Salvaguardare Le Associazioni Italiane Nel Mondo Bruxelles E Milano
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La Calabria nel mondo il mondo della Calabria Editore Amici Casa della Cultura “L. Répaci” www.amicicasarepaci.it PERIODICO TRIMESTRALE - ANNO VIII - N. 28 - Marzo/Aprile 2015 - Costo/copia: E 2,50 In caso di mancato recapito inviare al CMP Romanina Poste Italiane S.p.A. Sped. in abb. post. 70% - Roma - Aut. n. 67/2008 per la restituzione al mittente previo pagamento resi Signor Presidente, la ricordiamo, nei suoi precedenti ruoli istituzionali, nei suoi viaggi all’estero e nell’accoglienza agli emigrati di ritorno, particolarmente attento alle realtà e alle problematiche dell’emigrazione calabrese. Per questa ragione avevamo nutrito una certezza, che va però scolorendo ogni giorno di più, di un suo convinto rilancio della Consulta dei calabresi all’estero secondo il dettato della Legge 54. Attesa questa tanto più urgente dopo la cocente delusione dell’Amministrazione che l’ha preceduta che alle diverse realtà dell’emigrazione calabrese in Italia e all’estero ha di fatto impedito di svolgere il ruolo istituzionalmente riconosciuto. Abbiamo assistito all’avvilente sotterfugio di far spazio alla Fondazione calabresi nel mondo che pur destinata allo scioglimento come tutte le società in house della Regione, è stata prorogata di sei mesi in sei mesi fino a restare in piedi all’avvento del nuovo governo regionale che però sembra ora dare continuità all’andazzo già sperimentato. Non vogliamo – e mi scusi se mi permetto di voler rappresentare tutto il mondo dell’emigrazione calabrese, ma ne sento quasi l’urgenza avendo ricoperto, nella passata legislatura, il ruolo di Vice presidente eletto della Consulta, (Presidente, come sa, è per legge, il Governatore) - non vogliamo, dicevo, farci scudo, e qualcuno potrebbe insinuare, strumentalizzare, la gestione della Fondazione, finita ora sotto inchiesta giudiziaria per gli sperperi delle risorse europee cui ha attinto abbondantemente, elargendo, se sono autentici i documenti contabili pubblicati da testate locali, a decine di “collaboratori” generosi compensi, soprattutto alla vigilia delle elezioni regionali. Ma ancor più sorprendente è stato trovare a libro paga - sempre che quei documenti siano autentici - lo stesso dirigente regionale, responsabile dell'Ufficio Emigrazione, cioè l'interfaccia istituzionale della Consulta! Siamo certi che lei vorrà mettere ordine a cominciare proprio dalla testa della Fondazione, se dovesse restare in vita, dove ci auguriamo non sia chiamato a guidarla un uomo di parte, magari pure in aperto conflitto d’interessi come attualmente accade, essendo il responsabile anche presidente di una associazione? fondazione? operante in ambito emigrazione. Perché, vede, l’interesse non è cancellare la Fondazione, ma intanto ristabilire con chiarezza quali sono le politiche e gli strumenti di un’efficace promozione della Calabria all’estero nel contestuale consolidamento del legame dei calabresi emigrati con la regione d’origine. (E posso dirle, per averlo costatato personalmente, soprattutto nella guida da otto anni di questo giornale, come giovani anche di ultimissima generazione, ambiscano conoscere e impegnarsi per la regione da cui sono partiti nonni e bisnonni. E proprio un esempio lo può trovare in questo numero). Se si vuole veramente, allora, che l’emigrazione diventi risorsa occorre ripensare le politiche finora adottate. Occorrono, strettamente uniti, progettualità e investimenti. E se fosse vero che per l’Emigrazione l’assegnazione nel bilancio regionale è di 50.000 euro, Bruxelles e Milano somma davvero risibile, registreremmo il segno esplicito di totale disaffezione verso i nostri Chiusure della Regione emigrati, ingannevolmente vezzeggiati da sempre come “ambasciatori” della Calabria nel mondo. Allora, senza girarci intorno, se lo “strumento” Consulta risulta inadeguato, tanto varrebbe are costasse trecentomila euro l’anno l’affitto della sede ridimensionarlo o decretarne la fine, emendando la legge 54 appena approvata due anni fa. P di rappresentanza della Regione Calabria a Bruxelles, o meglio per il 2015 bisognerà pagare ancora per obbligo con- Ma se la legge 54 rimane in vita occorre rispettarne le regole. La nomina della Consulta trattuale. Non è stata mai aperta nonostante vi fossero desti- è prevista entro sessanta giorni dall’insediamento della Giunta regionale. nati uno o due funzionari regionali, ovviamente retribuiti. Sappiamo quali difficoltà istituzionali ha ereditato dalla gestione precedente e comprendiamo Era stata inaugurata nel 2007 dalla Giunta di centrosinistra. che in cima ai suoi pensieri ci siano altre precedenze, ma per favore, se la Consulta deve sopravvivere «Certo che una sede mai utilizzata o utilizzata in maniera sbaglia- non batta il record del