze diverse, essere rappresentato una costante per gli imprenditori va un’influenza dominante, sia potuta entrare dustriale. Così sul «Corriere della Sera» del 1° maggiore: ma questa indagine sarà possibile privati. Nel 1970 Cesare Merzagora, già presi- al secondo posto tra i Paesi privatizzatori nella marzo 1999 il giornalista economico Dario Di forse solo con un rivolgimento politico. dente del Senato, venne nominato presidente graduatoria dell’OCSE: con una cifra com- Vico notava che si stava ritornando a parlare di Con orgoglio, il direttore generale dell’Isti- della Montedison: il suo predecessore Giorgio plessiva dal 1990 al 1998 di 63,47 miliardi di «interesse nazionale». Il fatto è che a un con- tuto Pietro Ciucci afferma: «Il bilancio su ciò Valerio in quell’occasione gli consegnò 17 mi- dollari, preceduta dalla Gran Bretagna per po- vegno della Fondazione Italianieuropei l’espo- che l’IRI è stato non si può fare con l’atteggia- liardi «neri» in libretti al portatore. Grande fu co più di mezzo miliardo di dollari. Distrutta nente dei DS Alfredo Reichlin aveva lanciato mento del ragioniere dell’ultima ora... Abbia- lo stupore dell’élite industriale e finanziaria, la presenza politica dei cattolici muniti della un grido d’allarme per il rischio che l’Italia, in mo rimborsato tutti i debiti... La soddisfazione quando Merzagora impose di far rientrare i loro dottrina sociale che risaliva al «Codice di una posizione di «internazionalizzazione pas- maggiore è un’eredità di grandi imprese che fondi nella contabilità ufficiale. Camaldoli» del 1943 e al solidarismo della siva», diventasse preda e mai cacciatore. rappresentano il 35 per cento della capitaliz- 6 ■ CRITICAsociale 12 / 2012

zazione di Borsa». E il presidente di Autostra- Seppur costretto nella veste di debitore co- è stata se non l’esecuzione politica della con- del 1923 (“Il liberalismo socialista”) abbia at- de Giancarlo Elia Valori considera che «il fatto atto, l’IRI è riuscito a chiudere la sua posizione danna già pronunciata dall`Inquisizione dei tri- tinto a fonti contemporanee e, addirittura, che i risparmiatori italiani abbiano fatto e con- finanziaria con un sostanziale pareggio: dimo- bunali ideologici di quella caccia alle streghe? “concittadine” a Carlo Marx, ovvero che una tinuino a fare la coda per sottoscrivere le azio- strazione che la crisi dell’Istituto era finanzia- La nostra storia dà cos” purtroppo ragione declinazione “liberale” dell`idea socialista fos- ni partecipate dalla mano pubblica può voler ria, di eccessivo sviluppo in relazione ai mezzi al politologo inglese: il socialismo marxista se già in corso e parallela alla declinzione dire che quelle aziende non erano insanabili o propri, e insostenibile per un padrone indebi- (non solo il comunismo leninista) non puo es- “classista”. Che poi abbia prevalso quest`ulti- decotte come, con interessata malizia, si è cer- tato lo Stato il quale tuttavia approvava i piani. sere liberale. Ma, sulla prima delle due que- ma, non cambia la verità storica dell’esistenza cato di far credere». Secondo le analisi dell’istituto, lo Stato avreb- stioni, è sempre la nostra storia, seppure attra- di due sinistre europee, una liberale e l’altra il- La liquidazione dell’IRI è avvenuta nei ter- be versato 90.000 miliardi, e l’IRI ne restitui- verso la prova di una tragedia, che indica qual- liberale, da sempre distinte e confliggenti, e mini fissati dagli accordi fra il governo italiano sce 87.700, così che il saldo negativo sarebbe cosa di più: che esiste una tradizione liberal- che della prima, oltre a quella liberalsocialista, e l’Unione europea: un percorso di sottomis- alla fine di 2300, ben lontano dalle previsioni socialista, che essa non può essere compatibile ha fatto parte (nel filone socialista) la scuola sione iniziato nel 1993 con l’intesa fra l’allora di 20.000 a suo tempo avanzate. D’altronde con quella di ispirazione marxista, che anzi la revisionistra e riformista, oltre alla tradizione ministro degli Esteri Beniamino Andreatta e il l’analista dell’«Espresso» Massimo Mucchet- considera sua nemica mortale, e che occupa anarchica e a quella democratica mazziniana. commissario UE alla concorrenza Karel Van ti, pur contestando queste cifre, riconosce che una posizione specifica anche all`interno deila Si è citato prima Stuart Mill. In una lettera a Miert. Ridotto a fine 1997 il rapporto tra inde- considerando IRI, ENI ed ENEL, lo Stato si è tradizione liberale. K.D.H. Rav egli scrive: “A me pare che il prin- bitamento finanziario e capitale netto al di sot- trovato in tasca un attivo di 50.000 miliardi: Tornando infatti a Craxi, che va considerato cipale fine del miglioramento sociale debba es- to del parametro 1/1 previsto, il governo ita- una cifra macroeconomica, che comunque di- anche come un grande pensatore politico eu- sere preparato attraverso l`educazione per uno liano avrebbe potuto con qualche espediente mostra come la gestione della mano pubblica ropeo in forza della sua grande conoscenza stato della società che “combini” la più grande che in altri tempi non sarebbe mancato aggi- sia stata, senza considerare i benefici per il si- della storia politica europea, sempre Dahren- libertà personale con la giusta distribuzione di rare l’ostacolo costituito dalla sua presenza nel stema-Paese, e dal solo punto di vista della dorf ebbe modo di giudicare gli anni del suo frutti del lavoro che le vigenti leggi sulla pro- capitale dell’IRI come azionista unico: ma evi- soddisfazione finanziaria dell’azionista, cosa governo come anni di “governo liberale” del- prietà non permettono di raggiungere”. dentemente il governo Prodi intendeva profes- ben lontana da quelle descrizioni, sprezzanti e l’Italia. Noi sappiamo, però, che questo non Per il liberale Stuart Mill il superamento sare la sua assoluta lealtà al diktat di Bruxelles, spesso anche infamanti, che costituiscono uno basta poichè è evidente che si è trattato di un dell`antitesi tra liberalismo e socialismo avvie- al fine di entrare alla prima tornata nella mo- dei capitoli della «storia bugiarda» sull’Italia tipo particolare di “governo liberale”, ovvero ne attraverso la “combinazione” dei loro ri- neta unica, obiettivo questo che precedeva contemporanea. s di un governo di ispirazione “socialista spettivi principi sul terreno della lotta politica qualsiasi interesse nazionale. Massimo Pini anti-marxista”. Di un socialismo che, secondo concreta. E nel suo saggio (incompiuto) sul so- i principi di Rosselli, “condivide” il potere e cialismo, quali fonti del socialismo che può es- che consapevole di questa sua identità ha per- sere “combinato”, cita Blanc, Considerant, messo al Psi di associarsi ai laici e alla Dc pur Owen, Fourier. Mai cita Marx. mantenendo la propria autonomia e concorren- Quello di Mill, ben inteso, non è un saggio ■ 2000 - NUMERO 8 zialità: il dato di fondo, I`appartenere ad un socialista, ma un saggio sul socialismo, alle unico insieme democratico nazionale, non è cui correnti gradualiste va la sua simpatia, così UNA COSTITUZIONE LIBERALE mai stato messo in discussione, anzi, proprio come il suo rifiuto va a quelle rivoluzionarie. sul terreno internazionale esso ha trovato la Mill giunge ad ammettere che “i difetti del SENZA LA FIRMA DI TOGLIATTI sua maggiore forza e coesione. sistema vigente possono ricevere emendamen- Esattamente il contrario di quanto è avvenu- ti in modo da ottenere i vantaggi del comuni- to al Pci che nelle intese con la Dc ha sempre smo (inteso come socializzazione) per mezzo Stefano Carluccio cercato un passaggio tattico provvisorio, un di disposizioni compatibili con la proprietà “compromesso tra diversi” per giungere, infi- privata e con la concorrenza individuale”. ne, a cambiare di segno il sistema, per opposti Secondo la figlia Hellen, che pubblicherà il on nego che vi siano al- minciare con John Stuart Mill, cioè proprio fini internazionali. saggio postumo, il padre rimase colpito dallo “N cuni che si professano li- con uno dei massimi rappresentanti del pen- In queste settimane, inoltre, si è aperta una sviluppo delle idee socialiste tra i lavoratori e beralsocialisti, ma nei siero liberale. polemica sull`inattualità dell`anticomunismo si dedicò al loro studio. fatti essi sono dei liberali”. Cosa intendo sottolineare? Due questioni. La verso la sinistra diessina. Il punto storico-teo- Il saggio di Mill (“Frammenti sul sociali- La vicenda della sinistra italiana alla fine del prima, che l`antitesi a cui Dahrendorf accenna rico della questione, le “due sinistre”, non ci smo”, 1879) venne pubblicato nel 1880 con la `900 porta a ritenere che l`affermazione per e che lo rende scettico su una specifica possi- inganna, come accade ai palati raffinati: la ge- prefazione di Osvaldo Gnocchi Viani, il fon- certi versi estrema di Ralf Dahrendorf, rila- bilità liberale del socialimo ( “non c`è una pro- nesi marxista dell`attuale gruppo post-comu- datore della Società Umanitaria di Milano. sciata nel libro intervista a Vincenzo Ferrari spettiva ideologica unitaria”) è in realtà un`an- nista, anche dieci anni dopo il Pci, non gli con- Ma è l`inglese Hobhouse (1864-1929), pro- per i Saggi di Laterza circa vent`anni orsono, titesi tra liberalismo e marxismo. sente di aderire nei fatti al principio della fessore di sociologia all`Università di Londra, sia in realtà esatta ed attualissima. La seconda, che l’idea liberalsocialista, co- “condivisione” del potere con altri che non sia- la fonte diretta di e di Guido Ca- Nel saggio conclusivo dell`edizione Einaudi me si vedrà, ha, al contrario, una tradizione no ad esso subordinati e quindi parte organica logero. Hobhouse è noto a Croce, che ne parla di “Socialismo liberale” di Carlo Rosselli, minoritaria ma propria all`interno del pensiero del sistema di controllo politico. nel 1928 rilevando la possibilità di superare il Norberto Bobbio traccia una cronologia della politico europeo, altrettanto antica e separata Resta una sinistra illiberale, ancorchè socia dualismo tra socialismo e liberalismo. nozione di “liberalsocialismo” ricordando pro- da quella marxista. dell`Intenazionale socialista, e fino ad oggi, al- Ma prima di Croce ne parla De Ruggero prio all` inizio del suo lavoro lo scetticismo E’ a questa tradizione che attinge in modo lo scopo, blindata nel bipolarismo. nella sua “Storia del liberalismo europeo”: del filosofo inglese. creativo Carlo Rosselli, il quale non “inventa” Se dunque non c`e antitesi tra liberalismo e sottolinando come Hobhouse difenda, oltre Dalla sua ottica, infatti, Dahrendorf vede tra affatto uno slogan eclettico, ma ripropone in socialismo non marxista, allora quella di Ros- i diritti di libertà, I`eguaglianza delle opportu- i termini “liberale” e “socialista” una antitesi, pieno fascismo una via di uscita alternativa a selli non è stata una combinazione tutta italia- nità, I`eguaglianza di fronte alla legge, il dirit- sia che essi indichino un`ideologia o un movi- quella socialcomunista nella crisi dello Stato na, un “ircocervo” come la definiva Croce. to al lavoro e un salario decente, cosi commen- mento politico. “E un fatto - dice Bobbio - che liberale. Il socialismo liberale, passando alla seconda tava: “Si dirà che questo non è liberalismo, ma tutta la storia del pensiero politico dell’Otto- Ma occorre sottolineare, inoltre, con tutta la questione sottolineata poco fa, ha proprie fonti socialismo. Però socialismo significa più cose cento e in parte anche del Novecento potrebbe forza polemica che la questione merita, che in autonome, addirittura precedenti al socialimo ed è possibile che vi sia un socialismo liberale essere raccontata come la storia del contrasto tutto il Novecento italiano dopo Rosselli, uc- marxista e alle stesse scuole “revisioniste”: è e ve ne sia uno illiberale”. tra liberalismo e socialismo”. ciso dai fascisti, (e Saragat, diffamato come è in sostanza una teoria della società e dell`uo- Qusta concezione della società, De Ruggero Ma Dahrendorf parla dall`lnghilterra, dove stato anche da Presidente) solo Bettino Craxi mo di forma compiuta che unifica la sostanza la definisce “armonica”, in contrapposizione il socialismo laburista ha subito minore in- (finito come è finito) ha fatto dell’idea liberal- dei due principi, liberale e socialista, in un all’estremismo individualista e all`estremismo fluenza dal marxismo rispetto al socialismo socialista una ispirazione di governo, prean- “continuum” unitario. collettivista. continentale, quello che ha dominato l`intero nunciando questa intenzione con due legisla- Secondo Guido Calogero, che (questi dal In Francia c`è Charles Renauvier, in Germa- secolo di storia del movimento. ture di anticipo rispetto a quella che lo avrebbe versante liberale) con Rosselli (per quello so- nia Oppenheimer, in Spagna Fernando de los Infatti la serie delle antitesi “classiche” tra visto primo ministro, con il suo ormai celebre cialista) è stato tra i padri del liberalsocialismo Rios e Pablo Iglesias, fondatore nel 1879 del liberalismo e socialismo (I`individuo o la so- saggio su Proudhon che dette I’avvio al “nuo- italiano, il termine era qià in uso da tempo in Psoe. cietà, il privato o il pubblico, la parte o il tutto, vo corso” del socialismo italiano. Contro il se- Germania. Tale informazione, che risale ai pri- In tutti c`è l`idea che il socialismo non sia destra o sinistra) che hanno segnato i due ver- gretario del Psi si scatenò un putiferio dogma- mi del `900, è confermata nel Dizionario di l`antitesi del liberalismo, ma, viceversa, ne sia santi contrapposti filosoficamente, economi- tico memorabile da parte delle sinistre comu- politica della Utet: “In Germania, mentre in qualche modo la continuazione ed il com- camente, politicamente, è destinata ad atte- nista e marxista (quindi non solo del Pci, ma Marx dettava il Manifesto del partito comuni- pimento. nuarsi, sino a scomparire del tutto, e a rove- anche nel Psi, “giolittiani” compresi, e nel cat- sta, I`espressione Liberal Sozialismus già cir- In Italia Rosselli si ispirò a Mondolfo di cui, sciarsi in una successione di sintesi mano a tolicesimo post-conciliare) i cui epigoni colava nel dibattito politico”. pur dichiarandosi marxista, coglie il tratto mano che ci si allontana dai movimenti socia- tutt`ora su questo punto essenziale non hanno Una conferma viene dal testo di R. Opitz, umanitario per collocarlo nella tradizione della listi influenzati dal marxismo. mai fatto autocritica, nonostante le nuove ve- “Il liberalsocialismo tedesco, 1917-1933” “filosofia della libertà”. E dall`lnghilterra, appunto, la prospettiva stigia dell`ex Pci, i primi, e ben accomodati al (Koln,1973) che non lascia dubbi sull`esisten- Ma precedente allo stesso Rosselli, il caso cambia se è vero, come ormai da molti studiosi potere per anni, i secondi: la persecuzione dei za della nozione e sul suo uso politico. più interessante in Italia è quello di Francesco è sostenuto apertamente, che la storia della no- tribunali giudiziari nell`Inquisizione “rivolu- Sembra dunque che Rosselli, che ne scrisse Saverio Merlino, la cui opera venne rivalutata zione di liberalsocialismo si potrebbe far co- zionaria” della Seconda Repubblica che altro per la prima volta su Critica Sociale nel luglio da Aldo Venturini e “rimane all`onor del mon- CRITICAsociale ■ 7 12 / 2012

do - come scrive Bobbio - dopo che essendo NOTA BIOGRAFICA rinese incontra Piero Gobetti ed il grup- 1925 14 luglio. Casa Rosselli, dove Salvemini prevalso nel movimeto operaio del nostro pae- DI CARLO ROSSELLI po di giovani intellettuali che dal 12 feb- aveva trascorso la prima notte di libertà, se il pensiero marxista, era stato quasi comple- braio pubblicano il settimanale «La Ri- è devastata dai fascisti. tamente dimenticato, pur essendo stato preso 1899 16 novembre. Carlo Rosselli nasce a Ro- voluzione Liberale». Conosce, inoltre, 1925 4 agosto. A seguito dell’amnistia per i in considerazione da personaggi come Dur- ma da Giuseppe Emanuele e Amelia Pin- Luigi Einaudi, Pasquale Jannacone e reati politici, concessa il 25 luglio, Sal- keim, Bernstein, Guglielmo Ferrero, Michels, cherle. Sia i Rosselli, di origine ebraica, Achille Loria, già collaboratore di «Cri- vemini raggiunge clandestinamente la Arturo Labriola”. sia i Pincherle erano famiglie dell’alta tica sociale», ma non riesce ad inserirsi, Francia. Rosselli riesce a sfuggire alle Merlino fu sostenitore di un “socialismo borghesia che avevano preso parte al come sperava, nell’ambiente universita- spedizioni punitive organizzate dai fasci- senza Marx” e “contro Marx”. Un fondatore movimento per l’indipendenza e l’unità rio torinese. sti fiorentini, rifugiandosi prima nella del socialismo forse più libertario che liberale, nazionale. 1923 Febbraio. Torna per due settimane a To- villa dell’amico Umberto Morra a Cor- per le sue origini anarchiche. 1911 Muore Giuseppe Rosselli. Carlo Rosselli rino. Attraverso la famiglia Lombroso, tona, poi a Milano, infine a Genova. Come si vede, dunque, il socialismo liberale trascorre gli anni della sua formazione cui i Rosselli erano legati da antica ami- 1925 5 ottobre. Esce l’ultimo numero di «Non non è una trovata geniale “all`italiana” per co- intellettuale nella Firenze di inizio seco- cizia, conosce Gaetano Mosca e ne se- mollare». niugare due opposti, bensì una corrente di pen- lo, ricca di suggestioni culturali e politi- gue le lezioni all’università. Frequenta 1926 27 marzo. Esce a Milano il primo fasci- siero politico che attraversa sia la tradizione che. Nel capoluogo toscano si pubblica- assiduamente i «gobettiani» e inizia la colo del settimanale «Il Quarto Stato», socialista che quella liberale almeno sin dalla vano «Il Leonardo» (1903-1907) di Gio- collaborazione con «La Rivoluzione Li- la «rivista socialista di cultura politica» metà dell`Ottocento. vanni Papini, «Il Regno» (1903-1906) di berale». Vi pubblica: Per la storia della fondata da Rosselli e Pietro Nenni. A «Il Nella tradizione socialista il liberalsociali- Enrico Corradini, «La Voce» di Giusep- logica. Economia liberale e movimento Quarto Stato», di cui uscirono 30 fasci- smo attinge dal socialismo “pre-scientifico” pe Prezzolini (1908-1924), «L’Unità» di operaio (15 marzo) e Contraddizioni li- coli, collaborano massimalisti come Le- che delinea la società giusta non in virtù di un Gaetano Salvemini (1911-1920) e «La- beriste (24 aprile) che costituiscono una lio e Antonio Basso, riformisti come dottrina dello Stato ma nella fede in valori mo- cerba» (1913-1915). L’ambiente fioren- dura critica al liberismo di Luigi Einaudi Giuseppe Saragat e Piero e Paolo Treves, rali. Questa distinzione, sottolineata da Salve- tino ma, soprattutto, la forte presenza e di gran parte della sinistra moderata gobettiani, liberali e salveminiani come mini, corre su due binari e fa della storia della della madre Amelia, vicina ai liberali del italiana. Pubblica su «Critica Sociale» Mario Vinciguerra e Santino Caramella. sinistra, una storia di “due sinistre”: laddove gruppo Salandra-Sonnino, esercitano su Liberalismo socialista (1-15 luglio). 1925 27 aprile. È aggredito dagli squadristi il socialismo diventa “tecnica” esso diventa il- Carlo una profonda influenza. 1921 Agosto-ottobre. Soggiorna a Londra. Al- genovesi per una sua aperta presa di po- liberale anche senza assumere la forma del co- 1915 24 maggio. L’Italia entra nel conflitto l’origine del viaggio sta l’aperta simpatia sizione contro le intimidazioni fasciste ai munismo leninista. mondiale dichiarando guerra all’Austria. di Carlo per il socialismo inglese. A Lon- professori ed agli studenti contrari al re- Un ultimo punto. “I liberalsocialisti sono nei I fratelli Rosselli, accesi interventisti, so- dra segue le riunioni della Società Fabia- gime. fatti dei liberali”, affermava all`inizio Dahren- no coinvolti in prima persona: Carlo co- na e studia nella biblioteca della London 1925 31 ottobre. «Il Quarto Stato» è soppresso dorf: ciò è tanto vero che essi hanno una posi- mincia a lavorare come volontario al- School of Economics. Al ritorno dall’In- in seguito all’attentato Zamboni. La vio- zione propria e specifica all`interno anche del- l’Ufficio notizie per le famiglie dei sol- ghilterra si trasferisce a Milano. È assi- lentissima reazione fascista convince i la tradizione liberale. Ed è proprio al socialista dati. stente di Einaudi e Cabiati alla Facoltà dirigenti socialisti della necessità di co- Rosselli che questo punto non sfugge e ne ri- 1917 Gennaio. Per iniziativa di Nello, nasce il di Economia dell’Università Bocconi. stituire un’organizzazione per l’espatrio. vendica l`esito. giornale studentesco «Noi giovani» (gen- 1921 Novembre-dicembre. Escono su «Critica Con la collaborazione di Nel suo “testamento” in 13 punti, Rosselli naio-giugno 1917). Carlo vi pubblica i Sociale» gli articoli Bilancio marxista: e Riccardo Bauer, Rosselli prepara la fu- si dichiara “non marxista”, anzi vede nel mar- primi articoli politici e letterari. 13 giu- la crisi intellettuale del partito socialista ga all’estero di decine di socialisti, tra i xismo un ostacolo allo sviluppo ulteriore del gno. È chiamato alle armi. (1-15 novembre) e Aggiunte e chiose al quali Treves, Saragat e Turati. pensiero socialista. Il quale non solo non può 1918 15 marzo. Termina il corso allievi uffi- bilancio marxista (1-15 dicembre). Ros- 1925 13 dicembre. Fuga di Turati. Dopo aver prescindere dal principio di libertà, ma ne è ciali. Luglio. È nominato sottotenente e selli sostiene la dissociazione del socia- raggiunto la costa ligure in auto, il grup- anzi il compimento ultimo. L`estensione del inviato in zona di guerra. lismo dal marxismo e propone un socia- po formato da Rosselli, Parri, Sandro principio liberale alla classe proletaria, sostie- 1919 Marzo-luglio. Usufruisce di un tempora- lismo etico, non classista, attento alle Pertini, Italo Oxilia e Turati muove dal ne, è il destino del liberalismo, che in neo trasferimento presso la divisione di «esigenze morali e alle tendenze volon- porto di Savona, a bordo di una piccola quell`istante diventa socialismo. Se esso si fer- fanteria del capoluogo toscano e si iscri- taristiche». barca, in direzione della Corsica. Sbar- ma prima, come spesso accade per opera dei ve all’Istituto superiore di Scienze So- 1924 Maggio. Su «Critica sociale» pubblica cato a Calvi, il leader socialista ottiene ceti borghesi che - sottolinea - avendo potuto ciali «Cesare Alfieri» di Firenze. Sul set- Luigi Einaudi e il movimento operaio. l’asilo politico e con Pertini e Oxilia pro- affrontare il tema della libertà da una posizio- timanale «Vita», di chiara ispirazione 1921 Giugno. Aderisce all’associazione «Ita- segue il viaggio per Nizza. Rosselli e ne di maggiore forza sociale rispetto alla clas- salveminiana, diretto da Jean Luchaire, lia Libera», nata all’indomani del delitto Parri, malgrado le insistenze di Turati, se operaia di questo privilegio intendono farsi pubblica l’articolo Compito nostro (20 Matteotti su iniziativa di un gruppo di ex decidono di tornare in Italia. gelosi conservatori, allora il liberalismo si con- maggio) nel quale esorta i giovani della combattenti. 1925 14 dicembre. È arrestato, insieme a Parri, traddice. borghesia ad «andare al popolo». 1921 Luglio. Si iscrive al Partito socialista a Marina di Carrara e tradotto a Como, Se dunque non diventa socialismo, il libera- 1920 12 febbraio. Congedo ad Asiago e ritor- unitario. In una lettera a Gobetti spiega dove resterà fino a maggio dell’anno lismo non è più se stesso, esattamente come no a Firenze dopo quasi tre anni di ser- le ragioni della propria decisione: «E un successivo. accade al socialismo se nella lotta di emanci- vizio militare. Grazie all’amicizia con tentativo che si deve fare tanto piú che è 1927 Maggio. Con l’accusa di complicità nel pazione materiale limita le libertà personali. Alessandro Levi, conosce Claudio Tre- venuta l’ora per tutti di assumere il pro- mancato espatrio di Giovanni Ansaldo e Entrambi, negando il valore universale del ves e Filippo Turati e si avvicina, pur con prio posto di battaglia in seno ai partiti». Carlo Silvestri, è confinato nell’isola di principio su cui si fondano, negano il principio molte riserve, al socialismo riformista. Pubblica su «La Rivoluzione Liberale» Ustica. e negano se stessi. s Primavera. Conosce (Gaetano Salvemi- il saggio Liberalismo socialista (15 lu- 1925 Giugno. Viene imprigionato Nello Ros- Stefano Carluccio ni, allora docente di storia moderna al- glio). selli, che chiede di essere destinato a l’università di Firenze ed animatore della 1925 Gennaio. Con il fratello Nello, Salvemi- Ustica. Carlo è nuovamente arrestato, P.S.: Nella storia italiana di questi anni, la li- Lega democratica per il rinnovamento ni ed Ernesto Rossi fonda a Firenze il questa volta per la fuga di Turati, e tra- quidazione del socialismo liberale non ha dan- della politica nazionale. bollettino clandestino «Non mollare», sferito, con Parri, nel carcere di Savona. neggiato anche la medesima sinistra post-co- 1921 Gennaio. La scissione del Partito socia- distribuito dall’associazione «Italia libe- 1925 9-13 settembre. Si svolge a Savona il munista che intendeva liberarsene, ma ha pri- lista italiano e la nascita del Partito co- ra». A Spingere Rosselli sul terreno processo contro Carlo Rosselli e Parri vato le stesse forze di tradizione liberale di uno munista d’Italia durante il congresso di dell’azione illegale è la convinzione che, per la fuga di Turati. Per intervento di- dei suoi filoni più essenziali e moderni. Livorno non lo coinvolgono in maniera dopo il discorso di Mussolini del 3 gen- retto di Mussolini, Rosselli viene con- Il problema della riabilitazione e di una ri- diretta. naio alla Camera e la soppressione dei dannato a 5 anni di confino nell’isola di costruzione della sinistra italiana su basi libe- 1921 Dicembre. Inizia la sua collaborazione a partiti e dei giornali d opposizione, si Lipari. rali è quindi un problema di tutte le forze libe- «Critica sociale», la rivista socialista possa combattere il fascismo solo attra- 1929 23 giugno. La moglie Marion ed il figlio rali, anche se non socialiste, e si presenta come fondata e diretta a Milano da Filippo Tu- verso la cospirazione e la lotta clandesti- lasciano l’isola. un problema di democrazia nazionale. rati, con l’articolo Lineamenti della crisi na. Sul primo numero si legge: «Non ci 1925 27 luglio. Rosselli, e Fau- Abbandonare la sinistra al suo destino illi- sociale, recensione dell’omonimo libro è concessa la libertà di stampa: ce la sto Nitti evadono dalla colonia di Lipari berale, viceversa, significa accettare di convi- di Eugenio Artom. prendiamo. Nel titolo è il nostro pro- a bordo di un motoscafo e raggiungono vere con un`infezione che tanti danni ancora 1922 I° ottobre. Si riunisce a Roma il XIX gramma». Parigi. La fuga è organizzata da Alberto provocherà indubbiamente in futuro. Congresso del Partito socialista che de- 1925 8 giugno. In seguito alla delazione di un Tarchiani con l’aiuto di Oxilia e Dolci, La ricostruzione democratica nazionale sarà creta l’espulsione dei riformisti di Turati, tipografo, tale Pinzi, la polizia fiorentina il quale, liberato nel dicembre, era fug- compiuta solo quando lo scontro tra le due si- Treves e Matteotti. Rosselli si schiera si mobilita contro il gruppo di «Non gito nella capitale francese (Fuga in nistre vedrà finalmente il prevalere (anche nel- con la corrente riformista che dà vita al mollare». Ernesto Rossi fugge all’estero. quattro tempi, «Almanacco sociali- le coscienze di chi è stato comunista) dei va- Partito socialista unitario, ma la nuova Salvemini, invece, viene arrestato. sta»,1931). La fuga ebbe un eco europea. lori della sinistra liberalsocialista, e assumerà spaccatura accresce la sua sfiducia nella 1925 13 luglio. Processo di Salvemini per il Per reazione Mussolini decretò l’arresto una forma stabile solo in una nuova Costitu- capacità del socialismo di contrapporsi «Non mollare». Il tribunale rinvia il pro- di Nello e Marion Rosselli. Grazie alla zione pienamente liberale che dopo alle forze della destra. cesso e gli concede la libertà provvisoria. mobilitazione della stampa inglese, Nel- cinquant`anni, per semplificare con uno slo- 1921 8 dicembre. Compie un primo viaggio a La decisione provoca una violenta rea- lo restò al confino pochi mesi e Marion gan, “non porti più la firma di Togliatti”. Torino. Nei dieci giorni del soggiorno to- zione fascista. poté raggiungere il marito a fine anno. 8 ■ CRITICAsociale 12 / 2012

