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Quaderni-Savonesi-34.Pdf
ISTITUTO STORICO DELLA RESISTENZA E DELL’ETÀ CONTEMPORANEA DELLA PROVINCIA DI SAVONA Studi e ricerche sulla Resistenza e l’Età contemporanea n. 34 Savona, ottobre 2013 Aut. Trib. di Savona n. 463 del 27.8.1996. Poste Italiane S.p.A. sped. abb. post. - 70% - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004, n. 46). Dir. comm.: Business Savona. l 30 ottobre del 1943, a poche settimane dalla decisione del Governo Badoglio di entrare in guerra contro la Germania, Savona subì un intenso bombarda- Imento da parte di oltre 150 aerei alleati che quasi distrusse un intero quartiere nella zona portuale, e mietè 113 vittime tra bambini, donne, anziani e provocò un ISTITUTO STORICO migliaio di feriti. La pubblicazione di questo numero dei “Quaderni savonesi” è resa possibile anche grazie al DELLA RESISTENZA E DELL’ETÀ contributo della Fondazione “A. M. De Mari” della Cassa di Risparmio di Savona e di Coop Liguria. CONTEMPORANEA DELLA PROVINCIA Abbiamo deciso di ricordare questa data in un incontro con i giovani studenti ed i Quaderni savonesi. Studi e ricerche sulla Resistenza e l’Età contemporanea. DI SAVONA loro insegnanti degli Istituti scolastici superiori con una relazione del prof. Anno 16, Nuova Serie n. 34, ottobre 2013. Leonardo Paggi, ordinario di storia contemporanea all'Università di Siena e con Autorizzazione del Tribunale di Savona n. 463 del 27.8.1996. Poste Italiane S.p.A. sped. abb. postale - 70% alcune comunicazioni di carattere locale intese ad illustrare il tragico coinvolgi- -D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004, n. 46). -
Il Fascismo in Italia Ha Perso Tra I Giovani La Sua Aura Romantica»
«IL FASCISMO IN ITALIA HA PERSO TRA I GIOVANI LA SUA AURA ROMANTICA». UN TESTO SULLA GUERRA DI SPAGNA DI GAETANO SALVEMINI Lorenzo Grilli Il testo che presentiamo è direttamente collegato al dialogo epistolare con Carlo Rosselli e all’Appello di “Giustizia e Libertà” agli italiani d’A- merica perché aiutino la lotta in Spagna e in Italia del febbraio 19371, do- vrebbe risalire alle settimane tra fine marzo e aprile2, e venne forse prepa- rato per uno di quegli interventi con i quali Salvemini integrava il suo in- segnamento alla Harvard University e i suoi studi alla biblioteca Widener, continuando così a svolgere quell’attività politica di resistenza all’egemo- nia fascista a cui si era dedicato3. Non, in piccolo, un Under the Axe of Fa- 1. L’Appello (in “Giustizia e Libertà”, Parigi, 5 febbraio 1937), era firmato da Libero Bastinelli, Alberto Cianca, Emilio Lussu, Carlo Rosselli e Silvio Trentin ma, per prudenza nei confronti delle autorità americane e della propria condizione di immigrato, non da Salvemini che ne scriveva a Carlo Rosselli in una lettera del 23 gennaio 1937 in questi termini: «La circolare dovrebbe chiarire i seguenti punti: 1. La colonna si formò subito mentre altri discuteva o tagliava la corda, e si trovò in Spagna a fine agosto, perdendo su- bito i suoi primi uomini a Huesca. 2. La colonna è formata di elementi tratti da tutti i par- titi italiani, ed ha esplicitamente dichiarato che è andata in Spagna a combattere il fasci- smo e non a partecipare alle lotte tra fascisti locali. 3. -
LA FUGA DI FILIPPO TURATI 1 Gennaio 2016 | Filed Under: Articoli and Tagged With: Antifascismo, Fascismo, Resistenza, Socialismo, Turati Di Roberto Poggi
