Autorità Unica per i Servizi Idrici e Rifiuti”

IRISACQUA S.r.l. Lavori di razionalizzazione dello schema fognario – depurativo dell'area "Destra Isonzo" Ramo – Gradisca d'Isonzo – Stralcio 3 PROGETTO DI FATTIBILITÀ TECNICA ECONOMICA – PROGETTO PRELIMINARE Relazione tecnica ed illustrativa

Sommario 1 Premessa ...... 2 2 Normativa di riferimento ...... 4 3 Inquadramento generale e descrizione dello stato di fatto ...... 6 4 Descrizione delle opere in progetto ...... 7 4.1 Inquadramento delle opere nel territorio ...... 7 4.2 Lavorazioni in oggetto ...... 8 4.3 Lavorazioni in oggetto ...... 9 5 Documentazione fotografica ...... 11 6 Calcoli idraulici ...... 14 6.1 Calcolo delle portate ...... 14 6.2 Dimensionamento e verifica collettori ...... 16 7 Soggetti e beni interessati ai lavori ...... 18 7.1 Viabilità ...... 18 7.2 Altre infrastrutture ...... 18 7.3 Vincoli e fasce di rispetto ...... 19 7.4 Proprietà dei beni ...... 19 8 Attraversamento e parallelismo A34 “” ...... 20 9 Studio di prefattibilità ambientale ...... 25 9.1 Impatti sul suolo ...... 25 9.2 Impatti sull’aria ...... 25 9.3 Impatti sulle infrastrutture ...... 26 9.4 Impatti sull’ambiente antropico ...... 26 9.5 Impatti sul paesaggio ...... 26 10 Prime indicazioni e disposizioni per la stesura del Piano della Sicurezza ...... 27 10.1 Relazione tecnica ...... 27 10.2 Individuazione delle fasi del procedimento attuativo ...... 27 10.3 Valutazione dei rischi in rapporto alla morfologia del sito ...... 27 10.4 Pianificazione e programmazione delle lavorazioni ...... 28

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1 Premessa

Il Piano d’Ambito “Orientale Goriziano” approvato nel 2005 ed oggetto di alcuni aggiornamenti (ultima variante n. 8 approvata con delibera d'Assemblea n. 145 dd. 27.02.2015) prevede nel Piano degli Investimenti un’ottimizzazione del sistema di raccolta e trattamento depurativo della rete fognaria del bacino situato in destra idrografica del fiume Isonzo. Più precisamente sono coinvolti in tale razionalizzazione gli schemi fognario – depurativi dei comuni di , Farra d’Isonzo, Gradisca d’Isonzo, Mariano del Friuli, Medea, , Mossa e . Il processo di razionalizzazione prevede la dismissione di gran parte degli impianti di depurazione in esercizio nell’area e la centralizzazione del processo depurativo presso l’impianto di depurazione di Gradisca d’Isonzo, il quale sarà oggetto di una derivazione della portata all’impianto di secondo le previsioni dell’ultima variante del Piano d’Ambito. Nel complesso questa serie di interventi perseguono lo scopo di offrire la protezione massima al fiume Isonzo, attuale ricettore degli effluenti finali in uscita dai depuratori di Gorizia e di Gradisca d’Isonzo, il cui corso è compreso nell’area sensibile “Bacino drenante acque costiere e laguna di Marano e Grado” che ha avuto la sua approvazione definitiva con la D.G.R. 2016/2008 e ss.mm.ii.. Il fiume Isonzo, pertanto, a meno di importanti interventi su questi due impianti e che trovano riscontro nella Tab. 2 del D.Lgs. 152/2006 e ss.mm.ii. (impianti scaricanti in aree sensibili), risulta estremamente vulnerabile anche in considerazione del fatto che la sua portata durante l’anno è fortemente condizionata dalla gestione che viene attuata in territorio sloveno. Tale gestione infatti comporta che per diversi mesi all’anno la portata del fiume Isonzo sia troppo bassa per consentire l’adeguato smaltimento delle portate effluenti dai due depuratori che, oltretutto, vengono scaricate, per motivi di sicurezza idraulica, in aree golenali che sono quelle che maggiormente risentono della variabilità delle portate del fiume con problematiche legate alla formazione di ristagni delle acque di scarico causati dall’accumulo di materiali lapidei nei dintorni di tale punto. Con il processo di razionalizzazione è prevista pertanto la dismissione degli impianti di depurazione biologica di Cormons e di Romans d’Isonzo e delle fosse Imhoff di Borgnano e Medea mediante la costruzione di nuovi collettori di trasporto convoglianti la portata reflua attualmente afferente ai predetti impianti a quello di Gradisca d’Isonzo. Gli interventi di razionalizzazione sono stati suddivisi in due ambiti di intervento così proposti nel Piano degli Investimenti.

IMPORTO IMPORTO AL NETTO ID AREA SERVIZIO DENOMINAZIONE INTERVENTO LORDO CONTRIBUTO

Fognatura - Razionalizzazione fognatura “Destra Isonzo” – 8614 CATO € 2.532.400,00 € 2.532.400,00 Sviluppo Ramo Medea – Romans – Gradisca

Fognatura - Razionalizzazione fognatura “Destra Isonzo” – 8615 CATO € 4.956.300,00 € 4.355.756,29 Sviluppo Ramo Cormons – Mariano – Gradisca

Il ramo “Medea – Romans – Gradisca” è stato già completato con un importo a consuntivo pari ad euro 1.479.176,06, pertanto l’importo residuo per tale intervento di razionalizzazione ammonta ad euro 1.053.223,94. Il ramo “Cormons – Mariano – Gradisca” risulta completato sia nel tratto intermedio realizzato nell’ambito dell’appalto di realizzazione della variante alla strada regionale S.R. n. 305 “di Redipuglia” in corrispondenza dell’abitato di Mariano del Friuli tra il Km. 1+570 e il Km. 6+837, con un importo determinato a consuntivo di euro 2.382.782,20, dei quali euro 600.543,71 coperti da un contributo regionale, sia nel tratto a monte in comune di Cormons (Stralcio n. 2), il cui importo complessivo dell’appalto a consuntivo è in fase di assestamento e dovrebbe attestarsi a circa euro 750.000,00.

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Tale intervento è stato oggetto di approvazione da parte dell’ex C.A.T.O. (parere favorevole ai sensi di quanto stabilito dell’art. 20 della Convenzione – Contratto) con il quale è stato altresì concesso l’utilizzo delle economie risultanti dallo “Stralcio 2”, dallo stessa gara d’appalto di lavori dello “Stralcio 3” e di quelle relative all’ID 8614 del Piano d’Ambito (pari a 1.053.223,94 euro) fino alla totale copertura della spesa prevista. Per tale intervento è stata avviata la verifica preventiva di interesse archeologico (Comunicazione MiBACT prot. 19834 dd. 18.12.2017 e prot. 15405 dd. 22.10.2018) con la quale è stata prescritta la sorveglianza archeologica degli scavi nel tratto terminale del collettore fognario ove è presente un’interferenza con un asse viario di epoca romana.

