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CITTA' DI MONREALE Provincia di Palermo VERBALE DI DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE N. 24 COPIA OGGETTO :Approvazione Regolamento della Consulta della Famiglia. L'anno duemilatredici il giorno 20 del mese di Maggio , alle ore 10.00 e seguenti nella Sala Biagio Giordano del Complesso Monumentale Guglielmo 11° di questo Comune, in seduta ordinaria , risultano presenti all'appello nominale: CONSIGLIERI CONSIGLIERI 1 Abruzzo Giovanni P 16 Lo Biondo Massimiliano A 2 Albano Remo P 17 Lo Co co Giuseppe P 3 Arcidiacono Alberto P 18 Mirto Salvatore A, . 4 Barna Francesco P 19 Picene Antonino P 5 Ca pizzi Pietro A 20 Rincione Giorgio P 6 Caputo Mario A 21 Romanotto Giuseppe P 7 D'Alcamo Santo P 22 Russo Sandro A 8 Davi Ignazio P 23 Scalici Calogero P 9 D'Eliseo Luigi P 24 Schimmenti Giovanni P 10 Di Verde Giuseppe P 25 Sirchia Giovanni P 11 Gelsomino Bartolomeo P 26 Vaglica G. Battista P 12 Giurintano Filippo P 27 Venturella Angelo P 13 Grippi Salvatore P 28 Villanova Pasquale P 14 La Corte Francesco A 29 Vittori no Girolamo P 15 Li Causi Rosario A 30 Per complessivi n. 22 presenti e n. 7 assenti. Assume la presidenza il Presidente Sig. Alberto Arcidiacono , il quale, risultato legale, ai sensi dell'art. 21 della L.R. 01.09.1993 n. 26, il numero degli intervenuti, dichiara aperta la seduta. Partecipa il Segretario Generale, Dr. Ettore Sunseri. Ai sensi dell'art. 184, ultimo comma, dell'Ordinamento Regionale degli EE.LL. vengono scelti tre scrutatori nelle persone dei Consiglieri: Schimmenti, Romanotto, Grippi. IL CONSIGLIO COMUNALE Premesso Che la IV Commissione Consiliare con il verbale n. 19 del 06/02/2013 ha ritenuto opportuno istituire la Consulta della Famiglia e formulare il relativo Regolamento. Che la Consulta avrà il compito di esprimere pareri ed avanzare proposte inerenti alle materie attribuite dalla legge e dallo Statuto del Comune alla sua competenza. Che il Regolamento della istituenda Consulta dovrà essere approvato dal Consiglio Comunale. Che la Consulta per la Famiglia non comporta oneri per rAmministrazione. VISTO Kart. 19 dello Statuto Comunale Con voti DEUBERA 1) ISTITUIRE la Consulta perla Famiglia; 2) APPROVARE il Regolamento della Consulta per la Famiglia, composto da 11 articoli, che si allega al presente atto, per farne parte integrante. PARERI Proposta di deliberazione di CONSIGLIO COMUNALE avente per oggetto: Istituzione della Consulta per la Famiglia. Esperita l'istruttoria di competenza; Visto l'art. 12 della L.R. n. 30 del 23.12.2000 II Dirigente dell'Area esprime parere FAVOREVOLE, in ordine alla regolarità tecnica, sulla proposta di deliberazione sopraindicata. Data II Dirigente dell'Area Gestione Risorse esprime parere FAVOREVOLE, in ordine alla regolarità contabile, sulla proposta di deliberazione sopraindicata,, PRf^ZTt Q tJ e K. I e£f Auy^ O. Data Allegato alla deliberazione N. DEL_ Regolamento della Consulta Comunale della Famiglia Art 01 - Istituzione della Consulta Art. 02 - Funzioni Art, 03 - Ammissione e competenza della Consulta Art 04- Decadenza Art.05 - Organi della Consulta Art.06 - Assemblea Generale Art.07- Presidente Art. 08 - Comitato Esecutivo Art09 - Commissioni di lavoro Arti O - Disposizioni transitorie Arti 1 - Disposizioni finali Arti - Istituzione della Consulta II Comune istituisce la Consulta Comunale della Famiglia, organismo a carattere permanente di collaborazione delle Associazioni Familiari con l'Amministrazione Pubblica e tra di loro, radicato nella Costituzione della Repubblica Italiana, che " riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio" (art.29), che ne agevola i compiti, " con particolare riguardo alle famiglie numerose" (art.31), e che stabilisce," in ogni caso", di assicurare " alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa" (art.36). Il Comune intende così realizzare un modello virtuoso di partecipazione, confronto, valutazione ed impulso delle azioni, anche innovative, a favore della famiglia, che lo ponga al centro della vita civica e che favorisca un percorso sperimentale di solidarietà e di educazione nelle famiglie e fra le famiglie. Art.2 - Funzioni La Consulta ha funzioni consultive obbligatorie, ma non vincolanti, in materia di politiche familiari dell'Amministrazione municipale, nel rispetto del principio di sussidiarietà, in sintonia con il Piano Nazionale per la Famiglia approvato con Delibera del Consiglio dei Ministri del 7 giugno 2012 e nel solco delle linee programmatiche comunitarie tese a promuovere politiche pubbliche di sostegno alla vita familiare (piattaforma della " Alleanza Europea per le famiglie" come da nota del Consiglio UÈ del 2007). Inoltre, la Consulta ha funzioni propositive, di impulso e sostegno; essa assume un ruolo sussidiario di rappresentanza delle