PLUS MAGAZINE 07

IN QUESTO NUMERO

SAMANTHA CRISTOFORETTI LA PRIMA ASTRONAUTA ITALIANA DUE CHIACCHIERE CON EUGENIO FINARDI RACCONTA “ITALY IN A DAY” Foto di Chico De Luigi – Courtesy Saverio Ferragina di Chico De Luigi – Courtesy Foto GITEX 2014 SCHEGGE DI FUTURO FESTIVAL DEL FILM DI ROMA IL PUBBLICO PREMIA “TRASH” RAOUL GILIOLI VITA, 200 STORIES THROUGH THE GLASS STEFANO ACCORSI e la magia del cinema

Supplemento a La voce dei bancari – Periodico trimestrale per la cultura e il tempo libero – Numero VII - dicembre 2014 TUTTE LE CONVENZIONI2 015 Finalmente ora Scavolini non è più solo sinonimo di cucina. Da oggi la nuova collezione Blu Scavolini si prende cura anche del tuo bagno.

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4 Copertina Stefano Accorsi e la magìa del cinema 8 Protagonisti PLUS MAGAZINE Samantha Cristoforetti, la prima astronauta italiana Supplemento a La voce dei bancari Periodico trimestrale per la cultura e il tempo 12 Protagonisti libero Due chiacchiere con Eugenio Finardi 16 Protagonisti Gabriele Salvatores racconta “Italy in a day” Redazione e Amministrazione Via Guarini, 4 – 10123 Torino 20 Tecnofuturo Tel. 011 5611153 Gitex 2014: schegge di futuro Fax 011 540096 www.associatiallafabi.it

Direttore Responsabile

Paolo Panerai Direttore Editoriale

Mauro Bossola Caporedattore

Paola Gomiero Segreteria di redazione Chiara Attolico Photo editor Alessandro Lercara, Salvatore Taormina

Hanno collaborato a questo numero: Benedetta Breveglieri, Antonio Lo Campo, Dario Migliardi, Barbara Odetto, Barbara Oggero, Mariangela Salvalaggio, Salvatore Taormina.

Fotografie Chico De Luigi - Courtesy of Saverio Ferragina, Archivio ESA, Archivio NASA, Archivio Stilisti, Pietro Gentile, Barbara Oggero, Salvatore Taormina.

Pubblicità Nova Labor Servizi srl Via Guarini, 4 – 10123 Torino Tel. 011 5611153 24 Eventi Fax 011 540096 Festival del Film di Roma: il pubblico premia “Trash” 26 Protagonisti

Raoul Gilioli: Vita, 200 stories through the glass Grafica e impaginazione 30 Moda Carlo Fantinel – Torino Storia d’inverno Stampa 36 Re censioni Garabello Artegrafica – San Mauro Torinese Film, libri, fumetti, mostre, musica, teatro 42 M appamondo La redazione non si assume alcuna respon- Norvegia: a caccia dell’Aurora Boreale sabilità per notizie, foto, marchi, slogan uti- lizzati dagli inserzionisti. 50 Iniziative associati Il materiale inviato non viene restituito. Convenzioni nazionali È vietata e perseguibile civilmente e penal- mente ai sensi della legge sul diritto d’auto- re ogni forma di riproduzione dei contenuti di questa rivista, compresi gli spazi pubbli- citari, senza autorizzazione scritta dell’edi- tore. EDITORIALE

50 anni d’Italia Paola Gomiero Direttore FABI Plus nello spazio Cosa spinge l’essere umano verso lo spazio infinito?

Il concetto di esplorazione dello spazio è sicuramente da sempre affascinante… molti invidiano gli astronauti e sognano di poter un giorno andare lassù, oltre l’orizzonte, dove il buio è cosmico e le stelle emettono una luce accecante. Altri viceversa, si interrogano sull’u- tilità delle missioni spaziali, estremamente costose e rischiose, senza considerare che queste esplorazioni hanno contribuito a dare delle risposte fondamentali sulle origini della vita, a fornire degli strumenti per la comprensione dell’universo, ad ampliare l’orizzonte culturale dell’uomo e quindi a garantire un futuro migliore sulla terra. Per studiare la terra dobbiamo guardarla dall’alto e i satelliti occupano un ruolo imprescindibile nel lavoro degli scienziati per comprendere le dinamiche del nostro pianeta e poter at- tivare, di conseguenza, le misure di protezione dell’am- biente e la conservazione delle risorse naturali. Anche se non ce ne rendiamo conto, tutti noi utilizziamo quotidianamente le applicazioni rese possibili dall’accesso allo spazio: quando usiamo il telefonino, guardiamo la televisione, navighiamo su internet oppure guardiamo le previsioni meteo e anche quando viaggiamo in aereo, o ci facciamo guidare alla meta con preci- sione assoluta da quel piccolo marchingegno che risponde al nome di “navigatore satellitare”. Il nostro paese ha investito nel settore aerospaziale ricoprendo un ruolo importante e con grande orgoglio nel mese di dicembre si festeggeranno i 50 anni di storia italiana nello spazio. Una presenza sempre più significativa iniziata nel dicembre del ‘64 con il lancio del satellite San Marco, il primo con bandiera tricolore.

Ed ora un altro importante traguardo sta per essere raggiunto, poiché il Capitano dell’Aeronautica Militare Samantha Cristoforetti, prima donna italiana nello spazio, sarà la protagonista della missione “Futura”, progetto dal nome evocativo che svilupperà, durante i suoi sei mesi di permanenza nel cosmo, otto programmi di ricerca scientifica. Noi di Plus Magazine, l’abbiamo incontrata durante uno dei suoi tour in Italia e ci siamo fatti raccontare il suo percorso personale e un po’ della sua vita speciale, che le ha consentito di essere pronta per affrontare questa straordinaria esperienza (pag. 8-10).

Buona lettura! [email protected]

dicembre 2014 | Plus Magazine | EDITORIALE 03 COPERTINA

STEFANO ACCORSI E LA MAGIA DEL CINEMA

INTERVISTA Di

DARIO MIGLIARDI

04 COPERTINA

2002 - alla 59ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, Stefano Accorsi è premiato con la Coppa Volpi per la migliore interpretazione in “Un viaggio chiamato amore” diretto da Michele Placido (foto Pietro Coccia).

Cos’hai imparato da quell’esperienza? Quel lavoro mi ha dato molto perché mi ha in- segnato che bisogna fare sempre le cose che piacciono e soprattutto non bisogna avere pre- concetti ideologici. L’attore non è un mestiere ideologico. È una professione che ha a che fare con la necessità, con il desiderio, con il volersi reinventare, ma soprattutto è un mestiere che ti porta a “Fare” con la “F” maiuscola, che è l’unico modo per imparare.

La tua prima volta al cinema è stato con Pupi Avati, anche lui uno dei mostri sacri del cinema italiano. Andai al provino del film “Fratelli e sorelle” che era curato dalla sua capo casting e passai il primo scalino. Poi ci fu un altro provino con il suo as- sistente e finalmente, alla terza prova fui davanti LE COLLINE DELLE LANGHE a Pupi. Mi lasciò libero di improvvisare. Qualche sono state l’ispirazione per Stefano Accorsi per giorno dopo mi chiamò insieme a Luciano Fede- provare un nuovo percorso artistico. Ha ideato e rico che era l’altro attore. Ci disse: “Ho preso voi STEFANO condotto, per Sky Arte, il programma “Parole che due perché, uno ha fatto il miglior provino di tutto restano, viaggio nella lettertura italiana” ed è im- il casting e l’altro ha fatto il peggior provino”. Indo- pegnato in questi giorni nella registrazione delle vina chi era il secondo? 8 puntate che vedremo in onda il prossimo anno sul canale satellitare. In queste puntate, Accorsi Poi hai deciso di andare a Scuola di Teatro. incontrerà diversi personaggi tra i quali Mim- Sì, la scuola è importante ed è stato fondamentale, mo Paladino, Roberto Bolle, Federico Marchetti, ma non ti dà il diritto di avere un ruolo rispetto a ACCORSI etc... ai quali chiederà di raccontare il libro che ha un attore che invece non l’ha fatta. La formazione segnato la loro vita. E nella storica tenuta Fonta- è importante, ma ci vuole anche la curiosità e la nafredda a Serralunga d’Alba sede della Fonda- capacità di imparare. Questa l’ottieni solo quan- zione E. di Mirafiore, ha incontrato il patron di Eataly Oscar Farinetti, ed è do si lavora ed è una cosa che vale sia in teatro che stato invitato a tenere nel Laboratorio di Resistenza permanente una lectio al cinema. L’importante è avere la consapevolezza magistralis dal titolo “Narrativa per immagini: la magia del cinema”. di non essere mai arrivati. E LA MAGIA Andiamo indietro nel tempo, quando hai deciso di voler fare l’attore? Successivamente hai lavorato a opere prime, Credo di aver sempre voluto fare l’attore, fin da quando avevo sette anni ma altrettanto importante è stato l’incontro e chiedevo ai miei genitori di portarmi al cinema. Vedevo i film di Sergio con Gabriele Muccino ne “L’ultimo bacio”? Leone e rimanevo affascinato da quei personaggi così intensi e pieni di vita. Muccino è un regista che dà tutto, lui pensa al film 24 ore al giorno. Lo si vede chiaramente da Poi c’è stato il battesimo con la pubblicità di “Due gusti is meglio come gira, da quello che chiede agli attori. Le sue DEL CINEMA che one”. storie sono sempre piene di pathos. Il suo film Sono passati molti anni, ma non rinnego quel periodo, anche perché il re- parlava di sentimenti, di una crisi generazionale, gista era Daniele Luchetti, e poi quello spot mi ha dato la popolarità. Una avevo paura che potesse essere un film con una volta mentre passeggiavo per Bologna venni riconosciuto da uno che mi sua fragilità, ma questa era anche la sua forza e disse “Ciao Maxibon”, come se fossi diventato un personaggio dei super eroi. avevo il timore che non potesse essere capita.

dicembre 2014 | Plus Magazine | COPERTINA 05 COPERTINA

Stefano Accorsi e Ferzan Özpetek.

troupe leggera per raccontare in maniera diver- tente un punto di vista ricco di soddisfazioni. Ci hai fatto vedere il tuo bellissimo cortome- traggio “Io non ti conosco”. Com’è nato? Ho incontrato l’imprenditore Federico Marchet- ti – il fondatore e amministratore delegato di Yoox Group ndr – che mi chiese se avevo voglia di fare un video. Gli dissi che avrei preferito girare un corto. Questa idea nasce da una storia che un fio- raio di Sanremo, dove andai a comprare dei fiori, mi raccontò. Poi naturalmente con gli sceneggia- tori Marianna Cappi e Francesco Bruni l’abbia- mo romanzata un po’. È una storia che mi ha affa- Con Ferzan Özpetek hai fatto “Le fate ignoranti”, com’è andata? scinato e sorpreso da subito. E poi sono contento Mi era piaciuto molto il suo primo film, “Hamman” e ricordo che qualcuno di aver lavorato con Gianfelice Imparato che è un mi disse: “Pensaci bene prima di accettare questo ruolo”. Credo che le tema- attore bravissimo. tiche debbano essere affrontate con la consapevolezza di accettare i propri Con questo cortometraggio hai dimostrato ruoli. Ferzan ha un grande pudore nel raccontare le sue storie e questo mi una maturazione e una consapevolezza della ha convinto a seguirlo anche nel film successivo che era “Saturno contro”. tue capacità non solo di attore. Hai intenzione Come scegli i tuoi progetti cinematografici? di passare alla regia di un lungometraggio? Sostanzialmente se è un regista che conosco e che mi propone una sceneg- È un desiderio che avevo da tempo, diciamo che giatura che mi piace, si parte già con il piede giusto. Quando incontro il ci sto lavorando – sorride –. regista è importante che si possa andare d’accordo e che lui sia rispettoso del lavoro dell’attore. Ci sono registi che non hanno questa attenzione. Un Il 9 dicembre Stefano accorsi debutterà al Teatro attore deve sapersi esporre e il regista deve essere bravo a capire e gestire della Pergola di Firenze con lo spettacolo “Deca- questi stati d’animo. Ci vuole poco per “far chiudere” un attore, limitargli la merone vizi, virtù, passioni” liberamente tratto dal sua espressione. Ci sono registi che non sanno guardare gli attori e amarli. Decamerone di Giovanni Boccaccio, adattamen- to teatrale e regia di Marco Baliani e proseguirà Ma da una buona sceneggiatura poi nasce sempre un film bello? fino a metà aprile in tournée in Italia. Fare un film è un’avventura, ogni film ha una propria anima, che la si scopre solo quando il film è finito. Questa è la grande magia del cinema, uno sa da dove parte, ma non sa dove arriverà. Anche se tutto è studiato nei minimi Federico Marchetti e Stefano Accorsi con il premio particolari, c’è l’anima del film che prevarrà a prescindere da tutto. È bello Nastro d’Argento 2014 per il Miglior esordio alla regia. capire che esiste qualcosa fuori dal controllo di ciò che è stato scritto a ta- volino. D’altronde se non fosse così tutti sarebbero bravi a fare i film e ci sarebbero solo film di successo.

