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CDS7865.02 (DDD) Giuseppe Verdi (Le Roncole, 1813 – Milan, 1901) I DUE FOSCARI Tragedia lirica in three acts - Libretto by Francesco Maria Piave, based on the play The Two Foscari by Lord Byron Critical Edition by Andreas Giger The University of Chicago Press, Chicago, and Casa Ricordi, Milan Francesco Foscari Vladimir Stoyanov Jacopo Foscari Stefan Pop Lucrezia Contarini Maria Katzarava Jacopo Loredano Giacomo Prestia Barbarigo Francesco Marsiglia Pisana Erica Wenmeng Gu Attendant on the Council of Ten Vasyl Solodkyy Servant of the Doge Gianni De Angelis Filarmonica Arturo Toscanini - Orchestra Giovanile della Via Emilia Coro del Teatro Regio di Parma - Chorus Master: Martino Faggiani Conductor: Paolo Arrivabeni Recording, Editing and Post Production: Rino Trasi New production of the Teatro Regio di Parma in co-production with the Teatro Comunale di Bologna Recorded at: Teatro Regio di Parma, Festival Verdi 2019, 11th October 2019 TRACKLIST CD 1 69:29 01 Preludio (Orchestra) 02:23 02 Act 1 – Silenzio… Mistero… (Chorus; Barbarigo; Loredano) 04:45 03 Qui ti rimani/Brezza del mar natio (Attendant; Jacopo) 02:40 04 Dal più remoto esilio (Jacopo) 02:29 05 Del Consiglio alla presenza (Attendant; Jacopo) 02:56 06 No, mi lasciate! (Lucrezia; Chorus) 02:02 07 Tu al cui sguardo onnipossente (Lucrezia; Chorus) 04:06 08 Che mi rechi? (Lucrezia; Pisana; Chorus) 03:05 09 Tacque il reo (Chorus) 02:14 10 Eccomi solo alfine (Doge) 01:55 11 O vecchio cor che batti (Doge) 02:52 12 L'illustre dama Foscari (Servant; Doge; Lucrezia) 01:25 13 Tu pur lo sai (Lucrezia; Doge) 03:49 14 Di sua innocenza dubiti? (Lucrezia; Doge) 04:37 15 Act 2 – Notte! Perpetua notte (Jacopo) 04:17 16 Non maledirmi o prode (Jacopo) 02:15 17 Ah sposo mio! (Lucrezia; Jacopo) 03:03 18 No, non morrai (Lucrezia; Jacopo) 03:39 19 Tutta è calma la laguna (Offstage Voices; Jacopo; Lucrezia) 01:16 20 Speranza dolce ancora (Jacopo; Lucrezia) 03:20 21 Ah, Padre! (Jacopo; Lucrezia; Doge; Chorus) 01:43 22 Nel tuo paterno amplesso (Jacopo; Doge; Lucrezia) 04:03 23 Addio/Parti? (Doge; Jacopo; Lucrezia: Loredano) 04:24 CD 2 44:45 01 Che più si tarda? (Chorus) 03:04 02 O patrizi… Il voleste (Doge; Chorus; Loredano; Jacopo; Lucrezia; Barbarigo; Councillors; Attendant; Pisana) 03:42 03 Queste innocenti lagrime (Jacopo; Lucrezia; Barbarigo; Loredano; Councillors; Pisana; Ladies; Doge) 05:05 04 Act 3 - Alla gioia, alle corse (Chorus; Barbarigo; Loredano) 02:11 05 Tace il vento (Chorus) 02:13 06 La giustizia del Leone! (Chorus; Barbarigo; Loredano; Jacopo; Lucrezia) 03:26 07 All'infelice veglio (Jacopo; Lucrezia; Loredano; Pisana; Barbarigo; Chorus) 04:11 08 Egli ora parte! (Doge; Barbarigo) 04:01 09 Più non vive (Lucrezia) 03:24 10 Signor, chiedono parlarti i Dieci (Servant; Doge; Loredano; Chorus) 02:55 11 Questa dunque è l'iniqua mercede (Doge; Chorus) 03:30 12 Che venga a me se lice (Doge; Chorus; Loredano; Lucrezia; Barbarigo) 02:24 13 Quel bronzo ferale (Doge; Lucrezia; Loredano; Barbarigo; Chorus; All) 04:32 VERDI. I due Foscari. traduttore, poi il giornalista e solo nel 1841 “Un po’ di fracasso, specialmente nel aveva cominciato a scrivere libretti d’opera. primo atto” Nel 1842 era diventato direttore degli spetta - coli al teatro La Fenice di Venezia, iniziando Nella