0 Introduzione

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0 Introduzione Studio Particolareggiato dell’Agro di Molfetta Piano di settore delle aree rurali 0 1 Introduzione Relazione Studio Particolareggiato dell’Agro di Molfetta Piano di settore delle aree rurali 0.1 Premessa Lo Studio Particolareggiato dell’Agro è la sintesi progettuale dello spazio rurale agricolo e fondiario-non agricolo appartenente comunque all’ambiente rurale. Tale strumento non rientra tra i piani particolareggiati o piani esecutivi di cui alle vigenti disposizioni di legge, non potendo interessare solo una parte della zona produttiva agricola ovvero assumere funzione di raccordo tra il P.R.G.C. e la realizzazione materiale degli interventi in esso previsti. I piani particolareggiati definiscono, in quanto strumenti esecutivi la “forma” urbana, la struttura che una porzione più o meno grande di città o di territorio dovrà assumere, indicando in modo dettagliato la rete delle mobilità, le aree destinate ai servizi pubblici, i lotti edificabili, la previsione di massima delle opere di infrastrutturazione del suolo e del sottosuolo, le aree soggette a esproprio. Lo Studio Particolareggiato dell’Agro invece mette in 12 luce – definendole e normalizzandole – le caratteristiche naturali, ambientali, paesaggistiche del territorio rurale e quindi fornisce indirizzi, prescrizioni e proposizioni volte a garantire lo sviluppo di attività agricole/produttive sostenibili. Nell’ultimo ventennio l’Unione Europea ha inteso rilanciare la funzione del territorio rurale come spazio di interazione tra varie attività (agricoltura, artigianato, turismo, commercio, servizi), soggetti economici afferenti al tessuto produttivo e componenti sociali del territorio. In quest’ottica, le aree rurali identificano territori che risultano costituiti sia da spazi agricoli, destinati alla coltivazione e all’allevamento, sia da spazi fondiari non agricoli, destinati ad usi diversi dall’agricoltura ed in particolare all’insediamento residenziale e alle molteplici attività degli abitanti dell’ambiente rurale 1. Secondo l’art. 3, della Carta Rurale Europea, lo spazio rurale si caratterizza: · per la preponderanza dell’attività agricola; · per la bassa densità di popolazione; · per l’esistenza di un paesaggio naturale trasformato dal lavoro umano; · per l’esistenza di una cultura locale basata su un 1. Cfr Carta Rurale Europea , 1996, art. 2 Relazione Studio Particolareggiato dell’Agro di Molfetta Piano di settore delle aree rurali saper vivere derivante dalla tradizione e dai costumi. Quello molfettese si caratterizza, altresì, per il suo linguaggio formale tradizionale che ha reso un unicum il nostro territorio e che ormai si va perdendo (es. muretti a secco) Lo spazio rurale, inoltre, si compone di attività in grado di assolvere a specifiche funzioni: · economiche, in quanto deve garantire prodotti e servizi alla popolazione; · ecologiche, poiché deve tutelare il patrimonio naturale; · sociali, in quanto luogo di relazioni e di sviluppo tra abitanti e realtà associative ed istituzionali locali con finalità non solo economiche, ma anche culturali. Per la complessità delle caratteristiche e delle funzioni riconosciute, il processo di pianificazione territoriale posto in essere nella redazione dello Studio Particolareggiato dell’Agro è stato articolato in un progressivo passaggio dall’approfondimento conoscitivo dei caratteri e delle dinamiche evolutive del territorio alla individuazione delle 32 peculiarità territoriali omogenee, dalla definizione di politiche e scelte di gestione, differenziate in funzione dei caratteri originari e delle prospettive di sviluppo individuate, alla tabulazione degli elementi prescrittivi e propositivi. 0.1 Definizione Lo Studio Particolareggiato dell’Agro individua e disciplina nella Zona Omogenea “E” (aree produttive agricole), di cui all’art. 42 delle N.T.A. del P.R.G.C., l’uso del territorio e le trasformazioni urbanistiche, edilizie ed ambientali (agricole, naturalistiche, paesaggistiche, insediative e della mobilità), definendo e regolamentando gli interventi possibili attraverso un insieme di elementi descrittivi, prescrittivi, normativi e propositivi, nel rispetto del quadro legislativo di riferimento e delle regole degli strumenti di pianificazione urbanistica vigenti partendo da un quadro conoscitivo, descrittivo della situazione attuale. 