Tu che hai lavorato anche all’estero qual è la principale differenza ri- spetto alle produzioni italiane? Sono i soldi che fanno la differenza. Sembrerà banale, ma in Francia hanno un sistema più ricco, strutturato, con delle brave maestranze. Le nostre pro- duzioni sono eccezionali e le nostre troupe hanno una conoscenza del me- stiere che raramente ho riscontrato negli altri Paesi. La differenza sostanziale è che per quanto può sembrare bello lavorare su un progetto estero, ti senti sempre un po’ un ospite. Invece se sei in Italia, dove ci sono le tue radici e re- citi in italiano senti che è una dimensione che ti appartiene in maniera totale.

Ti riconosci nella definizione che ti ha dato Oscar Farinetti che ha det- to che hai la leggerezza Calviniana? – Ride contento e ci scherza su – È una meravigliosa definizione e Calvino lavorava tantissimo per arrivare a quella leggerezza. Io ci posso provare.

Il cinema ha attraversato molte rivoluzioni, dal sonoro, al colore, al dol- by, oggi il digitale con le Web Series. Cosa pensi di questi nuovi linguaggi? Sono la palestra ideale per i giovani, basta una piccola telecamera e una

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PROTAGONISTI

SAMANTHA,

LA PRIMA ASTRONAUTA ITALIANA

INTERVISTA di

ANTONIO LO CAMPO

foto: Archivio ESA e NASA

Samantha Cristoforetti, è nata a La piattaforma di lancio si trova nello stori- Milano nel 1977, ma è originaria di Malé, co perimetro della base spaziale di Bajkonur, nel in Trentino. Nel 2001 si è laureata all’U- Kazakhistan, da cui partì il primo uomo lancia- niversità Tecnica di Monaco di Baviera, to nello spazio, Jurij Gagarin. È lo stesso da dove con un master in ingegneria meccanica venne lanciata, nel 1963, anche la prima donna dedicato alla propulsione aerospaziale, del cosmo, Valentina Tereskhova. ha frequentato per alcuni mesi la scuo- la nazionale superiore di aeronautica e Da pochi giorni (salvo imprevisti dell’ultimo spazio di Tolosa, in Francia, e per dieci momento), un’altra donna cosmonauta è “salpa- mesi l’Università di Chimica Mendeleev ta” dal cosmodromo delle missioni spaziali russe, a Mosca. Nello stesso anno, Samantha ha frequentato l’Accademia per una spedizione di sei mesi a bordo della ISS, dell’Aeronautica Militare Italiana a Pozzuoli, diplomandosi nel 2005. In la Stazione Spaziale Internazionale, il più grande seguito è stata alla Sheppard Air Force Base in Texas e ha conseguito il avamposto spaziale mai costruito dall’uomo. Il brevetto di pilota militare dopo esser stata assegnata al 51° Stormo di Istrana. Come Luca Parmitano (andato in orbita nel maggio 2013) che fa razzo vettore di tipo Sojuz ha portato nello spazio parte del suo stesso gruppo di sei astronauti ESA selezionati nel 2009, e in direzione della ISS la Sojuz 41 (o Sojuz TmA- Samantha è Capitano dell’Aeronautica Italiana, e ha accumulato centi- 15 M), con a bordo i tre cosmonauti dell’equi- naia di ore di volo su diversi tipi di aerei militari. Samantha sale anche paggio delle “Spedizioni 42-43”: seduta sul sedile sul podio delle prime donne astronauta europee; è la terza in assoluto di sinistra della Sojuz, c’era la prima astronauta dopo la ricercatrice britannica Helen Sharman, e la francese dell’ESA, italiana, Samantha Cristoforetti. Che poi, dopo Claude André-Deshays. La prima in assoluto è stata, nel 1963, la russa l’aggancio con la Stazione, è entrata a far parte Valentina Tereshkova (oggi 75enne), mentre la prima americana è stata dell’equipaggio che attualmente vive e lavora sul- Sally Ride, nel 1983, scomparsa prematuramente un mese fa. Di recen- la Stazione. te, nella cronologia delle donne dello spazio, è arrivata anche la prima taikonauta cinese, Liu Yang, che ha volato lo scorso giugno sulla capsu- Assieme a Samantha, con la Sojuz sono partiti il la Shenzhou 9. comandante russo Anton Skhaplerov e l’ingegne- re di bordo della NASA, Terry Virts.

08 PROTAGONISTI

Samantha Cristoforetti, Capitano dell’Aeronau- tica Militare Italiana, selezionata dall’ESA nel 2009 assieme ad altri cinque astronauti (compre- so Luca Parmitano), diventa così la prima italiana in viaggio tra le stelle, e solo la terza europea a compiere un’impresa spaziale. La ISS è quella straordinaria base che si trova a 400 chilometri d’altezza dal nostro pianeta, una struttura pesante circa 400 tonnellate e formata da centinaia di componenti realizzate da varie nazioni (Italia compresa), che nel frattempo ha già ospitato Umberto Guidoni, Paolo Nespoli, Roberto Vittori e Luca Parmitano. Abbiamo avuto l’opportunità di incontrare Sa- mantha nel corso di un suo recente tour in Italia, dove ha anche promosso il sito web “Avamposto 42”, all’interno del quale racconterà ogni fase del- la sua missione, tramite foto, video e racconti, oltre a presentare la sua missione, battezzata “Fu- t u r a”, una missione frutto della cooperazione tra la NASA e la nostra agenzia spaziale ASI. “Tutto è andato bene nella nostra preparazione” – ci dice Samantha Cristoforetti – “In primavera, assieme ai miei due compagni di missione, Anton e Terry, siamo stati l’equipaggio di riserva per la missione partita in maggio, svolgendo tutte le fasi di preparazione come se il lancio dovessimo effet- tuarlo noi. Abbiamo anche accompagnato i tre co- smonauti in partenza fino alla rampa di lancio...”.

Le ultime settimane prima del lancio come le trascorrerai? L’addestramento sarà sempre più frenetico... Saranno dedicate molto all’addestramento per Sempre a proposito del lancio, vai in orbita sulla Sojuz, unico mezzo il lancio. Trascorreremo sei mesi in orbita, e sol- rimasto dopo il ritiro degli shuttle. Come pilota di professione, avresti pre- tanto poche ore nella Sojuz per il lancio e per il ferito la navetta spaziale? ritorno, eppure gran parte dell’addestramento è Per un astronauta di professione, qualsiasi veicolo va bene per raggiungere dedicato a queste fasi, perché sono i momenti più lo spazio. La Sojuz e lo shuttle sono due veicoli diversi, nati anche con dif- dinamici e potenzialmente pericolosi. Insieme al ferenti obiettivi. Sono complementari tra loro: le capsule tradizionali forse comandante ho trascorso diverse ore a settimana sono più adatte, anche in futuro, per l’esplorazione dello spazio lontano. Gli nel simulatore Sojuz, spesso indossando la tuta spazio plani, o veicoli spaziali alati, offrono certamente più versatilità nel pressurizzata russa Sokol. Ripetiamo tutte le pro- fare da spola con l’orbita terrestre. Ma la stessa Sojuz è ottimale per fare da cedure principali e, soprattutto, affrontiamo in- navetta per astronauti con la Stazione Spaziale, così come le altre capsule at- sieme le molteplici avarie che il nostro istruttore tualmente in sviluppo negli USA. Rispetto allo shuttle hanno costi inferiori. inserisce negli scenari sempre diversi. E di questi tempi, non è poco... Il mio ruolo è un misto tra co-pilota e ingegnere Ma ora che lo shuttle è andato in pensione, non se ne sente la man- dei sistemi; ci si aspetta da me una conoscenza canza? approfondita della macchina, ma anche la capa- La Sojuz va bene per il trasporto degli astronauti, moduli come il nostro cità di assistere il comandante nel gestire le fasi ATV sono ottimali per i rifornimenti. Ciò che manca rispetto allo shuttle dinamiche: per intenderci, quando funzionano i è la possibilità di portare materiali di grosse dimensioni in orbita terrestre. motori. Sono anche addestrata, così come Anton, I successi recenti dei voli delle Dragon di SpaceX però sono importanti, al volo manuale, sia per l’attracco alla Stazione perché queste sono navicelle che possono portare astronauti e carichi un Spaziale che per il rientro. po’ più complessi di una navicella convenzionale.

dicembre 2014 | Plus Magazine | PROTAGONISTI 09 PROTAGONISTI

di cui sono orgogliosa. Gli elementi pressurizza- ti in cui vivono gli astronauti sono in gran parte “Made in Italy” e un grande contributo durante la fase di costruzione è stato dato dagli MPLM, i moduli logistici forniti all’Agenzia Spaziale Italia- na. Peraltro la mia missione, “Futura”, è proprio il frutto di quell’impegno della nostra Agenzia Spaziale e della nostra industria.

Tornando all’astronautica, ormai tua pro- fessione unica e a tempo pieno, hai dei miti di quando eri ragazzina? Le imprese di Valentina Tereshkova, la prima donna dello spazio, o l’a- mericana Sally Ride? Conoscevo le loro imprese tramite letture. Però tra le astronauta donne ammiravo in particola- re Eileen Collins, che negli anni novanta diven- ne prima donna pilota dello shuttle, e in seguito la prima donna pilota a comandare una navetta spaziale. Ammiravo anche molto Shannon Lucid, Diventerai la prima italiana nello spazio. Era il tuo sogno, quello di prima americana a passare diversi mesi sulla Sta- astronauta? O volevi fare il pilota? zione Spaziale Russa MIR. Il mio sogno fin da bambina era proprio quello di diventare astronauta. Poi Lavorerai su diversi esperimenti nei sei mesi è normale che il fascino dell’esplorazione spaziale lascia posto, in seguito, in orbita. Per quali discipline scientifiche? a scelte di studio e professionali differenti. Per diventare astronauta infatti, Sì, ve ne saranno diversi, dall’equilibrio all’utiliz- non c’è un percorso diretto: ero appassionata di tecnologia e di scienza, per zo di nanotecnologie per contrastare la decalci- cui dopo il diploma ho fatto ingegneria aerospaziale, e mi sono appassio- ficazione delle ossa, dall’insufficienza venosa alle nata al volo, in particolare al volo militare e sono diventata pilota militare. stampanti 3D, dai problemi del sonno a sistemi Queste esperienze mi hanno poi indirizzata verso la possibilità di realizzare innovativi di monitoraggio della salute... la no- il sogno di astronauta. Ci sono riuscita e ne sono ovviamente molto felice. stra comunità scientifica sarà ben rappresentata Ti senti orgogliosa di diventare, oltre che astronauta che va in orbita, durante la missione “Futura”. la prima italiana tra le stelle? Sei stata molto impegnata per l’addestra- Certo, ma questa è soprattutto una grande impresa italiana nel suo insieme, mento, negli ultimi due anni. Ma come hai tra- scorso il tuo tempo libero? L’ho trascorso scrivendo sui blog o twittando con amici appassionati di astronautica e spazio, ag- giornando la mia avventura e preparazione. E poi sto leggendo dei libri di nutrizione, un tema che mi interessa molto e che sarà uno dei leitmotiv della mia missione. E poi, sto imparando il cinese.

Ti prenoti per un volo futuro con i cinesi? An- che loro ormai sono protagonisti dello scenario spaziale... No, è solo una mia curiosità personale, per impa- rare una lingua che conosco pochissimo.

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PROTAGONISTI

DUE CHIACCHIERE CON EUGENIO FINARDI INTERVISTA di

è un po’ Eugenio Finardi. Idee soli- BENEDETTA BREVEGLIERI “COME SAVONAROLA” de, posizioni coerenti e oltre 40 anni di musica che ci racconta attraverso i suoi brani, dal rock al blues, dalla musica da cantautore alle interpreta- zioni di poeti russi. Una vita dedicata alla musica con un forte desiderio di comunicare e comprendere. Iniziamo con Cramps di Giovanni Sassi che nel 1975 pubblica il tuo album “Non gettare alcun oggetto dai finestrini”. È a mio parere un percorso preciso, e con la cover “Saluteremo il Signor Padrone”, canti “per il male che ci ha fatto, che ci ha sempre maltrattato”. Dopo quasi 40 anni, ci sono ancora un po’ troppi padroni in giro. Chi sono? Sono molti. Ma i padroni di oggi fanno rimpiangere i padroni di ieri. Perché i padroni di allora si vedevano. Erano presenti, vivevano nel tuo stesso territorio. Oggi il predominio è dei pochi invisibili personaggi del- la Finanza, isolati completamente dal contesto sociale in cui esercitano. Il Patto Sociale che c’era un tempo fra operaio e dirigente si è rotto. Io stesso sono figlio di un dirigente e posso dire con assoluta certezza che quanto guadagnava mio padre era sicuramente molto rispetto al salario di un operaio, ma mai quanto il divario che si è creato oggi fra gli stipen- di dei dirigenti e i salari medi. Conosco signori che si sono fatti costruire Resorts o hanno prodotto situazioni tali, da garantirsi l’isolamento da chiunque, anche da quella che chiamiamo comunemente “alta borghe- sia”. Vogliono essere soli, senza contatti esterni. Dal 1980 ad oggi l’economia delle classi medio basse è cresciuta del 2%, quella rappresentata da questi signori (che non supera l’un per mille della popolazione mondiale) è invece salita del 200%. E questo è vergo- gnoso. Nel 1978 esce “Blitz” e con questo album il mondo della musica accoglie con uno straordinario successo “Extraterrestre”. È un momen- to delicatissimo per la storia italiana. Penso agli anni di piombo, o a scioperi importanti come quello di Torino e la marcia dei 40.000. “Ex- traterrestre” è la storia di un ragazzo che si confronta con la propria paura ed è, per me, anche l’uomo che si ritroverà negli anni Ottanta, quelli che sono stati per molti di noi, gli anni dell’illusione. Credi sia cambiato qualcosa da allora?