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2 Normativa di riferimento

Il seguente progetto viene redatto in conformità alla seguente normativa vigente:  D.Lgs. n. 50 dd. 18.04.2016 “Attuazione delle direttive 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE sull'aggiudicazione dei contratti di concessione, sugli appalti pubblici e sulle procedure d'appalto degli enti erogatori nei settori dell'acqua, dell'energia, dei trasporti e dei servizi postali, nonché per il riordino della disciplina vigente in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture” e ss.mm.ii.;  D.P.R. n. 207 dd. 05.10.2010 e s.m.i. “Regolamento di esecuzione ed attuazione del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, recante «Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE»”, per quanto ancora in vigore;  D.M. n. 145 dd. 19.04.2000 e s.m.i. “Regolamento recante il capitolato generale d’appalto dei lavori pubblici ai sensi dell’articolo 3, comma 5, della legge 11/02/1994 n. 109 e successive modificazioni”;  D.Lgs. n. 152 dd. 03.04.2006 e ss.mm.ii. "Norme in materia ambientale";  D.P.R. n. 357 del 08.09.1997 “Regolamento recante attuazione della direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche”;  L.R. n. 13 dd. 23.06.2005, “Organizzazione del servizio idrico integrato e individuazione degli ambiti territoriali ottimali in attuazione della legge 5 gennaio 1994, n. 36”;  D.Lgs. n. 42 dd. 22.01.2004 “Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell’articolo 10 della legge n. 137 dd. 06.07.2002” e ss.mm.ii.;  D.Lgs. 285 dd. 30.04.1992 e s.m.i. “Nuovo codice della strada”;  D.P.R. n. 495 dd. 16.12.1992 “Regolamento di esecuzione del Nuovo Codice della Strada” e s.m.i.;  D.P.R. n. 380 dd. 06.06.2001 “Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia”;  L.R. n. 5 dd. 23.02.2007 “Riforma dell'urbanistica e disciplina dell'attività' edilizia e del paesaggio”;  L.R. n. 19 dd. 11.11.2009 “Codice regionale dell'edilizia”;  D. P. Reg. n. 018/Pres dd. 20.01.2012 “Regolamento di attuazione della legge regionale 11 novembre 2009, n. 19 "Codice regionale dell'edilizia"“;  D.Lgs. n. 81 dd. 09.04.2008 “Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”;  D.M. 10.07.2002 “Disciplinare tecnico relativo agli schemi segnaletici, differenziati per categoria di strada, da adottare per il segnalamento temporaneo”;  D.M. 04.03.2013 riguardante i criteri di applicazione della segnaletica di cantiere che devono essere seguiti da gestori delle infrastrutture, delle imprese appaltatrici, esecutrici o affidatarie;  Altre norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro e in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro non qui elencate;  D.P.R. n. 327 dd. 08.06.2001 “Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazione per pubblica utilità” e ss.mm.ii.;  L.R. 23.06.2005 n. 13 “Organizzazione del servizio idrico integrato e individuazione degli ambiti territoriali ottimali in attuazione della legge 5 gennaio 1994, n. 36”; Pag. 4 di 28 Autorità Unica per i Servizi Idrici e Rifiuti”

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3 Inquadramento generale e descrizione dello stato di fatto

Nell’area situata in destra idrografica del fiume Isonzo della provincia di Gorizia (e quindi dell’Ambito Territoriale Ottimale “Orientale Goriziano”) vi sono i seguenti schemi fognario – depurativi:  Schema fognario – depurativo di Cormons;  Schema fognario – depurativo di Romans d’Isonzo;  Schema fognario – depurativo di Villesse;  Schema fognario – depurativo di Medea;  Schema fognario – depurativo di Versa;  Schema fognario – depurativo di Borgnano;  Schema fognario – depurativo di . Alcuni degli schemi sopra elencati presentano, come descritto nella relazione tecnica ed illustrativa del progetto preliminare di “Razionalizzazione dello schema fognario della Destra Isonzo – Ramo “Cormons – Mariano del Friuli - Gradisca d’Isonzo”” una rete di raccolta ed un sistema di depurazione indipendenti tra loro. Obiettivo dell’intervento di ottimizzazione è pertanto l’eliminazione delle principali criticità depurative ed un miglioramento a livello gestionale dell’intero sistema di raccolta e trattamento. E’ pertanto previsto che tutti gli schemi fognario – depurativi, tranne quelli di Villesse e Dolegna del Collio per motivi geomorfologici, tecnici ed economici, vengano collegati, in una prima fase, all’impianto di depurazione di Gradisca d’Isonzo, in un secondo momento, l’intero bacino sarà convogliato fino al depuratore di Staranzano una volta ampliato e potenziato. La configurazione finale di tale razionalizzazione prevede la conversione dei depuratori intermedi in impianti dediti ai soli trattamenti primari e ad operare come vasche di laminazione o invasi temporanei come indicato nell’elaborato n. 1.1 “Inquadramento generale degli interventi”.

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4 Descrizione delle opere in progetto

4.1 Inquadramento delle opere nel territorio

Come indicato in premessa, il Piano d’Ambito “Orientale Goriziano” prevede che le portate afferenti agli impianti di depurazione di Cormons e di Borgnano vengano recapitate, nella configurazione finale dello schema fognario – depurativo, al depuratore di Staranzano. Tale ipotesi prevede che il depuratore di Cormons venga convertito ad impianto di trattamento delle acque di prima pioggia e ad impianto di laminazione delle portate. A seguito della realizzazione del 1° stralcio realizzativo nell’ambito del quale è stata colta l’opportunità data dalla costruzione della variante della strada regionale S.R. n. 305 sfruttando una serie di vantaggi amministrativi, gestionali, tecnici e realizzativi. Il 1° lotto esecutivo si è sviluppato dall’incrocio tra l’attuale S.R. n. 305 e via Cellini in Comune di Cormons fino alla zona Industriale di Mariano del Friuli, alla base del rilevato del cavalcavia (opera n. 9 – Nuovo sovrappasso al km. 6 + 742) che interseca il vecchio tracciato della S.R. n. 305 (pozzetto num. 57 sul lato Sud del rilevato al km. 6 + 838). Per la valutazione di fattibilità tecnica ed economica dello stralcio in oggetto sono state vagliate diverse soluzioni progettuali sulla base dei vincoli tecnici, geometri ed economici prescritti da S.p.A. Autovie Venete nell’attraversamento dell’autostrada A34 Villesse – Gorizia e da Snam Reti Gas S.p.A. negli attraversamenti delle sue infrastrutture a rete. I tracciati analizzati sono stati complessivamente 9 sulla base delle seguenti caratteristiche:  Modalità di attraversamento dell’autostrada A34 (necessità o meno per rispettare i vincoli geometrici di realizzare una botte a sifone);  Lunghezza del tracciato;  Necessità di predisporre controtubi nei punti di interferenza con le condotte gas della Snam Reti Gas S.p.A.;  Numero di proprietà private attraversate. Escluse a priori le soluzioni che richiedono la realizzazione di una botte a sifone a causa dei problemi gestionali che tale soluzione comporta, attribuiti dei costi parametri, è stata pertanto adottata quella avente un costo di costruzioni minore, pertanto la num. 6 come riportato nella tabella seguente e come indicato nell’elaborato grafico allegato.

Interferenze Stima parametrica L Tipologia Proprietà private Ipotesi infrastrutture Snam costo [m] attraversamento A34 [Num] [Num] [€]