LA FUGA DI FILIPPO TURATI 1 gennaio 2016 | Filed under: Articoli and tagged with: Antifascismo, Fascismo, Resistenza, Socialismo, Turati di Roberto Poggi - L’iniziativa non nacque dall’anziano leader socialista, ridotto all’ombra di sé stesso dopo l’instaurazione della dittatura fascista e la morte della compagna Anna Kuliscioff, ma da Carlo Rosselli. Il progetto di fuga verso la Svizzera si rivelò però troppo rischioso, così Turati fu fatto espatriare rocambolescamente in Corsica. Il dolore di Turati per la morte di Anna Kuliscioff fu straziante. La depressione e l’insonnia, di cui soffriva sin dalla giovinezza, tornarono a tormentarlo. Gli amici di una vita, Treves, Gonzales, Omodeo, Mondolfo, Tanzi, gli si strinsero attorno circondandolo con il loro affetto e le loro cure, ma quando alla sera rincasava nell’appartamento affacciato su Piazza Duomo, che per decenni aveva condiviso con Anna, i pensieri più cupi lo assalivano e lo tenevano sveglio sino all’alba. Nel dicembre del 1925, presentendo la fine imminente, Anna aveva confidato all’amica Bianca Pittoni: “Non avrei mai dovuto fare a Filippo il torto di morire prima di lui”. Era stata una sottoscrizione a favore delle vittime delle persecuzioni zariste, promossa nell’autunno del 1884 dagli ambienti dell’estrema sinistra milanese, a farli conoscere. Dopo alcuni mesi di scambi epistolari, nella primavera dell’anno successivo, avevano finalmente potuto incontrarsi a Napoli, dove Turati era stato inviato dal leader radicale Agostino Bertani per condurre una indagine sulle condizioni di vita dei contadini campani. Il ricordo della magia di quel momento li aveva accompagnati per tutta vita. Rievocando molti anni più tardi le impressioni di quel primo incontro Turati scrisse: “Io rimasi senza parole. -
Via Fratelli Rosselli
VIA FRATELLI ROSSELLI Via F.lli Rosselli unisce Via della Libertà a Via Amendola ed è una via piuttosto breve che, però, essendo al centro del paese vede un certo movimento in quanto si trova proprio dietro agli uffici della delegazione comunale e di altri uffici e studi tecnici. 2005 Via F.lli Rosselli E’ dedicata ai fratelli Carlo e Nello Rosselli, due importanti figure di politici, giornalisti e attivisti dell’antifascismo italiano. Due figure eroiche di cui tutti dovremmo conoscere le idee e la lotta che hanno condotto contro ogni tipo di dittatura. Carlo e Nello Rosselli Vissero a lungo in esilio a Parigi e furono uccisi a Bagnoles-de-l’Orne il 9 giugno 1937 da formazioni locali di estrema destra, molto probabilmente su ordine proveniente dai vertici del fascismo. Firenze: lapide in ricordo dei F.lli Rosselli Carlo, attivista antifascista, prima in Italia poi all'estero, fu il teorico del "socialismo liberale", un socialismo non marxista, riformista, ispirato al laburismo inglese. Carlo Rosselli Amelia Pincherle, madre di Carlo Sia la famiglia del padre, Giuseppe Emanuele Rosselli che quella della madre, Amelia Pincherle, erano state politicamente attive, nutrendo ideali repubblicani e partecipando alle vicende del Risorgimento italiano: Giuseppe Mazzini era morto nella casa pisana dei Rosselli e un Pincherle fu ministro del breve governo instaurato a Venezia da Daniele Manin. I Rosselli, di origini ebraiche-toscane, avevano abitato a Vienna, quindi si erano trasferiti a Roma, dove il 16 novembre 1899 nacque Carlo e l'anno dopo, il 29 novembre 1900, il terzogenito Nello. Nel 1903 i due coniugi si separarono. -
“25 Aprile: Savona Resiste”
