Mondo Ladino 34 E 22,00 Guntram A

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Mondo Ladino 34 E 22,00 Guntram A MONDO LADINO Te chest numer: Donatella Dellagiacoma, Terminologia della medicina nel lessico patrimoniale ladino • Armin Chiocchetti, Toponomastica di Valsorda e Toac’. Integrazioni e rettifiche a “I nomi locali della Val di Fassa” – Moena e Soraga • Andrea Robbiani, Il sistema educativo in MONDO LSTITUT ADINOULTURAL ADIN ICH IGO DI ASSA Euskadi a confronto con la realtà delle valli ladine • Guntram A. Plangg, I C L - V / V F Der Familienname Falbesoner • Michele Croce, Me recorde che… e se volede ve conte e ISSN 1121-1121 22,00 34 34 2010 Mondo Ladino 34/2010 © 2011 Istitut Cultural Ladin Vich / Vigo di Fassa Duc i derc resservés MONDO LADINO ann XXXIV (2010) Pubblicazione cartacea ISSN 1121-1121 Pubblicazione on-line ISSN 2420-9236 Diretour responsabel Fabio Chiocchetti Condiretour Guntram A. Plangg Comité de Redazion Ulrike Kindl, Vigilio Iori, Lodovica Dioli, Claus Soraperra, Carlo Suani, p. Frumenzio Ghetta, Gabriele Iannàccaro, Cesare Poppi, Paul Videsott Secretera de Redazion Evelyn Bortolotti Projet grafich Giancarlo Stefanati Fotolito y Stampa Alcione, Lavis (TN) MONDO LADINO Boletin de l’Istitut Cultural Ladin Istitut Cultural Ladin “Majon di Fascegn” Contegnù Contribuc: 11 Donatella Dellagiacoma, Terminologia della medicina nel lessico patrimoniale ladino 71 Armin Chiocchetti, Toponomastica di Valsorda e Toac’. Integrazioni e rettifiche a “I nomi locali della Val di Fassa” Vol. I – Moena e Soraga 125 Andrea Robbiani, Il sistema educativo in Euskadi a confronto con la realtà delle valli ladine 167 Guntram A. Plangg, Der Familienname Falbesoner 173 Asterisches 183 Recenjions OUSC Ladines: 203 Michele Croce, Me recorde che… e se volede ve conte Dantfora Con chest numer, “Mondo Ladino” vegn fora zenza la rubrica “Evenc”, e coscita la jirà da chiò inant. L Comitat de Redazion l’à osservà che anchecondì l’é de etres strumenc più sorii e piajégoi per ge fèr a saer a la jent che che vegn fat da l’Istitut fora per l’an. Jà da pez per informèr sun noscia scomenzadives vegn durà la posta eletronica, che te n me- deat arjonc piz e cianton, e l’é te nesc programes ence l potenziament del sit Internet: chiò donca vardaron de meter sù sistematicamenter mìngol de documentazion dintornvìa nesc “evenc”, acioche jent sie en consaputa e fae memoria de nosc lurier. Sun chest numer publicon, traslatà per talian, l material lessico- grafich coet sù da Donatella Dellagiacoma dal Malghèr per sia tesi de laurea per l’Università de Dispruch su la terminologìa ladina de la medejina, lurier de gran enteress ajache te anter l’auter l met a confront i desferenc idiomes de la valèdes ladines. Armin Chiocchetti ne sporc l frut de sia enrescides su la topono- mastica de Valsorda e Toac, con enjontes e comedamenc che ne dèsc l met de miorèr e smaorèr l repertorie di inomes de lech publicà del 2008: n ejempie ence metodologich, che speron vegne tost tout sù da zachei ence per l rest de nosc teritorie, ence magari con chela che na dì o l’autra se posse envièr via, col didament de l’informatica, n projet de georeferenziazion digitala de nosc patrimonie toponomastich. L contribut de Andrea Robbiani, che da egn vegn ai fresć te Fascia, ence chest frut de n lurier universitar, ne consent de fèr n confront de gran ùtol anter l sistem scolastich en doura tel Paìsc Basch e chel de la valèdes ladines. L prof. Guntram Plangg ne porta dant na curta enrescida su n inom de familia todesch che desmostra reijes “roman- zes” e Michele Croce, da Moena, ne sporc n test de memories e recorc zis gustégol, ma soraldut rich de esprescions e vocaboi che no troon ti dizionères e te la banches de dac: n bel contribut per meter adum chel gran “Vocabolar Ladin Fascian”, con duc i idiomes documenté laìte, che l’era l’ensomech de don Mazzel e che per l’Istitut l’é