1 3152 Con botte a sifone 4 25 € 2.861.600,00

2 3110 Con botte a sifone 6 16 € 2.758.000,00

3 3008 Con botte a sifone 3 11 € 2.491.400,00

4 3105 Con botte a sifone 6 15 € 2.684.000,00

5 3157 Senza discontinuità idraulica 3 6 € 2.610.600,00

6 3060 Senza discontinuità idraulica 3 17 € 2.533.000,00

7 3249 Senza discontinuità idraulica 3 11 € 2.684.200,00

8 3580 Senza discontinuità idraulica 3 0 € 2.949.000,00

9 3496 Senza discontinuità idraulica 3 0 € 2.881.800,00

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Il tracciato del collettore fognario si sviluppa quasi completamente lungo il sedime della linea ferroviaria Cormons – Redipuglia la cui infrastruttura non è mai stata attivata per mancanza di interesse da parte di R.F.I. S.p.A. e, allo stato attuale risulta priva di armamento e di attrezzaggio tecnologico. Tali aree, già oggetto in passato di convenzione tra RFI Rete Ferroviaria Italiana S.p.A. e l’ex Provincia di Gorizia, sono state oggetto cedute in data 08.11.2018 da RFI Rete Ferroviaria Italiana S.p.A. alla Regione Autonoma che intende valorizzarle mediante realizzazione di percorsi ciclabili e per la gestione delle quali è stata demandata la società Friuli Venezia Giulia Strade S.p.A. con L.R. n. 32/2017 in combinato disposto con D.G.Reg. 2508 dd. 14.12.2017. L’andamento planimetrico della condotta fognaria si discosta da suddetta fascia in corrispondenza dell’autostrada A34 Villesse – Gorizia al fine di raggiungerne il punto di attraversamento e nel tratto finale dove il tracciato segue la strada comunale di via Palmanova per raggiungere il depuratore di Gradisca d’Isonzo. Nel descrivere più dettagliatamente la dorsale fognaria possono essere identificati i seguenti cinque tratti: 1. Tratto a monte dell’autostrada A34 Villesse – Gorizia (compreso tra i pozzetti “P1” e “P13”) Il tracciato si sviluppa quasi esclusivamente in corrispondenza delle aree della linea ferroviaria Cormons – Redipuglia partendo dal pozzetto esistente “P1” realizzato nell’ambito dei lavori del 1° lotto al piede del rilevato del cavalcavia della variante della S.R. n. 305. Il tratto compreso tra i pozzetti “P9” e “P10” è previsto essere realizzato mediante tecnologie no – dig con sistema perforazione a smarino meccanico con una tubazione in C.A. DN800 al fine di attraversare il cavalcavia della Strada Regionale n. 252 senza effettuare scavi in prossimità delle strutture di fondazione. Dal pozzetto “P12” il collettore devia verso Nord (verso Gorizia) da tali sedimi su un terreno di proprietà privata per portarsi in corrispondenza del punto di attraversamento dell’autostrada A34 Villesse – Gorizia (Pozzetto “P13”). Tale tratto è caratterizzato da una profondità media di posa della linea fognaria pari a circa 5 – 6 metri dall’attuale piano campagna. 2. Attraversamento dell’autostrada A34 Villesse – Gorizia (compreso tra i pozzetti “P13” e “P14”) L’attraversamento interrato dell’autostrada A34 al km. 3 + 998,00 m viene realizzato mediante una tubazione in PRFV DN 800 protetta da relativo controtubo in C.A. DN 1000, secondo le prescrizioni di S.p.A. Autovie Venete. Maggiori indicazioni sull’interferenza e sulle modalità realizzative mediante tecnologie no – dig con sistema perforazione a smarino meccanico sono riportate nel paragrafo specifico. 3. A valle e in parallelo dell’autostrada A34 (compreso tra i pozzetti “P14” e “P16”) Una volta superato il limite planimetrico prescritto da S.p.A. Autovie Venete (15 metri dal limite di proprietà), il tracciato curva di 90° per svilupparsi quasi parallelamente all’asse dell’autostrada stessa e riportarsi in corrispondenza dei sedimi della linea ferroviaria. Anche tale tratto è previsto essere realizzato mediante tecnologie no – dig con sistema perforazione a smarino meccanico con una tubazione in PRFV DN 800 protetta da relativo controtubo in C.A. DN 1000. E’ caratterizzato da una profondità media di posa della linea fognaria pari a circa 6 – 7 metri dall’attuale piano campagna e attraversa alcune proprietà private. 4. A valle dell’autostrada A34, in parallelo alla linea ferroviaria (compreso tra i pozzetti “P16” e “P25”) Oltrepassato il ponte ferroviario, oggetto di riposizionamento nell’ambito dei lavori di ampliamento del raccordo autostradale tra Villesse e Gorizia di S.p.A. Autovie Venete, e raggiunti i sedimi della linea ferroviaria Cormons – Redipuglia, il tracciato si sviluppa nuovamente entro tale sedime. A differenza del tratto a monte dell’autostrada, la linea fognaria ora si sviluppa sul bordo della fascia dal momento che il terreno degrada rapidamente perdendo 5 – 6 metri (a valle della località Borgo Trevisan), mentre la linea ferroviaria prosegue in rilevato rispetto al terreno circostante.

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Nella tabella seguente sono riportate in sintesi le caratteristiche (tipologia tubazioni, lunghezza, pozzetti) dei singoli tratti.

MODALITA’ LUNGHEZZA TRATTO POZZETTI CONDOTTA

NUM COSTRUTTIVE [m]

1 A monte dell’autostrada A34 P1 → P9 Scavo a cielo aperto PRFV DN800 969,50

1 A monte dell’autostrada A34 P9 → P10 Microtunneling CLS DN800 66,00

1 A monte dell’autostrada A34 P10 → P13 Scavo a cielo aperto PRFV DN800 367,70

PRFV DN800 + 2 Attraversamento autostrada A34 P13 → P14 Microtunneling 97,70 CLS DN1000

PRFV DN800 + 3 A valle e in parallelo all’autostrada A34 P14 → P16 Microtunneling 177,90 CLS DN1000

4 A valle dell’autostrada A34, in parallelo alla linea ferroviaria P16 → P25 Scavo a cielo aperto PRFV DN800 819,90

5 Attraversamento S.R. n. 351 e via Palmanova P25 → P32 Scavo a cielo aperto PRFV DN1000 495,20

TOTALE 2.993,90

4.3 Lavorazioni in oggetto

Gli scavi per la posa della condotte avranno le sezioni indicate nei disegni di progetto e richiamate nelle voci del computo. I rinterri saranno eseguiti con pietrischietto per la formazione del letto di posa di spessore non inferiore a 15 cm, del rinfianco delle condotte e dello strato di ricoprimento per uno spessore minimo di 15 cm attorno alla condotta. Dallo strato di materiale fine attorno alla condotta fino alla fondazione stradale, il ritombamento avverrà con il materiale proveniente dagli scavi costituito prevalentemente da materiale arido di varia pezzatura. Nel merito si rimanda all’elaborato n. 04 sulla gestione del materiale di scavo. A causa della profondità di posa delle tubazioni che nel tratto compreso tra i pozzetti P1 e P16 raggiunge valori medi di circa 5 ÷ 6 metri è stato scelto l’impiego di sistemi metallici di blindaggio a guide doppie per raggiungere in sicurezza tali altezze di posa (fino a 5,50 metri di profondità dal piano campagna includendo 30 cm di sovralzo dal piano campagna). Nei casi in cui l’altezza da raggiungere supera tale valore, è previsto uno sbancamento superficiale fino al raggiungimento della quota di scavo a sezione ristretta. Nel compreso tra i pozzetti P16 e P32 invece, grazie alla diminuzione della quota del terreno, il sistema di blindaggio delle pareti di scavo è previsto essere effettuato secondo sistemi tradizionali a cassone. Pag. 9 di 28 Autorità Unica per i Servizi Idrici e Rifiuti”

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5 Documentazione fotografica

Foto 1 – Strada bianca punto di partenza del nuovo collettore fognario Foto 2 – Fascia costituita dalle aree della linea ferroviaria Cormons – (pozzetto P1); a sinistra il cavalcavia della variante della Strada Redipuglia mai completata lungo la quale si sviluppa il tracciato del Regionale n. 305 a Sud della zona artigianale di Mariano del Friuli. collettore fognario. Attualmente si presenta come un’ampia strada bianca.

Foto 3 – Fascia costituita dalle aree della linea ferroviaria Cormons – Foto 4 – Fascia costituita dalle aree della linea ferroviaria Cormons – Redipuglia mai completata lungo la quale si sviluppa il tracciato del Redipuglia mai completata lungo la quale si sviluppa il tracciato del collettore fognario: interferenza con un canale di irrigazione del collettore fognario: interferenza con la strada di collegamento a Nord Consorzio di Bonifica della Pianura Isontina. della zona artigianale di via Venuti Padre e Figlio di Mariano del Friuli.