1925 Agosto. A Parigi i fuggiaschi di Lipari, traccia un ritratto del leader scomparso ■ 2002 - NUMERO 11 Salvemini, Tarchiani, Alberto Cianca, e delinea, a grandi tratti, la storia del Par- Facchinetti e Rossetti, danno vita alla tito socialista italiano. LA PENA DEVE RIEDUCARE formazione rivoluzionaria «Giustizia e 1933 Novembre. Esce sul «Quaderno 9» l’ar- Libertà» (GL). Obiettivo del movimento ticolo La guerra che torna. In seguito al- è l’instaurazione in Italia, con metodi ri- l’elezione di Hitler a cancelliere (31 gen- voluzionari, di un regime libero, demo- naio) ed all’uscita della Germania dalla Enrico Buemi e Giuliano Pisapia cratico e repubblicano, l’apertura alla Società delle Nazioni (14 ottobre), au- classe lavoratrice ed il collegamento con spica la «rivoluzione antifascista» per la tradizione risorgimentale. Leader in- scongiurare la minaccia hitleriana. Si a discussione che stanno attra- avanzata espiazione della pena, quanti sono in- discusso del movimento è Rosselli, cui può prevenire il pericolo di un nuovo L versando le Istituzioni ed il Pae- teressati alla sospensione della stessa, consci tocca il difficile compito di mediare le conflitto, non coltivando l’illusorietà se sulla necessità di interventi, che la commissione di nuovi reati comporterà diverse tendenze presenti in «Giustizia e della pace ma «con un’azione risoluta, ormai improcrastinabili, tesi a risolvere le pro- l’espiazione completa della pena con l’esclu- Libertà» all’estero come in Italia. L’atti- con un intervento rivoluzionario che nei blematiche che, da troppo tempo, affliggono le sione di ogni ulteriore beneficio. vità del movimento è orientata, princi- paesi dove il fascismo domina rovesci le carceri del nostro Paese e più in generale la giu- La proposta di legge n. 3323 si basa sulla palmente, alla stampa di opuscoli, volan- parti nella guerra civile». stizia penale è un segnale che non possiamo valutazione che lo Stato per la sua inadem- tini, manifesti ed all’organizzazione di 1934 6 maggio. A Parigi si scioglie la Concen- ignorare e che impone, a tutti noi, la necessità pienza deve riconoscere un credito di buon voli dimostrativi. trazione antifascista a causa del profon- di arrivare ad un primo atto risolutore. comportamento al detenuto che avendo espia- 1925 Autunno. Sono attivi in quasi tutte le do dissidio sul piano operativo e ideolo- Il primo elemento di cui dobbiamo tener to, in buona parte, la pena detentiva si vuole grandi città settentrionali i primi gruppi gico tra GL ed il Partito socialista, ormai conto nell’affrontare l’esame della seguente predisporre al rispetto delle regole della con- di GL. Il piú numeroso, attivo e diffuso orientato verso il patto d’unità d’azione proposta di legge è la situazione attuale nel vivenza civile. nelle varie categorie sociali è quello di con i comunisti. GL si qualifica come pianeta carcere. I numeri che mi accingo, bre- Le particolari severità contenute, per chi Milano. A garantire il collegamento tra i movimento pienamente autonomo. vemente, ad illustrare provengono dai dati sta- continuasse a delinquere, sono la dimostrazio- diversi gruppi a livello nazionale e con 1925 18 maggio. Dà vita al settimanale «Giu- tistici elaborati dall’Amministrazione peniten- ne che il provvedimento che proponiamo non l’estero sono, principalmente, Ernesto stizia e Libertà» (Parigi 1934-1940). Gli ziaria e danno un quadro reale della situazione è un atto di clemenza buonista, ma un concreto Rossi e Riccardo Bauer. scopi sono: «formare i quadri e parlare all’interno delle carceri dal quale si evince, patto di fiducia reciproca tra cittadino che be- 1925 Novembre. Appare il primo numero del alla massa; stabilire un legame ideale tra con evidenza, l’urgenza di un intervento da neficia della sospensione della pena e lo Stato mensile «Giustizia e Libertà». Non vin- emigrazione e movimento in patria; pre- parte del legislatore. che fa un investimento sul futuro di chi dimo- ceremo in un giorno, ma vinceremo è la parare l’antifascismo emigrato ai compi- I dati si riferiscono al 31 dicembre del 2001 strerà di essere veramente capace di utilizzare parola d’ordine del movimento: «Prove- ti che riserba in Italia il domani ma so- e da allora, come è a tutti noto, la situazione è questa opportunità. Un provvedimento, quindi, nienti da diverse correnti politiche, ar- prattutto, combattere con assoluta intran- ulteriormente peggiorata. che si può inquadrare in una attenta politica chiviamo per ora le tessere dei partiti e sigenza il fascismo che anche all’estero Detenuti presenti (suddivisi tra case di re- detentiva che valuta le condizioni oggettive creiamo un’unità d’azione. Movimento spinge insolente i suoi tentacoli» (Fronte clusione, case circondariali e istituti per le mi- del detenuto, che applica una sospensione con- rivoluzionario, non partito, «Giustizia e verso l’Italia). sure di sicurezza): 55,275. dizionata, per un massimo di tre anni, nella fa- Libertà» è il nome e il simbolo. Repub- 1935 Febbraio-ottobre. Nel periodo compreso Totale ingressi dalla libertà nell’anno 2001: se terminale della detenzione e che vincola tut- blicani, socialisti e democratici, ci bat- tra la mobilitazione delle truppe per la 28114. to ciò ad un corretto comportamento nei cin- tiamo per la libertà, per la repubblica, spedizione in Africa orientale (5 febbra- Durata delle pene inflitte ai soggetti ristretti que anni successivi, sottoponendolo a misure per la giustizia sociale. Non siamo piú io) e l’inizio dell’aggressione italiana in negli istituti penitenziari: 31% fino a 3 anni, di controllo quotidiano per la durata della so- tre espressioni differenti, ma un trinomio Etiopia (3 ottobre), la questione abissina 30% da 3 a 6 anni, 16% da 6 a 10 anni, 14% spensione della pena. inscindibile». diventa uno dei temi centrali della pub- da 10 a 20 anni, il 9% da oltre venti anni all’er- Da molti parlamentari, appartenenti a varie 1930 30 ottobre. Arresto del nucleo dirigente blicistica rosselliana. gastolo. aree politiche, sono stato presentate proposte di GL in Italia (24 membri) di cui face- 1925 15 maggio. Arresti e perquisizioni nel Durata della pena residua per soggetti ri- di legge in tema di indulto revocabile, amnistia vano parte, tra gli altri, Parri, Bauer e gruppo torinese di GL. Tra i fermati figu- stretti negli istituti penitenziari: il 61% fino a e amnistia condizionata, con l’obiettivo di tro- Rossi. rano Michele Giua, Vindice Cavallera e 3 anni, il 20% da 3 a 6 anni, il 15% da 6 a venti vare una soluzione legislativa che contemperi 1925 Dicembre. Esce a Parigi Socialisme libe- alcuni studenti del prof. Augusto Monti: anni, il 4% da oltre venti anni all’ergastolo. a varie necessità: da quella di rendere più vi- ral. Massimo Mila, Vittorio Foa, Cesare Pa- Situazioni di tossicodipendenza calcolate ri- vibili e meno disumani gli istituti penitenziari 1931 Marzo. Pubblica l’articolo Agli operai, un vese e Giulio Einaudi. Monti subisce una spetto ai detenuti presenti: 27,9% tossicodi- nel nostro Paese a quella di tutelare le esigenze invito alla classe lavoratrice a farsi prota- perquisizione, ma non viene fermato. pendenti, 1,4% alcoldipendenti, 3,1% in trat- di sicurezza della collettività e di far diminuire gonista di una «rivoluzione della libertà». 1936 1° febbraio. Arresto di Augusto Monti tamento metadonico. la recidiva. 1925 29-30 maggio. Processo al nucleo diri- che, benché munito di regolare passapor- Detenuti affetti da HIV (il test è volontario La proposta di legge che stiamo per affron- gente di GL in Italia e condanna di Rossi to e «invitato» piú volte dalle autorità a e di conseguenza il dato è sottostimato): 2,6%. tare non è certo un tentativo di eludere quanto e Bauer a vent’anni di carcere. lasciare il paese, si era sempre rifiutato A fronte di questa situazione la percentuale previsto dall’art. 79 della Costituzione, ma 1925 Novembre. Adesione di GL alla Concen- di espatriare. dei detenuti lavoranti è passata dall’oltre il rappresenta un atto concreto per risolvere l’in- trazione antifascista sulla base di una pre- 1925 Agosto. Nei primi giorni del mese arriva 35% del 1990 al 24% del 2001. sostenibilità del sovraffollamento carcerario, cisa distinzione dei compiti: l’organizza- in Spagna dove, il 17 luglio, è iniziata la Questi crudi numeri ci dicono fin da subito, per migliorare le condizioni di detenzione, che zione e la rappresentanza all’estero alla sedizione militare. Il 22 raggiunge il al di là delle nostre personali opinioni politiche non assicurano attualmente il rispetto della di- Concentrazione, l’azione in Italia a GL. fronte d’Aragona per combattere a fian- in materia, che si è fallito rispetto al dettato co- gnità umana e per garantire, contemporanea- 1932 Gennaio. Inizia la pubblicazione dei co delle truppe repubblicane. Il suo Dia- stituzionale che all’art. 27 così recita: “...Le mente, le esigenze di tutela e sicurezza della «Quaderni di “Giustizia e Libertà”», con- rio di Spagna sarà pubblicato postumo pene non possono consistere in trattamenti collettività. cepiti come lo strumento ideologico per su «Giustizia e Libertà» (7 luglio, 16 lu- contrari al senso di umanità e devono tendere Quindi non un provvedimento “tampone” una piú stretta collaborazione con i grup- glio e 23 agosto 1937). alla rieducazione del condannato”. per risolvere una situazione di emergenza ma pi italiani. Con l’edizione dei «Quaderni» 1925 13 novembre. In un discorso pronunciato Vi è poco spazio, nonostante gli sforzi e un tentativo di dare una risposta concreta, (due serie di sei numeri ciascuna: I, gen- alla radio di Barcellona, lancia la parola l’impegno di cloro che operano ogni giorno al- prendendo spunto da analoghi istituti in vigore naio 1932-marzo 1933; II, giugno 1933- d’ordine «Oggi in Spagna, domani in l’interno dei nostri istituti penitenziari, per in altri Paesi e che hanno dato esiti particolar- gennaio 1935) il movimento acquista una Italia». l’umanità e la rieducazione in un sistema car- mente positivi (ad esempio la probation negli più precisa fisionomia e una maggiore in- 1937 Gennaio. Torna a Parigi per curarsi una cerario che fa del sovraffollamento non un’ec- Stati Uniti), all’obiettivo di rendere più umane cisività politica. Sul primo numero com- flebite. cezione ma la regola. e vivibili le nostre carceri non solo per i dete- pare lo Schema di programma rivoluzio- 1925 Gennaio-maggio. Continua a sostenere Dobbiamo dirci con coraggio che lo Stato nuti ma anche per tutti coloro che quotidiana- nario, manifesto del movimento. Rosselli dalle colonne di «Giustizia e Libertà» la oggi è in debito nei confronti dei cittadini de- mente vi operano e vi lavorano. vi pubblica due articoli particolarmente causa spagnola. Scrive la serie di articoli tenuti che espiando la pena, come previsto dal- Voglio qui, infine, ricordare due passaggi significativi: la Risposta a Giorgio Amen- Per l’unificazione politica del proleta- la legge e dalle sentenze specifiche, non rice- del discorso pronunciato dal Santo Padre Gio- dola, che aveva aderito al comunismo, riato, rinnovata espressione del progetto vono, durante la loro permanenza in carcere, vanni Paolo II durante la sua storica visita al dove sostiene che la «rivoluzione libera- di unità antifascista e suo testamento spi- quanto previsto dalla nostra Carta Costituzio- Parlamento italiano che ritengo rappresentino le» è animata da uno spirito «ben lontano rituale. Avanza la proposta del «partito nale, ovvero la funzione rieducativa. non solo lo spirito cristiano ma una profonda da quello del comunismo ufficiale»; l’ar- unico del proletariato», inteso come Oggi il carcere, per le condizioni in cui si lungimiranza sociale e politica: “Alla luce del- ticolo Liberalismo rivoluzionario, di ispi- «una larga forza sociale», al di là dei par- trova, certamente non espleta questa fonda- la straordinaria esperienza giuridica maturata razione gobettiana, in cui ribadisce il nes- titi, come «una sorta di anticipazione mentale funzione e spesso contribuisce al peg- nel corso dei secoli a partire dalla Roma paga- so inscindibile tra rivoluzione e libertà: della società futura». gioramento delle propensioni agli atteggia- na, come non sentire l’impegno, ad esempio, «Tutte le forze attive, rivoluzionarie della 1925 9 giugno. Carlo e sono as- menti criminali. di continuare ad offrire al mondo il fondamen- storia, sono per definizione liberali». sassinati a Bagnoles-de-l’Orne, ad opera Questa particolare drammatica situazione ci tale messaggio secondo cui, al centro di ogni 1925 Giugno. Ricorda Filippo Turati, scom- di affiliati dell’organizzazione terroristi- porta a ritenere che non si può più attendere giusto ordine civile, deve esservi il rispetto per parso il 29 marzo, con l’articolo Filippo ca di destra «La Cagoule», su preciso oltre e che vi è, anche, una convenienza della l’uomo, per la sua dignità e per i suoi inalie- Turati e il socialismo italiano, in cui mandato dei vertici supremi del regime. collettività a rimettere in libertà, in una fase di nabili diritti?”. CRITICAsociale ■ 9 12 / 2012

E l’altro che più è inerente al tema che stia- di dimora in determinato comune. In relazione Ma questo rientra nella logica della vertica- zia: camere di commercio, autonomia sani- mo trattando: “Tale solidarietà, tuttavia, non a tale obbligo va rilevato che prescrizioni di- lizzazione del potere, dell’elezione diretta del taria, fondazioni bancarie, enti portuali, in- può non contare soprattutto sulla costante sol- verse sono previste in ragione dell’entità della sindaco, dei presidenti delle regioni e delle terportuali, enti fiere, ecc.. Questo vuol dire lecitudine delle pubbliche Istituzioni. In questa pena sospesa: se quest’ultima non supera un an- province, l’uninominale, il bipartitismo più o che la società produce le proprie strutture, prospettiva, e senza compromettere la neces- no il condannato avrà solo l’obbligo di firma meno perfetto, lo schieramento, la decisiona- le proprie istituzioni che si connettono tra saria tutela della sicurezza dei cittadini, merita (presentazione presso il più vicino ufficio di po- lità. L’attuale Parlamento è sostanzialmente loro direttamente? E’ una “democrazia attenzione la situazione delle carceri, nelle lizia giudiziaria, comma 1, lettera a); diversa- inesistente di fronte alle decisioni governative. sommersa”? quali i detenuti vivono spesso in condizioni di mente, oltre a tale obbligo è disposto un obbli- Siamo ai “sindaci sceriffi”, siamo ai presidenti Il problema è, come dicevo prima, che noi penoso sovraffollamento. Un regno di clemen- go di dimora (articolo 4, comma 1, lettera b). di regione “governatori”, mentre la rappresen- abbiamo prima goduto e poi sofferto di uno za verso di loro mediante una riduzione della E’, inoltre, previsto l’obbligo di presenza in tanza è stata messa da parte. Stato pienamente “soggetto”. pena costituirebbe una chiara manifestazione casa tra le 21,00 e le 7,00 (articolo 4, comma Ma la rappresentanza è stata messa da parte Anni fa per esempio mi chiamavano giober- di sensibilità, che non mancherebbe di stimo- 1, lettera c) e l’obbligo di adoperarsi quanto al punto tale che consigli comunali, provinciali tiano. Hanno avuto ragione, invece, Mazzini, larne l’impegno di personale recupero in vista possibile in favore della vittima del reato (ar- e regionali sono ormai anime perse, diciamo Garibaldi e compagni. di un positivo reinserimento nella società”. ticolo 4, comma 1, lettera c). così. Mentre i governatori fanno tutto. La rap- Questo Stato ha fatto l’Italia, ha fatto gli ita- Esigenza di sicurezza, spirito umanitario e Va osservato, peraltro, come tale pacchetto di presentanza di un paese molto articolato ha liani, ha fatto le ferrovie pubbliche, le poste, rispetto per l’uomo, la sua dignità e i suoi ina- ulteriori obblighi a carico del condannato non tanti canali più o meno sfumati. Oggi invece perché anche avere la cassetta rossa in ogni co- lienabili diritti sono tre passaggi di cui non sia immodificabile, prevedendo l’articolo 4, essa è una “verticalità” in chi ha la decisione. mune di 500 abitanti è fare l’Italia. Nel dopo- possiamo non cogliere lo spirito e il legame comma 2, su istanza dell’interessato o del pub- La decisionalità è anche il fattore della rap- guerra questo Stato è andato lentamente decli- con il lavoro che noi siamo chiamati qui a blico ministero la possibile variazione (a cura presentanza. nando, non solo perché era uno Stato ormai svolgere e che credo siano espressamente ri- del giudice dell’esecuzione) delle prescrizioni Secondo punto, era naturale che il decisio- vecchio di quasi cento anni, ma perché la so- chiamati nella proposta di legge che ci accin- di cui al comma 1 dettate col provvedimento. nismo diventasse personalizzazione, perché se cietà è molto più cresciuta di quanto fosse cre- giamo a discutere. Il solo divieto di espatrio rimane quindi c’è una piramide del potere, chi sta in cima sciuto lo Stato. Quando c’è il suffragio univer- Il meccanismo introdotto appare parzial- escluso da possibili deroghe o modifiche. personalizza. sale alla fine qualche cosa succede. Quando hai mente riconducibile a quello di cui all’art. 656, Per quanto riguarda poi la revoca della so- Questa caratteristica degli anni ‘90, se vo- il boom economico del ‘58/’63 qualche cosa comma 5, c.p.p. che prevede, da parte del Pub- spensione anche il condono di pena che deriva gliamo storicizzare, va contro tutta la realtà succede. Quando c’è il maggio del ‘68 qualche blico ministero, la sospensione d’ufficio del- dall’applicazione del beneficio proposto dalla italiana, va contro la storia, contro la territo- cosa succede. Questa società è cresciuta in nu- l’esecuzione della pena (da iniziare o già ini- proposta di legge in esame è revocabile. rializzazione, va contro l’individualizzazione mero di interessi, di soggetti. Quando uno ha ziata) inferiore a 3 anni (4 anni nei reati con- In particolare, la revoca di diritto del prov- delle attese, dei bisogni, dei meriti, dei doveri, cinque milioni e mezzo di aziende cioè un’im- nessi all’uso di stupefacenti) anche se residuo vedimento consegue al mancato rispetto delle va contro tutto. Va contro la territorializzazio- presa ogni dieci abitanti, non c’è più lo Stato di maggior pena, volta a permettere l’accesso prescrizioni imposte con la concessione della ne, perché il 60% della produzione industriale nazionale prefascista che faceva gli accordi con alle misure alternative alla detenzione. sospensione della pena (divieto di espatrio, ob- viene fatta in 70 distretti industriali. Dove li l’Ansaldo. E’ una società molto più ricca. Il procedimento è d’ufficio e muove ad ini- blighi di firma e di dimora ecc.) di cui artt. 3 e metti? Cosa fai? Questa società molto più ricca, mette in crisi ziativa del Pubblico Ministero dell’esecuzione 4 della p.d.l., nonché alla commissione di un L’impennata del decisionismo e della perso- quel modello di Stato, e a quello Stato non al quale spetta l’emanazione del provvedimen- nuovo reato non colposo entro cinque anni nalizzazione è stata accentuata negli anni fra chiede più interventi coerenti con lo Stato stes- to (decreto) di sospensione dell’esecuzione dalla data di entrata in vigore del provvedi- il ‘92 e oggi, ma è destinata a declinare. Non so ma con le proprie attese. Faccio un esem- della pena, successivamente convalidato dal mento in esame per il quale il condannato su- si può andare più in là, perché dopo la punta pio: io non chiedo più alla scuola italiana di giudice dell’esecuzione (art. 2, comma 1). bisca una nuova condanna alla detenzione non della piramide dove vai? In cielo? Devi rico- fare l’Italia, o gli italiani, o di unificare la lin- Il provvedimento può essere disposto una inferiore a sei mesi. minciare a guardarti di sotto. Ricominciare gua. Gli italiani ci sono, la lingua l’ha unificata sola volta ed è generale, non facendo riferi- In seguito alla revoca della misura il con- “dal basso”, dalla società. Questo è il modo la scuola, la televisione, l’abbiamo unificata mento ad alcuna categoria di detenuti in rela- dannato dovrà scontare la pena della reclusio- della democrazia di oggi. tutti. Chiedo alla scuola italiana di insegnare zione all’illecito commesso. ne senza possibilità di godere delle misure al- Oggi la cultura collettiva è prevalentemente ai miei figli informatica, inglese, la prepara- Con il provvedimento di sospensione del- ternative alla detenzione. localistica. zione alla carriera, di indicargli magari una l’esecuzione della pena è sempre disposto il Al decorso dei cinque anni senza la commis- Ma la difficoltà di questa scommessa è gran- cultura innovativa e creativa. Chiedo altre co- divieto di espatrio (articolo 3) e sono altresì sione da parte del condannato di ulteriori reati de. In più c’è una cultura giuridico-istituzio- se. In questo caso chiedo che lo Stato non sia applicate ulteriori specifiche prescrizioni, in- e senza la violazione delle prescrizioni impo- nale, in questo caso di origine cattolica, che è più uno “Stato soggetto” che deve dire a me dicate dall’articolo 4, comma 1, della proposta ste in sede di concessione della sospensione quella della “sussidiarietà”. E’ una cosa da but- quello che devo essere, ma uno “Stato funzio- di legge. dell’esecuzione consegue la dichiarazione di tare nel cestino, perché sussidiarietà significa ne” che risponda alla domanda di una società In particolare, è previsto l’obbligo di presen- estinzione della pena (articolo 6 della proposta non avere il senso di una società che cerca co- più ricca, anche in termini di domanda di in- tazione e di firma presso gli uffici di polizia e di legge). s me un albero disperatamente la luce per pren- tervento pubblico. Quindi non chiedo più l’as- dere un po’ di clorofilla. La “sussidiarietà ver- sistenza all’orfano di guerra o all’ex combat- ticale” è lo Stato, la regione, è a “cassetti”. La tente ma chiedo la libertà della pensione inte- “sussidiarietà orizzontale” è molto più generi- grativa, della polizza integrativa di salute, ca, ‘quello che non fa lo Stato lo fa il privato’, chiedo altro. ■ 2002 - NUMERO 6 l’azienda, il terzo settore. In pratica è una spe- Si diceva una volta: “Chiedo un rapporto cie di scansia, cassetti verticali o orizzontali con le mie istanze”. Era il marxismo florido IL FUTURO È AUTOGOVERNO dove non entrerà mai una società territorializ- che trasformava il bisogno in desiderio, e che zata, individualizzata, policentrica, una società lo Stato doveva risolvere. “Desidero guarire”. che in qualche modo vuole un’autonomia, una Ma il bisogno di guarire non esiste, c’è il bi- società che ha voglia di scoprire il pubblico sogno e il diritto di essere curato ma non quel- Stefano Carluccio e Claudio Martelli funzionale. lo di guarire. Cosa crea la sussidiarietà se non un rabbioso C’è stato uno sfondamento della domanda sindacalismo istituzionale? Se non lotta delle verso cose che forse lo Stato non avrebbe po- iuseppe De Rita ha sempre rite- spetto ad una dimensione istituzionale quale province contro le regioni, delle province con- tuto dare, e comunque non erano già più quelle G nuto che “il potere è un luogo quella che si è andata configurando in questi tro i comuni ecc.? Ognuno vuole il pezzo suo. che lo Stato faceva per l’Italia. vuoto dove bisogna avere il co- anni. Cosa sta succedendo in Italia? Per non parlare della lotta tra l’Unione Lo spostamento non è soltanto verso uno raggio di non entrare mai”; e a questa convin- Primo, un forte ritorno del policentrismo isti- Europea e gli Stati nazionali. Stato molto oscuro, lontano e potente, ma si zione è rimasto fedele, sempre più ancorandosi tuzionale – comuni, autonomie funzionali e al- Esatto. Quando al Congresso delle Regioni attua verso quello che si ha di fronte. Io non al suo mestiere di ricercatore socioeconomico. tro, (le fiere, i porti, gli interporti) una realtà che si è tenuto nella Sala della Regina ho det- chiedo più l’Ice, chiedo che la mia fiera di Vi- Su questo lucido sfogo di indignazione ci- forte di autonomia. to: “Andiamo in Europa e rendiamoci conto cenza funzioni bene. Che mi importa del Mi- vile De Rita un anno dopo ha steso un pam- Secondo, una realtà forte di territorializza- che ci dobbiamo andare con una cultura del- nistero del Commercio con l’Estero? So benis- phlet (“Il regno inerme. Società e crisi delle zione. Questo è un paese territorializzato, in l’arcipelago”, perché noi abbiamo una cultura simo che la mia capacità mercantile passa an- istituzioni”) che è una fredda riflessione sulla modo tale che difficilmente può essere ricon- d’arcipelago, siamo mediterranei, non di che attraverso la mia fiera, la mia mostra a Va- crisi di quel paradigma statuale su cui istitu- dotto alla regione, alla provincia: il 60% della un’Europa della tundra nordica. Bossi, parlan- lenza Po degli orafi. E’ lì che arrivano i miei zioni e classi dirigenti si sono più o meno con- produzione industriale italiana è fatta in distret- do dopo di me ha detto: “sono stupidaggini”. compratori, i giapponesi che vengono a vedere sapevolmente arroccate. ti, realtà giuridicamente inesistenti. Lui, localista da sempre. E’ chiaro che lui ha i gioielli e forse comprano. Non mi importa L’intervista è di un anno fa, ma abbiamo at- Ricordo che quando sono andato alla Bicame- un’esigenza di sindacalismo istituzionale. nulla dello Stato soggetto con i suoi dicasteri. teso questo suo lavoro per pubblicare il lungo rale il mio primo quarto d’ora di audizione è sta- Posso chiederle un chiarimento? Lei par- Questo porta ad esempio a uno spostamento colloquio. to sulla rappresentanza e sul valore della rappre- la di autonomie funzionali, che differenzia, del mondo scolastico ad un’autonomia ormai «Sono convinto in questo momento che c’è sentanza nella condizione sociale in Italia. se non addirittura contrappone, a quelle già esistente all’università, alla competizione. un rapporto tra istituzione e società più in crisi D’Alema mi interruppe e disse: “De Rita, elettive. E accenna ad un repertorio di que- Avete mai visto negli ultimi cento anni univer- che nel passato, per il fatto che nella società si noi non stiamo qui a fare un discorso sulla rap- ste autonomie funzionali che mi sembra lei sità che comprano pagine di giornali per fare vanno sviluppando schemi di comportamento presentanza, noi la Costituzione la dobbiamo faccia rientrare in una ripresa di plurali- pubblicità, dicendo “venite da noi perché sia- che in qualche modo vanno contro corrente ri- rendere più decisionista”. smo, come sintomo di una nuova democra- mo i più bravi, abbiamo un rapporto stupendo 10 ■ CRITICAsociale 12 / 2012

tra studenti e professori, facciamo ricerca?” Secondo punto: il potere crea consenso. Cer- Per chiarire ancora meglio. Lei parla del- pazioni sono a livello di arena o di prime co- Nella scuola elementare certo non possiamo to, è del tutto vero. Concettualmente è così vi- la sussidiarietà dall’alto verso il basso con lonnine. Quanto durerà? Credo che questo pensare a questo, però quando fra trent’anni ci sto che non ci sono più le cinghie di trasmis- la progressiva cessione di funzioni dallo Sta- processo durerà un paio di decenni. Mentre sarà l’autonomia scolastica, sarà come oggi per sione del consenso, il filtro verso il vertice. to centrale alle regioni, alle province, ai co- nell’informatica o nella telematica e anche nel l’università, che ancora prende i soldi dal Mi- Non funzionano i partiti, anzi non ci sono più. muni etc., e della piramide rovesciata, vice- potere è diventata architettura distribuita, nel nistero, ma sempre di meno e deve cominciare Però nessuno ha studiato abbastanza bene il ca- versa, dall’individuo, alla famiglia, al comu- modo di fare politica non lo è ancora. E’ an- a lavorare sulle tasse. Quindi la rabbia, aumen- rattere prefascista delle ultime elezioni: in tutto ne, alla provincia, alla regione, allo Stato. cora tutto legato al “faccio tutto mì” perché ho tano le tasse. Lo hanno capito i Laburisti ingle- il sud hanno vinto solo i notabili. Se si va a ve- Sì, non è così ordinato. il cervellone, il sistema nervoso centrale. Que- si che le tasse all’università non è classismo. dere sono tutti notabili trasversali. E’ il farma- Lei, in questo modo critica proprio l’as- sta è una cosa da liceo degli anni ‘50, in cui ci L’autonomia funzionale, è una fungaia di in- cista del luogo, il notaio del luogo che organiz- setto verticale? hanno insegnato che Menenio Agrippa era un terventi che da pubblici diventano interventi za, dopodiché va da Berlusconi o da Rutelli. Sì, l’assetto verticale. La mia testa è vissuta grande intellettuale, secondo cui tutto sta nel “customerizzati”, cioè legati all’attesa del Mi diceva il mio vecchio amico Pietro Lon- nell’orizzontalità del sistema d’impresa, nel- sistema nervoso centrale e i terminali sono sol- cliente. Questo cambia il discorso sulla demo- go: “Guarda che io ti so dire i nomi e i cogno- l’orizzontalità del territorio, nel policentrismo tanto di avviso, ma la decisione poi sta nel cer- crazia. mi di tutti gli eletti berlusconiani del mezzo- dei poteri, nella diffusione. vello. Oggi invece ciascuno si prende il suo Certo, come fenomeno procedurale però, giorno che sono eletti di collegio, prefascisti”, Può allora chiarire meglio questo concet- spazio di potere: l’imprenditore se ne frega di non come fatto ideologico, non come fatto nel senso dell’Italia giolittiana. Questa è una to con cui siamo abituati a chiamare il plu- Galan presidente del Veneto, lui va a Timi- di ispirazione istituzionale. cosa che va studiata, perché il punto terzo, che ralismo? E cioè quello per il quale, parten- shoara. Galan, o chi per lui, riguarda la pira- Non farei per ora nessuna riforma costitu- poi riguarda anche il secondo, è sì il potere che do dalle realtà locali, familiari, associative, mide e lui sta fuori dalla piramide. zionale seria, lascerei crescere questa dialetti- dà il consenso, ma se invece è il collegio che comunali e via via salendo verso l’alto non C’è la possibilità che queste autonomie ca, perché non si può pensare che tu due o tre viene contrattato con l’etichetta? Se l’etichetta descrive più quella che è ormai la nuova di- funzionali trovino in qualche modo voce at- anni cambi un rapporto tra società e istituzione Berlusconi o Rutelli viene messa su un nota- namica in corso che lei ha osservato? traverso la capacità di essere nell’ordina- che in questo momento è molto problematico. bile di collegio? Vale l’etichetta o il lavoro che Da orizzontale parto dal basso, non parto in mento, cioè di fare la legge? Essere nel po- Qualsiasi cosa si faccia è vecchia: oggi l’art. quel notabile ha fatto mettendo insieme le for- mezzo al mare. Parto da quello che c’è in real- tere legislativo diffuso in unico ordinamen- 5 del centro sinistra è vecchio, ma anche la ze del collegio? Possono essere sindacalisti, il tà. Quello che nego è che questa realtà diffusa to con il riconoscimento della personalità legge Bossi è vecchia, perché entrambe sfug- direttore dell’associazione industriale; c’è una possa essere un mattone su mattone per costrui- giuridica pubblica di queste realtà? E, se gono a tutte le cose che ho detto prima. logica che riguarda una trasversalità più occul- re una piramide. Perciò uso la parola “arena”, questo è pansabile è follia quella dell’auto- Naturalmente loro dicono che sono lì per de- ta ma molto presente nel Paese. Quindi molto tipicamente orizzontale. Perciò uso il termine governo anche sotto il profilo fiscale della cidere, per fare le riforme. Non possono dire: spesso il verticismo di facciata nasconde anche “tempio greco”, perché dall’orizzontalità sor- “collaborazione” pubblico-privato in mate- “Non ci sono le condizioni concettuali per far- un potere orizzontale. gono tre colonne, cinque colonne, sei colonne. ria di tasse? le”. Se fossi presidente del Consiglio e dicessi: Anche qui non voglio essere così pessimista Per dieci anni saranno tutte sghembe, perché Io sarei d’accordo. Ma in questo momento “Non si fa più una riforma” saprei che la fuci- da dire che stiamo tornando al prefascismo, una colonna è alta, una è bassa, perché la rap- mi sembra un’utopia se penso al disastro della lazione per tradimento sarebbe immediata. ma certamente è un punto che va controllato. presentanza delle professioni è cresciuta molto finanza sanitaria, ad esempio perché poi tra- Io credo che la dinamica reale sia molto più E’ un passo indietro? Personalmente ritengo più della rappresentanza dei lavoratori indivi- sferite le competenze, non hanno i soldi, fanno forte e avanzata della dinamica istituzionale, di sì, è figlio del partito di massa. duali che stanno lì ancora alle partite Iva. Però i disperati e allora dovranno fare il federalismo e di quella politica in particolare. Volevo chiederle ancora una cosa. In que- il meccanismo non può che essere quello del- fiscale. Ma per emettere tasse nuove per paga- Volevo fare tre domande brevissime. Se il sta realtà che segue un corso differente da l’arena e del tempio greco. Non può più essere re la sanità. Uno dei problemi che ho scritto è fenomeno che ha descritto non sia anche in- quello in cui si ritrova attualmente il siste- quello della ricostruzione della piramide dal che la riforma del Titolo V così come è fatta è ternazionale, mutuato dall’esperienza ame- ma istituzionale, in questa realtà orizzonta- basso. La piramide è la cultura logico dedutti- inapplicabile, sul piano finanziario. s ricana e francese e in generale, se, addirit- le, nell’arcipelago, si può pensare, per sin- va, organicistica che oggi è stata superata. tura, l’Italia non arrivi tardi all’insegui- tesi e in prospettiva, a una riduzione dei Gli interessi, le rappresentanze, le parteci- Stefano Carluccio e Claudio Martelli mento di questo modello. contenuti della delega e invece ad una valo- La seconda è se i due esempi forse più pre- rizzazione dell’autogoverno? occupanti di questa deriva decisionistica E’ quello che dicevo prima. Nella contrappo- non siano per un verso il riconoscimento del sizione fra decisionismo e rappresentanza, tra rapporto tra consenso e potere, nel senso che verticalizzazione personalizzata e partecipazio- ■ 2003 - NUMERO 11 oggi è il potere che genera il consenso. ne, la speranza di chi vuole cambiare - se qual- La terza domanda è se nella stessa dimen- cuno vuole cambiare, per carità – è di fare “par- ERA UN PATTO DI RECESSIONE sione della democrazia politica il fenomeno tecipazione” e “rappresentanza”, costruire i pro- più allarmante non sia quello della “desi- cessi di partecipazione lì dove sono. C’è un gnazione” dei rappresentanti anziché della sommerso, la gente oggi vuole contare. Ma loro elezione. quanta gente vuole contare e quanta gente si di- Antonio Venier Sul primo punto certamente, ogni società verte a Porta a Porta pensando di fare politica? complessa cerca disperatamente la personaliz- Può darsi che questo paese sia, come dice il zazione. La paura del potere in una società cardinale Ruini, così antropologicamente se- opo oltre un decennio dalla fir- criteri maastrichtiani, ed anche i connessi ef- complessa è quella di non padroneggiare e al- gnato da questi ultimi anni che la gente prefe- D ma del trattato di Maastricht, fi- fetti facilmente prevedibili della moneta unica, lora dice, “semplifichiamo”. E la semplifica- risce “Porta a Porta” piuttosto che partecipare, nalmente nel novembre 2003 i tanto entusiasticamente accolta dal nostro buon zione è chiaramente una verticalizzazione: non andare al consiglio comunale o andare in con- governi dei due maggiori paesi della cosidetta popolo, oltre che da “esperti”, giornalisti, etc. controllo la società complessa però il punto di siglio regionale a fare una battaglia, a star den- “Eurolandia” sembrano finalmente decisi a Fra queste voci vogliamo ricordare anche la vertice lo scelgo. tro forme di partecipazione. Può darsi, questo porre un freno agli effetti devastanti dei “pa- nostra, poiché sia “Critica” che “L’Avanti!” Noi abbiamo, in qualche modo, mutuato più non lo so. rametri” di stabilità incautamente sottoscritti. nel 1998 pubblicarono alcune nostre pagine di dalla Thatcher, con dieci-dodici anni di ritardo, Da un punto di vista sociale ritengo che oggi Vogliamo avere una tenue speranza che an- dissenso verso gli entusiasmi liberisti ed euro- piuttosto che dall’esperienza americana. c’è molta gente che vuole contare, partecipan- che il nostro paese, che è stato il più colpito peisti; pagine non certo dovute a grande sa- Dal punto di vista internazionale, però, mi do e cercando rappresentanza nuova. Penso ai dalla follia “europeista” (ma in realtà vera- pienza o a doti profetiche, ma più modesta- pongo sempre il problema se oggi la cultura eu- due milioni di persone che fanno parte delle as- mente contro l’Europa), voglia seguire Francia mente ad una moderata capacità di ragiona- ropea non debba fare i conti con l’”arcipelago”, sociazioni delle nuove professioni, loro hanno e Germania sulla via della ragionevolezza. mento basata sui dati di fatto, [Citiamo su cioè se a un certo punto una semplificazione in un interesse a rappresentarsi e a partecipare Abbiamo detto che l’Italia è stato certamen- “Critica Sociale” maggio 1998 “Il mito della verticale, il superstato europeo, non sia un er- Quindi ci può essere una nuova genera- te il paese più danneggiato, durante il decennio stabilità”, ottobre 1998 “Recessione globale”, rore. Occorre uno Stato europeo che sia abba- zione di istituzioni pubbliche che nascono iniziato nel 1992 con la sottoscrizione del trat- su “L’Avanti!” 17/05/1998 “Patto di stabilità stanza unitario ma anche che dia spazio. dalla società stessa. tato di Maastricht. Infatti, il nostro paese è sta- della disoccupazione”]. Il vecchio professor Benvenuti diceva “cosa Io penso di sì. Però può darsi invece che ab- to il più zelante osservatorio dei criteri fissati Sembra che ora, in verità molto tardivamen- c’è stato dopo il miceneo nei monumenti del bia ragione Ruini a dire che questo è un paese con il patto di stabilità (e mai il termine fu il te, qualche nostro governante cominci a pren- mondo?” C’è stato il tempio greco. Il policen- antropologicamente decaduto. Del resto basta meno appropriato), incurante delle conseguen- dere atto della realtà, mettendosi in sintonia trismo è il tempio greco, oppure il sistema far zapping in televisione che uno vede quiz, ze economiche e sociali di tanto zelo. Ma an- con Francia e Germania. Tuttavia sembra che pubblico è quello che Cassese oggi chiama quiz, quiz. Ma penso che qualche cosa c’è. cora peggio, in perfetta coincidenza temporale, sia tuttora ben folta la schiera degli “euroen- l’”arena pubblica”. Non è più la piramide, ma Sono convintissimo che il decisionismo e la il decennio iniziato con la svalutazione del set- tusiasti”, evidentemente desiderosi di appor- un’arena. Non ha più il senso della gerarchia, “verticalizzazione personalizzata” ha dato tut- tembre 1992 fu per l’Italia il periodo del sac- tare altri danni all’Italia. ma il senso di una poliarchia vissuta anche con to, perché si è impennata così rapidamente ne- cheggio, denominato “privatizzazione” e della Danni da aggiungere a quelli enormi della le sostituzioni, le sussidiarietà, ma in rete. Se gli anni ‘90 che non può che flettere: si chiama demolizione del patrimonio industriale esi- de-industrializzazione (neo-liberista e giusti- avessimo fatto l’Europa nel ‘55-’56, la super- curva logistica, per uno che abbia studiato un stente e sotto la guida di personaggi forse sol- zialista), che ha colpito soprattutto i settori di strada “a sei” era possibile. Ma una superstra- po’ di matematica. O ritrova un’altra finestra tanto incompetenti. tecnologia più elevata. da a venti/venticinque è impossibile, con Hei- per impennarsi ulteriormente o è difficile, per- In verità qualche flebile ed inascoltata voce Pertanto è da considerare pura fantasia pen- der e i baschi! O hai una cultura dell’arcipela- ché dopo la punta della piramide inizia la di- si era levata, già parecchio tempo fa, per de- sare ad esportazioni di alto valore per ostaco- go o non ce la fai. scesa sul lato opposto. nunciare la insensatezza e la pericolosità dei lare la recessione in atto. CRITICAsociale ■ 11 12 / 2012

