Archivi Di Giustizia E Libertà 1915 – 2012
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ISTITUTO STORICO TOSCANO DELLA RESISTENZA E DELL’ETÀ CONTEMPORANEA ARCHIVI DI GIUSTIZIA E LIBERTÀ 1915 – 2012 Revisione a cura di Marta Bonsanti (giugno2018) Storia. Il movimento politico di Giustizia e Libertà è fondato a Parigi nel 1929 da Carlo Rosselli ed altri emigrati antifascisti. Si pone come organizzazione rivoluzionaria che riunisce repubblicani di sinistra, liberali e socialisti nella lotta per la libertà, la repubblica, la giustizia sociale. Fanno parte del gruppo fondatore, oltre a Carlo Rosselli, Emilio Lussu, Alberto Tarchiani, Alberto Cianca, Fausto Nitti. E' diretta da un comitato centrale con sede nella capitale francese, mentre in Italia si formano vari gruppi diffusi soprattutto nelle grandi città del Nord, con epicentro a Milano, che mantengono il collegamento con il gruppo di Parigi. Fin dall'inizio GL presenta al suo interno posizioni politiche diverse. Carlo Rosselli, autore di Socialismo liberale, mira a una sintesi tra una democrazia pluralistica e repubblicana e un socialismo d'intonazione laburista; i punti principali del suo programma sono la rivoluzione, la repubblica e una costituzione sociale in cui, accanto alla socializzazione di alcuni settori-chiave dell'economia, si mantenga la piccola e media proprietà e si sviluppino le autonomie locali. Il nucleo torinese di GL, composto da Aldo Garosci, Carlo Levi e Mario Andreis, sulla scia di Piero Gobetti, è molto vicino alle problematiche del movimento operaio; il nucleo milanese, rappresentato da Alberto Tarchiani e Riccardo Bauer, è invece su posizioni di matrice liberale, così come il fiorentino Ernesto Rossi che con Nello Traquandi e Piero Calamandrei ha partecipato all'esperienza salveminiana del «Non Mollare»; i seguaci pugliesi di Tommaso Fiore, sostenitori di Gaetano Salvemini nella battaglia meridionalista, subiscono inizialmente una forte influenza crociana e in seguito aderiscono alla revisione critica liberalsocialista compiuta da Guido Calogero. Comune a tutti è la volontà di procedere a un'immediata azione antifascista mediante la propaganda e l'organizzazione all'estero e attraverso un'iniziativa diretta in Italia, superando gli indugi delle correnti tradizionali del socialismo e del repubblicanesimo che sono state incapaci di un'efficace opposizione al fascismo. 1 Nel 1929 e nel 1930 GL svolge un'intensa propaganda con imprese eclatanti e rischiose, come il volo sopra Milano compiuto nel luglio 1930 da Giovanni Bassanesi e Gioacchino Dolci per gettare volantini antifascisti. La reazione del regime alle iniziative dei giellisti non si fa attendere: il 30 ottobre 1930 sono arrestati 24 membri e dirigenti del movimento in Italia, compresi Rossi e Bauer; uno di essi, Umberto Ceva, si suicida in carcere; i capi del movimento sono condannati a molti anni di carcere. In seguito a questi arresti l'organizzazione rimanda i propositi di insurrezione immediata e si dedica maggiormente ad un programma a lunga scadenza. Nel 1931 GL stipula un accordo con la Concentrazione antifascista, formata da socialisti e repubblicani in esilio, dalla Lega italiana dei diritti dell'uomo e dall'ufficio estero della CGIL, rinunciando all'autonomia operativa all'estero ed essendo riconosciuta come rappresentante della Concentrazione in Italia. Con lo scioglimento di quest'ultima nel 1934, si trasforma invece in movimento politico autonomo il cui programma incentrato sull'auspicio di una rivoluzione democratica trova una sintesi nei "Quaderni di Giustizia e libertà". In posizione estremamente critica rispetto al vecchio antifascismo, ostile ai vecchi partiti, mira non alla restaurazione della vita democratica prefascista, ma alla nascita di nuove istituzioni democratiche; accentua i principi socialisti ma contiuna a respingere le teorie marxiste. Allo scoppio della guerra civile spagnola i giellisti interpretano il conflitto tra franchisti e repubblicani come un'occasione per fermare il dilagare del fascismo e realizzare una democrazia repubblicana e socialista, attraverso un lotta armata di popolo suscettibile di risvegliare energie insurrezionali anche in Italia. GL si attiva subito per raccogliere fondi e armi e mobilitare le forze antifasciste in aiuto dei repubblicani. Nell'agosto 1936 Carlo Rosselli, Mario Angeloni, Umberto Calosso e Camillo Berneri danno vita alla Colonna italiana, formazione che raccoglie italiani di ogni fede politica, impiegata sul fronte d'Aragona. Nella battaglia di Monte Pelato la colonna respinge i franchisti ma subisce molti caduti fra cui Angeloni, mentre Rosselli viene ferito. In seguito alla battaglia di Almudévar (20 novembre 1936), inizia una crisi interna al gruppo che culmina il 16 dicembre quando il leader di Giustizia e libertà viene messo in minoranza dai