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Sono consapevole di avere dato con la mia mu- positivo. Ti racconto questo: lo scorso anno ero a New York e stavo veden- sica, la testimonianza di un momento di riflusso do alla CNN l’intervista ad un dirigente dell’Alcoa che lanciava un allarme culturale molto preciso. Gli anni Ottanta sono strategico, lamentando che in America mancava la mano d’opera specia- stati anni complicati. Io sono di madre ame- lizzata per produrre alluminio militare. Il suo intervistatore gli ha quindi ricana e non mi dimentico la presidenza Rea- chiesto come avessero fatto sino ad allora. La risposta è stata che lo aveva gan, come non dimentico quello che ha fatto la prodotto l’Europa. L’Italia, e più precisamente la Sardegna. La conclusione Thatcher. Ad un certo punto hanno tirato giù la è che lo stabilimento sardo è stato chiuso perché l’energia costava troppo e serranda dei diritti. Non so se ti ricordi l’episodio la mano d’opera specializzata, quella che sarebbe tanto servita in America, del licenziamento di massa dei controllori di volo è stata invece mandata a casa. Capisci allora di cosa parlo, di un’ideologia (in America, ndr). Avevano scioperato. Sono stati strisciante che in nome del profitto ci sta portando inevitabilmente verso tutti sbattuti fuori. È come se avessero dato un un nuovo Medio Evo. colpo di spugna a tutte le conquiste che si erano Nel 1990 esce “Musica Ribelle”. È un inno al potere della musica, è ottenute sino ad allora. stato un inno per la mia generazione. Ma la musica ha ancora il potere Ci sono sempre corsi e ricorsi storici, e so bene di rivoluzionare? che un disequilibrio fra le conquiste dei diritti In realtà ho inciso “Musica Ribelle” nel 1976. Nel 1990 l’ho rifatta. Quando è della fine degli anni Settanta non poteva con- uscita la prima volta, c’era la Rai e qualche radio libera. Ora la comunicazio- tinuare senza battute di arresto. È fisiologico. ne è più diluita perché è più frastagliata. Una canzone può essere mandata in Tuttavia, non posso definirlo un cambiamento rete velocemente perché i mezzi di comunicazione sono più liquidi rispetto

dicembre 2014 | Plus Magazine | PROTAGONISTI 13 PROTAGONISTI

del riconoscimento. Ma quando ho cantato pezzi nuovi, come questo di cui ti ho parlato, ho sentito l’adesione, la comprensione profonda, gli applausi che crescevano, perché chi ascoltava, sapeva. La tua musica è approdata anche al Teatro alla Scala di Milano dove sei stato per ben due volte, e fra l’altro sei stato l’unico cantante italiano ad essere stato invitato. Com’è il tuo approccio al teatro? Sono stato alla Scala per due stagioni diverse, di cui una con Carlo Bocca- doro. Ed è stato un successo. Con lui ho anche lavorato a “Il Cantante al Mi- crofono”, concerto ispirato alle canzoni e parole del poeta e dissidente russo, Vladimir Vysotsky. È stato bellissimo perché in quell’occasione ho introdot- to quasi tutti i suoi brani, e il teatro si è mescolato alla musica, è diventato musica. E le parole aiutano a capire. Credo che anche il teatro serva a questo. Anche perché io sento il bisogno del pubblico. Chiede idee e non ideologie. Ma guardati intorno: giornalisti, storici, uomini di spettacolo. Tutti cercano di capire. Abbiamo tutti il desiderio che qualcuno ci spieghi, che decodifichi cosa accade intorno a noi. Sei un uomo contemporaneo e conosci bene cosa sia la musica, mi dici cosa producono oggi le case discografiche? C’è spazio solo per “prodotti- ni” televisivi come gli One Direction, oppure uno spazio per la canzone vera può ancora esistere? Bisogna vedere cosa si intende per canzone vera. Un po’ di tempo fa sono venuti proprio gli One Direction a Milano e mia figlia di 15 anni ha invitato le sue amiche a casa nostra e sono andate al concerto. Io e mia moglie sen- a prima. In un attimo ti colleghi con il resto del tivamo le urla di felicità. Da genitori eravamo un po’ preoccupati, ma posso mondo. Ti dico una cosa: penso che se Mandela è dirti che mi sono commosso. Sentivo questo fuoco ed è stato straordinario. stato liberato è anche grazie alla pressione eserci- Rappresentano comunque una speranza, una passione. E se i ragazzi oggi tata dal mondo dello spettacolo. ascoltano questo tipo di musica, non sono io che devo giudicare. Quello che conta è che hanno dentro di loro una immotivata e meravigliosa speranza. Oggi, nel 2014 e con 40 anni di musica alle Mi commuove vedere tutto questo fuoco che continua ancora. spalle, hai portato in giro per l’Italia il “Fibril- lante Tour”, un bel progetto al quale hanno par- Io adoro il blues e il tuo disco “Anima Blues”, del 2005, che ti ha portato tecipato generazioni di musicisti molto diversi in giro per l’Italia con oltre 150 concerti. Ci sarà altro blues nei prossimi fra loro, da Casacci dei Subsonica ad Agnelli progetti? degli Afterhours. Un ritorno alla musica forte, Piace tanto anche a me e sicuramente ci sarà. Fra l’altro l’anno prossimo è il attraverso un rock dove c’è la tua storia, e anche decennale di “Anima Blues” e mi piacerebbe fare un tour. Ma non so ancora. un po’ di sana indignazione. Mi chiedo però, se Posso dirti che quando suono la chitarra per conto mio, io suono blues. È la la generazione di oggi sia in grado di capire e mia passione segreta. Da musicista e cantautore ti dico che la canzone d’au- di reagire. tore è mia moglie e il blues è la mia amante. Io le follie le faccio lì. Io vivo “Fibrillante” come un album di testimo- Grazie Eugenio. nianza. Non ho dato volutamente un’impronta ideologica. “Fibrillante” non racconta una rivolu- zione e non lo considero un album di lotta. Sono pezzi che portano una testimonianza. In “Cadere Sognare” mi sono ispirato alla storia di un disoccupato sardo che durante un mio con- certo, a Carbonia, si mise a gridare tutta la sua di- sperazione. Aveva perso il lavoro. Oggi purtroppo è la storia di molti. Persone che vengono private di un ruolo sociale, di una dignità. Ho amici che non mi hanno confessato di avere perso il lavoro fino a quando non ne hanno trovato un altro. La gente si vergogna. Come fosse una colpa. Questo è un album che vive in mezzo alla gente di oggi, e anche durante il tour me ne sono accorto. Quan- do cantavo pezzi vecchi, sentivo le urla di gioia,

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GABRIELE SALVATORES RACCONTA “ITALY IN A DAY”

Immaginate di filmare un evento particolare o delle riflessioni della vostra giornata con una telecamera o con un cellulare e poi avere la fortuna di vedere selezionato il vostro video tra tutti quelli che il regista premio Oscar Gabriele Salvatores ha ricevuto. “Italy in a day” è l’edizione italiana di un progetto nato da Ridley Scott, per il quale si è chiesto agli italiani di inviare dei video realizzati durante le 24 ore del 26 ottobre 2013.

INTERVISTA di

DARIO MIGLIARDI

Che cos’È “Italy in a day”? Un diario emotivo, un censimento delle emozione e dei pen- sieri di tutti quegli italiani che hanno voluto confrontarsi con un tema specifico. È come una confessione laica di voler con- dividere i propri sentimenti attraverso le immagini. Un collet- tivo psicodramma italiano, di volta in volta tenero, arrabbiato, divertente o disperato. Ma anche una coinvolgente riflessione, sincera e senza filtri intellettuali, sul senso stesso di questo no- stro viaggio comune sul pianeta Terra in questi anni. Siamo in pieno periodo Selfie, è stato difficile accettare questa sfida? Nell’epoca della comunicazione digitale, della condivisione istantanea, dello strapotere delle immagini, “Italy in a day” è il primo esperimento italiano di film collettivo, dove il materiale narrativo, le immagini e i pensieri, vengono forniti da chiunque lo voglia e l’organizzazione del racconto è affidata a chi lo fa per mestiere, cioè il regista, i montatori e i musicisti. Che tipo di film è? È “Social Movie” realizzato con passione, rispetto e senso di re- sponsabilità, senza rinunciare al necessario sguardo e al perso- nale punto di vista sulla realtà. Immagino che sia stato un grosso lavoro di équipe, come avete fatto a selezionare i video che vi sono arrivati? Quale criterio avete usato?

16 PROTAGONISTI

foto di Claudio Iannone

Abbiamo usato il filtro della sincerità, dove sen- protesta. Invece vengono fuori le storie in cui si narrano i problemi, i biso- tivamo che le storie che gli italiani raccontavano gni. Mi sembra che dicano: “Se tu ti occupi della mia via, per favore fai in erano vere e sincere e non avevano intenti esi- modo di farmi vivere in maniera dignitosa?”. bizionistici. Questa è stata la nostra prima sele- zione. Poi c’erano delle domande o meglio delle E poi nel film c’è anche una guest star, l’astronauta Luca Parmitano linee guida alle quali avevamo chiesto di rispon- dalla Stazione Spaziale Internazionale, come lo hai convinto? dere. È una persona molto generosa e intelligente. Aveva dei contatti con delle testate giornalistiche, allora gli abbiamo detto di girare un breve video sulle Per lavorare a una selezione del genere, vuol riflessioni di quello che avrebbe fatto il giorno 26 ottobre. E lui si è prestato dire che avevate una troupe affiatata? al nostro gioco. Sì, abbiamo avuto i ragazzi delle scuole di mon- È affascinante l’idea di un uomo, un italiano, che gira attorno al pianeta. E taggio di Milano che hanno realizzato il lavoro di lui, che in una giornata vede molte più albe e tramonti di noi, ha filmato ciò selezione iniziale. Poi due montatori professio- che vedeva dalla sua postazione spaziale privilegiata. Poi abbiamo montato nisti, Massimo Quaglia e Chiara Grissiotti, che il suo filmato in alternanza con quello che accadeva sulla terra. hanno portato a termine il lavoro. Sono 44 mila i video arrivati nelle vostre sale Si vedono anche gli italiani in giro per il mondo che raccontano il loro di montaggio. Gli italiani, sono esibizionisti, “Italians in a Day”. Ci sono italiani a Shanghai, a New York, o su una edonisti o hanno voglia di raccontare che sono nave mercantile... presenti e che esistono? ... oppure un cardiochirurgo in Kurdistan, o i medici di Emergency. Gli ita- Ridley Scott quando ha lanciato “World in a day”, liani sono sparsi in tutto il mondo, come ben sappiamo. E abbiamo chiesto, ha ricevuto 15 mila video da tutto il mondo. Noi non solo di raccontare quello che succedeva in Italia, ma raccontare quel in Italia, ne abbiamo avuti quasi 45 mila. Questo giorno da italiano, ovunque uno si trovasse. vuol dire che siamo un popolo che ha bisogno di Non volevo dare un’immagine di ottimismo, ma emerge soprattutto un’I- essere ascoltato. Ed è per questo che mi piacereb- talia sofferente, se possiamo usare questa parola un po’ abusata, e risalta be che qualcuno dei nostri politici lo vedesse, per un’Italia piena di speranza, con un senso del futuro e tutto questo non è capire dove va l’Italia. Mi aspettavo più rabbia e affatto male.

dicembre 2014 | Plus Magazine | PROTAGONISTI 17 PROTAGONISTI

Qualche anno fa sarebbe stato irrealizzabile? Sì, perché ora che c’è la moda dei Selfie, la tecnologia è più semplice da usa- re. Abbiamo ricevuto video realizzati anche con il telefonino e avevano una qualità accettabile. L’unica cosa che consiglio quando si deve fare un video con il cellulare è quello di tenerlo in orizzontale per coprire una parte più grande del fotogramma e non in verticale in cui ci sono le bande nere ai lati. Come ti sei visto e sentito a “girare” questo film? Sono stato quello a cui migliaia di persone hanno affidato il proprio “mes- sagge in a bottle” . Ho usato il maggior rispetto possibile e anche attenzione. Ho dovuto prendere coscienza del mio ruolo. Raccontare la mia storia, an- che se con le parole degli altri. Oggi, che siamo sommersi da qualsiasi tipo di immagine, non è forse il montaggio, quindi il racconto, la vera anima di un film?

