MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI

COMITATO NAZIONALE PER LE CELEBRAZIONI DEL CENTENARIO DELLE NASCITE DI CARLO E

ARCHI\110 CENTRALE DELLO STATO BIBLIOTECA NAZIONALE CENTRALE ROJiilA FIRENZE

CARLO E NELLO ROSSELLI

' CATALOGO DELLE MOSTRE ED EDIZIONE DI FONTI

I

edimond

DIREZIONE GENERALE PER GLI ARCHIVI Pubblicazione realizzata sotto l'Alto PATRONATO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

La manifestazione è organizzata con il contributo del COMITATO NAZIONALE PER LE CELEBRAZIONI DEL CENTENARIO DELLE NASCITE DI CARLO E NELLO ROSSELLI

BIBLIOTECA NAZIONALE CENTRALE DI FIRENZE

LESSICO FA MILIARE

Vita, cultura e politica della Famiglia Rosselli all'insegna della libertà

© Edimond srl Ufficio centrale per i beni archivistici Maggio 2002 Catalogo a cura eli www.edimond.com Zeffiro Ciujjòletti e Gian Luca Corradi

Mostra a cura eli Artemisia Calcagni A brami, Lucia Chimirri, Gian Luca Corradi

Firenze, 1-±maggio- 1-±giugno 2002

In copertina: Carlo e Nello Rosselli

Progettazione Graficae impaginazione: Ecliprint Service srl

Stampa a cma della Eclimonel srl eli Chtà di Castello - Maggio 2002 Lessico familiare: vita, cultura e politica della Famiglia Rosselli all'insegna della SOMMARIO libertà Firenze, 14 maggio-14 giugno

Catalogo a cura eli Zeffiro Ciuffoletti e Gian Luca Corradi

Jl!ostra a cura eli Al:temisia Calcagni Abrami, Lucia Chimirri, Gian Luca Corradi

Comitato Scientifico: Paolo Bagnoli Cosimo Ceccuti Zeffiro Ciuffoletti l'Vlamizio Degl'Innocenti Zeffiro Ciuffoletti e Nicola Tr anfaglia, In troduzione Pag. IX Antonia Ida Fontana Aschero Salvo Mastellone Antonia Ida Fontana Aschero, Presentazione )) XXI Gigliola Mariani Sacerdoti Nicola Tranfaglia Cosimo Ceccuti, La Firenze dei Rosselli )) 1 Gian Luca Corradi e Simone Visciola, Amelia Rosse/li, l'educazione dei fio-Li0 Hanno curato le ricerche e redatto le schede: Gian Luca Corracli, Giovanni D'Onofrio, Rodolfo Galleni, e le iniziatiue culturali e sociali a Firenze )) 7 Sergio Marchini, Sergio Mazzini, Simone Visciola Gigliola Sacerdoti Mariani, Lessico famigliare )) 17 Valclo Spini, Firenze e la tradizione rosselliana )) 33 Allestimento e progetto grafico della mostm Opera Laboratori Fiorentini e Alberto Martini Marina Calloni, Italianità e internazionalismo: networks fa miliari ed esi/ii )) -±1 Aldo Rosselli, L'esilio dei Rosse/li )) 57 Riproduzioni jòtograjiche: Massimo Cutrupi, Stefano Lampredi CATALOGO DELLA MOSTRA Un ringraziamento particolare acl Alberto, Aldo, Paola e Silvia Rosselli e a Lisa Benaim Sarfatti Schede del materiale esposto a cura eli Gian Luca Corracli, Giovanni D'Onofrio, Si ringraziano per la collaborazione: Maria Giovanna Bencista, Gloria Cerbai, Daniela Italia, Roberto Roclolfo Galleni, Sergio Marchini, Sergio Mazzini, Simone Visciola )) 63 Maini, Maria Pnmai Falciani, Gisella Guasti e i colleghi del Laboratorio di restauro della Biblioteca Nazionale di FiTenze, Carlo Pucci, Elsa Sciortino, lvan Tognarini, Simone Visciola APPENDICE

Hanno prestato documenti: Giovanni D'Onofrio, La fa miglia Rosselli nel Fo ndo Pamumzio della BNCF )) 87 Archivio Istituto Storico della Resistenza in Toscana, Firenze Costanzo Marcone, Tracce del passaggio dei Fratelli Rosselli nella BNCF )) 91 Fondazione Rosselli, Torino ��-QsJl�.IJbJ!!E'!,!.�!-�r�f�"'��lJ':�'!�?J!'!.��.�!!!'» }.S )) 95 Biblioteca Marucelliana, Firenze Fondazione Giovanni Spadolini, Firenze INDICE DEI NOMI )) 121 Archivio Salvemini, Firenze Lyceum Chili Internazionale, Firenze

Si ringrazia inoltre tutto il personale della Biblioteca Nazionale che ha contribuito alla realizzazione della Mostra

La sorveglianza è svolta dagli Amici dei Musei eli FiTenze INTRODUZIONE

Zejjiro Ciujjòletti e Nicola Tranfa glia

Il contributo culturale, politico e umano che la famiglia Rosselli ha dato all'Italia merita di essere sottolineato e ricordato proprio come patrimonio col­ lettivo. In questo senso va�mo lette le iniziative che il Comitato nazionale ros­ selliano ha promosso a Roma nel novenilire 2000 e le due mostre, che alla vicenda della famiglia Rosselli sono state dedicate dalla Biblioteca Nazionale eli Firenze e dall'Archivio Centrale deUo Stato eli Roma, arnbedue fondate princi­ palmente stùle preziose fonti documentarie e bibliografiche in loro possesso. La prima eli queste mostre, quelle fiorentina, nùra a illustTare la vicenda fanriliare dei Rosselli e la loro formazione ctùturale e politica, che ebbe come sfondo la Fi­ renze dell'inizio secolo sino alla guerra moneliale e al fascismo. La seconda mostra, quella romana, ricostruisce invece le vicende politiche e l'atteggiamen­ to dello stato fascista nei confronti dei due fratelli e delle loro famiglie. Negli tùtimi amù gli stueli rosselliani si sono allargati, passando dall'interesse per Carlo, autore eli Socialismo liberale1, ormai considerato un classico del pen­ siero politico italiano fra le due guerre2, e per NeUo, storico eli valore, autore eli fondamentali monogTafie stilla storia del Risorgimento italiano3, alla loro maeh·e Amelia e alJ'intera vicenda familiare-±. Una vicenda per molti aspetti di straordi­ nario interesse non solo perché attraversa tma delle fasi cruciali della storia italia­ na come quella deUa prima guerra mondiale e poi dell'avvento del fascismo, ma perché ci permette eli cogliere i noeli e i problemi del nostro passato attraverso la ctùtura, la sensibilità, i valori di tma famiglia educata al ctùto della patria, della libertà e della solidarietà sociale, sia per la parte dei Rosselli, sia per la parte dei Pincherle, la fanùglia da cui proveniva Amelia la maeh·e eli Aldo, Carlo e Nello. Àlnelia era una donna colta e dolce, ma con un carattere forte e un senso profondo della dig1ùtà della vita, come eli clù sentisse eli dover testimoniare qualcosa eli alto e nobile. Era una scrittrice eli commeelie, drmmni e racconti per l'infanzia, legati spesso alle vicende della sua vita, una dmma che aveva vissu­ to una crisi matrimorùale ed aveva affrontato con forza straordinaria l'educa­ zione dei figli ancora piccoli.

1 Cfr. N. TRANFAGLIA, dall'interventismo a Giustizia e Libertà, Laterza, Bari 1968. 2 Cfr. S. MASTELLONE, Carlo Rosse/li e la rivoluzione liberale del socialismo. Con scritti e documenti, Olschki, Firenze, 1999. 3 Cfr. Z. CIUFFOLETTI, ,Vello Rosselli. Uno storico sotto ilfascismo, La Nuova Italia, Firenze 1979. -l Cfr. Z. CIUFFOLETTI (a cma eli), I Rosse/li. Epistolariofamiliare 1914-1937, Mondadori, Milano 1997; Politica e qfJèttifamiliari. Lettere dei Rosse/li ai Ferrera 1917-1943, a cm·a eli Marina Calloni e Lorella Cech·oni, Feltrinelli, lVIilano 1997; G. FIORI, Casa Rosselli, Einaucli, Torino 1999; A. ROSSELLI, Memorie, a cma eli Marina Calloni, Il Mulino, Bologna 2001.

IX Dei dieci vohuni che scrisse, quasi tutti fra il18 98 e il 1914 , sei sono dedica­ spruclenza, eollaboratore eli Zanarclelli ai tempi della compilazione del codice, ti a drmmni o cmmnedie e quattro a prose più o meno narrative. In tutte le sue oltre acl essere autore eli. saggi importanti come la Giurisprudenza e la stampa opere si riflettono fasi e tensioni interiori della sua stessa vita. Per questa ragio­ era inoltre anche presidente eli Sezione delConsiglio di Stato. ne è possibile considerare autobiografica la maggior parte della produzione let­ Proprio a Roma avvenne l'incontro fra Amelia e Joe e fu il «più profondo teraria della scrittrice, anche se la storia più grande e più clraimnatica, ma anche amore»6. Joe si laureò in legge, ma la sua vera passioneera la musica. Sua mach·e la più profonda, fu quella intensa e terribile che visse nella realtà. Una tragedia era inglese e in casa si parlava quasi sempre lalingua materna. Il giovaneRosselli non scritta, ma vissuta con profondità e dignità fino all'ultimo. era colto, intelligente e affascinante, nei modi e nel parlare. Si sposarono giova­ AmeliaPincherle, questo è il cognomeeli nascita, era nata aVenezia nel 1870 nissiini: lui aveva ventitré anni, lei ventuno. SiaGiuseppe che Amelia sentivano da una fmniglia ebrea che vantava traelizioni risorgimentali quanto mai vive. Il il fascino dell'arte e della eultura e appena dopo il matrimonio si trasferirono a padre eli lei aveva combattuto alla difesa di Venezia nella Rivoluzione del 18 49 Vietma. La capitale dell'impero austro ungarico era allora la capitale della cul­ e il cugino eli luiLeone Pincherle aveva fatto parte del governo provvisorio della tura europea, dalla musica alla pittura, dall'm·clritettura alla scienza. Vienna era, città. Il padre conservava in casa, come una reliquia, un tozzo.di pane nero, in quegli anni, quando la coppia Rosselli vi si recò, la città in cui i fermenti del simbolo della resistenza eliVenezia, asseeliata dall'esercito austriaco nel 18 49 , e nuovo seeolo, le avvisaglie e le inquietudini della modernità, ebbero ilterreno più la stessa Amelia si ispirò per uno dei suoi tÙtiini clraimni, San JJ,farco (1913 ), fertile eli eultura in tutti i campi della sensibilità e della ricerca. Karl Krauss proprio alla difesaeli Venezia del 18 48- 18 49 . definì Vienna "·il laboratorio dell'apocalisse" ed in effetti anche per i Rosselli fu Giovanissima, bella, con i suoi occhi azzurri, i lunghi capelli biondi, il dise­ un'esperienza esaltante e sconvolgente. Joe, ehe era appassionato compositore e gno perfetto del viso, si sposò con Giuseppe Emanuele Rosselli, di fmniglia musicologo, si trovò nella capitale della musica e dell'arte, segnata dall'attività eli ebrea, iinparentata con iNathan, nella cui casa pisana era morto ancora in clan­ OttoWagner , eli Kliint, eli Schubert e eli Mahler. E proprio al maestro eli Mahler, destinitàGiuseppe Mazzini. SiaAmelia cheGiuseppe, eletto anche''Joe", appar­ RobertFucks, clirettore del conservatorio diVienna, il giovane musicista italiano tenevano a quellaélite ebraica risorgimentale che aveva svolto un ruolo di rilie­ si rivolse per prendere delle lezioni. vo econmnico e sociale, ma anche culturale e politico nel giovane stato liberale. Per la giovane coppia innamorata quell'esperienza fu intensa, e proprio a I Rosselli erano tma fmniglia di cmmnercianti abbienti, trasferitisi da Roma a Vienna nacque il primo dei loro figli, Aldo (2 1 luglio 18 95 ), ma forse sempre a Livorno fin dalXV III secolo. Dal florido porto toscano iRosselli poterono allar­ Vienna maturò la passione di Amelia per il teatro e per l'introspezionepsicologi­ gare il raggio dei loro affari dalMediterraneo all'Inghilterra. A Lonch·a iRosselli ca. Nel 18 97, al rientro in Italia, pubblicò il suo priino eh·mmnaAnima, che fu aprirono un ufficio eli cambio presso lo Stock Exchange della City, e proprio rappresentato aTorino al teatro dell'Arte, da tm bravo attore, AlfredoDe Sanctis, nella capitale inglese incontrarono Mazzini, che nell'esilio riuscì a sopravvivere il quale elivenne amico di Amelia per tutta la vita. Fu tm successo. IJopera fu anche grazie agli aiuti eli questi fortunati patrioti, amanti come lui della musi­ salutata come una rivelazione. La trama del eh·armna era semplice, anche se sca­ ca lirica e dell'Italia. In vero la grande protettrice eli Mazzini fu Bara Nathan, vava nella morale borghese del rapporto uomo clmma e nella psicologia femini­ madre eli Ernesto, futuro sindaco di Roma ed erede testamentario del patriota nile, nel corpo e nell'aniina. Una giovane e bella pittrice eli talento amava ed era genovese. Due sorelle eliEr nesto, Janet edEnrichetta elivennero rispettivamen­ riamata da un uomo a sua voltaconcupito da una signorii1a della buona società. te le consorti eliPellegrino Rosselli e del eli lui fratello Sabatino. Mazzini morì a Il elrmmna scoppia quando la pittrice confessa eli essere stata violentata da ragaz­ Pisa nel 18 72 proprio in casa eli Janet sotto il falso nome eli Mr Brown5. Dal zina. Il corpo o l'anima, questo sarà il contrasto che porterà al suicidio l'amante. matrimoniodi Enrichetta ePellegrino nacqueJoe il padre eliAldo, Carlo eNello. In questo primo lavoro c'è il motivo ispiratore eli fondo eli gran parte dell'o­ IlRisorgimento, che per gli ebrei fu anche il periodo della loro einancipazio­ pera diAmelia Rosselli: il conflitto in tutte le st1e valenze sociali ed individuali; ne, l'ereelità mazziniana sentita aclelirittura come eredità familiare-Joe fu chia­ il conflitto fra generazioni; il conflitto di genere, il conflitto fra le classi, il con­ mato così proprio in omaggio aMazzini - l'amore per la cultm·a e per l'arte, tipi­ flitto fra lo spirituale e il materiale, il conflitto fra attori politici nazionali ed ci della buona borghesia ebraica, confluiscono nell'incontro eli Amelia eJoe. antinazionali. Temi nuovi, moderni, inclieativi eli una crisi quale quella che si Amelia aveva trascorso a Venezia la sua infanzia fino a quando, seelicetme, si avvertiva nell'età della belle ép oque, sotto la facciata delle graneli scoperte trasferì aRoma con la madre e il fratello Carlo, dal momento che l'altrofratel­ scientifiche e dei grandi progressi econmnici e sociali del secolo che si apriva. lo maggiore, Gabriele, era stato nmninato senatore. Egli, dopo la morte del A ViennaJoe eAmelia trascorsero quattro anni e poi rientrarono aRoma, dove padre, avvenuta quandoAmelia aveva appena cloelici anni, era cliventato anche nacquero Carlo (189 9) e poiNello (1900 ). Dopo clieci amlÌ di tlllÌone profonda, il sostegno fondamentale della famiglia. Gabriele Pincherle, laureato in giuri- «iinprovvisi avvenimenti dolorosi» spinsero la coppia a separarsi?. «Mi decisi-

5 Cfr. A. M. ISASTIA, Ernesto /Vathcm. Cn mazziniano inglese tra i democratici pesw·esi, Angeli, lVIilano 6 A. ROSSELLI, I1fem01ie, op. cit., p. 107. 199-:1:. 7 Joe av eva avuto tma relazione con una donna e Amelia ne era venuta a conoscenza.

x XI penosamente- a separarmi legalmente dall'uomo che amavo al di sopra di ogni e vicepresidente di una delle più importanti società assicurative fiorentine, fu cosa al mondo, e il quale- strane complicazione del cuore umanol - mi amava una vera e propria guida, speciahnente per Carlo, interessato fin da piccolo ai anch'egli tuttavia, e sempre mi amò per il resto della sua vita .. . »8. Tanto è vero problemi economici, mentreAldo era attratto dall'arte eNello dalla letteratura. che Giuseppe continuò a scrivere alla moglie e a seguire tutte le vicende dell'e­ Negli anni prima della guerra, Amelia entrò in amicizia anche con i Ferrera, ducazione dei figli e, ogni tanto, a veclerli. Amelia non rivelò ai figli, che in età che nel 191O si erano stabiliti a Firenze.Gugliehno Ferrero, storico già famoso, matura, le ragioni della lontananza del padre. La giovane madre decise, allora, si era sposato con Gina Lomhroso, una clmma colta e origi nale, che insieme con nell'autum1oclel 1903 eli stabilirsi aFirenze, dove vivevano molti parentiNathan Amelia animò il Lyceum, vero e proprio centro eli cultura femminile a Firenze. e Rosselli e dove si erano trasferiti gli ziiPellegrino e GimmettaRosselli, aman­ Questo chili era stato fondato a Firenze, primo in Italia, nel 1908 e avevail suo te della musica e musicista essa stessa. Era amica eli Maurizio Quaelrio, eli punto eli riferimento nella Casa centrale eli Lonelra. Amelia divenne presidente Alberto Mario e della moglie eli lui, l'ingleseJessie White Mario. Di forti idealità della Sezione letteraria e GinaLombroso fueli grande aiuto per le sue vaste rela­ mazziniane la zia Giannetta non sapeva adattarsi alla r.r.prosa" dei tempi post zioni internazionali. Carlo eNello elivennero, così , amici eliLeo Ferrera, lill gio­ risorgimentali e all'epoca «un po' bolsa del liberalismo italiano». Amelia era vane eli straordinario ingegno12. In quegli stessi anni Amelia aveva conosciuto molto legata a ziaJanet, tanto che questo fu liDO dei motivi che la spinsero a sce­ anche Scipio Sighele edEnrico Corradini, animatori del movimento irreclentista gliereFirenze, città che amava anche per altre ragioni eli natura culturale. Da e nazionalista. Fu poi in quello stesso periodo, intorno al 1910 -1911 , che bambina quando ancora parlava veneziano, Firenzegli appariva la capitale della Amelia decise eli ritornare a vivere in comunione conJoe, che, malato, si spen­ lingua italiana: «F irenze, magico nome eli meraviglia lontana»9. se nell'au11nm o del 19 11 acl appena quarantatré anni. AFirenze Amelia incontrò di nuovo gliOrvieto, che aveva conosciuto da bam­ La famiglia Rosselli si ritrovò, allora, erede eli lm pacchetto eli azioni della bina a Venezia. Angiolo Orvi eto, poeta e direttore della rivista «

12 ... 8 A. RoSSELLI, Memorie, op. cit., p. 1.13. Politica e afjèttifamiliari , op. cit. , 9 lvi, p. 1.13. 13 Cfr. L, SEGRETO, Alonte Amiata. Il mercurio italiano. Stmtegie intemazionali e oincoli extranaziona­ 101vi,p. 117. li Angeli, Milano 1991. 11 lvi . 1-± A. ROSSELLI, Jl!emorie, op. cit. , p. H1.

XII XIII "quel fatale 1916" caratterizzato dalle reiterate offensive di Cadorna. Fra che ormai stueliava sotto la guida eli Sa�vemini, nel febbraio del 1922, dopo apprensioni e timori, tutta la famiglia Rosselli fu mobilitata: le sale del Lyceum essere stato richiamato per otto mesi sotto le arn:ri, scriveva alla madre che stava furono messe a disposizione della Croce rossa per l'invio dei pacchi ai prigionieri crescendo «il numero eli quelli che aspiravano alla elittatura», speciahnente fra eli guerra. In Palazzo Vecchio, dove Angiolo Orvieto dirigeva con grande impe­ gli ufficiali e i sottufficiali. Quando rientrò a Firenze, il suo studio al piano terra gno ed efficienza un Ufficio notizieper le fa miglie dei soldati (uno simile c'era eli via Giusti divenne tm luogo di riunioni politiche animate. Carlo, ormai, col­ solo a Milano), Amelia era sempre attiva, mentre Carlo prestava il suo aiuto al laborava a «», la rivista socialista turatiana, e a «Rivoluzione Li­ Dipartimento lana per i soldati. Proprio in quell'Ufficio notizie giunse quella berale» eli Gobetti, con il quale si era incontrato a Torino, dove si era recato per della morte eli Aldo, che nessuno ebbe il coraggio di dare alla madre disperata prendere contatto con i maggiori maestri dell'economia italiana che anelavano per non avere più notizie del figlio. da Einaueli a Jannaccone. Nello, di orientamento repubblicano e liberale, si era Fu tm eh·amma per Amelia e tma "scossa" per i «fratelli n:rinori», chiamati a iscritto all' Unione Nazionale di Giovanni Amenclola16, Tutti e due i fratelli, im­ verificare la loro passione alla luce della tragedia della guerra. Nel gennaio del pressionati dal lavoro eli Gobetti come animatore culturale, si impegnarono nel 1917 per iniziativa eli Nello si cominciò a pubblicare un giornaletto studentesco rivitalizzare il Circolo di Cultura, trasferito nella nuova sede eli Borgo Santi Apo­ col titolo «Noi giovani», dove si confrontavano le passioni e gli ideali con la realtà stoli e animato da Salven:rini, Ferrero, Alessandro Levi, Piero Calamandrei, sconvolgente della guerra e le sue dimensioni internazionali. La guerra non ces­ Gaetano Pieraccini, il prof. Dalla Volta e Arrigo Serpieri, il meglio della cultura sava, ma anzi richiedeva nuovi tributi e nuovi sacrifici. Carlo e Nello accudirono fiorentina. Nella cerchia salveminiana Carlo conobbe nel 1923 la sua futura i bambiniorfani o figli eli soldati combattenti in tma Casina, che in nome eli Aldo, compagna, Marion Cave, una giovane lettrice eli inglese eli orientamento liber­ la madre aveva voluto allestire sulla strada eli Grassina, non lontano da Bagno a tario, nonché la signora Tawney, moglie eli un professore inglese assai influente Ripoli. Poi anche Carlo e Nello partirono per fare il soldato, mentre gitmgeva la nel Labour Party e amico dei Webb. Fu quest'ultima a organizzare il viaggio in notizia della ritirata eli Caporetto. Firenze rigurgitava eli profughi provenienti Inghilterra di Carlo e eli Salvemini. Un viaggio decisivo nella formazione eli dalle terre occupate dagli austriaci. Davantì a "·tanta mnanità dolorante e smar­ Carlo, che venne in contatto con gli ambienti politici inglesi, liberali e laburisti, rita" raccolta nel chiostro eli Santa Maria Novella, Salvemini con il volto '·'stra­ e frequentò la Lonclon School of Economie eli Londra, dove poté consultare i volto" incontrò Amelia e la abbracciò piangendo, "senza dire una parola"15, testi della scuola marginalista eli Cambridge e il pensiero keynesiano. Dalla guerra i Rosselli tornarono rapidamente cresciuti: «il contatto con la Nello si laureò nel marzo del 1923 con pieni voti e la lode, con una tesi sulle ùmssa del popolo soldato aveva operato in loro m1 n:riracolo eli amore e compren­ origini del movimento operaio e cominciò subito a pubblicare i suoi primi saggi sione». Speravano in un futuro di pace e in 1m nuovo assetto clell'Em·opa e storici sulla «Nuova Rivista Storica» (a. XI, 1924) e sulla «Rivoluzione libera­ dell'Italia. Osservavano sgomenti le violenze politiche e sociali che si scatenavano le». Carlo, invece, si era avviato alla carriera universitaria con l'economista Atti­ nell'Italia del dopoguerra, gli espropri in nome del proletariato, le nrinacce con­ lio Cabiati. A Milano era entrato in relazione con il rettore della Bocconi, Angelo tro la bandiera italiana, quella bandiera per la quale il loro fratello, come tanti Sraffa, e con il figlio Piero, che insegnava economia politica all'Università di altri, aveva dato la vita. Nonostante l'invito del prefetto eli Firenze a non esporre Perugia17, la bandiera, il tricolore nel 1919, nel primo anniversario della vittoria, sventola­ L'assassinio eli Matteotti, uomo politico con cui Carlo era entrato in stretto va al sole "nella casa" eli via Gianbologna e nella Casina degli orfani di guerra. contatto, segnò una svolta elrarmnatica nella vita del paese e in quella della Nel 1920 la famiglia Rosselli si trasferì nel villino eli via Giusti. Nello aveva famiglia Rosselli. Fu, allora, che Carlo si iscrisse insieme con Salvemini al PSU e frequentato il liceo Michelangiolo, Carlo stueliava scienze sociali al Cesare fu, allora, che l'azione antifascista elivenne per tutti e due i fratelli un impegno Alfieri, ma non era soddisfatto e voleva iscriversi all'università. Per questo prioritario. Fu in casa dei Rosselli che, auspice Salvemini, nacque l'idea di dovette prendere la licenza liceale, dopodiché si iscrisse alla facoltà eli Giuri­ stampare alla macclria un piccolo giornale settimanale clandestino, il «Non mol­ sprudenza eli Siena. Mentre Carlo, attratto dalla politica, grazie acl Alessandro lare», secondo il titolo suggerito da Nello. Lo studio eli Nello in via Giusti diven­ Levi, docente tmiversitario e socialista riformista imparentato con i Rosselli, si ne meta eli perquisizioni. La sera del 31 elicembre del 1924 , nel quadro della avvicinava ai socialisti, Nello anche lui sensibile alle vicende del paese, travolto "seconda ondata" organizzata dai fascisti fiorentini, una squaclraccia devastò la dalla crisi postbellica, si dedicava con passione a tante iniziative sociali rivolte Sede del Circolo eli Cultura e in Piazza Santa Trinità fu fatto un falò dei libri e ai giovani. Aveva, infatti, messo su una piccola biblioteca per ragazzi nel popo­ dei mobili, fra cui quelli che Carlo e Nello avevano prestato per arredarlo. Per lare quartiere eli San Frecliano e poi aveva organizzato anche una piccola colo­ gli antifascisti, colpiti da violenze continue, a Firenze il clima era diventato pe­ nia estiva sulla strada eli Vallombrosa per accogliere ragazzi bisognosi. ll fasci­ sante. smo sempre più aggressivo e violento aveva impressionato i due fratelli. Nello,

16 Cfr. Z. CIUFFOLETTI (a cura eli), .Vello Rosse/li. Un o storico... op. cit., pp. XV-XXII. 15 lvi, p. 159. 17 Cfr. N. TRANFAGLIA, Carlo Rosse/li claltinteroentismo a «Giustizia e Libertà >>, Laterza, Bari 1968.

XlV xv Dopo il giugno del 1925, in seglùto all'arresto eli Salven:tini e all'espatrio di Intorno a lei, a Firenze, in esilio Salvenrini, era rimasta solo lilla piccola «cerchia Ernesto Rossi, che faceva parte della cerchia degli an:tici dei Rosselli, il «Non eli an:tici fidati»: gli Zabban, i Levi, Angiolo e Lama Orvieto. Amelia, che non mollare», primo giornale clandestino antifascista, fu affidato principalmente aveva potuto continuare la sua vita eli scrittrice, era pr.r.anello forte" di una fami­ alle cure di Carlo, che vi introdusse elementi eli critica dell'aventinismo e l'esi­ glia, oramai, nel mirino del regime, ma che il regime non riusciva a piegare. genza di rinnovamento dei partiti antifascisti. Tuttavia le pressioni dd fascisti Carlo fu inviato a Ustica con Parri e Bauer e poi, dopo pochi mesi, nel set­ erano così forti che Carlo e Nello si dovettero rifugiare nella casa eli Umberto tembre del 1927, Nello, pur non avendo preso parte attiva nell'organizzazione Morra, in una villa isolata a Cortona. La casa eli via Giusti fu devastata da lilla degli espatri, il primo giugno del1927 venne arrestato a Firenze e poi confina­ squaeh·accia alla ricerca dei due fratelli. Il fascismo fiorentino si caratterizzava to acl Ustica, dove sperava di incont-rare il fratello, che invece era già partito per per fanatismo e violenza come si vide nelle devastazioni e negli eccidi del 4 otto­ Savona. Fu accusato di sovvenzione al movimento antifascista e eli contatti epi­ bre1925 con l'assassinio di Console Pila ti e la distruzione di associazioni, logge stolari con gli oppositori del regime (cinque anni di confino). Il giovane storico, massoniche e circoli politici. Bisognava elinllnare qualsiasi nucleo di resistenza autore dell'importante volume su.Mazzini e Bakounine (Bocca 1927), aveva da antifascista, anche in seno ai ceti professionali e agli intellettuali. poco vinto il concorso eli mmnissione alla Scuola di storia moderna e contem­ Il clima rimaneva pesante e Salven:rini convinse Nello a recarsi in Germai:IÌa poranea, diretta da Gioacchino Volpe e elipenclente dal Con:titato nazionale per per un soggiorno di studi. Con Salven:rini e Rossi, ormai esuli, Amenclola e la storia del Risorgimento, presieduto da un vecchio liberale come il senatore Gobetti colpiti a morte dai fascisti, tutti i maggiori punti di riferimento dei Paolo Boselli. A seglùto della condanna la sua carriera sembrava stroncata. Rosselli erano stati investiti dal fascismo, che plmtava alla creazione della elit­ Carlo al processo Savona si elifese con forza e con efficacia, ma non poté evi­ tatura. Carlo tentò con Nenni di dare vita acl una nuova rivista, «i divise fra Lipari e Ustica, dove annullata, Carlo si preparava alla lotta clandestina, tanto che la sua casa a stava Nello con Maria. Tutta la fmniglia Rosselli era al confino, ma plÙsava di Milano divenne luogo di riunioni segTete del PSLI e eli organizzazione degli espa­ vitalità, eli iniziative e di progetti. Finahnente Nello, per intervento di tri. Dopo l'attentato Zamboni contro Mussolini (31 ottobre 1926), mentre Carlo Gioacchino Volpe, nel febbraio del 1928 fu rimesso in libertà e restituito agli e Nello si dividevano intorno all'uso della violenza, Mussolini decretò lo sciogli­ studi, ma sotto un controllo continuo. mento eli tutti i partiti, associazioni e organizzazioni contrarie al regime e la sop­ La notte del 27 luglio 1929 anche Carlo riacquistava la libertà: con Emilio pressione della stampa antifascista. Il12 elicembre dello stesso anno veniva Lussu e , grazie acl un potente motoscafo glùclato dal fido costituito il Tribunale speciale, che, dopo la nuova legge eli pubblica sicurezza e Italo Oxilia scappava da Lipari e poi riparava a Parigi. Una beffa per il regime, i provveclimenti per la difesa dello Stato, creava le conelizioni per la repressione che si scatenò facendo arrestare Mmion e Nello con l'accusa eli complicità nella eli qualsiasi forma eli opposizione e segnava la nascita eli un nuovo stato, quello fuga eli Carlo. Marion, che era cittaelina britamùca e in più attendeva un altro fascista, al posto eli quello liberale. figlio, venne liberata grazie acl una campagna internazionale eli stampa orche­ Si pose, allora, in un clima di annientamento dell'opposizione, la questione strata da Salvemini. Nello, invece, fu eli nuovo inviato al confino, prima a Ustica degli espatri e si costituì, così, intorno a Carlo Rosselli, Riccarclo Bauer e F er­ e poi a Ponza, dove rimase per alcmù mesi fino a che non fu liberato il5 novem­ ruccio Parri una struttura clandestina. A Milano i fascisti chiedevano la testa di bre clel1929. In occasione eli questo secondo confino Carlo Levi scrisse all'mni­ Claudio Treves e eli Turati, che oramai, dopo la morte di Anna Kuliscioff, era co Nello una lettera significativa: «Certo, se vi amavo e amnùravo prima d'ora malato e sfiduciato. Carlo con , ltalo Oxilia e il giovane Sandro moltissimo, mmniro ed amo ancor più adesso te e i tuoi; voi che passate attra­ Pertini organizzarono l'espatrio verso la Francia del vecchio leader socialista. Al verso tutte queste traversie senza lagnarvi non soltanto, ma trovando la possi­ rientro in Italia Rosselli e Parri, appena sbarcati a Marina eli Carrara, furono bilità di vivere e di fare tante belle cose: e persino di mettere al mondo dei bam­ fermati e incarcerati (14 dicembrè1926). Cominciava così una nuova fase della bini e eli scrivere dei libri - siete insmmna, della gente straordinaria» 18. famiglia Rosselli, che si trovava coinvolta fino in fondo nella drammatica svol­ I destini di Carlo e Nello erano- come ha scritto Alessandro Levi- «oscillan­ ta politica apertasi con il pieno elispiegarsi dello Stato fascista. Niente della loro ti come due secchi attaccati acl una stessa carrucola». Ora, però, Carlo iniziava vita, dei loro progetti, delle loro aspirazioni, si poteva più sottrane alla esigen­ la sua vita da esiliato, che aveva come centro la fondazione e l' orgmùzzazione za morale e politica eli contrastare il regime, che, tuttavia, non riusciva a piega­ del movimento di Giustizia e libertà, mentre Nello, che seguiva ogni mossa del re la loro forza e la loro vitalità. Nonostante che sia Carlo che Nello si fossero sposati: il primo con Marion Cave (a Genova il 24 luglio 1926 con rito civile) e il secondo con Maria Todesco (22 !8 Lettera eli Carlo Levi a Nello Rosselli, 20 agosto 1929, in Z. CIUFFOLETTI (a cma eli), NelloRosse/li .. . , dicembre1926 con rito ebraico), il centro della famiglia rimaneva ancora Amelia. op. cit., p. 50.

XVI XVII fratello fino a collaborare organicamente alla stesura di Socialismo liberale, l'o­ chiusura del regime in senso totalitario. Incontrando per l'ultima volta il fratel­ pera destinata a diventare uno dei contributi più importanti alla cultura politi­ lo, rientrato in Francia per curarsi, il giovane storico fiorentino sentiva P avvici­ ca italiana del Novecento19, tentava di riprendere la sua attività eli storico. Tutti narsi di un momento cruciale nella situazione internazionale. Carlo in Spagna e due, però, in forme diverse lavoravano per riconquistare la «libertà di tutto il aveva lanciato una parola d'ordine forte e impegnativa per l'antifascismo ita­ popolo», come scrisse Carlo in Fuga in quattro tempi. liano: «Oggi in Spagna, domani in Italia». Era il progetto, ormai maturo, di una Intanto la grande famiglia dei Rosselli cresceva: a Parigi, nascevano Amelia, rivoluzione democratica, mai avvenuta in Italia, che Giustizia e Libertà si impe­ eletta ��Melina", e poi Andrea, eletto r.r.Aghi"; a Firenze, dopo Silvia e Paola, gnava a compiere dopo la caduta del fascismo. nascevano Aldo e Alberto, il 9 maggio 1937, esattamente un mese prima del­ Dal momento della partenza eli Carlo per la Spagna, i due fratelli non si erano l'assassinio dei due fratelli. Carlo e Nello erano controllati clall'OVRA e dall'ap­ più rivisti e il diradarsi dei rapporti epistolari, più la malattia eli Carlo avevano parato clelfascismo in Italia e fuori, ma l'azione politica di Carlo, che consumò acceso il desiderio reciproco eli incontrarsi. In un primo momento era la madre gran parte del suo patrimonio nella lotta antifascista, procedeva spedita e Amelia che doveva fare il viaggio per incontrare Carlo, che dal 27 maggio del dirompente. In Socialismo liberale, Rosselli aveva spinto in avanti la revisione 1937 si trovava a Bagnoles-cle-l'Orne per curarsi la flebite che si era riacutizza­ del marxismo fino al suo superamento, dal momento che nella versione positi­ ta in Spagna. Il 5 giugno Nello, che aveva ottenuto con sospetta facilità il per­ vista aveva portato alla sconfitta del movimento operaio e quindi non valeva messo eli recarsi in Francia, varcò la frontiera e il 9 giugno i due fratelli, final­ riproporre versioni eli tipo idealistico, volontaristico o altro ancora. Del resto mente insieme, accompagnarono alla stazione Marion che rien1Tava a Parigi per anche la versione leninista si era risolta in un esito totalitario. Bisognava ripar­ festeggiare il complea1mo eli John, nato proprio il giorno dell'assassinio eli tire dall'accettazione del metodo liberale per riproporre il socialismo in una Matteotti. veste più avanzata e tale da fornire la soluzione empirica alle problematiche Nel pomeriggio dello stesso giorno i due fratelli si recarono in gita acl Alençon, sociali ed economiche della società moderna e alla valorizzazione del ruolo della dove Nello comprò un regalo per la moglie Maria. La sera rientrarono a volontà umana nel farsi della storia. Nell'ideologia di Giustizia e Libertà, Carlo Bagnoles, passando per il castello eli Couternes. faceva proprie anche le istanze della critica allo statalismo e al capitalismo in In quei paraggi, dietro una siepe, due giorni dopo furono trovati i corpi mas­ senso federalista e cooperativista, ma senza ignorare che le differenze fra capi­ sacrati di Carlo e Nello Rosselli. talismo e socialismo, dato lo sviluppo moderno dell'industria, non stavano più «nella sfera della produzione, ma in quella della distribuzione e della morale»2o. Il movimento di Giustizia e Libertà, autonomo dai vecchi partiti, aveva lo scopo

;, di assumere la guida del movimento antifascista e nei primi anni, prima di esse­ r: re infiltrato dalle spie, ebbe un notevole successo sia in Italia che in Francia. Sia Carlo che Nello erano convinti che bisognava riconciliare il movimento antifa­ scista con gli ideali più avanzati del Risorgimento per non lasciare al fascismo il monopolio della identità nazionale, che non era un valore da piccoli borghesi, come ritenevano Togliatti e i comunisti. Per questo l'azione eli Nello nel campo della riflessione storiografica, a partire dal volume su Carlo Pisacane nel Risorgimento italiano, (Torino, Bocca, 1932) e quella politica eli Carlo con il movimento eli Giustizia e Libertà si integravano, costringendo la cultura politi­ ca antifascista acl affrontare queste tematiche insieme a quelle della crisi della democrazia e dell'avvento dei sistemi totalitari in Europa. Mentre Carlo conduceva la sua lotta a Parigi e poi in Spagna, dove parteci­ pava alla guerra a fianco delle truppe repubblicane, Nello registrava in Italia la

19 L'opera uscì a Parigi nel 1930, presso la libreria Valois, con il titolo Socialisme libéral. Cfr. , S. J\IIASTELLONE, Carlo Rosse/li e ''la rivoluzione liberale del socialismo'', con scritti e documenti inediti, Olschki, Firenze 1999; e C. ROSSELLI, Socialismo liberale, Introduzione e saggi Clitici eli Norberto Bobbio, Einaucli, Torino 1997. 20 Cfr. N. TRANFAGLL\, Carlo Rosse/li e il "socialismo liberale'' in Id., Fascismi e modernizzazione in Eu­ ropa, Torino, Bollati-Boringhieri, 2001, p. 10-:1:; e Z. CIUFFOLETTI, Contro lo statalismo. Il ''socialismo jède­ ralista liberale" di Carlo Rosse/li, Lacaita, Manduria 2000.

XVIII XIX PRESENTAZIONE

A coronamento delle molte iniziative promosse dal Comitato Nazionale per il centenario delle nascite di Carlo e Nello Rosselli, le due mostre organizzate dalla Biblioteca Nazionale di Firenze e dall'Archivio Centrale dello Stato eli Roma propongono un doppio percorso espositivo di documenti, libri, fotografie che ricostruiscono la vicenda familiare e politica della famiglia. La scelta della sede fiorentina è collegata naturalmente alle vicende familiari dei Rosselli che a Firenze trovarono un ambiente ideale che concorse alla rea­ lizzazione delle iniziative letterarie e sociali di Amelia ed alla formazione cultu­ rale e politica eli Carlo e Nello, stabilendo con la città tm legame che è rimasto inalterato fino ai nostri giorni. Testimonianza eli questo legame sono gli impor­ tanti documenti, che costituiscono il Fondo Rosselli, donati dalla famiglia al nostro Istituto. Intorno ai documenti del fondo prende forma la nostra esposizione, tesa a ripercorrere i più significativi momenti della presenza dei Rosselli a Firenze, avvalendosi per questo anche eli un ampio corredo iconografico e bibliografico. Attraverso i saggi che introducono il catalogo abbiamo, poi, una puntuale ricostruzione storica dell'intera vicenda mnana e politica dell'universo familia­ re rosselliano. L'introduzione di Zeffiro Ciuffoletti e Nicola Tranfaglia presenta tm esaustivo quadro dell'intera vicenda, dalle origini del nucleo familiare, sino al tragico epi­ logo eli Bagnoles-de-l'Orne. Cosimo Ceccuti nel suo saggio ricostruisce puntual­ mente la Firenze dei primi venti anni del Novecento; mentre Gian Luca Corraeli e Simone Visciola recuperano, attraverso una approfondita ricerca, le linee guida della prima formazione dei fratelli Rosselli e delle iniziative cultmali e sociali eli Amelia. Gigliola Sacerdoti Mariani propone una suggestiva analisi intertestuale del lessico familiare così come emerge, in tutta la sua spontaneità, dall'epistolario. La traelizione del pensiero politico dei Rosselli viene Inessa in luce in tutta la sua forza e attualità nel nitido testo eli Valdo Spini. Marina Calloni ricostruisce l'intreccio dei legami internazionali della famiglia e i difficili anni dell 'esilio che seguirono alla morte eli Carlo e Nello. Proprio su quest'ultimo aspetto, finora poco esplorato dalla storiografia rosselliana, Aldo Rosselli ci consegna, infine, la coinvolgente testimonianza della durissima espe­ rienza dell'esilio. Le appendici cmate da Giovanni D'Onofrio e Roclolfo Galleni completano la sistematica ricognizione condotta in Biblioteca per la preparazione della mostra, con tm elenco delle fotografie relative agli eventi legati alla vicenda storica dei Rosselli conservate nel Fondo Pmmtmzio e con l'inventario dei documenti del

XXI Fondo Rosselli. Costanzo Marcone ha verificato l'assidua presenza in biblioteca eli Carlo e Nello all'epoca dei loro studi tmiversitari, indagando pazientemente un resoconto dettagliato delle loro sugli antichi registri del prestito ed offrendoci La Firenze dei Rosselli letture. Ringrazio gli autori dei saggi che propongono una lettura documentata e appassionata di vicende familiari e eli eventi politici vissuti dai Rosselli all'inse­ Cosimo Ceccuti gna della libertà, consegnandoci un patrimonio ideale e morale che ha contri­ buito alla costruzione della democrazia nel nostro Paese. Ringrazio i cm·atori del Quando Amelia Rosselli lascia Roma per Firenze, nell'autunno del 1903, con i t:re catalogo, Gian Luca Corracli, Giovanni D'Onofrio, Roclolfo Galleni, Sergio figli piccoli, si trova in una città fortemente ancorata al passato e insieme percorsa da Marchini, Sergio Mazzini, Simone Visciola, autorevolmente coordinati da fermenti innovatori, sia sul terreno politico e sociale che su quello culturale. Zeffiro Ciuffoletti; i curatori della mostra e in particolare Artemisia Calcagni Il quaeh·o polìtico vede ancora il prevalere dei liberali monarchici eli tradizione risor­ 1\hrami e Lucia Chimirri. gimentale (il leader, Luigi Guglielmo Cambray -Digny, novante1me, era il sindaco dei Ringrazio infine Alberto, Aldo, Paola e Silvia Rosselli che hanno seguito con primi tempi della capitale sulle rive delP Arno ). Conservatori, ostili a Giolitti e al giolit­ viva partecipazione tutte le fasi di questa iniziativa, rinnovando in questa occa­ tismo, chiusi alle nuove istanze prove1Ùenti dal basso, dal mondo del lavoro. Accanto a sione il legame che li tmisce alla biblioteca e alla città. Crispi, nonostante il disastro di Adua, accanto a Pelloux, nel ctùmine della reazione, nella denuncia dell'ostruzionismo parlamentare, nel sostegno al decreto liberticicla. Il loro quoticlian.o è "La Nazione", rigida nel suo conservatorismo, che aveva defini­ Antonia Ida Fontana Aschero to "nuovi barbarfi' gli operai della Pignone in sciopero. Minoritari, ma vitali, i moderati eli Siehley Somùno, percorsi da autentiche inquietu­ Direm·ice della Biblioteca Nazionale Centrale eli Firenze dini riformatrici, e i costituzionali eli Ippolìto Niccolliù, sensibili alle aperhue verso Giolitti e al metodo giolittiano. Istanze che troveranno tma qualche eco sugli altri due quotidiani liherali della città, il "Fieramosca'' e il "Nuovo Giornale'''. Il movimento cattolico si presenta lacerato e diviso al suo interno con larga preva­ lenza degli intransigenti, stretti intorno al portavoce "L'Unità cattolica'", simbolo del temporalismo ecclesiastico e del "non possumus" verso lo Stato liberale. Ma non manca la vitalità dei cattolici liberali della "Rassegna nazionale'l'l, e neppure dei cattolici socia­ li, sospesi fra la lezione eli Giuseppe Toniolo e il messaggio innovatore e affascinante eli Romolo Mmri. Di minoranza all'hùzio del secolo, ma destinati poi acl assumere fra 1907 e 191 O la guida della città, i tre partiti che alimenteranno i blocchi popolari: i socialisti eli Giuseppe Pescetti e eli Gaetano Pieraccini, i radicali e i repubblicani eli Roclolfo Cala­ manelrei. Politicamente, la città è stata scossa dal primo sciopero generale che si sia verificato in Italia, il 29 agosto 1902, con due mmi di m1ticipo rispetto al grande sciopero che da Milano si sarebbe esteso all'intero paese. Il licenziamento eli venticlue operai della Pignone aveva coinvolto anche chi esercitava altre attività, dai ferrovieri ai gasisti, dai fornai ai tramvieri, dai sarti ai cappellai, dai vettmini agli "spazzatmai". Città pm·a­ lizzata, impressione enorme nella borghesia spaventata dall'"avanzata" del movimento operaio. Uno "spavento" che non si era ripetuto in occasione dello sciopero del 190-±, assai meno sentito a Firenze: anzi, gli effetti "pmùtivi" della reazione portm·ono, nelle con­ sultazioni politiche del 1904, alla elezione di quattro liberali nei quattro collegi della città, con la momentanea sconfitta a Santa Maria Novella eli Giuseppe Pescetti, il cam­ pione del socialìsmo toscano che riconquisterà il collegio nel 1907, in occasione eli ele­ zioni suppletive, per tenerlo fino al 1921. Ma il 1907 è anche l'anno che vede eletta la prima giunta di shùstra a Palazzo Vecchio. Dopo clece1mi di sindaci espressi dalle famiglie aristocratiche fiorentine (Cambray-Digny, Peruzzi, Corsini, Torrigia1ù, Guicciardini, Berti, Niccolini) ecco il demo-sociale Francesco Sm1giorgi, nativo eli Poggibonsi, espressione di una giunta "popolare".

xxn 1 Laicizzare la città, escludere la longa manus della Chiesa da tutto dò che riguarda­ tata dalla comunità ebraica internazionale, allora alla ricerca eli un territorio per creru·­ va l'amministrazione pubblica: scuole, ospedali soprattutto. Fu il programma della si uno Stato. "La Cirenaica non è e non sarà mai altro che un paese eli pastori'!', scrive­ giunta, portato avanti con sacrifici eli bilancio, ma per breve tempo, a causa del "ritor­ va Prezzolini nella '·'Voce" 1'8 maggio 1911, in un articolo dal titolo emblematico "l'il­ no'ndei liberali appoggiati dai cattolici, che riconquistano Palazzo Vecchio, e stabil­ lusione tripolina'1'. Illusione di tma terra promessa, tT oppe volte seguita nel passato da mente, dal 1910, con sindaco Filippo Corsini, presidente della Unione liberale. '·'I pol­ cocenti runru·ezze degli emigranti. moni eli Firenze finalmente respirano", sarà il commento lapidario della vecchia Antigiolittiano, sempre, Giuseppe Prezzolini. Per il modo ambiguo di fare politica "·Nazione'!'. dello statista piemontese, per la costante tendenza al compromesso. "Quest'uomo fred­ I trentanove esponenti liberali che entrano in Consiglio con Filippo Cm·sini rappre­ do e burocratico, industriale e pratico è quel che ci voleva per un popolo che si lascia sentano un po' tutti gli ambienti ctùtmali e imprenditoriali della città. Studiosi come tro1�P� spe�so 1T ascinare dell'entusiasmo e dalla retorica": commenta deluso proprio in Alessaneh·o Chiappelli, giornalisti quali Lorenzo Piccioli- Poggiali, imprenditori come quei gwrm. Pietro Fantappiè e Piero Barbera, il letterato continuatore di una tradizione editoriale Di poco successiva all'avvio dell'impresa coloniale è "L'Unità" di Gaetano Salvemini. così viva nella Firenze dell' Ottocento e del Novecento. Presenti in Consiglio, nelle file figma dominante nel dopoguerra per Cru·lo e Nello Rosselli. Il settimanale, la cui pub­1 del gruppo dei liberali, numerosi docenti del fiorentino Istituto "Cesare Alfieri" ed espo­ blicazione inizia il 16 dicembre 1911, lo stesso anno nel quale Salvemi1n che ne è diret­ nenti autorevoli del movimento nazionalista, i vecchi amici degli anni del 01'Regno''\ tore si allontana da "La Vo ce" e contemporanerunente dal partito socialista, ha per sot­ Enrico Corradini e Alclemiro Campoclonico. totitolo: "Problemi della vita italiana". Organo eli strunpa battagliero, espressione di un Il eliscorso politico si intreccia qui con quello culturale. Fra i tanti "momenti" e fer­ intreccio fecondo fra militanza mazziniana e socialista, anticipazione di una moderna menti che caratterizzarono la Firenze del primo quinelicennio del secolo, ad Amelia shnstra democratica e occidentale. Rosselli sarà particola1mente familiare il mondo del "Marzocco ·n , eli Angiolo e poi eli È la Firenze delle riviste, ma è anche la città dei teatri, dei Caffè letterari, dei Circoli Adolfo Orvieto. Nato nel 1896, nel solco di "Vita Nova" e la '·'Nazione letteraria'!), il cultmali: fra questi è assai vicino ai Rosselli il Lycewn, che si sru·ebbe sempre più radi­ periodico era stato concepito in una memorabile seduta al caffè Giacosa, accanto alla cato nel tessuto cittaelino. Amelia Rosselli sru·à alla vigilia della guerra presidente della libreria del giovane e intraprendente editore Roberto Paggi: con Garoglio e Orvieto, sezione letteraria eli quel Lyceum che ricorda così nelle sue "Memorie'!': "chtb feimnini­ il suo imprima­ Gargano e Mastri, Corradini e Coli c'è Gabriele D'1Annunzio, che darà le internazionale fondato, a Firenze, primo in Italia, nel 1905 (se non erro: e mi trova­ tur alla iniziativa editoriale e culturale destinata a protrarsi, pur fra mutamenti di stile v o frale fondatrici) .1 • e eli indirizzi, fino al 1932. Con i collaboratori liberi da vincoli, da scuole, da interessi Lontano de lei invece è il mondo dei futuristi fiorentini, che nel 1913 realizzano la costituiti, il '·'Marzocco·n rappresentò - nel passaggio fra Ottocento e Novecento - un famosa "mostra" dal libraio Gonnelli, in via Cavour. Coi quaeh·i eli Boccioni, Beverini, luogo eli confronto, una fucina dalla quale poi sarebbero scaturite esperienze nuove e Cru-rà e Soffici. Quella mostra che entusiasma il tredicenne Primo Conti, premiato da eliverse. Dal "Regno" eli Corraelini alla '"Voce" eli Prezzolini, per citarne due soltanto, Giovamn Papi1n come '·'il più intelligente visitatore della esposizione fiorentina". frale più vicine al panorama dei Rosselli. Una data significaliva per il patrimmno culturale della città era stata il 7 maggio '•' Il Regno'" nasce nel novembre 1903, stùla scia, per così dire, del "Leonardo 'l' , il 1911, allorché Re Vittorio Emanuele III aveva posato la prima pietra della nuova sede foglio che i due direttori P apini e Prezzo lini ( venticlue amn l'uno, ventuno l'altro) ave­ della Biblioteca Nazionale Centrale. vano fondato nel gennaio eli quello stesso anno nell'1intento eli rim1ovare la cultm·a ita­ L'intensa fase eli confronto dialettico, espressione eli movimenti nuovi e eliversi, eli liana sprovincializzandola, di trasformare la realtà del paese adeguandola alle nuove avanguru·dia, di rinnovamento, spesso eli "sovvertimento'l' , collocherà a pieno titolo esigenze, pratiche e spirituali. Fh·enze nella più ampia "·riscossa" idealistica eli Croce e eli Gentile, in un clima di fer­ La vecchia borghesia appariva loro inetta, incapace eli fronteggiare con successo le vori complessi e eli varia natura, destinati a confluire nella campagna interventista. nuove forze dirompenti nell'Italia e nella Firenze del primo Novecento; la loro banclie­ Le elezioni politiche del 1913, le prime a suffragiouniversale maschile, registrano a ra doveva servire a raccogliere gli scontenti eli tutte le classi sociali, anche del prol eta­ Firenze il successo dei socialisti in tre collegi su quattro (Giuseppe Pescetti, Cru·lo Corsi riato. al primo tmno e Artmo Caroti al ballottaggio), mentre i liberali devono accontentru·si Firenze era davvero, nel primo decem1io del secolo, un vivace teatro di incontro e eli del '·'solito" avvocato Giovanni Rosacli, trionfante nel 2° collegio. scontro fra élites eli giovani, inquieti e insodelisfatti, un tmbine di idee e eli correnti lJastensione dei cattolici (nonostru1te gli accorcli del Patto Gentiloni su scala nazio­ avanzate, che investivano in un nesso difficilmente scindibile la politica e la vita soda­ nale), le divisioni interne al mondo liberale e lo scontento per le "delusioni" della guer­ le, la letteratura e la filosofia, l'arte e la cultm·a in ogni loro espressione. Soprattutto da ra eli Libia, l'autentica mobilitazione socialista, fecero eli Firenze "la città più rossa destra: Firenze è la culla del nazionalismo (il partito nasce nel 191Q a Palazzo Vecchio) d'Italia'\ col 52,3% dei voti espressi confluiti nel PBI. Partito che confermerà una e assicma l'habitat ideale per l'affermarsi delle correnti futmiste. E la città che vive in sostanziale tenuta nelle consultazio:q.i amministrative del giugno 1914, nonostante il un autentico deliriopa triottico i preparativi per la guerra di Libia, che si riconosce nelle trauma provocato dai disordini della Settimana rossa. Canzoni d'oltremare di D'Annunzio, che aveva salutato polemicamente l'inizio delle Saràla questione neutralismo-interventismo a mettere in difficoltà i socialisti fioren­ ostilità attraverso il titolo rivelatore della "N azione", '''L'Italia si accinge alla conquista tini, sempre più isolati nalla loro intransigenza. eli Tripoli contro i nemici di dentro e eli fuori'!' . I segnali sono evidenti: solo poche centinaia di persone ascolteranno il 1° maggio al Critica, fra gli altri, della spedizione in terra d'Africaera '·'La Vo ce" eli Prezzolini, che "Parterre" elipiazza San Gallo Claudio Treves che parla contro la guerra imperialista. si pubblicava dal 1908. Fedeli al proprio concretismo, direttore e collaboratori non cre­ E "La Difesa", orgru1o eli stampa del socialismo cittadino chiude le pubblicazioni alla devano affatto alla tanto esaltata '''fertilità" di quella terra che nessun aiuto avrebbe vigilia della entrata in guerra. dunque dato alla soluzione del problema della emigrazione. Non a caso era stata scar- Al primo conflitto mondiale Firenze e la Toscana pagano tm tributo eli sangue altis-

2 3 simo: quasi -1:7.000 morti, con una media di tm caduto ogni sei chiamati alle armi. Fra Marchi, di matrice liberale, eletto segretario politico nel giugno 1926, rappresentano un questi Aldo Rosselli, il maggiore dei tre fratelli. Le necessità della macchina bellica clùaro segnale eli tendenza. ', / accellerano forzatamente l'industrializzazione, coinvolgono i giovani e le donne, chia­ Una scelta che accelera il passaggio nelle file del fascismo eli tanta parte degli anti­ mati a sostituire gli uomini impegnati al fronte, sottopongono le popolazioni della città clù liberali della vecchia classe dominante, dell'alta borghesia cittadina e dell"aristo­ e della campagna a pesanti sacrifici, strappano i contadini alle loro secolari abitudini, �: crazia terriera. li mettono in contatto con una realtà completamente diversa. Le conseguenze eli un dif­ Accanto alla Firenze che si adegua al regime, tuttavia, ne esistono altre, quelle dei fuso scontento si potranno misurare già nel 1919, alle elezioni che per la prima volta si non fascisti e degli anti-fascisti. tengono col sistema proporzionale: i socialisti otte1mero il 50,1% dei voti nella intera Ci sono infatti movimenti eli resistenza intellettuale e morale alla' elittatura ' destinati provincia, i popolari eli Sturzo il 21,2. Ai liberali delle varie correnti, tutte duramente a incidere profondamente nella futura storia del nostTo paese. E la stagione dei Caffè sconfitte, andò il 1-l:,1% e il 7, 9% toccò al '"Blocco" democratico che raccoglieva com­ letterari, delle riviste eli Alessaneh·o Bonsanti, quali "Solaria'" e "Letteratura'', della poe­ battenti, fascisti, demo-sociali e repubblicani. sia umJ;>ratile ma non meno allusiva di Luzi e di Montale. In quel travagliato clopogueiTa si assiste a Firenze e in Toscana a una eh·ammatica Né lo stesso cattolicesimo fiorentino, così ricco e tonnentato, si piegherà mai intera­ serie di eventi che si ripetono su scala più vasta in tutta la penisola: i moti del carovi­ mente agli schemi del fascismo e del clerico-fascismo. Si pensi ad esempio alla ricca veri (clamorosi, nel capoluogo quelli del luglio 1919, con negozi presi cl'ass alto dalla esperienza dei gruppi eli "Frontespizio"' eliPiero Bargellini, a pa:rtil·e dal 1929. folla inferocita che si impaeh·onì di merci e generi alimentari), la grande ondata eli scio­ ,, Sul piano più squisitamente politico ci sono gli antifasciti "militanti'' stretti intorno peri nel mondo contadino con un aumento esponenziale rispetto a quelli dell'età giolit­ all"'Italia libera" eli Ernesto Rossi, sorta all'indomani del delitto Matteotti, con l "avvo­ i tiana, l'occupazione delle fabbriche nelPestate del 1920, la progressiva ma inesorabile J cato Enrico Bocci, il medico Dino Vannucci, i ferrovieri Nello Tr aquancli e Raffaele affermazione del fascismo, soprattutto a partire dal 1921: il primo fascio fiorentino si l' Cristofani. era costituito il 2-± aprile 1919, un mese dopo la nascita del Fascio eli combattimento Dal gennaio all'ottobre 1925 si pubblica il "Non Mollare" primo foglio clandestino eli Milano. Comprendeva studenti, ex combattenti e alcuni futm·isti. l m1ti-regime promosso da Gaetano Salvemini, Ernesto Rossi, Nello e Carlo Rosselli, che Debole in molte zone, inesistente in altre, quasi d'improvviso ilùzia rapidissimo la ne eliverrà il principale m·tefice dal mese di giugno, dopo l'arresto eli Salvemhù e l'e­ sua ramificazione fino a fare della Toscana una regione dove la presenza dei fasci è mas­ spatrio eli Rossi. Premessa alla genesi tutta toscana del movimento di (·'Giustizia e siccia, anche rispetto acl altre realtà italiane. La delusione per la (·'vittoria mutilata'!) , la libertà'�'', all'insegna della pregiueliziale repubblicana e dell'aspirazione al rinnovamen­ minaccia della repubblica dei Soviet, i vecclù e i nuovi rancori sociali, i proprietari ter­ to profondo dello Stato, tma stagione che si riassume nell'eroismo e nel sacrificio dei rieri, industriali e notabili, tmiti nella sovvenzione delle squaeh·e sono alle origini - come fratelli Rosselli. nel resto d'Italia - eli questo fenomeno. Le elezioni amministrative del novembre 1920 registrano il successo dei liberali in Comune e dei socialisti in Provincia. Nelle consultazimù politiche del maggio 1921 il "blocco'" nazionale (fascisti, liberali, comhattenti, nazionalisti, repubblicani, dissiden­ ti, demo-sociali) ottiene cinque seggi - trionfando nei quartieri (·'borghesi''' del centro storico - contro quattro assegnati ai socialisti, tre ai popolari, due ai comunisti. "La storia fiorentina degli anni che vanno dall'ottobre 1922 al novembre 1926 - hanno scritto a ragione Giorgio Spini e Antmùo Casali nel loro volume Firenze - altro non è se non la storia di quella progressiva identificazione e compenetrazione tra fasci­ smo, agrari e settori della borghesia". In un cammino tutt'altro che lineare, reso accidentato dalla persistente resistenza del proletariato "dalla opposizione delle residue fasce della democrazia democratica, dalle iiTequietuclini dello squadrismo che si rivelò fenomeno eli non facile normalizzazione". Effimera la presenza della "Banda dello sgombero''' del marchese Perrone Compagni. Ben più solida l'ascesa eli Tullio Tambmini, al comando della 92a legione della Milizia "Francesco Ferrucci" che sarà in prima linea nella settimane eli violenze successive al delitto Matteotti, culminate nella "seconda ondata'!) del 30 elicembre 192-l:, volta a liquidare ogni superstite forma eli opposizione: dal semi-elisfacimento della sede del "Nuovo Giornale''' alla distruzione del Circolo di cultma eli Salvemini e Calamanch·ei. Di particolare violenza sarà la "notte di San Bartolomeo" del -± ottobre 1925, con la rappresaglia successiva alla morte di un militante fascista, che porterà all' assasinio del socialista Gaetano Pilati e dell'avvocato Gustavo Console. A quella notte Va sco Pratolini ha ispirato alcune delle pagine più suggestive eli Cronache di poveri amanti. Violenze eccessive, scomode per lo stesso fascismo teso ormai a elivenil·e regime. Il tramonto deciso dall'alto dello squadrista Tullio Tambmini e l'affidamento delle responsabilità del partito in sede locale a personaggi più moderati, come Giovamù

5 Amelia Rosselli, l'educazione dei figli e le iniziative culturali e sociali a Firenze

Gian Lu,ca Corradi e Simone Visciola

Era il 1902 quando Amelia e Giuseppe "Joe" Rosselli arrivarono alla sofferta, ma necessaria separazione. La loro era stata tm''intensa quanto travagliata storia d'amore. Fu il frutto dell'incon1To fra due animi rari e sensibili: lui, giovane elegante, dai modi genti­ li, raffinato e promettente compositore di musica, desideroso di gloria in quel campo; lei, scrittrice fresca eli fama, ottenuta con la pièce teatrale r., Anima'', dramma d'ispirazione ibsenianarapprese ntato per la prima volta alTe at-ro Gerbino di Torino il 29 ottobre 1898, con grandesuccesso a livello nazionalel. La breve e problematica parentesi di vita coniu­ gale nella Viem'la eli fine secolo, (città in cui nacque il loro primogenito Aldo il 21 luglio 1895), dove i sogni eli Joe si infransero nella elifficoltà eli poter emergere come musicista, in un ambientecosì rinomato, quanto durissimo; le pesanti giornate eli 1ma giovane moglie alle prese con 1m ritmo elivita che non si sposava con le sue esigenze ed inclinazioni intel­ lettuali; gli introiti assai modesti; la figma eli 1m marito in preda a continue distrazioni; tutti questi elementi determinarono in Amelia la volontà eli ritornarein patria per trasfe­ rirsi a Roma. Fu nella capitale del Regno d'Italia che ve1mero alla luce, in palazzo Marig·noli, prima Carlo, il 16 novembre 1899, e poi Nello il 29 novembre 1900. Joe era sempre più insodelisfatto del suo percorso artistico-professionale, ed aver al suo fiancolilla moglie costellata eli successi, in qualità eli prima scritt-rice italiana di teat-ro a raccogliere una assai ampia popolarità in tutto il paese ed tm giuelizio oltremodo favorevole - pres­ soché unanime - da parte della critica, non doveva per lui essere semplice da sopportare. Inoltre Joe non rinunciò mai a qualche scappatella che la moglie non aveva più intenzio­ ne eli tollerare2. Arrivò il 1903 ed Amelia, con i t- re bambini al seg1.1ito, decise elitrasf erir­ si finalmente a Firenze, prendendo casa in 1m quartiere popolare, al secondo piano eli via Giambologna n. 2, verso la ferrovia: !"abitazione dove i piccoli Rosselli trascorsero la loro infanzia. Doveva da sola crescere i suoi barnbini, con un marito costantemente assente, nei confronti del quale - nonostante tutto - Amelia conservò sempre intatto il suo senti­ mento d'' amore, sino in fondo (Joe morirà nel 1911 di una grave forma eli nefropatia con il conforto eli Amelia al suo capezzale), mai mettendolo in cattiva luce agli occhi dei figli. Come ha scritto Zeffiro Ciuffoletti, Amelia diventò «l'anello forte» della famiglia Rosselli3, per tutto l'arco della sua vita: prima nel periodo in cui era alle prese con !"e­ ducazione dei suoi figli; poi costantemente al loro fianco negli anni della rnaturità, anche se non sempre d'accordo con la pericolosità di alcune loro scelte eli vita; infine, dopo i tragici eventi eli Bagnoles-de-l"Orne, fu nonna premurosa per i suoi nipotini e costante figura di riferimento per Marion e Maria, le mogli di Carlo e Nello.