Resta quindi soltanto la possibilità di inter- zare le risorse comuni della Banca Centrale Ma una sorta di visione negativa della capa- tenzione pragmatica alle questioni economi- vento pubblico, che rianimi la domanda inter- Europea a favore dei propri particolari interes- cità umana a riscattarsi senza una guida politi- che; l’avversione verso una società chiusa e un na, ovviamente riducendo la pressione fiscale si nazionali. Non vale certo la pena di spende- ca, si ripresentava nel movimento socialista an- blocco politico soffocante verso altre culture sulle fasce medio-basse di reddito (sulle più re troppe parole per contestare la bizzarra af- che quando passò dal ribellismo alla partecipa- politiche e sociali; la volontà di realizzare una alte è già fatto), e con vigoroso programma di fermazione, da taluno espressa, che la riduzio- zione elettorale, ai meccanismi democratici grande riforma istituzionale che ponesse l’Ita- spesa pubblica. Conseguenza ovvia sarà l’au- ne del deficit annuale di bilancio e conseguen- dello stato borghese. Si arrivò allora a teoriz- lia sempre più vicina alla tradizione delle gran- mento del deficit nel bilancio dello Stato, co- temente del debito pubblico accumulato sia zare il miglioramento sociale del popolo attra- di democrazie europee. Con Craxi, dopo la me è sempre avvenuto in ogni parte del mondo condizione utile per migliorare l’attività eco- verso una transizione pacifica verso la società Bad Godesberg di Willy Brandt, sembrò rea- per ottenere il rilancio dell’economia. nomica. Si tratta di evidente sciocchezza, o socialista. In questo caso era lo Stato a diven- lizzarsi e addirittura evolversi ancora di più il Non ci sembra inutile qui richiamare quanto meglio di deliberata mistificazione: non è, in- tare una sorta di regolatore delle lotte sociali. disegno di Eduard Berstein, il padre del revi- scritto su “ Critica Sociale” cinque anni fa fatti, pensabile alcun miglioramento dell’eco- Sostanzialmente si poteva notare che il mo- sionismo marxista, che aveva esortato fin dagli sull’argomento, per mostrare quanto tempo è nomia se le entrate fiscali dello Stato superano vimento socialista, anche nella sua vocazione ultimi anni dell’Ottocento i socialisti a rivede- stato perduto: le sue spese, poiché evidentemente vengono riformista, non aveva trattenuto nulla della le- re la loro teoria e il loro programma, alla luce “Sia l’analisi iniziale del problema, sia sottratte risorse sia ai consumi che agli inve- zione di Tocqueville sull’articolazione demo- del fatto che il capitalismo non era al collasso l’esperienza del passato dimostrano ampiamen- stimenti, pubblici e privati. cratica di base di una società moderna e avan- e la classe operaia non stava scivolando nel- te che il solo modo possibile per rilanciare l’at- Facile conferma, i risultati ottenuti da una zata, accentuando invece da un lato la funzione l’indigenza. In sostanza Berstein, pur conti- tività economica consiste in un massiccio inter- simile politica economica nel nostro paese, dello Stato e dall’altro l’emancipazione di una nuando a credere nel socialismo, si aspettava vento da parte dello Stato, soprattutto per mez- con cinque anni di tagli alle spese ed aumento plebe, non ancora di un popolo di cittadini. una convergenza tra capitalismo e socialismo, zo di spese per infrastutture, opere pubbliche e di tassazione. Eppure, in questo caso, si potrebbe rovescia- in cui il secondo sarebbe emerso dal primo. materiale militare. In proposito basta ricordare In conclusione, conclusione tanto semplice re un proverbio e sostenere che i riformisti Basterà dire infine che Bettino Craxi, di l’uscita dalla grande depressione degli anni’30, quanto sgradevole, il “patto di stabilità” tanto “predicavano male, ma razzolavano bene”. In- fronte ai problemi della società postindustria- ottenuta allo stesso modo da Germania e Stati appezzato da governanti ed esperti è del tutto fatti, nonostante gli ancoraggi al “marxismo lizzata, poneva i principi di una grande tradi- Uniti (per altri aspetti, paesi tanto diversi). incompatibile con la ripresa dell’economia, e scientifico” , le visoni positiviste e quelle mec- zione alla ricerca di un confronto e di una ri- L’intervento di rilancio dello Stato non può particolarmente con la riduzione della nostra canicistiche (alla fine la società socialista sa- cerca con altre culture democratiche per arri- evidentemente essere finanziato da un aumen- disoccupazione. rebbe comunque arrivata), i riformisti pro- vare a un nuovo assetto democratico. to della pressione fiscale: questo aumento, ne- Incompatibilità intrinseca, non eliminabile, muovevano “le borse del lavoro”, organizza- Accusato troppo semplicisticamente di dop- cessariamente molto elevato, provocherebbe, poiché appunto il citato patto esclude esplici- zioni libere di lavoratori che cercavano lavoro piogiochismo, Bettino Craxi nella prassi poli- infatti, una depressione dei consumi appunto tamente proprio l’utilizzo dei mezzi necessari per i compagni che lavoro non avevano; i ri- tica legava la sua azione nel governo nazionale contraddittoria con gli scopi desiderati. La ri- per tale rilancio, vale a dire la spesa pubblica, formisti creavano cooperative di ogni tipo per a partiti di antica e consolidata tradizione de- presa economica deve quindi essere finanziata il famigerato”deficit spending”. unire produttori senza padroni o dipendenti; i mocratica come democristiani, repubblicani, altrimenti, con deficit di bilancio ed aumento Ovviamente non è detto che i patti assurdi riformisti promuovevano libere società di mu- laici liberali in quella che si chiamò politica di del debito pubblico, che sono precisamente gli debbano essere da tutti osservati: ma per fare tua assistenza, di scuole professionali indipen- centrosinistra; nello stesso tempo, a livello lo- strumenti di intervento espressamente proibiti questo, è necessario avere autorità e volontà di denti dallo Stato. Contemporaneamente quindi cale, non rifuggiva da alleanze e giunte comu- dal “patto di stabilità”, come dai precedenti governo, e soprattutto avere la possibilità di a un’azione di riequilibrio politico tra le classi nali con i comunisti, che proprio nella politica criteri di Maastricht, confermati nonostante (o manovrare le istituzioni monetarie europee in sociali, al fine di assicurarsi più potere nello municipale avevano imparato a muoversi se- per appunto?) i risultati ottenuti. Possiamo funzione degli obiettivi ed interessi nazionali. Stato, i riformisti si caratterizzarono sempre condo la tradizione riformista e socialista. In quindi affermare che i criteri di stabilità (forse Volontà dimostrata da Francia e Germania, co- per un’azione indipendente, autonoma di co- definitiva, Craxi poneva realmente il problema imprudentemente così denominati), se osser- me ha ben confermato la recente disputa sul struzione sociale che non prevedeva alcun aiu- di una appartenenza. Era un socialista riformi- vati assicureranno un lungo periodo di depres- governo della futura Banca Europea, ma certo to dallo Stato. sta che guardava concretamente alla politica e, sione economica, anzi di recessione. Questo non dai nostri eurogovernanti sostenuti da opi- Si pensi ancora alle municipalizzate, alle senza abbandonarsi a “disegni arcani”, dialo- soprattutto per quei paesi – tipicamente l’Italia nione pubblica tanto poco informata quanto aziende comunali di beni fondamentali come gava con chi nella prassi quotidiana si muove- – che non hanno autorità sufficiente per utiliz- euroentusiasta.” s acqua, gas, luce, ma anche latte, che nacquero va su un terreno reale di partecipazione popo- per iniziativa soprattutto del movimento socia- lare e di riforme graduali. Tanto per intenderci, lista alla fine dell’Ottocento. In quasi tutta Eu- il dialogo tra riformisti socialisti e cattolici non ropa una nuova fase di industrializzazione ave- avveniva su schemi ideologici, come piaceva va favorito un processo di urbanizzazione qua- a Togliatti, a Ingrao o a Rodano, ma ripescando ■ 2003 - NUMERO 3 si selvaggio. Il cosiddetto libero mercato pre- in una storia comune di realizzazioni sociali, vedeva le grandi aziende manifatturiere nelle anche se magari fatte in reciproca contrappo- POVERI DI DEMOCRAZIA città, ma non i beni essenziali per chi nelle cit- sizione. Alla fine quel “dialogo” fatto di poche tà andava a vivere, a lavorare nelle nuove parole e di molta sostanza, tra cooperative I SOGGETTI DEL NUOVO RIFORMISMO grandi fabbriche. Furono gli amministratori “bianche” e “rosse”, tra fondazioni e muncipa- socialisti delle grandi città europee (anche lizzate, tra antichi enti di assistenza e nuove so- quelle italiane) a colmare questo vuoto lasciato cietà di carattere umanitario, era la base di una Gianluigi Da Rold dal mercato, con la costituzione di municipa- visione riformista comune, reale, concreta. lizzate che nulla avevano a che fare con lo Sta- Non è quindi un caso che oggi i “margina- to centrale. Il peso di questa lezione appresa lizzati” socialisti riformisti abbiano un occhio uando, affermatosi il fascismo in erano una piccola setta astratta che non impen- tra la fine Ottocento e l’inizio del Novecento di riguardo verso una tradizione cattolica che Q Italia, il giovane Giorgio Amen- sieriva il fascismo), l’operazione “Mani puli- ha delineato ancora più i contorni del sociali- sta pensando con grande serietà a come attuare dola fugge clandestinamente a te” del 1992 ha cancellato soprattutto il nuovo smo riformistico e lo ha indotto ad affrontare un passaggio epocale delle società postindu- Parigi dall’Italia, incontra Claudio Treves in riformismo socialista, perché il massimalismo il problema della democrazia. E’ in fondo in- strializzate: il passaggio dal Welfare state e al- un povero e piccolo albergo della banlieu. In parolaio di comunisti e postcomunisti non po- credibile che il più duro atto di accusa contro la Welfare society. un bel libro autobiografico Amendola riassu- teva di certo intaccare il complesso piano di il comunismo sovietico come sistema dittato- Il Welfare state è stato una grande conquista merà più o meno così una scena struggente: demonizzazione della politica per mettere una riale e oppressivo, attraverso lo Stato, sia stato sociale, dovuto in parte all’iniziativa e al- “Gli spiegai perché ero diventato comunista, specie di camicia di forza “tecnica” e straniera fatto da Filippo Turati nella bolgia del con- l’azione dei movimento socialisti europei, ma perché occorreva riunire tutte le forze antifa- alla gestione dell’Italia. gresso di Livorno del 1921, quella della scis- anche all’attenzione di liberal come Lord Be- sciste e combattere il fascismo dall’esterno e Eppure, nonostante quelle sconfitte storiche, sione con i comunisti. Furono quasi una pro- veridge e John Maynard Keynes che prevede- poi dall’interno. Ma Treves scoppiò in lacri- il patrimonio teorico, culturale, politico del ri- fezia le parole di Turati. E non c’è dubbio che vano un intervento diretto dello Stato contro i me”, racconta Amendola. “Mi fece tutti gli au- formismo socialista rimane, come in uno scri- l’esperienza in campo sociale e amministrati- rischi sociali della precarietà di vita, dell’insi- guri possibili, ma lui si sentiva uno sconfitto gno, intatto nella sua validità di interpretazione vo dei riformisti, la sconfitta subita dal fasci- curezza, della povertà delle parti meno forti che non aveva neppure più la forza di combat- della fase storica, economica, sociale e politica smo, le tragiche esperienze dei totalitarismi di della società industrializzata. tere. Aspettava solamente la morte”. che si deve affrontare in questi anni. Il prag- destra e di sinistra, abbiano inserito nel filone Le condizioni storiche ed economiche sono L’episodio drammatico può essere preso co- matismo, lo stesso realismo della tradizione ri- del riformismo altri elementi innovatori che mutate. La società della comunicazione, del me metafora di quanto è accaduto in altre epo- formista socialista è in grado di suggerire so- hanno portato al cosiddetto “ircocervo” dei terziario avanzato, dell’innovazione tecnolo- che nella storia secolare della battaglia rifor- luzioni moderne e avanzate. Ed è in grado di fratelli Rosselli, al socialismo liberale su cui gica che viaggia alla velocità della luce, sono mista e socialista. Il “leone ferito” Bettino Cra- collegarsi a un più ampio spazio riformista che si basava il nuovo riformismo di Bettino Craxi fattori che mettono in discussione la validità xi, nell’esilio di Hammamet, alternava mo- è sempre stato presente nella cultura politica negli anni Settanta e Ottanta. Non è certo pos- del vecchio e glorioso Welfare state. Allo stes- menti di sconforto a brevi periodi di speranza. italiana, quello di matrice cattolica. Guardando sibile in questa sede riassumere l’insieme della so tempo, la richiesta sempre più sofisticata di Si batteva a colpi di telefonate e di fax, di scrit- alla storia socialista, si può affermare che par- visione di Craxi. Basterà ricordare comunque moderni servizi sociali da parte dei cittadini ha ti e di libri, ma Craxi aveva la morte nel cuore tendo da una prima fase anarchica o democra- il suo continuo richiamarsi a un socialismo messo in ginocchio i bilanci degli Stati. Le e sapeva benissimo che non aveva più la forza tico radicale, i riformisti italiani sembravano non marxista, con i riferimenti espliciti a Ga- spese sociali dello Stato sono diventate tal- per combattere. legati a una concezione pessimistica della na- ribaldi e a Proudhom; la sua caratterizzazione mente onerose e pesanti, che è necessario e Il fascismo liquidò brutalmente soprattutto tura umana. Il rispetto per il popolo restava nel di sinistra, ma esplicitamente contro il comu- indispensabile ripensare coraggiosamente a un la tradizione riformista socialista (i comunisti cuore di quella visione protoriformista. nismo come ideologia e come prassi; la sua at- modello di tutela sociale e nello stesso tempo 12 ■ CRITICAsociale 12 / 2012

investire sulla libertà dei cittadini. In altri ter- E’ una disanima precisa della vitalità della Questa proposta, che viene dal riformismo loro storia ultracentenaria, a subire gli aspetti mini si tratta sempre di coniugare, in un con- società, la realizzazione del principio di sussi- cattolico, che cosa comporta per i socialisti di negativi della burocratizzazione statale, devo- testo storico, sociale ed economico completa- diarietà quando gli Stati, i principati e altri tradizione umanitaria e riformista? E’ evidente no convenire che lo Stato, con tutte le sue in- mente differente, i principi di libertà con le esi- centri statuali erano latitanti nel soddisfare i che è difficile dare subito una risposta. I mec- gombranti articolazioni, è stato spesso un fre- genze (ormai diventate diritti acquisiti del- bisogni e le esigenze dei cittadini. canismi della Welfare society, il principio di no allo sviluppo di una società democratica, l’Occidente) di sicurezza sociale. Alla fine si capisce che gli ordini religiosi, sussidiarietà, la valorizzazione del non-profit pluralista e moderna. Se l’obiettivo principale Di fronte a questa sfida del nuovo mondo gli enti assistenziali di assistenza e carità non comportano una serie di implicazioni anche dei socialisti è sempre stato quello di coniuga- della comunicazione e del postindustriale facevano altro che anticipare le mutue, le coo- tecniche, soprattutto nei procedimenti di de- re la libertà con la giustizia sociale, ma non de- avanzato si gioca una partita decisiva, dove la perative, le municipalizzate realizzate anche trazione e defiscalizzazione, che sono com- flettere mai soprattutto dalla libertà, sembra tradizione riformista, con la sua concretezza, dal movimento operaio di tradizione umanita- plesse e che meritano una attenzione partico- evidente che le attuali funzioni dello Stato de- il suo pragmatismo e la sua idealità, può eser- ria e riformista di fine Ottocento. lare, da discutere, da valutare. vono essere ridiscusse. I riformisti non hanno citare un ruolo fondamentale. Come si configurano, giuridicamente ed Ma sostanzialmente i riformisti di parte so- mai voluto assaltare lo Stato, non hanno mai La grande discussione che è in corso in Ita- economicamente, queste realtà? cialista si trovano di fronte oggi a una proposta voluto occuparlo, ma volevano uno Stato fun- lia (ridotta schematicamente da alcuni a una L’Italia può essere considerata la “madre” che non fa più coincidere il “pubblico” con lo zionale che regolasse e favorisse l’articolazio- sorta di referendum sull’articolo 18) riguarda di queste organizzazioni nel suo aspetto di rea- “statale”, che guarda con favore alla valoriz- ne pluralista della vita sociale. Infine, la svolta proprio la grande riforma del Welfare state. lizzazione, ma è indubbiamente una “matri- zazione della società civile, che infine non liberalsocialista impressa dai fratelli Rosselli Una riforma dove i fattori principali della que- gna” per quanto ne concerne la formulazione mette più lo Stato al centro della vita politica, e da Bettino Craxi può essere la base teorica stione sono: un ripensamento del ruolo dello giuridica e la funzione economica moderna. economica e sociale. per ampliare una base riformista contro i con- Stato, una conferma e un miglioramento della Sono le democrazie più avanzate, i paesi di Sempre liberi nel valutare la realtà, perso- servatori di destra e di sinistra. E’ una discus- tutela sociale, una volontà di garantire mag- tradizione anglossassone che hanno ereditato nalmente ritengo che i socialisti oggi possono sione aperta. Ed interessante. s giore libertà ai cittadini. e adottato queste realtà chiamandole non-pro- essere non solo attratti, ma coinvolti in questa Occorre riconoscere che chi si è mosso per fit. In sostanza sono imprese che reinvestono proposta di riforma. Se hanno provato, nella Gianluigi Da Rold primo su questa strada è stato il riformismo di continuamente i loro utili, che non hanno la matrice cattolica liberale. Forte del principio natura del profitto nella loro ragione sociale. di sussidiarietà (lo Stato non si sostituisca al Possono essere chiamate imprese sociali, im- ruolo della società civile) che è impresso nella prese con un ideale, imprese con uno spirito di dottrina della Chiesa e fu esaminato dettaglia- pubblica utilità. Sono in tutti i casi una figura ■ 2004 - NUMERO 12 tamente da un grande scrittore come Alexis de moderna, sia da un punto di vista giuridico che Tocqueville quando descrisse la democrazia da quello economico, che si inserisce tra la ri- I PADRONI DELLE IMPOSTE americana, il cattolicesimo liberale ha spiegato gida contrapposizione di pubblico statale e pri- in termini moderni la sua antica tradizione di vato che cerca profitto. valorizzazione delle opere dei cittadini, delle Tanto per intenderci, una impresa non-profit organizzazioni libere e autonome che avevano sta sul mercato dei servizi a testa alta, è in gra- Luca Antonini già creato una tutela sociale, prima ancora che do di offrire occupazione e ottimi servizi, è si affermasse il Welfare state. vincolata solamente al fatto della non redistri- E’ interessante ad esempio seguire tutta l’at- buzione degli utili. La Majo Clinic statuniten- l mondo sta cambiando, con epo- dro complessivo dove si evidenzia come il fe- tività culturale della Compagnia delle Opere se è una non-profit con 35mila dipendenti e of- cali trasformazioni che coinvol- nomeno dell’eclisse della sovranità realizzi I 3 in questo periodo, i suoi convegni, come quel- fre il meglio al mondo in cura e ricerca medi- gono e quasi trascinano via uno una vera e propria crisi di paradigma del di- lo dell’8 febbraio alla Statale di Milano e quel- ca. Le grandi fondazioni americane sono alla dei concetti cardine elaborati dalla scienza po- ritto fiscale, ius publicum per eccellenza. Le li più recenti all’interno di “Progetto città” alla base dell’èlite universitaria mondiale. L’ottan- litica e giuridica moderna: l’idea di sovranità. coordinate fondanti del diritto fiscale, radicate Fiera di Milano, ma anche la sua presenza nel ta per cento del sistema scolastico olandese ha In realtà, quello che oggi accade non ha fatto - si pensi alla stessa nozione di sovranità fisca- dibattito sociale e politico sui problemi della una caratteristica non-profit. Ma, senza andare altro che problematizzare ulteriormente una le – sulla statualità e sulla materialità della ric- riforma del lavoro, della sanità, della scuola, lontano con gli esempi, si pensi a una realtà categoria già da tempo in discussione; perce- chezza appaiono, infatti, rivoluzionate dalle delle pubbliche utilità per comprendere che come l’Ospedale Maggiore di Milano (ancora pito nel dibattito giuspubblicistico fin dalla spinte della globalizzazione e dal parossismo esiste una proposta interessante di riforma del oggi il più grande proprietario terriero della prima metà del Novecento, il fenomeno degli sviluppi tecnologici. Lo Stato nazionale, Welfare con una richiesta di maggior libertà provincia di Milano) che, prima della stataliz- dell’“eclisse” o del “crepuscolo” della sovra- che si era caratterizzato soprattutto come Stato politica e sociale. zazione, era una non-profit ante-litteram, vo- nità è venuto, tuttavia, sempre più acutizzan- fiscale, nel contesto della post-modernità ri- Giorgio Vittadini, il presidente della Compa- luta dai milanesi e cresciuta con le donazioni dosi verso la fine dello scorso millennio. schia di vedere il suo potere impositivo diven- gnia delle Opere, ha curato un libro di notevole dei cittadini di Milano. In questa sede si vuole evidenziare un aspet- tare solo formale, privato della capacità so- importanza “Liberi di scegliere” (edizioni Etas) Dal libro di Giorgio Vittadini si possono to particolare del fenomeno: quello inerente al- stanziale di catturare la ricchezza, ridistribuir- insieme a 23 studiosi, non tutti cattolici. Vitta- trarre alcune utili considerazioni: “Si può af- la “questione fiscale”, da sempre legata a quel- la, governarla. Con la globalizzazione, infatti, dini scrive: “Protagonisti della scena sociale fermare che l’attuarsi della sussidiarietà oriz- la della democrazia come dimostra l’antico la ricchezza si sottrae al vincolo territoriale: nel corso dei secoli, dall’alto Medioevo fino al- zontale coincide con un cambiamento radicale principio “no taxation without representation”. non è più lo Stato che sceglie come tassare la l’inizio del secolo XIX, sono stati ordini reli- di tutto il sistema economico ed è premessa, Edmund Burke, in un discorso rivolto a con- ricchezza, ma è la ricchezza che sceglie dove giosi, movimenti laicali, confraternite di arti e non conseguenza, delle autonomie funzionali. ciliare la controversia con le colonie america- essere tassata4. Emblematico è stato il caso mestieri e successivamente il movimento cat- L’assetto dello Stato, anche in autonomie fun- ne, ricordava, infatti, che “… fin dall’inizio le dell’Irlanda che, qualche anno fa, grazie ad tolico e laico costruttore di opere, il movimento zionali, dovrà seguire e aiutare il muoversi di più grandi battaglie per la libertà si sono com- una politica fiscale particolarmente favorevole operaio, un mondo laico volto al concreto mi- soggetti sociali che operano secondo la loro battute intorno a questioni di tassazione”. La agli investimenti esteri ha vantato, nel decen- glioramento delle condizioni di vita attraverso creatività per rispondere a bisogni sociali. Il stessa rivoluzione francese è attraversata dalla nio 1991-2001, un tasso di sviluppo economi- iniziative imprenditoriali. Tali realtà hanno da- sistema normativo dovrà regolare e non pre- questione del consenso all’imposta. Nella co pari al triplo della media europea. to vita a svariatissime opere e iniziative orga- scrivere i rapporti, l’ente pubblico dovrà esse- Francia prerivoluzionaria, nei chaiers de dolé- Fenomeni complessi declinano la crisi del- nizzate nella sanità, nell’assistenza, nell’istru- re arbitro e non padrone”. ances l’idea del consenso all’imposizione era l’antico principio “no taxation without repre- zione, nella formazione professionale, nell’aiu- Da questo Vittadini deduce: “La sussidiarie- così comune da costituire il principale punto sentation”. Lo smalto della sua antica valenza to alla ricerca del lavoro, nel sistema bancario, tà è connessa con un sistema di Welfare mix d’unanimità. Per assicurarsi che la taxation democratica sembra oggi sbiadire sotto l’im- nelle mutue, nelle assicurazioni, nel settore in- basato su tre principi: la compresenza di agenti with representation diventasse in futuro una re- patto della globalizzazione, del deficit demo- dustriale e della grande distribuzione, attraver- statali, privati e a fini di lucro, privati non a fi- gola, la maggior parte dei cahiers chiedeva in- cratico d’istituzioni soprannazionali e interna- so un sistema di cooperative e piccole e medie ni di lucro, in un “quasi mercato” di servizi contri regolari a intervalli di tre, quattro o cin- zionali, della tendenza al rafforzamento dei imprese di dimensioni importanti. Questa tra- “meritori”, la libera scelta del cittadino del tipo que anni per votare tasse e per rivedere il bud- poteri degli organi esecutivi. Ne sono riprova dizione che possiamo definire di Welfare so- di agente che eroghi il servizio di Welfare; un get nazionale. Sebbene la fiscalità rivoluziona- il recente tentativo italiano della riforma costi- ciety, rivela che non erano pubbliche solo le en- sistema di sussidiarietà fiscale che permetta di ria nei giorni caldi del processo rivoluzionario tuzionale sul Premierato, così come la sempre tità “gestite direttamente dallo Stato”, ma an- ridistribuire la tassazione in modi diversi ri- si sarebbe poi dimostrata scarsamente popola- maggiore dipendenza delle scelte di politica che tutte quelle che reinvestivano senza distri- spetto a una spesa pubblica gestita totalmente re, si conservò comunque sullo sfondo l’idea fiscale statali dai condizionamenti imposti da buire i loro profitti, generando una pubblica da Stato ed enti locali”. Realizzare il principio “no taxation without representation”. In Fou- organismi internazionali come il FMI, il WTO, utilità per la collettività”. di sussidiarietà, valorizzare il non-profit, favo- ret-Ozuf, Dizionario critico della rivoluzione la Banca mondiale, privi di una costituency de- In sostanza Vittadini traccia una linea di pre- rire la creazione di un terzo soggetto di privato francese, sotto la voce Imposta, si legge infatti mocratica (i comuni cittadini non votano per senza ormai millenaria di organizzazione so- sociale dovrebbe imprimere un nuovo impulso che il deputato Lavie all’Assemblea nazionale eleggere chi siede in questi organi), o sopra- ciale indipendente dallo Stato, autonoma, che alla concorrenza sul mercato, ma soprattutto del 1791 dichiarò: “Abbiamo fatto la rivoluzio- nazionali, come l’Unione Europea, che perlo- è sorta liberamente tra cittadini per aiutarsi vi- dovrebbe delineare una nuova traccia di demo- ne soltanto per essere i padroni dell’imposta”.1 meno scontano un deficit democratico. cendevolmente, per assicurare un pubblico ser- crazia in campo economico, sociale e politico. Ma cosa significa oggi essere padroni del- La difficoltà, o più realisticamente l’impos- vizio attraverso una iniziativa privata. Defini- Anche una riforma del boccheggiante Welfare l’imposta? sibilità di esportare in queste nuove sedi la sce un fatto che è sfuggito alla cultura politica state, che, con l’irruzione riconosciuta giuridi- All’alba del terzo millennio la metamorfosi stessa intesnsità di cui il principio di rappre- italiana: pubblico e statale non coincidono, camente del non-profit, potrebbe sfociare in dei confini giuridici degli Stati e una nuova sentatività gode a livello nazionale, determina spesso “statale” non è affatto “pubblico”. una moderna Welfare society. metafisica della ricchezza2 disegnano un qua- pertanto una conseguente perdita di rilevanza CRITICAsociale ■ 13 12 / 2012

