Un approccio multitaxa ed expert based per l’individuazione delle aree prioritarie per la conservazione della biodiversità nel VCO 1

Appendice

Schede delle Aree prioritarie per la biodiversità del Verbano-Cusio- Per ciascuna Area riportiamo • nome • codice numerico identificativo utilizzato nelle tabelle e nelle figure • sigle dei tematismi rappresentati (VE: flora e vegeta- zione, IN: invertebrati, PE: cenosi acquatiche e pesci, AR: anfibi e rettili, UC: uccelli, MA: mammiferi) • superficie in ettari • denominazione delle eventuali aree protette completa- mente o parzialmente comprese • comuni in cui ricade, anche in parte • localizzazione • descrizione, comprendente emergenze naturalistiche e di interesse conservazionistico ed eventuali fonti di pres- sione e minacce

Description of Priority Areas for biodiversity conservation of Verbano Cusio Ossola For each area we report • name • numerical identification code used in tables and figu- res • abbreviations of the represented themes (VE: Flora and Vegetation, IN: Invertebrates, PE: Aquatic Ecosystems and Fish, AR: Amphibians and Reptiles, UC: Birds, MA: Mammals) • area, in hectares • name of protected areas completely or partially inclu- ded • municipalities in which it falls, even partially • localization • description, including naturalistic and conservation interest and possible sources of pressure and thre- ats Monte Avigno - Faggete della Colma Nome: Monte Avigno - Faggete della Colma Codice: 01 Nome: Zona umida di Tematismi: IN, AR Codice: 02 Superficie: 933,09 ha Tematismi: IN, AR Aree protette: nessuna Superficie: 7,60 ha Siti Rete Natura 2000: SIC IT114007 “Boleto e Mon- Aree protette: nessuna te Avigno” Siti Rete Natura 2000: nessuno Comuni: , Madonna del Sasso Comuni: Cesara Localizzazione: falde boscose del Monte Avigno e Localizzazione: zona umida posta in di Ce- della Colma dominate da faggete e castagneti. sara a 450 m s.l.m. Descrizione: l’area è considerata importante per la Descrizione: importante sito riproduttivo per anfibi presenza di Coleotteri endemici (Pterostichus spino- (accertata la presenza di Rana dalmatina e R. tempora- lae, P. flavofemoratus e Ocypus pedemontanus) e altre ria), ospita una cenosi di invertebrati legata alle zone specie di interesse quali Carabus monticola e Lucanus umide di bassa quota con acque sia ferme che correnti cervus (di interesse comunitario) e per i Lepidotteri le- (accertata la presenza di Philonthus fumarius, Calopte- gati alle cenosi forestali (Apatura iris, Limenitis - ryx virgo). puli, Neptis rivularis). Per quanto riguarda gli anfibi La strada che costeggia la zona umida viene attra- sono stati rinvenuti siti riproduttivi di Triturus vulgaris versata dagli anfibi per raggiungere i siti riproduttivi ed e Rana dalmatina, specie poco diffuse a livello provin- è quindi causa di una elevata mortalità. Il sito inoltre è ciale. minacciato dallo sviluppo urbanistico dell’area. 2 Lucia Pompilio, Radames Bionda, Andrea Mosini, Giuseppe Bogliani, Fabio Casale, Claudio Celada, Elena Rossini, Massimo Soldarini

Zona umida di Cesara

Nome: Mottarone Codice: 03 Tematismi: VE, IN, AR, UC, MA Superficie: 1836,18 ha Aree protette: nessuna Siti Rete Natura 2000: nessuno Mottarone Comuni: , , Gravellona , Ome- gna, Localizzazione: l’area comprende la vetta del Mon- aperti e semiaperti sia di bassa sia di alta quota (Alauda te Mottarone, il suo versante settentrionale sino al Mon- arvensis, Anthus trivialis, Emberiza citrinella, Monticola te Camoscio ed all’Alpe Vaccaro, il versante occidentale saxatilis, Caprimulgus europaeus, Lanius collurio, Te- verso sud fino all’abitato di Pescone ed il versante orien- trao tetrix, Circaetus gallicus, Charadrius morinellus) e tale fino all’Alpe di Val Scoccia. forestali (Pernis apivorus, Dryocopus martius, Picoides Descrizione: presenza di elevati livelli di biodiversità. minor). Probabilmente il sito è importante anche per la Vi sono rappresentate 10 tipologie di habitat di interesse migrazione, sebbene questo aspetto necessiti di approfon- comunitario. Tra le specie vegetali d’interesse conserva- dimenti di indagine. zionistico e biogeografico si segnalano: Arnica montana, La principale minaccia è costituita dalle modificazioni Betula pubescens, Carex limosa, Cirsium erisithales, Di- ambientali indotte dall’abbandono delle attività agricole phasiastrum oellgaardii, Drosera intermedia, D. rotun- tradizionali. Per quanto riguarda il suo livello di connet- difolia, Equisetum fluviatile, E. sylvaticum, Eriophorum tività con il resto del territorio provinciale, si evidenzia il vaginatum, Gentiana pneumonanthe, Listera ovata, Ly- quasi completo isolamento a causa della presenza di bar- copodium clavatum, Juncus bulbosus, Menyanthes trifo- riere naturali ed antropiche (laghi Maggiore e Orta, fon- liata, Osmunda regalis, Platanthera bifolia, Rhynchospo- dovalle antropizzati). L’unico ampio corridoio attualmen- ra alba, R. fusca, Scutellaria galericulata, Sparganium te non frammentato risulta essere in direzione sud, verso erectum, Sphagnum capillifolium, S. centrale, S. subse- le aree protette della provincia di Novara, per le quali può cundum, Trichophorum alpinum. La fauna invertebrata rappresentare un importante ruolo di area sorgente. comprende le uniche stazioni note per il VCO di Ephi- pigger vicheti, ortottero endemico della regione insubrica, e Maculinea alcon. Ospita anche una ricca comunità di Nome: Orta-- lepidotteri ropaloceri, che comprende Apatura iris, Kane- Codice: 04 tisa circe, Neptis rivularis, Lasiommata achine, Hamearis Tematismi: PE, UC lucina, Maculinea arion ed Euphydryas glaciegenita; an- Superficie: 7,96 ha che la comunità di Odonati è relativamente ricca (almeno Aree protette: nessuna 10 specie attualmente note) e tra i coleotteri si segnala Siti Rete Natura 2000: nessuno Lucanus cervus, specie di interesse comunitario. Comuni: Per quanto riguarda l’erpetofauna l’aspetto rilevante Localizzazione: coincide con il Canale Nigoglia in è costituito dalla presenza di una popolazione di Zootoca uscita dal Lago d’Orta fino poco a valle della confluenza vivipara. Altre specie d’interesse comunitario segnalate con il Torrente Strona e, verso monte, con lo Strona stesso sono Podarcis muralis, Lacerta bilineata, Coronella au- fino all’imbocco della valle omonima. striaca, Hierophis viridiflavus, Zamenis longissimus. Descrizione: il Canale Nigoglia scorre entro una ma- Relativamente all’avifauna sono attualmente segnala- trice urbanizzata ed ha fondo ed argini ampiamente arti- te poco più di 100 specie, delle quali 14 di interesse co- ficiali. Il Torrente Strona, nel tratto montano, ha buona munitario. Vi sono rappresentati uccelli tipici di ambienti portata, alveo differenziato con pool, riffle e run, abbon- Un approccio multitaxa ed expert based per l’individuazione delle aree prioritarie per la conservazione della biodiversità nel VCO 3 danza di rifugi e aree di riproduzione per i pesci e boschi Localizzazione: comprende parte degli ambienti na- ripari di latifoglie; a valle della confluenza con il Nigoglia turali e seminaturali della piana di Fondotoce, il Lago di scorre in area urbana, ed è caratterizzato da riffle a bassa e parte del Mont’Orfano. Tra le Aree prioritarie pendenza con fondo grossolano dominato da massi con è una delle più ricche di biodiversità. Solo in parte tutelata rifugi e aree di riproduzione per salmonidi. e caratterizzata da un elevato grado di antropizzazione. Il sito è importante per la riproduzione di salmonidi Descrizione: l’importanza di questo sito deriva dal fat- (tra cui Salmo marmoratus, specie in All. II della Diretti- to che vi sono rappresentate le più significative espressioni va Habitat, D.H.). Nonostante il grado di artificializzazio- di ambienti delle zone umide di bassa quota del territorio ne e la presenza di ostacoli che lo rendono percorribile per provinciale. Si contano 6 tipologie di habitat di interesse l’ittiofauna solamente con portate consistenti, il Nigoglia comunitario e numerose specie vegetali di interesse con- consente la connessione ecologica tra i bacini del Lago servazionistico: Adiantum capillus-veneris, Callitriche Maggiore e d’Orta. Tra le specie in All. II della D.H. vi hamulata, Cyperus mucronatus, Drosera rotundifolia, D. sono anche segnalati Barbus caninus, B. plebejus, Tele- intermedia, Eleocharis austriaca, Heteropogon contor- stes muticellus e Cottus gobio. tus, Hydrocharis morsus-ranae, Matteuccia struthiopte- ris, Osmunda regalis, Phyllithis scolopendrium, Pteris cretica, Rhynchospora alba, R. fusca, Ruscus aculeatus, Nome: Isola Bella Schoenoplectus lacustris, S. mucronatus, Sparganium Codice: 05 emersum, Sparganium erectum, Trapa natans. Tematismi: UC, MA Superficie: 44,26 ha Aree protette: nessuna Siti Rete Natura 2000: nessuno Comuni: Stresa Localizzazione: coincide con la omonima isola sita nel Golfo Borromeo. Descrizione: di particolare rilievo è la presenza di un sito ipogeo artificiale che ospita l’unica colonia nota per il Piemonte di Myotis capaccini, ed anche la più settentrio- nale d’Italia. Essa consta di circa 600 pipistrelli ed ospita anche Myotis myotis, M. blithii e M. daubentonii.