1 Cfr. N. COSTA-ZALESSOW, Introduzione ad A. PINCHERLE MORAVIA, Anima. Dramma in tre atti, a cura di Natalia Costa-Zalessow, Salerno Editrice, Roma 1997, pp. 7-:33. 2 Per avere tm disegno della storia cfamore tra Joe e Amelia Rosselli, cfr. A. ROSSELLI, La fa miglia Rosse/li. Una tragedia italiana, Bompiani, Milano 1983. Cfr. anche G. FIORI, Casa Rosse/li. Tlta di Carlo, Aldo e Nello, Einaudi, To rino 1999, pp. 7-10. 3 Cfr. Z. CIUFFOLETII, L'«anello fo rte» della fa miglia Rosselli, «Nuova Antologia>> , n. 2202, Le Monni er, Firenze apri le-giugno 1997, pp. 30--1:6.

7 Come è noto, i Rosselli-Pincherle erano esponenti di quelle famiglie di tradizione Con questa lettera, Amelia Rosselli chiedeva ospitalità nella rivista diretta da Adolfo ebraica e patriottica di stampo democratico-mazziniano: i primi, ebrei che ricevettero Orvieto, rispondendo acl tm articolo eli Neera (pseudonimo con cui era nota la poetes­ la libertà a Livorno-l, attivi nel XIX secolo a Loneh·a fmono magna pars nelle attività sa e narratrice milanese Anna Radius Zuccari) attraverso la denuncia dell'invadenza cospiratrici eli Giuseppe Mazzini, al quale erano legati attraverso il ranw dei Nathan. I maschile in alcuni settori dell'attività umana che erano più adatti alle donne che agli Pincherle, anch''essi, avevano antenati vicini, durante il 18-:1:8, ad un''altra figura di uomini, e puntando l'accento sulla necessità, tra le altre, di giungere acl un'equipara­ spicco nel panorama democratico del Risorgimento italiano: Daniele Manin. l zione dei compensi nelle prestazioni di lavoro10. I contributi della ' �. Rosselli alla presti­ A Firenze Amelia trovò il suo habitat ideale, gli affetti e la vicinanza di numerose giosa rivista fiorentina sono importanti perché mettono in evidenza alcuni significati­ famiglie che, con la sua, condividevano raelici, tradizioni e orientamenti comuni. Nel vi aspetti del cm·attere di questa donna valida non soltanto nei panni della scrittrice di capoluogo toscano vivevano Pellegrino e Janet Rosselli, ai quali la scrittrice era legata teatro, ma anche in quelli dell'acuta opinionista attenta alle problematiche che inve­ da una solida amicizia; altri amici con cui trascorse l'infanzia veneziana come i Capon; stivano la società a lei contemporanea, tanto che Alessandro Levi sottolineò, con un figme che fmono determinanti per la crescita dei suoi piccoli, quali Giulio e Giorgina pizzico di affettuosa ironia, essere una «cosa abbastanza singolare per una dom1a» 11, Zabban, lo zio «Giù» e la zia «GÌ», lui, integerrimo uomo d'affari, fu figma eli spesso­ Altro rilevante contributo, una vera e propria iniziativa che ebbe in seguito sviluppi re de «La Foncliaria», lei, Giorgina Pardo-Roques, di professione iT aduttrice, fu «donna concreti, è la relazione eli Amelia Rosselli, pubblicata da «

. 10 Cap. JO; cc . 32 manoscritte senza firma, munerate dall'autore, in Il Jl!arzocco. Carteggi e cronache .fi'Cl Cfr. A. ROSSELLI, Discussioni su/femminismo. Risposta a :Veera, «TIMarzocco », 17 germaio 190-±. Ottocento e Avanguardie (1 887-1913), Mostra docmnentaria coordinata da Caterina Del Vivo, Catalogo a 11 A. LEVI, Ricordi, op. cit., p. 6. cura di Caterina Del Vivo e Marco Assirelli, Firenze, Gabinetto G. P. Vieusseux, 193-±, p. -±6. 12 A. RoSSELLI, L'iscrizione delle persone di servizio alla Cassa :Vazionale per le Pensioni, «TIMarzoc co», 3 Per informazioni sugli Orvieto, cfr. Fondo Orvieto, Firenze, Gabinetto G. P. Vieussem,, Archivio 21 marzo 1909. Contemporaneo «A. Bonsanti>> . 13 Cfr. A. RossELLI, 1lfemorie, a cm· a eli .Marina Calloni, TI Mulino, Bologna 2000, p. 117. 9 Lettera eliAmelia Rosselli ad Adolfo Orvieto, tratta da Il Jl!arzocco. Carteggi e cronache... , op. cit., p. 120. H A. ROSSELLI, Gente oscura, Roux & Viarengo, Torino-Roma 1903.

8 9 bambini, pubblicati sempre in quel periodo, come il Topinino15 del 1905 e Top in ino bollo :Jav �ntic�:rue �ltre a quello da c�uindi�i; bisogna comperame uno eli quelli rossi , garzone di bottega16 del 1910. lunghi, sm quah e scntto Espresso. Altnmenti sono venticinque cent. Buttati via. Quante volte già te lo dissi! Il primo vohunetto è dedicato ai suoi piccoli Aldo, Carlo e Ninnolino (Nello), che Un'altra cosa, e questa importantissima: bisogna assolutamente sospendere ogni l'autrice amava teneramente chiamaTe «i miei uccellini», ed ha per protagonista un , spesa superflua, perche con questo affare delle Banche tutti son rimasti cruasi senza denari, simpatico bimbo - Topinino appunto- le cui avventtue sono narrate dalla mamma ai me compresa [ ...l bambino, infila­ suoi tre figlioletti, seccati da tma noiosa giornata di pioggia. Il piccolo [ ...l Bisogna dunque spendere il puro necessario21! to il completino "alla marinaretta" ricevuto in dono assieme ad m1. soldino, esce con la mamma a faTe compere. Altre ed imp?rtanti iniziative svolte da Amelia, nella Firenze di inizio secolo, fmono Topinino sfoggia il suo vestitino, ma si lamenta con la mamma per­ Ltmgo la strada legate alla nascita del Ly ceum in cui figurava tra le fondatrici - come la scrittrice tiene ché nessuno si ferma acl ammirarlo 17: lei lo ammonisce dicendo che per essere notati a sottoli�eare nelle Memo1�ie - e le animatrici di primo I'liano. Il 0"ceum Clu b bisogna fare buone e grandi cose. Internazwnale era sorto a Firenze, nel 1908, con sede in via Ricasoli n. 28 , come cir­ colo privato ed esclusivo di carattere squisitamente femminile: un organo di promozio­ Non ti pare che ci sia più merito in quell'operaio che è passato poco fa e che si recava ne della cultura e del dibattito, organizzato da un establishment cost al lavoro per guadagnare il pane per sé e per la sua famigliuola? Eppure tu non l'hai guar­ ituito da sole donne, le quali davano spazio agli uomini dato. Ora, se fra te e lui c'era chi meritasse eli essere guardato e ammirato, questo era cer­ solo in qualità di invitati, privi di diritti di tamente lui e non te, che non hai fatto ancora niente eli buono per nessuno18. voto in Assemblea e impossibilitati eli essere eletti in Consiglio. Insomma, un esclusivo salotto di cl01me e per le clonne22. � Ly ceum fio ·entino nac Topinino, forte degli ammonimenti/insegnamenti della mamma, rinuncerà al suo � 9'-�e sulla scia eli quello fondato a Londra nel 190-:l:e degli altri p01 sort1. a Berlmo e a solclino lascianclolo nelle mani di un bambino povero. Nella serie dei diversi quadret­ Pang1, avendo quincli dei com1.otati internazionali, anche se non m arono contra ti con quest l ·i Clubs "imparentati", sopratt ti pedagogici presentati nel Topinino è possibile rintracciare tutta la sostanza dell'e­ �? � � � � . utto per l'autonomia dall fl 1 nz loneline e, per le m1z1 tw e da p trocinare ducazione che Amelia ha impartito ai suoi piccoli: l'attenzione a non pavoneggiarsi � � � � � . � � e per eliverse altre questioni rin­ tracc1abil1 ne1 della propria condizione economica, l'atteggiamento solidaristico nei confronti di chi cartegg1 e ne1 verbali custoelit1 presso l'Archivio del 0"ceum eli Firenze. Quello che maggiormente vive peggio. Il rispetto dei soldi e della figura dell'operaio sono fattori vivi nell'educa­ interessa qui è che Amelia fu presidentessa della Sezione Letterattua (una delle zione dei giovani Rosselli, elementi attinti dalla tradizione ebraica e dall'atteggiamen­ sette sezioni in cui, secondo lo sta tuto, era diviso il Club: Letteratm·a; Pithra; Scu tma e Arte industriale; Rapporti to soliclaristico mazziniano propri dell'educazioi1.e e della cultura della loro maeh·e. � � internazionali; Musica; Scienza; lnsegnam�nto; Filantropla), durante l'anno in virtù_ Nelle avventure invece di Top inino garzone di bottega è riflessa la figura del figlio . . . . 191-:l:, della quale carica poté sedere al Consiglio direttivo asswme alle maggiore: Aldo. In un momento della sua crescita in cui mostrava poca volontà acl es­ 21 socie (Presidentesse e Segretarie eli sezione) ed avere maggior sere educato ed una certa incostanza nell'applicazione agli studi, il giovane fu man­ peso nella vita organizzativa dell'istituzione «in quel fatielico anno». L'impegno che Amelia dato dalla maeh·e a prestare lavoro in una falegnameria, per l'entusiasmo dei piceoli profuse nell'organizzazione delle iniziative non fu soltanto rivolto acl un pubblico Carlo e Nello, i quali stupiti davanti alla vetrina del falegname assistevano alle gesta adulto, infatti molta attenzione fu riservata dalla Sezione Letteratura nei confronti esemplari del loro fratello più grancle19. Carlo, fra i tre, f-u colui che con molta proba­ dell'universo infantile a scopo di intrattenimento e di educa­ zione. Il giorno mercoledì bilità soffrì maggiormente della condizione eli agiatezza economica della sua fami­ 21 febbraio 191-:l:,Amelia organizzò al Club un incontro con la scrittrice eli favole Térésah glia20, in relazione ai suoi coetanei: basti pensare quanti soldi destinerà, una volta «la dolce e delicata armonizzatrice delle più fini fant a­ sie»23, per il gioioso grande, alla causa antifascista. Da questa lettera da Macugnaga raccolta nell'Episto­ elivertimento dei giovani Rosselli e degli altri piccolissimi e nume­ rosi bimbi convenuti. lario fa miliare si nota come Amelia si sforzi di far capire al seconclogenito l'importan­ za del valore dei soldi: E Térésah davvero apparve come una fatina soave e benefica in mezzo all'intenta attenzione del numerosissimo pubblico dei piccini. Ella lesse, con la sua grazia abituale, [ .. . ] ti prego di non scrivere per espresso, salvo casi eccezionali, perché è una spesa inu­ tre fiabe che mostrarono come il suo ingegno sappia con ap erta agilità tile e le lettere quassù capirai che non possono portarle apposta. Senza dire poi che non trovar le frasisem­ plici per adattar chiaramente alla comprensione infantile hai ancora capito che per mandare un espresso non basta comprare un qualsiasi franco- l'arguzia e la commozione, la tenerezza e la bontà. l minuscoli ascoltatori non si sarebbero mai stancati eli udire e riu­ c�re: lo �rovarono alla lor gentile novellatrice con festosi e spontanei richiami di consen­ timento -l.

15 A. ROSSELLI, To pinino. Stmia di un bambino, Casa Editrice Nazionale,RotJX . & Viarengo, Torino-Roma 1905. 16 A. R OSSELLI, Topinino garzone di bottega, Bemporacl, Firenze 1910. !?1Z. CIUFFOLETTI (a cma eli), I Rosselb:. Ep istolario fa miliare, Mondaclori, IVIilano 1997. Lettera della 17 A. RoSSELLI, To pinino. Storia ... , op. cit., pp. 52-53. maeh·e a Carlo, Macugnaga, 9 agosto 1914, p. 6. 1 8 lvi, pp. 53-5-±. 2� Cfr., .s. IVI AIONC�I, L._yceum_ G_lub In terna�ionale �i !irenze - circolo culturale fe mminile. Ricognizione 19 Considerazioni sul valore pedagogico e sociale degli scritti eli Amelia sono presenti in N. TRANFAGLIA, stanca dcu documentt manoscnttt del 1908 w bollettuu a stampa, in Internet W"I\'W.archivio elistato.firen­ Carlo Rosselll da11 Ynterventismo a «Giustizia e llbertà», Laterza, Bari 1968, p. 17. ze.it/memoriadonne/matelialidmme/maionch:ipdf. tm 20 La conclizione economica della famiglia Rosselli poté migliorare notevohnente grazie acl pacchetto 23 Notizie e rendiconti delle Sezioni (L ettemtura), «Btùlettino del Lycetun eli Firenze» ' anno lli no 2 feb- · ' ' eli azioni della società mineraria Sièle del Monte Amiata lasciato da Joe e fruttò molto dopo lo scoppio della braio 1911:, p. 2-±. guerra. 2-± Notizie e rendiconti. .. op. cit., p. 2-±.

10 11 La Grande Guerra era vicina, in casa Rosselli erano tutti interventisti, Aldo - rac­ È pure dimissionaria la Signora Maria Fasola da Consigliera e da Presidente della Sezione Scienze. conta Amelia nelle sue Jvfemorie - «studente di primo anno di medicina, prendeva viva Restano così vacanti otto posti da Consigliera29. parte alle dimostrazioni studentesche contro P Aust-ria. La speranza eli una guerra di liberazione eli Trento e Trieste esercitava il suo terribile fascino su grandi e piccoli. Le Nel e A1emorie. Amelia accenna acl un aspetto importante circa le vicende del Lyceum, giovanili in casa nostra erano piene eli elettricità»25. In quei giorni Amelia � rimrioni per gh stnnolanti_ , ma anche spesso complicati legami esteri dell'Associazione. Noi sap­ organizzato al Lycewn una giornata di incontro con Haycleé (Ida Fli1Zi), una aveva piamo che il Lyceum fiorentino aveva sottoscritto un'intesa internazionale, conosciuta ciuta scrittrice triestina, che doveva leggere alcuni suoi versi. Vi sto che il Club conos c m C_ompany, tra i ari Chù s di diversi paesi tra cui i più importanti erano quelli già ramificazioni e contatti internazionali subì una spaccatura al suo interno. Alcune ? � _v � aveva c1tat1 eh Loneh·a, Berlm e Pang1._ Sempre nelle Memorie Amelia solleva a riguardo una sostenevano che accogliere la Haycleé significava mancare eli rispetto ali"'Austria; � socie questwne_ che sarebbe mteressante approfonclu·e nell'Archlvio del Lyceum, ovvero se contrariata minacciò le dlinissioni dalla presidenza della Sezione Letteraria, in Amelia aveva senso o no, in periodo di guerra, tenere in piedi un organismo internazionale eli P avversione a questo evento gli parve eccessiva; il Consiglio decise di rimanda­ quanto quelle caratteristiche. Tant'è vero che fmono progressivamente abbandonate le inizia­ tempi migliori P appuntamento con la poetessa invitata dalla Rosselli26. La scrittri­ re a tive culturali dell'associazione a vantaggio eli un'attiva collaborazione con la Croce mal digeriva la "stitichezza patriottica" dimostrata da alcuni settori del ce veneziana Rossa, la quale poté usufruu·e dei locali del Club per le attività relative ai collegamenti Club, e si impegnò a sollecitare le Socie a prendere una chiara posizione eli fronte agli c�n i so�clati Ìl'l guerra30. Era già attiva, dall'aprile del 191-l:, al Lycewn una che stavano sconvolgendo l'Emopa. Così deliberava il Consiglio del avvenimenti Cmmmsswne_ - composta da tre consigliere (Tra:xler Nerina, Bourbon Del Monte Ly ceum nell'aprile 1915: Fiammetta, De obili Gine ra) e da otto Socie fra c1lÌ spiccava il nome eli Giorgina � _v . Zabban - orgamsmo che, m caso li guerra, avrebbe dovuto coadiuvare la Sezione Alle Socie iscritte alla Sezione Letteratura che fecero domanda al Consiglio del e Lyceum, affinché il circolo uscisse dall'assoluta astensione dinanzi ai fatti politici che Lavoro del Comitato di Preparazione civile con l'obiettivo eli sconvolgono l'Europa e facesse un'affermazione eli patriottismo, il Consiglio, non metten­ di patria possa mancare, [ . . . ] raccogli�re u nto possa servire di conforto morale e materiale per i feriti e per i do in dubbio che ove sono donne italiane il vivo sentimento _ q � risponde; convalescenti, eh aelihire per la eventuale raccolta degli oggetti e per la eventuale istitu­ eli ritenere che la sede del Circolo non sia la più adatta a discutere questioni che possono zione eli un laboratorio le sale dell'Esposizione, il saloncino e le sale delle adunanze ( rest n il rimanen�e del cir olo a disposizione delle Socie) e di prendere via via quelle in questo momento non trovare unanime consenso; � �� . _ � chiede: altre tmzratiVe che gh eventi stano per suggerire31. che nella grave ora presente le donne eliano l'esempio eli un tacito riserbo; acque quindi il Laboratorio Lavoro pro Soldati, aperto tutti i giorni, dove le Socie afferma: . _N che, ove rltalia assumesse un atteggiamento risoluto, il Lyceum non mancherà eli agire s1 1mpeg a ano nel elisegnare e cu ire vestiti per i combattenti, ed il punto eli raccolta l_l � . _ � con sentimento eli sincera e profonda italianità27. p�r Je Btblwteche de t Soldatt, ammato vivamente dalla già citata amica eli Amelia, Teresah, «con lo slancw. affettuoso della sua antina italiana»32. Quando !"'Italia clichlarò guerra all'Austria ovviamente la Haycleé fu accolta con Nella Sezione Pacchi per i prigionieri il giovane Carlo, circondato dall'affetto delle grande entusiasmo28. Di lì a non molto, comunque, Amelia ritenne che la sua penna­ donne del Lyceum, si clava da fare anch'esso, col pensiero rivolto acl Aldo, il fratello nenza alla presidenza della Sezione Letteratura non era più compatibile con il suo sen­ maggiore che era impegnato elirettamente sul fronte eli guerra. patriottico e cliecle le clunissioni, ma non fu !"'unica: Dal e delibere della Giunta e del Consiglio Comunale li Firenze, conservate presso timento , � e l ArchlVw_ Comunale del capoluogo toscano, è possibile notare un regolare impegno del le dimissioni della signora Amelia Rosselli da Presidente della Il Consiglio comunica Con�une f�o�·entino teso al finanziamento del Comitato di assistenza alle fa miglie dei Sezione Letteratura. ncl_ uamatl tn guerra33, da cui poi partivano diverse iniziative eli mobilitazione nel peri?clo cl�l c?.nflitto. � Palazzo yec?h�o vel_lne alle�tito, sotto la presidenza eli Angiolo Orv1eto, l Ujj tcw. Nottzw- per le famtglte det soldatt, con varie sezioni: Lana per i sol­ dati, dove Carlo lavorò con molto entusiasmo e passione pesando e impacchettando la 25 A. ROSSELLI, Me morie, op. cit., p. 139. lana da inviare ai soldati al fronte; e la sezione Injòrmazioni, che vide Amelia assai 26 Cfr. , lvi, pp. 139-HO. In reaità l'incontro con Haydeé ebbe luogo in data 5 gennaio alle ore 17: « [ ...] la nota scrittrice triestina ha letto dinanzi a tm foltissimo uditorio alcmri suoi versi. Ella diè pro;vaeli posse­ dere una garbata e limpida vena poetica in ctri il sentimento eli affetto famigliare e quello in ispecie delP ar­ dore patriottico rendono i migliori e più felici accenti. La gentile autrice fu vivamente festeggiata.>>, (Cfr. << Bullettino del Lycemn eli Firenze», anno IV, n°2, febbraio 1915, p. 18). Appena tlll mese dopo si d:imise la , 29. Vice-Presidente della Sez. Letteratura, Jolanda de Blasi: «Nell'adunanza della Sezione Letteratma che ebbe Comunicazioni del Consiglio, «Bullettino del Lycemn eliFirenze> > , anno IV, n°6, giugno 1915, p. 92. luogo mercoledì 17 febbraio Jolanda de Blasi Giachetti ha presentato, per motivi eli famiglia, le proprie Ltùtnna conferenza - per la precisione gli incontri erano chiamati '''conversazioni" eliletteratura - orgmuz­ dimissioni dalla carica eli Vi ce-Presidente della Sezione Letteratm·a>> ( «Bullettino del Lycemn eli Firenze>> , zata dalla Ros�elli fu quella eli mercoledì 5 maggio 1915, alle ore 17 .30, con Mm·gherita Sarfatti che pm·lò anno IV, n°3, marzo 1915, p. 3-±). Più che per motivi familim•i siamo tesi a pensare che le dimissioni della su f:a donna francese e la guerra, cfr. «Btùlettino del Lycemn>> , anno IV, n°5, maggio 1915, p. 76. oO de Blasi possano essere riconclotte ad tul contrasto con Amelia Rosselli chca l'atteggiamento da tenere in rela­ Cfr. A. ROSSELLI, ftlemorie, op. cit., p. l-±0. zione alla partecipazione dell'Italia alla guerra. Le carte conservate al Lyceum possono, se rese consultabili, �� Comunicazioni del Consiglio, «Btùlettino del Lyceum eli Firenze>> , mmo IV, n°5, maggio 1915, p. 78. fare senz·a ltro luce su questa vicenda. "- Lcworo pro Soldati, in ID., mmo IV, n°7, luglio 1915, p. 109. eli Firenze>> , mmo IV, n°-±, aprile 1915, p. -±9. 33 Arcluv:io COJmmale eli Firenze, Gitmta Comtmale, 1915, prot. -±10, p. 37. Si vedano anche delibere 27 Comunicazioni del Co nsiglio , «Bullettino del Lycemn seguenti. 28 Cfr. A. RoSSELLI, Memorie, op. cìt., pp. 139-1-±0.

12 13 impegnata a garantirne tm sempre migliore funzionamento. Fm·ono giorni duri e dif­ di carattere burocratico o più semplicemente per il disagio provato da Angiolo Orvieto ficili, quelli di Amelia e di tutte le altre donne che lavoravano e si rivolgevano al­ - come già ricordato - presidente dell'Ufficio notizie, nel dare alla cara amica un così l' Uff'icio Notizie; spasmodica era P attesa eli buone novelle dai propri figli, fratelli, tragico annuncio. mariti, impegnati sul fronte di guerra; terribile il pianto di chi riceveva tragici anmm­ Il difficile compito eU informare la Rosselli fu assunto dal fratello di lei, il senatore ci; ossessiva la preoccupazione nei momenti in cui le notizie sembravano non anivare Gabriele Pincherle, il "mune tutelare" della famiglia, costante sostegno per la sorella e mai e facevano temere il peggio, come ubriacante era la felicità al momento del loro figura di esemplare riferimento per i ragazzi. Carlo e Nello risentirono fortemente della salvifico arrivo. Trascorse tutto il 1915, con Amelia sempre costante nel suo impegno perelita del fratello maggiore e soprattutto del dolore che attanagliava la loro maeh·e . I di aiuto e con il pensiero fisso verso il figlio soldato. Carlo e Nello anch'essi attivi, nelle due giovani si attivavano nwlto, ogni giorno dopo la scuola, per ammobiliare, attrezza­ loro possibili forme di mobilitazione, cercavano di emulaTe e di onoraTe l'esempio del re con lettini e una bibliotechina una piccola casetta situata in campagna, sulla strada fratello maggiore. che unisce Bagno a Ripoli a Grassina: la Casina di Aldo . Un luogo intitolato alla memo­ Con l'am1o seguente prese corpo la tragedia. Dalla fine eli marzo Aldo non dava più ria del fratello caduto in guerra, dove vem1ero accolti gli orfani e i bambini dei soldati notizie e per Amelia iniziava una escalation a dii' poco eh·a1mnatica che dalla preoccu­ impegnati al fronte. Fu un'1 altra significativa esperienza che vide protagonisti Carlo e pazione la stava trascinando verso l'angoscia e la clisperazione più profonde. Da alcu­ Nello, con la supervisione ovviamente eU Amelia, della sua amica Laura Orvieto, la zia ne toccanti lettere di Amelia all'inelirizzo del figlio soldato, contenute nell'Epistolario « GÌ», di altri amici eli famiglia, tra cui spiccava Assunta (ex nurse dei piccoli Rosselli) fa miliare, è possibile farsi mùdea della tensione emotiva che la clmma stava vivendo in una dorma tutta "· amore e timore" alla quale Ameliaaffi dò la elirezione del piccolo rifu­ quella clifficile circostanza: gio. Carlo, Nello e la loro maeh·e, alla morte di Aldo, intrapresero la via eU una lunga convivenza con il dolore della scomparsa del loro riferimento più caro, la cui memoria, Mio caro Aldo, sentimento vivissimo, li accompagnò per tutta la loro esistenza. Ebbe inizio P «epopea» sono inquieta assai sul tuo conto, perché dal giorno 25 non ho avuto più tue notizie, e - così l'ha definitaAlessa neko Levi - dei «fratelli minori», espressione il Comunicato di Cadorna racconta eli vive azioni sul Pal Grande e il Pal Piccolo, proprio mutuata dal tito­ lo che Amelia diede aclun suo nuovo lavoro, us cito nel 1921, in cui Mario, il protago­ il giorno 25. Avrai scritto prima o dopo? [ ...] Come si sta male così, all'oscuro di quanto nista, accade! Speriamo che la posta stasera mi porti la lettera sospirata3-±. ha perso il fratello in guerra, la cui madre annientata dal dolore ne riceve la medaglia al valore38, Inoltre senibra quasi riflesso, nel complesso dell'opera, il destino che Così il giorno seguente ... sarà eli Carlo e Nello, un avvenire difficile, costellato eli rischi e pericoli dovuti alla passione del loro impegno politico. Queste parole contenute nei «Fratelli minori» svela­ Né anche oggi notizie! Ma perché non ti è venuto in mente di telegrafarmi? [ ...] no come la scrittrice avesse avvertito i sintomi eli una "pericolosa malattia" che la Gran­ Bisognerebbe proprio che tu lo facessi come regola, di telegrafarmi ogni qual volta ha de Guerra aveva trasmesso all'universo giovanile: «Ammalati eli cerebralità. Rosolia luogo un'azione anche piccola nella zona in cui ti trovi35. della prima giovinezza. Con la differenza che in passato i giovani erano malati per lo più di cerebralità letteraria; questi d'oggi, scagliati anzi tempo nel vivo della vita, sono Arriva il 31 marzo ... ammalati eli cerebralità politica. Pericoloso»39.

Mio Aldo caro, e ancora un giorno è passato senza una riga eli te. Fino a quando la durerà così? Spero davvero di uscire al più presto da questa penosa incertezza [ ...] Ti abbraccio, mio tanto caro, con tutta la mia tenerezza36.

L'ultima lettera clisperata è del 2 aprile

Aldo mio dove sei? Ma come mai debbono passare i giorni, l'uno elietro l'aln·o, e non sape­ re più niente dite? [ ...] Ti ho telegrafato ora ora ... chi sa quando, se e dove ti arriverà, il mio telegTanima! [ ...] Caro il mio Aldo per oggi non mi riesce molto di scriverti, mi sento tanto nervosa. Ti stringo forte forte al cuore, con tutta la mia tenerezza37.

Aldo era già caduto il 27 marzo 1916 nell'azione del Pal Piccolo. Amelia non fu subi­ to avvisata della tragica notizia - la apprese qualche giorno più avanti - per problemi

3-1 Lettera clella mach·e ad Aldo, Firenze, 29 marzo 1916, in Ep istolario, op. cit., p. 17. 35 Lettera della mach·e acl Aldo, Firenze, 30 marzo 1916, lvi, p. 18. 36 Lettera della madre acl Aldo, Firenze, 31 marzo 1916, lvi, pp. 18- 19. 38 Ad Amelia fu consegnata la medaglia cl" argento assegnata ad Aldo per il suo valore di soldato. 37 Lettera della mach·e ad Aldo, Firenze, 2 aprile 1916, lvi, pp. 19-20. 39 A. ROSSELLI, Fratelli minori, R. Bemporad & F0., Firenze 1921, pp. -±2--±3.

H 15 Lessico famigliare

Gigliola Sacerdoti Alfariani

Da Nello al "piccolo Alberto"

È noto che quando si scrive, quahmque sia il tema - anche se i s/oggetti della nostra scrittura sono lontani nel tempo e nello spazio - si parla sempre un po' eli noi stessi. Sono costretta a constatarlo e ammetterlo di continuo, sia che mi occupi eli poeti' �ngle­ si contemporanei che eli struttura e semantica dei testi costituzionali americani. E ine­ vitabile, quindi, avvertire, da parte mia, una ancora più forte partecipazione al tema che mi è stato chiesto di prendere in esame in questo saggio e una prossimità reale ai s/oggetti al centro della Mostra, dal momento che riguarda fiorentini, ebrei, antifascisti di cui nonni e genitori cominciarono a parlanni molto prima che ne leggessi la storia sui libri. Lo ricordavo a Milano, nel novembre 2000, quando presentai la mia relazio­ ne al convegno "il mondo eli Nello Rosselli - Storia Arte Politica'/', organizzato dalla Fondazione Bauer e dalla Società Umanitaria1 , e non posso non ribadirlo qui. Era una costante di casa mia, quella di ripetere le parole che Nello aveva pronunciato nel suo intervento al IV Convegno Giovanile Ebraico, che si era svolto a Livorno dal 2 al 1: novembre del 192-±:

Mi dico ebreo, tengo al mio ebraismo perché [ . . . ] è indistruttibile in me la coscienza monoteistica, che forse nesstm''altra religione ha espresso con tanta nettezza - perché ho vivissirno il senso della mia responsabilità personale e quineli della mia ingiudicabilità da altri [se non ] dalla mia coscienza, da Dio [ ...] -perché considero con ebraica seoerità il compito della nostra oita terrena, e con ebraica serenità il mistero dell 'oltretomba - per­ ché amo tutti gli uomini come in Israele si comanda eli amal'e, come anzi in Israele non si può non amare e ho quindi quella concezione sociale che mi pare discenda dalle nostre migliori tradizioni. [ ...] 2.

E poi a casa dello zio medico, Umberto Genazzani - dentTo le pagine del Pisacane eli Nello, che Maria gli aveva inviato - mi dicevano ci fosse religiosamente conservata, la lettera che accompagnava quel clono, ancora listata a lutto, datata dicembre 1937, scritta, dunque, alla vigilia della paxtenzaper l'esilio. Maxiaesprimeva a mio zio la gra­ titueline "per l'amicizia profonda e sincera" con la quale aveva parlato eli Nello e per le "buone cure" prestate "al piccolo Alberto'!). L' avrei letta molti anni più tarcli,perché nei primi mesi del 1939, a seguito delle leggi razziali, libro e lettera erano stati 'trasferiti' a Tel Aviv, dove si trovano ancora oggi3.

l Cfr. G. SACERDOTi lVIARIANI, ··L'ebraismo di Nello Rosselli", inNuova Antologia, n. 2217, 2001, pp. 60-76. 2 :.Israel" XLVI, 20 novembre1924, p. 6. TI corsivo è nell'' originale. 3 La lettera mi è stata fatta pervenire da Tel Aviv in occasione eli questa Mostra, e viene esposta per la prima volta.

17 mato il "Memoriale'\ al cui manoscritto diversi storici, a cominciare da Salvemini hanno IJApparita: le memorie ' potuto attingere in periodi diversi, per documentarsi sulla vita di Carlo e Nello e che è stato ora pubblicato con il titolo di Prima eli scrivere la versione definitiva eli questo saggio, sono stata all'Apparita-±,invi­ Nfemorie, porta nuovi contributi alla riflessio�1e cui ci dedichiamo; piuttosto 'sottrae' qualcosa, perché il testo più '· cos1Tuito'l rispetto alPepi­ tata da Silvia, da Paola e dal "piccolo Alberto", i figli eli Nello, che, tra la fine di dicem­ è stolario e manca, qtùneli, eli quella spontaneità e di bre e i primi giorni del gennaio 2002, si sono ritrovati in quello spazio - che raccoglie quella naturalezza che caratterizza­ no le missive eli Amelia ai figli. Non dimenti e rispetta le memorie della famiglia. Ho comunicato loro che gli aspetti del "lessico chiamoci che lei scrisse l'autobiografia con l'auspicio eli veclerla pubblicata famigliare" che avrei evidenziato, in questo saggio, sono essenzialmente quelli che e, quineli, si può supporre che tendesse a un maggior '· cm 1Tollo'' della sua prosa, e anche a una inevitabile adesione allo stile in auge emergono da I Rosselli. Ep istolario fa miliare (1 914-1937)5e ho colto il loro commosso � in quegli assenso. Ho raccontato che tante volte, leggendo la corrispondenza, mi sono imbattuta amn (anche se non conosciamo le date precise eli composizione), per compiacere l' even­ tuale uelitorio: tanti sono in persone che - coetanee dei miei nom1i o dei nùei genitori - ho incontrato nel corso infatti i brani che potremmo definire, sia pm·e semplicistica­ della mia infanzia e della mia adolescenza, e abbiamo riso insieme, quando abbiamo mente, eli ispirazione clanmmziana o crepuscolare, che obbeeliscono ai formalismi, alle convenzioni, al tipico clelPepoca. Invece, nelle lettere a Carlo e Nello, permane scoperto eli usare gli stessi epiteti per inclicarle, lo stesso lessico t n piccolo mondo ebrai­ decorum n tono colloqtliale inclipenclen co-fiorentino, con il gusto dell'ironia, dell'autoironia! cost� �e � ; �emente dall'argomento eli cui si parla; il dialogo con 1 f1gh, uanclo non puo Conversando con i tre Rosselli per alc1me ore, eli fronte ai cipressi che Nello ha ferma­ 9 ave�· luogo 111 altro modo, viene mantenuto, quasi religiosa­ rnente cont111uato e conservato, 111 unaforma scritta che tenta eli nontogliere to nei suoi elipinti, contemplando il panorama eli una Firenze immersa in una cascata eli nulla al pia­ cere luce, quale si gode da quel colle - lo stesso che a1mniravano Amelia, Nello e Maria - in , al calore della conversazione, della comunicazione eliretta . a proposito della differenza dei due codici, probabihnente vero quello che sostie­ una giornata che si è chiusa con un tramonto così rosato, che non sembrava vero, ho capi­ . E, è to perché PApparita è stata per loro quel luogo catalizzatore, qtlasi magico, che appare ne Lama Orvieto, quando riferendosi alle commedie, ai libri per ragazzi]: alle novelle eli nelle lettere. Alcuni quaehi_ eli Nello, appesi alle pareti, che conoscevo solo attraverso le Amelia, osserva che, anche se "ottenevano sempre buoni successi" [ ... "non avevano riproduzioni, visti nella loro cornice naturale, mi sono apparsi in tutta la loro armonia di l'incanto del suo parlare robusto, pieno di graziosità, ricco eli imprevisti, della sua con­ pensare all'armonia del segno verbale, della scrittm·a versazione varia acuta e arguta, piacevolissima e nello stesso tempo profonda''! ?. Sono segni e eli colori e mi hanno fatto . pittorica che si apprezza nelle lettere, non soltanto le sue, ma anche quelle eh Carlo e esattamente le caratteristiche che si possono evidenziare in quella che chiamerei la 'scrittma colloquiale' di Amelia, e eli cui potremmo dare molteplici esempi relativi a Amelia. Una qualità eli famiglia, che, insieme ad altre affinità eli linguaggio, rivela la con­ sonanza dei sentimenti, la continua comunione s1Ù piano emotivo e intellettivo. tuti:o l'epistolario, per ritrovarle, identiche, nei testi eli Carlo e Nello che, senza ombra Proprio in merito alle affimtà lingtùstiche, mentre Silvia, Paola, Alberto cercavano, eli dubbio, le recepiscono in tutta la loro varietà. In effetti, comuni a tutti e tre sono - insieme a me, eli riscoprire nel loro eloquio qualche traccia (conscia o inconscia) eli que­ parafrasando Laura Orvieto - la forza, la grazia, la forma inaspettata, la varietà dei sto retaggio fanùgliare, ho ripetuto loro che, per questo stuelio, avrei fatto riferimento registri, l'arguzia e la finezza eli certe soluzioni sintattico-lessicali, che ne trasmettono alle lettere che si sono scambiate Amelia, Carlo e Nello - con l'aggiunta eli quelle poche la profondità dei pensieri e dei sentimenti. Ce ne renderemo conto attraverso le citazio­ ni, che, con rammarico, riduciamo alPessenziale, per limiti eli spazio. che Amelia scrive acl Aldo prima della sua precoce morte - e che non avrei citato brani dell" epistolario Carlo-Marion, eli quello Rosselli-Ferrero, delle lettere eli Amelia a Maria, delle Nf emorie eli Amelia6, convinta come sono che i testi più autentici, cui dobbiamo guardare per cogliere il vero "lessico famigliare''', sono qtlelli contenuti nel volume cita- "Romanzo epistolare'' to sopra. A ragione, la raccolta eli lettere (e eli alcune cartoline), pubblicata nelle seicento pagi­ ne intitolate I Rosselli. Ep istolario fa miliare, è stata definita "uno straorclinario roman­ zo epistolare". Se accogliamo e usiamo anche noi il termine '·'romanzo" per questo volu­ Amelia Pincherle e Laura Ot•vieto: amicizia e scrittura me, perché ci dà il senso della unicità e dell'unità del testo, come se fosse scritto da una Anche le raccolte appena menzionate sono altrettanto degne eli un'analisi specifica, mano sola, siamo inevitabilmente portati, in qt lesta sede, a richiamare alla memoria sistematica, sul piano linguistico, ma non in qtwsta sede, perché non aggiungono niei�te Lessico fa migliare eli Natalia Ginzbmg. È il titolo della Mostra - e eli questo mio saggio alla nostra conoscenza del "lessico famigliare". Neppm·e quello che per mmi è stato chia- in particolare - che mi invita e mi autorizza a ricorrere a tale parallelismo, ma anche la consapevolezza che l'ambiente della scrittrice (nonché quello del marito eli lei) e il :ilieu dei Rosse! av :ano n olt elementi in comune e che i membri delle due famiglie U � �_ � � · SI frequentarono m pm occaswm8.

a Roma. 1 In data 6 gennaio 2002. Quel giorno Aldo non era presente, in quanto si trovava Non 5 Z. CIUFFOLETTI (a cma eli ), I Rosselli. Ep istolwio familiare (1 91-1-1937), Mondaclori, Milano 1997. per aver pubblicato, con vero ·intelletto el"amore\ saremo mai abbastanza g·rati al collega e amico Ciuffoletti, ORVIETO, oranea, a noi più vicina. 7 L. Storia di Angiolo e Laura, a cma eli Caterina del Vivo, Olschki, Firenze 2001, p. 109. questa raccolta che grandemente arricchisce la nostra conoscenzadella storia contemp Casucci, pre­ 8 Per i rapporti tra i Rosselli e la famiglia eli Natalia Ginzbmg (figlia eliGiuseppe Levi, il famoso profes­ 6 Mi riferisco ai seo:uenti testi: C. ROSSELLI, Dall'esilio. Lettere alla moglie, a cma eli Costanzo CALLONI CEDRONI Politica e q{/ettifamilia­ sor eli anat�mia all'Università eli Torino, ·maestro'' eli Rita Levi Montalchù) si legga quanto scrive Carlo da fazione eliJohn Rosse i, Passigli, Firenze 1997; l\1. e L. (a cma eli), � ll CIUFFOLETTI, "L'«anello» forte della Tormo nel elicembre del 1 �22. (p . 132): io ·no stes o del n�o arrivo I�Ù recai dal Prof. Levi (Pomodoro) ri. Lettere dei Rosselli cd Ferrera (1 917-1943), Feltrinelli, Milano 1997; Z. . . . ···� � � . � . . ogia, 2202, 1997, pp. 30- dove n·ova1 tutta la fanuglia rnuuta che 1m e nusclta sunpahClssuna. Lm, per quanto non conosca la mate­ famiglia Rosselli. Lettere eliAmelia Pincherle Rosselli a Malia ( 1937)", ;Vu ova Antol da, nù ha sconsigliato nel modo più assoluto eli metternù a lavorare sotto la guida eli Loria (lo clùamano il -±6; A. RoSSELLI, Memorie, a cma eli Marina Calloni, Il Mulino, Bologna 2001.

18 19 Fenniamoci per un attimo a riflettere sulle parole che, per conclune il lettore all'in­ ritengo utile esaminare insieme (la prima datata 18 agosto 1929, scritta da Ustica e la terno del suo testo autobiografico, la Ginzbmg pone all'inizio dell'Avvertenza: �'Luoghi, seconda del 27 settembre 1929, da Ponza) : fatti e persone sono in questo libro reali. Non ho inventato niente: e ogni volta che sulle Fra tante disgrazie, non ci restava che l'incomparabile intimità reciproca e la saldezza vecchio costume di romanziera, inventavo, mi sentivo subito spinta a tracce del mio della famiglia pure elispersa. tato. Anche i nomi sono reali"9• distruggere quanto avevo inven Ma ora, con questi obbligati distacchi, con le difficoltàpo stali ecc. anche quell'intimità si Neanche qui nell'Epistolario - lo sappiamo bene - niente è inventato: i luoghi e i fa astratta e più intenzionale che reale [ ...] . Dove trovare una consolazione, un compenso? fatti che app artengono alla nostra Storia più grande, le persone che eli quella Storia Carlo ed io, e le nostre compagne e i nos1Ti bambini siamo giovani e possiamo aspettare. Ma sono state protagoniste e vittime, i sentimenti delicatissimi, i pensieri complessi, il tu, povera Mì? Tu che nella vita hai sempre voluto ascendere dal materiale all"icleale, dal­ forte tormento interiore. Non sono fittizi neppure i nomi, i nomignoli, i vezzeggiativi l'interesse all'idea, hai ora il tuo compenso! Perché anche dei tuoi figli fatti grandi e diven­ che, anzi, nella loro varietà, ci rivelano le tante sfumature eli tenerezza che possono tati i tuoi amici non t'è dato godere la rumorosa viva rasserenante presenza, e piuttosto elevi esistere e i diversi modi per esprimerla, per trasmetterla, fi ssarla. sulla carta - anche pensarli come energie operanti nella medesima direzione anche se clivise (p. -±62). quella che doveva passare attraverso la censura e sup erare le distanze imposte dal fascismo - che neppure la censura fascista riuscì mai a fermare, acl alterare, neppu­ Non ti so dire quanta gioia mi elia la cronaca della tua straordinaria intimità con Maria: re quando i Rosselli diventarono più prudenti e più criptici nei contenuti e nelle era quel che sognavo [ ...]. Tu dai a lei enormemente, la tua vicinanza, lo sento anche eli qui, la rinforza, direiche la rende più certa e più ferma, e poi la tua vita, quel che sei stata espressioni. e sei, la straorelinaria ricchezza eli motivi interiori che hai saputo trarre da tante dolorose le pagine del loro "romanzo epistolare": Amelia cliven­ Quei nomignoli punteggiano vicende, son tali cose che non si può accostarle senza sentirsi più puri e migliori. Ma credo ta Mietta, Pietta, Mimmola, Mimmolina/ o, Melottolino, Mi (con e senza accento), Lilla, che anche lei, la mia donnina, ti elia molto: e intanto la certezza che accanto a tuo figlio non sono Melì, Pirula, Bibolina, Bi, Pallina, Pippa, Pippola, Ciribicoccola, Tirillina (e c'è una donna del tuo stampo morale, tma clmma che non ha mai avuto un pensiero che Pippo, Pipi, tutti!); Carlo e Nello si trasformano in Pi, P o (con e senza accento), Pirino, non fosse eli bene, il tutto mescolato, ed è questo il fascino eli Maria, con una tale fre­ terza persona; Pispolino, quasi inclistintamente, anche quando parlano di se stessi in schezza, con tale abbandono, una cosi ingenua non pretesa eli sé [ . ..] . Qualche volta ho mentre Aldo cliventa Ci e Cinnepino, Nello cliventa Nino, Carlo può diventare sia veramente l'impressione che se io valessi per davvero, con una donna come Maria, si Ciarlone che Ciampino e Ciumpetto per la maeh· e, può diventare Ciccio nelle lettere di/ a potrebbe fondare una eli quelle armoniose fattive solide famiglie delle quali ci parla, in Nello. Talvolta scritti con la maiuscola, spesso con la minuscola, questi soprannomi termini misteriosi, l'Antico Te stamento (p. -±63). intendono mimare il linguaggio infantile (e, probabilmente, quello delle favole che Amelia scriveva) e veicolare un carico di affetto altrimenti inesprhnibile10. E non si Si noti, nelle due citazioni, la straordinaria ricchezza eli sostantivi astratii, che sem­ prendano per �sclolcinatm·e' inutili, ma piuttosto si considerino come una straordinaria brano �scontrarsi' fraloro, e quineli eli aggettivi e participi di cui Nello fa uso, che aneh·e­ risorsa che consente di moltiplicare le infinite percezioni che uno può avere eli sé e del­ mo ad apprezzare nell'intero ',' romanzo'", talvolta insieme acl allitterazioni e assonanze. l"altro, in momenti e occasioni diverse11. Compaiono in apertura eli lettera, quasi a voler Sono risorse lessicali ad alto potenziale descrittivo e valutativo : niente, infatti, per i riprendere tm discorso intenotto, o in chiusura, come se potessero attenuare il elispia­ Rosselli può rimanere in superficie, né ciò che rientra nella sfera delle emozioni, né ciò cere del temporaneo commiato, ma anche nel bel mezzo di una frase, dettati, in ogni che afferisce alla sfera clell''intelletto. Essi sentono il bisogno eli precisare, chiarire, caso, dal desiderio di riproclmre il linguaggio colloquiale, dall'illusione eli poter scandi­ approfondire, sempre - si cmmnenta un libro, si descrive un paesaggio (eli Loneh· a come re i ritmi della vita di Vi a Giusti e dell'' Apparita, di sentire le voci che echeggiano in eli Lipari) , si riflette su un avvenimento politico, si esamina uno stato d'animo, in tutti i quelle stanze, di sopportare meglio le assenze, eli superare la mancanza di intimità cùi suoi aspetti, in tutte le sue modulazioni, perché il destinataTio ne sia reso intensamente erano avvezzi. partecipe. Nei brani citati sopra, Nello definisce r.'l"intimità", quella del passato e quella del presente, parla di "disgrazie", "dispersione", "elifficoltà", "distacchi", (che risultano amplificati dall'allitterazione); cerca eli trasmettere tma "consolazione'" e un "compen­ "Quelle armoniose fattive solide famiglie dell'Antico Te stamento" so" (ugualmente amplificati) attraverso il pensiero eli una medesima "energia", che supera le distanze e segtùta acl "operare"; costnùsce coorclinate eli riferimento fatte di . . . . . Quell'intimità a cui tenevano tanto, come si può capire da due lettere di Nello, che "forza " , " certezza " , "fen nezza " , r.r.ncc • h ezza 1ntenore " , c h e spera continuino a legare 1 membri della famiglia; usa anche aggettivi, in sequela - "rumorosa viva rasserenante", riferiti a "presenza" - che si rincoiTono senza punteggiatm·a, quasi stessero a significare che un aspetto positivo eli quella presenza ne genera e ne comporta un' alu·o e sembrano vero pallone italiano) ed anche eli Einaudi, che non è mai a Torino ; mi ha invece consigliato vivamente lo voler comunicare alla madre una promessa per il futuro, garantire che sarà proprio così, J annacone [ ...] ''. quando i tempi si faranno migliori; lo stesso si può dh·e dell'espressione "quelle anno­ Carlo aneh·à anche a sciare con ,;Pomodoro'' e con il figlio di lui (cfr. pp. 151-152). niose fattive solide famiglie dell'Antico Te stamento ''12 che Nello "potrebbe fondare", con Si veda, inoltre, quanto scrive Ciuffoletti sui rapporti dei Rosselli con Leone Ginzburg (il marito eli Nataiia) e StÙ ruolo eli quest'ultimo nel gT uppo eli G. L. (pp. 555-556). 9 N. GINZBURG, Lessico fa migliare , Einaucli, Torino p. 5. 10 Ne farà uso anche Carlo con la moglie, che chiamerà ·,'bebina'' e Amelia che nelle lettere scritte da Parigi, dopo l'assassinio dei figli, userà per Maria i vezzeggiativi "chicchi'", ,;chiccolina'\ ,;piTolina''' . Si veda: C. 12 A S. ''', RosSELLI, Dall'esilio. Lettere alla moglie, c:it.; Z. CIUFFOLETTI, "L'«anello>> forte della famiglia Rosselli'", cit. questo proposito, si Yeda il breve, connnovente saggio di ROSSELLI, ,;Le dmme eli Casa Rosselli tt in Donne ebree, 'incipit ­ Stili'argomen to, si veda il recente vohunetto Le pamle fe rite, a cm·a eli Antonino .Minervino, lVIilano, a cura eli Pupa Garriba, Eelizioni Com Nuovi Tempi, Roma 2001 pp. 117-123. L Eelizioni La Vita Felice, 2001, che raccoglie gli Attidel m Convegno StÙ Conversazionalismo. particolarmente efficace per ricordare Amelia, Maria, Marion - è tratto proprio dal Libro di Ruth, che vede

20 21 ctù egli vuole implicitamente confermaTe ad Amelia che, grazie all'educazione da lei tra­ tutto un figlio è a casa e l'altro ha intanto una casa e una cara famiglietta e può permet­ smessa, i "fondamenti" etici delPebraismo, nella loro '·' armonia" e "solidità", sono quel- tersi bene il lusso di questa astensione, chiamiamola così, dalla vita normale. Sei pregata di non dimenticare a) che li che lo ispixano e lo sostengono, ovunque, anche al confino. egli è ancora sotto i trent'anni b) che sua mach·e ha davanti a . sé un corbellino di lustri c) che questa è la vita ch'egli si è prescelta consapevolmente, tema simile è stato sfiorato da Carlo, che si trova a Lipari, in data 1-± luglio 1928. vita Un non volgare, tutt'altro che negativa ... t'à capi, come dicevamo nel gergo giovanile?! (pp. Avendo avuta la notizia che è nata Silvia, la primogenita di Nello, Carlo inizia il suo -±10-·H1). dialogo con Amelia, usando un nuovo appellativo: 1·'Cara nmma al quackato ", e si abbandona a queste riflessioni: Nel frammento appena citato, troviamo due osservazioni metatestuali, metalessicali, le parentetiche '"chiamamola così" e "come dicevamo Per noi non scettici, ma certo non sicuri credenti nel principio della immortalità, la pro­ nel gergo giovanile"; altrove assi­ creazione è la garanzia di una immortalità relativa. Forse anche per questo motivo, cioè stiamo a una riflessionemetae liscorsiva da parte eli Carlo, che eliventa una forma di feli­ la mancanza eU una fede in una vita nell'al di là, gli ebrei hanno un senso così potente e ce autoanalisi di abilità elialettiche/istrioniche, che derivano anche da una consapevole profondo della vita famigliare. Ci avevi mai pensato? (p. -±08). dimestichezza col mondo teatrale, trasmessagli da Amelia, cui si rivolge, con affetto, nella 'battuta' finale, secondo una delle formule elencate sopra: Qui, come altrove, da un avvenimento eli famiglia, cioè la nascita eli una nipotina, Ieri ho tenuto la mia settima Carlo prende spunto per una considerazione eli ordine filosofico generale - a cercare, lezione, terminata tra grandi applausi! [ ...] L'esamedelle due tesi, la protezionista e la !iberista, credo di averlo condotto bene lui, la base "potente e profonda''! dei valori ebraici - e la fa seguire da quell'in­ interessando il pub­ anche blico e presentando le du tesi in una forma talora drammatica. A un certo punto Egli sa benissimo che cosa pensa � uno ha terrogativa finale che non aspetta una risposta. gridato: Bravo, bravo! Ero, si vede ..., ai vertici della mia oratoria. [ ...] Imparo a improv­ Amelia; ne hanno già parlato in altre occasioni e lei, sull'argomento, ha manifestato le visare e condurre in fondo periodi lunghissimi. Contenta, la Signorina? (p. 197). sue riflessioni con chiarezza e ampiezza13. In un altro momento, ci troviamo di fronte a un'implicita comparazione/competizio­ ne, sia pure scherzosa, b:a i diversi tipi di scrittura e le· relative capacità comunicative "Ma la Normandia è bellissima e Bagnoles in particolare. T'ha capì?" che esistono all'interno della famiglia, dove la scena è, comunque, dominata dal "fTit­ tello": La domanda conclusiva, l,, ci avevi mai pensato?", come altre espressioni del genere, assmne la funzione che può avere una pausa, oppm·e il cambiamento eli modulazione, la rivista è terminata, cara mì, tma rivista scompaginata, senza nesso tra lescene; il pipi di inflessione della voce, quando in una conversazione si sente il bisogno del consenso invidia molto la mi che sa scrivere cosi bene le lettere, ed anche la zia Gì che mette il immeeliato eli chi ci ascolta, anche soltanto un sorriso, tm ceimo degli occhi. Ai Rosselli mondo in cartolina postale, ed anche il frittella che sa sempre scrivere una spiritosaggine vengono a mancare il calore della presenza fisica, la mimica facciale, il linguaggio del (p. 116). corpo, e li devono sostittùre con alcune locuzioni, interiezioni, di cui è costellata la cor­ rispondenza, che sono tipiche del linguaggio colloquiale. Tr oviamo: (·'va bene?", "�i Queste affermazioni provano la consapevolezza che Carlo e tutti i Rosselli hanno tu?", "capi­ pare?'!', '"non ti pare?", "vero?", '"intesi?", "ti piace?",, 1''non credi anche degli strumenti linguistici che usano. Sono coscienti, a mio avviso, della proprietà del to? .,., , " come si spiega?"; "dove si va a finire?", "embé? ., , '"contenta/ o?'!', (·'ricordi? ,.1 , "te loro eloquio, sono anche consapevoli di quanto sia importante l'm·ticolazione del discor­ par?", "Pè cim·a?''l ''·t'ha capì?" "fè capì?", "capì?". Queste ultime espressioni, che ci so, l'organizzazione del messaggio che deve giungere al destinatario in tutta la sua ricordano le origini veneziane di Amelia (e che, come Silvia, Paola e Alberto mi rac­ empatia. Sembra che sappiano che non esiste scrittura che sia neutrale, che ogni discor­ contavano, la nonna ha trasmesso anche a loro), assumono sfumature eliverse di signi­ so si muove lungo l'asse della prossimità/distanza rispetto al destinatario, della prossi­ ficato, a seconda del co-testo in cui vengono inserite: sono usate in tono scherzoso; il mità/ distanza in relazione all'argomento. E d essi cercano eli fm·si sentire straordinaria­ più delle volte, per insistere - con eliscrezione e rispetto - su qualche concetto enuncia­ mente 'vicini' ai destinatari e manifestm1o una costante partecipazione ai temi, ai pro­ to prhna; per enfatizzare una manifestazione eli tenerezza, di cui, però, si ha quasi blemi di cui via via trattano; fino al 1926 annullano, grazie alle parole, le elistanze di pudore; per prolungare il tempo dell'incontro epistolare. Ma "t'ha capì?" vuole essere, poco conto, che nascono da una loro scelta eli studio, di vacanza, eli lavoro; più tardi - spesso, una voce consolatoria - come alla conclusione eli questo brano che Carlo scrive nonostante il carcere, il confino, l'esilio, le barriere della censm·a - elicono no all'isola­ da Lipari in data 22 agosto 1928 - che va acl accrescere la dose di ottimismo, vero o mento affettivo, a quello cultm:ale, a quello politico; sempre con le parole, che danno presunto, su cui è costruito: forma e stabilità e durata a tutti i progressi dell'intelligenza e del sentimento, modifi­ cano, valicano i confini e superano i limiti spazio-temporali entro cui il fascismo vor­ Su, su, cara mimmolina, sei pregata di non !asciarti sommergere da una ondata melan­ rebbe stringerli. 1''Lavoriamo per l'eternità!" - scriverà Cm·lo da Parigi nel 1934 - conica. Anche se non parli capisco lo st esso. Ed è assai male che tu nasconda dentro tutte "Questa è la nostra forza" (p. 571 ). E domina la spontaneità - altraloro forza - costan­ le amarezze, le pene e le preoccupazioni, mostrandoti così riservata. Santi numi, dopo te dalla prima all'ultima pagina dell'epistolario. Anche nel garbato rimprovero ad An1elia in quelle righe finali - "Contavo sopra una visita di mmnmà, che invece comin­ cia a fare marcia inelietro perché anziché in Provenza, BagJ1oles è in Normandia . Ma la Normandia in maggio giugno è bellissima e Bagnoles in pmi:icolm·e. [ ...] Mi sappia dire come protagonista ''una eli quelle armoniose fattive solide fanùglie delle quali ci parla, in termini misteriosi, mmmnà la sua ultima pm·ola" - su cui non riesco a fare ulteriori commenti. l'Antico Testamento.,,. 13 Cfr. G. SACERDOTI J\1ARIANI, ·'L'ebraismo eli Nello Rosselli", cit., p. 66.