“25 aprile: Savona rEsiste” PROGRAMMA 25 APRILE SAVONA – Fortezza del Priamar L’ANPI provinciale di Savona, nella convinzione che la Festa della Liberazione debba essere un momento di commemorazione e di riflessione, ma anche, appunto, di festa, organizza, con il patrocinio del Comune e la collaborazione di altre associazioni, un’iniziativa sul Priamar per il pomeriggio e la sera del 25 aprile. A partire dalle ore 15.00 , si apriranno gazebo e banchetti delle associazioni e spettacoli nella Piazza della Cittadella, dibattiti nel Baluardo di Santa Caterina, esposizioni nel Palazzo del Commissario, proiezioni nella Cappella sconsacrata. Il concerto serale , preceduto da un paio di gruppi di spalla, si terrà in Piazza del Maschio dalle ore 19.00 circa. Piazza della Cittadella : - 15.00 - apertura di gazebo e banchetti delle associazioni - 15.30 - sfilata e danze folcloristiche nordafricane [Amici del Mediterraneo] - 16.00 - ricordo dei partigiani fucilati nella fortezza del Priamar [ANPI] - 17.00 - coro dialettale “I Pertinace” - 18.00 - rappresentazione dello spettacolo Il processo di Savona di Vico Faggi [Cattivi Maestri] Baluardo di Santa Caterina : - 15.00 - La resistenza non va mai in crisi: dibattito a cura dei Giovani Democratici - 16.00 - incontro sulle “primavere arabe” con l’intervento del giornalista Touhami Garnaoui e del console tunisino a Genova Zied Bouzouita [TILT, Amici del Mediterraneo] - 17.00 - Dibattito sulla crisi del lavoro tra rappresentanti delle aziende in crisi e Consulta Provinciale Studenti [CGIL, CISL, UIL, -
Archivi Di Giustizia E Libertà
ISTITUTO STORICO DELLA RESISTENZA IN TOSCANA Archivi di Giustizia e libertà Revisione e integrazioni a cura di Marta Bonsanti Novembre 2013 1915 – 2012 Storia. Il movimento politico di Giustizia e Libertà è fondato a Parigi nel 1929 da Carlo Rosselli ed altri emigrati antifascisti. Si pone come organizzazione rivoluzionaria che riunisce repubblicani di sinistra, liberali e socialisti nella lotta per la libertà, la repubblica, la giustizia sociale. Fanno parte del gruppo fondatore, oltre a Carlo Rosselli, Emilio Lussu, Alberto Tarchiani, Alberto Cianca, Fausto Nitti. E' diretta da un comitato centrale con sede nella capitale francese, mentre in Italia si formano vari gruppi diffusi soprattutto nelle grandi città del Nord, con epicentro a Milano, che mantengono il collegamento con il gruppo di Parigi. Fin dall'inizio GL presenta al suo interno posizioni politiche diverse. Carlo Rosselli, autore di Socialismo liberale, mira a una sintesi tra una democrazia pluralistica e repubblicana e un socialismo d'intonazione laburista; i punti principali del suo programma sono la rivoluzione, la repubblica e una costituzione sociale in cui, accanto alla socializzazione di alcuni settori-chiave dell'economia, si mantenga la piccola e media proprietà e si sviluppino le autonomie locali. Il nucleo torinese di GL, composto da Aldo Garosci, Carlo Levi e Mario Andreis, sulla scia di Piero Gobetti, è molto vicino alle problematiche del movimento operaio; il nucleo milanese, rappresentato da Alberto Tarchiani e Riccardo Bauer, è invece su posizioni di matrice liberale, così come il fiorentino Ernesto Rossi che con Nello Traquandi e Piero Calamandrei ha partecipato all'esperienza salveminiana del «Non Mollare»; i seguaci pugliesi di Tommaso Fiore, sostenitori di Gaetano Salvemini nella battaglia meridionalista, subiscono inizialmente una forte influenza crociana e in seguito aderiscono alla revisione critica liberalsocialista compiuta da Guido Calogero. -
Segretari E Leader Del Socialismo Italiano