Nome: Piana di Fondotoce, Lago di Mergozzo e Mont’Orfano Codice: 06 Tematismi: VE, IN, PE, AR, UC, MA Piana di Fondotoce, Lago di Mergozzo e Mont’Orfano Superficie: 1134,08 ha Aree protette: Riserva Naturale Speciale di Fondo- toce Siti Rete Natura 2000: SIC e ZPS IT1140001 “Fondo Toce”, ZPS IT1140013 “Lago di Mergozzo e Mont’Orfano” Comuni: Baveno, , Mergozzo, Ver- bania

Isola Bella Piana di Fondotoce, Lago di Mergozzo e Mont’Orfano 4 Lucia Pompilio, Radames Bionda, Andrea Mosini, Giuseppe Bogliani, Fabio Casale, Claudio Celada, Elena Rossini, Massimo Soldarini

Dal punto di vista faunistico l’area ospita la più ricca Superficie: 0,43 ha comunità del territorio provinciale. Per quanto riguarda Aree protette: nessuna gli invertebrati sono presenti 32 specie di Odonati (con Siti Rete Natura 2000: nessuno le uniche popolazioni note di Coenagrion pulchellum, Comuni: Cordulia aenea, Oxygastra curtisii e Libellula fulva per Localizzazione: piccolo ruscello che scorre a valle di il VCO), nonché l’unica popolazione nota in Piemonte di Ornavasso. Graphoderus bilineatus. Anche la ricchezza di specie itti- Descrizione: piccolo corso d’acqua pianeggiante, con che è molto elevata, con la presenza di ciprinidi limnofili velocità ridotta della corrente e sedimentazione di de- e reofili e di salmonidi: complessivamente sono segnalate positi di sabbia e limo spessi circa 30 cm. In regime di 28 specie, delle quali 8 in All. II della D. H. e 4 endemismi media non raggiunge il Toce, disperdendosi in lanche. A e subendemismi italiani. Sono segnalate 4 specie di Anfi- tratti sono presenti ciuffi di macrofite sommerse e alghe bi, tra le quali l’unica popolazione nota di Rana latastei filamentose, vegetazione riparia con rovi, graminacee e per il VCO, e 5 di Rettili di interesse comunitario (tra cui vegetazione arborea. Ospita una rilevante popolazione di Emys orbicularis). Per quanto riguarda l’avifauna la rile- Austropotamobius pallipes. Altre specie presenti sono, al- vanza è dovuta sia alla presenza di specie nidificanti estre- meno nel tratto terminale, Telestes muticellus (ciprinide mamente localizzate nel VCO (Ardea cinerea, Ixobrychus in All. II della D.H.), Phoxinus lumaireul e Salmo trutta. minutus) e in regione (Podiceps cristatus, Podiceps ni- Prima del 2003 erano presenti anche Squalius squalus e gricollis, Acrocephalus scirpaceus), sia alla rilevanza in- Romanogobio benacensis. Importante anche per la ripro- ternazionale come area di sosta durante le migrazioni e duzione di anfibi: poco a valle è stata accertata la presenza per lo svernamento. Sono, infatti, segnalate 209 specie di di siti riproduttivi di Rana dalmatina, oltre che Rana tem- uccelli, delle quali 42 di interesse comunitario. Infine, per poraria e Bufo bufo. quanto riguarda i mammiferi, l’area è di particolare rilievo per la comunità di chirotteri, grazie anche alla ricchezza di insetti dei quali si nutrono: sono infatti segnalati Myotis Nome: Zone umide di Bieno capaccini, M. daubentonii, M. myotis, M. mystacinus, M. Codice: 09 blithii, Hypsugo savii, Pipistrellus pipistrellus. Tematismi: IN, AR, PE Le principali problematiche per la conservazione delle Superficie: 4,15 ha valenze naturalistiche sono poste dal forte grado di antro- pizzazione ed espansione delle attività antropiche: turismo di massa e mal distribuito, sottrazione di habitat dovuto alla realizzazione di infrastrutture ed alla modificazione delle attività agricole, inquinamento delle acque, sistema- zioni idrauliche che non tengono conto degli aspetti na- turalistici, abbandono e dispersione di rifiuti industriali e solidi urbani, derivazioni idriche a scopo industriale, pro- gressivo interrimento del canneto e diffusione di specie animali e vegetali alloctone.

Nome: Ruscelli in località Bracchio Codice: 07 Tematismi: PE, AR Superficie: 1,97 ha Aree protette: nessuna Siti Rete Natura 2000: nessuno Comuni: Mergozzo Localizzazione: il sito è composto da due ruscelli che da Bracchio scendono verso il Lago di Mergozzo. Descrizione: l’aspetto più rilevante riguarda la presen- za di popolazioni di Austropotamobius pallipes; in entram- bi i siti è presente Salmo trutta, mentre sul Rio Rescina so- no presenti anche Squalius squalus e Rutilus aula. Il sito è potenzialmente importante per la riproduzione di Anfibi. In entrambi i rii sono presenti scarichi privati che de- terminano fenomeni di inquinamento, e captazioni ad uso privato che ne riducono la portata.

Nome: Rio Lanca, Ornavasso Codice: 08 Tematismi: PE, AR Zone umide di Bieno Un approccio multitaxa ed expert based per l’individuazione delle aree prioritarie per la conservazione della biodiversità nel VCO 5

Aree protette: nessuna plebejus e Telestes muticellus; segnalati anche Squalius Siti Rete Natura 2000: nessuno squalus, Salmo trutta. Lo stato di conservazione degli Comuni: habitat indica una elevata vocazionalità per le comunità Localizzazione: sito composto da due aree poco di- di invertebrati tipiche dei greti e delle rive dei torrenti di stanti tra loro, la torbiera di Bieno ed un piccolo corso montagna, nonché quale sito riproduttivo per anfibi. Per d’acqua a monte. quanto concerne l’avifauna si segnala la presenza, in pe- Descrizione: tra gli invertebrati ospita specie legate riodo riproduttivo, di Mergus merganser e Alcedo atthis, alle zone umide, in particolare odonati, e ai boschi igrofili. mentre durante le migrazioni il tratto terminale è luogo di Per quanto riguarda l’erpetofauna, l’interesse principale è sosta per numerose specie, tra le quali Tringa glareola, costituito dal fatto che si tratta di un sito riproduttivo per Oenanthe oenanthe, Saxicola rubetra e Motacilla flava. anfibi. Poco a monte della torbiera è presente un ruscello Costituiscono minacce per il mantenimento della natu- con risorgive, largo circa 1 m e profondo meno di 40 cm, ralità l’elevato grado di antropizzazione delle sponde nel- con argini verticali consolidati da radici, fondo sabbioso la sua parte terminale, la presenza di captazioni a scopo con ciottoli, vegetazione acquatica (crescione) e riparia industriale e di scarichi civili, l’interesse alla costruzione (ontano, castagno, robinia, nocciolo, rovi, felci), impor- di centraline idroelettriche. A circa 2 km dalla foce è pre- tante per il gruppo Cenosi acquatiche e pesci: il sito ospi- sente una briglia che costituisce una barriera invalicabile ta infatti Austropotamobius pallipes, Telestes muticellus per l’ittiofauna. (in All. II della D.H.), Salmo trutta e Phoxinus lunaireul. L’area risulta altresì di importanza botanica, per la pre- senza di estese fioriture, in periodo primaverile, di specie Nome: Foce del Torrente San Giovanni sciafile quali Leucojum vernum, Erythronium dens-canis, Codice: 11 Scilla bifolia, mentre in passato erano presenti rare entità Tematismi: PE, AR, UC di torbiera come Menyanthes trifoliata. Superficie: 6,92 ha Aree protette: nessuna Siti Rete Natura 2000: nessuno Nome: Foce del Torrente San Bernardino Comuni: Codice: 10 Localizzazione: l’area comprende gli ultimi 1,6 km Tematismi: IN, PE, AR, UC del Torrente S. Giovanni prima della foce nel Lago Mag- Superficie: 101,53 ha giore. Aree protette: Rientra in parte nell’area di futuro am- Descrizione: tratto di fondovalle poco ripido, con am- pliamento del Parco nazionale della Val Grande. pio alveo di morbida verso la foce, riffle dominanti con Siti Rete Natura 2000: nessuno profondità fino a 100-150 cm, sponde poco vegetate e re- Comuni: S. Bernardino Verbano, Verbania gime idrologico naturale. Ospita una ittiocenosi tipica del- Localizzazione: ultimi 5 km del Torrente S. Bernardi- la porzione terminale di torrenti montani essenzialmente no, a valle dell’abitato di Santino fino alla confluenza nel integra, caratterizzata da risalita di trote lacustri dal Lago Lago Maggiore. Maggiore e presenza di ibridi tra trota fario e marmorata, Descrizione: greto in buono stato di conservazione, indicativi della possibile risalita anche di trote marmorate. con regime idrologico quasi naturale. Ospita una comunità Il sito è importante per le specie focali e di interesse co- ittica tipica della porzione terminale dei torrenti montani munitario Salmo marmoratus e Barbus caninus. Segnalati sostanzialmente integra, con presenza di specie sensibili a anche Telestes muticellus e Cottus gobio in All. II della inquinamento ed alterazioni ambientali quali Barbus ca- D.H. Questo tratto di torrente è importante anche per la ninus e Cottus gobio (in All. II della D.H.) ed altre specie riproduzione di anfibi e come luogo di sosta per gli uccelli di interesse comunitario quali Salmo marmoratus, Barbus durante le migrazioni.

Foce del Torrente San Bernardino Foce del Torrente San Giovanni 6 Lucia Pompilio, Radames Bionda, Andrea Mosini, Giuseppe Bogliani, Fabio Casale, Claudio Celada, Elena Rossini, Massimo Soldarini

Costituiscono minacce per la sua conservazione il grado di antropizzazione diffusa delle sponde nella parte terminale, la presenza di scarichi civili e l’interesse alla realizzazione di impianti idroelettrici. Sotto i ponti sono presenti soglie difficilmente valicabili dai pesci in risalita. In magra invernale la foce è poco accessibile dal lago per la rimonta.