22 23 Serietà, serenità; spontaneità vi. Da questi apprezzamenti di Carlo emerge che egli conosce la storia di Debora, Pu­ nica donna giudice della Bibbia, e ha familiarità con quel "mondo lontano", che la In nome eli quella spontaneità, Nello, in epoca giovanile e spensierata, potràscrivere musica riesce a riproporgli in tutta la sua emblematicità. La stessa che abbiamo avver­ acl Amelia: "Ricordati eli me e del Inio cuore destro (portafoglio). Sii buonina e scrivi. tito nelle espressioni eli Nello - riportate sopra - in merito ai '·'termini misteriosi" con T'è capì?" (p. 122); Carlo, dopo aver 'mescolato'' Salvemini, la descrizione eli 1m pano­ cui PAntico Testamento gli parla. Am_beclue i fratelli, pur non osservanti, pur alieni da rama, !,'Rivoluzione liberale" con gli auguri alla mamma peril suo compleanno, in ter­ ogni forma esteriore eli culto, nelPuno e nell'altro caso, dichiarano implicitamente il mini più espansivi e teneri eli sempre, aggiungerà un simpatico post scriptum, molto senso della loro 'appartenenza'' al 'Popolo del Libro'. 'Appaitenenza' o identità ebraica significativo per noi: '''Penso con orrore alla pubblicazione del nostro epistolario. Il mio che si manifesta in altre forme. Con la tenerezza di Carlo, che in terza persona, usa posto nella storia è in pericolo" (p. 238). Amelia esclamerà: "Non posso sopportare le espressioni che hatmo la dimensione e il ritmo della poesia, forse con echi proustiani: suocere appiccicaticce. Nello e Maria mi sgridano con veemenza, ma io continuo per la "abbraccia e carezza gli occhi stanchi e colmi eli dolcezza e eli profonclitàjuive della sua mia strada'!' (p. 54:1); e ancora: "E tre delle isole! Ce n'è altre? Quando si smetterà eli mì''' (p. 4:11).E, ancora, in termini autoironici, è lo stesso Carlo che, dopo aver aderi­ fare questa sorta eli inclirizzi?" (p. 4:38). Nello informerà la mach·e che "per adesso, il to al Partito Socialista Unitario, scrive alla madre: titolo della tesi [ ...J concordato ieri con Gaetano è Il rop blema sociale in Italia dal 1860 al 1890'') l'immecliato giudizio e il compiacimento eli lei, nonché l'e­ E anche questa è fatta, cara Melì, e nuovi doveri mi si presentano, morali e finanziari. e, prefigurando T'à capì? ventuale reazione del fratello, magari dettata da una punta eli gelosia, aggiungerà due ironia: "A l'è chic, Non ti disperare troppo; un amenclolino d'altronde c'è già in casa, e un po' eli varietà, battute, con accenti veneziani, che ne veicoleranno tutta P affettuosa all'uso ebraico, non guasta! (p. 222). eh? li pò a l'è invicliosol'1''(p. 106). E quando uscirà il libro, Mazzini e Bakunin, che da Como si esprimerà in termini elogiativi: "Ne ho quella tesi deriva, Carlo dal carcere eli Egli si riferisce, qui, al fatto che Nello si è iscritto all'Unione Democratica Nazionale ottima impressione. Il libro dà, fin dall'inizio, l'impres­ riletto una buona metà e con eliAmen dola e che quindi in casa Rosselli ci sono due fratelli che non hanno visioni poli­ grande serietà, serenità, pach·onm1za dell'argomento. So che è tutto in un '' sione eli una tiche identiche; ma, con P espressione lm po' eli v mi età, all'uso ebraico", egli vuole (p. 329). m·gomento sovrm1amente bacolonogicol-± implicitamente richiamm·e la battuta che si ama ripetere nella comunità ebraica - tre si trasmettono nelle cm'te private, ed è la E la stessa "serietà, serenità" che loro avvezza da sempre a cercare, analizzm·e, approfondire tutte le possibili interpretazioni ''l che ritroviamo nelle missive, quando affron­ medesima "pach·onanza clell'm·gomento delle Scritture - che recita: "metti due ebrei insieme e trovi tre opinioni diverse! "; egli ù e di giudizio. Come in questo brano, tano i temi pi dispm·ati con lucidità eli sguardo era consapevole che con questo richiamo tipico del "lessico famigliare'') e comunitm·io per intero perché se ne apprezzi la coeren­ quasi tutto musicale nei contenuti, che cito avrebbe fatto sorridere la madre e l'avrebbe aiutata a sciogliere eventuali sue perples­ te \nusicalità'l della forma: sità sull'adesione ideologica/partitica dei figli. E sempre Carlo, trovandosi a Berlino nell'aprile del 1925, clichim·a con più forza e Milano, 17 dicembre 1922 Cara mamma, G. G. [Zabban l, Nello, lettera cumulativa. Sono entusiasta eli Dèbora preoccupazione la sua 'appm·tenenza', quasi presago eli '· male' 1Ùteriore, 'erranze' senza che ha avuto ier sera un caldo successo alla Scala, quanttmque molte fossero le preven­ ritorni, 'silenzi') eli morte: zioni e le aprioristiche condanne, del resto facilmente spiegabili dato il carattere rivolu­ zionario dell'opera. Il primo atto è quello che mi è piaciuto maggiormente, apzi, addirit­ AsRetto notizie della casa; penso molto a questa novità, che mi dà un grande piacere tura mi ha commosso, per il suo grande, nobile, elevatissimo senso religioso. E il dramma [ ...l. E l'ebreo che non vuoi più saperne eli essere errante. biblico per eccellenza, in tutta la sua grandiosa semplicità, con un movimento eli cori sba­ A proposito eli ebrei, qui se ne sente dir tanto male, che per reazione ci si sente più lorditivo e con una raggiunta fusione tra orchestra, declamato e colore che ha del mera­ ebrei. La mia è una situazione difficile: vorrei entrare un po' dappertutto, per far ciò biso­ viglioso. La voce dell'orchestra sembrava venire da un mondo lontano, si era persa com­ gna che taccia la mia religione. Questo mi secca (p. 272). pletamente la nozione e la percezione del mezzo strumentale. Il finale è poi bellissimo, con le tre donne in scena e con la partenza lenta triste spasimante eli Mare, Jaèle e il Cieco. Il linguaggio, nella sua semplicità, rivela lo stato d'animo di chi scrive - che indub­ Il secondo atto ha delle pagine bellissime, ma in complesso mi è sembrato il meno riu­ biamente la mach·e avrebbe saputo cogliere e condividere - e dsulta pm1:icolarmente scito; il terzo all'altezza del primo, ma non più religioso, umano invece, tragedia nel senso efficace sul piano ch·ammatico (nel duplice significato eli 'rappresentativo' ed 'emoti­ più classico della parola e che si conchiucle similmente alla tragedia grec11- col fato che vo'), gTazie alle coorclinate di riferimento - costruite intorno ai termini 'ebreo' (che impera. La Scala era una fantasmagoria eli luci, colori, toilettes. Pizzetti gentilmente mi viene reiterato), 'errante', 'religione' (che ancora una volta, si deve nascondere) - che fece dare un posto numerato in platea (pp. 135-136). richiamano secoli eli storia. Accennavo, sopra, al modo di manifestm·e il sentimento di '· appm'tenenza'l all'ebrai­ In questo caso, ci troviamo eli fronte a una prosa dove convivono registri cliversi, dove smo, da parte dei Rosselli, che, in effetti, non occorre esplicitare, in famiglia, tanto è c'è posto per la cronaca giornalistica, per l'espressione delle emozioni, per i giudizi este­ dato per scontato, ma, nell'epistolmio, vi si fa dferimento come ad altre 'appm·tenen­ tici, per i richiami intertestuali. Tutto è caratterizzato da una non comune precisione ze' ideologiche, politiche, culturali, al fine eli esplorare la natura della propria espe­ terminologica, tipica eli chi ha chiarezza di idee e sa dominare i propri mezzi espressi- rienza, di ricostruire identità che vengono continuamente scosse. E perché venga colta a pieno questa identità ebraica in cui Nello, Carlo, Amelia si riconoscono, mi sia con­ cesso abbm1donare per un attimo l'epistolario. Lo faccio anche perché, eli recente, da pm·te di una carissima collega, con la quale ci scambiamo regolm·mente le nostre pub­ 1� Per questo cm·ioso termine si veda più avanti, quanto dirò a proposito eli ''ba-khalom·' (nota 20). blicazioni, mi sono sentita cUre (nel momento in cui le porgevo il mio scritto su

24 25 Effe tiva�ente [l'al' colo] era fatto assai bene. Nenni ha delle qualità di primo ordine braismo eli N ello Rosselli"): '"Ma come ... i Rosselli erano ebrei?" A lei, come ad � � "L'e come gwrnalist� �·enenco. Poc o p' nta reparazione c llturale, moltissin1o intuito politi­ imprinting fondamentale nella loro esistenza. E per defi­ � : p � altri, devo cUre che questo è co. (Le note politiche sono pero cosi cosi; troppo eguali e generiche. E troppo Marx doz­ di Giacoma Limentani, che è valida nirlo meglio, possiamo fare nostra una riflessione zinale). Per ora aneliamo molto bene d'accordo (p. 292). per tutti i tempi: Alle diciassette ho avuto una lezione di E in aucli [ . ..] . Mi sono cadute un po' le braccia [ ...] nella globale visione ebraica dell'esistenza, il termine-fattore religioso non si con­ stando un po' più a lungo con lui. [ ...] Era terribilmente svogliato e ... impacciato. , . bana­ trappone ai termini-fattori etico, giuridico, storico oppure sociale. A essi piuttosto si inte­ le! (p. 1-±7). gra e insieme con essi abbraccia ogni atto del viver quotidiano in una fusione eli pensiero Personalmente non mi è punto simpatico; a parlargli non gli si danno due soldi. Chiuso ha ' e costume, finalità e metodo che ha connotazioni fideistiche e perfino mistiche per chi meschino, noioso, ecc. ecc. (p. 172). tendenze fideistico-religiose, mentre per chi queste tendenze non ha può fondersi in un principio dell'intelletto e della coscienza, da vivere soprattutto con onestà e umanità15, Ho sentito i discorsi d'apertura della battaglia elettorale di Asquith, Lloycl George, . Srmon, Mac Namara. ��quitl� mi ha fatto una ottima impressione; è veram�nte degno La religione - eli cui parla Carlo, nell'ultimo brano citato, su cui Nello e Amelia si erede della grande traehzrone liberale: Lloyd George, ottimo oratore, abilissimo, ma buffo- · soffermano nelle lettere, ma anche in testi e contesti diversi (ad esempio, nel famoso ne, demagogo, e chi più ne ha più ne metta (p. 227). discorso di Livorno del 192-:l: e nelle Memorie, finalmente ptÙ)blicate) - è un legame etico forte, è qualcosa che avvolge la loro vita, come un bozzolo entro ctù nascono, ven­ Vivaci anche i ritratti di conoscenti occasionali, degli amici, dei parenti che i Rosselli gono nutrite, si sviluppano le loro ideologie. Non si dimentichi che componenti tipiche frequentano, dove il '·'lessico famigliare" si fa più divertente: dell'ebraismo sono Ptmlmlitarismo, il volontarismo, l'antidogmatismo, che continua­ mente, nel corso dei convegni del 2000, che ricordavano i due centenari della nascita Poi pranzo dai Levi. Polpette eli baccalà. Sandro interessante!?, Sarina elisti·atta e son­ di Carlo e Nello, sono state invocate dai cliversi relatori, in Italia e all'estero, quali carat­ nosa [. · · ] Qt�in:�i a una pasticceria lì prossima dove ti·ovo Alberto con la solita negra com­ pagma._ Anzi pm negra ancora per la presenza dei Nissim, genitori (p. 123). teristiche precipue dell'atteggiamento dei Rosselli. Qui il discorso si farebbe troppo hmgo e dovrei citare la prefazione eli Socialismo liberale16, Basti solo ricordare ciò che Sabato sera � pr n o (di nu o) dai Supino. Lui è proprio un gran bel tipo, bagalone, tutti gli stucliosi rosselliani amano ripetere - che le idee dei due fratelli sono ''· conver­ . � � ?':' drsti·atto, ma vrvacrssimo e spintoso; e soprattutto molto gentile. Alle ventuno e trenta no'": il 'nutrimento' l'ebraismo lo ha forni­ genti", che "si compenetrano", "si completa �artenza; perché mi hanno informato in via confidenziale, che il professore ama, a quel­ dell'intelletto e della to loro in pari mism·a, in quanto ha trasmesso '·'un principio l'ora, andare a letto e odia Pimportuno che gli ruba i minuti al giusto sonno (p. 18-±). coscienza, da vivere soprattutto con onestà e mnanità".

Si cl tto subito che p�r dù,, come me, conosce alctmi termini tipici del lessico giu­ � � . Ritratti deo-rtahano e/o gmdeo,-fwren�mo - ricco retaggio culturale di una comunità povera, una v�lt� segr�gata ner ghetti - le descrizioni nei frammenti appena citati risultano all'epistolario, dove quel principio viene lessicalizzato in termini chiari e Torniamo gustosrssr�e. Sr prenda ad esernpio l'espressione "negra compagnia'", che ci ricorda vissuto con onestà e umanità. lcm:te P gr e, altre anto gustose, di Natalia Ginzburg18: il lessema "negro" ha delle mediatrice � ; ::'- � � Qualm1que sia la mano autoriale, la lettera diventa, come abbiamo visto, unphcazwm semantrche che nessun ternline italiano, da solo, potrebbe veicolare19, Lo penetrare eli conoscenza; di ogni piega dell'amma, come di ogni avvemmento, si vuole stesso dicasi per "bagalone'" -termine derivato dall'ebraico, "ba-khalom"20 - che ha e comunicare il sigmficato. Di ogni persona che si incontra si fa il ritr·atto, con una straordinaria gamma di aggettivi e avverbi che ne colgono le sfumature caratteriali, intellettuali, morali. Come questi di Gobetti, Facchinetti, Nenni, Einaucli, Asquith, zetti, che Lloyd George, personaggi '· storici' fermati in brevi, immediati, intensissimi boz 17 �i tratta di Alessandro Levi, imparentato con i Rosselli attraverso la moglie, che è menzionata subito rivelano dettagli anche stùle scelte ideologiche di chi scrive e sul suo modo eli agire, di �opo. E autore, fra l'altro, del vohune Ricordi deijìntelli Rosselli, La Nuova Italia, Firenze 1947, che esau­ interagire con soggetti diversi: rito da tempo, sta per essere riptùJblicato, a cma eli Simon Levi Stùlam,· con prefazione eli Lea Ca:mpos' per i tipi del Centro Eelitoriale To scano eli Firenze. · 18 N. GINZBURG, op. cit. , pp. epassùn. Dico a Nello che ho conosciuto Gobetti; contrariamente alle aspettative, mi è riuscito 17, 19 19 ''Neg ·o" è tm ten�e spagnolo che, in origine i:nelicava con disprezzo i mori (sarace:ni). Fu cliffuso da . � . simpatico, quantunque dotato di difetti assai appariscenti e forse urtanti (p. 137). que li bre1 c 1e, ca cmt1 nel -±92 dalla penisola iberica da re Ferdinando e dalla regina Isabella, scelsero eli ? � ! ? ! . vemre m Itaha. Puo essere nfento a esseri mnani e a oggetti, è aggettivo e sostantivo· sta a indicare tma pre-adunanza elettorale! [ ... ] Là ho conosciuto Ieri sera anelai da Facchinetti ad una sonuna cli a�petti ne�ath�: una persona incapace, sgradevole, stupida, goffa, squalificata',da evitare, ma può amico di Salvemini e dei D'Ancona. Facchinetti mi è piaciuto mol­ an he cl fu. :m·e c?se �ammate, ad esempio tm cibo, che è quincli disgustoso, inunangiabile o tm fihn, che anche l'avv. Gabriolo, � . � . tissimo; franco, coraggioso, intelligente, chiaro, naturalmente antifascista (p. 193). qtm1eli SI consiglia eli non andare a vedere, tma notizia che è infausta, o una località dove non tornare mai più ! E si usa anche l'astratto .. negrigma''' come sil1onimo eli sciocchezza, eli brutta figma, eli azione riprove­ vole, ecc. 20 Ba-khalo';l ( �on l'a�cCI�to sull\ùti:ma sillaba) letterahnente significa ''in sogno'' (khalom è sogno, visio­ ne, nonsenso); m gmd�o-1taha:1o, dove la fonetica 'iene �datiata, dove le aspirate eliventano gutturali sorde o sonore, dove m e n SI sca:mbmno comunemente, dove Cl possono essere piccole varianti nei cliversi elialetti 15 G. LI!v!ENTANI, Scrivere dop o per sc1Ù•ere prima, Gitmtina, Firenze 1997, pp. 22-23. eliventa sinonimo eli fandonie, fil1zioni, i.J.wenziOiù, ma anche eli segreto, mistero. Si tenga presente che in tu 16 Si veda il mio saggio citato sopra. trl

26 27 valore polisemico, perché sta a indicare sia un sognatore, ilmocuo, che una persona che gona a quella di Firenze, '·'alla piccola nostra di Piazza S. Mm·co. Un cece di fronte a un racconta frottole. cavolfiore!'' (p. 261). Si pensa a un regalo da fare, un panchetto stile antico, imbottito Carlo userà il termine astratto, l,f, bagaloneria'", con il significato eli astrazioni, fanta- '';con un bel damasco rosso" e, nella stessa lettera, si riflette stùla religione ebraica - '"I sie, nella lettera che segue: nostri templi sono nudi e spogli di qualsiasi immagil1e: li riveste solo il pensiero eli Dio. Ma è concezione troppo alta e severa per fare proseliti fra le masse'' (p. 79) - dopo aver Ricordati, mamma, di dire a Nello che, [ ...] non vorrei che s'imbozzolasse troppo in letto un libro di Renan su San Paolo. quel lavoro sociologico che, ahneno per or�, non vedo chiaro. Ricorda li cl porgli l'alter­ . � � Entro questa molteplicità di argomenti che vengono presi m in esame, a noi interessa nativa: o si limita acl affermazioni generah e genenche, e allora cade ptena bagalone­ sottolineare, ancora una volta, le qualità del ria, o storia letteraria; o scende alla analisi di due o tre momenti tipici [ ...] (p. 396). linguaggio rosselliano, che sembra matu­ rai'enel tempo; se, come dicevamo sopra, ne apprezziamo la ricchezza e la proprietà del lessico - che sono il riflesso della serietà intellettuale, della severità di stuelio, della profondità e dell'armonia della loro ctùtura - ne gustim Creatività e dinamismo lessicale no, pure, l'efficacia delle metafore, di cui i Rosselli tutti fmmo uso, e delle battute il·oniche, dettate dalla sicura capacità autocritica e dalla gioia di vivere. Il discorso è dunque 'ornato' di questi termini coloriti, n1a è ptmteggiato anche di vocaboli latini, tedeschi, qualche intera frase in francese e in inglese (anche con errori eli grmmnatica e ortografia), non disgiunta da espress�oni tipiche fiorentine, c�e viv�­ Metafore e partecipazione cizzano ulteriormente la scritttua. I Rosselli provano piacere anche a fare calchi lmgm­. stici come '·'grandissilno mnusamento''', '·'giuocamino il piano" e '·'je me la cave", a Si usano espressioni metaforiche, anche quando coniare neologismi, tipo "tenerellume'", "addiellino''', '·'malannosa com'ero", "scene si parla di questioni politiche e . sociali, come in questa lettera di Amelia, datata 20 gennaio 1919: brinclisaiole '�' ', "bimbaio bene", l,fmillenovecentistico '" , "te are" (anelare a prendere iltè) , "tristanzuolo", "sonnosa", che abbimno visto sopra. E ancora usano epiteti e nomigno­ Ieri ho avuto una giornata molto pasticciata, perché �ome ti dissi, dovevo anelare a li per indicare le persone clel l ro mn iente, ta�vol a per motivi di pru lenza talvolta r . � � � � \ p� colazione dai Ferrero e arrivava Mario. Dai Ferrero dovevo veramente incontrarmi con pura scelta luehco-affettuosa: mcontnamo, qumeli, Father Bear o lo zw che e Salvemim, Salvemini, per parlare con lui sulla Dalmazia e domandargli certe cose su questa questio­ Burattino che è Ernesto Rossi, Satiro che è Nello Traquandi21. C'è anche Dontsay (sic!), ne, che mi parevano in lui contraddittorie. [ ...] Il Consiglio comunale ha dato le dimis­ che ho scoperto, pm·lando con Silvia, Paola e Alberto, era il nomignolo che i Rosselli sioni e ora verrà il Commissario regio [ ...] Ti manderò il giornale che tratta delle dimis­ avevano dato a Sm·ina Nathan -la moglie eli Alessm

Stavamo prendendo il tè, poco fa, quando è venuta una buona scossa eli terremoto! Sarà l'impressione della terra per l'abdicazione eli Guglielmonel Ma che fine! Ma che pre­ \ i dialetti giudeo-italiani, le parole ebraiche non sono sempre usate correttamente: talvolta il significato è ·spo cipizio l Bene, . � bene, se la merita proprio l (p. 5-±). stato'' rispetto a quello originario; talora vengono applicati suffissi italiani, con la conseguente creaziOne di cmio�i ibridismi. Questo è il caso di '''bagalone" e eli ·'bacolonogico" che Carlo conia dalla stessa raclice ebrai­ Sai che ieri ho ttovato una copia eli Felicità perduta? [romanzo eli Amelia] . ca, ma dando ai due termini sfmnature eliverse eli significato. "bacolonogico'' c''è, a mio parere, la com- In Uho comprato perché mi pare tu non ne abbia più che una copia sfasciata. l . , . . ponente del misterioso, del segreto, che ben si ricollega ? clis?orso su Bal�mrin . . Con queste notizie davvero un po' a Sui clialetti giudeo-italimri, si veda V. COLORNI, ]u datca Mu wra. Saggt sulla storta del! ebratsmo ttalwno sfascio, ti lascio, cara Melì (pp. 118-119). dall 'antichità all'età moderna, l'villano, Giuffrè, 1983, in particolare le pagine .5 79-636. 21 Si vedano anche le note eli Zeffiro Ciuffoletti nell'Epistolario e quelle eli Costanzo Casucci e Jolm Rosselli nel vohune eli Carlo Rosselli, Dall'esilio. Lettere alla moglie, cit ., che ci consentono di identificare alcmri di questi personaggi. 22 n corsivo è nell'originale.

28 29 C'è spazio per l'attenta osservazione della vita italiana e internazionale, per la lettu­ implicano movimento, seguiti da oggetti da cui sembra che egli riesca a estrarre l'ani­ ra dei testi dei politici, che danno origine a continui interrogativi e perplessità, che si ma, da metafore particolarmente efficaci per il carico semantico che comportano: sono mmùfestano sempre attraverso costruzioni linguistiche di taglio metaforico-colloquiale: scelte concettuali e lessicali sicuramente persuasive (anche per i riferimenti alla pittura e alla montagna), che avrebbero fatto presa su Nello. E la parte finale ha tutto il sapo­ Non so che Camera verrà fuori: certo ci sal'aimo grandi sorprese. Suppongo che avrai re e la dimensione del colloquiale, del quotidiano. letto i discorsi di Giolitti, Sonnino e Salandra. Fa pena vedere sacrificato così lUI uomo del E, ancora, si leggano queste righe, dove Amelia manifesta la sua preoccupazione per valore di Sonnino. Avrà commesso degli errori, non dico: ma vedere che lui è costretto a la sorte di Nello: ritirarsi e Giolitti, quel vaso elimenzogne, torna a galla e raccoglierà una magnifica vota­ zione, son cose che proprio non si riesce a mandare giù (pp. 86-87). Non c'è più che un pensiero, quello eli te, che diventa quasi un'idea fissa: non si vive più che per il desiderio, la smania di veder trionfare la verità e farsi strada C'è l'intensa pmi:ecipazione alla vita altrui, come nel frammento che segue: la luce, cosi come si fa strada in questo momento che sto scrivencloti un raggio eli sole qui sulla pagi­ na, attraverso il velo improvviso di pioggia torrenziale scrosciata a un tratto. Non è vero che non vi pensi, e spesso; che non pensi per es. alla grande attesa eli Maria Sei più vicino ora, a Ponza: eppur mi sembri più lontano perché non ti uedo più. Di e Nello. Ci penso e gli auguri toscanacci del telegramrna li faccio per davvero. Gli ha a Ustica conoscevo ogni angolo, ogni pietra ... (p. iiO). esser maschio, stavolta! Non garantisco in Mirtillino l'erede del Rossellismo. Il suo Rossellismo rischia di essere crepuscolare (p. 575). È un frammento - dove la speranza che sia fatta giustizia nei confronti eli Nello e l'a­ nelito alla lihertà, per lui, si traducono in una ricerca eli luce, eli Qui si usano toni scherzosi, veicolati sia clall' espressione tipicamente popolare fio­ sole, di visione - che rivela la forza della scrittrice e la vulnerabilità della mach·e. rentina - 1''Gli ha a esser maschio, stavolta!" - che dal termine "Rossellismo", proba­ In questi bra1ù, la spinta alla pa1i:ecipazione viene dalla generosità, dalla bilmente appena coniato, con l'implicito dotto richiamo al preraffaellismo dei fratelli solidità dei rapporti, dall'amore, dall'amicizia, dalla confidenza, dal coraggio Rossetti, quasi a voler inclicm·e una nuova scuola o una futura promettente (,corrente' , dalla nobiltà cP an i­ mo, dal senso di giustizia, eli libertà, eli protezione reciproca, di reciproco rispetto. artistica, che si auspica a più voci maschili in casa Rosselli l Questi i sentimenti lessicalizzati, i sentimenti ai quali le parole danno forma, consi­ Si noti, d'aliTa pmi:e, quanta seria pmi:ecipazione alla vicenda, eli Carlo mmùfesti stenza, durata nell'intera raccolta delle lettere. Nello, quando il primo viene incm·cerato dopo P espatrio di Turati. E il 25 dicembre del 1926 e Nello, a Rapallo in viaggio eli nozze, scrive a mamma Amelia: Ancora: da Nello al "piccolo Alberto" Mi pare che purtroppo le acque si intorbiclino: mi pareva troppo bello che il caro ammalato se la cavasse con un soggiorno sia pur lungo in clima adatto. Ti puoi figura­ re come sono assetato di nuove notizie; non lemo tanto per gli effetti di quella piccola AttTaverso il "lessico famiglim·e", i Rosselli riescono, dunque, ad attingere forza l'uno operazione che gli hanno fatto a Como, quanto per quell'altra successiva. Quel che mi clall'altro - "energie operanti nella medesima direzione anche se divise'", aveva scritto duole soprattutto è di non poter far nulla per lui! La malattia è ormai entrata in quel­ Nello acl Amelia23 - riescono a coniugare l'agire con il contemplare, acl allietarsi con la fase nella quale non resta che lasciar fare i medici e sperar bene. Ad ogni modo qualche facezia, a interpretm·e uno le vibrazioni dell'animo altrui, mentre si snodano le vorrei tu ti ricordassi che, per assisterlo o per altro, io son qua, pronto a tutto (pp. vicende storiche che li 'segnano' e dove loro lasciano il 'segno', guidati sempre dal prin­ 304-305). cip io del "non mollm·e", e da un costante codice interiore che è la "religione del dove­ re'", tutti e tre, fino a quel 9 giugno 1937. Essendo costretto a parlare in termini criptici, Nello applica ilco dice linguistico adat­ Il (,'piccolo Albe11:o" aveva poche settimane. Appena fu in grado anche lui di recepi­ to e sviluppa la metafora dell'ammalato con coerenza testuale e coesione m·gomentati­ re qualcosa di quel lessico, cmninciò a dire 'Nello''2c�, va. La strategia eliscorsiva di cui fa uso, nella costruzione degli eventi e nella rappre­ "Ripetevano tante volte quel nome, tutti, anche Salvemini , .. P avevo imparato; ... un sentazione dei pm·tecipanti (l'ammalato, i medici, lui stesso, la madre) risulta così inci­ giorno ... parlavano, ... eravamo in sala da pranzo, nella nostra casa di Larchmont - io siva e pacata, acl un tempo, da trasmettere acl Amelia sia le informazimù che i suoi ero vicino al radiatore, in piedi - m1.che io balbettai 'Nello'... la mamma mi si avvicinò commenti impliciti. e sussurrò: «Non chiamarlo Nello, chiamalo babbo»". E si osservi, sempre in termini eli partecipazione reciproca, il diverso stile eli Difficile "lessico famigliare", quando manca il soggetto. Carlo, dettato non soltanto dal suo temperamento, ma anche dal contesto situazio­ nale e dall'obiettivo che vuole raggiungere - si tratta eli incoraggiare il fratello a scri­ vere:

Butta giù grandi sintesi, fiumi di idee, enormi pennellate sulla grezza tela che ti fron­ teggia. Spazia, respira, rompi le caselle, aspetta a rinserrarti, ricorda Chabode soprattut­ to non mi rispondere che hai misurato la pressione e la purezza dei tuoi palpiti intellet­ tuali e non te la senti. Anche sull'Ortles temevi di non farcela. E alla prova guadagnasti (si elice ...) quindici minuti sul Cicciol Sveglia dunque e in gamba (p. 36i).

23 Si veda sopra. Carlo tende aclesp andere il discorso attraverso una serie di processi verbali, che 2-1 Te stimonianzaraccolta il 6 gmmaio 2002, all'Apparita.

30 31 Firenze e la tradizione rosselliana �·

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Firenze è una città rimasta profondamente segnata dalla vicenda rosselliana. Cer­ cheremo eli condurre il lettore tra i luoghi storici della tradizione socialista liberale fio­ rentina, seguendo lill lungo percorso nel tempo, dalle sue origini fino ai nostri giorni. Per farlo, per altro, dovremo fare un passo indietro e risalire dai Rosselli al loro mae­ stro e grande storico Gaetano Salvemini, eli origine pugliese, ma venuto ad insegnare all'Università dei Firenze. Come è noto, Salvemini, già deputato socialista e collaboratore eli "Critica sociale'", aveva lasciato nel 1911 il Partito Socialista perché, insoddisfatto del rifornìismo di Turati e del compromesso che si era eli fatto realizzato col giolittismo. Tale compro­ messo per Salvemini veniva a sacrificare il mezzogiorno d'Italia e le sue esigenze eli riscatto politico, economico e sociale. Il socialismo ufficiale accettava, in quegli anni, in nome degli interessi degli operai del Nord, una politica economica protezionistica van­ taggiosa per la grande industria. Ma tale politica veniva a consolidare anche la posizio­ ne degli agrari del sud e condannava ilmezzogiorno, da cui Salvemini proveniva, all'ar­ retratezza economica e sociale; eli qui la rottm·a con Turati ed i riformisti. Uscito dal pm:tito lo storico pugliese fondò allora a Firenze, una rivista, il settimanale "L'Unità", cui collaborarono, naturalmente, molti autorevoli antiprotezionisti come Antonio De Viti De Marco. Venuta la guerra, Salvemini fu interventista, interventista democratico nel senso eli essere fautore della lotta internazionale per la democrazia contro gli impe­ ri tedesco ed asburgico. L'interventismo democratico rappresentò liDO spartiacque rispetto al socialismo tra­ dizionale attestatosi sulla linea: "non aderire né, sabotare". Per avvicinarci alla nostra storia, Aldo Rosselli, fratello maggiore di Carlo e eli Nello, partito volontario, fu tra quelli che persero la vita in guerra. Carlo fu uno dei "ragazzi del 99", chiamati al fron­ te dopo Caporetto. Terminata la prima guerra moneliale, Salvemini riprese a Firenze !"attività politica e culturale nell'ambiente infuocato dell'immediato dopoguerra. Firenze è in quel periodo, un crogiuolo politico cultmale. All'Università di Firenze, Gaetano Salvemini viene chiamato nel 1917. Significativo del clima politico-culturale post-bellico fu il Convegno salveminiano degli "Amici dell'Unità" svoltosi a Firenze tra il 17 giugno e il 19 giugno 1919, cui partecipò eliciottenne Piero Gobetti, e da cui nac­ que la Lega democratica per il rinnovamento dell'unità nazionale. A Firenze vivevano (dal 1903) pure i fratelli Rosselli, Carlo e Nello, con la maeh·e Amelia. I Rosselli venivano da una famiglia ebraica, di grancli tradizioni risorgimenta­ le mazziniane. Il socialismo riformista lo conoscevano tramite un suo originale espo­ nente, pure fiorentino, il gimista Alessanch·o Levi, cugino della loro maeh·e, Amelia Pincherle. Una sorella di Levi era moglie eli Claudio Treves, il più insigne collaborato­ re eli . Cruciale fu, per i fratelliRoss elli, l'incontro con Salvemini. Il gran­ de storico usava invitare la sera a casa sua gli studenti che gli erano più cari, tra que­ sti - lo testimonia la maeh·e - Nello e poi Carlo. L'incontro Salvemini-Nello Rosselli avviene al principio del 1921. Auspice la madre, Nello Rosselli cercava in Salvemini una glùda che lo avviasse agli studi eli storia. "Poco dopo mi condusse il fratello Carlo - racconta Salvemini -. Questi stueliava scienze sociali, aveva una vitalità esuberante e cercava liDO sfogo, e ancora non lo trovava. Così i miei giovani diventarono due. O

33 meglio, tre: perché, erano stati preceduti da Ernesto Rossi, al quale si legarono in "casa Rosselli intendeva "fare i conti" fino in fondo con Marx e con il revisioniamo socialista tnia'". fare approdare cioè il socialismo compiutamente all'idea di Libertà, i liberal-socialisrl Il rapporto Salvemini-Carlo Rosselli si svolge a Firenze anche attraverso l'esperienza gitmgevano a conclusioni analoghe partendo dalla sponda opposta, dal pensiero libera­ del Circolo eli Cultma, del cui Comitato Direttivo sia lo storico pugliese che i due gio­ le, più concretamente del magistero liberale di Croce, considerato ormai politicamente vani fratelli (ed Ernesto Rossi) facevano parte. Dopo la guerra, infatti vi è per molti gio­ inadeguato. Viceversa Benedetto Croce non riconobbe mai la possibilità di una conci­ vani, la ricerca di un orientamento politico-culturale. Sono gli am1i prima del "bienno liazione di questi due termini filosofici, liberalismo e socialismo, per lui antitetici, e rosso'", 1919-1921, poi della marcia su Roma e dell'avvento del fascismo ( 1922) e coniò per il liberalsocialismo una definizione -l'ircocervo - destinata a eliventare famo­ quindi del delitto Matteotti (giugno 1924). In questi anni nasce a Firenze ( 1920) il sa. Il problema per i liberalsocialisti era di non accontentarsi di lUla astratta "religione Circolo eli Cultma, un club all'inglese, una libera palestra eli orientamento critico, della libertà''', ma promuovere le condizioni perché questa Libertà potesse essere real­ prima in via degli Alfani n. 19, nello studio dell'avvocato Alfredo Niccoli (con suo cugi­ mente accessibile, realmente vissuta da tutti, anche dalle grandi masse. Di qui le rifor­ no Nello, tra gli animatori del Circolo), poi in una sede più ampia, in Borgo SS. Apostoli me sociali, la piena occupazione, il problema della educazione (la scuola), ma di qlù n. 27, eli proprietà eli Vincent Howells, un americano che era stato volontario sul fron­ anche le nazionalizzazioni che un certo pensiero liberale vedeva come necessario anti­ te italiano. Questo miglioramento fu conseguito per spinta e con l'aiuto finanziario eli doto ai monopoli, a loro volta considerati come elemento eli restrizione· produttiva e eli Carlo Rosselli. Diverse sono le inclinazioni politiche eli questi giovani, ma comune è l'o­ ttu·bamento della libera concorrenza. Parallelamente, nel socialismo propugnato da rientamento democratico e quindi antifascista. Il Circolo eli Cultma vive dal 1920 al Rosselli, nella piattaforma programmatica del suo movimento "Giustizia e Libertà" si 1924 lma vita ricca ed intensa eli incontri e conferenze su molti e svariati temi della prefigm·ava lm'economia a due settori, l'm1o socializzato, l'altro privato. I due pro­ politica nazionale ed internazionale. Ma gli avvenimenti incalzano. Il delitto Matteotti grammi tendevano quindi aclincontrars i. (10/6/24) porta Carlo Rosselli con Gaetano Salvemini ed altri giovani, acl aderire al II movimento liberai-socialista viene lanciato da due "Manifesti" negli anni 19"±0e PSU, il partito socialista riformista eli cui lo stesso Matteotti era segretario. (Nello 1941 dai filosofi Guido Calogero e Aldo Capitini. A Firenze si forma llll gruppo molto Rosselli si inscrive invece all'Unione Nazionale eli Giovmmi Amendola). Proprio nella agguerrito con i giovani Tristano Codignola, Enzo Emiques Agnoletti, Carlo Fumo, notte dell'ultimo dell' mmo 1924 il Circolo eli Cultura viene assaltato e devastato dai Raffaele Ramat, e a Firenze arriverà ben presto, un altro importante liberalsocialista, fascisti e pochi giorni dopo clùuso d'autorità dal prefetto dell'epoca. Comincia la Carlo Ludovico Ragglùanti. Gli esponenti fiorentini del liberai-socialismo vengono "seconda ondata" eli violenze fasciste, ma subito dopo (getmaio 1925) inizia, sempre a arrestati nella città toscana nel gennaio 1942. Si produce così a Firenze lUla nuova Firenze, l'esperienza del primo giornale clandestino antifascista d'Italia il "Non generazione nell'area politico-cultmale del socialismo liberale. Filo eli continuità è Piero Mollare", protagonisti Carlo e N ello Rosselli, Nello Traqum1eli, Ernesto Rossi, Tommaso Calamaneh·ei, fondatore da giovane con i fratelli Rosselli del Circolo eli ClÙtma (1920- Ram orino. Violenza fascista (uccisione eli Console, Pilati e Becciolini il 3/10/1925) e 192-l:) sotto il magistero eli Gaetano Salvemini, e partecipe del primo antifascismo. repressione poliziesca elisperclono i protagmùsti del "Non Mollare". Successivamente, negli mmi del fascismo alla facoltà eli Legge, Calmnaneh·ei è maestro Gaetano Salvemini, dopo aver subito il carcere, parte da Firenze nel�' agosto 1925 per e ispiratore eli alcuni dei giovani liberalsocialisti. Si è parlato non a caso di nuova gene­ il suo esilio prima francese e poi americano. Cm�lo Rosselli si sposta a Milano e tenta razione. Infatti vi sono testimonianze storiche eli come gli stessi scritti teorici di Rosselli, una esperienza eli revisione critica del socialismo italiano, dirigendo, insieme a Pietro come lo stesso Socialismo Liberale, saranno conosciuti in Firenze solo dopo la guerra. Nmm i, la rivista '·' ll Quarto Stato" ( 1926). P oi, dopo aver orgatùzzato con Ferruccio Vi è �ma lettera di Calamaneh·ei a Salvemini dopo la liberazione di Firenze che lo testi­ Parri e Saneh·o Pertini la fuga eli Filippo Turati (dicembre 1926), viene processato a tnonta. Savona e subisce il confino a Lipari, da dove evade avventm·osamente nel 1929 con Liberai-socialismo e socialismo liberale non sono in realtà la stessa cosa, come appa­ e Francesco Fausto Nitti. Si stabilisce a Parigi, e vi pubblica in francese rentemente poteva sembrare. Lo ha posto in luce il più penetrante esegeta della diffe­ il suo scritto teorico "Socialismo Liberale" (Socialisme Libéral, Librerie Valois 1930), renza tra i due movimenti, cioè Mario Delle Piane, storico delle dottrine politiche e mili­ il primo manifesto di un "socialismo post-marxista" che assume la piena realizzazione tante liberai-socialista e poi azionista. La elifferenza dei punti eli pm·tenza era in qual­ della libertà, al tempo stesso, come mezzo e come fine. 11 9 giugno 1937 dopo aver par­ che modo destinata, a manifestarsi nei fatti. Il primo incontro dei "Giellisti" eli Giustizia tecipato anche alla guerra di Spagna, Carlo Rosselli doveva essere colpito, insieme al e Libertà, il movimento che Rosselli aveva fondato (dopo la sua morte era guidato da fratello Nello che era venuto a trovarlo a Bagnoles-de-l'Orne, dal pugnale assassino Emilio Lussu in esilio e in Italia vedeva la partecipazione ,eli uomini come Riccarclo della "Cagoule''', l'organizzazione terroristica francese eli estrema destra, su mandato Lombardi e Vittorio Foa) con i liberai-socialisti è del 19-±3.E nel convegno del Pm·tito del governo italiano. Le loro vite furono stroncatein ancor giovane età. A Firenze, sulla d'Azione che si svolge proprio a Firenze nelle abit�zioni eli Carlo Fmno e di Enzo casa della famiglia Rosselli, in via Giusti, oggi un istituto tedesco di storia dell'arte, è Emiques Agnoletti, tra il .f e il 6 settembre 1943. E lì che si verifica anche il primo stata apposta una lapide il cui testo è stato dettato da Piero Calamandrei. Essa ricorda scontro tra Emilio Lussu e Ugo La Malfa. Il loro dibattito è il proeh·omo eli due diverse come : "da questa casa, o ve nel 1925 il primo figlio clandestino antifascista dette alla concezioni (l'una socialista giellista, l'altra clemocratic,o-repubblicm1a) che porteranno Resistenza la parola d'ordine '·Non Mollare' ... Carlo e Nello Rosselli ... mossero ... incon­ nel febbraio 1946 alla scissione del Partito d'Azione. E bene mettere in evidenza que­ tro all'agguato fascista ... Ma invano gli oppressori si illusero eli avere fatto la notte su sto dato per spiegarci le radici diverse di molti eli quei filoni che agitm·ono poi la breve quelle due fronti". vita del Partito d'Azione fondato nel 19-±2, a Roma per iniziativa eli Ugo La Malfa, il movimento di Giustizia e Libertà con­ (uomo che non si collocava nel filone socialista, bensì in quello democratico amenclo­ Dopo l'assassuùo dei fratelli Rosselli mentre ,. tinuava dall'esilio la sua at-tività, fin quando l'invasione della Francia doveva venire a lim:w) - e nel quale sia "Giellisti , che liberai-socialisti vennero a confluire. scompaginarne le linee organizzative, in Italia si verificava in parallelo qualcosa eli E giusto porsi allora una questione più generale. Esiste, è esistito, si è incarnato il nuovo, cioè lo sviluppo del Movimento liberai-socialista. Se il Socialismo Liberale di socialismo liberale o il liberal-socialismo? Personalmente sarei portato a risponclèe eli

34 35 sì. Con un primo sì, a livello internazionale, il riferimento va alla vicenda dei governi con Parri e Vittorelli nel 1953 contro la legge "truffa''' e approdato il l clicembre 1957 PSI. laburisti inglesi dei primi anni del secondo dopoguerra. Ve ne è del resto una prova (se nel Dietro questa complessa e clifficile vicenda stava la '·'irriclucibilita" di Coclignola così si vuol clixe) storica. Fu proprio "Il Ponte", la rivista fiorentina fondata nel 19-±5e e Calamanch·ei rispetto alle forze politiche eli allora ed il tentativo eli preservare abba­ diretta da Piero Calarnanch·ei, a dedicare, nel 1951, un suo bellissimo numero speciale stanza intatta la tradizione azionista, vedendo il partito di Nenni troppo legato al PCI e a L'esperienza socialista in Inghilterra, curato proprio da Guido Calogero, il fondatore quello eli Saragat, con cui fu tentata inizialmente una convivenza, troppo legato alla DC. del liberai-socialismo. Il laburismo inglese dei primi anni di questo dopoguerra (con i In questo senso furono nel 19-±8 conSaragat nella lista di Unità Socialista, ma poi se governi di Clement Attlee) costituì di fatto l'affermarsi di un incontro tra uno dei più ne clistaccarono. Nel 1957, dopo la svolta autonomista del PSI, confluirono in questo agguerriti movimenti operai e sindacali della storia, appunto quello laburista con le teo­ pm·tito. Di fatto, furono pm·ticolarmente gli azionisti fiorentini, con la prestigiosa rivi­ rie e le idee di due pensatori eli scuola liberale come John Maynard Keynes e Lorcl sta "Il Ponte'" diretta da Piero Calamanch·ei e con il gruppo agguerrito e qualificato, di Beveridge. Se le Tracle Unions (di cui il Labour Party era l'espressione politica) hanno militm1ti che seguì costantemente in quegli anni difficili, Tristano Coclignola, a tenere scritto una delle più grandi pagine della storia del sindacalismo, fu Keynes (più volte in piedi in Italia P antica traclizione socialista liberale. (Anche se nel corso di quel decen­ candidato liberale - sfortunato - al Parlamento) nella sua Te oria generale a difendere nio 19-±7-19 5 7, via via, vm·i esponenti socialisti, come Ignazio Silone, pm·tecipm·ono a il sindacato dalle accuse mossegli dalla teoria neoclassica eli allora, e acl accreditarne taluni dei movimenti eli Codignola). Allora forse, se gum·cliamo all'esperienza comune quindi il ruolo economico. E fu un importante liberale come Lorcl Bevericlge, autore di eli Coclignola e Calamanclrei (scompm·so nel 1956) si potrebbe dire che esiste un "terzo un piano per la piena occupazione, di un liberalismo sociale, che porterà alla definizio­ grande" nella storia del Pmi:ito cl' Azione, che potrebbe essere ricercato proprio nella Welfare tradizione socialista liberale fiorentina eli cui lo ne della tutela del lavoratore "· dalla culla alla tomba" acl elaborare proposte· di stesso Codignola fu il massimo espo­ che i laburisti assunsero nella loro azione di governo. nente. In Italia un programma del genere è stato quello elaborato dal Centro-Sinistra alle La prima grande affermazione dei giovani liberai-socialisti, ora azionisti, fiorentini, dell'Eliseo dell"otto­ avvenne nella lotta della liberazione di Firenze e nelle vicende politiche sue origini. Per essere più precisi è quello, del cosiddetto convegno della ricostru­ bre 1961, organizzatodalle '"·sei riviste ., dell'area socialista e laica, in cui vengono poste zione della città e della regione. Firenze fu liberata nell'estate del 19-±-±,circa tm anno molte delle basi del tentativo di programmazione, della nazionalizzazione dell'industria prima del nord, per la sua instm·ezione annata (gli Alleati si erano attestati sulla spon­ ich·oelettrica, della riforma urbanistica, insmruna di quello che sarà nelle sue realizza­ da mericlionale dell'Axno) e per la capacità di autogoverno del CTLN, che si impose zioni e nelle sue sconfitte il progrmruna del primo Centro-Sinistra. Con tale program­ all'attenzione degli Alleati stessi ( obbligancloli eli fatto a rinfoderare le liste dei nomi per ma si intendeva intervenire nella fase del boom che l'Italia stava attraversando, per le cm·iche pubbliche che essi avevano preparato appoggiandosi sulle vecchie classi cUri­ affrontare gli squilibri storici del nostro paese. Tale impostazione era del resto paralle­ genti, e ad accettare invece quelle proposte dalle CTLN), l'esperienza fiorentina anticipò la a quella del primo convegno di San Pellegrino della DC, con cui essa era destinata a molte delle caratteristiche della Resistenza del Nord dell'anno successivo. Il Pm·tito incontrarsi, nell'esperienza dei governi eli Centro-Sinistra. �a rivista fiorentina "Il cl" Azione fiorentino, guidato da Coclignola con grm1de coraggio ed energia, pmi:ecipò in Ponte'" è trale sei riviste promotrici del convegno dell'Eliseo. E giusto però rilevare che posizione di alto rilievo a questa vicenda. Dal punto di vista militare, con le Brigate rispetto alla tematica, prevalentemente economica, eli quell'iniziativa, il contributo Rosselli, fu secondo solo al pm·tito comunista nella pmi:ecipazione alla battaglia. Dal della tradizione liberai-socialista fiorentina non risultava determinante. La relazione ptmto eli vista politico, con uomini come Enzo Enriques Agnoletti, e come l'energico introcluttiva del convegno dell'Eliseo venne tenuta da Eugenio Scalfari. Gli interventi presidente del CTLN Carlo Luclovico Ragghim1ti assunse la guida del CLN stesso, e gestì politicamente più significativi furono quelli di Riccm·clo Lombardi e di Ugo La Malfa. con autore volezza tutta la fase politica della ricostruzione, scrivendo una pagina eli Il contributo dell'area socialista liberale fiorentina si è situato piuttosto su un altro grande importanza nella storia della resistenza italiana. Nelle elezioni per la piano, peraltro non meno importante -le istituzioni e la scuola, ed è rimasto legato ai Costituente, nel 19-±6,il Partito d'Azione (che aveva già subito nel febbraio la scissio­ nomi rispettivamente di Calamanch·ei (fino al 1956) e di Coclignola. ne di Parri e di La Malfa) conquista solo sette deputati. Ma tra essi due, appunto La tradizionale raffigurazione storica con cui si gum·cla al Pm·tito d'Azione, vede pri­ Calamanclrei e Codignola, sono fiorentini. meggiare due figure: Riccardo Lombm·cli e Ugo La Malfa. Nel dissolvimento del parti­ La fine del Pmi:ito d'Azione, nel 19-±7, porterà, come si è ricordato, questo gruppo to, tra 19-±6 e il 19-±7, essi si rivolsero a due tradizioni storiche, popolari, organizzate, fiorentino, ad una lunga traversata nel desmi:o,tra Nenni e Sm·agat, fino all'ingresso nel rispettivamente quella socialista e quella (più piccola) repubblicana, e dopo tm lungo e PSI, dopo il congresso eli Venezia, nel 1957 (nel 1958 Coclignola tornerà inpm ·lamento non facile cammino vi assunsero posizioni di grande rilievo. Nel caso di La Malfa, di con il PSI). Ma già nel 1956, a Firenze, nelle elezioni amministrative, era stata presen­ preminenza assoluta. tata una lista comune tra PSI e Unità Popolm·e che conquistò un successo (dieci seggi in Diversa, più comples sa e più difficile la vicenda azionista fiorentina, radicata nel Consiglio Comunale), mai più raggiunto dal PSI, e che preparò dopo una lunga paren­ liberai-socialismo, che rimane e che conosce una vita autonoma, molto travagliata e tesi commissm·iale, una delle esperienze eli Centro-Sinistra più importanti nel panora­ complessa nelle sigle e nei gruppi cui dette luogo. Molto schematicamente, ricordiamo ma nazionale. Si trattò della giunta di Centro-Sinistra ( 1961-1965) che ebbe Giorgio che nel febbraio 19-±6al primo congresso del Pmi:ito d'Azione, la mozione liberai-socia­ La Pira per Sindaco, e Agnoletti come Vice Sindaco, e assessori come Nicola Pistelli lista eli Coclignola e dei suoi amici aveva riscosso un discreto successo. Ma quel (Dc) e Detti (PBI), l'autore, quest'ultimo, del Piano Regolatore. Congresso vide la scissione (da destra) eli Ugo La Malfa e Ferruccio P arri. Nell'ottobre Questa hmga ''t-raversata nel clese1i:o" certo rappresentò un handicap dal punto eli 19-±7 il PelA, con Riccarclo Lombarcli, e Vittorio Foa, decise, a maggioranza la con­ vista delle cariche politiche istituzionali per gli ex azionisti fiorentini. Ma il loro contri ­ fluenza nel PSI. Coclignola e i suoi amici la rifiutarono, fonclm·ono inizialmente il buto progrmnmatico in questo dopo guerra è assai rilevante e merita un bilancio criti­ Movimento eli Azione Socialista-Giustizia e Libertà, ed inizim·ono una lunga via crucis co complessivo assai attento ed approfondito. Il primo punto programmatico in cui il tra Nenni e Saragat, fino all'esito, finale, del Movimento eli Unità Popolare, costituito filone fiorentino socialista-liberale portò il suo contributo fu quello istituzionale. Già la

36 37 Resistenza ne aveva visto scrivere un importante capitolo. Gli azionisti fiorentini, infat­ Bocci. Di quest'ult�mo, avvoe�to, già diff�rsor� cl l '·'Non Mollare')' e poi organizzatore CLN nel 19-H � ti, concepivano, nella dottrina e nella prassi, il come elemento eli rottura nella con­ . della radw dancle�t�na del Partito d'Azwne, radio CORA, il corpo non venne tinuità del vecchio stato, e nella liberazione eli Firenze ne avevano dato una prova inci­ mm �rovato. Al�estat e sevJZiato dali� banda Cm ? . . ·ità a '�Yilla Triste''' , a via Bolognese, siva. Dopo la liberazione essi espressero con Piero Calamanch·ei il massimo esperto isti­ Boecr, venne pwbabihnent� fucilato Il 18 gmgno 19-±-± nei dintorni eli Firenze. Qu ll tuzionale del Partito d'Azione. Il nome eli Tristano Coclignola è rimasto legato alla sua aeh·a�o del "Non �oliar�" rapp�·esen�a un pu rto di riferimento pieno di significato, PSI per. la . � lunga battaglia per la scuola. Egli fu responsabile nazionale scuola del per 18 anni VIta della citta. Ogm anno, Il 9 gmgno, VIene reso omaggio al sacrificio dei fra­ dal 1958 al 1976. Dal suo emendamento "senza oneri per lo Stato", riferito alle scuo­ telli Rosselli. Un rif le private, approvato alla Costituente ed entrato nell'articolo 33 della Costituzione, . ?rmis�uo mod�n�o non può che ispirm·si ad una sintesi degli ideali del tradi­ zwnal all'istituzione della scuola media unica, alla lunga e sfortunata lotta per la riforma uni­ e nfonmsmo sociahsta di Tmati e del socialismo liberale eli Rosselli nella sua capacità eli versitaria, Coclignola legò il suo nome alla battaglia per lo sviluppo e la riforma della sintetizzare pragmatismo e tensione etica, tradizione socialista 'ed i nuovi apport scuola dello Stato. Tema, quello del sapere, cioè eli una vera riforma clell'tmiversità e � del pe�rsi�ro P?litieo moderno. Dopo un lungo oblio ideologico-cultmale, Carlo della ricerca che costituisce un m·gomento eli granelissima attualità, nel momento in cui Ro�selh ha qumeli oggi la sua vendetta postuma. Una forza della sinistra moderna non ) puo la parte '·'intelligente'' del processo produttivo va assumendo sempre più importanza non avere Ros�elli tra le sue fonti ispiratrici più determinanti. È in questo spirito eh possta. rispetto all" aspetto materiale del processo produttivo stesso. Ex azionista era pure � i�? ter.'mn�re �juello che è stato un pellegrinaggio ideale a Firenze dalla casa lei Rosselh m Edoardo Detti, autore, negli anni sessanta, eli un Piano Regolatore eli Firenze che fece : . VIa Gmsti, ::'-1 quadrato del im:itero di Trespiano in cui essi riposano, msieme ! . � scuola nella eultma dell'epoca, e che anticipava talune delle linee eli quella che aVI·eb­ a G�et�n� Sa ':eimm Er�esto Rossi, Nello Traquaneli, sotto il motto, (pme eli Cal mand .' be dovuto essere la riforma urbanistica. � �·ei), Gmstizia e Liberta, per questo morirono, per questo vivono", alla casa dell Appa . Pm tuttavia, alla fine degli anni sessanta, il Circolo Rosselli languiva ma nel 1968, :·Ita, a Bag:r:o a Ripoli, :Iove ha vissuto fino alla sua scomparsa avvenuta nel quando tanti studenti seguivano Mao e Che Guevara, un gruppo eli giovmri militanti 1998 la signora Mana, vedova dr Nello, che ha riprodotto il suo studio nelle identiche socialisti si installò a Firenze nelle stanze vuote e polverose , della sede del Circolo eone!izioni in cui l? �torico fiorentino lo lasciò per partire in Francia all'appuntamento con il Rosselli per ricollegarsi a quella traelizione e per riproporla al dibattito politico-cultu­ pugnale oml�I�la clell� Cago�rle, fino al "Rosselli"' così come ci si riferisce a quel­ le due rale. Di fronte allo sbandamento ideologico prevalente nel mondo giovanile, Nenne hmette semicircolm·I che si affacciano in Piazza della Libertà e che da tmrto tempo simboleg orgmrizzatoun cielo eli elibattiti dedicato a '·'I marxisnri", un approfonelimento critico di giano il ricordo eli tma traelizione non polverosa, ma radiosa e lumino­ s , �p erta un'ideologia allora dominante nella sinistra per aprire su eli essa un clibattito. Qumrclo � . :"-�r :uovo, capace eli suscitm·e un� spinta per nuove idee, per nuovi tragum·cli apparve il primo volume delle Op ere eli Rosselli (1973) il Circolo lo presentò al pub­ CIVlh e poht1e1. blico. Venne riaperta una elialettica e fu ricostruito un polo cl'att razione. Ma perché, al "Rossell:i'"? Che cos'era e che cos'è questo Circolo? Il Circolo eli Cultura Politica Fratelli Rosselli, si affaccia a Firenze, con due lu.nette semicircolari, sotto il log­ giato della ottocentesca Piazza della Libertà prima al n. 15, poi e attuahuente al n. 16 (da più di cinquant'anni eli proprietà de La Foncliaria) . Esso si costituì nelPottobre 19-±-i, come rifondazione eli quel Circolo eli Cultura, dei Fratelli Rosselli e di Gaetano Salvemini, che aveva iniziato la sua attività nel 1920 ed era stato chiuso cl' autorità ai primi del 1925, dopo che nella notte dell'ultimo dell'anno 192-i, era stato assaltato e elistrutto dai fascisti. Vi è tm verbale della Commissione Cultura del Pm·tito el"Azione fiorentino che ne decide la ricostituzione, addirittura del 25 agosto 19-i-i,quando attor­ no a Firenze si combatteva ancora. Difatti, uno dei fondatori del Circolo di Cultura, Piero Calamanch·ei, fu il primo Presidente del Rosselli. Successivamente aveva ospitato i gTuppi politici cui avevano dato vita gli ex azionisti fiorentini fino acl Unità Popolare. Si è notato come la traelizione rosselliana, presente nella realtà della Resistenza con le sue Brigate Rosselli, si riaffaccia subito alla ribalta della vita cultmale e politica della città con la fondazione del "· Circolo eli Cultma Politica Fratelli Rosselli" come Iicosti­ tuzione del Circolo di Cultm·a. Per dare mùclea di quanto ricca e instancabile fosse l'at­ tività della tradizione rosselliana fiorentina, nell'aprile del 19-±5 esceil p1imo numero della rivista "Il Ponte", eliretta anch'essa clall'instmrcab:ilePiero Calamaneh·ei, una rivi­ sta destinata a lasciare una profonda tT accia nella cultura italiana. Nel 1951 tornano a Firenze le salme di Carlo e Nello Rosselli, accolte dal Sindaco eli allora, il comunista Mario Fabiani e da una grande manifestazione di popolo. In Palazzo Vecchio il eliscor­ so celebrativo venne tenuto dal loro antico maestro, Gaetano Salvemini .Le loro salme vennero inumate nel cimitero fiorentino eli Trespiano, nel quadrato del "Non Mollm·e". A semicerchio, intorno alla tomba dei due fratelli, quattro massi quaeh·ati vemrero suc­ * Si tratta eliuna sintesi e di lm rifacimento dello scritto Per una storia del socialismo liberale a Firen"'e� ' cessivmnente a ricorclm·e Ernesto Rossi, Nello Traquancli, Gaetano Salvemini ed Em·ico pubblicato nel periodico ··I LablU'isti", Firenze, 1999.