Chi ha potuto vedere il film trasmesso su Rai 3 il 26 ottobre scorso, ha po- tuto ammirare tutta la poetica di Gabriele Salvatores. Ci sono momenti di grande emozione come quando una ragazza filma i propri genitori annun- ciando che stanno per diventare nonni. Oppure le riflessioni di un ragazzo Un racconto fatto tutto di montaggio aveva che lavora su una nave cargo lungo l’Atlantico e racconta del viaggio e del bisogno di un supporto musicale particolare, lavoro che sta facendo. come quello dei DeProducers (Vittorio Cosma, Gianni Maroccolo, Riccardo Sinigalia e Max Ca- Dopo questa esperienza, Gabriele Salvatores è alle prese con il suo nuovo sacci), che musica gli hai chiesto di comporre? film “Il ragazzo invisibile” un fantasy che ha come protagonista un ragazzo È stato un lavoro lungo, sono stati molto bravi di 13 anni che scopre di avere un super potere, quello dell’invisibilità. Il film perché ho chiesto loro, come anche al montatore è pronto per uscire in questo mese. e a me stesso, di fare un passo indietro rispetto alle nostre professionalità e al nostro modo di la- vorare. In questa maniera abbiamo potuto met- tere la nostra professionalità al servizio di imma- gini fatte da altri. È stato un lavoro difficilissimo dal punto di vista musicale. Si sono dovuti adat- tare a non imporre la propria musica, ma hanno seguito l’emozione che ogni video poteva offrire. Essendo poi un film di solo montaggio, mante- nere emozioni diverse, avere una propria perso- nalità, era una cosa difficile. E sono contento che siano riusciti a custodire una “lunga emozione musicale”. Perché hai scelto la data del 26 ottobre? È una scelta in parte casuale e in parte voluta. Volevamo raccontare il sabato, che è, per citare Giacomo Leopardi “Il Sabato del villaggio”, quel giorno di pausa prima della festa in cui non si lavora e durante il quale c’è anche un momento di riflessione su noi stessi. Se avessimo scelto un giorno lavorativo avremmo avuto meno emozio- ni personali. Basta una telecamera per essere un regista? Assolutamente no! Non basta avere una chitarra per essere un musicista. Come non credo nella democrazia diretta. E non credo neanche che il pubblico possa avere sempre ragione. Per questo ho trovato molto emozionante, istruttivo e inte- ressante questo lungo esperimento realizzabile solo oggi grazie alla tecnologia di cui disponiamo.

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TECNOFUTURO

SCHEGGE

GITEX 2014

20 TECNOFUTURO

DI FUTURO

di

PIETRO GENTILE

onostante tutti i tentativi di ripresa e gli annunciN di possibili investimenti da parte della Pubblica Ammini- strazione i dati sono ancora sconfortanti per l’Information & Com- munication Technology italiano: gli ultimi numeri forniti nell’ambito del Rapporto Assinform, pubblicati nel mese di ottobre, ci dicono che nel primo semestre del 2014 il mercato dell’Information Technology ha subìto, dopo la perdita del 2013 (-4,3%), un’ulteriore contrazione, pari a -3,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. È un risultato che continua ad essere allarmante in quanto, a differen- za del passato, non si vedono segnali di ripresa. Le previsioni per il 2015 non sono certo quelle che avremmo sperato. Diversa è invece la situazione nel resto del mondo in cui l’ICT cresce a ritmi forsennati. Ormai per quanto mi riguarda è diventato un appuntamento stabile quello del GITEX, la più grande fiera informatica del Medio Oriente che è diventata un punto di riferi- mento per tutta l’Africa e parte dell’Asia, a cui partecipo per il quinto anno. A Dubai, dove si è svolto il GITEX 2014, la crescita economica è del 5%: non siamo ai livelli cinesi ma poco ci manca...

Nei giorni passati si è svolto a Milano lo SMAU 2014, che purtroppo, nonostante il grande sforzo degli organizzatori, secondo voci che mi sono giunte da amici che vi hanno parteci- pato, è solo il ricordo di quella che in passato era una delle più importanti fiere europee nel settore informatico. Il perché siamo rimasti indietro ormai lo sap- piamo, è inutile continuare a rinvangare le col- pe politiche, la mancanza di visione strategica, l’arretratezza culturale e la limitata apertura al resto del mondo. Il problema è che questo divario si sta allargando ancora oggi invece di restringersi. Qui a Dubai la scelta di investire in nuove tecnologie è stata fatta vent’anni fa e tutto ciò che è stato creato da questa visione non è andato perso neanche durante la breve crisi tra il 2009 ed il 2011. I numeri del GITEX 2014 sono impressionan-

dicembre 2014 | Plus Magazine | TECNOFUTURO 21 TECNOFUTURO

ti: più di 142 mila professionisti dell’ICT provenienti da 150 nazioni, 3.700 È in queste fiere che le più grandi società pre- espositori provenienti da 61 Paesi e ben 1.500 giornalisti accreditati pro- feriscono annunciare i nuovi prodotti, perché venienti da tutto il mondo. Una decina gli stand italiani. Certo, guardando sanno che avranno un’immediata visibilità gra- la dimensione e la presenza di stand Cinesi o Sud Coreani sembra sempre zie ai numerosi giornalisti e ai blogger presenti più necessaria la regia di un’Agenzia Europea anziché le singole rappre- all’evento. Da questo punto di vista il GITEX di sentanze nazionali e questo vale non solo per le piccole nazioni europee Dubai è ormai la seconda fiera al mondo dopo il che non possono fare massa critica. CES di Las Vegas. Per quanto riguarda le tendenze dell’anno LE NOVITÀ TECNOLOGICHE (novità che però probabilmente difficilmente Visitare fiere tecnologiche come il GITEX di Dubai o il Consumer Electro- vedremo nel Bel Paese), si conferma la grande nics Show (CES) di Las Vegas, la fiera più grande al mondo per la tecnolo- spinta all’innovazione nel settore della Pubblica gia di consumo, dà la possibilità di vedere e toccare con mano in antepri- Amministrazione che in Italia scarseggia: negli ma le più importanti novità tecnologiche disponibili al mondo. stand governativi sono sempre più presenti i droni destinati alle forze militari, i banchi con video tridimensionali per insegnare ai bimbi ad entrare da subito nel futuro e per quanto ri- guarda la giustizia addirittura un autobus total- mente informatizzato destinato ad una “corte di giustizia” mobile per i processi in direttissima, cosa impensabile in Italia. Tornando a oggetti di consumo più globalizzan- ti, nel settore dell’intrattenimento video questo è l’anno dell’Ultra HD con la tecnologia 4k che permetterà di avere nella propria casa televisori con una definizione sempre più elevata. Ma la vera novità dell’anno è il video a LED da 105 pollici curvo già presentato da Samsung a Las Vegas ma che desta grande stupore se affian- cato ad un secondo dello stesso tipo, formato da un semicerchio gigante, dalle immagini ultra perfette che difficilmente potrà entrare all’inter- no di un nostro salotto. Nel settore Software e Servizi, il tema più trat- tato è stato quello del Cloud Computing, che ha sicuramente raggiunto la maturità a livello mondiale: in particolare la gestione della sicu- rezza ha assunto un ruolo cruciale rafforzando la posizione delle principali case produttrici presenti in massa al GITEX. Nel settore dei sistemi operativi si osserva come i dispositivi basati su Android siano ormai pre- valenti tra i prodotti di nuovo rilascio. Tornando al settore Consumer si conferma il boom degli smartphone che sono in grado di soddisfare il bisogno di ogni tipo di utenza, così com’è confermato l’aumento della dimensione media degli stessi, moda lanciata da Samsung negli scorsi anni e definitivamente suggellata da Apple con il lancio del suo iPhone 6 Plus. Una nota di colore dalle decine di stand cinesi, per favorire e amplificare l’inarrestabile moda dei selfie effettuati con il proprio smartphone, sono i diversi modelli di bastoncino più o meno

22 TECNOFUTURO

estensibili e dotati di comandi, tali da effettuare i selfie più comodamente e dalla giusta distanza: sembra quindi che questo sia l’anno dei Selfie Stick! Tornando agli espositori, sicuramente rispetto al passato in cui la presenza di stand italiani era praticamente nulla, qualche passo in avanti è stato fatto, ma purtroppo tutto ciò risulta mi- nimo, sia rispetto al numero totale delle società presenti, sia in rapporto alla crescita dell’evento stesso negli anni.

EXPO 2020! Era presente anche lo stand dell’Expo Milano 2015, ma preferisco trattenermi da considera- zioni. In questo caso il confronto con gli Emirati Arabi, e con Dubai in particolare, è immediato in quanto da qualche mese è stata assegnata pro- prio a Dubai l’organizzazione dell’Expo 2020. Parlando con il Responsabile delle Relazioni con i Media del Dubai World Trade Centre, ormai vecchia conoscenza, scopro che per l’Expo mon- diale 2020 i lavori sono già cominciati e si pre- vede una fiera strabiliante che indicativamente avrà come argomento l’energia e la tecnologia, con numeri di gran lunga superiori all’Expo 2010 di Shanghai. I lavori per la preparazione dell’Expo dovrebbero terminare entro il 2019. Un altro interlocutore che ha osato esporsi mag- giormente, ma che non ha voluto essere citato nell’articolo, mi ha parlato della costruzione di un nuovo grattacielo che potrebbe perfino com- petere con il Burj Khalifa che con i suoi 828 metri è già oggi il più alto grattacielo del mondo. L’apoteosi verrebbe raggiunta con la realizzazio- ne di uno spazioporto sito a metà strada tra la sede dell’Expo 2020 e la capitale degli Emirati Arabi, Abu Dhabi, che permetterebbe di far de- collare le navette spaziali sviluppate dalla società americana Virgin Galactic posseduta dal multi miliardario Sir. Richard Branson. Il progetto di Branson procederà nonostante il recente disastro della navetta Space Ship Two, avvenuto per errore del pilota sui cieli del deserto del Mojave in Ca- lifornia. Viste tutte queste innovazioni, il messaggio che posso lasciare è che in Italia dobbiamo reset- tare tutto e saltare un’intera generazione spe- rando che la prossima rimedi alle arretratezze delle precedenti: fortunatamente l’evoluzione tecnologica opera per salti quantici e forse, se siamo fortunati, un bambino italiano in futuro ci salverà.

dicembre 2014 | Plus Magazine | TECNOFUTURO 23 EVENTI

di

PAOLA GOMIERO

FESTIVAL DEL FILM DI ROMA: IL PUBBLICO PREMIA

TRASH dal 16 al 25 ottobre la nostra capitale è stata protagonista della nona edizione del Fe- stival Internazionale del Film di Roma. di Daldry Anche quest’anno l’Auditorium Parco della Musica è stato animato da una kermesse ric- chissima di appuntamenti: 51 lungometraggi distribuiti sulle 4 sezioni del festival, 24 prime mondiali, 11 europee e 6 internazionali; 366 di- verse proiezioni, per un numero di partecipanti complessivo di oltre 150mila persone. Tante le star, nazionali e internazionali presenti sul red carpet, a cominciare dalla madrina della manifestazione Nicoletta Romanoff per con- tinuare con Maria Grazia Cucinotta, Cristiana Capotondi, Valentina Lodovini, Kevin Costner, Benicio del Toro, Clive Owen, Park Chan-Wook, Lily Collins, Richard Gere e le due giovani stelle del momento, Sam Claflin e Josh Hutcherson, per la gioia delle ragazzine.

24 EVENTI

Anche quest’anno la premiazione è stata affidata al pubblico, chiamato ad esprimere la sua prefe- renza alla fine di ogni proiezione. Ed è Trash, la fiaba di Stephen Daldry, ambien- tata nelle favelas brasiliane, la pellicola che si è meritata la vittoria della nona edizione. Il film parla della straordinaria e pericolosa avventu- ra di Rafael e Gardo, due ragazzi delle favelas di Rio, che si trovano implicati in una rocam- bolesca vicenda a causa del ritrovamento di un portafogli che cambierà per sempre la loro vita e quella di chi li circonda. Stephen Daldry, già candidato all’Oscar con Bil- ly Elliot nel 2000 e Molto forte incredibilmente vicino del 2011, era presente al Gala a ricevere il Premio del Pubblico. Nel cast anche Mara Roo- ney e Martin Sheen nei panni di un padre mis- sionario americano. Trash uscirà prossimamente in tutte le sale cine- matografiche e sarà distribuito da Universal che ha deciso di devolvere il denaro del premio alle famiglie che vivono nelle favelas carioca. Il Premio del Pubblico per la sezione Cinema d’Oggi è andato al cinese Shier gongmin/12 Ci- tizens di Xu Ang. Si tratta del remake, applicato alla Cina contemporanea, de La parola ai giurati (1957) di Sidney Lumet e successivamente di 12 (2007) del russo Nikita Mikhalkov. Il Premio del Pubblico Mondo è stato vinto da Haider, adat- tamento di Vishal Bhardwaj dell’Amleto di Wil- liam Shakespeare. Per la sezione cinema Italia il premio per la fic- tion è andato al filmFino a qui tutto bene del Dal prossimo anno cambierà quindi la direzione artistica, ma si continue- regista pisano Roan Johnson, mentre quello per rà sulla strada già impostata mantenendo la qualità internazionale con i documentari è stato conferito a Looking for attori e star, come ha sottolineato il direttore generale della Fondazione Kadija, opera di Francesco G. Raganato. Cinema per Roma Lamberto Mancini. Altri titoli che saranno protagonisti indiscussi della prossima stagione cinematografica sono: L’amore bugiardo – Gone Girl, thriller di David Fincher che sta già mietendo consensi unanimi, oppure Time Out of Mind che vede un Richard Gere in aperta corsa per la statuetta come mi- glior attore agli Academy Awards. E poi ancora Escobar: Paradise Lost con Benicio del Toro nei panni del trafficante Pablo Escobar,Still Alice con Julianne Moore (altra interpretazione di cui sentiremo parlare), A Most Wanted Man, ulti- ma interpretazione di Philip Seymour Hoffman e infineNightcrawler con un Jake Gyllenhaal irriconoscibile e intenso. La nona edizione del Festival si è chiusa con il sa- luto al direttore artistico Marco Muller che, dopo tre anni, ha il mandato in scadenza e lui stesso ha sottolineato che ritiene la sua esperienza conclusa.