Nome: Ruscello di Zoverallo Codice: 12 Tematismi: PE, AR Superficie: 0,21 ha Aree protette: nessuna Siti Rete Natura 2000: nessuno Comuni: Verbania Valle del Rio Cannero Localizzazione: piccolo corso d’acqua senza nome. Descrizione: ruscello con fondo sabbioso e ghiaioso, a tratti limoso, con forti pendenze ed erosione; la porzione Hipparchia fagi, Parnassius apollo, Coenonympha darwi- di alveo bagnato è discontinua e il tratto finale è arginato. niana, Favonius quercus e Boloria thore. Le fortificazioni Ospita una popolazione di Austropotamobius pallipes ed della Linea Cadorna offrono numerosi potenziali siti ri- è da considerare potenzialmente idoneo alla riproduzione produttivi per chirotteri troglofili (accertata la presenza di di anfibi. Myotis myotis, M. emarginatus e Plecotus auritus), mentre Costituiscono minacce per il mantenimento della sua le aree poste al di sotto degli 800 m di quota offrono buo- importanza ecologica la scarsa qualità dell’habitat circo- ne possibilità riproduttive per anfibi. L’avifauna nidificante stante e l’ulteriore urbanizzazione delle rive. comprende specie d’interesse conservazionistico quali Ca- primulgus europaeus, Pernis apivorus, Falco tinnunculus, Accipiter gentilis, Phylloscopus sibilatrix, e specie migratri- Nome: Bolla di ci quali Pandion haliaetus, Milvus milvus, Milvus migrans, Codice: 13 Circus aeruginosus, Circus pygargus, Aquila pennata, Tematismi: IN, AR Coracias garrulus, Upupa epops, Jynx torquilla, Anthus Superficie: 17,76 ha campestris. L’area è altresì frequentata per lo svolgimento Aree protette: nessuna di attività trofica da Aquila chrysaetos e Circaetus gallicus. Siti Rete Natura 2000: nessuno Comuni: , Vignone Localizzazione: zona umida sita in loc. San Martino Nome: Laghetto di Solivo di Vignone. Codice: 15 Descrizione: l’interesse per gli invertebrati deriva dal- Tematismi: IN, AR, VE la presenza di specie legate alle zone umide, in particolare Superficie: 0,48 ha odonati, e a boschi igrofili. Per quanto riguarda l’erpeto- Aree protette: nessuna fauna, si tratta di un sito riproduttivo per anfibi. Siti Rete Natura 2000: nessuno Comuni: Localizzazione: piccolo laghetto a 450 m s.l.m. Nome: Valle del Rio Cannero Descrizione: immerso in un bosco di latifoglie, è Codice: 14 un’area importante per specie di invertebrati legate a zone Tematismi: IN, AR, UC, MA umide e boschi igrofili e un importante sito riproduttivo Superficie: 1376, 68 ha per anfibi. Buona parte dello specchio d’acqua è coloniz- Aree protette: nessuna zato da Potamogeton nodosus. Siti Rete Natura 2000: nessuno Comuni: Cannero, Cannobio, , Nome: Foce del Torrente Cannobino e Orrido di S. Localizzazione: ampia porzione del bacino idrografi- Anna co del Rio Cannero e parte dei versanti che dalle dorsali Codice: 16 spartiacque scendono verso la Val Cannobina, tra 400 e Tematismi: IN, PE, AR, MA 1533 m s.l.m. Superficie: 78,17 ha Descrizione: comprende una vasta gamma di ambienti Aree protette: nessuna soprattutto boschivi, prativi e arbustivi. L’importanza per Siti Rete Natura 2000: nessuno gli invertebrati è legata alla presenza di numerose specie Comuni: Cannobio caratteristiche delle cenosi forestali: sono infatti segnalate Localizzazione: Foce del Torrente Cannobino nel almeno 40 specie di Lepidotteri, tra le quali Apatura iris, tratto a valle della Forra di S. Anna, fino alla confluenza Limenitis populi, Neptis rivularis, Lasiommata achine, nel Lago Maggiore. Un approccio multitaxa ed expert based per l’individuazione delle aree prioritarie per la conservazione della biodiversità nel VCO 7

Descrizione: tratto ampio e poco profondo del Tor- testata della Valle Intrasca sino al Monte Spalavera e la te- rente Cannobino. Vi sono segnalate diverse specie ittiche stata della Val Loana. Sul versante cannobino si protende in All. II della D.H. (Barbus caninus, B. plebejus, Tele- un settore corrispondente alla fascia di calcari cristallini stes muticellus e Cottus gobio); l’ittiocenosi tipica della che raggiunge l’abitato di Cursolo. Sul lato ossolano com- porzione terminale dei torrenti montani è sostanzialmente prende il versante che scende fino al fondovalle tra Nibbio integra. Il sito è caratterizzato da regime idrologico natu- e Candoglia, mentre verso sud est comprende il corso del rale, con presenza di specie sensibili a inquinamento ed Torrente San Bernardino sino all’abitato di Santino. alterazioni ambientali quali B. caninus e C. gobio. L’area Descrizione: vi sono rappresentate 14 tipologie di ha- è altresì un importante sito di foraggiamento per chirot- bitat di interesse comunitario e tra le specie vegetali di teri. Per quanto riguarda gli invertebrati, ospita le cenosi interesse conservazionistico e biogeografico si segnalano: focali di greti e rive di acque correnti di montagna e dei Aster linosyris, Dictamnus albus, Asphodelus albus, Bu- boschi di latifoglie; in particolare è importante per la co- pleurum ranunculoides ssp. caricinum (per queste 4 spe- munità di lepidotteri degli ambienti forestali (segnalate cie si tratta delle uniche stazioni note nel VCO), Androsa- Apatura iris, Limenitis populi, Neptis rivularis, Lasiom- ce vandellii, Aquilegia alpina, Armeria alpina, Artemisia mata achine, Favonius quercus, Hamearis lucina, Hip- umbelliformis, Athamanta cretesis, Adiantum capillus-ve- parchia fagi). neris, Alopecurus geniculatus, Asparagus tenuifolius, Ca- Costituiscono minacce l’antropizzazione diffusa delle rex pilosa, Corydalis lutea, Centaurea jacea ssp. gaudinii, sponde nella parte terminale e, alla confluenza nel lago, la Chrysopogon gryllus, Coincya cheiranthos s.str., Daphne forte presenza turistica estiva. Inoltre, in periodi di magra cneorum, D. laureola, Euphorbia amygdaloides, Festuca la foce è poco accessibile dal lago per la risalita di pesci. paniculata, Galium laevigatum, Gentiana lutea, Hetero- pogon contortus, Hieracium peleterianum, Inula conyza, I. hirta, Knautia transalpina, Lactuca perennis, Minuar- Nome: Val Grande ed aree limitrofe tia rupestris, Osmunda regalis, Platanthera chlorantha, Codice: 17 Polystichum braunii, Potentilla grammopetala, Primu- Tematismi: VE, IN, AR, UC, MA la veris ssp. columnae, Pteris cretica, Prunus mahaleb, Superficie: 12765,45 ha Quercus cerris, Tanacetum corymbosum (segnalazioni di Aree protette: Parco nazionale della Val Grande E. Chiovenda con campioni in Erbario del Collegio Mel- Siti Rete Natura 2000: SIC e ZPS IT1140011 “Val lerio Rosmini di ), Rosa agrestis, Rhamnus Grande” cathartica, Senecio halleri, Silene armeria, S. saxifraga, Comuni: , , Cursolo Orasso, Gur- Thlaspi rotundifolium ssp. corymbosum, Trinia glauca, ro, Intragna, , Mergozzo, , Premosello Tulipa sylvestris ssp. australis e Viola stagnina. Chiovenda, San Bernardino Verbano, Santa Maria Mag- Per quanto riguarda gli invertebrati si rileva la pre- giore, , Verbania senza di cenosi caratteristiche delle faggete, dei boschi di Localizzazione: l’area include ampi settori del Parco latifoglie, delle rive e dei corsi d’acqua dei torrenti mon- Nazionale della Val Grande, comprendenti la Val Pogal- tani e delle praterie d’alta quota; segnalati Carabus le- lo, tutto il bacino idrografico della Val Grande sino alla pontinus, specie endemica delle Alpi Lepontine, Lucanus confluenza con la Val Gabbio e tutte le valli in sinistra cervus, Parnassius apollo, Limenitis camilla, Neptis rivu- orografica del Rio Fiorina, incluso il versante sinistro del- laris. È inoltre uno dei pochi siti dell’arco alpino centrale la Val Rossa dalla Testa di Menta. Include anche il fon- e occidentale ove sia stata accertata la presenza di Rosalia dovalle della Val Gabbio sino all’alpe Borgo delle Valli. alpina, raro coleottero e specie prioritaria di interesse co- Comprende altresì il settore di Parco corrispondente alla munitario. La componente avifaunistica comprende numerose specie considerate focali per gli ambienti aperti montani e alpini dagli esperti del gruppo tematico: Alectoris gra- eca, Tetrao tetrix, Circaetus gallicus, Aquila chrysaetos, Falco peregrinus, Bubo bubo, Alauda arvensis, Emberiza citrinella, Saxicola rubetra, Lanius collurio e Monticola saxatilis, nonché per specie forestali quali Bonasia bo- nasia, Aegolius funereus, Dryocopus martius. Durante le migrazioni si segnala presenza di Pernis apivorus, Circus aeruginosus, Circus cyaneus, Falco columbarius, Gyps fulvus, Charadrius morinellus, Glaucidium passerinum, Anthus pratensis, A. campestris, Motacilla flava, Lullula arborea, Turdus iliacus, Luscinia svecica, Emberiza hor- tulana. Complessivamente vi sono state rilevati 28 specie di uccelli di interesse comunitario. Le aree importanti per i mammiferi riguardano sia ambienti aperti in quota, individuati per la conservazione della cenosi composta da specie “boreali”, sia foreste di latifoglie mature importanti per i chirotteri. Tra Candoglia Val Grande ed aree limitrofe a Cursolo la Val Grande è attraversata da una fascia di cal- 8 Lucia Pompilio, Radames Bionda, Andrea Mosini, Giuseppe Bogliani, Fabio Casale, Claudio Celada, Elena Rossini, Massimo Soldarini cari cristallini che determina la presenza di cavità ipogee, Nome: Pian dei Sali particolarmente importanti per il ricovero dei chirotteri, Codice: 19 soprattutto in un settore dell’arco alpino dove questo tipo Tematismi: VE, IN di rifugi è molto raro. Superficie: 15,54 ha La principale minaccia è costituita dalle modificazioni Aree protette: nessuna ambientali indotte dalla contrazione delle attività agricole Siti Rete Natura 2000: nessuno tradizionali. Comuni: Malesco, Villette Localizzazione: area umida pianeggiante posta a 930 m s.l.m. a monte dell’abitato di Finero. Nome: Finero Descrizione: il sito è ricompreso in un’Oasi del WWF Codice: 18 istituita nella seconda metà degli anni ’90 che è stato og- Tematismi: VE, IN, UC, MA getto di interventi volti alla salvaguardia degli anfibi che Superficie: 517,20 ha utilizzano gli ambienti umidi per la riproduzione (Rana Aree protette: Parco Nazionale della Val Grande temporaria). Vi sono rappresentate tre tipologie di habi- Siti Rete Natura 2000: SIC e ZPS IT1140011 “Val tat d’interesse comunitario: 7140 Torbiere di transizio- Grande” ne e instabili; 7150 Depressioni su substrati torbosi del Comuni: Malesco, Cursolo Orasso, Rhynchosporion; 9110 Faggete del Luzulo-Fagetum. Le Localizzazione: include gli ambienti aperti e semi- specie vegetali d’interesse conservazionistico segnalate aperti a valle dell’abitato di Finero, il versante che sale sono: Rhynchospora fusca, R. alba, Drosera rotundifo- verso il Monte Testa del Mater ed una parte del corso del lia, Menyanthes trifoliata, Trichophorum alpinum, Ca- Torrente Cannobino. rex paupercula, Eleocharis austriaca. L’importanza per Descrizione: vi sono rappresentati gli habitat 6230 * gli invertebrati deriva dalla presenza di cenosi legate agli Formazioni erbose a Nardus, ricche di specie, su substrato ambienti di torbiera e a prati igrofili montani, alle fag- siliceo delle zone montane; 6430 Bordure planiziali, mon- gete ed ai prati stabili di fondovalle. Vi sono segnalate tane e alpine di megaforbie idrofile; 8220 Pareti rocciose almeno 11 specie di odonati: Calopteryx virgo, Ischnura silicee con vegetazione casmofitica; 9110 Faggete del Lu- pumilio, Coenagrion puella, Aeshna cyanea, A. juncea, zulo-Fagetum. Tra le specie rilevanti, dal punto di vista ve- Anax imperator, Libellula depressa, L. quadrimaculata, getazionale, si segnalano: Asplenium adiantum-nigrum, A. Sympetrum danae, S. sanguineum, S. striolatum, e i cara- adulterinum (All. II D.H.), A. cuneifolium, A. onopteris ed bidi Abax baenningeri/exaratus e Silpha obscura. A. viride. L’importanza per gli invertebrati è dovuta princi- Le potenziali minacce sono legate al prosciugamento palmente alla presenza di una ricca comunità di lepidotteri delle acque nella tarda estate, all’interesse per lo sfrutta- degli ambienti forestali: segnalate Apatura iris, Limenitis mento di vicini depositi di rocce ricche di minerali ferrosi populi, Neptis rivularis, Lasiommata achine, Favonius e ad un progetto di viabilità che dovrebbe realizzare la quercus, Hamearis lucina, Hipparchia fagi. Per quanto ri- circonvallazione dell’abitato di Malesco. guarda l’avifauna, sono presenti specie focali nidificanti sia di ambienti aperti (Lanius collurio ed Emberiza citrinella) sia di bosco (Picoides minor). Altre specie nidificanti d’in- Nome: Monte Limidario teresse comunitario comprendono Pernis apivorus e Dryo- Codice: 20 copus martius. Infine, le formazioni mature di latifoglie che Tematismi: UC, MA vi ricadono sono state considerate rilevanti per i chirotteri. Superficie: 571,83 ha Le potenziali minacce sono legate all’abbandono delle Aree protette: nessuna tradizionali pratiche agrosilvopastorali e allo sfruttamento Siti Rete Natura 2000: nessuno idroelettrico. Comuni: Cannobio, Cavaglio Spoccia