l projet de maor valuta per chisc egn che à da vegnir. (fch) 7 Premessa Con il presente numero, “Mondo Ladino” esce senza la consueta rubrica “Evenc”, e così accadrà per il futuro. Il Comitato di redazio- ne ha osservato che oggi esistono altri strumenti di comunicazione più efficaci e gradevoli per informare il pubblico sull’attività annuale dell’Istituto. Già da tempo per comunicare le nostre iniziative si uti- lizza la posta elettronica, che in un attimo consente di raggiungere ogni angolo del mondo, e a questo scopo è in programma anche il potenziamento del sito Internet: è qui che collocheremo quindi la documentazione relativa ai nostri “eventi”, in modo che il pubblico ne sia informato e ne faccia memoria. In questo fascicolo pubblichiamo, in versione italiana, il materiale lessicografico raccolto da Donatella Dellagiacoma per la sua tesi di laurea, discussa presso l’Università di Innsbruck, relativa alla termi- nologia ladina della medicina, lavoro di grande interesse anche perché basato sulla comparazione tra le diverse varietà ladine delle Dolomiti. Armin Chiocchetti presenta i frutti delle sue ricerche sulla topo- nomastica di Valsorda e Toac, con integrazioni e rettifiche che con- sentono di migliorare ed aumentare il repertorio dei nomi di luogo pubblicato nel 2008: un esempio anche di carattere metodologico, che auspichiamo venga presto seguito da altri, per altre porzioni di territorio, anche in attesa di un futuro progetto di georeferenziazione digitale del nostro patrimonio toponomastico basato su moderne tecnologie informatiche. Il contributo di Andrea Robbiani, che da anni frequenta la valle come ospite, anche questo frutto di un lavoro universitario, ci con- sente un utilissimo confronto tra i sistemi scolastici vigenti nel Paese Basco e nelle Valli ladine. Il prof. Guntram Plangg presenta una breve ricerca su un cognome tedesco che palesa radici “romanze”, mentre Michele Croce di Moena ci offre un testo di memorie e rimembranze molto gustoso, ma soprattutto ricco di espressioni e vocaboli non riportati nei dizionari e nelle banche dati: un valido contributo alla compilazione di quel grande “Vocabolario del ladino fassano”, con tutte le varietà locali rappresentate, che era il sogno di don Mazzel e che per l’Istituto rappresenta il progetto di maggior impegno per i prossimi anni a venire. (fch) 8 Contribuc Terminologia della medicina nel lessico patrimoniale ladino 1 Donatella Dellagiacoma Introduzione La scelta di questo tema è dovuta ad una passione personale per la medicina. Fin da bambina ho avuto molti contatti con questa termi- nologia, che trovo davvero interessante. Qualche anno fa ho iniziato a notare che gli anziani usano, per le malattie e i disturbi di salute, nomi ladini che le persone della mia età non conoscono o non ricordano, perché sono stati ormai sostituiti da neologismi. Noi Ladini nel corso del tempo abbiamo perso molte tradizioni, e sarebbe davvero triste perdere anche la nostra lingua madre. Ho deciso così di scrivere la mia tesi su questo tema. L’obiettivo era quello di raccogliere le vecchie denominazioni per le malattie e riportarle in vita, in modo che non vengano di- menticate per sempre. La possibilità di trattare questo tema è arrivata dal Gruppo di lavoro SPELL, quando mi è stata fatta la proposta di collaborare ad un progetto di terminologia. Dalla tesina dello svizzero Iso Baumer, Rätoromanische Krankheitsnamen, che approfondisce questo tema, ho preso lo spunto per l’impostazione della tesi, che è stata strutturata come segue. Il primo e il secondo capitolo trattano la terminologia e le espres- sioni che vengono utilizzate in ladino per descrivere lo stato di salute e le malattie in generale. I capitoli seguenti presentano, di volta in volta, un apparato o un sistema organico e le patologie correlate. Segue inoltre un capitolo sugli organi sensoriali. Ogni capitolo inizia con una breve introduzione di anatomia attinente all’apparato trattato. Il capitolo finale tratta la terminologia relativa all’assistenza e alle cure prestate agli ammalati. 