Note Per La Presentazione Alla Stampa Della XXX Edizione
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Note per la presentazione alla stampa della XXX edizione Sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica XXX edizione 9~20 agosto 2009 Sponsor ufficiale del Rossini Opera Festival 2009press 01.P65 1 4-06-2009, 14:33 Nero Regione Marche Enti fondatori Comune di Pesaro Provincia di Pesaro e Urbino Fondazione Scavolini 2009press 01.P65 2 4-06-2009, 14:33 Nero Il Rossini Opera Festival è una fondazione promossa dal Comune di Pesaro, dall’Amministrazione provinciale di Pesaro e Urbino, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro, dalla Banca dell’Adriatico e dalla Fondazione Scavolini. Il Festival si avvale della collaborazione scientifica della Fondazione Rossini. Il Festival 2009 si attua con il contributo di: Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Comune di Pesaro, Regione Marche, Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro, Provincia di Pesaro e Urbino; con l’apporto di: Scavolini Spa, Banca delle Marche, Banca dell’Adriatico, Intesa Sanpaolo; con la partecipazione di: Abanet Internet Provider, AMI-Azienda per la mobilità integrata e trasporti, Concessionarie Gruppodiba, Harnold’s, Ratti Boutique, Alexander Savoy Vittoria Hotels; collaborano: ASPES Spa, Azienda Ospedaliera San Salvatore, Conservatorio di musica G. Rossini, IAT-Centro di informazione e accoglienza turistica. Il Festival è membro dell’Associazione Europea dei Festival. 2009press 01.P65 3 4-06-2009, 14:33 Nero Presidente Luca Ceriscioli Sindaco di Pesaro Consiglio d’amministrazione Alfredo Bocci Siepi Giovanni Bogliolo Giorgio Girelli Lorenza Mochi Onori Marco Montagna Piergiorgio Parroni Collegio sindacale Adriano Franzoni (presidente) Vincenzo Galasso Massimo Marchi 2009press 01.P65 4 4-06-2009, 14:33 Nero Sovrintendente Gianfranco Mariotti Direttore artistico Alberto Zedda Segretario generale Dario Zini Direzione amministrativa Direzione allestimenti scenici Marco Angelozzi Mauro Brecciaroli Assistente del Sovrintendente Direzione Teatri comunali Maria Rita Silvestrini Giorgio Castellani Segreteria artistica Coordinamento tecnico Sabrina Signoretti Claudia Falcioni Segreteria Sovrintendenza Coordinamento di Produzione Alexia Mariotti Caterina de Rienzo Contabilità, Economato Ufficio Produzione e Servizi informatici Daniela Ridolfini Loris Ugolini Segreteria amministrativa Servizi di Biglietteria e Promozione Paola Vitali Patricia Franceschini Produzioni e Relazioni esterne Edizioni e Archivio storico Francesca Battistoni Carla Di Carlo Pubbliche Relazioni Archivio musicale Welleda Fochesato Donovan Federica Bassani Ufficio Stampa Collaborazioni esterne Simona Barabesi Ludovico Bramanti Segreteria Ufficio Stampa Giacomo Mariotti 2009press 01.P65 5 4-06-2009, 14:33 Nero Sommario 2009press 01.P65 6 4-06-2009, 14:33 Nero Sommario Una questione di atmosfera di Gianfranco Mariotti 8 Il programma di Alberto Zedda 12 Accademia Rossiniana 16 Rof for you 17 Le opere: notizie storiche e soggetti 18 Il lavoro della Fondazione Rossini di Oriano Giovanelli 24 Stato di elaborazione dell’Edizione critica 26 Scheda del Festival 28 2009press 01.P65 7 4-06-2009, 14:33 Nero Una questione di atmosfera Si è molto discusso in passato, specie in occasio- ne del restauro di teatri storici, sull’importanza del contenitore teatrale rispetto al rito antichissi- mo, con officianti e fedeli, che si svolge al suo in- terno. Il quesito è: luogo dell’anima o semplice spazio attrezzato? Difficile dare una risposta net- ta, tanto più che l’esperienza insegna come un abile regista possa trasformare in luogo di fasci- no qualunque luogo: una fabbrica in disarmo, una rocca, una stazione ferroviaria... Noi abbiamo re- alizzato i nostri spettacoli nelle sedi più dispara- te: un teatro all’italiana, un auditorium classico, un teatro moderno, ben due palazzi dello sport ri- strutturati, e inoltre chiese, piazze e cortili; ab- biamo persino costruito ex novo, in un parco, un anfiteatro greco. Ebbene, la nostra conclusione è che è sempre la qualità dello spettacolo a far pre- mio su tutto, anche se qualche volta il contenitore può interagire in modo significativo. Del tutto diverso è il discorso, se si parla di festi- val, quando per contenitore si intende un’intera città. Secondo la nota definizione di Wagner, un festival è un evento eccezionale che si svolge in un luogo eccezionale, in circostanze e per obietti- vi speciali: senza queste caratteristiche si tratta di una semplice rassegna di spettacoli. Implicita nell’idea di festival è inoltre un’esigenza di quali- tà, di periodo stabile, di regolarità. In questo tipo di eventi, l’immagine e la speciale atmosfera che caratterizza ognuno di essi dipende in misura ri- levante dal contesto ambientale. Si pensi ad esem- pio a Glyndebourne, Spoleto, Salisburgo, Taormi- na, Bayreuth, per citare solo alcuni nomi: in tutti questi casi il fascino del luogo e dell’ambiente con- tribuisce in modo determinante a definire il clima, e dunque il particolare appeal di ciascuna manife- 8 stazione, qualcosa che non si declina esclusiva- 2009press 