cronologia dell’opera verdiana I due anche una collaborazione con la Scala che Foscari , rappresentati per la prima volta a l’avrebbe portato all’incontro con Verdi. Tanto Roma nel novembre del 1844, occupano nell’ Ernani quanto ne I due Foscari il compo - esattamente il sesto posto, tra Ernani sitore dovette dunque insegnargli pratica - (Venezia, Teatro la Fenice, 9 marzo 1844) e mente il mestiere, obbligandolo a correggere Giovanna d’Arco (Milano, Teatro alla Scala, 15 e a modificare infinite volte tutte quelle parti febbraio 1845). Ernani era stato un grande, del libretto che, magari valide sulla carta, clamoroso successo, la cui eco si era imme - risultavano difficilmente accettabili da un diatamente ripercossa anche fuori d’Italia, punto di vista teatrale. Per ciò che riguarda facendo di Verdi un compositore di fama specificamente I due Foscari , si può anzi dire mondiale. Rispetto alla torrenziale vena melo - che il libretto, nella sua struttura e articolazio - dica dell’ Ernani , col suo drammatismo esplici - ne in scene e situazioni teatrali, fu letteralmen - to e scoperto, I due Foscari costituiscono, te realizzato da Verdi, che suggerì (ma meglio anche dal punto specificamente musicale, un sarebbe dire “impose”) le modifiche e le approdo a maniere più intimistiche e delicate, aggiunte da apportare al soggetto byroniano. e al tempo stesso anche un momento non Francesco Maria Piave, il librettista che Verdi indifferente di ricerca e di sperimentazione. apprezzò forse più di tutti proprio per la sua Come spesso gli accadeva, Verdi si risolse a disponibilità ad accogliere tutto quanto il musicare un libretto desunto dal dramma The compositore gli proponesse, si limitò in prati - two Foscari di Lord George Byron soltanto ca a stendere materialmente i versi. perché il soggetto che aveva proposto per Terminati al principio dell’autunno del 1844, I primo – quello di un Lorenzino de’ Medici – due Foscari andarono in scena al Teatro era stato bocciato dalla censura romana. Il Argentina di Roma la sera del 3 novembre librettista prescelto fu Francesco Maria Piave, 1844; i primi interpreti furono Achille De che aveva collaborato per la prima volta con Bassini (Francesco Foscari, Doge di Venezia), Verdi, mesi prima, proprio alla stesura Giacomo Roppa (Jacopo Foscari, figlio del dell’ Ernani . Di tre anni più anziano di Verdi Doge) e Marianna Barbieri Nini (Lucrezia (era infatti nato a Burano nel 1810), buon let - Contarini, moglie di Jacopo), che da lì a tre terato e verseggiatore facile e spigliato, Piave anni sarebbe stata anche la prima Lady era, fino a quel momento, quasi del tutto Macbeth verdiana. Le rappresentazioni roma - digiuno di cose teatrali. Aveva fatto prima il ne ottennero un successo abbastanza mode - 6 sto, inferiore comunque a quelle che erano le po’ di fracasso, specialmente nel primo atto”. aspettative del compositore. L’opera, in ogni Dal momento che la vicenda riservava ben caso, prese subito a circolare, venendo allesti - pochi colpi di scena, Verdi e Piave si risolsero ta ben presto in tutti i principali centri di irradia - infine ad operare alcune aggiunte per accre - zione dell’opera italiana (Vienna, 1845; scerne l’effetto spettacolare. Tale è, ad esem - Barcellona, 1845; Costantinopoli, 1846; Parigi, pio, l’allucinazione di Jacopo Foscari nel 