dell’antica formula no taxation without repre- puch) di interferenza (fiscale) statale sui pre- Il superamento del sostanziale monopolio scendogli una diretta libertà di scelta riguardo sentation, che non appare ormai nemmeno più supposti economici minimi per un’esistenza statale nell’erogazione dei servizi sociali, i ai servizi meritori da finanziare. idonea a individuare, in modo esauriente, la dignitosa10. suoi costi e le sue inefficienze, che spesso han- E’ chiaro che l’introduzione di simili mec- sede reale delle decisioni fiscali. La prospet- Il catalogo dei diritti costituzionali ricondu- no spesso reso più nominali che sostanziali le canismi implica attente gradualità ed elabora- tazione di un forum decisionale sovranaziona- cibili a tale struttura, anche a seguito del- garanzie universalistiche diritti sociali, si pre- zioni, (la sussidiarietà fiscale non potrebbe le o addirittura mondiale, che possa far rivive- l’espressa previsione in Costituzione del prin- sta quindi ad essere rivisto a favore di nuove mai sostituire, ma solo correggere il modello re la valenza democratica della rappresentanza cipio di sussidiarietà orizzontale nell’art.118, formule di cittadinanza attiva. In questo con- burocratico impostivo) tra cui senz’altro quelle riguardo alle decisioni fiscali, appare infatti può essere oggi ampliato. testo il Terzo settore, a condizione di adeguare, rivolte a prevedere strumenti idonei a superare destinata a scadere nella mera utopia5. Ad esempio, il diritto alla libertà di scelta ri- modernizzandola, la relativa disciplina norma- le cosiddette asimmetrie informative. Tuttavia, Questo panorama complesso e articolato, guardo alla destinazione delle proprie risorse tiva, si presenta come il nuovo possibile fulcro può rappresentare un passo in avanti verso segnato dal diffondersi di forme di “diritto ad agenti Non Profit che svolgono servizi so- dell’erogazione delle prestazioni aventi valore nuove possibili forme con cui riconsiderare il senza Stato”, rinforza piuttosto la necessità di ciali meritori potrebbe rivalutare una possibi- sociale. problema della garanzia dei diritti sociali. andare oltre la tradizionale formula “no taxa- lità di selezione della spesa sociale efficiente Tuttavia, altrettanto inevitabili esigenze di E’ significativo, da questo punto di vista, ri- tion without rappresentation”, elaborata nel strutturata su un diretto esercizio della sovra- contenimento della spesa pubblica rendono cordare come nelle sue significative sentenze contesto dello Stato nazione. nità popolare da parte del contribuente11, ridu- improbabile la sostenibilità di un modello do- sul Familienexistenzminimum, sia stata pro- La globalizzazione mette infatti in crisi an- cendo la mediazione del principio rappresen- ve, al finanziamento della spesa prodotta dagli prio la considerazione della “sussidiarietà fi- che lo stesso paradigma di fondo della demo- tativo tradizionale. attori pubblici tradizionali, semplicemente si scale” a consentire alla Corte costituzionale te- crazia fiscale: quello della coincidenza nella Lo stesso federalismo fiscale, attuazione aggiunga il finanziamento di nuovi attori, in- desca di riproporre una centralità del valore medesima persona delle figure dell’elettore, della sussidiarietà fiscale verticale, realizza dividuati in base al principio di sussidiarietà della “dignità umana” non altrimenti garantita del beneficiario della spesa pubblica e del con- una più diretta ed efficace possibilità di con- orizzontale. Non è sostenibile l’ipotesi di ad- da logiche di tipo assistenzialistico15. tribuente. Il cittadino continua a votare nel Pae- trollo sullo spending power dei governanti, dizionare alle vecchie forme di spesa nuove In Italia, la prospettiva di una decisa attua- se di appartenenza e a beneficiare in esso della corrispondendo alla perdita di terreno della so- forme di spesa. Ci deve essere, invece, un zione della sussidiarietà fiscale si è evidenziata spesa pubblica, “ma può anche, in numerosi vranità statale sotto la spinta glocale. meccanismo di sostituzione, che rimetta al soprattutto all’interno del dibattito sull’attua- casi - come investitore finanziario o come im- Il protagonismo fiscale dello Stato Nazione, centro la spesa efficace intaccando le rendite zione della riforma fiscale. Quest’ultima ha in- prenditore o come lavoratore - scegliere il Pae- una volta spezzata la catena Stato-territorio- e le inefficienze. Proprio nel progettare questo fatti aperto una nuova prospettiva alla speri- se dove pagare almeno una parte dei tributi”6. ricchezza, si presta, quindi, ad essere rivisitato meccanismo di sostituzione viene in conside- mentazione di nuove e moderne formule di Si pone quindi in discussione “per la prima nella ricerca di nuovi equilibri tra diritti di li- razione l’opportunità di compensare alla crisi concorso alla spesa pubblica, dirette ad inno- volta nell’età moderna, il no taxation without bertà, sovranità popolare e imposizione fisca- del principio “no taxation without representa- vare il tradizionale statalismo del sistema im- representation, il principio che lega tassazione le12. Quest’ultima, infatti, non appare più le- tion” e all’affievolimento della sua virtù de- positivo italiano attraverso l’applicazione del e rappresentanza politica”7. gittimata come in passato sia sul piano delle mocratica. principio di sussidiarietà orizzontale di cui La sintesi del processo è chiara: se la sovra- prestazioni sociali erogate, sia sul piano della La questione si sposta pertanto sulla neces- all’art.118, u. co., Cost. nità fiscale, in base a quel principio, aveva al- democraticità sostanziale che la sostiene. Lo sità di rivisitare, attraverso la formula della Oltre alla De Tax, prevista in via sperimen- meno formalmente la sua sede nei Parlamenti Stato, infatti, “controlla ancora il territorio, ma sussidiarietà fiscale, quella forma di governan- tale dalla finanziaria per il 2004, una novità nazionali, il processo appena descritto com- la quota affluente della ricchezza non è più sul ce dove il monopolio statale sulla decisione di dalla portata ben più ampia, infatti, era conte- promette questo presupposto. territorio, e quindi non è più controllata dallo spesa sui servizi sociali ha spesso favorito gli nuta nel documento presentato dal ministro La cifra di recupero della perduta democra- Stato. La macchina fiscale funziona in modo interessi dei fornitori (burocrati, sindacalisti, Tremonti in data 3 luglio 2004, dove si confi- zia, in quest’ambito, sembra quindi destinata drammaticamente decrescente. È sempre me- ecc.) anziché quelli dei destinatari. E’ innega- gurava un’ipotesi di forte applicazione del ad essere individuata fuori dal mero circuito no efficiente, sempre meno capace di garantire bile, infatti, che una rendita di posizione ha principio di sussidiarietà fiscale, definendola della rappresentanza politica: nelle forme della le prestazioni a chi resta sul territorio”13. protetto i fornitori dei servizi dalla concorren- “contribuzione etica”. democrazia sostanziale che possono trascen- La perdita di legittimazione del modello za, che hanno spesso utilizzato l’apparato a lo- Le dimissioni del Ministro ne rendono ora dere, completandolo, quel circuito8. Si tratta, “burocratico impostivo”, quindi, non consente ro vantaggio, mentre i destinatari del servizio incerta la sorte: la portata indubbiamente in- secondo l’aforisma di Giddens, di “democra- più, come invece in passato, di sorvolare sul- non hanno avuto alcuna voce in capitolo. Nel novativa della proposta, tuttavia, la renderebbe tizzare la democrazia”, democratizzando “dal l’appannamento di alcuni principi di libertà tradizionale modello “burocratico impositivo” meritevole, nelle sue linee di fondo, di un ap- basso”, per mezzo di “forme di democrazia in prodotto dalle concezioni “paternalistiche” in il cittadino, infatti, si è visto restituire in ter- poggio bypartisan indipendentemente da ogni aggiunta al processo elettorale ortodosso”9. cambio di un alto grado di protezione sociale. mini di servizio quello che aveva pagato con altra considerazione su forme, modalità e tem- In quest’ottica, il principio di sussidiarietà In un contesto di recessione di quel modello, l’imposizione fiscale, diminuito però del costo pi con cui la riforma fiscale sarà portata avanti. sembra idoneo a comprendere la complessità che ormai non riesce più a garantire lo stesso burocratico della gestione di questo transfer. Peraltro, una soluzione analoga è stata poi delle metamorfosi intervenute, rivalutando, a livello di protezione sociale degli anni della Il servizio pubblico è stato erogato in una si- prospettata poche settimane dopo (pdl 3459) fronte della crisi delle sedi tradizionali della “finanza allegra”, si riaprono notevoli spazi tuazione di sostanziale monopolio; ha quindi dai deputati Benvenuto (DS) e Jannone (FI): sovranità statale, la sovranità personale anche per una nuova progettualità diretta a rivalutare facilmente risentito anche di uno scadimento si trattava della cd. proposta “Più dai, meno in relazione al concorso alla spesa pubblica. il principio di sussidiarietà. Anche a livello fi- qualitativo14, ma l’opzione per un servizio versi”16, fortemente sostenuta dal Forum del Più precisamente, in base al principio di sus- scale. “privato” diverso da quello offerto dall’ente Terzo settore. sidiarietà fiscale possono ritrovare maggiore E’ pur vero, peraltro, che le applicazioni del- pubblico (eventualmente ritenuto inefficiente), A prescindere dai possibili sviluppi futuri, in considerazione diritti personali (come quello la sussidiarietà (al livello fiscale) non potranno ha dovuto essere pagata (da chi ne aveva la fa- questa sede si farà comunque riferimento al- della libertà di scelta) che nel contesto dello mai sostituire lo Stato fiscale o la democrazia coltà) con risorse ulteriori rispetto a quelle già l’ipotesi originaria della “contribuzione etica” Stato nazione potevano ritenersi (più o meno) rappresentativa nella funzione impositiva; così prelevate dall’imposizione fiscale. concretizzata in una bozza di articolato presen- efficacemente compensati in virtù delle pre- come in nome della sussidiarietà tout court L’evoluzione suggerita dall’applicazione del tata alla stampa da Tremonti lo stesso 3 luglio stazioni, a garanzia di altri diritti sociali, che non si potrà mai postulare la scomparsa dello principio di sussidiarietà si candida a correg- ’04. Nel merito, il meccanismo della contribu- il sistema burocratico impositivo, quando la Stato. Esistono, infatti, funzioni statali che non gere questo modello: non solo agendo sul pia- zione etica avrebbe consentito di ridurre del sovranità statale era ancora rivestita dell’anti- possono essere devolute né alla società civile, no dei soggetti erogatori dei servizi, innestan- 2% l’aliquota dell’imposta sui redditi al con- co smalto, poteva rendere. né alle realtà sub statali, perlomeno garanten- do elementi di concorrenza rivolti a contem- tribuente che dimostrava di avere erogato il 2% La sussidiarietà fiscale strutturando una for- do la stessa efficacia. Tuttavia, il loro ruolo perare solidarietà ed efficienza, ma anche su del suo imponibile ad un Ente Non Profit im- ma alternativa di concorso alle spese pubbli- può essere ricalibrato, e reso anche più moder- quello fiscale, restituendo “sovranità” al con- pegnato in servizi sociali meritori. Veniva così che (ex art.53), si presenta, quindi, come un no ed efficiente, grazie ad un’opportuna appli- tribuente. corretto il tradizionale modello “burocratico correttivo del modello tradizionale “burocra- cazione del principio di sussidiarietà. Il principio di sussidiarietà fiscale, infatti, è impositivo” attraverso l’applicazione di un tico impositivo” teorizzato e costruito sotto Si delinea così una possibile strada per attua- declinabile in varie possibili applicazioni, tutte meccanismo di sussidiarietà fiscale. In forza l’ombrello dello Stato nazione. In base ad essa lizzare, in forme nuove, la virtù democratica rivolte a favorire la sovranità personale. Ad del quale, il Terzo settore, che sta crescendo è possibile rivalutare, ad esempio, all’interno del venerando principio no taxation without re- esempio, implicando la precedenza del rispar- con una straordinaria vitalità, di fronte dell’evi- di un circuito che non si esaurisce nella demo- presentation, recuperandone, almeno in parte, mio fiscale rispetto all’assistenza pubblica (co- dente crisi del tradizionale sistema di Welfare crazia rappresentativa, la potenzialità demo- i presupposti e le prestazioni di democrazia so- me nel caso del Familienexistenzminimum ela- State sarebbe stato valorizzato come il nuovo cratica della sovranità popolare, fino ad enu- stanziale. Il modello burocratico impositivo di borato dalla giurisprudenza costituzionale te- possibile fulcro dell’erogazione delle presta- cleare una nuova generazione di diritti sociali Welfare, all’inizio del nuovo millennio, neces- desca), oppure riconoscendo al contribuente la zioni aventi valore sociale: l’origine ideale del- costruiti sullo schema delle libertà negative ma sita infatti di soluzioni più innovative di quelle possibilità di destinare direttamente una parte le ONP le qualifica, infatti, come soggetti pri- sostenuti da un valore assiologico che n’evi- sperimentate nel secolo scorso. L’elettore me- dell’imposta a favore di soggetti sociali rite- vati attenti ai bisogni delle fasce più deboli. A denzia il nesso con i valori sociali. Ad esem- diano, quello che fa da ago nella bilancia dei ri- nuti meritori, ottenendo la detassazione delle questo riguardo, la destinazione del 2% a favo- pio, per chiarire: il diritto all’esenzione fiscale sultati elettorali, è ormai consapevole che il be- relative donazioni (come nel caso della contri- re delle ONP trovava diverse giustificazioni, dei minimi familiari può presentarsi come un neficio marginale della spesa pubblica è diven- buzione etica su cui v. infra), riconosciute co- essendo diretta a compensare lo svantaggio diritto costituzionale sui generis, perché carat- tato inferiore al sacrificio marginale dell’impo- me forma alternativa di concorso alla spesa competitivo derivante, per questi soggetti, dal terizzato nel contempo da un contenuto sociale sta. Il principio di sussidiarietà, in quest’ottica pubblica ex art. 53 Cost. non poter remunerare il capitale investito e dal- e da una struttura analoga a quella delle libertà non rappresenta solo la possibilità di elaborare In tal modo, una parte del controllo sulla lo svolgere servizi necessari alla collettività an- negative: il Familienexistenzminimum elabo- nuove formule di governance con una maggio- spesa pubblica non passerebbe più solo attra- che in settori meno remunerativi17. rato dalla Corte di Karlsruhe si struttura, infat- re probabilità di efficacia, ma consente anche verso il circuito della rappresentanza politica, In questa sede, tuttavia, interessa soprattutto ti, nella pretesa ad un’assenza (Abwehran- un recupero di democrazia sostanziale. ma sarebbe restituito al contribuente, ricono- evidenziare come tale meccanismo avrebbe ri- 14 ■ CRITICAsociale 12 / 2012

valutato, correggendola, l’essenza democrati- 13) Tremonti, Paper presentato al convegno Ri- ■ 2004 - NUMERO 12 ca del principio no taxation without represen- forma tributaria, enti non profit ed enti ec- tation: superando il monopolio pubblico sulla clesiastici, Milano, Università Cattolica del UNA NUOVA IDEA DI WELFARE decisione di spesa riguardo ai servizi sociali, S. Cuore, 29.3.04 avrebbe restituito “sovranità” al contribuente. 14) E’ desisamente significativo il dato che Quest’ultimo, infatti, avrebbe avuto la possi- emerge dal Libro bianco sul Welfare 2003 bilità di concorrere alle spese pubbliche (ex dove si dimostra che il sistema di protezio- Angelo Petroni art. 53 Cost.) destinando direttamente una par- ne sociale italiano più che per un volume te dell’imponibile a soggetti sociali ritenuti di risorse non elevato è risultato poi carente meritori. In tal modo, una parte del controllo soprattutto nei risultati finali, con un scarsa ono passati più di quattro anni una visione dirigista. La creazione di poteri di sulla spesa pubblica sarebbe uscito dal tradi- efficacia delle politiche ditributive sul li- S da quando i capi di stato e di livello superiore rispetto a quelli degli Stati na- zionale circuito della rappresentanza politica vello di povertà. In Italia, infatti, la diffe- governo dell’Unione Europea zionali può essere infatti del tutto funzionale per essere assegnato al contribuente, ricono- renza tra “rischi di povertà prima e dopo i adottarono la cosiddetta Agenda di Lisbona. all’incremento delle libertà individuali e delle scendogli una diretta libertà di selezione ri- trasferimenti sociali” si colloca al 3% di “L’economia basata sulla conoscenza più com- libertà di mercato. Il problema fondamentale guardo ai servizi meritori da finanziare e a fronte ad un 8% nella media Europea e un petitiva e dinamica del mondo” rimane un è che questi poteri siano soggetti ad un con- quelli invece inefficaci da “tagliare”. Il contri- 20% dei Paesi più efficaci. Solo la Grecia obiettivo comparativamente più lontano oggi trollo che impedisca la loro espansione auto- buente sarebbe tornato il “padrone dell’impo- è risultata meno efficace del nostro Pease di quanto non fosse allora. Perché questo è av- matica, in modo tale che la libertà globale di sta” (o almeno di una sua parte), grazie a que- nella lotta alla povertà. Secondo il Libro venuto? Cosa dovrebbe cambiare davvero? cui godono i cittadini e le imprese sia maggio- sta nuova attualizzazione dell’antico principio. bianco sul Welfare la speigazione sarebbe Delle tante risposte, e dei tanti fattori causali, re di quella della quale godrebbero come cit- In un prossimo futuro, de iure condendo, individuabile anche nel fatto che “nella po- qui ci proponiamo di evidenziarne due. La pri- tadini di Stati nazionali “autosufficienti”. Que- questa direzione sarà comunque destinata ad litica di risanamento degli anni novanta si ma riguarda la struttura istituzionale che l’Eu- sta coniugazione tra nuovi poteri federali e essere ripresa. Sembra prometterlo il testo del è finito per concentrare i risparmi sulla spe- ropa si è voluta e si vorrà dare. La seconda ri- maggiori libertà è stata tradizionalmente affi- nuovo art.118 Cost. approvato il 29 settembre sa sociale redistributiva (le istanze interes- guarda la logica che supporta il welfare state. data al fatto che le istituzioni federali permet- ’04 dalla Camera dei Deputati. Si prevede, in- sate erano spesso le più deboli della rappre- tessero un alto livello di competizione interna: fatti, (v. in corsivo le novità): “Stato, Regioni, sentanza politico sociale)”. In altre parole, competizione tra i territori e competizione tra Città metropolitane, Province e Comuni rico- quindi, le fasce più deboli non avevano una QUALI ISTITUZIONI DELL’UNIONE i diversi ordinamenti giuridici ed economici noscono e favoriscono l’autonoma iniziativa adeguata rappresentanza sindacale e quindi PER LA CRESCITA ECONOMICA? degli Stati membri della federazione. dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgi- sono state le più tartassate! Dal punto di vista di un “federalismo com- mento di attività di interesse generale, sulla ba- 15) Cfr., in proposito, Antonini, Dovere tribu- Il progressivo completamento di un efficiente petitivo” il punto cruciale è la costruzione di se del principio di sussidiarietà, anche attra- tario, interesse fiscale e diritti costituziona- mercato unico è universalmente considerato un sistema di regole istituzionali che siano in verso misure fiscali”. Da un lato, quindi, si li, cit., 365, ss., dove viene fornita una de- come un elemento essenziale per la realizza- grado di attualizzare i principi fondamentali conferma la positiva evoluzione del Senato scrizione analitica di questa giurisprudenza zione dell’Agenda di Lisbona. Non vi è alcun della divisione del potere propri del federali- che ha aggiunto “riconoscono” a “favorisco- del Bunderverfassungsgericht. dubbio che ciò sia vero. Il problema è come smo classico. Esso si oppone quindi alla visio- no”: si evocano così i termini forti dell’art.2, 16) Così recita l’art.1 del pdl: “Deducibilità pervenire a questo completamento, e su quali ne centralizzatrice, ed insieme ai meccanismi Cost. (“la Repubblica riconosce e garantisce i delle erogazioni in favore di associazioni e basi istituzionali fondarlo. della democrazia rappresentativa non sottopo- diritti inviolabili dell’uomo …”) e si supera il organizzazioni non lucrative aventi scopi La ragione fondamentale in favore un ap- sta ad adeguati vincoli costituzionali, che ge- possibile equivoco di una sussidiaretà esaurita solidaristici osociali. Le liberalità in denaro profondimento delle istituzioni dell’Unione è nerano una centralizzazione non voluta espli- in una graziosa concessione del potere pubbli- o in natura erogate da persone fisiche o da che soltanto un impianto istituzionale con ca- citamente dagli elettori, dannosa per le libertà co. Dall’altro, ed è la grossa novità, si prevede enti soggetti all’imposta sul reddito delle ratteristiche di tipo autenticamente costituzio- individuali, per l’efficienza dell’economia e un riferimento anche alle misure fiscali. La persone giuridiche in favore di associazioni nale può garantire la creazione di uno spazio della pubblica amministrazione. sussidiarietà fiscale è così entrata nel progetto e altre organizzazioni non lucrative resi- economico comune, abbassando i costi di tran- Tre principi possono essere posti alla base della nuova Costituzione. s denti nel territorio nazionale aventi scopi sazione, e soprattutto evitando i pericoli di un del federalismo competitivo. Il primo è quello solidaristici o sociali, sono deducibili dal ritorno di politiche protezionistiche a livello del mutuo riconoscimento. Esso stabilisce che Luca Antonini reddito complessivo del soggetto erogatore dei singoli stati. Così, uno dei fondamentali le merci e servizi che corrispondono agli stan- nel limite del dieci per cento del reddito vantaggi dell’adozione di una moneta unica è dard ed alle regolamentazioni di un paese complessivo dichiarato”. che essa rende impossibile la pratica di politi- membro dell’Unione devono poter essere le- NOTE 17) Cosa che difficilmente fa un Ente profit: ad che protezionistiche. galmente vendibili in qualsiasi altro paese esempio ricerca rispetto alle patologie rare Anche per perseguire lo scopo di una mag- membro, senza che le autorità di quest’ultimo 1) Fouret-Ozuf, Dizionario critico della rivo- o linee di trasporto rispetto a zone poco abi- giore prosperità economica l’Europa si è do- possano imporre restrizioni basate su loro spe- luzione francese, Milano, 1988, 656. tate: cfr., amplius, Vittadini, Introduzione, tata di un Trattato costituzionale. Il Trattato co- cifiche normative. Questo principio ha avuto 2) Cipollina, I confini giuridici del tempo pre- in Vittadini, a cura di, Liberi di scegliere, stituzionale è stato il risultato di un necessario un ruolo fondamentale nella costruzione dello sente. Il caso del diritto fscale, Milano, Milano, 2003. compromesso tra le diverse tradizioni costitu- spazio economico europeo con l’Atto Unico. 2003, 12, ss zionali dei paesi membri, e tra le diverse ideo- Il secondo è quello di esclusività. Esso richie- 3) Idem, 17, ss. logie politiche. È quindi del tutto naturale che de che le competenze relative all’azione col- 4) Tremonti, Il futuro del fisco, in Galgano, “centralizzatori” e “decentralizzatori”, liberisti lettiva siano distribuite, verticalmente ed oriz- Cassese, Tremonti, Treu, Nazioni senza ric- e dirigisti, sostenitori di un’Europa liberale e zontalmente, in modo da evitare che istituzioni chezza ricchezze senza nazione, Bologna, sostenitori di un’Europa socialista, abbiano diverse insistano sulla medesima area di azio- 1993, 57, ss. motivi per sperare che l’Unione che verrà sarà ne collettiva. Ogni istituzione deve quindi es- 5) Anche perché in ogni caso, dato anche solo maggiormente conforme ai propri ideali, così sere responsabile di scopi precisi, evitando il numero dei soggetti che dovrebbero esse- come abbiano motivi per temere che essa pre- ogni forma di duplicazione e di sovrapposizio- re rappresentati, sarebbe impossibile realiz- senterà caratteristiche opposte. Lo si può ve- ne tra poteri federali e poteri delle entità fede- zare lo stesso rapporto di rappresentanza. dere con grande evidenza dal dibattito in corso rate. L’attribuzione va fatta in base al principio 6) Muraro, Federalismo fiscale e sanità nella in Francia, dove una parte importante della si- di quale sia l’area di ottimale di azione collet- crisi dello Stato sociale, in Franco-Zanardi, nistra si oppone alla ratifica del Trattato costi- tiva che permette di riflettere le preferenze dei a cura di, I sistemi di Welfare tra decentra- tuzionale affermando che esso non rispecchia cittadini. Il terzo è quello di equivalenza fisca- mento regionale e integrazione europea, affatto i valori dello Stato assistenziale, e con- le, per il quale ad ogni area di azione collettiva Milano, 2003, 51. segna l’Europa al liberismo. Al contrario, la deve corrispondere un potere impositivo pro- 7) Tremonti, Il futuro del fisco, in Galgano, gran parte degli intellettuali liberali europei prio, in modo che sia chiaro e visibile ai citta- Cassese, Tremonti, Treu, Nazioni senza ric- considera che il Trattato costituzionale rappre- dini il legame tra prelievo e spesa. In questo chezza e richhezze senza nazione, Bologna, senti un’espansione non soltanto dei poteri modo si eliminano i comportamenti di free-ri- 1993, 60. dell’Unione, ma più in generale della quantità ding, ed i conflitti che possono nascere sia tra 8) Cfr. Zolo, Il principato democratico, Mila- di potere sul nostro continente. Aumenteranno la federazione e le entità federate, sia tra le en- no, 1996, 208. il livello della regolazione e il livello della tas- tità federate medesime. 9) Così Giddens, La terza via, trad. it. Fontana, sazione, mentre la diversità di tradizioni e di La separazione delle sfere di azione collet- Milano, 1999, 76, ss. stili di vita che forma la ricchezza dell’Europa tiva, insieme alla creazione di uno spazio di 10) Cfr. Antonini, Dovere tributario, interesse tenderà a venire fortemente omogeneizzata, interazione che riguarda cittadini, imprese ed fiscale e diritti costituzionali, Milano, 1996, come si vede già chiaramente in ambiti quali istituzioni, permette due risultati fondamentali. 411, ss.. la bioetica, i sistemi educativi, le relazioni fa- In primo luogo, il potere politico viene respon- 11) Cfr., a questo proposito, Barbera, Art.2, in miliari. sabilizzato di fronte ai cittadini, che possono Commentario della Costituzione, a cura di Che il Trattato costituzionale ampli ed ap- giudicare in che misura esso è efficiente e ri- Branca, Bologna Roma, 1975, 71. profondisca grandemente le competenze ed i flette le loro preferenze, invece delle preferen- 12) Cfr. Amato, Welfare: se cambia, tre bene- poteri dell’Unione è cosa del tutto evidente. Di ze dei gruppi di pressione organizzati. In se- fici, in Corriere della Sera, 27.8.97. per sé questo non equivale alla prevalenza di condo luogo, le istituzioni vengono sottoposte CRITICAsociale ■ 15 12 / 2012

