RIVISTA EUROPEA REVUE EUROPÉENNE EUROPEAN REVIEW EUROPÄISCHE ZEITSCHRIFT SUDREVISTA EUROPEA 7.
4ESTI ! 3,00 Pietro Andrisani Piero Berengo Gardin Marek Bienczyk Sylvano Bussotti Alberto Casiraghy Ennio Cavalli Biagio Cepollaro Augusto Cesareo Aldo Clementi Luis de Miranda Luigi Esposito Francesco Forlani Pietro Gargano Jack Hirshman Ettore Lombardi Francesco Marotta Roberto Masotti Giuliano Mesa Philippe Muray Ivana Musiani Anna Maria Ortese Adriano Padua Marco Palasciano Pasquale Panella Lakis Proguidis Patrizio Prunas Renata Prunas Margherita Remotti Massimo Rizzante Roger Salloch Lucio Saviani Gianni Scognamiglio Wu-Ming
)MMAGINI Luca Anzani Bruno Bressolin Sylvano Bussotti Archivio Catenacci Luca Dalisi Marco De Luca Dario Di Trapani Luigi Esposito Roberto Masotti Vittorio Pandolfi Archivio Prunas Gianni Scognamiglio Vedovamazzei
4RADUZIONI Chris Altan Paola De Luca Francesco Forlani Raffaella Marzano Martina Mazzacurati Francesca Spinelli
periodico di cultura arte e letteratura
,IBRERIA $ANTE $ESCARTES 2 sud 7.
BREVE STORIA DEL TRAVESTIMENTO Marek Bienczyk traduzione di Paola De Luca
Il 25° anniversario della nasci- za non è più negoziabile», scri- Ma la carriera più folgorante Si era sicuri che l’intervento comunista), mi sono domandato All’improvviso, passeggiando ta del movimento Solidarnosc è ve Thierry Libaert nel suo libro è quella fatta nei discorsi di ciò sovietico fosse imminente e che quale dettaglio d’abbigliamento per le strade delle nostre città, ci stato celebrato con una cerimo- Transparence en trompe-l’œil che si chiama qui «la lustrazio- il caso Bydgoszcz servisse da potrebbe oggi attirare uno scrit- si rende conto che la gente è ve- nia ufficiale grandiosa, trasmessa (2003). «La trasparenza – dicono ne», ovvero il processo di veri- pretesto, ma non si poteva non tore che volesse rendere la real- stita bene. Ciò si nota ancor più in diretta dalla TV. Gli scioperan- F. Aubenas e M. Benassayg che fica del passato delle personalità reagire. Lo sciopero sarebbe co- tà postcomunista attraverso un nelle campagne. Per la verità, ve- ti di allora, venuti a celebrare il egli cita –, s’afferma come la sola pubbliche. minciato l’indomani; ho prepa- concreto esistenziale. Ho finito dere contadini con magliette di proprio coraggioso passato, oltre ideologia che non si può più tra- Nel numero 42 dell’Atelier du rato uno zaino e sono andato al- per scegliere i vestiti compra- marca Klein o giacche dal logo che ai discorsi delle autorità e dei dire». Roman, ho parlato della «lista di l’università; essendo uno dei capi ti nei negozi chiamati «second Boss, dà l’impressione di parte- vari segretari di Stato america- Ho fatto una minuziosa ricer- Wildestein», lista dei nomi di tut- della “gioventù Solidarnosc” del- hand shop» e che noi in Polonia cipare a uno spettacolo di Kantor. ni, hanno potuto assistere al con- ca su Internet, volendo verifica- te le persone (agenti, confidenti la mia facoltà, volevo essere sul chiamiamo szmatex (straccio) o La gente è ben vestita, ma nello certo di Jean-Michel Jarre, la cui re quante volte il termine è stato e vittime senza distinzione) che posto di buon’ora. Il cielo era az- lumpex (barbone) con il suffisso stesso tempo sembrano tutti ma- presenza ha suscitato vivo inte- usato negli ultimi quindici gior- figuravano negli archivi dei ser- zurro e limpido, l’università an- ex che allude ironicamente al fa- scherati; a volte mi pare d’assi- resse in Polonia; ricevuto, tra gli ni sulla stampa francese. Il pro- vizi segreti comunisti. Rivelata cora vuota e improvvisamente ho moso Pewex, magazzino statale stere a un carnevale quotidiano, altri, da Lech Walesa, l’artista ha gramma ha rifiutato di visualiz- recentemente, tale lista ha scon- sentito come un’ondata di felici- di lusso in cui, al tempo del co- incessante, in cui niente appartie- rilasciato delle interviste e le sue zare i risultati, poiché le referen- volto la vita politica polacca. In tà: per la prima – e forse l’ulti- munismo, si poteva comprare in ne a nessuno, eppure tutti hanno foto hanno tappezzato la stampa ze erano troppo numerose – mi- seguito, le cose si sono evolute. ma – volta della mia vita, la