* SEGRETARI E LEADER DEL SOCIALISMO ITALIANO INTRODUZIONE Il socialismo è istinto, che diviene coscienza e si tramuta in volontà. Claudio Treves Mi sono chiesto più volte perché, qualche anno fa, decisi di intraprendere questo lavoro; la risposta che mi sono dato è stata sempre la stessa: <<Per soddisfare una mia curiosità>>; ed ora posso aggiungere, dal momento che ho deciso di pubblicarne i risultati, <<e quella di qualche altro>>. Questa curiosità era principalmente diretta a conoscere i nomi e alcune informazioni sui segretari nazionali, o meglio su coloro in genere che, nel corso di un secolo, avevano diretto e rappresentato al massimo livello il partito socialista italiano, in cui avevo militato dal 1957 al suo scioglimento nel 1994. Nel corso del lavoro sono “incappato” in alcuni fatti poco noti o dimenticati ed ho deciso di inserirli nel testo, così come ho deciso di estendere la ricerca ai partiti e movimenti socialisti derivati dal ramo principale, intendendo per ramo principale il PSI e per socialisti quei raggruppamenti che si sono proclamati tali, prescindendo dal fatto se l’aggettivo sia stato da loro appropriatamente utilizzato o inopinatamente usurpato. Mi preme anzitutto precisare che inizialmente il ruolo di un segretario di partito era appunto quello di fare il… segretario; egli aveva cioè il compito, di natura prevalentemente burocratica, di mantenere i contatti con e fra gli associati. Come appunto avveniva nella Prima Internazionale, dove c’era un segretario per l’Italia, un altro per la Germania, e così via. A livello internazionale il “salto di qualità” si ebbe nell’Unione sovietica nel 1922, quando nel Partito bolscevico (comunista), il cui leader indiscusso era Lenin, allora capo del governo (più precisamente: Presidente del Consiglio dei Commissari del Popolo), senza darvi troppa importanza, fu eletto segretario Giuseppe Stalin. -
An Intellectual Biography of Adriano Olivetti Marco Maffioletti
The ideal enterprise between factory and community : an intellectual biography of Adriano Olivetti Marco Maffioletti To cite this version: Marco Maffioletti. The ideal enterprise between factory and community : an intellectual biography of Adriano Olivetti. Architecture, space management. Université de Grenoble; Università degli studi (Torino, Italia), 2013. Italian. NNT : 2013GRENL018. tel-01679331 HAL Id: tel-01679331 https://tel.archives-ouvertes.fr/tel-01679331 Submitted on 9 Jan 2018 HAL is a multi-disciplinary open access L’archive ouverte pluridisciplinaire HAL, est archive for the deposit and dissemination of sci- destinée au dépôt et à la diffusion de documents entific research documents, whether they are pub- scientifiques de niveau recherche, publiés ou non, lished or not. The documents may come from émanant des établissements d’enseignement et de teaching and research institutions in France or recherche français ou étrangers, des laboratoires abroad, or from public or private research centers. publics ou privés. 4(N3% 0≤ • ≤ ¨• ≤°§• §• $/ 4%52 $% , 5.)6%23)4O $% '2 %. /" ,% ≤°≤• §°≥ ¨• £°§≤• §• £•¨¨• •≤• ¨ 5©•≤≥© §• '≤• ¨• • ¨ 5©•≤≥© §•¨© 3§© §© 4 ≤© 3£ °¨ O§•≥ ) °¨© •• ≥ !≤≤– ≥≤©•¨ ¨• ™° •≤ °! 0≤œ≥•• °≤ -°≤£ -! "" )/,%44) 4#$≥• § ≤ • °≤ "°#© ,%6) • %$ .% 00) ≤°≤• ° ≥• §•≥ ,°≤° ≤•≥ '≤ &• § %§•≥ • §• 2•£'•≤£'• ≥≤ ¨° ¨≤• ) °¨© •• ('%2 )) §• ¨5 •≤≥ 3• #°¨'≤•¨•( 3•) • •*& ≤°•©≥©£° §•¨ §©&°≤©*• §© 3§© 3 ≤©£© §•¨¨5 •≤≥ * §• ¨ 3§ 4≤ • §°≥ ¨•≥ O£¨•≥ ,£≤°¨•≥ O£¨• ,£≤°¨• ,°+•≥, ,©-≤°≤• • 3£©•£•≥ '*°©•≥ §• ¨5 •≤≥ 3• #°¨'≤•¨• -
Filippo Turati” - Via M