rappresentanti anarchici della colonna. Il riacutizzarsi di una flebite lo costringe a rientrare in Francia nel gennaio 1937. Il 9 giugno successivo viene ucciso insieme al fratello Nello a Bagnoles-de-l'Orne da sicari della formazione filofascista della Cagoule, su mandato del regime italiano. La guida del movimento viene assunta allora da Emilio Lussu, che imprime a GL una forte impronta socialista. Ciò provoca il dissenso e il distacco di numerosi componenti, tra i quali Alberto Tarchiani. Nel complesso il movimento assunse una posizione difensiva. Nel settembre del 1939 Gaetano Salvemini, rifugiatosi negli Stati Uniti, dà vita insieme ad altri esuli antifascisti alla Mazzini Society, associazione con una forte connotazione repubblicana e liberal-democratica che si propone di contribuire all'orientamento dell'opinione pubblica americana di fronte alla questione italiana. Con l'ingresso delle truppe tedesche in Francia nel 1940 quasi tutti i dirigenti di GL fuggono altrove. Alberto Tarchiani raggiunge Salvemini a New York e assume la segreteria della Mazzini Society. Paolo Vittorelli, rifugiatosi a Il Cairo, fonda Giustizia e libertà Egitto, che svolge un'intensa attività propagandistica soprattutto tra i militari italiani prigionieri degli inglesi. Nell'ottobre 1941 Silvio Trentin e Francesco Fausto Nitti sottoscrivono in Francia, ancora a nome di GL, un accordo unitario con comunisti e socialisti. Di fatto però il movimento è ormai dissolto. Nel 1942 negli Stati Uniti un gruppo riunito attorno a Bruno Zevi fonda i «Quaderni Italiani», che divengono luogo di dibattito sui temi del liberalsocialismo. 2 Dal 1942 le varie componenti del movimento giellista confluiranno in gran parte nel Partito d'azione, che intitolerà a Giustizia e Libertà le proprie brigate partigiane. Storia archivistica. Il primo nucleo di carte è stato consegnato ufficialmente all'Istituto storico della Resistenza in Toscana il 18 aprile 1970 per volontà di Ernesto e Ada Rossi. Esso comprendeva: il subfondo Carlo Rosselli, donato dal figlio John; il subfondo Alberto Tarchiani, donato da Tarchiani stesso; il subfondo del movimento Giustizia e libertà, donato in parte da John Rosselli e in parte da Alberto Tarchiani; il subfondo del movimento Giustizia e libertà Egitto, donato dal massimo esponente di esso Paolo Vittorelli; il subfondo della Mazzini society, donato da Alberto Tarchiani; due appendici, consegnate da John Rosselli e Alberto Tarchiani (carte di personalità ed organizzazioni antifasciste diverse; pubblicazioni diverse); un'appendice consegnata da Ernesto Rossi. Questi 6 subfondi e queste 3 appendici sono descritte nell'inventario curato da Costanzo Casucci, edito nel 1969. Dopo il 1970 il subfondo Carlo Rosselli è stato è stato ampliato e integrato da varie donazioni avvenute nel corso degli anni da parte soprattutto di John Rosselli, di Maria Todesco, moglie di Nello, e di una delle figlie di questi, Paola Rosselli Forti. Nel 2013 l'Istituto ha infine acquisito le carte di John Rosselli, figlio primogenito di Carlo, donate da Elisa Benaim Sarfatti. Modalità di acquisizione. Donazioni. Contenuto. Il nucleo originario consta di cinque subfondi: Carlo Rosselli; Alberto Tarchiani; Giustizia e libertà; Pubblicazioni a stampa di Giustizia e libertà; Giustizia e libertà (Egitto); Mazzini Society. Il subfondo intitolato a Carlo Rosselli contiene carteggi con mittenti diversi, documenti personali, scritti, appunti, materiale a stampa, fotografie; a questo materiale si sono aggiunti con versamenti successivi carteggi e scritti della moglie di Carlo, Marion Cave, e documenti vari prodotti da e relativi a persone ed organizzazioni attivi nell'ambito di Giustizia e Libertà. Le carte intotolate ad Alberto Tarchiani contengono per lo più carteggi con mittenti diversi e scritti. Il subfondo Giustizia e Libertà raccoglie carteggi, manoscritti, relazioni, programmi, circolari, manifesti e pubblicazioni di GL e documenti relativi a persone ed episodi della cospirazione antifascista. Così come i subfondi Carlo Rosselli e Alberto Tarchiani, quello di Giustizia e libertà contiene un cospicuo carteggio che questi due esponenti del movimento ebbero con numerosi corrispondenti; tuttavia, mentre nei primi due gruppi documentari il carteggio ha forma più personale e privata, in questo il vero soggetto è il movimento stesso. Le carte di Giustizia e Libertà Egitto consistono prevalentemente in corrispondenza e pubblicazioni; quelle intitolate alla Mazzini society in carteggi della Direzione di questa associazione con mittenti diversi, relazioni, verbali, note e memorandum. Le tre appendici contengono documenti relativi a gruppi e personalità dell'antifascismo, pubblicazioni a stampa, manifesti, fotografie di Carlo Rosselli e di altri appartenenti a Giustizia e libertà. L'ultimo subfondo, costituito dalle carte