ad un meccanismo di concorrenza che è ana- dimenti di “armonizzazione”, e neppure di revoli alla redistribuzione (e alla tassazione addotta per spiegare che la redistribuzione logo a quello che vale per gli individui e le im- provvedimenti di deregolamentazione e di ab- progressiva), quale che sia il livello assoluto continua ad essere una buona cosa è che la prese. Poiché la prosperità di un territorio di- battimento di barriere. della ricchezza. Poiché però i tassi marginale grande maggioranza delle persone sta comun- pende dalla sua capacità di attrarre capitale fi- e medio di tassazione e redistribuzione sono que meglio di quanto starebbe in una società sico ed umano di alta qualità, le istituzioni fe- determinati dall’elettore mediano, non vi è ra- più ricca ma senza redistribuzione. In questo derate (ai vari livelli) avranno un incentivo a QUALE IDEOLOGIA gione alcuna per cui la redistribuzione debba modo i sostenitori di politiche fortemente re- fornire un quadro di regolamentazioni e di be- PER IL WELFARE STATE? andare a favore della parte più povera della po- distributive finiscono con il riconoscere che la ni pubblici in grado di farlo. polazione. L’analisi dei processi di organizza- loro tesi originaria è stata sostanzialmente con- Analogamente alla concorrenza economica, Che il welfare state in tutti i paesi europei ab- zione e rappresentanza politica degli interessi futata. Questa seconda, tuttavia, si fonda sugli la concorrenza tra istituzioni federate è un pro- bia bisogno di una revisione profonda è una rafforza tale conclusione: i poveri infatti costi- stessi identici assunti della prima: ossia, sulla cesso di scoperta. L’esistenza di una pluralità verità che viene negata soltanto da frange mar- tuiscono il gruppo sociale meno capace di or- stessa idea del funzionamento dell’economia di politiche diverse praticate dalle varie entità ginali, intellettuali e politiche. Allo stesso tem- ganizzarsi e di indirizzare i propri voti verso e sulla stessa idea del comportamento umano. federate, unita alla possibilità di scelta garan- po ogni evidenza disponibile dimostra che la uomini politici determinati. Tutto ciò è noto da È difficile cogliere la ragione per la quale l’as- tita dall’ “ombrello” delle regole federali, per- grande maggioranza degli europei vuole il tempo. Come scrisse George Stigler “la spesa serzione rivisitata e corretta dovrebbe essere mette di scoprire quali sono le combinazioni mantenimento di forti istituzioni pubbliche di pubblica viene attuata a beneficio soprattutto maggiormente vera. di regolamentazioni e beni pubblici preferite welfare, e che non è affatto disposta a rinun- delle classi medie, e finanziata con tasse che Molti moderni teorici socialisti paiono aver dai cittadini e dalle imprese. La concorrenza ciarvi. Una prova molto chiara è che, mentre pesano in buona parte su poveri e ricchi”. Vi compreso che c’è qualche cosa che non fun- istituzionale è un potente meccanismo di in- negli anni scorsi ovunque in Europa lo stato sono quindi buone ragioni per credere che gli ziona nelle politiche redistributive. Ritengono novazione, che estende alle istituzioni politi- ha fatto marcia indietro nel controllo diretto attuali alti livelli di tassazione non si giustifi- però che il problema abbia a che fare con l’at- che il duplice principio della variazione e della dell’economia, non vi sono segni che questo cano affatto con lo scopo - in sé evidentemen- tuale struttura del welfare state, che stia negli selezione delle soluzioni migliori. stia avvenendo anche in altri aspetti della vita te condivisibile – di migliorare le condizioni strumenti utilizzati per realizzare l’ideale della Dal punto di vista del federalismo competi- umana. Si potrebbe dire che è vero il contrario: dei meno fortunati. redistribuzione. A loro avviso, tutto ciò che si tivo l’Europa ha quindi bisogno di istituzioni più gli stati perdono il loro controllo sull’eco- Per molto tempo si è sostenuto che le politi- richiede sono riforme “intelligenti” - per usare che permettano il massimo di azione collettiva nomia per effetto della globalizzazione, più che redistributive avrebbero fatto crescere non l’aggettivo da loro più amato –, che compren- là dove essa è necessaria e là dove i cittadini forte è la loro tendenza a estendere il controllo soltanto il benessere delle fasce più povere, ma dano un mix di incentivi personali e benefici la desiderino. Ma quest’azione collettiva deve su altri aspetti della vita. Poiché nessun gover- anche la ricchezza globale di una Nazione. redistributivi più estesi. Lo ha espresso molte venire coniugata con l’elemento competitivo, no in Europa è mai stato sanzionato per que- L’assunto della validità della visione keynesia- volte Anthony Giddens. che è proprio dell’autentico federalismo, in sto, se ne deve ragionevolmente – e pessimi- na era, naturalmente, un ingrediente essenziale Per Giddens “La riforma dello Stato assi- modo da ricondurre e mantenere tutti i poteri sticamente - concludere che la visione liberale di questa tesi. Poiché la crescita economica è stenziale dovrebbe mirare ad ottenere un nuo- - il potere dell’Unione non meno di quello de- è oggi del tutto minoritaria. il risultato di una varietà di fattori, è notoria- vo equilibrio tra rischio e sicurezza nella vita gli Stati nazionali - entro le funzioni ed i limiti La maggior parte degli europei non ritiene mente difficile isolare l’effetto della redistri- delle persone. La disponibilità ad assumere ri- che sono necessari per garantire la libertà e la la libertà il valore più importante. Su questo buzione. È difficile, inoltre, calcolare in modo schi rappresenta una componente fondamen- prosperità dei popoli e dei singoli cittadini. Sa- emerge una forte differenza con gli Stati Uniti. esatto i reali effetti redistributivi della spesa tale dell’iniziativa e della responsabilità per- rebbe impossibile comprendere il successo Le statistiche mostrano che la libertà è il valo- pubblica in generale. Tuttavia vi è una forte sonali, così come la valutazione del rischio. dell’economia degli Stati Uniti d’America re più elogiato dai cittadini statunitensi, mentre evidenza a favore di una correlazione negativa Gran parte dello Stato assistenziale è una for- senza tenere in considerazione l’elemento del- nei paesi europei l’eguaglianza è al primo po- tra spesa pubblica e crescita economica. Parti- ma di assicurazione collettiva ma, a differenza la competizione territoriale. sto. Dunque, non bisognerebbe chiedersi per- colarmente rilevante è la conclusione alla qua- di quanto avviene nel caso delle assicurazioni Esso è un fattore non meno importante del ché le politiche di liberalizzazione abbiano le sono giunti R. Gwartney, R. Lawson, e R. private, i dibattiti sul tema dello Stato assisten- basso livello di regolazione, o del basso livello avuto così poco successo in Europa. I cittadini Holcombe, i quali hanno fornito una misura ziale hanno prestato ben poca attenzione al di tassazione. In un senso pregnante, esso è europei ottengono dai loro governi (e dal- degli effetti negativi della spesa pubblica sulla mutamento della natura dei rischi nel mondo proprio un fattore decisivo perché il livello di l’Unione) proprio ciò che vogliono. crescita economica prendendo come riferimen- odierno. Lo Stato assistenziale post-bellico si regolazione ed il livello di tassazione si man- Che spesso le conseguenze siano negative to i Paesi OCSE nel periodo 1960-1996: “se la fondava su di una concezione passiva del ri- tengano entro limiti compatibili con una eco- per la loro prosperità è cosa diversa, e può im- spesa pubblica sul PIL è del 10% maggiore schio e, di conseguenza, su una concezione nomia dinamica. porre dei cambiamenti che altrimenti non si (per esempio, il 35 piuttosto che il 25 percento) passiva della sicurezza. Se ci si ammalava, si Ma nella costruzione dei poteri “federali” vorrebbero. all’inizio del periodo di riferimento, il tasso di subiva una menomazione, si divorziava o si dell’Unione Europea la via del federalismo La gran parte della spesa pubblica nei paesi crescita sul lungo periodo del PIL è di un punto perdeva il proprio lavoro, lo Stato assistenziale competitivo non è mai stata praticabile, e in- europei ha uno scopo che corrisponde alla vi- percentuale inferiore. Conseguentemente, un doveva subentrare per proteggerci. Oggi vivia- fatti non viene perseguita neanche nel Trattato sione socialista in tutte le sue varie declinazio- aumento del 10% nelle dimensioni della mano mo in ambienti decisamente più esposti all’in- costituzionale. La ragione non è soltanto ideo- ni e denominazioni. Lo scopo fondamentale è pubblica durante un decennio ridurrebbe la certezza, dai mercati globali alle relazioni fa- logica, ovvero non è soltanto lo scarso peso quello di redistribuire il reddito tra i cittadini, crescita di mezzo punto percentuale”. miliari, ai sistemi di assistenza sanitaria”. che da più di un secolo il liberalismo ha nel sia in modo diretto (come avviene con i sistemi Qui i dati econometrici concordano con la Per Giddens la soluzione sta nel fatto che “I nostro continente. La ragione principale è che previdenziali pubblici), sia attraverso la forni- logica e con l’evidenza microeconomica. Le servizi sociali devono dare un apporto allo spi- le istituzioni comunitarie sorsero proprio per tura da parte della mano pubblica della gran politiche redistributive influenzano negativa- rito imprenditoriale, incoraggiare la saldezza evitare la competizione per le risorse territo- parte dei servizi essenziali, come l’istruzione mente la produzione della ricchezza in diversi d’animo necessaria ad affrontare un mondo in riali, ed in particolare la competizione tra e la sanità, sia attraverso la regolazione. La re- modi. In primo luogo, le coalizioni politiche cui i cambiamenti sono sempre più rapidi, ma Francia e Germania per il controllo delle ma- distribuzione del reddito (e della ricchezza) nate da accordi redistributivi distolgono risor- al tempo stesso devono essere in grado di for- terie prime. implica quasi per definizione un’alta spesa se dai settori più produttivi, spostandole verso nire sicurezza quando le cose vanno male. I si- Le istituzioni comunitarie nacquero quindi pubblica, un’alta tassazione, ed una tassazione usi meno produttivi. In secondo luogo, poiché stemi di intervento pubblico finalizzati al la- con una logica di cooperazione che tendeva a altamente progressiva. Chiunque si proponga tutelano interessi costituiti, indeboliscono voro (welfare to work), la riforma della tassa- minimizzare la competizione. Di qui la preva- di abbassare la tassazione si trova quindi di presso i beneficiari della redistribuzione gli in- zione e altre scelte politiche concrete possono lenza sul piano istituzionale della logica del- fronte alla questione di spiegare perché l’attua- centivi a innovare. In terzo luogo, inducono contribuire a realizzare questo ambizioso l’unanimità nelle decisioni, e sul piano econo- le livello e le attuali modalità della redistribu- forti pressioni contro l’apertura delle econo- obiettivo”. In tutto questo l’ideale della redi- mico della logica delle sovvenzioni agli Stati zione del reddito non sono giustificabili. mie nazionali alla concorrenza internazionale, stribuzione non viene però per nulla discusso. membri meno ricchi ed ai settori meno produt- Oggi disponiamo di una amplissima eviden- in quanto quest’ultima rende più difficile il go- Tutto ciò di cui ci si occupa sono i mezzi oggi tivi in cambio di un basso grado di competi- za in base alla quale è possibile affermare che dimento di rendite garantite dallo Stato. In opportuni per ottenere la stessa identica cosa zione territoriale. la redistribuzione nelle società contemporanee, quarto luogo, le politiche fiscali implicate dal- che il welfare state originario prometteva. Ma Come è stato autorevolmente sottolineato da la sua dimensione e i suoi profili sono il risul- la redistribuzione disincentivano i membri più la questione di fondo è che da sempre la logica André Breton, sistematicamente l’Unione Eu- tato della logica stessa dei processi della demo- produttivi della società dall’utilizzare appieno del welfare state non ha nulla a che vedere con ropea si attiva per deregolamentare i mercati crazia rappresentativa. La redistribuzione delle le loro capacità. la logica assicurativa, se non nella retorica con interni e i sistemi legislativi degli stati membri, risorse prelevate tramite la tassazione generale Un’indicazione importante del fatto che le la quale è stato propagandato. La logica assi- al fine di regolamentarli nuovamente secondo a favore di gruppi in grado di garantire il con- politiche fortemente redistributive sono errate curativa si basa infatti sulla stretta relazione le proprie norme. Ne consegue che “se si con- senso elettorale è il meccanismo fondamentale è il fatto che le giustificazioni addotte per esse tra rischio e premio. Nel welfare state questa fronta il grado di armonizzazione in Europa sul quale puntano i politici che sono al potere sono cambiate. L’argomento originario era che relazione semplicemente non esiste. Avviene con quello del Canada, degli Stati Uniti e di per essere sicuri di restarci. I politici non al po- la redistribuzione avrebbe posto la larghissima esattamente il contrario, perché quelli che han- altre federazioni, ci si sorprende a vedere tere, a loro volta, ripongono le loro speranza maggioranza dei cittadini in condizioni mi- no minori probabilità di dover ricorrere ai ser- quanto questo sia maggiore in Europa”. sulla capacità di persuadere una pluralità di gliori di quelle che si sarebbero avute altri- vizi di welfare sono coloro che maggiormente Riassumendo: la creazione di un mercato gruppi sociali che saranno loro i beneficiari menti. Solo i più ricchi sarebbero stati neces- contribuiscono, direttamente o attraverso la unico europeo veramente favorevole allo svi- netti di una diversa politica redistributiva. sariamente perdenti. Oggi, però, l’argomento tassazione generale, al loro finanziamento. luppo economico ha bisogno di istituzioni po- Tutto questo deriva dal fatto che ovunque si è del tutto diverso. Oggi viene sempre più fre- Questo avviene perché il welfare state ha co- litiche che introducano una massiccia dose di verifichino differenze di ricchezza fra i citta- quentemente affermato – come ha fatto anche me scopo primario la redistribuzione del red- competizione territoriale come elemento strut- dini il reddito medio è più alto del reddito Paul Samuelson – che la redistribuzione è una dito, e soltanto come scopo secondario il for- turale. Un ambiente favorevole allo sviluppo dell’elettore mediano. In queste condizioni vi buona cosa anche se rende le società global- nire servizi che il mercato non “potrebbe” for- non può essere soltanto il risultato di provve- sarà sempre una maggioranza di elettori favo- mente meno ricche. Naturalmente, la ragione nire, o potrebbe fornire soltanto ad un costo 16 ■ CRITICAsociale 12 / 2012

molto più alto per tutti i cittadini, come soste- un certo livello non vi sono più giustificazioni Le implicazioni sono moltissime. Significa in- zazione dell’industria, il principale strumento nevano i fautori del welfare state originario. politiche che tengano per tutti i trasferimenti sistere nel perseguire la logica delle riforme del utilizzato dalla sinistra per il raggiungimento Giddens afferma che il welfare state tradi- monetari a favore di gruppi il cui reddito è su- servizio sanitario nazionale, della scuola, della della equità sociale e della prosperità. zionale è messo in crisi dall’avvento di un periore a tale livello. legge e dell’ordine pubblico; e affrontare con un Il governo laburista del 1945 non si occupò di mondo di incertezza. Ma se si vogliono man- Al contrario però di quanto sosteneva e so- nuovo approccio ciò che ho descritto nel mio di- istruzione, a parte la cauta attuazione del Butler tenere intatti gli scopi originari del welfare sta- stiene una versione conservatrice del liberali- scorso di settembre come le sette nuove sfide del Act del 1944. L’istruzione superiore rimase ap- te, come vuole fare Giddens, allora la conclu- smo, questa redistribuzione non deve essere mondo moderno. pannaggio esclusivo di una piccola elite ancora sione corretta è che in un mondo di incertezza necessariamente minimale. Ai meno fortunati Lungi dal rinnegare il New Labour, dobbiamo per decenni. E l’istruzione secondaria anche do- bisogna espandere ulteriormente il carattere può essere assicurato il livello di vita che i sen- invece estenderne radicalmente la portata. Ma po l’introduzione della scuola superiore unifica- universalistico del welfare state, non restrin- timenti generali di una nazione ritengono es- prima, un po’ di storia. Non c’è posto migliore ta negli anni sessanta ? continuò ad essere prin- gerlo per vincolare le sue prestazioni a consi- sere giusto, e che può – e deve - ben andare al per discutere di una società delle opportunità che cipalmente un centro di produzione di massa di derazioni di merito morale o a qualità indivi- di là di garantire le condizioni di sopravviven- qui, alla Beveridge Hall. La fama di William Be- bassa manodopera per lavori di massa che ri- duali come la capacità di assumersi dei rischi. za decorosa. Sul piano pratico questa idea di veridge è naturalmente fondata sul suo famoso chiedevano bassa manodopera. L’economia e la Ogni mossa nella direzione di legare le pre- redistribuzione permette di separare definiti- rapporto del 1942 sul sistema delle assicurazioni società si trasformarono nei decenni successivi stazioni del welfare state alla corretta imputa- vamente l’aiuto ai meno fortunati dal mante- nazionali e dell’assistenza pubblica che egli con- al 1950. Ma le istituzioni del Attlee Bevirdge zione e gestione del rischio va quindi esatta- nimento della macchina del welfare state. Dai sigliò e che il governo di Attlee mise in atto a welfare state rimasero sostanzialmente inalterate mente nella direzione opposta all’ideologia re- sistemi sanitari nazionali ai sistemi pensioni- fianco del servizio sanitario nazionale. con i loro punti di forza (la resistenza dei valori distribuzionista. Paradossalmente, ma non stici a ripartizione, quest’ultima ha oggi la sua Il maggior vanto del partito laburista è la crea- progressisti che neppure il Thatcherismo è riu- troppo, qui vi è davvero un terreno fecondo di sola ragion d’essere nella volontà di mantenere zione nel 1945 del welfare state, da parte del no- scito a minare), ma anche con la loro crescente incontro tra una moderna visione socialista ed una struttura di eguaglianza socialista tra i cit- stro governo, che fece più di qualsiasi altro go- inadeguatezza, laddove il fallimento nell’ade- una moderna visione liberale. Non vi è infatti tadini. Se questo ideale viene ad indebolirsi, verno del secolo per intaccare la povertà, pro- guarsi ai cambiamenti sociali è stato esacerbato alcuna necessità teorica o empirica di assume- l’aiuto ai meno fortunati può con maggiore ef- muovere l’uguaglianza e unificare il paese. I va- dalla deliberata negligenza e dall’assenza di in- re che la maggior parte degli effetti negativi ficacia venire perseguito attraverso lo stru- lori che animarono questi grandi riformatori de- vestimenti negli anni ottanta e novanta. della redistribuzione che sperimentiamo oggi mento del trasferimento diretto di reddito, o gli anni quaranta Beveridge, Attlee e Bevan so- Quello che stiamo facendo, sin dal 1997, è sull’economia e sullo Stato si sarebbero veri- attraverso il consentire loro l’accesso agli stru- no i nostri valori: equità, solidarietà, una società cercare di porre un freno a questa crescente di- ficati se la redistribuzione stessa fosse stata in- menti assicurativi privati. di impegno reciproco; la condizione dei poveri visione sociale e cominciare ad invertire la ten- tesa non come uno strumento per implemen- e dei meno avvantaggiati è la verifica dell’uma- denza. E non solo con il lavoro e gli investimenti tare una ideologia egualitaristica, ma come nità e del decoro dell’intera nazione. Tuttavia, le che ho menzionato prima. 2 milioni di pensio- uno strumento per permettere a tutti i cittadini CONCLUSIONE istituzioni che essi crearono 60 anni fa erano ba- nati sono stati risollevati da una vita di stenti e di godere di un livello di benessere adeguato sate su condizioni sociali e assunti radicalmente 700.000 bambini dalla povertà; i crediti sulle – ovvero, come una autentica forma di assicu- La modernizzazione delle economie euro- differenti da quelli di oggi. Questa differenza è tasse hanno consentito per la prima volta a molte razione contro il rischio. E questo principal- pee non è una questione che possa essere af- il punto di partenza del mio discorso di oggi. famiglie di lavoratori di avere un reddito decen- mente per due ragioni. In primo luogo perché frontata senza ripensare le stesse categorie so- Non c’è bisogno che mi soffermi sul contrasto te. Quando i Tories affermano che la spesa per il secondo tipo di redistribuzione non implica ciali e politiche dominanti. La modernizzazio- tra oggi e la Gran Bretagna in cui crebbero i miei il welfare è aumentata sotto questo governo, fan- nessuna delle politiche che perseguono il fine ne comporta necessariamente un’estensione genitori negli anni trenta e quaranta. Una Gran no un tipico gioco di mano. La spesa sulla di- di realizzare una maggior eguaglianza fra i cit- dell’area delle decisioni private, ed una ridu- Bretagna dove la pertosse, la difterite e il mor- soccupazione, sui fallimenti sociali ed economi- tadini non migliorando le condizioni di chi si zione delle posizioni di monopolio politico- billo erano ancora le maggiori cause di mortalità ci è scesa non aumentata. Ciò che è cresciuto è trova in fondo alla scala bensì impedendo a chi istituzionale. La sola maniera perché essa ef- infantile; dove c’erano 1 milione di minatori e la spesa sulle pensioni, le agevolazioni per le fa- sta in alto di salire ancora. Non richiede, in- fettivamente si realizzi è una scomposizione solo 70.000 studenti universitari; dove il cibo era miglie con bambini, i crediti sulle tasse che sono somma, che venga ostacolata la creazione del- dei clivages ideologici tradizionali, ed una loro razionato, solo un inglese su sette aveva una stati deliberati per aiutare la gente in difficoltà e la ricchezza. In secondo luogo perché se la re- ricomposizione secondo linee nuove. s macchina, solo una donna su cinque lavorava; sottopagata. distribuzione è diretta esclusivamente ad aiu- dove l’aspettativa di vita era di 63 anni per gli Questa non è una spesa da tagliare, ma una tare le persone il cui reddito cade al di sotto di Angelo Petroni uomini e 68 per le donne mentre ora raggiunge spesa di cui dovremmo andare fieri. i 76 anni per gli uomini e gli 81 per le donne, e La spesa nei pubblici servizi è stata spesso di- si pensa che crescerà a 79 e 83 entro il 2020. retta alla soddisfazione di esigenze essenziali: Beveridge e Attlee costruirono il loro welfare più infermiere, dottori, insegnanti, poliziotti; e state per le condizioni degli anni quaranta. Con- per loro migliori strutture in cui lavorare. La ■ 2006 - DALL’ASSISTENZIALISMO ALLA COLLABORAZIONE STATO-CITTADINI cepirono il welfare come un minimo essenziale spesa per gli edifici scolastici è ora sette volte per cittadini in coda per tutto; che avevano poca più alta che nel 1997. 10 anni fa, la metà degli WELFARE E PARTECIPAZIONE possibilità di scelta sia nel settore pubblico che edifici adibiti al servizio sanitario nazionale era in quello privato; che avevano poche aspirazio- stata costruita prima della istituzione del servizio ni; che certamente brontolavano ma che rara- sanitario nazionale stesso; ora la percentuale è mente protestavano, e anche allora con uno spi- scesa a un quarto e 100 nuovi ospedali sono in Tony Blair rito di deferenza e quasi di scusa. Fu su queste progetto di costruzione. I centri di formazione basi, ad esempio, che Beveridge consigliò una per tutte le maggiori categorie professionali di pensione base per tutti, senza riguardo ai bisogni pubblico servizio sono stati radicalmente au- inché la Gran Bretagna non sarà ra. Ma ora, sul fondamento della stabilità eco- o ai precedenti guadagni; alla stesso modo, pro- mentati. Tutto questo era necessario e ha prodot- F un terra di opportunità per tutti, nomica, la prospettiva del terzo mandato deve pose che la contribuzione fosse fissa per tutti. to reali vantaggi. non ci fermeremo. La mia disser- essere l’alterazione radicale del contratto tra cit- Anche le prime riflessioni sul servizio sanitario Ma c’è qualcos’altro che abbiamo imparato tazione, oggi, è quella che segue. Nel mio di- tadini e stato che fu alla base del ventesimo se- nazionale mostrano simili soluzioni anacronisti- durante questo governo. I vantaggi più grandi scorso a Brighton, ho descritto come ci stiamo colo; l’evoluzione da un welfare state che assiste che, in particolar modo l’opinione diffusa ed er- sono sempre stati la conseguenza delle riforme muovendo da un welfare state tradizionale ad i poveri e fornisce servizi essenziali verso un ronea radicata anche negli anni cinquanta che la più coraggiose. L’indipendenza della Banca di una società delle opportunità. Quello che inten- welfare state che offre servizi di alta qualità e domanda verso il servizio sanitario nazionale sa- Inghilterra ci da stabilità. L’insistenza sulla re- do è questo. Abbiamo compiuto un vero pro- l’opportunità per tutti di realizzare a pieno il pro- rebbe decisamente calata una volta che le allora sponsabilità di lavorare se ti è possibile, così co- gresso in Gran Bretagna negli ultimi 7 anni e prio potenziale prevalenti malattie fossero state eliminate. me il diritto ad essere aiutati e la fusione di centri mezzo. Ma la verità su questo paese è che per Proprio come ci siamo staccati dalla produ- Ciò non ostante, Beveridge riconosceva che di lavoro e servizi per i lavoratori, ha ulterior- quasi 30 anni, la mobilità sociale è rimasta rela- zione di massa nell’industria, così dobbiamo le istituzioni sono immagini del proprio tempo; mente accresciuto il successo del New Deal. Le tivamente costante. Io voglio vedere la mobilità staccarci dalla produzione di massa nell’attività che ogni generazione deve crearle o ricrearne di liste d’attesa per i degenti scese progressivamen- sociale diventare ancora, come nei decenni dopo dello stato. Al centro del servizio o della strut- nuove. Questa sala (Beveridge Hall), una grande te da quando abbiamo assunto la carica hanno la guerra, una caratteristica dominante della vita tura deve esserci l’individuo. Egli ha sia il diritto creazione modernista per i suoi tempi, è un su- cominciato a calare sistematicamente da quando degli inglesi. Ma dire questo nel mondo di oggi, che la responsabilità di cogliere le opportunità premo testamento. Beveridge stesso mise mano sono stati introdotti i nuovi centri di diagnosi e significa molto più che sollievo dalla povertà e offerte e di trame risultati. Il ruolo del governo alla sua costruzione e disse che non avrebbe do- trattamento e la gente ha cominciato ad avere la accesso ai servizi di base. Significa creare una diventa quello di autorizzare, non di imporre. Al vuto essere una replica del medio evo, ma qual- possibilità di scegliere; e, come la commissione genuina opportunità per trarre il meglio dalle at- posto di rigidità e uniformità, flessibilità e adat- cosa che nessuna generazione precedente avreb- di verifica ha recentemente riportato, questa pos- titudini di ognuno e per garantire a ognuno l’ac- tabilità. E c’è bisogno di nuovi e ingegnosi modi be potuto costruire, un’isola di cultura in un sibilità di scelta è popolare al massimo tra gli cesso ai migliori servizi, da qualsiasi condizione per finanziare quei servizi che, pur essendo uni- mondo di affari. strati socio economici più bassi. sociale provenga. E, a mio giudizio, questo non versali, devono essere finanziati su basi sosteni- Beveridge infatti era prima di tutto un peda- Le scuole specialistiche tanto contestate da può essere fatto con le esistenti strutture di stato bili e progressive gogista, direttore della London School of Eco- principio hanno superato gli standard degli isti- e di governo. Tutto questo richiede una inversione della re- nomics per 18 anni tra le due guerre. Ma non è tuti omnicomprensivi. Col tempo, la riforma sui Nei primi due mandati abbiamo operato con lazione stato/cittadino, con il cittadino non alla sbagliato dire, che dovrebbe essere ricordato finanziamenti agli studenti, già citata come mo- successo miglioramenti radicali al welfare state base della piramide a prendere ciò che viene principalmente come un riformatore del welfare, dello internazionale dall’OECD, sarà vista come esistente nel ventesimo secolo e ai pubblici ser- porto, ma alla cima, con il potere nelle sue mani perché negli anni quaranta e nei decenni succes- un allargamento delle opportunità in ambito uni- vizi; abbiamo iniziato ad alterare la loro struttu- di prendere i servizi che vuole. sivi è stato il welfare, insieme con la nazionaliz- versitario. Le iscrizioni agli asili sono calate del CRITICAsociale ■ 17 12 / 2012

70 % dopo una sistematica revisione del siste- proposta di un taglio di 2 bilioni di sterline alla zati, diversificati e attivi. I fini ultimi, comun- duali ma anche da società, da chiese e altre or- ma. Ma per ora, in ogni area i cambiamenti ap- tassa di successione, ad appannaggio di al mas- que, sono quelli tradizionali: giustizia sociale, ganizzazioni religiose. 200 è quello che credia- portati alle struttura esistenti hanno solo miglio- simo il 5% dei contribuenti e a spese di tutti gli consentire alle famiglie di lavoratori e ai loro fi- mo di poter ottenere, ma se potremo fare di più, rato la situazione, non 1’ hanno trasformata. La altri. No, i Tories non avranno il coraggio di gli più alte aspirazioni, creare opportunità non lo faremo. Promuoveremo inoltre una maggiore lezione è chiara: proseguiamo con fiducia; non combatterci alle prossime elezioni su un terreno per pochi ma per tutti. diffusione dei percorsi professionali che guidano tiriamoci indietro esitando; facciamoci forza dei politico, su quello che eventualmente faranno al Ora permettetemi di dire qualcosa in più su lo studente dalla scuola all’apprendistato o ad cambiamenti che hanno reso questa nazione più governo. Ma ci sono punti sui quali gli attacchi ognuno di questi punti. una formazione superiore, così che la grande giusta e più forte; e usiamo le esperienze dei pri- provengono sia da destra che da sinistra. Saremo Le strategie sull’educazione, la sanità, la si- maggioranza dei ragazzi tra i 16 e i 18 anni, e mi due mandati perché ci guidino verso un vero sotto la pressione di soddisfare grandi aspettati- curezza e i trasporti che abbiamo pubblicato in non solo quelli che decidono di frequentare e durevole cambiamento nel terzo. ve; ma anche sotto pressione per quanto riguar- luglio, espongono i nostri progetti in queste aree. l’università, rimangano impegnati in corsi for- Il New Labour, naturalmente, rimane sotto un da le tasse e la spesa pubblica. In ciascuna di esse proseguiremo decisamente mativi e professionalizzanti. costante attacco sia della destra che della sini- Il Cancelliere ha già giustamente fatto notare nella direzione delle riforme che abbiamo co- Venendo ora alla sicurezza, riporteremo ad un stra. Parte della sinistra ancora non vuole accet- che la prossima finanziaria sarà molto severa. Il minciato. Per quanto riguarda la sanità, opere- numero record gli effettivi della polizia e com- tare che l’unica ragione per cui abbiamo vinto pericolo è che la sinistra voglia soddisfare le più remo una apertura del sistema per andare incon- pleteremo la riorganizzazione della giustizia pe- due elezioni consecutive sta precisamente nel alte aspettative e perda di vista le tasse e la spesa tro alla domanda dei pazienti e radicheremo il nale, che mostra parecchie falle. Ugualmente nostro essere New Labour, combattendo in pri- pubblica. La destra volgerà opportunisticamente principio della scelta. Stiamo progettando un au- importanti, sono poi le nuove sfide che dovremo ma linea, rifiutando i dogmi del passato ed evi- a proprio vantaggio queste aspettative, criticherà mento significativo della spesa a vantaggio dei fronteggiare per creare una società delle oppor- tando gli errori degli anni settanta e ottanta. le spese e ci stringerà in una morsa tra le due; fornitori indipendenti di servizi di diagnosi e tunità. Lo scorso mese ne ho fatto cenno in un Esattamente come i Tories, hanno considerato per forzarci a una scelta tra il supporto dei nostri trattamento. Ci sarà uno stanziamento di circa discorso. Oggi voglio dare qualche dettaglio in i loro voti e poi hanno deciso di ritirarsi dove scopi di giustizia sociale e i mezzi per ottenerli. 500 milioni di sterline, che calcoliamo possa più sul nostro approccio in queste aree chiave. potevano stare più comodi, ingannati dall’appa- Ecco perché un programma di riforme continue produrre un aumento di pazienti che usufruiran- Prima sfida: lo sviluppo dell’occupazione cha rente supporto di posizioni di forza su argomenti è così cruciale. E’ solo cambiando il sistema che no della possibilità di scelta nell’ordine di abbiamo conseguito è eccellente. Ma non dob- come l’immigrazione e l’Europa. Nel frattempo, lo renderemo più efficiente. 250.000 all’anno. Servizi come quelli diagno- biamo fermarci finché ogni persona che vuole propongono tutta una serie di politiche che sono Il servizio sanitario nazionale non è soltanto stici, dove ci sono continui imbottigliamenti, sa- un lavoro avrà un lavoro. Nonostante i cambia- quasi visibilmente inconsistenti. Di qui il loro una questione di soldi. ranno migliorati attraverso una commistione di menti che abbiamo apportato, ancora per troppi desiderio di nasconderle dietro promesse “mini- Ci sono buone e cattive scuole che beneficia- fondi pubblici e privati. Tutto questo ci aiuterà il welfare state non è altro che un dispensatore maliste”. L’alternativa dei Tories non sarà rap- no esattamente degli stessi fondi. La vigente leg- a raggiungere il nostro proposito, cioè che entro di benefici e indennità, che intrappola la gente presentata principalmente da una alternativa po- ge penale non è mai stata in grado di fronteggia- il 2008 ogni paziente sia in grado di scegliere il in una dipendenza a lungo termine o addirittura litica. Non si arrischieranno a fare questo, perché re con successo la criminalità organizzata e i cri- proprio ospedale, con un tempo di attesa massi- per tutta la vita. Stiamo studiando nuovi ap- ogni volta che espongono una delle loro princi- mini legati alla droga. Se poi consideriamo le mo di 18 settimane dalla prescrizione da parte procci indirizzati alle persone costrette alle pen- pali proposte in particolare quella in cambia- nuove sfide e i nuovi problemi è ancora più chia- del medico di un trattamento specialistico e sioni di invalidità per aiutarle a tornare a lavo- mento continuo sul “passaporto” per malati e ro che non potranno essere affrontati semplice- l’inizio del trattamento stesso. rare. Sappiamo che molte di loro vorrebbero la- studenti , esse si rivelano per quello che sono: mente spendendo più soldi se mantenendo le at- Passando al tema dell’educazione, le scuole vorare, con il giusto aiuto e supporto. E’ essen- proposte di benefici per una piccola minoranza tuali strutture di governo e di stato. Consideran- specialistiche diventeranno praticamente univer- ziale abbassare i costi del sistema, se dobbiamo di più ricchi a spese di tutti gli altri. Un “passa- do tutti questi aspetti, noi ci impegniamo non in sali, e ci saranno 200 nuove scuole secondarie affrontare i costi crescenti nelle aree dove è ne- porto” per i malati accessibile solo per i bene- una serie di riforme distinte, settore per settore, gratuite per le famiglie e senza selezione attitu- cessario spendere di più. Come risultato dei no- stanti, sovvenzionato dagli altri; un “passaporto” ma a un mutamento radicale del welfare state dinale gestite da sponsor indipendenti nelle aree stri interventi, prevediamo che il costo delle pen- per gli studenti che preleva 1 bilione di sterline del ventesimo secolo, basato su servizi collettivi, dove le scuole erano deboli o hanno fallito in sioni di invalidità scenderà a 750 milioni di ster- dall’educazione statale per beneficiare una mi- uniformi e passivi, in una moderna società delle passato. Sarei contento di vedere queste scuole line. E più proseguiremo nelle riforme necessa- noranza. E, ancora più scandaloso, la loro ultima opportunità, dove i servizi saranno personaliz- sponsorizzate non solo da imprenditori indivi- rie a riportare queste persone al lavoro, più que-