Foto 5 – Sedimi della linea ferroviaria di sviluppo del nuovo collettore Foto 6 – Cavalcavia della Strada Regionale n. 252 “di Palmanova”: fognario. vista dal retro dell’azienda “La San Marco S.p.A.”, in prossimità delle case operaie e dell’agriturismo “Ai Feudi”. Il collettore fognario attraversa ortogonalmente il manufatto.

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Foto 7 – Sedimi della fascia ferroviaria a valle del cavalcavia della S.R. Foto 8 – Sedimi della fascia ferroviaria a valle del cavalcavia della S.R. n. 252 “di Palmanova” in prossimità dell’agriturismo “Ai Feudi”. n. 252 “di Palmanova” in prossimità dell’agriturismo “Ai Feudi”.

Foto 9 – Area di proprietà privata dove devia il tracciato del collettore Foto 10 – Particolare dell’autostrada A34 “Villesse – Gorizia” nella zona fognario spostandosi in direzione Nord per raggiungere il punto di dove verrà realizzato l’attraversamento interrato. Vista dal lato Nord. attraversamento dell’autostrada A34 “Villesse – Gorizia” dove si sviluppa il tracciato del nuovo collettore fognario.

Foto 11 – Particolare dell’autostrada A34 “Villesse – Gorizia” nella zona Foto 12 – Particolare delle proprietà private (giardini di civili abitazioni) dove verrà realizzato l’attraversamento interrato. Vista dal lato Sud. dove si svilupperà il tracciato del nuovo collettore fognario.

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Foto 13 – Zona a Sud dell’autostrada e della località Borgo Trevisan Foto 14 – Stradina al piede del rilevato ferroviario nel tratto a Sud dove il terreno è caratterizzato da un repentino abbassamento dell’autostrada A34 “Villesse - Gorizia”. Sulla scarpa del rilevato è altimetrico (zona pozzetti P16 e P17). presente una folta vegetazione prevalentemente di natura arbustiva.

Foto 15 – Zona a Sud del tratto 4 dove il tracciato del collettore Foto 16. - Piazzale in ghiaia accanto il punto di ristoro “la baracheta” fognario devia spostandosi in direzione Ovest per raggiungere il punto posto lungo la S.R. n. 351 attraversato dal collettore fognario di di attraversamento della Strada Regionale n. 351 “di Cervignano”. progetto.

Foto 17. –Via Palmanova, vista da Sud verso l’intersezione con la la Foto 18.- Via Palmanova, nel tratto finale dove si trova il pozzetto S.R. n. 351 ripartitore in testa all’impianto di depurazione di Gradisca d’Isonzo

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6 Calcoli idraulici

6.1 Calcolo delle portate

Per il calcolo della portata delle condotte in progetto si rimanda alla relazione tecnica ed illustrativa del progetto preliminare di “Razionalizzazione dello schema fognario della Destra Isonzo – Ramo “Cormons – Mariano del Friuli - Gradisca d’Isonzo””. In tale sede si procede con una verifica dei dati assunti in termini di abitanti residenti, consumi effettivi e portata media in tempo asciutto di progetto Qm e portata in condizioni di pioggia. Nella tabella seguente vengono riportati i dati dei residenti al 01.01.2017 (Fonte ISTAT) e delle utenze al 01.01.2015 (Fonte SIA – Irisacqua S.r.l.) suddivise per comuni.

COMUNE RESIDENTI UTENZE

Capriva del Friuli 1.713 745 Cormons (con Brazzano e Borgnano) 7.414 3.335 Farra d'Isonzo 1.733 756 Gradisca d'Isonzo 6.497 2.590 Mariano del Friuli (con Corona) 1.530 744 Medea 953 457 Moraro 768 334 Mossa 1.584 649 Romans d'Isonzo (con Fratta e Versa) 3.709 1.485 San Lorenzo Isontino 1.564 723

TOTALE 27.465 11.818

Il calcolo della portata media in tempo asciutto di progetto Qm è stato pertanto ricavato sulla base dei volumi d’acqua effettivamente consumati dalle utenze attive per l’intero periodo 01.07.2014 – 30.06.2016 (2 anni). Utilizzando come base tali consumi ed ipotizzando che corrispondano a quelli effettivamente consumati, tali valori sono stati incrementati tenendo conto della previsione demografica fornita dall’ISTAT al 2066, ovvero per l’intera vita utile dell’opera (50 anni). L’Istituto di Statistica propone tre tipologie di previsione: minimale, centrale e massimale. Ai fini di un dimensionamento cautelativo è stato preso in considerazione lo scenario massimale sebbene i dati forniti dall’ufficio anagrafe del comune stesso (dal 2000 al 2016) risultino, per tale periodo, addirittura inferiori allo scenario minimale. Nel corso dell’intero periodo (dal 2016 al 2065) è stato pertanto ricavata una variazione demografica di un fattore pari a 12,61%. Nella tabella seguente vengono pertanto riportati i dati di portata in condizioni di tempo asciutto (rapporti di diluizione pari a 1) e in condizioni di pioggia (rapporto di diluizione pari a 6 tranne per il comune di Moraro che presenta una rete fognaria di tipo separato).

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CONSUMI CONSUMI CONSUMI RAPPORTO COMUNE [01.07.2014 – PORTATA PORTATA ANNUI ANNUI FUTURI DILUIZIONE 30.06.2016] [mc] [mc/anno] [mc/anno] [Adim] [mc/anno] [l/s] Borgnano 90.929,00 45.464,50 51.198,00 1,00 90.929,00 2,88 Brazzano 115.046,00 57.523,00 64.777,00 1,00 115.046,00 3,65 Capriva del Friuli 257.176,00 128.588,00 144.803,00 1,00 257.176,00 8,15 Cormons 987.916,00 493.958,00 556.246,00 1,00 987.916,00 31,33 Corona 46.786,00 23.393,00 26.343,00 1,00 46.786,00 1,48 Fratta 24.850,00 12.425,00 13.992,00 1,00 24.850,00 0,79 Mariano del Friuli 177.051,00 88.525,50 99.689,00 1,00 177.051,00 5,61 Medea 127.951,00 63.975,50 72.043,00 1,00 127.951,00 4,06 Moraro 119.319,00 59.659,50 67.183,00 1,00 119.319,00 3,78 Mossa 214.840,00 107.420,00 120.966,00 1,00 214.840,00 6,81 Romans d'Isonzo 408.381,00 204.190,50 229.939,00 1,00 408.381,00 12,95 San Lorenzo Isontino 208.329,00 104.164,50 117.300,00 1,00 208.329,00 6,61 Versa 46.455,00 23.227,50 26.156,00 1,00 46.455,00 1,47 TOTALE 2.825.029,00 1.412.514,50 1.590.635,00 2.683.915,00 85,11

Calcolo della portata media in condizioni di tempo asciutto suddivisi per comuni e/o frazioni