pau- dollari (o franchi, o altra divisa) l’aria di star bene. «people». gliaia. Nella nostra realtà post- Alcuni politici di primo piano, ra era completamente scomparsa, della merce inaccessibile nei nor- Un uomo nuovo è nato, l’uomo Dopo aver illustrato altri gran- comunista, questa parola è stata leaders o membri di direzione dei mi sentivo pronto a tutto e nello mali negozi. Da qualche anno, la con qualità. Questa qualità este- di avvenimenti storici, centena- a lungo misconosciuta. Poteva partiti (derivati spiritualmente stesso tempo spensierato. L’im- carriera di questa formula d’ac- riore, questa eleganza ugualitaria ri, bicentenari, liberazioni, ri- funzionare solo nel linguaggio dal movimento Solidarnosc) che magine di quei momenti, che quisto è folgorante. A tal punto sembra lo stadio ultimo, estetico, voluzioni, restituzioni eccetera, poetico o concreto: un tessuto hanno vinto le precedenti elezio- ho conservato per anni, è quella che un recente progetto mirante del processo d’uniformazione e passando da Parigi a Mosca, da trasparente, un vetro trasparente. ni, avevano affermato il postula- della trasparenza. Un’immagine a limitarne l’espansione è sta- d’indifferenziazione iniziato in Mosca a Pechino, e in molte altre Poi, all’improvviso, da un anno, to di una trasparenza totale: do- quasi kantiana: avevo in me una to reso caduco grazie allo sfor- Europa più di un secolo fa. città sublimate dalla Storia, Jean- ha invaso tutti i discorsi ufficia- vrebbero essere rivelati pubbli- falda d’aria trasparente che respi- zo congiunto della lobby lumpex Le mutande Klein avrebbe- Michel Jarre, molto in forma, ha li; prima delle elezioni legislative camente e essere accessibili su ravo con gioia, e il cielo limpido (che ha investito importanti som- ro dato più forza al povero Ja- dispiegato i suoi suoni e echi nel- di settembre è diventata una delle Internet non soltanto i nomi i cui al di sopra, anche lui trasparente. me di denaro) e del pubblico, che romil, avrebbero aggiunto del la scenografia del cantiere nava- parole-chiave di tutti i candidati, dossiers si trovano negli archivi Mi è sempre piaciuta la tra- si diletta nel far compere allo sz- plusvalore ai suoi svaghi amo- le di Danzica. Così la cerimonia, da sinistra a destra. dei servizi segreti comunisti, ma sparenza, non so perché: i qua- matex tutti i giorni (gli psicologi rosi; oggi, non lo aiuterebbero portata dalla musica trascenden- All’inizio, qui esisteva solo anche tutti i documenti relativi, dri di Hopper, le grandi vetrate parlano addirittura di una nuova per niente. Gli oggetti, nel mon- te, emozionante, si è trasformata nella sua forma «internazionale»: comprese le registrazioni segre- nei ristoranti, le biglie di vetro, droga, la szmatomania). do postcomunista, cominciano in una festa universale, come se si usava il termine transparentny te delle loro conversazioni pri- le case di vetro; forse perché il La densità dell’insediamento a perdere il loro potere magico; ne erano viste a Parigi, a Mosca, per il contesto politico; per stof- vate di venti o trent’anni fa; ciò mio primo ricordo d’infanzia è degli szmatex ha dell’incredibile. dobbiamo riconoscere in ciò a Pechino. fe, vetri, cristalli e metafore poe- col nobile scopo di evitare mani- felice e legato a una sensazione Nella zona dove abito io, un quar- un’altra desacralizzazione del Gli scioperanti che prima di al- tiche si preferiva il polacco: pr- polazioni future. D’ora in poi, di- di trasparenza. Due anni fa, ho tiere centrale, ce ne sono quattro mondo. Perché vivere sotto il lora non avevano mostrato alcun zejrzysty o przezroczyst. Attual- cevano, non si potrà più accusa- cominciato a scrivere un saggio in duecento metri quadri, giusto comunismo voleva anche dire interesse alla musica di Jean-Mi- mente, la versione internazionale re nessuno innocentemente (non sulla trasparenza, ingenuamen- accanto ai palazzi dei ministeri. amare gli oggetti. Non soltan- chel Jarre, hanno potuto sentirsi sta scomparendo e la parola loca- capisco l’uso del termine, io pro- te, sulla trasparenza che amo, Ogni settimana c’è un nuovo ar- to desiderarli (ce ne erano così essi stessi trascendenti e