Università Degli Studi Di Napoli “Federico II” Facoltà Di Lettere E Filosofia Dipartimento Di Scienze Relazionali “G
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Università degli Studi di Napoli “Federico II” Facoltà di Lettere e Filosofia Dipartimento di Scienze Relazionali “G. Iacono” DOTTORATO IN STUDI DI GENERE XXI CICLO a. a. 2005-2006; 2006-2007; 2007-2008 Tra pubblico e privato: reti familiari e relazioni di genere nel lungo Ottocento Tutor Dottoranda Prof.ssa Laura Guidi Dott.ssa Marcella Varriale Coordinatrice Prof.ssa Adele Nunziante Cesàro Indice Indice pag. 2 Introduzione pag. 4 Capitolo I Sentimenti e relazioni familiari 1.1. Cambiamenti generazionali pag. 12 1.1.a. “E se a voler fu destino o fortuna non so...” pag. 17 1.1.b. “Solo chi è veramente libero può amare...” pag. 28 1.1.c. “Io mi sono data tutta all’educazione delle ragazze” pag. 37 1.2. “Grazie mille per la vostra sublime lettera” pag. 52 Capitolo II Famiglia e nazione 2.1. “La casa nella quale entrai sposa era ricca di memorie patriottiche” pag. 69 2.2. “Io sono stata, sono e sarò sempre sinistra “ pag. 83 2.3. “Veniva da Mentana dove aveva combattuto sotto gli occhi di Garibaldi” pag. 100 2.4. La discesa della politica nelle piazze e la partecipazione dei Capecelatro pag. 107 2.4.a. “... e mia madre volle che anch’io mi facessi un abito nero” pag. 109 2.4.b. “Fu gentile con tutti e si degnò parlare anche con me” pag. 114 Capitolo III Donne che scrivono storia 3.1. “Io purtroppo! non mi sentivo l’anima eroica” pag. 126 3.2. “Meminisse juvabit” pag. 136 3.3. “Com’è caro ricordare, e amar sempre, e mantener viva la memoria di chi merita di essere onorato dai posteri!” pag. 147 3.4. “Voglio scrivere per un giornale tedesco un tema: le donne italiane nella guerra della «liberazione»” pag. 164 2 Capitolo IV Reti clientelari 4.1. “E anch’io sono lieta di essere intermediaria di una buona notizia” pag. 176 4.2. “Da quel giorno una stella brillava nel nostro Cielo” pag. 191 4.3. “Vi scrivo con premura a riguardo di questa mia intima e virtuosa amica” pag. 201 Capitolo V Amicizie intellettuali e politiche 5.1. “Le lodi che Ella prodiga al mio libricino [...] mi saranno di sprone a proseguire con coraggio negli studii letterari” pag. 210 5.2. “Anche noi donne abbiamo fatto le nostre analoghe dichiarazioni perché anche noi siamo cive” pag. 223 Bibliografia pag. 238 Albero genealogico pag. 250 3 Introduzione Dinanzi ai cambiamenti tecnologici, produttivi, sociali e politici, registrati negli ultimi decenni del XX secolo presso le società occidentali, la storiografia ha apportato importanti novità nel proprio campo d’indagine. Si è passati difatti ad una drastica riduzione della scala d’analisi: dal macrofenomeno al microfenomeno. Del passato si studiano i valori, i comportamenti, le mentalità, i sentimenti, le forme di religiosità, in sintesi l’uomo nella sua dimensione quotidiana. Queste nuove ricerche hanno portato alla rivalutazione di preziose fonti storiche: i carteggi e gli epistolari 1. “Documenti dei sentimenti”, le lettere rappresentano un pezzo di storia 2. Esse infatti riportano non solo informazioni di diverso tipo – notizie riguardanti la sfera familiare e sociale, riflessioni morali, religiose, politiche e culturali, insegnamenti, consigli, raccomandazioni, esortazioni allo studio e alle letture – ma conservano voci di donne e di uomini del passato 3. Infatti le fonti epistolari raccolgono la memoria trasversale delle famiglie – “raccontandoci quello che accade dietro le quinte” – e trasmettono quelle relazioni tra uomini e donne che altre fonti eludono 4. Le lettere sono strumenti utili per una rilettura storiografica tendente a riscoprire le relazioni di genere nel corso della storia. A differenza della storia delle donne – che ha avuto il merito di ridare alle donne il loro posto nelle vicende storiche 5 - la categoria di genere introduce 1 P. Macry, La società contemporanea , Bologna, Il Mulino, 1998, pp. 42-52. La storia della mentalità ha bisogno di numerose fonti, di numerose tracce lasciate da donne e uomini nel passato. Lo storico adotta un paradigma indiziario perché ogni segno diventa utile per rielaborare la storia sociale. Cfr. C. Ginzburg, Miti emblemi spie , Torino, Einaudi, 1986; J. Le Goff, Le mentalità: una storia ambigua , in J. Le Goff – P. Nora (a cura di), Fare storia , Torino Einaudi, 1981, pp. 239-258. Sugli studi di storia sociale si veda E. J. Hobsbawm, Dalla storia sociale alla storia della società , in “Quaderni storici”, n. 22, 1973, pp. 49-86. 2 R. Bizzochi, Documenti dei sentimenti , in “Studi storici”, n. 2, 1999, pp. 471-486. 3 M. L. Betri – D. Maldini Chiarito (a cura di), Dolce dono graditissimo. La lettera privata dal Settecento al Novecento , Milano, FrancoAngeli, 2000, pp. 7-17. 4 G. Calvi, La scrittura epistolare femminile , in “Quaderni storici”, n. 104, 2000, pp. 505-509. Si veda anche G. Zarri (a cura di), Per lettera. La scrittura epistolare femminile tra archivio e tipografia secoli XV-XVII , Roma, Viella, 1999. 