38 39 Italianità e internazionalismo: networks familiari ed esilii

Ma rina Calloni

1. Le reti internazionali dei RosselH fra storie familiari e "patriottismo cosmopolitico"*

Sfondi paesaggistici, rilievi di città, profili montani, distese marine, sinuosità colli­ nari fanno molto spesso da sfondo alle fotografie di famiglia dei Rosselli. I ritratti di Amelia, Carlo, Nello, Marion, Maria e i loro figli sono infatti molto spesso ambientati e collocati in diversi ambienti e nazioni, a testimonianza della loro ''·mobilità". Ma i moti­ vi di tali spostamenti erano diversi: per parentele, per scelta o per costrizione. Viaggiavano cioè per visitare parenti che abitavano lontano, per fare vacanze, soggior­ ni di lavoro, ma anche perché costretti al confino o all'esilio. Se adottiamo una simile prospettiva analitica e fenomenologica, diventa allora pos­ sibile far rivivere i nostri personaggi nel corso del tempo, seguendoli nei diversi foto­ grammi e riprenclendoli nelle varie rappresentazioni spaziali. Tr acciare la mappa dei loro spostamenti significa in effetti ricostruire non solo la topografia geo-culturale delle loro esistenze, bensì anche individuaTe la genealogia familiare del loro cosmopolitismo1 e le radici della loro l,'scrittura emozionale". Significa anche - nella teoria e nella pra­ tica - che l'idea patriottica del sentirsi italiani non poteva che sostanziarsi nei Rosselli nell'essere allo stesso tempo europei per tradizione e per vocazione. La frequentazione e la conoscenza eli luoghi "eliversi''' -esperiti per ragioni elifferen­ ti - si trasformavano infatti per i Rosselli in una sfaccettata Bildungsreise, ovvero in un viaggio eli formazione iil cui le "differenze culturali" e le difficoltà di adattamento veni­ vano sempre metabolizzate sotto le sembianze eli un continuo processo di apprendi­ mento che penclolava fra la comprensione delle novità e la reminiscenza elimemorie tra­ mandate dai predecessori. Lm apertura" mentale, la capacità comunicativa e la dispo­ nibilità a capire sempre i contesti in cui vivevano, rendevano in effetti i Rosselli più 1·'flessibili" nell'accettare situazioni eh·ammatiche e capaci eli affrontare momenti tragi­ ci con lucielità. Come del resto scriveva lo stesso Nello dal carcere eli Palermo: "Sono estremamente lieto e superbo eli questa esperienza che anicchisce la mia umanità". Se non compreneliamo questa forza d'animo e lo "sguardo"intr a-storico e trans-cultm·ale che i Rosselli ebbero durante la loro vita, non riusciremmo neppm·e a comprendere !'"originalità" del loro pensiero e delle loro azioni. Mantenere sullo sfondo F ambiente cosmopolitico in cui i Rosselli si formarono (per eliscenclenzafamili are, ma anche per privilegio eli classe) e così come si affaccia elietro le loro i1mnagini, d permette di rintracciare le linee fondamentali del loro impegno intel­ lettuale e politico. Ci offre bensì l'opportunità eli decoelificare il loro stesso approccio

* Tale saggio si basa in buona parte su note tratte dalFarchivio della famiglia Rosselli e su ricerche da me svolte in vari archivi stranieri, eli cui ho dato conto in: A. ROSSELLI, Afemorie, a cma eli Marina Calloni, li !Vhùino, Bologna 2001. l A. ROSSELLI, Memorie, cit., p. 223. poliglotta tanto alle eliverse realtà culturali con cui si con rontm·ono, quanto ali� lor ! � tesi che inrealtà Nathan fosse un figlio, forse naturale, dei stesse opere. Infatti, molti scritti eli Amelia, a ·lo e Nello nsenton cle�la l ttura eli test Rothschilcl, anelatosene dalla � � � � . � Germania per dissapori familimi. Sarina e Moses Mayer ebbero scritti in altre lingue e degli impulsi che lo spmto del tempo assorbito m eliv rs1 contesti dodici figli: Davicl, � Henry, Janet, Adolfo, Ernesto, Harriet, Giuseppe, Filippo, nazionali, ebbe stùle loro esistenze. Capire i Rosselli significa dunque riclefimre lo stesso Walter, Alfredo, Ada, Beniamino. Alcuni dei Nathan, che divennero subito ferventi "punto eli vista", o ero Pm1golatura attT verso cui si gu ·cla a ciò che lo o o serv ono, patrioti mazziniani, ven­ "':' � � : � ��; nero a lottare in Italia per la causa repubblicana. In particolare, raccontarono o teonzzarono. E allora, bisogna metterei sulle spalle cle1 r.,g1gant1. per Giuseppe venne anche rinchiuso nelle carceri giudiziarie di Milano. Altri figli vennero poter meglio guardare avanti, sapendo però ciò che abbi mo lasciat sull sfondo. poi a stabilirsi in Italia: � ? ? . Ernesto (Londra, 5/10/18-1:5 - Roma, -±/-±/1921); Harriet Tutti i luoghi 1''sti·m1ieri" eli cui aneh·emo nm· ·ancl� nmanclano mfatt1, ttraverso l (Loneh·a., 1837 - Roma � � � 1904), detta Enrichetta, che sposerà Sabatino Rosselli susseguirsi di generazioni, a memorie di liberta e eh l tta contr la coazwne. Testi­ e saTà maeh·e eli Joe; Janet � . ? (Londra, 1842 - Livorno, 1911), eletta Giannetta, che sposerà monianze scritte, dipinti e fotografie rappresentano qumeh prezwse tracce per oter Pellegrino Rosselli. Per . y molte generazioni i Nathan e Rosselli saranno uniti da altri ricostruire la complessa trmna delle relazioni inter- e intra-familiari che in ehvers1 con­ matrimoni. I Rosselli, eli origine ebraica come i Nathan, provenivano testi nazionali furono alla base della costruzione di forti reti internazionali, tanto ami­ da Roma, ma nei primi decenni dell'Ottocento si erano in parte trasferiti a Livorno, pm· cali quanto politiche, sia nell'Ottocento che nel Novecento. I materiali cl'm·chivio ci continuando amante­ . nere la cittadinanza romana. motivi eli tale spostamento inviano infatti ad almeno sette nazioni straniere: Gran Bretagna, Svizzera, Austi·Ia, I possono essere rinvennti sia nell'interesse acl espandersi commerciahnente, sia a causa delle Germm1ia, Spagna, Francia e Stati Uniti. I Rosselli non po so o essere infatt compre­ misure antisemite intro­ � � � dotte nel 1825 da papa Leone XII che proibiva l'apertura di si appieno senza il riferimento alla loro visione europea ed m wme cosmo ohta negozi fuori dal perimetro � p : del ghetto. Dal libero porto eli Livorno, le ambizioni economiche La storia della fmniglia Rosselli può essere fissat entro alctml foto ·mmm che n ro l l­ dei quattro fT atelli � � p ; � Rosselli: Angiolo (1826-1907), marito eli Emma Neunann, Sab cono i suoi personaggi in spazi e tempi ben circoscntti . La cloct entazwne fo o�Tafica e m atino (Livorno 1830 - . � � Roma 1900), PellegTino (Livorno, 183-± -Livorno, 1911) e effetti copiosa e riproduce le più importan i fasi pubbliche e pnvat� dell fmmgha. Molte e Raffaello (1837-1926), � � marito di Emilia To clesco, si erano poi trasferite a Lone eliverse sono infatti le occasioni per riti·atti e repmtage (come quelli fatti da Aldo dal fron­ h·a. Qui, accanto alle . attività commerciali eli importazione ed esportazione di merci dall'Italia, te carnico). Ma anche immagini private eli gioiose gite in c31ll gna eli entano sub to foto era stata affiancata p� ; � un''impresa finanziaria. I Rosselli avevano infatti aperto un Banco eli cambi nella pubbliche, nel momento in cui metton i� ·is�to er o agg1 nleva 1t1 r la st na c �­ Roacl ? � t; � �� � f� . ? � Lane (ora andata distrutta), presso Fenchmch Street, nei te n oranea, aiutandoci a ricosti""Llire la ···elistmzwne 1l ca1 po s c1 le m m sl �o ·mo il pressi dell'antica sinagoga � p . � � � � � . � ispanico-portoghese, nel cuore dello "Stock Exchange" della City di Loneh·a. milieu mtellettuale del tempo, appmi:enente anche all alta bmghes1a, m paes1 eliv ISI. . � Fu proprio a Loneh·a che i Rosselli e i Nathan - cugini La passione fotografica e riti·attistica (che nel caso eli Nello era anche p1ttonca) no1 per via eli Sarina - incontra­ � rono Mazzini. Non fu solo l'appaitenenza nazionale a legarli, può però essere limitata acl un pm·o intento '''narcisistic " er conse nare al tm po corp1 bensì ai1che la passione � p � � per la musica e !"opera. La melomania dei Rosselli, assieme e sensazioni fuggenti, bensì acl un interesse docmnentanst1co e a tm mtento mi:1st1co. ben all'interesse per la pittura e la letteratura, rimase poi un tratto aTtistico distintivo che caratterizzerà tutte le gene­ specifico. Acl esempio, il parente Filippo Nathan - che aveva scattato mo�te foto ae� razioni successive. Ma l'amore per la causa italiana Amelia in posa, in qualità di famosa scritti·ice eli teatro - era stato uno de1 fonclaton divenne ben presto l'elemento cementante. Mazzini era arrivato a Loneh·a nel 1837, proveniente dalla Svizzera della Società Fotografica Toscana nel 1886, assieme ai Brogi e agli Alinari. e dopo . . . aver attraversato la Francia, accompagnato dai fratelli Giovanni e Agostino Ruffini, Ma album eli fotografie e cmi:oline da paesi sti·a1ueri erano da sen pre tati m� V1atico � � oltre che dal fedele Angelo Usiglio. Nonostante le difficoltà dell'esilio, e un interesse collezionistico per i Rosselli, a comincim·e da Joe, mm·1to eh Am lm. Dell a Loneh·a Mazzini � � trovò subito aiuto per lo sviluppo delle sue attività socio-politiche. immagini dei suoi viaggi all'estero aveva fatto dono alla sua promessa sposa. L aveva pm Lo sostengono intel­ lettuali italo-inglesi (come il paeh·e del pittore preraffaellita Da portata, nel 1892, in viaggio di nozze da Napoli, a Genova, Nizza., Montecarlo, Barcello­ nte Gabriele Rossetti che insegnava italiano alla Raggecl School), ma anche filantropi na Maeh·id, Tangeri, per poi risalire a Bourdeaux, Parigi, fino a Londra. come Lord Shaftsbury e scrittori come Dickens. In particolai·e, Mazzini viene molto aiutato ritratto fotografico rimanda però anèhe a composizioni fmnilim·i, dove i membri per la sua causa da h donne, quali Arethusa Milner-Gibson, le sorelle Ashurst, ma provengono da luoghi diversi. Ci sono infatti immaghu d'm·chivio che ritraggono Giu­ soprattutto da Smina . Nathan e dalla sua "tribù". Molti erano però i mezzi impiegati seppe (Joe) Rosselli con la sua �amiglia italo- ngl se: i a ha . La ma h·e Hennetta era per aiutare finanziaria­ � � N_ � � : mente e politicamente Mazzini. Come ricorda Amelia nelle sue la sorella di Ernesto, mandatmw testamentm·w eh Mazzm1 e smclaco eh Roma dal 1907 Nfemorie: al 1913: il primo ad essere ebreo, inglese, massone, repubbl c no ed anti- Japalino. E ­ � � � � Mazzini si serviva eli questa loro facilità eli comunicazioni per trasmettere, nesto sposerà Vh·ginia Mieli, conosciuta a Pisa (dove la fmmg�m ��than si era tras!en­ sotto l'ap­ . . . parente veste eli commissioni commerciali, ordini eli acquisto eli ben altro genere. Un ta nel 1859), figlia di Anna Rosselli, sorella de1 quattro capostipiti hvornes1 Rosselh. Le bigliettino a firma eli Mazzini, che ho a casa mia a Firenze, incarica mio suocero (il quale radici dei Rosselli vanno dunque cercate anche in Inghilterra. Mazzini sarà il punto cen­ a quel tempo aveva lasciato Lonch· a e si era stabilito a Livorno, per via della salute mal­ ti·ale di convergenza politico e familim·e fra le due famiglie. ferma della moglie, la quale mal sopportava il clima inglese) di comprare '·'50 sacchi" La maeh·e di Henrietta ed Ernesto, Sm·a Nathan detta Sm·ina (Pesaro, 7/12/1819 - della solita merce. Si trattava di fucili. Anche i prestiti e le contribuzioni in denaro per la � � causa italiana Roma, 10/2/1882) era nata da Angelo Levi ( quondam Sa omone :li Senigallia) e clal e passavano per le mani dei fratelli Rosselli2. seconde nozze eli Ricca Rosselli, figlia eli Emanuel e Sara B1ses. Sm·ma era dunque ct�gi­ na dei Rosselli ed aveva conosciuto il futmo mm·ito Mayer Moses Nathan (Rodelhenn, 22/4/1799 - Vicky, -±/8/1859) a Livorno, dove si sposer�nno il 29/5/1�36. Nathan era nato in Germm1Ìa, a Rodelheim presso Francoforte, e aveva dunqu� V1S�uto a lun9o a Parigi. Agente eli cmnbio, divenne cittaelino britam1Ìco nel 1850. C e ch1 avanza l1, po- 2 Riportato da A. GAROSCI, La uita di Carlo Rosselll, 2 voll., Edizioni U, Roma-Firenze-lVlilano s.d. (19-±6) .

42 Mazzini venne poi sostenuto dai Nathan-Rosselli anche lungo la via del suo ritorno l vincoli con l'Inghilterra per Carlo fmono però anche politici. TI modello non cen­ in Italia. Sarina Nathan, morto il marito, si era trasferita a Pisa con alcuni dei suoi figli. tralistico del Labom· Party, assieme all'idea di poter coniugare democraticamente la Qui, strettamente vigilata dalle autorità e potendo essere arrestata da un momento libertà individuale con la giustizia sociale, tentata dalla social-democrazia, fu in effetti all'altro per cospirazione, a seguito della perquisizione della sua casa, decide di :fuggire cruciale per l'elahorazione dell'idea stessa di socialismo liberale. E ciò fu anche dovuto in Svizzera, dove acquista nel 1865 la villa La Tanzina, poi abbattuta nel 1908. La casa tanto alle numerose letture inglesi.1 soprattutto di economia, fatte da Carlo fin dalla sua si trovava lungo la sponde del lago che da Paradiso porta a Lugano, non lontano dalla giovinezza, quanto alla costante frequentazione - negli anni Venti e da Parigi negli anni villa eli Castagnola, dove abitava Carlo Cattaneo. Mazzini si era successivamente mosso Trenta - di membri del Labom Party/Fabian Society. Carlo partecipò inoltre a semi­ dalla Confederazione Elvetica sotto falso nome, per rientrare in Italia. Verrà ospitato nari organizzati presso la London School of Economics and Politica! Science di Loneh·a, sotto lo pseudonimo di Mr Brown a Pisa da Giannetta Nathan in Rosselli, che era una Alcuni dei suoi interventi vennero pubblicati su riviste inglesi, fra cui la storia della sua fervente patriota, un'attivista che aveva mantenuto i contatti con i maggiori fuoriusci­ rocambolesca fuga da Lipari "in quattro tempi", apparsa sulla Contempormy Review. ti risorgimentali ed era la più apprezzata da Mazzini. Costei aveva acquistato una casa La Gran Bretagna fu poi anche luogo di rifugio, seppur temporaneo, per Amelia, nella via allora chiamata della Maddalena al n. 28 (poi bombardata dagli inglesi il 6 Marion, Maria e i loro sette figli, dal 1939 al 1940, provenienti dall'esilio svizzero. settembre 1943). Qui Mazzini morirà il 10 marzo 1872, acl un a1mo clall\mi:ficazione Abitarono prima a Eastbourne e poi a Quainton-±, per poi decidere di fuggire in italiana. Sarina, ritornata a Roma, aprì a Trastevere una scuola per le ragazze del popo­ America. lo, intitolata a Mazzini, e si adoperò per il recupero eli prostitute e per procurare allog­ Ma altre nazioni caratterizzarono la vita dei Rosselli. L'Austria e la Francia appaio­ gio e lavoro a ragazze indigenti, istituendo l'Unione benefica. no infatti in diversi tempi e con "ruoli" differenti. Sulla base eli tale docmnentazione, si può in effetti affermare che fino acl oggi è stato Amelia proveniva da famiglie di ebrei veneziani, i Pincherle Moravia per parte di sottovalutato sia l'apporto intellettuale dato da donne a Mazzini chu·ante l'esilio, sia lo paeh·e e i Capon per parte eli maeh·e. Costoro avevano combathtto per l'autonomia della straordinario appoggio politico e logistico che nel corso del tempo gli era stato offerto da Serenissima a fianco di Manin. Lo zio Leone Pincherle aveva fatto parte del Triunvirato parte eli :fmniglie eli origine ebraica, ma soprattutto l'originalità ed autonmnia di molte del Governo Provvisorio della Repubblica eli Venezia e il padre Giacomo era stato "lnili­ loro iniziative. Nella sua prospettiva di costruzione eli tma '·'patria politica" libera, demo­ te del I battaglione, II legione della Guardia Nazionale eli Venezia" nelle campagne del cratica e priva dell'idea eli appmi:enenza perjus sanguinis, patriotiebrei - umnini e donne 18-±8-18-±9.Ma l' asseelio contro Venezia ad opera degli Austriaci aveva poi costretto la - avevano infatti trovatonella repubblica mazzinim1a tma risposta pragmatica e cultma­ popolazione alla capitolazione nel 1849. Molti dei patrioti fmono obbligati a fuggire in le alla questione della loro collocazione di cittaclinanza, tma volta liberati dai ghetti. Francia, tra cui il fratello della madre eli Amelia, Giacomo Capon. Costui diventerà un Mazzi1ù e l'Inghilterra rimmTanno in ogni caso una pietra miliare e un elemento sim­ noto giornalista, col nome di Jacques Caponì, meglio conosciuto dai lettori del Fanjitlla bolico nella storia fa1nilim·e dei Rosselli, anche se ben presto divenuti un patrimonio della Domenica come "il Folchetto", e di h�i rimangono anche le memorie di famosi storico collettivo. Lo stesso Nello pose tale questione al centro dei suoi stucli, come nel reportage e incontTi fatti in eliversi paesi. E degno di nota sottolineare anche come caso delle ricerche su Mazzini e Bakunin e su Inghilterra e Regno di Sardegna dal 1815 Capon/Caponì venne a contatto con i maggiori intellettuali parigini del tempo e come al 1847, che uscì però postuma, nel 195-±per la cma eli Paolo Treves. Per quest'ultimo allo stesso tempo mediò i rapporti fra molti scrittori italiani (fra cui la Serao e studio - che doveva essere svolto presso la Scuola Storica di Studi Modenù, cliretta da D'A1munzio) e alcuni noti quotidiani, quali Le Figaro, al fine della pubblicazione eli Gioacchino Volpe - Nello era andato a lavorare in molti archivi lonclinesi, fra cui il alcuni loro scritti. Record Of:fice e il British Museum. In queste circostanze, non perdeva mai l'occasione La Francia riapparirà poi nella vita dei Rosselli come terra cl" esilio per Carlo e la sua di :fm· visita ai pm·enti Nathan, coi quali aveva mantenuto rapporti. Le città britanni­ famiglia.) dal 1929 al 1937, anno della trageclia. E a Parigi nasceranno Andrea e Ame­ che fanno poi da sfondo ad alcune :fotografie che ritraggono Nello con Carlo, ormai fuo­ lia, la :futma poetessa. Ma troppo nota, complicata e già molto studiata è la vita di Carlo riuscito, qualche tempo prima della loro morte. a Parigi per so:f:fermanni qui più a lungo. Basti solo riconoscere ancora una volta che La Gran Bretagna fu :fondmnentale anche per Carlo per motivi tanto familiari, qttatlto senza la comprensione delle reti costruite da Carlo durante la sua vita parigina e le politici. Moglie eli Cm·lo era infatti Marion Catherine Cave (Riseley, Berks 1/12/1896 - conoscenze che seppe fare e mantenere, neppure la storia dell'Italia contemporanea, Islewmi:h, Midcllesex 13/10/1949), una cittadina britannica, nata da tma :fmniglia di oltreche dell'Emopa5, sarebbe pienamente comprensibile. osservanza quacchera e elitradizione liberal-labom·ista. Venne in Italia perché amava la A differenza della Francia che aveva rappresentato un luogo eli politica e di cultma ctùtm·a e l'opera lirica, ma anche perché era "convinta eli pmi:ecipare alla rivoluzione, e per la famiglia Rosselli e per i Pincherle/Capon, più ambivalente sembra essere invece sognando, lettTice dell'Avanti!, eli morire sulle barricate."3, Nel 1921 cmninciò a lavora­ il rapporto con l'Austria, soprattutto da parte di Amelia. Come sopra accennato, le re al British Institute eliFirenze come insegnante d'inglese. Qui incontTÒ prima Salve1nini memorie delle famiglie veneziane riportano allaluce una ferma opposizione contro la e poi Cm·lo nel 1923, frequentando il Circolo di Cultura. Carlo e Marion si sposm·ono il dominazione asburgica, anche a nome della liberazione della comunità ebraica dai 2-± luglio 1926 al Municipio di Genova con rito civile. TI legame con la Gran Bretagna ghetti. Tale ricordo fu senz'altro basilare per la formazione non solo dell'identità italia- rimase poi alqttanto saldo, anche perché i loro figli, Jolm, Anch·ea e Amelia mantennero la cittaclinanza britmmica e abitarono per molti anni in Inghilterra anche dopo la guerra.

-1 A. BECHELLONI (a cma di), Ca rlo e Nello Rosselli e l'ant[fàscismo europeo, Franco Angeli, l'villano 2001, pp. 179- 18-±. 3 Per una migliorerico st-rttzione degli d'esilioper Amelia, si veda la seconda parte del seguente capi­ amri 5 Si veda, M. CALLONI e L. CEDRONI (a cma eli), Politica e a.fjèttifa miliari. Lettere dei Rosselli ai Ferrera tolo: Amelia in esilio . (1 91 7-19-13) , Feltrinelli, l'villano 1997.

-l:5 na e patriottica di Amelia, ma anche della sua convinzione interventista e anti-austria­ glielo- Piano, attenzione, si farà male [ ... ]. Ma io ho un terribile presentimento e seguo con ca, nel corso della prima guena mondiale. Amelia fondava infatti la sua posizione poli­ angoscia la gara. tica sulla necessità di sostenere la questione dei '"territori Ìl'Teclenti" e di dar ragione a Germania e Svizzera occupano quei parenti ebrei triestini, a ctù riconosceva "sentimentalmente''' una "doppia italia­ pertanto posti diversi nella topografia rossellim1a. Ma se la Confederazione nità'". Elvetica collega senza soluzioni eli continuità il primo al secondo Ris rgimento mecli nte le azioni Ma se dal punto di vista politico P Austria rappresentava per Amelia prima !"oppres­ � � .dei N�than-�osselli alla fine Ottocento e eli Carlo negli amn Trenta, tuttaVIa tale paese sore di Venezia e poi il sopraffattore di territori cultmalmente italiani, pm tuttavia la nporta unmeehatamente alla memoria altre storie eli esi­ l�o soprattutto al femminil sua capitale, Vienna, aveva clonato acl Amelia anni di gioia. Lì era anelata acl abitare e, attraverso le figure eli Amelia, Mm·ia e i suoi figli. Dopo l'assassinio eli Carlo e Nello per quattro anni, dal 1892 al 1896, col marito Joe, compositore, che prendeva lezioni in Francia, Amelia si era infatti trasferita a Villars-sm­ Ollon, raggiunta più tm·cli dai dai più illustri maestrieli musica del tempo. Lì si era confrontata con l'arte, la lettera­ familiari. Qui rimarrà dal 1937 al 1939, prima elipa rti­ re per la Gran Bretagna. tura e la migliore produzione teatrale dell'epoca. Lì aveva cominciato a scrivere novel­ a ripercone le. Lì aveva conosciuto l'impero austro-ungarico all'lapice del suo splendore, ma anche Ameli dunque nella sua fuga dall'Italia fascista nazioni democratiche che già appm·tenevano da generazioni all'inizio del suo declino. Lì era nato il suo primogenito Aldo, eletto Topinino, nel 1895. alla storia dei Rosselli e dei loro esilii: la Francia la Svizzera Di lui rimangono foto con la balia e alcune altre immagini di felicità familiare. E Vienna e la Gran Bretagna. Vi è però un'ultima terra, questa volta '·'nuova", che f�1 il suo ultimo segnò anche la costruzione eli amicizie cluratme. Infatti nel corso degli anni Amelia rifugio prima eli ritornare in Italia assieme a nuore e nipoti: gli Stati Uniti. I Rosselli si trasferirono rimase in contatto con gli amici viennesi, con cui continuava a corrispondere anche infatti dalP inghilterra in America nel 19-l:O,andan do a vivere a New York e Larchm negli anni Trenta e che andava talvolta a visitare. �nt e rimanendoci fino al 19-±6. Mancano però Carlo e Nello. Eppure tm Un altro paese che riappare nella storia di libertà dei Rosselli, trapassando adelirit­ possibile "progetto americano" sembrava aver lmnbito le vite dei due fra­ tm·a quattro generazioni, è la Svizzera: dalle persecuzioni risorgimentali alle lotte anti­ telli: Carlo per motivi politici, Nello per possibilità accademiche. fasciste. E, ancora una volta, la Svizzera eliventa terra d'azione e d'esilio nel Novecento, In una lettera del 5 settembre 1935, pubblicata in Politica e affetti fa miliari, Carlo così come lo era stata per i Nathan-Rosselli mazziniani nell'Ottocento. La Confe­ adombra tm suo possibile viaggio negli Stati Uniti, probabilmente per incontrm·e fuo­ clm·azione Elvetica era infatti diventata per Carlo, dalla finedegli anni Venti in poi, tm riusciti italiani e uomini politici americani. Per questo aveva già chiesto e ottenuto un luogo dove poteva fare affidamento su amici antifascisti6, dove si poteva far espatriare visto� per l'America. Tuttavia il viaggio a New York fu rinviato a ottobre perché Carlo clandestini, ma anche dove si progettavano vere e proprie azioni dimostrative contro il e ovev.a pm�ecipare a�:l�m C?�gre�so, e poi non poté più essere attuato, forse per via del­ Regime. Acl esempio, nel 1930 Carlo si era recato a Lugano per deporre a favore eli l acutlzzarsi della .Cl�ISI pohtiCa n1 Europa e la preparazione della partecipazione eli Giovanni Bassanesi, che era stato arrestato dopo aver portato a termine un'azione aerea Cm·lo alla guerra CIVIle spagnola, al comando eli una brigata internazionale eli volonta­ antifascista su Milano. Come era accaduto nel corso del "glorioso processo''' di Savona, ri, da lui finanziata. Diversa era intentato contro Carlo nel 1927 e terminato con una conclamm al confino di Lipari, stata invece l'ipotesi per Nello eli poter anelare in America. Ma� Ascoli, ebreo fe ·ra anche in questo caso il processo di Lugano si era trasformato ben presto in un''accusa � rese che serbava tm'infinita gratitudine per l'amico che gli aveva concesso pubblica contro la elittatma fascista. un prestito per poter anclm·e a lavorare a New York e che aveva significato la sua for­ ttma, era Un tentativo, analogo a quello intrapreso da Bassanesi, era stato poi ripetuto da nel frattempo diventato preside della "· Graduate Faculty of Social and Politica! � Carlo in Germania, nel 1931. Ma era stato multato ed espulso, poiché - assieme acl Science" presso la NewSchoo ljòr SocialResear ch eliNew Yorl . Era anche fon­ datore della Th e Repor alcuni suoi compagni - era stato fermato a Fribm·go mentre trasportava sulla sua auto rivista ter e interessato a pmtecipm·e alle elezioni federali come canelidato pacchi eli manifesti eli propaganda antifascista, prelevati da un aeroplano, da lui affit­ democratico al Senato. In una lettera scritta acl Amelia il 2-l: agosto 1937, qualche mese dopo la morte dell'amico, Max Ascoli ricorda: tato e atterrato senza permesso a Costanza. Diverso era stato invece l'approccio eli Nello alla Germania. Nell'aprile 1925 si era Probabilmente Lei sa come da molto tempo avessi l'idea eli far venire Nello a insegna­ infatti recato lì per un viaggio eli studio e eli riflessione, poco prima di sposarsi. Di tale re nella stessa università dove insegno. Gliene avevo scritto tre am1i fa, e allora Nello e critto dal titolo, per l'appunto: itinerario rimangono note impressioni nel manos aveva rifiutato, anche perché le condizioni che per ingam1m·e la soli­ potevo offrirgli non erano troppo buone. Germania. Sembrano mmotazioni descrittive che servono a Nello Ma ora che l'università·va consolidandosi, mi pareva che il momento fosse venuto a ripe­ tudine del viaggio e penetrare meglio il paesaggio, quasi dipingendolo, come farà più tere l'offerta a Nello e indurlo a venire. Avevo cercato eli evitare la nomina di altri storici tardi dal confino di Ustica. Così racconta il suo �'passaggio dal treno" nella "piana tra e avevo parlato a qualcuno dei miei colleghi. L'idea m'era divenuta particolarmente insi� Hannover e Berlino, con un po' eli sonno''': stente negli ultimi mesi dell'anno accademico. Ci pensavo intensamente a Southport, dove ero andato finiti i corsi: ed è stato lì che mi è giunta la notizia. Così non ho soltanto perso Ho dormito tm''ora. Il sole è un po' meno insolente. Ma io, adesso, m'interesso straor­ due amici, e quali amici, ma anche una delle mie più care speranze. dinariamente al destino di una strada che corre accanto a noi, con lo stesso passo, con la strada larga, diritta e signorile: tranquilla, serena, sicura di sé, ma io ho paura , per lei. Lettere, immagini, .o\)ere, progetti di vita, di politica e eli professione vengono così acl Se improvvisamente nel correre, curvasse, cmvasse, contro la via ferrata, vorrei gridax- un n·atto a perdere VlSlvamente due dei suoi maggiori protagonisti: Cm·lo e Nello. Le l�r� s�gon:e rimangono però fiss� nella memoria attraverso fotogrammi, scritti, imma­ gun pittonche, come se la loro VIta fosse ancora "in progressione", in ciò che aVI·ebbe­ ro potuto essere e fare. Le loro figure "giganteggianti" restano quindi come un pungo­ 0 Si veda A. LE\1, deijì -atelb: Rosse/li, Firenze, La Nuova Italia, 19-±7, N. Ricordi TRANFAGLL-1., Carlo lo per l'oggi, immortalate nella loro giovinezza stroncata e come tale sempre riattivabi- Rosselli, Laterza, Bari, 1968.

-:1:7 contro quel Regime illiberale che aveva ordinato la morte dei figli, e che aveva negato le. La loro mancanza dai ritratti eli famiglia eliventa allora una presenza che li rende vivi. Rimetterei sulle loro spalle per poter ''·capire e vedere meglio''' non quegli ideali di "giustizia e libertà" in cui li aveva cresciuti. nuovamente Parigi è dunque la prima città d'esilio per Amelia, anche se per pochi mesi. Strazianti il passato, bensì anche il presente diventa lill compito da cui non possiamo esi­ solo sono i giorni che precedono le esequie di CaTlo e Nello. C'è sgomento fra i loro amici Farci tT asportare nel vortice di luoghi, tempi e generazioni diverse diventa il via­ merci. esuli e co m�ozione nell'opinione pubblica. Intanto i feretri erano giunti a Parigi dalla per comprendere anche l'origine dei presenti conflitti socio-politici e prospettare le � . tico Normancha Il 13 gmgno, ed erano stati portati alla casa eli Carlo, situata al n. 79 di rue intricate del futm·o. vie Notre a;ne cles Champs. Il 15 giugno le bare vengono trasportate al deposito eli uno dei maggiori insegnamenti che possiamo trarre dalla storia inter-genera­ J? Forse Auberv1lhers. Mentre escono da casa, '·'·Marion sussmTa due sole parole, che quelli clìe e internazionale della famiglia Rosselli consta proprio nell'idea e nella pratica zionale le sono pi� vicini riescono acl udire: 'addio, Carlo'. Amelia, che fino allora, con la com­ che l'appartenenza culturale/religiosa e il patriottismo democratico non possono mai postezza signorile con cui sapeva contenere ogni manifestazione esteriore del suo stra­ disgiunti dall'interazione con 1ma più ampia visione inter-cultm·ale delle relazio­ essere zio, si era mantenuta calma, quando vede portar fuori di casa, una dopo l'altra, le bare lÙ umane. Una democrazia cosmopolitica non può infatti che essere basata sulla dignità del suo Carlo, del suo Nello, ha improvvisamente, uno schianto, e dalla sua bocca esce dell'individuo, sul rispetto fra umnini e donne a cominciare dalla famiglia e sull'equità un urlo che quasi non sembra umano''18. della giustizia sociale. Amelia rivive dopo ventun'1anni lo strazio dell'uccisione eli ben due figli, dopo la morte di Aldo, caduto s1Ù fronte carnico il 26 marzo 1916. La sua morte aveva fatto calare "una grande ombra nera sulla nostra casa" e aveva rappresentato l'esempio eli 2. Amelia Rosselli in esilio1� una '·'morte per la patria,.1 per i "· fratelli minori". Tutti e tre i figli di Amelia - i cui avi avevano già combattuto contro l'oppressione per la illJerazione dai ghetti - muoiono 11 giugno 1937: un telegramma eli Marion Rosselli da Parigi raggiunge Amelia a dunque per l'ideale eli lilla patria democratica, fondata s1ù principi eli giustizia e libertà. enze. Sarebbe successa una "grave disgrazia". Si allude acl un non meglio specifica­ Fir Come la stessa Amelia ricorda nelle sue Memorie, nel capitolo dedicato "A Firenze'1' : to incidente occorso a Carlo, esule in Francia dal 1929 dopo la sua rocambolesca fuga "Soltanto una mamma, e lilla mamma che ha perduto in guerra - in quella guerra fatta da Lipari. Con lui ci sarebbe stato anche il fratello Nello, che aveva raggiunto in il fratello, convalescente per la recrudescenza eli una flebite giovanile, dovu­ per un ideale di giustizia, eli libertà (così ahneno si era creduto!) - ciò che aveva di più Normandia caro al mondo, può oggi, camminando a ritroso nel tempo, comprendere la sofferenza ta agli sforzi fisici sostenuti nella campagna militare cimante la guerra civile spagnola. acuta delle centinaia eli migliaia eli maeh·i che avevano fatto sacrificio dei loro figli alla Am_elia parte subito, quella stessa sera, in treno, alla volta eli Parigi. Aldo Forti, p tria"9. Ma un nuovo, terribile, sacrificio le era stato richiesto, a pochianni dall'inizio amico intimo di Nello, si rende subito elispmùbile acl accompagnarla. Del resto fra gli � eh mm nuova e brutale guerra moneliale che da nazi-fascista si trasformerà ben presto amici antifascisti è l'unico a possedere un passaporto valido per l'espatrio. AtTivano la in persecuzione antisemita elimassa. I Rosselli dovranno dunque cercare la via della sal­ mattina alla stazione eli Parigi. Alnelia si trova subito acl affrontare un capannello di che le conono incontro. Amelia ha subito una certezza: non si vezza sotto il doppio stigma eli antifascisti ed ebrei. giornalisti e fotografi A Parigi l'opposizione è però ancora in grado eli mobilitarsi. I funerali si trasforma­ tratta solo eli 1m incidente automobilistico. I figli erano stati infatti assassinati il 9 giu­ no in un'ulteriore occasione eli accusa e protesta contro la brutalità della dittatura fasci­ gno a Bagnoles-cle-l'Orne durante un'imboscata tesa contro eli loro da sicari, che più sta. Il 18 giugno, sulla prima pagina del giornale '·'·Giustizia e Libertà", viene riporta­ tareli verramw identificati come appartenenti alla Cagoule, un gruppo parafascista to, accanto alla foto del suo fondatore, Carlo Rosselli, la citazione di un discorso da hù francese che era stato assoldato dal Regime italiano. Ma i loro corpi crivellati verranno tenuto in memoria di Matteotti (8/6/193-J:):'·' Lotta difficile, lotta terribile, che doman­ ritrovati solo qualche giorno dopo: l '11 giugno7. derà forse, ancora amù, ancora dei sacrifici, ancora dei Matteotti. Ma una bella lotta, Il 12 giugno 1937 ha così inizio l'esilio eli Alnelia. Come lei stessa scrive in 1ma nota una lotta decisiva, rivoluzionaria, che unisce i principi essenziali, le basi stesse della autobiografica: "lasciò volontariamente l'Italia, dove non voleva più far ritorno finché nostra civiltà". durasse il fascismo". Ma l'esilio giungerà a termine solo nove amù più tardi: il 30 giu­ Centocinquantamila persone prendono parte alle esequie. Marion invia un biglietto gno 19-±6,quando Alnelia rientrerà in Italia assieme alle due nuore, Marion e Maria, e ad alcuni amici: "La signora Rosselli, vedova eli Carlo, La prega eli onoraria della Sua a sei dei sette nipot-i (Silvia, Paola, Aldo e Alberto -figli di Nello -, Aneh·ea e Alnelia, presenza all'esecuzione della Settima Sinfonia di Beethoven che, secondo il desiderio eli mentre John stava prestando il servizio militare in Gran Bret1_lgna). Amelia sarà ehm­ Carlo Rosselli stesso, verrà suonata davanti ai feretri, sabato 19 giugno alle ore 1-±, que costretta a varcare i confilli eli molte nazioni, prima eli ritornare nuovamente a presso la Casa dei Sindacati, via de la Grange aux Belles 33, dall'Orchestra della Fede­ Firenze. Infatti abiterà in Svizzera, a Villars-sur-Ollon dal 1937 al 1939, per poi spo­ razione Sinfonica dei Concerti Poulet e Siohan, diretta da R. Siohan". Carlo e Nello starsi nel Regno Unito, a Quainton nel Bucldng hamshire dal 1939 al 19-±0,e giunge­ vengono poi tumulati al cimitero di Père-Lachaise, dove rimarranno fino al 29 aprile re infine negli Stati Uniti, dove abiteràa Larchmont clal 19-±0al 19-l:6.Ma in tutti que­ 1951, ruando verranno trasferiti al ci n tero f oretltino eli Tres piano, accanto ai uali sti anni Amelia continuerà acl attendere certa il giorno della "giustizia" e del "giudizio" ; � � � q anche il loro maestro, Gaetano Salvemnn, vmTa essere sepolto. Nel commemorare Carlo e Nello -amici intimi del figlio Leo, deceduto pochi anni

lo: Amelia tm Italia, Europa * Per una più esaustiva considerazione di tale argomento si veda il capito ·• cit., pp. 229-272. e Stati Uniti (1927 -1954)",contenuto nel libro eli A. ROSSELLI, Me morie, l, telli Rosselli, cit., pp. 193 8 A. LEYI, Ricordi dei ji-atelli Rosse/li, cit., pp. 2H-215. 7 Per tma dettagliata ricostruzione dell'accaduto, si veda A. LE, Ricordi de iji'Ct 9 A. ROSSELLI, 1lfemorie, cit., p.163. sgg.

..J:8 ..J:9 prima - lo storico Guglielmo Ferrero, antifascista della prima ora ed esule a Ginevra Svizzera con la suocera. Amelia può dunque ora contare sulla presenza quotidiana eli con la moglie Gina Lombroso fin dal 1930 - si chiede: "Perché il Destino si accanisce una parte della famiglia e sulle visite eli pochissimi amici, tra cui l'amata zia Gì. La a falciare questa élite ammirevole, in tempi orrendi che avrebbero tanto bisogno eli spi­ confortano le letture, lo studio delle religioni anche orientali, la ricerca del sacro nella riti puri, m·clenti, devoti, disinteressati, come lo erano questi amici? Che cosa significa vita quotidiana, e un'etica laica in cui i valori possano essere direttrici per la costruzio­ questa mostruosa contraddizione? Il mondo è destinato a diventare un inferno in cui ne eli vite libere e giuste. non ci sarà più posto per le nature delicate e profoncle?' ''' 10. La necessità eli vivificare la memoria dei figli diventa quindi lm obiettivo eli vita per Se Mm·ion è costretta, con grande forza d'animo nonostante le sue già precm·ie con­ Amelia, assieme alla cura dei giovani nipoti. Amelia aveva certamente impartito ai figli dizioni fisiche, a sostenere la "scena pubblica" dei flmerali, Maria To desco, moglie di una rigida educazione, basata sui principi del dovere morale e degli ideali politici. Pm Nello, si trova invece nella tenuta del Fràssine, accudita dalla "vice-mamma", Giorgina tuttavia con loro aveva sempre intrattenuto forme di reciproco apprenelimento emotivo Zabban, detta "zia Gì'�''. È infatti impegnata acl allattm·e Alberto, il suo ultimogenito, -come si può evincere dagli epistolari l-± -, e continui scambi eli idee a proposito eli que­ nato il 1 maggio 1937. Amelia - che abitava nella loro stessa c.asa eli Via Giusti, al stioni tanto pubbliche quanto professionali. Questo era stato il caso della sua ultima primo piano - non può togliersi dagli occhi la nuora lontana: '·'Maria mia, è meglio che commeelia Emma Liona, pubblicata nel 1924, il cui dattiloscritto era stato cmmnentato non scriva perché non voglio toglierti il coraggio e la forza eli cui hai bisogno per il com­ dai figli e i loro amici. E Carlo dà infatti alla madre precisi suggerimenti su come miglio­ pito immenso che ti sta davanti e che tu adempirai fino all'ultimo, ne sono sicm·a, per rare certe scene15. La maeh·e ne terrà conto nella sua ultima stesura. Pertanto, con la il tuo Nello come se egli ti fosse vicino ora per ora in ogni minuto, come prima! Ricevo morte eli Carlo e Nello, Amelia non solo sentirà il dovere - come maeh·e - elilotta re per­ ora la tua lettera e certo Dio ti benedice per il bene che vuoi ancora alla povera ma1mna ché venga fatta loro giustizia e vengano condannati assassini e mandanti. Diventerà in eli Nello, che gli ha eletto quel giorno al Fràssine, quando pm·eva dubbioso se andare, m1 certo qual senso "figlia dei propri figli". E, ancora una volta, metterà a loro elisposi­ quel ''certo' che è oggi una pietra slÙ suo cuore e sarà sempre'''11. zione la sua abilità eli scrittrice professionista perché non venga dimenticato il '·'loro L'esperienza radicale del dolore - conelivisa con le nuore - difficilmente fa intrave­ sacrificio". Se Amelia aveva iniziato la sua cmTiera eli drammaturga quasi per caso e per dere spiragli di luce acl Amelia. Ma bisogna pure continuare ad avere la forza di vive­ il piacere eli scrivere, dal momento che aveva iniziato a comporre novelle quando, fra il re, soprattutto in nome del benessere dei bambini, a cui bisogna ridare un senso eli 1892 e il 1896, si trovava a Vienna col mmito Joe, e aveva molto tempo libero per se "normalità", una vita tranquilla e una buona educazione, nonostante i vm·i spostamen­ stessa. Se Amelia aveva poi avviato una brillante carriera eli scritt1':Ìce per il teatro (la ti che li attendono. E rivolgendosi ancora a Mm·ia: '·'mi pare che ci sia più conforto - prima in Italia), eli giornalista e eli direttrice eli collana a Firenze16, dopo la separazione no, conforto non c'è! -ma sia più sopportabile scendere insieme nell'abisso del dolore, dal mm·ito. Alla morte di due "figli minori", Amelia si trasforma invece in una scrittrice far sentire che tutto si capisce, tutto si sente insieme, e cercm·e di attingere da quella epistolm·e, dove però anche le lettere private esprimono l'intento pubblico del fare poli­ nera profonelità disperata la forza del dovere eli vivere, che è allora come una luce eli tica, e l'intenzione culturale eli preelisporre azioni perché la vita e le opere (anche scien­ verità che viene veramente da chi si trova già nella verità assoluta che invano si cerca tifiche, come nel caso di Nello) dei figli possano avere un seguito ed essere eli insegna­ su questa terra"12, mento per le generazioni futm·e, anche dopo la loro morte precoce. E come scrive anche all'amica Gina Lombroso da Parigi il 10 luglio 1937: 1·'Ma a me Per questo motivo, in una nota manoscritta, spedita da Villars il 9 settembre 1938, pm·e ancora tutto impossibile, tutto non vero, non riesco a realizzare, vado avanti come Amelia quasi si vergogna di parlare del suo passato eli scrittrice, come le viene invece un automa, non capisco più nulla se non che la mia vita è finita! Ma sento il dovere di richiesto da un''amica: "Mi sembra un assurdo sacrilegio parlm·e eli me, in un momen­ fare qualcosa per Nello. Ma qui non posso fm· niente, e in Italia per ora non è il caso to come questo, che una tempesta incredibile e impensabile imperversa sul mondo per me eli anelare. Grazie per le belle parole, cioè pensieri eli Leo sull'hmnortalità del­ tutto, malvagia e cieca a ogni idealità, tempesta che sta per travolgere tutto e tutti, e l'anima! Ma c'è quella visione atroce che m'impedisce eli salire. Non vedo che quella, e lasciare ritte sull'orlo dell'abisso soltanto le figure - sempre più giganteggianti - eli chi solo una possibilità di giustizia qui in terra potrebbe placarmi"13. Ma la Francia non sarà per Amelia una terra d'esilio. Vuole infatti fuggire da tutto e da tutti, a comincim·e dalla chiassosa Parigi. Si rifugia dunque sulle montagne svizze­ re, confortata dalla loro silente e maestosa imponenza, dove le figure dei figli le si ergo­ 1-± Carlo, Nello e Amelia Rosselli, Ep istolado jàmiliare (1 914-1937), a cma eli Z. Ciuffoletti, II ed., no davanti, sempre più imponenti. Nell'autunno del 1937 si sposta pertanto a Villars­ Milrum, Mondadori, 1997; M. CALLONIe L. CEDRONI (a cma eli), Politica e qffettijà miliari. Lettere dei Rosse/li sm-Ollon, dove rimarrà fino al 1939. La raggiungerà Maria coi figli maggiori, mentre ai Ferrera (1 917-1943), cit.; C. ROSSELLI, Dall'esilio. Lettere alla moglie 1929-1937, a cura di C. Casucci, Alberto verrà tenuto ancora per un po' in Toscana. Per Natale verra1mo raggiunti da Passigli, Firenze 1997. Marion e dai suoi tre figli. Marion ritornerà poi a Pm·igi, mentre Maria si stabilirà in 15 Cru·lo, dopo aver letto con gli amici il eh·rumna della maeh-e, le clava i seguenti consigli. Amelia ne terrà conto: ·. ;hl realtà sono assai indeciso stù qtlill'to atto perché da m1 lato il racconto del profugo può stonru·e in ep.1ru1to troppo artificioso, dall'altroil racconto stesso è insopprimibile. [ ...] Ecco come vedo il qtwrt'atto ...." Lettera eli Carlo allamae h·e del 2/3/1923 in I Rosselli, cit ., pp. 150 sg. 16 Oltre acl articoli apparsi su Il Jl!arzocco dal 190'± al 19H, fra le opere eli Amelia Rosselli si ricordano 10 G. FERRERO, "Cru·lo e Nello Rosselli", in M. CALLONI e L. CEDRONI (a cma eli), Politica e qffetti fami­ i suoi eh·rumni teatrali: Anima, Torino, Lattes, 1901; Illusione, Roux & Viarengo, Torino-Roma 1906; Emma liari. Lettere dei Rosselli ai Ferrera (1 917-1943}, cit., p. 261. Liona (L ady Ha milton), Bemporacl, Firenze, 192-±.Degne eli menzione sono anche le sue commeelie in elia­ 11 A. ROSSELLI, Lettera del 17/6/1937 da Parigi, in "'L'anello fo rte della jàmiglia Rosse/li'', a cma eli Z. letto veneziru1o: El réjò lo, Treves, Milru1o 1910; El socio del papà, Tr eves, !Ylilano 1912; San il!arco, Treves, Ciuffoletti, in «Nuova Antologia>>, 1997, n. 2202, p. 36. Milru1o 191-±.Fra i suoi racconti si vedano: Felicità perduta, Belforte, Livorno 1901; Gente oscura, Roux & 12 A. ROSSELLI, Lettera del 27/6/1937 da Pruigi, in ;L'a nello fo rte della jàmiglia Rossellt" , cit., Viarengo, Torino-Roma 1903; Fratelli minori, Bemporacl,Firenze 1921. Si considerino anche i libri per l'in­ p. 137. fanzia: Topinino. Storia di l/Il bambino, Casa Edittice Nazionale, Torino 1905; Top inino garzone di botte­ 13 A. ROSSELLI, in Politica e qffetti.fàmiliari, cit., p. 191. ga , Bemporad, Firenze 1910.

50 51 già pagò con la vita la fede a quelle alte idealità. Tr a queste immense figure ci sono do tm villino ammobiliato in 9 Clark Court. Anche Marion - una volta ristabilitasi dalla quelle dei 1niei figli: e io non sono più niente, se non la loro mamma: anzi, a volte, mi malattia e trasferitasi da New York - si stabilirà anche lei coi fi gli a Larchmont, tro­ pare eli essere a loro piuttosto figlia che maeh·e, così grandi li vedo davanti a me tanto vando un alloggio non lontano dai familiari. piccola: così alto è per me il loro insegnaJ.nento'n17. La nuova vita in America si presenta da subito molto diversa da quella condotta in Ma Amelia e Maria Rossellitr ovano difficoltà a permanere in Svizzera. Infatti, sicco­ Europa. Ma i Rosselli vi si adeguano subito. L'obiettivo principale consiste nell'infon­ me era aumentato esponenzialmente il numero degli esuli che cercava110 rifugio oltral­ dere sicurezza e tranquillità ai ragazzi, nella costruzione di una nuova normalità quo­ pe, le autorità cantonali avevano deciso eli applicare aletme misure restrittive. Fu così tieliana.Non ci sono certo gli agi di un tempo, ma i provvidi investimenti fatti all'este­ che mentre acl Amelia e Mariave1me concesso il permesso eli soggiorno, questo fu inve­ ro da Nello e la possibilità eli disporre eli denaro fatto lì pervenire tnunite amici, per­ ce negato ai quattro bambini. Di nuovo si apriva la strada verso un nuovo esilio. mettono loro di condurre una vita decorosa. I bambini possono frequentarebuone scuo­ Per via delle molte parentele, della conoscenza della lingua inglese e della situazione le e vivere in un ambiente sereno. Tuttavia i Rosselli rimangono formalmente enemy politica, la scelta non fu difficile: i Rosselli si 1nisero in viaggio alla volta del Regno aliens e molta della loro corrispondenza - come nel caso del carteggio coi F errero Unito, dove giunsero nell'estate del 1939. Si sistemarono prima a Eastbourne, una città Lombroso - viene visionata dalla censura. portuale, e poi a Quainton, nella campagna del Buckinghamshire, che sembrava essere Fra nuora e suocera - il cui rapporto è stato paragonato a quello biblico fra Ruth e un luogo più adatto per i bambini e più riparato da possibili attacchi costieri. Qui ver­ Noemi - continua rintesa elisempre, anche nella divisione dei compiti familiari. E men­ ranno raggiunti da Ma1·ion, cittadina britam1Ìca, che dopo· la morte del maJ.·ito, era tre Maria si occupa delle faccende più pratiche, Amelia assume in tm certo qual senso anelata acl abitare in eliverse città, senza però più riuscire a sentirsi "a casa" in nessun l'autorevolezza eli tma '"matriarca paterna", che agisce con equità e che rappresenta il luogo. Infatti, da Parigi si era spostata a Cambridge e da lì di nuovo in Francia, a rapporto col mondo esterno. I nipoti ricordano infatti le visite ai musei, alle librerie.1 ai Nantes. Qui era rimasta ben poco, sia perché colpita da un ictus, sia perché era inizia­ ristoranti. Come era già successo in passato, anche questa volta, nonostante l'età (ha ta l'invasione tedesca della Francia. E mentre le truppe naziste si stavano avvicinando ormai 70 amu), Amelia "impara" dalla nuova situazione. Si misma con una realtà cul­ a Nantes, Marion riuscì a prendere l'ultimo treno, alla volta dell'Inghilterra, prima che turale e sociale molto diversa da quella em·opea. Si confronta con le r.r. masse" americane; le frontiere venissero bloccate. Ed è a Quainton che i figli eli Carlo e Nello possono cerca di capire le giovani generazioni, tant'è che SaJ.'à per loro che ricomincerà a scrive­ ricongiungersi. Amelia impa1·tisce loro lezimu eli lingua e letteratura italiana: non ha re, invia11do corrispondenze - dal 19-±5, quando Firenze sarà già liberata - per il gior­ alcun dubbio che un giorno torneram1o nella loro patria liberata. nale "La Settimana dei Ragazzi'/), diretto dall'amica Lam·a Orvieto. Non da ultimo Tuttavia tale giorno sembra allontanarsi sempre più. Dopo l'attacco nazista alla Amelia sa1·à sollecitata a ripensare la questione fmmninile, da sempre al centTo del suo Polonia, Hitler elichia1·a guerra a Francia e Gran Bretagna il 3 settembre 1939, seguito impegno sociale e della sua attività letteraria, ponendo adcliTittma sotto critica il suo eli­ da Musso liniil 1 O giugno 19-±0.Gli Italiani, così come i Te cleschl, che si trovavano allo­ tismo eli un tempo: "Forse il nostro torto, o il nostro errore fu di limitare la lotta a una ra in Gran Bretagna, indipendentemente dalla loro professione politica e eli fede, ven­ cerclua ristTetta: fu eli aver paura eli sfidare l'opinione pubblica e il rielicolo; fu, infine, gono tutti considerati come enemy aliens, vale a dire come /·'nemici stra11Ìeri". Molti di eli non organizza1·e la massa, serbando al movimento un carattere troppo intellettuale. loro, fascisti e antifascisti, ebrei e cristimu, vengono così indistintamente internati, [ ...] Ma invece, finché non sono le masse a lottare per la conquista delle libertà essen­ oppure inviati in campi eli raccolta su navi che verranno in alcuni casi affonclate18. ziali, non si può sperare eli conquistarle. Le conquiste eli queste libertà possono sì essere Di nuovo si pone tm elilemma per le Rosselli: che fa1·e? Dove ancla1·e? Come racconta aclelitate dai pochl, ma devono essere guadagnati dai molti. Oggi però i tempi sono muta­ Silvia Rosselli in tma sua testimonianza: '''Su suggmimento eli Amelia, toccò a Ma1ia pren­ ti. Il lavoro, in og11Ì campo, deve prendere per le donne un posto sempre più importan­ dere la decisione per tutti; Amelial'a vTebbe appoggiata e seguita. E così fuche le tre clom1e te. [ ...J Significa l'ingresso in una più ampia cerchla eli doveri e responsabilità ai quali con i sette bambnu si 1nisero in mare nell'agosto 1940 [alla volta degli Stati UnitiJ scorta­ la donna Italiana è rimasta fin qui estranea perché scoraggiata dall'ambiente"20. te da due navi da guerra Ìl1glesi; arrivarono felicemente dopo un viaggio eli otto giorni"19. Amelia si pone dunque nuovi quesiti a proposito degli attori sociali che si affacciano Giunta in America, la nave su cui viaggiavano i dieci Rosselli risale il fiume San alla ribalta storica, ma si inten·oga anche sul significato etico, sociale e politico della Lorenzo, attraccando a Montreal. Da lì partono in treno alla volta di New York, dove ci democrazia, tanto americana, quanto europea, nella prospettiva di un suo ritorno in sono molti amici italiani che li attendono. In effetti i Rosselli erano riusciti acl ottenere Italia e nell'aspettativa della costruzione eli una patria democratica. La guerra sta intan­ il visto d'ingresso negli Stati Uniti, grazie alla mediazione eli Marion Rosenfelcl che era to eliva1npanclo in Europa; i partigiani sono impegnati su diversi fronti e le truppe allea­ allora fidanzata con Max:Ascoli (amico intimo eli Nello e uno dei fondatori della "New te stam1o per sbarcaJ.·e in Italia. Le clevastazim1Ì sono ormai evidenti e le deportazim1Ì eli School for Social Research") e che aveva interessato del caso dei Rosselli l'influente milioni di persone sono ormai iniziate. Il territorio americano rimane invece integro moglie del presidente degli Stati Uniti, Eleonor Roosevelt. rispetto alle brutalità belliche. Il contrasto è enorme, soprattutto stando a sentire o a leg­ Ora bisogna però mettere su una nuova casa. Piuttosto che la metropoli, Amelia e gere ciò che riporta110 i giornali e la raelio. C'è anche grande apprensione: per alcuni am1Ì Maria preferiscono però stabilirsi in un sobborgo di New York, a La1·chmont, affittan- le comunicazioni con l'Italia vengono infatti interrotte e si hanno solo sporadiche noti­ zie, meeliante la Croce Rossa, a proposito eli familiaJ.i e amici rimasti in Emopa. Dm·a11te il periodo americano, nonostante si esprima soprattutto mediante lettere (pubblicate anche su quotielia11i) e con la redazione eli note per gli storici (senza eli lei

l7 A. ROSSELLI, Memorie, cit., p. 17. 18 A. BERNABEI, Esulied emigrati italiani nel Regno Un ito (1920-19-JO), Mursia, Firenze 1997. 19 S. ROSSELLI, Le donne di casa Rosselli, in P. GARRffillA (a cura eli),Donne ebree, Ed. Com Nuovi Tempi, Roma 2001, p. 12. 20 A. RoSSELLI, Stmde vecchie e strade nuooe, in << Uguaglianza!>>, 19-±5, pp. 3-6.