univer- le assume tutte le funzioni. porrei: impunemente, ma occorre che mi assilla; mi risulta diffici- rivo di merce, di gente (poveri e pochi), ma amarli. Conferirgli sali. chiedere all’autore… N.d.T.); dal le finirlo, perché la parola è sta- ricchi senza distinzione) che arri- un supplemento d’essere, cre- Tuttavia, alcuni di loro hanno La «trasparenza», uno dei 63 voca- momento in cui tutto sarà traspa- ta talmente stravolta che non cor- va una mezz’ora prima dell’aper- dere a una loro esistenza intrin- compreso che gli avevano rubato boli del «dizionario» di Kundera, è rente, la stessa vita politica sarà risponde più a niente di reale. tura e poi si accalca all’interno. seca, quale prodotto interme- la cerimonia, travestita in festino divenuto un cliché inevitabile, base più chiara, non ci saranno più ri- I prezzi sono bassissimi, ma la diario tra l’uomo e il mondo. I universale, in festa democratica di ogni promessa elettorale. Impor- catti, menzogne, sottintesi, mi- Negli ultimi tempi, sfogliando merce è veramente dignitosa. romanzi di quel tempo riserva- astratta e eterna, e hanno rinun- tato (assieme a alcuni importanti nacce, ecc. La vie est ailleurs per trovare il Si possono trovare camicie di vano molto spazio agli ogget- ciato a partecipare. casi di corruzione) dall’Occiden- Confessione personale: nel mar- frammento che preferisco, quel- gran marca, come Boss e Dior ti. Oggi, gli oggetti spariscono Come dice Jarry (e Jarre): te, nella fattispecie dalla Francia, zo 1981, in pieno periodo Soli- lo in cui Jaromil ha paura di spo- (quella di Boss che porto men- lentamente, surrettiziamente «L’azione si svolge in Polonia, leader mondiale del vocabolo, nel darnosc, ci fu una provocazione gliarsi per fare l’amore con una tre scrivo, l’ho pagata ottanta dalla nostra letteratura. Certo, cioè in nessun luogo». giro d’un anno si è intrecciato a ti- in una città di provincia di nome ragazza a causa di certe mutan- centesimi d’euro) e non si trat- ci sono ancora, ma in quanto toli di giornali, a nomi di comita- Bydgoszcz: dei capi locali del de cinesi particolarmente brutte ta mai di roba deteriorata: cami- gadgets, aggiunte, senza alcu- L’agonia e la morte di papa ti – come, per esempio, «la Polonia sindacato furono malmenati dalle (è da dettagli di questo genere cie, pantaloni, giacche, sono per na essenza propria. Dietro, c’è Giovanni Paolo II, come si sa, trasparente» – azione civica di con- milizie. I capi di Solidarnosc pro- che si rivelava, meglio di qual- lo più d’origine europea, france- il vuoto, un vuoto mascherato avevano suscitato nel mondo in- trollo delle istituzioni pubbliche. clamarono lo sciopero generale. siasi discorso politico, la realtà se, tedesca, italiana, scandinava. da bella materia e bella forma. tero, e nella fattispecie in Polo- nia, reazioni emozionali profon- dissime. Tra cui, occorre notare, un repentino desiderio di ricon- foto di Luca Anzani ciliazione e di perdono. In piaz- za San Pietro, a Roma, durante la cerimonia funebre, i due mor- tali nemici, Lech Walesa e Alek- sander Kwasniewsky, Presidente della Polonia, si sono stretti la mano per la prima volta dopo la sconfitta di Walesa alle elezioni presidenziali del 1995; l’infor- mazione era sulle prime pagine dei giornali. A ciò si preferisce la riconciliazione dei tifosi delle due squadre nemiche di Cracovia (l’esempio è stato seguito da altri tifosi in tutto il Paese). Insieme, sono andati davanti alla finestra da dove il papa suoleva rivolger- si ai giovani durante i soggiorni in codesta città, hanno annodato le rispettive sciarpe e hanno pre- gato fianco a fianco. I commen- tatori hanno parlato di rinnova- mento morale, di rivoluzione eti- ca, di bontà naturale dell’uomo, di una nuova e migliore vita che si apre nel nostro paese, guidato dall’esempio del papa. La stampa settimanale ha pubblicato intervi- ste a filosofi specialisti dell’etica e a sociologi che hanno discetta- to su tale rinascita morale della nazione. Una settimana dopo, le risse e i disordini di fine partita hanno ripreso gagliardamente, ci sono stati addirittura dei morti, i lupi travestiti momentaneamente da agnelli hanno ritrovato coltelli e identità.