CONSUMI CONSUMI CONSUMI RAPPORTO COMUNE [01.07.2014 – PORTATA PORTATA ANNUI ANNUI FUTURI DILUIZIONE 30.06.2016] [mc] [mc/anno] [mc/anno] [Adim] [mc/anno] [l/s] Borgnano 90.929,00 45.464,50 51.198,00 6,00 307.188,00 9,74 Brazzano 115.046,00 57.523,00 64.777,00 6,00 388.662,00 12,32 Capriva del Friuli 257.176,00 128.588,00 144.803,00 6,00 868.818,00 27,55 Cormons 987.916,00 493.958,00 556.246,00 6,00 3.337.476,00 105,83 Corona 46.786,00 23.393,00 26.343,00 6,00 158.058,00 5,01 Fratta 24.850,00 12.425,00 13.992,00 6,00 83.952,00 2,66 Mariano del Friuli 177.051,00 88.525,50 99.689,00 6,00 598.134,00 18,97 Medea 127.951,00 63.975,50 72.043,00 6,00 432.258,00 13,71 Moraro 119.319,00 59.659,50 67.183,00 1,00 403.098,00 12,78 Mossa 214.840,00 107.420,00 120.966,00 6,00 725.796,00 23,01 Romans d'Isonzo 408.381,00 204.190,50 229.939,00 6,00 1.379.634,00 43,75 San Lorenzo Isontino 208.329,00 104.164,50 117.300,00 6,00 703.800,00 22,32 Versa 46.455,00 23.227,50 26.156,00 6,00 156.936,00 4,98 TOTALE 2.825.029,00 1.412.514,50 1.590.635,00 11.252.845,00 356,83 Calcolo della portata media in condizioni di pioggia suddivisi per comuni e/o frazioni

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Sostituendo nei valori teorici quelli desunti dall’analisi della rete fognaria dello stralcio 2 riassunti nella tabella seguente,

PORTATA CORMONS – BRAZZANO Bacino Nord – Ovest [l/s] Bacino Sud – Est [l/s] Totale [l/s]

Portata media in tempo asciutto di progetto Qm 13,20 17,30 30,50

Portata in tempo di pioggia Qp 79,20 103,80 183,00

si ottengono valori sensibilmente inferiori a quelli calcolati nella relazione tecnica ed illustrativa del progetto preliminare di “Razionalizzazione dello schema fognario della Destra Isonzo – Ramo “Cormons – Mariano del Friuli - Gradisca d’Isonzo””. Anche per tale ragione, a titolo precauzionale, nei calcoli idraulici verrà tenuto un adeguato margine di sicurezza tale da compensare eventuali sovraccarichi della rete. L’andamento della portata pertanto assumerà lungo la dorsale fognaria i seguenti valori:

LINEA TRATTA PORTATA Qm PORTATA Qp Tratto n. 1 a Nord A34 P1 - P11 65,84 l/s 291,73 l/s Tratto n. 2 di attraversamento A34 P11 - P12 65,84 l/s 291,73 l/s Tratto n. 3 a Sud A34 e parallelo A34 P12 - P15 65,84 l/s 291,73 l/s Tratto n. 4 a Sud A34 e parallelo rilevato FFSS P15 - P23 65,84 l/s 291,73 l/s Tratto n. 5 – SR351 e via Palmanova P23 - P30 85,11 l/s 356,83 l/s

6.2 Dimensionamento e verifica collettori

Il dimensionamento e la verifica idraulica dei collettori fognari di progetto è stato effettuato sia in condizioni di portata minima in caso di tempo asciutto, al fine di verificare che l’acqua reflua abbia una velocità non inferiore a 0,50 m/s (condizione limite per tali tipologie di reti) viste le ridotte pendenze in gioco necessarie per evitare eccessivi approfondimenti degli scavi, sia per verificare che nel dimensionamento delle condotte il grado di riempimento massimo non superasse il 70%, garantendo un margine di circa il 25% di portata massima convogliabile dalla rete stessa.

TRATTO POZZETTI MATERIALE L PORTATA PENDENZA KS Rh DN v h/D Fr TC

- - - m l/s m/m m1/3/s m mm m/s Adim Adim -

1 P1 – P11 PRFV 1403,20 65,84 0,0005 90 0,23 800 0,53 0,29 0,347 Corrente lenta

2 P11 – P12 PRFV 97,70 65,84 0,002 90 0,18 800 0,86 0,21 0,676 Corrente lenta

3 P12 – P15 PRFV 198,01 65,84 0,0005 90 0,23 800 0,53 0,29 0,347 Corrente lenta

4 P15 – P23 PRFV 813,00 65,84 0,0005 90 0,23 800 0,53 0,29 0,347 Corrente lenta

5 P23 – P30 PRFV 495,50 65,84 0,0005 90 0,25 1000 0,55 0,24 0,354 Corrente lenta Verifica delle condotte in caso di portata in condizioni di tempo asciutto

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TRATTO POZZETTI MATERIALE L PORTATA PENDENZA KS Rh DN v h/D Fr TC

- - - m l/s m/m m1/3/s m mm m/s Adim Adim -

1 P1 – P11 PRFV 1403,20 291,73 0,0005 90 0,40 800 0,77 0,70 0,328 Corrente lenta

2 P11 – P12 PRFV 97,70 291,73 0,002 90 0,31 800 1,31 0,45 0,697 Corrente lenta

3 P12 – P15 PRFV 198,01 291,73 0,0005 90 0,40 800 0,77 0,70 0,328 Corrente lenta

4 P15 – P23 PRFV 813,00 291,73 0,0005 90 0,40 800 0,77 0,70 0,328 Corrente lenta

5 P23 – P30 PRFV 495,50 356,83 0,0005 90 0,43 1000 0,82 0,54 0,357 Corrente lenta Verifica delle condotte in caso di portata in condizioni di pioggia

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7 Soggetti e beni interessati ai lavori

Negli elaborati F “Studio di inserimento urbanistico” e 1.3 “Inquadramento rispetto P.R.G.C.” sono state inserite le opere in progetto rispetto ai diversi estratti planimetrici dei P.R.G.C. relativi ai comuni di Mariano del Friuli e Gradisca d’Isonzo nei quali sono indicate le zone omogenee attraversate dalla rete fognaria e i vincoli presenti sul territorio.

7.1 Viabilità

Dall’esame di tale documentazione il collettore fognario interessa, procedendo da Nord verso Sud: o Strada bianca lungo la linea ferroviaria Cormons – Redipuglia di proprietà della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e gestito da Friuli Venezia Giulia Strade S.p.A., con previsione di realizzazione di percorsi ciclabili; o Strada Regionale n. 305 VAR (Ente gestore Friuli Venezia Giulia Strade S.p.A.) – Fiancheggiamento sotterraneo tra il km 6+650 ed il km. 6+710 in comune di Mariano del Friuli; o Bretella stradale “dei Feudi” (proprietà del demanio regionale) – Attraversamento sotterraneo in comune di Gradisca d’Isonzo; o Strada Regionale n. 252 “di Palmanova” (Ente gestore Friuli Venezia Giulia Strade S.p.A.) – Attraversamento sotterraneo al km. 42+275 in comune di Gradisca d’Isonzo. L’attraversamento nello specifico è inferiore e al di sotto del cavalcavia; o Autostrada A34 “Villesse – Gorizia” (Ente gestore S.p.A. Autovie Venete) – Attraversamento sotterraneo al km. 3+998 e parallelismo sotterraneo dal km. 3+998 al km. 3+819 in comune di Gradisca d’Isonzo; o Strade comunale via F.lli Rosselli (comune di Gradisca d’Isonzo); o Strada Regionale n. 351 “di Cervignano” (Ente gestore Friuli Venezia Giulia Strade S.p.A.) – Attraversamento sotterraneo al km. 12+256 in comune di Gradisca d’Isonzo; o Strada comunale di via Palmanova (comune di Gradisca d’Isonzo). Tali infrastrutture sono state analizzate nello sviluppo progettuale con i tecnici degli enti gestori per addivenire ad una soluzione compatibile con le opere in progetto.

7.2 Altre infrastrutture

Dall’esame di tale documentazione il collettore fognario interferisce con le seguenti infrastrutture, procedendo da Nord verso Sud: o Canale di irrigazione in gestione al Consorzio di Bonifica Pianura Isontina; o Elettrodotto in cavo interrato alla tensione di 100 KV Vrtojba (SLO) – Redipuglia – Gorizia, per il quale esiste un progetto definitivo da realizzarsi nel tratto compreso tra i pozzetti P6 e P12 in adiacenza al tracciato del collettore fognario stesso; o Gasdotti di proprietà San Reti Gas S.p.A., interferenti trasversalmente in tre punti; o Linee gas, acquedotti, linee elettriche interrate di Enel Distribuzione S.p.A. presenti lungo la Strada Regionale n. 351 “di Cervignano” e via Palmanova.