FONDAZIONE DI STUDI STORICI “FILIPPO TURATI” - VIA M. BUONARROTI, 13 – 50122 FIRENZE TEL. +39 055.243123 – FAX +39 055.2008280 – E-MAIL: [email protected] Archivio Fondazione di Studi Storici “Filippo Turati” – I Fondi FILIPPO TURATI (1857-1932) Bb. 14, fotografie 300, opuscoli 16, volantini 3, bobine 43 (1866-1932, con documenti posteriori). Inventario a stampa a cura di Antonio Dentoni Litta. Biografia Filippo Turati nacque a Canzo (Como) il 26 novembre 1857. Compì gli studi liceali a Cremona, dove conobbe Leonida Bissolati, e quelli universitari a Pavia ed a Bologna, dove si laureò in Giurisprudenza nel 1877. Stabilitosi a Milano, collaborò alle riviste della scapigliatura e della sinistra democratica antitrasformista. Fondamentali per la sua formazione furono i rapporti col filosofo positivista Roberto Ardigò e col repubblicano Arcangelo Ghisleri. Nel 1882 si avvicinò al dibattito politico e sociale, affrontando criticamente le teorie lombrosiane sulla questione penale, nella rivista "La Plebe" di Ettore Bignami. Nel 1885 accettò l'incarico di coordinare in Toscana e in Campania l'inchiesta di Agostino Bertani sulle condizioni sanitarie delle popolazioni agricole. A Napoli conobbe la rivoluzionaria russa Anna Kuliscioff, con la quale nacque un sodalizio intellettuale, politico ed affettivo che durò per tutta la vita. Nel 1889 fondò la Lega socialista milanese e nel gennaio 1891 iniziò la pubblicazione di "Critica sociale" (scaturita dalla trasformazione di "Cuore e critica"), che divenne il più autorevole organo teorico e politico del socialismo italiano prefascista. Nel 1892 diede vita, a Genova, al Partito dei lavoratori italiani. Nel 1893 guidò la delegazione italiana al congresso dell'Internazionale socialista a Zurigo, dove conobbe Engels. -
Joyce Lussu's Many Autobiographical Voices
UCLA Carte Italiane Title Return from Exile: Joyce Lussu's Many Autobiographical Voices Permalink https://escholarship.org/uc/item/8kj9g30w Journal Carte Italiane, 2(10) ISSN 0737-9412 Author Robinson, Nicole Publication Date 2015 DOI 10.5070/C9210024300 Peer reviewed eScholarship.org Powered by the California Digital Library University of California Return from Exile: Joyce Lussu’s Many Autobiographical Voices Nicole Robinson University of California, Los Angeles Introduction This paper analyzes the ways in which Joyce Lussu sought to reestablish her sense of self after exile through autobiographical writing. In particular, it discusses how the works she created narrate and facilitate over the years a series of returns from both political and social exile. I focus primarily on Lussu’s Fronti e frontiere (1945) and Portrait (1988), a memoir and autobiography, respectively, to examine how she utilizes the genre of autobiography.1 Specifically, I argue that Lussu’s use of autobiographical writing accomplishes two goals: first, to reclaim her identity, which had been suppressed during her clandestine activity in exile, and which she had to suppress or modify upon her return to patriarchal Italian culture; second, once reclaimed, to connect the story of her life to the larger narrative of her family, friends, and Italy to firmly root her identity and establish herself as a contributing member of history and society. The importance of autobiographical discourse is shown by its prominence throughout her writing.2 In the two texts I will examine for this paper, a dia- chronic element also exists as they were written at very different points in Lussu’s life: Fronti e frontiere (1945) was written upon Lussu’s return to Italy after years of exile, and Portrait (1988), her “official” autobiography, was written at the age of 76.3 Despite the temporal distance between the two, both texts fall under the general umbrella of life narrative. -