52 53 Salvemiiù e Garosci non avrebbero potuto scrivere le loro opere sui Rosselli), Amelia con­ melia è tend nzia ne te 'accordo � . � � � ;� con Salv�n�ini, �11a su tali questioni si aprono tinuerà ad essere una "donna politica", ricoprendo anche varie cariche pubbliche fra gli subito ammate ehscusswm all mterno della iVI azzuu Soczety, che non da tÙtimo segna­ estùi italiani. Ve iTà infatti eletta Presidente del Committee fa r Relief to Victùns of Nazi­ rono la decisione di Amelia di recedere da ogni suo incarico all'interno dell'orgmùzza­ Fascisnt in Italy (carica da cui si dimetterà per dissensi nel settembre 19-±5)e sarà impe­ zione antifascista. gnata nelle attività della "Women's Division·n della Nf azzini Society, a partire dal 19-±2. Ma la fine della guerra è ormai vicina. Una volta liberata anche l'Italia del Nord e Con Marion e Maria, Amelia aveva infatti aderito alla Jvfazzini Society, costituita a sconfitte le forze nazi-fasciste, i Rosselli si preparano a ritornm·e finalmente in Italia. Il New York, subito dopo la ripresa della pubblicazione dei Quaderni di Giustizia e Libertà iaggio di I'Ì orno è ; � yrevisto pe�· l'autmmo 19-±5,ma Mm·ion viene colpita da un nuovo a Boston, con sede presso la casa dell'avvocato Calabi, paeh·e eli Ttùlia Zevi. Come ricor­ Ictus che la nnm obihzza. Ameha non la vuole lasciare sola in quelle condizioni e Mm·ia da la stessa Zevi, la "Signora Amelia era come tma maeh·e ideale, viva e sognata'' e aveva non se la sente eli tornare in Italia senza Amelia. Il viaggio viene allora posticipato eli la "presenza autorevole e severa, ma anche tenera e rassicurante della matriarca, che si un anno, per non inter rompere la frequentazione scolastica dei bmnbini. Si decide ehm­ avvertiva in tutti gli aspetti della vita familiare: la tavola, gli studi, gli sport, le lettme, que eli pm·tii·e nel giugno 19-±6, a bordo della nave Vulcania che porta i Rosselli a gli svaghi. Ricordo la nascita della . Le discussi01ù e le liti interminabili Napoli. Alla stazione c'lè la carrozza, prima appartenuta al Re, che li aspetta e che farà che, sotto la guida sicma eli Gaetano Salvemini, era possibile ricomporre - si fa per dire loro risalire la peiùsola italiana, cosparsa di macerie e rovine. Ltmgo le stazioni ci sono -in un programma politico che si richiamava a Giustizia e Libertà. Riconlo la presen­ conosc�nti e am�niratori che li sal 1tano o li aspettano. Giungono ., � a Firenze il 2 luglio za, autorevole e influente della Signora Amelia acl alcune eli quelle agitate rimùoni"21 . 19""±6, m un·Itaha . che un mese pnma aveva scelto di essere una repubblica, grazie al In effetti la vita politica degli esuli italimù fu alquanto tormentata, anc?� p�r VIa referendum popolm·e del 2 giugno. delle concitate eliscussi01ù relative alle decisioni da prendere e al loro possibile mter­ Pm·enti e amici aspettano i Rosselli alla stazione, mentre la madre eli Mm·ia, Luisa vento al fianco dei partigiaiÙ che già lottavano in Italia. Molti erano i dissapori e diver­ To desco, li atten de nella casa di Via Giusti, che dopo la devastazione del 1925 per mm10 si erano i modi eli intendere la resistenza. Salvemini, che era allora diventato professo­ dei fascisti, era stata rispmmiata a saccheggi e bombm·damenti, così come anche la bella re eli storia nella prestigiosa università eli Harvm·d, era il capofila - non senza contrasti villa dell'Apparita, sui colli eli Bagno a Ripoli. Amelia è ormai tornata a casa: ha settan­ - del gruppo statunitense eli Giustizia e Libertà, che sm·à poi alla base del Partito tasei amù e la sua certezza in tm'immancabile vittoria democratica è stata appagata. d'Azione. Ma per Amelia, Salvemini provava una speciale deferenza e tm profondo h1tanto si erano già svolti a Parigi e a Roma processi contro gli assassini e i mandanti del rispetto, trattandola da 1'' pari" e continuando a lavorare per i suoi figli, scrivendo pre­ delitto dei Rosselli, anche se alcmù imputati verrmo prosciolti in secondo grado. fazioni e cmanclo opere di e su Cm·lo e Nello. Tuttavia due eli loro non potevano essere più sottoposti a giudizio: Ciano e Mussoli1ù . Molte erano in effetti le affinità intellettuali, politiche, ma anche umane che legava­ Un volta � tornata a Fi�·enze, Amelia conduce una vita ritii·ata, nonostante mantenga no Salvemiiù ad Amelia. Av evano una comune "cogiùzione del dolore')': Salvemini una fitta e costante cornspondenza con conoscenti e uomini politi ci. E in alcuni casi aveva infatti perso moglie e cinque figli dmante il terremoto di Messina nel 1908 e scrive ancora lettere eli proteste ai giornali, come nel caso eli un intervento di Giovamli aveva considerato Cm·lo e Nello come i propri figli, contribuendo da subito alla loro for­ Ansaldo che aveva sconvolto la verità storica, mettendo sullo stesso piano la morte eli mazione professionale e politica. Ma fra Salvemini e Amelia vi era lo stesso modo eli per­ Cm·lo con quella di Jean Luchaire, collaboraziOiùsta in Frm1cia dei nazisti. Amelia è cepire la questione politica italiana, fin dalla comune esperienza di interventisti demo­ attorniata da parenti e amici, anche se molte delle persone a lei più care se ne vmmo ad cratici durante la prima guerra mondiale. Entrambi erano convinti che dopo il "vergo­ una acl una, come Giorgina Zabban e Laura Orvieto. Amelia sembra intanto essersi gnoso traelimento'l'l del Re e il passaggio dei poteri a Badoglio, dovesse essere indetta una consmnata nel corpo per il molto soffrire: le rimane solo !'"immaterialità di quella cm·ne repubblica. Ed è proprio acl Amelia che Salvemilù chiede consiglio e conforto in una let­ scomparsa", come ricorda Mm'ia che l'assiste fino all\ùtimo. tera da Cambridge (MA) del 2 novembre 19-±3. Salvemini le scrive: AI elia morì a � Firenze il 26 dicembre 195-±,attorniata dai fanliliari. Venne sepolta il 29 dicembre nell� tomba di famiglia al cimitero ebraico del Ve rm1o, a Roma. Molti i Carissima Signora Amelia, ho bisogno del Suo consiglio e del Suo conforto morale in parenti e gli amici presenti, fra cui: Alessandro Levi, Alberto Mortara, Elena e Aeh·iana questo momento eli angosciosa responsabilità per ciascuno di noi. [ ...l Per me vi sono tre Pincherle col fratello Alb�r�o (Moravia), Ferruccio PaiTi, Giusei)pe Saragat, idee fondamentali dalle quali non è lecito a nessun galantuomo allontanarsi. 1) Il Re, suo . . Paolo Treves, VIttono Foa, Emiho Lussu, Francesco Fancello, figlio e Badoglio devono sparire, se il popolo italiano deve salvare il suo onore -la sola forza Ignazio Silone, Lionello Venturi, Alberto Carocci, Cm·lo Levi, Aldo che gli rimarrà dopo questo cl isastTO che gli permetterà eli riaversi dalle sue sventlU'e. 2) Gm·osci, Alherto Cianca ' Nello Tr aquandi Angelica Balabanoff, e tanti ' Nessun italiano che si rispetti deve accettare il governo sottoscrivendo alle conclizioni impo­ altri ancora. E così Amelia - ste dai Govemi eli Lonch·a e Washington al Re e Badoglio. Se quelle condizioni che clistrug­ come ricorda Piero Calamandrei - uscì da questa vita: gono l'Italia economicamente, nazionalmente e moralmente debbono rimanere immutate, In ptmta eli piecli, è bene che il Re e Badoglio rimangano dove sono a clisonorarsi fino alla fine. 3) Se Churchill per non farsi sentire. [ . .. l E ancora così mestamente sorride: e la sua voce la stessa: e Roosevelt dovessero riconoscere che Re e Badoglio sono diventati impossibili - e ogni è '·continuare, resistere, non disperare. Nulla è stato invano. Sarà tra vent'an­ ni, sarà tra cento: uomo d'onore in Italia deve fal'e tutto il possibile per farli diventare impossibili - nessuno sarà per quelli che ham1o ancora da nascere; ma certamente sarà'. Questa voce ci viene dovrebbe accettare la successione se prima i patti dell'armistizio non fossero mutati. da tanto lontano, da spazi che sono al eli là della morte: dalle remote regioni dove vivono le eterne speranze, forse le eterne certezze: forse dal paracliso22,

21 T. ZEYI, Discorso tenuto nel corso della presentazione di A. ROSSELLI, Jlfemolie, Venezia, Auditorimn Santa Margherita, 13/3/2002. 22 P. CALAMANDREI,Am elia Rosse/li, in «TIPonte> >, 1955, vol. XI, n. 1. p. 3.

54 55 U esilio dei Rosselli

Aldo Rosselli

Certamente il Duemila rimarrà, pressoché per antonomasia, il secolo maggiormente popolato di estùi. Esilii senza ritorno e quelli con ritorno. I gulag presi a modello per i campi eli sterminio nazisti segnarono una traccia eli sangue e di orrore non dimentica­ bile, ma a centinaia di migliaia fmono quelli che già alla data dell'ascesa al cancellie­ rato eli Hitler previdero il peggio e con angoscia e elisperazione tentarono la via spesso impervia dell'esilio. Cose, ovviamente, a tutti note, salvo successivamente per molti la tentazione della rimozione o clell'oblìo. Eccetto per pochi, l'esilio novennale eli quei Rosselli, sopravvis­ suti al bm·baro assassinio eli Carlo e Nello il 9 giugno del 1937 attraverso la volontà eli Mussolini e eli Ciano e materialmente eseguita a Bagnoles-cle-l'Orne in Normanelia dal­ l'organizzazione della Cagoule, espressione dell'estrema destra occtùta e con ramifica­ zioni molto in alto, è una pagina relativamente poco nota. Ne ha scritto limpidamente, da eccellente stueliosa, Marina Calloni nell'ambito della cmatela delle Menwrie inedite eli Amelia da poco pubblicate per i tipi dell'editore Il Mtùino. E anche altri studiosi o testimoni eli non poco conto vi hanno posto l'accento, tra cui chi scrive, in diverse sue pubblicazioni. Tuttavia per lo più l'esilio dei Rosselli sopravvissuti è stato inserito in una sorta eli pm·entesi, un post-quem, mentre esso illumina non solo retrospettivamente le vicende purtroppo troppo spesso, al eli fuori dei pochi "addetti ai lavori'\ viste come mmi:irolo­ gia, mentre la complessità delle figure eli Cm·lo e Nello, tra pensiero e azione, rm·amen­ te è stata indagata come era giusto che fosse. Amelia Rosselli, le sue due nuore Maria e Marion, oltre ai sette nipotini ancora in tenera età, subito dopo gli assassinii, tra Svizzera, Parigi, Inghilterra e Stati Uniti, ave­ vano intrapreso un esilio che aveva progrmnmato, imprescinclihihnente, un ritorno in patria appena il regime fascista fosse caduto. Altri esilii prospettavano questo ritorno, mentre tantissimi altri ancora fin dall'inizio si ponevano come <·'dolorose fughe'" a senso unico, senza alcun ritorno. Nel caso eli Amelia Rosselli e il resto del gruppo famiglim·e, p m esistendo in radicale modo e inguaribile il profondo lutto e la "nostalgia", più che un recupero impossibile del passato contemplava la complessa costruzione eli un futu­ ro, eli un ricongiungimento. Una rapida ricostruzione cronologica degli eventi. Amelia accorre a Pm·igi, appena è trapelata la notizia del rinvenimento dei cadaveri, accompagnata da un intimo amico eli famiglia, Aldo Forti, ancora all'oscmo dei fatti eccetto che per una sempre più fosca premonizione, Maria, col quartogenito eli appena un mese e nove giorni non può che attendere a Firenze. Mm·ion e i suoi tre figli sono a Parigi nella loro casa. Maeh·e e nuora vivono la straziante esperienza della camera m·dente, ma le emozioni troppo laceranti impediscono loro di pmi:ecipm·e a� funerale cui assistono in più eli duecentomila, soprat­ tutto operai e militanti contro Ponna ormai sfacciatamente trionfante del nazi-fasci­ smo. In prima fila, dietro i feretri, sono tra gli altri Lussu e Garosci che porta in brac­ cio il casco eli Cm·lo combattente fin dalla prim'ora tra le fila repubblicane nella Guerra eli Spagna. Prin1issima tappa dell'esilio dei Rosselli sopravvissuti. Dopo qualche settimana tra­ scorsa a sorreggere Marion, Amelia riesce acl ottenere un visto per la Svizzera lascian-

57 do a Parigi Marion col primogenito Mirtillino (John), portandosi dietro "Melina'" e E a mo' eli ultimi "aforismi" circa la bruciante "trasversalità" della tracimante uni­ Aneh·ea. S''installano in un chalet a Villars-sur-Ollon (sopra Montreux) per poi essere versalità dell'esilio nel ventesimo secolo la geniale concisione di Elias Cm1.etti: «La raggiunti entro l'anno da Maria e i suoi quattro figli (Silvia, Paola, Aldo, Alberto) 1937- morte quale minaccia è la moneta del potente». Né potrebbe essere omesso il torreg­ 1939; dopodiché l'impossibilità eli ottenere una proroga de� visto per i nipotini di giante Thomas Mann: «L'uomo per amore e per bontà non conceda alla morte alcun Amelia costringe il nucleo a cercare un altro rifugio che sarà l'Inghilterra. dominio sui propri pensieri». Ma già il primo giorno della camera ardente a Parigi segna irrevocabilmente Pinizio Tornando allo specifico dell'esilio "Rossellim1.o DNA - ", non si può tacere in particolare del eli un esilio che porta insito in sé le '';stigmate" - per così dire il eli uno degli innu­ rapporto tra Salvemini, che insegnava alla Lowel House eli Hm,vard, e Amelia appa­ merevoli esilii di quegli anni infausti, ciascuno con le sue specificità ma anche con le rentemente rinchiusa nel suo vibrante, appassionato e luttuoso riserbo di Lm·clnnont. sue differenze (·'parallele". Per i due anni inglesi, dapprima a Quainton, un dormiente Rm·e visite del Professore alla Signora Amelia, dietro cui si nascondeva uno straordina­ paesino rurale, un soggiorno a Eastbourne, noto luogo ''·vacanziero" sull'Atlantico rio, foltissimo carteggio. Un brano di una lettera eli lui, scelta quasi a caso: « .. .lo ho orientale e l'ultimo periodo a Londra stessa sotto le temibili incmsioni delle V1 di von fatto la mia scelta. E intendo fare la lotta qui, perché qui, e non in Italia, si decidono i Braun. Infine, non senza gravi pericoli il passaggio in nave mercantile ( clapplima scor­ destini dell'Italia. L'ultima pru·ola sm·à detta da Roosvelt. Se qualcosa si potrà ottenere tata fino al limite delle acque territoriali dalla marina militare inglese), partita da per quel povero paese, bisognerà strapparlo a Roosvelt ctù va l'attenzione della pubbli­ Liverpool sulla rotta nord-atlantica infestata dagli Ubootcontro cui c'era 1\mica elife­ ca opinione qui. Ma è come assalire una parete dell'Himalaia con uno stuzzicadenti. Acl sa di fermare i motori e lanciare clepht charges. Il pressoché miracoloso approdo a ogni modo tiremm innanz. Altro non possiamo fru·e se non rimanere fedeli alla memo­ Montreal a eli lì l'arrivo finale a Manhattan, da cui il tempo necessario per decidere dove ria dei nostri morti - morti dal 1915 acl oggi, per quasi trent' mmi! Quanti morti ! risiedere per i successivi sei anni: Larchmont, Westchester County, in una modesta vil­ lo non so, cara Signora Amelia, che cosa augurm·le per il 19-±-±. A me augm·o eli mori­ letta ammobiliata pseudovittoriana, esattamente a ventun miglia dalla Centrai Station re, che non ho il coraggio di aspettare quel che sru·à fatto per decidere la pace dopo che di New York. è stato fatto tutto il possibile per rendere inevitabile questa guerra e per perderla ... ». Ovviamente tutti questi dettagli geografico-logistici non tengono alcun conto degli Certo, più volte i laceranti pensieri eli lutto di Amelia erano stati espressi in alcune stati d'animo interiori, ciò che per antonomasia determina l'identildt dell'esule. lettere ad amiche intime. La stessa Marina Calloni coglie diverse eli queste confessioni, Amici non ne sarebbero mancati (anche troppi), ma gli incontri erano rari, poiché come quella in ctù Amelia dichim·a (da Parigi) eli voler fuggire dalla falsa solitudine. vedere persone an_che care non avTebbe fatto che rinverdiTe un lutto troppo Tecente. Ma l'insopportabilità interiore è un costante sottofondo emozionale di un percorso - Tuttavia in Svizzera Amelia ebbe un profondo punto eli riferimento nei Lomhroso­ quello dell'esule e dell"esilio - che eli per sé non ne esprime tutto il contenuto. Ferrero residenti a Ginevra e che essa sperava potessero ripubblicare alcune opere Se, d'altronde, così poca attenzione è stata riservata all'esilio dei Rosselli è anche per soprattutto eli Nello per i tipi della loro casa eelitrice Capolago. Un moto quincli inevita­ il fatto che la terribilità stessa che ha trasformato in esuli il nucleo sopravvissuto quasi bile di nostalgia, tuttavia fattiva nel nome eli tma progettualità futma mai abbandona­ forzosamente ha fermato P analisi storica al pensiero e all'azione degli stessi fr atelli ta. Molti momenti eli sconforto e di bisogno eli assoluta solitudine. Mai, tuttavia, sia in Rosselli. Svizzera che in Inghilterra e negli Stati Uniti, si era smesso eli parlare in italiano ai nipo­ ti, leggenclogli anche testi come Pascoli ed altri che lei pensava adatti all'età dei piccoli. In Gran Bretagna già una ricuperata possibilità di alcuni incontri con amici eli sicu­ ra fede antifascista con cui parlru·e, sì, di Cru·lo e Nello ma anche partecipando una sicu­ ra fede nella fine della clittatma e nel ripristino della vita democratica. Nel periodo più lungo dell'esilio -i sei anni in America -, senza mai abbandonru·e l'atroce lutto inte­ riore, essa riprese tuttavia una volontà di relazionru·si agli amici più intimi quali, tragli altri, Gaetano Salvemini e Max Ascoli. Un inedito interesse per la sconosciuta realtà americana, soprattutto nei suoi aspetti educativi e civili. Attiva ma sempre nella dignità del riserbo; non perdendo una sola occasione per fru· ricordare il sacrificio dei suoi figli. La Mazzini Society, fondata per determinare il futmo dell'Italia post-fascista, a cui pre­ sero pru·te, magari in tempi diversi, i massimi antifascisti viventi a New York o in tran­ sito. Anche in questa cruciale occasione una partecipazione dietrole quinte ma non per questo meno influente. Sempre nell'intento di collegru·e l'esilio rossellimw agli altri innumerevoli esilii e testi­ monianze eli esuli eli quella stagione popolata cl'on·ore e di disperazione, vorrei citare le parole di due premi Nobel. Per Czeslaw Milosz « ... La sorte del profugo è una deca­ denza così grave che non la augm·erei a nessuno, a meno che non sia dotato della salu­ te di un cavallo, della vitalità di un coccodrillo e dei nervi di un ippopotamo». Mentre con assoluta lapidarietà Albert Camus scriveva: «Abbiamo visto mentire, avvilire, ucci­ dere, deportm·e, tortmare ... Il lungo elialogo degli uomini si è fermato». E per il gran­ de Freud un cmmnento appru·entemente a latere: «Nel Medio Evo avrebbero bruciato me. Oggi si accontentano di bruciare i miei libri. Che progresso! ».

58 59 CATALOGO DELLA MOSTRA SCHEDE DEL MATERIALE ESPOSTO

A cura di Gian Luca Cort-adi, Giovanni D 'Ono.fì·io, Rodoljò Galleni, Sergio Marchini, Sergio Mazzini, Simone Visciola

Gli scritti di Amelia, Carlo e Ne llo

Anima: dramma in tre atti l Amelia Rosselli. Torino: S. Lattes & C., 1901. H1 p. ; 20 cm. BNCF TEATRO -± D 500

Il eh·amma fu rappresentato per la prima volta al '·'Gerbino" di Torino dalla Compagnia del Teatro dell'Arte il 29 ottobre 1898 e venne successivamente pubblicato nel 1901. Anima dramma d'ispirazione ibseniana narra la storia di Olga una pittrice non accettata e incompresa dal fidanzato Silvio; di Graziana attratta dalle tentazioni del proibito e di Giorgio, il quale nasconde il suo amore per Olga. Amelia delinea con grande agilità e freschezza di stile i tratti salienti di uno spaccato della società, quello '·'·bacchettone'·' soffocato da rigide convenzio­ ni sociali, da cui solo in pochi riescono acl emergere. L'opera esprime una critica assai lucida ed originale del perbenismo di fine secolo, attraverso l'i­ pocrisia di alcuni personaggi e la superficialità e maleducazione di altri. Lo sfondo su cui è costruita la trama è rappresentato dal tema del conflitto, in tutte le sue manifestazioni: lo scon­ tro fra anima e corpo, fra il materiale e lo spirituale, fra le varie classi sociali e politiche. L' opera vinse il concorso e il premio di duemila lire del Teatro d'Arte di Torino suscitando, alla prima rappresentazione, consensi eli critica ed entusiasmo di pubblico.

Felicità perduta l Amelia Rosselli. Livorno: Belforte, 1901. 95 p., [1] ritr.: ill. ; 16 cm. (Collezione Elena). BNCF C.9.19-± ...J:

Gente oscura l Amelia Rosselli. Torino-Roma: Roux e Viarengo, 1903. 216 p.: 20 cm. PROPRIETÀ SILVIA ROSSELLI

Topinino: storia di un bambino l Amelia Rosselli. Torino-Roma: Roux: e Viarengo, 1905. 218 p., [31] c. di tav. : ill. ; 22 cm. BNCF RoM. 2.126

Dedicato ai suoi bambini, che l'autrice amava chiamare teneramente "i miei uccellini", il volu­ metto inelirizzato acl un pubblico infantile -pubblicato nel 1905 - si apre con la descrizione eli un "triste pomeriggio cl' autmmo", mentre tre piccoli fratelli, Aldo, Carlo e Nim1olino pregano la loro mamma di raccontru:gli una storia. Inizia così una sequenza eli racconti che ham1o per protagoni­ sta un piccolo bambino eli nome Top inino, tutto preso a clestTeggiarsi nelle più strane situazioni.

63 Il volume riporta tma successione di quaeh·etti pedagogici in cui è possibile rintracciaTe tutta la Fratelli minori l Amelia Rosselli. Firenze: Bemporad, 1921. sostanza dell"educazione e degli insegnamenti morali che Amelia ha impaTtito ai suoi figli tra­ 119 p. ; 16 cm. smettendo loro il valore della modestia e della solidarietà verso chi è nato meno fortunato. BNCF 11043.10

Piccolo libro., quasi un dipinto '"muliebre ma con acume virile" - così ha scritto Alessandro Levi Illusione: commedia in tre atti l Amelia Rosselli. Torino-Roma: Roux e Viarengo, 1906. -del disagio psicologico dei giovanissimi del primo dopoguerra. Lo stato d'animo predominan­ te e ue lo di MaTio savelli un giovane con cui interagiscono i compagni dell'Università, i suoi 151 p. ; 18 cm. è . � � . . BNCF 55 BALL.3.23 farmhan ed m particolare la madre. Amelia definisce i suoi giovani protagonisti "matricole dell"Università della vita". A Mario la guerra ha ucciso il fratello maggiore. Non è propriamente Il tema dominante della commedia era il tradimento, il pentimento e il perdono, infine la possi­ un libro autobiografico, anche se l'episodio della medaglia al valore assegnata al fratello defun­ bile riconciliazione. '·'Il dramma -ha scritto Tumiati - voleva inserirsi nel filone del teatro psi­ to di Mario, consegnata ad una maeh·e '·'tetragona''' eli fronte alla causa della patria - ma annien­ cologico del tempo", ma invece eli conformarsi ai modelli italiani, dove aleggia la pietà, Amelia tata dentro da un cocente dolore - inevitabilmente rimanda all'onorificenza attribuita ad Aldo vuole scendere nel più profondo, alla maniera di 1-Iampmann e Ibsen. La commeelia fu rappre­ Rosselli, caduto in guerra, e alla sofferenza di Amelia. sentata a To rino il 26 gennaio 1901, al Teatro Carignano, da Teresa Mariani, una delle attrici Nei Fra telli minori sembra quasi riflettersi quello che sarà il destino di Carlo e Nello, un avveni­ più famose dell'epoca. re costellato di rischi e avversità dovuti all'impegno politico: quasi che Amelia, all'epoca della stesura del libro, già lo avesse intuito. Queste parole rendono chiaro la percezione - avvertita dalla scrittrice - circa quella pericolosa malattia, che la Grande Guerra ha trasmesso ai giovani Firenze: Bemporad, 1909. che ne hanno preso parte: "Ammalati eli cerebralità. Rosolìa della prima giovinezza. Con la elif­ Top inino garzone di bottega l Amelia Rosselli. feren a che n passato i iovani erano malati per lo più eli cerebralità letteraria; questi d'oggi, � . � � 281p.: ili. ; 2-:1:cm. scaghatr anzi tempo nel vrvo della vita, sono ammalati di cerebralità politica. Pericoloso". BNCF 26.6..±1

sulla scia del successo conseguito da Top inino del 1905. Libricino per bambini scritto da Amelia Emma Liona (L ady Hamilton): dramma in quattro episodi l Amelia Rosselli. narra della vicenda Questo racconto è comunque più vicino alla realtà del precedente in quanto Firenze: Bemporad, 1924. dura, ma assai educativa esperienza del lavoro di appren­ del piccolo bambino alle prese con la 201 p. ; 19 cm. dista falegname. Nell'opera è riflessa la storia di Aldo, il figlio maggiore, in un momento dell'a­ BNCF 55 BALL. 5. 166 dolescenza in cui si mostrava difficile ad essere educato, così da venire mandato dalla maeh·e a lavorare nella bottega di un falegname. È un tenero esempio che Amelia fornisce non soltanto a suo figlio, ma anche a tutti gli altri bambini che come Aldo necessitavano di correggere la loro superbia e pigrizia. Scritti politici e autobiografici l Carlo Rosselli ; con prefazione eli Gaetano V esperienza era stata salutare anche per Carlo e Nello e aveva contribuito a suscitare nei tre fra­ Salvemini. Napoli: Polis, 19+±. telli un autentico interesse per i problemi sociali. 201 P· ; 18 CU:l . BNCF 9.u.851

El rèfolo: commedia veneziana in due atti l Amelia Rosselli. Milano: Treves, 1910. 96 p., [7] c. eli tav. : ili. ; 18 cm. Socia_lismo liberale l Cm·lo Rosselli ; con unritratto dell'autore, una lettera della moglie, PROPRIETÀ SILVIA ROSSELLI. un'appendice e indice analitico dei nomi e delle cose notabili. 1. ed. italiana. Roma: Edizioni U, 1945. La commedia venne rappresentata per la prima volta il 26 gennaio 1909 al Quirino di Roma. Il 168 p., [1] ritr.: ili. ; 20 cm. maggiore critico della capitale, Domenico Oliva, scl'ivendone sul '·'·Giornale cl''ltalia''', riconosce in BNCF C.6.773.2 Amelia Pincherle "una delle poche scrittrici che posseggono il senso del teatro'''. Socialismo liberale è stato scritto da Carlo Rosselli fra il 1928 e il 1929 a Lipari, durante il perio­ do del confino. Dopo la fuga dall'isola, avvenuta il 27 luglio del 1929, il manoscritto fu nasco­ El socio del papà: commedia in tre atti l Amelia Rosselli. Milano: Treves, 1912. sto dalla moglie Marion in un pianoforte per eludere le perquisizioni fasciste. Successivamente 125 p. ; 19 cm. Marion riuscì ad inviarlo clandestinamente in Francia, dove Carlo scrisse le ultime pagine. Verrà poi pubblicato a Parigi, presso la Libreria Valois, con la traduzione francese di Stefan Priacel. BNCF 55. BALL. -±.76 In Italia sarà pubblicato, in pochi esemplari, solo nel 19-±5.Per questa edizione italiana, visto . che rl manoscritto, per una serie eli motivi dovuti all'invasione eli Parigi da parte delle truppe naziste, elivenne irreperibile si effettuò la traduzione dall'edizione francese in lingua italiana, San Marco: commedia in tre atti l Amelia Rosselli. Milano:Tr eves, 191-±. operata da Leone Bortone, curata e rivista da Aldo Garosci. Si trattò di una "traduzione della 133 p., [1] c. eli tav. ; 18 cm. traduzione" che presentò problemi di non poco conto. Marion scrive di Socialismo liberale come BNCF 55 BALL. 4.136 eli m: tentativo teso non ad una revisione del marxismo quanto ad un suo superamento. Il libro a cm Carlo pensava da tempo avrebbe dovuto rappresentare il suo manifesto politico. Notevole Terza commedia in elialetto veneziano realizzata da Amelia, alla prima rappresentazione tenuta fu l'influenza delle riflessioni di 1-Iemi De Man, avanzate in Au delà du marxisme, fatte proprie nel 1913 al teatro '"Manzoni" di Milano ebbe apprezzamenti contrastati. Per Giovanni Pozza, da Carlo, in cui si avvertiva la necessità di operare un superamento del marxismo e di guardare critico teatrale de ''·Il Corriere della Sera" era opera '·'di poco valore e di poco effetto". in positivo all'esempio laburista inglese. Socialismo liberale non era soltanto una proposta poli-

64 65 tica, ma anche un libro di battaglia antifascista. Nonostante le critiche mosse allo scritto fresco 1926 con il titolo: " ...Zur psychologie cles sozialismus" e in traduzione francese a Brtuelles nel di stampa, in primis quella togliattiana di '·'magro libello antisocialista e niente più", alle teorie 1927, poi a Parigi nel 1929. Il documento testimonia la partecipazione attiva eli Rosselli al dibat­ politiche di Carlo Rosselli in futuro sarà riconosciuto il giusto carattere di modernità. tito teorico sul marxismo che animava la cultura politica europea elelPepoca, tanto che il giova­ ne professore si dichiara in debito verso il pensatore belga: ''Ecco un libro, ,anzi, ecco il libro, il mio libro, il libro che avevo tante volte cominciato, sempre abbandonato ... ., . Carlo Rosselli, Il sistema marxista: primo inserto del manoscritto autografo eli Socia­ lisnw liberale; stilografica e inchiostri eli vario colore su foglietti eli carta tagliati a mano. 1928-29 Carlo Rosselli: appunti di studio per un lavoro SlÙla storia economico-sociale d'Italia BNCF - RossELLI 1, INS.I, FASC.1 clall"Unità al primo dopoguerra ; stilografica e inchiostri di vario colore. 1927 ca. BNCF - ROSSELLI 2, INS.IX, FASC..± Il testo teorico fondamentale eli Carlo Rosselli, redatto in prima stesura mentTe si trovava confi­ nato nell'isola eli Lipari tra il 1928 e il 1929, ripreso e corretto nell'esilio in Francia e pubblica­ Testimonianza della notevole capacità di lavoro che Rosselli mostrava anche nelle situazioni più to in prima edizione a Parigi nel 1930 in lingua francese, con il titolo Socialisme libéral, avreb­ difficili della lotta politica. Questa documentazione dimostra l'ampiezza e la complessità degli be visto la luce in prima traduzione italiana a Firenze nel 1945. stueli affrontati da Carlo per giungere, attraverso una chiara analisi dell'economia della nazione, a tma critica incisiva sulle scelte politiche del regime fascista. Quasi tutte le carte recano il tim­ bro: "· CARCERI GIUDIZIARIE - SAVONA". Carlo Rosselli: manoscritto autografo per uno studio sul Partito socialista italiano e su Filippo Turati ; stilografica e inchiostri di vrui colore. 1930 ca. BNCF - ROSSELLI 1, INS.II, FASC.2 Carlo Pisacane nel Risorgimento italiano l Nello Rosselli. Torino: Bocca, 1932. XVI, -:i-69 p., [3] c. di tav.: ill. ; 20 cm. (Biblioteca di storia contemporanea ; H). Nonostante l'impegno nella lotta attiva al fascismo e nell'attività eli propaganda del programma BNCF C.7.216.14 politico di "Giustizia e Libertà", Carlo Rosselli non smise mai la veste dello studioso impegnato acl approfondire l'analisi - sia storica che teorica - dei movimenti politici della sinistra italiana Il libro, pubblicato per la prima volta dall' eelitore Bocca nel 1932, (la seconda edizione uscì per nell"Ottocento e nel primo Novecento. la casa editrice Degli Orfini eli Genova nel 1935; la terza per Lerici nel 1958; la quarta per Einaueli nel 1977) offrì a Nello Rosselli Poccasione eli mostrare assai felicemente la sua inclina­ zione eli biografo, e eli presentare il primo studio sistematico, a tratti definitivo, circa il ruolo eli Carlo Rosselli, L'antifascismo e la situazione internazionale: riassunto manoscritto di Carlo Pisacane nel Risorgimento italiano. Il merito maggiore dell'opera è eli aver messo in luce una conferenza ; stilografica e inchiostro di china su foglietto eli carta. 1935 la complessa personalità dell'esule napoletano, con le sue evidenti contTaclclizioni, non taciute dal BNCF - ROSSELLI 1, INS.IIl, FASC.2 Rosselli, le quali acquistano valore determinante per una profonda conoscenza del personaggio. Walter Maturi ha definito il Pisacane la '"·più intima autobiografia'' eli Nello, in quanto l'autore Con l'instaurarsi della dittatma nazionalsocialista in Germania e il virare di molte nazioni aveva impiegato ''·tutto se stesso" nel compimento eli quel lavoro. Assieme alla Storia d'Europ a dell'Europa centro-orientale verso regimi autoritari (Polonia, Ungheria, Bulgaria, ecc.), la lotta nel secolo XIXeli Benedetto Croce - anche se su un piano storiografico minore - l'opera di Rosselli al Fascismo assume un carattere sovranazionale eli cui il pensiero eli Carlo Rosselli reca testimo­ rappresenta tma delle due grandi tradizioni storiografiche risorgimentali quella democratico nianza in questi preziosi appunti presi dmante una conferenza da situarsi intorno al 1935, come mazziniana della resistenza attiva, opposta a quella crociana della resistenza morale, ma che in si può desumere da alcune indicazioni su avvenimenti europei e mondiali indicate nel testo. un periodo di oppressione delle libertà, quale quello fascista, ha trovato con essa convergenza nella battaglia contro un nemico comune: il fascismo. Nella scelta di studiare le gesta eli tmo dei precursori del socialismo c'è elietro tutto l'impegno politico eli uno storico come Nello che, a elif­ Carlo Rosselli, Promemoria: manoscritto contenente gli argomenti da sviluppare in una ferenza del fratello Carlo, ha scelto la strada della ricerca storica per condurre la sua battaglia renza ; stilografica e inchiostro nero su foglietto di carta grigia. 193-J:ca. antifascista. Particolarmente significativo in proposito è l'ampio riferimento che Rosselli fa nei confe confronti dell'emigrazione politica, della sua importanza nella storia d'Italia, e della sua fecon­ BNCF - ROSSELLI 1, INS.III, FASC.17 dità nei momenti in cui vengono negate le libertà politiche. Altro esempio eli metodo di lavoro per l'attività di conferenziere, consistente nella realizzazione, in forma schematica e abbreviata di una "scaletta promemoria" degli ru:gomenti politici da trat­ prima In ternazionale e la crisi del mazzinianesimo l tare nel corso di una delle tante conferenze che Rosselli teneva agli emigranti italiani antifasci­ La Nello Rosselli. Milano: Società sti. editrice Dante Alighieri, 1924. 12 p. ; 23 cm. Estratto da: Nuova rivista storica. A. VIII, n. 4, 192-±. Carlo Rosselli: appunti manoscritti per un'analisi critica clell"opera eli De Man, Au delà BNCF 18193.2 du marxisme ; stilografica e inchiostro nero su foglietti eli carta tagliata a mano. 1929-30 ca. Questo primo saggio storico, redatto da Nello, costituisce il riassunto della tesi di lamea discus­ BNCF - ROSSELLI 2, INS.VIII,FASC .1 sa con Gaetano Salvemini a Firenze, il 21 marzo 1923, a pieni voti e con menzione di lode.

Appunti autogTafi eli Rosselli dedicati all'analisi dell'opera fondamentale del pensatore e uomo politico socialista e pacifista Henri de Man (Anversa, 1885 - Morat, 1953) pubblicata a Jena nel Mazzini e Bakounine: dodici anni di movimento op eraio in Italia (1860-1872) l Nello

66 67 Rosselli. Torino: Bocca, 1927. Saggi sul Risorgimento e altri scritti l Nello Rosselli; prefazione di Gaetano Salvemini. VIII, -i-i-i ;p. 2-±cm. (Piccola biblioteca di scienze moderne). Torino: Einaudi, 19-±6. A p.1 dedica autografa al fratello Carlo. -±38p. ; 22 cm. (Biblioteca di cultura storica ; 21). BNCF C.5.80(2).3-±1- ROSSELLI APP., INS . I, FASC.2 BNCF C.3.561.21

Era la primavera del 1920 quando Gaetano Salvemini, nel ricevere il giovane studente Nello Raccolta degli scritti storici '·' minori" di Nello Rosselli. Una serie di studi, che abbracciano Rosselli, pronunciò queste parole: '·'C'è un argomento che sembra fatto proprio per te: l'ultimo diverse tematiche del Risorgimento italiano, alcuni già pubblicati su riviste specialistiche., altri periodo della vita eliMazzini dal 1860 al 1872 quando egli morì a Pisa da un tuo prozio. Il primo rimasti inediti e comparsi per la prima volta in questa edizione postuma del 1946. Nonostante movimento operaio sotto la bandiera mazziniana nell'Italia unificata. Apparizione dell'Inter­ si tratti di lavori_in via eli elaborazione, questi saggi, che spaziano dalle origini del movimento nazionale bakunista e marxista sul teatro italiano. La lotta fra Mazzini e Bakunin. Argomento bel­ operaio, ai rapporti tra Italia e Inghilterra; alle pagine in cui prende vita Giuseppe Montanelli; lissimo, quasi intatto. Ecco la tua tesi di laurea···. Per la verità il titolo originario era eli respiro più alle considerazioni sull'opera della Destra storica; il Rosselli attTibuisce solidità problematica a ampio: "Il problema sociale in Italia dal 1860 al 1890"''; l'aTgomento si fece più circoscritto qual­ quelle tendenze revisioniste del Risorgimento (proprie di Salvemini, Gobetti ecc ...) , che consi­ che tempo più avanti. Apportate le numerose correzioni e aggiunte, sollecitate dall'esigente pigno­ clera positive, ma bisognose eli verifiche storiografiche, come, per esempio, fa con il saggio sulla leria dell'illustre professore, Nello completò la sua fatica laureandosi il 21 marzo 1923. Il giova­ Destra storica, rivalutata per il suo operato e per aver dato vita acl uno Stato liberale. Lo sfon­ ne storico fiorentino poté ampliaTe significativamente i suoi studi a Berlino, seguendo le lezioni eli do su cui si innesta il lavoro del giovane storico è quello eliuna necessaria riscoperta del patri­ Meinecke, leggendo la biogTafia eli Bakunin del Nettlau, vagliando i verbali del Consiglio monio civile che il Risorgimento italiano aveva lasciato in eredità. Una eredità intesa nella sua dell"'nternazionale e i cal'teggì fra Engels e suoi corrispondenti italiani in particolare Cafiero, con­ complessità e che, al di là delle differenti manifestazioni avutesi all'interno del processo stori­ servati presso l'archivio del Pru·tito socialdemocratico tedesco. Così dalle numerose letture e da un co risorgimentale, andava salvaguardata e alimentata nella sua integrità. Nello Rosselli era un notevole scavo cl'ru·chivio, nacque iV!az::.inie Bakounine. Dodici anni di movimento op eraio (1860- promettente studioso, attento alle novità e sensibile alle aperture interpretative della storia, 1872) , che Nello pubblicò nel 1927, presso l'editore Bocca eli Torino: un lavoro che per primo ha purché non si mancasse di rispettare la libertà eli ricerca e eli interpretazione dello storico. dato vita in Italia acl uno studio '·'sistematico''' e meglio definito sul movimento operaio. Questi scritti sono stati composti nel corso degli anni Trenta, mentre il fascismo andava con­ Il libro suscitò l'attenzione e l'interesse eli numerosi storici. Max Nettlau invitò Rosselli acl solidando il suo regime, un periodo in cui Nello, inserito nel solco tracciato dalla storiografia approfondire le ricerche avviate in Germania, sollecitandolo a pubblicru·e anche quei clocmnenti dei suoi maestri (Salvemini, Croce e Volpe), pur non dimenticando i doveri imposti dall'etica che aveva sì esaminato, ma lasciato inediti. Alessanch·o Luzio, nonostante alcuni dissensi, pren­ professionale, non mancò di mostrare il motivo politico-civile della sua passione di studioso e deva atto che l'opera clava avvio agli studi veri e propri sul movimento operaio. Croce lesse il di uomo. libro con interesse e ospitò su "La Critica''' la recensione ovviamente positiva di Alessanch·o Levi. Con il iV!az::.ini e Bakounine, Nello Rosselli entrava a pieno titolo nel novero degli storici più pro­ mettenti di quel periodo, tanto da meritru·si l'ingresso alla prestigiosa Scuola eli Storia moderna Inghilterra e Regno di Sardegna dal 1815 al 1847 l Nello Rosselli a cma di Paolo e contemporanea cliretta da Gioacchino Volpe. Tr eves; introduzione di WalterMatmi . Torino: Einaudi, 195-±. Questo volume conservato dalla BNCF - a testimonianza del profondo legame affettivo e intellet­ tuale che univa i due fratelli - reca la dedica autografa dell'autore al fratello che ricevette il volu­ XXVIII, 9-±2p. ; 2-icm. (Biblioteca di ctùtma storica ; 50). BNCF C.3.561.50 me mentre era detenuto nelle carceri eli Como, in attesa eli essere trasferito a Savona per subire il processo quale organizzatore della fuga di Filippo Turati da Milano alla Corsica nell'autunno del 1926. Far luce sui rapporti tra Piemonte e Inghilterra., rivelare l'entità del loro peso nel Risorgimento Viene esposto anche un altro esemplare dell'opera con le postille manoscritte redatte da Nello, italiano era il compito che la Scuola eli Storia moderna e contemporanea, diretta da Gioacchino forse in prepru·azione di una nuova edizione, purtroppo mai realizzata. L'esemplare appartiene a Vo lpe, aveva assegnato nel 1927 al borsista Nello Rosselli. Il giovane storico fiorentino sentì Silvia Rosselli. profondamente l'impegno che lo attendeva e fondò il suo progetto di ricerca su una complessa operazione di scavo archivistico, che lo vide impegnato a ricercare notizie non soltanto in molte città italiane: da Firenze a Napoli; da Palermo a Torino; ma anche al Record Offi ce di Londra, dove poté studiare la parte più consistente della clocmnentazione Giuseppe JV!o ntanelli e il problema toscano nel 1859 l Nello Rosselli. diplomatica. La vastità della ricerca e soprattutto la durezza dei provvedimenti della polizia fascista, che inviò Nello per ben In: Axchivio storico italiano, a. 9-±, n .f. (1936), pp. 163-227. due volte - nel 1927 e nel 1929 - al confino, rallentarono il naturale corso di quegli studi, BNCF V.R.I.2 minando la tranquillità dello studioso e rendendo difficili - per non dire impossibili - le condi­ zioni di un sereno prosieguo del lavoro. La ferocia della '·'Cagoule", infine, impedì definitiva­ L' attenzione eli Nello, nel percorso che lo aveva visto indagare sulla storia del Risorgimento e del mente a Nello di terminare la sua opera. Lo scritto fu pubblicato postumo nel 1954 dalla casa movimento operaio italiano e occuparsi eli Bakunin, Pisacane e soprattutto di Giuseppe Mazzini, editrice Einaudi, dopo che la famiglia Rosselli, già da tempo interessata alla pubblicazione, era stata attratta dalla figura sempre discussa di Giuseppe Montanelli, agitatore politico, scritto­ aveva deciso di farne curare l'edizione a Paolo Treves, estraneo alla Scuola di Vo lpe. Questi, con re, statista, soldato. Egli aveva iniziato a rintracciare documenti sulla sua vita con l'intento non non poche difficoltà, poté lavorare soltanto su un dattil oscritto lasciato da Nello, lascianclolo tanto eli intraprendere lui stesso una revisione del suo operato, quanto eliradunare tutti gli ele­ come esso si presentava (salvo qualche piccola correzione) e avvertendo che, con ogni probabi­ menti necessari a tracciru·e un quadro più completo del periodo risorgimentale in Toscana. La lità, non doveva essere quella la veste definitiva del testo che Nello avrebbe desiderato conse­ sede migliore per ospitare il suo saggio era senza dubbio l'Archivio storico italiano, la prestigio­ gnare alle stampe. sa rivista fondata nel 18-±2da Gian Pietro Vieusseux che aveva visto susseguirsi direttori come Cesare Paoli, Luigi Schiaparelli, Bernardino Bru·badoro, Antonio Panella,Niccolò Rodolico e che aveva ospitato in quasi cent'anni di vita il fior fiore degli storici italiani. Questo studio è poi stato pubblicato nei Saggi sul Risorgimento del 19-±6.

68 69 Nello, Carlo e il mondo culturale fi orentino: i maestri e gli amici u Ale saneh·o Le i a chiedere a Carlo, � � _v . dopo avergli fatto leggere lo scritto del giovane avvocato f1 1. tmo Eugemo rt?m, p ? :1_1 � �l �·eparare una breve recensione per la rivista dei riformisti. Vi ta: organe de la Ligue latine de la jeunesse. Florence: A. Vallecchi. A. 7, s. 3, n. 1 (20 L articolo rappresento l esordiO eh Carlo sulle colonne · · della "Critica · ... , sociale''' eli F1'l'rppo Tma . tr.· N ei mes successi· vi R osse ll'1 m1z10 aprile 1919). A. 8, s. -±,n. 1 (25 dicembre 1919) . � . un interessante scambio epistolare con l'autore del libro che lo E. aveva s�nnolat a rl renclere nuovamente BMF Rrv. -±89 ? . p . in considerazione i problemi affrontati nella sua tesi eU laurea: 1 comprtr e l'avvenn·e dei sindacati nella società moderna. Rivista quindicinale che veniva pubblicata a Firenze da un gruppo di giovani raccolto intorno a Jean Luchaire, figlio di Fernanda Luchaire, seconda moglie di Salvemini. Nel gruppo dei colla­ boratori, oltre a Carlo e Nello Rosselli, si annoverano, tra gli altri, Piero Gobetti e Leo Ferrero JV/azzini l Gaetano Salvemini. Catania: Battiato, 1915. ma anche ex combattenti che in seguito avrebbero aderito al movimento fascista (tra essi G. 202 p., 1 ritr. : ili. ; 20 cm. (La giovine EuTopa ; 2). Fonterossi, M. A. Levi e A. Pavolini). Nel 1919 il giornale appoggiò la costituzione di una '·'Lega BNCF C.6.61.2/2 latina" fra l'Italia e Francia, a sostegno degli ideali dell'interventismo democratico e dell'unione fra i popoli dell'Intesa. La rivista nata nel 1913 con il titolo '"·Jeunes Autems", aveva la caratteristica, che mantenà fino Gaetano Salvemini l Giovanni Ansaldo. alla fine, di essere redatta in due sezioni, francese e italiana. Al momento dell'intervento in guer­ In: Il lavoro. A. 23, n. 16-1: (12 luglio 1925), p. 1. ra dell'Italia "Jeunes Auteurs" abbandonò il carattere prevalentemente letterar·io che aveva avuto BNCF Ga.II.335 nei primi due anni, per deeUcarsi agli aspetti tunani e politici del conflitto. Con il numero -± del giugno-luglio 1917 interruppe le pubblicazioni, per riprenderle nel settembre 1918 quando prese Il ri!ratto c�mr osso e par·tecipato nome di ''·Vita latina". . . � di Salvemi�i è tipico :Iella prosa di Giovam1i Ansaldo, il quale il p IO. rnl )regh ra oco temp� � . � � � a passa�e al fascrsmo � � div�ntare, come direttore de '·'Il telegrafo dr LrvOI lO, gg1ator. . ''' � ��� e e pwp �gandrsta d�llaJa�ugha Grano. Carlo Rosselli fu implacabile nei confr.onti de l osceno Ansaldo e ne sottolineo fmo Il nostro programma l [Carlo e Nello Rosselli]. all'ultimo la turpitucline morale. In: Noi giovani. A. 1, n. 1 (gennaio 1917), pp. 1-3. BNCF Gi.I. 86-± Salve IùIi messo n_ . . in libertà provvisoria dopo il rinvio a nuovo ruolo del processo app na zmztato. e­ Il periodico prese vita su iniziativa soprattutto di Nello Rosselli, ed ambedue i fratelli vi pubbli­ In: Il carono i loro primi articoli politici e letterari; Carlo si firmò con lo pseudonimo Cù>is, Nello con lavoro. A. 23, n. 165 (H luglio1925), p. 1. BNCF Ga.ll.335 quello di ]u venis, Anglus era invece Angelo Benaim (Nino), amico e compagno di studi eli Nello. La rivista, indirizzata agli studenti medi, fu stampata a Firenze da Vallecchi e ne uscirono solo sei numeri, da gennaio a giugno 1917. Vi collaborò anche Leonfrancesco Orvieto, figlio del poeta Le dittature in Angiolo Orvieto, amico della famiglia Rosselli. Italia: Depretis, Crispi, Giolitti, JV!ussolini l Guglielmo Ferrero. Milano: L'ar·ticolo eU programma fu scritto da Nello o, più probabilmente, da entrambi i fratelli. Corbaccio, 192-:1:. 16 p. ; 17 cm. (Piccola biblioteca di studi politici ; 1). BNCF C.9.-±68.1 Libera Russia l Civis [i. e. Carlo Rosselli]. L'opuscolo fu pubblicato In: Noi giovani. A.1, n. -± (aprile 1917), pp. 1-2. a cura dell'Associazione italiana per il controllo democratico che inten­ deva '·"eli fronte BNCF Gi.l.86-± alle infatuazioni nazionalistiche, imperialistiche dittatoriali militaristiche par·lamentari" ' anti­ [ . ..] riabili�are i valori immortali '·' del consenso, della coope ·azione, { del � della )ace e L' articolo saluta con entusiasmo e commozione gli avvenimenti della rivoluzione di aprile e, deli­ lavoro produttivo, clell elevamento morale e tecnico delle masse [ ...J ". neando le distinzioni tra rivoluzione morale e rivoluzione materiale, descrive con immediatezza le impressioni suscitate dallo straordinario evento. Il pro e il contro: riflessioni sul voto alle donne l Gina Lombroso. Firenze: Associazione divulgatrice donne italiane, 1919. Wilson l Civis [i. e. Carlo Rosselli] . 36 p. ; 16 cm. In: Noi giovarli. A. 1, n. 5 (maggio 1917), p. 2. BNCF C.11.562.-± BNCF Gi.I.86-± L'oeu L' articolo commenta l'annuncio dell'intervento americano a fianco dell'Intesa: Wilson è "l'uomo _vre de Léo Ferrera à travers la critique l Gina Lombroso Ferrero. Genève: che ha saputo vincere l'istinto materialistico del suo popolo, che ha saputo educarlo''. Gnvet, 1943. 319 p., [2] ritr. : ili. ; 19 cm. BNCF 7.0..±808 Recensione a Lineamenti della crisi sociale di Eu2;enio Artom l Carlo Rosselli. In: Critica sociale. A. 21, n. 2-1: (16-31 diceml�'i·e 1921), p. 38-:1:. ISRT ARM. 3 Diario di un privilegiato sotto iljà scismo l Leo F errero. Torino: Chiantore, 19-:1:6.