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Il tracciato del collettore fognario, a valle del pozzetto P24, all’interno dell’area privata ricadente nella Z.T.O. E5 – Aree agricole preminenti penetra in una fascia a tutela paesaggistica ai sensi della lettera c), comma 1, art. 142 del D.Lgs. 42 dd. 22.01.2004 “Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell’art. 10 della legge 6 luglio 2002 n. 137” a causa della presenza del fiume Isonzo che rientra nell’elenco dei corsi d’acqua di cui al R.D. n. 1775 dd. 11.12.1933 (fascia di 150 metri dalle sponde di fiumi, torrenti e acque pubbliche). Se ne riportano i dati:

Descrizione Dato Descrizione Dato Codice FVG : IS01001 Nome Foreste : - Natura : Fiume Nome Consorzio : - Nome : Isonzo Nome 1 : - Tipologia : 1 Nome 2 : - Caratteristica : Superficiale Nome 3 : - Corso acqua principale : S Codice RD : 1 Ordine : 1 Codice Foreste : - Nome CTR : Fiume Isonzo Lunghezza : - Nome RD : Fiume Isonzo Note : -

Ai sensi dell’art. 2 del D.P.R.. n. 31 dd. 13.02.2017 “Regolamento recante individuazione degli interventi esclusi dall’autorizzazione paesaggistica o sottoposti a procedura autorizzatoria semplificata” tale tipologia di opera è esclusa dall’autorizzazione paesaggistica in quanto, come riportato al punto A.15 dell’allegato A, trattasi di “realizzazione e manutenzione di interventi nel sottosuolo che non comportino la modifica permanente della morfologia del terreno e che non incidano sugli assetti vegetazionali, quali: volumi completamente interrati senza opere in soprasuolo; condotte forzate e reti irrigue, pozzi ed opere di presa e prelievo da falda senza manufatti emergenti in soprasuolo; impianti geotermici al servizio di singoli edifici; serbatoi, cisterne e manufatti consimili nel sottosuolo; tratti di canalizzazioni, tubazioni o cavi interrati per le reti di distribuzione locale di servizi di pubblico interesse o di fognatura senza realizzazione di nuovi manufatti emergenti in soprasuolo o dal piano di campagna; l’allaccio alle infrastrutture a rete. Nei casi sopraelencati è consentita la realizzazione di pozzetti a raso emergenti dal suolo non oltre i 40 cm”. Altre fasce interessanti il tracciato del collettore fognario risultano essere quella di rispetto attorno al depuratore e la zona PAI di pericolosità idraulica moderata: come emerge dal PRGC tutta la zona a Sud della S.R. n. 351, e pertanto tutta via Palmanova, risulta rientrare nella zona P1 identificata dal PAI come zona a pericolosità idraulica moderata ma che non trovato alcun elemento di contrasto o criticità con le opere in oggetto.

7.4 Proprietà dei beni

Si rimanda all’elaborato progettuale D – Piano particellare dove viene analizzato l’inquadramento delle opere rispetto alla planimetria catastale dei comuni di Gradisca d’Isonzo e Mariano del Friuli gli Enti e vengono individuati i Soggetti proprietari dei beni.

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8 Attraversamento e parallelismo A34 “Villesse – Gorizia”

Il tracciato planimetrico della condotta fognaria, come evincibile dagli elaborati grafici, subisce una significativa deviazione dal sedime della linea ferroviaria abbandonata per superare l’autostrada A23 “Villesse – Gorizia”. Tale deviazione si è resa necessaria per soddisfare i vincoli richiesti da S.p.A. Autovie Venete per la realizzazione dell’attraversamento quali:  Vincoli planimetrici: o L’asse della condotta interrata deve intersecare ortogonalmente l’asse stradale; o L’attraversamento deve proseguire per una lunghezza di 15,00 m oltre i confini di proprietà (1° fascia di rispetto); o L’attraversamento deve proseguire per una lunghezza di ulteriori 15,00 m (2° fascia di rispetto da 15,00 m a 30,00 m) per eventuali futuri allargamenti della carreggiata autostradale; o Nel parallelismo la tubazione deve essere posizionata a non meno di 15,0 m dal confine di proprietà;  Vincoli altimetrici: o L’estradosso superiore della condotta ovvero del controtubo deve mantenere una distanza minima di 3,00 m sotto il piano dell’asfalto; o L’estradosso superiore della condotta ovvero del controtubo deve mantenere una distanza minima di 1,00 m sotto la base dei fossi di guardia per lo scolo delle acque meteoriche a lato strada;  Vincoli realizzativi: o La condotta fognaria deve essere inserita all’interno di un controtubo. Tale tubo protettivo deve prevedersi per una lunghezza di almeno 12,00 m oltre il limite della proprietà autostradale; o La fascia di rispetto tra i 15,0 m e i 30,0 m potrebbe interessare ampliamenti e/o lavori autostradali, pertanto eventuali oneri derivanti dallo spostamento delle opere realizzate entro tale fascia saranno a carico del proprietario dell’impianto; o Modalità costruttive mediante sistemi no – dig o trenchless. La progettazione del collettore fognario è stata effettuata, in sede preliminare, considerando diverse ipotesi di tracciato per poi sviluppare la sola soluzione tecnicamente ed economicamente sostenibile. A differenza della fascia a Nord dell’autostrada A34 dove sono presenti aree verdi e agricole e dove pertanto il pozzetto P14 è stato collocato esternamente alla fascia di 30 metri dal confine di proprietà, il posizionamento dei pozzetti P14, P15 e P16 (fascia a Sud dell’autostrada) non è posizionato esternamente a tale limite dal momento che sono presenti dei vincoli inamovibili quali diverse civili abitazioni (ville singole e ville a schiera), ma esternamente alla prima fascia di 15 metri, tranne in corrispondenza della sporgenza della proprietà coincidente con le rampe di accesso della pista pedonale e ciclabile all’ex ponte ferroviario. Tutte le caratteristiche tecniche, amministrative e realizzative dell’attraversamento dell’autostrada A34, ovvero il tratto compreso tra i pozzetto denominati P13 e P14, sono indicate negli elaborati grafici nn. 28.1, 28.2 e 28.3 e riassunti nella seguente tabella.

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ATTRAVERSAMENTO Caratteriche generali Tipologia interferenza Attraversamento Tipologia di attraversamento Interrato, con controtubo Modalità realizzativa Microtunnelling a smarino meccanico Tratto fognatura Tratto compreso tra i pozzetti P13 e P14 Infrastruttura interessata Autostrada A34 “Villesse – Gorizia” Progressiva chilometrica Km. 3 + 998,00 Caratteristiche controtubo Norma di riferimento UNI EN 1916:2004 Materiale Calcestruzzo armato Diametro esterno 1280 mm Spessore parete 140 mm Diametro interno 1000 mm Lunghezza singolo concio 3,00 m Lunghezza totale 97,70 m Pendenza condotta 2‰ Distanza minima tra piano stradale ed estradosso condotta 3,29 m Caratteristiche tubazione Norma di riferimento UNI EN 14364:2013 Materiale Plastica rinforzata con fibre di vetro (PRFV) Diametro esterno 820 mm Spessore parete 19 mm Diametro esterno 782 mm Lunghezza singolo tubo 6,00 m (tolleranza ± 6 mm) Pendenza condotta 2,00‰

Tutte le caratteristiche tecniche, amministrative e realizzative del tratto di fognatura realizzato parallelamente all’autostrada A34, ovvero il segmento compreso tra i pozzetti denominati P14 e P16, sono indicate negli elaborati grafici nn. 28.1, 28.2 e 28.3 e riassunti nella seguente tabella.