Non c’è parola che ricorra di più della parola «trasparenza» nei discorsi politici, economici, etici e sociologici. «La trasparen- RIVISTA EUROPEA REVUE EUROPÉENNE EUROPEAN REVIEW EUROPÄISCHE ZEITSCHRIFT REVISTA EUROPEA sud 3
EDITORIALE Francesco Forlani
Sud ritorna da Sud con una par- Bisogna cambiare musica. Solo avuto solo te / e non ti perderò, / corretta, è indispensabile “svi- titura nuova. Sedici pagine e allora potremo trovare le parole non ti lascerò / per cercare nuo- luppo”, e tutti zitti e mosca. quattro numeri all’anno, assicu- per dire cose nuove. ve avventure...” E io mi com- Marx e Engels scrissero che randosi questa volta, grazie al muovo, il cuore mi batte forte, andava superata la distinzione lavoro svolto in questi mesi, una Oltre alle riviste gemelle, la dico sul serio, perché io adoro fra città e campagna, ma questo distribuzione all’altezza. franco canadese Atelier du Ro- le canzoni di Endrigo. Maggie non significa per forza divora- man, di Lakis Proguidis e News fa qualche errore di pronuncia re quest’ultima e annichilire le Scale, fughe, contrappunti, ru- from the Republic of Letters di ma l’interpretazione è accorata, forme di vita che la popolano. mori, note di fondo e sessions Keith Botsford, Cythère Critique scatta l’applauso, e io mi dico: Si può superare la dicotomia accompagneranno riflessioni, di Philippe Pogam, Sud accoglie “Per ringraziare questa donna, lasciando nella città spazi “in- azioni, immagini di una realtà voci dai blog letterari come Na- le restituirò un pezzo di vita e compiuti”, squarci di campa- che sembra impermeabile alle zione Indiana. Fare rete oggi ci di memoria”. gna nel territorio urbano, come nostre esperienze grazie anche appare una strada percorribile L’esibizione sta per termi- quei campi di mais a Bologna alla dittatura di un pensiero uni- per rendere possibile una auten- nare, corro a casa, prendo una (già condannati a morte, temo) co incapace perfino di ridere di tica comunità. Con la creazione delle mie raccolte di successi tra via Scandellara, il Pilastro se stesso. Sinistra destra e so- di un capitale comune, sia esso di Endrigo, mi riprecipito al e l’Ipermercato Leclerc, o quei pra e sotto. A quando una seria di memoria e tradizione, o di ri- Lumière, vado in petto al pal- casolari con galline razzolanti riflessione sul potere? Al tema cerca e sperimentazione, cui tutti co, allungo il cd alla cantan- e canti dei galli all’alba ai pie- della musica di cui trattiamo nel possano attingere. Esatto contra- te dicendole: “A gift for you, di delle Mura di Ferrara, prati- numero sette, si affianca il tema rio del “sistema” dispositivo, de- Maggie. This is the guy who camente in centro. Io ci sento dei resti, che seguirà nel nume- nunciato da Roberto Saviano nel wrote the song”. Le dico il ti- tutto questo, nella canzone di ro otto. suo Gomorra, e che per le sue tolo e le indico la traccia. Lei Endrigo. caratteristiche di chiusura e di rimane a bocca aperta, si com- Caduto nel dimenticatoio per Viviamo un’epoca in cui il mi- esclusione, si può applicare con muove, mi ringrazia profusa- qualche tempo, tranne per noi raggio del villaggio globale è facilità tanto a un clan camor- mente. “Ho fatto serata”, come che amiamo il vintage cool seriamente messo in causa dal- ristico quanto alle varie realtà suol dirsi. (“fresco di vendemmia”?!?!?), la paura. Non quella apocalitti- societarie e politiche del nostro Endrigo ha una reputazio- negli ultimi anni Endrigo sta co nucleare da guerra fredda di paese. Rete come Utopia e dun- ne di cantautore triste del tutto godendo di una riscoperta len- cui si ha quasi nostalgia e tanto que non il motto “un altro mondo immeritata. Nell’album Pompa ta ma costante, iniziata con meno l’altra, da assedio al ca- è possibile”. Noi vogliamo che (1977), gli Squallor lo nomina- l’inclusione di due sue canzo- stello, sindrome per ricchi pre- questo mondo lo sia, possibile. vano in una ballata d’amore per ni (Aria di neve e Te lo leggo si d’assalto dalla gente povera. una piattola triste, insieme ad negli occhi) nell’album Fleurs Più terribile ancora della paura E non vorremmo partecipa- altri presunti tetri figuri del can- di Battiato (1999), proseguito di invecchiare e di morire, ai no- re ai balletti di moda nel nostro tautorato (Guccini, Branduardi, con un omaggio in grande stile stri giorni è quella di annoiar- paese con tanto di veline e vol- De Andrè etc.). Probabilmen- del Club Tenco e con la recen- si. “Mi annoio” dice la moglie al tagabbana, revisionisti e maghi te pesa l’incipit del pezzo con te e ben promossa riedizione marito, lo studente al professore, delle parole. Giù le mani dalla cui Endrigo vinse Sanremo nel del suo unico romanzo, uscito il figlio alla madre, in una sor- resistenza! Oggi non basta vi- 1968, Canzone per te: “La festa qualche anno fa e passato inos- ta di Club Med, villaggio turisti- vere, bisogna esistere. E come appena cominciata / è già finita servato (me ne avevano parlato co dell’esistenza in cui l’antica scrisse Majakovskij: “Bisogna / Il cielo non è più con noi / La i rivenditori Einaudi di Milano figura del proletario è stata so- dapprima trasformare la vita e solitudine che tu mi hai regala- - Magda, Beppe, Aimo - duran- stituita da quella dell’animatore. trasformata si potrà esaltarla”. to / io la coltivo come un fior”. te la tournéè di Q). Si intitola Quanto mi dai se mi sparo?, l’ho letto d’un fiato, in un solo pomeriggio. Il cantante Joe Birillo, “vec- chia gloria” degli anni Sessanta e