Finero Pian dei Sali Un approccio multitaxa ed expert based per l’individuazione delle aree prioritarie per la conservazione della biodiversità nel VCO 9

Monte Limidario Versante termofilo sovrastante -Premosello Chiovenda

Localizzazione: testata del bacino idrografico del Rio Dal punto di vista ornitologico l’importanza deriva Cavaglio tra 1200 m s.l.m. ed il Monte Limidario, 2189 dalla presenza di 8 specie focali nidificanti di ambienti m s.l.m. aperti e semiaperti e 9 specie di interesse comunitario; a Descrizione: include la fascia sommitale del bosco, livello provinciale l’area è particolarmente rilevante per degli arbusti contorti e le praterie sommitali. Vi è accer- le popolazioni di Alectoris graeca e Caprimulgus euro- tata la presenza di 6 specie focali di uccelli; particolare paeus. In prossimità del fondovalle, in località S. Rocco, interesse rivestono le buone popolazioni di Tetrao tetrix un ruscello ospita una popolazione di Austropotamobius e Alectoris graeca, che sono rilevanti ai fini del mante- pallipes. nimento della connessione tra le popolazioni di questi La principale minaccia per il sito è costituita dalle mo- galliformi sul territorio provinciale e nei confronti del vi- dificazioni ambientali indotte dall’abbandono delle attivi- cino Canton (Svizzera). Altre specie di Uccelli di tà agricole tradizionali. interesse conservazionistico comprendono Aquila chrysa- etos (nidificante), Bonasia bonasia (nidificante), Dryoco- pus martius (nidificante), Prunella modularis (nidifican- Nome: Melezzo orientale te), Circus pygargus (migrazione). Per quanto riguarda i Codice: 22 mammiferi il sito è importante per la presenza di habitat Tematismi: IN, PE idonei alla cenosi di specie “boreali”. Superficie: 9,30 ha L’area è potenzialmente esposta alle minacce indotte Aree protette: nessuna dall’abbandono delle tradizionali pratiche agro-silvo-pa- Siti Rete Natura 2000: nessuno storali. Comuni: Re Localizzazione: tratto dell’omonimo torrente in co- mune di Re, da Meis fino al confine italo-elvetico. Nome: Versante termofilo sovrastante Vogogna-Pre- mosello Chiovenda Codice: 21 Tematismi: VE, UC, PE Superficie: 1285,84 ha Aree protette: Parco Nazionale Val Grande Siti Rete Natura 2000: nessuno Comuni: Vogogna, Premosello Chiovenda Localizzazione: il sito coincide quasi completamente con il “braccio” del Parco Nazionale della Val Grande che dalla Colma di Premosello si estende a Vogogna, tra 200 e 2089 m. s.l.m. Descrizione: vi sono rappresentate 5 tipologie di habi- tat di interesse comunitario e tra le specie vegetali di inte- resse conservazionistico e biogeografico annovera Adian- tum capillus-veneris, Carex pendula, Centaurea jacea ssp. gaudinii, Cistus salviifolius, Globularia bisnagarica, Fra- xinus ornus, Heteropogon contortus, Lactuca perennis, Leersia oryzoides, Notholaena marantae, Ornithogalum pyrenaicum, Pteris cretica, Sedum cepaea, Silene saxi- fraga, Stipa eriocaulis, Trifolium striatum, Trinia glauca. Melezzo orientale 10 Lucia Pompilio, Radames Bionda, Andrea Mosini, Giuseppe Bogliani, Fabio Casale, Claudio Celada, Elena Rossini, Massimo Soldarini

Descrizione: presenta una comunità ittica ricca e di- Descrizione: vi sono rappresentati prati stabili di fon- versificata per un corso d’acqua interno che comprende dovalle e ambienti di greto. Per quanto riguarda l’avifau- anche 4 specie di pesci di interesse comunitario. Tra le na, vi nidificano 6 specie focali:Lanius collurio, Emberiza specie focali sono segnalate Barbus caninus e S. marmo- citrinella, Athene noctua, Saxicola rubetra, S. torquata, ratus, di interesse comunitario, e Salmo trutta; inoltre so- Hirundo rustica e Actitis hypoleucos. Per quanto riguarda no presenti Telestes muticellus e Cottus gobio, di interesse gli invertebrati sono segnalati Melolontha melolontha e comunitario, e Phoxinus lumaireul. L’importanza per le Silpha oscura, oltre alle specie caratteristiche delle cenosi comunità di invertebrati deriva dalla presenza di cenosi degli ambienti di greti e rive di acque correnti di monta- dei greti e delle rive dei torrenti di montagna e dei boschi gna e boschi di latifoglie. di latifoglie. Le aree limitrofe al torrente, gestite a prate- Costituiscono minacce l’abbandono delle attività rie da fieno, presentano fioriture a Tulipa sylvestris ssp. agricole tradizionali e la distruzione degli habitat dovuta australis e costituiscono habitat idoneo alla nidificazione all’ampliamento di aree urbane ed infrastrutture. di alcune coppie di Lanius collurio e Emberiza citrinella. Rappresentano minacce per la comunità ittica la presenza dello scarico del depuratore della Valle Vigezzo e di nu- Nome: Faggete della Val Vigezzo merosi impianti idroelettrici in cascata nel tratto di inte- Codice: 24 resse e nei tributari. Tematismi: VE, IN, MA Superficie: 1325,82 ha Aree protette: nessuna Nome: Ambienti aperti del fondovalle vigezzino Siti Rete Natura 2000: nessuno Codice: 23 Comuni: , , Malesco, Santa Maria Tematismi: IN, UC Maggiore Superficie: 710,34 ha Localizzazione: comprende le formazioni forestali Aree protette: nessuna che si sviluppano in sinistra orografica della Val Vigezzo, Siti Rete Natura 2000: nessuno tra il Rio Marone e la costa di Fracchia tra 700 e 1600 m Comuni: Craveggia, Druogno, Malesco, Santa Maria s.l.m. circa. Maggiore, , Villette Localizzazione: ambienti aperti e semiaperti del fon- dovalle vigezzino tra Orcesco-Gagnone e Villette-Male- sco.