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PARALLELISMO Caratteriche generali Tipologia interferenza Parallelismo Tipologia di attraversamento Interrato, con controtubo Modalità realizzativa Microtunnelling a smarino meccanico Tratto fognatura Tratto compreso tra i pozzetti P14 e P16 Infrastruttura interessata Autostrada A34 “Villesse – Gorizia” Progressiva chilometrica – Inizio Km. 3 + 998,00 Progressiva chilometrica – Fine Km. 3 + 818,80 Caratteristiche controtubo Norma di riferimento UNI EN 1916:2004 Materiale Calcestruzzo armato Diametro esterno 1280 mm Spessore parete 140 mm Diametro interno 1000 mm Lunghezza singolo concio 3,00 m Lunghezza totale 177,90 m Pendenza condotta 0,5‰ Caratteristiche tubazione Norma di riferimento UNI EN 14364:2013 Materiale Plastica rinforzata con fibre di vetro (PRFV) Diametro esterno 820 mm Spessore parete 19 mm Diametro esterno 782 mm Lunghezza singolo tubo 6,00 m (tolleranza ± 6 mm) Pendenza condotta 0,5‰

L’eliminazione dello scavo a cielo aperto in favore di sistemi no – dig o trenchless porta con sé una serie di evidenti vantaggi legati soprattutto alla drastica riduzione degli impatti ambientali e degli effetti negativi che, al contrario gli scavi a cielo aperto, comportano quasi sempre a carico di funzioni/attività che si svolgono normalmente nell’ambiente di inserimento dell’opera (mobilità e trasporto, residenza, attività economiche) e sulle componenti ambientali in generale (aria, acqua, ambiente acustico, ecc.). Tali sistemi di perforazione permettono di realizzare un cavo sotterraneo che può avere, a seconda della tecnologia utilizzata, diametri e lunghezze variabili in intervalli oggi assai ampi (da 50 a 3000 mm e oltre per il diametro, da pochi metri a migliaia di metri per la lunghezza). La tecnologia prevista per l’esecuzione della linea fognaria si è orientata su un microtunneling a smarino meccanico sia per una maggiore compattezza del cantiere (minori dimensioni del pozzo di spinta, minore ingombro dell’impianto di

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IRISACQUA S.r.l. Lavori di razionalizzazione dello schema fognario – depurativo dell'area "Destra Isonzo" Ramo Cormons – Mariano del Friuli – Gradisca d'Isonzo – Stralcio 3 PROGETTO DI FATTIBILITÀ TECNICA ECONOMICA – PROGETTO PRELIMINARE Relazione tecnica ed illustrativa smarino) sia per le caratteristiche del terreno della zona, sia perché è una tecnologia certamente più diffusa ed utilizzata, e quindi meglio nota presso le imprese specialistiche. L’installazione della tubazione avviene per spinta, facendo avanzare nel terreno uno scudo con testa fresante di adeguato diametro, seguito dalla tubazione da installare che viene assemblata per tronchi, ciascuno lungo in genere qualche metro da un opportuno gruppo idraulico di spinta esterno, man mano che lo scudo in testa, scavando il terreno, avanza in esso. La partenza dello scudo avviene in genere da un opportuno pozzo di spinta. Man mano che lo scudo avanza e che si aggiungono nuovi tronchi di condotta, si segue una linea di perforazione preassegnata, che nei sistemi guidati viene materializzata otticamente (in genere mediante un sistema laser con target fotosensibile), permettendo all’operatore di macchina di eseguire le necessarie manovre direzionali correttive per restare entro il tracciato preassegnato. Questo permette di seguire con elevata precisione la linea d’asse progettuale rispettando in tal modo le eventuali pendenze imposte sul tracciato. Lo scudo raggiunge la sezione di arrivo prevista che in genere viene collocata in un apposito pozzo di arrivo, dal quale, una volta fatto completamente emergere, si procede al suo recupero.

LEGENDA 1 e 2 – Scudo o testa di perforazione o fresante 3 – Gruppo di spinta 4 – Muro di controspinta 5 – Tronco di condotta in via di installazione 6 – Eventuale gruppo di spinta intermedio 7 – Impianti fuori terra 8 – Pozzo di partenza

Rappresentazione microtunnelling (dal “Manuale di tecnologie no – dig” di R. Chirulli – Ed. nodig.it, 2011)

Rappresentazione delle fasi di installazione del microtunnelling (dal “Manuale di tecnologie no – dig” di R. Chirulli – Ed. nodig.it, 2011)

L’attraversamento fognario verrà realizzato mediante un pozzo di spinta ubicato in prossimità del pozzetto P13, quindi a Nord dell’autostrada A34. Il pozzo di arrivo verrà pertanto eseguito in corrispondenza del pozzetto P14. Viceversa, il sistema di realizzazione del tratto di parallelismo compreso tra i pozzetti P14 e P16 prevede una duplice fase realizzativa: a) Fase n. 1 – Esecuzione del tratto compreso tra il pozzetto P15 e P14. Tale fase prevede la realizzazione del fossa di spinta in corrispondenza del pozzetto P15 ed una prima perforazione in direzione del pozzo di arrivo realizzato per l’attraversamento autostradale in corrispondenza del quale verrà successivamente costruito il pozzetto P14; Pag. 23 di 28 Autorità Unica per i Servizi Idrici e Rifiuti”

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9 Studio di prefattibilità ambientale

Le opere in progetto consentiranno di dismettere gran parte degli impianti di depurazione in esercizio nell’area che presentano diverse criticità, centralizzando il processo depurativo presso l’impianto di depurazione di Gradisca d’Isonzo, il quale sarà oggetto di una derivazione della portata all’impianto di Staranzano secondo le previsioni dell’ultima variante del Piano d’Ambito. Tale riconfigurazione riduce pertanto l’impatto antropico sull’ambiente per quanto concerne gli scarichi nei corpi idrici recettori attuando una più efficace e centralizzata attività di depurazione. Gli impatti relativi alla fase di realizzazione di tali opere sulle caratteristiche fisiche delle aree circostanti possono interessare il suolo, l’aria, le infrastrutture e l’ambiente antropico e comunque trattasi di interferenze di tipo transitorio e reversibile. Nel corso della redazione del progetto preliminare sono stati effettuati alcuni campionamenti sul materiale di scavo, per valutarne le caratteristiche geotecniche e chimico – fisiche al fine di reimpiegarlo nel ritombamento degli scavi stessi. Tali controlli hanno rivelato che, dal punto di vista fisico – meccanico, tale materiale presenta ottime caratteristiche per eventuali rinterri, riempimenti o rimodellazioni senza necessità di alcun tipo di trattamento. Dal punto di vista chimico – fisico le analisi hanno palesato concentrazioni inferiori alle soglie di contaminazione di cui alla Tabella 1, Allegato 5, Parte IV del D.Lgs. 152/20016 e s.m.i., ad eccezione del tratto terminale dell’intervento ricadente in comune di Gradisca d’Isonzo e che insiste nelle zone di recente piana alluvionale del fiume Isonzo, dove le concentrazioni di mercurio di alcuni campioni hanno superato le concentrazioni soglia di contaminazione riportate nelle Tabelle 1 e 2, di cui all’Allegato 5, al Titolo V della Parte IV del D.Lgs 152/2006 e s.m.i., problematica riconducibile alla contaminazione storica del fiume Isonzo causata alle attività estrattive di cinabro dei secoli scorsi nella miniera di Idria in Slovenia. Per tale ragione è stato avviato un procedimento ai sensi dell’art. 242 del D.Lgs. 152/2006 avendo individuato un’area di contaminazione storica con il fine di effettuare un analisi di rischio con tali concentrazioni e, pertanto, redigere un documento relativo alle modalità di esecuzione degli scavi ed alla gestione dei materiale da essi derivanti, vincolante per l’impresa esecutrice dei lavori.