suo predecessore che provvide in ritardo di un anno abbondante.Antonio Minasi ta non può essere mantenuta con conseguente sperpero di de- C’è tantissima attesa fra le comunità calabresi. naro pubblico, ma l’interrogativo è “perché” questa sede non sia stata sfruttata per il fine per il quale era nata e perché quel pro- getto è svanito sia nella classe politica dirigente di allora, sia in quella che si appresta a governare la nostra regione?». Legittima domanda di Laura Ferrara (Cinque Stelle), deputata calabrese al parlamento europeo. Salvaguardare le associazioni Anche l’Associazione culturale Calabresi in Europa, Bruxelles, operativa da oltre dieci anni, ha sollecitato ripetutamente la riapertura dell’ufficio di rappresentanza chiuso senza italiane nel mondo ragioni logiche e plausibili, pur continuando a sostenere le spese di locazione, piuttosto onerose. «Decisione insensata» dice la presidente Berenice Vilardo L’on. FitzGerald Nissoli ha presentato ([email protected]), «che ha messo in risalto l’assenza della Calabria, un Ordine del Giorno, accolto dal Governo, in favore Regione che ha bisogno dell’Europa più di tante altre. «È da sottolineare che le spese di locazione e di funzionamento potevano es- delle associazioni delle Comunità italiane all’estero sere assorbite da una buona e capace gestione della sede, trasformandola in associazionismo italiano all’estero» – ha scritto l’on. Nissoli - «ha supplito sovente un vero business. È generalizzato infatti l’uso lucroso dei locali delle va- «L’ all’assenza dello Stato, assumendo di volta in volta il ruolo di punto di aggregazio- rie sedi regionali a Bruxelles. Naturalmente ciò richiede una capa- ne e di partecipazione, di promotore della nostra cultura e della nostra lingua, di società di cità gestionale del personale designato». mutuo soccorso e di ispiratore di opere sociali e di solidarietà di cui restano segni tangibili». Laura Ferrara «È necessario che i criteri per riconoscere le forme associative esistenti tra le comunità ita- liane nel mondo, oggi di competenza del Ministero degli affari esteri, siano armonizzati con il nuovo impianto normativo nazionale in materia di associazionismo di uella di via Broletto che si potrebbe definire sede storica della Regione Calabria al volontariato e di associazionismo di promozione sociale e che ad es- Q Nord, nonostante ripensamenti e promesse di riattivarla, continua a tenere, ormai da se vengano estese anche tutte le disposizioni di carattere fiscale anni, porte sbarrate, salvo una breve pausa due anni fa quando l’on. Scopelliti inaugurò una attualmente vigenti per gli enti operanti all’interno del Terzo set- breve riapertura. Anche in questo caso soldi buttati al vento – 8.000 euro il fitto mensile, tore e l’accesso ai fondi previsti per tali enti». scadenza contrattuale 2017 – nello sconforto delle numerose associazioni di calabresi del- In tale ottica, l’on. Nissoli impegna il Governo a far sì che «nel- l’area milanese. «La Federazione Italiana dei Circoli Calabresi» racconta Salvatore Tolo- la predisposizione dei prossimi decreti attuativi», si abbia «cu- meo, ex membro del Direttivo della Consulta dei Calabresi all’Estero «ne ha chiesto l’affido ra di salvaguardare il patrimonio associazionistico italiano a titolo gratuito per mostre, dimostrazioni, informazioni turistiche e culturali, punto d’incon- nel mondo, frutto del lavoro instancabile di generazioni di tro tra rappresentanze d’impresa calabresi e operatori lombardi e del Nord Italia». emigrati e che avrà un ruolo decisivo in “termini di rete” an- Insomma di quella sede in pieno centro storico avrebbero voluto farne un punto di riferimen- che in futuro». to di “calabresità”e invece trovano affisse alle saracinesche sarcastiche scritte d’ignoti con “chiuso per ‘ndrangheta”. Angela Fucsia Nissoli 2 ANNO VIII - N. 28 - Marzo/Aprile 2015 ANNO VIII - N. 28 - Marzo/Aprile 2015 3 CATANZARO TRASFORMARE GLI IMMOBILI CONFISCATI IN LUOGHI DI ACCOGLIENZA PROVINCIA REGGIO CALABRIA 97 COMUNI 550.795 ABITANTI (DATI ISTAT 2011) contratti locali di sicurezza, il riutilizzo di beni Al di fuori del riscontro positivo nell’utilizzo socia- • valori fondamentali; In questo numero confiscati alla criminalità organizzata con il fi- le di molti di questi beni, è emerso un problema • diritti e doveri di cittadinanza nanziamento di venti milioni di euro per inter- generale di diffidenza da parte di chi ne deve as- CITTÀ • equità territoriale e decentramento di funzioni venti di riqualificazione dei beni stessi da adibi- sumere la gestione, temendo, come talvolta è ac- re a laboratori e ad attività sociali e culturali caduto, le ritorsioni malavitose. Problema, questo, 3 • rapporti con altri territori nonché ad aree attrezzate per micro-iniziative che può essere superato se le istituzioni prestano METROPOLITANA • disciplina delle forme