1846; San Pietroburgo, 1847; Londra, 1847; primo atto, con la comparsa dell’ombra del Boston e New York, 1847). Per tutto l’Ottocento Carmagnola; ma si tratta, come è stato giusta - essa godette dunque di una certa popolarità, mente rilevato, di puro effettismo teatrale, che grazie anche alla sua brevità e alla facilità del - non apporta autentici elementi di varietà ad l’allestimento, e in Germania, in particolare, fu un’opera la cui trama fondamentale resta, in rappresentata frequentemente, in traduzione sostanza, poco avvincente. tedesca, col titolo Der Doge von Venedig . Perfettamente conscio dei rischi che un simile Il dramma in versi The two Foscari (1821) di soggetto comportava, Verdi si sforzò anche, George Byron (1788 - 1824), dal quale per quel che poteva, e come del resto era Francesco Maria Piave desunse il libretto nelle sue abitudini, di essere il più possibile dell’opera verdiana, è una cupa storia che sintetico: I due Foscari sono, in effetti, l’opera narra, con svariate licenze poetiche, la vicen - verdiana in assoluto più breve. Dal punto di da dell’odio mortale che oppone un gentiluo - vista musicale, il lavoro è caratterizzato da mo veneziano, Jacopo Loredano, a due espo - un’estrema semplicità di forme e dal ricorso a nenti della famiglia Foscari, il Doge Francesco temi caratteristici per ciascun personaggio, e suo figlio Jacopo. Loredano vuole vendicare vagamente paragonabili a dei rudimentali la morte del padre e dello zio, di cui ritiene Leitmotive . Il clima è assai meno infuocato colpevole il Doge, e si riterrà soddisfatto sol - che nell’ Ernani , e tutta l’opera è pervasa da un tanto quando, alla fine del dramma, il Doge e senso di rilassamento un po’ vecchio stile del suo figlio, effettivamente moriranno. Si tratta tutto inusuale per Verdi; se ne accorse subito dunque di una storia a fosche tinte, essenzial - il critico della «Rivista di Roma» che, dopo le mente tragica, senza particolari elementi di prime esecuzioni, lodò il ritorno del composi - contrasto tali da rinnovare l’interesse dello tore “allo stile puro e semplice degli antichi spettatore. Maestri” – un complimento che non sappiamo Fin dal principio, Verdi si rese conto che il filo quanto Verdi intimamente apprezzasse. esile di questa vicenda avrebbe avuto biso - Concetti analoghi, del resto, ribadì anche, gno di essere opportunamente rinforzato in sebbene da un’angolazione assai diversa, il sede teatrale; per questo scrisse a Piave esor - cronista del periodico «Il Pirata» quando l’o - tandolo a trovare qualcosa che facesse “un pera fu data per la prima volta alla Scala di 7 Milano, il 26 agosto 1845: “Quello che assai TRAMA curioso ne [ci] sembra, si è che a Milano, ove PRIMO ATTO il Verdi gode solida fama e sta sulle labbra e Il Consiglio dei Dieci e la Giunta si riuniscono nel cuore di tutti, non vanti la musica dei Due nel Palazzo Ducale di Venezia per decidere il Foscari molti fautori, e che a Napoli, ov’egli ha fato di Jacopo Foscari, figlio del Doge trovato più antipatie che simpatie, ove non gli Francesco; Jacopo è accusato dell’omicidio mancarono oppositori, e nemici, abbia mena - di due parenti di Jacopo Loredano ed è stato to gran vanto, e per bellezza di melodie, e per arrestato al suo rientro a Venezia dopo un eleganza d’istrumentazione, e per uno stile lungo esilio.