Le Politiche Per Lo Sviluppo Locale Della Regione Piemonte (1994-2006)

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Le Politiche Per Lo Sviluppo Locale Della Regione Piemonte (1994-2006) nalisi delle politiche Direzione Programmazione Strategica, Politiche Territoriali ed Edilizia corso Bolzano, 44 – 10121 Torino Tel. + 39 011 4321428 – fax + 39 011 4324804 e-mail [email protected] LE POLITICHE Settore Programmazione Negoziata Via Lagrange, 24 – 10123 Torino Tel. + 39 011 4323989 – fax + 39 011 4325560 PER LO SVILUPPO LOCALE e-mail [email protected] DELLA REGIONE PIEMONTE (1994-2006) Siti web www.regione.piemonte.it/sit INQUADRAMENTO GENERALE E STUDI DI CASO www.regione.piemonte.it/edilizia www.regione.piemonte.it/programmazione/vetrina/ Il Settore Programmazione Negoziata svolge attività di programmazione, monitoraggio e valutazione delle politiche dedicate allo sviluppo socio – economico e al riequilibrio territoriale fi nanziate con le risorse aggiuntive nazionali e regionali intersettoriali, attuate con strumenti di programmazione negoziata. La collana Analisi e Studi della Direzione Programmazione Strategica, Politiche Territoriali ed Edilizia, nasce con l’Accordo di Programma Quadro sottoscritto con il Ministero dello Sviluppo Economico per la realizzazione di Azioni di Sistema. L’iniziativa è tesa alla progettazione e alla realizzazione di azioni che si pongono la fi nalità di supportare un processo di riforma in atto, di intervenire a correggere disfunzionalità o defi cit La ricerca “Le politiche per lo sviluppo locale della Regione Piemonte (1994-2006): di competenze; il fi ne è quello di contribuire a qualifi care il sistema istituzionali rispetto a Inquadramento generale e studi di caso”, i cui esiti presentiamo in questo Rapporto, politiche nuove o a modalità di attuazione che risultano particolarmente complesse. è stata promossa dalla Direzione Regionale Programmazione Strategica, Politiche Territoriali ed Edilizia e realizzata dall’Istituto di Ricerche Economico Sociali del Piemonte . Direttore Programmazione Strategica, Politiche Territoriali ed Edilizia: Livio Dezzani Il lavoro si colloca nel quadro delle attività defi nite con l’Accordo di Programma Quadro Responsabile dell’Accordo di Programma Quadro “Azioni di Sistema”, Dirigente Settore “Azioni di sistema di carattere innovativo a supporto della governance, delle attività di Programmazione Negoziata: Alfonso Facco programmazione, di verifi ca e di valutazione dell’Intesa istituzionale di programma”, Responsabile Analisi e Studi : Valentina Torta siglato tra Ministero dello Sviluppo Economico e Regione Piemonte nel dicembre 2006, e Comunicazione esterna e diffusione: Rita Santisi fi nalizzato a migliorare la programmazione degli interventi pubblici. Segreteria del Settore: Clara Durbiano L’IRES PIEMONTE, nato a Torino nel 1958, svolge la sua attività d’indagine in campo socio-economico e territoriale, fornendo un supporto all’azione di programmazione della Si ringraziano: Marzia Baracchino, Lorenzo Canova, Flavio Casale, Maria Cavallo Perin, Claudia Regione Piemonte e delle altre istituzioni ed enti locali piemontesi. Cobinotti, Bianca Eula, Alfonso Facco, Giulio Givone, Giovanni Iodice, Tommaso Leporati, Mario Lupo, Manuela Rebaudengo, Silvia Rizzi, Valentina Torta e tutti i rappresentanti delle istituzioni L’Area di Ricerca Politiche Pubbliche svolge attività di ricerca e divulgazione in tre del “Pinerolese” e del “Verbano” che hanno rilasciato l’intervista, senza di loro gli Studi di caso campi: l’analisi delle trasformazioni istituzionali, funzionali e fi nanziarie (federalismo non sarebbero stati possibili fi scale) del sistema autonomistico, l’impatto delle riforme amministrative con particolare riguardo per quelle connesse alla introduzione di metodi e strumenti di valutazione nelle amministrazioni pubbliche e l’evoluzione dei processi di governance locale. http://www.regione.piemonte.it/programmazione/vetrina/materiale-informativo-e- pubblicazioni.html http://www.ires.piemonte.it Finito di stampare: gennaio 2013 “Analisi e Studi” è pubblicata anche in formato elettronico all’indirizzo: http://www.regione.piemonte.it/programmazione/vetrina/materiale-informativo-e-pubblicazioni.html Direzione Programmazione strategica, politiche territoriali ed edilizia Le politiche per lo sviluppo locale della Regione Piemonte (1994-2006) Inquadramento generale e studi di caso Rapporto di ricerca Presentazione La ricerca “Le Politiche per lo sviluppo locale della Regione Piemonte (1994-2006). Inquadramento generale e studi di caso” illustra i modelli di progettazione integrata per lo sviluppo che hanno interessato il Piemonte negli ultimi vent’anni e sistematizza le regole di programmazione per l’accesso ai finanziamenti che hanno costituito lo sfondo a tali esperienze. Il lavoro si colloca nelle attività definite con l’Accordo di Programma Quadro “Azioni di sistema