dicembre 2014 | Plus Magazine | EVENTI 25 PROTAGONISTI

VITA, 200 STORIES THROUGH THE GLASS

PER AIUTARE I BAMBINI BISOGNOSI LA CREATIVITÀ DIVENTA PARTECIPATA E SOLIDALE

ÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍ Può un’opera d’arte supportare chi soffre? Sì, secondo l’artista torinese che devolve in beneficenza il ricavato del proprio lavoro e invita tutti a fare come lui.

intervista di ÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍ BARBARA ODETTO

26 PROTAGONISTI

ÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍÍ

l dizionario italiano definisce l’arte: “Qualsiasi forma di attività dell’uomo come riprova o esaltazione del suo talen- to inventivo e della sua capacità espressiva”. Quando si parla dei progetti creativi di Raoul Gilioli, però, occorre andare al di là del puro si- gnificato etimologico; occorre aggiungere che l’arte è una forma di denuncia nei confronti delle minoranze. In tutto il suo iter creativo, infatti, lo scultore torinese ha sempre avuto una sensibili- tà particolare verso gli emarginati e verso coloro che soffrono o che sono vittime di ingiustizie. Coerente con se stesso e con le proprie ideologie, dopo gli studi Raoul Gilioli ha vissuto in Centro America dedicandosi alla conoscenza e alla foto- grafia delle comunità indigene; nel corso degli anni ha approfondito le tematiche sociali e le ha tradotte in opere d’arte sino a giungere, nel 2014, alla realizzazione di quella che è la summa del Il progetto prevede duecento sculture in cristallo: un traguardo ambi- suo manifesto creativo: “VITA, 200 stories throu- zioso… gh the glass”. Vero esempio di arte contempora- In effetti lo è! Il mio intento è di realizzare un’installazione da posizionare nea, partecipata e solidale, ogni opera di questo prima a Torino, la mia città, e successivamente nelle principali piazze ita- suo ultimo progetto può essere acquistata su liane. Vorrei creare un esercito di angeli trasparenti che siano portatori di prenotazione o commissionata direttamente sul valori e che fungano da esempio per tutti. sito www.vita200stories.org e il ricavato verrà de- voluto alla Fondazione Aiutare i Bambini Onlus A proposito di valori, in che modo “VITA, 200 stories through the glass” per l’apertura e il mantenimento di asili nido e è una forma di arte solidale? spazi gioco nelle aree disagiate d’Italia, come ci Acquistando un’opera, che può rappresentare genericamente un adulto e spiega l’artista stesso. un bambino oppure l’acquirente stesso e suo figlio o suo nipote, ognuno può diventare mecenate dell’arte contemporanea e sostenitore di un proget- Raoul, come è nato “VITA, 200 stories through to sociale e umanitario di grande valore. Il ricavato sarà devoluto infatti alla the glass”? Fondazione Aiutare i Bambini Onlus che ha come mission sostenere i piccoli Volevo raccontare il rapporto intergenerazionale che vivono in uno stato di povertà, malattia, mancanza di istruzione o che che unisce i bambini agli adulti perché la loro è hanno subito violenze fisiche o morali così da offrire loro l’opportunità di una contaminazione reciproca di valori ed espe- una vita migliore. Tengo a sottolineare che il costo delle sculture si riferisce rienze. In un contesto storico e sociale di cambia- esclusivamente al materiale impiegato e alla logistica e non alla quotazione menti come quello attuale, entrambi sono infatti dell’opera. Il gruppo Private Banking di Torino, con Alessandro Caroleo e portatori di vita e di speranza in quanto i bam- Olivia Mondelli, sponsorizza il progetto e la Fondazione Mediolanum Onlus bini hanno sogni da realizzare e gli adulti hanno raddoppia il capitale raccolto devolvendolo alla Fondazione Aiutare i Bam- valori da trasmettere. Non a caso rappresento bini Onlus. ogni coppia per mano, in un gesto di protezione reciproca che diventa il punto di riferimento per L’iter creativo si articola in più fasi: ce le racconti? entrambi. Ogni coppia selezionata è fotografata per mano e lo scatto viene poi tra-

dicembre 2014 | Plus Magazine | PROTAGONISTI 27 PROTAGONISTI

sformato, mediante taglio waterjet, in una scultura in cristallo Linea Azzurra Raoul, da sempre nella tua arte dimostri una AGC di dimensioni reali. Ho scelto il cristallo perché è ricco di significati sensibilità particolare verso i più deboli e gli metaforici: è un materiale che dev’essere preservato con la massima cura, emarginati: ripercorriamo il tuo iter creativo? proprio come le relazioni umane; è inoltre trasparente come il rapporto tra Oltre all’esperienza giovanile in Centro America le persone, che dovrebbe basarsi sulla fiducia e sul rispetto. come fotografo, nel 2010 ho stretto una collabo- Sulla superficie di ogni opera posiziono un QR Code in modo che coloro razione con il brand americano DC che finanzia che vedono l’installazione possano accedere, mediante smartphone, al sito il progetto foto-installativo “Skatheroisme Esprit dedicato in cui sono presentate le interviste e i video di ogni gruppo di pro- Gitane” dedicato agli skaters gitani e presentato tagonisti e che può essere arricchito anche dalle testimonianze dei visitatori. in cinque gallerie italiane; nel 2015 è anche previ- In tal senso, la mia è una forma d’arte social che connette le persone in sto un tour nelle principali capitali europee. modo interattivo e lo spettatore non è un semplice fruitore, ma diventa egli Tengo molto anche alla performance installati- stesso protagonista. va “Pupilla, through the looking glass” che ha per tema la violenza sulle donne e che è stata presen- tata nel 2012 nella sede dell’Assessorato alla Cul- tura di Torino all’interno della manifestazione di arte contemporanea “Artissima” e nel 2014 presso il Castello Ducale di Agliè. Nell’estate di quest’anno “Pupilla” è diventa- ta protagonista di alcuni flash mob creativi nel centro di Torino che hanno suscitato curiosità e interesse ed hanno coinvolto uomini e donne che passavano per strada e che si sono prestati a posare nudi all’interno del sarcofago creato per l’installazione. Per me è stato gratificante scoprire come la mia arte sia stata capita e come il messag- gio di denuncia che volevo lanciare sia stato re- cepito senza alcun fraintendimento. Al progetto iniziale del 2012 si è affiancato, nel 2013, “Pupilla sulla violenza di genere” che è stato esposto alla Reggia di Venaria Reale con altrettanto successo.

Tu non sei solo scultore, ma anche designer e fotografo. Ci parli di te? Dopo aver frequentato un corso di design a Rot- terdam, a Torino ho creato il marchio di gioielli Ion jewellery e Formatc-design. Come fotogra- Nelle interviste ogni bimbo racconta la storia dell’adulto facendola propria fo ho partecipato a numerose rassegne in Italia e viceversa, nell’ottica di uno scambio generazionale che unisce sogni e real- e all’estero e durante il Torino Film Festival del tà, aspettative e risultati reali. 2008 ho presentato il lavoro “Permèabilite” dedi- Come selezioni i protagonisti di “VITA, 200 stories through the glass”? cato a Roman Polanski. Gli adulti possono essere committenti o persone individuate in tutta Italia Nello stesso anno sono stato selezionato per Trie- in funzione dei ceti e della localizzazione geografica perché il mio obiettivo ste Fotografia e tra il 2009 e il 2010 ho esposto è di intercettare e rappresentare le principali tipologie sociali. Tra gli adulti “My girl play at my house” a Trieste, a Lubijana e intervistati ho anche selezionato alcuni ambasciatori del mondo della cul- alla Triennale di Milano. Nel 2011 ho inaugurato tura, della scienza, dello sport e della finanza. I bambini, invece, provengono il monumento skateabile “8sk8” dedicato a Tori- dal quartiere napoletano di Scampia, dalla zona delle Vallette di Torino e da no e ispirato al mondo dello skateboard e della altre realtà della penisola che vivono una situazione di particolare disagio. complessa convivenza con la città. Ho poi realizzato l’installazione di corpi e auto Le sculture hanno già avuto un riconoscimento prestigioso: quale? demolite “Crash” presso il Museo Regionale di Sono molto soddisfatto di come sta procedendo il lavoro perché la stampa Scienze Naturali di Torino e a Parigi, nel 2012, ho nazionale ha dimostrato interesse per questa iniziativa artistica e solidale, inaugurato la galleria The Hub con la retrospetti- incluso Plus Magazine che ringrazio. A fine settembre il progetto è stato sele- va “Who Are You”. zionato dalla testata Panorama tra le eccellenze d’Italia ed è stato presentato a Verbania ad un pubblico di giornalisti e di rappresentanti della cultura e dell’economia nazionale.

28 È necessario presentare la tessera durante la 1ª visita MODA

STORIA D’INVERNO non è solo il titolo del romanzo di Mark Helprin che ha per sfondo la New York del 1916 e neppure la sua trasposizione cinematografica firmata da Akiva Goldsman che ha per protagonisti Colin Farrell, Russell Crowe, Will Smith, William Hurt e Jennifer Connelly. In queste pagine STORIA D’INVERNO è il racconto di una moda che si impadronisce del cielo plumbeo e delle temperature più rigide per farci sen- tire frizzanti e glam. SEMPRE E COMUNQUE. STORIA D’INVERNO

>>> di BARBARA ODETTO (foto Archivio Stilisti)

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LAURA STRAMBI LO STILE? ECO FRIENDLY!

Con la linea YOJ Laura Strambi pro- segue la sua mission ecosostenibile anche per questa stagione. La sua è una scelta progettuale che si riassu- me in una collezione composta da tre tipologie: abito, cappotto, cami- cia. Tutte da assemblare per creare insiemi unici, capaci di esprimere la personalità di ogni donna. Lunghezze e fitting minimal, colori e stampe de- corative e strutturali al tempo stesso, volumi equilibrati ed eleganza con- temporanea sono i focus di questo brand che porta il Made in Italy fuori dal Bel Paese e piace tanto anche alle celebrità internazionali. I colori anti freddo scelti da Laura Strambi sono il giallo, il rosa, il burgundy, il light blue e il verde abbinati a stampe dai segni forti, tra espressionismo astratto e primitivismo. Crêpe di lana, raso eco life, pelle concia vegetale sono invece alcune delle texture che vengono declinate in un gioco di sovrapposizio- ni che trasformano il giorno e la sera in una parentesi di design sartoriale. >>> www.laurastrambi.it NOT ONLY BAGS

La donna che sceglie The Bridge indossa un concetto, un modo di vivere e di pensare che trascende ogni tendenza e si fa icona di stile. Il marchio, nato nel 1975, negli anni ha mantenuto i parametri qualitativi di allora, ecco perché la pelletteria The Bridge è in cuoio pieno fiore, lavorato secondo le più rigorose tecniche artigianali dalla fase di concia alla tintura e lucidatura con rulli d’ambra. Il risultato? Il cuoio, morbido ed ela- stico, ha un aspetto vivo e brillante che con il passare del tempo acquista quel fascino vissuto e inconfondibile che è il tratto distintivo del mar- chio. Per l’autunno-inverno la collezione comprende come sempre valigeria, borse da viaggio, cartelle professionali, bags da donna e piccola pelletteria. Il tutto caratterizzato da un’ele- THE ganza classica e un lusso discreto nel quale l’at- tenzione per qualità e per i dettagli ricopre un BRIDGE ruolo chiave ed è sinonimo di quel Made in Italy che piace alle signore di ogni continente. >>> www.thebridge.it

dicembre 2014 | Plus Magazine | MODA 31 MODA

STELLA JEAN

IPERFEMMINILE

Il viaggio di Stella Jean conduce ad un crocevia tra Italia, Giappone e Africa, arricchito dall’artigianalità nostrana. L’ibrido tra Geisha e Mannish attitude si riassume in un gioco di ruoli consapevole e ironico, mentre il ménage tra le tre diverse ispirazioni culturali è rivelato dai lunghi kimono di lana alpaca e mohair realizzati ai ferri e rifiniti dal ricamo a mano ad intarsio e raffigurante i paesaggi autunnali tipici dell’Estremo Oriente. La stampa wax evolve invece in nuove textu- re, in un continuo gioco di rimandi: le sete delle bluse con fiocco annodato al collo sono perfette, ad esem- pio, per una Madame Butterfly urbana. Interessanti anche i tessuti canvas rigati realizzati a telaio dalle artigiane del Burkina Faso nell’ambito del progetto Ethical Fashion dell’agenzia dell’ONU ITC, che per la prima volta debuttano nella collezione autunno- inverno. Sperimentazione, innovazione, innesti cultu- rali, artigianali e sartoriali operano quindi all’unisono per un’autentica gioia dello sguardo. >>> www.stellajean.it

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LE TUE SCARPE E...YU

Giocose, divertenti, a tratti irriverenti: sono le chaussures Pensate per chi ama giocare con la moda e, dall’alba al tra- firmateYU che combattono il freddo e la mancanza di sole monto, ha voglia di esprimere la propria personalità, sono con tonalità allegre e con un design ricercato e di tenden- il must have di stagione. La donna che sceglie YU può spa- za. I modelli, pratici e flat, sono perfetti per fare lo sla- ziare dall’iconico modello slip on sino agli intramontabili lom tra le pozzanghere, ma non dimenticano il desert boots: irrinunciabili nella stagione invernale! lato fashion e puntano su colori e fantasie I materiali protagonisti di questa ultima tranche inedite. dell’anno sono il cavallino, rivisitato e sdram- matizzato, e la zebra mentre le fantasie van- no dal mimetico al colorato passando per i pois e giungendo fino al più classico pied YU de poule. Riassumendo… praticità e stile per una scarpa easy to wear.

