Verbano Cusio Ossola
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PROGETTO PER LA VALORIZZAZIONE INTEGRATA DEL PATRIMONIO CULTURALE VERBANO CUSIO OSSOLA: UN PAESAGGIO A COLORI A cura di LEL - Laboratorio di Economia Locale Università Cattolica del Sacro Cuore Facoltà di Economia - Piacenza Studio promosso e finanziato da: Fondazione Cariplo Provincia del Verbano Cusio Ossola Camera di Commercio del Verbano Cusio Ossola Distretto turistico dei Laghi Coordinamento: LEL - Laboratorio di Economia Locale Università Cattolica del Sacro Cuore Facoltà di Economia – Piacenza Alla realizzazione del presente studio hanno collaborato in ragione delle specifiche competenze: Coordinatore del gruppo di lavoro: Paolo Rizzi, Docente di Politica Economica - Direttore operativo LEL Ricercatori LEL: Ilaria Dioli, Esperta in Cultura e Identità del Territorio e Studi sul Paesaggio Roberta Pianta, Esperta in Economia culturale e capitale sociale Davide Marchettini, Esperto in Analisi socioeconomiche territoriali Esperti del territorio: Stefania Cerutti, Ricercatore di Geografia economico-politica presso il Dipartimento di Studi per l’Economia e l’Impresa, Docente di Analisi e rappresentazione dei paesaggi e di Organizzazione e valutazione economica di progetti territoriali, Università degli Studi del Piemonte Orientale Marco Magaraggia, Consulente in ambito aziendale e per Programmi territoriali integrati, Esperto in ICT, comunicazione e marketing Elena Poletti Ecclesia, Esperta in modelli gestionali e di promozione di beni culturali, Consulente di enti locali per la progettazione in ambito culturale Altri ricercatori: Giovanni Durbiano, Docente di Composizione architettonica e urbana-Dipartimento di Architettura e Design-Politecnico di Torino © 2012. Provincia del Verbano Cusio Ossola 1 INDICE 1. Obiettivi e metodologia del lavoro 1.1. Gli obiettivi del lavoro pag. 4 1.2. Le fasi di lavoro e la metodologia adottata pag. 5 2. Il paesaggio culturale 2.1. Paesaggio e patrimonio culturale pag. 10 2.2. Beni, luoghi e manifestazioni culturali del VCO pag. 14 2.3. Il ruolo economico delle attività culturali nel VCO pag. 24 2.4. Alcuni casi di confronto a livello nazionale e internazionale pag. 36 3. Identità territoriale e riconoscimento culturale 3.1. Cultura, identità e senso di appartenenza pag. 45 3.2. Un’indagine sui giovani del VCO pag. 49 4. Verso la governance del sistema culturale 4.1. La governance: quando il governo non basta pag. 74 4.2. I modelli di governance del sistema culturale locale pag. 82 4.3. La governance del sistema culturale del VCO pag. 87 5. Strategie e azioni per la valorizzazione culturale del VCO 5.1. I fili tematici del sistema culturale del VCO: esiti e proposte pag. 94 Paesaggio d’acqua pag. 94 Paesaggio di fiori pag. 101 Paesaggio di pietra pag. 106 Paesaggio d’arte e fede pag. 111 Paesaggio di montagne pag. 118 Paesaggio di storie, leggende e tradizioni pag. 123 5.2. Le linee strategiche pag. 130 5.3. Le linee di intervento pag. 134 6. La pianificazione strategica per la valorizzazione culturale del territorio: il metodo e il percorso pag. 151 Appendici pag. 156 -I beni, i luoghi e le manifestazioni culturali del VCO pag. 157 -Il questionario dell’indagine pag. 257 -I partecipanti alle diverse fasi della pianificazione pag. 264 Bibliografia pag. 269 2 1. Obiettivi e metodologia del lavoro 3 1.1. Gli obiettivi del lavoro La finalità generale del progetto è l’elaborazione del Piano strategico territoriale per la valorizzazione integrata del patrimonio culturale del Verbano Cusio Ossola, “Paesaggio a colori”. A tal scopo si sono definiti obiettivi generali e specifici così individuati: Obiettivo generale Sviluppare un sistema territoriale di tipo distrettuale volto alla valorizzazione del paesaggio culturale, storico e ambientale del VCO nel suo complesso: il piano strategico, grazie al supporto delle attività di analisi e il confronto con gli attori locali, punta ad elaborare proposte concrete per istituire forme di coordinamento permanenti, volte a garantire una messa a sistema duratura nel tempo. Obiettivi specifici -Integrare pubblico privato e coinvolgere le comunità locali nel sistema di gestione e promozione: i tavoli di lavoro hanno compreso sia soggetti pubblici che privati, favorendo così l’integrazione tra le due componenti. Le comunità locali sono state coinvolte anche attraverso le attività di rilevazione e le indagini condotte presso la popolazione scolastica. -Superare le forme di gestione meramente volontaristiche: la costituzione di tavoli di lavoro è stata il primo passo verso la definizione di modalità di lavoro in rete coordinate e non più affidate alla buona volontà dei singoli. Il piano strategico propone inoltre interventi formativi e di indirizzo volti a professionalizzare gli addetti del settore culturale. -Avviare