Ambienti aperti del fondovalle vigezzino Faggete della Val Vigezzo Un approccio multitaxa ed expert based per l’individuazione delle aree prioritarie per la conservazione della biodiversità nel VCO 11

Descrizione: vi sono rappresentati tre habitat di in- teresse comunitario: 91E0 *Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior (Alno-Padion, Alnion in- canae, Salicion albae), 9110 Faggete del Luzulo-Fagetum e 9420 Foreste alpine di Larix decidua e/o Pinus cembra. Tra le specie vegetali di interesse conservazionistico si segnala la presenza di Asplenium adulterinum e A. cunei- folium. Dal punto di vista entomologico, la rilevanza è dovuta alla presenza di cenosi tipiche delle faggete, con endemismi quali Pterostichus flavofemoratus, P. spinolae, e dei greti dei torrenti di montagna. Il valore conservazio- nistico delle aree boscate è importante anche per i mam- miferi e gli uccelli delle cenosi forestali.

Nome: Fondovalle ossolano tra e Gra- Fondovalle ossolano tra Montecrestese e Gravellona Toce vellona Toce Codice: 25 Tematismi: VE, IN, PE, AR, UC, MA nità. Il sito include la Roggia dei Borghesi, ruscello in Superficie: 2752,04 ha comune di Domodossola che ospita una popolazione di Aree protette: nessuna Austropotamobius pallipes. L’erpetofauna comprende al- Siti Rete Natura 2000: ZPS IT1140017 “Fiume To- meno 7 specie di interesse comunitario e annovera l’inte- ce” e SIC e ZPS IT1140006 “Greto del Torrente Toce tra ressante presenza di popolazioni di Hyla intermedia e Na- Domodossola e ”. trix tassellata, mentre Bufo viridis ha colonizzato l’area Comuni: Anzola d’Ossola, Beura Cardezza, Crevo- solo in epoca recente. Il sito è di particolare interesse per ladossola, Domodossola, Gravellona Toce, , Mer- la fauna ornitica, sia per la nidificazione che per la migra- gozzo, Montecrestese, Ornavasso, , Piedimu- zione, soprattutto primaverile; complessivamente vi sono lera, , Premosello Chiovenda, Trontano, segnalate 159 specie, di cui 35 in All. I della Direttiva Villadossola, Vogogna Uccelli (D.U.). Tra gli uccelli nidificanti di interesse co- Localizzazione: mosaico di ambienti fluviali e gole- munitario si segnala in particolare la presenza della più nali, con formazioni boschive, arbusteti, prati aridi e prati importante popolazione provinciale di Lanius collurio. stabili di fondovalle, che si snodano lungo il corso del fiu- Diverse specie che nidificano sui versanti immediata- me Toce da Montecrestese alla Riserva Naturale Speciale mente adiacenti al fondovalle utilizzano quest’area per di Fondotoce. lo svolgimento di attività trofiche (tra le specie in D.U. Descrizione: con l’AP06 è l’unica Area prioritaria Bubo bubo, Caprimulgus europaeus, Circaetus gallicus, nella quale ricadano Aree importanti per tutti i gruppi Falco peregrinus, Milvus migrans, Pernis apivorus). Per tematici, la cui sovrapposizione individua le porzioni di quanto riguarda infine i mammiferi, sono presenti alcu- greto comprese tra i comuni di Domodossola e Vogogna. ni chirotteri inseriti nell’All. II della D.H.: Rhinolophus Tutta l’AP25 è stata anche riconosciuta quale Area pecu- ferrumequinum, Barbastella barbastellus, Myotis blythii/ liare per l’avifauna. myotis, M. capaccinii. Di particolare importanza, inoltre, Vi sono rappresentate 3 tipologie di habitat di interesse risulta la presenza di Mustela putorius in aree di fondo- comunitario. Tra le specie vegetali di interesse conserva- valle limitrofe (segnalazioni derivanti dal rinvenimento zionistico e biogeografico a livello locale si annoverano: di individui investiti). Alisma plantago-aquatica, Carex paniculata, C. pendula, Le informazioni disponibili per l’avifauna evidenzia- Matteuccia struthiopteris e la più importante popolazione no il drammatico declino della comunità di uccelli degli nota per il VCO di Sparganium erectum ssp. neglectum. ambienti aperti, con la scomparsa di alcune specie di in- Per quanto riguarda la fauna invertebrata, sono segna- teresse conservazionistico nidificanti sino all’inizio degli late 18 specie di libellule oltre ad altri taxa caratteristi- anni ‘90 del secolo scorso: Calandrella brachydactyla e ci delle zone golenali (Broscus cephalotes, Apatura ilia, Anthus campestris sono ora segnalati solo come migra- Dolichus halensis, Poliphylla fullo) e dei prati stabili di tori, mentre Sylvia nisoria è divenuta nidificante irrego- fondovalle (Melolontha melolonta, Silpha oscura). lare. L’importanza per la fauna ittica è dovuta alla presenza L’area è stata interessata dal progetto LIFE Natura di diversi pesci in All. II della D.H. (Lampetra zanandrei, “Fiume Toce: conservazione di ambienti ripariali a favore Salmo marmoratus, Cottus gobio, Telestes muticellus, dell’avifauna nidificante e migratoria” nel periodo 2003- Barbus caninus, Cobitis bilineata), di valore conserva- 2006. zionistico e naturalistico (Thymallus thymallus) e di inte- Costituiscono minacce per il mantenimento dei va- resse locale (Gasteroteus aculeatus, la cui presenza in un lori naturalistici le modificazioni di uso del suolo per la fiume delle dimensioni del Toce è rara nel bacino pada- realizzazione di infrastrutture, l’abbandono delle attività no); la presenza di Phoxinus lumaireul, Squalius squalus, agricole e zootecniche tradizionali e della gestione dei Salmo fario e, nel periodo di risalita riproduttiva, di trota prati da sfalcio, la riduzione del pascolamento, il disturbo lacustre, aumenta ulteriormente la diversità della comu- dovuto ad attività ricreative (motocross, addestramento 12 Lucia Pompilio, Radames Bionda, Andrea Mosini, Giuseppe Bogliani, Fabio Casale, Claudio Celada, Elena Rossini, Massimo Soldarini cani da ferma, aereomodellismo), la diffusione di specie Allium ursinum, Carex flacca, Euphorbia amygdaloides, alloctone vegetali (es. Robinia pseudoacacia, Buddleja Mercurialis perennis, Carex nigra, Listera ovata, Phyteu- davidii, Solidago gigantea) e animali (Myocastor coypu), ma spicatum. l’artificializzazione delle sponde, la mancanza di rifugi Relativamente alle fonti di pressione, in anni con per grossi pesci, la presenza di derivazioni e captazioni scarse precipitazioni il tratto finale del ruscello sul piano a scopo idroelettrico con criticità del deflusso e ostacoli alluvionale scorre in subalveo. Questo fenomeno può de- alla libera circolazione della fauna ittica, nonché la mo- terminare importanti morie nella popolazione di Austro- dificazione del reticolo idrografico con la scomparsa di potamobius pallipes ed è forse accentuato dalla presenza interi biotopi. di qualche captazione non autorizzata.

Nome: Ruscello della piana di Roledo Nome: Greto del Torrente Isorno Codice: 26 Codice: 27 Tematismi: VE, PE Tematismi: IN, UC Superficie: 0,38 ha Superficie: 245,52 ha Aree protette: nessuna Aree protette: nessuna Siti Rete Natura 2000: nessuno Siti Rete Natura 2000: ZPS IT1140021 “Val Formaz- Comuni: Montecrestese za” Localizzazione: ruscello che attraversa la piana di Comuni: Montecrestese Roledo. Localizzazione: greto del Torrente Isorno da Altoggio Descrizione: piccolo corso d’acqua con portata mode- a Piedelpiaggio. sta. Ospita una buona popolazione di Austropotamobius Descrizione: il sito ospita una comunità di inverte- pallipes e sono anche presenti Barbus caninus e Telestes brati tipica delle rive e dei greti dei torrenti di montagna muticellus, in allegato II della D.H., Salmo fario e Pho- particolarmente ben conservata. xinus lumaireul. Vi si segnalano specie vegetali di inte- Le pressioni che vi insistono sono legate allo sfrutta- resse conservazionistico o biogeografico: Quercus robur, mento idroelettrico.

Nome: Coipo-Alagua Codice: 28 Tematismi: VE, UC, MA Superficie: 232,67 ha Aree protette: nessuna Siti Rete Natura 2000: ZPS IT1140021 “Val Formaz- za” Comuni: , Montecrestese Localizzazione: si trova all’imbocco della Valle Anti- gorio, in sinistra orografica. Include le Alpi Coipo e Ala- gua, sino al Pizzo Osbarino, tra 1000 e 2019 m s.l.m. Descrizione: nonostante le dimensioni modeste si se- gnala la presenza di 6 habitat in D.H.: 6230 * Formazio- ni erbose a Nardus, ricche di specie, su substrato siliceo delle zone montane (e delle zone submontane dell’Europa continentale), 6410 Praterie con Molinia su terreni calca- rei, torbosi o argilloso-limosi (Molinion caeruleae), 6520 Praterie montane da fieno, 7140 Torbiere di transizione e instabili, 9110 Faggete del Luzulo-Fagetum, 9410 Foreste acidofile montane e alpine di Picea (Vaccinio-Piceetea). Tra le specie vegetali d’interesse conservazionistico o biogeografico si evidenziano Alopecurus aequalis, Aqui- legia alpina, Juncus acutiflorus, Lathyrus niger, Scutel- laria galericulata, Veronica scutellata. La rilevanza per l’avifauna è dovuta alla presenza di specie legate ad am- bienti secchi semiaperti; in particolare è uno dei pochi siti del VCO dove è stata accertata la presenza di Lullula ar- borea e Ficedula albicollis in periodo riproduttivo. Vi so- no segnalate 12 specie di uccelli di interesse comunitario ed il sito è interessato da un consistente flusso migratorio primaverile. Le minacce sono legate all’abbandono delle tradizio- Ruscello della piana di Roledo nali pratiche agrosilvopastorali. Un approccio multitaxa ed expert based per l’individuazione delle aree prioritarie per la conservazione della biodiversità nel VCO 13

Nome: Val Cravariola, Valle Onsernone ed Alta Valle e rive di acque correnti di montagna, lariceti a parco, fag- Isorno gete, prati magri di media quota, praterie di alta quota e Codice: 29 ambienti rupicoli. Tra le specie più interessanti si eviden- Tematismi: VE, IN, UC, MA ziano Parnassius apollo, P. phoebus, Carabus lepontinus/ Superficie: 12195,46 ha concolor, C. bonellii, Pterostichus flavofemoratus, P. spi- Aree protette: nessuna nolae, tra gli odonati Somatochlora alpestris. L’area pre- Siti Rete Natura 2000: ZPS IT1140021 “Val Formaz- senta una elevata vocazionalità per tutte le specie di gal- za” liformi alpini presenti nel VCO, Tetrao tetrix e Alectoris Comuni: Craveggia, , Montecrestese, , graeca in particolare, e rappresenta il limite meridionale Re, Santa Maria Maggiore, Toceno, Villette di distribuzione di Lagopus muta sul versante orografico Localizzazione: comprende le porzioni in territorio sinistro della Val d’Ossola. Complessivamente vi sono se- italiano delle valli Onsernone e Cravariola. Include la gnalate 11 specie ornitiche di interesse comunitario. Da dorsale sopra 1600 m di quota tra il Pizzo La Scheggia qui provengono le ultime osservazioni note per la pro- ed il Monte Ziccher e la testata della Valle Isorno. Lungo vincia di Ficedula albicollis in periodo e atteggiamento la Valle Antigorio raggiunge in comune di Premia i 1500- riproduttivo. Per quanto riguarda i mammiferi, vi è ben 1600 m di quota. rappresentata la comunità di specie “boreali” considerata Descrizione: comprende almeno 12 tipologie di ha- “focale” dal gruppo tematico. bitat di interesse comunitario e tra le specie vegetali di La principale minaccia è costituita dalle modificazioni interesse conservazionistico e biogeografico si evidenzia- ambientali indotte dalla contrazione delle attività agricole no Androsace vandellii, Asplenium adulterinum, Isoëtes tradizionali, dalla realizzazione di infrastrutture viarie e echinospora, Sparganium angustifolium, Thlaspi rotundi- dallo sfruttamento dei corsi d’acqua per la produzione di folium ssp. crymbosum, Warnstorfia trichophylla. Ospita energia elettrica. Costituisce uno dei potenziali corridoi l’unica stazione recente nota per il Piemonte settentriona- di passaggio dell’elettrodotto Interconnector ad altissima le di Epipogium aphyllum. capacità per il trasporto di energia elettrica dalla Svizzera Per quanto riguarda l’entomofauna, sono presenti ce- all’Italia. nosi di torbiera, laghi alpini e prati igrofili montani, greti

Nome: Val Codice: 30 Tematismi: VE, IN, AR, UC, MA Superficie: 10717,02 ha Aree protette: nessuna Siti Rete Natura 2000: ZPS IT1140021 “Val Formaz- za” e SIC IT1140004 “Rifugio Maria Luisa (Val Formaz- za)”. Comuni: Formazza. Localizzazione: comprende tutto il versante orografi- co sinistro della Val Formazza ed il destro sino alla Valle del Rio Vannino. Descrizione: vi sono rappresentati almeno 13 ha- bitat di interesse comunitario, e tra le specie vegetali di interesse conservazionistico si rileva la presenza di Allium victorialis, Androsace chamaejasme, Anemone Val Cravariola, Valle Onsernone ed Alta Valle Isorno baldensis, Aquilegia alpina, Arabis bellidifolia ssp. stel- lulata, Artemisia campestris ssp. alpina, Carex bicolor, C. capillaris, C. firma, C. lachenalii, C. microglochin, C. ornithopodioides, C. paniculata, C. pauciflora, Cha- morchis alpina, Cystopteris alpina, Draba hoppeana, Empetrum hermaphroditum, Erigeron neglectus (unica stazione nota nel VCO), Eritrichium nanum, Gentiana ciliata, G. clusii, G. schleicheri, Juncus triglumis, Juni- perus sabina, Leontodon montanus, Leontopodium al- pinum, Mohringia ciliata, Pedicularis recutita, Phleum alpinum, Pinus cembra, Potamogeton filiformis, Ranun- culus reptans, R. trichopyllos ssp. eradicatus, Rorippa islandica, Saponaria lutea, Saxifraga biflora, S. caesia, S. retusa, Sparganium angustifolium, Stipa pennata, Ta- raxacum pacheri, Tozzia alpina, Triglochin palustris, Trisetum spicatum. Per quanto riguarda gli invertebrati, è considerata Val Cravariola, Valle Onsernone ed Alta Valle Isorno un’area di importanza internazionale per l’eccezionale 14 Lucia Pompilio, Radames Bionda, Andrea Mosini, Giuseppe Bogliani, Fabio Casale, Claudio Celada, Elena Rossini, Massimo Soldarini ricchezza di Lepidotteri e Coleotteri, inclusi numerosi strategica lungo le direttrici di migrazione, in particolare endemismi e specie di interesse comunitario; tra i lepi- durante la primavera. dotteri si segnalano Erebia flavofasciata (tutta la popo- Per quanto riguarda i mammiferi, infine, vi sono rap- lazione italiana di questo lepidottero è ospitata in questo presentate vaste aree di ambienti idonei alla cenosi di sito e nell’adiacente AP31 Alpi Veglia Devero e Monte specie “boreali” che potrebbero risentire negativamente Giove), Parnassius phoebus, P. apollo, Euchloe simplo- dei mutamenti climatici in atto, ed una importante area nia, Euphydryas glaciegenita, E. cynthia, Coenonympha di bramito del cervo. In quest’area è inoltre segnalata con darwiniana, Pieris callidice, Maculinea rebeli, Erebia una certa regolarità la presenza di Canis lupus. pluto, E. gorge, Oeneis glacialis per Lepidotteri, e tra i Costituiscono minacce per il mantenimento dei carabidi Carabus lepontinus/concolor, C. bonellii, Ama- valori naturalistici le modificazioni ambientali indot- ra infuscata, Parabemus fossor e Trechus straisseri. Gli te dall’abbandono o dalle modificazioni delle attività aspetti rilevanti per l’erpetofauna riguardano la presenza zootecniche tradizionali e la realizzazione di nuove di due specie focali, Ichtyosaura alpestris (uno dei pochi infrastrutture (in particolare viarie), in grado di agevo- siti di presenza in Piemonte) e Zootoca vivipara. Relati- lare l’accessibilità dell’area; la presenza di numerose vamente a T. alpestris, quest’area costituisce l’unica pos- captazioni a scopo idroelettrico e delle infrastrutture ad sibilità di connessione della popolazione ossolana con il esse connesse, con il potenziale innesco di erosione; il resto della popolazione europea, ed il mantenimento di un disturbo causato alla fauna da diverse attività antropi- buono stato di conservazione degli habitat appare pertan- che quali escursionismo invernale con sci e racchette to di estrema importanza. Per quanto riguarda l’avifauna, da neve, eliski, uso di motoslitte al di fuori dei tracciati l’area ospita tutte le specie ornitiche caratteristiche degli autorizzati, arrampicata sportiva, volo con parapendio; ambienti alpini piemontesi: vi sono segnalate 16 specie alcune specie di lepidotteri di interesse conservazioni- focali ed altrettante specie di interesse comunitario, molte stico sono oggetto di raccolta da parte di collezionisti delle quali migratrici (incluse specie di notevole interesse e commercianti; la grande diffusione di linee elettriche quale Grus grus). Il sito si colloca infatti in una posizione può costituire una importante causa di mortalità per l’avifauna residente (galliformi, rapaci) e migratoria. Infine, il sito è attraversato da uno dei potenziali cor- ridoi di passaggio dell’elettrodotto Interconnector ad altissima capacità per il trasporto di energia elettrica dalla Svizzera all’Italia.

Nome: Alpi Veglia-Devero e Monte Giove Codice: 31 Tematismi: VE, IN, AR, UC, MA Superficie: 21588,72 ha Aree protette: Parco naturale regionale dell’Alpe Ve- glia e Devero e Area contigua dell’Alpe Devero Siti Rete Natura 2000: SIC e ZPS it11416 “Alpi Ve- glia Devero - Monte Giove” Comuni: , Crodo, Formazza, Premia, Trasque- ra, . Localizzazione: questa vasta area insiste sul settore nord occidentale del territorio provinciale, tra il Passo Val Formazza