trasparente alter ego dell’au- tore, ci conduce e si conduce - Virgilio di se stesso - nella “cit- tà dolente” di indefiniti anni Ottanta (gli Eighties non sono un decennio, sono uno stato P R O V E mentale, il peggiore). Attraver- siamo con lui lo squallore di una provincia devastata, di una INNO ALLA PERIFERIA mezza età vissuta come pelle- DI SERGIO ENDRIGO grinaggio al cimitero degli ele- Wu-Ming fanti, di balere che sono sina- goghe del cattivo gusto, di una vita familiare atroce, sequela di In una sera dell’estate 2003, en- rimpiango di non aver portato In realtà Endrigo, anche non fitte all’anima. Agenti, disco- tro in un cortile dell’ex-Macello la fionda e le biglie d’acciaio, tenendo in considerazione le grafici, manager e giornalisti comunale, via Azzogardino, Bo- era proprio l’occasione di incri- sue canzoni per bambini, non che sono personificazioni del- logna. L’area dell’ex-Macello, nare qualche costola. è soltanto struggimenti d’amo- lo schifo. “Joe aveva resistito a ristrutturata e assegnata all’uni- A un certo punto Maggie fa re e malinconia, ha anche mo- lungo, era ora di lasciar libero versità e alla Cineteca comuna- una pausa e, incredibilmente, menti distesi come La perife- il passaggio. Il mondo è vostro, le, si accinge a ospitare le due se ne esce con parole antiche, ria, beffardi come Maddalena, accomodatevi. Mi raccomando, nuove sale del cinema Lumière, dalle profondità della storia: sarcastici come Via Broletto. pulite tutto prima di andarve- aule, laboratori etc. Mi trovo lì “Avaaaaan-ti popolooooooo, Sono particolarmente legato ne. A Porta Portese aveva visto per vedere un concerto, anzi, al-la riscooooosssaaa, bandie- a La periferia: “Io amo la pe- dei quarantacinque giri degli una lunga improvvisazione a ca- rarossaaaaaa, bandie-raros- riferia / da quando ho incon- anni Sessanta ammucchiati alla pella di Maggie Nichols, vocali- saaaaa”. Che uno sia o meno trato te / Mi piace aspettare la rinfusa su una bancarella. Non sta scozzese, esponente del jazz comunista, è un momento ma- sera seguendo le strade / che aveva avuto il coraggio di chie- d’avanguardia nel Regno Uni- gico, tanto più che termina con portan lontano / dalla città / Le dere il prezzo: quanto costa un to, già nel Feminist Improvising sacrosante variazioni: “evviva case in periferia / Risuonan di Birillo d’annata, un Rita Pavo- Group e in vari altri progetti e il socialismo, il comunismo, grida e di canzoni / E mille e ne, un Morandi (rivalutato), un collettivi. l’anarchismo, il femminismo, e mille panni colorati / Si muo- Michele? Mille lire, non sono Sul palco, Maggie (ex-balleri- la li-bertàààààà”. Quelli sul bal- vono al vento, / bandiere di fe- mica dei Van Gogh, cazzo! Sic na, tra l’altro) esegue un tip-tap cone rimangono basiti e alfine sta / solo per noi”. Endrigo de- transit gloria mundi.” Birillo - patafisico e comincia a offri- si ricacciano la lingua in culo. scriveva una periferia che era proprio come Endrigo - conti- re strilli, gargarismi, borbottii, Applauso, Maggie riprende coi ancora spazio di transizione nua a incidere dischi con nuo- lunghi sospiri raschiati. Sulla vocalizzi, il bello deve ancora (paesaggistica e culturale) fra ve canzoni, ma nessuno glieli sinistra di chi assiste, il cortile venire. città e campagna, non ancora fa uscire. A un certo punto ha è sovrastato da un palazzo. In Tre quarti di performance: storpiata da speculazioni edili- un’idea, e la fortuna di propor- quello che è probabilmente un Maggie si rivolge a noi in un zie giganteschi parallelepipedi la alla persona giusta. Di più appartamento di studenti fuo- italiano stentato ma passabile. di cemento centri commerciali non vi racconterò. risede, al terzo o quarto piano, Ci dice che all’inizio degli anni uno in fila all’altro svincoli au- In America i Dick Contino è in corso una cena, o una fe- Settanta, giovanissima, ha lavo- tostradali, assordata dal traffico trovano i loro Ellroy, i Dean sta. Sul balcone campeggia una rato in Italia. Faceva la balleri- e dalle strida degli spettri degli Martin trovano i loro Tosches. bandiera della pace, e a dire il na di fila nello show di Jee-naw alberi abbattuti. Nella città in Qui da noi, chi prenderà En- vero campeggiano pure alcuni Bra-mee-ayry, e se questa non è cui vivo l’edilizia è assurta allo drigo, chi si ispirerà a lui per stronzi, che iniziano a disturba- una sorpresa... Di quel periodo status di malattia mentale di scrivere pagine memorabili, re e prendere per i fondelli, fan- ricorda una canzone molto bel- massa, con periferie che ti vie- chi ne sbalzerà la figura sulle no il verso a Maggie, ululano, la, le è passato di mente chi la ne da urlare d’angoscia quando lastre d’oro del mito? Lo fa- gettano in basso pernacchie. La cantasse, ma le parole non le ha le attraversi, per il rumore, il rei io, se avessi il tempo. Ma signora è una vera signora, non mai scordate. A quel punto at- tanfo catramoso, il calore con- non ce l’ho. Questo è un appel- si cruccia, sorride, prosegue, tacca Io che amo solo te di Ser- tundente assorbito e rilasciato lo ai colleghi narratori che mi addirittura li saluta con la ma- gio Endrigo: “C’è gente che ha dall’asfalto. Ma siccome la de- leggono: occupatevi di Sergio nina. Proseguono anche loro. avuto mille cose, / tutto il bene, turpazione la fanno le coope- Endrigo. Il suo sito ufficiale è: Il pubblico è incazzato nero, io tutto il male del mondo / Io ho rative “rosse”, è politicamente http://www.sergioendrigo.it/ immagine di Dario Di Trapani 4 sud 7.