1 Dellagiacoma D., Ladinische Krankheitsbezeichnungen. Diplomarbeit, eingereicht bei Univ. Prof. Dr. Guntram A. Plangg, Universität Innsbruck, November 2001. 11 Questa tesi non ha certo le pretese di essere un lavoro esauriente, ma è stata fatta con la speranza che questa terminologia venga risco- perta e riportata in uso comune. Le fonti Il materiale è stato estratto principalmente dalle banche dati messe a mia disposizione dal gruppo di lavoro SPELL, in collaborazione con l’Istituto Culturale Ladino “Majon di Fascegn”. La sigla SPELL sta per “Servisc de Planificazion y Elaborazion dl Lingaz Ladin”, “Servizio di pianificazione ed elaborazione della lingua ladina”. [Definizione di Paul Videsott, in: “Das Dolomitenladinische Sprachplanungsprojekt SPELL”, Ladinia 21, 1997, 193-202]. Le banche dati per gli idiomi di valle provengono da vocabolari e da materiale vario, in parte mai pubblicato, come manoscritti, saggi, ecc. Ho consultato inoltre diversi articoli e saggi su medicina, piante e erbe medicinali estratti da pubblicazioni ladine quali “Mondo Ladino”, “Calënder de Gherdëina”, “Calender Ladin” e “La USC di Ladins”. Si tratta di scritti che a volte riguardano solo la medicina, come p.es. la descrizione dello scheletro umano, altre volte si tratta di relazioni sulle virtù terapeutiche delle erbe officinali, come il libro Plantes de Medejina, di T. Vallazza. In alcuni casi dunque si trattava essenzialmente di terminologia tecnica, mentre in altri casi si tratta- va di materiale meno specifico, ma molto piacevole alla lettura. Ho consultato poi un manoscritto di H. de Rossi, che risale al 1914, decisamente interessante, dove è stato utilizzato un ladino genuino, senza influssi moderni. Il manoscritto è stato pubblicato dall’Istituto Culturale Ladino “Majon di Fascegn” in collaborazione con l’Uni- versità di Innsbruck [De Rossi 1999]. Il materiale non documentato mi è stato comunicato da: R. Bernardi per il gardenese, D. Valentin per il badiotto, P. Videsott per il marebbano, S. Masarei per il fodom; tutti collaboratori del progetto di elaborazione linguistica SPELL.
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    Govert Loockermans (1617?-1671?) and his relatives: How an adolescent from Turnhout worked his way up in the New World Willem Frijhoff (Erasmus University, Rotterdam / VU-University, Amsterdam) [Revised version, January 7, 2016] Summary This contribution aims at painting a picture of the person, the strategy and career of Govert Loockermans, paying special attention to the relationship he and his family in the New World had with Turnhout, and to the role played by the complex network of his relatives in the formation of New Netherland and of New York. He abandoned his Catholic Faith, and it appears that he soon ceased all contact with his blood relatives in Turnhout. He was not only a vigilant and cunning merchant, who amassed a large fortune for that time, but also a ruthless pioneer. We could see him as an icon of the current Wall Street capitalist. Either way, he was a man who helped determine and shape the age he lived in. His destiny continues to fascinate us. Govert Loockermans, the American hero from Turnhout, is the classic example of the ‘famous unknown’ gracing so many history books. He does not appear in any national dictionary, nor is he counted among the about thirty ‘famous Turnhoutenaren’ on the Turnhout tab of Wikipedia. Some of his deeds in the founding history of the country that later would become the United States are indeed very well known—even if not always flattering—but the history of his life in New Amsterdam, present day New York, has only been told a handful of times.
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