Val Formazza Alpi Veglia-Devero e Monte Giove Un approccio multitaxa ed expert based per l’individuazione delle aree prioritarie per la conservazione della biodiversità nel VCO 15 del Sempione e la Punta d’Arbola. Comprende la conca 2 importanti aree di bramito di cervo. La comunità di chi- dell’Alpe Vallé ed il versante che scende verso il fiume rotteri è ricca: nel solo Parco Naturale dell’Alpe Veglia Diveria, la piana di Nembro, le Alpi Veglia e Devero, e Devero sono state censite 14 specie tra cui Barbastella la Valle di Bondolero, il Monte Cistella, la Valle di Po- barbastellus, Eptesicus nilsonii e Myotis brandti. Infine si iala ed il massiccio del Monte Giove, tra 650 e 3552 m segnala la presenza di Lynx lynx e Canis lupus, accertata s.l.m. in più occasioni negli ultimi anni, probabilmente da attri- Descrizione: vi sono rappresentate 19 habitat di in- buire ad individui non insediati stabilmente. teresse comunitario e tra le specie vegetali rilevanti dal Costituiscono minacce per il mantenimento dei valori punto di vista conservazionistico e fitogeografico si anno- naturalistici le trasformazioni ambientali indotte dall’ab- verano Alisma plantago-aquatica, Androsace vitaliana, bandono o dalle modificazioni delle attività zootecniche Anemone baldensis, Aquilegia alpina, Arabis brassica, tradizionali; la realizzazione di nuove infrastrutture, in A. bellidifolia ssp. stellulata, Astragalus leontinus, Coral- particolare viarie, in grado di agevolare l’accessibilità lorhiza trifida, Carex bicolor, C. brachystachys, C. capil- dell’area; l’espansione del comprensorio sciistico esisten- laris, C. firma, C. lachenalii, C. paniculata, C. pauciflo- te; la presenza di numerose captazioni a scopo idroelet- ra, Cystopteris montana, C. alpina, Chamorchis alpina, trico e delle infrastrutture connesse con potenziale inne- Cirsium acaule, Comarum palustre, Eritrichium nanum, sco di erosione; il disturbo causato alla fauna da diverse Empetrum hermaphroditum, Horminum pyrenaicum, Ga- attività antropiche quali escursionismo invernale con sci lium odoratum, Geranium sanguineum, Gentiana ciliata, e racchette da neve, eliski, volo con parapendio, arrampi- Juniperus sabina, Lathyrus vernus, Leontodon montanus, cata sportiva; in alcuni settori specie di lepidotteri di inte- Leontopodium alpinum, Listera cordata, Menyanthes tri- resse conservazionistico sono oggetto di raccolta da parte foliata, Pedicularis recutita, Potamogeton alpinus (unica di collezionisti e commercianti; il facile accesso alle aree stazione nota nel VCO), Orthilia seconda, Oxytropis hal- di caccia può determinare fenomeni di eccessivo prelievo leri ssp. velutina, Potamogeton natans, Primula halleri, venatorio; la diffusione di linee elettriche può costituire Pinus cembra, P. uncinata, Ranunculus reptans, Ranun- una importante causa di mortalità per l’avifauna residente culus trichopyllos ssp. eradicatus, Rhaponticum scario- (galliformi, rapaci) e migratoria. sum, Rorippa islandica, Saxifraga biflora, S. caesia, S. retusa, Scutellaria galericulata, Sedum villosum s.str., Senecio doronicum ssp. gerardii, Silene vallesia, Sparga- Nome: Alta Val e Alta Valle Antrona nium angustifolium, Triglochin palustris, Viola palustris, Codice: 32 V. pinnata. Tematismi: VE, IN, UC, MA Per quanto riguarda gli invertebrati sono segnalate 18 Superficie: 20640,61 ha specie di odonati, tra le quali Somathoclora arctica e Leu- Aree protette: Parco naturale regionale dell’Alta Val- corrhinia dubia, molto rare a livello regionale. Tra le oltre le Antrona 170 specie di Coleotteri che compongono la check-list di Siti Rete Natura 2000: ZPS IT11418 “Alte Valli An- questa Area si segnala la probabile presenza di Stephano- zasca Antrona e Bognanco” e ZPS IT11419 “Monte Ro- pachys substriatus, un Bostrichide di interesse comunita- sa”. rio estremamente localizzato sull’arco alpino italiano. Di Comuni: , , Bo- particolare interesse alcune specie di lepidotteri ropaloceri gnanco, , Calasca Castiglione, Ceppo di interesse comunitario: Erebia christi (farfalla stenoen- Morelli, Crevoladossola, Domodossola, , demica con areale che comprende alta Valle Antrona, Val- , , , Vanzone con San le Antigorio e Passo del Sempione), Parnassius apollo, P. Carlo. mnemosyne, Maculinea arion ed Euphydryas glaciegieni- Localizzazione: seconda Area prioritaria, per esten- ta. Di interesse conservazionistico o biogeografico sono sione, tra quelle individuate; comprende le testate delle invece Boloria thore, P. phebus ed E. flavofasciata; per quest’ultima specie, l’area ospita una parte consistente della popolazione italiana. Per quanto riguarda l’erpetofauna, il sito ospita una porzione importante della popolazione provinciale di Ichthyosaura alpestris e Zootoca vivipara. Sono segnalate almeno 145 specie di uccelli, delle quali 26 di interesse comunitario. In generale, l’area pre- senta ampi settori ad elevata vocazionalità per i tetraonidi e buone popolazioni di Tetrao tetrix, Lagopus muta e Bo- nasa bonasia. Ben rappresentata è anche la comunità di uccelli rapaci, sia notturni (Bubo bubo, presente con alme- no una coppia nidificante,Aegolius funereus, Glaucidium passerinum, Asio otus e Stryx aluco) sia diurni. L’area è inoltre attraversata da un consistente flusso migratorio, soprattutto primaverile. In relazione ai mammiferi, vi è ben rappresentata la comunità di specie “boreali” consi- derata “focale” dal gruppo tematico. Inoltre sono presenti Alta Val Bognanco e Alta Valle Antrona 16 Lucia Pompilio, Radames Bionda, Andrea Mosini, Giuseppe Bogliani, Fabio Casale, Claudio Celada, Elena Rossini, Massimo Soldarini

Valli Bognanco e Antrona, e la dorsale spartiacque tra le Nome: Bacino del Rio Burra Valli Antrona e Anzasca; in Val Bognanco abbraccia i ver- Codice: 33 santi sopra i 1100-1400 m s.l.m, dal Passo di Variola al Tematismi: VE, MA Monte della Preia, mentre in Valle Antrona le Valli Tron- Superficie: 1597,42 ha cone e Loranco fino alle Alpi di Cama, tra 760 e 3656 m Aree protette: nessuna s.l.m. Siti Rete Natura 2000: nessuno Descrizione: vi sono segnalati 14 habitat di interesse Comuni: Crevoladossola comunitario. Tra le specie vegetali d’interesse conserva- Localizzazione: l’area include parte dei bacini idro- zionistico e biogeografico si ricordano Alnus brembana grafici del Rio Deseno (A. Fuori, A. Dentro, A. d’Andro- (una delle poche stazioni note nel VCO), Androsace vi- mia) e del Rio di Burra (Onzo, A. Vertura, A. Casariola), taliana, Aquilegia alpina, Armeria alpina, Artemisia e si sviluppa a monte della linea ferroviaria Milano-Briga campestris ssp. alpina, Buphthalmum salicifolium (unica nel tratto Preglia-Caddo sino ai 2419 m s.l.m. del Pizzo stazione nota nel VCO), Carex pauciflora, C. capillaris, Albiona. Cirsium acaule, Comarum palustre, Cystopteris alpina, Descrizione: vi sono segnalate 10 habitat di interesse Drosera rotundifolia, Epilobium roseum, Empetrum her- comunitario e tra le specie vegetali di interesse conser- maphroditum, Gentiana ramosa, Hieracium cymosum, vazionistico o biogeografico si segnalano Aphanes inex- Juncus triglumis, Juniperus sabina, Listera cordata, pectata, Aquilegia atrata, Athamanta cretensis, Carex Oxytropis halleri ssp. velutina, Primula halleri, Polygala brachystachys, C. liparocarpos, Eriophorum vaginatum, amarella, Ranunculus reptans, Rorippa islandica, Sagi- Gentiana campestris, Laserpitium siler, Lathyrus vernus, na glabra, Saxifraga caesia, Sempervivum grandiflorum, Orchis morio, Petasites paradoxus, Pleurospermum au- Senecio halleri, Silene vallesia, Silene saxifraga, Solda- striacum, Ranunculus lanuginosus, Rhamnus catarthica, nella pusilla, Stipa pennata, Thlaspi rotundifolium ssp. Rhaponticum scariosum, Rubus saxatilis, Serapias vome- corymbosum, T. sylvium (seconda stazione nel VCO), T. racea, Silene saxifraga, Taraxacum dissectum, Viburnum virens, Triglochin palustris, Trifolium patens, Valeriana lantana (unica stazione nota nel VCO). L’importanza per celtica. Sui versanti del Pizzo Ciapé si localizzano inte- i mammiferi è dovuta alla buona rappresentazione di am- ressanti stazioni di felci di substrati ultrabasici (Asple- bienti aperti di alta quota considerati importanti per la ce- nium adulerinum, A. cuneifolium). nosi di specie “boreali”. Per quanto riguarda la fauna invertebrata, si tratta di un’area di grande importanza per la presenza di numerose specie di Lepidotteri e Coleotteri legati ad ambienti prati- Nome: Tappia vi, umidi e rupicoli, inclusi numerosi endemismi e specie Codice: 34 di interesse comunitario, tra i quali spiccano in particolare Tematismi: VE, IN Erebia christi, E. flavofasciata e Plebejus trappi. Di inte- Superficie: 112,64 ha resse conservazionistico anche la presenza di popolazioni Aree protette: nessuna di Somatochlora arctica e Leucorrhinia dubia, secondo Siti Rete Natura 2000: nessuno sito noto per il Piemonte. Comuni: Domodossola, Villadossola Per quanto riguarda l’avifauna vi sono segnalate 72 Localizzazione: pendio percorso dalle mulattiere Ga- specie, delle quali 9 di interesse comunitario. In partico- bi Valle-Valpiana e Rovaccio-Valpiana. lare l’area presenta vasti settori caratterizzati da elevata Descrizione: vi si trovano ambienti sia aridi sia vocazionalità per Alectoris graeca, Tetrao tetrix, Lagopus umidi, con prati pascoli e coltivi in fase di abbandono, muta e Bonasa bonasia. cespugliati o con formazioni boschive rade. Vi sono Relativamente ai mammiferi, vi è ben rappresentata rappresentate 4 habitat di interesse comunitario: 6410 la comunità di specie “boreali” considerata “focale” dal Praterie con Molinia su terreni calcarei, torbosi o argil- gruppo tematico e sono presenti 2 importanti aree di bra- loso-limosi (Molinion caeruleae); 6510 Praterie magre mito di cervo. Va infine menzionata la presenza irregolare da fieno a bassa altitudine (Alopecurus pratensis, San- di Canis lupus. guisorba officinalis); 9180 *Foreste di versanti, ghiaio- Costituiscono minacce per il mantenimento degli ni e valloni del Tilio-Acerion; 9260 Foreste di Casta- attuali livelli di biodiversità le modificazioni ambienta- nea sativa. Tra le specie vegetali di interesse conserva- li indotte dai cambiamenti alle attività zootecniche de- zionistico e biogeografico si segnalano: Aira elegans, gli ultimi decenni, la presenza di numerose derivazioni Chrysopogon gryllus, Cynosurus echinatus, Gladiolus d’acqua a scopo idroelettrico e l’interesse all’espansione palustris, Inula hirta, Lathyrus aphaca, Notholaena dello sfruttamento, il disturbo antropico invernale dovuto marantae, Polycarpon tetraphyllum, Polystichum seti- all’uso di motoslitte e all’escursionismo con sci e rac- ferum e Serapias vomeracea. Per quanto riguarda gli chette da neve (almeno localmente), il rischio di mor- invertebrati, il sito è importante per le cenosi dei prati talità per avifauna dovuto a collisione contro linee aree. magri di bassa quota con particolare riferimento ai Le- Localmente, l’area può essere soggetta a fenomeni di pidotteri degli ambienti prativi; tra le specie presenti eccessivo prelievo venatorio su galliformi alpini e lepre Parnassius apollo e P. mnemosyne, entrambi negli al- bianca in relazione alla facile accessibilità di alcuni set- legati della D.H. tori, così come alcune specie di lepidotteri di interesse L’AP34 è fortemente minacciata dalle modificazioni conservazionistico sono oggetto di raccolta da parte di ambientali indotte dall’abbandono delle attività agricole e collezionisti e commercianti. zootecniche tradizionali. Un approccio multitaxa ed expert based per l’individuazione delle aree prioritarie per la conservazione della biodiversità nel VCO 17