70 71 XVI, 205 p., [1] ritr.: ill. ; 20 cm. (Città del sole). Cattaneo: la fedeltà incrollabile nei confronti della patria. In una prospettiva più ampia Levi si BNCF 9.o.17i1 augurava quindi una unione fra idealismo e positivismo, fra socialismo e libertà, al fine di poter raggiungere quella ''·coerenza etica", necessario collante che avrebbe unito gli oppositori del regi­ Leo Ferrero fu un grande amico dei fratelli Rosselli. In questo suo Diario, scritto fra l'autunno me contro lo stato di oppressione. del 1926 e il dicembre 1927 ., il giovane racconta alla sua maniera - quella del precoce e p rodi­ gioso scrittore eli teatro quale egli era - con grande ironia e pregevole stile, le cruciali vicende che in quel periodo portarono all'inasprimento delle misure repressive del regime nei confronti degli La jìlosofia politica di Giusepp e Mazzini: in appendice lettere mazziniane inedite con oppositori. I Ferrero erano una famiglia antifascista, in cui era viva la tradizione liberale e demo­ unfac-simile l Alessandro Levi. Bologna: Zanichelli, 1917. cratica; ma sia Guglielmo sia Leo mai presero una tessera eli partito. Leo fu un '·privilegiato" XIV, 365 p., [2] c. eli tav. : ill. ; 19 cm. sotto il fascismo, nel senso che la sua posizione sociale e il suo "disinteresse" nei riguardi della BNCF 9.0.297 politica attiva non portò la polizia ad interessarsi direttamente di lui. Ma dal Diario si avverte come sul terreno della letteratura si innesti, per forza di cose, anche una critica del quadro della Il libro, scritto nel 1915, fu il frutto di una meditata riflessione sul pensiero politico eli Giuseppe situazione politica di quegli anni, che Leo affronta con lucidità, ma anche con. coinvolgimento e Mazzini al quale, da molto tempo, si era interessato Alessandro Levi. Gentile criticò vivacemen­ passione. te questo lavoro, accusando l'autore di aver letto Mazzini alla luce delle proprie convinzioni filo­ sofiche e eli aver t- ralasciato quell'elemento di religiosità della vita e dell'uomo che ne costituiva le fondamenta. Levi reagì a queste critiche affermando che le tesi che consideravano mazzinia­ Leo Ferrera l Nello Rosselli. Milano: Società editrice Dante Alighieri, 1933. no il concetto clell''immanenza eli Dio nello Spirito umano erano squisitamente gentiliane ed 5 p., [1] ritr. : ili. ; 2-±cm. estranee al pensiero dell'esule genovese; inoltre con la ripubblicazione del vohune, avvenuta nel Estratto da: Nuova rivista storica. A. 17 ., fase. 5-6. 1922, Levi ribadì con determinazione l'estraneità della dottrina mazziniana delle nazionalità ad BNCF 20603.1 ogni forma di nazionalismo e di imperialismo modernamente intesi, ed evidenziò come alla base del pensiero politico eli Mazzini stesse sì una concezione religiosa: quella della democrazia. Pochi giorni dopo la scomparsa eli Leo Ferrero, (avvenuta a Santa Fé, New Messico, il 23 ago­ sto 1933, a seguito eli un incidente automobilistico), N ello fu sollecitato da Mario Carrara, zio eli Leo, a redigere una memoria del giovane nipote morto. Il Alfm·zocco: periodico settimanale di letteratma e d'm:te. Firenze: Tip. Franceschini. Inizialmente il giovane Rosselli, turbato dalla perdita dell'amico fraterno, rifiutò la proposta a A.1, n. 1 (2 febbraio 1896). - A. 37, n. 52 (25 dicembre 1932). causa di una sofferenza ancora troppo fresca da poter essere tradotta per iscritto; ma il 16 BNCF Ge.III.940 novembre completò lo scritto, lo inviò a Gina Lombroso, accompagnato da queste parole: '·''Ho scritto come se Leo fosse vivo: elogi veramente sentiti, critiche sincere. Il necrologio non mi par Nata dall'iniziativa e dal sostanziale finanziamento dei fratelli Orvieto, che in precedenza ave­ degno eli lui". vano fondato '·'Vita nuova" e "Nazione letteraria", la rivista fu aperta ed attenta a tutte le mani­ festazioni artistiche, con particolare riguardo alla letteratma. D'Annunzio ne suggerì il titolo e compose, assieme a G. S. Gargàno, il prologo apparso sul primo Il vento di Sion: canzoniere d'un ebreo fiorentino del Cinquecento l Angiolo Orvieto. ntunero. FiTenze: Israel, 1928. Vi collaborarono i più noti intellettuali della fine dell'Ottocento e della prima metà del Nove­ 202 p. ; 20 cm. cento, da Carducci a Pascoli, a Pirandello, a Sibilla Aleramo, a Cardarelli, a Croce. BNCF 7.0.1593 La Vo ce. A. 1, n. 1 (20 dicembre 1908) - A. 8., n. 11-12 (novembre-dicembre 1916). Firenze: Libreria della Voce. Storie della storia del mondo greche e barbare l Laura Orvieto. Firenze: Bemporad, 1911. BNCF Ge.III.962 199 p., [12] c. eli tav. ; 19 cm. La rivista fu fondata da Giuseppe Prezzolini che la diresse sino alla fine del 1914, salvo un breve BNCF 26.8.63 periodo del 1912, quando fu diretta da Giovanni Papini. Non ebbe, per scelta, un programma preciso e fu la rivista dell'idealismo militante dell'Italia della ragione. Il positivismo politico di Carlo Cattaneo: in appenclice saggio di bibliografia Il periodico fu luogo di incontro e elidiscussione tra i migliori intellettuali del tempo, mostTando una cattaneana l Alessandro Levi. Bm:·i: Laterza, 1928. chiaxa e illtuninistica volontà di incidere sulla realtà nazionale, cercando inoltre, gTazie al coorelina­ XVI, 198 p. ; 20 cm. (Biblioteca eli cultura moderna ; 159). mento eli Prezzolini, eli collegare strettamente la dimensione ctùturale ai problemi politici e sociali. BNCF C.7.142.159

L'ideologia morale eli Mazzini e il positivismo eli Cattaneo rappresentavano per Levi i due pila­ L'unità: problemi di vita italiana. A. 1, n. 1 (16 clicembre 1911) -A. 9, n. 53 (30 stri del pensiero risorgimentale, fra cui, durante il fascismo, poter trovare spunti fecondi per una dicembre 1920). Firenze: Tip. Aldino. riflessione sulla libertà. Il libro su Cattaneo uscì nel 1928, una data fondamentale per la stretta BNCF Gi.IL1i27 autoritaria del regime. Nel passare in rassegna gli elementi portanti del pensiero cattaneano l'au­ tore cerca di disegnare un terreno comune dove poter unire il pensiero di Mazzini a quello di Il settimanale fu fondato e diretto a Firenze da Gaetano Salvemini dopo il distacco dal gruppo

72 73 della '·'Voce". Il periodico si impegnò nella battaglia meridionalistica analizzando con concreta Bilancio marxista: la crisi intellettuale del Partito socialista l Carlo Rosselli. lucidità la questione meridionale e i problemi della società italiana come la scuola, i sistemi elet­ h1 : Critica sociale. A. 23, n. 21 (1-15 novembre 1923), pp. 325-328. torali, l'emigrazione. BNCF L� .Re.23 Criticò duramente alctmi aspetti della politica di Giolitti, stigmatizzando il blocco oggettivo tra capitalismo e classe operaia organizzata settentrionale, ostacolo fondamentale allo sviluppo del '·'Accogliamo con vero compiacimento questo, articolo, che attesta una nobile passione e una Sud. Esso divenne portavoce dell'interventismo democratico e si batté, dopo la prima guerra santa irrequietezza spirituale. Abbiamo ripetutamente affermato la necessità di un'opera auda­ mondiale, per una pace equa, che tenesse conto di tutte le legittime aspirazioni dei popoli facen­ ce e spregiudicata di autocritica, eli revisione, di rirmovamento; e abbiamo spalancate le porte ti parte degli Imperi Centrali. della nostra Rivista - come il Rosselli riconosce ed attesta - alle voci degli ''eretici" inizia così la presentazione dell'articolo di Carlo Rosselli da parte della Critica sociale. Esso vede proseguire la collaborazione di Carlo Rosselli alla rivista socialista milanese che, dopo aver presentato nel Uopposizione al reg·ime fascista nei primi anni del dopoguerra n. 13 del 1-15 luglio 1923 Liberalismo socialista, ospita questo fermo attacco alla ideologia uffi­ ciale del movimento socialista e afferma la necessità di un socialismo attento alle '·'esigenze mora­ Lotta di classe e collaborazione l Carlo Rosselli. li ed alle tendenze volontaristiche". m: Il lavoro. A. 2, n. 10 (11 marzo 1923), pp. 1 - 2 - A. 2, n. 11 (18 marzo 1923), p. 1. BNCF G Il convegno di Livorno e le sue tre memorande giornate : intervento eli Nello Rosselli. In: lsrael. A. 9, n. -!6 (20 novembre 192-:1:), pp. 6-7. Il settimanale socialista catanese, organo dell'Associazione ''·I figli del lavoro", inizia le pubbli­ BNCF Ga.IL191 cazioni il 14 maggio 1922 presentando in prima pagina la riproduzione di una lettera eli Giuseppe Mazzini del 5 dicembre 1865 inclirizzata alla società operaia '·'I figli del lavoro" e cessa Nello Rosselli, nel discorso pronunciato al congresso giovanile ebraico di Livorno, illustra la sua le pubblicazioni con il n. 17 dell'anno successivo il 29 aprile. Il giornale vede fra gli altri la col­ contrarietà all'integralismo ebraico, sia come pratica religiosa formale, a favore di una religio­ laborazione di con La tassazione dei salari; eli Giuseppe Prezzolini, La deca­ sità interiore e di ricerca, sia come sionismo, inteso come ritorno alla Palestina, a favore di una denza della democrazia in Italia, di Claudio Treves, Polemica della libertà, ed inoltre ne sono completa integrazione nella realtà italiana. L'intervento, che rispecchiava anche le idee di Carlo, collaboratori Rinaldo Rigola, Giovanni Zibordi, Alessanch·o Schiavi. In prima pagina presenta la scatenò numerose reazioni. Il discorso di Nello venne ripetutamente interrotto e, in seguito, le rubrica Op eraio, ascolta/ dedicata alla trattazione dei problemi del lavoro. polemiche durarono a lungo. Carlo Rosselli con Lotta di classe e collaborazione intende rifarsi alla polemica apparsa sul gior­ nale "La giustizia" in merito alle organizzazioni operaie e condotta da Einaudi, Ricci e Pantaleoni, entrando in dura polemica contro le organizzazioni dei lavoratori in sindacati auto­ In chiesta sui giovani (g uerra e fa scismo) l Carlo Rosselli. nomi e contro "· la scuola sindacalista, aprioristicamente collaborazionista, patrocinata ed attua­ m: Libertà!. A. 1, n. 10 (15 maggio 192-±),pp. 1-2. ta dalle novelle reclute fasciste". BNCF G

L'articolo di Carlo Rosselli compare in prima pagina sul quinelicinale della Gioventù socialista Attività dell'Italia libera a Firenze. '·'Libertà". Il giornale, organo della Federazione giovanile socialista unitaria, iniziò le pubblica­ m: lJitalia libera. A. 2, n. 25 (23 novembre 1924), p. 2. zioni a Milano il 1 gennaio 1924 per cessarle nel dicembre dello stesso anno . Sotto la direzione BNCF G eli Antonio Greppi, con Giuseppe Faravelli, Ugo Guido Mondolfo ed altri esponenti eli spicco del movimento socialista, cercò soprattutto eli diventare uno strumento e la guida per tm effettivo L'Italia libera è un'associazione sorta nel 1923 con l'intento di fronteggiaTe l'orientamento filo­ rinnovamento nell'ambito del PSU. Collaboratore eli "Libertà" fu anche Alessandro Levi, '·'mae­ fascista dell'Associazione nazionale combattenti. L'iniziativa partì ad opera di alctmi giovani stro" eli Carlo, che vide ospitati fin al primo numero i suoi scritti nella rubrica Lettere ai giooa­ excombattenti repubblicani distintisi in guerra come Randolfo Pacciardi e Raffaele Rossetti. ni. Rosselli, che aveva iniziato la sua collaborazione al giornale con l'articolo Il partito del laoo­ L'associazione Italia libera, vicina al Partito repubblicano, seppe interpretare il malcontento eli ro in Inghilterra nel n. 3 del 1 febbraio 1924, metteva in evidenza, riprendendo il discorso ini­ una parte dei combattenti nei confronti del fascismo ormai affermato in Italia e divenne il primo ziato da Ales sanciTo Levi nel n. 1 con lo scritto Due generazioni difr onte, quanto la guerra aves­ movimento clandestino non comunista nel periodo compreso fra la marcia su Roma e il definiti­ se influito sui giovani sia su coloro che vi avevano partecipato che su coloro che erano rimasti a vo consolidamento del regime. Il quindicinale omonimo, organo dei gruppi combattenti '·'Italia casa, molti dei quali nel dopo guerra diventarono facile preda della propaganda fascista. E sot­ libera", uscì a Roma dopo una serie di numeri unici il 1 ottobre 1923. A Firenze facevano parte tolineava quanto la sua partecipazione al conflitto fosse stata importanteper la sua completa for­ dell'associazione Umberto Calosci, Piero CalamanciTei, Annibale Cm:letti, Piero Jahier, Tommaso mazione. Ramorino, Ernesto Rossi, Nello Traquancli, Dino Vannucci e Cm:lo Rosselli. Rosselli vi aderì, insieme a molti altri iscritti al PSU, dopo il delitto Matteotti. I due numeri presentati danno noti­ zia della istituzione del gruppo fiorentino e di una serie di azioni atte a mettere in ridicolo i fasci­ Laburisti e liberali fa ccia e fa ccia. sti e a far crescere la volontà di resistenza di una larga parte della popolazione, ad esempio si In: La giustizia. A. 39, n. 252 (21 ottobre 192-:1:),p. -!. organizzava una celebrazione in onore eli Giacomo Matteotti invitando la popolazione a deporre BNCF Ci. 11. 1346 fiori davanti ad un suo ritratto esposto in una cappella privata chiusa contro eventuali e proba­ bili profanazioni fasciste, oppure si invitava a gridare "TV l 'Italia Libera '' durante il corteo citta­ Accettando l'invito di Treves, Carloscrisse anche alcuni articoli dall'Inghilterra per "La giusti­ dino per il giorno della viuoria. zia''' che apparvero anonimi o siglati. Tra quelli che si possono attribuire sicmamente a lui meri­ ta eli essere ricordato questo articolo che apparve sul quotidiano del PSU nell'imminenza della

74 75 consultazione elettorale. In esso torna la prospettiva centrista accettata da Rosselli nel 1923-24 Il quarto Stato: rivista socialista di cultura politica. A. 1, n. 1 ( 27 marzo 1926 ) - A. e appare chiaro come per il giovane fiorentino l'esempio inglese fosse il punto di riferimento da 1, n. 30 ( 30 ottobre 1926 ). Milano: Tip . Ramhelli. tenere presente. BNCF Cons. Mss. 22.B.5.27

'·'·Il quarto Stato", come mette giustamente in evidenza Stefano Merli, pur avendo avuto una vita Liberalismo socialista l Carlo Rosselli. eli solo sette mesi '·'ha svolto una funzione molto importante nel quaeh·o della pubblicistica ita­ In: La rivoluzione liberale. A. 3., n. 29, 15 luglio 1924, pp. 1 H-116. liana dopo il fallimento dell'Aventino'•'. Le quattro pagine del settimanale hanno rappresentato BNCF GE.III.3272 un momento eli fondamentale importanza per il socialismo italiano affrontando temi di eh-am­ matica attualità come: il dibattito sugli errori commessi dal socialismo nel dopoguerra, la criti­ In una lettera data a Piero Gobetti, che accompagnava l'articolo, Rosselli scriveva: '·'Non credo ca serrata al rigorismo dottrinario socialista e all'Aventino, !"analisi , dei compiti e degli atteggia­ eli dir nulla né di nuovo né di profondo. E un abbozzo eli sistemazione organica fatto da un ango­ menti da tenere di fronte al regime fascista. Esso doveva rappresentare, nelle intenzioni dei due lo visuale un po' diverso dal consueto" (Carlo aveva infatti pubblicato nella '·'· Critica sociale''' del direttori Pietro Nenni e Carlo Rosselli, uno strumento fondamentale per uscire dalla crisi in cui 1-15 luglio 1923 un articolo dallo stesso titolo). era piombato il movimento socialista. Nenni infatti nel numero del 2-± luglio 1926 scriveva '•' Ci Il direttore di '"·Rivoluzione liberale'" fece poi precedere l'articolo dal seguente commento: '"·Siamo proponiamo di aiutare il movimento socialista acl uscire dalla snervante., indecorosa crisi in cui lieti di pubblicare in risposta a Bauer uno scritto eli Rosselli che avrà un notevole significato eli si dibatte da un anno, da quando sfaldatosi !"Aventino, si cercarono invano in Italia i sintomi eli chiarimento. Il pensiero eli Rosselli è di un socialista che non è rimasto estraneo di fronte alle cri­ una lotta politica, eli una opposizione, la quale non sia puramente di principio, cioè astratta e tiche e alle esigenze poste''' dal giornale. inconcludente'''. Al periodico collaborarono fra gli altri Roberto Tr emelloni, Arturo Labriola, Pochi giorni dopo la scoperta del delitto Matteotti, all'inizio del luglio 1924, Carlo aveva scritto Giuseppe Saragat, Rinaldo Rigola, Lelio Basso. Carlo Rosselli presentava già sul n. 2 del 3 apri­ a Piero Gobetti per annunciargli il prossimo invio dell'articolo Liberalismo socialista, che esal­ le 1926 un articolo Autocritica che dava inizio acl unarovente polemica nei confronti del vecchio tava nel deputato socialista ucciso uno dei martiri della libertà, oltre a specificare la sua decisio­ movimento socialista e che coinvolse sulle pagine eli ''· Critica sociale" Rabano Mauro (Claudio ne eli aderire al Partito socialista tmitario. Treves) con un articolo eli dura contrapposizione Autocritica o demolizione e successivamente Ugo Guido Mondolfo, Ma.� Ascoli, Franz Weiss su "Il quarto StatoY·. A Treves rispose tempesti­ vamente Rosselli nel numero del 1 maggio 1926 con Autocritica, non demolizione. Risposta a Tr ent'anni di Critica sociale l Filippo Turati. Bologna: Zanichelli, 1921. Rabano ivla uro, giungendo infine il 12 giugno 1926 con T'olontarismo a tirare le conclusioni della 3-±5p. ; 18 cm. polemica '·'·Sconfitti, non abbiamo lo stato d'animo dei vinti, non siamo dei rassegnati. Tutt'altro. BNCF 9.o.651 Comincia oggi la nostra vera giornata.", e nella convinzione che eli pendessero da ciascuno le sorti della lotta elichiarava che, ognuno ''· deve non attendere messianicamente, ma sforzarsi eli creare, All'antologia curata da Alessaneh-o Levi collaborò anche Carlo Rosselli, che poi dal 1923 diven­ o eli favorire o di sfruttare le forze e gli elementi che gli necessitano nella battaglia'' contro il ne collaboratore della rivista. fascismo.

Una serie di vivacissimi incidenti in piazza S. Firenze in occasione del processo contro La persecuzione fascista e la Resistenza clandestina l'an. Salvemini. In: Il nuovo giornale. A. 20, n. 15-± luglio 1925), p. 5. No n mollare. 1, n. 17 (20 giugno 1925), p. 1-A. 1, n. 18 (-± luglio 1925), p. 1 ( 1-i: A. BNCF GA.II.166 Firenze: S.n.t. ISRT, FONDO SALVEMINI, SEZIONE I, FASC. 32/4

Si presentano due numeri del foglio clandestino fondato da Carlo e Nello Rosselli con Nello Un comunicato della questura sugli incidenti di mercoledì sera. Traquandi, Dino Vannucci, Ernesto Rossi. Era stato Nello a proporre il nome Non mollare al gior­ In: Il nuovo giornale. A. 20, n. 157 (17 luglio 1925), p. -±. nale che aveva come sottotitolo "Bollettino eli informazioni durante il regime fascista" con la suc­ BNCF GA.IL166 cessiva indicazione '·'·Chi riceve il presente bollettino è impegnato moralmente a farlo circolare". Il primo numero era apparso nel gennaio 1925 per cessare con il numero 23 del 5 ottobre dello stesso anno; la tiratura media del giornale - che normalmente era stampato su due semplici fac­ Tu multi e clamorosi incidenti al processo Salvemini. ciate - era eli due o tremila copie. Il luogo eli stampa cambiava continuamente per sfuggire alle In: La nazione. A. 62, n. 166 (H luglio 1925), p. 5. ricerche della polizia, furono infatti utilizzate dapprima tipografie fiorentine, successivamente BNCF GA.IL165 venne stampato a Milano, Padova e Treviso. Le spese erano sostenute dai contributi dei lettori, anche se in alcuni casi furono totalmente coperte da Carlo Rosselli. Al giornale collaborarono fra gli altri Gaetano Salvemini, Luigi Emery, Gaetano Pilati, Piero [G.L.: il vero ricostituente, il vero rigeneratore. Annuncio pubblicitario con il simbolo Calamanclrei, Gaetano Pieraccini, Alessandro Levi e la futura moglie di Carlo, Marion Cave. di G.L.] Dal numero 17 in prima pagina comparve la scritta ''·Bastone fascista l'Italia non doma" acl evi­ In: Corriere della Sera. A. 56, n. 110 (9 maggio 1931). denziare, nonostante le violenze fasciste che in quel periodo avevano investito Firenze e che por­ BNCF GA. II.161 teranno alla morte eli Gaetano Pilati e eU Gustavo Console, la volontà eli resistere di larghi strati della popolazione italiana e gli elementi eli base che porteranno successivamente alla formazio­ Il gruppo eli Giustizia e Libertà riuscì a pubblicare, nella pagina degli annunci economici del ne di Giustizia e Libertà. quotidiano milanese, ben evidente in alto a sinistra, il simbolo di G.L. Più che una beffa fu un

76 77 vero e proprio sberleffo al regime che, a cinque anni dalle leggi speciali, riteneva di avere in mano Il "Bollettino quindicinale della Federazione dei repubblicani italiani residenti in Europa" poi l'intero paese. "Organo del Partito repubblicano italiano" inizia le pubblicazioni a Pru:igi nel settembre 1926 Il gruppo di addetti agli annunci economici del giornale venne rimosso e furono adottate nuove ed è il portavoce del gruppo dei fuorusciti repubblicani in Francia. Il periodico, diretto da Aurelio e più rigide norme di controllo per gli annunci che pure erano già attentamente vagliati. Natoli, cessa le pubblicazioni nel maggio 1933.

Gli anni dei processi e delresilio Caxlo Rosselli, Contro la guerra fa scista/ per la rivoluzione liberatrice/: G. e L. , marzo 1933. Un processo storico: De Rosa davanti alle assise del Brabante. BNCF RoSSELLI 2, INS.V, FASC.3 In La libertà. A. -l:, n. -l:O (3 ottobre 1930), pp. 1--l:. BNCF RossELLI 2, INS. V, FAse. 2 A firma de: Il comitato centrale di '·' Giustizia e Libertà" Roma, il volantino è documento illumi­ nante della lungimiranza politica di Rosselli sulla situazione eh·ammatica che si stava manife­ 1933, Il giornale riporta il resoconto del processo tenutosi a Brm:elles tra il 25 e il 27 ottobre 1930 a stando in Europa con l'ascesa del Nazionalsocialismo in Germania nel gem1aio quale pro­ carico di FernandoDe Rosa che il 2-J. ottobre 1929 aveva attentato con un colpo eli pistola al prin­ eh·omo al futuro conflitto mondiale. cipe ereditario Umberto di Savoia. L'imputato vem1e elifeso dall'avvocato Paul-Henry Spaak, futmo segretario del partito socialista e più volte Primo Minisu·o del Belgio: u·a i testimoni figu­ rarono Filippo Turati, Francesco Saverio Nitti, Gaetano Salvemini e Marion Cave, moglie eli Carlo Die antifaschistischen Flieger in Konstanz. Rosselli. Il processo divenne occasione per l'antifascismo italiano in esilio eli dare risalto interna­ h1 : Deutsche Bodensee-Zeittmg, n. 275, p. 7, (28 novembre 1931). zionale alla gravissima situazione interna dell'Italia sotto la elittatma eli Mussolini: il vero impu­ BNCF ROSSELLI 2, INS. VI tato era il regime fascista. De Rosa subì una lieve condanna e dopo un anno venne rilasciato. Il settimanale, organo della Concenu·azione antifascista, era sorto a Parigi nel 1927 su impulso Il giornale mosiTa la foto che rappresenta il gruppo degli antifascisti italiani, u·a cui spiccano di Filippo Turati e del gruppo dei socialisti riformisti rifugiati in Francia ed ebbe una notevole Carlo Rosselli, Giovanni Bassanesi e Alberto Tarchiani, subito dopo la conclusione del processo importanza per mantenere rapporti e conoscenze con e dell'Italia da parte dell'emigrazione anti­ tenutosi a Costanza dopo il tentativo fallito di un volo propaganelistico su Milano da effettuarsi fascista e soprattutto divenne un concreto strumento di lotta contro il fascismo. Tr a i suoi colla­ nell'ottobre dello stesso anno. Mussolini lasciò scadere i termini per un ricorso in appello eli tm boratori vide raccolto il fior fiore dei fuorusciti italiani, annoverava infatti: Pietro Nenni., Emilio processo per rogatoria nei confronti degli imputati, per il timore di offrire tma ribalta interna­ Lussu, Randolfo Pacciardi, Raffaele Rossetti, Arturo Labriola, Gaetano Salvemini, Camillo zionale alla propaganda antifascista di Carlo Rosselli, come era avvenuto nel "Processo De Rosa''' Berneri, Giuseppe Emanuele Modigliani e Carlo Rosselli. Prima la morte eli Turati e Claudio celebrato a Bnuelles l'anno precedente. La sentenza eli condanna si risolse con l'espulsione eli Tr eves e successivamente l'affidamento della elirezione del giornale a un comitato composto da tutti i coimputati dalla Germania: Rosselli e il Comitato di '·'Giustizia e Lil)ertà''' rimmciarono per Pacciardi, Giuseppe Saragat e Alberto Cianca, fecero emergere relazioni sempre più elifficoltose sempre alla tattica dei voliclimosu ·ativi su città italiane con il lancio elimanifestini antifascisti. frale varie componenti della Concentrazione e infine la elifficoltà sempre più accentuata a por­ tare avanti un discorso unitario portò nel 193-J. alla cessazione delle pubblicazioni. Ferdinando Santi: Processo di Savona (nel foglietto allegato, sotto il titolo: Resoconto scritto dal Santi): dattiloscritto, rilegato. Post 19-:1:5. Giustizia e Libertà. A. 1, n. 22 (12 ottobre 193-l:),p.1 - A. 2, n. 33 (15 luglio 1935), BNCF RosSELLI 2, INS .VII p.1 - A. 2, n. -l:O (-l:ottobre 1935), p.1 - n. -H (1 novembre 1935), p. 1. BNCF ROSSELLI 2, !NS. v, FASC. 1 Il documento - un dattiloscritto di cc.65 rilegate in una cartella di cartone rigido ve1me redatto dall'On. Ferclinando Santi (1902-1969: Deputato Socialista, I-IV Legislatura del Parlamento Si presentano quatu·o numeri del settimanale fondato a Parigi, diretto da Carlo Rosselli tra il repubblicano) quale testimonianza diretta delle sedute del processo subito da Ferruccio P arri, 1934 e il 1937, e diffuso clandestinamente in Italia. Si u·attava di un foglio, talvolta doppio, Carlo Rosselli, Lorenzo Da Bove e altri antifascisti presso il Triliunale di Savona dal 9 al 1-J.set­ stampato su ambedue le facciate e ridotto al formato di tm volantino in 8° grazie a un processo tembre 1927 per aver organizzato la fuga di Filippo Turati da Milano ad Ajaccio nel novembre di fotoriproduzione che conservava il nitore dei caratteri tipografici; piegato in due, prendeva le 1926. Conosciuto come "Il processo dei Professori''' , fu l'ultimo processo politico con udienze dimensioni di un foglio da quaderno scolastico, adatto ad essere nascosto nei contenitori più pubbliche sotto il regime fascista: da allora in poi cominciò a funzionare il '"Triliunale Speciale" disparati. per i ''· delitti coniTo la sicurezza dello Stato" che giuelicava e condannava gli oppositori a porte chiuse.

Pensiero e azione per la conquista della libertà: intervista con Carlo Rosselli. In: L'Italia del popolo. A. -l:, n. 11 (30 settembre 1929), pp. 1 - 2 . Carlo Rosselli: "Fuga in quattro tempi": testo dattiloscritto, con correzioni autografe a BNCF ROSSELLI 1, INS.IV, FASC. 31. penna e inchiostro blu. 1930-31. BNCF ROSSELLI 1, INS.II, FASC. 1 Stùla prima e seconda pagina del giornale antifascista è riportata tm''intervista a tre mesi eli distanza dalla sua fuga da Lipari e in cui l"esule illustra il programma di "Giustizia e Libertà" e Documento-testimonianza - steso intorno al 1931 durante l'esilio in Francia - sulla dura espe­ il rapporto dialettico-oppositivo con il marxismo che l'intervistato aveva già in parte condensati rienza di carcere e confino di Carlo Rosselli e dei suoi compagni, e nella preparazione, organiz­ negli appunti stesi clandestinamente r�ell'isola di Lipari e che sarebbero stati alla base del testo zazione e realizzazione della fuga dall'isola eli Lipari nell'estate del 1929. Il testo vmme pubbli­ teorico fondrunentale di Carlo: Socialismo Liberale. cato su '·'Almanacco Socialista /1931 ".

78 79 Marion Cave Rosselli: lettera manoscritta a destinatario sconosciuto ("DeaT FrieneP'); Carlo Rosselli: manoscritto autografo per una conferenza da tenersi sul programma di penna e inchiostro blu. 26 agosto 1929. lotta di "Giustizia e Libertà"; stilogTafica e inchiostro nero. 193-:i: ca. BNCF Rosselli App ., ins. I, fase. 2 BNCF ROSSELLI 1, INS.III, FASC .11

Questa lettera è una testimonianza della situazione interna alla famiglia di Carlo Rosselli dopo la L'impegno multiforme di Cm·lo si manifestava in tutta una serie di iniziative che comprendeva ­ sua fuga da Lipari: la moglie Marion Cave, che si trovava in vacanza a Courmayeur insieme a tra l'altro -l'attività di conferenziere, mirante a un duplice scopo: far conoscere la base del pro­ Amelia Rosselli ed era in attesa del secondo figlio, vetme bruscamente arrestata dalla polizia fasci­ gramma eli "G. e L." alla comunità degli emigrati politici italiani, e fare proselitismo per il Mo­ sta il 29 luglio, e rinchiusa in una cella del cm·cere di Aosta in compagnia di alcune prostitute; vimento rosselliano antifascista. liberata subito dopo, venne interrogata dalla Commissione per il confino il 12 agosto, ma il 15 dello stesso mese venne rimessa in libertà su ordine espresso di Mussolini, sorpreso dall'ondata di lettere eli protesta apparse su molti giornali inglesi (Marion era cittaclina britmmica); nel settem­ Cru·lo Rosselli: minuta autografa eU una lettera a mittente sconosciuto; stilografica e bre dello stesso mmo ottenne il permesso di lasciare l'Italia e raggiunse il marito a Pm·igi. inchiostro blu. 18 agosto 1929. BNCF ROSSELLI 1, INS.IV, FASC.1 Carlo Rosselli e Alberto TaTchiani: copia di lettera dattiloscritta, con aggiunte e corre­ zioni a penna, indirizzata all'On. Giuseppe Motta. 1930 ca. Minuta autografa della lettera aperta che Rosselli inviò a mittente non id. ( forse al direttore del "Manchester guarclian") per rendere pubblici il fermo e i successivi maltrattamenti subiti da sua BNCF ROSSELLI 1, INS.II, FASC.3 moglie Mm·ion Cave - cittadina britannica - all'indomani della propria fuga da Lipari a Tunisi insieme a Emilio Lussu e Fausto Nitti. Rosselli contesta le affermazioni eli Borclonaro, Tr a i docmnenti epistolari conservati nel Fondo Rosselli, molti risultm1o essere veri e propri Ambasciatore del governo italiano a Londra, dimostrandone l'infondatezza e accusando il manifesti politici: in questo caso il documento esposto, riguarda la lettera di protesta inviata da Fascismo e i suoi metodi repressivi. Parigi in data 2 elicembre1930 contro il decreto di espulsione dalla Confederazione Elvetica per attività antifascista dei membri eli ''·Giustizia e Libertà", voluto dal Ministro degli Esteri di quel­ la Repubblica, On. Giuseppe Motta, su sollecitazione del governo fascista italiano. Cru·lo Rosselli: minuta dattiloscritta eli una lettera inviata al cUrettore del JV!anchester guardian. H ottobre 1929. Cru·lo Rosselli: copia eU lettera dattiloscritta, indirizzata al giudice del Tribunale eU BNCF ROSSELLI 1, INS.IV, FASC.3. Savona. 11.1927 BNCF RossELLI 1, INs.II, FAse .-± Copia dattiloscritta di una lettera inviata al direttore del Manchester gum·dian, con lo pseudoni­ mo di Henry Bolton King, per rendere pubblica la sorte del fratello Nello Rosselli confinato nel­ Un'altra testimonianza della capacità di Carlo Ruooelli di riassumere nel breve giro eli una lette­ l'isola eli Ponza per surrogare la fuga eli Carlo da quella eli Lipari. Significativo il riferimento eli Rosselli ai patrioti meridionali del Risorgimento considerati l'immediato precedente storico dei ra - in questo caso dattilografata nel carcere di Savona nel febbraio del 1927 - il contenuto dei valori politici ideali che lo hanno spinto a organizzare e a realizzare con e altri democratici italiani perseguitati dal Fascismo. antifascisti la fuga di Filippo Turati dall'Italia: toccante, nella ··chiusa·· della lettera, il riferimen­ to alla sua attività eli antifascista paragonata a quella dei patrioti del Risorgimento, motivo idea­ le che diventerà caro alla Resistenza italiana. Emilio Lussu, Cru·lo Rosselli, Fausto Nitti: minuta dattiloscritta eli una lettera inviata al giornalista americano Morgan (?). 5 giugno 1930. BNCF ROSSELLI 1, INS.IV, FASC.9. Emilio Lussu, Fausto Nitti e Cru·lo Rosselli: lettera dattiloscritta incUrizzata al presi­ dente del Tribunale eli Messina. 1929 ca. Questa lettera dattiloscritta - ma conclusa a mano e firmata da Emilio Lussu, Carlo Rosselli e BNCF ROSSELLI 1, INS.II, FASC.6 Fausto Nitti - da invim·e a un non meglio identificato Mr Morgan, giornalista americano, descri­ ve la terribile situazione nell'isola di Lipari dopo la fuga dei suddetti e le violenze omicide per­ Anche questa lettera rende testimonianza del coraggio personale e della capacità critica nel petrate dalla milizia e polizia fasciste contro i confinati e la popolazione dell'isola. vagliare l'azione della dittatura fascista da parte eli Carlo e dei suoi compagni eli lotta: in questo caso viene messo in luce il sistema repressivo posto in atto dal fascismo contro altri confinati quale metodo intimidatorio per stroncare gli oppositori e le loro iniziative. Databile al 1929 ca. Filipp o Tu rati e il socialismo italiano l Carlo Rosselli. In: Quaderni eli "Giustizia e Libertà, n. 3 (giugno 1932) pp. 1--±2. BNCF IX.Ri.1722 Carlo Rosselli: manoscritto autografo eli una lettera eli risposta indirizzata a Giuseppe Saragat ; stilografica e inchiostro nero. Post 1933 Lungo e commosso articolo di Carlo sulla morte di Filippo Tu rati avvenuta il 29 marzo 1932 a ROSSELLI BNCF 1, INS.III, FASC.7 Parigi. Viene esaltata l'attività del politico socialista svolta nei primi anni di vita del pm·tito, teso alla conquista delle libertà civili e politiche. In esso Rosselli conferma tuttavia i giudizi sui limi­ Il documento che presentiamo riveste notevole importanza non solo per la persona­ ti della politica turatiana degli mmi successivi già espressi nei primi articoli di '·'· Rivoluzione lità del clestinatano, ma soprattutto per il dibattito politico sul pensiero marxista, Liberale" e in Socialismo liberale. socialista e liberale che animava in quel periodo la comunità degh antifascisti in esi­ lio in Frru1.cia.

80 81 Uassassinio, la memoria e il ricordo Sciacalli. In: Il regime fascista. A. 2-±, n. H7 (22 giugno 1937), p. 1. Album contenente ritagli eli articoli da giornali italiani e stranieri dedicati all'assassinio BNCF Ga.II.32-± di Carlo e Nello Rosselli. BNCF RoSSELLI 2, INS.X La posizione dell'articolo nella prima pagina, ultima colonna a destra, l'uso del carattere corsi­ vo sono tipici degli scritti non firmati dei dirigenti fascisti, a iniziare da Mussolini: si può quin­ La raccolta eli questa documentazione venne eseguita dalla famiglia dopo l'assassinio di Carlo e di pensare che, con molte probabilità, sia stato scritto da Farinacci. Nello Rosselli, avvenuto a Bagnoles-de-l'Orne il 9 giugno 1937 e perpetrato da sicari fascisti francesi della 'Cagoule' prezzolati dall'Ov'RA su mandato segreto eliBenito Mussolini e Galeazzo Ciano. Fuorusciti italiani assassinati in misteriose circostanze in Francia. In: Il popolo cPitalia. A. 2-±,n. 162 (12 giugno1937), p. 8. BNCF Ga.II.186 Ricordi dei Ji'atelli Rosse !li l Alessanch·o Levi. Firenze: La nuova Italia, 194 7. 221 p., [ 1] c. di tav.: 17 cm. (Quaderni del Ponte raccolti da Piero Calamanch·ei). BNCF C.8.882.2 Firenze commemora i Rosselli alla presenza del Presidente della Repubblica. h1 : La Sera de Il Nuovo corriere. A. -±, n. 18 (30 aprile 1951), p. 1 e p. 6. L'illustre professore di filosofia del diritto avvisa il lettore, nella premessa ai Ricordi, di non voler BNCF Ge.III.1303 scrivere alla maniera dello storico o dello scienziato della politica lll1 trattato di cmattere scien­ tifico, ma eli limitarsi soltanto a rievocare alla mente eli coloro che come lui li avevano tanto Firenze prese con molto impegno il ritorno delle salme dei Rosselli: il 21 aprile 1951 l'intera amati, e che conservavano vivo e intenso il dolore per la loro tragica scomparsa, le figure di due giunta, con il sindaco ed i valletti del Comune, accolse a Torino il treno che portava i feretri e li ''·giovani luminosi": Carlo e Nello Rosselli. accompagnò a Firenze. In verità, per la costante presenza dello zio '·'Saneh-ino" a casa Rosselli, e per il solido legame Il giorno della commemorazione, dopo le parole di Salvemini, del sindaco Fabiani, eli Ugo La affettivo oltre che parentale che lo legava a quella famiglia, il libretto fornisce un quaeh·o assai Malfa in rappresentanza del governo, le bare sfilarono per tutto il centro, da piazza della Signoria utile per la ricostruzione di alcuni momenti decisivinella formazione dei due giovani, della loro a piazza San Marco, seguite da un corteo immenso di cittadini e rimasero nell'atrio dell'Uni­ matmazione, delle loro scelte politiche, dei loro affetti. versità per tutto il pomeriggio dove, fino al trasporto al cimitero in forma privata, continuò l'o­ maggio dei cittadini ai due fratelli.

Nello Rosse/li. In: A1muario del R. Istituto storico italiano per l'età moderna e contemporanea. A. 2- Amelia Rosse/li l Gaetano Salvemini, Piero Calamanclrei. Firenze: La nuova Italia, 3 (1936-1937), p. 363. 1955. BNCF A.6.356 3 p. ; 22 cm. Estratto da: Il ponte. A. XI, n. 1, gennaio 1955. '·'Nacque a Roma il 29 novembre 1900; morì tragicamente in terra di Francia il 9 giugno 1937" BNCF Hl-±3.15 inizia così il necrologio apparso sull'Ammal'io 1936137 e uscito nel 1938. E continua: "Caldo e penetrante scrutatore eli anime, R. lascia col Pisacane nel Risorgimento italiano una delle più belle tra le nostre biografie storiche. lnclagatore di problemi sociali, ha illuminato di nuova luce i primordi del socialismo in Italia [ ...l Ottimo ricercatore [ ...l Argomentatore sottile eppure equilibrato". Nella prefazione anche il presidente dell'Istituto Francesco Ercole mette in risalto i documenti, sui rapporti italo-inglesi dal 1815 al 18-±7, raccolti dal ''·compianto" Nello Rosselli, che dal 1 febbraio 1927 al 15 settembre 1930 era stato alunno della Scuola eli storia moderna e contemporanea. Il necrologio conferma così quanto già affermava nel 1937 Gaetano Salvemini, nel suo Carlo and NelloRosse !li. A memoir, ''· . .. fu ucciso soltanto perché si chiamava Rosselli e perchè si trovava in compagnia eli suo fratello" a Bagnoles-cle-l'Orne.

Il jiwruscito Carlo Rosse!li e suo jì·atello Nello trovati trucidati a pugnalate in un bosco del! 'Orrw. In: Il telegrafo, a. 40, n. 139 (12 giugno 1937), p. 1. BNCF Ge.I.189

L' autore dell'articolo è del direttore del quotieliano, Giovanni Ansaldo che, finalmente al sicuro da repliche e requisitorie, dà sfogo a tutto il suo rancore e alla sua bassezza. Il risentimento con­ tro i Rosselli durò nel tempo, fino alle descrizioni, sempre infami e pettegole che Ansaldo dà di loro nel libro autobiografico L'antijàscista riluttante, del 1992.

82 83 APPENDICE Elizabeth Chaplin Ritratto di Amelia Rosselli (Prop rietà Silvia Hosselli) Nello Rosselli Ritratto di Carlo Rosselli (Proprietà Silvia Rosselli)

Nello Hosselli Autoritratto (Proprietà Sìl via Hosselli) Vi lla l'App arita, Bagno di Ripoli (Fn·enze)

Nello Rosselli Ritratto della madre Amelia (Proprietà privata) N ello Rosselli Sinagoga di Firenze (Proprietà privata)

Nello Rosselli Ritratto di Giulio Zabban (Proprietà privata) Nello Rosselli Paesaggio di Pon:za Porto (Proprietà Silvia Rosselli)

Nello Hossellì Giardino dell'App arita (s corcio dall'interno) (Proprietà privata) Nello Rosselli Pergola dell'App arita (particolare) (Proprietà privata)

Copertina di Top inino, storia di un bambino illustrazione per Top inino, storia di un bambino

Illustrazione per Top inino, storia di un bambino Illustrazione per Top inino, storia di un bambino

Illustrazione per Top inino, storia di un bambino U, LUSTRAZlONl DI A. MIN.

R. :DEMPORAD & FJOLIQ EDITORI - :riRENZE MILANO (;) ROMA "' NAP.OLl ��>

Aldo con la balia a Vienna, 1895 (Fondazione Rosselli, Tonino F.R.T.) Copertina di Top inino garzone di bottega Carlo con la balia romana, 1899 (F.R.T.) Nello con la balia romana, 1901 (F.R.T.) .) Aldo e Carlo a Roma a Palazzo Marignoli, 1900 (F.R.T Ritratto di Amelia Rosselli, Foto di Mario Nunes Va is, (Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione, Roma, E. 1 04687)

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Ritratto di Jo e Rosselli (F. R. T. )

Ritratto di Amelia. Foto di Mario Nu nes Va is (F. R. T. ) Foto di classe. Ne llo in seconda fila, secondo da sinistra (F. R.T. ) Amelia coi figli nella casa di via Gianbologna a Firenze (F.R.T.)

Foto eli classe. Carlo in prima jìla al centro (F. R. T. ) Amelia e Giulio Zabban, lo zio Giù (F.R.T. ) Aldo in divisa da collegiale (F. R. T.)

Amelia con i figli nel 1911, in lutto per la morte del marito (F.R.T.) Aldo in divisa da soldato con la madre a Udine (F.R. T. )

Carlo in divisa da soldato (F. R. T.) Ritratti degli allievi e dei professori della classe del Liceo Michelangelo fr equentata da Aldo nel 1914; Aldo alla 3.a colonna in basso (F.R.T. )

�;�1;\{ ; � eandi del R. o Is tituto di scienze sociali nel 1921; Carlo in seconda fila quarto da Ritratto di Giorgina Zabban, la zia Gì. (F.R.T.)

Ritratto di Anna Pincherle De Angelis, sorella di Amelia (F.R.T.) Amelia a Firenze, nel 1918, nel quattrocentesco palazzo Strozzi-Ridolfi, in via San Niccolò 90/a (F.R. T.)

Ritratto di Gaetano Salvemim: (B NCF Fondo Pannunzio F. P. 3301) Filippo Turati (F. P. 4288)

Filipp o Turati e Marion Rosselli (F. P. 4304) Ferruccio Parri, Alberto Ta rchiani, Carlo e Filipp o Tu rati nel 1926 (F. P. 4347) Carlo, Marion e Amelia a Bagnoles de l'Ome (F. P. 4349) Carlo e Marion a Bagnoles de l'Orrte (F.P. 4350) Nello nel 1923 (l� P. 4354)

Mirtillùw in braccio alla madre nel 1930 (F. P. 4352) Nello (F. P. 4356)

Nello nei primi giorni del giugno 1937 a Bagnoles de l'Ome (F. P. 4357) Ne llo nel suo studio ne/ 1933 con la moglie Maria (F. P. 4358)

Frontespizio di Mazzini e Bakounine Falso libro per nascondere documenti app artenuto a Carlo Rosselli (A rchivio Is tituto Storico della Resistenza in To scana Firenze)

Nello, Carlo e al centro Amelia nell'estate del 1933 (F. l� 4360) Fo to eli classe; Mario n Cave prima fila terza da destra (1 91 O c. a) (Fondo Rosse/li Appendice, ins. I)

Marion da giovane (F. P. 4361) Maria To desco da giovane (F. P. 4362)

Marion e Carlo a Bagnoles de l'Ome (F. P. 9715) Messaggio di cordoglio per l'assassinio dei due fi'atelliscritto su una cartina da sigaretta e invia­ to clandestinamente ad Amelia da Ernesto Rossi, Riccardo Bauer, Vi ttorio Foa e Massimo Mila Carlo e Nello a Bagnale de l'Ome nel giugno del 1937 (F. P. 9723) detenuti a Regina Coeli La famiglia Rosselli nel Fondo Pannunzio della Biblioteca nazionale centrale di Firenze

Giovanni D 'Onofr io

Nell'ordinare l'Archivio fotografico del settimanale '·'·II Mondo" eli Mario Pannunzio, pervenu­ to all'Istituto fiorentino negli anni Ottanta per volontà eli Nicolò e Maria Antonelli Caranclini, si è notato con intere'sse che tra i numerosi gruppi tematici formatisi in seno a quella redazione - e che naturalmente si è cercato eli mantenere il più possibile integri - ce ne sono alcuni dedicati ai fratelli Rosselli e a figure e vicende legate alla loro vita e al loro impegno politico. In particolare la Sezione 70/o contiene riunite numerose fotografie eli Carlo, eli Nello, della loro maeh·e Amelia, delle loro consorti, nonché eli vari personaggi strettamente legati alle loro vicissitudini. Non vi mancano immagini riguardanti il processo Bassanesi, anche se a questo evento è destinata una apposita sezione, la 70/a, che contiene a riguardo 46 fotografie. Alla Guerra eli Spagna è desti­ nata la Sezione 85/n/3 con 5.f foto che documentano con immagini forti, quella cruenta pagina eli storia che vide Carlo partecipare attivamente. Interessanti sono inoltreda considerarsi le Sezioni 65 e 70 che contengono fotogTafie riguardan­ ti rispettivamente Gaetano Salvemini (35 foto) e Filippo Turati (38 foto), due personalità partico­ lru:mente significative per lo sviluppo culturale e la formazione sociale e politica dei due fratelli. Del detto materiale fotografico si è cercato eli dare con l'elenco che segue una informazione, la più completa possibile, delle immagini in esso rinvenibili e la segnalazione, tra parentesi, dei relativi numeri d'inventario.

SEZIONE 70/o

1) Carlo nell'agosto del 1936, durante la Guerra eli Spagna, sul '·fronde de Huesca' (-±321). 2) Carlo nei primi giorni del giugno 1937, a Bagnoles-cle-l'Orne (-±322). 3) Venticinque fotografie di Carlo in quattro eliverse pose, eseguite probabilmente a Milano prima della fuga eli Filippo Turati: stampe n. 7 relative alla la posa, n. -l alla 2a, n.7 alla 3a, n.7 alla .fa(.f32 3-.f3H; 4H2/b-+H2/d). 4) Scaglione della prima colonna italiana in Spagna, alla vigilia elientrare in linea, un mese dopo l'inizio della rivolta militare di Franco. Vi sono segnalati Umberto Calosso, Aldo Garosci, Carlo Rosselli, Mario Angeloni ( -±345). 5) Carlo nel giugno 1937, a Bagnoles-cle-l'Orne; vi compaiono anche, sfumate in quanto sovraimpresse, le figure eli Nello, Marion e, nuovamente, quella di Carlo ( -±346). 6) Foto eli gruppo eseguita probabilmente a Milano prima della fuga eli Filippo Turati, presente Carlo ( 434 7). 7) Carlo a Bagnoles-cle-l'Orne ( -±348). 8) Carlo, Marion e Amelia a Bagnoles-cle-l'Orne (4349). 9) Carlo e Marion a Bagnoles-cle-l'Orne ( 4350). 10) Carlo nei primi giorni del giugno 1937, a Bagnoles-de-l'Orne (4351). 11) Mirtillino in braccio alla madre nel 1930; sul verso la prima pagina dell'opuscolo Il pro­ gramma rivoluzionario eli Giustizia e Libertà ( -±352). 12) Nello nel 1923; sul verso Carlo ( 4353). 13) Nello nel 1925 (435-±). 14) Nello in una foto giovanile ( 4355). 15) Nello (4356). 16) Nello nei primi giorni del giugno 1937, a Bagnoles-cle-l'Orne ( 4357). 17) Nello nel suo stuelio nel 1933 con la moglie Maria ( -±358e -±359). Amelia in esilio negli Stati Uniti d'America

87 18) Nello, Carlo e, al centro, Amelia nell'estate del 1933 ( -±360). Bassanesi (3638, 3639, 36-±0, 3641, 36-±2, 36-±3, 36..J:..J:, 3645, 36-±6, 36-±7, 36-±8, 365-±). 19) Marion da giovane (4:361). 1-±) Strumenti di bordo dell'aereo Farman, su cui Giovanni Bassanesi effettuò il suo volo su 20) Maria To clesco, da giovane ( -±362). Milano, poggiati sul tavolo di una camera d'albergo, quella probabilmente dove alloggiava 21) Quarantanove fotografie della sala delle udienze del tribunale di Lugano durante lo svolgi­ Turati; questi appare infatti in una di esse riflesso in uno specchio. Bene in mostra l'anemome­ mento del processo a carico di Giovanni Bassanesi. Accanto a vedute d'insieme della Corte e del tro e il barometro (36-±9, 3650, 3651, 3652). pubblico, dove si riescono a volte a distinguere alcuni dei protagonisti, vi sono inquadrature par­ 15) Filippo Turati per le strade di Lugano (3653). ziali dove gli stessi sono più distintamente ripresi, anche se per lo più eli spalle o di profilo ( ..J:363- 16) Capam1elli eli persone all'ingresso del Tribunale di Lugano e nella piazza antistante (3655, ..J:36..J:, -±366, -±368, 4371, ..J:37..J:,..J:378-..J:379, -±381-..J:387, ..J:389-..J:390, 4:392--±393, -±395, -±397- 3656,3657) . HO-i:,-±41 0--±4:15, H18-4419, H22, H26-..J:4:29, +±31 -..J:-±36, H38, H-±0, -:i:H1, H-±2/a). 17) L'arrivo al Tribunale di Lugano della macchina che porta verosimilmente gli imputati In particolaTe vi si notano: Cru·lo Rosselli (-±363--±36-±, -±379, -±381, 4383--±385, -±387,-±389, (3658). -±397, -±399--±-±00, ·H12, -:i:-±1-±-H15, H18-..J:..J:19, -±-±27, H29, H31-H33, 4-±35, ..J:HO- 18) Cesare Pavese nel giugno 1941 (3659). -i:-±i2a); Giovanni Bassanesi (-±36-±, 4368, -±381, 4384, -±397, H01, -±-±15, H18-H19, ..J:-±27, 19) Cesare Pavese in divisa d'alpino (3659 bis). -±-±29, -±431 -..J:-±32, H35, 4HO-..J:H2a) ; Vincent Moro Giafferi ( 438-±, -±390, -±392, -±395,..J:-:i:02- H03, +±11, H15); Alberto Tarchiani (-±364,-±38 1, -±38-±, 4397, +±01, ..J:-±15, H18-H19, H29, H32, -±435); Nello Tr aquandi (-±36-±, -±381, -±38-±, -±397, H01, 4-±15, H18--±..J:19, H28--H29, SEZIONE 85/n/3 H3 1 -4432, ..J:-±35); Gaetano Salvemini ( -±398, H26) . 22) Nove foto scattate alla stazione eli Lugano all'arrivo eli Carlo che è accolto da tma folla eli 1) Mario Angeloni, Renzo Fantozzi, Felice Vischioni in tenuta da combattimento (8952). sostenitori ( -±365, -±367, -±369, -±377, H17, ..J:-±20, H23, ..J:-±24, H37). 2) Mario Angeloni (8953). Vi si notano tra gli altri: Carlo, ancora in treno, al finestrino ( -±365); Filippo Tmati e Marion 3) Un mitragliere in azione (8954). Cave tra la folla ( -±369 e ..J:-±23). -±)Persone affacciate a un balcone (8955). 23) Volantini lanciati su Milano durante il volo eli Giovanni Bassanesi ( -±370, -±373, -±375). 5) Truppe governative fatte prigioniere a Belchite dai rivoluzionari dm ante la loro avanzata 2-±) Facciata del Tribtmale diLugano con capam1elli eli persone nella piazza antista11te ( -±372, 4396). verso il Mediterraneo, 16.3.1938 (8956) . 25) Fattorino che legge '"Libera stampa' (4376). 6) Ve duta aerea dei camion che avanzano attraverso le rovine spru·se per le strade di Belchite, 26) Esterno della '· Tipografia Luganese' con due tipografi (-±380). durante l'avanzata dei rivoluzionari verso il Mediterraneo, 16.3.1938 (8957). 27) Capannelli di persone nella piazza antistante il Tribunale di Lugano ( 4388, H07, ..J:-±30). 7) Due dmme anziane rovistano tra le macerie della loro casa nel villaggio di Alcarria, vicino a 28) Una via di Lugru1o ( 4391). Madrid, bombardata poco prima dai nazionalisti, 3.5.1937 (8958). 29) Giovanni Bassanesi ( -±39-± e H05). 8) Attacco aereo nazionalista al villaggio di Tr ijueque sul fronte di Guaclalajara, 26.3.1937 30) Esterno della 'Tipografia Luganese' ( 4-±06) . (8959). 31) Personaggio da identificare ( H08). 9) Abitanti di Terragona in fuga dopo un attacco aereo, 2.1.1939 (8960). 32) Nello Traquandi (-±-±09); 10) Scena eli resa sul fronte eli Villareal, dopo un combattimento (8961). 33) Due uscieri del Tr ibunale di Lugano (H 16). 11) Treno eliretto al campo eli Marignac pieno eli militari e civili che cercano rifugio in Francia 34) Personaggio da identificare ( 4-±2-f). (8962) . 35) Ingresso del Tribunale di Lugru1o con colonnato, capannelli eli persone, un usciere e scale in 12) Tr incea cittadina percorsa da combattenti (8963). immagini sovraimpresse ( H25). 13) Combattenti impegnati nell'allestimento eli una base difensiva (896-±). 36) Personaggio da identificare (..J:-±39). 1-±) I nazionalisti prendono prigionieri i rossi che si sono arresi in seguito all'attacco sferrato al loro arroccamento sulla cima di un colle nel fronte eli Somosierra (8965). 15) La moglie e i figli del giudice di Salvoochea (Huelva) sono sopraffatti dal dolore alla notizia SEZIONE 70/a dell'assassinio del loro marito e padre, 19.9.1936 (8966). 16) Evacuazione di civili a Teruel, 8.1.1938 (8967). 1) Cipriano Facchinetti (3615). 17) Prigionieri guardati a vista dalle 'troupes révoltées' a Siviglia, 3.8.1936 ( 8968). 2) Alberto Tarchiani (3616 e 3617). 18) Intervento chirurgico d'emergenza all'aperto su un ferito di guerra (8969). 3) Una lettera di Gastone Pagliru·ini inviata da Brescia il 2-±.2.1956 alla Presidenza del Convegno 19) La Guru·elia Civile elifencle il Circolo monarchico assediato dalla folla (8970). 25-26.2 'Amici del Mondo', Roma, in originale (3617 bis). 20) Le guarelie tengono sotto controlloil centro connnerciale di Bru·cellona paralizzata dallo scio­ -±) Giovanni Bassanesi seduto in una stanza del tribunale di Lugano con tre guarelie cantonali pero generale nell'imminenza delle elezioni, 17.11.1933 ( 8971). svizzere in piedi, dietro di lui ( 3618). 21) Membri dell'Unità aniliulatoriale britannica, che è presente in Spagna e si va adoperando 5) Giovanni Bassanesi nella stessa stanza e in mezzo alle stesse tre guardie, ma in piedi (3619 e presso Madrid per mitigare gli orrori della guerra civile, provvedono, presenti due donne, a ripa­ 3620). rare i loro indumenti, 14 nov. 1936 (8972). 6) Giovanni Bassanesi sempre all'interno del tribunale di Lugano, vicino a una finestra (3621). 22) Durante uno sciopero militari riparano la centrale elettrica di Valencia danneggiata da una 9) Volantini gettati su Milano durante il volo di Giovanni Bassanesi (3622-3633). bomba, 31.3.193-±(8 973). 10) Giovanni Bassanesi in mezzo a tre guardie cantonali svizzere nell'aula del tribunale eli 23) La popolazione madrilena in fuga davanti all'invasore, 1 o .11.1938 ( 897..J:). Lugano vuota (363-±). 2-±) Distribuzione delle armi ai miliziani, 7.1.1937 (8975). 11) GiovaliDiBassa nesi come prima con in più un personaggio da identificare e un usciere (3635). 25) Recluta monta eli guardia con fucile e baionetta innestata davanti all'ingresso della 12) Sostenitori eli Giustizia e Libertà aspettano l'arrivo di Carlo alla Stazione eli Lugano. Vi si 'Generaliclad de Cataluna' a Barcellona (8976) . scorgono tra gli altri Filippo Turati e Marion Cave, (3636 e 3637). 26) Munizioni abbandonate dai rossi sul terreno della trincea eli Cherta 13) Vedute dell'aula delle udienze del Tribunale eli Lugano durante le varie fasi del processo espugnata dalle Frecce Azzurre, 16.-±.1938 (8977) .

88 89 27) Esterno della stessa trincea rossa di Cherta con mitragliatrice russa MEL'!:im 16.-±.1938 ' (8978). 28) Fucili e fucili mitragliatori abbandonati dai rossi a Cherta, 16..4.1938 (8979). 29) Altra veduta della trincea di Cherta col cadavere di un rosso accanto a una mitragliatrice Tracce del passaggio dei Fratelli Rosselli russa e in mezzo ai bossoli dei proiettili sparati, 16.-±.1938 (8980). 30) Un muretto della trincea eli Cherta con fucili abbandonati parte appoggiati parte infilati nella Biblioteca nazionale centrale di Firenze nelle feritoie, 16.-±.1938 (8991). 31) Locomotiva abbandonata lungo la strada Cherta - Tortosa - Vinaroz dai legionari rossi in Costanzo Alfarcone fuga, 2-±...±.1938 (8982). 32) Le fonderie Sales a Tortosa, 2-±.-±.1938 (8983). 33) Civili in istrada a Santancler ( 898-±). Nel libro (Milano, Bompiani, 1983) Aldo Rosselli 3-±) Prigionieri rossi nei giardini eli Santander ( 8 985). La fa miglia Rosselli: una tragedia italiana scrive: ''Ora (Nello) è sposato da dieci anni ... La vita in famiglia era così piena eli incombenze, 35) Altri prigionieri rossi a Santancler ( 8986). sia pur piacevoli, interruzioni, strilli, conciliaboli con Maria, ed egli poi se ne andava tutti i gior­ 36) Prigionieri baschi a Gudar (8987). ni, metoelicamente, alla Biblioteca Nazionale. Non gli elispiaceva sentirsi un impiegato, averne le 37) Sentinelle sulla Sierra eli Alcutierre (8988). ore regolari: alla N azionale, nella s la eli lettura, le schede che stava riempenclo sul patriota 38) Distribuzione eli viveri a donne e bambini (8989). � Montanelli gli facevano sognare ... ". E stato quindi naturale anelare a frugare tra le vecchie carte 39) Ferito su barella a Santancler, ricevuta -±.8.1938 (8990). p ·ire qualche annotazione che documentasse quelle visite così regolari alla sede iO) Militari sulla strada per Teruel che si riparano dalle sventagliate di mitragliatrici (8991). d: archivio per sc? � allora della b1bhoteca, al Palazzo della Dogana, presso gli Uffizi. Purtroppo nulla è venuto -ll) Formazione militare italiana in posa presenti autorità religiose (8992). eh fuori relativarnente a quel periodo (1932). Tu ttavia, con non minor piacere, si è trovato qualco­ -12)Com posizione diun cadavere decapitato (8993). s'altro che si pensa possa servire a gettare un po'' eli luce su un diverso momento eli studi, e non -±3)Un componente del '•Batallon de la muerte' (8994). solo Nello ma eli tutti e due i fratelli: quello più giovanile della loro formazione universitaria. +±) Un gruppo di componenti del 'Batallon de la muerte' (8995). eli Eccone un prospetto ove i dati significativi sono riportati il più possibile nei termini in cui si pre­ -±5) Unaltro componente del 'Batallon de la muerte' (8996). sentano. -±6) Una formazione del '·Batallon de la muerte' in marcia (8997). -±7) Manifestazione dell' '·'·Esercito Popular" (8998 e 8999). -±8)Arrivo eli soldati in città dal fronte (9000). * Dai Registri delle malleverie -±9) Distribuzione di munizioni ai combattenti sul fronte eli Madrid (9001). 50) Sfilata dell' "Esercito Popular'''(9002). 1921, 21 set., n. -±98: ''·Rosselli Sabatino, Via Giusti 18 p 1", Mallevadore: 51) Esterno della Succursale n. 21 della ''Unio de cooperadors de Barcelona', (9003). ''·Pasquali G''' ., Validità: fino al 31 ott.'21 S2) C:ivili all'ingresso eli nna cava dove si sono rifugiati (900-±). ;-, nov., n. 569: '''·Rosselli Sabatino, Via Giusti 18", Mallevadore: "Pareti 53) Soldati sul fronte d'Aragona, novembre 1937 (9005) l · ., Validità: fino al 30 giu. '· 22 12 nov., n. 583: '•'Rosselli Carlo, Via Giusti 18", Mallevadore: "Dalla Vo lta R.", Valiclità: fino al 31 mag. '22 1922, 26 giu., n. 360: "Rosselli Carlo, Via Giusti 18", Mallevadore: ···'Dalla Volta", Validità: fino al 31 clic. '· 22

* Dai Registri eli prestito

1921 - '·'Rosselli Sab. l Tabarrini, Gino Capponi l De Gub. C.3.50 l" (21 set. - 3 ott. 1921) " " l Mazzini, Lettere alle Società operaie l 5521.13" (21 set. 3 ott. 1921) " - "Rosselli S. l Mazzini, Lettere a Campanella, Roma l 6703.28 l" (27 set.- 3 ott. 1921) " - "Rosselli Sab. l Forni, L'Internazionale l B.23.-±.300 l" (3 ott. - 2 nov. 1921) " " l Gnocchi Viani, Dal mazzinian° al socialismo l 7659.7 /" (3 - 7 ott. 1921) ,., " l Giannelli, Partito Repubblicano, Ancona, 1889 l 2520.24 /" (3 - 7 ott. 1921) " l Mario, L'Internazionale l 301-±.-±3 l" (7 ott. - 2 nov. 1921) .,, " l Marx Engels, Vo ll. 3° i0 l 9.e.170-171 l" (31 ott. - 10 feb. 1922)

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92 93 RICCA SALERNO, Giuseppe. La teoria del salario nella storia delle dottrine e dei fatti economici. Palermo, A. Reber, 1900. (18.-±.172). SCHUPFER, Francesco. Il diritto privato dei popoli germanici con speciale riguardo all"ltalia. Città di Castello, Lapi; Roma, Loescher, 1907-1909. Vo ll. -l:. (9.e.205-208). Inventario del Fondo Rosselli SCHUl'FER, Francesco. Manuale di storia del diritto italiano: le fonti, leggi e scienze. Te rza edi­ zione riveduta e notevolmente ampliata. Città di Castello, S. Lapi, 1904. (B.020.3.181). SELLA, Emanuele. La concorrenza. Torino., F.lliBocca, 1915. (C.3.39.63). a cura di Rodoljò Gallerti TA BARRINI, Mario. Gino Capponi, i suoi tempi, i suoi studi, i suoi amici. Memorie. Firenze, G. Barbera, 1879. (De Gub. C.3.50). WEILL, Georges. Histoire du mouvement social en France (1852-1902) ... Paris, Alcan, 1901. Nota introduttiva (C.3.35.18) Il Fondo Rosselli fu donato dalla famiglia alla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze nel 19-±9 e venne dato in custodia all'allora direttrice dott.ssa Anita Mondolfo. Depositato nel magazzino della sez. Manoscritti e Rari dell' Istituto, fu riordinato e inventariato nel 1982-1983 e messo a disposizione degli studiosi a partire dal 1987, nel rispetto delle norme vigenti sulla tutela dei documenti moderni e contemporanei, a cinquant"anni di elistanza dall'assassinio di Carlo e Nello Rosselli a Bagnoles-de-l'Orne. Il materiale, collocato in due cassette eli legno, è raccolto in elieci inserti suddivisi come segue: Cassetta l, inserti I-IV; Cassetta 2, inserti V- X. La documentazione, sistemata per materie e argomenti e riordinata cronologicamente, ha conservato in parte le buste o i fogli piegati in cui veniva raccolto ogni gruppo di foglietti manoscritti che formano la paTte più consistente del fondo, il materiale restante essendo formato da opuscoli, ritagli da giornali, documenti epistola­ ri, telegrammi e fotografie. Tutte le carte recano sul recto il timbro a olio di possesso della BNCF, con esclusione del foglio tergale delle copertine originali dei singoli fascicoli, salvo diversa indi­ cazione. L'inventario presenta il materiale nella sua disposizione topografica originaria all'interno del fondo, sistemato in fascicoli nuovi chiamati '·' camicie''' : una breve nota introduce rargomento principale presente in ogni inserto, poi riporta in grassetto la segnatura di ogni singolo fascico­ lo; seguono, in corsivo, i dati presenti sul frontespizio di ogni '·'' camicia''' nei quali l'orelinatore ha descritto il documento singolo (lettera , telegramma, ritaglio di giornale) o il fascicoletto forma­ to da più fogli (capitolo eli libro, bozza di articolo, testo eli intervento politico, ...) , fornendo il numero delle carte e altre segnalazioni tra parentesi quaeh·e, e l"indicazione dell'eventuale nume­ razione delle pagine o carte eseguita da Carlo Rosselli, tra parentesi tonde; per il materiale epi­ stolare sono riportati i nomi eli mittenti e destinatari ove identificabili, con le date certe verifica­ te sul documento e quelle probabili ricavate dal documento singolo o dàl gruppo di documenti che trattano lo stesso argomento: metodo usato anche per il materiale manoscritto di datazione incerta. La descrizione prosegue con l'analisi del materiale cartaceo, segnalando - ove esistente -la presenza di eventuali filigrane e indicando il tipo di stnunento usato per la stesura dei docu­ menti (matita nera, rossa o blu, penna, stilografica e tipo d'inchiostro, .. . ): infine sono stati tT a­ scritti gli appunti e i 'promemoria'· che Carlo Rosselli tracciò su buste o fogli piegati per sudeli­ videre il materiale. I brani sottolineati presenti nell'inventario sono trascrizioni dal testo origi­ nale; tre puntini sospensivi tra parentesi quadre indicano parola o brano non leggibile nel docu­ mento. Nel 2001 gli ereeli di John Rosselli hanno donato a questo Istituto un altro gruppo eli documenti che è venuto a formaTe una Appendice al Fondo Rosselli: anche questo materiale è stato inventariato con i criteri suddetti.