istanze e dei diritti delle famiglie, al fine di favorirne la coesione sociale, la solidarietà, l'accoglienza, lo sviluppo, il benessere e per sostenerle come portatrici di valori, saperi e risorse, rendendole protagoniste delle scelte che le riguardano, per realizzare un modello informativo, partecipativo, di confronto, di valutazione e di impulso delle azioni, anche innovative, a favore delle famiglie, hi particolare, la Consulta esercita le sue funzioni anche al fine di: • Elaborare progetti da sottoporre ali'Amministrazione municipale • Promuovere iniziative volte a favorire, incentivare e diffondere una cultura positiva della e per la famiglia, anche allo scopo di sensibilizzare la comunità e le istituzioni; • Stimolare e implementare la collaborazione tra soggetti pubblici, privati e del privato sociale per la proficua e più ampia realizzazione di interventi a favore della famiglia; • Contribuire allo sviluppo e alla crescita qualitativa dei servizi erogati dall'Amministrazione municipale, che possono avere rilevanza nella vita dei nuclei familiari cittadini; • Esprimere proposte ed elaborare progetti sulle attività riguardanti le politiche familiari., anche per sollecitare studi e ricerche sulla situazione della famiglia e sulle iniziative da intraprendere; • Sostenere la partecipazione attiva e responsabile delle famiglie alla vita culturale, sociale, politica ed alle iniziative di promozione umana, attraverso le loro forme associative; • Promuovere e sostenere la formazione e l'aggiornamento degli operatori di servizi alla famiglia, in funzione di un adeguato ruolo educativo della famiglia e fra le famiglie; • Promuovere e sostenere la formazione di giovani famiglie e, in generale, la natalità all'interno delle famiglie; Prevenire e rimuovere le difficoltà culturali, economiche e sociali, che possono indurre i/il genitori/e all'interruzione della gravidanza; Sostenere l'essenziale funzione familiare della madre ed assicurare ad. essa ed al bambino, anche nascituro, una speciale ed adeguata protezione; Promuovere e sostenere polìtiche dirette a conciliare i compiti domestici dei genitori con il lavoro esterno; Valorizzare e sostenere il lavoro casalingo a servizio della famiglia; sostenere le famìglie nella cura e nella educazione dei figli; Tutelare e promuovere il benessere dì tutti i componenti della famiglia e, in particolare, della persone con disabilità, sia di natura intellettiva o relazionale, psichica, fisica e/o sensoriale; Favorire e sostenere l'armonioso sviluppo delle relazioni familiari, nonché dei rapporti solidali ìntergenerazìonali; Agevolare le iniziative volte a favorire la pari opportunità tra i coniugi e tra le famiglie, rimuovendo le disparità fra queste ultime, per numero di figli e/o dì familiari con disabilita gravi; Favorire la famiglia nelle scelte procreative e di adozione; Promuovere e sostenere l'associazionismo e le iniziative finalizzate alla creazione dì reti primarie di famiglie; Promuovere una politica degli affidi e delle adozioni che favorisca il ruolo dei coniugi e delle famìglie verso una cultura della responsabilità; Sostenere l'integrazione delle famiglie immigrate; Individuare ed aggiornare periodìcamente il livello dì reddito familiare necessario al soddisfacimento delle esigenze primarie della famìglia, variabili per il numero dì figli e/o di familiari con disabilita gravi, quale indice di capacità contributiva di ciascuna famiglia; Concorrere nella scelte di idonee misure perequative in ordine a tributi e tariffe, per rimuovere l'attuale discriminazione delle famiglie, con figli e/o familiari diversamente abili a carico; Assicurare il diritto della famiglia nella libera scelta e fruizione dei servizi; Promuovere una pianificazione urbana che tenga conto delle esigenze di socializzazione delle famiglie; Favorire un patto di corresponsabilità tra la famiglia e le Istituzioni pubbliche, gli operatori dei media, le agenzie educative, le associazioni, in modo che la famiglia non sia soltanto un fruitore passivo, ma pure soggetto che interagisca, anche attraverso le Associazioni familiari, con i mezzi di comunicazione, in sintonìa con il concetto di cittadinanza attiva; Assicurare una chiara e diffusa informazione della propria attività sul territorio comunale; Armonizzare le politiche familiari all'interno del distretto di cui alla Legge n. 328/2000, inserendo ciò nei piani di zona. Art.3 — Ammissione e composizione della Consulta Possono richiedere di far parte della Consulta, con domanda specifica indirizzata al Sindaco in sede di prima istituzione, le Associazioni senza scopo di lucro, che: a) Operano in modo continuativo da almeno un anno sul territorio municipale, con finalità e scopi esclusivi o almeno prevalenti, esplicitati nello Statuto, a favore della valorizzazione, promozione e sostegno