opo essere rimasto sostanzial- ■ 2004 - NUMERO 9 a scadenza, rendimento e rischio dell’emitten- D mente immobile per oltre cin- te». Insomma un po’ allo stesso modo di come quant’anni, il sistema finanzia- nel passato si gestiva un portafoglio di Bot. rio italiano è stato protagonista dall’inizio de- BANCHE, TRANSIZIONE INCOMPIUTA Gli ultimi due rapporti 2002 e 2003 sul ri- gli anni Novanta di un processo di trasforma- sparmio curati da Bnl e Centro Einaudi met- zione più ampio e profondo di quelli osservati tono in evidenza l’avvio di una fase riflessiva, nei principali Paesi. È un processo che non Graziano Tarantini in cui prevale il bisogno di sicurezza, tra i ri- può ritenersi certo completato, ma che oggi è sparmiatori, dopo la bolla speculativa e all’in- giunto a un passaggio cruciale. Complici i re- domani dell’ 11 settembre. Dopo il caso Par- centi default di alcuni grandi gruppi industriali miliardi alle imprese ne sono arrivati 124, allo minuiti in valore assoluto, a 218 miliardi, a malat si tratta di vedere se siamo di fronte a e le pesanti ricadute sul sistema creditizio nel Stato 46. fronte dell’aumento, a 334 miliardi, degli in- una semplice fase di attesa o a una vera e pro- suo complesso, c’è il rischio che prevalgano In particolare se si analizza la provenienza vestimenti in quote di fondi comuni. Il rispar- pria battuta d’arresto, accrescendo gli elementi reazioni istintive che finiscano con l’innescare delle risorse finanziarie destinate allo Stato si mio affidato dalle famiglie alle banche sotto di una crisi di fiducia verso lo strumento dei un processo di regressione. E questo l’Italia può vedere come dal 1995 al 2002 sia forte- forma di depositi e altri strumenti di raccolta corporate bond e più in generale verso le ban- non può assolutamente permetterselo. Sarebbe mente calato l’ammontare di titoli pubblici ac- è passato da 558 a 761 miliardi, con un aumen- che che avrebbero minimizzato il rischio nei un colpo mortale per il proprio sistema finan- quistati dalle famiglie scendendo da oltre 43 to del 35 per cento. confronti delle imprese debitrici rovesciandolo ziario che comprometterebbe seriamente la ca- miliardi di euro a 19 miliardi. E nei 124 mi- L’ammontare di azioni e obbligazioni emes- sul mercato e soprattutto sull’anello più debo- pacità di sviluppo dell’intero apparato produt- liardi di finanziamenti raccolti dalle imprese se da imprese e detenute direttamente dalle fa- le, quello dei risparmiatori. tivo. Oggi occorre piuttosto intervenire con nel 2002 è significativamente cresciuta la quo- miglie è stimabile in 294 miliardi; il volume Se sono già stati messi in evidenza i limiti correttivi atti a completare quel processo di ta proveniente dalle famiglie, mediante l’ac- della sola componente obbligazionaria si è di un risparmio «fai da te», grande responsa- trasformazione faticosamente avviato. Innan- quisto diretto di titoli non azionari, che assom- quintuplicato nei sette anni, passando da 6 mi- bilità è anche da ascrivere a un metodo di ven- zitutto va evitato un eccesso di regole e nor- ma a 8 miliardi e 861 milioni di euro, un dato liardi nel 1995 a 30 miliardi nel 2002, circa 60 dita degli strumenti finanziari in parte insuffi- mative, modo con cui purtroppo in Italia si è che solo nel 1995 era pressoché inesistente. mila miliardi di vecchie lire. ciente in quanto tutto incentrato sul rispetto di invece spesso risposto alle sollecitazioni poste Un aumento interamente ascrivibile alle obbli- Come si può vedere il risparmio italiano in procedure formali senza preoccuparsi di tra- dagli eventi della vita sociale ed economica. gazioni. pochi anni ha registrato un vero e proprio cam- smettere in maniera adeguata il principio del- Questo processo coincide con una modifi- Secondo i dati forniti dal governatore Fazio bio di rotta. La discesa dei tassi d’interesse e l’ineludibile legame rischio-rendimento. «Non cazione graduale dell’allocazione del rispar- nell’audizione parlamentare del gennaio 2004, dei rendimenti dei titoli pubblici ha certamente esistono operazioni a rischio zero, questo è mio degli italiani. La quota di risparmio depo- alla fine del 1995 le famiglie italiane possede- inciso nel modificare le abitudini dei rispar- evidente, ma la banca deve fornire informazio- sitata dalle famiglie presso le banche e da que- vano 1.712 miliardi di euro di attività finan- miatori italiani. Non è altrettanto certo che ni puntuali, non deve mai trasferire ai clienti ste utilizzata per finanziare imprese ed enti lo- ziarie. Di queste, 446 miliardi erano costituite contestualmente sia cresciuta la propensione rischi propri». È stato minato in questo modo cali, e acquistare titoli pubblici, è diminuita. È da titoli pubblici, 182 miliardi da azioni e ob- al rischio e orientarsi su un portafoglio com- un rapporto fiduciario nel passaggio più deli- invece cresciuta la quota di risparmio che pas- bligazioni delle imprese, 68 miliardi da quote posto da azioni, fondi comuni, obbligazioni cato, quello in cui la ricchezza risparmiata vie- sa direttamente dalle famiglie alle imprese at- di fondi comuni, 558 miliardi da depositi e al- private, in una fase di forte espansione del ne convogliata verso gli investimenti. s traverso il mercato azionario e obbligaziona- tre forme di raccolta bancaria. mercato borsistico, di per sé non è sufficiente rio. Sono interessanti al riguardo alcuni dati Alla fine del 2002 le attività finanziarie delle ad avvalorarlo. Riprova di ciò sarebbe la ten- (da “Banche e finanza, la transizione sull’assorbimento del risparmio: in termini di famiglie erano cresciute a 2.494 miliardi, con denza «ancora ampiamente diffusa» dei rispar- incompiuta” di Graziano Tarantini. risorse nel 1995 su un totale di 227 miliardi di un aumento del 46 per cento rispetto a sette miatori ad «assumere direttamente decisioni di Secondo volume di “Punto di Fuga” collana euro le imprese ne assorbivano 50, Stato ed anni prima. All’interno di questo aggregato, i investimento che comportano la valutazione di della Fondazione per la Sussidiarietà. enti pubblici 82; nel 2002 su un totale di 271 titoli pubblici detenuti in via diretta erano di- attività finanziarie assai diverse fra loro quanto Edizione Guerini e Associati - Milano) 18 ■ CRITICAsociale 12 / 2012

sti costi caleranno. Abbiamo già uno dei migliori argomento pubblicheremo proposte complete tre, mi sto sempre più convincendo che non può nire una infrastruttura nazionale interamente tassi d’occupazione del modo industrializzato. nei prossimi mesi. esserci una soluzione duratura ai principali pro- nuova capace di combattere efficacemente tutti Ma dovremmo aspirare ad avere il migliore in La quarta sfida è quella di aiutare le persone blemi di sicurezza senza un approccio differente i fenomeni legati alle droghe: i grandi trafficanti, assoluto. Secondo i dati recenti, questo dovrebbe a provvedere per il proprio periodo di pensiona- verso l’abuso di alcool e droghe. Sono favore- i piccoli spacciatori di quartiere, i 280.000 con- significare ottenere un tasso di occupazione ac- mento. Domani, la pubblicazione di un iniziale vole a misure severe per combattere entrambi sumatori abituali di eroina o crack, l’alta percen- cresciuto dall’attuale 75% all’80%, il che equi- rapporto della Commissione per le pensioni gui- questi fenomeni. Ma la verità è che la punizione tuale di carcerati tossicodipendenti. Sesta sfida: vale a più di 1,5 milioni di persone in più che la- data da Adair Turner, innescherà un ampio di- da sola non può funzionare. Trent’anni fa, l’abu- il problema della casa. La nostra strategia mo- vorano provvedendo per se stessi, le loro fami- battito, e aprirà la strada a confronti su proposte so di droga aveva una priorità bassa nella lotta strerà come intendiamo proporre nuove soluzio- glie, e naturalmente per le loro pensioni. Questa specifiche. Ci sono due cose che vorrei dire fin contro i più diffusi problemi di sicurezza e re- ni sia per i proprietari sia nell’incremento di case sarebbe realmente una situazione di piena occu- da ora. Il discorso sulle pensioni, più di quello sponsabilità sociale. Ora invece ha un ruolo cen- popolari. pazione che ridurrebbe il divario tra le regioni e su altri temi, è un discorso a lungo termine. De- trale, e anche l’abuso di alcool sta diventando Con riguardo a tutte le aree che ho evidenzia- assicurerebbe a chiunque voglia lavorare l’aiuto, cisioni prese oggi necessiteranno di decenni per un fatto sempre più preoccupante. 300.000 bam- to, pubblicheremo strategie politiche nei pros- il supporto e l’incoraggiamento necessari per giungere a maturazione. Se le persone vogliono bini crescono con uno o entrambi i genitori di- simi mesi. Ciascuna di esse, insieme con i pro- trovare lavoro. avere sicurezze per il periodo del pensionamen- pendenti da droghe; metà della criminalità è le- getti di riforma dei pubblici servizi che abbiamo La seconda nuova sfida è un processo di for- to, devono avere fiducia nel sistema. Non pos- gata alla droga. Sotto questo governo, il numero pubblicato in luglio, formeranno la base del ma- mazione che dura tutto l’arco della vita. L’istru- siamo permetterci di avere periodiche solleva- di centri di recupero è aumentato a più di 50.000 nifesto per il nostro terzo mandato, e saranno zione nel futuro non dovrà fermarsi alò anni per zioni popolari, ed è essenziale che proseguiamo da quando nel 1998 ci prefiggemmo di duplicare seguite, se il popolo ci eleggerà, da una serie di nessuno e tanto meno le opportunità e le facili- il più possibile forti del consenso della gente. la loro capacità di accoglienza; test e cure per i leggi di riforma in ciascuna area. Bene, ecco tazioni da parte dello stato. Ho detto a Brighton Inoltre, le riforme devono tener conto che i delinquenti saranno previsti in tutte le 100 aree una vasta agenda di cambiamenti da mettere in che ci saremmo impegnati con tanta energia nel piani per il periodo del pensionamento non si a più alto tasso di criminalità entro la fine del atto. Tutti accomunati dalla consapevolezza che potenziamento dell’istruzione professionale devono basare solo sulle pensioni, ma anche sul prossimo hanno; stiamo raddoppiando i fondi il mondo moderno esige nuove soluzioni per quanto in quello dell’istruzione universitaria, e bilanciamento tra lavoro e risparmio. che spendiamo per il recupero di ogni tossico- nuove sfide; tutti basati sulla convinzione che così faremo. Non solo i giovani, ma anche gli Dobbiamo dare alla gente più possibilità di dipendente e la nuova SOC Agency avrà come la gente di oggi voglia il potere di decidere della adulti necessitano di nuove competenze per tro- scelta su come pianificare il loro pensionamen- scopo prioritario la lotta al commercio di stupe- propria vita nelle proprie mani, non in quelle vare lavoro o tornare al lavoro, per avanzare nel- to. Dobbiamo cambiare la mentalità di mettere facenti. del governo o di uno stato antiquato. s la carriera o per cercare a qualsiasi età di cam- la gente a riposo a 65, se non a 60 o 55 anni, sia Ma credo che ancora non abbiamo raggiunto biare lavoro. che voglia lavorare sia che non voglia. I crediti il cuore del problema. C’è l’enorme sfida di for- Tony Blair Questo percorso di apprendimento continuo, sulle pensioni, e altre integrazioni delle entrate non solo è centrale nella nostra politica del- dei pensionati, ora offrono a tutti loro un reddito l’istruzione, lo è anche nella nostra politica decente, molto migliore che nel 1997; e ci per- dell’occupazione, nella nostra politica economi- mettono di sviluppare per il futuro un sistema ca, per estendere le opportunità di tutti quelli che che combini sussidi per chi non ha risparmi con ■ 2003 - NUMERO 11 cercano lavoro, per la politica delle pensioni, dal incentivi per chi è nelle condizioni di poter prov- momento che consentirà a molte persone tra i vedere a se stesso. Abbiamo già cominciato. Le IL SOCIALISMO DI CRAXI 50 e 60 anni di acquisire competenze che per- riforme compiute stanno assicurando per la pri- metteranno loro di continuare a lavorare. Abbia- ma volta a milioni di persone il diritto di co- E IL DISSOLVIMENTO COMUNISTA mo già significativamente potenziato l’appren- struirsi una seconda pensione. distato, l’istruzione superiore e i corsi professio- Abbiamo già eliminato molte regole e vincoli, nali, per ridurre il numero dei 7 milioni di adulti per dare alla gente maggiore possibilità di scelta Ugo Finetti privi di competenze e istruzione basilari; abbia- e maggiore flessibilità in materia di risparmi. mo avanzato proposte per aumentare il numero C’è ancora molto da fare e, sulla base del rap- dei corsi professionali sui posti di lavoro; abbia- porto della Commissione Turner, avanzeremo ontro ogni previsione la cacciata e storico del PSI, Gaetano Arfé che accettano di mo lanciato il primo nuovo tipo di scuola pro- proposte per affrontare sistematicamente questi C da Palazzo Chigi non segnò fare i parlamentari “indipendenti” del PCI. Ma fessionale guidata e gestita da leaders dell’indu- temi. La quinta nuova sfida è la sanità pubblica. l’inizio del “dopo Craxi”: egli il voto antidemocristiano si riversa sul PSI (che stria. Nei prossimi mesi metteremo a punto un I progressi della tecnica medica e della tecnolo- non solo finisce per incombere ancor di più sulla al Senato presenta anche candidature comuni piano completo sulla formazione degli adulti, gia sono la chiave per curare molte malattie e DC e sugli equilibri politici nazionali, ma accu- con socialdemocratici e radicali) sommandosi a comprese proposte che alterino radicalmente il infermità. La Gran Bretagna è all’avanguardia mula “titoli” - garantendo la governabilità ed il quell’“effetto Palazzo Chigi” che si era già pro- modo in cui tale formazione è fornita. in questi progressi, e siamo determinati a conti- completo svolgimento della legislatura per la dotto per un laico nell’83. La terza nuova sfida è la cura dei bambini e il nuare ad esserlo, compreso nel settore della ri- prima volta dal 1968 - per diventare in quella Craxi si avvicina al 15 per cento conseguendo bilanciamento tra tempo del lavoro e tempo del- cerca sulle cellule staminali. Ma la tecnologia successiva il candidato unico di una maggioran- la percentuale che avevano nel ’68 il PSI e il la vita. In nessun aspetto la società è cambiata non è l’unica soluzione. Molte malattie derivano za parlamentare senza alternative. La conquista PSDI unificati, mentre il PCI, che nell’84 aveva tanto e in grande misura per il meglio, come nel da fattori determinati dallo stile di vita, come il di questa posizione determinante vede coincide- raggiunto il massimo storico ora scende al di ruolo delle donne e nelle opportunità per loro di fumo e l’obesità causata da diete non salutari e re in lui abilità e ingenuità. Sin dall’indomani sotto del 1968. Per le Botteghe Oscure è uno lavorare e di condurre una vita più piena. La mancanza di esercizio fisico. Trovare un equili- della perdita di Palazzo Chigi riesce a trasfor- choc: sembrano azzerate speranze governative maggior parte delle madri ora lavora a tempo brio tra un sistema di sanità pubblica avanzato e marsi da preda in cacciatore assumendo il ruolo e rivoluzionarie che erano variamente convissu- pieno o part-time, e molti padri vorrebbero avere il non interferire indebitamente nelle scelte di di “dominus” dal cui gradimento dipende ogni te nell’animo di militanti e dirigenti per vent’an- più tempo a disposizione da dedicare ai propri vita non è mai facile; ma generalmente si con- futura candidatura democristiana a primo mini- ni. A indebolire la prospettiva di un’intesa DC- figli. Perché questo sia possibile dobbiamo corda che possiamo sicuramente fare qualcosa stro. Ma non avvertirà mai il crescere e la con- PCI concorre anche la secca sconfitta del PRI sfruttare i progressi che abbiamo compiuto sul per combattere in particolare il fumo e l’obesità, sistenza della reazione furibonda che provoca la che scende dal 5.1 al 3.7 per cento. Le aspira- lavoro flessibile e sull’organizzazione di asili, e promuovendo la salute tra i teenagers così come sempre più certa prospettiva del suo ritorno alla zioni repubblicane sono quietate con l’appoggio rendere accessibili supporti completi e flessibili tra gli adulti. Presidenza del Consiglio. socialista alla candidatura di Spadolini alla Pre- a tutti i genitori di bambini sotto i 5 anni. Non Proprio questo sarà lo scopo del Libro bianco sidenza del Senato che con la riconferma della solo per aiutare i genitori: è provato che una sulla sanità che pubblicheremo prossimamente: Il “duello” con De Mita Jotti a Montecitorio segna l’assenza per la prima buona qualità di vita nei primi anni ha un grande rendere più facile fare scelte salutari riguardo al- La prima fase è il periodo che va dalla sua so- volta dei democristiani dai vertici delle Camere. impatto sulle scelte di vita future dei bambini, la dieta, al vivere e lavorare in ambienti senza stituzione con Fanfani alla caduta del Muro di La DC è così ripiombata nella morsa dell’alle- particolarmente di quelli meno avvantaggiati e fumo, al fare più esercizio fisico. Porremo par- Berlino: non sarà il PSI a cambiare segretario, anza conflittuale di stampo craxiano. Il PSI è, al dei figli di genitori single. ticolare attenzione nello sviluppo di misure che ma la DC e il PCI. tempo stesso, principale antagonista e necessa- Il nostro proposito per il terzo mandato è quel- proteggano i bambini dalle pressioni a compiere All’inizio la rottura tra DC e PSI sembra in- rio interlocutore con De Mita costretto a chie- lo di sviluppare un programma di assistenza per scelte non salutari ad esempio da quelle che pro- fatti favorire il ritorno a un quadro politico in cui dere i suoi voti per assicurare un futuro alla le- i bambini dai 3 ai 14 anni ad alta qualità e mo- vengono da pubblicità eccessiva di cibi ad alto è determinante il rapporto tra DC e PCI in quan- gislatura dopo aver provocato le elezioni antici- dellato sia sui loro bisogni che su quelli dei loro contenuto di zuccheri, sale o grassi. to ormai protagonisti l’uno dello schieramento pate e per riguadagnare alla DC la Presidenza genitori. Questo non significa imporre a tutti un Sesta sfida: la sicurezza in un mondo in cam- governativo e l’altro dell’opposizione. Ma la del Consiglio da cui ha sfrattato il leader socia- sistema gestito dallo stato, ma consentire ai ge- biamento. Questo tema non comprende solo i campagna elettorale vede ancora una volta de- lista. Il PSI è invece più che mai con le mani li- nitori di compiere una vera scelta tra i settori cambiamenti di struttura della giustizia penale cisamente in secondo piano il PCI rispetto al PSI bere non solo nelle alleanze locali, ma anche in pubblico, privato e volontario, comprensivi di già descritti prima, ma anche la creazione di in- come antagonista della DC. quelle nazionali. Martelli da tempo ha posto il asili, gruppi di gioco, migliori scuole primarie, frastrutture completamente nuove attraverso Viene organizzata per l’occasione una sorta di partito alla testa dello schieramento referendario centri per i bambini e badanti. Questo è anche l’istituzione di carte di identità e la registrazione mini-scissione al fine di presentare il PSI come su nucleare e giustizia e così la DC, dopo aver un settore per l’innovazione dei sistemi di repe- elettronica di tutti quelli che entrano nel nostro una formazione degenerata da cui i “veri socia- dichiarato al paese di preferire le elezioni anti- rimento dei fondi: l’incremento degli aiuti per i paese. Una volta adottati, questi provvedimenti listi” fuggono verso il PCI che si atteggia sem- cipate per non far celebrare i referendum, deve bambini sotto i 5 anni, oltre al già esistente di- ridurranno i costi della criminalità e dell’immi- pre più a partito unico della sinistra. Aderiscono affrontarli in autunno isolata e sapendo di per- ritto a un asilo parttime per i bambini tra i 3 e i grazione clandestina ed è un classico esempio all’appello delle Botteghe Oscure in particolare dere. Da parte sua il PSI si presenta come l’ani- 4 anni, dovrà essere alla base di una giusta e so- di moderne regole di accoglienza che un citta- Antonio Giolitti, l’ex direttore di “Mondopera- matore di un’area che coagula verdi e radicali stenibile allocazione dei costi. Anche su questo dino abbia dei doveri così come dei diritti. Inol- io” Federico Coen e l’ex direttore dell’“Avanti!” insieme a liberali e socialdemocratici. De Mita CRITICAsociale ■ 19 12 / 2012

non ha alternative e deve chiedere i voti gio Amendola nel 1961 dopo il rilancio della de- derne la sorte politica sono le elezioni ammini- rani” ossia alla commemorazione degli scontri dell’“inaffidabile”, subendo il veto sulla propria stalinizzazione da parte di Krusciov al XXII strative di fine maggio in cui il PCI arretra ed il della Bolognina promossa dall’Associazione candidatura ed accettando il compromesso di Congresso. Togliatti reagì seccamente: “Il com- PSI quasi lo raggiunge. “C’è un’analogia del Nazionale Partigiani Italiani. Il suo intervento è una soluzione transitoria con Goria. pagno Amendola è troppo provinciale, bisogne- PCI con la situazione del PSI nel ‘76 - dichiara involontariamente - ma testualmente - “gatto- Il segretario della DC tenta allora di far rien- rebbe mandarlo di più nei paesi dell’est”. “La Occhetto - anche noi siamo nella situazione che pardesco”: “Se vogliamo conservare tutto il va- trare il PCI in qualche modo nel quadro delle de- considerai come la minaccia di una punizione ci impone di delineare un ‘nuovo corso’, il nuo- lore della vostra battaglia bisogna cambiare tut- cisioni parlamentari ed avvia le consultazioni sul personale” ebbe a ricordare Amendola3 e l’ar- vo partito comunista”. L’elezione del segretario to”. “Anche il nome?” gli chiede un giornalista. tema delle riforme istituzionali. Nel gennaio gomento nel PCI non venne più adombrato. del PCI è comunque ancora una volta plebisci- “Anche il nome” risponde. Quindi convoca la 1988 ha luogo, non senza solennità, l’incontro Nella primavera dell’88 Craxi, dopo un dibat- taria - 286 a favore 3 contrari e 5 astenuti - e segreteria nazionale per ratificare la decisione, tra le due delegazioni con De Mita e Forlani - tito sul ruolo di Togliatti che si sviluppa sulle co- manca un aperto confronto tra posizioni alterna- ma non vuole alcuna differenziazione. Valgono presidente del Consiglio Nazionale della DC - lonne di giornali e riviste, promuove un conve- tive. Ma Craxi assume un atteggiamento di netta ancora i rituali del centralismo democratico. che ricevono Natta, Occhetto, Tortorella e Pec- gno di “Mondoperaio” sul tema “Lo stalinismo apertura e nel PCI non ricerca più interlocutori “Basta che uno solo dica no - dichiara -che allo- chioli. Il PCI accetta di aiutare l’ascesa di De e la sinistra italiana” nell’intento di trattare l’ar- alternativi alla segreteria Occhetto. Conserva ra mi fermo”. “Io ebbi l’unanimità - ricorda - al- Mita incoraggiandolo a porre la riforma istitu- gomento non come attacco del PSI al PCI, ma sempre il ricordo di quando erano a Milano in- trimenti non sarei andato avanti”.8 In questa zionale come priorità di governo e quindi in Par- in termini di riflessione autocritica sul passato sieme alla guida dei giovani del PSI e del PCI convergenza unanimistica il cambio del nome è lamento accentua l’opposizione a Goria sulla comune e mettendo in discussione anche le ed Occhetto era impegnato nel gruppo “eretico” vissuto e costruito come se fosse un passaggio legge finanziaria. E’ Occhetto in febbraio, men- “corresponsabilità” del PSI. Gli storici di area che faceva capo al filosofo Antonio Banfi in po- alla clandestinità. Occhetto oggi riconosce che tre il governo è agli stremi, a spiegare che è pos- comunista - con l’eccezione di Gastone Mana- lemica con l’“hegelismo napoletano” allora pre- “la stragrande maggioranza” dei dirigenti erano sibile un accordo con la DC di De Mita senza corda - rifiutano ogni invito. Ma Craxi coinvol- valente nel PCI nazionale. Un dialogo in effetti ancora “consumati togliattiani” e cioè “ritene- contraddire la proposta ufficiale dell’alternativa ge studiosi come Vittorio Strada ed in particolare si apre e da parte socialista non ci sono più po- vano che ci si dovesse piegare agli eventi e al- di sinistra. Non si tratta di due linee diverse - so- quelli dell’area repubblicana che è tradizional- lemiche nei confronti del vertice del PCI se non l’ineludibilità delle circostanze”9. stiene Occhetto -, ma di tappe successive in mente la più dialogante con il PCI: presiede Giu- quelle di “routine” determinate dalla diversa col- quanto il governo De Mita può aprire una “nuo- seppe Galasso e la relazione d’apertura è di Leo locazione parlamentare. Lotta alla droga e presidenzialismo va fase”. Il Pci usa l’alternativa solo come pres- Valiani che riconoscendo il contributo dato da Nel gennaio 1989 la ricorrenza del bicentena- In quella fine 1989 Craxi - di ritorno da Wa- sione sul PSI per una rottura del centro-sinistra Togliatti nel dopoguerra aggiunge però che non rio della Rivoluzione francese vede un avvici- shington dove oltre al Presidente Bush ha incon- in modo da riaprire la strada ad una sua alleanza può essere considerato “un maestro della demo- namento nel momento in cui Occhetto rifiuta trato anche William Bennet, che guida l’Ente per con la DC. A questo punto Craxi accetta De Mi- crazia, come invece è stato Saragat”. Vittorio l’eredità del giacobinismo in quanto “aveva in la lotta alla droga - riprende il tema che aveva ta, ma lo costringe a rompere con il PCI proprio Strada nella sua relazione definisce lo stalinismo sé le radici del totalitarismo”7. L’affermazione già trattato al Congresso di Verona. La campa- sul terreno delle riforme istituzionali. Il primo “la fase suprema del marxismo realizzato”. Cra- suscita l’irritazione di parlamentari comunisti gna contro “il fenomeno distruttivo della droga” impegno che infatti il PSI impone in materia nel- xi da parte sua sembra cercare il “dialogo”. Cri- quali Massimo Cacciari che insistono nel difen- - aveva sostenuto nell’84 - richiede oltre alla lot- le trattative per il nuovo governo è l’abolizione tica gli “eccessi linguistici” che si sono registrati dere Robespierre in coppia con Togliatti, ma ta alla criminalità organizzata anche “una mo- del voto segreto nelle leggi finanziarie. Non solo nella polemica (come l’aver chiamato Togliatti consolida nel PSI la convinzione che si possa bilitazione morale che deve partire dal basso e così l’irpino viene costretto allo scontro frontale “carnefice”) e sottolinea che anche nel PCI è su- aprire una stagione positiva tra i due partiti. coinvolgere l’azione delle famiglie”. Non è una con il PCI, ma stando a Palazzo Chigi deve poi perato il tempo del culto del “Migliore” ricor- Le nubi tornano però quando in primavera iniziativa estemporanea anche se finisce così al cedere la guida del partito proprio a Forlani, al dando che “all’ultimo congresso del PCI, a Fi- Occhetto deve affrontare il primo congresso da centro di violenti attacchi personali. Cessa il leader che ha sempre guardato con maggior fa- renze, ho notato che Togliatti non è mai stato ci- segretario. Le resistenze al suo “nuovo corso” e fiancheggiamento con i radicali e guarda al vore a Craxi e ostilità al PCI (nel 1979 fu l’unico tato”4. Spera di trovare una sponda negli espo- in particolare alla distensione tra PSI e PCI sono mondo cattolico. Non si tratta però del “dialogo nella Direzione democristiana a non condividere nenti che sembrano meno continuisti come i diffuse sia nelle generazioni che temono di es- con i cattolici” rivolto al Vaticano o alla DC, in- il veto all’incarico affidato da Pertini a Craxi). “miglioristi” di Napolitano e lo stesso Occhetto. sere “pensionate” sia tra gli stessi seguaci del se- teso come lasciapassare governativo, ma di un Indebolito dallo scontro con il PCI, dopo la per- Ma la reazione dell’intero PCI è di chiusura. Per gretario quasi tutti formatisi nella FGCI degli riposizionamento elettorale dello stesso PSI. dita della segreteria il governo De Mita soprav- i “miglioristi” Cervetti interviene in via riservata anni ‘70 e inizio ‘80 con l’incubo della “social- Come era già emerso dalla conferenza di Ri- vivrà pochi mesi. chiedendo l’interruzione di una polemica che li democratizzazione”. Quindi Occhetto ripete la mini il PSI con Craxi è andato approfondendo mette ulteriormente in difficoltà, mentre Occhet- scelta di Natta: rinnovarsi significa - ancora una l’attenzione verso determinati settori e filoni cul- PSI e PCI verso il crollo del muro di Berlino to difende la memoria di Togliatti con l’argo- volta - “fare come in URSS”. Alla vigilia del- turali del mondo cattolico. Tutta la politica im- Chiusa la prospettiva di possibili intese con la mento che “solo offuscare il ruolo di fondatori l’assise il segretario comunista si reca al Crem- perniata sull’imprenditorialità diffusa, sul loca- DC, il PCI - dibattuto tra arroccamento e social- della democrazia italiana svolto dai partiti di To- lino come per ostentare un “imprimatur” alla lismo, le nuove professioni ed il terziario, carat- democratizzazione - sceglie di aggrapparsi a gliatti e di Nenni, all’epoca accomunati nella svolta ed il XVIII Congresso del PCI diventa teristica poi degli anni di Palazzo Chigi, in al- Gorbaciov. E Craxi lo incalza proprio su questa stessa prospettiva storica, porterebbe di fatto ad una delle più grandi manifestazioni fìlosovieti- ternativa al tradizionale primato del rapporto contraddizione di fondo per cui il massimo di affermare che l’unico padre di questa democra- che con il video del saluto di Gorbaciov proiet- sindacato-grande capitale recepisce le analisi so- innovazione si configura come un ritorno all’an- zia è stato Alcide De Gasperi”5. tato in apertura alla platea dei delegati. Il leader ciali dell’intellettualità riunita da De Rita nel tico legame diretto con il Cremlino. A fine mar- Né da Mosca il PCUS manca di scendere in del Cremlino è citato decine di volte. L’URSS è Censis, così come la stessa piattaforma su cui si zo 1988 Natta insieme a Napolitano si reca a campo a difesa del lavoro svolto da Togliatti in ancora lo “Stato guida”: solo ancorandosi a Mo- determina lo scontro con i comunisti della CGIL Mosca per essere decorato dal Presidente del URSS con interventi di Fiedrich Firsov dell’Isti- sca si può aver ragione. valorizza soprattutto le tesi più innovative della Presidium del Soviet Supremo, Andreij Gromi- tuto per il marxismo leninismo di Mosca e di A quanti avevano sostenuto la tesi di cambiar CISL di Carniti e Tarantelli.10 ko, della Medaglia d’onore del PCUS, l’Ordine Serghei Vasiltsov dell’Accademia delle Scienze nome, Occhetto replica con la proposta che fu Per Craxi ceto medio, stato sociale e famiglia della Rivoluzione d’Ottobre. Non era stata di- dell’URSS. In particolare i sovietici sostengono di Longo e Bufalini nel ‘65 secondo cui il PCI sono tre questioni fortemente correlate. Si im- chiarata esaurita la “spinta propulsiva”? Ai gior- che Togliatti si sarebbe dichiarato d’accordo con può chiamarsi diversamente solo nella prospet- pegna sul terreno della lotta alla droga proprio nalisti che gli chiedono se lo “strappo” di Ber- Dimitrov nel non far incriminare un loro colla- tiva di unificarsi con altri movimenti per creare perché il dramma della tossicodipendenza gio- linguer sia confermato il segretario del PCI re- boratore polacco. E’ l’unico caso che possono il partito unico della classe operaia italiana. E vanile lo evidenzia ed il suo obiettivo è - oltre plica: “Le sentenze e i giudizi della storia non citare: anche a loro non risulta alcun intervento quindi nella relazione d’apertura il 19 marzo de- ad incoraggiare la lotta alla criminalità organiz- sono mai senza appello”1. a favore di un italiano. finisce il termine ‘comunista’ “il più nobile e al- zata nel settore - dar vita a una rete di assistenza Nello stesso periodo il PCI riallaccia i rapporti La reazione comunista alle critica di Togliatti to riconoscimento della libertà umana, scritto da e di campagna preventiva aiutando famiglie e non solo con il KGB, ma anche con la Stasi ed è quindi aspra e compatta da Napolitano a Pe- un grande uomo”. È così che mentre l’Impero associazioni. è sempre Natta a ricevere dal leader della Ger- truccioli fino al segretario della FGCI Pietro Fo- sovietico era già scosso da venti di crisi nel Con- Contemporaneamente rilancia le riforme isti- mania dell’Est, Honecter, una delle massime lena a cui si aggiungono gli intellettuali da Giu- gresso del 1989, Occhetto tenta una sorta di “pu- tuzionali, ma sempre più insistendo sul presi- onorificenze del regime, il Premio Karl Marx. seppe Vacca a Michele Serra. lizia etnica” verso la destra riducendone al mi- denzialismo e, consapevole del muro DC-PCI “Il rinnovamento a Mosca - commenta Ugo Se i comunisti disertano i convegni socialisti, nimo la presenza nei nuovi organismi dirigenti. in materia, sfida i partiti maggiori nel rapporto Intini sull’“Avanti!” -avrebbe potuto spingere il i socialisti al contrario partecipano a quelli del diretto con l’elettorato: si concentra sulla propo- PCI a realizzare al suo interno un rinnovamento PCI. Craxi insistendo nella ricerca di dialogo Il dissolvimento del comunismo sta del referendum propositivo per istituire l’ele- ancor più incisivo, ampliando la revisione, l’oc- con Napolitano e Occhetto segue i lavori del Il cambio del nome maturerà solo all’unisono zione diretta del capo dello stato. Antonio Lan- cidentalizzazione, l’analisi critica della propria Convegno da loro organizzato nell’aprile 1988 con quanto avviene ad Est. Già prima del crollo dolfi riepilogando le proposte di riforma istitu- storia. Eppure - conclude Intini -mentre il partito sul PCI e l’Europa. A intervenire per il PSI sono del Muro di Berlino Occhetto è in Ungheria do- zionale avanzate da Craxi al XLV congresso sovietico ha accettato due volte, con Krusciov e De Michelis e i ministri Renato Ruggiero e La ve i comunisti decidono di abbandonare la de- svoltosi a Milano nella sala dell’ex fabbrica An- con Gorbaciov, la rottura della continuità storica Pergola, mentre Martelli dalle colonne del “Ma- nominazione di “Repubblica popolare” e di saldo dal 13 al 18 maggio 1989 osserva: “Nella e la denuncia critica del proprio passato, il PC nifesto”6 auspica “la creazione di una grande no- cambiar nome al Partito e nello stesso Comitato scelta tra il modello gollista, ereditato poi da italiano, il più occidentale tra i partiti comunisti, vità politica: un processo di unità che impegni Centrale del PCUS l’argomento è ormai all’or- Mitterrand, contrassegnato da una presidenza non si è mai spinto a tanto”2. Il fatto che le Bot- tutte le forze di progresso laiche-democratiche, dine del giorno. Del resto il rituale seguito da forte e da un’istituzione parlamentare debole, ed teghe Oscure siano più continuiste del Cremlino socialiste-democratiche, comuniste-democrati- Occhetto è ostentamente un’imitazione del mo- il modello statunitense, nel quale la forza cen- esplode con la polemica derivante dalle riabili- che” insieme alla componente radicale e am- dello moscovita. Come Gorbaciov ha scelto tralistica della presidenza viene controbilanciata tazioni in URSS delle vittime - da Bucharin a bientalista. A suscitare in Craxi la speranza di un l’assise dei veterani sovietici per delineare il suo da un forte ed onnicomprensivo controllo par- Radek -dei processi del Grande Terrore tra il miglioramento di rapporti tra PSI e PCI giunge progetto innovatore, così il segretario del PCI lamentare, il PSI appare decisamente orientato 1936 e il 1938. Il tema delle “corresponsabilità” in giugno la sostituzione di Natta con Occhetto. decide di informare la base del Partito parlando verso questo secondo”.11 È così che il legame di Togliatti era stato sollevato dallo stesso Gior- Natta era stato colpito da un malore, ma a deci- simbolicamente in una analoga assise di “vete- tra presidenzialismo e federalismo diventa per 20 ■ CRITICAsociale 12 / 2012