di carattere innovativo a supporto della governance, delle attività di programmazione, di verifica e valutazione dell’Intesa Istituzionale di Programma” siglato dalla Regione Piemonte con il Ministero dello Sviluppo Economico nel dicembre del 2006, e intende contribuire a migliorare la programmazione e la messa in opera delle politiche regionali che intendono affrontare il problema dello sviluppo. L’impegno conoscitivo si inserisce nell’alleanza strategica della Regione Piemonte con gli EE.LL piemontesi, testimoniata dell’impegno finanziario e gestionale in corso nelle aree urbane con i Programmi Integrati di Sviluppo Urbano (P.I.S.U) finanziati dal Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale (POR FESR) e su buona parte del territorio regionale con la linea Programmi Territoriali Integrati (P.T.I) del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (PAR FSC). Si rivolge agli operatori istituzionali, i partner e i collaboratori di livello locale e ai titolari di funzioni di programmazione impegnati, a livello statale e regionale, nel disegno e nel coordinamento delle politiche per lo sviluppo, in quanto portatori di una facoltà di proposta di alternative che incentivino gli attori verso un comportamento auspicato, oltre che delle regole utili per l’accesso ai finanziamenti. La fase di scrittura degli indirizzi di programmazione economica e dei bandi ha rappresentato negli anni una finestra di opportunità importante per garantire la continuità e il sostegno delle forme di apprendimento maturate a livello territoriale, ma anche per l’introduzione di livelli di cambiamento “performanti” ma raggiungibili e per l’attenzione alla mitigazione degli effetti della competizione territoriale; ad oggi, l’opzione di scelta circa l’adozione dell’approccio di sviluppo locale nell’utilizzo delle risorse aggiuntive comunitarie 2014-2020, per l’attuazione della nuova strategia economica U.E, Europea 2020 COM (2010), riapre il terreno utile al confronto. Sino alla fine degli anni ’80 le politiche per lo sviluppo erano incentrate sull’immagine dello sviluppo veicolato da investimenti in infrastrutture di trasporto, aiuti all’attrazione di investimenti esogeni e all’industria pesante e si caratterizzavano per un approccio di intervento settoriale e la centralizzazione a livello statale: il territorio aveva un ruolo marginale. A metà degli anni ’90 questo modello entra in crisi, in risposta alla debolezza delle politiche statali (disponibilità di informazioni e conoscenze nell’allocazione delle risorse, capacità di adattamento degli interventi per affrontare problemi locali e di mobilitare gli attori chiave dello sviluppo e inerzia dei sistemi centralizzati), a vantaggio di una rinnovata programmazione strategica con la comprensione chiara delle richieste e dei bisogni locali. Le politiche sposano così l’approccio di sviluppo locale, assegnando un ruolo cardine alla centralità del territorio (con il riconoscimento che tutti i luoghi hanno un potenziale); alla rilevanza del comportamento istituzionale e all’apprendimento nella riproduzione di circoli virtuosi a livello territoriale; all’abilità di legare insieme politiche differenti, di mobilitare una pluralità di attori e costruire una partnership socio-economica territoriale strategica, creando nuove idee e migliorarando la conoscenza circa le risorse esistenti ma non sfruttate, o poco e male utilizzate. Accanto alla rassegna delle esperienze che hanno interessato il Piemonte dal 1994, l’approfondimento di due casi, il Pinerolese ed il Verbano, intende individuare alcuni elementi di supporto al disegno delle politiche. Ad un primo livello, ci si è interrogati sulla continuità e la coerenza delle politiche proposte dal livello locale, come espressione di preferenze ed elemento di vantaggio per massimizzare il potenziale in esso presente, affrontare problemi specifici e perseguire una visione futura delle aree prestando attenzione alla storia e ai dettagli, al di là del diverso quadro quadro regolatorio che fa da sfondo all’utilizzo delle risorse aggiuntive. Ad un secondo livello, viene offerto uno spunto di riflessione circa il consolidamento delle coalizioni degli attori istituzionali nei processi di concertazione avviati nel corso del tempo a livello locale, nella forma di contributo al dibattito sull’importanza dell’apprendimento istituzionale. Nella parte finale della Pubblicazione è raccolta in appendice una cartografia relativa alle aggregazioni di attori istituzionali proposte a livello locale in risposta a tre iniziative per lo sviluppo promosse dapprima dal livello nazionale e poi da quello regionale (patti territoriali, progetti integrati d’area - pia, progetti territoriali integrati - pti) per l’utilizzo delle risorse aggiuntive, statali ed comunitarie, e le loro sovrapposizioni con alcune articolazioni territoriali d’uso in
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