Nome: Alta Valle Anzasca Il principale interesse ornitologico è legato alla eleva- Codice: 35 ta vocazionalità per Lagopus muta e complessivamente Tematismi: VE, IN, UC, MA ospita almeno 10 specie di interesse comunitario nidifi- Superficie: 9580,90 ha canti. Per i mammiferi l’idoneità è elevata per la comunità Aree protette: nessuna di specie “boreali” considerata “focale” dagli esperti del Siti Rete Natura 2000: ZPS IT11419 “” gruppo tematico. Comuni: Macugnaga Costituiscono minacce per il mantenimento dei valori Localizzazione: testata della Valle Anzasca, a monte naturalistici le modificazioni ambientali indotte dall’ab- della linea che unisce il Pizzo della Moriana al Pizzo Bat- bandono o dalle modificazioni delle attività zootecniche tel, tra 1000 e 4633 m s.l.m. tradizionali e dalla realizzazione di nuove infrastrutture, Descrizione: vi sono segnalati 10 habitat di interesse in particolare viarie; alcune attività ricreative come eliski comunitario. Tra le specie vegetali d’interesse conserva- e volo con parapendio. zionistico e fitogeografico si annoverano Eritrichium na- num, Gentiana schleicheri, Minuartia cherlerioides ssp. rionii, Phyteuma pedemontanum, Sempervivum grandi- Nome: Val Segnara e Alta Val Strona florum, Senecio halleri, Alopecurus gerardii, Gentiana Codice: 36 lutea, Saussurea alpina e Tofieldia pusilla (segnalazioni Tematismi: VE, IN, AR, UC, MA non confermate in epoca recente), Adenostyles leucophyl- Superficie: 7320,42 ha la, Drosera rotundifolia, Empetrum hermaphroditum, Aree protette: Parco naturale regionale Val Strona Oreochloa disticha, Phleum commutatum, Phyteuma hu- Siti Rete Natura 2000: ZPS IT11420 “Alta Val Stro- mile, Primula latifolia, Rhaponticum scariosum, Senecio na e Val Segnara” halleri, Thlaspi rotundifolium ssp. corymbosum. Comuni: Bannio Anzino, Calasca Castiglione, Mas- Per quanto riguarda gli invertebrati, si tratta di un’area siola, Piedimulera, Pieve Vergonte, importante per le cenosi degli ambienti prativi, umidi e Localizzazione: l’area comprende la Val Segnara in forestali, con presenza di numerosi endemismi e di specie Valle Anzasca e la testata della Val Strona. Qui il confine di interesse comunitario; vi sono segnalate ben 77 specie corre lungo una linea che unisce il Monte Forcolaccia al di Coleotteri Carabidi, tra le quali Carabus lepontinus/ Monte Mazza dell’Inferno, e sul versante posto in sinistra concolor, C. bonellii, Parabemus fossor, Pterostichus cri- orografica l’area prosegue verso est sino al Monte Masso- bratus, Abax baennigeri/exaratus, Pterostichus spinolae, ne, comprendendo i versanti tra 1400-1600 m s.l.m. e la P. flavofemoratus. cresta spartiacque.

Alta Valle Anzasca Val Segnara e Alta Val Strona 18 Lucia Pompilio, Radames Bionda, Andrea Mosini, Giuseppe Bogliani, Fabio Casale, Claudio Celada, Elena Rossini, Massimo Soldarini

Descrizione: comprende 16 habitat di interesse comu- Siti Rete Natura 2000: ZPS IT11420 “Alta Val Stro- nitario. In Val Segnara sono particolarmente interessanti na e Val Segnara” e sensibili i boschi di fondovalle con Asperula taurina, Comuni: Bannio Anzino, Calasca Castiglione, Mas- Cardamine heptaphylla, Euphorbia carniolica, Galium siola, Piedimulera, Pieve Vergonte, Valstrona laevigatum, Impatiens noli-tangere, Lunaria rediviva e Localizzazione: vena di calcari cristallini che attra- Ranunculus lanuginosus, le pendici rupicole sotto M.gna versa il VCO dalla Val Cannobina a Sambughetto in Val Ronda (Primula latifolia e Valeriana celtica), i macereti Strona. freschi (con il L. Rossola) e le rupi stillicidiose al pie- Descrizione: vena di marmo ricca di cavità ipogee, di de N della Cima Capezzone (Aquilegia alpina, Primula particolare interesse in quanto utilizzate come ricovero latifolia e Thlaspi rotundifolium ssp. corymbosum) ed i da varie specie di chirotteri troglofili e allo stesso tempo pascoli fioriti sotto la Cima Capezzone verso il Colle Se- molto rare sul territorio provinciale. gnara (Aquilegia alpina, Carex aterrima, Linum alpinum, Ospita 3 tipologie di habitat di interesse comunitario Primula latifolia e Tephroseris capitata). e tra le specie vegetali di interesse conservazionistico e Tra le specie vegetali di particolare interesse con- biogeografico si segnalano: Asarum europaeum, Asperu- servazionistico e biogeografico citiamo altresì: Achillea la taurina, Cardamine heptaphylla, Carex pilosa, Galium distans, Allium victorialis, Anemone narcissiflora, Asple- laevigatum, Lunaria rediviva, Phyllitis scolopendrium, nium adulterinum, A. gr. cuneifolium, Athamanta creten- bosco rupicolo con Ostrya carpinifolia (unica stazione sis, Callianthemum coriandrifolium, Cardamine plumie- nota nel VCO) e praterie rupicole cespugliate con Aquile- ri, Carex brachystachys, Cirsium erisithales, Cystopteris gia atrata, Asparagus tenuifolius, Asperula taurina, Cir- montana, Daphne striata, Delphinium dubium, Dipha- sium erisithales, Euphorbia carniolica, Galium laeviga- siastrum alpinum, Doronicum austriacum, Drosera ro- tum, Lathyrus vernus, Rhamnus cathartica e Tanacetum tundifolia, Dryopteris villarii, Euphorbia carniolica, E. corymbosum. Vi si trova un ruscello nel comune di Or- stricta, Euphrasia nemorosa, Galium tendae, Leontopo- navasso che ospita una popolazione di Austropotamobius dium alpinum, Linum alpinum, Lycopodium annotinum, pallipes. L. clavatum, Matteuccia struthiopteris, Phyteuma humile, La principale minaccia per il mantenimento dei valori Polystichum braunii, Potentilla grammopetala, Primula di biodiversità è costituita dalle modificazioni ambientali veris ssp. columnae, Rhinanthus ovifugus, Rhynchosina- indotte dal mutamento delle attività zootecniche tradizio- pis chieranthos ssp. montana, Saxifraga purpurea, Sem- nali. pervivum grandiflorum, Silene saxifraga, S. vulgaris ssp. glareosa, id. ssp. prostrata (segnalaz. di Rotti), Stachys pradica, Tephroseris capitata, Thlaspi rotundifolium ssp. corymbosum, T. sylvium (segnalaz. di Rotti), Valeriana celtica, Woodsia pulchella e W. alpina. Per quanto riguarda gli invertebrati, riveste grande im- portanza per numerose specie di Lepidotteri e Coleotteri, inclusi endemismi alpini (Pterosticus spinolae, P. flavo- femoratus, P. cribratus, Abax baenningeri/exaratus, Ca- rabus monticola, C. lepontinus/concolor, C. bonellii, Pa- rabemus fossor); tra le specie di interesse comunitario si segnalano Parnassius apollo e Lucanus cervus. Dal punto di vista erpetologico la rilevanza consiste nell’ospitare una popolazione di Zootoca vivipara e l’unica popolazio- ne nota per il VCO di Vipera walser, descritta come nuova specie, da Ghielmi et al., 2016. L’importanza dal punto di vista ornitologico è dovuta alla contemporanea presenza di tutti i galliformi alpini presenti nel VCO, con presen- za di settori molto vocati per Tetrao tetrix ed Alectoris graeca (testata della Val Segnara e dorsale tra la Punta dell’Usciolo ed il Monte Massone). Complessivamente vi sono segnalate 8 specie di interesse comunitario. La principale minaccia per il mantenimento dei valori di biodiversità è costituita dalle modificazioni ambientali indotte dal mutamento delle attività zootecniche tradizio- nali e dalle captazioni a scopo idroelettrico.

Nome: Vena di marmo tra Sambughetto e Ornavasso Codice: 37 Tematismi: VE, PE, MA Superficie: 1473,69 ha Aree protette: Parco naturale regionale Val Strona