il PSI organico. Il presidenzialismo non nasce rante della continuità e sostiene la tesi di un’“au- e umiliato - non rieletto nella votazione segreta to di poteri costituenti alla prossima Camera o in Craxi da narcisismo: per una forza tutto som- toriforma-inglobamento” del PCI che eviti scis- - ed ancor più condizionato dalla sinistra e dal- elezione di un’assemblea costituente: da un lato mato modesta che può al massimo realistica- sioni a sinistra. l’apparato controllato da D’Alema che si atteg- il PSI per il presidenzialismo espressione di una mente superare il 15 per cento l’unica strada per Craxi presenzia al Congresso evitando inter- gia a garante del continuismo. coalizione riformista che dreni consensi da de- evitare il “bipartitismo imperfetto” è la forma- ferenze interne. Ritiene irrealistica la proposta Craxi però non polemizza, ne cerca di con- stra e da sinistra e dall’altro DC e PCI-PDS per zione di un’aggregazione elettorale con i partiti di un’alternativa globale alla DC, ma continua trapporre l’impegno del PSI nel campo occiden- un maggioritario che veda i due partiti primeg- laici e parte del mondo cattolico che si insedi a ricercare un’intesa e propone ad Occhetto l’al- tale alla posizione del PCI-PDS ancora schierato giare in opposte coalizioni. Occhetto è ormai con forza nella posizione centrale. Riforma isti- leanza per andare su una piattaforma comune a con l’URSS contro l’intervento militare sotto completamente allineato sulla posizione demo- tuzionale, proposta legislativa e lotta politica un negoziato con la DC. Ancora il 22 marzo l’egida dell’ONU.17 Proprio nel febbraio 1991 cristiana: “In primo luogo - afferma - noi siamo hanno in lui una logica unitaria. 1990, alla Conferenza programmatica del PSI a Craxi ridimensiona le differenze di fronte al per dare un potere in più ai cittadini, il potere di Inoltre è un modo per accentuare la sua cam- Rimini, Craxi incontra D’Alema e Veltroni e conflitto con un appello comune insieme ad Oc- designare in modo diretto la coalizione”. Il PSI pagna contro l’egemonia del marxismo nel cam- sollecita un accordo. È quindi falsa la versione chetto contro il coinvolgimento della popolazio- invece contrasta frontalmente la proposta di ri- po della cultura politica. Il marxismo del PCI di un Craxi arroccato nel recinto del cosiddetto ne civile. Ancor più decisamente rifiuta la con- forma elettorale presentata dalla DC. con le sue formule sullo Stato come mera sovra- CAF - con Andreotti e Forlani - per escludere il trapposizione con il PCI-PDS quando, nelle set- Giuliano Amato, vicesegretario del PSI, par- struttura e con la barbara e devastante distinzio- PCI. In particolare è proprio sul tema della timane successive, si apre la crisi di governo e lando alla Camera il 25 luglio la paragona alla ne tra “democrazia formale” e “democrazia so- “Grande Riforma” che il CAF mostra la sua ine- nel PSI è forte la pressione per le elezioni anti- legge Acerbo che spianò la strada al regime fa- stanziale” mostra appunto tutta la sua arretratez- sistenza. Andreotti - da Presidente del Consiglio cipate. Non solo per i sondaggi nettamente fa- scista: “Quella legge prevedeva il premio di za nel dibattito sulla modernizzazione della rap- -prende posizione contro Craxi e con una nota - vorevoli l’occasione appare chiaramente propi- maggioranza per chi avesse raggiunto il 25 per presentanza. Il Centro per la Riforma dello Stato il 22 maggio 1990 -afferma che “non crede alla zia. E’ infatti al massimo la tensione tra Cossiga cento dei voti e la preferenza unica da esprimere del PCI con Pietro Ingrao presidente è avvitato possibilità di realizzare la Grande Riforma pro- e la DC ed il PCI-PDS appare ancora barcollante solo con il cognome. La semplificazione del pre- sul rapporto Masse e Istituzioni e cioè su come posta dai socialisti in tempi brevi”, per lui “sono e antioccidentale, mentre il PSI, con De Miche- mio di maggioranza non è una soluzione, ma il le istituzioni borghesi possano essere anche de- possibili alcune riforme istituzionali, soprattutto lis “coordinatore” dei paesi europei impegnati ritorno all’indietro. Non entro nel merito, del re- mocratiche grazie all’azione di massa e alla vi- quella elettorale” con riferimento positivo alla nell’intervento dell’ONU, non può essere tac- sto - concluse Amato - gli argomenti contro que- gilanza rivoluzionaria. Con Craxi tematiche e iniziativa di Segni. Ed in dicembre Forlani a ciato di equivocità. Ma Craxi impone il rientro sta impostazione furono già espressi nel ‘23 du- autori ignorati o tenuti ai margini - espressione proposito della proposta di Craxi bolla come della crisi con un nuovo governo Andreotti. For- rante la discussione sulla legge Acerbo”. E Val- soprattutto della tradizione liberale - vengono ri- “pericolose” in materia costituzionale “consul- se fu un errore, infatti va incontro al referendum do Spini, sottosegretario all’Interno, commenta: scoperti, citati e rompono il monopolio della let- tazioni che abbiano carattere di emotività” come sulla abolizione della preferenza unica. Giuliano “La verità è che il PDS in questi anni è mancato teratura marxista. Il revisionismo italiano negli il referendum propositivo sulla repubblica pre- Amato ricorda che Craxi non volle lo sciogli- all’appuntamento con la Grande Riforma delle anni ‘80 si configura appunto come capacità di sidenziale. “Le preoccupazioni di Forlani che te- mento anticipato delle Camere proprio per dar istituzioni, un appuntamento che avrebbe potuto recuperare autori liberali che i comunisti aveva- me la troppa emozionalità dei referendum - gli modo a Occhetto di meglio prepararsi alle ele- qualificare fortemente le forze della sinistra. Ha no per decenni identificato con il nazismo e il replica Craxi il 15 dicembre 1990 - suscitano la zioni politiche in quanto il leader del PSI non preferito avere un atteggiamento che, di fatto, in fascismo. In quegli anni la reazione della DC e nostra ilarità e ci fanno venire in mente la Ma- era affatto ostile all’evoluzione del PCI-PDS18. Parlamento, è stato conservatore”. del PCI al delinearsi sempre più concreto della donna pellegrina”. Ma il referendum sottrae a Craxi il primato possibilità di un referendum propositivo sul pre- L’orizzonte di Craxi non è quindi quello di nelle riforme istituzionali. Il PSI aveva cercato Il logoramento sidenzialismo è parallela, speculare e solidale: chiudersi nel rapporto con la DC di Andreotti e di svuotarlo alla vigilia proponendo in aprile Ma un sostanziale e generale logoramento de- riformare la legge elettorale dando vita a due Forlani. Tra 1’89 e il ‘92 sono ripetute le pole- l’apertura di un processo costituente, ma la pri- riva dalla posizione che Craxi ha assunto dalle schieramenti rispettivamente egemonizzati miche in cui si irride agli “accordi biblici” quan- ma reazione negativa fu proprio del PCI-PDS ultime elezioni politiche vestendo al tempo stes- spazzando via la posizione centrale che sta co- do la DC chiede l’impegno per prospettive rigi- che attraverso una dichiarazione di Gavino An- so i panni di spettatore e di protagonista. La sua struendo Craxi. damente di pentapartito, così come Craxi stesso gius, coordinatore politico del partito, dramma- politica dal 1987 è cioè basata sulla distinzione Il punto di svolta è sintetizzato da Mario Se- insiste sul divario tra “società veloce” e “stato tizza lo scontro con il PSI accusandolo di “at- tra governabilità e governo. Da un lato si impe- gni nel maggio T989 mentre il PSI dal Congres- lento” contro il “tirare a campare” teorizzato da tacco alla democrazia parlamentare” e di “attac- gna a garantire la stabilità, ma dall’altro ostenta so dell’Ansaldo aveva posto come impegno Andreotti. E’ del maggio 1990 l’intervista a co ai valori fondativi della Repubblica”. Si arri- distacco verso la vita quotidiana del governo; se prioritario la legge per il referendum prepositi- Scalfari in cui Craxi assume una posizione di va così al caso Craxi-Hitler. Il Presidente della il governo a guida democristiana appare di basso vo. “DC e PSI - afferma Segni - hanno una stra- aperto incoraggiamento ad una evoluzione del Corte Costituzionale, Ettore Gallo, alla vigilia profilo e poco produttivo tanto più - spera - tegia in conflitto, dato che ognuno dei due aspira PCI (proprio il 3 maggio nel momento di mas- del voto referendario parlando a Bologna dalla emergerà la positività del suo ritorno a Palazzo a una posizione di leadership. Le strade possibili simo scontro tra Berlusconi e De Benedetti per tribuna del Congresso dell’Anpi nel richiamarsi Chigi. Ma con il continuo cambiare di segretari per affrontare la crisi istituzionale sono due: o il la Mondadori). Craxi respinge l’accordo strate- all’intoccabilità della Costituzione fondata “sul della DC e di presidenti del Consiglio, Craxi fi- sistema presidenziale o il rafforzamento del si- gico con la DC contestando che la DC “ha sem- sangue della Resistenza” si lancia in una dura nisce per essere identificato - anche se involon- stema parlamentare attraverso una legge eletto- pre governato al centro, cercando di mantenere requisitoria contro Craxi: lo accusa di voler mo- tariamente - come l’unico e vero punto fermo, rale maggioritaria con il collegio uninomina- un ruolo egemone, aggregandosi di volta in vol- dificare la Costituzione per fare dell’Italia la il principale responsabile di un’azione di gover- le”12. A favore del presidenzialismo di Craxi che ta pezzi di opposizione e digerendoli” e lamenta Germania in cui “il gran capo plebiscitato era no da cui invece si sente del tutto disimpegnato. - come è stato sottolineato da Giuseppe Bede- che con il PSI durante il centro-sinistra degli an- Hitler”. L’enormità è tale che dal Quirinale Cos- Quella distinzione per lui politicamente fonda- schi - si richiama alla posizione sostenuta da ni sessanta e settanta “ci era andata vicina”, siga deve fare una dichiarazione in difesa del mentale tra governo e governabilità finisce quin- Piero Calamandrei alla Costituente, si schiera in ma,la ragion d’essere della sua segreteria dal PSI e del suo segretario, ma il Craxi-Hitler è or- di per non essere percepita e condivisa dall’opi- particolare lo storico liberale Rosario Romeo.13 1976 è stata appunto il rifiuto di considerare ine- mai un’icona dell’antifascismo postcomunista. nione pubblica. Il “vento” è anche cambiato da Il presidenzialismo di Craxi è infatti la logica vitabile la centralità della DC. Quindi rivolto al Sull’esito per il PSI negativo di quella consul- parte del potere economico che all’inizio degli conseguenza della polemica sviluppata contro il PCI dichiara che dopo la caduta del Muro di tazione referendaria del ‘91 influì soprattutto il anni ‘80, aveva seguito con favore la sua politica “compromesso storico”. Berlino “la situazione è in via di cambiamento. venir meno della DC agli impegni presi. Segni di stabilità politica e di risanamento finanziario. A me pare che ora esistano le condizioni per un presentò infatti il voto come l’occasione offerta Ora il suo ritorno a Palazzo Chigi è visto in- Tra PCI-PDS e inesistenza del CAF superamento delle divisioni delle sinistre italia- al proprio partito e ai centristi delle altre forze vece con avversione, si configura come la riaf- Da Botteghe Oscure inizia quindi la conver- ne”. E lo stesso Scalfari conclude favorevolmen- politiche per un pronunciamento contro la per- fermazione di una centralità del potere politico genza verso Segni e il maggioritario. Quando te l’intervista salutando Craxi-Garibaldi con un: dita della presidenza del consiglio de. Era un ap- e di riflesso dello Stato. Alla sua pretesa di “dia- nel marzo del ‘90 Craxi rilancia il referendum “Mi scappa di dire: forza generale!”. pello invitante anche a sinistra per tutti gli anti- lettizzare” i vertici imprenditoriali sostenendo propositivo (anche per singole leggi onde ovvia- Inoltre la tesi del Craxi-Caf con una sorda socialisti dai comunisti ai radicali antiproibizio- l’emergere di nuovi soggetti, si aggiunge la ri- re alla lentezza con cui il Parlamento procede chiusura verso la crisi comunista è smentita dal nisti. Il rapporto con i radicali era definitivamen- luttanza che sempre più manifesta alla cessione sulla nuova normativa contro la droga) così re- suo comportamento in occasione della Guerra te perso in conseguenza della tesi sullo sbarra- di posizioni stra-tegiche che sono in mano pub- plica Bassanini che è diventato l’esperto di Oc- del Golfo. Dall’agosto del 1990 fino al febbraio mento al 5 per cento e della legge contro la dro- blica. Dipingere quel che viene messo in cantie- chetto in materia:n “La proposta di un referen- 1991, quando si svolge il congresso di Rimini ga; a nulla era valsa la successiva proposta di re a Milano contro Craxi come frutto di un de- dum propositivo sulla ipotesi di riforma costitu- che segna la trasformazione del PCI in PDS, il Craxi di diminuire il numero dei deputati a 400 moniaco complotto ordito nel “gabinetto del zionale avanzata da Craxi a Rimini non può non conflitto in Iraq è infatti per il PCI “il tema do- che equivale a uno sbarramento del solo 3,5 per dottor Calligari” è altrettanto ridicolo dell’attri- suscitare serie perplessità e riserve. C’è il rischio minante”.15 Ma a Rimini il PCI si trasforma in cento. buirlo all’azione autonoma e indipendente del di un uso in senso plebiscitario o cesaristico di PDS senza fare i conti con il proprio passato16: Dopo il risultato Craxi commenta: “Se questo “club delle giovani marmotte”. In un paese di- referendum”14. si dichiarano non più comunisti evitando però significa che il paese desidera a gran voce che sordinato come l’Italia ogni smottamento è frut- Nel marzo 1990 si svolge a Bologna il XIX di rivedere i giudizi sul PCI e del PCI. Il comu- si ponga mano a riforme radicali delle istituzioni to di una pluralità di concause. Per i più - magi- Congresso del PCI con 3 mozioni - Occhetto, nismo è considerata un’esperienza superata, ma e del sistema politico, allora noi siamo della par- strati, uomini d’affari, operatori culturali - l’an- Ingrao-Natta, Cossutta - sul tema del fare o me- non sbagliata. Il PCI ufficializza così il cambio tita. Se invece crescono le voci di un attacco ticraxismo è stato molto semplicemente una no un nuovo partito. Occhetto affronta i delegati del nome e del simbolo evitando qualsiasi ri- qualunquistico ai partiti, noi non ci uniamo al “opportunità professionale”. Quel che si può ossessionato dal timore di essere contestato da chiamo al “socialismo europeo e occidentale”. coro”. Ma ormai il contrasto si radicalizza ed è rimproverare ai singoli - proprio perché del tutto sinistra. Ingrao sembra avere diritto di veto e al Il Congresso del ‘91 si svolge pertanto sullo evidenziato dal dibattito parlamentare che si liberi e consapevoli - è di aver esercitato e pro- suo luogotenente Antonio Bassolino viene affi- sfondo di un ‘revival’ dell’antiamericanismo. La svolge nel luglio 1991 dopo il messaggio di mosso quella che Vasilij Grossman ha definito dato un ruolo determinante di cerniera tra i dis- conclusione è un Occhetto che, dopo aver gui- Cossiga alle Camere (che Stefano Rodotà definì “la gioia cattiva”. Ma nel rifiuto delle assurde sidenti di sinistra e la segreteria. D’Alema - che dato la trasformazione del PCI con l’occhio fisso “un attentato alla Costituzione”) per la revisione dietrologie non bisogna negare l’evidenza e cioè è già numero due del Partito - si atteggia a ga- su Mosca e sulla sinistra interna, esce indebolito dell’alt. 138 della Costituzione ed il conferimen- il fatto che Craxi è stato colpito per via extra- CRITICAsociale ■ 21 12 / 2012

parlamentare, da forze extraparlamentari e che 1979, s’impegni a non più governare con la DC e finanziamenti al PCI e ad altri partiti si intrec- le residue possibilità di sopravvivenza. Craxi è all’epoca in Italia la più consistente opposizione ovvero a riproporre un’alleanza neofrontista con ciavano strettamente. riuscito a sconfiggerlo sul terreno politico, elet- a Craxi non era nel mondo politico, ma in quello l’ex segretario del PCI nelle prime elezioni dopo Il regolamento degli equilibri tra potere poli- torale e culturale. L’“egemonia” - quella formula economico-finanziario. la fine del comunismo. tico e potere economico e tra imprenditoria pub- gramsciana della forza più consenso che per Dare le banche ai presidenti della Confindu- blica e privata è stata una componente impor- Berlinguer configurava il PCI come “forza in- stria, far autogestire il sistema creditizio diretta- La caduta tante della sua azione politica al partito e al go- vincibile” - ormai era solo oggetto di studio re- mente dagli imprenditori è per lui inconcepibile. Rimane l’ultimo atto: la caduta. All’indomani verno. Non fu statalista, ma pluralista, in pari trospettivo. I suoi interlocutori - che peraltro identificano lo- delle elezioni - pur tra polemiche e delusioni - tempo non attribuiva un ruolo salvifico allo stato E quindi nel dare un giudizio su Craxi non bi- ro stessi con le fortune del Paese - sono delusi l’unica maggioranza possibile è ancora il penta- maggiore confindustriale che anzi riteneva ab- sogna dimenticare che ha avuto ragione e che la ed escono quindi da Piazza Duomo convinti che partito e Craxi è il suo “candidato unico”. La sua bastanza miope ed egoista, scarsamente attento sua politica ha vinto. L’eliminazione violenta l’ufficio di Craxi sia ormai il vero fortino del leadership nell’ambito della maggioranza era al- non solo alla tutela sociale, ma anche all’auto- non è mai una sconfitta. Con la sua uscita di sce- presidio pubblico da far saltare. Nasce e si pone l’epoca fuori discussione. Persino Bruno Visen- nomia e indipendenza nazionale. E’ stato così na da un lato il “nuovismo” politico e dall’altro a Milano, anche se in sordina e in modo ovatta- tini il 4 gennaio del 1992 dalle colonne di “Re- un soggetto determinante per una politica di ri- il potere economico hanno potuto finalmente to, una questione di fondo che riguarda la legit- pubblica” definiva Craxi “un eminente Presi- lancio economico, di tenuta democratica e di al- giocare “a porta vuota”. Sono così trascorsi dieci timità di spazi di potere decisionale della politica dente del Consiglio” e teneva a ricordare che per leanza atlantica, ma sempre come interlocutore anni in cui in Italia si è continuato a celebrare sull’economia e dell’economia sulla politica. lui era stato “un privilegio avere avuto respon- autonomo e mai subalterno di fronte a poteri referendum e ad approvare leggi per modifiche Matura un’animosità sempre più violenta al sabilità di governo sotto le sue presidenze”. La economici, partiti alleati, stati stranieri. La storia elettorali e costituzionali. Non si è però ancora suo ritorno alla guida del governo. Craxi non av- maggioranza, per quanto la si sia poi voluta di- di Craxi si è svolta in coincidenza della più for- arrivati ad una soluzione definitiva. Dieci anni verte l’organizzarsi di questa insofferenza e che pingere travagliata, dimostrò invece nella so- midabile offensiva sferrata dall’imperialismo non sono pochi ed il fenomeno è unico al mon- non è più possibile alcuna mediazione su questo stanza e nella forma - secondo il dettato costitu- comunista su scala internazionale, un attacco do. Le ragioni delle difficoltà del sistema mag- terreno. Continua la sua marcia di avvicinamen- zionale - di essere capace di imporsi nelle isti- che ha visto, in particolare in Italia, la più com- gioritario a radicarsi in Italia non sono infatti to a Palazzo Chigi preoccupandosi di preparare tuzioni parlamentari eleggendo il 24 aprile i pro- pleta latitanza del sistema imprenditoriale pub- meramente tecniche, ma soprattutto politiche. una nuova stagione di modernizzazione istitu- pri candidati alla presidenza di entrambi i rami blico e privato che ha pensato semmai ad accor- Esse derivano in buona parte anche dal fatto che zionale e politica credendo di poter inglobare del Parlamento. Coesione e determinazione del- di con esso. entrambi gli schieramenti contrapposti vedono fermenti leghisti e revisionismo comunista. la maggioranza sono talmente chiare in sede isti- A partire dal 1967, con guerre, colpi di stato, in posizione molto rilevante quanti sono cresciu- A questo riguardo la raffigurazione del craxi- tuzionale che le Botteghe Oscure, dopo 15 anni, invasioni militari, riarmo nucleare, organizza- ti e si sono formati maturando disprezzo e re- smo nel segno di una novella “bonaccia delle perdono la guida della Camera dei Deputati. A zioni terroristiche e mobilitazioni violente il co- vanscismo nei confronti di principi e di risultati Antille” non è veritiero. Tra 1’89 e il ‘91 - ad questo punto - a norma di Costituzione - il Pre- munismo è andato all’attacco dall’America La- che hanno caratterizzato l’identità e l’evoluzione esempio - in Lombardia il PSI spacca, colpo su sidente della Repubblica deve dare l’incarico per tina al Como d’Africa, dal Medio all’Estremo del Paese che sono invece ancora condivisi dalla colpo, i vertici della DC, del PCI e della Lega: la formazione del governo. Ma Cossiga, che pe- Oriente incoraggiando putsch militari persino in maggioranza degli italiani. L’anticraxismo ha prima determina la messa in minoranza della si- raltro aveva già svolto da settimane consultazio- Europa dal Portogallo alla Polonia. Chi parla di vinto così nel segno dell’“antipolitica” e del ri- nistra DC che dalla nascita dell’ente regionale ni informali nell’ambito della maggioranza, an- autoaffondamento del comunismo sono gli am- getto della “democrazia reale” italiana. L’insie- nel 1970 deteneva una incontrastata leadership ziché convocare Craxi, il 25 aprile convoca i bienti politici, culturali ed economici che nel mi- me dei luoghi comuni che danno identità alla co- “storica” nel partito e nell’istituzione, quindi giornalisti e si dimette grottescamente in antici- gliore dei casi non hanno mai mosso un dito siddetta “seconda repubblica” mettono d’accor- provoca le scissioni della Lega e del PCI capi- po di sole poche settimane provocando una de- contro il comunismo nei suoi ultimi 25 anni di do postcomunisti, postfascisti e “nomini novi” tanate dai rispettivi capigruppo regionali. cisiva inversione nella tabella di marcia.19 Men- vita soprattutto quando sembrava vincente. Ma nella condivisione di un giudizio negativo sulle Il tema delle riforme istituzionali è ora visto tre la “scaletta” istituzionale prevedeva che il Muro di Berlino comincia a cadere con la vit- forze e le personalità che storicamente hanno co- da Craxi soprattutto come risposta al fenomeno l’elezione del successore di Cossiga sarebbe av- toria dei non comunisti in Polonia dopo una pro- struito e garantito la democrazia in Italia e che della Lega che nel ‘90 ha raggiunto il-20 per venuta dopo la definizione degli equilibri della va di forza decennale. Il comunismo è stato ne avevano fatto il paese occidentale dove più cento in Lombardia. Di fronte al consenso rac- maggioranza da parte di Craxi con la formazio- sconfitto in seguito a una lotta che ha visto sul alta è stata la partecipazione al voto e la fiducia colto da Bossi distingue tra federalismo e razzi- ne del nuovo governo e quindi con alle spalle finire degli anni settanta uomini di Stato reagire rimessa nei partiti. smo. Contesta la polemica sull’immigrazione accordi che avrebbero previsto l’intesa anche ed affrontarlo negli anni ottanta sul piano mili- Il caso Craxi si inquadra così nell’operazione valorizzando l’apporto dato dai meridionali ne- per il Quirinale, il capovolgimento delle scaden- tare, economico ed ideale. Tra questi c’è stato che è stata condotta negli anni novanta dalle gli anni ’50 e ‘60 allo sviluppo del Nord, ma in ze vede ora Craxi in difficoltà. sicuramente Craxi. Ha lottato in prima persona Commissioni Antimafia e Stragi al fine di cri- pari tempo propone il trasferimento di poteri dal Durante le votazioni per il successore di Cos- - esponendosi più di qualsiasi altro leader poli- minalizzare l’anticomunismo democratico di- governo centrale a Regioni e Comuni. Sollecita siga nel maggio 1992 il gesto di massima aper- tico italiano - in un paese dove essere anticomu- pingendo mafia, terrorismo e corruzione come l’approvazione di una legge per l’istituzione del- tura per Occhetto sarà quello di proporre - seria- nista democratico sembrava essere destinati a fenomeni a cui non solo il comunismo italiano le aree metropolitane che, con i governi a guida mente - al PSI di votare un uomo del suo partito: soccombere di fronte alle forze d’urto dell’irra- sarebbe stato completamente estraneo, ma che democristiana, si rivela però impraticabile. Di l’ex segretario della CGIL che aveva guidato lo zionalismo e del conformismo dominanti. soprattutto sono conseguenza dello sbarco an- certo non vuole una rottura frontale con Occhet- scontro interno con i socialisti sulla scala mobi- In particolare il declino del comunismo in Ita- glo-americano, dell’adesione dell’Italia alla Na- to. In agosto ‘91 farà ancora una nuova dichia- le, Luciano Lama, come Presidente della Re- lia non è iniziato con l’abbattimento del Muro to, della non partecipazione del PCI al governo razione congiunta PCI-PSI di sostegno a Gor- pubblica. Una proposta inoltre puramente pro- di Berlino. Il PCI - il partito di Gramsci, Togliatti del Paese. Senza e contro i comunisti non è pos- baciov durante il tentativo di colpo di stato a vocatoria a cui non pensava seriamente lo stesso e Berlinguer, il più grande partito comunista in sibile una vera democrazia. La rappresentazione Mosca e in settembre avvia un’ulteriore “offen- Occhetto che era stato il principale animatore Occidente, l’esperienza a cui avevano guardato infamante di chi nell’Italia repubblicana ha agito siva di pace” con incontri all’Hotel Raphael e dell’opposizione a Lama come successore di con rispetto ed ammirazione i più autorevoli e governato senza e contro i comunisti si salda nel corso del Congresso della CGIL a Rimini. Berlinguer. Andreotti a questo punto - convinto conservatori e progressisti da Parigi a Bonn, da così con l’operazione di accomunare Italia libe- La differenziazione è ricercata invece soprattutto di avere l’appoggio del PCI-PDS - si candida e Washington a San Francisco - nel 1989 era già rale e Italia fascista. da Occhetto. In quel periodo è infatti il PCI-PDS fa mancare i voti a Forlani. Un accordo nella stato sconfitto e si trovava platealmente in crisi. “Il 25 aprile - scrive Luciano Violante da Pre- ad essere ossessionato dal dover dar ragione al maggioranza di centro-sinistra è però ancora La resa dei conti in Italia c’era già stata. Quelli sidente della Camera calpestando il liberalismo socialismo riformista. La crisi dell’URSS e lo possibile e infatti Andreotti si rivolge a Martelli che sono descritti come gli anni della “decaden- - è il giorno della nascita della democrazia. Dico sfaldamento del blocco dell’Est non portarono per trovare una mediazione con il leader del PSI. za” di Craxi, sono anni in cui - in realtà - il co- nascita e non rinascita perché la democrazia in- al prevalere delle tesi della destra interna, ma - Ma anche quest’ultimo ponte salta. Mentre Mar- munismo in Italia è ormai senza più una strate- tesa come pienezza di diritti e di doveri non al contrario - si tradussero nella presa del potere telli è da Andreotti lo raggiunge una notizia che gia, in irreversibile declino elettorale e storico. c’era mai stata nella storia italiana”.21 A simili da parte di una dirigenza che, formatasi nel se- interrompe il colloquio: Giovanni Falcone, il Nell’arco di nemmeno 10 anni le parti si sono parole aveva replicato il 27 settembre 1945 gno della “nuova sinistra”, ora si agita guardan- suo più stretto collaboratore al Ministero della completamente rovesciate: già nell’85 non è più nell’aula della Costituente Benedetto Croce: do alla “sinistra sommersa”. Cambiare è uno sta- Giustizia, è stato assassinato. Il Paese non può il PSI, ma il PCI ad interrogarsi sul proprio fu- “Egli ha affermato che già prima del fascismo to di necessità da affrontare uniti mantenendo rimanere senza capo dello Stato e viene automa- turo. Se nel giugno del 1976 “L’Unità” pubbli- l’Italia non aveva avuto Governi democratici. intatti certi modelli organizzativi e culturali di ticamente eletto il democristiano che in quel mo- cava l’articolo di Alberto Asor Rosa “sull’uscita Ma questa asserzione urta in flagrante contrasto Togliatti e Berlinguer. mento ha la carica istituzionale più alta: il pre- di scena del PSI”, nel 1985 il direttore dell’Isti- col fatto che l’Italia dal 1860 al 1922, è stato uno La rottura tra PCI-PDS e PSI fu quindi ricer- sidente della Camera Oscar Luigi Scalfaro. Fino tuto Gramsci, Aldo Schiavone, paventa esplici- dei paesi più democratici del mondo e che il suo cata e determinata dal vertice post-comunista in ad allora Craxi era ancora determinante. Le di- tamente il “tramonto” del comunismo: l’Italia è svolgimento fu una non interrotta e spesso ac- vista delle elezioni politiche del ‘92. Sin dall’8 missioni anticipate di Cossiga e l’assassinio di ai suoi occhi uno scenario di “traumi, rovine e celerata ascesa della democrazia”. Affermazione marzo Occhetto ha diretto 1’ attacco frontale Falcone sono i due colpi che obiettivamente - ferite” ed il grosso delle biografie dell’intellet- che vale anche per l’Italia tra il 1948 ed il 1992, non contro la DC, ma il PSI definito senza mezzi per quanto scollegati tra loro - lo fanno uscire di tualità comunista - dai reduci della “scuola di “anni di Craxi” compresi. s termini come “il nemico da battere”. Con la crisi scena. Bari” di Giuseppe Vacca agli “operaisti” riuniti Ugo Finetti del mondo comunista cresce cioè nel PCI-PDS Per giudicare Craxi la distinzione tra lo “sta- intorno ad Asor Rosa, Mario Trenti e Massimo l’ossessione di dover riconoscere le ragioni tista” ed il “latitante” allontana dalla verità. E’ Cacciali - appare caratterizzato dal “ritrarsi dalla Note dell’autonomia socialista, di poter essere fago- come se nel valutare l’azione di governo di To- politica” e dal “ritorniamo agli studi”20. 1 Iginio Ariemma, “La casa brucia”, Venezia citati - “mitterrandizzati” o “socialdemocratiz- gliatti si volesse ignorare che come Ministro del- Fallito “compromesso storico” ed “euroco- 2000. E’ in quell’occasione che il PCI si preoccupa zati”-dal PSI di Craxi che propone l’unità socia- la giustizia nascondeva nei suoi uffici ricercati munismo” il PCI con la morte di Berlinguer è anche di recuperare e di mettere al sicuro alcuni lista. Quindi alla vigilia delle elezioni del ‘92 per strage. Favorire il gasdotto algerino ed osta- stato un partito senza più storia. Da Natta ad Oc- documenti che lo riguardano. Si tratta non solo dei Occhetto pretende la firma di un documento in colare nel 1982 quello siberiano, ad esempio, fu chetto ci si interroga con crescente affanno e finanziamenti, ma anche dei retroscena della pro- cui Craxi, ripudiando tutta la politica fatta dal un atto in cui politica estera, politica economica senza trovare risposte sulla propria identità e sul- pria storia, come i fascicoli su Granisci e Togliatti 22 ■ CRITICAsociale 12 / 2012