LA LETTERATURA DA DORMIRE IN PIEDI Philippe Muray traduzione di Francesco Forlani
A che pro meditare sullo sta- Questo depennamento delle Shakespeare o Baudelaire sono È una località da visitare se Insorgeremo contro i padroni re di chi scrive, poco importa: to attuale del romanzo se non si ultime differenze (confusione cose che non devono avere più non si ha meglio da fare. che hanno lo stesso spessore torpore sempre di chi approva. ha nella testa l’universo preciso, dei sessi, delle generazioni, del- senso se non alla sola condizio- Questione inutile, ovviamen- dei rettangolini plastificati nel- Nelle loro crociate contro gli il mondo concreto, la situazione la realtà e dell’immaginario, del- ne di essere distribuite, lottizza- te, quella di insistere sul NO le nostre carte di credito elettro- individui, i poteri d’un tem- generale di cui è contempora- l’originale e della copia). Que- te e offerte a tutti). Questo rias- essenziale che più o meno, abil- niche? po (la chiesa, il partito, la fa- neo? Se non si ha all’orecchio, sto angelismo filosofico. Questa sorbimento paziente, minuzioso, mente camuffato, è alla base di Avanti allora, con le belle miglia, l’esercito, la scuola) tanto per cominciare, il rumore proliferazione di leggi ridicole del benché minimo residuo di nove su dieci delle grandi opere storie del tempo andato, le con- dovettero respingere mille at- di fondo del gran vento ammor- e vessatorie. Questa incitazione negatività (disobbedienza, so- del passato. Del resto l’abbiamo fessioni lacrimose, i racconti tacchi, rivolte, proteste. Ma la bidente che soffia su di noi, un all’assopimento nella gioia ras- vranità, disaccordo, non solida- dimenticato quel NO, non pos- storici, le denunce delle vittime benevolente macchina di con- vento carico di bontà, di favori, segnata. Questo scorrere fango- rietà). Questo annegamento di siamo nemmeno più capirlo, non ideali, i dolci viennesi, i feuil- dizionamento d’oggi non atti- di carità caramellosa e d’umani- so di vita quotidiana asfissiata ogni dissenso e disarmonia nel ne troveremo l’equivalente nella leton intellettuali, le conside- ra, lei, che elogi (o almeno si- tà, un tornado perpetuo d’inco- da festività. pathos, nell’enfasi, nell’ampol- nostra lingua, noi l’abbiamo ri- razioni distinte, il mito, l’insi- lenzi). Mai si erano visti gli in- raggiamento alla compassione Questa propaganda a favore losità, nell’emozione ostentata, tradotto in un vibrante SÌ. pidezza generale, i cenni cultu- dividui collaborare alla propria bene in mostra, al semplicismo, della comunicazione fiabesca e nella gran pompa inconsistente Al di là di quel SÌ, quale sal- rali interminabili scambiati da perdita (alla liquidazione della all’infantilismo, alla solidarietà delle trans-frontiere per riavvi- e bigotta. Questo riordino tetro vezza? Nessuna. Gli scrittori di personaggi incaricati di corsi in loro negatività vitale) con così di superficie, ai propositi vuoti e cinare i popoli e diffondere la del territorio. Questa occupa- oggi del resto, lo sanno bene. qualche università, affrancati tanto entusiasmo. devoti? democrazia su tutto il pianeta. zione senza fine, da parte delle Meglio allora fare quadrato. dunque da ogni preoccupazio- Che cos’è questa fine secolo, Come pensare al romanzo, a Questo zelo purificatore «degli immagini, del tempo libero, del- D’accordo. «Per generare una ne materiale come del resto da sul piano del discorso multiplo quest’arte della circospezione, ultimi uomini», come li chia- la cultura, delle feste, della libi- stella danzante», come ancora si ogni necessità romanzesca. che la avvolge e protegge? La della diffidenza, del dubbio, della mava Nietzsche (sono dieci anni dine ormai senza impiego delle esprimeva Nietzsche, «bisogna Avanti allora, con l’accompa- storia del ritorno del mondo libertà, della critica in atto e del- che si riscrivono le vite degli masse. avere un caos dentro di sé». Ma gnare, aiutare, assecondare la alla poesia, e non parlo qui del- la rivelazione dei retroscena del artisti o degli scrittori nell’otti- Per migliorare il quadro, ag- noi, abbiamo ancora bisogno di grande opera della società così la grande forma poetica d’un tutto, senza avere in mente, come ca del proprio giudizio o della giungiamo che mai la letteratu- stelle che danzano? No di certo. come ha deciso di cantarsela. tempo, ma di questo nuvoloso una collezione di marionette più o loro decontaminazione: Picasso, ra, regione tra le altre del laz- Allora possiamo senza alcun ri- Il mondo era fatto, credeva abbellimento pubblicitario e li- meno spaventose, buffe, terroriz- Miller, Heidegger, Hemingway, zaretto turistico chiamato cul- morso cancellare gli ultimi caos, Mallarmé, per finire in un li- vellante, di questo movimento zanti tutte le figure moderne della sono già stati passati al martel- tura, è stata così incoraggia- neutralizzare i conflitti e decre- bro; i libri, ormai, sono pubbli- di fondo, indispensabile per ri- vigilanza risentita, dell’etica fur- lo pneumatico, gli altri segui- ta, accarezzata in tutti i suoi tare l’armonia (o almeno lavo- cati per finire nel torpore: tor- vestire la nuova animalità do- betta e accigliata, della buona co- ranno, li si sbarcherà tutti senza aspetti, come una specie in via rarci). Chi criticare del resto? Di pore critico (i pietosi critici di minante, a cui si potrebbe sen- scienza senza frontiere, della cul- miasmi, senza peccati retroat- d’estinzione quale giustamen- chi ridere? Contro chi battersi o professione si sono riconverti- za esagerare dare il nome del tura canonizzata, dell’effusione, tivi, senza cattivi pensieri mal te essa è. È qualcosa di cari- almeno esercitare la propria li- ti come tutti al turismo, i loro poetically correct. dell’indignazione di paccottiglie riposti, al gran banchetto degli no, inoffensivo, decorativo, bertà di spirito e d’immagina- articoli sono dépliant da tour- Cosa fa il romanzo? Imita e della denuncia senza alcun ri- spettri dell’anno 2000.) Queste la letteratura… Non fa male zione? Contro i nostri benefatto- operator con indicazione delle questo allineamento. Imita que- schio? Senza sapere in cosa stia zaffate deliranti (Telethon, Sida- a nessuno. Non è che un co- ri? I nostri migliori amici? I nani località da vedere ignorando le sto ritorno, questo ripiegamen- bollendo la nostra epoca? Tutte thon, ecc.) divenute unico me- lore in mezzo a tanti altri sul- da giardino del pianeta informa- altre). Torpore contemplativo. to, questa lenta caduta che ci queste lacrime di coccodrillo. Tut- todo di governo. Questa sparti- la ricca tavolozza dell’appro- tico? I robottini elettrodomesti- Torpore acquirente, non acqui- si sforzerà di presentare come ta questa estinzione organizzata zione euforica delle rovine che vazione del mondo così come ci usciti dall’Ena (Ecole Natio- rente, sempre meno acquiren- una nuova tappa esaltante del- dei benché minimi antagonismi. chiamano patrimonio (Matisse, lo si vede mentre si formatta. nale d’Administration, n.d.t.)? te. Torpore di chi legge, torpo- la storia continuata o rinnovata.
DA RECITARE NEI GIORNI DI FESTA Giuliano Mesa 1996
I III KRVI ITIKVIII A
Dopo che l’afa prosciugò la gioia Le artiglierie sparavano I due uomini hanno scavato una tana. A-ièren ‘na squèdra. Qualche minuto e poi le donne all’hóte dé r’ eniautòs éen, perì d’ e i bambini tacevano, assopiti sull’erba. e noi correvamo verso casa Il mingherlino raccoglie rami A-ghiven da scaver al fósi per i mort. urlano, étrapon hórai mnenôn phthinón- Il cane la tovaglia le racchette. nella tormenta di neve. secchi. A-i fèven tóti bein squadredi. piangono i bambini, e allora, ecco, ton, perì d’ émata póll’ etelésthe Passato via, il tempo, di qualcuno. Le strade erano gelate. Quello grande rattoppa una camicia. L’era dvintê sparano i lacrimogeni, e quei dieci, ma quando un anno fu, e si volta- Le carezze. E i ceri che non ardono. Interminabili convogli. Poi è buio nero. Squittiscono dei Propria un bel simitèri. quelli che non mangiano da cin- rono le stagioni Dai carri topi. quanta giorni, dei mesi svanenti, e molti giorni Fuoco, davvero, tutto in fiamme. cadevano bambini morti. I aparecc i gniven sò sempre fermi lì (j’ai essayé, c’est terminarono Il bosco e il prato, le racchette. e i mitraglieven. pas la peine). all’hóte dé r’ eniautòs éen... oh! (und schön und schnell kam auch V (A gh’era di persunêr Dopo, in trecento, tutti a Vincennes se tu fossi mio fratello, Chi aveva portato melagrane, ihr Tod) ch’i-s mitiv’n in cò un giurnel, (ça me rappelait les convois de