un processo di valorizzazione e condivisione identitaria da parte della popolazione locale: tale processo è stato favorito sia dal metodo stesso della pianificazione strategica, con l’emersione dei fabbisogni locali da parte degli stakeholder, sia dal lavoro di indagine condotto sui giovani. -Offrire chiavi di lettura per percorsi articolati inseriti in un sistema di reti locali: l’individuazione di reti tematiche locali è stata favorita dall’attività di analisi e il processo partecipativo ha arricchito le chiavi di lettura di tali nuclei tematici. -Inserire le ricchezze del territorio anche in reti lunghe: l’attività di raccolta dati ha previsto anche l’analisi di altri contesti territoriali, finalizzata anche alla costruzione di possibili partnership future su reti lunghe. -Integrare sistema culturale e sistema delle imprese per generare ricadute economiche: il piano strategico indica azioni specifiche che favoriscono tale integrazione e ha coinvolto operatori attivi oltre che nei comparti della produzione culturale e artistica, della distribuzione culturale, nei settori economici del turismo e delle produzioni tipiche. -Incrementare la qualità dell’offerta territoriale storica culturale e ambientale: l’emersione e la condivisione di temi chiave del patrimonio culturale e paesaggistico è la base per il miglioramento qualitativo dell’offerta, proponendone una più facile leggibilità ai visitatori; in fase di analisi si sono applicati alcuni criteri valutativi quali l’accessibilità dei luoghi, la fruibilità anche per il pubblico disabile, la presenza o meno di forme di proposizione didattica per il pubblico più giovane, l’adozione delle nuove tecnologie. I dati raccolti offriranno indicazioni d’intervento per il superamento delle carenze e il miglioramento globale dell’offerta. -Incrementare i servizi offerti dal sistema e rivolti a fasce di pubblico particolari: il coinvolgimento della fascia dei giovani è stato finalizzato all’individuazione delle richieste di questo specifico target. 4 1.2. Le fasi di lavoro e la metodologia adottata La finalità di un’azione di governo del Territorio si può sintetizzare nella realizzazione di un “sistema territoriale di creazione di valore”. Si tratta in sintesi di individuare lo strumento, o gli strumenti, che consentano agli attori che agiscono sul territorio di “progettare insieme il futuro”, sia esso connesso ad uno sviluppo economico, culturale, paesaggistico o di altra natura che attenga al territorio stesso. Questo avviene: - agevolando l’incontro ed il contributo delle diverse componenti delle società e dell’economia - definendo un quadro analitico condiviso tra le componenti stesse - elaborando obiettivi e strategie comuni - elaborando e concertando azioni e progetti volti a governare concretamente lo sviluppo, in ottica di compatibilità e sostenibilità delle azioni stesse - utilizzando un supporto metodologico che garantisca la partecipazione, l’attuazione di azioni concrete, nonché il monitoraggio dei risultati. Da tutto ciò si evince che la metodologia utilizzata per il progetto Paesaggio a colori si base sul processo di Pianificazione Strategica. La Pianificazione strategica a sua volta: - si basa su una diagnostica e su obiettivi condivisi - è un insieme di interventi concertati da tutti i soggetti presenti nella comunità, per la realizzazione della visione futura del proprio territorio - è la cornice più adatta a contenere obiettivi, strategie, progetti, azioni, strumenti operativi conseguibili mediante il coordinamento di politiche ed interventi pubblici e privati - contribuisce al rafforzamento dell’identità del territorio - fornisce all’ente/enti locali il metodo e gli strumenti per il governo del territorio e dei relativi processi di cambiamento. Punti di forza di tale pianificazione sono riconducibili al fatto che: - non è prevista, né resa obbligatoria, da alcuna legge - è sistemica e flessibile nei contenuti e nel tempo - è strumento sì di indirizzo, ma contemporaneamente operativo - è strumento a disposizione della comunità - prefigura il futuro attraverso un processo e non solo una, talvolta aleatoria, “visione” - definisce linee di azione, risorse, responsabilità, attori, metodi di monitoraggio - ha tempi “indipendenti” dalle scadenze dei mandati di Amministrazioni Pubbliche, Organismi rappresentativi, Enti. La partecipazione di tutti i possibili attori del territorio è fondamentale per il processo di pianificazione strategica. La mobilitazione degli attori locali è determinante per l’efficacia del processo perché: - sostiene il dialogo e il coinvolgimento nei processi decisionali - consente di raggiungere una visione condivisa e di concertare le decisioni - realizza il “valore aggiunto” dell’unione delle forze e delle risorse Le azioni di un Piano strategico possono produrre risultati: