Appunti Sugli Anfibi Del Trentino

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Appunti Sugli Anfibi Del Trentino Ann Mus civ Rovereto Sez: Arch, St, Sc nat Vol 16 (2000) 157-271 2002 ALBERTO OMIZZOLO, PIETRO LORENZI, GIORGIO GIANESINI & SILVIO BRUNO APPUNTI SUGLI ANFIBI DEL TRENTINO La verifica di una teoria scientifica è data dalla sua capacità predittiva W Ryan e W Pitman Abstract ALBERTO OMIZZOLO, PIETRO LORENZI, GIORGIO GIANESINI & SILVIO BRUNO - Notes on Amphibians in Trentino Within a pluriennial study on the herpetological fauna of district Trentino-Alto Adige, this paper presents and discusses original data about the distribution and ecology of the trentine amphibians, with peculiar terrarium notes This paper preliminarily analyses from the storio- graphic, systematic, geonemic, zoogeographical, biological, protectionist and bibliographical points of view a number of past and recent researches on Italian amphibians, particularly of Trentino Data more or less original are given about the scientific nomenclature, the ethimology and the use of names and terms in the Italian faunal field The paper also presents original notes on some reptile species Key words: Amphibians, Trentino, Researchers, History, Sistematics, Distribution, Ecology, Pro- tection, Onomatology, Bibliography Riassunto ALBERTO OMIZZOLO, PIETRO LORENZI, GIORGIO GIANESINI & SILVIO BRUNO - Appunti sugli anfibi del Trentino Nellambito di una pluriennale indagine sullerpetofauna del Trentino-Alto Adige, vengono qui presentate e discusse informazioni originali sulla distribuzione e sullecologia degli anfibi trentini, con singolari note terraristiche Il saggio premette e analizza criticamente in particola- re dai punti di vista storiografico, sistematico, geonemico, zoogeografico, biologico, protezioni- stico e bibliografico anche una serie di ricerche, passate e attuali, sugli anfibi italiani con parti- colare riferimento al Trentino Sono inoltre fornite informazioni, più o meno originali, sia su parte della nomenclatura scientifica specifica che sulletimologia e luso di alcuni nomi e termini linguistici in campo italofaunistico Non mancano infine, quando il contesto lo meritava, anche accenni originali su alcune specie di rettili Parole chiave: Anfibi, Trentino, Studiosi, Storia, Sistematica, Distribuzione, Ecologia, Protezio- ne, Onomastica, Bibliografia 157 INTRODUZIONE La storiografia erpetologica trentina, ma sarebbe forse meglio dire del Tren- tino-Alto Adige perché, nellambito delle ricerche sugli anfibi e i rettili regio- nali, parte delle indagini e dei risultati, come anche la personalità e la biografia di molti suoi protagonisti, per essere comprese, spassionatamente e in toto, si dovrebbero considerare nella loro pienezza e completezza vanta un numero di attestati (editi e inediti) ben superiori a quanto risulta dalla letteratura della dottrina sfarinata in questi ultimi anni in articoli, professionali e dilettantistici, editi da riviste miranti o allaccademismo o alla pedagogia' Per una panoramica certamente incompleta, ma comunque già sufficiente- mente edotta sulla storia, delle ricerche ofidiche e più in generale erpetologiche regionali e sui loro attori, rimandiamo al determinato saggio che due autori del- lattuale hanno presentato, contemporaneamente a questo, in altra sede' Qui tralasciando quasi ogni riferimento, sia bibliografico che archivistico, sulle investigazioni erpetofaunistiche trentine di antica e passata data esporreremo e considereremo soltanto una parte di quelle recenti o moderne (a decorrere so- prattutto dagli anni 80 del Novecento) per meglio inquadrare le informazioni, perlopiù originali, che costituiscono lossatura del presente saggio (1)' E in questambito ci scusiamo con tutti i diretti interessati se per una serie di motivazioni oggettive di cui sarebbe però troppo lungo discutere hoc loco il perché e il percome non abbiamo mostrato la rassegna esaustiva della moder- na pubblicistica trentina, italiana e straniera' La quale, tra laltro e almeno in teoria per quella edita in testate faunistiche o naturalistiche, dovrebbe essere nota a ogni addetto ai lavori' In un primo tempo pensavamo di ricordare anche le più significative infor- mazioni erpetofaunistiche deducibili da riviste umanistiche (in antropologia, folklore, linguistica, geografia ecc') relative al Trentino e pubblicate a partire dagli anni 80' Ma poi, alla luce della relativa ecdotica, abbiamo preferito so- prassedere' E rinviare leventuale presentazione e discussione tanto di queste che di altre testimonianze, di norma ignorate dalla pubblicistica erpetologica ad altra sede' Per la cronaca' Bruno (1973) ha riunito sotto la voce «Trentino» vari reperti (relativi al Trentino in senso stretto e allAlto Adige): alcuni (indicati con !) pochi, scelti tra i ben più numerosi inediti per erpetofaunisti