dicembre 2014 | Plus Magazine | MODA 33 MODA

AD OGNI UOMO GANT

Vietato dire che il sesso forte non può giocare con la IL SUO STILE moda! Gant per l’autunno-inverno 2014 propone outfit e capispalla diversi a seconda della personalità di ognuno. Si va dal tipico sportswear americano, capace di mixare casual e raffinatezza e perfetto per ogni occasione, ai look da giardiniere newyorchese della col- lezione Gant Rugger. Non manca poi lo stile “rubato” dagli armadietti dello spogliatoio dei celebri Dillon Panthers creato da Michael Bastian che mixa ele- menti sportivi e college per uno mood contemporaneo. Come sempre fanno capolino gli elementi preppy tipici del brand quali i maglioncini in cashmere e i blazer in lana, per un’eleganza raffinata e senza tempo. La trilogia di colori sceglie bianco, blu e rosso, ma abbina anche sfumature di verde, kaki, marrone e grigio, con accenti di arancio. Last but not least, come sempre la griffe punta su linee asciutte e contemporanee, per una perfetta vestibilità. >>> www.gant.com

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BROOKSFIELD

DANDY, MA NON SOLO

Anti freddo davvero stylish per il menswear fir- mato Brooksfield, che pensa a due tipologie di uomo: classico e raffinato oppure informale, ma sempre attento alla qualità. Al primo è dedicata la linea Sartorialist che ha nella maglieria uno dei suoi punti di forza e che predilige tinte brillanti e al tempo stesso sofisticate come il verde acido, il papavero, il purple, il cherry, il capri e il mirto. Per lui il brand sceglie anche pantaloni in velluto realizzati in nuance come royal, zucca, prato e susina. Per il se- condo è pensata la collezione Modern dandy, con una vestibilità più asciutta e colli morbidi e ridotti nelle proporzioni. Il capospalla viene reinterpretato partendo da pezzi storici come il parka e il peacoat, ma scegliendo materiali più attuali come la lana cotta, mentre le giacche sono rigorosamente destrutturate e confortevoli. In entrambi gli stili, il lui firmato Brooksfield è raffinato, attento ai dettagli e ricerca un tratto che lo distingua e lo renda unico. >>> www.brooksfield.com

dicembre 2014 | Plus Magazine | MODA 35 plus magazine cinema film inverno

MAGIC IN THE MOONLIGHT IL RICCO, IL POVERO FATHERS AND DAUGHTERS FURY E IL MAGGIORDOMO Regia: Woody Allen Regia: Aldo Baglio, Giovanni Regia: Gabriele Muccino Regia: David Ayer Data uscita: 04/12/2014 Storti, Giacomo Poretti Data uscita: 22/01/2015 Data uscita: 29/01/2015 Cast: Eileen Atkins, Colin Firth, Data uscita: 11/12/2014 Cast: Aaron Paul, Octavia Cast: Brad Pitt, Logan Lerman, Marcia Gay Harden, Hamish Cast: Aldo Baglio, Giacomo Spencer, Quvenzhané Wallis, Scott Eastwood, Shia LaBeouf, Linklater, Simon McBurney, Poretti, Giovanni Storti, Fran- Diane Kruger, Haley Bennett. Jon Bernthal, Jason Isaacs, Mi- Emma Stone, etc. cesca Neri Russell Crowe, etc. chael Peña, Jim Parrack, etc. Trama: L’illusionista cinese Trama: Giacomo è un ricco Trama: Jake è uno scrittore Trama: Ambientato durante Wei Ling Soo è il più celebra- e spregiudicato broker. Il suo di successo, Katie la sua ama- la fine della seconda guerra to mago della sua epoca, ma fido maggiordomo è Giovan- tissima figlia. Le conseguenze mondiale, il film narra di un pochi sanno che il suo costu- ni, cultore di arti marziali e di un grave incidente impe- agguerrito sergente dell’eser- me cela l’identità di Stanley della filosofia giapponese. diranno a Jake di crescere cito americano, da tutti chia-

Crawford, uno scorbutico ed Aldo è un venditore abusivo Katie accanto a lui. Venticin- mato Wardaddy (Brad Pitt), arrogante inglese con un’al- nel mercato di quartiere. Du- que anni dopo Katie è una che comanda un carro ar- tissima opinione di se stesso rante una rocambolesca fuga splendida donna laureata in mato Sherman e il suo equi- ed un’avversione per i finti dai vigili che controllano le psicologia che sconta il dan- paggio di cinque uomini in medium. Convinto dal suo licenze, Aldo viene investito no emotivo della sua infanzia una missione mortale dietro vecchio amico, Howard Bur- in auto da Giovanni e Giaco- tormentata. Avanti e indietro le linee nemiche nell’aprile kan, Stanley si reca in mis- mo, che lo caricano su in tutta nel tempo scopriremo tutto 1945, con la Germania nazista sione nella residenza della fretta. Giacomo gli propone ciò che è accaduto e la sua appena collassata. L’unità mi- famiglia Catledge, in Costa un risarcimento in cambio battaglia per riconquistare litare è composta, tra gli altri, Azzurra. Si presenta come un di qualche lavoretto e Aldo la serenità perduta. Gabriele da Norman Ellison, un tipo- uomo d’affari per smaschera- accetta. L’arrivo di Aldo porta Muccino ha definito il film grafo dell’esercito e membro re la giovane ed affascinante grande scompiglio, ma per come il più “potente e impor- del gruppo più giovane e con chiaroveggente Sophie Baker poco: un inaspettato tracollo tante della sua carriera” da meno esperienza, che vor- che risiede lì insieme a sua finanziario colpisce la fortuna quando ha deciso di trasferir- rebbe diventare un cecchino, madre. Già dal suo primo in- di Giacomo. Tutto è perduto, si negli Stati Uniti nel 2006. soprattutto per le influenze di contro con Sophie, Stanley la la villa, i risparmi di Giovan- Una storia nella quale per cer- Grady Travis, uomo di mondo taccia di essere una mistifi- ni, i soldi promessi ad Aldo. ti aspetti il regista si riconosce e vizioso originario dell’Ar- catrice facile da smascherare. In questa situazione d’emer- profondamente, nella qua- kansas, da sempre dedito alla Ma, con sua grande sorpresa genza Giacomo è costretto le si è immerso con tutto se guida di carri armati. In infe- e disagio, Sophie si esibisce ad accettare l’invito di Aldo: stesso e nella quale, proprio riorità numerica e disarmato, in diversi esercizi di lettura Giacomo e Giovanni si trasfe- per la vastità di temi che toc- Wardaddy e i suoi uomini della mente che sfuggono a riscono così a casa di Calce- ca e affronta ognuno si potrà saranno protagonisti di gesta qualunque comprensione ra- donia, la madre di Aldo. Tra i riconoscere. eroiche per colpire al cuore la zionale e che lasciano Stanley mille disagi e le disavventure Germania nazista. sbigottito... della convivenza, Giacomo riesce a mettere in piedi un nuovo progetto che potrebbe salvarli tutti.

36 plus magazine letture recensioni libri

OLTRE IL MURO CIULLA, IL GRANDE TRILOGIA DELL’AMICIZIA L’ERBA DELLE NOTTI di Antonio Spadaro, Abra- MALFATTORE di Luis Sepulveda di Modiano Patrick ham Skorka, Omar Ab- di Dario Fo e Piero Sciotto boud In questo libro si parla di un Dario Fo se n’è subito inna- Tre grandi storie di amicizia, Il nuovo romanzo dell’auto- abbraccio: quello che Papa morato, forse per quel cogno- differenza e amore e rispet- re Premio Nobel per la Let- Francesco, Omar Abboud me che ne anticipa il destino to per la natura, capaci di teratura 2014 è un romanzo e Abraham Skorka si sono da giullare. Ciulla, il grande divertire e commuovere più onirico, evocativo che incan- scambiati davanti al Muro malfattore è il titolo del nuo - generazioni di lettori, perché ta con la sua melodia coin- del Pianto di Gerusalemme vo libro scritto dal vincitore questa è la magia del grande volgente e risuona a lungo durante il primo viaggio del del premio Nobel. È la storia scrittore cileno. Capitata in nella memoria e nel cuore, Pontefice in Terra Santa. Un vera di Paolo Ciulla, giovane una macchia di petrolio nel- come il sassofono preciso e gesto spontaneo e genui- siciliano assai versato nel di- le acque del mare del Nord, malinconico di Stan Getz.

no compiuto da amici che segno, che sulla fine dell’Ot- la gabbiana Kengah atterra Jean è uno scrittore solitario da sempre condividono un tocento si trasferisce a Roma in fin di vita sul balcone del che fatica a distinguere il dialogo fecondo pur profes- per studiare architettura. gatto Zorba, al quale affida presente dal passato, i ricordi sando fedi differenti, testi- Non diventerà mai architet- l’uovo che sta per deporre veri da quelli immaginari. moniando una modalità to, ma sarà testimone di una strappandogli la promessa di Eppure non ha sognato: sul unica di vivere l’esperienza fine di secolo turbolenta tra averne cura e di insegnare a suo vecchio taccuino nero religiosa. Antonio Spadaro corruzione e scandali ban- volare al piccolo che nascerà. degli anni Sessanta sono in- indaga le ragioni profonde cari, mentre nella capitale lo Ma come può un gatto inse- fatti annotati nomi, numeri che hanno ispirato il viaggio sfrenato boom dell’edilizia gnare a volare? A Monaco, di telefono, date di appunta- di Bergoglio e ripercorre i ge- alimenta il malaffare e arric- Max è cresciuto con il suo menti, e persino brevi testi sti e le parole di quei giorni, chisce i pochi proprio quan- gatto Mix, ma adesso che “che hanno qualcosa a che segnati in Medio Oriente da do la crisi economica impo- Max è grande, Mix è invec- fare con la letteratura”. Nelle tensioni crescenti: la visita al verisce i molti. Paolo incontra chiato e sta perdendo la vi- sue lunghe passeggiate negli Santo Sepolcro, alla Moschea anche le idee degli anarchici sta. Ma un giorno sente degli stessi quartieri di allora, fra della Cupola e alla Grotta e dei socialisti, mentre sul strani rumori e intuisce la i palazzi e la folla anonima della Natività, l’incontro con lato professionale non riesce presenza di un topo. È la na- della Parigi moderna, Jean ri- i bambini dei campi profughi a veder coronati i suoi sogni scita di una nuova, bizzarra corda un’epoca in cui non esi- palestinesi e l’omaggio alle di gloria. Dopo anni vaga- amicizia… Le lumache sono stevano gli iPhone, un tempo vittime dell’Olocausto al me- bondi per l’Europa, Paolo, abituate a condurre una vita in cui la città era diversa: una moriale di Yad Vashem. Sce- deluso e invecchiato anzi- lenta e silenziosa, ma una di topologia dove il reale trasco- gliendo quella dell’amicizia tempo, torna in Sicilia dove loro si ribella: vuole avere un lora nel sogno, quasi un pae- e dell’empatia come strada mette il suo genio artistico nome ed è curiosa di scoprire saggio interiore dove a volte privilegiata, Francesco ha al servizio del crimine e fal- le ragioni della lentezza. Per si apre un varco nel tempo, e scardinato tutti gli schemi, sifica banconote. La scoperta questo, nonostante la disap- dalla memoria scaturiscono mostrando al mondo come della banda e il conseguente provazione delle compagne, fantasmi del passato o scrit- per conquistare la pace oc- processo saranno per Paolo intraprende un viaggio che tori come Gérard de Nerval, corra un cambio di mentalità il riconoscimento di una ge- si trasforma in un’avventura Tristan Corbière e perfino Je- radicale che porti a non veder nialità mai emersa... verso la libertà. anne Duval, la musa di Bau- più nell’altro un nemico. delaire.

dicembre 2014 | Plus Magazine | RECENSIONI 37 plus magazine fumetti e cartoons inverno di Salvatore Taormina (il Tao) f&c

ventura con la “A” maiuscola stivali”. Sono tre brevi, ma è iniziata e non possiamo far intense storie, che vi faranno altro che consigliarvela. davvero divertire e perché ographical no, anche un po’ sognare. In Society di fondo parliamo sempre di Londra è un SEXY TALES storie d’amore, ispirate da uomo d’a- N° 3 “Bellezze bestiali” una sensibilità tutta femmi- zione che Associazione nile. Piccolo capolavoro del si batte con Gli amici del Fumetto genere. Imperdibile. veemenza Cartonato, 48 pagine contro la + cover a colori tratta de- Formato: cm 21 x 29,7 IL CALENDARIO gli esseri € 17,90 DELLE “NIRIIDES” umani e (Edizione con Sovraccoper- Autoprodotto dalle autrici lo sfrutta- ta e Cover variant € 26,00) Formato: cm 17 x 44 mento delle In libreria e fumetteria € 10,00 popolazioni L’anno nuovo si avvicina africane. e come non recensire e in Già dalle qualche modo incoraggiare prime pagi- un’iniziativa come questa ne dell’albo realizzata da dodici corag- ci si rende giose ragazze. Niriides è un ADAM WILD conto di essere di fronte a collettivo aperto, formato da N° 1 “Gli schiavi di Zanzibar” una storia di primordine, disegnatrici provenienti da dove la magia degli ambienti Sergio Bonelli Editore ogni parte d’Italia. Il proget- si respira “a pelle” e ci si ritro- Brossurato, to nasce a metà del 2014 con va catapultati con la fantasia 98 pagine in b/n l’intento di rendere omaggio € in un mondo avventuroso Formato: cm 17 x 24 - 3,30 all’universo femminile. In edicola e fumetteria d’altri tempi, ma che ancora Come non parlare della nuo- riesce a farci sognare. Adam va serie targata Sergio Bonelli ha anche una compagna fis- Editore, da sempre simbolo di sa: Amina, una giovane ma garanzia e di qualità, e ancor combattiva principessa Ban- di più in questa occasione tu che introdurrà pian piano In questo ultimo capitolo del- visto che la serie è ideata e nella storia anche l’elemen- la prima trilogia interamente scritta da Gianfranco Man- to femminile dandogli una scritta, disegnata e colorata a fredi, uno dei migliori narra- parte di primo piano nella mano da Elena Mirulla (uno tori di storie fantastiche-av- storia. Nella lunga galleria dei migliori giovani talenti venturose in circolazione. La dei nemici che Adam Wild italiani in circolazione), tro- serie è ambientata nell’Africa dovrà affrontare, spiccano su viamo altre tre storie auto subequatoriale alla fine del tutti un cacciatore texiano e conclusive, parodie ironiche diciannovesimo secolo dopo una sadica dark lady inglese, e leggermente sexy ispirate la morte di David Livingsto- una coppia crudele e spietata a tre famose favole: “La bel- ne. Adam Wild pur essendo che metterà in seria difficoltà la addormentata”, “La bella e un membro della Royal Ge- il nostro eroe. Insomma l’av- la bestia” e “La gatta con gli