9.1 Impatti sul suolo

Il suolo interessato dalla posa delle opere di progetto è costituito per la quasi totalità dal sedime della linea ferroviaria abbandonata, da stradali esistenti e solo qualche breve tratto in zone agricole. Al termine dei lavori tutti i sedimi verranno ripristinati. Le principali attività risultano essere l’esecuzione della trincea di scavo da eseguirsi con mezzi meccanici fino alla profondità stabilita, la posa di tubazioni in PRFV, il ritombamento degli scavi ed il ripristino delle superfici asfaltate preesistenti laddove fossero asportate per eseguire le operazioni di scavo, la stesa di uno strato di ghiaia o di uno strato di terreno vegetale adeguatamente costipato nelle strade campestri.

9.2 Impatti sull’aria

Nel corso delle operazioni costruttive lo stato dell’aria può essere modificato dall’uso, seppure contenuto, delle attrezzature di cantiere, quali escavatori, pale meccaniche, automezzi che attraverso l’emissione di gas combusti e di rumori, nonché il sollevamento (specie in periodi di tempo asciutto) di polveri, possono provocare inquinamento. Verranno pertanto presi i necessari accorgimenti per la minimizzazione di tali effetti.

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Le macchine operatrici di cantiere potranno raggiungere il sito oggetto dell’intervento tramite l’esistente viabilità e attraverso la viabilità provvisoria di cantiere. Nella programmazione temporale delle opere verrà tenuto conto delle necessità di accessibilità dell’area. Le aree circostanti subiranno i consueti (e peraltro limitati) disagi dovuti alle operazioni di cantiere.

9.4 Impatti sull’ambiente antropico

La realizzazione dell’opera in progetto provocherà disagi limitati o addirittura trascurabili non essendoci aree di tipo residenziale in prossimità del cantiere. L’interferenza maggiore è rappresentata dalle attività agricole. Le aree circostanti subiranno i consueti (e peraltro limitati) disagi dovuti alle operazioni di cantiere.

9.5 Impatti sul paesaggio

Le opere in progetto risultano essere completamente interrate quindi l’impatto sul paesaggio è da considerarsi nullo. A lavori ultimati verrà infatti un ripristino delle superfici tale da annullare gli effetti visivi dei siti in cui viene posata la condotta fognaria.

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10 Prime indicazioni e disposizioni per la stesura del Piano della Sicurezza

Il Piano di Sicurezza e Coordinamento dovrà essere redatto in conformità a quanto previsto dal D.Lgs. n. 81 dd. 09.04.2008. Il Piano di Sicurezza e Coordinamento è un documento facente parte integrante del progetto che prevede l’organizzazione delle lavorazioni atta a prevenire o ridurre i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori. La loro redazione comporterà con riferimento alle varie tipologie di lavorazioni, l’individuazione, l’analisi e la valutazione e i rischi intrinsechi al particolare procedimento di lavorazione. Il Piano di Sicurezza e Coordinamento sarà costituito da una relazione tecnica, l’individuazione delle fasi del procedimento attuativo, una valutazione dei rischi in rapporto alla morfologia del sito, una pianificazione e programmazione delle lavorazioni.

10.1 Relazione tecnica

La relazione tecnica contiene le coordinate e la descrizione dell’intervento e tutte le notizie utili alla definizione dell’esecuzione dell’opera.

10.2 Individuazione delle fasi del procedimento attuativo

Il Piano di Sicurezza e Coordinamento dovrà contenere l’individuazione delle fasi del procedimento attuativo mediante individuazioni delle caratteristiche delle attività lavorative con la specificazione di quelle critiche e la stima della durata delle lavorazioni. Nello specifico si dovrà essere valutata l’interferenza con attività antropiche e infrastrutture presenti.

10.3 Valutazione dei rischi in rapporto alla morfologia del sito

L’analisi dei rischi legata alle fasi di lavoro che si prevede siano applicate in cantiere, costituisce un aspetto fondamentale del Piano, pertanto si procederà alla definizione delle necessarie azioni da intraprendere nelle lavorazioni. A tal fine, il Piano di Sicurezza e Coordinamento, prevedrà in modo particolareggiato l’organizzazione ed i sistemi propri della produzione ed esecuzione dell’opera con le relative modalità operative. Il Piano di Sicurezza e Coordinamento riporterà una dettagliata analisi di tutti i settori lavorativi che si svolgeranno per la realizzazione dell’opera nel suo complesso, con esame dei processi di costruzione (settori operativi) e di esecuzione (operativi elementari). A valle del processo d’individuazione delle fasi lavorative, saranno evidenziati i rischi prevedibili e/o all’impiego di sostanze pericolose e, quindi, le misure di prevenzione da adottare per il mantenimento delle condizioni di sicurezza in cantiere. L’obiettivo della valutazione dei rischi, è di consentire al datore di lavoro di prendere tutti i provvedimenti necessari per salvaguardare la sicurezza dei lavoratori, sulla base dell’individuazione dei possibili rischi. Si richiamano i principali fattori di rischio individuati in fase preliminare:  Interferenza con viabilità esistente di tipo locale, regionale e sovraregionale come precedentemente descritto;  Presenza canale irriguo;  Interferenza con sottoservizi (condotte Snam Rete Gas S.p.A., reti gas, rete acqua, reti distribuzione energia elettrica, reti telefoniche, reti irrigue in pressione, ecc.) e servizi aerei (pubblica illuminazione e rete distribuzione energia elettrica);  Fattori dipendenti dalla specifica attività lavorativa (seppellimento, caduta dall’alto, ecc.)

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Verrà redatto il programma dei lavori (Diagramma di Gantt) al fine di definire gli archi temporali di ciascuna fase di lavoro e, quindi, le contemporaneità tra le fasi in modo da individuare le necessarie azioni di coordinamento tenendo presente la possibilità che alcune fasi di lavoro possono essere svolte da imprese diverse. Si procederà inoltre alla valutazione dei seguenti elementi: 1. Modalità da seguire per la recinzione del cantiere; 2. Impianti elettrico, dell’acqua, del gas. ; 3. Impianti di terra e di protezione contro le scariche atmosferiche; 4. Misure generali di protezione contro il rischio di caduta dall’alto e seppellimento negli scavi; 5. Misure generali di protezione per lavorazioni da effettuarsi in sede stradale; 6. Disposizioni relative alla consultazione dei rappresentanti per la sicurezza; 7. Disposizioni per il coordinamento dei Piani Operativi con il Piano di Sicurezza. A corredo del Piano di Sicurezza e Coordinamento si redigerà il Fascicolo della Manutenzione dell’opera. L’ultima fase del Piano sarà costituita dalla Stima dei Costi della sicurezza, che vanno previsti per tutta la durata delle lavorazioni e sono costituti dai costi: a) degli apprestamenti previsti nel PSC; b) delle misure preventive e protettive e dei dispositivi di protezione individuale eventualmente previsti nel PSC per lavorazioni interferenti; c) degli impianti di terra e di protezione contro le scariche atmosferiche; d) dei mezzi e servizi di protezione collettiva; e) delle procedure contenute nel PSC e previste per specifici motivi di sicurezza; f) degli eventuali interventi finalizzati alla sicurezza e richiesti per lo sfasamento spaziale o temporale delle lavorazioni interferenti; g) delle misure di coordinamento relative all’uso comune di apprestamenti, attrezzature, infrastrutture, mezzi e servizi di protezione collettiva. In tutto il testo per le misure di prevenzione si deve tener conto, oltre che delle norme di buona tecnica, delle vigenti disposizioni di legge.

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