Article Surveillance Under Mussolini's Regime
Article Surveillance under Mussolini’s regime Chiara Fonio Università Cattolica del Sacro Cuore, Italy. [email protected] Abstract This paper focuses on state surveillance under Mussolini’s regime (1922–1943) in Italy. While the cultural approach to Italian fascism has been fertile (de Grazia 1981; 1992; Ghirardo 1996; Whitaker 2000), archival research on police state surveillance is very limited and, due to the language barrier, has remained unknown in the field of Surveillance Studies. This short contribution is both an attempt to reckon with a surveillance past that has been neglected until recent times and to engage with revealing studies specifically related to state surveillance and classification. Surveillance under the duce was multifaceted and this paper aims at exploring the twenty years of the regime by focusing on different surveillance stages through a socio–historical perspective. Moreover, the concluding remarks briefly address some important issues which are related to political and cultural legacies of the fascist dictatorship that are essential to understanding some contemporary trends. Introduction This paper is focused on one of the many forms of the fascist society of surveillance, namely police state surveillance carried out in Italy under Mussolini’s regime (1922–1943). New archival evidence (Canali 2004; 2009; Franzinelli 1999; 2000; 2001) has in fact shed light on a ‘surveillance past’ that has been neglected until recent times. If, on the one hand, a few Italian historians have attempted to provide a comprehensive understanding of the fascist society of surveillance, on the other, this topic––most likely due to the language barrier––has remained unknown to the cross–disciplinary field of Surveillance Studies. -
Archivi Di "Giustizia E Liberta" (1915-1945)
MINISTERO DELL'INTERNO PUBBLICAZIONI DEGLI ARCHIVI DI STATO LXVIII · ARCHIVI DI "GIUSTIZIA E LIBERTA" (1915 - 1945) Inventario a cura di COSTANZO CASUCCI ROM A 1 969 A Corrado Poznanski (Gleiwitz 1915 - Roma 1957) che sopravvissuto alle persecuzioni razziali ritrovò negli archivi di stato e nella repubblica italiani la sua dignità di studioso e di uomo. , , I SOMMARIO Prefazione XI Nota inttoduttiva XV I. FONDO CARLO ROSSELLI 1 1. Carteggi di Carlo Rosselli 3 lettere di sicura attribuzione 3 lettere di dubbia attribuzione 28 2. Dattiloscritti di articoli diversi 31 1. Articoli pubblicati in Quarto stato 31 2. Articoli comparsi in La libertà 31 3. Articoli di economia 32 4. Articoli sulla fuga da Lipari 32 5. Articoli diversi 32 3. «Miei scritti. Appunti (economia e politica)>> 34 4. «Appunti, discorsi e articoli » 35 5. Carteggio con le autodtà francesi 36 6. Viaggio di Cado Rosselli negli Stati Uniti 38 7. Fuga da Lipari 40 1. Documenti 40 2. Lettere e telegrammi di congratulazioni 40 3. Corrispondenza con i giornali 41 4. Lettere di personalità interessate a cooperare alla liberazione di Marion Cave Rosselli e Nello Rosselli 42 5. Carteggio di Carlo Rosselli 43 6. Atti diversi 43 8. Carte trovate nel portacarte di Cado Rosselli all'atto della morte 44 9. Carte raccolte da Mal'ion Cave Rosselli a Bagnoles-de-l'Orne dopo l'assassinio di Carlo e Nello Rosselli 46 1. Atti contabili, spese d'albergo, elenchi di indirizzi, biglietti da visita e appunti diversi 46 2. Carteggio 46 3. Copia del settimanale Giustizia e Libertà, Parigi, 28 maggio 1937 46 lO.