da cui emergono verità scomode come il fatto che 15 v. Iginio Ariemma, “La casa brucia. I Demo- paesi membri, e tra le diverse ideologie politi- per il quale ad ogni area di azione collettiva deve a favore di Gramsci intervenne molto di più Pio cratici di Sinistra dal PCI ai giorni nostri”, Venezia che. È quindi del tutto naturale che “centraliz- corrispondere un potere impositivo proprio, in XII, quando era cardinale nella Berlino di Weimar, 2000, pag. 87. zatori” e “decentralizzatori”, liberisti e dirigisti, modo che sia chiaro e visibile ai cittadini il le- che non Togliatti ed il PCI (v. “L’ultima ricerca di 16 Significativo in proposito il fatto che a presie- sostenitori di un’Europa liberale e sostenitori di game tra prelievo e spesa. In questo modo si eli- Paolo Spriano”, Roma 1988). derlo sia chiamata Nilde lotti e che proprio lei - che un’Europa socialista, abbiano motivi per sperare minano i comportamenti di free-riding, ed i con- 2 “Avanti!”, 3 aprile 1988. come compagna di Palmiro Togliatti e parlamen- che l’Unione che verrà sarà maggiormente con- flitti che possono nascere sia tra la federazione 3 Giorgio Amendola, “Il rinnovamento del PCI”, tare comunista dalla Costituente è il simbolo della forme ai propri ideali, così come abbiano motivi e le entità federate, sia tra le entità federate me- Roma 1978 pag.129. continuità - consumi il distacco-oblio con il passato per temere che essa presenterà caratteristiche desime. 4 Ansa, 16 marzo 1988, “Convegno Psi su stali- evitando di citare il nome del fondatore del “partito opposte. Lo si può vedere con grande evidenza La separazione delle sfere di azione collettiva, nismo: Craxi”. nuovo” nel corso di tutto il suo discorso introdut- dal dibattito in corso in Francia, dove una parte insieme alla creazione di uno spazio di intera- 5 “La Repubblica”, 10 marzo 1988, Achille Oc- tivo. Su questo episodio v. il capitolo “Iotti” in importante della sinistra si oppone alla ratifica zione che riguarda cittadini, imprese ed istitu- chetto: “Togliatti e lo stalinismo”. Massimo Caprara, “Paesaggi con figure”, Milano del Trattato costituzionale affermando che esso zioni, permette due risultati fondamentali. In pri- 6 “Il Manifesto”, 20 aprile 1988. 2000. non rispecchia affatto i valori dello Stato assi- mo luogo, il potere politico viene responsabiliz- 7 “L’Espresso”, 20 gennaio 1989. 17 D’Alema e Veltroni - che in quelle settimane stenziale, e consegna l’Europa al liberismo. Al zato di fronte ai cittadini, che possono giudicare 8 Achille Occhetto a “Correva l’anno”, Rai Tre, vanno con i figli in San Pietro ad ascoltare gli ap- contrario, la gran parte degli intellettuali liberali in che misura esso è efficiente e riflette le loro 2 gennaio 2001. pelli del Papa alla pace - nel 1999 sosterranno l’in- europei considera che il Trattato costituzionale preferenze, invece delle preferenze dei gruppi di 9 Achille Occhetto, “Da Togliatti a D’Alema. tervento della NATO non condiviso dall’ONU con rappresenti un’espansione non soltanto dei po- pressione organizzati. In secondo luogo, le isti- Conversazione con Paolo Flores D’Arcais”, Mi- bombardamenti su Belgrado. teri dell’Unione, ma più in generale della quan- tuzioni vengono sottoposte ad un meccanismo cromega, Gennaio 2001. Sulla posizione di pregiu- 18 Discorso alla cerimonia promossa dalla Fon- tità di potere sul nostro continente. Aumenteran- di concorrenza che è analogo a quello che vale diziale chiusura del PDS v. anche Z. Ciuffolotti, M. dazione Craxi a Roma, 1 febbraio 2001. no il livello della regolazione e il livello della per gli individui e le imprese. Poiché la prospe- Degli Innocenti, G. Sabbatucci, “Storia del PSI. 3. 19 Sulle dimissioni anticipate di qualche settima- tassazione, mentre la diversità di tradizioni e di rità di un territorio dipende dalla sua capacità di Dal dopoguerra a oggi”. Bari 1993: “Nel PDS la na rispetto alla scadenza del mandato al fine di im- stili di vita che forma la ricchezza dell’Europa attrarre capitale fisico ed umano di alta qualità, corrente “migliorista” di Giorgio Napolitano, Ema- pedire il ritorno di Craxi alla Presidenza del Con- tenderà a venire fortemente omogeneizzata, co- le istituzioni federate (ai vari livelli) avranno un nuele Macaluso e Gerardo Chiaromonte, più sen- siglio v. anche Elio Veltri, “Da Craxi a Craxi”, Mi- me si vede già chiaramente in ambiti quali la incentivo a fornire un quadro di regolamenta- sibile al dialogo con i socialisti, era in netta mino- lano 1993: “Le dimissioni di Cossiga, infatti, con- bioetica, i sistemi educativi, le relazioni familia- zioni e di beni pubblici in grado di farlo. ranza; ma soprattutto era presente nel partito la vo- trariamente alle motivazioni ufficiali e a quelle date ri. Che il Trattato costituzionale ampli ed appro- Analogamente alla concorrenza economica, lontà di non rompere con i movimenti di opposi- dai giornali, io le interpreto come un segnale del fondisca grandemente le competenze ed i poteri la concorrenza tra istituzioni federate è un pro- zione e della protesta sociale, ma anzi di avviarne coinvolgimento di Craxi. Il Presidente, prima delle dell’Unione è cosa del tutto evidente. Di per sé cesso di scoperta. L’esistenza di una pluralità di sotto l’egida dell’ex-PCI la riaggregazione com- elezioni, ha detto chiaramente che Craxi è il can- questo non equivale alla prevalenza di una vi- politiche diverse praticate dalle varie entità fe- plessiva. In queste condizioni, non solo l’incontro didato più sicuro alla Presidenza del Consiglio”. In sione dirigista. La creazione di poteri di livello derate, unita alla possibilità di scelta garantita con Craxi era difficile, ma egli stesso, in quella pro- quei giorni la versione prevalente è che il gesto sia superiore rispetto a quelli degli Stati nazionali dall’ “ombrello” delle regole federali, permette spettiva diventò bersaglio prioritario”. una reazione alla nomina di Scalfaro alla Presiden- può essere infatti del tutto funzionale all’incre- di scoprire quali sono le combinazioni di rego- 10 Su questo aspetto v. in particolare Fabrizio za della Camera, ma lo stesso Cossiga si affretta a mento delle libertà individuali e delle libertà di lamentazioni e beni pubblici preferite dai citta- Cicchetto, “II PSI e la lotta politica in Italia dal 1976 smentirla recandosi nel nuovo ufficio di Scalfaro a mercato. Il problema fondamentale è che questi dini e dalle imprese. La concorrenza istituzio- al 1994”, Spirali, Milano 1995, pp. 78, 84, 96. Montecitorio. Il comportamento di Cossiga in poteri siano soggetti ad un controllo che impe- nale è un potente meccanismo di innovazione, 11 Antonio Landolfi, “Storia del PSI”, SugarCo, quelle settimane non sembra coerentemente anti- disca la loro espansione automatica, in modo ta- che estende alle istituzioni politiche il duplice Milano 1990, pag. 393. craxiano, anche se questo è l’indubbio risultato. le che la libertà globale di cui godono i cittadini principio della variazione e della selezione delle 12 Intervento al Convegno sulle riforme istitu- Dalla lettura delle varie dichiarazioni che proven- e le imprese sia maggiore di quella della quale soluzioni migliori. zionali del Centro Studi Marcerà di Milano il 6 gono in quella fase dal Quirinale appare non linea- godrebbero come cittadini di Stati nazionali “au- Dal punto di vista del federalismo competiti- maggio 1989. re, contraddittorio e frutto di disordinate preoccu- tosufficienti”. Questa coniugazione tra nuovi vo l’Europa ha quindi bisogno di istituzioni che 13 Giuseppe Bedeschi, “La fabbrica delle ideo- pazioni. poteri federali e maggiori libertà è stata tradizio- permettano il massimo di azione collettiva là do- logie (II pensiero politico nell’Italia del Novecen- 20 Aldo Schiavone, “Per il nuovo PCI”, Laterza, nalmente affidata al fatto che le istituzioni fede- ve essa è necessaria e là dove i cittadini la desi- to)”, Laterza, Bari, 2002, p. 386-387. Bari 1985. rali permettessero un alto livello di competizio- derino. Ma quest’azione collettiva deve venire 14 Dichiarazione del 26 marzo 1990 21 Editoriale de “La Stampa”, 24 aprile 2001. ne interna: competizione tra i territori e compe- coniugata con l’elemento competitivo, che è tizione tra i diversi ordinamenti giuridici ed eco- proprio dell’autentico federalismo, in modo da nomici degli Stati membri della federazione. ricondurre e mantenere tutti i poteri - il potere Dal punto di vista di un “federalismo compe- dell’Unione non meno di quello degli Stati na- titivo” il punto cruciale è la costruzione di un si- zionali - entro le funzioni ed i limiti che sono ne- ■ 2003 - NUMERO 3 stema di regole istituzionali che siano in grado cessari per garantire la libertà e la prosperità dei di attualizzare i principi fondamentali della di- popoli e dei singoli cittadini. Sarebbe impossi- NUOVA UE E IL FEDERALISMO COMPETITIVO visione del potere propri del federalismo classi- bile comprendere il successo dell’economia de- co. Esso si oppone quindi alla visione centraliz- gli Stati Uniti d’America senza tenere in consi- zatrice, ed insieme ai meccanismi della demo- derazione l’elemento della competizione terri- crazia rappresentativa non sottoposta ad adegua- toriale. Esso è un fattore non meno importante Angelo Petroni ti vincoli costituzionali, che generano una cen- del basso livello di regolazione, o del basso li- tralizzazione non voluta esplicitamente dagli vello di tassazione. In un senso pregnante, esso elettori, dannosa per le libertà individuali, per è proprio un fattore decisivo perché il livello di “La modernizzazione delle economie europee QUALI ISTITUZIONI DELL’UNIONE l’efficienza dell’economia e della pubblica am- regolazione ed il livello di tassazione si manten- non è una questione che possa essere affron- PER LA CRESCITA ECONOMICA? ministrazione. gano entro limiti compatibili con una economia tata senza ripensare le stesse categorie sociali Tre principi possono essere posti alla base del dinamica. Ma nella costruzione dei poteri “fe- e politiche dominanti. La modernizzazione Il progressivo completamento di un efficiente federalismo competitivo. Il primo è quello del derali” dell’Unione Europea la via del federali- comporta necessariamente un’estensione del- mercato unico è universalmente considerato co- mutuo riconoscimento. Esso stabilisce che le smo competitivo non è mai stata praticabile, e l’area delle decisioni private, ed una riduzio- me un elemento essenziale per la realizzazione merci e servizi che corrispondono agli standard infatti non viene perseguita neanche nel Trattato ne delle posizioni di monopolio politico-isti- dell’Agenda di Lisbona. Non vi è alcun dubbio ed alle regolamentazioni di un paese membro costituzionale. La ragione non è soltanto ideo- tuzionale. La sola maniera perché essa effet- che ciò sia vero. Il problema è come pervenire a dell’Unione devono poter essere legalmente logica, ovvero non è soltanto lo scarso peso che tivamente si realizzi è una scomposizione dei questo completamento, e su quali basi istituzio- vendibili in qualsiasi altro paese membro, senza da più di un secolo il liberalismo ha nel nostro clivages ideologici tradizionali, ed una loro nali fondarlo. che le autorità di quest’ultimo possano imporre continente. La ragione principale è che le istitu- ricomposizione secondo linee nuove”. La ragione fondamentale in favore un approfon- restrizioni basate su loro specifiche normative. zioni comunitarie sorsero proprio per evitare la dimento delle istituzioni dell’Unione è che sol- Questo principio ha avuto un ruolo fondamen- competizione per le risorse territoriali, ed in par- ono passati più di quattro anni tanto un impianto istituzionale con caratteristi- tale nella costruzione dello spazio economico ticolare la competizione tra Francia e Germania S da quando i capi di stato e di go- che di tipo autenticamente costituzionale può europeo con l’Atto Unico. Il secondo è quello per il controllo delle materie prime. verno dell’Unione Europea garantire la creazione di uno spazio economico di esclusività. Esso richiede che le competenze Le istituzioni comunitarie nacquero quindi adottarono la cosiddetta Agenda di Lisbona. comune, abbassando i costi di transazione, e so- relative all’azione collettiva siano distribuite, con una logica di cooperazione che tendeva a “L’economia basata sulla conoscenza più com- prattutto evitando i pericoli di un ritorno di po- verticalmente ed orizzontalmente, in modo da minimizzare la competizione. Di qui la preva- petitiva e dinamica del mondo” rimane un litiche protezionistiche a livello dei singoli stati. evitare che istituzioni diverse insistano sulla me- lenza sul piano istituzionale della logica del- obiettivo comparativamente più lontano oggi Così, uno dei fondamentali vantaggi dell’ado- desima area di azione collettiva. Ogni istituzione l’unanimità nelle decisioni, e sul piano econo- di quanto non fosse allora. Perché questo è av- zione di una moneta unica è che essa rende im- deve quindi essere responsabile di scopi precisi, mico della logica delle sovvenzioni agli Stati venuto? Cosa dovrebbe cambiare davvero? possibile la pratica di politiche protezionistiche. evitando ogni forma di duplicazione e di sovrap- membri meno ricchi ed ai settori meno produt- Delle tante risposte, e dei tanti fattori causali, Anche per perseguire lo scopo di una maggio- posizione tra poteri federali e poteri delle entità tivi in cambio di un basso grado di competizione qui ci proponiamo di evidenziarne due. La pri- re prosperità economica l’Europa si è dotata di federate. L’attribuzione va fatta in base al prin- territoriale. ma riguarda la struttura istituzionale che l’Eu- un Trattato costituzionale. Il Trattato costituzio- cipio di quale sia l’area di ottimale di azione col- Come è stato autorevolmente sottolineato da ropa si è voluta e si vorrà dare. La seconda ri- nale è stato il risultato di un necessario compro- lettiva che permette di riflettere le preferenze dei André Breton, sistematicamente l’Unione Euro- guarda la logica che supporta il welfare state. messo tra le diverse tradizioni costituzionali dei cittadini. Il terzo è quello di equivalenza fiscale, pea si attiva per deregolamentare i mercati in- CRITICAsociale ■ 23 12 / 2012

terni e i sistemi legislativi degli stati membri, al volta, ripongono le loro speranza sulla capacità denti. Oggi, però, l’argomento è del tutto diver- soltanto come scopo secondario il fornire servizi fine di regolamentarli nuovamente secondo le di persuadere una pluralità di gruppi sociali che so. Oggi viene sempre più frequentemente af- che il mercato non “potrebbe” fornire, o potreb- proprie norme. Ne consegue che “se si confronta saranno loro i beneficiari netti di una diversa po- fermato – come ha fatto anche Paul Samuelson be fornire soltanto ad un costo molto più alto per il grado di armonizzazione in Europa con quello litica redistributiva. – che la redistribuzione è una buona cosa anche tutti i cittadini, come sostenevano i fautori del del Canada, degli Stati Uniti e di altre federazio- Tutto questo deriva dal fatto che ovunque si se rende le società globalmente meno ricche. welfare state originario. ni, ci si sorprende a vedere quanto questo sia verifichino differenze di ricchezza fra i cittadini Naturalmente, la ragione addotta per spiegare Giddens afferma che il welfare state tradizio- maggiore in Europa”. Riassumendo: la creazio- il reddito medio è più alto del reddito dell’elet- che la redistribuzione continua ad essere una nale è messo in crisi dall’avvento di un mondo ne di un mercato unico europeo veramente fa- tore mediano. In queste condizioni vi sarà sem- buona cosa è che la grande maggioranza delle di incertezza. Ma se si vogliono mantenere in- vorevole allo sviluppo economico ha bisogno di pre una maggioranza di elettori favorevoli alla persone sta comunque meglio di quanto stareb- tatti gli scopi originari del welfare state, come istituzioni politiche che introducano una mas- redistribuzione (e alla tassazione progressiva), be in una società più ricca ma senza redistribu- vuole fare Giddens, allora la conclusione corret- siccia dose di competizione territoriale come quale che sia il livello assoluto della ricchezza. zione. In questo modo i sostenitori di politiche ta è che in un mondo di incertezza bisogna elemento strutturale. Un ambiente favorevole al- Poiché però i tassi marginale e medio di tassa- fortemente redistributive finiscono con il rico- espandere ulteriormente il carattere universali- lo sviluppo non può essere soltanto il risultato zione e redistribuzione sono determinati dal- noscere che la loro tesi originaria è stata sostan- stico del welfare state, non restringerlo per vin- di provvedimenti di “armonizzazione”, e nep- l’elettore mediano, non vi è ragione alcuna per zialmente confutata. Questa seconda, tuttavia, si colare le sue prestazioni a considerazioni di me- pure di provvedimenti di deregolamentazione e cui la redistribuzione debba andare a favore del- fonda sugli stessi identici assunti della prima: rito morale o a qualità individuali come la capa- di abbattimento di barriere. la parte più povera della popolazione. L’analisi ossia, sulla stessa idea del funzionamento del- cità di assumersi dei rischi. dei processi di organizzazione e rappresentanza l’economia e sulla stessa idea del comportamen- Ogni mossa nella direzione di legare le pre- QUALE IDEOLOGIA politica degli interessi rafforza tale conclusione: to umano. È difficile cogliere la ragione per la stazioni del welfare state alla corretta imputa- PER IL WELFARE STATE? i poveri infatti costituiscono il gruppo sociale quale l’asserzione rivisitata e corretta dovrebbe zione e gestione del rischio va quindi esattamen- meno capace di organizzarsi e di indirizzare i essere maggiormente vera. te nella direzione opposta all’ideologia redistri- Che il welfare state in tutti i paesi europei abbia propri voti verso uomini politici determinati. Molti moderni teorici socialisti paiono aver buzionista. Paradossalmente, ma non troppo, qui bisogno di una revisione profonda è una verità Tutto ciò è noto da tempo. Come scrisse George compreso che c’è qualche cosa che non funziona vi è davvero un terreno fecondo di incontro tra che viene negata soltanto da frange marginali, Stigler “la spesa pubblica viene attuata a bene- nelle politiche redistributive. Ritengono però una moderna visione socialista ed una moderna intellettuali e politiche. Allo stesso tempo ogni ficio soprattutto delle classi medie, e finanziata che il problema abbia a che fare con l’attuale visione liberale. Non vi è infatti alcuna necessità evidenza disponibile dimostra che la grande con tasse che pesano in buona parte su poveri e struttura del welfare state, che stia negli stru- teorica o empirica di assumere che la maggior maggioranza degli europei vuole il manteni- ricchi”. Vi sono quindi buone ragioni per credere menti utilizzati per realizzare l’ideale della re- parte degli effetti negativi della redistribuzione mento di forti istituzioni pubbliche di welfare, e che gli attuali alti livelli di tassazione non si giu- distribuzione. A loro avviso, tutto ciò che si ri- che sperimentiamo oggi sull’economia e sullo che non è affatto disposta a rinunciarvi. Una pro- stificano affatto con lo scopo - in sé evidente- chiede sono riforme “intelligenti” - per usare Stato si sarebbero verificati se la redistribuzione va molto chiara è che, mentre negli anni scorsi mente condivisibile – di migliorare le condizioni l’aggettivo da loro più amato –, che compren- stessa fosse stata intesa non come uno strumento ovunque in Europa lo stato ha fatto marcia in- dei meno fortunati. Per molto tempo si è soste- dano un mix di incentivi personali e benefici re- per implementare una ideologia egualitaristica, dietro nel controllo diretto dell’economia, non nuto che le politiche redistributive avrebbero distributivi più estesi. Lo ha espresso molte volte ma come uno strumento per permettere a tutti i vi sono segni che questo stia avvenendo anche fatto crescere non soltanto il benessere delle fa- Anthony Giddens. cittadini di godere di un livello di benessere ade- in altri aspetti della vita umana. Si potrebbe dire sce più povere, ma anche la ricchezza globale di Per Giddens “La riforma dello Stato assisten- guato – ovvero, come una autentica forma di as- che è vero il contrario: più gli stati perdono il lo- una Nazione. L’assunto della validità della vi- ziale dovrebbe mirare ad ottenere un nuovo sicurazione contro il rischio. E questo principal- ro controllo sull’economia per effetto della glo- sione keynesiana era, naturalmente, un ingre- equilibrio tra rischio e sicurezza nella vita delle mente per due ragioni. In primo luogo perché il balizzazione, più forte è la loro tendenza a esten- diente essenziale di questa tesi. Poiché la cresci- persone. La disponibilità ad assumere rischi rap- secondo tipo di redistribuzione non implica nes- dere il controllo su altri aspetti della vita. Poiché ta economica è il risultato di una varietà di fat- presenta una componente fondamentale dell’ini- suna delle politiche che perseguono il fine di nessun governo in Europa è mai stato sanzionato tori, è notoriamente difficile isolare l’effetto del- ziativa e della responsabilità personali, così co- realizzare una maggior eguaglianza fra i cittadi- per questo, se ne deve ragionevolmente – e pes- la redistribuzione. È difficile, inoltre, calcolare me la valutazione del rischio. Gran parte dello ni non migliorando le condizioni di chi si trova simisticamente - concludere che la visione libe- in modo esatto i reali effetti redistributivi della Stato assistenziale è una forma di assicurazione in fondo alla scala bensì impedendo a chi sta in rale è oggi del tutto minoritaria. spesa pubblica in generale. Tuttavia vi è una for- collettiva ma, a differenza di quanto avviene nel alto di salire ancora. Non richiede, insomma, La maggior parte degli europei non ritiene la te evidenza a favore di una correlazione negativa caso delle assicurazioni private, i dibattiti sul te- che venga ostacolata la creazione della ricchez- libertà il valore più importante. Su questo emer- tra spesa pubblica e crescita economica. Parti- ma dello Stato assistenziale hanno prestato ben za. In secondo luogo perché se la redistribuzione ge una forte differenza con gli Stati Uniti. Le sta- colarmente rilevante è la conclusione alla quale poca attenzione al mutamento della natura dei è diretta esclusivamente ad aiutare le persone il tistiche mostrano che la libertà è il valore più sono giunti R. Gwartney, R. Lawson, e R. Hol- rischi nel mondo odierno. Lo Stato assistenziale cui reddito cade al di sotto di un certo livello non elogiato dai cittadini statunitensi, mentre nei combe, i quali hanno fornito una misura degli post-bellico si fondava su di una concezione vi sono più giustificazioni politiche che tengano paesi europei l’eguaglianza è al primo posto. effetti negativi della spesa pubblica sulla crescita passiva del rischio e, di conseguenza, su una per tutti i trasferimenti monetari a favore di Dunque, non bisognerebbe chiedersi perché le economica prendendo come riferimento i Paesi concezione passiva della sicurezza. Se ci si am- gruppi il cui reddito è superiore a tale livello. Al politiche di liberalizzazione abbiano avuto così OCSE nel periodo 1960-1996: “se la spesa pub- malava, si subiva una menomazione, si divor- contrario però di quanto sosteneva e sostiene poco successo in Europa. I cittadini europei ot- blica sul PIL è del 10% maggiore (per esempio, ziava o si perdeva il proprio lavoro, lo Stato as- una versione conservatrice del liberalismo, que- tengono dai loro governi (e dall’Unione) proprio il 35 piuttosto che il 25 percento) all’inizio del sistenziale doveva subentrare per proteggerci. sta redistribuzione non deve essere necessaria- ciò che vogliono. Che spesso le conseguenze periodo di riferimento, il tasso di crescita sul Oggi viviamo in ambienti decisamente più espo- mente minimale. Ai meno fortunati può essere siano negative per la loro prosperità è cosa di- lungo periodo del PIL è di un punto percentuale sti all’incertezza, dai mercati globali alle rela- assicurato il livello di vita che i sentimenti ge- versa, e può imporre dei cambiamenti che altri- inferiore. Conseguentemente, un aumento del zioni familiari, ai sistemi di assistenza sanitaria”. nerali di una nazione ritengono essere giusto, e menti non si vorrebbero. La gran parte della spe- 10% nelle dimensioni della mano pubblica du- Per Giddens la soluzione sta nel fatto che “I che può – e deve - ben andare al di là di garantire sa pubblica nei paesi europei ha uno scopo che rante un decennio ridurrebbe la crescita di mez- servizi sociali devono dare un apporto allo spi- le condizioni di sopravvivenza decorosa. Sul corrisponde alla visione socialista in tutte le sue zo punto percentuale”. rito imprenditoriale, incoraggiare la saldezza piano pratico questa idea di redistribuzione per- varie declinazioni e denominazioni. Lo scopo Qui i dati econometrici concordano con la lo- d’animo necessaria ad affrontare un mondo in mette di separare definitivamente l’aiuto ai me- fondamentale è quello di redistribuire il reddito gica e con l’evidenza microeconomica. Le poli- cui i cambiamenti sono sempre più rapidi, ma al no fortunati dal mantenimento della macchina tra i cittadini, sia in modo diretto (come avviene tiche redistributive influenzano negativamente tempo stesso devono essere in grado di fornire del welfare state. Dai sistemi sanitari nazionali con i sistemi previdenziali pubblici), sia attra- la produzione della ricchezza in diversi modi. In sicurezza quando le cose vanno male. I sistemi ai sistemi pensionistici a ripartizione, quest’ul- verso la fornitura da parte della mano pubblica primo luogo, le coalizioni politiche nate da ac- di intervento pubblico finalizzati al lavoro (wel- tima ha oggi la sua sola ragion d’essere nella vo- della gran parte dei servizi essenziali, come cordi redistributivi distolgono risorse dai settori fare to work), la riforma della tassazione e altre lontà di mantenere una struttura di eguaglianza l’istruzione e la sanità, sia attraverso la regola- più produttivi, spostandole verso usi meno pro- scelte politiche concrete possono contribuire a socialista tra i cittadini. Se questo ideale viene zione. La redistribuzione del reddito (e della ric- duttivi. In secondo luogo, poiché tutelano inte- realizzare questo ambizioso obiettivo”. In tutto ad indebolirsi, l’aiuto ai meno fortunati può con chezza) implica quasi per definizione un’alta ressi costituiti, indeboliscono presso i beneficiari questo l’ideale della redistribuzione non viene maggiore efficacia venire perseguito attraverso spesa pubblica, un’alta tassazione, ed una tassa- della redistribuzione gli incentivi a innovare. In però per nulla discusso. Tutto ciò di cui ci si oc- lo strumento del trasferimento diretto di reddito, zione altamente progressiva. Chiunque si pro- terzo luogo, inducono forti pressioni contro cupa sono i mezzi oggi opportuni per ottenere o attraverso il consentire loro l’accesso agli stru- ponga di abbassare la tassazione si trova quindi l’apertura delle economie nazionali alla concor- la stessa identica cosa che il welfare state origi- menti assicurativi privati. di fronte alla questione di spiegare perché l’at- renza internazionale, in quanto quest’ultima ren- nario prometteva. Ma la questione di fondo è tuale livello e le attuali modalità della redistri- de più difficile il godimento di rendite garantite che da sempre la logica del welfare state non ha CONCLUSIONE buzione del reddito non sono giustificabili. dallo Stato. In quarto luogo, le politiche fiscali nulla a che vedere con la logica assicurativa, se Oggi disponiamo di una amplissima evidenza implicate dalla redistribuzione disincentivano i non nella retorica con la quale è stato propagan- La modernizzazione delle economie europee in base alla quale è possibile affermare che la re- membri più produttivi della società dall’utiliz- dato. La logica assicurativa si basa infatti sulla non è una questione che possa essere affrontata distribuzione nelle società contemporanee, la zare appieno le loro capacità. stretta relazione tra rischio e premio. Nel welfare senza ripensare le stesse categorie sociali e po- sua dimensione e i suoi profili sono il risultato Un’indicazione importante del fatto che le po- state questa relazione semplicemente non esiste. litiche dominanti. La modernizzazione compor- della logica stessa dei processi della democrazia litiche fortemente redistributive sono errate è il Avviene esattamente il contrario, perché quelli ta necessariamente un’estensione dell’area delle rappresentativa. La redistribuzione delle risorse fatto che le giustificazioni addotte per esse sono che hanno minori probabilità di dover ricorrere decisioni private, ed una riduzione delle posi- prelevate tramite la tassazione generale a favore cambiate. L’argomento originario era che la re- ai servizi di welfare sono coloro che maggior- zioni di monopolio politico-istituzionale. La sola di gruppi in grado di garantire il consenso elet- distribuzione avrebbe posto la larghissima mag- mente contribuiscono, direttamente o attraverso maniera perché essa effettivamente si realizzi è torale è il meccanismo fondamentale sul quale gioranza dei cittadini in condizioni migliori di la tassazione generale, al loro finanziamento. una scomposizione dei clivages ideologici tra- puntano i politici che sono al potere per essere quelle che si sarebbero avute altrimenti. Solo i Questo avviene perché il welfare state ha come dizionali, ed una loro ricomposizione secondo sicuri di restarci. I politici non al potere, a loro più ricchi sarebbero stati necessariamente per- scopo primario la redistribuzione del reddito, e linee nuove. s PUOI FARE TUTTO DA SOLA.

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