la allattato dallo stesso seno, chi limoni, e poi delle focacce, A Parigi César era povero. a-t capirê!) guerre). io ti potrei baciare il vino nuovo. Ritornati in città, quelli ancora vivi, Così scese giù in strada Per i maschi adulti sono pronti i trovandoti per via. Però quel caldo, d’autunno, sentivano il bosco bruciare. con la bottiglia di vino A partiv’n a la matèina, charter. Ti prenderei per mano, chi se lo aspettava? Tutto crepitava, nelle strade, che gli era rimasta a scavéven al fósi. Il giorno dopo, verso sera, da ti porterei nella casa di mia madre. nel caffè dove c’erano soltanto per venderla ai passanti. Dop, inséma, agh-mitìven ‘na craus. Evreux ne parte uno, Di te potresti raccontarmi, (Ein schöner Feiertag tre avventori Poi cambiò idea, il cholo, per Bamako (on s’est pas fait d’adieux, bevendo una coppa di vino während das Feuer brannte) (un gobbo che rideva, e rientrò, a bere il vino A stéven lè. c’est pas la peine). aromatico, un ubriaco vecchissimo, una insieme con Georgette. A sembréva Le donne e i bambini, un centi- berresti il succo II bambina scalza) – Me moriré en Paris con aguacero. d’es’r a la fin dal mond. naio in tutto, delle mie melagrane... ogni loro gesto E così accadde. Scrisse anche li lasciano per strada, alcuni an- Mé pêder l’ê gnu a tórom mandava fumo e odore di bruciato. Niños del mundo, che nel bosco. Mo l’ê ’rivê ’l dé dop. si cae España, VII Qualche bambino ha la bronchi- I tedesch i m’ìven bèle purtê via. If the hoar frost grip thy tent te, qualcuno la diarrea. Thou wilt give thanks when night e cadde, Spagna, e dopo Boulevard Sébastopol, le sette e Qualche donna, rimasta sola, 23 – 24 agosto 1996 “Caro Giacomo, is spent i suoi nemici trenta, vaga per la città ai sans papiers ti mando questa lettera strinsero un patto, e gli altri, le camionette della polizia (elle ne voulait plus mourir, ja- per farti sapere (und schön altri nemici, li guardavano, (la guerre, la guerre ne passait mais – elle che mi trovo bene. und schnell) sperando che finisse tutto lì pas). n’y croyait plus à sa mort). $/-%.)#/ 2%! Non mi parli dei fratelli (Varsavia a uno, all’altro qual- Più di mille, a sirene spiegate, A rue Pajol, il deposito ferroviario, 0ENSIERI DELLA NOTTE e o paura che se trovano cos’altro). fucili caschi manganelli la polizia l’ha sùbito murato, con PREFAZIONE DI *OHN "UTCHER sotto alearmi IV (ils remontaient comme moi dans dentro .APOLI ,IBRERIA $ANTE $ESCARTES PP e che vi trovate in brutte condi- I vsë na svete naisnanku, la ville, i bagagli di quelli là, 8))) € zioni Il sogno è quello del cerbiatto, scriveva Osip a Voronež, au boulot sans doute, le nez en bas). che stavano dentro Saint-Bernard con la guerra. quello che bruca, gli occhi sorridenti. e voleva studiare lo spagnolo, Alle sette e cinquanta la chiesa è (plus de vie au monde pour per- Se il signore mi lasia la salute, Però ha il ventre troppo gonfio nel dicembre del 1936. circondata, sonne qu’un petit peu pour elle i-A SI VEDE CHE ESISTE UN 3AN 'EN presto ritornerò, e da uno zoccolo esce un liquido scuro, Invece gli insegnarono a tacere, dopo venti minuti sono dentro et tout presque fini). NARO DEGLI SCRITTORI PARTENOPEI PERCHÏ e se potete a fiotti. Dietro di lui giusto due anni dopo, (i portoni li hanno aperti con CONTRO OGNI LOGICA IN BARBA A OGNI risparmiatemi un po di uva, un uomo grande, incappucciato, in una baracca di legno grandi pinze rosse, Elle ne voulait plus mourir, SCETTICISMO E IMPOSSIBILITÌ QUESTI che per natale sono a casa.” e un altro, mingherlino, fra la neve, je l’ai remarqué). jamais 0ENSIERI RIBOLLONO DI INNOVAZIONI E TE che si gratta le ascelle. vicino a Vladivostok. Le donne cantano, Coindé – il NEREZZE DIRONICA GRAZIA DI ESTROSO Fullen, Stalag Vic 23, Il sole, alto nel cielo – prete – prega HUMOR DI PAZIENTE SAGGEZZA DI CA 23 settembre 1944 il cielo è azzurro – César, sotto la pioggia d’aprile, (question de temps, seulement: LORE GENEROSITÌ SENSUALITÌ NAPOLE all’improvviso non c’è più. era già morto. souricière TANA DISPERAZIONE E NAPOLETANA IN Dai rami cadono fiocchi di neve, ¡Cuidate au fond des boues tenaces et des DOMABILE NONCURANZA 5N MIRACOLOw dolci, zuccherati. del futuro! banlieues insoumises). Il cerbiatto si sdraia su un fianco, #ARLO &RUTTERO apre la bocca &RANCO