A tale scopo, 12 donne hanno Appuntamenti AREZZO COMICS – 24 e 25 gennaio 2015 unito la loro arte per realizza- Centro Affari Via Spallanzani re, in un calendario, mese per Una mostra ampiamente dedicata al fumetto con notevole mese, l’altra metà del cielo. Il presenza di autori, tavole rotonde e belle mostre espositive. magnifico risultato è sotto gli REGGIO EMILIA – 6 e 7 dicembre 2014 Consigliata anche per il collezionismo, è abbinata a una mo- occhi di tutti: immenso. Centro fieristico Mancasale – Via Filangieri 15 stra del “Disco antico”. Per prenotarne una copia si (a fianco del casello autostradale di Reggio Emilia) può scrivere direttamente All’interno della manifestazione “Cambi e scambi” potrete MILANO NOVEGRO – 6 e 7 febbraio 2015 trovare, oltre ai fumetti, giocattoli, profumi, libri antichi etc. Parco Esposizioni Novegro all’indirizzo email: niriides. La mostra principe per i collezionisti di fumetti, dove si può Una mostra rivolta principalmente a un pubblico giovane, [email protected], il sotto- trovare il meglio dell’alto antiquariato del settore ma anche appassionato di cosplayer ma non solo, non manca infatti la scritto lo consiglia vivamen- le nuove proposte della moderna editoria e volumi di critica presenza di piccole case editrici e di rivenditori di alto fumetto te, in fondo giovani e pieni sul fumetto. d’antiquariato. d’entusiasmo lo siamo stati tutti.

38 recensioni plus magazine arte, scienza mostre e costume

grande studioso ed estimatore di fama internazionale. Il percorso espositivo mostrerà oltre quarantacinque capola- vori assoluti: alcuni appartenuti alla sua collezione, insieme alle opere di Poussin, Guercino, Carracci e Caravaggio prove- nienti dall’Hermitage Museum di San Pietroburgo e da altre raccolte pubbliche. Roma - Palazzo Barberini Via delle IV Fontane 13 - Tel. 06 4824184 www.daguercinoacaravaggio.it MARC CHAGALL quelle conservate nella stessa Pinaco- Una retrospettiva 1908-1985 teca barese e nei più importanti musei Fino al 1° febbraio 2015 pugliesi, nonché in alcune collezioni pri- La mostra è la più grande retrospettiva vate, anch’esse pugliesi. La mostra sarà degli ultimi cinquant’anni mai dedicata accompagnata da un catalogo a cura di in Italia a Marc Chagall, con oltre due- Clara Gelao, contenente brevi saggi in- centoventi opere che guidano i visita- troduttivi nonché la riproduzione a colo- tori lungo tutto il percorso artistico del ri di tutte le opere. pittore, accostando opere ancora nelle Bari - Pinacoteca Provinciale collezioni degli eredi, e talvolta inedite, “Corrado Giaquinto” a capolavori provenienti dai maggiori Via Spalato 19 - Tel. 080 5412420 musei del mondo, quali il MoMa, il Me- www.pinacotecabari.it tropolitan Museum di New York, la Na- AMEDEO MODIGLIANI ET SES AMIS tional Gallery di Washington, il Museo Fino al 15 febbraio 2015 Nazionale Russo di San Pietroburgo e il Quest’esposizione, la cui cura scientifica Centre George Pompidou. Alla mostra è affidata a Jean Michel Bouhours, accre- sono esposti soprattutto dipinti dal ditato studioso di Modigliani e curatore 1908, data in cui Chagall realizzò le sue del dipartimento delle collezioni moder- prime opere come il Nudo rosso del 1909, ne del Centre Pompidou, intende presen- fino alle ultime degli anni ‘80. tare la produzione artistica di Amedeo Milano - Palazzo Reale Modigliani nel contesto della cosiddetta Piazza Duomo 12 - Tel. 02 54911 Scuola di Parigi. Con il termine Scuola di www.mostrachagall.it Parigi, coniato dal critico d’arte André Warnod, si è soliti indicare un manipo- lo di artisti per lo più di origine ebraica i quali, discriminati nei loro paesi d’origi- TUTANKHAMON, CARAVAGGIO, ne, si riunirono a Parigi, la “Città aureola- VAN GOGH ta degli audaci” già patria degli Impres- La sera e i notturni dagli Egizi al ‘900 sionisti e di molti altri movimenti fin de Fino al 2 giugno 2015 siècle come il Simbolismo. Dal 24 dicembre 2014 al 2 giugno 2015 Pisa - Palazzo Blu la Basilica Palladiana accoglierà cento- Lungarno Gambacorti 9 - Tel. 050 6160047 venti opere provenienti da trenta musei www.modiglianipisa.it di tutto il mondo dedicate al tema della notte, dagli antichi Egizi al Novecento. La mostra è ideata e curata da Marco DA GUERCINO A CARAVAGGIO PERSONE - Ritratti di uomini, donne, Goldin per “Linea d’ombra” ed è suddivi- Sir Denis Mahon e l’arte Italiana bambini (1850-1950) da collezioni pubbli- sa in sei sezioni tematiche: le prime due del XVII secolo che e private pugliesi sale saranno dedicate all’antico Egitto Fino all’8 febbraio 2015 Fino al 31 marzo 2015 seguite da dodici sale con i capolavori La Galleria Nazionale d’Arte Antica in La mostra “Persone” si presenta come l’e- dal Cinquecento al Novecento di Van Palazzo Barberini, in collaborazione con vento di fine anno della Pinacoteca“Cor - Gogh, Caravaggio, Rembrandt, El Greco, la società Beni Culturali e con il sostegno rado Giaquinto” di Bari, e ha l’intento di Tiziano, Monet, Gauguin, Böcklin, Ma- di The Sir Denis Mahon Charitable Trust, proporre al grande pubblico un’appro- tisse, Munch, Cézanne, Bacon, Giordano, dà vita ad una rassegna culturale che, fondita lettura del genere “ritratto” at- Rothko, Rubens, Turner, Friedrich, Corot, per completezza e rigore, sarà da consi- traverso l’esposizione di circa cento ope- Klee, Millet e Hopper. derare un omaggio di ampio respiro alla re (pittoriche, scultoree, grafiche), datate Vicenza - Basilica Palladiana grande stagione del Barocco e all’opera o databili tra il 1850 (con poche eccezioni Piazza dei Signori - Tel. 0422 429999 di Sir Denis Mahon, che di tale periodo fu di epoca precedente) e il 1950, scelte tra www.lineadombra.it

dicembre 2014 | Plus Magazine | RECENSIONI 39 plus magazine musica musica inverno

soci sono al lavoro su ben due album, il primo dei quali uscirà il 9 dicembre 2014. Si tratta di Monuments to an Elegy, le cui registrazioni si sono con- cluse a Chicago lo scorso giugno, e che vede la presenza alla batteria di Tom- my Lee. Monuments to an Elegy si inse- risce all’interno del progetto Teagarden by Kaleidoscope, iniziato nel 2010 con Song for a Sailor per poi proseguire nel Tiziano Ferro 2012 con Oceania, e si concluderà con TZN-THE BEST OF TIZIANO FERRO Day for Night, il secondo album al mo- mento in lavorazione, la cui uscita è at- Martedì 25 novembre è uscito TZN-The tesa per il 2015. best of Tiziano Ferro, il nuovo lavoro di Tiziano Ferro disponibile in quattro versioni: doppio CD, 4 CD deluxe, Box Gianna Nannini Fan Edition e 4 LP Limited. La raccolta HITALIA contiene grandi successi, rarità, duetti e inediti tra cui il singolo Senza scappa- Hitalia verrà pubblicato dalla Sony Mu- sic il 1° dicembre in tempo per il merca- to discografico natalizio. Gianna Nanni- ni ritorna sulle scene e come sempre lo fa a modo suo. Il suo ultimo singolo ine- dito risale allo scorso anno (In The Rain) e i mesi di silenzio sono stati interrotti soltanto dall’annuncio di un milione di fan su Facebook, con tanto di video di ringraziamento. A quasi due anni da Inno, la cantante ha annunciato che il nuovo album conterrà diciassette brani della canzone d’autore che hanno fatto grande la musica italiana. Insomma, un omaggio alla canzone cantautoriale tri- Carmen Consoli colore rivisitata in chiave rock. Hitalia è ALBUM 2015 una produzione internazionale realiz- Ha scelto Facebook, ma l’ha fatto con il zata tra Milano e Londra. consueto stile che la contraddistingue. re mai più. L’album è stato registrato a Dopo un intenso periodo ricco di gioie, Los Angeles, esce a tre anni di distan- tra cui quella della maternità, Carmen za dal multi platino L’amore è una cosa Consoli ha comunicato il suo ritorno semplice ed è stato presentato così sul negli store e ai live. Un lungo periodo sito dell’artista: “La storia di Tiziano di assenza che la stessa artista sicilia- Ferro, uno dei modi possibili di raccon- na paragona a quello dei censimenti tarla. Una storia dedicata a tutti coloro nell’antica Roma, “un tempo per contar- che l’hanno vissuta e condivisa”. si, per contare le ricchezze, per contare le Il ritorno di Tiziano Ferro è sicuramente strade percorse e quelle ancora da per- uno dei più attesi degli ultimi mesi. La correre... è bello contarci perché siamo prossima estate debutterà per la prima di più in famiglia. Questa è la mia più volta negli stadi con il suo tour. grande ricchezza e felicità”. Il nuovo album (di cui ancora non si conosce il titolo), sarà in vendita dal 20 gennaio 2015, mentre il tour, interna- zionale, partirà dall’Olympia di Parigi.

Smashing Pumpkins MONUMENTS TO AN ELEGY Gli Smashing Pumpkins in questi ul- timi tempi si stanno dando molto da fare, come dimostrano i resoconti del loro blog/sito ufficiale: Billy Corgan e

40 plus magazine teatro recensioni teatro

TEATRO CARLO FELICE - Genova parato dal Maestro Paolo Vero, saranno Tosca impegnati nell’esecuzione di prestigio- Date: 20, 21, 23, 27, 28, 30 dicembre 2014 si programmi sinfonici. e 2 gennaio 2015 Il concerto d’apertura dell’anno 2015, in programma il 9 e 10 gennaio, ve- La Tosca di Giacomo Puccini, su libretto drà l’esecuzione della Sinfonia in do dei fidati Luigi Illica e Giuseppe Giaco- maggiore di Richard Wagner. Seguirà sa, è un’opera degli eccessi. La gelosia un omaggio a Johnnes Brahms con la di Tosca, l’eroismo repubblicano del partecipazione del Coro e Contralto suo amato, il pittore Mario Cavarados- nell’esecuzione della Rapsodie op.53. Da si, la cattiveria del Barone Scarpia, capo segnalare che questo brano, raramente della polizia: tutto è estremo, in questa eseguito al Teatro Verdi di Trieste, è ri- vicenda ambientata nella Roma politi- cavato dal Viaggio d’Inverno nella Harz camente in subbuglio del 1800. di Goethe. I momenti forti non si contano: la tor-

del sogno della piccola Clara e delle sue fantastiche avventure in compagnia del Principe Schiaccianoci, della Fata Confetto e dei malvagi ratti governati da re Topo. I protagonisti saranno Giuseppe Picone e Jurgita Dronina, insieme ad Alessan- dro Macario e ad Anbeta Toromani, le scene saranno di Nicola Rubertelli e i costumi di Giusi Giustino.