scarsamente edotti in storiografia o in pubblicistica della disciplina (2) e altri (indicati sempre con !) originali risalenti allestate 1953-1968' Negli ultimi venticinque anni siamo ri- tornati più volte anche nelle valli e nelle stazioni segnalate da questo autore e, almeno in parte, da altri autori già prima di lui per verificare lo stato e la presenza o meno della locale erpetofauna' In questo nostro contributo, tuttavia, considereremo soltanto, nellambito delle località ricordate da detto autore, quelle 158 situate nella bassa Valle Lagarina, dove abbiamo o non abbiamo ritrovato le specie negli anni 90' Di regola, salvo eccezioni, non segnaliamo i siti potenziali et similia dei mo- derni autori dal momento che talvolta denotano, alla luce della bibliografia sensu lato, inesperienze pubblicistiche che qui non vogliamo né presentare né discute- re' Anche perché si tratta di stazioni virtuali e dipotesi basate talvolta, alla luce della letteratura (geografica e faunistica), su sconoscenze zoologiche specifiche da parte dei formulatori' Ci è sembrato utile, per ogni appassionato digiuno o poco edotto in sistema- tica specifica, introdurre e discutere quella parte di nomenclatura classica che, a nostro avviso, può o potrebbe rientrare anche nel contesto tassonomico dellanfibiofauna trentina o regionale' Un argomento tuttaltro che desueto o risolto, come dimostrano gli svarioni che ancora oggi si pubblicano o si ascolta- no in merito' Invece malgrado gli inviti di molti studiosi abbiamo escluso ogni diretto riferimento agli approcci culturali di uno di noi (in faunistica a partire dagli anni 60) fondati su teorie, discutibili ma indubbiamente stimolanti e innovative, eterodosse e originali in campo zoologico (3)' Perché visti la quasi generale mancanza di elasticità mentale, «lingessata» quanto canonica e formale ideolo- gia, la propensione al presenzialismo e alla presunzione, gli stereotipi, i pregiu- dizi e gli infantilismi di molti attori che si prendono troppo sul serio in quanto privi di sensi del ridicolo, dellumorismo e delle proporzioni la loro sola intro- duzione, in ambito erpetologico trentino in generale e nellattuale contesto in particolare, avrebbe finito per portarci fuori tema' Nel merito rimandiamo alle anticipazioni in Bruno (1992), in Paolucci et alii (1993), al testo (storico, biogra- fico, psico-sociologico) qui precedentemente anticipato, ma soprattutto al sag- gio sugli Erpetologi ricordato etiam hoc loco in bibliografia' Tra i nostri non pochi amici e collaboratori, i più sentiti ringraziamenti a Ezzelino Beltrami, Michele Pilloni, Doriano Stefani e Werner Schwienbacher' Le principali abbreviazioni utilizzate, tanto nel catalogo faunistico che nelle relative note, sono le seguenti: A'/Aa' = autore/autori' ecc'/etc' = eccetera' F' = fiume' f't' = fuoti testo' km = chilometri/o' L' = lago' l'c' = lavoro citato' M' = monte' m slm = metri sul livello del mare' n't' = nel testo' per' es' = per esempio' si cfr' = si confronti/confrontare' s'l' = in senso generale sp' = specie' s's' = in senso stretto ssp' = sottospecie' T' = torrente' var'= varietà' * = se precede il nome di A' o di Aa', indica che i loro saggi sono qui ricordati unicamente dal solo anno di stampa, senza altri estremi: sia nel testo sia nelle note che in bibliografia' * = se precede la parola indica, secondo luso linguistico, una base etimologica non attestata, ricostruita dagli studiosi' 159 CATALOGO FAUNISTICO Classe AMPHIBIA Linnaeus, 1758 (1)' Ordine CAUDATA Oppel, 1811' Famiglia S a l a m a n d r i d a e Gray, 1825' Genere Salamandra Laurenti, 1768 (1)' 1768 Salamandra Laurenti, Synops Rept, pag 41 Species typica: Salamandra maculosa Laurenti, 1768 = Salamandra salamandra (Linnaeus, 1758) Salamandra atra Laurenti, 1768' Salamandra nera' 1768 Salamandra atra Laurenti, Synops Rept, pag 42; tav 1, fig 2 Terra typica: «in alpe Etscher Austriae & Loibel inter Carinthiam & Carnioliam» Terra typica restricta (Mertens et Müller, 1928: 13): «Loibelpaß, zwischen Kärnten und Krain» 1768 Salamandra fusca Laurenti (partim), Synops Rept, pag 42 Terra typica: «in alpibus» PRECEDENTI 1990 Salamandra atra, Caldonazzi et alii, Nat alp, Trento, 41 (1-2): 42 [«sulla catena del Lagorai la» sua «presenza () è quantomeno probabile»] 1993 Salamandra atra atra, Ferri, St trent Sci nat, Trento, 68 [1991]: 323; fig 3 a pag 324 [«Mte Zoccolo (2560 m), Mte Lac (2439 [m]), Mte Pin (2419 [m]), Sasso Rosso (2645 [m])»] (1) 1994 Salamandra atra, Barbieri et alii, Anf e Rett Parco Adamello-Brenta, Trento, pag 15, fig pp 15-16 (2) [«Durante lindagine non sono stati rinvenuti esemplari, men- tre dati antecedenti di presenza sono riportati in bibliografia per lalta Val di Geno- va e la Val di Daone (Baratelli 1988) È possibile che la mancanza di osservazioni sia in parte
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