Abbreviazioni presenti nell'inventario

art. = articolo l i aut. = autografo l a, ile c. l cc. = carta l e c. s. = come sopra ca. =circa

94 95 cane. = cancellato l a, i le corr. = conezione l i d. = destro /a Inventario facs. = facsimile l i fase. = fascicolo l i framm. = frammento l i CASSE'ITA 1 g. = giorno l i inf. = inferiore l i ins. = inserto l i Rosselli 1, fase. 1, s. fase.1 mise. = miscellaneo/ a , i le L'inserto I, suddiviso in nove fascicoli conservati in moderne ''camicie', contiene la prima ste­ modern. = modernamente sura, rielaborata successivamente, del manoscritto autografo. del testo teorico-politico fonda­ ms. l mss. = manoscritto l i mentale del pensiero di Cado Rosselli '·' Socialismo liberale,, : iniziato durante il confino a Lipari n. /nn. = numero l i nel 1928-29, fu concluso, corretto, tradotto in francese e pubblicato in prima edizione a Parigi nel 1930. non id. = non identificato l a , i l e nmn. = numerato/a , i l e; numerazione l i orig. = originale l i [1 929} .Manoscritti contenuti in una busta bianca inserita in un cartoncino "B ristol" piegato sul cui ji·ontespizio scritto illanoscritti di Carlo. La numerazione dei grupp i di queste carte ha p. l pp. = pagina l e è inizio con la camicia n.1 e ha fine con la n. 9 compresa. "Il sistema marxista " capitolo I del­ r. = recto l'autografo "Socialismo liberale" (cc.1 -29). rov. = rovesciato l a , i l e [ c.1 copertina orig., foglio eli carta da lettere uso mano piegato in due, filigrana: '·'L _I & s. = sinistro l a C.ie", tit. ms., penna e inchiostro di china: I l Il sistema marxista l pag.20; d'altra mano, a mati­ ta nera, in alto a s.: cc.28, in basso a s.: 1; a c.2 fo glietto eli cartarigata da bloc-notes, su cui a s.d. = senza data penna e inchiostro di china, d'' altra mano: Forma prezzolinesca non adatta alla materia l ordine sup. = superiore l i alle idee l L II. VII (canc.:III), V. VII. (canc.:III), (canc.:IV) VL X. XI, (canc.:IX) IIL IV, tit. = titolo /i (cane. :IX), XIII. IX, l XII l rielaborare la forma di molti [periodi (?)]. Paragrafi: I miei conti col rnarxismo , cc.3--± (I-III); senza tit., ma: intmduzione: cc.5-9 (1-5); Il sistema marxista; cc.10- v. = verso 29 (1-20), c.21(12) mutila della parte inf.; cc.3--±:ms. aut. a penna, inchiostTi nero e azzurro su ab c de = testo originale cit. l tit. originali degli art. fogli di carta color avorio tagliati a metà; cc.5-9, 23-25: foglietti di carta da lettere; cc.10-20, [ ... ] = testo illeggibile 26-29: foglietti ricavati da carta da computista; cc. 11, H, 17, 19-20, 23, 27, 29: '·' collages''; cc.16 e 26 tagliate sul lato sup.; c.21 su quello inf. Data presunta: 1929 ca.]. /Il = segni di '· a capo' e eli separazione

Rosselli 1, fase. 1, s. fase.2

[1 929} "Il Dal marxismo al relJisionismo " capitolo II dell'autografo "Socialismo liberale" (c c. 1-33). [ c.1 copertina orig. da foglio di caTta da computista piegato in due, tit. ms., penna e inchiostro di china: II l Dal marxismo al reyisionismo l pag.32; d'altra mano, a matita nera, in alto a s.: cc.32, in basso a s.: 1. Paragrafi: senza tit. ma: introduzione, cc. 2-8 (1-7); Il movi­ mento operaio,cc. 9-H (8-13); Il revisionismo, cc. 15-33 (1-19); ms. aut., penna e inchiostri nero, seppia e azzurro su foglietti di carta da computista e foglietti di carta da bloc-notes color avorio; cc.2, -l:, 6, 8, 9, 12, 15, 20, 33: "collages"; cc.5-6 (4 -5) tagliate lungo il bordo inf. Data presunta: 1929 ca.].

Rosselli 1, fase. 1, s. fasc.3

[1929} ''Mm::rismo e relJisionismo in Italia ·'' capitolo 1II dell'autografo "Socialismo liberale" (cc. 1-54) . [ c.1 copertina orig. da foglio di carta da computista piegata in due, tit. ms., pe1ma e inchiostro eli china: Marxismo e reyisionismo l in Italia. l�; d''altra mano, a matita nera, in basso a cl.: l. Paragrafi: cc. 2-15 ( 1-14) Il socialismo italiano nasce. come movimento elimasse. _.. _. '''; cc.16-38 (15-37): '·' Anchela storia. breve ma intensa. del revisionismo italiano ..."; cc .39-

96 97 53 (38-52): "Con Mondolfo si chiude - speriamo provvisoriamente - la storia ... "; ms. aut. a mano, a matita nera, in alto a s.: cc.l3, in basso, a cl.: l. Le cc. 2r • li hanno num. a (pp. 112- penna e inchiostri nero, seppia e azzurro su due tipi di carta: uno uso mano color avorio, fili­ 136) la p. 120 è segnata erroneamente 121. Paragrafi: cc.2-8r. (pp. 112-12-±). '·'·....,_., lche cosa è grana: "The Best Paper macle in Docelles l vosges'", l'altro 'imperiale'' color avorio; cc.2, 5, 7-8, il liberalismo?" (p.ll2); cc. 8r.- 12r. (pp.l2-±-13-±)"....,_. metodo l liberale l ...... , (p.l2-±);cc. l2v. ­ 10, 12, 1-±-15, 19-20, 25, 31-35, 37-39, -±1--±2,50, 52-5-±:'·' collages''';cc. 9, 29, 3-±,37-38, 51: l-±v. (pp.l33-136) "...... , lconseguenze pratiche l,_,_,···· (p.l33); ms. aut., stilografica e inchiostro mutile nel bordo inf.; la c.l5 (H)v. reca, rov., la num.: ( 11) e traccia eli testo cane.; la c.27 (26) blu e azzurro, corr. a inchiostro seppia su foglietti eli carta da lettere liscia color avorio; c.5 v. reca un N.B. e, rov., la stessa num. (26) e inizio del testo sul r., cane.; a c.31 (30) framm. eli (p.ll8) è un "collage''' : sul bordo inf. framm. eli foglio bianco, aut. a penna e inchiostro seppia carta aggiunto inf. reca sul v. testo iniziale eli c.(25) cane.; la c.32 (31) v. reca, rov. , la num.(ii) sul pensiero politico eli Giuseppe Saragat; sul v. , rov., due righe cane. del testo presente sul r.; la e due righe eli testo; a c.3-± (33) v. cinque righe eli testo dedicate al pensiero di Mondolfo cane. c. H (p.l36) è un mezzo foglio eli carta da lettere uso mano color avorio, filigrana: "The Best con inchiostro; a cc.52-53 (51-52) v., rov., inizio del testo vaTiato delle stesse cc. con la rispetti­ Paper made in Docelles - vosges"; sul v. - sotto ms. aut. a penna - d'altra mano, a matita nera: va num. (51) e (52). Data presunta: 1929 ca.). ''·Rivol. Liberale". Data presunta: 1929 ca. ).

Rosselli 1, fa se. 1, s. fase. 4 Rosselli 1, fase. 1, s. fase.7

[1929} "IV", capitolo IVdell 'autografo "Socialismo liberale" (cc. 1-59). [ c.1 foglio di carta da {1 929} "f1I La lotta per la libertà " capitolo f11 dell 'autografo "Socialismo liberale" (cc. 1 lettere uso mano color avorio, filigrana: "ANTIQUE", tagliato a metà e piegato in due, scritta - -1:8). [ c.1 copertina orig. da foglio eli carta da lettere uso mano color avorio piegato in due, aut. a penna e inchiostro eli china: IV l pgg..±a; d'altra mano, a matita nera, in alto a s.: cc.58, filigrana: "The Best Paper macle in Docelles - vosges'", tit. aut. a pem1a e inchiostro azzurro: in basso a cl.: l. Paragrafi: cc.2-39 (1-38), a c.(1):Conclusione del reyisionismo; cc.-±0-59 (1- VII l La lotta per la libertà; d'altra mano, a matita nera in alto a s.: cc.-±7, in basso a cl.: l. 20), a c.-±0 (1): senza tit., ma: "Crisi del socialismo marxista'''; ms. aut., penna e stilografica, Paragrafi: cc.2-8 (1-7): ''·Socialismo liberale" a (c.2); cc.9-20 (1-12): '''La lotta per la libertà''' inchiostri nero china, seppia e azzurro su foglietti di vario tipo: carta uso mano color avorio, fili­ a (c.l); cc.20-H (12-36) senza tit., ma: '·'La posizione dei socialisti italiani eli fronte alla grana: "The Best Paper macle in Docelles l vosges"; carta patinata giallo chiaro, filigrana: '·' L _ libertà''' a (c.l2); cc.-±5--±8 (37--±0) senza tit., ma: '·'· Chiamata del popolo italiano alla rivolu­ I & C.ie''; carta patinata bianco avorio; carta leggermente ruvida giallo chiaro; num. aut. in alto zione per la libertà" a ( c.37); ms. aut., stilografica e inchiostri blu, azzurro e nero su foglietti da c.2 (1) a c.39 (38), poi ricomincia da c.-±0 (l) a c.59 (20); cc.1, 15-19, 21-22, 27, 30, 32- eli carta eli vario tipo: per macchina da scrivere color avorio, filigrana: "The Best Paper macle 33, -±1, 57: "collages"; cc.12, 22 e -±1mutile lungo il bordo inf.; a c.2 (1) v. , rov., sotto la num. in Docelles - vosges"; da lettere uso mano, filigrana: '"·L. _I. & C.ie"; per macchina da scri­ (1) inizio capitolo '·'Il superamento del Marxismo''' interrotto alla seconda riga; a c. H (13) v. , vere color avorio; patinata da lettere color avorio, filigrana: "Wavedey"; num. aut. in alto da rov., sotto la num. (13) cinque righe eli testo cane.; a c.18 (17) v. , rov., sotto la num. (18) due c.2 (1) a c.8 (7), poi da c.9 (1) a c.-±8 (-±0); cc.1-±, 17, 26-27: "collages"; cc. 2, 16, 37, 39 righe del testo presente sul r.; a c.56 (17) v., rov., sotto la num. (15) quattro righe eli testo cane.; mutile lungo il bordo inf; a c.-l (3) v. , rov., in alto num. (5), sotto cinque righe eli testo; a c.28 a c.59 (20) v. , rov.,: '''La donzelletta vien dalla campagna con l bei l panieri eli fiori e eli yiole". (20) v. , rov., sotto num. (20) due righe eli testo; a c. 33 (25) v. , rov., sotto num. (26) tre righe Data presunta: 1929 ca.). eli testo; a c.38 (30) v., rov., sotto num. (30) due righe eli testo; a c. H (33) v., rov., sotto num. (33) tre righe del testo sul r.; a c. -±2 (3-±)v., rov., sotto num. (3-±)quattro righe del testo pre­ sente sul r. ; a c.-±8( -±O)v., rov., sotto num. ( -±0) quattro righe del testo presente sul r. Data pre­ Rosselli 1, fase. 1, s. fa se. 5 sunta: 1929 ca.) .

[1929} "V il supera mento del rnarxismo " capitolo r dell'autografo "Socialismo liberale " (cc. 1-34) . [ c.1 foglietto eli carta da lettere uso mano, filigr ana: "DUALIS PP PARIS l france", piegato in due, nota aut. a penna e inchiostro azzurro: Y l Posporre. lAccennare che la razion. l fatta Rosselli 1, fase. 1, s. fase.8 dal capit. impone sempre l più ai soc. compiti liberali ecc. l Il superamento clel marxismo l pg1g -±9 a inchiostro seppia; d'altra mano, a matita nera, in alto a s.: cc.33, in basso a d.: l. {1 929} "Socialismo liberale" rielaborazione del capitolo H dell'autografo "Socialismo libera­ Paragrafi: cc.2-17 (1-16) Il superamento eli Marx ; cc.l8-3-± (17-33) senza ti t., ma: le (cc. 1-65) . [ c.1 copertina orig. da foglio eli carta da lettere patinata color avorio piegato in due, Conclusione; ms. aut., stilografica e inchiostri azzurro e seppia su foglietti tagliati elicarta da filigrana: "Waverley"; tit. ms. a penna e inchiostro azzurro: Socialismo liberale l comincia a lettere patinata, altri uso mano con filigrana: '"·The Best Paper macle in Docelles l vosges''' ; stri­ numerare pag. 58; d'altramano a matita nera, in alto a s.: cc.6-±,in basso, a cl.: l. Paragrafi: cc. scioline di carta bianca, corr. aut. a penna e inchiostro seppia, incollate sulle carte; num. aut. 2-19 (1-18) senza tit., ma: Definizione del Liberalismo; cc.20-31 (19-30) senza tit., ma: nel bordo sup. ( cc.l-16) con stilografica e inchiostro azzurro, le ( cc.17 -33) con inchiostro sep­ Socialismo e libertà; cc.32-37 (31-36) senza tit., ma: Metodo liberale; cc.38-55 (37-5-±) senza pia; cc. 5, 26, 29 mutile sul bordo inf.; cc. 9, 11-12, 16, 20-21, 28-29: '·'collages"; a c.12 (11) tit., ma: Borghesia e proletariato: socialismo, libertà, costituzione; cc.56-65 (55-6-±) senza tit., v. , rov., in alto num. (11), seguito da due righe di testo, rielaborate e presenti a c.l1(10) r.; a ma.: Attraverso il socialismo uno stato con leggi socialmente giuste e garanzie per le libertà indi­ c.20 (19) v. , rov., sotto la num. (35) tre righe di testo; a c. 30 (29) v., rov., sotto num. (-±5) tre viduali; ms. aut. a penna e stilografica, inchiostri seppia e azzurro su mezzi fogli di carta da let­ righe di testo per metà cane.; a c. 3-± (33) v., rov., sotto num.: (-±9),due righe di testo. Data pre­ tere eli due tipi: cc.2-10 (1-9), 16-31 (15-30) filigrana: "L. _L & C.ie"; cc.11-15 (10-h), 32- sunta: 1929 ca. ) . 65 (31-6-±) filigrana: "Waverley"; cc.11-12, H, 17-19: "collages"; cc. 33, 37, -±2 mutile lungo il bordo inf.; a c.5 (.f) v., rov., sotto la num.(.f)un rigo del testo presente sul r.; a c.12 (11) v. , nella parte sup., rov., num. (12) e tre righe eli testo; a c.18 (17) v., nel framm.inf. rov., num. Rosselli 1, fase. 1, s. fase. 6 (18), quattro righe e mezzo eli testo cane. a inchiostro; a c.53 (52) v., rov. , sotto num. (52) tre righe del testo rielaborato sul r.;· a c.60 (59) v. , rov., sotto la num. (59) tre righe del testo rida­ [1 929} "JJ Socialismo liberale" capitolo f1 dell'autografo "Socialismo liberale" (cc. 1-1-i). [ borato sul r. Data presunta: 1929 ca.). c.1 copertina orig. formata da un foglio di carta da lettere uso mano, filigrana: '"'the Best Paper made in Docelles - vosges''', tit. aut. a pem1a e inchiostro nel'O: VI l Socialismo liberale;d'altra

98 99 (is truttore?) del Tr ibunale Rosselli 1, fa se. 1, s. fase.9 fe bbraio ... , pp .3-3. Dattiloscritto di Carlo Rosselli inviato al Giudice di Savona. Le carte numerate da 4 a 6 copia delle precedenti (cc. 1-6). [ cc .1-3 copia dattilo­ ; altra copia a 1928-29 "J'lll Per un nuovo socialismo I. l'ideologia II . la pratica " capitolo fiJIdell 'a utografo grafata, nastro nero su carta per macchina da scrivere, filigrana: '"Extra Tena."'"' "So cialismo liberale" ultimo fa scicolo inserito nella busta bianca (c c. 1-.J5). [ c.1 copet·tina orig., cc. i-6 ( 1-3) eseguita su altra macchina da scrivere, carta carbone azzurra su fogli eli carta riso, foglio per macchina da scrivere piegato in due, filigrana: '·'·The Best Paper macle in Docelles - filigrana: '·''Extra Strong'''; corr. aut. a penna e inchiostro eli china. Data: 1927 ]. vosges", tit. aut. a penna e inchiostri blu e seppia: VIII l P el' un nuovo socialismo l I l'ideologia l Il La pratica; d'altramano a matita nera, in alto a s.: cc.-±-:1:,in basso a cl.: 1. Paragrafi: cc.2-9 (1-8) I l L'ideologia l Per un nuovo socialismo; cc.10-27 (9-26) Il problema ideologico (2); Rosselli 1, fase. 2, s. fase.5 cc.28--±5(2 7,H) II l La pratica (27); testo e corr. aut. a penna e stilografica, inchiostri nero eli china, seppia e blu su foglietti divario tipo: carta per macchina da scrivere, filigrana: '"The Best Lettere n. 1 di Emilio Lussu, Francesco Nitti, Carlo Rosselli dirette a non id. 1, Parigi, [1 930} marzo 6, pp . 2 Lettera dattiloscritta in lingua inglese. Destinatario non individuato (cc. 1- 2)j Paper made in Docelles - vosges"; carta da lettere uso mano color avorio, filigrana '·'L. _ I. & " C.ie''; carta per macchina da scrivere, colore giallo; cc.13, 32, 38: '·'collages";cc.-± e 10 mutile Copia dattiloscritta, nastro nero su carta per macchina da scrivere, filigrana: '·'•Extra Ten&'C ; lungo il bordo sup., c.3-±lungo quello inf.; a c.3 (2.) v. , rov., sotto la num.: (1) l Per un nuovo num. solo la seconda carta (2). Data presunta: 1930 ca.]. socialismo , seguono sei righe del testo presente a c.2 r.; a c.-±5 (-l-±)v. , rov., sotto la num. (-±-±) tre righe di testo. Data presunta: 1928-1929 ca. ] . Rosselli 1, fase. 2, s. fase.6

Rosselli 1, fa se. 2, s. fase.1 Lettere n.2 di Emilio Lussu, Fa usto Nitti, Carlo Rosselli dirette al Presidente Tr ibunale Penale ;llessina. 1-2. Parigi, 1929 novembre 3, pp . 2-3. Due copie dattiloscritte, la seconda di tre carte I fascicoli eli questo inserto contengono una copia dattiloscritta eli "Fuga in qnattro tempi" e numerate da 3a 5 (cc. 1- 5) . [ cc.1-2: copia dattiloscritta, nastro nero su due fogli per macchina uno studio storico su '·' Le origini del Partito Socialista Italiano e Filippo Turati", oltre a copie da scrivere, filigrana: "Extra Tenax", corr. a penna e inchiostro di china; cc.3-5: seconda copia dattiloscritte di lettere varie. dattiloscritta con altra macchina da scrivere,carta carbone azzurra su tre fogli di carta velina; le cc.-±-5recano la num. (2-3). Data: 1929 ]. Cop ia dattiloscritta, con correzioni autografe di: "Fuga in quattro tempi", pubblicata su ':4lmanacco Socialista " 1931 (cc. 1-19). [ cc.1-8 per macchina da scrivere, filigrana: ''·A.nes M.res Canson & Montgolfier l The Strongest Paper''' ; cc.9, 12-19 carta da lettere, filigrana: Rosselli 1, fase. 3, s. fasc.1 '"Originai Hinclostan Mill"; cc.10-11 carta velina; da c.1 a c.12 e 1-±nastro dattilografico e carta carbone azzurri; da cc.13, 15-19 nastro e carta carbone neri; num. ms. aut. delle cc. 10-12; num. Questo inserto presenta quasi tutto materiale manoscritto di Carlo destinato a brevi saggi, ms. a scalare delle cc.15-19; corr. con stilografica e inchiostro blu. Datazione: 1929-30 ca.]. articoli per giornali antifascisti, tracce eli testi per conferenze, etc.

[1 930} Abbozzo di ww biografia sull'ant?fascista Gioacchino Dolci (c c. 1-10). [ Ms. aut., sti­ Rosselli 1, fase. 2, s. fase.2 lografica e inchiostro nero su foglietti eli carta da lettere traslucida, filigrana: '···A.nes M.res Canson & Montgolfier" a cc.1-6; inchiostro azzmro, corr. a penna e inchiostro nero su mezzi fogli . muti­ Bozze preparatorie per un'opera dedicata alle origini del Partito Socialista Italiano e la evo­ di carta biancoavorio a cc.7 -10; c.5 (.5.)mutila lungo il bordo inf.; c.6, non num., è framm luzione ideologica di Filipp o Tu rati (cc. 1-96) . [ Ms. aut., stilografica e inchiostri nero, blu, tur­ lo lungo il bordo sup; a c.-±v., rov., sotto num. (;2.) un rigo eli testo; ms. interrotto a c.10. Data chino su fogli di carta da lettere tagliati a metà, num. moclern. a matita nera in basso a s., fili­ presunta: 1930 ca.]. grana: '"· The Archangel Mill - fabriquè en ecosse'", talvolta redatti sia sul r. che sul v. ; cc.3, 6-7 ms. a matita nera; cc.5-±-55 (senza mun. ) ms. eli altra mano;c.38 mutila lungo il bordo inf.; a c.6v., rov., sotto num. (106) due righe eli testo. Datazione incerta ]. Rosselli 1, fa se. 3, s. fase.2

[1 935} Jv!e moria di una conferenza tenuta, o alla quale ha partecipato Carlo Rosse/li. Te ma: sono state Rosselli 1, fase. 2, s. fase.3 la situazione politica europea. Nella numerazione autograjà delle carte, due di queste siglate consecutivamente con il numero 7. (c c. 1-13). [ Ms. aut., stilografica e inchiostro di china Lettere n.1 di Carlo Rosselli e Alberto Ta rchiani dirette all'an. ministro JV!o tta . Parigi, 1930 su foglietti di carta patinata color avorio; a c.8 Rosselli ha ripetuto il num. (1), per cui le cc.8-13 dicembre 2, pp . 4. Copia dattiloscritta con correzioni autografe . (cc. 1-4) . [ Copia dattiloscritta corrispondono alle cc.(1-12). Data presunta: 1935 ca.]. su carta per macchina da scrivere, filigrana: ''·Extra Strong" con carta carbone eli colore azzur­ ro; aggiunte e corr. aut. a penna e inchiostro blu. L' On. Giuseppe Motta (Airolo, 29.XII.1871- Berna, 23 .1.19-±0) avvocato, giurista, consigliere federale della CH, presidente della CH nel Rosselli 1, fa se. 3, s. fase.3 1915, 1920 e 1927, capo-delegazione presso la Società delle Nazioni, resse il Dipartimento poli­ tico (Min. degli Esteri) dal 1920 al 19-:1:0] . [1 933} Bozza diarticolo politico sulfascismo interrotta alla carta numero 15 (cc. 1-15). [ Ms. aut., stilografica e inchiostro nero su foglietti eli carta color avorio; c.2 divisa in due pezzi; alla c.6v., rov., due righe di testo sotto la num. (.i); la c.9, mutila lungo il bordo sup., reca sul v., a Rosselli 1, fase. 2, s. fase.4 rov., tre righe sotto la mun (.5.); num. delle cc.: 1-3 (1-;2.),-±(;2. ), 5 (.±), 6-8 (.:::1:.-.Q), 9 (non num.), 10-15 (.Q.-11). Data presunta: 1933 ca.]. Lettere n.2 di Carlo Rosselli dirette al Giudice del Tr ibunale di Savona. 1-2, Sauona, 1927

100 101 Rosselli 1, fase. 3, s. fase.4 e inchiostroblu su mezzi fogli di carta giallo-avorio, filigrana: "The Best Paper made in Docelles _ vosges"; num. aut.(cc.1-6); c.1 è un '·'collage"; a c.2v., rov., sotto la num.(2.) un rigo eli testo; 1935 ottobre Articolo di Rosselli contro la guerra di Etiopia (iniz. 4 ottobre 1935) (cc. 1-9). [ a c.3v., rov., sotto la num.(:'l) cinque righe del testo, poi modificato, presente sul r. Non datato]. Ms aut., stilografica e inchiostro nero su foglietti di carta patinata bianco avorio; num. aut. delle cc. (2. - 2: c.1 non num.); c.-i:mutila lungo il bordo inf.; c.9 scritta anche sul v. Data presunta: 1935, ottobre ]. Rosselli 1, fa se. 3, s. fase.11

1934 Bozza autografa di Rosselliper una cm�f'erenza dedicata alprogTa mma di "Gùtstizia e Rosselli 1, fase. 3, s. fa se.5 Lzb. ertà " (c c. 1-20). [ Ms. aut., stilografica e inchiostro nero su foglietti di carta giallo-avorio; num. aut. cc.(2-20): c.1 non num.; c.8 è un '"·collage'''. Data presunta: 193-±]. · [1 934} Articolo dedicato alla gestione op eraia delle fa bbriche (cc. 1-13). [ Ms. aut., stilogra­ fica e inchiostro blu su foglietti di carta da lettere gialla, filigrana: "The Archangel Mill / fabri­ qué en ecosse"; num. aut. da c.(1) a c.(13); a c.1 integrazioni a penna e inchiostro nero; la c.9v., Rosselli 1, fase. 3, s. fase.12 rov., sotto num.(2.)reca sei righe eli testo; a c.10v. , sotto num. (1) quattro righe di testo; a c.11 v. , rov., sotto num.(ii) cinque righe di testo; a c.12v., rov., sotto num.(1ì) cinque righe di testo; a Bozza autografa di un articolo su "Giustizia e Libertà". (cc. 1-3). [ Ms. aut., stilografica e c.13v., rov., sotto num.(ii) due righe di testo. Data presunta: 1934 ca. ]. inchiostro nero su foglietti eli carta giallo-avorio; c.1 reclatta su r. e v.; c.2 reca num. aut. (2.). Non datato ].

Rosselli 1, fase. 3, s. fase.6 Rosselli 1, fase. 3, s. fase.13 [1933-3-l] Articolo intitolato: "Orientamenti della nuovissima generazione in Italia " (c c. 1- 15). [ Ms. aut., stilografica e inchiostro nero su foglietti di carta da bloc-notes; c.1 non num., Fine 1935 - iniz. 1936 Bozza autografa del programma strategico per l' ''Alleanza Popolare num. aut. cc.(2-13): mancanti cc.(3-4); a c.lO ripetuta num. aut.(8); a c.1v., rov., num. aut.(2) Antifascista" (cc. 1-9). [ Ms. aut., stilografica e inchiostro nero su foglietti eli carta giallo-avorio; e un rigo di testo; a c.5 (7)v., rov., quattro righe di testo sotto num. (7); la c.13 è un '·' collage"; num. aut. cc.(2-9): c.1 non num. Data presunta: 1935-1936 ca.]. num. delle cc.: 1 (non mun . ) , 2 (2), 3-9 (5-11), 10-15 (8-13). Data presunta: 1933-193-± ].

Rosselli 1, fase. 3, s. fase.14 Rosselli 1, fa se. 3, s. fase.7 ... [1932} Bozza autografa per una conferenza su "Giustizia e Libertà " e alcune idee essen­ [1933} Bozza di risposta ad una recensione critica di Giusepp e Saragat (c c. 1-7). [ Ms. aut., ziali per la riPoluzione antifascista in Italia (c c. 1-5). [ Ms. aut., matita nera su mezzi fogli eli stilografica e inchiostro nero su mezzi fogli eli carta giallo-avorio; num. aut. cc. (2.-1: c.1 non carta da lettere giallo-avorio, filigrana: '·'The Archangel Mill / fabriqué en ecosse"; num. aut. num.); c.7 è un "collage" eli due carte parzialmente sovrapposte; a c.-tv., rov., inizio eli una let­ cc.(2-5), c.1 non num; testo redatto sul r. e v. di ogni carta, esclusa c.5. Data presunta: 1932 ]. tera: '·' Cher Monsieur". Data presunta: 1933 ca. ].

Rosselli 1, fase. 3, s. fase.15 Rosselli 1, fase. 3, s. fase.8 Bozza autografa di un articolo contro la politica della Chiesa Cattolica e le gerarchie eccle­ [1 931-32} Bozza di un articolo politico dedicato al conflitto di poteri tra Chiesa Cattolica e siastiche (cc. 1-5). [ Ms. aut., stilografica e inchiostro nero su foglietti eli carta giallo-avorio; cc.3- Stato Fa scista (cc. 1-11). [ Ms. aut., stilografica e inchiostro azzurro, corr. aut., penna e inchio­ -±:num. aut. (2.-:2) .Non datato] . stro blu su mezzi fogli eli carta da lettere giallo-avorio vergellati; num. aut. cc.(l-11); a c.-±v. due righe vergate a rov. Data presunta: 1932 o 1936 J. Rosselli 1, fase. 3, s. fase.16

Rosselli 1, fase. 3, s. fa se.9 Bozza autografa di un intervento per una conferenza da tenersi a Mo issac (cc. 1-6). [ Ms. aut., matita nera su mezzi fogli di Cai'ta da lettere giallo-avorio, filigTana: "The Archangel Mill / fabri­ Articolo in fr ancese dedicato a una breve storia dei g·iornali italiani prima e dop o l'avvento qué en ecosse'''; num. aut. cc.(2--±),cc. 1, 5-6 non num.; cc.1-3, 5 scritte anche sul v. Non datato] . del fa scismo. (s critto a matita!) (c c. 1-6). [ Ms. aut. a matita nera sul r. e sul v. eli mezzi fogli eli carta da lettere, filigrana: "The Archangel Mill / fabriqué en ecosse"; num aut. cc.(2-6): c.1 non num. Data presunta: 1930]. Rosselli 1, fase. 3, s. fase.17

Bozza autografa di una scaletta pro-memoria come base per un intervento ad una conferen­ Rosselli 1, fase. 3, s. fase.10 za di emigrati italiani (c c. 1-2). [Ms. aut., stilografica e inchiostro nero su foglietto eli carta gri­ gia piegato a metà; la ''· scaletta" si può riferire al materiale contenuto nella camicia n.16 di que­ Articolo, interrotto con la carta 6, dedicato all'analisi che il vecchio socialismo fa del fa sci­ sto inserto. Non datato ]. smo e alle proposte di Rosselli per una /!alida lotta al fa scismo. (cc. 1-6). [ Ms. aut., stilografica

102 103 ·-� .

Rosselli 1, fa se. 3, s. fase.13 Rosselli 1, fase. 4, s. fase.4

Bozza autografa di un articolo sulla situazione italiana. �Manca la prima carta (cc. i-6). [ Ms. Lettere n. i di Carlo Rosse/li dirette a non id. 1. Parigi, 1929 dicembre 12. Copia dattiloscritta aut., stilografica e inchiostro blu su foglietti eU carta bianco-avorio; testo mutilo della prima o di una lettera inviata da Carlo Rosse/li al direttore di un giornale (i nglese) sulla situazione dei delle prime carte; num. aut. alle cc.2-5 (3-6): cc.1 e 6 non num. Data presunta: 1935]. prigionieri politici detenuti all'isola di Lipari (c c. i-2) . [ Testo dattiloscritto, carta carbone nera su fogli di cal'ta da copia giallo-chia1·a. Data: Paris, 12 dicembre 1929 J.

Rosselli 1, fa se. 3, s. fa se.19 Rosselli 1, fase. 4, s. fase.5 Bozza autografa di un articolo politico in lingua francese (c c.J-7). [ Ms. aut., stilografica e inchiostro nero su foglietti di carta bianco-avorio; num. aut. cc.(2--±), cc.5-6 ripetono num. Parigi? 1930 gennaio. Dattiloscritto contenente, con alcune modifiche, la traduzione in lin­ aut.(5), c.7 num. aut.(6): c.1 non num. Data presunta: post 1933 ca.]. gua .fiuncese dell'articolo "La deportazione politica in Italia " [vedi: Rosselli-Cass. J, inserto III, n°20} (c c. i-5). [Copia dattiloscritta, caJ·ta carbone azzurra su fogli di carta da copia giallo chia­ ro; con. aut. a penna e inchiostro nero; a c.1 tit.: ( La situation tragique cles cleportes politiques Rosselli 1, fa se. 3, s. fase.20 en Italie). Data: [Parigi], 1930 ca. ].

[1930} gennaio, copia dattiloscritta "La deportazione politica in Italia "; correzioni autogra­ fe . (cc. J-6). [ Testo dattilografato, carta carbone azzmra su carta per macchina da scrivere extra­ Rosselli 1, fase. 4, s. fase.6 strong; corr. aut. a matita nera, penna e inchiostro blu. Data presunta: gennaio 1930]. 1930 gennaio. Dattiloscritto contenente, con alcune modifiche, la traduzione in lingua ingle­ se dell'articolo 'La deportazione politica in Italia ' [oedi: Rosselli- Cass. J, inserto III , n °20]. Ti tolo inglese: tragic situation of politica! deportees in Italy' (c c. i-3). [ Copia dattiloscritta, caJ·ta Rosselli 1, fa se. 3, s. fase.21 'T/w carbone azzurra su fogli di carta da copia giallo chiaro; a c.1 tit.: 'The trag·ic situation of politi­ 1934 Tr·accia autografa perl 'articolo difondo intitolato "Pericoli dell'esilio ". (c c.i-3). [ Ms. cal deportees in ltal.y'. Data: gennaio 1930 J. aut., stilografica e inchiostro nero su foglietti di carta da lettere grigio-chiara; num. aut. cc.(2- 3): c.1 non num. Data presunta: 193-±ca. J. Rosselli 1, fase. 4, s. fase.7

Lettere n. i di Em ilio Lussu, Fausto Nitti e Carlo Rosselli dirette a non id. 1. Parigi, [1930} Rosselli 1, fa se. 4, s. fase.1 marzo 6. Cop ia di ww lettera dattiloscritta in lingua inglese. Destinatario non individuato. Altra copia della stessa lettera in due carte, è conservata nella Cassetta 1, inserto Il, n°5 (c. i) . [ Te sto Questo inserto comprende una serie di lettere, minute autografe o copie dattiloscritte con corr. dattiloscritto, CaJ'ta carbone azzurra su fogli di carta da copia giallo chia1·o; corr. aut. a petma e aut., inviate a vari, oltre a un gruppo eli articoli in brutta copia, 'scalette' per conferenze da inchiostro blu. Data presunta: Paris, 6 marzo 1930 (?) ] . tenersi in riunioni di fuoriusciti italiani, etc.

Lettere n. i di Carlo Rosselli dirette a non id. 1, Parigi 1929 agosto 18. Jvlinuta autograjà della lettera dattiloscritta conseroata nell'inserto IV camicia n°2 (c c. i-2). [ Ms. aut., stilografi­ Rosselli 1, fase. 4, s. fase.3 ca e inchiostro azzurro su foglio eli carta da computista piegato in due; tra la fine della lettera e [1 932} dicembre. Copia dattiloscritta in lingua francese di un articolo intitolato: "Tribuna! la firma di Carlo, d'altra mano, a penna e inchiostro blu: I am. Sir. your . obeclient servant. Data: d'exception" (cc. 1-2) [ Copia dattiloscritta, carta carbone azzurra su fogli eli carta per macchi­ Paris, 18 agosto 1929]. na da scrivere giallo chiaJ'o. Data presunta: dicembre 1932 ca. J.

Rosselli 1, fa se. 4, s. fase.2 Rosselli 1, fase. 4, s. fa se.9

Lettere n. i di Carlo Rosselli dirette a non id. Parigi, 1929 agosto 18. Copia dattiloscritta Lettere n.1 di Emilio Lussa, Fausto Nitti, Carlo Rosselli dirette a Morgan. 1. Parigi, 1930 giu­ della lettera di cui all'inserto IT< camicia n°1 (c c. i-2). [ Testo dattiloscritto, nastro azzurro su gno 5. La carta 1 è copia dattiloscritta di una lettera in lingua italiana ùwiata da Lussa, fogli eli carta da copia giallo chia1·o. Data: Paris, 18 agosto 1929]. Rosselli e Nitti al giornalista americano Jl1organ e conclusa da alcune righe autograjè di Carlo Rosse/li sul verso della carta. La carta 2 (s iglata in alto -2-) contiene la parte conclusiva della traduzione dattiloscritta in lingua inglese del testo di cui alla carta 1. (c c. J-2) [ Testi dattilo­ Rosselli 1, fa se. 4, s. fase.3 scritti, carta carbone azzurra su fogli di caJ·ta giallo chiaro; a c.1v. testo ms. redatto a penna e inchiostro blu. Data: Paris, 5 giugno 1930 ] . TVarwick, 1929 ottobre 14. Copia dattiloscritta dell'articolo intitolato "Il caso del dottor Nello Rosselli " e pubblicato sul giornale inglese 'Manchester Guardian ' in da ta 16 ottobre 1929. (c. 1) . [ Te sto dattiloscritto, nastro azzurro su foglio eli carta da copia giallo chiaro. Data: Warrick, 11 Rosselli 1, fa se. 4, s. fase.10 ottobre (1929) ]. Lettere n. i di molte personalità della cultura e della politica britanniche dirette a Direttore

104 105 del "Manchester Guardian". 1. [1930} dicembre. Cop ia dattiloscritta in lingua italiana di un di carta per macchina da scrivere giallo chiaro; c.1 redatta con nastro nero, sul v. reca l'im­ app ello di personalità inglesi al g'OVer no italiano, tramite il "Manchester Guardian", per otte­ pronta rovesciata del testo realizzata con carta carbone azzurra; c.2, redatta con nastro azzur­ nere lo svolgimento pubblico di un processo politico a carico di oentiquattro antifascisti italiani ro, reca in calce formula di saluto ms. aut. a penna e inchiostro nero. Data: Parigi, 18 giugno (c c. 1 -2). L'app ello fu pubblicato sul "Manchester Guardian" in data 3 g'ennaio 1931 [ Copia 1932 l. dattiloscritta, carta caTbone azzurra su fogli di carta giallo chiaro; filigrana: '·'The Best Paper macle in Docelles - vosges"; a c.1r. tit.: "Un processo di antifascisti. Appello al governo italiano. l Al Direttore del 'Manchester Guardi an' . Data presunta: gennaio 1931 l. Rosselli 1, fase. 4, s. fase.17

Parigi? 1932 giugno? Cop ia dattiloscritta di un articolo in lingua ji-ancese dedicato al pro­ Rosselli 1, fase. 4, s. fase.11 cesso dell'anarchico Sbardellotto presso il Tr ibunale Sp eciale di Roma. Difesa di Ta rchiani e accuse al Tr ibunale Sp eciale. (c c. 1- 3) [ Copia dattiloscritta, caTta carbone nera su fogli di carta 1. Parigi, {1931} g'ennaio. Cop ia dattiloscritta di una lettera in lingua inglese inviata a un per macchina da scrivere giallo chiaro; num. in alto ( cc.1- 3). Data presunta: giugno 1932 l. editore a conjittazione di un articolo di un certo signor Villari dedicato ai processi politici in Italia. (cc. 1-3). Fo rse è questo il testo di una lettera pubblicata o datata 24 gennaio 1931. [Copia dattiloscritta, carta carbone nera su fogli di carta per macchina da scrivere, filigrana: Rosselli 1, fase. 4, s. fase.18 '·'Extra Strong", c. 1 non num. col'l'. aut. a penna e inchiostro nero. Data presunta: Parigi, gen­ naio 1931]. Lettere n. 1 di Carlo Rosse/li dirette al Direttore del "Times " 1. 1932 novembre 24. Copia dat­ tiloscritta in lingua inglese di una lettera di risposta di Carlo Rosse/li al direttore del "Times ", confidante le informazioni del corrispondente londinese del "Corriere della Sera " Gaspar ini. Rosselli 1, fase. 4, s. fase.12 (cc. 1 -2) [ Copia dattiloscritta, carta carbone azzurra su fogli di carta per macchina da scrivere giallo chiaro; corr. aut. a penna e inchiostro nero; c. 1 non num., c.2mutila della parte inf. Data: [1 931?} gennaio? Cop ie dattiloscritte di due bozze di articoli 1) ''Mussolini is always ri�h t", 2-±novembre 1932 ] . 2) "Pu blics o(ficials underfascistru le ", in lingua italiana. (cc. 1-2) [ Te sto dattiloscritto su fogli eli carta giallo chiaro non num., filigrana: ''·Extra Strong"; a c.1 testo battuto con caTta carbone azzul'l'a; a c.2 battuto con nastro nero. Data presunta: gennaio 1931 l. Rosselli 1, fase. 4, s. fase.19

Lettere n. 1 di Carlo Rosselli dire tte a (direttore del "Times "?) 1. 1933 gennaio 11. Copia dat­ Rosselli 1, fase. 4, s. fase.13 tiloscritta in lingua inglese dz: ww lettera (al direttore del "Times?) contenente una risposta al corrispondente londinese del "Corriere della Sera" Gasparini (c.1) [ Copia dattiloscritta, carta Lettere n. 1 di Carlo Rosselli dirette a Direttore del "Manchester Guardian". 1. Parigi, 1931 carbone azzurra su foglio di carta per macchina da scrivere giallo chiaro non num.; corr. aut. a fe bbraio 2. Cop ia dattiloscritta di bozza per una lettera ap erta al direttore del "ivfanchester penna e inchiostro nero. Data: 11 gennaio 1933 l. Guardian" a confutazione di uno scritto del giomalista fa scista Vi/lari. (c. 1) [ Copia dattilo­ scritta, carta carbone nera su foglio eli carta giallo chiaro, filigrana: '·'Extra Strong"; due corr. aut., stilografica e inchiostro blu. Data: Parigi, 23 febbraio 1931 l. Rosselli 1, fase. 4, s. fase.20

Lettere n. 1 di Carlo Rosselli dirette a non id. 1. Parigi, 1933 ap rile 9. Lettera in due copie Rosselli 1, fase. 4, s. fase.14 dattiloscritte in lingua inglese e indirizzata ad una personalità britannica non individuata, concernente la descrizione dell'organizzazione repressiva dello stato fascista e la sollecitazio­ [1 931} ap rile/maggio. Bozze dattiloscritte di due articoli intitolati "I misteri dell' o. r:R.A. l Un ne dell'intervento dell'opinione pubblica inglese contro le dittature fa sciste in Germania e in medico sparito da 35 giorni" e ''Bastonature e torture nella Questura di Roma l Vi nciguerra, Italia. (c c. 1-4 l 5-8) [ Doppia copia dattiloscritta, carta carbone azzurra su fogli eli carta per Rendi e vari imputati nel processo dei 24 seviziati". (c.1) [Testo dattiloscritto, carta carbone macchina da scrivere giallo chiaro; cc. 1 e 5 non num., cc. 2--±num. in alto (2-4), cc. 6-8 num. azzurra su foglio eli carta giallo chiaro non num. Data presunta: aprile-maggio 1931 l. in alto (2--±);corr. ms. a penna e inchiostro nero. Data: Parigi, 9 aprile 1933 ].

Rosselli 1, fase. 4, s. fase.15 Rosselli 1, fase. 4, s. fase. 21 [1 931] ottobre? Copia dattiloscritta di un articolo in lingua inglese dedicato alla situazione della fa miglia Ma tteotti e all'arresto del do ttor Germani. (cc. 1-2) [ Copia dattiloscritta, carta Lettere n.1 di Carlo I(osselli dirette al Direttore del "ivfanchester Guardian ". 1. Parigi, [1933} carbone azzurra su fogli di caTta giallo chiaro non num. Data presunta: ottobre (?) 1931 l. maggio 30. Copia dattiloscritta di una lettera in lingua inglese indirizzata al Direttore del "}llanchester Guardian" a coT�fittazione di una lettera del sig. Raùwzzi pubblicata dal quoti­ diano britannico, e nella quale Rosse/li jòmisce altri particolari sulla repressione degli opp osi­ Rosselli 1, fase. 4, s. fase.16 tori da parte dello stato fa scista. (cc.1-3) [ Testo dattiloscritto, carta carbone azzurra su fogli di caTta da copia giallo chiaro; cc.2-3 num. in alto; a c.3v., con nastro nero, inizio del testo presente Lettere n. 1 di Carlo Rosse/li dirette a Mister Dawnson. 1. Parigi, 1932 giugno 18. Copia sul r. Data presunta: Parigi, 30 maggio (1933)]. dattiloscritta di ww lettera in lingua inglese inviata a Al!: Dawnson (redattore del "Tirnes"?) sul caso di Germani arrestato dalla polizia fa scista. (c c. 1-2) [ Testo datt iloscritto su due fogli

106 107 Rosselli 1, fa se. 4, s. fase.22 c. 37 riprende brano inserito alle cc.16-17; num. moclern. a matita nera in basso a s.; allegato tm foglietto-scheda BNCF del 1962, recante sul v. , a matita nera: cc.36 l 5. Data presunta: 1935 ] . [1 933} Cop ia dattiloscritta in lingua inglese di una c01�(erenza tenuta in Inghilterra e dedi­ cata alla descrizione del fa scismo e alla politica estera di Mussolini. (c c. 1-30) [ Testo dattilo­ scritto, carta carbone azzmra su fogli di carta da copia giallo chiaro; corr. ms. con stilografica e Rosselli 1, fase. 4, s. fase.28 inchiostro nero; carte num. in alto. Data presunta: 1933 ] . 1935 Cop ia autografa di un discorso da tenersi durante una riunione di antifascisti e dedicato all'analisi dellepossi bilità di resistenza e della situazione italiana sotto ilfascisnw. (cc. 1-45) [Il Rosselli 1, fase. 4, s. fase.23 ms. aut., stilogTafica e inchiostro seppia su foglietti eli carta da apptmti color avorio, è la prosecu­ zione e rielaborazione del materiale contenuto nella camicia precedente: ins.IV, fasc.27; corr. e inte­ [1 933} Bozza autografa di una conferenza da tenersi tra gli emigrati italiani negli Stati Uniti grazioni aut; num. aut. cc.(2 - -±5): c.1 non num.; cc.28, 3-±, 36-37: '·'collages"; le cc. -±1,-H--±5 per sviluppare un movimento antifascista e fa re proseliti. (cc. 1-33) [ Ms. aut., stilografica e recano sul v., rov., stessa num. aut. e l'inizio del testo presente sul r.; allegato un framm.cli fogliet­ inchiostro nero su foglietti eli carta da appunti giallo chiaro, num. aut. in alto; c.2 mutila lungo to-scheda BNCF clel 1962 recante sul v., a matita nera: cc. 3-± l-±l 2. Data presunta: 1935 ]. il bordo inf.; cc.9 e 28:'·'·collages"; allegato un foglietto - scheda della BNCF del 1962, recante sul v. , a matita nera: cc. -±5 l 2 (I . Data presunta: 1933 ] . Rosselli 1, fase. 4, s. fase.29

Rosselli 1, fase. 4, s. fase.24 1935 Copia manoscritta di un discorso da tenersi durante una riunione di ant{fàscistie dedi­ cato alla critica e al ripudio della guerra diivf ussolini contro l'Etiopia. (cc. 1-13) [ Ms. aut., sti­ lografica e inchiostro seppia su foglietti di carta da appunti color avorio; num. aut. cc. (2.-12); a [1934} App unti autografi riguardanti una critica al fa scismo e il progetto di una nuova orga­ c.1 non num., tit.: Contro la guerra d'Africa; cc.(1) e "collages''; tra le cc. (11) e 13 (12) nizzazione d'Italia e dell'Europa. (cc. 1-4) [ Ms. aut., perma e inchiostro seppia su foglietti di (11): inserita tma carta "collage" num. modern. a matita nera in basso a s.: 12; in totale cc. 13; la c.(1) carta da appunti color avorio; cc.1, 3--l: prive eli num.; sul v. elic. 2 (2): '"•fase filotec1.'27?", sti­ reca il tit. eli un altro paragrafo: Guerra per la civiltà;allegato foglietto-scheda BNCF del 1962 lografica e inchiostro nero; la c.3 è scritta anche sul v.; allegato un foglietto-scheda BNCF del recante sul v., a matita nera: cc.13 l 6. Data prestmta: 1935 ] . 1962, recante sul v., a matita nera: cc.-±l 7. Data presunta: 193-ì:ca. ] .

Rosselli 1, fase. 4, s. fase.25 Rosselli 1, fase. 4, s. fase.30

1935 ap 1: -sett. Bozza autografa di uno schema di discorso da tenersi durante una riunione Fine 1935-iniz. 1936 Cop ia autograjà in lingua ji·ancese di una 'traccia ' per un discorso sulla di ant{fàscisti, dedicato all 'analisi politica della prossima guerra di Mussolini contro l'Etiopia. guerra d'Etiopia e sul jàscisnw. Seguono due carte: una in Fancese con una 'traccia ' di artz:co­ Questa bozza è pienamente svil upp ata nel manoscritto contenuto nella camicia successiva, lo su "Giustizia e Libertà ", l'altra in italiano sugli aspetti dell'ant�fàscismo (cc. 1-..J:) [ Testi ms. numero 26. (cc. 1-3) [Ms. aut ., stilografica e inchiostro nero sul r. e v. eli foglietti di carta da aut., stilografica e inchiostro azzurro sulle cc. 1-2, inchiostro nero sulle seguenti; cc. 1-3: fogliet­ appunti color avorio; num. aut. cc.(2-3), c.1 non num.; allegato un foglietto-scheda BNCF del ti di carta da appunti color avorio; c.-i:è ricavata da mezzo foglio di carta da lettere vergellata, 1962, recante sul v. , a matita nera: cc.3/3. Data presunta: aprile/settembre 1935]. filigrana non id.; cc.1 e 3 scritte anche sul v.; carte non num. a esclusione della c.(2): in totale cc.-l: num. modern. a matita nera in basso a s. Data presunta: 1935-1936 ] .

Rosselli 1, fase. 4, s. fase.26 Rosselli 1, fase. 4, s. fase. 31 1935 ap 1:- sett. Cop ia autograjà di un discorso da tenersi durante una riunione di antifasci­ sti e dedicato all'analisi della prossima guerradi ivfu ssolini contro l'Etiopia. A carta 19 è incol­ Cop ia del giornale, Organo del Partito Repubblicano Italiano, "L'Italia del Popolo" pubbli­ lato un articolo ritagliato dal giornale "New Yo rk Times ", firmato e datato 26 fe bbraio 1935. cato a Parigi da jiwriusciti italiani antifascisti, in data 30 settembre 1929 (anno IJ� n. 011):in (cc. 1-49) [ Ms. aut., stilografica e inchiostro seppia stt foglietti di carta da apptmti color avorio; prima e seconda pagina è contenuta una in tervista a Carlo Rosse/li dopo la suajitga da Lipari. num. aut. uguale a quella moderna fino a c.-:1:2: a c.-1:3 è ripetuta c.(-±2),poi la num. riprende (pp .1-8) [ Giornale composto da due fogli piegati a formare una testata formato ridotto di otto fino a c.-±9 (-±8); c.-i:è un '·'collage" di tre foglietti tagliati a mano; a c.-±-ì: (-±3)v., rov., due righe pagine complessive, sottotitolata: L'Italia libera nel mondo liberato; ultima carta (pp.7-8) strap­ iniziali presenti sul r.; allegato un foglietto-scheda BNCF del 1962, recante sul v., a matita rossa: pata verso il bordo laterale esterno; a p.8, in basso a cl.: Redattore; Aurelio Natoli l Gerente: cc.-:1:9; sotto, a matita nera: 1. Data presunta: aprile/settembre 1935 ]. Marcel Chartrain l Imprimerie clu Centaure. Data: Parigi, 30 settembre 1929 ] .

Rosselli 1, fase. 4, s. fase.27 CASSETIA 2 1935 Copia autografa di un discorso da tenersi durante una riunione ant{fascista e dedicato all'analisi del jàscismo in economia, politica e cultura. Forse questo manoscritto è il seguito del pre­ cedente contenuto nella camicia n.26. (cc. 1-35) . Ca rta autograjà (n umerata in alto: 37) separata Rosselli 2, fase. 5, s. fase.1 dal gmpp o delle precedenti ma collega ta agli argomenti delle carte 16 e 17. (c. i) [ Ms. aut., stilo­ gTafica e inchiostro seppiasu foglietti di carta da appunti color avorio, corr. e integrazioni aut.; a L'inserto V contiene, suddivisi per tipologia e intestazione, copie eli giornali, opuscoli e volan­ c.37v. , rov., num.: (38); num. aut. cc.(2 - 37): c.1 non num.; manca c.16: la num. riprende a c.17; tini antifascisti che abbracciano tm periodo di anni compreso tra il 1930 e il 1937.