0.3 Finalità e obiettivi Nella programmazione dell’uso delle risorse del Relazione Studio Particolareggiato dell’Agro di Molfetta Piano di settore delle aree rurali territorio si vanno affermando quelle culture e metodiche che tendono a contemperare esigenze quantitative (produttivistiche) con esigenze qualitative ( e.g. bisogno di spazi verdi con funzioni ricreative e salutistiche, di mare e coste incontaminate, di paesaggi suggestivi, di beni primari quali aria, acqua, alimenti non inquinati, etc …). La crescente domanda di servizi ambientali e di esternalità che viene rivolta soprattutto all’ambiente rurale, dove le attività umane sono fortemente connotate dal patrimonio naturale disponibile, evidenzia come oggi non sia più sufficiente la sola tutela fisica del suolo, ma sia necessario preservare il sistema ambientale complessivo nel quale si interfacciano molteplici componenti: ambiente naturale, uomo, attività produttive, organizzazione sociale, etc … Ne consegue che le politiche territoriali, più che considerare disgiuntamente i singoli settori produttivi, devono indirizzare la propria attenzione verso l’intero sistema, visto come insieme, in cui il suolo e le attività agricole rivestono comunque un ruolo primario. Nel passato l’agricoltura di tipo tradizionale è stata in 42 grado di adattare le tecniche colturali alle condizioni locali tramite un progressivo perfezionamento, attuato attraverso piccole o grandi innovazioni, trasmesse di generazione in generazione, che hanno avuto un impatto contenuto sulla componente ambientale del territorio 2. Al contrario negli ultimi decenni si sono andati affermando sistemi di produzione più aggressivi, calibrati con la crescente domanda (derivante sia dall’incremento demografico e sia dall’innalzamento quantitativo e qualitativo dei bisogni individuali) e con le convulse dinamiche dei mercati. Tali trasformazioni hanno incusso cambiamenti radicali nell’approccio dell’agricoltore alla gestione del processo produttivo: nell’attuale contesto di mercato e di politiche di sostegno, la competizione, facendo leva sulla necessità da parte dell’impresa di contenere i costi di produzione e di aumentare la produttività, induce quasi sempre comportamenti che determinano consistenti pressioni sull’ambiente, mentre gli equilibri ambientali vengono percepiti più che altro come un vincolo per l’attività di impresa piuttosto che come risorse la cui tutela, 2. Invero la colonizzazione agricola di aree naturali (boschi, steppe, praterie, paludi, etc …) comporta – e ha comportato anche nei secoli e nei millenni passati – un consistente impatto ambientale, giungendo anche a mutare fortemente gli equilibri ecosistemici di un territorio Relazione Studio Particolareggiato dell’Agro di Molfetta Piano di settore delle aree rurali oltre che necessaria in sé, potrebbe condurre a produrre anche vantaggi economici diretti, se opportunamente condotta. Le recenti diminuzioni delle scorte alimentari a fronte di una popolazione mondiale in forte espansione, non solo dimostrano più che mai l’esigenza di salvaguardare i suoli agricoli dall’erosione indiscriminata da parte di altri usi, ma fanno emergere anche l’esigenza di una minore frammentazione e polverizzazione della base fondiaria, in modo che il necessario adeguamento delle imprese agricole alle esigenze del mercato possa essere indirizzato più agevolmente dalle autorità responsabili della politica economica in generale e di quella agricola in particolare. A Molfetta, invece, la produzione agricola è stata sempre molto frammentata; questa ripartizione “estesa”, “diffusa” del processo produttivo è un dato storico che andrebbe valorizzato cercandolo di inserire in un contesto di nicchia che non necessariamente ha bisogno di confrontarsi con le dinamiche globali La pianificazione del territorio incide sul suo sviluppo 52 e, di conseguenza, determina anche la situazione dell'ambiente. Le nuove costruzioni esercitano infatti un impatto diretto sul territorio e sullo spazio che occupano, trasformano il paesaggio e inquinano il suolo, comportano inoltre un incremento del traffico e necessitano di linee elettriche; ciò si ripercuote indirettamente sull'uomo, generando rumore, inquinamento atmosferico e radiazioni elettromagnetiche. Pertanto, l'inquinamento ambientale dipende in maniera sostanziale dalla struttura insediativa. La pianificazione del territorio e la protezione dell'ambiente hanno lo stesso obiettivo: preservare le basi vitali naturali quali il suolo, l'acqua, l'aria, e il paesaggio. In tal senso, i concetti di sostenibilità e di multifunzionalità, nuovi principi-guida per l’innovazione e per la politica del settore primario, reintroducono una visione complessa dell’agricoltura e stimolano a considerare esplicitamente le variabili ambientali (dove l’ambiente è inteso nel senso più generale possibile) come elementi di vincolo ma anche di opportunità nella definizione di nuovi approcci colturali e tecnologici. Ne consegue la necessità di intervenire su sistemi complessi ponendosi il principio di una modernizzazione agricola che sia quanto più armonizzata con tre obiettivi specifici: · “conservazione” di aree, di pratiche, di prodotti Relazione Studio Particolareggiato dell’Agro di Molfetta Piano di settore delle
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