5 J. Revel, Maschile/femminile: tra sessualità e ruoli sociali , in “Quaderni storici”, n. 59, 1985, pp. 586-603. 4 una nozione relazionale: si respinge pertanto la rigida teoria delle sfere separate – le donne attive nella sfera privata e gli uomini in quella pubblica – e del passato si analizza la reciprocità tra il maschile e il femminile 6. A differenza di una conoscenza storica che ha preteso di essere “universale”, pur includendo solo gli uomini, e di una storia delle donne che è risultata “parziale”, emerge ora una storia a più “colori” 7. La mia ricerca ha come oggetto l’analisi di scritture private, maschili e femminili, conservate nel fondo Ranieri della Biblioteca Nazionale di Napoli. Figlio di un alto funzionario borbonico, Antonio Ranieri – vissuto tra il 1806 e il 1888 – frequenta sin da giovane i circoli intellettuali e politici della capitale. Il suo percorso culturale e ideologico, simile a quello di tanti intellettuali dell’epoca, è influenzato dalle idee liberali e nazionali dell’area moderata. La sua formazione culturale si consolida durante gli anni dell’esilio (1827-1833): nei diversi stati della penisola incontra liberali italiani e stranieri e altri esuli meridionali. Dopo il rientro a Napoli, in seguito alla pubblicazione di Ginevra o l’orfana della Nunziata 8, viene arrestato. Rilasciato, il giovane Antonio si dedica 6 Sul concetto di genere si rimanda a P. Di Cori (a cura di), Altre storie. La critica femminista alla storia , Bologna, Clueb, 1986; S. Piccone Stella – C. Saraceno (a cura di), Genere. La costruzione sociale del femminile e del maschile , Bologna, Il Mulino, 1996, J. Scott, Il “genere”: un’utile categoria di analisi storica , in “Rivista di storia contemporanea”, n. 3, 1987, pp. 560-586. 7 Sulla storia delle donne si veda J. M. Bennet – L. A. Tilly, Gender, storia delle donne e storia sociale , in “Passato e Presente”, n. 20-21, 1989, pp. 13-38; S. Cabibbo, Questioni di metodo: per una storia a più “colori” , in Saperi e libertà. Maschile e femminile nei libri, nella scuola e nella vita , Milano, Associazione Italiana Editori, 2001, vol. I, pp. 1-5; A. Caracciolo, In margine al n. 9 di “Memoria” , in “Quaderni storici”, n. 59, 1985, pp. 575-586; A. Groppi – M. Pelaja, L’io diviso delle storiche , in “Memoria”, n. 9, 1983, pp. 7-19; L. Guidi, Cataloghi biografici femminili e Risorgimento tra mito e storia , in “Bollettino del diciannovesimo secolo”, n. 6, 2000, pp. 78-86; G. Pomata, Storia particolare e storia universale: in margine ad alcuni manuali di storia delle donne , in “Quaderni storici”, n. 74, 1990, pp. 341- 377; A. Rossi Doria (a cura di), A che punto è la storia delle donne in Italia , Roma, Viella, 2003; J. Scott, Uguaglianza versus differenza , in “Memoria”, n. 25, 1989, pp. 57-72; N. Zemon Davis, La “storia delle donne” in transizione: il caso europeo , in “Nuova DWF”, n. 3, 1977, pp. 67-101. 8 Il romanzo ha lo scopo di denunciare il reazionario sistema di governo borbonico attraverso la figura di una bambina esposta alla ruota dell’Annunziata. Quest’istituto, fiore all’occhiello della beneficenza borbonica, non tutelerà affatto la piccola Ginevra, abbandonandola ad un tragico destino. L. Guidi, Il manto della Madonna. L’immagine femminile nei conservatori napoletani dell’Ottocento , in “Memoria”, n. 11-12, 1984, pp. 70-72. 5 all’avvocatura, accantonando apparentemente le sue idee liberali. Con l’Unità viene eletto deputato al Parlamento, ruolo riconfermato fino al 1882, quando viene insignito della carica di senatore. Dei molteplici rapporti intrecciati con personaggi italiani e stranieri durante l’esilio e poi nel corso della sua attività politica è testimonianza la rete epistolare del suo carteggio 9. Le Carte Ranieri giungono presso la Biblioteca Nazionale di Napoli nel 1923, alla morte delle due domestiche che Ranieri ha nominato depositarie dell’intero lascito 10 . Il fondo formato da circa centocinquantamila pezzi e diviso in centocinquanta buste, si presenta come un vasto archivio privato nel quale il notabile raccoglie documenti e scritti che ricoprono un lungo arco cronologico, dagli anni ’20 agli anni ’80 dell’Ottocento. Le lettere sono state conservate nelle buste secondo l’ordine casuale con cui sono pervenute alla biblioteca: pertanto la loro consultazione implica un accurato lavoro di selezione. Dell’intero materiale si possono individuare tre gruppi: 1) manoscritti e bozze di stampa delle opere di Antonio Ranieri; 2) allegazioni forensi; 3) carteggi. Questi ultimi si possono dividere in sottogruppi, poiché sono presenti lettere di vario argomento: letterario, politico, personale 11 . 9 T. Romano, Il carteggio in tempo di crisi. Lettere ad Antonio Ranieri (1859 – 1861) , in P. Macry (a cura di), Quando crolla lo Stato. Studi sull’Italia preunitaria , Napoli, Liguori, 2003, pp. 77-104. Sulla figura di Antonio Ranieri si veda anche M. Rosi, Dizionario del Risorgimento Nazionale , Milano, Vallardi, 1937, vol.