108 109 16 copie del giornale clandestino pubblicato a Parigi da Carlo Rosse/li "Giustizia e Libertà " cianti agricoli in Italia ed il sindacalismo fa scista"; 11) 1933 ca. pp .8 "Giustizia e Libertà" [ Pubblicazione a cadenza settimanale, stampata su ambedue le facciate nel formato in--±0 gra­ Bollettino notizie n.6; 12) 1935 ca. pp.15. "Per ché siamo contro la guerra d'Africa ". [ Tutti gli zie a un metodo eli riproduzione fotomeccanica ricluttiva dal formato originale in-folio, su fogli opuscoli, stampati in-8°su carta velina o carta riso - con esclusione dell'ultimo, in-16°, su carta eli carta eli due qualità: 'a mano' e patinata. Posseduti i seguenti numeri: A.l, 22 (12.X.193.f); patinata gialla - recano in basso a s., a matita nera, la num. progressiva dei fascicoletti]. A.l, 23 (19.X.193-±); A.II, 3 (18.1.1935); A.II, H (5.IV.1935); A.II, 2-±(H .VI.1935); A.II, 26 (28.VI.1935); A.II, 29 (19.VII.1935); A.II, 31 (2.VIII.1935); A.II, 32 (9.VIII.1935); A.II, 33 (15.VIII.1935); A.II., 35 (30.VIII.1935); A.II, 37 (13.1X.1935); A.II, 39 (27.1X.1935); A.II, -±0 Rosselli 2, fa se. 6 (-.i:.X.1935); A.II, -±1 (11.X.1935); A.II, -i:-± (1.XI.1935) ]. L'inserto contiene documenti riguardanti il cosiddetto '·'processo eli Costanza" che vide coim­ putati Carlo Rosselli, Alberto Tarchiani e Giovanni Bassanesi - quest'ultimo come pilota dell'ae­ Rosselli 2, fase. 5, s. fase.2 reo che doveva sorvolare Milano e Torino con lancio eli volantini - bloccati dalla polizia eli fron­ tiera tedesca l'11 .XI.1931 mentre stavano per mettere in atto il progetto, incarcerati, multati ed 1 copia del giornale clandestino "La Libertà ". 1 copia della pubblicazione clandestina "Il espulsi dalla Germania il 3.XII dello stesso anno. becco giallo " e supp lemento (con dopp ione) al numero 71. Supp lemento al numero 73 de "Il becco giallo ". (cc. 1-20) [ 1) "La Libertà. Giornale della concentrazione antifascista" A.-±,n°-.i:O Processo di Costanza (n ovembre 1931) Incartamento composto da: !) Due testi di telegrammi (Parigi, 3 .X.1930), pp.1-4 in--±0 su carta velina lucida: numero monografico dedicato al inseriti nelle relative buste (n umerate 1 e 2) , busta n°1: 1 carta (telegramma): Parigi, 1931 '"·Processo De Rosa" celebrato a Bruxelles nel settembre del 1930:, 2) "Il becco giallo l dinamico novembre 11, busta n°2: 1 carta (telegramma): Parigi, 1931 novembre 19; II) Quattro buste con eli opinione pubblica Il Le bee jatme" A.VII, n°71 (Parigi, 20.XII.1930-20.I.1931), pp.1--i: su lettere e documenti (numerate da 3 a 6) contenenti busta n°,'J: 2 carte (lettera manoscritta): carta velina lucida: riproduce anche vignette satiriche antifasciste; 3-.f) duplice copia del Costanza, 1931 novembre 1925, busta n°4: 1 carta (lettera dattiloscritta): Londra, 1931 "Supplemento al n°71 del BECCO GIALLO": riproduce testualmente un opuscolo eli '·'Giustizia novembre 24, busta n°5: due carte (lettera manoscritta): Parigi, 1931 novembre 15, 1 carta (3) e Libertà" dal titolo "Massinelli e la crisi mondiale", pp.1-4 su carta-riso; 5) copia del (documento dattiloscritto) , 1 carta (4) (documento dattiloscritto), busta n°6: 1 carta (1) ( '·''Supplemento al n°73 del BECCO GIALLO": riproduce testualmente un opuscolo eli "Giustizia appunti manoscritti Rosse/li) eUarticoli (da 2 a 15) ritagliati da giornali italiani e stranieri; e Libertà" sulla crisi economica e sociale in Italia nel 1929-1930, intitolato '·'Agli operai", pp.1- III) Ritagli da giornali tedeschi, tre numeri ( numerati da 7 a 9) giornale n°7 "Deutsche 16 su carta velina lucida; tutto materiale stampato con proceelimento eli riduzione fotomeccani­ Bodensee-Zeitung" 1931 novembre 28, giornale n°8 "Konstanzer Zeitung" 1931 novembre 28, ca dai formati originali in -folio J. giornale n°9 "Konstanzer Zeitung" 1931 dicembre 3. [ 1) Una busta da telegrammi, in basso a matita nera: Carlo Rosselli; carta intestata '·'Deutsche Reichspost" con testo ms. a matita nera inviato da Parigi a firma Albert !VIene il H .XI.1931 alle 17 .30, ricevuto a Costanza alle ore Rosselli 2, fase. 5, s. fase.3 20.00 e indirizzato a: Rosselli prison lconstanze. 2) Una busta e una carta c.s. con testo telegra­ fico su striscioline eli cm·ta; mittente: Mene, Parigi, ore 16.00, destinatario: Rosselli, prigioni eli 1930-1937 12 oolantini e manife stini del mooimento "Giustizia e Libertà ". (c c. J-12) [ Ma­ Costanza, ore 18.02 del 19.XI.1931. 3) Una busta intestata "Hotel!Halm-Augensteinl Konstanz teriale contenuto in tma busta bianca: sul lato anteriore, a matita nera, dicitura presente sulla am Boclensee", indirizzo ms.: Herr Doct. l C. Rosselli l Hochgericht Gefang·nis l Konstanz con­ camicia; volantini num. moclern. a matita nera sul r. in basso a cl. 1-6) volantini - formato tenente 2 cc. con intestazione dell'albergo in alto a s.; testo ms. a penna e inchiostro nero su r. e cm.10x10 - stampati su carta-riso, recanti sul r. e v. app elli all'insurrezione contro il fascismo, v. , num. moclern. a matita nera in basso a s.: 2-3, firmato: G. Mocligliani (Giuseppe Emanuele data presunta: 1930 ca.; 7) volantino stampato in-8° su carta-riso: sul r. e v. appello allo scio­ Mocligliani, Livorno 1872-19-±7: Deputato PSI poi PSU). Data: Costanza, 25.XI.1931. 4) Una pero dei trasporti terrestri e marittimi in Italia, data: Amsterdam, novembre 1931; 8) volantino piccola busta bianca, timbro postale "STOCKWELL.S.W.9 l 25 nov. - 1931" e inelirizzo battu­ propagandistico eli "Giustizia e Libertà''' stampato in-8° su carta-velina sul r. e v. , data presun­ to a macchina con nastro azzmro: "C.Roselli, Esq. l cio Polizei l Konstanz l GERMANY'''; una ta: 193 1-1932; 9) volantino propagandistico eli "Giustizia e Libertà" stampato su carta-velina lettera su carta giallina uso mano, dattilografata sul r. con nastro azzurro, in alto a cl. : sul r. e v., data presunta: 1931; 10) volantino propagandistico di ''·Giustizia e Libertà" stampa­ "173.Brixton Road./Lonclon. S.W.9. 1 2-±.11. 31.''' ; in calce, firma aut. a penna e inchiostro nero: to su carta-riso, recante sul r. il tit.: '·'· Contro la guerra fascista! l Per la rivoluzione liberatrice l", D. Ferraro. 5) Una busta da lettere grigio-azzurra, intestazione dattilografata con nastro nero data: Roma, marzo 1933; 11) volantino propagandistico eli '"· Giustizia e Libertà" stampato su '·'Herrn l Rosselli l hier l Besirksgefa.ngnis" e in alto a s. la data: 26.11.31. All'interno tre lette­ foglietto eli carta patinata in-8° grande, recante sul r. e v. il "Manifesto l agli italiani" del 1 o re: I) Lettera ms. a penna e inchiostro azzurro su cm·ta a mano color avorio eli cc.2, filigrana non Convegno eli "Giustizia e Libertà", data: 11-12 settembre 1935; 12) Vo lantino eli '''Giustizia e id., a c.t r., a firma: Alberto (Cianca), data in alto a cl.: Parigi. 15111131; II) Lettera dattilo­ Libertà" stampato su foglietto eli carta patinata giallo-avorio in-8°, sul r. e v. il proclama: scritta, nastro nero su foglio giallo-chim·o, dalla Sez. Penale del Tribunale Provinciale; data: ''·Perché Carlo Rosselli l è stato assassinato"', data presunta: giugno-luglio 1937 J. Konstanz, 13.november 1931; firmata: Jaeclde, Biihler, Weber e firma ms. illeggibile; in basso, timbro del Tribunale; III) Copia di lettera dattiloscritta , carta carbone nera su foglio giallo chia­ ro, redatta sul r. e v., dalla Sez.Penale del Tribunale Provinciale, data: Konstanz, 2-i:.november Rosselli 2, fase. 5, s. fase.4 1931; firmata: Jaeckle, Ki.inig e Weber e firma ms. illeggibile; sul v., in basso, timbro del Tribunale. 6) Busta da lettere grigia, tit. ms.: Ritag·li Constance; contiene: t) un foglio di carta 1 O opuscoli (di cui 2 doppi) stampati da o per "Giustizia e Libertà ". 1) 1931 ca. pp.20, ''Il pro­ giallina: appunti ms. con stilografica e inchiostro nero di Carlo Rosselli nella parte sup. del r. ; gramma rivoluzionario di "Giustizia e Libertà "; 2) 1931 ca. pp .8, "Consigli sulla tattica"; 3-4) 2-15) quattordici ritagli da giomali italiani e stranieri riportanti notizie del "fatto" di Costanza: Op uscolo n. 7. Roma, 1930 gem'l.aio. due copie dipp.8l'una ''Agli studenti d'Italia "; 5) n°22. 1931 2) "Oeuvre", 12.XI; 3) "Journal", s.cl.; -±) '·' Gazzetta del Popolo''', 13.XI.1931; 5-6) '·'Corriere gennaio. pp.16, "Il processo di Lugano "; 6) n°28. 1931 giugno pp..:f, "Il testamento di ivlichele della Sera", 13-H.XI.1931; 7) '·'Il Popolo d'Italia", 13.XI.1931; 8) ''·La Stampa", 13.XI.1931; Schirl'll "; 7-8) Opuscolo n.31. Roma, 1931 novembre. due copie di pp .8 l'una (II copia priva 9-10) ''·Populaire", 16-17 [XI.1931]; 11) '·'Petit Journal"', 17.XI.1931; 12) "Aurore", pp .3-6) "L'esercito e ilfascismo "; 9) 0puscolo n.33. Roma, 1932 gennaio. pp.8 ''Ai lavoratori ita­ 17.XI.1931; 13-15) ''·Corriere della Sera", 21,22,28.XI.1931. 7) Parte del giornale ''·Deutsche liani! "; 10) 1932 ca. pp.32. Confederazione Generale del Lavoro - "Giustizia e libertà " "I brac- Boclensee Zeitung'' n°275, 28.XI.1931: a p.7 foto eli gruppo degli antifascisti italiani e degli

110 111 avvocati difensori. 8) Parte del giornale 'i·Konstanzer Zeitung" n°278, 28.XI.1931: a p.2 artico­ Rosselli 2, fase. 8, s. fase.8 lo stùla conclusione del '·'·Processo eli Costanza". 9) Copia del giomale "Konstanzer Zeittmg''' n°282, 3.XII.1931: a p. 1 un articolo sulla vicenda del fallito volo eli Bassanesi da Costanza. l. "lYia terialismo, idealismo e la teoria della iimwéilrendepraxis " (titolo posto sulla copertina del fa scicolo) . Materiale eterogeneo, manoscritto autogmfo. (c c. 1-27) [ c.1: foglio di carta grigia, tit. aut., stilografica e inchiostro nero come riportato sulla camicia, piegato in due e contente 27 Rosselli 2, fa se. 7 foglietti eli vario tipo, num. modem. in basso a s. con matita nera; testi aut., stilografica e inchio­ s1Ti nero, seppia e azzurro; cc.2, -l per macchina da scrivere, filigrana: "The Best Paper made in Questo inserto contiene la testimonianza diretta di Fernando Santi (Golese, 13.XI.1902 - Docelles - vosges", c.2 è un '"·collage"; cc.3, 5., 7, 11, 17-27 patinate color avorio, a cc.17-25r. Parma, 15.1X. 1969: nel PSI dal 1918, sindacalista , Deputato PSI nelle prime -l Legislature della num. aut. in alto ( !-IX ) contenente appunti sul pensiero politico di R. Mondolfo; c.6: framm. Repubblica, Segretario Gen. CGIL dal 194 7 al 1965 ) . Assistette alle udienze del processo di di carta uso mano grigio chiaro; cc.8-10, 12-16: da fogli per computista, filigrana: "Draconis'", Savona, ma dovette redigere il dattiloscritto nel secondo dopoguerra, basandosi su appunti presi cc.9-10 con timbro rotondo "CARCERI GIUDIZIARIE - SAVONA". Datazione incerta l · all'epoca dei fatti descritti.

Processo di Savona ( 9-14 settembre 1927) Dattiloscritto riguarda nte il processo di Savona, Rosselli 2, fase. 8, s. fase.4 redatto dall'Onorevole Ferdinando Santi e rilegato con una copertina cartonata di colore rosso cupo. (c c. 1-65) Nel risguardo della copertina un jòglio staccato sul quale è scritto: ''Processo di Il fascicolo raccoglie scritti vari di op ere e articoli, tutti autografi manoscritti. (cc. 1-99) [ c.1, Savona/resoconto/scritto dal Santi/On. Ferdinando ". è stato segnato con il numero romano I. [ Dat­ mezzo foglio eli carta da lettere color avorio, filigTana: '·'The ArchangelMill l fabriqué en ecosse''', tiloscritto, nastro nero su fogli di carta per macchina da scrivere. Ogni paragrafo è separato dal sul quale è scritto a matita nera: Il pezzo eli Catt aneo l sul supp. invernale ; cc.2-99: foglietti rica­ successivo da un foglio elicarta velina vergellata su cui è dattiloscritto con nastro rosso il tit., con vati da carte elivarie tipo, num.moclern. a matita nera in basso a s.; cc .i, 12-17, 20-29, -±5-58,61- doppia sottolinea tura; carte num. modern. a matita nera in basso a s. Privo di datazione l. 62, 90-91 ricavate da fogli per computista, filigrana: '·'Draconis"; cc.18-19 foglietti da carta per macchina da scrivere, filigTana: '·'The Best Paper macle in Docelles - vosges"; cc.63-64, 74-78 rica­ vate da fogli rigati color avorio, filigrana non id.: '·'· ... l note"; a cc.67 -71 su fogli di carta quach·et­ Rosselli 2, fa se. 8, s. fase.1 tata, filigrana: "Olcl Benaco Mill" testi d'altra mano stesi con matita nera, penna e inchiostro sep­ pia, corr. aut. di Rosselli; le carte mise. Contengono soprattutto analisi critiche eli opere studiate da Sono presenti in questo inserto un gruppo di lavori sotto forma eli appunti e eli '· brogliacci' che Carlo (autori: Marx, Feuerbach, Labriola , Mondolfo, Croce, Gentile) redatte sul r. o sul r. e v. eli Rosselli non ha avuto la possibilità eli ultimare reclazionalmente come saggi per riviste o mano­ ogni foglio; a c.65r. appunto ms. eli Gaetano Salvemini (?). Datazione incerta l · grafie da pubblicare in volume.

"'De Jvlan' (titolo posto sulla copertina del fa scicolo) . Analisi critica dell'opera di de Man: "A u Rosselli 2, fase. 9, s. fase.1 delà du maxisme ". JV!arwscritto autografo ''. (cc. 1-28) [ Ms. con corr. aut, stilografica e inchiosU'i nero e blu su mezzi fogli di carta quach·ettata redatti sul r. e v., filigrana: ··'·Draconis"; c.l:coper­ L'inserto comprende alcuni saggi in copia dattiloscritta in italiano e in francese, appunti per tina da foglio eli carta patinata grigia piegato in due, tit. ms. a penna e inchiostro nero: De Man; uno studio sulla economia italiana , appunti presi all'Università di Genova (assistente del Pro f. contiene le cc.2-28, num. aut.:(I-X,�YII). Data presunta: 19291 . Cabiati), stilati in carcere a Savona o nel confino a Lipari.

"L'economie corporatiue fa sciste ", saggio critico in lingua fr ancese; copia dattiloscritta con Rosselli 2, fa se. 8, s. fasc.2 correzioni autografe : la carta 5 è manoscritta autografa . (cc. 1-7) {1984} [ Testo dattiloscritto, nastro nero su fogli di carta per macchina da scrivere num. modern. a matita nera in basso a s.; Il fascicolo raccoglie fi'ammenti e idee per articoli e op ere, poi non realizzati o mod{ficati. le cc. 1-4 corrispondono alla num. orig. posta in alto (1- ..J:),la c.5 è un foglietto di carta patì­ (cc. 1-13) [Un foglio-contenitore eli carta piegato in due, num. moclern. a matita nera, 2; a c.1 nata color avorio, testo aut. a penna e inchiostro violetto, integrativo del testo a cA; le cc.6-7 foglio-contenitore di carta da computista piegato in due, num. moclern. a matita nera in basso a corrispondono alla num. orig. posta in alto (5-6); firma aut. in calce al dattiloscritto. Data pre­ s., tit. aut. a pmma e inchiostro nero: Il l Marxismo l I; tit. precedente a stilografica e inchiostro sunta: 1934 ] . blu, cane.: Dal / ... l movimento operaio l al revisionismo; a c.5r. tit. ms., stilografica e inchio­ stro blu: La fase relig·iosa l del l marxismo; a c.5v. , c.s., rov. : Il marxismo; cc.2 e of mezzi fogli eli carta da computista ms. su r. e v., stilografica e inchiostro nero, cane. e con. aut.; a c.2v., rov., Rosselli 2, fase. 9, s. fase.2 framm. eli copia aut. di una domanda ufficiale indirizzata: A Son Excellence le Ministre lcles Affaires Etrang·ères; a c.3 framm. eli foglio da computista redatto sul r.; cc. 6-9 ms. aut., stilo­ "Sur la situation economique et financiere de l'Italie fa sciste". Articolo in lingua fr ancese, grafica e inchiostro nero su mezzi fogli eli carta per macchina da scrivere, filigrana: '·'The Best copia dattiloscritta con correzioni e firma autografe . (cc. 1-4) Paris, 1936 gennaio 22 [ Testo dat­ Paper macle in Docelles - vosges", dedicato al Soc.ltal. (Giuliano) e redatto sul r. e v.: c.8 solo tiloscritto, nastro nero su fogli di carta patinata color avana per macchina da scrivere, con. aut. sul r.; a c.10 foglio di carta per macchina da scivere, filigrana "The Best Paper made in Docelles con stilografica e inchiostro blu; a c .i firma e datazione aut. Data: 22 gennaio 1936 l. - vosges", ms. aut., stilografica e inchiostro blu, tit.: Il problema ital.; tit. precedente, cane.: Problema della libertà: in che consista. /repubblica; cc. 11-13: fogli di carta patinata color avo­ rio ms. sul r., stilografica e inchiostri nero e blu, con. e cane. aut.; num. aut. in alto: 24, 25, 26. Rosselli 2, fase. 9, s. fase.3 Datazione incerta l. Breo.e saggio dedicato all'analisi della politica della Gmn Bretagna nei conj;·onti dell'Italia fa scista. Copia dattiloscritta in lingua inglese con correzioni autografe . (cc. 1-8) 1936 maggio 8.

112 113 [ Copia dattiloscritta, carta carbone nera su fogli eli carta patinata color avorio, filigrana: Rosselli 2, fase. 9, s. fase.8 ''·Imperial Japan Paper Galas", corr. aut. con stilografica e inchiostro nero; carte num . in alto, esclusa la prima. Data presunta: 8 maggio (1936)]. App unti e scritti brevi autografi in preparazione di un saggio sulla economia mondiale nel primo quarto del '900. (cc. J-85 compresa la copertina) Allegati due ritagli da giornali, siglati con numeri romani: l)"The New Yo rk Herald, Paris ", del 25 giugno 1930, pp. 11-12 (contenen­ Rosselli 2, fa se. 9, s. fase.4 te le carte da 48 a 85) . Il) "Il Lavoro", del 30 dicembre 1932, fi'ammento di p.i. [ c.1 foglio di carta patinata verde-azzurro contenente le cc.2-85 oltre a due ritagli di giornali; testi aut., Appunti per un saggio dedicato all'economia italiana e composti fo rse nel carcere di Saoona penna, stilografica e inchiostri di vario colore su fogli di carta da computista, filigrana; e in altri luoghi di detenzione tra la fine del 1927 e i primi mesi del 1928. (cc. J-49 comprese le '·'Leonardo da Vinci l C.C.C. M.", timbro circolare:CARCERI GIUDIZIARIE - SAVONA; le cc.3- copertine). Visono allegati quattro ritagli da giornali e riviste economiche italiane, numerati da 4, 3-1, -±8,67-68, 83-85 vergellate patinate color avorio; c.67 è mezzo foglio protocollo a righe, I a IJ: l) "Corriere mercantile " del 24-25 novembre 1927 (tra le carte 3 e 4).II) "Il Sole" de/ 23 sul r. notazioni bibliografiche d'altra mano, stilografica e inchiostro blu. Data presunta: 1927- dicembre 1927 (tra le carte 12 e 13). III) "Rivista bancaria " del 20 gennaio 1927 pp .65-68 (2 1928 ]. carte). (tra le carte 19 e 20). IV) "Il Sole" del 23 agosto 1927 (tra le carte 34 e 35 ). [ cc.1-10, 12-32, 34, 37--±8 da fogli di carta per computista tagliati in quattro parti, filigra­ na: '·'Leonardo da Vinci l C. M.''' con timbro circolare '·'·CARCERI GIUDIZIARIE - SAVONA" , Rosselli 2, fase. 10 ms. aut., stilografica e inchiostro seppia (cc. 5, 8-9 anche sul v. ); le cc.11,35 e 36,-±9sono due fogli tolti da un volume dedicato all'arte della legatura, piegati a metà e usati come contenitori L'ultimo inserto del Fondo Rosselli comprende un album che contiene ritagli da giornali ita­ rispettivamente delle cc.12-3-ie 37 --±8:la c.1 1r. reca il ti t. a penna e inchiostro seppia: Finanze liani e stranieri dedicati all'assassinio eli Carlo e Nello Rosselli eseguito da una banda eli sicari , la c.36, c.s.: Bilancia commerciale l !l. l Bilancia pag·amenti l Prestiti esteri; la c.33 è la metà eli fascisti francesi a Bagnoles-de-L'Orne il 9 giugno 1937; l"operazione fu prezzo lata e organizza­ un foglio di carta da lettere color avorio vergellata, filigrana: '' ...EVRAIN l angleterre"; a c.1 ti t. ta clall'OVRA su mandato segreto eli Benito Mussolini e Galeazzo Ciano. Seguono quattro buste aut.: Introduzione, con traccia dell'argomento. Data presunta: 1927-1928 ] . contenenti altri ritagli di articoli da giornali vari.

Album contenente i ritagli di oari giornali che parlano del delitto dei fr atelli Carlo e Nello Rosselli2, fa se. 9, s. fase.5 Rosselli a op era di fascisti francesi il 1 O giugno 1937. (cc. J-40 esclusa la copertina). Allegate quattro buste numerate da I a IV:l) Ritagli dal "Manchester Guardian" (quattro) (cc. J-8) Il) Due "Premesse per la razionalizzazione economica. " Appunti manoscritti per un saggio dedicato ritag-li dal "Ne w times and Ethiopia news" e "T/w New Statesman and Na tio n" (cc. J-4) III) Otto all'economia italiana, composti fo rse nel carcere di Sauona e in altri lu oghi didetenzione tra la fine ritagli da giornali e 1iviste jrancesi (c c. i-16) IT-) Due copie de "L'italiano di Tzmisi", un ritaglio del 1927 e i primi mesi de/ 1928. (c c. J-34 compresa la copertina) 1927-28. [ c.1 coperta in car­ da "Stampa Libera " e uno da "Nuovo Aoanti" l (cc. J-6) [ Album eli grande formato composto da toncino verde·gTigio chiaro, piegato in due, (num.cc.1,34) sul frontespizio tit. aut. a pe1ma e inchio­ quaranta fogli di carta quadrettata tenuti insieme da una spirale metallica tra due copertine eli stTo seppia: "Premesse per la / razionalizzazionc economica'''; contiene le cc.2-33, ms. aut., stilo­ cartone semirigido; tutti i fogli - num. a carte in basso a s. con matita nera - recano incollati sul gTafica e inchiostroseppia e aggiunte a matita nera su fogli di carta da computista tagliati in quat­ r. e v. ritagli da giornali contenenti articoli sulla scoperta e le indagini di polizia e magistratura tro, tutti con il timbro rotondo CARCERI GIUDIZIARIE - SAVONA, filigrana: '·Leonardo da Vinci francesi del duplice assassinio eli Bagnoles - de - L'Ome, i commenti politici e i funerali solenni a l C.C.C.M."; le cc. 29, 32-33 framm. ricavati dagli stessi foglieli carta. Data presunta: 1927-1928]. Parigi; si riportano le indicazioni ms. a penna e inchiostro nero delle testate dei giornali e quoti­ diani trascritte accanto ai ritagli dei medesimi. C.1r. '"L'Intansigeant" vendredi soir 11.6.1937, '·'Paris Soir''' vendreeli 11.6.37; c.2r. '·'Le Soir" venckedi soir 11.6.37; c.3r: "'·Le Populaire" same­ eli 12.6.37; c.3v. "L'Oeuvre" (s.d.); c.-l:r. "L'Humanité''' 12.6.37, "Corriere della Sera" 12.6.37; Rosselli 2, fase. 9, s. fase.6 , ...... �. · 1u ' .. , "D a1'l y SImtc ll' .. 1')6 . 1937 ; c.-iv.. "L e matm " 1')-· 6. . 37 ; c. 5r .."Le J our " ( s.el). ; c. 5 v. ''· P ans-M1cli Appunti manoscritti dalle lezioni di economia politica del Prof Ca biati nell'anno accademi­ 12.6.37; c.6r. '''Le Soir" samecli soir 12.6.37; c.7r. "Paris Soir" 12.6.37; c.7v. '·'L'Intransigeant"' co 1922-1923. (c c. J-14) 1922-23. [ Ms. aut., stilografica e inchiostri di vario colore su foglietti samedi soir 12.6.37; c.8r '''Le Te mps''' soir 12.6.37; c.9r. '''Le Populaire'' 13.6.37; c.9v. '"L'Oeuvre" ricavati da fogli eli carta protocollo a righe, filigrana non id.: " ROMA l .. .'·'. Data: 1922-23 ]. 13.6.37; c.10r. "L'Humanité''' 13 juin 1937; c.10v. "Le Petit Parisien" 13.6.37; c.11r. '"· L'Action Française" 13.6.37, '''Le Jour" 13.6.37; c.1 1v. "Le Matin''' 13.6.37; c.12r. '"Le Petit Journal" 13.6.37; c.12v."L'Eco de Paris" '·'Corriere della Sera'' 13.6.1937; c.13r. "Le Journal" 13.6.37; Rosselli 2, fa se. 9, s. fase.7 c.13v. "L'Epoque" 13.6.37, '·'Paris-Micli" 13.6.37; c. 14r. '''le Figaro" 13.6.37; c. Hv. "Le Soir" Dimanche soir 13.6.37; c.15r. '" Paris Soir" 13.6.37; c.15v. '''L'Intransigeant" 13.6.37; c.16r. '·'·Le "Riassunti di scritti

114 115 c.26v. "Paris Soir" 15.6.37; c.27r. '·'L'Intransigeant" 15.6.37, '·'Le Soir" 15.6.37; c.27v. "Le Collezione di manifestini ecc. l di '·' Giustizia e Libertà''' l destinati all'Italia; a matita nera, in alto

Populaire''' 16.6.37, "L'Oeuvre" 16.6.37; c.28r. '"· L'Humanité" 16.6.37, '·'Le Peuple''' 16.6.37; a s.: .5.)...... nero: Cont. r vmc1al Banl c.28v. '·' Le Petit Joumal" 16.6.37, '"Le Jour" 16.6.37; c.29r. "Le Joumal" 16.6.36 (ma: 1937), 6) Busta postale '·beige' sul cui lato anteriore, a penna e mcl�wstro . � ? � "L'Ami clu Peuple'" 16.6.37, '·'L'Epoque" 16.6.36 (ma: 1937); c.29v. '·'Le Soir" 16.6.37, "Paris l eli Nello cane.; sotto, d'altra mano, c.s.: Lettere. documenti. ecc. l ng·uardantl 1l processo eh Soir''' (17.6.37), "L'Intransigeant" 16.6.37; c.30r. '''Le Populaire''' 17.6.37, '''L'Oeuvre" 17.6.37; Costanza; in alto, a matita nera: 6). c.30v. "L?Humanité" 17.6.37, "·Le Petit Parisien" 17.6.37; c.31r. "Le Figaro" 17.6.37, '·'Le Petit 7) Cartoncino leggero color avana, piegato in due; sul frontespizio, a pen�� e inchiostro nero: Joumal" 17.6. 37, "Paris-Micli" 17.6.37; c.31v. "Le Soir" 17.6.37; c.32r. '·'L'Humanité" 18.6.37; Appunti l sul marxismo.; a matita nera, in alto as .: 8); sul v. del frontesp1z10, rov., a penna e c.32v. "Le Populaire" 18.6.37; c.33r. "L'Oeuvre" 18.6.37, "paris-Midi" 18.6.37; c.33v. inchiostro blu: MARXISMO. "Vench·ecli" 18.6.37, "L'Intransigeant" 18.6.37, "Paris Soir" 18.6.37; c.3ir. '·'Le Soir" 18.6.37, 8) Cartoncino leggero grigio chiaro piegato in due; sul frontespizio, penna e inchiostro nero: "Le Populaire" 19.6.37; c.35r. "L'Humanité" 19.6.37; c.35v. '·'L'Oeuvre" 19.6.37, "Le Peuple" Appunti l eli economia politica l scritti a Savona; a matita nera, in alto a s.: 2.)_ l cc.217. 19.6.37; c.36r. ("Le Petit Joumal" samecli 19.6.37), "L'Intansigeant" 19.6.37; c.36v. ··'Le Soir" 19.6.37; c.37r. "Paris Soir" 19.6.37; c.37v. Biglietto d'invito per assistere all'esecuzione della Settima Sinfonia eli L.van Beethoven davanti ai feretri eli Carlo e Nello Rosselli presso la '·'·Maison Appendice de Synclacats"cli Parigi il 19.6.1937; c.38r. '''Le Populaire" (20.6.37); c.38v. '"·L'Oeuvre''' 20.6.37; c.39r. "Le Petit Joumal"' 20.6.37, "Le Journal" 20.6.37, "Le Matin''' 20.6.37; c.39v. '·'L'Oeuvre''' Rosselli. App., fase. 1, s. fasc.1 22.6.37; c.40r. '·'Le Soir···· 2-±.6.37,ritaglio eli giornale non id.: '·' ...HE- Le Petit Toulousaine" 28 juin 1937. Il presente inserto contiene materiale docu�entar�o ed epis:ol�·e rigu�·dante Marion I) Busta eli carta grigia, num. modern. a matita nera in alto a cl.: l, in basso a s.: cc.8; al cen­ Catherine Cave Rosselli ( 1896-19-±9) donato clagh eredi della fam1gha Rosselh nel 2001 alla tro tit. orig. a penna e inchiostro nero: Manchester Guardian; contiene otto ritagli dal giornale BNCF e collocato nella sez. Manoscritti e Rari quale ··Appendice' alle due cassette che formano suddetto, num. moclern. a matita nera: 1-2) 12.6.1937; 3) 1-±.6.1937; -±) 15.6.1937; 5) il '·Fondo Rosselli' eli questo Istituto. L' 'Appendice'' è conclusa da tre pubblicazioni eli Sabatino 18.6.1937; 6) 23.6.1937; 7) s.cl. (ma: 1937); 8) 30.10.1937. (Nello) Rosselli ( 1900-1937) che saranno descritte qui di seguito. II) Busta eli carta bianca, num. moclern. a matita nera in alto a s.: II, a s.: cc.i, al centro: (rita­ gli eli articoli in inglese sull'assassinio dei fratelli Rosselli); contiene quattro ritagli da pubblica­ Un a cartella di cartoncino giallo riutilizzata più oolte e recante sul frontespizio: .Mamma · zioni varie: 1) "The New Statesman ancl Nation''' 19.6.1937; 2--i-) "New Times ancl Ethiopia Contiene una fo tocopia con l'elenco del materiale allegat?. Una fotocopia �al �·iornale "The News" 26.6.1937: tre fogli ritagliati dal giornale e incollati insieme. Guardian ", 19.!.2001, p.27, in memoria di Jo hn Rossellt. lJ_na j�tografia �n bwn�o e ner ;o, III) Busta grande eli carta bianca, num. moclern. a matita nera in alto a s.: cc.16, in alto a cl.: III, 19,.J:x2.J: cm., incollata su cartoncino rigido; sul o. , a penna, l nomt delle allteoe: ultlmo nell e­ al centro: (ritagli eli giornali in lingua francese riguardanti il delitto Rosselli); contiene seelici rita­ lenco quello di iv!. C. Cave -3° da destra 1° fila. (n ota autografa di Mari011. C.) (cc. 1--+) . gli da giornali e riviste francesi: 1) '"·Journal cles Nations" ( 16.6.1937 ?); 2-3) '·'L'Oeuvre" 20.6.(1937): due ritagli incollati insieme; i -5) "Republique clu Var - Toulon" 22.6.1937; '·'Eclaireus de l'Est" 2-±.6.(1937); 7-8) '''Lllumanité''' 27.6.(1937); 9-12) '·'·Detective''' n°-±51 17.6. Rosselli. App., fase. 1, s. fasc.2 1937; 13 - 15) '·'Detective" c.s.; 16) Ritaglio da giornale non id., data a matita nera: 13 juillet 38. IV) Busta eli carta bianca, num. moclern. a matita nera in alto a cl.:IV, a s.: cc.6, al centro: Lettere n. 1 di Marion Cave Rosselli diretta a "Dear Friends" (n on id.). 1) Courmayew� 1929 (giornali e ritagli eli articoli da giornali eli fuoriusciti italiani riguardanti il delitto dei fratelli aO'osto 26. [ c.1 redatta sul r. e v., stilografica e inchiostro blu su foglio di carta da lettere '· impe­ Rosselli); contiene sei copie eli giomali o parti eli giomali: r�le' giallo chiaro danneggiato dall'acqua, filigrana: '·' Cervais''' . Data: '· Villa Brocheul' - 1) '·'Stampa Libera" n°9, 19.6.1937; 2-3 e -i--5)'·'' L'Italiano di Tunisi" A.2 n°35, 20.6.1937 e Courmayeur, 26 agosto 1929 ]. A.2 n°36, 27.6.1937; 6) "Nuovo Avanti", -i-.7.(1937).

Rosselli. App., fase. 1, s. fasc.3 In fondo alla "CASSETTA 2" sono sistemati otto inserti in cui era contenuto tutto il materia­ le riordinato e distribuito nelle due cassette del "Fondo Rosselli": Tr e documenti riguardanti Mario n Caoe Rosselli: 1) Copia conforme in francese rilasciata a 1) Cartoncino leggero color beige piegato in due; sul frontespizio, a penna e inchiostro nero: Parigi, 17.10.1938 del certificato di nascita di Marion paoe. 2) Decreto di equipo�lenzr;t del bac­ Manoscritti eli Carlo; a matita nera, in alto a s.: cc.372, più in basso: 1; sul piatto posteriore, l a calaureato britannico per l'insegnamento secondarw con quell� france�e, nlr:-scwto . d� � scritta trasversalmente a penna e inchiostro nero in alto a d.: Manoscritto originale l italiano di Faculté cles Sciences de l'Université di Parigi, 13.1.1939. 3) Certificato dl Studl Superwn m l ''·Socialismo Liberale". Biologia Generale rilasciato a: Rosselli, Marion dalla Faculté des Sciences dell'Unioe�'Sità di 2) Cartoncino leggero color '·beige' piegato in due; sul frontespizio, a penna e inchiostro nero: da un mo ·setto metall1co nel­ Parigi, il 2.:t.6. 1939. (cc. 1-3) [idocumenti sono tenuti insieme . � Manoscritti e lettere l I-MS. corretto eli '·'·Fuga in quattro tempi" l II - MS. eli un saggio su Turati l'angolo superiore sinistro; c.1 dattiloscritta con nastro azzurro s�1 �ogho cl1 cart� bollata color l III - Lettera all'on. Motta di Rosselli e Tarchiani l IV - Lettera al Giudice del Processo eli m basso a s. tl ro el t ·a­ avorio, vergellato, filigrana: '"REPUBLIQUE FRANCA�SE - 1937''; . . � . � ; Savona l V-Lettera la Presidente del Tribunale Penale di Messina, l di Rosselli, Lussu e Fausto timbro del comm1ssanat cl1 pohz1a: 17 duttore giurato Raoul Aghion e in basso al centro . . ? . Nitti ; a matita nera, in alto a s.: cc. 132, più in basso: 2.).. Arroncliss. - Paris', a cl. firma aut. del traduttore e del comm1ssano, a pem1a e mchwstro bruno; 3) Cartoncino leggero grigio-chiaro piegato in due; sul frontespizio, a penna e inchiostro nero: c.2 prestampato su carta color avorio, compilato a pem1a e inchi�stro ne:·o con firn�a aut. segre­ manoscritti - Discorsi + articoli ; a matita nera in alto, a s.: c.176 l a)_. tario della Fac. di Scienze; c.3 certificato prestampato su carta gmllo ch1aro, compilato a penna -±) Cartoncino leggero grigio-chiaro piegato in due; sul frontespizio, a penna e inchiostro nero: e inchiosu·o nero: firme aut. o applicate col timbro ]. Lettere. articoli, discorsi l destinati al ptù)blico ing·lese e francese; a matita nera in alto, a s.: cc. 187 l .i). . 5) Cartoncino leggero giallo chiaro, piegato in due; sul frontespizio, a pe1ma e inchiostro nero:

116 117 Rosselli. App., fase. 1, s. fase.4 Rosselli. App., fase. 2

Lettere n.8 di 'Francoise ' dirette a J11arion Ca/Je Rosselli: 1) s. l., 1939 maggio 21; 2) s.l., 1939 Questo inserto comprende due volumi a stampa e un estratto da rivista, opere eli Nello maggio 24; 3) lvryS. et ili., 1939 mag'gio 28; 4) !IJTY S. et AI., 1939 giugno 6; 5) s. l. , 1939 gùt­ Rosselli, pubblicate tra il 1927 e il 1935 e qui catalogate in ordine cronologico. gno 8; 6) s. l. , 1939 giugno 1 O; 7) s. l. , 1939 giugno 13: la lettera si interrompe con questa carta 1; 8) s. l., 1939. (cc. 1-13) [ lettere ms. a penna e inchiostro nero su fogli di carta da lettere eli A) ROSSELLI, Nello. Mazzini e Bakounine: 12 anni eli movimento operaio in Italia (1860 - due tipi: cc.1-2, 7-13 carta velina grigio chiaro, filigrana: '·' Canson et Montgolfier l Strongest 1872). TORINO, Fratelli Bocca Editori, 1927. VIII, -i:Hpp. 20 cm. [ sull'occhietto dedica auto­ Paper", cc.3-6 patinate color avorio. Data: 21.5 - 13.6.1939 e s.cl. ]. grafa di Nello Rosselli al fratello Carlo, penna e inchiostro nero, data aut.: Firenze, 10.3.1927; tra la dedica e l'occhietto, d'altra mano a matita nera: Nello Rosselli ; in basso, timbro rotondo '·'PROCURATORE DEL RE -IN COMO" l. Rosselli. App., fase. 1, s. fase.5 B) ROSSELLI, Nello. Carlo Pisacane nel Risorgimento italiano. TORINO, Fratelli Bocca - n. H). Lettere n.2 di Marion Cave Rosse/li dirette a Giorgina Zabban (Zia Gì) : 1) Larchmont l N.Y. , Editori, 1932. XVI, -i:67pp. 18 cm. ( Biblioteca di Storia Contemporanea 1945 agosto 24; 2) St. Augustine (Florida), 1946 magg-io 11. (cc. 1-6) [ cc.1--± lettera datti­ logTafata con nastro nero, a c.2v. continua a penna e inchiostro nero su fogli di carta da lettere C) ROSSELLI, Nello. Nuovi documenti inglesi su Carlo Alberto principe di Carignano. Annuario del Istituto Storico Italiano color avorio redatte sul r. e v., filigrana: "Letter Papers l Highland Linen", le cc.3--i:carta velina BOLOGNA, Nicola Zanichelli Editore, 1936. Estr. da: ''' R. e Vo l. I, (1935) pp. I, [91l -126 25 cm. giallo chiaro; cc.5-6 dattilografate con nastro nero su fogli di carta da lettere intestata '·'The per l'Età Moderna Contemporanea", Buckingham l St. Augustine - Fla." con stemma, carta color avorio. Data: 24.8.19-i:5,11. 5.19-±6l.

Rosselli. App., fase. 1, s. fase.6

Lettere n.1 di Marion Rosse/li dirette a 'mamma diLuci ano' (domestica). 1) (L ondra) , 1948 settembre 23, lettera in fotocopia (c.1). [ fotocopia "collage" con testo sul r., riprodotta dall'ori­ ginale redatto su r. e v. Data: Hillcroft Crescent 27, W. 5. (Ealing - Londra), 23.9.19-i:8 ].

Rosselli App., fase. 1, s. fase.7

Lettere n. 1 di J: De iV/o ro Giafferi dirette a 1vfa rion Rosse/li. 1) Parigi, 1948 ottobre 3: lettera dattiloscritta, firma autografa . (c.1) [ lettera dattiloscritta con nastro violetto su carta intestata color avorio, filigrana: '··B F K RIVES'", firma aut. a penna e inchiostro blu. Data: Parigi, 3.10.19-±8 ]. .

Rosselli. App., fase. 1, s. fase.8

Lettere n.1 di Marion Rosselli dirette a non id. (ma: J: De Mo ro Giafferi). 1) Londra, 1948 ottobre 6. Destinatario non indicato nella lettera, ma identificato con l'a/Jvocato r: De jj,Jo ro Gia.ffèri. Cj i: camicia n°. 7 di questo inserto. (cc.2) [ lettera ms. aut. a penna e inchiostro nero su fogli di carta rigata giallo chiaro. Data: LondTa, 6.10.19-±8l·

Rosselli. App., fase. 1, s. fase.9

Lettere n.2 di Amelia Rosse/li dirette a Marion Rosselli. 1) Firenze, 1949 maggio 28 (c. 1 + 1 busta) ; 2) Firenze, 19.:;9 giugno 7 (c . 1 + 1 busta) [ lettere ms. aut. a penna e inchiostro blu su foglietti di carta da lettere color avorio, filigrana: non id.; buste da lettere bianche, indirizzo aut. ms. c.s. Data: Firenze, 28.5 - 7.6.1949 ].

Rosselli. App., fase. 1, s. fase.10

Gaetano Salvemini in memoria di Marion Rosse/li. 1949 no/Jembre. Es tratto dalla Rivista "Il Ponte", n°.11 (c c.2) [ pieghevole stampato su cartoncino ;Fabriano' a mano ruvido color avorio: a c.1r., frontespizio con il titolo, a c.2r. testo del necrologio. Data: novembre 1949 l.

118 119 INDICE DEI NOMI

Aghion Raoul; 117 Brogi famiglia; -:1:2 Agnoletti Enzo Enriquez; 35; 37 Buelùer (magistrato di Costanza); 111 Aleramo Sibilla; 73 Bmattino; cfr. Rossi Ernesto Alinari (famiglia); -:1:2 Amendola Giovanni; XV; XVI; 25; 3-:1: Cabiati Attilio; XV; 113; 11-:1: Angeloni Mario; 87; 89 Cadorna Luigi; XIV Anglus, pseud.; cfr. Benaim Angelo Cafiero Carlo; 68 Ansaldo Giovanni; 55; 71; 82 Calabi (avv. ); 5-:1: Antonelli CarancUni Maria; 87 Calamanch·ei Piero; XV; -:1:; 3"1:;35; 36; 37; 38; Artom Eugenio; 70; 71 39; 7"1:;76; 83 Ascoli Max; -:1:7; 52; 58; 77 Calamanch·ei Rodolfo; 1; 55 Asquith Herbert Henry; 26; 27 Calcagni Abrami Artemisia; JL"'C II Assirelli Marco; 8 Calloni Marina; IX; JL"'\. 1; 8; 9; 18; -:1:1; -±5; 50; Assunta ( nurse dei piccoli Rosselli); 15 51; 57; 59 Attlee Clement; 36 Calogero Guido; 35; 36 Calosci Umberto; 7i Badoglio Pietro; 5-± Calosso Umberto; 87 Bahmin Mikhail; 2"1:;28; -:1:-:1:;68 Cambray-Digny (famiglia); 1 Balabanoff Angelica; 55 Cambray-Digny Luigi Guglielmo; 1 Barbadoro Bernardino; 68 Campoclonico Aldemiro; 2 Barbera Piero; 2 Campos Lea; 27 Bargellini Piero; 5 Camus Albert; 58 Bassanesi Giovanni; -:1:6; 79; 87; 88; 89; 111 Canetti Elias; 59 Basso Lelio; 77 Cantoni Orvieto Laura; XII; XVII; 8; 15; 18; Bauer Riccardo; XVI; XVII; 76 19; 53; 55; 72 Becciolini Giovanni; 3-:1: Capitini Aldo; 35 Bechelloni Antonio; -:1:5 Capon Giacomo; -±5 Benaim Angelo; 70 Caponì Jacques; -±5 Bernabei Alfio; 52 Cardarelli Vincenzo; 73 Berneri Camillo; 78 Carducci Giosuè; 73 Berti (famiglia); 1 Carletti Annibale; 7-:1: Beveridge William; 36 Carocci Alberto; 55 Bi (nomignolo eU Amelia); 20 Caraglio Diego; 8 Bibolina (nomignolo di Amelia); 20 Carrà Carlo; 3 Birken Lawrence; 11-:1: Carrara Mario; 72 Bises Emanuel; -:1:2 Casali Antonio; -:1: Bises Bara; -:1:2 Cassel Gustav; 114 Bobbio Norberto; XVIII Casucci Costanzo; 18; 28; 51 Bocci Enrico; 5; 39 Cattaneo Carlo; H; 72; 73; 113 Boccioni Umberto; 3 Cave Rosselli Marion Catherine; XV; XVI; XVII; Bonsanti Alessanch·o; 5 XIX; 7; 18; 21; i1; i"':;i5; 48; 50; 52; 53; 5-:l:; Bordonaro Antonio; 81 55; 57; 65; 76; 78; 80; 81; 87; 88; 117; 118 Bortone Leone; 65 Ceccuti Cosimo; XXI Boselli Paolo; XVII Cech·oni Lorella; L"'C ; 8; 18; -±5; 50; 51 Bourbon Del Monte Fiammetta; 13 Chabod Federico; 30

121 Chartrain Marcel; 109 Engels Friech·ich; 68 Jahier Piero; 74 Meinecke Friedrich; 68 Chiappelli Alessandro; 2 Ercole Francesco; 82 Jannaccone Pasquale;XV; 20 Melì (nomignolo di Amelia); 20; 25; 29 Chimirri Lucia; XXII Melina (nomignolo di Amelia Rosselli, figlia di Churchill Winston; 54 Fabiani Mario; 38; 83 Keynes Jolm Maynard; 36 Carlo); XVIII; 58 Ci (nomignolo eli Aldo); 20 Fabris G. A.; 8 Ki�g Henry Bolt�n; 81 Melottolino (nomignolo eli Amelia); 20 Ciampino (nomignolo di Carlo); 20 Facchinetti Cipriano; 26; 88 Klimt Gustav; XI Mene Albert; 111 Cianca Alberto; 55; 78; 111 Fancello Francesco; 55 Krauss Karl; XI Merli Stefano; 77 Ciano Galeazzo; 55; 57; 82; 115 Fantappié Pietro; 2 Kuliscioff Anna; XVI Mì (nomignolo di Amelia); 20; 21; 23 Ciarlone (nomignolo di Carlo); 20 Fantozzi Renzo; 89 Mieli Virginia; 42 Ciccio (nomignolo di Carlo); 20; 30 Faravelli Giuseppe; 75 La Malfa Ugo; 35; 36; 37; 83 Mietta (nomignolo di Amelia); 20 Cinnepino (nomignolo di Aldo); 20 Farinacci Roberto; 83 La Pira Giorgio; 37 Mimer-Gibson Arethusa; 43 Ciribicoccola (nomignolo eli Amelia); 20 Fasola Maria; 13 Labriola Antonio; 113 Milosz Czeslaw; 58 Ciuffoletti Zeffiro; IX; XV; XVII; XVIII; XXI; Father Bear; cfr.Sal vemini Gaetano Labriola Arturo; 77; 78 Mimmola (nomignolo di Amelia); 20 XXII; 7; 11; 18; 20; 28; 50; 51 Ferrero Lombroso Gina; cfr. Lombroso Ferrero Leone XII (papa); 43 Mimmolina/o (nomignolo eli Amelia); 20 Ciumpetto (nomignolo eli Carlo); 20 Gina Levi Montalcini Rita; 19 Minervinio Antonino; 20 Codignola Tristano; 35; 36; 37; 38 Ferrero Guglielmo; XIII; XV; 8; 29; 50; 71; 72 Levi Alessandro; XIV; XV; XVII; 8; 9; 15; 27; Modigliani Giuseppe Emanuele; 78; 111 Coli; 2 Ferrero Leo; XIII; 8; -±9;50; 70; 71; 72 33; 46; 48; 49; 55; 65; 68; 71; 72; 73; 75; 76 Mondolfo Anita; 95 Colorni Vittore; 28 Feuerbach Ludwig; 113 Levi Angelo; 42 Mondolfo Rodolfo; 113 Console Gustavo; 4; 34; 76 Finzi Ida '-'"Haydeé"; 12 Levi Carlo; XVII; 55 Mondolfo Ugo Guido; 75; 77 Conti Angelo; 8 Fiori Giuseppe; IX; 7 Levi Giuseppe; 19 Montale Eugenio; 5 Conti Primo; 3 Foa Vittorio; 35; 36; 55 Levi M. A.; 70 Montanelli Giuseppe; 91 Corradi Gian Luca; X,\I; XXII Fonterossi G.; 70 Levis Sullam Simon; 27 Moravia Alberto; 55 Corradini Enrico; XIII; 2 Forti Aldo; -±8;57 Lilla (nomignolo di Amelia); 20 Morgan (giornalista); 81; 105 Corsi Carlo; 3 Freud Sigmuncl; 58 Limentani Giacoma; 26 Mortara Alberto; 55 Corsini (famiglia); 1 Fucks Robert; XI Lloyd George David; 26; 27 Moro Giafferi Vincent; 88; 118 Corsini Filippo; 2 Furno Carlo; 35 Lombardi Riccarclo; 35; 36 Morpurgo Giacomo; XIII Costa-Zalessow Natalia; 7 Lombroso Ferrero Gina; XIII; 8; 50; 71; 72 Morra Umberto; XVI Crispi Francesco; 1; 71 Gabriolo (avvocato); 26 Loria Achille; 19 Motta Giuseppe; 80; 100; 116 Cristofani Raffaele; 5 Galleni Rodolfo; XXI; X,'\:II Luchaire Fernanda; 70 Murri Romolo; 1 Croce Benedetto; 3; 35; 67:, 68; 69; 73; 113 GaTgàno Giuseppe Saverio; 8; 73 Luchaire Jean; 55; 70 Mussolini Benito; XVI; 52; 55; 57; 71; 78; 79; Garoglio Diego; 2 Lussu Emilio; XVII; 34; 35; 55; 57; 78; 80; 81; 80; 82; 83; 106; 108; 109; 115 D'Annunzio Gabriele; 2; 8; 45 Garosci Aldo; 8; 43; 54; 55; 57; 65; 87 101; 105; 116 D'Onofrio Giovanni; XXI; XXII GarribbaPupa; 21; 52 Luzi Mario; 5 Nathan Levi Sarina; 27; 28; 42; 43; H Da Bove Lorenzo; 79 Gasparini (corrispondente londinese del "Cor­ Luzio Alessanch·o; 68 Nathan Ada; 43 Dalla Vo lta Riccardo; XV riere della Sera"); 107 Nathan Adolfo; 43 Dawnson Geoffrey; 106 Genazzani Umberto; 17 Mac Namara; 27 Nathan Alfredo; 43 De Blasi Jolanda; 12 Gentile Giovam1i; 3; 73; 113 Mahler Gustav; XI Nathan Beniamino; 43 De Bosis Lauro; 28 Germani (medico); 106 Maionchi Simona; 11 Nathan David; 43 De Man Henri; 65; 66; 112 Ginzburg Leone; 20 Manin Daniele; 8 Nathan Emichetta; X; 42; 43 De Moro Giafferi V.; 118 Ginzburg Natalia; 19; 20; 27 Mann Thomas; 59 Nathan Ernesto; X; 42; 43 De Nobili GinevTa; 13 Giolitti Giovanni; 1; 30; 71; 74 Mao; 38 Nathan Filippo; 42; 43 De Rosa Fernando; 78; 79 Gobetti Piero; XV; XVI; 26; 33; 69; 70; 76 Marchi Giovam1i; 5 Nathan Giuseppe; 43 De Sanctis Alfredo; XI Greppi Antonio; 75 Marchini Sergio; XXII Nathan Harriet; 43 De Viti De Marco Antonio; 33 Guevara Ernesto (detto Che); 38 Marcone Costanzo; XXII Nathan Hemy; -±3 Del Vivo Caterina; 8; 19 Guicciardini (famiglia); 1 Mariani Teresa; 64 Nathan Rosselli Giannetta '·' Janet"; XII; 8; 43; Delle Piane Mario; 35 Mario White Jessie; XII H Depretis Agostino; 71 Hampmann; 64 Mario Alberto; XII Nathan Moses Mayer; 42; 43 Detti Edoardo; 37; 38 Hitler Adolf; 57 Marx Karl; 27; 35; 113 Nathan Sara; X Dickens Charles; 43 Hobson John Atkinson; 114 Mastellone Salvo; IX; XVIII Nathan Walter; 43 Dolci Gioacchino; 101 Howells Vincent; 34 Mastri; 2 Natoli Aurelio; 79; 109 Dontsay; cfr. Nathan Levi Sarina Matteotti Giacomo; XV; XIX; -±;34; 49; 74; 76 Nenni Pietro; 26; 27; 34; 36; 37; 77; 78 Duse Eleonora; 8 Ibsen Heimik; 64 Maturi Walter; 67; 69 Nettlau Max; 68 Isastia A1ma Maria; X Mazzini Giuseppe; X; 8; 24; -±2;43; H; 67; 68; Neunann Emma; 43 Einaudi Luigi; XV; 20; 26; 27; 74 72; 73; 74; 119 Niccoli Alfredo; 34 Emery Luigi; 76 Jaeclde (magis1mto di Costanza); 111 Mazzini Sergio; XXII Niccolini (famiglia); 1

122 123 Niccolini Ippolito; 1 Pirino (nomignolo eli Carlo e Nello); 20 Rossi Ernesto; XVI; 5; 28; 3-1;38; 39; 74 1ò desco Emilia; i3 Ninnolino (nomignolo di Nello); 10; 63 Pirnla (nomignolo eliAmeli a); 20 Rotschilcl (famiglia); 43 To desco Luisa; 55 Nino (nomignolo di Nello); 20 Pisacane Carlo; XVIII; 67; 68; 119 Ruffini Agostino; 43 To gliatti; XVIII Nissim; 27 Pispolino (nomignolo eli Carlo e Nello); 20 Ruffini Giovanni; 43 Toniolo Giuseppe; 1 Nitti Francesco Fausto; XVII; 34; 80; 81; 105; Pistelli Nicola; 37 Torrigiani (famiglia); 1 116 Pizzetti Ildebrando; 24 Sacerdoti Mariani Gigliola; XXI; 17; 22 Tranfaglia Nicola; IX; XV; XVIII; XXI; 10; 46 Nitti Francesco Saverio; 78; 101 Po (nomignolo eliNello ); 20 Salandra Antonio; 30 Tr aquandi Nello; 5; 34; 38; 39; 55; 7i; 88 Pozza Giovanni; 64 Salvemini Gaetano; XIII; XV; XVI; XVII; 3; -l:; Traxler Nerina; 13 Oliva Domenico; 64 Pratolini Vasco; -l: 5; 19; 2-1; 26; 28; 29; 33; 34; 35; 38; 39; -l:-±; Tremelloni Roberto; 77 Orvieto Adolfo; 2; 8; 9 Prezzolini Giuseppe; 2; 3; 73; 74 49; 54; 55; 58; 59; 65; 67; 68; 69; 70; 71; 73; Treves Claudio XVI; 3; 33; 74; 75; 77; 78 Orvieto Angiolo; XII; XIV; XVII; 2; 8; 13; 15; Priacel Stefan; 65 76; 78; 83; 87; 88; 113 Treves Paolo; H; 55; 69 70; 72 Santi Ferdinando; 79 Tumiati Corrado; 64 Orvieto Annalia; XII Quadrio Maurizio; XII Saragat Giuseppe; 36; 37; 55; 77; 78; 80; 99; 102 Turati Filippo; XVI; 30; 33; 39; 66; 68; 71; 76; Orvieto Cantoni Laura; cfr. Cantoni Orvieto Satiro; cfr. Traquandi Nello 78; 79; 80; 81; 87; 88; 89; 100 Laura Rabano Mauro, pseud.; cfr. Treves Claudio Sbardellotto Angelo; 107 Orvieto Leonfrancesco; XII Radius Zuccari "Neera" Anna; 8; 9 Scalfari Eugenio; 36 Umberto II eli Savoia (re d'Italia); 78 Oxilia ltalo; XVI; XVII Ragghianti Carlo Luclovico; 35; 37 Schiaparelli Luigi; 68 Usiglio Angelo; 43 Ramat Raffaele; 35 Schiavi Alessanch·o; 7 -l: Pacciardi Randolfo; 74; 78 Ramorino Tommaso; 3-l:;74 Schirru Michele; 11 O Vmmucci Dino; 5; 74 Paggi Roberto; 2 Renan Ernst; 29 Schubert Franz Peter; XI Venturi Lionello; 55 Pagliarini Gastone; 88 Ricci Umberto; 7 -l: Segreto Luciano; XIII Vieusseux Gian Pietro; 68 Pallina (nomignolo di Amelia); 20 Rigola Rinaldo; 74; 77 Serao Matilcle; 45 Villari (giornalista) ; 106 Panella Antonio; 68 Roclolico Niccolò; 68 Serpieri Arrigo; XV Vinciguerra Mario; 106 Pannunzio Mario; XXI; 87 Roosevelt Eleonor; 52 Beverini Gino; 3 Vischioni Felice; 89 Pantaloni Maffeo; 7-± Roosevelt Franldin Delano; 54; 59 Sighele Scipio; XIII Visciola Simone; XXI; XXII Paoli Cesare; 68 Rosadi Giovanni; 3 Silone Ignazio; 37; 55 Vittorelli Paolo; 37 Papini Giovanni; 2; 3; 73 Rosselli Alberto; XVIII; )L"'C II; 17; 18; 22; 31; Soffici Arclengo; 3 Vittorio Emanuele III (re d'Italia); 3 Parclo-Roques Giorgina; cfr. Zabban; Giorgina 48; 50; 58 Sonnino Siclney; 1; 30 Volpe Gioacchino; XVII; H; 68; 69 Parri Ferruccio; XVI; XVII; 34; 36; 37; 55 Rosselli Aldo; IX; X; XI; XII; XIII; XIV; )L"'C I; -l:; Spaak Paul-Henry; 78 Pascoli Giovanni; 58; 73 7:, 10; 12; 13; 1-±; 15; 18; 20; 33; -±2; -±6; 49; Spini Giorgio; -l: Wagner Otto; XI Pavese Cesare; 89 63; 64; 65; 91 Spini Valdo; XXI Webb; XV Pavolini Alessandl'O; 70 Rosselli Aldo (figlio eli Nello); XVIII; )L"'C II; 7; Sraffa Angelo; XV Weber (magistrato eli Costanza); 111 Peel Arthm George; 11-± 48; 58 Sraffa Piero; XV Weiss Franz; 77 Pellom:; 1 Rosselli Amelia (figlia di Carlo); H; -45;48 Wilson George; 28; 70 Peruzzi (famiglia); 1 Rosselli Andrea "Aghi"''; XVIII; H; 45; 48; 58 Tamburini Tullio; -l: Perrone Compagni (marchese); -l: Rosselli Angiolo; 43 Tarchiani Alberto; 79; 80; 88; 100; 107; 111; Zabban Giorgina (zia "Gì"); XII; 8; 13; 15; 2-4; Pertini Sandro; XVI; 34; 30 Rosselli Cave Marion Catherine; cfr. Cave 116 50; 51; 55; 118 Pescetti Giuseppe; 1; 3 Rosselli Marion Catherine Tawney; XV Zabban Giulio (zio '·'Giù"); XII; 8; 2i Pi (nomignolo eli Carlo); 20 Rosselli Giuseppe Emanuele '·'Joe'''; X; XI; XII; Tirillina (nomignolo di Amelia); 20 Zamboni Anteo; XVI Piccioli-Poggiali Lorenzo; 2 XIII; 7; 10; 42; 43; 51 To desco Rosselli Maria; XVI; XVII; XIX; 7; 17; Zanarclelli Giuseppe; XI Pieraccini Gaetano; XV; 1; 76 Rosselli Jolm '·'Mirtillino'''; XVII; XIX; 18; 28; 18; 21; 24; 39; -±1; 45; -±7; 48; 50; 52; 54; 55; Zevi Tu llia; 5i Pietta (nomignolo eli Amelia); 20 -H; 48; 58; 95 87; 88; 91 Ziborcli Giovanni; 7 i Pilati Console; XVI Rosselli Nathan Giannetta "Janet"; cfr. Nathan Pilati Gaetano; -l:; 34; 76 Rosselli Giannetta Pincherle Moravia (famiglia); 45 Rosselli Paola XVIII; XXII; 18; 22; 48; 58 Pincherle Adriana; 55 Rosselli Pellegrino; X; XII; 8; i3 Pincherle Carlo; X Rosselli Raffaello; i3 Pincherle Elena; 55 Rosselli Ricca; 42 Pincherle Gabriele; X; 15 Rosselli Sabatino; X; i3; 117 Pincherle Leone; X; -±5 Rosselli Silvia; XVIII; )L"'C II; 18; 21; 22; 48; 52; Pipì (nomignolo eli Carlo e Nello); 20 58; 63; 6-±; 68 Pippa (nomignolo eli Amelia); 20 Rosselli To clesco Maria; cfr. To clesco Rosselli Pippo (nomignolo eli Carlo e Nello); 20 Maria Pippola (nomignolo eli Amelia); 20 Rossetti Dante Gabriele; 43 Piranclello Luigi; 73 Rossetti Raffaele; 74; 78

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Finito di stampare dalla Ediprint Seroice srl di Città di Castello (Pg) per conto della Edimond srl Maggio 2002