tura di Cavaradossi e la sua fucilazione TEATRO LA FENICE - Venezia in scena; Tosca, cantante lirica vissuta L’elisir d’amore sempre “d’arte e d’amore”, che uccide Date: 30 gennaio, 1, 7, 12, Scarpia, colui davanti a cui “tremava e 19 febbraio 2015 tutta Roma”, congedandosi dal suo ca- davere con un rituale tra il macabro e ll più famoso tra i capolavori di Gae- il solenne; il salto nel vuoto di Tosca dai tano Donizetti (sicuramente una delle bastioni di Castel Sant’Angelo; la libidi- opere più amate del repertorio lirico) è ne sfrenata di Scarpia. un’opera buffa in due atti, tratta dalla commedia Le Philtre, di Eugène Scribe, su libretto di Felice Romani. Fu rappresentata per la prima volta a TEATRO DI SAN CARLO - Napoli Milano il 12 maggio del 1832 al Teatro Lo Schiaccianoci della Cannobiana. La felicità melodica Date: dal 30 dicembre 2014 TEATRO VERDI - Trieste della sua musica, l’invenzione di alcu- al 5 gennaio 2015 Sinfonia in do maggIORE di Richard Wagner ne delle romanze più famose di tutto il repertorio lirico, la vena ironica che Non esiste periodo migliore delle fe- Date: 9 e 10 gennaio 2015 percorre l’opera dall’inizio alla fine, la stività natalizie per rivivere l’incanto definizione psicologica dei personag- de Lo Schiaccianoci. E il San Carlo tiene La Stagione Sinfonica 2014-2015 del gi, cui Donizetti piega magistralmente fede all’ormai consolidata tradizione di Teatro Verdi di Trieste si caratterizza toni e sfumature della partitura, hanno riproporre, tra Natale e l’inizio del nuo- per la particolare attenzione posta, an- reso fin da subito L’elisir una delle ope- vo anno, le sognanti atmosfere del bal- che quest’anno, alle scelte artistiche di re più presenti nei cartelloni teatrali di letto composto da Cajkovskij.ˇ Direttori e Solisti, e alla qualità e varie- tutto il mondo. Questa favola sulle punte, ambientata tà dei programmi proposti. ad inizio del XIX secolo, si svolge pro- Gli organici artistici dell’Orchestra e del prio durante la vigilia di Natale e narra Coro del Teatro Verdi, quest’ultimo pre-

dicembre 2014 | Plus Magazine | RECENSIONI 41 MAPPAMONDO

di BARBARA OGGERO

Dinnanzi all’Aurora Boreale, prima della meraviglia o dello stupore, c’è l’incredulità. Perché anche se sei arrivato in Norvegia per avvistare Lei e la stai sognando sin dalla prenotazione del viaggio, quando ti trovi al suo cospetto per la prima (la seconda, la terza) volta non ci credi. Ti devono dire che finalmente la stai vedendo perché tu, crea- tura di altre latitudini, proprio non te l’aspetti nonostante l’abbia vista mil- le volte in fotografia o nei documen- tari in televisione.

NON MI CREDETE? Vi racconto com’è andato il mio pri- mo avvistamento. Sedevo al caldo sul ponte panoramico del- la nave che naviga tra i fiordi, immersa nel buio pesto delle quattro pomeridiane, quando un fascio di luce verde acido colorò in maniera tenue una piccola porzione di cielo. Colta da un dubbio e col naso incollato al vetro cercai di capire se quel bagliore fosse un riflesso dell’insidioso segnale delle uscite di emergenza. Mi spostai, cambiai direzione di sguar- do, confrontai tono con tono e nonostante fossi convinta che quella proiezione fosse impossibile, mi rimisi comoda con- cludendo che: “Potrebbe essere pure l’Aurora Boreale, ma fin- ché qualcuno non lo conferma, io cosa ne so?”.

In navigazione nei fiordi norvegesi 4842 MAPPAMONDO

a caccia dell’Aurora Boreale

“The Green Lady” nei pressi di Tromsø.

Trascorsero pochi istanti da quel pensiero quando la voce del Capitano informò dagli altoparlanti che sta- vamo navigando in un fiordo dal nome irripetibile e che sopra di noi si era formata un’attività di Northern Lights. Lo disse come al supermercato si annuncia che ha aperto una cassa in più, ma quelle due parole in inglese, tradotte in italiano “Luci del Nord” (ovvero Aurora Boreale), risvegliarono i passeggeri dallo stato catatonico in cui la notte pressoché totale getta il metabolismo. Lo scompiglio si tradusse in un fluire di gente sui ponti esterni, a diversi gradi sotto zero con appena un pile addosso. Nel frattempo Lei se n’era già andata perché, questo lo imparammo subito, l’Aurora compare e scompare a suo piacimento e ogni attività (così sono chiamate le manifestazioni) può durare da pochi minuti a un tempo che si perde nell’estatica osservazione.

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Tutti scrutammo il cielo nero in cerca di un ba- cato per eccellenza, con la nave in movimento e The Green Lady (uno degli gliore, chiedendoci dove fosse finita, smaniosi e altri nomi con cui viene evocata) che danza sensuale. timorosi di aver perso un’occasione, finché Lei, in Già, perché il suo movimento (che sia orizzontale o verticale o trasversale tutto il suo fascino, fece nuovamente comparsa. rispetto alla Terra) è fluttuante, morbido, evanescente come un ballo gioca- In quel momento calò il silenzio, rotto solo dal to sul vedo-non vedo. Impossibile non innamorarsene al primo colpo, non rumore dei motori della nave e dallo sciabordio restarne turbati e rapiti, non desiderarla ancora, non bramarne le movenze delle onde schiaffeggiate. Calò anche qualche la- un’altra volta. crima per l’emozione, subito gelata dal vento del Mare del Nord. Il periodo migliore per avvistarla è generalmente tra ottobre a marzo, nelle regioni interne o in prossimità del Circolo Polare Artico: Norvegia, Svezia, Il tempo di vederla scomparire nuovamente, tor- Finlandia, Islanda, Groenlandia, Russia e talvolta in Scozia. Però, anche ne- nammo tutti sul ponte con piumini e macchine gli anni di accertata super attività, nessuno degli operatori turistici di questi fotografiche montate sui cavalletti. Ma si sappia: paesi garantirà mai che quella sera Ella si paleserà. “Ci sono delle probabilità” quelle foto sono soprattutto una poesia legata al ti dicono quando prenoti un’escursione, perché Lei se ne frega se hai fatto momento sublime e alla sensazione di trovarsi al migliaia di kilometri per goderti le sue cangianti nuance del verde, del giallo cospetto di un prodigio della natura; sono lo sfo- e del rosso, e hai vissuto giorni interi nel buio.

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Questo aspetto del buio ventidue ore al giorno (e una luce crepuscolare per le Da sinistra a destra e dall’alto in basso: restanti due) noi non ce l’abbiamo davvero presente finché non ci troviamo Alesund, la capitale norvegese del Liberty. a viverlo. Superato lo spaesamento iniziale, i riflessi sempre blu sulla neve e Vicolo di Bryggen, quartiere anseatico di Bergen. sull’acqua fanno assumere al paesaggio dei contorni così romantici che ren- Bryggen, le case del quartiere anseatico di Bergen, dono il viaggio un’esperienza da raccontare e ricordare negli anni a venire. Patrimonio UNESCO. Cattedrale di Nidaros a Trondheim, meta di pellegrinaggio. Su quella meraviglia di barca postale, che è in realtà una gradevolissima nave Il fiordo di Tromsø. La sua conformazione protegge la città da crociera con attività organizzate per intrattenere gli ospiti, si costeggia la dal freddo nordico e le regala un clima più mite. Norvegia nella sua estensione da Bergen ad Alta (e ritorno) ammirando le La moderna Cattedrale del Mar Artico a Tromsø. pareti a strapiombo dei fiordi, le colorate case in legno o i panorami lindi e selvatici, punteggiati dalle piccole luci di fari insediati su scogli sperduti. Ogni volta che la nave attracca in un porto, per un tempo che va dai quindici minuti alle quattro ore, è possibile scendere a terra. Per quanto la Norvegia sia un paese poco densamente abitato e l’architettura decisamente simile, ciascu- na delle cittadine visitate durante quelle soste ha mostrato un suo carattere.

scovile: è l’edificio religioso più antico della Scan- dinavia; guardate la vista dal bel Ponte Vecchio; passeggiate per le vie commerciali e per i docks amabilmente recuperati; se avete tempo salite fino alla residenza reale, ma non chiedete di vedere il mercato del pesce: è tutt’altro rispetto a quel che ci potremmo aspettare! Scendere a Bodø significa calcare la terra del Cir- colo Polare Artico e tal motivo, da solo, vale la A Bergen, seconda città della Norvegia, è bello camminare per le strettoie di sosta. Per il resto, spingetevi fino alla Cattedrale: Bryggen, il famoso quartiere anseatico Patrimonio dell’Umanità. Le case che il suo aspetto appuntito rappresenta senza dub- danno sul porto, tutte colorate e tutte in legno, sono paurosamente storte ma bio una certa architettura nordica. Poi date uno portano bene i loro 700 anni. Se vi addentrate nei vicoli, aperti tra un edificio sguardo al municipio e alla torre dell’orologio. e l’altro, scoprirete un piccolo quartiere fermo nel tempo. Sono solo abita- zioni (i negozi per turisti sono lungo la strada) e c’è un silenzio assordante. Tromsø è definita La Parigi della Scandinavia, per le luci e la vivace vita sociale. È anche la capitale Ålesund ha una forma allungata su un istmo di terra che corre nel suo fior- do. La miglior visuale della cittadina si gode dal punto panoramico Fjellstua, raggiungibile con una scarpinata di mezz’ora e 418 gradini. Preparatevi a sudare anche d’inverno. Questa città poi è conosciuta per l’architettura liber- ty, perciò quando camminate per le sue vie, tenete il naso alzato e godetevi: decorazioni, guglie e torrette. Un paio d’ore a Trondheim, la terza città norvegese, servono per esplorarla con calma. Dedicate del tempo alla Cattedrale di Nidaros: è del XII secolo ed è testimone di gran parte della storia reale nazionale; fermatevi al Palazzo Ve-

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Il panorama del fiordo visto dal treno Oslo Bergen.

La Cattedrale di Oslo e il celebre trampolino Holmenkollen.

dell’Aurora Boreale per i facili collegamenti aerei In un viaggio in Norvegia è doveroso fermarsi ad Oslo. Se avete letto la saga da Londra e per la quantità di agenzie turistiche del detective Harry Hole scritta dal famoso Jo Nesbø e ambientata proprio che organizzano ogni giorno delle escursioni na- nella capitale, forse vi aspetterete una città in mano alla delinquenza, dove turalistiche, dalla slitta trainata dai cani alla serata spaccio, omicidi e prostituzione accadono in ogni angolo di strada. Ecco, la in una tenda sami (o lappone). realtà romanzata è nettamente più esagerata della verità. Oslo è – almeno Tra una gita e l’altra, è quasi d’obbligo lo struscio all’apparenza – una tranquilla città del nord Europa, molto silenziosa per la sulla via principale da Polaria – l’Acquario Artico quasi totale assenza di mezzi a motore. a forma di domino – alla moderna Cattedrale del La capitale della Norvegia è adagiata sulle rive di un fiordo e circondata da Mar Artico. verdi colline ricche di boschi. Proprio sull’ansa del mare è stata costruita di Un’altra bellezza imperdibile della Norvegia è in recente l’Opera House, i cui interni in legno chiaro fanno da contraltare al realtà un viaggio nel viaggio: si tratta della linea marmo bianco dell’esterno. Proprio per questa sua particolarità, guardandola ferroviaria tra Oslo e Bergen, considerata tra le più dalla strada ricorda un grosso iceberg e, se non siete interessati a opere o bal- panoramiche al mondo. Il treno corre a una velo- letti, potrete almeno passeggiare sulle sue pendenze godendovi il tramonto. cità di crociera costante per tutti i 480 km, coperti Oltre al medievale Castello di Akershus e all’austera Cattedrale, merita una in sette – puntuali – ore: i paesaggi vanno da mon- visita la Galleria Nazionale ove sono esposte opere che vanno dall’Ottocento tagne ricoperte di abeti e larici, a crinali imbian- alla Seconda Guerra Mondiale, tra cui molti dei dipinti di Edvard Munch, cati da cui pendono grandi stalattiti; fiordi scuri, come il celebre Urlo. laghi immobili e fiumi limpidi sulle cui sponde si Particolarità della città sono invece: il Parco di Vigeland, un vero e proprio ergono case color mattone e zafferano. museo all’aperto con ben 212 sculture in granito e bronzo tutte da guardare

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Dall’alto in basso: La ricostruzione di una nave e una scultura lignea rappresentante Odino nel Museo delle navi vichinghe a Oslo. Opera House nel fiordo di Oslo, costruita in marmo e dalla forma di iceberg. Vista al tramonto sul fiordo di Oslo dal tetto dell’Opera House.

e fotografare; il Museo delle navi vichinghe, imponenti imbarcazioni del IX secolo che raccontano la storia e le abitudini di un’epoca lontana; il trampo- lino di salto con gli sci Holmenkollen, in acciaio e cemento, appollaiato sulla collina più alta: visibile anche dalla città, è aperto tutto l’anno sancendo la passione dei norvegesi per lo sci e la vita a stretto contatto con la natura e le sue meraviglie.

dicembre 2014 | Plus Magazine | MAPPAMONDO 47 LA TUA SORGENTE D’ACQUA CHE TI SEGUE CONVENZIONI

Convenzioni nazionali (in fase di rinnovo per l’anno 2015)

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dicembre 2014 | Plus Magazine | CONVENZIONI 51

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PLUS MAGAZINE 29

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Periodico dell’Associazione FABI Plus per la cultura e il tempo libero Pubblicazione trimestrale Numero XXIX- dicembre 2014 Poste Italiane Spa – Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - NO/TORINO N._4/2014 TUTTE LE CONVENZIONI2 015