01.P65 8 4-06-2009, 14:33 Nero mente all’interno dei teatri. Per quanto riguarda il Rossini Opera Festival e la sua peculiare atmosfera, lo stereotipo corrente, ormai consolidato presso generazioni di spettato- ri, rimanda a un singolare amalgama, vero ossi- moro sociale, fra due elementi contrapposti: da un lato una manifestazione che ha fatto del rigore musicologico ed esecutivo la sua cifra identitaria, se si vuole un po’ seriosa, collegata com’è alla grande vicenda dell’eredità universale di Rossini alla sua città natale e al compito storico della Restituzione che a questa ne è derivato; dall’altro una ridente cittadina di vacanze, nel pieno della stagione balneare, meta abituale, da più di un se- colo, di un importante flusso turistico internazio- nale. Curiosamente fra i due pubblici, pur così di- versamente composti e motivati, avviene ogni anno una silenziosa integrazione e un condizionamen- to reciproco. Il turista che viene a Pesaro sa in partenza che il luogo è connotato da una storia che lo rende più serio e discreto, meno banale e superficiale rispetto agli altri centri di vacanza della costa, con i quali non è omologabile; allo stes- so modo, lo spettatore del Festival si aspetta di soddisfare il suo desiderio di arte e musica in un contesto insolito di leggerezza e di disimpegno, mai troppo invadente, e anzi destinato ad accre- scere il piacere della partecipazione. Di qui la tra- dizione per cui al Rof, prima delle recite, gli spet- tatori lasciano in anticipo gli alberghi sul lungo- mare e si avviano a piedi verso la città vecchia, dove sono i teatri. Attraversano le vie del centro, entrano nei negozi e nei caffè, si mescolano con il pubblico delle vacanze in una pittoresca confusio- ne di abbigliamenti formali e casual, affollano i vicoli e le piazzette antistanti i teatri, chiacchie- rano, discutono, criticano, incontrano altri melo- 9 2009press 01.P65 9 4-06-2009, 14:33 Nero mani, programmano il dopo-teatro, si riconosco- no da un anno all’altro con gli abituali frequenta- tori di festival musicali di ogni nazionalità, fanno progetti, si danno appuntamenti. Il fascino del Festival – di tutti i festival – è fatto anche di cose come queste. Purtroppo, come tutti sanno, questa tradizione pluridecennale si è parzialmente interrotta a Pe- saro tre anni fa, quando la improvvisa inagibilità del Palafestival ci ha costretti a spostare buona parte della programmazione nella grande Adria- tic Arena, alla periferia della città. Intendiamoci: noi siamo molto orgogliosi di come ce la siamo cavata, in questi tre anni di esilio, con la costru- zione, nell’immenso spazio ostile dell’Arena, di due teatri gemelli tecnicamente e acusticamente per- fetti. La manifestazione non ne ha sofferto, né sul piano artistico né su quello funzionale: anzi, la cosa ha permesso una notevole razionalizzazione del lavoro, con vantaggi logistici e perfino econo- mie di scala. Il vero danno che il Festival ha subi- to, il prezzo che ha effettivamente pagato è legato all’aver dovuto chiedere agli spettatori di cambia- re, o di rinunciare almeno in parte, a vecchie care abitudini, ciò che ha prodotto un mutamento della tradizionale atmosfera che circonda da sempre gli spettacoli. Un conto è andare a teatro utilizzando il pullman-navetta, con tutti i condizionamenti le- gati ai percorsi e agli orari, altro conto è andarci a piedi, senza fretta, chiacchierando con gli ami- ci, facendo acquisti e curiosando in giro. Una cosa è finalizzare il possesso di un biglietto alla sem- plice visione di uno spettacolo all’interno di un teatro, altra cosa è sentirsi parte attiva di una cit- tà che vive l’evento all’unisono con gli spettatori provenienti da ogni parte del mondo. Noi stessi, come il nostro pubblico, abbiamo spesso avverti- to un senso di spaesamento: lo stesso che dovet- tero provare i milanesi quando la Scala si trasferì per i restauri al Teatro degli Arcimboldi di Sesto S. Giovanni. Con in più per noi la sensazione, quan- do il centro storico si svuotava in concomitanza con le recite all’Arena, di vestire i panni del tragi- co Pifferaio magico della fiaba. Ma qualcosa per fortuna sta cambiando. È appe- 10 na giunta notizia che il Comune di Pesaro, assie- 2009press 01.P65 10 4-06-2009, 14:33 Nero me alla benemerita Scavolini spa, sta mettendo mano al restauro del vecchio Palafestival, da rea- lizzarsi nel giro di due anni. Ciò permette di pen- sare fin da ora a un nuovo assetto stabile del Fe- stival, riportato alla sua sede storica, ma con una importante variazione: l’Auditorium Pedrotti, di- venuto ormai troppo piccolo per ospitare spetta- coli d’opera, sarà la sede di elezione dei concerti, mentre all’Adriatic Arena resterà un solo spetta- colo, quello più grande e tecnicamente comples- so, da realizzarsi in una struttura teatrale unica, riconvertita in senso longitudinale. Questo non inficierà la riconquistata atmosfera del Festival, che tornerà così per l’80 per cento nel centro sto- rico (al Teatro Rossini, al Palafestival, all’Audito- rium Pedrotti e al Teatro Sperimentale) ma costi- tuirà un’eccezione, qualcosa in più che il Festival offrirà ogni anno ai suoi spettatori.